ANALISI TRANSAZIONALE

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1 ANALISI TRANSAZIONALE Modulo di training alla comunicazione efficace secondo il modello di Eric Berne dott. Rinaldi Livio

2 COMUNICAZIONE ASIMMETRICA comunicativa Asimmetria Età scolare Adolescenza Maturità Deambulazione/scuola materna Maturità 2 0/12 mesi Tempo

3 ANALISI TRANSAZIONALE (A.T.) Transazione: unità minima di rapporto tra le persone Ogni scambio relazionale è espressione di un bisogno di ri-conoscimento. Nella relazione si può concretizzare il soddisfacimento di tale bisogno attraverso azioni minime (transazioni) che veicolano carezze emotive

4 ANALISI TRANSAZIONALE La modalità di porsi in relazione con il prossimo riflette gli apprendimenti precoci e ripetuti nel tempo avuti nelle primissime transazioni con le figure di attaccamento principali, e le predisposizioni di ordine genetico che rendono ciascuno diversamente sensibile alle condizioni ambientali

5 ANALISI TRANSAZIONALE Le modalità relazionali messe in atto in ogni transazione, sono dunque il prodotto di varie componenti, alcune delle quali consce e modulate, altre automatiche ed improvvise. Eric Berne individua tre esperienze relazionali soggettive utili in diversi contesti e per contro dannose in altri. Egli le chiama: STATI MENTALI

6 GLI STATI MENTALI A seconda del prevalere delle diverse modalità relazionali ci si pone con l altro nelle vesti di: Genitore Negativo Bambino Adulto

7 GENITORE NEGATIVO OBIETTIVO PRINCIPALE: Esercizio della Autorità

8 GENITORE NEGATIVO TECNICHE UTILIZZATE: 1. ORDINARE: Quando si fa appello alla propria Autorità, non discutibile, per imporre all altro un comportamento desiderabile e preteso Es: si fa così non discutere vai in camera tua ti ho detto di leggere non devi frignare

9 2. DISCIPLINARE Quando si interviene a gestire il comportamento dell altro ponendosi come unico modello riconosciuto e come unico attore che ha la disponibilità di modificare ciò che l altro sta facendo Es: se fai così non sbagli fai come ti dico io guarda e impara

10 3. PROTEGGERE Quando si deresponsabilizza l altro, fungendo da garante delle sue azioni ed assumendosi l onere delle conseguenze del suo comportamento Es: non ti preoccupare vai tranquillo digli che te l ho detto io

11 4. GIUDICARE porsi come metro di giudizio dell agire altrui. Attraverso regole e limiti fissati e non concordati si opera una continua valutazione dell altro confrontando il suo comportamento con quello desiderato o imposto da tali regole Es: ti sei comportato male sei un buono a nulla

12 QUINDI I verbi che sintetizzano l operare di chi si pone in transazione con l altro secondo lo Stato Mentale del Genitore Negativo sono i seguenti: ordinare gestire derensponsabilizzare giudicare

13 BAMBINO Ricorda i residui dell infanzia OBIETTIVO PRINCIPALE: Reagire alle situazioni in termini emotivi Porsi al centro di ogni questione Rinuncia della responsabilità

14 BAMBINO TECNICHE UTILIZZATE: 1. ALZARE LA VOCE; BATTERE I PUGNI; FARE I CAPRICCI (reagire alle situazioni in termini emotivi) Quando la protesta diviene sonora e non fondata su argomenti o considerazioni razionali. In questo caso è massiccio l impiego dell impulsività, cioè della parte diretta, non modulata (passiva?), di noi stessi Es: BASTAAAA!, non ho più intenzione di ascoltarti

15 Lo stress emozionale produce in ciascuno un senso di rabbia, delusione, tristezza che rendono più difficoltoso il rapporto con l altro. La situazione di debolezza che caratterizza questo stato rende particolarmente vulnerabili alle reazioni negative dell altro. Se non si esce da questo schema perverso si rischia di cadere nei buchi neri della comunicazione nel rapporto di coppia.

16 2. REAGIRE CON ENTUSIASMO O SCONFORTO (reagire alle situazioni in termini emotivi) Entrare in risonanza emotiva esagerata con le situazioni, in modo da viverle come se fossero di vitale importanza per noi. Di nuovo emerge la difficoltà a mantenere una distanza adeguata dalle cose. Difficoltà di individuazione Es: sono stracontento di questa cosa mi sento con l umore sotto i tacchi quando fai così mi sento sulla luna

17 3. RICATTARE (porsi al centro di ogni questione) Difficoltà a sganciarsi da un rapporto duale (madre/figlio) che lega le azioni altrui al proprio benessere, precludendo libertà e autonomia. È come se il comportamento dell altro abbia l unico scopo di agire su di noi, in termini positivi o negativi. Tale forte bisogno, forse, nasconde una carente Autostima che deve essere sostenuta dal comportamento accomodante dell altro Es: dai fallo per me, con tutti i sacrifici che ogni giorno mi verrà un colpo al cuore mi fai stare sempre in pena se fai così sarai punito benissimo! Vedrai cosa farò io dopo tu non mi dai ragione! Io non ti faccio più quel lavoro

18 4. RINUNCIARE (abdicazione delle responsabilità) al termine delle interazioni chi si trova nello stato mentale di BAMBINO non raramente conclude la sua arringa con un: allora fai come vuoi. Segno inequivocabile di una sconfitta sul piano del braccio di ferro ed un modesto interesse per le istanze dell altro

19 QUINDI I verbi che sintetizzano l operare di chi si pone in transazione con l altro secondo lo Stato Mentale del BAMBINO sono i seguenti: coinvolgersi riferire a sé/vincolare rinunciare alle responsabilità

20 ADULTO Analizza con obiettività i dati di realtà OBIETTIVO PRINCIPALE Adattamento flessibile alle diverse situazioni

21 ADULTO TECNICHE UTILIZZATE: 1. VALORIZZAZIONE: Quando si dimostra onestamente l intenzione di apprezzare gli aspetti positivi dell altro es: scuola, relazioni, ecc.: mostrare l interesse per gli aspetti positivi e non coprirli da quelli, pur presenti, che sono negativi.

22 ADULTO 2. PROMUOVERE Quando il bene dell altro sta al centro del nostro interesse relazionale del momento. es: non stancarsi di ricordarsi e di comunicare che ciò che si fa lo si fa per i figli e non per aver ragione e basta. Qualche volta si può perdere di vista questo obiettivo

23 ADULTO 3. RESPONSABILIZZARE Quando si considera l altro come un pari, anch esso potenzialmente in grado di reggere alcune responsabilità. È il contrario di chi cerca di mettere l altro nelle migliori condizioni, lo promuove, lo valorizza, ma poi lo frega privandolo della libertà di fare scelte e sopportarne le conseguenze.

24 ESEMPIO PERSONAGGI: LIVIO (EDUCATORE); CAMILLA (UTENTE) SITUAZIONE: Camilla chiede a Livio di passare un po di tempo al parco, dove ci sono i giochi, convinta che tale invito sia ben gradito dall educatore. Ma Livio ha in programma un po di compiti, terminati i quali sarà possibile dedicarsi al gioco. Camilla però è molto impaziente e non sembra disposta ad accettare di rimandare il soddisfacimento del suo desiderio.

25 COME AFFRONTEREBBERO IL PROBLEMA IL GENITORE, IL BAMBINO E L ADULTO? GENITORE: ma non ci penso neanche, con tutti i compiti che dobbiamo fare, io decido cosa è bene per te momento per momento. Adesso tu vai in camera, prendi il libro di lettura, ti metti qui vicino a me e cominci a leggere. E non si discute

26 BAMBINO: ma figurati se io sono qui a farti da bamboccio. Quando ero piccolo sì che si ascoltavano gli adulti, adesso sembra che le regole si siano invertite. Eppure mi sembra di essere sempre pronto per i tuoi capricci, sono sempre stato disponibile a venirti incontro, e adesso, per una volta che ti chiedo di fare una cosa tu ti rifiuti. A ma se vuoi la guerra, guerra avrai, non te la perdono, stai pur certo che alla fine la vincerò io. E poi, se proprio vuoi saperlo, non mi interessa niente di tutto questo. Basta che i tuoi genitori non facciano obiezioni. Vuoi proprio andare a giocare? Andiamo.

27 ADULTO: apprezzo molto il tuo desiderio di giocare, di stare all aria aperta, è sicuramente un desiderio normale e positivo in una ragazzina come te. Inoltre so che sai prenderti comunque i tuoi impegni e so anche che non ci tieni a fare brutta figura con l insegnante. È molto importante finire i compiti, così da andare preparata a scuola domani. Penso che tu ora possa scegliere liberamente, consapevole che al parco potremo andarci dopo.

28 Role playing Personaggi: Arianna (educatrice); Guido (utente) Arianna sta cercando di convincere Guido a leggere il testo che l insegnante gli ha assegnato. Guido si rifiuta, accampando scuse del tipo: tanto leggo sempre e comunque male. Come potrebbe Arianna affrontare il problema secondo i diversi stati mentali di GENITORE, BAMBINO, ADULTO?

29 EDUCATORE UTENTE COSA PENSA COSA SENTE COSA PENSA COSA SENTE

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