Lezione Diagonalizzazione di matrici

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Lezione Diagonalizzazione di matrici"

Transcript

1 Lezione 2 2. Diagonalizzazione di matrici Come visto nella precedente lezione, in generale, data una matrice A 2 K n,n con K = R, C,nonèimmediatocheesistasempreunabasecostituitadasuoiautovettori. Definizione 2. (Matrici diagonalizzabili). Siano K = R, C e A 2 K n,n. La matrice A si dice diagonalizzabile su K se esistono n autovettori di A linearmente indipendenti. Quando, come spesso accade, il campo su cui si lavora è fissato, si parla semplicemente di matrice diagonalizzabile omettendo l indicazione del campo. ÈchiarocheognimatricediagonaleD èdiagonalizzabile!infattise D = C.. A... n allora De j = j e j,dunqueesistonon autovettori di D linearmente indipendenti, precisamente e,...,e n 2 K n. Esempio 2.2. La matrice A A 2 R 3,3 3 3 dell Esempio 9.9 è diagonalizzabile: infatti in tale esempio abbiamo visto che A ha due autovalori ±3, conautospazirelativirispettivamentee A (3) = L((2,, 3)) R 3 e E A ( 3) = L((,, ), (,, )) R 3. Si noti che i vettori P = (2,, 3), P 2 = (,, ) e P 3 = (,, ) sono linearmente indipendenti: infatti la matrice 2 A avente tali vettori come righe, ha rango 3. Concludiamo che B =(P,P 2,P 3 ) èuna base di R 3 formata da autovettori di A. 25

2 26 Sia K = R, C; ricordiamochegliautovaloridiunamatricea 2 K n,n sono le radici,..., h 2 K del polinomio caratteristico p A (t). Inoltre ad ognuno degli autovalori i 2 K di A rimangono associati due numeri interi non negativi, la sua molteplicità algebrica m a (, A) elasuamolteplicitàgeometricam g (, A). La somma delle molteplicità delle radici di un polinomio è pari al grado del polinomio stesso. Quindi, se,..., h sono a due e a due distinti, risulta m a (,A)+ + m a ( h,a) 6 n, e, se vale l uguaglianza, tutte le radici di p A (t) devono essere in K. Quindi, se,..., h 2 K sono le radici di p A (t), tenendo conto della Proposizione 9.3, al massimo possiamo determinare m g (,A)+ + m g ( h,a) 6 m a (,A)+ + m a ( h,a) 6 n autovettori linearmente indipendenti. Se vale l uguaglianza, tutte le radici di p A (t) devono essere in K esideveaverem g (, A) =m a (, A) per ognuna di esse. In particolare, sia nel caso in cui non tutte le radici di p a (t) sono in K, chenel caso in cui lo sono, ma esiste almeno una di esse per cui m g (, A) <m a (, A), la matrice A non è diagonalizzabile. Esempio 2.3. Si considerino le matrici di R 3,3 2 A A, A 2 2 A. 2 Nell Esempio 9. abbiamo visto che A ha come autovalori i numeri e 2 e che m a (2,A )==m g (2,A ), m a (,A )=2> =m g (,A ). Nell Esempio 9. abbiamo visto che A 2 ha come unico autovalore in R il numero echem a (,A 2 )==m g (,A 2 ).InvecesuCtale matrice ha i numeri, 2+i e 2 i come autovalori e m a (,A 2 )==m g (,A 2 ), m a (2+i, A 2 )==m g (2+i, A 2 ), m a (2 i, A 2 )==m g (2 i, A 2 ). Concludiamo che A non è diagonalizzabile su R. Per quanto riguarda A 2,è evidente che essa non è diagonalizzabile su R. Se, invece si pensa ad A 2 come matrice a coefficienti complessi, si verifica che E A2 (2 + i) =L((2i, i, 2)) ed E A2 (2 i) =L((2i, i +, 2)). Poiché risulta E A2 () = L((2,, )) eitrevettori (2i, i, 2), (2i, i +, 2), (2,, ) sono linearmente indipendenti, segue che A 2, come matrice a coefficienti in C, èdiagonalizzabile. Proposizione 2.4. Siano K = R, C e A 2 K n,n.se,..., h 2 K sono autovalori a due a due distinti di A e P i 2 E A ( i ), i =,...,h,vettorinonnulli,allorai P,...,P h sono linearmente indipendenti. Dimostrazione. Siano,..., h 2 K le radici di p A (t) in K adueaduedistinteesianop i 2 E A ( i ),peri =,...,h vettori non nulli. Se ci fosse una relazione di dipendenza lineare tra ivettorip,...,p h,unodilorosarebbecombinazionelinearediquellicheloprecedonoperla Proposizione 4.7, punto (ii).

3 27 Sia q il minimo intero per cui ciò accade: allora P q = P + + q P q ed almeno uno fra,..., q deve essere non nullo, altrimenti P q = n,.segueche q P + + q q P q = q ( P + + q P q ) da cui si ricava = q P q = AP q = A( P + + q P q ) = AP + + q AP q = P + + q q P q, ( q )P + + q ( q q )P q = n,. Poiché, per ipotesi, P,...,P q sono linearmente indipendenti e q i 6=, i =,...,q, segue che deve essere = = q =. Concludiamo questo paragrafo con il seguente risultato fondamentale. Proposizione 2.5. Siano K = R, C e A 2 K n,n.lamatricea èdiagonalizzabile su K se e solo se valgono le due seguenti condizioni: (i) tutte le radici di p A (t) sono in K; (ii) per ogni radice 2 K di p a (t), risultam a (, A) =m g (, A). Dimostrazione. Se la matrice A èdiagonalizzabile,abbiamogiàdimostratochedevonovalerele affermazioni (i) ed (ii). Viceversa, supponiamo che le due condizioni siano verificate. Siano,..., h le radici a due a due distinte di p A (t) esia(p j,,...,p j,mj ) una base di E A ( j ),perj =,...,h (quindi m j = m g ( j,a)). Per ipotesi i vettori vale che Quindi per verificare che m g (,A)+ + m g ( h,a)=m a (,A)+ + m a ( h,a)=n. B =(P,,...,P,m,P 2,,...,P 2,m2,...,P h,mh ) èunabasedik n basta verificare che tali vettori sono linearmente indipendenti. Supponiamo per assurdo che esista una relazione di dipendenza lineare fra tali vettori, diciamo, P, + +,m P,m + 2, P 2, + + 2,m P 2,m2 + + h,mh P h,mh = n,. Sappiamo che j, P j, + + j,m P j,mj 2 E A ( j ) per ogni j =,...,h,quindideduciamoche j, P j, + + j,m P j,mj = n,,incontraddizioneconilfattoche(p,j,...,p mj,j) èbasedi E A ( j ). Osservazione 2.6. Chiariamo il motivo per cui si parla di matrici diagonalizzabili. Supponiamo che K = R, C esiaa2k n,n diagonalizzabile. Siano,..., n le radici, non necessariamente distinte, di p A (t) (che sono tutte in K per ipotesi) e P j 2 E A ( j ) autovettori linearmente indipendenti di A. Sia P 2 K n,n la matrice avente P j come j esima colonna: allora AP j = j P j, j =,...,n. Quindi AP = PD ove D èlamatricediagonaleaventenell ordine,..., n come entrate diagonali. Per costruzione P è invertibile. Concludiamo che se A 2 K n,n è diagonalizzabile allora esiste P 2 K n,n invertibile tale che P AP = D sia diagonale.

4 28 Viceversa, se ciò accade, procedendo a ritroso con il ragionamento sopra, si verifica che A èdiagonalizzabile,chep ha per colonne n autovettori di A linearmente indipendenti e che l elemento j esimo sulla diagonale di D è esattamente l autovalore corrispondente alla colonna j esima di P. B Quindi le matrici diagonalizzabili sono tutte e sole le matrici A 2 K n,n per cui esiste P 2 K n,n invertibile tale che P AP sia diagonale. Una definizione importante in algebra lineare è la seguente. Definizione 2.7 (Matrici simili). Siano A, B 2 K n,n due matrici. La matrice A si dice simile a B, esiscrivea B, seesistep 2 K n,n invertibile tale che P AP = B. B In base alla definizione sopra, segue che una matrice A 2 K n,n èdiagonalizzabile su K se e solo se è simile ad una matrice diagonale in K. Esempio 2.8. Riprendiamo la matrice A dell Esempio 9.3 A = 2 2 R 2, Come visto nell Esempio 9.8, i suoi autovalori sono 2 e 5 e E A (2) = L((2, )), E A ( 5) = L((, 3)). Consideriamo adesso la matrice 2 P = ; 3 essa è invertibile e AP = P D,ovveroP AP = D, con 2 D =. 5 Allo stesso risultato saremmo arrivati prendendo in luogo della matrice P sopra indicata la matrice 2 2 P 2 =. 6 Invece presa risulta P 3 = P 3 AP 3 =

5 29 Esempio 2.9. Riprendiamo la matrice A dell Esempio A 2 A 2 R 3, Abbiamo visto che i suoi autovalori sono ±3 echegliautospazirelativisonorispettivamente E A (3) = L((2,, 3)) e E A ( 3) = L((,, ), (,, )). Consideriamo adesso le tre matrici 2 P A, P A, P 3 4 2A. 6 Per i =, 2, 3, lematricip i sono invertibili e P i 3 D 3 3 A, D AP i = D i,con 3 A, D 3 3 A Diagonalizzazione di matrici simmetriche Come visto nel paragrafo precedente, il fatto che una matrice sia diagonalizzabile o meno non può essere, in generale, stabilito a priori, ma solo dopo lo studio dei suoi autospazi. Esiste però una classe di matrici la cui diagonalizzabilità è assicurata da un risultato generale di cui omettiamo la dimostrazione e su cui torneremo nelle prossime lezioni. Proposizione 2.. Sia A 2 R n,n una matrice simmetrica. Allora A èdiagonalizzabile su R. Per le matrici simmetriche a coefficienti reali è, dunque, assicurata la diagonalizzabilità su R, cioè l esistenza di una matrice invertibile P 2 R n,n tale che P AP = D 2 R n,n sia diagonale. Esempio 2.. Si consideri la matrice A A. Risulta p A (t) = t t t = t 3 +3t +2= (t +) 2 (t 2) : concludiamo che gli autovalori di A sono e 2. Inoltre per la Proposizione 2. sappiamo che m a (,A)=m g (,A)=2e m a (2,A)=m g (2,A)=.

6 2 Per determinare l autospazio E A ( ) risolviamo il sistema ya A, z ottenendo E A ( ) = L((,, ), (,, )). Similmente, per determinare E A (2) risolviamo il sistema 2 2 ya A, 2 z quindi E A (2) = L((,, )). Posto P A, risulta P AP A. 2 Osservazione 2.2. Per renderci conto dell importanza della Proposizione 2. osserviamo che, spesso, è assai difficile determinare esattamente gli autovalori di una matrice: può però essere utile poterne determinare la diagonalizzabilità. Per esempio la matrice p / 3/2 2 A = 3/ /4 7 3 e p 2 7 3/4 e èsenzadubbiodiagonalizzabilesur perché simmetrica a coefficienti reali. C A 2.3 Il teorema di Cayley Hamilton Siano K = R, C ed A 2 K n,n una matrice; poiché dim K (K n,n )=n 2,len 2 + matrici I n, A, A 2,...,A n2,a n2 sono necessariamente linearmente dipendenti, che significa che esistono altrettanti scalari n 2, n 2, n ,, 2 K tali che A n2 + A n2 + + n 2 2A 2 + n 2 A + n 2I n = n,n. Si consideri il polinomio p(t) = t n2 + t n2 + + n 2 2t 2 + n 2 t + n 2 2 K[t] :

7 quanto osservato sopra viene spesso riassunto affermando che A è radice di p(t) o, anche, che p(a) = n,n. 2 Poiché le matrici A, A 2,...,A n2,a n2 non sono arbitrarie, ma sono potenze di una stessa matrice, è lecito domandarsi se non esista un polinomio di grado più basso di cui A sia radice: a questa domanda risponde il seguente risultato, di cui omettiamo la dimostrazione. Proposizione 2.3 (Teorema di Cayley Hamilton). Siano K = R, C e A 2 K n,n.alloraa èradicedip A (t). Ciò significa che se il polinomio caratteristico di A è allora vale p A (t) =( ) n t n + a t n + a 2 t n a n t + a n, p A (A) =( ) n A n + a A n + a 2 A n a n A + a n I n = n,n. (2.3.) Tale osservazione permette di introdurre un nuovo metodo di inversione di matrici. Infatti A èinvertibileseesolosea n =det(a) 6=,dunquedall equazione (2.3.) otteniamo ( ) n A n a A n 2 a 2 A n 3 + a n I n A = I n, a n cioè A = a n ( ) n A n a A n 2 a 2 A n 3 + a n I n. (2.3.2) Esempio 2.4. Si consideri la generica matrice 2 2 a b A =. c d Allora p A (t) =t 2 (a + d)t + ad bc, dunquesead bc 6=,seguedallaformula (2.3.2) che A = ad bc ( A +(a + d)i d b 2)=. ad bc c a Esempio 2.5. Si consideri la matrice 2 2 A 2 A. 3 3 Abbiamo visto che p A (t) = (t 3)(t +3) 2 = t 3 3t 2 +9t +27 nell Esempio 9.9, quindi A ha autovalori ±3 con m a (3,A)=e m a ( 3,A)=2,inparticolare det(a) =3( 3) 2 =27,sicchéA èinvertibile: inoltreabbiamoanchevistochea è diagonalizzabile, e nell Esempio 2.9 abbiamo trovato P 2 R 3,3 invertibile tale che

8 22 3 P AP = D 3 A, 3 quindi A = PDP da cui si ottiene A 2 = PDP PDP = PD 2 P = P (9I 3 )P =9PP =9I 3, perciò A = 27 (A2 3A 9I 3 )= 9 A A. 3 3 Un altra interessante conseguenza del Teorema di Cayley Hamilton riguarda le matrici nilpotenti; ricordiamo dal paragrafo 2.3 che una matrice A 2 K n,n si dice nilpotente se A N = n,n per qualche intero positivo N. Corollario 2.6. Sia K = R, C. UnamatriceA 2 K n,n ènilpotenteseesolose ha come unico autovalore e m a (,A)=n. Dimostrazione. A 2 K n,n ha come unico autovalore e m a (,A)=nse e solo se t n divide il polinomio caratteristico p A (t) di A cioè se e solo se p A (t) =( ) n t n. Supponiamo intanto che p A (t) =( ) n t n : dalla Proposizione 2.3 segue allora che n,n = p A (A) =( ) n A n,cioèa ènilpotente. Viceversa, supponiamo che esista un intero positivo N tale che A N = n,n. Questa è un uguaglianza su K C. Se 2 C èunaqualsiasiradicedip A (t), allora èunautovaloredia vista come matrice ad entrate complesse, dunque esiste X 2 C n, \{ n, } tale che AX = X. Moltiplicando ambo i membri di tale identità per A N otteniamo allora che n,n = A N X = N X da cui segue che =èl unicaradiceinc di p A (t), necessariamenteconmolteplicitàn. Esempio 2.7. Si consideri la matrice A 4 7 A. 2 Il suo polinomio caratteristico è p A (t) = 2 t t 7 2 t = t 3, quindi A 3 = 3,3,cioèA ènilpotente.

LEZIONE 16 A = Verifichiamo se qualcuna fra le entrate a di A è suo autovalore. determinare per quale entrata a di A risulta rk(a ai 2 ) 1.

LEZIONE 16 A = Verifichiamo se qualcuna fra le entrate a di A è suo autovalore. determinare per quale entrata a di A risulta rk(a ai 2 ) 1. LEZIONE 16 16.1. Autovalori, autovettori ed autospazi di matrici. Introduciamo la seguente definizione. Definizione 16.1.1. Siano k = R, C e A k n,n. Un numero λ k si dice autovalore di A su k) se rka

Dettagli

LEZIONE 23. Esempio 23.1.3. Si consideri la matrice (si veda l Esempio 22.2.5) A = 1 2 2 3 3 0

LEZIONE 23. Esempio 23.1.3. Si consideri la matrice (si veda l Esempio 22.2.5) A = 1 2 2 3 3 0 LEZIONE 23 231 Diagonalizzazione di matrici Abbiamo visto nella precedente lezione che, in generale, non è immediato che, data una matrice A k n,n con k = R, C, esista sempre una base costituita da suoi

Dettagli

0 0 c. d 1. det (D) = d 1 d n ;

0 0 c. d 1. det (D) = d 1 d n ; Registro Lezione di Algebra lineare del 23 novembre 216 1 Matrici diagonali 2 Autovettori e autovalori 3 Ricerca degli autovalori, polinomio caratteristico 4 Ricerca degli autovettori, autospazi 5 Matrici

Dettagli

Lezione Diagonalizzazione ortogonale per matrici simmetriche

Lezione Diagonalizzazione ortogonale per matrici simmetriche Lezione 22 22. Diagonalizzazione ortogonale per matrici simmetriche La Proposizione 2. afferma che ogni matrice simmetrica reale è diagonalizzabile su R: ilrisultatoprincipalediquestasezioneèchelamatricechediagonalizzapuò

Dettagli

0.1 Condizione sufficiente di diagonalizzabilità

0.1 Condizione sufficiente di diagonalizzabilità 0.1. CONDIZIONE SUFFICIENTE DI DIAGONALIZZABILITÀ 1 0.1 Condizione sufficiente di diagonalizzabilità È naturale porsi il problema di sapere se ogni matrice sia o meno diagonalizzabile. Abbiamo due potenziali

Dettagli

AUTOVALORI, AUTOVETTORI, AUTOSPAZI

AUTOVALORI, AUTOVETTORI, AUTOSPAZI AUTOVALORI, AUTOVETTORI, AUTOSPAZI. Esercizi Esercizio. Sia f : R 3 R 3 l endomorfismo definito da f(x, y, z) = (x+y, y +z, x+z). Calcolare gli autovalori ed una base per ogni autospazio di f. Dire se

Dettagli

Complemento ortogonale e proiezioni

Complemento ortogonale e proiezioni Complemento ortogonale e proiezioni Dicembre 9 Complemento ortogonale di un sottospazio Sie E un sottospazio di R n Definiamo il complemento ortogonale di E come l insieme dei vettori di R n ortogonali

Dettagli

Applicazioni lineari e diagonalizzazione

Applicazioni lineari e diagonalizzazione Applicazioni lineari e diagonalizzazione Autospazi Autovettori e indipendenza lineare Diagonalizzabilità e autovalori 2 2006 Politecnico di Torino 1 Esempio (1/6) Utilizzando un esempio già studiato, cerchiamo

Dettagli

1 Il polinomio minimo.

1 Il polinomio minimo. Abstract Il polinomio minimo, così come il polinomio caratterisico, è un importante invariante per le matrici quadrate. La forma canonica di Jordan è un approssimazione della diagonalizzazione, e viene

Dettagli

DIAGONALIZZAZIONE E FORME QUADRATICHE / ESERCIZI PROPOSTI

DIAGONALIZZAZIONE E FORME QUADRATICHE / ESERCIZI PROPOSTI M.GUIDA, S.ROLANDO, 204 DIAGONALIZZAZIONE E FORME QUADRATICHE / ESERCIZI PROPOSTI L asterisco contrassegna gli esercizi più difficili o che possono considerarsi meno basilari. Autovalori, autospazi e diagonalizzazione

Dettagli

LEZIONE 25. P si dice speciale se det(p ) = 1 non

LEZIONE 25. P si dice speciale se det(p ) = 1 non LEZIONE 5 5.. Matrici ortogonali. Facciamo una breve digressione su un importante famiglia di matrici, quelle ortogonali. Definizione 5... P R n,n si dice ortogonale se t P I n. Prima di dare esempi di

Dettagli

Diagonalizzazione di matrici: autovalori, autovettori e costruzione della matrice diagonalizzante 1 / 13

Diagonalizzazione di matrici: autovalori, autovettori e costruzione della matrice diagonalizzante 1 / 13 Diagonalizzazione di matrici: autovalori, autovettori e costruzione della matrice diagonalizzante 1 / 13 Matrici diagonali 2 / 13 Ricordiamo che una matrice quadrata si dice matrice diagonale se a ij =

Dettagli

1 Addendum su Diagonalizzazione

1 Addendum su Diagonalizzazione Addendum su Diagonalizzazione Vedere le dispense per le definizioni di autovettorre, autovalore e di trasformazione lineare (o matrice) diagonalizzabile. In particolare, si ricorda che una condizione necessaria

Dettagli

Parte 7. Autovettori e autovalori

Parte 7. Autovettori e autovalori Parte 7. Autovettori e autovalori A. Savo Appunti del Corso di Geometria 23-4 Indice delle sezioni Endomorfismi, 2 Cambiamento di base, 3 3 Matrici simili, 6 4 Endomorfismi diagonalizzabili, 7 5 Autovettori

Dettagli

Diagonalizzabilità di endomorfismi

Diagonalizzabilità di endomorfismi Capitolo 16 Diagonalizzabilità di endomorfismi 16.1 Introduzione Nei capitoli precedenti abbiamo definito gli endomorfismi su uno spazio vettoriale E. Abbiamo visto che, dato un endomorfismo η di E, se

Dettagli

Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale

Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale Parte 8. Prodotto scalare, teorema spettrale A. Savo Appunti del Corso di Geometria 3-4 Indice delle sezioni Prodotto scalare in R n, Basi ortonormali, 4 3 Algoritmo di Gram-Schmidt, 7 4 Matrici ortogonali,

Dettagli

4 Autovettori e autovalori

4 Autovettori e autovalori 4 Autovettori e autovalori 41 Cambiamenti di base Sia V uno spazio vettoriale tale che dim V n Si è visto in sezione 12 che uno spazio vettoriale ammette basi distinte, ma tutte con la medesima cardinalità

Dettagli

APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof. F.Podestà, a.a

APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof. F.Podestà, a.a APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof FPodestà, aa 003-004 Sia V uno spazio vettoriale e sia f : V V una applicazione lineare una tale applicazione da uno spazio vettoriale in se stesso è chiamata

Dettagli

CORSO DI GEOMETRIA APPLICAZIONI LINEARI E MATRICI A.A. 2018/2019 PROF. VALENTINA BEORCHIA

CORSO DI GEOMETRIA APPLICAZIONI LINEARI E MATRICI A.A. 2018/2019 PROF. VALENTINA BEORCHIA CORSO DI GEOMETRIA APPLICAZIONI LINEARI E MATRICI AA 2018/2019 PROF VALENTINA BEORCHIA INDICE 1 Matrici associate a un applicazione lineare 1 2 Cambiamenti di base 4 3 Diagonalizzazione 6 1 MATRICI ASSOCIATE

Dettagli

Applicazioni lineari simmetriche e forme quadratiche reali.

Applicazioni lineari simmetriche e forme quadratiche reali. Applicazioni lineari simmetriche e forme quadratiche reali 1 Applicazioni lineari simmetriche Consideriamo lo spazio IR n col prodotto scalare canonico X Y = t XY = x 1 y 1 + + x n y n Definizione Un applicazione

Dettagli

Il Teorema Spettrale. 0.1 Applicazioni lineari simmetriche ed hermitiane

Il Teorema Spettrale. 0.1 Applicazioni lineari simmetriche ed hermitiane 0.1. APPLICAZIONI LINEARI SIMMETRICHE ED HERMITIANE 1 Il Teorema Spettrale In questa nota vogliamo esaminare la dimostrazione del Teorema Spettrale e studiare le sue conseguenze per quanto riguarda i prodotti

Dettagli

MATRICI ORTOGONALI. MATRICI SIMMETRICHE E FORME QUADRATICHE

MATRICI ORTOGONALI. MATRICI SIMMETRICHE E FORME QUADRATICHE DIAGONALIZZAZIONE 1 MATRICI ORTOGONALI. MATRICI SIMMETRICHE E FORME QUADRATICHE Matrici ortogonali e loro proprietà. Autovalori ed autospazi di matrici simmetriche reali. Diagonalizzazione mediante matrici

Dettagli

Lezioni di Algebra Lineare V. Autovalori e autovettori

Lezioni di Algebra Lineare V. Autovalori e autovettori Lezioni di Algebra Lineare V. Autovalori e autovettori Versione novembre 2008 Contenuto 1. Cambiamenti di base 2. Applicazioni lineari, matrici e cambiamenti di base 3. Autovalori e autovettori 2 1. Cambiamenti

Dettagli

LA DIAGONALIZZAZIONE. asdf. Polinomi di matrici. 30 January 2012

LA DIAGONALIZZAZIONE. asdf. Polinomi di matrici. 30 January 2012 asdf LA DIAGONALIZZAZIONE 30 January 2012 L'intento di questo articolo è di affrontare, si spera sempre nel modo più corretto e chiaro possibile, la trattazione di un argomento importante nell'ambito dell'algebra

Dettagli

ENDOMORFISMI. ove B := (v 1,v 2,v 3 ). (1) Determinare gli autovalori di f e le relative molteplicità algebriche e geometriche.

ENDOMORFISMI. ove B := (v 1,v 2,v 3 ). (1) Determinare gli autovalori di f e le relative molteplicità algebriche e geometriche. ENDOMORFISMI Esercizi Esercizio 1 Siano v 1 := T (1, 1, 1, 0), v 2 := T (0, 1, 2, 1), v 3 := T (0, 0, 1, 1) Consideriamo V := L(v 1,v 2,v 3 ) R 4 e sia f End R (V ) associato alla matrice A := MB B (f)

Dettagli

DIAGONALIZZAZIONE / ESERCIZI SVOLTI

DIAGONALIZZAZIONE / ESERCIZI SVOLTI M.GUIDA, S.ROLANDO, 015 1 DIAGONALIZZAZIONE / ESERCIZI SVOLTI L asterisco contrassegna gli esercizi meno basilari (perché più difficili o di approfondimento). Stabilire se la matrice A = 1 1 0 0 R 3,3

Dettagli

Autovalori e autovettori

Autovalori e autovettori Autovalori e autovettori Definizione 1 (per endomorfismi). Sia V uno spazio vettoriale su di un campo K e f : V V un suo endomorfismo. Si dice autovettore per f ogni vettore x 0 tale che f(x) = λx, per

Dettagli

Corso di Matematica Discreta. Anno accademico Appunti sulla diagonalizzazione.

Corso di Matematica Discreta. Anno accademico Appunti sulla diagonalizzazione. Corso di Matematica Discreta. Anno accademico 2008-2009 Appunti sulla diagonalizzazione. Autovalori e autovettori di un endomorfismo lineare. Sia T : V V una applicazione lineare da uno spazio vettoriale

Dettagli

Autovalori, Autovettori, Diagonalizzazione.

Autovalori, Autovettori, Diagonalizzazione. Autovalori Autovettori Diagonalizzazione Autovalori e Autovettori Definizione Sia V uno spazio vettoriale sul campo K = R o C e sia T : V V un endomorfismo Un vettore non nullo v V \ {O} si dice autovettore

Dettagli

LEZIONE i 0 3 Le sottomatrici 2 2 di A sono. 1 2 i i 3. Invece (

LEZIONE i 0 3 Le sottomatrici 2 2 di A sono. 1 2 i i 3. Invece ( LEZIONE 6 6 Determinanti In questa lezione affronteremo da un punto di vista prettamente operativo la nozione di determinante, descrivendone le proprietà ed i metodi di calcolo, senza entrare nei dettagli

Dettagli

LEZIONE i i 3

LEZIONE i i 3 LEZIONE 5 51 Determinanti In questo lezione affronteremo da un punto di vista prettamente operativo la nozione di determinante, descrivendone le proprietà ed i metodi di calcolo, senza entrare nei dettagli

Dettagli

Definizione. Sia f : V V un endomorfismo e λ R. Se esiste v V non nullo tale che

Definizione. Sia f : V V un endomorfismo e λ R. Se esiste v V non nullo tale che Autovalori ed autovettori [Abate, 131] Sia f : V V un endomorfismo e λ R Se esiste v V non nullo tale che f(v) = λv, diremo che λ è un autovalore di f e che v è un autovettore di f associato a λ Lezioni

Dettagli

DIAGONALIZZAZIONE. M(f) =

DIAGONALIZZAZIONE. M(f) = DIAGONALIZZAZIONE Esercizi Esercizio 1. Sia f End(R 3 ) associato alla matrice M(f) = 0 1 2 0. 2 (1) Determinare gli autovalori di f e le relative molteplicità. (2) Determinare gli autospazi di f e trovare,

Dettagli

Autovalori e autovettori di una matrice quadrata

Autovalori e autovettori di una matrice quadrata Autovalori e autovettori di una matrice quadrata Data la matrice A M n (K, vogliamo stabilire se esistono valori di λ K tali che il sistema AX = λx ammetta soluzioni non nulle. Questo risulta evidentemente

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE0 - Geometria a.a. 07-08 Prova scritta del 7-7-08 TESTO E SOLUZIONI Svolgere tutti gli esercizi.. Per R considerare il sistema lineare X

Dettagli

ESAME DI GEOMETRIA. 6 febbraio 2002 CORREZIONE QUIZ

ESAME DI GEOMETRIA. 6 febbraio 2002 CORREZIONE QUIZ ESAME DI GEOMETRIA 6 febbraio CORREZIONE QUIZ. La parte reale di ( + i) 9 è positiva. QUIZ Si può procedere in due modi. Un primo modo è osservare che ( + i) =i, dunque ( + i) 9 =(+i)(i) 4 = 4 ( + i) :

Dettagli

SPAZI VETTORIALI CON PRODOTTO SCALARE A =

SPAZI VETTORIALI CON PRODOTTO SCALARE A = SPAZI VETTORIALI CON PRODOTTO SCALARE Esercizi Esercizio. Nello spazio euclideo standard (R 2,, ) sia data la matrice 2 3 A = 3 2 () Determinare una base rispetto alla quale A sia la matrice di un endomorfismo

Dettagli

0. Introduzione al linguaggio matematico

0. Introduzione al linguaggio matematico Prof. Lidia Angeleri Università di Verona, 2014/15 Algebra Lineare ed Elementi di Geometria (Programma aggiornato in data 26 novembre 2014) 0. Introduzione al linguaggio matematico 1. Insiemi 1.1 Esempi

Dettagli

Algebra lineare e geometria AA Appunti sul cambio di base in uno spazio vettoriale

Algebra lineare e geometria AA Appunti sul cambio di base in uno spazio vettoriale Algebra lineare e geometria AA. -7 Appunti sul cambio di base in uno spazio vettoriale Matrice di un applicazione lineare Siano V e W due spazi vettoriali su un campo K {R, C}, entrambi finitamente generati,

Dettagli

GEOMETRIA 1 Autovalori e autovettori

GEOMETRIA 1 Autovalori e autovettori GEOMETRIA 1 Autovalori e autovettori Gilberto Bini - Anna Gori - Cristina Turrini 2018/2019 Gilberto Bini - Anna Gori - Cristina Turrini (2018/2019) GEOMETRIA 1 1 / 28 index Matrici rappresentative "semplici"

Dettagli

Algebra lineare e geometria AA Appunti sul cambio di base in uno spazio vettoriale

Algebra lineare e geometria AA Appunti sul cambio di base in uno spazio vettoriale Algebra lineare e geometria AA. 8-9 Appunti sul cambio di base in uno spazio vettoriale Matrice di un applicazione lineare Siano V e W due spazi vettoriali su un campo K {R, C}, entrambi finitamente generati,

Dettagli

0. Introduzione al linguaggio matematico

0. Introduzione al linguaggio matematico Prof. Lidia Angeleri Università di Verona, 2012/13 Algebra Lineare ed Elementi di Geometria Programma svolto nel Modulo Algebra Lineare 0. Introduzione al linguaggio matematico 1. Insiemi 1.1 Esempi 1.2

Dettagli

Endomorfismi e matrici simmetriche

Endomorfismi e matrici simmetriche CAPITOLO Endomorfismi e matrici simmetriche Esercizio.. [Esercizio 5) cap. 9 del testo Geometria e algebra lineare di Manara, Perotti, Scapellato] Calcolare una base ortonormale di R 3 formata da autovettori

Dettagli

Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test 1: soluzioni

Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test 1: soluzioni Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test : soluzioni k Esercizio Data la matrice A = k dipendente dal parametro k, si consideri il k sistema lineare omogeneo AX =, con X = x x. Determinare

Dettagli

SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE

SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE. Esercizi Esercizio. In R calcolare il modulo dei vettori,, ),,, ) ed il loro angolo. Esercizio. Calcolare una base ortonormale del sottospazio

Dettagli

LEZIONE 12. v = α 1 v α n v n =

LEZIONE 12. v = α 1 v α n v n = LEZIONE 12 12.1. Combinazioni lineari. Definizione 12.1.1. Sia V uno spazio vettoriale su k = R, C e v 1,..., v n V vettori fissati. Un vettore v V si dice combinazione lineare di v 1,..., v n se esistono

Dettagli

CORSO DI ALGEBRA (M-Z) Prof. A. Venezia

CORSO DI ALGEBRA (M-Z) Prof. A. Venezia CORSO DI ALGEBRA (M-Z) Prof. A. Venezia 2015-16 Complementi ed Esercizi 1. AUTOVETTORI e AUTOVALORI di ENDOMORFISMI e MATRICI Una applicazione lineare avente per dominio e condominio lo stesso spazio vettoriale

Dettagli

0.1 Coordinate in uno spazio vettoriale

0.1 Coordinate in uno spazio vettoriale 0.. COORDINATE IN UNO SPAZIO VETTORIALE 0. Coordinate in uno spazio vettoriale Sia V uno spazio vettoriale di dimensione finita n costruito sul campo K. D ora in poi, ogni volta che sia fissata una base

Dettagli

AUTOVALORI. NOTE DI ALGEBRA LINEARE

AUTOVALORI. NOTE DI ALGEBRA LINEARE AUTOVALORI. NOTE DI ALGEBRA LINEARE 2010-11 MARCO MANETTI: 21 GENNAIO 2011 1. Il polinomio minimo Sia f : V V un endomorfismo lineare di uno spazio vettoriale di dimensione finita sul campo K. Per ogni

Dettagli

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA INDUSTRIALE 27 GENNAIO 2014

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA INDUSTRIALE 27 GENNAIO 2014 FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA INDUSTRIALE 27 GENNAIO 2014 DOCENTE: MATTEO LONGO Rispondere alle domande di Teoria in modo esauriente e completo. Svolgere il maggior numero di esercizi

Dettagli

0. Introduzione al linguaggio matematico

0. Introduzione al linguaggio matematico Prof. Lidia Angeleri Università di Verona, 2009/2010 Algebra Lineare ed Elementi di Geometria Programma svolto nel Modulo Algebra Lineare 0. Introduzione al linguaggio matematico 1. Insiemi 1.1 Esempi

Dettagli

Corso di Laurea in Matematica - Esame di Geometria 1. Prova scritta del 7 settembre 2015

Corso di Laurea in Matematica - Esame di Geometria 1. Prova scritta del 7 settembre 2015 Corso di Laurea in Matematica - Esame di Geometria 1 Prova scritta del 7 settembre 215 Cognome Nome Numero di matricola Voto ATTENZIONE. Riportare lo svolgimento completo degli esercizi. corretti, non

Dettagli

Geometria UNO Il polinomio minimo

Geometria UNO Il polinomio minimo Geometria UNO Il polinomio minimo Corso di Laurea in Matematica Anno Accademico 2013/2014 Alberto Albano 5 marzo 2014 Queste note sono un riassunto delle lezioni di venerdì 8 marzo e martedì 11 marzo.

Dettagli

Soluzione: La matrice M cercata è quella formata dagli autovettori di A. Il polinomio caratteristico di A è: p t (A) = (t 1)(t 3) 0 4 V 1 = Ker

Soluzione: La matrice M cercata è quella formata dagli autovettori di A. Il polinomio caratteristico di A è: p t (A) = (t 1)(t 3) 0 4 V 1 = Ker Compito di Algebra Lineare - Ingegneria Biomedica 4 luglio 7 IMPORTANTE: Non si possono consultare libri e appunti. Non si possono usare calcolatrici, computer o altri dispositivi elettronici. Non si può

Dettagli

Introduzione soft alla matematica per l economia e la finanza. Marta Cardin, Paola Ferretti, Stefania Funari

Introduzione soft alla matematica per l economia e la finanza. Marta Cardin, Paola Ferretti, Stefania Funari Introduzione soft alla matematica per l economia e la finanza Marta Cardin, Paola Ferretti, Stefania Funari Capitolo Sistemi di equazioni lineari.8 Il Teorema di Cramer Si consideri un generico sistema

Dettagli

Compiti di geometria & algebra lineare. Anno: 2004

Compiti di geometria & algebra lineare. Anno: 2004 Compiti di geometria & algebra lineare Anno: 24 Anno: 24 2 Primo compitino di Geometria e Algebra 7 novembre 23 totale tempo a disposizione : 3 minuti Esercizio. [8pt.] Si risolva nel campo complesso l

Dettagli

- ciascun autovalore di T ha molteplicità geometrica uguale alla moltplicitaà algebrica.

- ciascun autovalore di T ha molteplicità geometrica uguale alla moltplicitaà algebrica. Lezioni del 14.05 e 17.05 In queste lezioni si sono svolti i seguenti argomenti. Ripresa del teorema generale che fornisce condizioni che implicano la diagonalizzabilità, indebolimento delle ipotesi, e

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a. 2016-2017 Prova scritta del 29-1-2018 TESTO E SOLUZIONI Svolgere tutti gli esercizi. 1. Per k R considerare il sistema

Dettagli

LEZIONE 3. a + b + 2c + e = 1 b + d + g = 0 3b + f + 3g = 2. a b c d e f g

LEZIONE 3. a + b + 2c + e = 1 b + d + g = 0 3b + f + 3g = 2. a b c d e f g LEZIONE 3 3.. Matrici fortemente ridotte per righe. Nella precedente lezione abbiamo introdotto la nozione di soluzione di un sistema di equazioni lineari. In questa lezione ci poniamo il problema di descrivere

Dettagli

Equivalentemente, le colonne di A sono linearmente indipendenti se e solo se

Equivalentemente, le colonne di A sono linearmente indipendenti se e solo se Lezioni di Algebra Lineare. Versione novembre 2008 VI. Il determinante Il determinante det A di una matrice A, reale e quadrata, è un numero reale associato ad A. Dunque det è una funzione dall insieme

Dettagli

p(ϕ) = a 0 Id + a 1 ϕ + + a n ϕ n,

p(ϕ) = a 0 Id + a 1 ϕ + + a n ϕ n, 1. Autospazi e autospazi generalizzati Sia ϕ: V V un endomorfismo. Allora l assegnazione x ϕ induce un morfismo di anelli ρ: K[x] End K (V ). Più esplicitamente, al polinomio p dato da viene associato

Dettagli

INGEGNERIA EDILE ARCHITETTURA ELEMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA 19 GIUGNO 2012

INGEGNERIA EDILE ARCHITETTURA ELEMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA 19 GIUGNO 2012 INGEGNERIA EDILE ARCHITETTURA ELEMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA 19 GIUGNO 2012 MATTEO LONGO Esercizio 1. Al variare del parametro a R, si consideri l applicazione lineare L a : R R definita dalle

Dettagli

Prova scritta di Geometria 1 Docente: Giovanni Cerulli Irelli 20 Gennaio 2017

Prova scritta di Geometria 1 Docente: Giovanni Cerulli Irelli 20 Gennaio 2017 Prova scritta di Geometria Docente: Giovanni Cerulli Irelli Gennaio 7 Esercizio. Si considerino i seguenti tre punti dello spazio euclideo: P :=, Q :=, R :=.. Dimostrare che P, Q ed R non sono collineari.

Dettagli

NOME COGNOME MATRICOLA CANALE

NOME COGNOME MATRICOLA CANALE NOME COGNOME MATRICOLA CANALE Fondamenti di Algebra Lineare e Geometria Proff. R. Sanchez - T. Traetta - C. Zanella Ingegneria Gestionale, Meccanica e Meccatronica, dell Innovazione del Prodotto, Meccatronica

Dettagli

Punti di massimo o di minimo per funzioni di n variabili reali

Punti di massimo o di minimo per funzioni di n variabili reali Punti di massimo o di minimo per funzioni di n variabili reali Dati f : A R n R ed X 0 A, X 0 si dice : punto di minimo assoluto se X A, f ( x ) f ( X 0 ) punto di massimo assoluto se X A, f ( x ) f (

Dettagli

Matrici simili. Matrici diagonalizzabili.

Matrici simili. Matrici diagonalizzabili. Matrici simili. Matrici diagonalizzabili. Definizione (Matrici simili) Due matrici quadrate A, B si dicono simili se esiste una matrice invertibile P tale che B = P A P. () interpretazione: cambio di base.

Dettagli

Criteri di diagonalizzabilità Maurizio Cornalba 18/12/2013

Criteri di diagonalizzabilità Maurizio Cornalba 18/12/2013 Criteri di diagonalizzabilità Maurizio Cornalba 8/2/203 Sia K un campo e sia P (t) un polinomio a coefficienti in K. Se a K, la molteplicità di a come radice di P (t), che indicheremo con m a, è il massimo

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA BANCARIA FINANZIARIA ED ASSICURATIVA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA BANCARIA FINANZIARIA ED ASSICURATIVA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA BANCARIA FINANZIARIA ED ASSICURATIVA II Parziale - Compito B 3/05/005 A. A. 004 005 ) Risolvere il seguente sistema

Dettagli

Algebra Lineare Autovalori

Algebra Lineare Autovalori Algebra Lineare Autovalori Stefano Berrone Sandra Pieraccini Dipartimento di Matematica Politecnico di Torino, Corso Duca degli Abruzzi 24, 10129, Torino, Italy e-mail: sberrone@calvino.polito.it sandra.pieraccini@polito.it

Dettagli

Algebra Prof. A. D Andrea Quinto scritto

Algebra Prof. A. D Andrea Quinto scritto Algebra Prof. A. D Andrea Quinto scritto 20 SETTEMBRE 2018 Nome e Cognome: Numero di Matricola: Esercizio Punti totali Punteggio 1 7 2 7 3 7 4 12 Totale 33 Occorre motivare le risposte. Una soluzione corretta

Dettagli

Fondamenti di Algebra Lineare e Geometria - DII - Ingegneria Aerospaziale Test di preparazione alla seconda prova parziale del

Fondamenti di Algebra Lineare e Geometria - DII - Ingegneria Aerospaziale Test di preparazione alla seconda prova parziale del Fondamenti di Algebra Lineare e Geometria - DII - Ingegneria Aerospaziale Test di preparazione alla seconda prova parziale del 66 Problema Si consideri la trasformazione lineare L: R 4 R 3 la cui matrice

Dettagli

LEZIONE 5. AX = 0 m,1.

LEZIONE 5. AX = 0 m,1. LEZIONE 5 5 isoluzione di sistemi Supponiamo che AX = B sia un sistema di equazioni lineari Ad esso associamo la sua matrice completa (A B Per quanto visto nella precedente lezione, sappiamo di poter trasformare,

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA BANCARIA FINANZIARIA ED ASSICURATIVA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA BANCARIA FINANZIARIA ED ASSICURATIVA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA BANCARIA FINANZIARIA ED ASSICURATIVA II Parziale - Compito C 3/5/25 A. A. 24 25 ) Risolvere il seguente sistema

Dettagli

Capitolo 8 Forme quadratiche e loro applicazioni Esercizi svolti Tutorato di geometria e algebra lineare. Marco Robutti

Capitolo 8 Forme quadratiche e loro applicazioni Esercizi svolti Tutorato di geometria e algebra lineare. Marco Robutti Capitolo 8 Forme quadratiche e loro applicazioni Esercizi svolti Tutorato di geometria e algebra lineare Marco Robutti 5 Ottobre 2017 1 Introduzione Gli esercizi di questo capitolo riguardano i seguenti

Dettagli

Università degli Studi Roma Tre - Corso di Laurea in Matematica Tutorato di Geometria 1

Università degli Studi Roma Tre - Corso di Laurea in Matematica Tutorato di Geometria 1 Università degli Studi Roma Tre - Corso di Laurea in Matematica Tutorato di Geometria 1 A.A. 28-29 - Docente: Prof. E. Sernesi Tutori: Andrea Abbate e Matteo Acclavio Soluzioni del tutorato numero 1 14

Dettagli

Lezione Determinanti

Lezione Determinanti Lezione 6 6 Determinanti In questa lezione affronteremo da un punto di vista prettamente operativo la nozione di determinante, descrivendone le proprietà ed i metodi di calcolo, senza entrare nei dettagli

Dettagli

Compito di Geometria e Algebra per Ing. Informatica ed Elettronica

Compito di Geometria e Algebra per Ing. Informatica ed Elettronica Compito di Geometria e Algebra per Ing Informatica ed Elettronica 17-02-2015 1) Sia f : R 4 R 3 la funzione lineare definita da f((x, y, z, t)) = ( x + y 2z + kt, x + y + t, 2x + y + z) (x, y, z, t) R

Dettagli

Richiami di algebra delle matrici a valori reali

Richiami di algebra delle matrici a valori reali Richiami di algebra delle matrici a valori reali Vettore v n = v 1 v 2. v n Vettore trasposto v n = (v 1, v 2,..., v n ) v n = (v 1, v 2,..., v n ) A. Pollice - Statistica Multivariata Vettore nullo o

Dettagli

=. Il vettore non è della forma λ, dunque non è un. 2. Il vettore 8 2 non è della forma λ 1

=. Il vettore non è della forma λ, dunque non è un. 2. Il vettore 8 2 non è della forma λ 1 a.a. 2005-2006 Esercizi. Autovalori e autovettori. Soluzioni. Sia A = e sia x =. Dire se x è autovettore di A. Se si dire per quale 8 autovalore. Sol. Si ha =. Il vettore non è della forma λ dunque 8 29

Dettagli

Richiami di Algebra Lineare

Richiami di Algebra Lineare Richiami di Algebra Lineare Eduardo Rossi Università degli Studi di Pavia Corso di Econometria Marzo 2012 Rossi Algebra Lineare 2012 1 / 59 Vettori Prodotto interno a : (n 1) b : (n 1) a b = a 1 b 1 +

Dettagli

CORSO DI ALGEBRA LINEARE Anno Accademico 2004/2005 Appunti su SISTEMI di EQUAZIONI LINEARI

CORSO DI ALGEBRA LINEARE Anno Accademico 2004/2005 Appunti su SISTEMI di EQUAZIONI LINEARI CORSO DI ALGEBRA LINEARE Anno Accademico 2004/2005 Appunti su SISTEMI di EQUAZIONI LINEARI Lo studente ha forse già incontrato i sistemi di equazioni lineari alla scuola secondaria Con il termine equazione

Dettagli

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA CHIMICA E DEI MATERIALI 27 GIUGNO 2016

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA CHIMICA E DEI MATERIALI 27 GIUGNO 2016 FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA CHIMICA E DEI MATERIALI 7 GIUGNO 06 MATTEO LONGO Ogni versione del compito contiene solo due tra i quattro esercizi 6-7-8-9. Esercizio. Considerare

Dettagli

(V) (FX) L unione di due basi di uno spazio vettoriale è ancora una base dello spazio vettoriale.

(V) (FX) L unione di due basi di uno spazio vettoriale è ancora una base dello spazio vettoriale. 8 gennaio 2009 - PROVA D ESAME - Geometria e Algebra T NOME: MATRICOLA: a=, b=, c= Sostituire ai parametri a, b, c rispettivamente la terzultima, penultima e ultima cifra del proprio numero di matricola

Dettagli

REGISTRO DELLE LEZIONI

REGISTRO DELLE LEZIONI UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTA DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI REGISTRO DELLE LEZIONI del Corso UFFICIALE di GEOMETRIA B tenute dal prof. Domenico AREZZO nell anno accademico 2006/2007

Dettagli

Algebra Lineare - Autunno 2008

Algebra Lineare - Autunno 2008 Algebra Lineare - Autunno 2008 Kieran O Grady 1 29 Settembre: Vettori geometrici Segmenti orientati ed equipollenza. Vettori geometrici. Somma e prodotto per uno scalare: definizione e proprietà algebriche.

Dettagli

LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTE-TERRITORIO Corso di Matematica 2 Padova TEMA n.1

LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTE-TERRITORIO Corso di Matematica 2 Padova TEMA n.1 LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTE-TERRITORIO Corso di Matematica Padova -8-8 TEMA n.1 PARTE 1. Quesiti preliminari Stabilire se le seguenti affermazioni sono vere o false giustificando brevemente

Dettagli

Algebra Proff. A. D Andrea e P. Papi Primo scritto

Algebra Proff. A. D Andrea e P. Papi Primo scritto Algebra Proff. A. D Andrea e P. Papi Primo scritto 6 febbraio 8 Nome e Cognome: Numero di Matricola: Esercizio Punti totali Punteggio 6 6 3 6 4 6 5 6 otale 3 Occorre motivare le risposte. Una soluzione

Dettagli

Geometria Prova scritta, appello unico, sessione autunnale Corso di laurea in fisica A.A 2017/2018 Canali A C, e L Pa

Geometria Prova scritta, appello unico, sessione autunnale Corso di laurea in fisica A.A 2017/2018 Canali A C, e L Pa Geometria Prova scritta, appello unico, sessione autunnale Corso di laurea in fisica A.A 27/28 Canali A C, e L Pa Durata: 2 ore e 3 minuti Simone Diverio Alessandro D Andrea Paolo Piccinni 7 settembre

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a. 2011-2012 Prova scritta del 28-1-2013 TESTO E SOLUZIONI 1. Per k R considerare il sistema lineare X 1 X 2 + kx 3 =

Dettagli

Determinante, autovalori e autovettori

Determinante, autovalori e autovettori Determinante, autovalori e autovettori Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica, Universitá di Ferrara http://wwwlorenzopareschicom lorenzopareschi@unifeit Lorenzo Pareschi (Univ Ferrara) Determinante,

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a. 2015-2016 Prova scritta del 16-9-2016 TESTO E SOLUZIONI Svolgere tutti gli esercizi. 1. Per k R considerare il sistema

Dettagli

CORSO DI ALGEBRA LINEARE Anno Accademico 2004/2005 Appunti su MATRICI SIMILI, AUTOVALORI e DIAGONALIZZABILITÀ

CORSO DI ALGEBRA LINEARE Anno Accademico 2004/2005 Appunti su MATRICI SIMILI, AUTOVALORI e DIAGONALIZZABILITÀ CORSO DI ALGEBRA LINEARE Anno Accademico 2004/2005 Appunti su MATRICI SIMILI, AUTOVALORI e DIAGONALIZZABILITÀ Matrici simili Torniamo su di un aspetto precedentemente solo sfiorato (si veda una delle osservazioni

Dettagli

LEZIONE 4. Le sottomatrici 2 2 di A sono. Invece ( 1 3 non è sottomatrice di A.

LEZIONE 4. Le sottomatrici 2 2 di A sono. Invece ( 1 3 non è sottomatrice di A. LEZIONE 4 4 Determinanti In questa lezione affronteremo da un punto di vista prettamente operativo la nozione di determinante, descrivendone le proprietà ed i metodi di calcolo, senza entrare nei dettagli

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a. 2012-2013 Prova scritta del 15-7-2013 TESTO E SOLUZIONI A. Per il primo esonero svolgere gli esercizi 1,2,3; B. Per

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a Prova scritta del TESTO E SOLUZIONI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica GE110 - Geometria 1 a.a. 014-01 Prova scritta del 1-6-01 TESTO E SOLUZIONI Avvertenze: A. Per il recupero del primo esonero svolgere gli esercizi

Dettagli

Complementi di Algebra e Fondamenti di Geometria

Complementi di Algebra e Fondamenti di Geometria Complementi di Algebra e Fondamenti di Geometria Capitolo 5 Forme quadratiche inr n M. Ciampa Ingegneria Elettrica, a.a. 2009/2010 Capitolo 5 Forme quadratiche inr n In questo capitolo si definisce la

Dettagli

Geometria e algebra lineare (II parte) Bruno Martelli

Geometria e algebra lineare (II parte) Bruno Martelli Geometria e algebra lineare (II parte) Bruno Martelli Dipartimento di Matematica, Largo Pontecorvo 5, 56127 Pisa, Italy E-mail address: martelli at dm dot unipi dot it versione: 7 marzo 2017 Indice Introduzione

Dettagli

CORSO DI MATEMATICA II Prof. Paolo Papi ESERCIZI. 1). Stabilire quali dei seguenti sottoinsiemi di V sono sottospazi vettoriali. (a) V = R 3.

CORSO DI MATEMATICA II Prof. Paolo Papi ESERCIZI. 1). Stabilire quali dei seguenti sottoinsiemi di V sono sottospazi vettoriali. (a) V = R 3. CORSO DI MATEMATICA II Prof Paolo Papi ESERCIZI ) Stabilire quali dei seguenti sottoinsiemi di V sono sottospazi vettoriali (a) V = R 3 () W = {(x,,x 3 ) x,x 3 R} (2) W 2 = {(x,,x 3 ) x,x 3 R} (3) W 3

Dettagli