Impara tutto quello che puoi sulla teoria, ma quando sei di fronte all altro dimentica il manuale. C.G. Jung

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1 La Comunicazione

2 una premessa. Impara tutto quello che puoi sulla teoria, ma quando sei di fronte all altro dimentica il manuale. C.G. Jung

3 La Teoria (Dalla scuola di Palo Alto Watzlawic)

4 Lo studio della comunicazione umana può essere diviso in tre settori: 1. La pragmatica 1. La sintassi 2. La semantica

5 L approccio pragmatico: esamina la comunicazione interpersonale come un processo irreversibile, in continua evoluzione in cui le persone coinvolte si influenzano reciprocamente <<<<<<<

6 La sintassi: si occupa dei rapporti formali dei segni tra loro, dell ordinamento delle parole, del loro accordo e collegamento nella proposizione e nel periodo, senza riferimento al contenuto significativo <<<<<<<

7 La semantica: studia i significati delle parole nella loro evoluzione storica e si occupa delle relazioni dei segni con ciò che designano <<<<<<<

8 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione 1 Non si può non comunicare

9 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione Non si può non comunicare: - dato che si comunica anche attraverso il comportamento che è un linguaggio non verbale - è impossibile non comunicare perché è impossibile non avere un comportamento. L intero comportamento in una situazione di interazione ha valore di messaggio <<<<<<<

10 1 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione Non si può non comunicare QUALSIASI COMPORTAMENTO E' COMUNICAZIONE IL NON PARLARSI O IL NON PRESTARSI ATTENZIONE, NON COSTITUISCE ECCEZIONE

11 1 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione Non si può non comunicare L'IMPOSSIBILITA' DI NON COMUNICARE DIPENDE DAL FATTO CHE COMUNICHIAMO ANCHE CON SILENZIO, GESTI, ESPRESSIONI... OGNI COMPORTAMENTO HA IL VALORE DI MESSAGGIO LA COMUNICAZIONE NON VERBALE E' IL MODO PRINCIPALE PER TRASMETTERE SENSAZIONI ED EMOZIONI, AIUTA A INTERPRETARE IL MESSAGGIO, EVIDENZIA LA NATURA DELLA RELAZIONE

12 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione 2 Comunichiamo con il linguaggio verbale e con quello del corpo e della voce

13 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione Gli esseri umani comunicano sia con un modulo numerico, sia con un modulo analogico: Il linguaggio numerico riguarda l uso delle parole, mentre il linguaggio analogico riguarda tutte le modalità della comunicazione non verbale. Il modulo analogico servirà quindi a trasmettere soprattutto gli aspetti relativi alla relazione dei comunicanti, mentre il modulo numerico avrà predominanza nella trasmissione dell aspetto simbolico. <<<<<<<

14 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione 3 Ogni evento della comunicazione è simultaneamente stimolo, risposta e rinforzo

15 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione Gli scambi comunicativi non sono una sequenza ininterrotta, ma sono organizzati come se seguissero una sorta di punteggiatura. La punteggiatura si riferisce al modo in cui i soggetti attribuiscono significato agli eventi. E possibile quindi identificare le sequenze di chi parla e di chi risponde, definire ciò che si considera come causa di un comportamento, distinguendolo dall effetto. <<<<<<<

16 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione 4 In ogni comunicazione c è un aspetto di contenuto ed un aspetto di relazione

17 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione Il messaggio è il contenuto della comunicazione (Può essere: informazione, notizia, comando, richiesta, idea, emozione) 4 La relazione è l insieme di regole e di comportamenti dei soggetti nella comunicazione (risponde alle domande: chi sono io per te? Chi sei tu per me? Che tipo di rapporto abbiamo o possiamo avere?)

18 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione La struttura del messaggio determina la relazione: Ordini, domande, affermazioni, presuppongono e/o determinano rapporti diversi tra gli interlocutori. 4 I soggetti possono assumere posizioni diverse: superiorità, inferiorità o parità. Nella relazione comunicativa i ruoli possono mantenersi rigidi (status) o variare (cooperazione).

19 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione La comunicazione risulta efficace quando gli interlocutori si trovano d accordo sul contenuto e sulla relazione 4 a) Quando tra i soggetti vi è accordo sul contenuto e disaccordo sulla relazione, si crea disorientamento ed incertezza; b) Quando tra i soggetti vi è accordo sulla relazione e disaccordo sul contenuto, si ha il conflitto delle idee e delle posizioni; c) Quando tra i soggetti vi è disaccordo sia sul contenuto e sulla relazione, si ha il conflitto e la rottura.

20 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione Il Contesto: è l insieme di informazioni, conoscenze e circostanze in cui si verifica la comunicazione Ambiente 4 Fisico (spazio/tempo) Sociale (identità dei soggetti, immagine dell altro, avvenimenti precedenti) Frasi, constatazioni, azioni, assumono significato in rapporto alla situazione in cui si verificano

21 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione 4 Solo nel contesto Messaggi e Comportamenti (Contenuto e Relazione) assumono significato Quando c è un cambiamento di contesto ed i soggetti che comunicano non ne sono consapevoli, si creano incomprensioni.

22 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione 5 Gli scambi sono simmetrici o complementari

23 I Cinque assiomi della pragmatica della comunicazione Gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari a seconda che siano basati sull uguaglianza o sulla differenza; Nelle relazioni simmetriche la relazione tra comunicanti è equilibrata mentre in quella complementare uno dei due o più attori assume una posizione superiore e invita l altro, o gli altri, ad adottare la posizione complementare o corrispondente inferiore. <<<<<<<

24 TEORIA DELLA COMUNICAZIONE MESSAGGIO EMITTENTE RICEVENTE RUMORE

25 MESSAGGIO EMITTENTE RUMORE RICEVENTE FEED - BACK

26 EMITTENTE STABILISCE I SUOI OBBIETTIVI,CODIFICA (TRADUCE IN UN LINGUAGGIO APPROPRIATO), TRASMETTE ATTRAVERSO UN CANALE (PAROLE, SCRITTI, GESTUALITA,ETC.) R U M O E R RICEVENTE DECODIFICA (INTERPRETA)

27 ACCORGIMENTI PER ELIMINARE O RIDURRE IL RUMORE COME FATTORE DI DISTURBO 1. USARE ESPRESSIONI CONCRETE PIU CHE ASTRATTE 2. SCEGLIERE I TERMINI PIU NOTI 3. IMPIEGARE POCHI AGGETTIVI E ADOTTARE IL PIU POSSIBILE VERBI AL PRESENTE 4. RICORDARE CHE, IN GENERE, LA FORMA MIGLIORE E QUELLA CHE RICHIEDE UNO SFORZO INTERPRETATIVO MINIMO NEL COLLEGAMENTO TRA LE PARTI 5. AVER CHIARO CHE PIU LA QUESTIONE CHE TRATTIAMO E SPECIALISTICA, PIU BISOGNA FARE ATTENZIONE ALLA SCELTA DEI TERMINI DA USARE

28 LA FASE SUCCESSIVA ALL INTERNO DEL PROCESSO COMUNICATIVO E QUELLA CHE PREVEDE UN MESSAGGIO DI RITORNO, O RISPOSTA ( FEED-BACK ), ESPLICITA O IMPLICITA, IN CUI I RUOLI DEI SOGGETTI SI INVERTONO: IL NOSTRO RICEVENTE DIVENTA EMITTENTE, E CI INVIA A SUA VOLTA UN MESSAGGIO.

29 OSSERVANDO IL FEED-BACK E POSSIBILE VALUTARE L EFFICACIA DELLA NOSTRA OPERAZIONE DI COMUNICAZIONE ED EVENTUALMENTE CORREGGERE IL PROCESSO COMUNICATIVO ADATTANDOLO ALL OBIETTIVO DESIDERATO

30 FORME DI COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE VERBALE COMUNICAZIONE SCRITTA COMUNICAZIONE TELEFONICA COMUNICAZIONE COMPORTAMENTALE COMUNICAZIONE GESTUALE

31 COMUNICAZIONE VERBALE COMUNICAZIONE NON VERBALE COMUNICAZIONE PARAVERBALE COLLOCAZIONE SPAZIALE ORIENTAMENTO ATTEGGIAMENTO POSTURALE E DI MOVIMENTO DIREZIONE DELLO SGUARDO MIMICA FACIALE GESTI TONO TIMBRO TEMPO (VELOCITA,PAUSE) VOLUME DELLA VOCE ESPRESSIONI SONORE DI VARIO GENERE

32 ATTENZIONE!!! PER QUANTO I CONTENUTI CHE VOGLIAMO COMUNICARE SIANO IMPORTANTI E PROFONDI, SE NON LI TRASMETTIAMO CON LA NECESSARIA FORZA E IL NECESSARIO ENTUSIASMO, IL NOSTRO MESSAGGIO RISCHIA DI ESSERE POCO EFFICACE

33 COMUNICAZIONE VERBALE SI PUO AFFERMARE CHE NON ESISTE UNA FORMA DI COMUNICAZIONE VERBALE PURA. INFATTI, AD OGNI PAROLA SI ACCOMPAGNA UNA SERIE DI ATTEGGIAMENTI CHE CONTRIBUISCONO A RAFFORZARE O AD INDEBOLIRE IL NOSTRO MESSAGGIO

34 COMUNICAZIONE = COMPORTAMENTO COMUNICAZIONE E COMPORTAMENTO: CIO CHE L ALTRO RECEPISCE NON DIPENDE SOLO DA QUELLO CHE DICO MA, FATTO ANCORA PIU IMPORTANTE, DA COME LO DICO.

35 COMUNICAZIONE NON VERBALE COLLOCAZIONE SPAZIALE,ORIENTAMENTO E DISTANZA DALL INTERLOCUTORE ATTEGGIAMENTO POSTURALE E DI MOVIMENTO (POSIZIONE ERETTA,PROTESA ETC.) DIREZIONE DELLO SGUARDO MIMICA FACCIALE GESTI (MOLTO UTILI SE SI PARLA IN PUBBLICO)

36 ATTEGGIAMENTI CHE RIENTRANO NELLA : COMUNICAZIONE NON VERBALE COMUNICAZIONE PARAVERBALE

37 Comunicazione Paraverbale TONO ( CHE QUALIFICA IL TIPO DI COMUNICAZIONE) TIMBRO TEMPO (VELOCITA, PAUSE,ETC,) VOLUME DELLA VOCE ESPRESSIONI SONORE DI VARIO GENERE (RIDERE, SOSPIRARE TOSSIRE,ETC.)

38 SPESSO E PROPRIO A QUESTI FATTORI CHE IL NOSTRO INTERLOCUTORE DA INCONSCIAMENTE PIU IMPORTANZA. BISOGNA QUINDI MANTENERE UN BUON LIVELLO DI COERENZA TRA IL MESSAGGIO VERBALE CHE VOGLIAMO ESPRIMERE E I FATTORI NON VERBALI E PARAVERBALI

39 INCISIVITA DELLA COMUNICAZIONE COME SI RECEPISCONO LE INFORMAZIONI PAROLE NON VERBALE 55% PARAVERBALE NON VERBALE PAROLE 7% PARAVERBALE 38% Antropologo Albert Meharabian

40 100 VOLONTA DELL EMITTENTE DI COMUNICARE 70 CAPACITA DI TRASFORMAZIONE ED ESPLICAZIONE E M I T T E N T E 50 RICEZIONE-INTERFERENZE A CAUSA DEL RUMORE 40 DECODIFICA ( INTERPRETAZIONE ) 15 RICORDO R I C E V E N T E

41 UNA ORGANIZZAZIONE ESISTE QUANDO VI SIANO PERSONE IN GRADO DI COMUNICARE LE UNE CON LE ALTRE, DISPOSTE A DARE UN CONTRIBUTO INDIVIDUALE, E DECISE A PERSEGUIRE UN FINE COMUNE

42 OVE VI SIA UNA ORGANIZZAZIONE CHE EROGA SERVIZI, TUTTO DIVENTA COMUNICAZIONE: TUTTO CIO CHE E VISIBILE ED ENTRA IN CONTATTO CON L INTERLOCUTORE COMUNICA, CIOE CONTRIBUISCE ALLA BUONA O CATTIVA REPUTAZIONE DEI SERVIZI E QUINDI DELLA ORGANIZZAZIONE

43 DIFFERENZE TRA INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE INFORMAZIONE a) messaggio unidirezionale emittente verso ricevente b) assenza di partecipazione e mancanza di ascolto COMUNICAZIONE a) messaggio bidirezionale: andata e ritorno fra emittente e ricevente b) partecipazione emotiva e ascolto reciproco c) assenza di relazione c) avvio di una relazione comunicativa

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