Applicazione del modello di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario 2006

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1 Applicazione del modello di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario 2006 Aprile 2007 Dipartimento Innovazione e Sviluppo Ufficio Programmazione e Controllo di Gestione Ufficio Studi e Valutazione Interna (Settore Studi e Statistiche)

2 INDICE PREMESSA...5 INTRODUZIONE...8 DESCRIZIONE DEL MODELLO PER LA RIPARTIZIONE DEL FONDO PER IL FINANZIAMENTO ORDINARIO NELL ANNO DOMANDA FORMATIVA Studenti iscritti da due e tre anni nell a.a. 2003/ Fattore KA_Requisiti Minimi Fattore KA_ Qualità Il posizionamento dell Università del Salento RISULTATI DEL PROCESSO FORMATIVO Crediti Formativi Universitari Studenti laureati Il posizionamento dell Università del Salento RICERCA Il posizionamento dell Università del Salento INDICATORI RIGUARDANTI IL MODELLO...51 GRAFICI SULLA DOMANDA FORMATIVA GRAFICI SUI RISULTATI DEL PROCESSO FORMATIVO TABELLE

3 Indice delle tabelle Tabella 1: Modelli per la ripartizione teorica del F.F.O. a confronto Tabella 2: Peso percentuale delle Università (Modello di ripartizione del F.F.O. 2006) Tabella 3: Pesi attribuiti al tempo di conseguimento del titolo Tabella 4: Variabile ed effetti incentivanti del nuovo modello di ripartizione del F.F.O Tabella 5: Numero di studenti iscritti nell a.a. 2003/2004 (Università statali) Tabella 6: Iscritti da due e tre anni per Corso di laurea e Gruppo (a.a. 2003/04) Tabella 7: Fattore KA_RM requisiti Minimi 2004/05 (Università statali) Tabella 8: Fattore KA_RM requisiti Minimi 2004/05 Facoltà di Beni Culturali Tabella 9: Fattore KA_RM requisiti Minimi 2004/05 Facoltà di Beni Culturali Tabella 10: Fattore KA_Qualità dei Corsi (Università statali) Tabella 11: Fattore KA_Q Qualità dei corsi. Dati per Modello 2006 (a.a. 2004/2005) Tabella 12: Domanda di formazione Università del Salento Tabella 13: CFU acquisiti nei corsi di laurea triennale e specialistiche a ciclo unico e Annualità conseguite nei corsi di Scienze di Formazione Primaria registrati dal sistema universitario (anno solare 2004) Tabella 14: Numero CFU acquisiti nell anno solare 2004 nei Corsi di Laurea Tabella 15: Laureati nel sistema universitario (anno solare 2004) Tabella 16: Laureati per tempi di conseguimento del titolo e per Corso di Studio (anno solare 2004) 42 Tabella 17: Laureati pesati per tempi di conseguimento del titolo e per Corso di Studio (anno solare 2004) Tabella 18: Risultati del processo formativo Università del Salento Tabella 19: Potenziale di Ricerca Università statali...47 Tabella 20: Fattore Correttivo F_PRIN e Fattore Correttivo F-CIVR Tabella 21: Fondi esterni per la ricerca Tabella 22: Valutazione dei risultati dell attività di ricerca Tabella 23: Università del Salento Modello per la ripartizione del F.F.O Sezione DOMANDA - Iscritti da due e tre anni nell A.A. 2003/04 (in regola con il pagamento delle rate di iscrizione al 31/07/2004) Tabella 24: Iscritti da due e tre anni nell A.A. 2003/04 (in regola con il pagamento delle rate di iscrizione al 31/07/2004) rispetto alle immatricolazioni di uno e due anni prima Tabella 25: CFU acquisiti nell anno solare 2004 e CFU teorici (calcolati sulla base degli iscritti all A.A. 2003/04 in regola con il pagamento delle rate di iscrizione al 31/07/2004) Tabella 26: Modello per la ripartizione del F.F.O Sezione RISULTATI Laureati dei Corsi di Laurea Triennali anno solare Tabella 27: Laureati per Corso di Laurea Triennale e per tempi di conseguimento del titolo (a.s. 2004) Tabella 28: Percentuali cumulate relative al numero di Laureati (non già in possesso di titolo) per tempi di conseguimento del titolo (a.s. 2004)

4 Indice dei grafici Grafico 1: Ripartizione percentuale del numero di studenti iscritti nei Gruppi dei Corsi di Studio delle Università Statali Grafico 2: Studenti iscritti nei raggruppamenti dei Corsi di Laurea - nell a.a. 2003/ Grafico 3: Distribuzione grafica del Fattore KA_requisiti minimi Grafico 4: Distribuzione grafica del Fattore KA_Qualità Grafico 5: Percentuale di crediti acquisiti dalle Istituzioni universitarie nell anno solare Grafico 6: Peso percentuale del numero di laureati pesati Università statali Grafico 7: Laureati per tempi di conseguimento del titolo nelle Facoltà dell Ateneo Grafico 8: Posizionamento degli Atenei variabile Ricerca Grafico 9: Differenza tra la percentuale degli iscritti da due e tre anni pesati di ogni Facoltà sul totale di Ateneo e la stessa percentuale calcolata per gli iscritti non pesati Grafico 10: Mancate reiscrizioni al II ed al III anno (per 100 immatricolati di uno e due anni prima).. 51 Grafico 11: CFU acquisiti nell anno solare 2004 rispetto a CFU teorici (calcolati sulla base degli iscritti all A.A. 2003/04 in regola con il pagamento delle rate di iscrizione al 31/07/2004) Grafico 12: Differenza tra la percentuale dei Laureati pesati di ogni Facoltà sul totale di Ateneo e la stessa percentuale calcolata per i Laureati non pesati Grafico 13: Curva cumulata relativa al numero di Laureati (non in possesso di altro titolo) per tempi di conseguimento del titolo

5 PREMESSA Il presente documento è stato redatto al fine di fornire, in un regime di massima trasparenza, le informazioni necessarie a comprendere i meccanismi di assegnazione delle risorse finanziarie da parte del MiUR a titolo di Fondo per il Finanziamento Ordinario (F.F.O.). L analisi, in particolare, descrive il modello di assegnazione delle risorse con riferimento all esercizio finanziario E necessario precisare che il modello di ripartizione del F.F.O. ed in particolare della c.d. Quota di riequilibrio che rappresenta la parte delle risorse finanziarie destinate a attuare politiche di premialità o penalizzazione in relazione ai risultati, ha subito nel tempo modifiche nella scelta dei parametri di riparto. Tali modifiche sono determinate dalla evoluzione del sistema di valutazione dei risultati degli Atenei proposto dal Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario nei termini poi recepiti dal MiUR. Ad esempio nel 2003 il modello attribuiva all Ateneo salentino una percentuale del Fondo Nazionale dell 1,39% contro un finanziamento reale - ricevuto nell anno pari all 1,25%. Tale situazione di sensibile sottofinanziamento registrata dal modello comportava conseguentemente per gli Organi di Governo la legittima aspettativa di l attribuzione di assegnazioni finanziarie consolidate crescenti che avrebbero consentito al nostro Ateneo di raggiungere l equilibrio tra F.F.O. teorico e F.F.O. reale. Dal 2004, con l introduzione del nuovo modello di ripartizione del finanziamento ministeriale approvato dal MiUR con DM 28 luglio 2004 n. 146, il F.F.O. teorico del nostro Ateneo si è attestato al valore pari all 1,25 % del Fondo Nazionale, ovvero in linea con il valore reale del Fondo stesso. Le decisioni ministeriali che determinano variazioni istantanee dei parametri testimoniano una asimmetria tra le politiche di regolazione del sistema - che tendenzialmente debbono essere stabili nel medio periodo per garantire una corretta programmazione delle risorse - e le scelte effettivamente adottate. In queste condizioni è difficile pensare che le scelte di governo degli Atenei, ancorché orientate alla prudenza ed alla gestione dell incertezza, possano prevedere simili sensibili variazioni nella valutazione dei risultati. Dalla lettura del modello, inoltre, si potrà riscontrare come anche la scelta dei parametri di riparto è singolare rispetto alla variabile temporale. 5

6 Il documento è strutturato nelle seguenti sezioni: Introduzione Riporta il quadro di riferimento che definisce la struttura del Fondo per il Finanziamento Ordinario delle Università ed introduce il modello di ripartizione delle risorse finanziarie. Descrizione del Modello per la ripartizione del Fondo per Il Finanziamento Ordinario nell anno 2006 Descrive la struttura del modello utilizzata per la ripartizione delle risorse finanziarie nel In particolare sono analizzati i tre criteri di ripartizione correlati alla Domanda Formativa, ai Risultati del processo formativo e ai Risultati della Ricerca, riportando per ciascuno di essi anche il posizionamento relativo a livello di sistema e, relativamente alla Domanda Formativa ed ai Risultati del processo formativo, il contributo al risultato da parte delle singole strutture dell Ateneo. Indicatori riguardanti Il Modello Sono stati elaborati alcuni indicatori utili a descrivere in maniera più accurata i parametri utilizzati nell applicazione del modello. La struttura del documento e lo stile descrittivo risentono della natura tecnica del modello di ripartizione delle risorse e per tale ragione possono apparire, forse eccessivamente specialistici, ma d altra parte sarebbe difficile descrivere il modello con strumenti diversi dalle elaborazioni che lo compongono. Quello che occorre, invece estrapolare, dall analisi dei dati sono le politiche redistributive delle risorse economiche utilizzate a livello ministeriale. Per tale ragione questo documento sarà replicato annualmente al fine di informare compiutamente e tempestivamente i decisori dell Atene sugli effetti di dette politiche. Infine una annotazione di carattere locale. Risulta evidente che il vigente modello di finanziamento si conforma ad una logica premiante e competitiva, che utilizza esclusivamente il criterio dell efficienza/efficacia della didattica e della ricerca per la distribuzione delle risorse finanziarie. Tale modello può ben coniugarsi con un principio equitativo di ridistribuzione delle risorse nazionali a condizione di insussistenza di disequilibri strutturali e socio economici tra gli Atenei. Non può sottacersi, quindi, la necessità di introdurre correttivi che valutino sia tali condizioni strutturali sia la condizione socio-economica del bacino di utenza delle singole Istituzioni universitarie, come era previsto nel modello di ripartizione del Fondo per l anno 2001 dove vennero finalizzate risorse al sostegno degli Atenei operanti in regioni economicamente svantaggiate (tenendo conto del valore del PIL pro-capite regionale in relazione a quello medio nazionale). Non si fa qui riferimento alla situazione di svantaggio socio-economico in termini politici, 6

7 ma ci si riferisce ad una situazione di oggettiva disparità delle leve finanziarie che consentono di formare i Bilanci degli Atenei. E innegabile, infatti, la oggettiva difficoltà per gli Organi di Governo, determinata da ragioni di tutela delle fasce economicamente più deboli e di comprensione dello situazione economica del territorio, di adeguare l importo delle tasse studentesche al costo effettivo sostenuto per offrire allo studente un adeguato livello di servizi. A riguardo si ricorda che il rapporto tra entrate contributive e assegnazioni disposte per il F.F.O., nell anno 2004, per l Ateneo del Salento era pari a 10,1%, contro una media nazionale di 17,7% e un limite normativo del 20%. Finanziariamente tale distanza conduce ad un mancato incasso per l Università del Salento pari rispettivamente a circa 6 e 8 milioni di euro. Mancato incasso che - mentre per gli Atenei situati in aree economicamente forti del paese non sussiste - per l Ateneo salentino costituisce di fatto, stante la oggettiva impossibilità di elevare significativamente l importo delle tasse studentesche, un deficit strutturale di bilancio rispetto ai suddetti Atenei che oscilla tra il 7 e il 10 % del F.F.O. Mario Tarricone (Direttore del Dipartimento Innovazione e Sviluppo) 7

8 INTRODUZIONE L art. 5 della Legge n. 537/1993 (recante «Interventi correttivi di finanza pubblica») ha introdotto meccanismi nuovi per la determinazione del contributo finanziario statale, eliminando la precedente logica delle assegnazioni con destinazione vincolata e favorendo un sistema budgetario e un autonomia gestionale ampia e responsabile. In particolare, le risorse statali sono state suddivise in tre distinti capitoli, denominati:» Fondo per il Finanziamento Ordinario, destinato a coprire le spese per il funzionamento ordinario e le attività istituzionali degli Atenei, comprese le spese per il personale, per l ordinaria manutenzione delle strutture universitarie e per la ricerca scientifica, ad eccezione della quota destinata ai progetti di ricerca di interesse nazionale.» Fondo per l Edilizia e le Grandi Attrezzature Scientifiche, diretto alla realizzazione di investimenti in infrastrutture edilizie e grandi attrezzature scientifiche.» Fondo per la Programmazione dello Sviluppo Universitario, relativo al finanziamento di specifiche iniziative, attività e progetti ed iniziative didattiche. Per quanto concerne il Fondo per il Finanziamento Ordinario, il legislatore ha previsto una peculiare articolazione; in particolare, lo stanziamento viene frazionato in tre distinte quote:» una quota base collegata al trasferimento storico e gradualmente decrescente;» una quota di riequilibrio derivante da una riduzione (e successiva ridistribuzione) della quota storica, gradualmente crescente;» una quota di risorse aggiuntive, introdotta dalla Legge n. 370/1999 (art. 2, comma 2) e distribuita in base a obiettivi predeteminati ed in relazione agli esiti dell attività di valutazione. L art. 5, commi 3 e 8, della Legge 537/1993 stabilisce che la quota di riequilibrio venga assegnata sulla base di un costo standard per studente e con riferimento ad obiettivi di qualificazione della didattica e della ricerca, tenuto conto delle dimensioni e delle condizioni ambientali e strutturali. Viene, inoltre, specificato che il riequilibrio è finalizzato anche alla riduzione dei differenziali nei costi standard di produzione nelle varie aree disciplinari, tenendo conto delle diverse specificità e degli standard europei 1. I primi criteri per la ripartizione della quota di riequilibrio applicati nel triennio sono stati elaborati dalla Commissione tecnica per la spesa pubblica del Ministero del Tesoro. In particolare, il modello di ripartizione era basato sull ipotesi della variabilità del costo standard per studente in funzione delle diverse condizioni ambientali e strutturali (dimensionali, geografiche, tecnologiche e finanziarie). Successivamente, l Osservatorio per la valutazione del sistema universitario, nel DOC 1 I criteri delineati sono stati successivamente integrati dall art. 51, comma 5, della Legge n. 449/1997 (legge collegata alla manovra finanziaria per il 1998) con l addizione normativa del minor valore percentuale della quota relativa alla spesa per il personale di ruolo sul Fondo per il Finanziamento Ordinario. 8

9 3/98 («Il riparto della quota di riequilibrio del fondo per il finanziamento ordinario delle università: proposte per il triennio ») ha proposto un nuovo metodo di calcolo degli indici di costo standard, fatto proprio dal MiUR con il D.M. n. 228 del 5 maggio 1999, recante Criteri per il riparto della quota di riequilibrio relativa al 1998 e ed adottato per la ripartizione di quote di riequilibrio nel periodo 1998/2003. L applicazione del modello prevedeva la ripartizione della quota di riequilibrio in base al peso calcolato per ogni Istituzione; ogni Ateneo ha ricevuto - successivamente alla riduzione percentuale della quota-base - assegnazioni proporzionate al proprio peso percentuale teorico (pari al peso che l Ateneo assume nel contesto nazionale secondo il modello di riequilibrio applicato). Tale peso dipendeva per il 70% dalla domanda di formazione, calcolata assegnando un indice di costo standard (per area disciplinare) a ciascun studente in corso e per il 30% dai risultati dei processi formativi, calcolati mediante il numero di studenti equivalenti pari al rapporto tra il numero totale di esami superati (espressi in annualità) ed il numero di esami per anno previsto dai singoli ordinamenti. Occorre specificare che l Osservatorio per la valutazione del sistema universitario aveva inizialmente previsto una situazione a regime contraddistinta da una ripartizione percentuale del Fondo determinata in base alle seguenti componenti: «50% in relazione alla domanda di formazione, 40% in relazione ai risultati ottenuti, da distribuire in parti uguali con riferimento all attività di formazione (20%) e a quelli di ricerca (20%), 10% in relazione ad incentivi 3». Relativamente all esercizio finanziario 2004, il meccanismo di sottrazione e attribuzione della quota di riequilibrio è stato modificato da un sistema di valutazione finanziaria. In particolare, trovano applicazione le «Proposte per la costruzione di un nuovo modello per la ripartizione teorica del F.F.O. alle università statali», elaborate dal Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (DOC 1/04), che - mantenendo le consolidate caratteristiche del criterio di formula funding nel sistema di ripartizione - ha introdotto nuove variabili in considerazione delle innovazioni introdotte in materia di ordinamenti didattici, della necessità di implementare un sistema di valutazione dell attività di ricerca scientifica e di compensare le minori entrate derivanti dalla contribuzione studentesca conseguenti all applicazione della normativa sul diritto allo studio. Il modello di riequilibrio proposto dal Comitato supera il modello applicato sino al 2003, individuando criteri alternativi a quelli precedentemente utilizzati. La novità più rilevante è rappresentata dal fatto che la domanda di formazione ed i risultati della stessa assumono nel modello di valutazione il medesimo peso (30%) ed è stata introdotta la ricerca scientifica precedentemente esclusa per mancanza di dati utilizzabili e rilevati con 2 Oltre alle assegnazioni relative alla quota di riequilibrio, dal 1998, sono stati adottati interventi di accelerazione finalizzati ad ottenere una maggiore omogeneità delle condizioni di finanziamento. Gli interventi per l accelerazione del riequilibrio sono stati disposti nei confronti delle istituzioni che presentavano valori di F.F.O. teorico superiori rispetto a quelli effettivi (rappresentati dal costo storico effettivamente sostenuto) ad una determinata soglia (distanza tra valore calcolato e quello effettivo). 3 Osservatorio per la valutazione del sistema universitario, DOC 3/98 «Il riparto della quota di riequilibrio del fondo per il finanziamento ordinario delle università: proposte per il triennio », pag. 3 9

10 criteri omeogenei. Il D.M. 28 luglio 2004 n. 146 ha approvato il nuovo modello per la ripartizione teorica del Fondo predisposto dal CNVSU con alcune modifiche proposte dalla CRUI. La Tabella 1 illustra le variabili considerate nella ripartizione del Fondo, raffrontandole con quelle codificate nel precedente modello. Tabella 1: Modelli per la ripartizione teorica del F.F.O. a confronto DOC3/98 - DM 228 del 05 maggio 1999 DOC 1/04 - DM luglio % domanda di formazione 30% domanda di formazione Percentuali di attribuzione 30% risultati attività di formazione 30% risultati attività di formazione 30% risultati attività di ricerca 10% incentivi Domanda di Formazione Risultati del processo di formazione Risultati della ricerca Indicatore di costo standard per studente per area disciplinare 4 : si compone di una parte indifferenziata e di una parte variabile in relazione all'area disciplinare e al numero di studenti (sotto e sopra soglia del valore stimato relativo alle economie di scala realizzabili) Indicatore Studente equivalente: rapporto fra il numero totale degli esami superati (espressi in annualità in una data struttura didattica) ed il numero di esami per anno previsto dagli ordinamenti didattici per conseguire il titolo. "In una prima fase, fino a che non saranno disponibili i risultati della valutazione della ricerca, si propone che la relativa quota, pari a 25%, sia attribuita in parte alla domanda di formazione (che passa così al 70%) e in parte ai risultati dell'attività di formazione (che passano così al 30%) Peso della domanda di formazione: numero di studenti iscritti (valutando l'impegno didattico: full-time e part-time e teledidattici) nei quattro gruppi di corsi di laurea (definiti dal CNVSU per la verifica dei "requisiti minimi" nel DOC 17/01 aggiornato dal DOC 3/03) pesati in proporzione all impegno effettivo nelle attività di studio (CFU/60). Efficacia dei processi formativi: contributo (in termini di CFU acquisiti) degli studenti iscritti (ai gruppi A, B, C e D) da un numero di anni non superore alla durata del corso +1 anno. Inoltre, non dovrebbero essere valutati (o valutati parzialmente) i crediti acquisiti da studenti iscritti a corsi privi dei requisiti minimi; mentre i crediti riconosciuti per attività all'estero e quelli attribuiti a studenti stranieri possono essere valutati con un peso maggiore. Potenziale ricerca impegnabile corretto con Fattore PRIN e Fattore Entrate da Ricerca. La consistenza numerica del personale docente, degli assegni di ricerca e dei dottorandi viene corretto con il fattore di successo riscontrato nei Progetti PRIN e con il fattore relativo al Finanziamento esterno per attività di ricerca Introduzione di esplicite variabili derivanti da particolari obiettivi di politica economica: a) diminuzione del tempo necessario per il conseguimento della laurea a) sostegno alla mobilità dei docenti Incentivi b) aumento del fondo di ateneo per la ricerca b) sostegno agli studenti disabili c) modifica della strutture delle spese con particolare riferimento alla riduzione della quota delle spese per il personale di ruolo rispetto al F.F.O. c) compensazione delle minori entrate derivanti dalla contribuzione studentesca (conseguenti all'applicazione della normativa sul diritto allo studio). Accelerazione Destinazione di risorse aggiuntive da assegnare agli Atenei che presentano una situazione di rilevante svantaggio (percentuale del F.F.O. effettivo nazionale inferiore di almeno il 20% rispetto al valore percentuale risultante applicando il meccanismo di riequilibrio) Nel modello predisposto dal Comitato per la Valutazione del Sistema Universitario non viene menzionato la ripartizione della quota di accelerazione. Nel DM 116 del 23 aprile 2004 (ripartizione per l anno 2005) (art. 3) viene stabilito un intervento finanziario pari a 60 milioni per quelle situazioni di sottofinanziamento superiore all'8%. 4 Nella stima degli indici di costo standard, l Osservatorio individuò sei macro-aree disciplinari «definite partendo dagli attuali valori del rapporto docenti equivalenti per studente in corso e tenendo conto della specificità dei costi delle aree disciplinari e anche dei gruppi disciplinari utilizzati in altri paesi ai fini della attribuzione delle dotazioni per studente» (DOC 3/98, pag. 12). Ogni area disciplinare aggrega Facoltà o gruppi di Facoltà; in particolare: Area A Facoltà di Giurisprudenza, Area B Facoltà di economia, Scienze Politiche e Sociologia, Area C Facoltà di Lettere e Filosofia, magistero, Lingue e Letterature straniere e Psicologia, Area D Facoltà di Architettura, Farmacia, Ingegneria e Scienze statistiche, demografiche e attuariali, Area E Facoltà di Agraria, Scienze MM.FF.NN., Area F Facoltà di Medicina e Chirurgia e Medicina veterinaria. 10

11 «( ) il F.F.O. dovrebbe essere scomposto in quattro parti, ciascuna delle quali riferita a specifiche attività, e attribuito alle università in funzione della combinazione dei loro contributi relativi, valutando in tal modo il peso complessivo dell Ateneo su tutto il sistema delle università statali. Si tratta, come noto, di una importante evoluzione rispetto ai criteri utilizzati in precedenza, che si focalizzavano di fatto sulla sola domanda; il nuovo modello esplicita invece l importanza che nel sistema universitario hanno la qualità dei processi formativi e della ricerca scientifica, evidenziando inoltre la possibilità di disincentivare, per dare impulso al sistema, politiche specifiche ritenute rilevanti in un certo periodo» 5. La definizione del nuovo modello di valutazione dei processi e dei risultati formativi ha condotto al superamento di alcune imprecisioni derivanti dai limitati dati statistici ed elementi conoscitivi. Così per valutare quantitativamente la domanda di formazione si è considerato il numero degli studenti iscritti in regola con il pagamento delle tasse di iscrizione e la tipologia di impegno temporale effettivo nelle attività di studio. In linea con le innovazioni apportate dalla riforma degli ordinamenti didattici, per stimare i risultati dei processi formativi il modello ha proposto il riferimento al numero di crediti formativi (CFU) acquisiti, in modo da poter operare valutazioni di efficacia. Inoltre, la realizzazione di indicatori di costo standard per studente è avvenuta considerando l attuale organizzazione dei corsi di studio per classi (e non per Facoltà) ed i differenziati fabbisogni di risorse di docenza e di strutture che caratterizzano le varie classi. A tal fine, sono stati adoperati i quattro gruppi di corsi di laurea individuati dal CNVSU per la verifica dei requisiti minimi, che individuano dei criteri quantitativi per definire il differenziato fabbisogno di docenti e strutture. Inoltre, una parte delle risorse per il finanziamento ordinario viene ripartito in base ai risultati delle attività di ricerca scientifica svolta da ciascuna Istituzione universitaria ed al potenziale di ricerca (rappresentato dal numero di docenti, ricercatori e personale in formazione stimato con pesi differenziali per rilevare il diverso contributo potenziale delle varie categorie). L introduzione di una specifica quota per le attività di ricerca ha portato ad una contrazione della quota prevista per la domanda di formazione ed appare evidente come il nuovo modello esplicita maggiormente il ruolo dei processi formativi e della ricerca scientifica, evidenziando inoltre la possibilità di incentivare, per dare un impulso al sistema, politiche specifiche ritenute rilevanti in un certo periodo. Poiché dal 2004 non sono stati previsti specifici incentivi, la quota del 10% destinata ad essi non è stata considerata e il modello è stato applicato in funzione delle sole altre 3 voci, ciascuna con peso pari ad 1/3. Il totale delle somme messe a disposizione per la sperimentazione, per il primo anno di applicazione (2004) è stato pari a 30 milioni di euro (art. 3 D.M. 23 aprile 2004 n. 116), 150 milioni di euro nel 2005 (art. 3 D.M. 24 maggio 2005 n. 139) e 250 milioni nel 2006 (art. 3 D.M. 28 marzo 2006 n. 2007). 5 Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario, «Il modello per la ripartizione del Fondo per il Finanziamento Ordinario all interno del sistema universitario: riflessioni a valle dell applicazione sperimentale prevista dal DM 28 luglio 2004» (DOC 4/05). 11

12 DESCRIZIONE DEL MODELLO PER LA RIPARTIZIONE DEL FONDO PER IL FINANZIAMENTO ORDINARIO NELL ANNO 2006 In relazione alla normativa vigente e al D.M. 28 marzo 2006 n. 207 che ha definito la ripartizione delle risorse disponibili per l anno 2006 e per gli interventi di riequilibrio e di valutazione, le assegnazioni finanziarie risultano essere le seguenti:» una quota base, pari al 99,5% del Fondo assegnato al 31 dicembre 2005, al netto degli interventi una tantum e degli interventi straordinari disposti nel medesimo anno;» una quota relativa alla copertura di obbligazioni precedentemente assunte, relativa al saldo degli incentivi per mobilità del personale docente, al cofinanziamento per i maggiori oneri connessi con l adeguamento degli importi contrattuali degli assegni di ricerca, al sostegno della rete scientifica di telecomunicazione a larga banda GARR, degli impegni assunti per accordi di programma, per le assunzioni in deroga disposte a favore dell Università di Palermo, della quota da versare all ARAN;» una quota di valutazione dei risultati e di riequilibrio sulla base del peso dell Ateneo sul sistema delle Università 6 ;» una quota di risorse aggiuntive distribuite in base a specifici obiettivi, attualmente connessi a interventi per incentivare la minore incidenza del costo del personale di ruolo sul F.F.O., alla mobilità del personale docente, alla cooperazione interuniversitaria, alla copertura finanziaria dei contratti con studiosi ed esperti stranieri o italiani stabilmente impegnati all estero da almeno un triennio, agli interventi consolidabili a favore delle Istituzioni ad ordinamento speciale, al sostegno finanziario offerto ai consorzi interuniversitari, agli interventi per studenti diversamente abili.» ulteriori interventi derivano dal sostegno finanziario offerto per i c.d. interventi straordinari. 6 Per l applicazione del Modello per la ripartizione teorica del Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università è stato utilizzato l importo previsto dall art. 3 del D.M. 28 marzo 2006 n. 207, pari a In particolare la norma ministeriale ha disposto un intervento di riequilibrio attuato con una quota di F.F.O. consolidato e non con risorse aggiuntive. Infatti, in quanto viene utilizzato l importo di della quota di F.F.O. nella misura indicata all art.1, l importo stanziato risulta già compreso nella distribuzione dell art. 1 del D.M. citato riferente gli interventi a copertura di assegnazioni consolidabili. Occorre rilevare che la sottrazione della quota di F.F.O. consolidato da destinare alla quota di riequilibrio risulta non conforme al Nuovo modello di valutazione del sistema universitario approvato con D.M. 28 luglio 2004 n L art. 3 del D.M. citato stabilisce che apposite quote progressive, a valere sul fondo di finanziamento ordinario delle università (F.F.O.), da destinare agli esiti della valutazione di cui al nuovo modello, verranno annualmente individuate dal decreto concernente la definizione dei criteri di ripartizione del F.F.O., relativamente agli esercizi finanziari di competenza. Coerentemente al disposto, l art. 3, comma 2 del D.M. 23 aprile 2004 n. 116 ha prescritto - per l anno la destinazione di 30 milioni di euro agli interventi di valutazione dei risultati e di riequilibrio e l art. 3, lettera a) del D.M. 24 maggio 2005 n. 139 ha indicato in 150 milioni di euro la somma finalizzata ai medesimi interventi. Si sottolinea che tali stanziamenti sono risultati aggiuntivi rispetto a quelli annualmente previsti dai decreti di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario. Peraltro, l intangibilità sinora assicurata della quota consolidata è venuta meno con la previsione normativa che ha prescritto il consolidamento di una quota pari al 99,5% del Fondo per il Finanziamento Ordinario assegnato al 31 dicembre 2005, al netto di quanto assegnato nel 2005 per interventi una tantum per gli incentivi disposti dall art. 3 lettera c) del DM 139/2005 nonché degli interventi straordinari cui all art. 7 per il reclutamento di professori e ricercatori universitari (art. 1, D.M. 28 marzo 2006 n. 207). 12

13 Nel proseguo verranno analizzate le variabili utilizzate nell algoritmo che è alla base dell attuale meccanismo di distribuzione tra le università delle risorse destinate agli interventi di valutazione, indicando i criteri di calcolo adottati nell anno 2006 e la base informativa utilizzata. Si specifica che le indicazioni di seguito descritte risultano in parte esposte nella «Nota metodologica sull applicazione del modello per la ripartizione del F.F.O (art. 3 DM 207/2006)» allegata al decreto di definizione dei criteri di ripartizione del Fondo per l anno L applicazione del modello 2006 è articolata in tre sezioni: domanda, risultati e ricerca. Il posizionamento dell Ateneo (rispetto alle Istituzioni universitarie del sistema nazionale) nel modello di ripartizione del F.F.O viene riportato nella Tabella 2. Il peso finale calcolato, pari a 1,25%, consente di collocare al 30 posto l Università, in relazione a un insieme di 58 Attori istituzionali. Se la medesima analisi viene condotta sulle singole variabili, si osserva che relativamente alla sezione domanda il livello occupato è il 27, limitatamente alla sezione risultati 35 posto per il numero di CFU acquisiti e 34 posto per il numero di laureati, mentre il posizionamento della sezione ricerca è attestato al 27 posto. 13

14 Tabella 2: Peso percentuale delle Università (Modello di ripartizione del F.F.O. 2006) Posizione "Lecce" Peso finale 30 a su 58 Università Domanda 27 a su 58 Università Sezione Risultati Crediti 35 a su 58 Università Sezione Laureati 34 a su 58 Università Sezione Ricerca 27 a su 58 Università PESI 1/3 2/9 1/9 1/3 Risultati Università Domanda Crediti Laureati Ricerca Peso finale ROMA "La Sapienza" 7,01% 6,41% 6,49% 6,89% 6,78% BOLOGNA 5,88% 6,48% 7,11% 5,31% 5,96% NAPOLI 5,70% 4,43% 4,30% 4,98% 5,02% PADOVA 3,91% 4,83% 5,93% 4,36% 4,49% MILANO 4,32% 4,18% 3,87% 4,44% 4,28% TORINO 4,04% 4,63% 4,76% 3,80% 4,17% FIRENZE 3,37% 3,19% 2,74% 4,80% 3,74% POLITECNICO MILANO 3,69% 3,02% 4,64% 2,71% 3,32% PALERMO 3,47% 2,88% 2,79% 2,83% 3,05% BARI 3,07% 3,16% 2,93% 2,96% 3,04% PISA 3,04% 1,97% 2,39% 3,63% 2,93% CATANIA 3,07% 2,62% 2,20% 2,50% 2,68% ROMA "Tor Vergata" 2,41% 2,32% 1,72% 2,90% 2,48% GENOVA 2,16% 2,29% 2,36% 2,65% 2,38% PERUGIA 2,27% 2,44% 2,18% 2,38% 2,34% SIENA 1,56% 1,39% 1,51% 2,61% 1,87% PAVIA 1,68% 1,87% 2,24% 1,88% 1,85% POLITECNICO TORINO 1,98% 1,48% 2,03% 1,91% 1,85% ROMA TRE 2,06% 2,21% 1,92% 1,25% 1,81% PARMA 1,82% 1,81% 1,88% 1,78% 1,81% MILANO-BICOCCA 1,82% 2,09% 2,06% 1,34% 1,75% CAGLIARI 1,68% 1,69% 1,91% 1,72% 1,72% Seconda Univ. NAPOLI 1,69% 1,75% 1,46% 1,75% 1,70% MESSINA 1,75% 1,46% 1,50% 1,81% 1,68% SALERNO 1,80% 1,57% 1,65% 1,50% 1,63% della CALABRIA 1,73% 1,68% 1,97% 1,34% 1,62% MODENA e REGGIO EMILIA 1,28% 1,47% 1,62% 1,48% 1,43% VERONA 1,28% 1,65% 1,37% 1,37% 1,40% UDINE 1,23% 1,37% 1,31% 1,23% 1,27% LECCE 1,33% 1,04% 1,01% 1,40% 1,25% TRIESTE 0,93% 1,10% 1,40% 1,54% 1,22% CHIETI 1,09% 1,67% 1,10% 1,03% 1,20% FERRARA 1,04% 1,11% 1,12% 1,29% 1,15% VENEZIA 1,07% 1,28% 1,37% 1,00% 1,13% TRENTO 0,84% 0,98% 0,85% 1,60% 1,12% Politecnica delle Marche 1,25% 1,05% 0,93% 1,10% 1,12% L'AQUILA 1,05% 1,03% 0,79% 1,04% 1,01% BRESCIA 0,94% 0,99% 0,99% 0,86% 0,93% SASSARI 0,81% 0,61% 0,66% 1,20% 0,88% PIEMONTE ORIENTALE 0,74% 0,88% 0,82% 0,56% 0,72% POLITECNICO BARI 0,80% 0,52% 0,54% 0,56% 0,63% BERGAMO 0,61% 0,96% 0,81% 0,35% 0,62% TUSCIA 0,57% 0,64% 0,51% 0,56% 0,57% INSUBRIA 0,58% 0,67% 0,54% 0,51% 0,57% BASILICATA 0,62% 0,39% 0,28% 0,63% 0,54% CATANZARO 0,58% 0,78% 0,45% 0,28% 0,51% "Parthenope" di NAPOLI 0,50% 0,78% 0,62% 0,26% 0,50% FOGGIA 0,49% 0,44% 0,40% 0,53% 0,49% CASSINO 0,51% 0,53% 0,51% 0,41% 0,48% MACERATA 0,26% 0,78% 0,64% 0,41% 0,47% "L'Orientale" di NAPOLI 0,44% 0,53% 0,52% 0,44% 0,47% Mediterranea di Reggio Calabria 0,56% 0,38% 0,29% 0,47% 0,46% CAMERINO 0,39% 0,56% 0,35% 0,48% 0,45% MOLISE 0,23% 0,50% 0,42% 0,39% 0,36% IUAV - VENEZIA 0,24% 0,47% 0,63% 0,30% 0,36% TERAMO 0,27% 0,49% 0,38% 0,35% 0,36% SANNIO di BENEVENTO 0,39% 0,36% 0,18% 0,34% 0,34% I.U.S.M. ROMA 0,07% 0,10% 0,05% 0,04% 0,06% 14

15 Per quanto concerne la DOMANDA sono stati considerati gli studenti iscritti (in regola con il pagamento delle tasse di iscrizione) al sistema universitario da due e da tre anni 7 nei corsi di laurea e di laurea specialistica a ciclo unico, relativamente all anno accademico 2003/2004. Gli studenti sono pesati in base al gruppo di classi di laurea di appartenenza. Per quanto concerne la fonte dei dati, questi derivano dalle Rilevazioni annuali sull Istruzione Universitaria disponibili sul sito internet dell Ufficio Statistico del Ministero dell Università e della Ricerca all indirizzo e risultano rilevati alla data del 31 luglio Già dalla prima applicazione, sono stati utilizzati due fattori correttivi moltiplicativi: il fattore qualità ed il fattore requisiti minimi. Il fattore qualità è calcolato in base alle risposte fornite dai Nuclei di Valutazione al questionario proposto all interno della procedura Nuclei 2005 sui corsi di studio attivati dell a.a. 2004/05 8. In particolare sono state considerate le seguenti tre domande: a) Il sito indicato (si riferisce al sito web del corso di studio) contiene informazioni specifiche e dettagliate sul corso? (quesito n. 10) b) Indicare se è stato individuato e reso pubblico un nucleo stabile di docenti che funga da garante del corso di studi. (quesito n. 15) c) Indicare se il corso prevede un sistema di valutazione della qualità delle attività svolte, diverso dalla sola raccolta delle opinioni degli studenti frequentati prevista dall articolo 1 c. 2 della 370/99. (quesito n. 18) Il denominatore del fattore correttivo è dato dal numero di corsi attivati e proposti all esame dei Nuclei, il numeratore dal numero di corsi per i quali è stata data risposta affermativa ad almeno due delle tre domande sopra riportate. A tale indice è stato, poi, deciso di attribuire un campo di variabilità compreso tra 1 e 0,95 («attribuendo quindi valore 0,95 a un Ateneo in cui non tutti i corsi prevedono un sistema di valutazione della qualità e 1 a un Ateneo in cui invece tutti i corsi prevedono un sistema di valutazione della qualità 9»). Il fattore correttivo requisiti minimi utilizzato per il modello F.F.O è dato dal 7 «Per non attribuire un peso ingiustificato ad iscrizioni (in particolare al I anno) che non si concretizzano in effettive attività di studio, si possono adottare modalità di calcolo che disincentivano comportamenti che realizzano reclutamenti consistenti generalmente orientati alla pubblicità non veritiera che non configurano probabilità concrete di conseguimento dei relativi titoli di studio». Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario DOC 1/04 Proposte per la costruzione di un nuovo modello per la ripartizione teorica del F.F.O. alle università statali pag Nelle Note tecniche su dati ed informazioni da trasmettere entro il 30 Aprile 2005, sezione L Offerta Formativa 2004/05 si legge quanto segue: «In questa sezione sono richieste alcune informazioni finalizzate a delineare le caratteristiche dell assetto del sistema universitario dopo la riforma degli ordinamenti didattici. ( ) A tal fine è stato predisposto un prospetto a livello di Facoltà che riporta, per ogni corso di studio attivo nell a.a. considerato, una prima serie di informazioni ricavabili dalla Banca Dati dell Offerta Formativa (da 1 sino a 9); la seconda parte (da 10 a 20) dovrà essere completata a cura dei Nuclei di valutazione, mediante uno schema a risposta multipla, con la possibilità di inserire note per eventuali precisazioni». 9 Comitato per la Valutazione del Sistema Universitario, DOC 4/05 Il modello per la ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario all interno del sistema universitario: riflessioni ai valle dell applicazione sperimentale prevista dal D.M. 28 luglio 2004, pag. 3, nota 6. 15

16 rapporto tra numero di corsi in possesso dei requisiti minimi sul numero di corsi attivi. La verifica dei requisiti minimi è stata effettuata sull offerta formativa dell a.a. 2004/05 ( anno di validità 2004), relativamente ai soli corsi di laurea e di laurea specialistica a ciclo unico. La verifica è stata condotta secondo la metodologia illustrata nel DOC 3/04 del Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario «Nota metodologica per la verifica dei requisiti minimi dei corsi di studio». In particolare, è stato esaminato:» l adeguatezza del numero di docenti sulla base del numero di immatricolati (rilevazione degli iscritti, Ufficio di Statistica del MIUR, Rilevazione degli iscritti al 31 gennaio 2005 ) ai corsi di studio attivati nell a.a. 2004/05 ( requisito quantitativo );» il grado di copertura, in termini di numero docenti afferenti (rilevazione alla data del 31 dicembre 2004 desunta dagli archivi CINECA, aggiornata alla data del 25 febbario 2005)ai settori scientifico disciplinari relativi alle attività formative di base e caratterizzanti dei corsi di studio attivati ( requisito qualitativo 10 ), che - relativamente alle lauree triennali non deve risultare inferiore al 40% (per i corsi di laurea specialistica a ciclo unico la percentuale di copertura dei settori scientifico disciplinari deve essere almeno pari al 50%). Per quanto concerne la sezione relativa ai RISULTATI, il modello di finanziamento prevede la ripartizione della quota in:» una prima parte, pari a 2/3, calcolata sulla base dei Crediti Formativi Universitari (CFU) acquisiti dagli studenti iscritti nei corsi di laurea e di laurea specialistica a ciclo unico (escluse, quindi, le Lauree Specialistiche) nell anno solare 2004;» una seconda parte, pari a 1/3, basata sul numero degli studenti laureati nell anno solare 2004 nei corsi del nuovo e del vecchio ordinamento (ad esclusione delle Scuole Dirette a Fini Speciali e dei corsi di laurea specialistica non a ciclo unico), esclusi i laureati già in possesso di un titolo. Il numero di laureati viene successivamente pesato con un coefficiente che penalizza il ritardo nel conseguimento del titolo rispetto ai tempi teorici previsti (Tabella 3). Tabella 3: Pesi attribuiti al tempo di conseguimento del titolo Tempi di conseguimento del titolo Peso Due anni e più prima della durata 0 Un anno prima della durata 0 Titolo conseguito nei tempi previsti 1 Un anno di ritardo 0,7 Due anni di ritardo 0,7 2 Tre anni di ritardo 0,7 3 Quattro anni di ritardo ed oltre 0, «Tale analisi è volta ad accertare l esistenza delle competenze disciplinari necessarie a garantire che all offerta di insegnamenti di una facoltà corrisponda una coerente effettiva disponibilità di docenti di ruolo da utilizzare». Comitato per la Valutazione del Sistema Universitario, DOC 3/04, pag

17 Inoltre, è stato introdotto un ulteriore fattore correttivo rappresentato dalla durata del corso, in ragione del fattore moltiplicativo «D/3», dove D rappresenta la durata del corso 11. L analisi statistica di tale sezione è stata elaborata sulla base dei dati relativi alle Rilevazioni annuali sull Istruzione Universitaria disponibili sul sito internet dell Ufficio Statistico del Ministero dell Università e della Ricerca all indirizzo In particolare i dati inerenti il numero di CFU acquisiti ed il numero dei laureati si riferiscono all anno solare 2004 e sono stati rilevati nel mese di maggio del Infine, si riporta brevemente la metodologia utilizzata per la ripartizione relativa ai risultati dell attività di RICERCA. La formula applicata si basa soprattutto sul potenziale di ricerca dell Ateneo, determinato come somma del numero di docenti di ruolo al 31 dicembre 2005 (valutati con peso pari a 1), degli assegnisti di ricerca (valutati in mesi uomo e con un peso pari a 0,6), degli iscritti ai corsi di dottorato nell a.a. 2004/ (peso 0,8) e del numero di personale di ruolo dell area tecnico-scientifica con qualifica D ed EP (peso 0,8). La stima quantitativa del personale potenzialmente impegnabile in attività di ricerca viene inizialmente corretto con un fattore moltiplicativo pari alla media del fattore F-PRIN e del fattore F-CIVR. In particolare:» il fattore F-PRIN verifica «il ( ) livello di effettiva partecipazione in competizioni nazionali relative a bandi annuali di co-finanziamento del MiUR di progetti per attività di ricerca proposti da gruppi di docenti, quali i PRIN 13». La determinazione del tasso di successo nei Programmi di Ricerca di Interesse Nazionale (distinti per aree scientificodisciplinari) viene determinato dal rapporto tra il numero di docenti dell Ateneo che hanno partecipato ai bandi PRIN nel triennio e ricevuto una valutazione positiva (anche se non hanno ottenuto il finanziamento) ed il numero di partecipanti potenziali (K Ateneo,x = numero docenti area x con progetti valutati positivamente / numero docenti area x ). Il tasso di successo dell Ateneo dell area scientificonazionale x viene rapportato al tasso nazionale calcolato per la medesima area (K Ateneo,x / K Nazionale,x ). Il risultato viene pesato in base al peso relativo che ogni area scientifico-disciplinare (in base alla consistenza numerica dei docenti) assume rispetto al totale d Ateneo (w i = numero docenti Ateneo area x / numero complessivo docenti Ateneo); inoltre, per attenuare gli effetti moltiplicativi del peso, ne viene considerato solo una quota pari a 1/3. La formula che riassume il fattore F-PRIN è la seguente: 11 «Inoltre, è opportuno introdurre un altro fattore di correzione C D per i corsi di durata non triennale (ad esempio le lauree specialistiche a ciclo unico), per tenere conto dei maggiori costi per laureato associati alla maggiore durata. Il coefficiente C D sarà pari alla frazione D/3, dove D è la durata legale del corso (ad es.: 5/3 per le lauree specialistiche a ciclo unico di 5 anni, 6/3=2 per medicina)». Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Allegato di contenuto tecnico Osservazioni metodologiche e proposte di correttivi per una prima applicazione del Modello per la ripartizione teorica del F.F.O. alle università statali CNVSU (DOC 1/04), pag Vengono considerati gli iscritti ai corsi di dottorato al XVI ciclo ed ai cicli successivi. 13 Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario, Proposta per la costruzione di un nuovo modello per la ripartizione teorica del F.F.O. alle università statali, DOC 1/04, pag

18 1 F PRIN= 1+ 3 K 14 Ateneox, wx x= 1 KNazionale, x 2 «L elevamento al quadrato permette di produrre un effetto di trascinamento tra aree disciplinari che stimolerebbe gli atenei a rompere l isolamento delle varie divisioni disciplinari (facoltà o dipartimenti), perché le cattive performance di una divisione si rifletterebbero sull ateneo in modo più che proporzionale rispetto alla sua consistenza numerica 14». Il risultato calcolato per ogni Ateneo viene successivamente normalizzato al valore nazionale, ovvero ogni fattore F-PRIN viene rapportato al fattore F-PRIN del sistema universitario.» il fattore F-CIVR accerta i risultati della valutazione triennale (relativamente al segmento temporale ) dei prodotti di ricerca presentati dagli Atenei al Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca, catalogati e pesati in base alla valutazione ricevuta (valutazione eccellente peso 1; valutazione buono peso 0,8; valutazione accettabile peso 0,6; valutazione limitato peso 0,2). Tale fattore è calcolato come rapporto tra i progetti pesati e progetti presentati; il valore viene successivamente normalizzato al valore medio quantificato per gli Atenei analizzati, effettuando il rapporto tra il fattore F-CIVR di ogni Ateneo al fattore F-CIVR nazionale. Infine, il modello prevede l applicazione di un fattore additivo sommando al potenziale di ricerca corretto (con la media dei fattori F-PRIN e F-CIVR) il valore monetario dei finanziamenti esterni (FIN_EST) calcolato sommando le esposizioni finanziarie di talune voci di entrata estratte dal Conto Consuntivo dell esercizio finanziario Al fine di esprimere l ammontare in termini di ricercatori equivalenti e, quindi, di assimilare il fattore al parametro di potenzialità della ricerca, lo stesso viene diviso per il costo medio di un ricercatore di ruolo ( ,00). Dalle presenti annotazioni si evince che la procedura di risposta alle indagini statistiche che sottendono il modello richiede un accurato controllo di congruenza dei dati, 14 «Allegato di contenuto tecnico Osservazioni metodologiche e proposte di correttivi per una prima applicazione del Modello per la ripartizione teorica del F.F.O. alle università statali». CRUI, pag In particolare, i finanziamenti considerati corrispondono alle entrate riscosse nel 2003, rilevabili dallo schema previsto per l omogenea redazione dei conti consuntivi, in riferimento alle seguenti voci: - Contratti/Convenzioni/Accordi di Programma: con altri Ministeri; - Contratti/Convenzioni/Accordi di Programma: con Unione Europea; - Contratti/Convenzioni/Accordi di Programma: con Organismi pubblici esteri o internazionali; - Contratti/Convenzioni/Accordi di Programma: con Enti Pubblici; - Contratti/Convenzioni/Accordi di Programma: con Soggetti Privati; - Attività commerciale; - Finanziamenti di altri Ministeri per Ricerca Scientifica; - Trasferimenti correnti da Unione Europea; - Trasferimenti correnti da Organismi pubblici esteri o internazionali; - Trasferimenti correnti da Enti Pubblici; - Trasferimenti correnti da Soggetti Privati; - Trasferimenti per investimenti da Unione Europea; - Trasferimenti per investimenti da Organismi pubblici esteri o internazionali; - Trasferimenti per investimenti da Soggetti Privati. 18

19 non solo di tipo statistico, ma anche sulle procedure di gestione degli archivi delle segreterie studenti e sui tempi di monitoraggio delle carriere. Quindi, il controllo della consistenza e della coerenza dei dati diventa cruciale per l attribuzione dei fondi; infatti il modello penalizza allo stesso modo l Ateneo che non aggiorna tempestivamente le carriere studentesche e quello che non ha fornito, o non ha fornito in tempo, dati su questa attività. Infine, occorre sottolineare che la struttura del modello di ripartizione del F.F.O. evidenzia gli obiettivi/effetti incentivanti perseguiti da governo ministeriale e riassunte da ogni componente/fattore. La Tabella 4 di seguito esposta ne riassume i contenuti. Tabella 4: Variabile ed effetti incentivanti del nuovo modello di ripartizione del F.F.O. Componente Fattore Variabili Effetto incentivante Domanda Risultati dei processi formativi Ricerca Iscritti Regolarità Potenziale ricerca Finanziamenti alla ricerca Studenti iscritti nella durata normale, a corsi di studio in possesso dei requisiti minimi, pesati in funzione della classe di corso di studio CFU acquisiti / CFU richiesti Numero Laureati Numero di docenti, ricercatori e personale in formazione (dottorandi, assegnasti, post doc) PRIN Finanziamenti esterni È incentivata la crescita del numero di studenti in corso dell Ateneo. È incentivata l acquisizione da parte degli studenti del maggior numero di crediti all anno possibile. Si traduce in un incentivo ad accorciare i tempi di laurea (una volta fuori corso, gli studenti contribuiscono ancora per un anno al conteggio dei CFU) Si incentivano la riduzione dei tempi di laurea e la diminuzione della dispersione. Viene, quindi, sostenuta l efficienza didattica. Stimola la definizione del profilo di spesa istituzionale. In particolare, viene incentivato l aumento del numero dei ricercatori rispetto alle altre categorie di personale. Infatti, il costo medio di un docente è superiore di quello di un ricercatore, ma il peso con cui entrano nella formula del potenziale della ricerca risulta il medesimo. Viene stimolata la capacità di acquisire finanziamenti misurata dal tasso di successo nei PRIN e dalle attività di ricerca commissionate dall esterno, dalla partecipazione a bandi tematici. L analisi che segue presenta l obiettivo di chiarire ed approfondire due importanti elementi di valutazione utilizzati nel modello di ripartizione del Fondo per il Finanziamento Ordinario: la domanda di formazione ed i risultati dei processi formativi. Con tale obiettivo, lo studio è stato progettato in quattro sezioni:» la prima - DOMANDA DI FORMAZIONE - e la seconda sezione - RISULTATI DEL PROCESSO FORMATIVO espongono - per ogni variabile analizzata - i dati nazionali aggregati per ciascuna Istituzione universitaria e i dati annotati da ogni singolo corso di studio e Facoltà dell Ateno. Al fine di facilitare la lettura dei suddetti dati, tali sezioni risultano strutturate in paragrafi.» la terza sezione - RICERCA - riassume i dati registrati da ogni Istituzione universitaria.» l ultima - INDICATORI RISPETTO AL MODELLO - completa il presente studio con l esposizione di alcuni indicatori atti a corredare le informazioni presenti e il patrimonio conoscitivo al fine di svolgere una corretta attività interpretativa e di valutazione dei dati. 19

20 DOMANDA FORMATIVA La domanda di formazione è costituita dagli studenti iscritti da due e tre anni nell a.a. 2003/04 ai corsi di studio di primo livello e a quelli specialistici a ciclo unico, suddivisi nei quattro gruppi utilizzati per la verifica dei requisiti minimi; a ciascun gruppo è attribuito un diverso peso (da 1 a 5) e riflette il diverso costo della formazione 16. In particolare, il modello ministeriale attribuisce un peso pari a 5 ai corsi di laurea riferiti alle classi del Gruppo A (escluse le professioni sanitarie che vengono riportate separatamente ed attribuito un peso di 2,5), riassuntivi delle classi di laurea scientifica (Biotecnologie, Scienze della terra, scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali, Scienze e tecnologie chimiche, Scienze e tecnologie fisiche, Scienze e tecnologie per l ambiente e la natura, Scienze matematiche, Scienze statistiche e Scienze e tecnologie zootecniche e delle produzioni animali), mentre un peso pari a 1 viene attribuito al Gruppo D che raggruppa le classi di laurea giuridiche, sociologiche e letterarie (Scienze dei servizi giuridici, Scienze della comunicazione, Scienze politiche e delle relazioni internazionali, Scienze e tecnologie delle arti figurative, della musica, dello spettacolo, Scienze giuridiche, Scienze e tecniche psicologiche, Scienze sociologiche, Scienze strategiche). Gli iscritti pesati vengono successivamente moltiplicati per un coefficiente rappresentativo della quota di corsi di studio attivati in possesso dei requisiti minimi nell a.a. 2004/05 ( fattore KA_Requisiti Minimi ). Infine, viene considerato un ulteriore fattore correttivo espresso dal numero di corsi gestiti con forme cosiddette di presidio della qualità sul totale dei corsi attivati nell a.a. 2004/05 ( fattore KA_Qualità standardizzato tra un valore massimo di 1 e minimo di 0,95). Nelle sezioni successive vengono esposti i dati utilizzati per l applicazione dell algoritmo di calcolo relativo alla domanda di formazione, ovvero gli studenti iscritti da due e tre anni nell a.a. 2003/04, il fattore correttivo inerente i requisiti minimi ed il fattore correttivo qualità. 16 «I quattro gruppi di corsi di laurea già definiti dal CNVSU per la verifica dei requisiti minimi, attraverso l accorpamento di classi di laurea, indicano criteri quantitativi per individuare il fabbisogno di docenti e strutture che li caratterizza. ( ) Si può giungere alla definizione di diversi fattori moltiplicativi legati alla tipologia di attività e ai servizi richiesti dai vari corsi di studio». Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario, DOC 1/04, pag

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