COMUNE DI BOLOGNA. Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani COMUNE
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- Orlando Rossi
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1 COMUNE DI BOLOGNA Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani COMUNE Relatore: Ass. Luca Rizzo Nervo TITOLO DELLO STRUMENTO 01 bologna
2 QUAL E LA MOTIVAZIONE POLITICA? QUALI LE FINALITA? QUALE IL PRINCIPIO FONDATIVO? Il regolamento si pone l'obiettivo di dare attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale di cui all'art. 118 Cost. Abbiamo provato a tradurre il verbo "favorire" che la Carta utilizza per connotare la relazione tra amministrazioni e cittadini attivi in indicazioni certe circa modalità di azione, tempi, responsabilità e forme di sostegno. Il Comune, consapevole che amministrare la città senza la testa, gli occhi e le mani dei suoi FINALITA cittadini è ormai impensabile, toglie alla collaborazione il carattere dell'occasionalità e la qualifica, con pari dignità, tra le modalità 02 tipiche di gestione dell'interesse generale MOTIVAZIONE bologna
3 A QUALI SOGGETTI SI RIVOLGE? A tutti i soggetti, singoli, associati o comunque riuniti in formazioni sociali, anche di natura imprenditoriale o a vocazione sociale che si attivano per la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani SOGGETTI TARGET 03 bologna
4 QUAL E L OGGETTO DELLA CURA? QUALE E LA VOSTRA DEFINIZIONE DI BENI COMUNI? I beni materiali, immateriali e digitali che i cittadini e l'amministrazione, anche attraverso procedure partecipative e deliberative, riconoscono essere funzionali al benessere individuale e collettivo, attivandosi di conseguenza nei loro confronti ai sensi dell'art.18 dell'ultimo comma della Costituzione, per condividere con l'amministrazione la responsabilità della loro cura o rigenerazione al fine di migliorarne la funzione collettiva 04 BENI COMUNI bologna
5 C E UN UNICO REFERENTE PER IL CITTADINO? È STATO DEFINITO UN UFFICIO SPECIFICO PER LA GESTIONE DELLE PROPOSTE DI COLLABORAZIONE DEI CITTADINI? Esiste un'unica struttura deputata alla gestione delle proposte di collaborazione che è per il cittadino un referente unico ed è di supporto ai vari settori dell'amministrazione in materia di cura dei beni comuni. E' stato creato un ufficio specifico, l'u.i. promozione della cittadinanza attiva dell'area Affari Istituzionali e Quartieri. E' lo stesso ufficio che ha scritto il regolamento. UFFICIO AD HOC 05 bologna
6 QUALI SONO LE TIPOGIE DI INTERVENTO PREVISTE? Interventi sugli spazi pubblici e sugli edifici (cura occasionale, cura costante e continuativa, gestione condivisa e rigenerazione) interventi di innovazione sociale e servizi collaborativi interventi di creatività urbana TIPOLOGIE interventi di innovazione digitale (partecipazione all'ideazione, al disegno e alla realizzazione di servizi e applicazioni per la rete civica 06 da parte della comunità) DI INTERVENTO bologna
7 QUALI SONO LE MODALITA DI SOTTOSCRIZIONE DEL PATTO? COME VIENE GESTITO? QUALI SONO LE PROCEDURE DI ATTUAZIONE? Il patto viene sottoscritto dal dirigente del quartiere o del settore competente. Tra le procedure di attuazione vi è la partecipazione ad apposito avviso pubblico: i cittadini presentano via mail una proposta che se risulta ammissibile porta alla coprogettazione, a conclusione della quale si può stipulare un patto. Il patto è lo strumento con cui il Comune e i cittadini attivi concordano tutto ciò che è DI necessario alla realizzazione degli interventi di cura e rigenerazione dei beni comuni. Il contenuto varia in relazione al grado di complessità degli interventi concordati e della 07 natura della collaborazione. MODALITA ACCORDO bologna
8 SONO PREVISTE MODALITA PRESCRITTIVE DI GESTIONE DEL BENE COMUNE? SE SI, QUALI? Nel patto di collaborazione, a seconda del grado di complessità degli interventi concordati, possono essere previste modalità prescrittive di gestione del bene comune (es. misure utili ad eliminare o ridurre interferenze con altre attività, le modalità di fruizione collettiva del bene comune oggetto del patto...) GESTIONE DEL BENE COMUNE 08 bologna
9 SONO PREVISTE OCCASIONI DI COLLABORAZIONE TIPICHE? SONO PREVISTE CHIAMATE PERIODICHE? Vi sono tre modalità: l'avviso pubblico emanato nel mese di luglio 2014 che rimane aperto per l' intera durata del mandato dell'amministrazione comunale, ipotesi di collaborazione tipica, come per esempio la rimozione del vandalismo grafico oppure l'amministrazione può chiamare i cittadini a collaborare in relazione a specifiche esigenze OCCASIONI TIPICHE CHIAMATE PERIODICHE 09 bologna
10 SONO PREVISTE MISURE DI SOSTEGNO? Sono previste diverse forme di sostegno: esenzione ed agevolazioni in materia di canoni e tributi locali, utilizzo temporaneo di spazi comunali, dispositivi di protezione individuale necessari per lo svolgimento delle attività, beni strumentali e materiali di consumo, affiancamento di dipendenti comunali nella progettazione, rimborso dei costi sostenuti, nel limite delle risorse disponibili (es. costi di acquisto o noleggio materiali, beni e dispositivi di protezione, polizza assicurative,costi relativi ai servizi necessari per organizzazione, promozione, coordinamento e formazione) E' prevista la compensazione delle figure professionali necessarie in misura non superiore al 50% dei costi rimborsabili. 10 MISURE DI SOSTEGNO bologna
11 E PREVISTA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER IL CITTADINO? Non è prevista una formazione obbligatoria, ma in relazione alla complessità degli interventi il Comune può mettere a disposizione dei cittadini le competenze dei propri dipendenti e fornitori per trasferire conoscenze e metodologie utili ad operare correttamente nella cura condivisa dei beni comuni FORMAZIONE 11 bologna
12 DISCIPLINATE LE COPERTURE ASSICURATIVE NECESSARIE CONTRO GLI INFORTUNI E PER LA RESPONSABILITA CIVILE VERSO TERZI CONNESSI ALLO SVOLGIMENTO DELL ATTIVITA? Il patto di collaborazione disciplina le eventuali coperture assicurative dei cittadini contro gli infortuni e per la responsabilità civile verso terzi connessi allo svolgimento dell'attività di cura dei beni comuni, in conformità alle previsioni di legge e secondo criteri di adeguatezza alle caratteristiche dell'attività svolta. Il comune comunque non assicura direttamente i volontari, ma qualora necessario, concorre a titolo di rimborso ai costi della polizza. In linea generale i cittadini attivi operano comunque sotto la propria responsabilità nel rispetto delle indicazioni tecniche fornite dal comune al fine di agire in condizioni di sicurezza. ASSICURAZIONI 12 bologna
13 SONO PREVISTI SISTEMI DI REGOLAMENTAZIONE DI EVENTUALI CONTROVERSIE? Si, può essere esperito un tentativo di conciliazione avanti ad un comitato composto di tre membri, uno designato dai cittadini attivi, uno dall'amministrazione e uno di comune accordo, oppure in caso di controversie riguardanti terzi, da parte di questi ultimi. Il Comitato entro trenta giorni dall'istanza sottopone alle parti una proposta di conciliazione, di carattere non vincolante. Allo stato attuale non vi è stata ancora necessità di attivarlo. CONTROVERSIE GARANZIE 13 bologna
14 SONO STATI FATTI AVVISI PUBBLICI? CI SONO ESEMPI CONCRETI? QUAL E L IMPATTO DELLA SPERIMENTAZIONE, QUALI I RISULTATI POSITIVI? AVVISI PUBBLICI ESEMPI CONCRETI RISULTATI 14 bologna
15 SONO PREVISTI SISTEMI DI RENDICONTAZIONE? E' prevista la documentazione delle attività svolte e la rendicontazione delle risorse impiegate. Le modalità vengono concordate nel patto di collaborazione. E' in corso di ideazione un sistema per valutare complessivamente l'impatto delle collaborazioni avviate. FEEDBACK DELLA SPERIMENTAZIONE 15 bologna
16 COME HANNO RISPOSTO I CITTADINI SINGOLI E QUELLI STRUTTURATI IN GRUPPI PIU FORMALIZZATI? SONO STATI COINVOLTI NELLA STESURA DELLO STRUMENTO? I cittadini sia singoli che organizzati in gruppi, spesso non formalizzati, hanno manifestato grande interesse alle possibilità di collaborazione previste dal regolamento: nell'ambito dell'avviso pubblico sono pervenute infatti 84 proposte di collaborazione. Il percorso per la redazione dello strumento ha previsto tre laboratori territoriali attraverso i quali si è cercato di capire la natura degli ostacoli alla collaborazione coi cittadini. La bozza del regolamento è stata poi sottoposta ad un gruppo di associazioni già attive nella cura dei beni comuni. 16 FEEDBACK DEI CITTADINI bologna
17 QUALI SONO I LIMITI DELLO STRUMENTO? QUALI SONO STATE LE PRINCIPALI DIFFICOLTA RISCONTRATE NELL ATTUARE LO STRUMENTO? Le difficoltà attengono principalmente alla disomogeneità di sensibilità e di conoscenza all'interno dell' amministrazione comunale. LIMITI DIFFICOLTA DI ATTUAZIONE 17 bologna
18 QUALI SONO I COSTI POSTI IN CAPO ALL ENTE LOCALE? C E UN EFFICACE RAPPORTO COSTI/BENEFICI? Alla pagina introduzione/163:21612/ è possibile scaricare il rapporto dettagliato sul biennio di collaborazione con le associazioni. Non è ancora disponibile l'analisi dettagliata del rapporto costi benefici del nuovo strumento COSTI PER L ENTE 18 bologna
19 LO STRUMENTO E PERFETTIBILE? Sono in corso valutazioni circa la necessità di aggiornare lo strumento con riguardo principalmente al tema del rimborso delle prestazioni professionali, che, pur costituendo un efficace additivo al lavoro volontario dei cittadini, pone delicate questioni in termini di selezione del professionista e di potenziale conflitto di interesse AGGIORNAMENTO DELLO STRUMENTO 19 bologna
20 COMUNE DI IVREA PATTO DI COLLABORAZIONE REGOLAMENTO SULLA COLLABORAZIONE TRA CITTADINI E AMMINISTRAZIONE PER LA CURA E LA VALORIZZAZIONE DEI BENI COMUNI URBANI COMUNE Relatori: Vicesindaco Enrico Capirone Ass. Giovanna Codato TITOLO DELLO STRUMENTO 01 ivrea
21 QUAL E LA MOTIVAZIONE POLITICA? razionalizzare, uniformare ed estendere delle pratiche già presenti, ma destrutturate. riconoscere formalmente e dare maggiore dignità all impegno spesso sottovalutato di molti cittadini. QUALI LE FINALITA? rendere strutturale all azione amministrativa la collaborazione tra cittadinanza e amministrazione in tema di conservazione e valorizzazione dei beni comuni. MOTIVAZIONE FINALITA 02 ivrea
22 A QUALI SOGGETTI SI RIVOLGE? tutti i soggetti, singoli, associati o comunque riuniti in formazioni sociali, anche di natura imprenditoriale o a vocazione sociale SOGGETTI TARGET 03 ivrea
23 QUAL E L OGGETTO DELLA CURA? QUALE E LA VOSTRA DEFINIZIONE DI BENI COMUNI? i beni, materiali e immateriali, che i cittadini e l'amministrazione, anche attraverso procedure partecipative e deliberative, riconoscono essere funzionali al benessere individuale e collettivo, attivandosi di conseguenza nei loro confronti ai sensi dell'art. 118 ultimo comma Costituzione, per condividere con l'amministrazione la responsabilità della loro cura o valorizzazione al fine di migliorarne la fruizione collettiva. BENI COMUNI 04 ivrea
24 C E UN UNICO REFERENTE PER IL CITTADINO? In base a natura degli interventi e dei beni coinvolti, seguirà l ufficio di competenza. Non sono previsti albi specifici. UFFICIO AD HOC 05 ivrea
25 QUALI SONO LE TIPOGIE DI INTERVENTO PREVISTE? interventi di recupero, trasformazione ed innovazione dei beni comuni, partecipi, tramite metodi di coprogettazione, di processi sociali, economici, tecnologici ed ambientali, ampi e integrati, che complessivamente incidono sul miglioramento della qualità della vita nella città. TIPOLOGIE DI INTERVENTO 06 ivrea
26 QUALI SONO LE MODALITA DI SOTTOSCRIZIONE DEL PATTO? QUALI SONO LE PROCEDURE? con un avviso il Comune invita i cittadini attivi a presentare progetti di cura o di valorizzazione OPPURE i cittadini formulano una proposta di collaborazione sottoposta alla valutazione tecnica di uffici e di gestori dei servizi pubblici coinvolti. La struttura predispone gli atti necessari a rendere operativa la collaborazione e li propone al dirigente dell'ufficio competente per materia. La proposta di collaborazione che determini modifiche sostanziali allo stato dei luoghi o alla destinazione d'uso degli spazi pubblici è sottoposta al vaglio preliminare della Giunta. In caso di esito favorevole dell'istruttoria, l'iter amministrativo si conclude con la sottoscrizione del patto di collaborazione, che rientra tra le competenze gestionali del dirigente. I patti di collaborazione sottoscritti sono pubblicati sul Sito del Comune al fine di favorire la diffusione delle buone pratiche e la valutazione diffusa dei risultati. MODALITA DI ACCORDO 07 ivrea
27 SONO PREVISTE MODALITA PRESCRITTIVE DI GESTIONE DEL BENE COMUNE? NO GESTIONE DEL BENE COMUNE 08 ivrea
28 SONO PREVISTE OCCASIONI DI COLLABORAZIONE TIPICHE? SONO PREVISTE CHIAMATE PERIODICHE? NO OCCASIONI TIPICHE CHIAMATE PERIODICHE 09 ivrea
29 SONO PREVISTE MISURE DI SOSTEGNO? SE SI, QUALI? affiancamento per necessità tecniche, eventuali beni strumentali ed materiali di consumo risorse finanziarie a titolo di rimborso spese MISURE DI SOSTEGNO 10 ivrea
30 E PREVISTA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER IL CITTADINO? NO FORMAZIONE 11 ivrea
31 DISCIPLINATE LE COPERTURE ASSICURATIVE NECESSARIE CONTRO GLI INFORTUNI E PER LA RESPONSABILITA CIVILE VERSO TERZI CONNESSI ALLO SVOLGIMENTO DELL ATTIVITA? I cittadini attivi che collaborano con l'amministrazione alla cura e valorizzazione di beni comuni urbani rispondono degli eventuali danni cagionati, per colpa o dolo, a persone o cose nell'esercizio della propria attività. I cittadini attivi che collaborano con l'amministrazione alla cura e valorizzazione di beni comuni urbani assumono, ai sensi dell'art del codice civile, la qualità di custodi dei beni stessi, tenendo sollevata ed indenne l'amministrazione comunale da qualsiasi pretesa al riguardo. Il Comune può favorire la copertura assicurativa dei cittadini attivi attraverso la stipula di convenzioni quadro con operatori del settore assicurativo che prevedano la possibilità di attivare le coperture su richiesta, a condizioni agevolate e con modalità flessibili e personalizzate. ASSICURAZIONI 12 ivrea
32 SONO PREVISTI SISTEMI DI REGOLAMENTAZIONE DI EVENTUALI CONTROVERSIE? la gestione delle controversie che possano insorgere durante la collaborazione e l'irrogazione delle sanzioni per inosservanza delle clausole del patto è definita nel patto, il cui contenuto varia in relazione al grado di complessità degli interventi concordati e della durata della collaborazione. CONTROVERSIE GARANZIE 13 ivrea
33 SONO STATI FATTI AVVISI PUBBLICI? Si: comunicati stampa, conferenze stampa, incontri con le associazioni QUAL E L IMPATTO DELLA SPERIMENTAZIONE, QUALI I RISULTATI POSITIVI? Positivo: dal giugno 2014: 2 patti su immobili 2 su area urbana 1 in fase di attivazione su un quartiere intero ESISTE LA CONDIVISIONE REALE E OPERATIVA DELLO STRUMENTO ALL INTERNO DELL ENTE? Essendo stato sviluppato entro un regolamento, la condivisione è per l ente necessaria; tuttavia non tutti i funzionari ne comprendono utilità e AVVISI PUBBLICI ESEMPI CONCRETI RISULTATI natura a fondo. 14 ivrea
34 SONO PREVISTI SISTEMI DI RENDICONTAZIONE? Valutazione qualitativa dei risultati FEEDBACK DELLA SPERIMENTAZIONE 15 ivrea
35 COME HANNO RISPOSTO I CITTADINI SINGOLI E QUELLI STRUTTURATI IN GRUPPI PIU FORMALIZZATI? SONO STATI COINVOLTI NELLA STESURA DELLO STRUMENTO? Hanno risposto bene FEEDBACK DEI CITTADINI 16 ivrea
36 QUALI SONO I LIMITI DELLO STRUMENTO? Che non è esplicitamente esteso a edifici QUALI SONO STATE LE PRINCIPALI DIFFICOLTA RISCONTRATE NELL ATTUARE LO STRUMENTO? Ritrosie amministrative LIMITI DIFFICOLTA DI ATTUAZIONE 17 ivrea
37 QUALI SONO I COSTI POSTI IN CAPO ALL ENTE LOCALE? Costi limitatissimi C E UN EFFICACE RAPPORTO COSTI/BENEFICI? SI COSTI PER L ENTE 18 ivrea
38 LO STRUMENTO E PERFETTIBILE? SE SI, QUALI SONO LE POSSIBILI VARIAZIONI, INTEGRAZIONI, EMENDAMENTI DA INCLUDERE NELLA PROSSIMA REVISIONE DELLO STRUMENTO? SI, relativamente ai fabbricati AGGIORNAMENTO DELLO STRUMENTO 19 ivrea
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