AUTOSOCCORSO E SOCCORSO ORGANIZZATO

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1 AUTOSOCCORSO E SOCCORSO ORGANIZZATO 12 aprile 2012 Klaus Scalet

2 DAS LAUITIER - LA BESTIA VALANGA Che cosa vola senza ali, colpisce senza mani e vede senza occhi: la Bestia - Valanga! Antico detto di lingua germanica, che mostra il terrore misto a superstizione che le popolazioni di montagna avevano verso le valanghe. 2

3 3

4 Curva della sopravvivenza 4

5 Curva della sopravvivenza Su oltre 700 casi di persone sepolte in valanga emerge che se si è estratti subito si ha più del 90% di probabilità di essere ancora vivi; le persone decedute risultano aver subìto traumi particolarmente gravi (fase della sopravvivenza ). Tra i 15 e i 45 minuti la percentuale di sopravvivenza si abbassa drasticamente, fino a raggiungere il 25%: in questo lasso di tempo se il sepolto ha le vie respiratorie libere ma non ha possibilità di attingere all aria (es. aria che filtra tra lastroni di) entra in crisi respiratoria e muore per soffocamento (fase dell asfissia). L attesa di un intervento qualificato di soccorritori, Soccorso Alpino, in particolari situazioni può implicare tempi prolungati. Situazioni particolarmente favorevoli, come presenza di aria e ferite non gravi, permettono al sepolto in valanga di sopravvivere (fase di latenza). Più il tempo passa ed il sepolto rimane immerso nella neve, la cui temperatura può variare da 0 C a oltre 20 C, più il corpo tende gradualmente a raffreddarsi. Al di sotto dei 35 C di temperatura corporea subentrano grosse difficoltà cardio - circolatorie che compromettono i principali organi vitali: il cuore ed il cervello. Dopo circa 90 minuti dall incidente si verificano, probabilmente, i primi decessi per ipotermia (fase dell ipotermia). Bisogna inoltre tenere presente che esiste una stretta relazione tra profondità di seppellimento e durata dello stesso: entro i primi 50 cm di neve viene disseppellita mediamente entro 10 minuti (77% di probabilità di sopravvivenza), tra 50 e 100 cm viene estratta dopo circa 55 minuti (33%), oltre i 100 cm il recupero avviene dopo circa 2 ore (19%). 5

6 Protocollo di autosoccorso: azioni in sequenza predefinita 1. Evento valanghivo 2. Arresto valanga 3. Esame situazione 4. Inizio autosoccorso 4.1 messa in sicurezza 4.2 avvertire soccorso alpino, se possibile. 4.3 ricerca vista udito 4.4 ricerca artva (primo segnale, ricerca direzionale+fine, sondaggio, scavo) 4.5 estrazione corpo 4.6 individuazione aree primarie per sondaggio 5. Soccorso alpino 6

7 Cosa fare? Dalla curva di sopravvivenza in valanga si deduce che l'operazione di soccorso è efficace se portata a termine entro 15/20 minuti; il trascorrere del tempo rende sempre più critica la situazione di chi é sepolto nella neve. Per questo motivo l'operazione di soccorso deve essere immediata, tutti i presenti debbono parteciparvi. Soltanto i compagni superstiti possono salvare la vita del travolto 7

8 Entro 15/20 dall'evento bisogna? Preparativi 2-5 min Capire quanto è accaduto; quanti sono stati travolti; come; dove; e organizzarsi per il soccorso. Ricerca ARTVA Primo segnale; localizzazione. Localizzazione Ricerca a croce, sondaggio. Estrazione Scavo, ricerca vie aeree. 2-6 min 2 min min TOTALE min Valanga di 100*100 mt 8

9 Direttore della ricerca Deve essere lucido, tranquillo e capace di prendere decisioni. Deve sapere comandare e tutti lo devono obbedire Stima la sicurezza del luogo Raccoglie informazioni dai testimoni (punti di travolgimento e scomparsa) Ordina lo spegnimento di tutti gli Artva Forma i gruppi di ricerca (tutti devono avere ARTVA-PALA-SONDA) gruppo per ricerca vista e udito esperti per la ricerca con artva spalatori al seguito Si mantiene in costante collegamento con i gruppi Chiama il soccorso organizzato Bonifica della valanga 9

10 Prima Fase - ricerca vista udito Questa fase è molto importante perché quasi il 65% dei travolti è rimasta in superficie o semisepolta. Il direttore delle ricerche deve mandare immediatamente un primo gruppo per questa ricerca. La fase primaria della ricerca di un sepolto da valanga consiste nel setacciare la valanga in modo grossolano alla ricerca di oggetti sparsi sulla valanga (sci, racchette, zaino, ecc). Qualsiasi informazione va segnalato al direttore della ricerca. Solo il direttore delle ricerche durante e al termine di questa fase vi deve dire cosa fare. 10

11 Prima Fase - ricerca primo segnale A seconda dell'estensione della valanga e dal numero dei soccorritori, si procede per: Linee parallele se ci sono più soccorritori: i soccorritori tengono una distanza l'uno dall'altro pari a due volte la portata utile del loro ARTVA (PU 10 metri ) Seguendo una direttrice a "greca" se c'è un solo soccorritore: anche qui tra un braccio e l'altro della greca tiene una distanza pari a due volte la portata utile del suo ARTVA. Una volta che si individua un segnale, si segnala il punto sulla neve e al direttore della ricerca. Alle spalle della squadra vista udito ci sarà un altra squadra che ha il compito di localizzare il sepolto. 11

12 Prima Fase - metodi di ricerca 12

13 Seconda Fase - localizzazione L'obbiettivo di questa fase è quello di arrivare il più brevemente possibile a pochi metri dal sepolto. Una volta rilevato un segnale, si deve tenere l apparecchio orizzontale e con l altoparlante rivolto verso l alto. Spostare lentamente il braccio da sinistra verso destra per un angolo di circa 120 e percepire le variazioni di intensità del BIP. Procedere nella direzione individuata per 5/10 passi, proporzionalmente al volume di ricezione. Fermarsi e ridurre il volume in modo da sentire il segnale chiaro e udibile nelle sue variazioni. Non portare il volume alla soglia udibile più bassa perché poi si rischia di perdere il segnale. Ripetere l operazione a ventaglio per individuare la nuova direzione di maggiore intensità, e procedere in quella direzione. Ripetere i punti fino al raggiungimento dei livelli bassi (2-3) di ricezione. 13

14 Seconda Fase - ricerca a croce Obiettivo della seconda fase è quella di portarsi esattamente sopra il sepolto, così da iniziare a scavare, dopo aver sondato per una precisa localizzazione. In questa fase si deve tenere l'artva il più possibile vicino alla superficie nevosa, e sempre con lo stesso orientamento. Si sposta l Artva lungo una direzione, con movimenti cadenzati, valutando la variazione del segnale e individuando la posizione col segnale più forte; si riparte poi nella direzione perpendicolare alla precedente. Se l'intensità diminuisce la direzione è sbagliato, e si procederà in verso opposto, fino all'individuazione del nuovo massimo su questa linea perpendicolare. Il procedimento continua finché il segnale non è al livello massimo o l indicatore di distanza non è al livello minimo. Individuando un quadrato di intervento. 14

15 Individuato un quadrato di intervento si inizia a sondare. A spirale: partendo dal massimo creare una spirale con distanze, tra una sonda e l altra, di circa 20/30 cm. Il sondaggio va fatto mantenendo la sonda perpendicolare al terreno. Terza Fase - sondaggio 15

16 Una volta individuato il sepolto con il sondaggio, se si è nel caso di seppellimento multiplo, il ricercatore continua la ricerca. Lascia la sonda nel punto di localizzazione utilizzandone una nuova, mentre lo scavo viene effettuato da coloro che seguono. Ricerca multipla La ricerca di più travolti viene gestita dal Mark (nel caso di apparecchi digitali) e da varie tecniche nel caso di quelli analogici (metodo dei quadranti, microgreca ed altri). La ricerca multipla con Artva analogici è piuttosto impegnative e richiede una buona preparazione Tali tecniche servono per poter continuare la ricerca senza dover attendere che l Artva del primo sepolto venga disseppellito e spento, quindi con il segnale del primo sempre presente. 16

17 Quarta Fase - modalità di scavo La fase di scavo costituisce quasi sempre la maggior parte del tempo totale di ricerca (un mc di neve è di circa 15 minuti). La durata dello scavo è tanto più ridotta quanto più precisa è la localizzazione del sepolto. Non scavare buche verticali, ma oblique, sia in piano (a 45 ) che in pendenza (in orizzontale). Circa 1.5 volte la profondità del sepolto verso valle. Si deve arrivare a liberare le vie aeree dell infortunato, senza peggiorarne la situazione. Con la mano guantata, si inizierà a rimuovere la neve strisciando il palmo della mano lungo il corpo: così facendo, immediato afflusso/ricambio d aria ed il riconoscimento delle parti corporee e dell orientamento del corpo. Se l infortunato è vicino alla superficie, creare al più presto con una mano un tunnel verso le sue vie aeree. 17

18 Uno scavo veloce con poca fatica La tecnica di scavo a v I soccorritori si dispongono a forma di V rovescia, ad una distanza tale da non intralciarsi con le pale. Chi è in alto butta la neve verso il basso e automaticamente chi è sotto provvede a spostarla ancora più in giu. Chi è nella posizione inferiore ha più tempo per spalare più neve e quindi può procedere ad abbassare il piano di lavoro. La stessa cosa farà chi è al vertice una volta raggiunto il travolto Ogni 4 minuti ca. avviene la rotazione dei soccorritori su indicazione della persona in corrispondenza del vertice. Il lavoro di scavo viene proseguito in questa modalità fino a che non appare il sepolto. A questo punto si esegue un ultima rotazione, e al vertice della V si collocano due soccorritori. Questi opereranno direttamente sul travolto, e la prosecuzione dello scavo dovrà venire con la massima cautela. In questa fase non deve avvenire la rotazione, i soccorritori ormai lavorano sul travolto e devono essere in grado di capire come è disposto e se è cosciente dare un supporto psicologico. 18

19 Una volta che la mano ha raggiunto il profilo del volto, la stessa costituirà il primo ed indispensabile mezzo di protezione delle vie aeree del travolto. Area di medicalizzazione Questo permetterà un lavoro di pala più sicuro e preciso, teso a liberare completamente il capo, le spalle ed il tronco fino ad ottenere uno scavo che si sviluppi in larghezza per tutta la statura del travolto. Lo scavo deve rispondere all esigenza di movimentare in toto il corpo dell infortunato, attenendosi ai protocolli per il traumatizzato (protezione colonna vertebrale, ecc) e alla prevenzione del after drop (aggravamento ipotermia per improvviso flusso di sangue freddo dalla periferia al cuore). Prevenzione dell esposizione all aria libera e quindi dell aggravamento della ipotermia. 19

20 Primo soccorso A. Valutare lo stato di coscienza ed eventualmente ripristinare l apertura delle vie aeree. B. Valutare la presenza di attività respiratoria ed eventualmente praticare la respirazione artificiale. C. Valutare la presenza di attività circolatoria ed eventualmente praticare il massaggio cardiaco. D. Appena possibile prendere misure di protezione termica. E. Valutare eventuali deficit neurologici o fisici (contusioni, fratture, ecc.). 20

21 Ricerca sepolti senza artva La cosa importante è l'individuazione delle zone di ricerca primaria dove è più probabilmente individuare il sepolto. Due osservazioni importanti: Il corpo umano ha densità maggiore della neve, tende quindi a sprofondare nella neve invece che a stare in superficie, quindi la forza della valanga che trascina un corpo tende ad abbandonarlo non appena dovesse entrare in zone in cui può perdere velocità. Ciò accade quando il travolto capita ai bordi esterni, ancor più facilmente se, in presenza di una curva, finisce nella parte esterna del flusso o quando incontra ostacoli (compresi i cambi di pendenza e quindi può fermarsi sia a monte che a valle degli stessi). Il seppellimento è spesso così poco profondo da permettere al corpo di segnalare la presenza attraverso l'esposizione di qualche sua parte. 21

22 Zone di maggiore probabilità Bisogna quindi concentrarsi sulle aree di ricerca primaria: Accumulo finale Accumuli laterali, bordi, curve Avvallamenti Cambi di pendenza, rallentamenti Ostacoli naturali (alberi, rocce) 22

23 Sondaggio di squadra Nelle aree ritenute prioritarie dal responsabile. Metodo a maglia larga, reticolo di 60x60 cm: sondatori allineati spalla a spalla, sonda al centro degli scarponi, poi passo avanti. Metodo a maglia stretta, reticolo di 30x30 cm: sonda a sx, al centro, a dx, poi mezzo passo avanti. Allineamento con cordino. I sondatori devono rispettare i comandi di chi dirige, i comandi sono avanti e giù. Se un sondatore trova qualcosa o ha dei dubbi lo segnala (non rimuovere la sonda). Spalatori al seguito. 23

24 Quando chiamare il soccorso? 24 Tenendo conto che la profondità media di un sepolto si aggira intorno al metro e che per scavare uno o due metri cubi di neve sono necessari, rispettivamente, 15' o 20'/25', è evidente la difficoltà di restare all'interno dei tempi suddetti. Pertanto è tassativo il principio di non sottrarre alcuna energia alle operazioni di soccorso almeno nei primi quindici minuti; questo vale per la ricerca, per la preparazione di pale e sonde, per gli scavi con eventuali cambi di spalatori etc La richiesta di soccorsi organizzati in caso di sepolti è in ogni caso opportuna, in quanto anche chi venisse estratto dai compagni avrebbe bisogno di cure mediche specializzate il più presto possibile. Nel caso di cellulari o radio funzionanti (con la frequenza giusta), i soccorsi vanno chiamati al più presto durante le ricerche. I soccorritori, con elicottero in zona e in condizioni ottimali, impiegano dai 6' ai 30. Tuttavia, se fosse necessario mandare qualcuno di persona a sollecitare l'intervento delle squadre di soccorso, è opportuno farlo solo dopo i primi 15', a meno che ci si trovi in un gruppo molto numeroso, in cui, cioè, l'allontanamento di una o più persone non sottragga energie alle operazioni di soccorso secondo quanto detto sopra.

25 Cosa dire al Soccorso Organizzato Nome di chi chiama e dell'organizzazione. Numero di telefono di chi chiama Italia Luogo da dove si chiama. Cosa è successo? Dove è avvenuto l'incidente? Coordinate geografiche (se note) Svizzera Quando è avvenuto l'incidente. Quante persone coinvolte. Gravità e tipo delle ferite. Quanti soccorritori sono già sul posto? Francia Condizioni meteo nella zona dell'incidente? Possibilità di atterraggio elicottero sul luogo dell'incidente. Altre osservazioni Austria 25

26 Norme di comportamento sulla valanga in attesa del soccorso organizzato radunare in un solo punto tutti i materiali dei soccorritori. meglio percorrere la valanga con gli sci, se si sprofonda si lascia un odore che distrarrà il cane. nel caso si sia estratta anche solo una persona prima dell'arrivo dei soccorsi o si arrivi in un sito valanghivo recente, assolutamente astenersi dal tirare fuori dallo zaino del cibo che potrebbe distrarre il cane. All'arrivo del soccorso organizzato il coordinatore del gruppo di superstiti presenta un riassunto succinto di quello che è successo e di quello che è stato già fatto ai tecnici del soccorso. Dopo di questo ci metteremo a disposizione del direttore delle operazioni (Tecnico soccorso alpino o Cinofilo) il quale ci potrà impiegare per sondare, per spalare o per fare ricerche ARTVA. 26

27 Arrivo dell elicottero Raggruppare tutto il materiale dei soccorritori in un punto lontano dall atterraggio. Cercare una zona dove l elicottero possa atterrare. Lontano da alberi o sporgenze, in una zona pianeggiante. Quando l elicottero atterra bisogna stare attenti alle eliche ed alla coda. Mai arrivare da dietro, sempre dai lati di SX e di DX, se le eliche sono in funzione stare in ginocchio fino allo spegnimento dei motori. 27

28 _ Posizionarsi con le spalle contro vento ed indicare al pilota, con la posizione Y, che siete il gruppo da scorrere. Se invece, siete estranei a qualsiasi incidente ed un elicottero si avvicina a voi dovete segnalare, con la posizione a N, che non cercate soccorso. 28

29 INDICE Curva della sopravvivenza (dopo 15 min la % scende dal 90 al 45 importante la velocità) Cosa fare in caso di valanga tra amici Organizzare le operazioni Avvertire il soccorso Ricerca vista udito Ricerca primo segnale Localizzazione Sondaggio Scavo estrazione Primo soccorso Cosa fare in caso di valanga con sepolti senza ARTVA Organizzare le operazioni Individuazione zone di maggiore probabilità Sondaggio di squadra - metodo maglia larga Sondaggio di squadra - metodo maglia stretta 29

30 BUONA GITA 30

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