Neoplasie Laringee: diagnosi e trattamento Malattia recidivata/metastatica: trattamento standard

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1 Neoplasie Laringee: diagnosi e trattamento Malattia recidivata/metastatica: trattamento standard 22 Maggio 2015 Laura Berretta S.C. Radioterapia

2 Recidiva dopo CT-RT: Se possibile la prima scelta è la Chirurgia In alternativa si può valutare una eventuale reirradiazione in base a: -Dose già somministrata ai tessuti sani dose limitanti -Estensione della lesione -Tempo trascorso dalla prima irradiazione

3 Tecniche di irradiazione: Brachiterapia Radioterapia a fasci esterni con tecniche speciali -IMRT -Stereotassi Adroterapia

4 BRACHITERAPIA: Metodica di radioterapia che consiste nell introduzione di sorgenti radioattive nel contesto del bersaglio neoplastico (BT interstiziale), a contatto con questo (BT di superficie) o nell organo cavo affetto da neoplasia (endocavitaria e endoluminale)

5 RADIOTERAPIA STEREOTASSICA Tecnica che consente di erogare una elevata dose per frazione ad un piccolo volume bersaglio con risparmio del tessuto sano circostante grazie allo spiccato gradiente di dose. La localizzazione del bersaglio può avvenire attraverso metodi stereotassici accurati che si avvalgono delle 3 coordinate spaziali (x, y, z), oppure mediante le più moderne tecniche di IGRT. Presupposto della metodica è che la porzione di corpo umano al cui interno si trova la lesione e la «cornice» che genera le coordinate cartesiane (frame) formino un unità indissolubile che escluda ogni mobilità reciproca

6 ADROTERAPIA E un particolare tipo di Radioterapia che utilizza fasci di protoni e di ioni pesanti (adroni).

7 Protoni e ioni essendo particelle pesanti ed elettricamente cariche, una volta penetrate nella materia rallentano e poi cedono la loro energia per lo più alla fine del percorso in un picco di dose alto e stretto detto di Bragg che, opportunamente modulato, può essere indirizzato con precisione millimetrica su qualsiasi bersaglio precedentemente individuato. Inoltre Il fascio di particelle adroniche resta collimato man mano che esso penetra nel materiale biologico I raggi X rilasciano soltanto parte dell'energia sul tumore e coinvolgono anche i tessuti sani. La dose non può essere altrettanto elevata

8 Il meccanismo di rilascio dell energia degli adroni (soprattutto ioni carbonio) causa una grande quantità di rotture nei legami chimici presenti nelle macromolecole biologiche, in particolare nel DNA che, se il numero di legami rotti è eccessivo perde la sua funzione di auto replicarsi. Queste caratteristiche fisiche e radiobiologiche di protoni e ioni fanno sì che il loro uso sia particolarmente vantaggioso nei tumori RADIORESISTENTI o molto vicini a strutture critiche

9 Sincrotone Gli ioni e i protoni utilizzati in adroterapia, vengono accelerati per mezzo di un ciclotrone o di un sincrotrone. L'energia finale del fascio di particelle emergente definisce la profondità di penetrazione, e quindi, la posizione in cui verrà deposta la dose massima CNAO Pavia: Lungo 80 m e diametro 25m Il fascio di particelle nel sincrotrone viene accelerato e percorre circa chilometri in mezzo secondo per arrivare all energia voluta.

10 Il fascio che colpisce le cellule del tumore è un pennello che si muove in modo simile a quello degli elettroni in un televisore e agisce con una precisione di 200 micrometri (due decimi di millimetro). In questo modo sezione per sezione il tumore viene distrutto: il passaggio da una sezione all altra (più profonda) si ottiene aumentando l energia del fascio. L intero irraggiamento dura pochi minuti.

11 Attualmente lo CNAO tratta casi che rientrano in 23 protocolli clinici autorizzati dal Ministero della Salute. Tra gli altri, per il distretto cervico cefalico: base cranica (cordomi e condrosarcomi, meningiomi) occhio e orbita (melanoma oculare e altri tumori rari che toccano la congiuntiva, le ghiandole lacrimali o i tessuti nervosi o connettivali) testa e collo (adenocarcinomi, carcinomi adenoido cistici, sarcomi, melanomi mucosi) tumori di origine epiteliale come i carcinomi spino-cellulari per tumori in fase avanzata seni paranasali e cavità nasali ghiandole salivari

12 GRAZIE PER L ATTENZIONE

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