CONFERENZA DI LUIGI BELLAVITA E PIERLUIGI NOVELLO MILANO 7 MARZO 2013 ISTITUTO SAN CARLO

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1 CONFERENZA DI LUIGI BELLAVITA E PIERLUIGI NOVELLO MILANO 7 MARZO 2013 ISTITUTO SAN CARLO Il 19 luglio 1943 il generale Alexander sbarcò in Sicilia. Al Suo seguito un esercito militare, dotato dei più moderni mezzi corazzati e due aerei carichi di banconote, nuove di zecca, da utilizzare per la decima dei militari. Il primo provvedimento adottato fu quello di istituire il corso legale per la nuova moneta che avrebbe dovuto essere accettata, per pagamenti di qualsiasi importo, in tutto il territorio soggetto al Governo Militare. Le nuove banconote, Allied Military Currency, furono immediatamente ridenominate dal popolo, AM-Lire e, fino al 19 dicembre 1946, furono distribuite direttamente dal Comando Militare. Da quella data fu raggiunto un accordo con il governo italiano in base al quale la gestione della nuova moneta venne attribuita alla Banca d Italia. La grande fame dei militari americani e l abilità dei falsari, le prime banconote da 50 e da 100 lire erano trasformate con una facilità irrisoria, in pezzi da 500 e da 1000 lire, fece raggiungere un valore complessivo di oltre miliardi di AM-Lire, pari ad una disponibilità superiore alla circolazione della tradizionale moneta italiana. La notevole abbondanza di liquidità influì pesantemente sul coefficiente di rivalutazione monetaria della lira italiana. Le mille lire del 1942 avevano conservato un potere di acquisto pari a sole 50 lire, nel 1946, ridottosi ulteriormente a meno di 33 lire nel Successivamente a tale data, dopo il completo ritiro delle AM-lire, grazie all intelligente opera della Banca d Italia ed agli aiuti concessi dall America nell ambito del piano Marshall, la lira italiana riuscì a conquistare il riconoscimento della miglior stabilità valutaria. Uno spaccato di oltre 50 anni, che ci porta all inizio degli anni 2.000, ci mostra il sistema bancario internazionale completamente dedicato alla concessione di nuove linee di fido, incurante dei precedenti limiti rappresentati dal totale della raccolta diretta. 1

2 Il Corriere della sera del 20 novembre 2012 pubblica un interessante ed incisivo retroscena, redatto a cura di Federico Fubini, dove viene sottolineato che le banche italiane, ma non solo le italiane, faticano a trovare sul mercato il credito che serve loro per funzionare normalmente. E anche per questo che ne trasferiscono meno all economia: i dati pubblicati da Banca d Italia lasciano pochi dubbi: il volume dei prestiti è nettamente superiore a quello dei depositi dei clienti custoditi dalle banche stesse. Questi ultimi, i depositi, vengono stimati oggi miliardi di euro, a fronte di un totale prestiti ai residenti di miliardi. In base a questi dati gli impieghi sono superiori del 22%, pari a circa 500 miliardi, che non possono essere finanziati dai risparmi depositati in banca. Secondo altre fonti, ad esempio per l Fmi, gli impieghi in Italia sarebbero superiori ai depositi addirittura del 74%. Se poi considerassimo che i numeri dello shadow banking ben difficilmente possono essere rivelati dalle Banche Centrali, forse non saremmo lontani dal vero se paragonassimo la situazione di liquidità degli istituti simile a quella che si era verificata durante il periodo del Governo Militare alleato. Ma in quel periodo non esisteva carenza di liquidità grazie alla generosità con la quale venivano emesse le Am-lire. Nell attuale situazione lo squilibrio viene normalmente compensato sul mercato interbancario, dove gli istituti particolarmente liquidi assumono il ruolo di prestatori di fondi a favore dei prenditori di fondi. Ma se la generalità del sistema bancario presenta situazioni squilibrate di liquidità, i datori di fondi spariscono completamente e questo ruolo può essere assunto solo dalle banche Centrali attraverso il lancio di prestiti pluriennali o con operazioni di mercato aperto. Una carente attività in questo settore porterebbe ad una progressiva paralisi dei mercati finanziari internazionali. È bene precisare che la liquidità messa a disposizione delle banche centrali, non avrà influenza alcuna sul processo inflattivo, in quanto tale conseguenza si è già manifestata, quando le banche hanno messo a disposizione dei loro clienti, le linee di fido, che sono state completamente utilizzate. 2

3 Questa discordanza tra la composizione dell attivo e del passivo dei bilanci bancari ha provocato il blackout nella normale attività bancaria, bloccando la concessione di nuovi affidamenti ed impedendo alle banche di promuovere ed agire da generale supporto allo sviluppo dell attività economica delle varie nazioni. La miscela che ha fatto esplodere l equilibrio finanziario dei mercati è in larga parte attribuibile al massiccio ricorso alla finanza derivata. L illusione che i nuovi prodotti sarebbero stati in grado di superare tutti i precedenti vincoli operativi ha portato ad un attività spasmodica ed irragionevole nella concessione delle linee di fido. Prodotti con finalità assicurativa sono stati utilizzati per operazioni speculative. Non si è poi realizzato che anche le più sofisticate formule di ingegneria finanziaria non riescono a generare un solo euro di liquidità. Nessuna influenza può invece essere attribuita alla trasformazione di molteplici valute nazionali nell euro, che ha interessato le principali nazioni europee. Ma non può essere sottaciuto che fino a quando la situazione del sistema finanziario non verrà riportata ad un accettabile equilibrio, gli sforzi dei vari governi per promuovere programmi di sviluppo economico, in mancanza del supporto bancario, ben difficilmente riusciranno a realizzare le proprie finalità ed a centrare gli obbiettivi stabiliti. È molto probabile che il riequilibrio della situazione finanziaria del sistema bancario non potrà prescindere da una considerevole ricapitalizzazione della quasi totalità delle banche operanti nei principali paesi. Visto che le disponibilità del settore privato non sembrano in grado di garantire queste operazioni, sarà gioco forza, ricorrere agli interventi degli Stati. Considerato che la miseria genera solo miseria e la tristezza procura altri guai, buttiamoci alle spalle le più becere considerazioni e dedichiamoci alle buone novelle che certamente non mancano e sono anzi numerose. Il 12 ottobre 2012 il comitato norvegese per il premio Nobel ha assegnato il premio Nobel per la Pace 2012 all Unione Europea. 3

4 Dalla motivazione dell assegnazione ricaviamo: l U.E. sta affrontando un difficile passaggio di crescita e di consolidamento delle sue strutture economiche e sociali. Il Comitato per il Nobel vuole concentrarsi su quello che considera il più importante risultato della Ue; l impegno coronato da successo per la pace, la riconciliazione e per la democrazia e i diritti umani. Il ruolo di stabilità giocato dall Unione ha aiutato a trasformare la gran parte dell Europa da un continente di guerra ad un continente di pace. La sofferenza che ha portato la seconda guerra mondiale ha dimostrato la necessità di una nuova Europa. In 70 anni Germania e Francia hanno combattuto tre guerre. Oggi un conflitto tra Parigi e Berlino sarebbe impensabile. Al massimo potremmo assistere ad un infuocato confronto tra la cancelliera tedesca ed il presidente francese. Un particolare ringraziamento ai rappresentanti dei sei paesi fondatori (Italia, Francia, Germania, Belgio, Paesi bassi e Lussemburgo). L Italia fu rappresentata, alla sottoscrizione del trattato di Roma, che ha rappresentato il momento costitutivo della Comunità europea, avvenuta a Roma il 25 marzo 1957, da Antonio Segni e da Gaetano Martino, anche perché la prematura morte di Alcide De Gasperi, avvenuta nel 1954, privò il nostro paese del più grande statista e del più illuminato europeista. Dopo un cinquantennio di progressivi avvicinamenti e di ampliamenti del numero di Stati aderenti al trattato originale, il 1 gennaio 2002 fu introdotto, dai paesi che avevano aderito al trattato di Maastrich, l Euro, che sostituì le monete nazionali dei paesi aderenti. Da quel giorno il fragile corpo dalla grossa testa monetaria è riuscito a compiere grandi passi che non possono essere ignorati. La vecchia Europa incamminata sulla strada del declino demografico, sarebbe in grado di presentare al mondo intero soluzioni innovative e rivoluzionarie per la nascita di nuovi grandi Stati sovrani, senza necessità alcuna di conflitti armati, ma solo tramite un cammino di progressivo avvicinamento monetario, finanziario, fiscale e infine politico. 4

5 Ogni cittadino europeo deve però abbandonare subito la comoda arte della ricerca del colpevole e farsi parte attiva nella costituzione della nuova Europa. Le foto della presentazione del libro: La Falce del Faraone 5

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