I Servizi per il lavoro in Provincia di Ferrara
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- Domenico Moroni
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1 I Servizi per il lavoro in Provincia di Ferrara Barbara Celati, dirigente Servizio lavoro, formazione, istruzione, politiche sociali della Provincia di Ferrara Ferrara, 15 febbraio 2013
2 Cosa sono i Servizi per il lavoro? La Provincia di Ferrara, su delega della Regione Emilia Romagna, (l.r. 17/05) gestisce i servizi per il lavoro. Essi consistono in una serie di prestazioni volte a migliorare l occupabilità dei cittadini attraverso politiche attive e servizi di tipo amministrativo, rivolti anche alle aziende ( per es.preselezioni di personale). Per richiedere questi servizi i cittadini devono rivolgersi ai Centri per l Impiego.
3 Un buon SIL è necessario per programmare le politiche del lavoro 1. Il sistema informativo lavoro /SiLER della Regione raccoglie l anagrafe personalizzata delle persone in cerca di lavoro 2. il SARE (Semplificazione Amministrativa in Rete) raccoglie le comunicazioni obbligatorie in materia di lavoro, inviate in via telematica da parte dei datori di lavoro 3. L incrocio tra questi due sistemi permette agli operatori di produrre gli incroci migliori tra i fabbisogni professionali delle aziende e le disponibilità dei lavoratori disoccupati, e 4. Di programmare politiche attive per i disoccupati, analizzando le caratteristiche dei diversi target (per es. donne, lavoratori anziani, immigrati, ecc.)
4 Diamo i numeri... Persone in cerca di occupazione al 30/12/2012 in Provincia di Ferrara per classe di età e genere maschi femmine totale maschi Femmine totale Classi di età Valori assoluti Valori percentuali < ,0 25, ,7 49, ,5 57, ,7 61,3 100 > ,9 58,1 100 Totale ,7 57,3 100
5 Servizi amministrativi rivolti ai lavoratori > Iscrizione nell elenco anagrafico attraverso la compilazione della scheda anagrafico-professionaledopo il rilascio della DID DICHIARAZIONE DIIMMEDIATA DISPONIBILITA ad una offerta di lavoro o ad una misura di politica attiva da parte del cittadino. La scheda può essere: Solo anagrafica e con le principali esperienze professionali, se l utente si è rivolto solo al servizio iscrizioni; Dettagliata, se l utente ha sostenuto un colloquio di preselezione o di orientamento; > Avviamento a selezione nelle Pubbliche Amministrazioni > Inserimento nelle liste di mobilità > Collocamento mirato
6 Esempio di scheda anagrafico- professionale Dati anagrafici Recapiti Notizie sullo stato occupazionale Esperienze professionali (qualifica, mansioni svolte, ragione sociale azienda presso cui ha lavorato, attività dell azienda, durata dell esperienza lavorativa) Titoli di studio Formazione professionale Lingue straniere conosciute Conoscenze informatiche Abilitazioni Patenti di guida Propensioni Tipo di rapporto a cui la persona è disponibile Modalità di lavoro Orario di lavoro Disponibilità territoriale Misure di politica attiva a cui l utente ha aderito.
7 Quali sono i servizi di secondo livello offerti ai cittadini Diverse tipologie di colloquio di orientamento (redazione curriculum vitae, tecniche di ricerca attiva, orientamento formativo, orientamento per studenti in obbligo formativo, ecc.); Colloquio di preselezione; Seminari informativi di tecniche di ricerca attiva; Promozione di Tirocini formativi e orientativi.
8 Il collocamento mirato Il collocamento mirato promuove l inserimento lavorativo di persone disabili, con un grado di invalidità pari al 46%. Sono soggette all obbligo del collocamento mirato le imprese con più di 15 dipendenti. La legge che disciplina questa materia è la L.68/99. Presso il Servizio Politiche del Lavoro è presente uno specifico ufficio che si occupa della materia. Esistono finanziamenti (Fondo regionale per la Disabilità) che le aziende o le persone possono chiedere per l adattamento del posto di lavoro, come incentivo all assunzione, per incentivare la mobilità e per finanziare attività formative o tirocini.
9 IN SINTESI I CENTRI PER L IMPIEGO OFFRONO SERVIZI PER MIGLIORARE LA CAPACITA DELLE PERSONE DI COLLOCARSI SUL MERCATO DEL LAVORO, NON COLLOCANO LE PERSONE AL LAVORO. AIUTANO LE PERSONE AD ATTIVARSI NELLA RICERCA DEL LAVORO, E SVOLGONO ATTIVITA AMMINISTRATIVE PRELIMINARI ALLA CONCESSIONE DIAMMORTIZZATORI SOCIALI PER I LAVORATORI ED I DISOCCUPATI CHE NE HANNO DIRITTO SONO I DATORI DILAVORO A SCEGLIERE QUALI PERSONE ASSUMERE E CON QUALI CONTRATTI
10 Servizi offerti alle aziende Consulenze sull utilizzo del sistema SARE (Sistema di semplificazione amministrativa della Regione Emilia Romagna); Consulenza sugli ammortizzatori sociali e svolgimento degli esami congiunti per le casse integrazioni straordinarie; Preselezione di personale; Convenzioni per l assunzione di categorie protette.
11 La formazione professionale Un altra parte importante che riguarda le politiche attive è la formazione professionale. La Provincia, su delega della Regione, si occupa anche di questa materia e programma e finanzia diverse tipologie di corsi, realizzati dagli enti di formazione professionale accreditati dalla Regione, soprattutto utilizzando il FONDO SOCIALE EUROPEO F.S.E. La formazione professionale finanziata sul F.S.E.è rivolta in via prioritaria agli iscritti ai Centri per l impiego. RISORSE F.S.E. DISPONIBILI PER IL 2013 ADATTABILITA (formazione per occupati) OCCUPABILITA (per persone non occupate) INCLUSIONE SOCIALE (formazione per persone svantaggiate)
12 Il Fondo Sociale Europeo Canali finanziari in capo alla Regione: CAPITALE UMANO TRANSNAZIONALITÁ ASSISTENZA TECNICA Canali finanziari trasferiti attraversola programmazione concertata in capo alle Province: ADATTABILITÁ OCCUPABILITÁ INCLUSIONE SOCIALE RISORSE F.S.E. DISPONIBILI PER IL PROVINCIA DI FERRARA ADATTABILITA (formazione per occupati) OCCUPABILITA (per persone non occupate) INCLUSIONE SOCIALE (formazione per persone svantaggiate) La Regione Emilia Romagna rientra nell obiettivo 2 del FSE, Competitività regionale e Occupazione
13 Competenze di programmazione della Provincia in materia di Politiche Sociali Atto di indirizzo e coordinamento Priorità di salute e benessere sociale Priorità: 1) salute e benessere delle donne; 2) salute e benessere dei minori; 3) educazione a comportamenti e stili di vita sani; 4) miglioramenti della condizione dei migranti; 5) promozione del benessere dei giovani; 6) sviluppo della domiciliarità e dei servizi territoriali per le cure primarie; 7) promozione di interventi a sostegno della disabilità.
14 Atto di indirizzo e coordinamento Priorità di salute e benessere sociale Orientamenti: 1) personalizzazione nell offerta. Centralità della persona; 2) generalizzazione delle regole di equità nell accesso ed uso delle rete dei servizi, anche attraverso un miglioramento dell informazione e della comunicazione; 3) responsabilizzazione dei cittadini nell utilizzo delle prestazioni sociali e sanitarie; 4) investimento sul ruolo del MMG per lo sviluppo dei servizi domiciliari e delle rete delle cure primarie
15 AZIONI DISISTEMA 1) Progetto Uscire dalla violenza ; 2) Garante dei diritti delle persone private della libertà personale; 3) Progetto Scuola in carcere Scuola secondaria di I e II grado presso la casa circondariale di Ferrara; 4) Progetto psico-oncologia e oncologia pediatrica; 5) Progetto Ufficio giuridico provinciale per la tutela dei minori ; 6) Intesa per la messa in rete delle risorse e delle competenze dei centri consulenza, risorse e documentazione per l integrazione delle persone con disabilità nella provincia di Ferrara; 7) Laboratori in rete: Azione di sistema per l integrazione di studenti disabili in situazione di gravità nelle scuole secondarie di secondo grado 8) Centro Perez Percorso di autonomia per le disabilità acquisite. Convenzione 2012 / 2015
16 UN PROGETTO SPECIALE SPES Support Patiens Throught E-Service Solutions
17 Ferrara - Italia: utilizzo della telemedicina presso l abitazione di (40) persone affette da patologie respiratorie croniche. Pazienti in carico alla pneumologia di Copparo (eccellenza aziendale USL) - test ossimetro a domicilio; - gestione agenda condivisa medico-paziente; - misurazione frequenza cardiaca e livello di saturazione dell ossigeno DEEP - Repubblica Ceca: utilizzo della telemedicina presso l abitazione di (40) persone con disabilità fisica, al fine di facilitare autonomia e prevenire cadute. AzUSLFe partner scientifico CUP2000 partner tecnologico Kosice - Slovacchia: utilizzo della telemedicina presso l abitazione di (40) persone anziane facilitare l autonomia. Strumentazione per rilevare fonti di pericolo (fumo, gas,..) attivazione servizi sociali UniVienna - Austria: utilizzo della telemedicina presso l abitazione di (40) persone affette da demenza, al fine facilitare autonomia, prevenire disorientamento e cadute
18 GRAZIE PER L ATTENZIONE
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