PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

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1 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Il Presidente Trento, 03 SET.2012 Prot.n. P319/12/453 /6.7.3/21-11 EUROPEAN COMMISSION For the attention of the State Aid Registry 1049 BRUXELLES Anticipata via all'indirizzo : comp-broadband-auidelines@,ec.europa.eu Oggetto: Orientamenti dell'unione europea per l'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga - Contributo della Provincia Autonoma di Trento Si ritiene utile, in premessa, fornire una breve descrizione dei progetti di infrastrutturazione NGAN portati avanti dalla Scrivente, sulla base dei quali è basato il presente contributo. La Provincia Autonoma di Trento (PAT) ha deciso, con Delibera della Giunta Provinciale n.2204 del 2010 "Approvazione delle linee di indirizzo per lo sviluppo delle reti di accesso in fibra ottica sul territorio Provinciale" di investire nelle reti di nuova generazione con l'obiettivo di garantire a tutti i cittadini l'accesso a servizi di telecomunicazione evoluti, di promuovere lo sviluppo di nuova imprenditorialità e di conseguire gli ambiziosi obiettivi che codesta spettabile Commissione ha delineato attraverso l'agenda Digitale, in particolare la fornitura di accesso a banda ultralarga al 50% delle famiglie con velocità superiore a 100 Mbps entro il Il progetto relativo alla rete di nuova generazione si inserisce in un piano strategico più ampio formulato dalla Provincia relativo alla banda larga e ultralarga con gli obiettivi di "garantire a tutti i cittadini l'accesso a servizi di telecomunicazione evoluti [e] utilizzare Sede centrale; 38122TRENTO-Piazza Dante, 15 -Tel C.F.eP.lVA

2 questa infrastruttura quale leva per lo sviluppo di nuova imprenditorialità'^. Il piano si articola sostanzialmente in tre passi: 1. interventi rapidi per il superamento del Digital Divide di I a generazione, con l'obiettivo di fornire almeno al 90% della popolazione un collegamento con velocità fino a 2 Mbps; 2. il miglioramento della fruibilità dei servizi per i cittadini, attraverso lo sviluppo di una rete in grado di fornire almeno al 90% della popolazione un collegamento con velocità fino a 20 Mbps; 3. la realizzazione di una rete di accesso di nuova generazione, che preveda un collegamento in fibra ottica fino in casa dell'utente o al sito dell'impresa (FTTH). La PAT ha superato il digitai divide di 1 a generazione (collegamenti inferiori a 2 Mbps) attraverso la realizzazione di un collegamento in modalità wireless per la copertura del 100% della popolazione, offrendo un collegamento con velocità di almeno 2 Mbps. Inoltre, attraverso la società in house della Provincia, Trentino Network, è stato avviato un progetto di infrastrutturazione che prevede di realizzare un'infrastruttura di dorsale interamente in fibra ottica di circa 800 Km che interessa l'intero territorio provinciale. Nel novembre 2010 è stato, infine, approvato dalla Giunta Provinciale un finanziamento per un programma di investimenti per la diffusione di servizi di connettività avanzata nelle aree non raggiunte o non adeguatamente raggiunte dal servizio di connettività a causa del fallimento di mercato, con l'obiettivo di fornire connessioni fino a 20 Mbps. Per la realizzazione di quest'ultimo progetto, è stato predisposto un bando di gara 2 per l'affidamento del servizio (rientrando in una forma di aiuto di stato) che è stato preceduto da una consultazione pubblica svoltasi nel corso del 2010, rivolta a tutti gli operatori e relativa alla loro presenza infrastrutturale in provincia di Trento, ai servizi offerti e ai loro piani di sviluppo sul territorio. Il progetto di infrastrutturazione NGAN del territorio trentino, terzo step del piano generale della Provincia di sviluppo digitale del territorio, prevede che la stessa Provincia investa attraverso due progetti complementari. Il primo, seguendo la logica dell'investitore privato (MEIP), attraverso forme di partenariato pubblico-privato (nella più ampia porzione di territorio ove ciò sia reso possibile) e la neo-costituita Trentino NGN 3 a cui sarà affidato il compito di realizzare l'infrastruttura passiva nelle aree considerate profittevoli. La scelta della Provincia di investire in questo progetto è stata motivata principalmente dalla volontà di accelerare il processo di infrastrutturazione delle reti NGN nel territorio trentino e di massimizzare le sinergie con gli investitori privati. A tal fine è stato avviato un lungo processo di consultazione con tutti gli operatori interessati a partecipare al progetto. 1 Come da Delibera della Giunta Provinciale n del 2010, reperibile al link telecomunicazionl/attl indirizzo/del O.odf 2 Bando di gara n Procedura per la concessione di un finanziamento per un programma di investimenti per la diffusione di servizi di connettività avanzata nelle aree non raggiunte o non adeguatamente raggiunte dal servizio di connettività a causa del fallimento di mercato nella Provincia di Trentď (Aiuto di Stato N 305/2010) 3 Come da Delibera della Giunta Provinciale n del 10 dicembre

3 Il secondo progetto prevede, invece, che nelle aree considerate a fallimento di mercato, e in cui, dunque, nessun operatore privato è interessato ad investire, ľ infrastrutturazione delle reti NGAN sia di competenza della società in house della Provincia, Trentino Network. Il testo posto a consultazione prevede che il requisito del conferimento di un vantaggio economico, uno dei requisiti necessari affinché una misura possa essere considerata un aiuto di stato, debba essere valutato anche nel caso in cui lo svolgimento dell'attività economica avvenga da parte dello Stato, ad esempio tramite una società pubblica o nell'ambito dell'amministrazione statale 4. In merito a tale disposizione, la Scrivente ritiene che un intervento pubblico possa non essere considerato come aiuto di Stato, qualora tale intervento venga realizzato in aree considerate bianche e attraverso società (i) a controllo interamente pubblico (es. società in-house), (ii) non integrate verticalmente (ovvero non operanti sul mercato al dettaglio) e (iii) con obblighi di fornitura dei servizi a condizioni eque e non discriminatorie a tutti gli operatori di mercato. Da un lato, infatti, è evidente che lo Stato membro, in tali circostanze, non godrebbe di alcun vantaggio economico a discapito degli operatori privati, ma si tratterebbe di un intervento con finalità esclusivamente pubbliche in grado piuttosto di avere impatti positivi anche sui player di mercato (rendendo loro disponibili servizi wholesale in aree altrimenti economicamente non raggiungibili). Dall'altro, è altrettanto evidente che un intervento così configurato è in grado di offrire maggiori garanzie in termini di efficacia del progetto (attraverso un processo di realizzazione più snello e rapido) e di impatto concorrenziale (grazie alla realizzazione di un effettivo level-playing-field per tutti gli operatori di mercato). Sarebbe, dunque, auspicabile che codesta spettabile Commissione possa prevedere un percorso autorizzativo più snello di approvazione degli interventi pubblici effettuati nelle circostanze pocanzi esposte, in cui l'unico obiettivo perseguito dal soggetto pubblico è la promozione e diffusione di servizi di connettività avanzata per tutti i cittadini ed imprese. La diffusione di servizi di connettività avanzata può essere garantita dallo Stato membro attraverso l'adozione di un utile strumento messo a disposizione da codesta spettabile Commissione, il Servizio di Interesse Economico Generale (SIEG). E, infatti, tramite tale misura che lo Stato membro può decidere che l'obiettivo di copertura a banda (ultra) larga di tutti i cittadini venga considerato un SIEG e, pertanto, soggetto alla normativa comunitaria in materia. Tuttavia, gli orientamenti comunitari, oggetto della presente consultazione, prevedono che l'infrastruttura fornita attraverso un SIEG debba essere passiva, neutra, liberamente accessibile e che l'impresa incaricata della missione SIEG non offra servizi retail. La Scrivente ritiene condivisibili, in generale, le diverse condizioni previste dalla CE e suesposte (offerta dei soli servizi wholesale, infrastruttura neutra e liberamente accessibile) ad eccezione della previsione di un'infrastruttura esclusivamente passiva. Si ritiene, infatti, opportuno che nel SIEG possa essere ricompresa anche la realizzazione di un'infrastruttura accesa. La messa a disposizione di un'infrastruttura solo passiva, in territori 4 II punto (11) del testo posto a consultazione prevede che ""Anche lo Stato membro svolge attività economica quando gestisce e sfrutta un'infrastruttura di banda larga, o parti di essa, per esempio mediante una società pubblica o nell'ambito dell'amministrazione statale. La costruzione di un'infrastruttura per una rete a banda larga finalizzata al suo sfruttamento commerciale da parte dello Stato, o di operatori terzi con i quali intrattiene stretti rapporti, deve essere parimenti considerata un'attività economici'

4 morfologicamente complessi e con alta dispersione della popolazione, rischia di incontrare un basso o quasi nullo interesse ad investire da parte degli operatori di telecomunicazione, richiedendo loro un elevato livello di investimento per il raggiungimento di tutti gli utenti. Infatti, tra i principali elementi presi in considerazione dagli operatori di mercato quando deve essere valutata l'opportunità di investire in una determinata area per aprire il servizio all'utenza finale (collegamenti, apparati, investimenti commerciali, etc.) vi è il cosiddetto addressable market, ovvero il numero di utenti presenti nell'area: tanto più è alto il numero di utenti che possono essere acquisiti da un unico punto di raccolta, tanto più gli operatori troveranno conveniente investire in proprie infrastrutture per raggiungere tale punto. E evidente che in territori caratterizzati da alta dispersione della popolazione, il numero di utenze sottese ad una area di centrale è molto basso e non consente di ritenere redditizio, da parte dell'operatore retail, l'investimento in tali aree. Ed è, dunque, grazie all'offerta di servizi wholesale attivi, da parte dell'impresa incaricata della missione SIEG, che è possibile rendere meno oneroso, per gli operatori di telecomunicazione, il raggiungimento di tutti gli utenti (anche molto dispersi), e stimolare, per quanto possibile, un livello di concorrenza sul mercato retail anche in territori caratterizzati da fallimento di mercato. Infine, si sottolinea che, l'offerta di servizi wholesale attivi da parte dell'impresa incaricata della missione SIEG non crea distorsioni del mercato se la società non è verticalmente integrata (ovvero non opera sul mercato al dettaglio) ed è soggetta ad obblighi di fornitura dei servizi wholesale. Relativamente alla previsione di un "salto di qualità" in termini di disponibilità della banda larga, quale ulteriore elemento di valutazione all'interno del test di bilanciamento, la Scrivente condivide tale introduzione ritenendo che, grazie ad essa, possa essere garantita una maggiore concretezza dell'intervento pubblico. Soddisfare tale requisito garantisce, infatti, che il finanziamento pubblico venga erogato per iniziative che hanno l'obiettivo di apportare delle nuove reali capacità al mercato in termini sia di disponibilità di servizi che di capacità di trasmissione. Gli interventi pubblici nelle aree bianche possono, a volte, essere ostacolati dalla manifestazione di interesse da parte di un soggetto privato che, nella realtà, non ha alcun interesse ad investire in tali aree - ovvero la sua manifestazione di interesse non corrisponde ad un reale impegno di carattere imprenditoriale - ostacolando così, di fatto, la possibilità per i cittadini, offerta dal soggetto pubblico, di usufruire di un miglior servizio di connettività. Ciò premesso, non può che essere condivisibile prevedere, così come evidenziato nel testo posto a consultazione, che l'autorità, concedente l'aiuto, richieda all'investitore privato (i) di assumere determinati impegni prima di rinviare l'intervento pubblico (gli impegni devono essere tali da garantire che siano realizzati notevoli progressi in termini di copertura nell'arco di tre anni, o entro il periodo più lungo previsto per l'investimento sovvenzionato), (ii) di stipulare un contratto che descriva come saranno attuati i corrispondenti impegni. In particolare, il contratto dovrebbe prevedere una serie di "scadenze", che devono essere rispettate nel corso del triennio nonché un obbligo di rendicontazione dei progressi raggiunti; se una scadenza intermedia non viene rispettata, l'autorità che ha in piano il progetto di intervento pubblico deve poter essere libera di procedere con l'esecuzione del suo piano. L'introduzione di tale previsione consente al soggetto pubblico di pianificare e realizzare i piani di investimento pubblici con maggiore certezza, in attuazione dei principi di economicità, efficienza, efficacia - 4 -

5 che sorreggono l'agire della pubblica amministrazione e di garantire la diffusione di servizi di connettività in banda (ultra) larga al più alto numero di cittadini. Il principio di proporzionalità della misura è uno dei principi cardine della tutela della concorrenza e come tale sono più che condivisibili le diverse condizioni, previste da codesta spettabile Commissione, da dover rispettare affinché una misura di aiuto possa essere definita proporzionale e, come tale, autorizzata. Nel testo posto a consultazione, codesta spettabile Commissione richiede che per le aree bianche e grigie NGA, in aggiunta alle condizioni previste con riferimento alla banda larga di base, la rete sovvenzionata debba consentire un'architettura di rete a topologia aperta, essendo quindi in grado di supportare diverse topologie. Posto che tale condizione è necessaria per garantire il principio di non discriminazione, la Scrivente sottolinea, tuttavia, la necessità di prevedere, nel testo posto a consultazione, che recita "la rete dovrà essere in grado di supportare topologie punto-punto e punto-multipunto a seconda della scelta degli operatori-terzi", che le eventuali richieste degli operatori siano coerenti con gli elementi di sostenibilità economica dei progetti di investimento pubblici. Laddove tali richieste richiedano un extra investimento da parte del soggetto pubblico, non rientrando nel progetto di investimento pianificato, dovrebbe essere previsto da codesta spettabile Commissione che il soggetto pubblico adempia alle richieste poste, a condizione che il richiedente co-investa con il soggetto pubblico, facendosi carico dell'extra costo dovuto alla propria richiesta. Ove, infatti, le richieste degli operatori non trovassero corrispondenza in una reale volontà di investimento da parte di quest'ultimi, si corre il rischio che le richieste degli operatori-terzi appesantiscano economicamente i progetti con finalità dilatorie o, comunque, con risultati di pari valenza, producendo così l'effetto di frenare/vanificare l'intervento. Tale misura si rende ancor più necessaria, a parere della Scrivente, in aree particolarmente difficili (sia sotto il profilo morfologico che di densità della popolazione) dove soluzioni architetturali meno onerose possono rappresentare l'unica soluzione tecnicamente ed economicamente praticabile per realizzare un'infrastruttura in grado di abilitare gli operatori di mercato all'erogazione di servizi a favore di cittadini ed imprese. Si sottolinea, infine, l'importanza del rispetto del principio di neutralità tecnologica (principio previsto dagli Orientamenti comunitari), in particolare, in territori configurabili come aree bianche o grigie in cui gli investimenti hanno un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, ove emerge, dunque, in modo ancora più forte l'opportunità di non vincolare i piani di investimento in NON a scelte tecnologiche premature che non tengano conto dei futuri sviluppi tecnologici. Codesta spettabile Commissione ha stilato un elenco, non esaustivo, degli interventi tipici di sostegno pubblico più frequentemente utilizzati dagli Stati membri per favorire lo sviluppo della banda larga, che sono valutati ai sensi dell'articolo 107, par. 1, del TFUE. A tal proposito, la Scrivente ritiene utile che la Commissione individui modelli "standard" di misure di aiuti di Stato, classificati in base all'obiettivo perseguito, che prevedano un percorso semplificato di approvazione della misura da parte della stessa CE. Si suggerisce, inoltre, di valutare la possibilità di illustrare gli elementi principali del progetto di investimento in NON per le cosiddette aree bianche, previsto dalla PAT, come proposta di modello da inserire tra quelli "standard" a percorso semplificato

6 Si ritiene, infine, opportuno richiedere a codesta spettabile Commissione di prevedere una via autorizzativa preferenziale per tutti i progetti di investimento che hanno ricevuto parere negativo (ad es. a causa di difetti procedurali di definizione e presentazione della misura riscontrati dalla stessa Commissione) e vengono presentati di nuovo dall'autorità pubblica interessata con i rilievi superati. Rimanendo a disposizione per ogni ulteriore eventuale informazione o chiarimento ritenuto necessario, è gradita l'occasione per porgere cordiali saluti

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