POLITECNICO DI TORINO LINEE GUIDA PER LA MODELLAZIONE DEI COMPONENTI IN AMBIENTE BIM
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- Geraldo Fumagalli
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1 LINEE GUIDA PER LA MODELLAZIONE DEI COMPONENTI IN AMBIENTE BIM
2 Sommario 1. RAPPORTO SCALA CONTENUTI NELLE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE E ALFANUMERICHE ESEMPLIFICAZIONI (APPLICATIVO BIM UTILIZZATO: AUTODESK REVIT 2013) LA VERSIONE DEL SOFTWARE ATTUALMENTE IN USO UNITA DI MISURA VISIBILITA' GRAFICA DEI COMPONENTI EDILIZI, ANNOTAZIONI STILI DEGLI OGGETTI SPESSORI DI LINEA MODELLI DI LINEA STILI DI LINEA CAMPITURE. RIFERIMENTI NORMATIVI E BEST PRACTICES GESTIONE DELLE ANNOTAZIONI LA STAMPA LO STANDARD DI CONVERSIONE NEL PASSAGGIO DAL BIM AL CAD AGGIORNAMENTI FUTURI... 36
3 1. RAPPORTO SCALA CONTENUTI NELLE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE E ALFANUMERICHE PREMESSA Per definire alcuni criteri di tipo oggettivo va innanzitutto considerato che ogni progetto (o rilievo- stato di fatto) viene restituito in un disegno in scala sul quale non si potranno riportare tutte le quote progettate o rilevate, e volendo misurare la rappresentazione, bisogna tener conto che, anch essa, per sua natura, presenta un incertezza: il cosiddetto errore di graficismo. Tale errore deriva dalle caratteristiche del segno con cui si tracciano le linee e dal limite derivante dal potere separatore dell occhio: il suo valore è valutabile intorno ai 2-3 decimi di millimetro. Poiché l errore di graficismo rimane costante al variare della scala del disegno, in scala 1:100 si avranno circa 2-3 cm, mentre in scala 1:1000 si da 20 a 30 cm, è consequenziale che, nello stabilire il livello di dettaglio di un progetto occorrerà tenere conto della scala di restituzione, in quanto è inutile cercare di ottenere un incertezza inferiore all errore di graficismo. LEVEL OF DEVELOPMENT LIVELLI DI SVILUPPO E DI DETTAGLIO Per definire nel dettaglio il patrimonio informativo che caratterizza i diversi livelli della progettazione, di seguito riassunti e schematizzati utilizzando un protocollo riconosciuto a livello internazionale: il LOD Level Of Development o Level Of Detail, che definisce proprio la natura, il grado e la quantità di informazioni associate al modello virtuale specifiche per ogni fase progettuale. La ricchezza delle informazioni è pertanto destinata a essere implementata a mano a mano che il processo progettuale evolve. Si riporta di seguito una schematizzazione utile a definire il rapporto tra fase progettuale e relativi contenuti informativi: Fonte: Politecnico di Milano Queste classificazioni devono essere mediate dalla richiesta riportata nella normativa dei Lavori Pubblici, in modo tale che da tale confronto possano emergere chiaramente le principali linee guida a supporto del progettista. Occorre infine fare una distinzione tra le elaborazioni a piccola scala (1:500-1:100- progetto preliminare definitivo) e gli elaborati a grande scala (1:50 1:1. Progetto esecutivo, costruttivo).
4 CONVENZIONI GRAFICHE E ALFANUMERICHE PROGETTO PRELIMINARE - SCALA 1:200 In ambiente BIM alla scala 1:200 è convenzionalmente associato un livello di dettaglio basso. Gli applicativi BIM dispongono di alcuni preset che consentono di definire diversi livelli di dettaglio associabili alle diverse scale di rappresentazione e ai diversi tipi di proiezione. Si riporta a titolo esemplificativo e non esaustivo una schematizzazione dei principali contenuti associabili a un elaborato grafico di livello preliminare: Proiezioni ortogonali: piante - dimensioni di massima - assi aperture - quote altimetriche - arredi fissi - destinazioni d uso - campiture: differenziazione tra struttura portante e tamponamenti - nord scala grafica Figura 1. Esempio di pianta di un corpo di fabbrica. Progetto preliminare
5 Proiezioni ortogonali: prospetti - bucature - spessori linee - corrispondenza con piante Proiezioni ortogonali: sezioni - congruenza convenzioni grafiche con le piante Figura 2. Esempio di prospetto/sezione di un corpo di fabbrica. Progetto preliminare Viste assonometriche prospettiche Le visualizzazioni spaziali, siano esse assonometriche o prospettiche, riportate nella visualizzazione in scala 1:200 devono essere impostate su un livello di dettaglio basso. Non sempre le componenti edilizie
6 modellizzate nelle librerie a disposizione o scaricabili dai siti delle ditte produttrici hanno una differente visualizzazione associata ai diversi livelli di dettaglio. Per evitare di appesantire troppo l elaborato o incorrere nell errore di graficismo precedentemente descritto è opportuno modificare i contenuti visualizzati nelle rappresentazioni spaziali e intervenire sugli spessori associati ai diversi elementi edilizi. CONVENZIONI GRAFICHE E ALFANUMERICHE PROGETTO DEFINITIVO - SCALA 1:100 Proiezioni ortogonali: piante - Quotature degli interassi delle aperture, aggetti e rientranze, quote complessive - quote altimetriche - quote infissi - campiture materiali in sezione desunti da norma - arredi fissi mobili - indicazione superficie calpestabile ed eventualmente superficie aeroilluminante - lunghezza/larghezza vani - redazione di tavole tematiche per la richiesta dei permessi Figura 3. Esempio di pianta di un corpo di fabbrica. Progetto definitivo Proiezioni ortogonali: prospetti sezioni - congruenza geometrica e grafica tra gli elaborati di pianta, prospetto e sezione (convenzioni grafiche, campiture) - quote altimetriche e altezze interpiani - controllo del corretto rapporto scala contenuti
7 Figura 4. Esempio di prospetto/sezione di un corpo di fabbrica. Progetto definitivo
8 Figura 5. Tavola tematica per l esame progetto da sottoporre al Comando Provinciale di Vigili del Fuoco CONVENZIONI GRAFICHE E ALFANUMERICHE PROGETTO ESECUTIVO - SCALA 1:50 e SEGUENTI (1:20-1:10,.) Proiezioni ortogonali: piante - Esplicitazione grafica delle diverse stratigrafie costituenti le diverse partizioni verticali e orizzontali. - Associazione di codici alfanumerici ai diversi componenti, richiamabili nei rispettivi abachi grafo- numerici. - Rappresentazione degli arredi fissi e relativo sistema di quotatura per il controllo dimensionale relativo alla fruibilità dei componenti idraulici. - Elaborazione di tavole tematiche (anche in scala maggiore) per una più agevole individuazione delle diverse tipologie di componenti.
9 Figura 6. Esempio di uno stralcio in pianta di un corpo di fabbrica. Progetto esecutivo Figura 7. Esempio di abaco delle finestre, scala 1:20
10 Proiezioni ortogonali: sezioni - Gli elaborati grafici devono essere integrate da informazioni di tipo alfanumerico (quotature integrative, descrizione delle diverse stratigrafie, codici univoci che richiamano le tavole di abaco). - Gli spessori delle linee devono tener conto del cambio di scala. Figura 8. Particolare costruttivo in sezione. Scala originale 1:20. SIMBOLOGIA - SCALA SUPERIORI A 1:50 gli elementi si schematizzano secondo la reale conformazione geometrica associata a convenzioni di tipo simbolico (materiali e componenti) - SCALA INFERIORI A 1:50 convenzioni di tipo iconografico
11 2. ESEMPLIFICAZIONI (APPLICATIVO BIM UTILIZZATO: AUTODESK REVIT 2013) A1) Componente edilizia parete famiglia di sistema 1:200 Figura 9. Rappresentazione planimetrica di una parete e di un pilastro Figura 10. Gestione della rappresentazione grafica della campitura associata a un livello di dettaglio basso - Livello di dettaglio basso: riempimento solido a toni di grigio (impostazione utilizzabile per le famiglie di sistema costituite dalla sovrapposizione di più strati (tetti, pavimenti) - Linee spesse per individuare profili sezionati (Cfr. spessore linee) - Riempimenti in toni di grigio per differenziare gli elementi strutturali dai tamponamenti. A2) Componente edilizia parete famiglia di sistema 1:100 Figura 11. Rappresentazione planimetrica di una parete. Scala originale: 1:100 - Linee spesse per individuare profili sezionati (Cfr. spessore linee)
12 - Nel caso in cui, in fase preliminare, si sia lavorato con i muri generici (privi di stratigrafia) è sufficiente associare la campitura al materiale che definisce il muro generico, con livello di dettaglio medio. - Se in fase preliminare si dispone di un patrimonio informativo maggiore rispetto a quanto richiesto dalla normativa di riferimento occorre utilizzare il Livello di dettaglio medio con applicazione di un filtro di sostituzione di visibilità grafica: il riempimento utilizzato si riferirà alla simbologia dello strato portante (in questo caso il laterizio) della parete in esame, rappresentato con uno spessore inferiore rispetto alle linee sezionate che definiscono l ingombro della parete. Figura 12. Impostazione dei filtri di sostituzione/visibilità grafica. Categorizzazione e regole utilizzate
13 Figura 13. Sostituzione di visibilità grafica applicata alle pareti A3) Componente edilizia parete famiglia di sistema 1:50 - Figura 14. Visualizzazione pareti e infisso congruente con la scala di rappresentazione 1:50 - Linee spesse per individuare profili sezionati (Cfr. spessore linee) - Linee medie per differenziare gli strati intermedi - Visualizzazione utilizzata: livello di dettaglio medio/alta, con rappresentazione delle diverse stratigrafie (e relative campiture associate) dei diversi materiali che compongono il sistema assemblato parete. - Attenta gestione delle priorità degli strati e dei risvolti degli strati dei muri
14 Figura 15. Visualizzazione delle proprietà di tipo del componente parete: stratigrafie e relative priorità, spessori, risvolti negli inserti e alle estremità - Eventuale associazione di etichette di note chiave per la definizione univoca dei componenti, eventualmente implementabile con una parte descrittiva nelle successive fasi di elaborazione. Figura 16. Famiglie di etichette associabili al sistema assemblato parete e alle relative stratigrafie degli elementi in opera, coerentemente alle specifiche del progetto di ricerca INNOVance A4) Componente edilizia parete famiglia di sistema 1:20 e successive - Abachi: ipotesi 1. Viste di Legenda. Rappresentazione schematica delle componenti edilizie presenti all interno del file rvt utilizzato e utilizzazione delle componenti di legenda
15 Figura 17. Visualizzazione del componente parete attraverso una vista di legenda PREGI: velocità di esecuzione DIFETTO: il componente di legenda non si può quotare ed etichettare B1- B4) Componente edilizia solaio famiglia di sistema Trattandosi di una famiglia di sistema analoga alla partizione verticale, i principi di modellizzazione dei singoli strati sono analoghi. Pertanto si potranno applicare le medesime convenzioni precedentemente illustrate per la famiglia di sistema precedente. (Cfr. punti A1- A4). In sintesi: - gestione del retino di dettaglio basso per la scala 1:200; - utilizzo dei filtri di visualizzazione per la scala 1:100 e rappresentazione del materiale strutturale prevalente; - visibilità di dettaglio medio o alto per la scala 1:50 e successive, con campiture coerenti con la normativa di riferimento. C1- C4) Componente edilizia platea di fondazione famiglia di sistema Le medesime procedure sono applicabili anche alle coperture continue (Cfr. punti A1- A4). D1- D4) Componente edilizia copertura continua famiglia di sistema Le medesime procedure sono applicabili anche alle coperture continue (Cfr. punti A1- A4). E1- E2) Componente edilizia copertura discontinua famiglia di sistema scala 1:200/1:100 Dal punto di vista della modellazione non vi sono sostanziali differenze rispetto alle coperture continue, specialmente nelle fasi di progettazione preliminare e definitiva. F3- F4) Componente edilizia copertura discontinua famiglia di sistema scala 1:50/1:20 Per una corretta rappresentazione in fase esecutiva è possibile operare seguendo differenti approcci: 1. Personalizzare le campiture in modo tale da rappresentare correttamente i diversi strati di cui è composta la copertura. (a tale proposito potranno essere utilizzati retini di modello e retini di disegno sia nelle sezioni verticali sia nelle viste di prospetto).
16 2. Utilizzare famiglie di dettaglio 2D a integrazione delle viste in sezione. Queste ultime non saranno però collegate alla descrizione e/o computazione degli elementi in opera costituenti il pacchetto della copertura discontinua. 3. Utilizzare famiglie di modelli generici costruiti ad hoc per una più precisa rappresentazione degli strati esterni (coppi, tegole, lastre, grecate, ecc..). Anche in questo caso le nuove famiglie non saranno però collegate alla descrizione e/o computazione degli elementi in opera costituenti il pacchetto della copertura discontinua. G1) Componente edilizia facciata continua famiglia di sistema scala 1:200 Utilizzazione di facciata continua generica, priva di griglie di suddivisione e di montanti e traversi. Lo spessore delle linee è gestibile attraverso gli stili degli oggetti, la distanza tra le due linee che rappresentano la facciata continua (o meglio lo spessore dei pannelli associati alla facciata continua) devono essere controllate in modo tale da non ricadere all interno dell errore di graficismo precedentemente descritto. Le proprietà geometriche associate alla facciata continua sono gestibili attraverso le proprietà del tipo dei pannelli di sistema vetrato associato alla facciata continua stessa. Figura 18. Visualizzazione della facciata continua in scala 1:200: modello generico senza suddivisione di griglie e collocazione dei montanti. G2) Componente edilizia facciata continua famiglia di sistema scala 1:100 Nella scala di rappresentazione propria del progetto definitivo è possibile visualizzare la suddivisione della griglia modulare utilizzata, nelle diverse viste in proiezioni mongiane. Figura 19. Visualizzazione della facciata continua in scala 1:100: famiglia di sistema personalizzata con suddivisione di griglie senza la collocazione dei montanti.
17 G3) Componente edilizia facciata continua famiglia di sistema scala 1:50 Nella scala di rappresentazione propria del progetto esecutivo è possibile visualizzare la suddivisione della griglia modulare e l associazione di montanti e traversi, nelle diverse viste in proiezioni mongiane. Figura 20. Visualizzazione della facciata continua in scala 1:50: famiglia di sistema personalizzata con suddivisione di griglie e associazione delle famiglie dei montanti. Le facciate continue e i relativi pannelli possono avere una famiglia di etichetta associata in grado di esplicitare parte dei parametri che li definiscono. I montanti della facciata continua non presentano la medesima possibilità. H1) Componente edilizia porta famiglia caricabile scala 1:200 Le famiglie caricabili presentano, dal punto di vista grafico, una flessibilità maggiore rispetto alle famiglie di sistema. Nella scala 1:200 (progetto preliminare) le porte possono essere semplicemente rappresentate attraverso l indicazione dell asse dell apertura. Figura 21. Rappresentazione di una porta e di una parete in scala 1:200 H2) Componente edilizia porta famiglia caricabile scala 1:100 Nella scala 1:100 (progetto definitivo) le porte possono essere rappresentate attraverso l indicazione dell asse e del verso di apertura delle porte, oltre a un indicazione schematica del telaio e all inserimento di un etichetta in grado di riportare altezza e larghezza dell infisso.
18 Figura 22. Rappresentazione di una porta e di una parete in scala 1:100 H3) Componente edilizia porta famiglia caricabile scala 1:50 Nella scala 1:50 (progetto esecutivo) le porte possono essere rappresentate attraverso l indicazione dell asse e del verso di apertura delle porte, oltre a un indicazione del sistema di apertura (maniglia, maniglione antipanico, push bar,.) e dell aggancio tra controtelaio e muratura. L etichetta in questo caso può far riferimento a un codice alfanumerico richiamato successivamente nelle tavole di abaco Figura 23. Rappresentazione di una porta e di una parete in scala 1:50 H4) Componente edilizia porta famiglia caricabile scala 1:20 abachi Nelle scale superiori le porte si rappresentano utilizzando con il medesimo partimonio informativo. Le viste di legenda possono risultare molto utili nell allestimento di abachi grafico numerici.
19 Figura 24. Esempio di abaco degli infissi. Rappresentazione in pianta, prospetti e sezione, codice di riferimento (nota chiave) e descrizione del sistema assemblato; sulla destra, codifica INNOVance e parametro di testo esteso del materiale I1- I4) Componente edilizia finestra famiglia caricabile Vi sono forti analogie tra la modellizzazione di una porta e di una finestra. Pertanto si potranno applicare le medesime convenzioni precedentemente illustrate per la famiglia caricabile precedente. (Cfr. punti H1- H4). L1) Componente edilizia pilastro famiglia caricabile scala 1:200 Come precedentemente analizzato per la famiglia di sistema parete, nella progettazione preliminare è opportuno poter distinguere gli elementi portanti dalle pareti semplice tamponamento. Pertanto risulta essere graficamente efficace l adozione di campiture piene in toni di grigio (scuro per i pilastri e i setti, più chiaro per le altre partizioni verticali), come riportato nell immagine sottostante. Figura 25. Muratura non portante e pilastro strutturale rappresentati utilizzando le convenzioni di un progetto preliminare, (scala originale 1:200)
20 L2) Componente edilizia pilastro famiglia caricabile scala 1:100 Come illustrato precedentemente il riempimento utilizzato si riferirà alla simbologia dello strato portante (in questo caso cemento armato per il pilastro, laterizio per la muratura). I profili sezionati del pilastro, ove possibile, dovrebbero essere rappresentati con uno spessore inferiore rispetto alle linee sezionate che definiscono l ingombro della parete. Figura 26. Muratura non portante e pilastro strutturale rappresentati utilizzando le convenzioni di un progetto definitivo, (scala originale 1:100) L3) Componente edilizia pilastro famiglia caricabile scala 1:50 Nel caso di pilastri inseriti all interno delle murature: visualizzazione utilizzata: livello di dettaglio medio/alta, con rappresentazione delle diverse stratigrafie (e relative campiture associate) dei diversi materiali che compongono il sistema assemblato parete. Per il pilastro in c.a. valgono le medesime convenzioni grafiche analizzate per la scala 1:100. Figura 27. Muratura non portante e pilastro strutturale rappresentati utilizzando le convenzioni di un progetto esecutivo (scala originale 1:50) Nel caso di pilastri rivestiti (tavelle, lastre in cartongesso, ) Occorre controllare che lo spessore del rivestimento non generi un errore di graficismo. Per ottenere un risultato graficamente corretto occorre annidare un pilastro architettonico (rivestimento) all interno del pilastro strutturale. Così facendo, nei casi in cui il pilastro fuoriesca dal muro gli eventuali risvolti dei materiali che costituiscono le stratigrafie del muro medesimo verranno rappresentate correttamente. Figura 28. Rappresentazione di un pilastro rivestito con tavelle. Scala originale 1:50
21 M1- M2- M3) Componente edilizia plinto famiglia caricabile Le convenzioni grafiche sono le medesime dei pilastri: grigio scuro per un utilizzo in una progettazione di livello preliminare, riempimento con materiale strutturale per le progettazioni di livello definitivo ed esecutivo (Cfr. punti L1- L3) N1) Componente edilizia scala famiglia di sistema scala 1:200 La famiglia di sistema scala è costituita dal materiale della scala monolitica e dal materiale di pedata e alzata. Per evitare errori di graficismo, la visualizzazione di pedata e alzata non dovrebbe essere attiva nella rappresentazione 1:200 (Occorre deselezionare la visualizzazione di alzate e pedate e relativi materiali nella famiglia delle rampe di scale). In relazione all uso delle campiture, nel caso di scale in c.a. ci si può riferire alle indicazioni fornite per gli orizzontamenti portanti o per i pilastri o i setti: campitura piena color grigio scuro, come si può evincere dall esempio sotto riportato. Figura 29. Sezione verticale di una scala monolitica in cemento armato, scala originale 1:200 N2) Componente edilizia scala famiglia di sistema scala 1:100 La campitura della scala rappresenta il materiale portante, come descritto per i precedenti elementi strutturali, quali solai, coperture, pilastri. Occorre deselezionare la visualizzazione di alzate e pedate e relativi materiali nella famiglia delle rampe di scale. Figura 30. Sezione verticale di una scala monolitica in cemento armato, scala originale 1:100
22 N3) Componente edilizia scala famiglia di sistema scala 1:50 La campitura della scala rappresenta il materiale portante, come descritto per i precedenti elementi strutturali, quali solai, coperture, pilastri. Nella scala 1:50 è possibile visualizzare alzata e pedata dei gradini, con relativo spessore e campitura del materiale che lo compone, oltre ad alcune scelte geometriche relative alla scelta del profilo della pedata, la lunghezza dell aggetto, lo spessore. Figura 31. Sezione verticale di una scala monolitica in cemento armato, scala originale 1:50 01) Componente edilizia ringhiera famiglia di sistema scala 1:200 In scala 1:200 non è necessario visualizzare le ringhiere. La visualizzazione può essere controllata attraverso le proprietà di sostituzione/visibilità grafica specifica di ogni vista. 02) Componente edilizia ringhiera famiglia di sistema scala 1:100 Le ringhiere in scala 1:100 devono essere rappresentate in maniera schematica. Agendo sulle proprietà di sostituzione visibilità grafica si può deselezionare la visualizzazione dei montanti (balaustre) e dei correnti, limitandosi alla visualizzazione dei correnti superiori, come riportato nell immagine sottostante. Figura 32. Visualizzazione del corrimano (corrente superiore) nella rappresentazione della ringhiera in scala 1:100
23 03) Componente edilizia ringhiera famiglia di sistema scala 1:50 In scala 1:50 la famiglia di ringhiera può essere rappresentata da tutti gli elementi che la costituiscono: balaustre e correnti alle diverse altezze. Figura 33. Visualizzazione di una ringhiera in scala 1:50 3. LA VERSIONE DEL SOFTWARE ATTUALMENTE IN USO La versione attualmente in uso è Revit Architecture UNITA DI MISURA Analogamente all'approccio progettuale consolidato al CAD, in cui alle unità di misura dello spazio modello adimensionali possono essere associati i centimetri o i metri; le unità di misura adottabili all'interno dei file modello (template) sono riportate nella figura sottostante. Figura 34 Unità di misura utilizzabili per il file modello di un progetto architettonico
24 5. VISIBILITA' GRAFICA DEI COMPONENTI EDILIZI, ANNOTAZIONI Le impostazioni di default del TemplateITAITA.rte sono allineate con quanto richiesto, pertanto non sono state apportate modifiche ai parametri di sostituzione/visibilità grafica delle diverse viste. Quando si creeranno specifici template contenenti tavole tematiche per il controllo degli Enti (VVF, ASL,...) si predisporranno opportuni filtri da applicare alle viste. Figura 35 Parametri di sostituzioni visibilità grafia delle categorie di modello
25 6. STILI DEGLI OGGETTI Analogamente alla differenza tra proprietà di istanza e proprietà di tipo, in Revit è possibile impostare parametri che permettono di associare uno "stile" ai diversi oggetti del modello parametrico (categorie di modello, di annotazione, importate), in modo tale che si definisca un numero di penna - a cui corrisponde uno spessore di stampa - eventualmente in proiezione e in taglio se l'oggetto lo consente, un colore, un modello di linea e un materiale di default. Figura 36 Proprietà degli stili degli oggetti nelle impostazioni di default. Tali impostazioni possono essere personalizzate di vista in vista, agendo sulle proprietà di sostituzione/visibilità grafica delle viste medesime. Tale modifica potrebbe essere in qualche modo paragonabile a una modifica di istanza, che ha effetto sulla vista medesima senza riflettersi all'interno dell'intero modello parametrico.
26 Figura 37- Proprietà di visibilità grafica specifici per le viste (elaborati grafici 2D e 3D) 7. SPESSORI DI LINEA Gli spessori di linea associano quindi un numero di penna ad uno spessore di stampa, che cambia in funzione della scala di rappresentazione. I pennini a disposizione sono 16, a partire dal più sottile (impostazione di default - penna 1 - spessore compreso tra 0,1 e 0,15 mm) al più marcato (impostazione di default - penna 16 - spessore compreso tra 0,1 e 0,15 mm). La norma UNI EN ISO :2002 prevede: Serie spessori Linea fine Linea grossa Linea extra- grossa Extra- fine 0.13mm 0.25mm 0.50mm Fine 0.18mm 0.35mm 0.70mm Media 0.25mm 0.50mm 1.00mm Grossa 0.35mm 0.70mm 1.40mm Extra- grossa 0.50mm 1.00mm 2.00mm Gli spessori sono definiti con progressione geometrica di ragione stesso disegno con rapporto 1:2:4. 2 e sono al massimo 3 distinti nello La grossezza delle linee può variare rispetto ai valori sopraindicati, purché sia sempre possibile distinguere, senza ambiguità, due linee adiacenti di differente grossezza. (Per cui può benissimo esistere la terna 0.10mm 0.20mm 0.40mm). Lo spessore minimo consentito in Revit è lo 0.025mm, tradizionalmente dal CAD ci derivano anche altri spessori, ormai usuali, come lo 0.05mm, lo 0.09mm e lo 0.15mm. Per questo motivo nel template in fase di elaborazione si è deciso di utilizzare le ultime penne utilizzando spessori intermedi: ciò è dovuto alla ricerca di una maggiore aderenza degli output derivanti dal modello BIM rispetto agli standard CAD descritti nel precedente documento.
27 Figura 38 - Rispetto alle impostazioni di default sono stati personalizzati spessori intermedi (penne 13,14,15,16) e alleggeriti leggermente i pennini più utilizzati (penne 1,2,3,4) La grande quantità di informazioni potenzialmente allocabili all'interno del modello parametrico spesso genera problemi nella stampa. Per questo motivo è necessario rivedere le impostazioni di default, alleggerendo lo spessore di alcuni pennini nelle scale architettoniche. 8. MODELLI DI LINEA In Revit, la gestione dei tipi di linea e relativi spessori è diversa rispetto al CAD tradizionale, sia perchè il software parametrico adotta la filosofia del WYSIWYG (What you see, is what you get, ciò che vedi nello spazio di lavoro è ciò che verrà stampato), sia perché le informazioni da associare ai diversi elementi è funzione della scala di dettaglio. Innanzitutto analizziamo i tipi di linee presenti nel template di default, denominati modelli di linea e personalizzabili attraverso il menù gestisci/impostazioni aggiuntive/modelli di linea.
28 Figura 39 - Modelli di linea presenti all'interno del template di default. 9. STILI DI LINEA La nomenclatura proposta potrebbe essere la seguente: Esempio: Codice applicazione_ CampoLibero_Modello di Linea_Numero di penna_colore IA_Linee_Molto_Sottili_Continua_1_Grigio IA_CompartimentoA_Tratto_Punto_12_Verde Queste informazioni sono implementabili e differenti da progetto a progetto. E' però opportuno che si rispetti la nomenclatura riportata in modo tale da differenziare le impostazioni di default rispetto alle impostazioni personalizzate.
29 10. CAMPITURE. RIFERIMENTI NORMATIVI E BEST PRACTICES Nelle viste di sezione, le porzioni di oggetto sezionato devono essere rappresentate attraverso un tratteggio simbolico che definisce la tipologia di materiale che compone l oggetto medesimo. RIFERIMENTO NORMATIVO: la norma UNI 3972:1981. Disegni tecnici Tratteggi per la rappresentazione dei materiali sezionati ha definito le tipologie di tratteggi da associare ai diversi elementi sezionati. Figura 40. Norma nazionale e tedesca riferita alle convenzioni grafiche dei materiali sezionati 1 1 M. Vozzola, L utilizzo del Building Information Modeling per il disegno di progetto, la rappresentazione e la comunicazione dei dati del processo edilizio Tesi di dottorato- XX ciclo,rel. S- S. Coppo, A. Osello, Politecnico di Torino, 2009
30 Figura 41. Librerie di retini a disposizioni nei comuni template (file modello) PROCEDURA: Autodesk Revit, a differenza di AutoCAD, gestisce i retini in duplice maniera: con tipo di motivo Disegno o Modello. (Scheda Gestisci/Retini) Figura 42. Comando di gestione dei retini in ambiente Revit
31 Figura 43. Finestra di editazione dei retini I retini di Disegno sono sensibili alla scala di rappresentazione e variano le dimensioni in base a quest'ultima, mentre i retini Modello restano delle stesse dimensioni indipendentemente dalla scala di visualizzazione. In generale i retini a disposizione corrispondono a quelli convenzionalmente utilizzati in ambito edilizio. E' però possibile crearne di nuovi, personalizzando tipo di linea e scalatura; è inoltre consentito importare file con estensione *.pat, formato tipico di estensione dei file dei retini su piattaforma AutoCAD. L'importazione dei file acad.pat e acadiso.pat consente di avere a disposizione ulteriori retini di disegno presenti nelle versioni standard di AutoCAD, ove è sufficiente decidere la scalatura da attribuire al retino medesimo. Figura 44. Importazione del file acadiso.pat per la creazione di un nuovo motivo di disegno.
32 Figura 45. Estratto del retino" grass" dal file acadiso.pat caricato come nuovo retino di disegno I retini scaricabili dalla rete possono essere utilizzati come retini di disegno. A differenza dei retini contenuti nei preset il fattore di scala, espresso in pollici, non può essere modificato in modo iterativo. Lo stesso retino, caricato come nuovo file modello, presenta il seguente errore: Figura 46. Estratto del retino" grass" dal file acadiso.pat, nella sua descrizione originale, presenta l'errore riportato al centro dell'immagine. E' possibile porre rimedio modificando il file *.pat. Innanzitutto, il file *.pat dei retini può essere esplicitamente dichiarato in millimetri o pollici, attraverso il parametro %UNITS.
33 Figura 47 - Il Retino di disegno " grass" utilizzabile con unità di misura espressa in mm, e classificato come retino di disegno. Per poter utilizzare il medesimo retino come motivo di modello occorre aggiungere la descrizione ;%TYPE=MODEL nella riga successiva alla descrizione del retino medesimo. Figura 48 - Il Retino di disegno " grass" utilizzabile con unità di misura espressa in mm, e classificato come retino di modello. E' quindi opportuno salvare i nuovi file *.pat nella cartella dedicata avente come percorso: C:\Program Files\Autodesk\Revit Architecture 2013\Program\Data Si propone la seguente nomenclatura per i nuovi file retino creati: IA_D_nomeretino per i nuovi motivi di disegno.pat IA_M_nomeretino per i nuovi motivi di modello.pat E' auspicabile operare una selezione dei retini che solitamente si scaricano dal web e creare un unico file personalizzato per motivi di disegno e motivi di modello, in modo tale da poter controllare, attraverso l'anteprima di importazione, le caratteristiche del retino selezionato. I due file potrebbero quindi rispettare la seguente nomenclatura: IA_D_RetiniDisegnoPersonalizzati.pat IA_M_RetiniModelloPersonalizzati.pat
34 11. GESTIONE DELLE ANNOTAZIONI I simboli di annotazione in Revit costituiscono parte integrante dell'attività progettuale. Nell'immagine sotto riportata sono elencati i simboli di annotazione disponibili nella configurazione di default. Figura 49. Elenco annotazioni Le personalizzazioni proposte potranno riguardare tutte le componenti precedentemente descritte. Si riporta, a titolo esemplificativo, la predisposizione di etichette di locali che si differenziano per contenuti in funziona della scala di rappresentazione utilizzata: A1. Etichetta locale scala 1:200: " IA_Etichetta locale_200_codice.rfa", contenente solo il codice di riferimento all'identificazione del locale A2. Etichetta locale scala 1:100: "IA_Etichetta locale_100_codice_nome_mq.rfa", contenente codice, nome e metri quadri a cui il locale è attribuito".
35 12. LA STAMPA La stampa dovrà essere fatta attraverso l impaginazione in tavola: la scala di rappresentazione è associata parametricamente a ogni elaborato riportato nella tavola medesima attraverso un operazione di Drag & Drop; il principio di editing degli elaborati è molto simile alla gestione delle finestre di visualizzazione sullo spazio modello mobile di AutoCAD: la personalizzazione dei contenuti fatta nella vista di tavola si riflette nell elaborato corrispondente, e viceversa. 13. LO STANDARD DI CONVERSIONE NEL PASSAGGIO DAL BIM AL CAD A oggi la procedura di esportazione da REVIT in AutoCAD non è strutturata sulla base di standard adattabili alla realtà italiana. Figura 50. Uno degli standard internazionali presenti all interno di Revit (Fonte Politecnico di Milano) Figura 51. La conversione delle componenti edilizie in layer, con relativo colore associato
36 Le difficoltà principali riguardano: - Standard di difficile comprensione - L ID colore associato è il medesimo in proiezione e in taglio E pertanto essenziale l impostazione di un file di conversione in formato txt con il preciso scopo di automatizzare la procedura di conversione dei file, in modo tale da poter lavorare in ambiente CAD con un numero, un colore e una nomenclatura dei layer congruenti con quanto precedentemente descritto. 14. AGGIORNAMENTI FUTURI Il presente documento raccoglie suggerimenti atti a migliorare le procedure precedentemente descritte. Tali proposte verranno opportunamente raccolte e collegialmente discusse per una successiva integrazione delle procedure proposte.
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