PARTE SETTIMA ETA ADULTA E DISABILI

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1 PARTE SETTIMA ETA ADULTA E DISABILI a cura della Dott.ssa Ivana Azzalini 1

2 Nel corso dell anno 2008 l Unità Operativa Età Adulta ha proseguito nel consolidamento e nella realizzazione degli interventi previsti dal Piano Locale della Disabilità approvato dalla Conferenza dei Sindaci e recepito dal Piano di Zona dell Azienda Aulss 21. In particolare tale piano pone l accento sulla centralità della presa in carico della persona con disabilità e della sua famiglia e sull importanza della definizione di un progetto individuale inteso come complesso di azioni ed interventi che vengono attivati con la definizione dei soggetti, delle modalità, dei tempi, della spesa e dell operatore di riferimento al fine di rispondere in modo adeguato ai bisogni e alle aspettative delle persone interessate. L U.O. Età Adulta nel corso dell anno 2008 seguendo tali indicazioni ha implementato sempre più l attività di valutazione multidimensionale coinvolgendo nella definizione del progetto individuale sia figure sanitarie (co di cina generale, specialisti vari) sia operatori di altri Enti o altre Unità Operative (complessivamente n. 90). I progetti definiti in UVMD sono stati successivamente condivisi con gli interessati utilizzando lo strumento del contratto socio-educativo. Per quanto riguarda le attività svolte, l U.O. Età Adulta ha realizzato gli interventi e i servizi previsti nel documento di programmazione locale che si articolano in due aree: Domiciliarità Residenzialità In particolare l attenzione degli operatori si è concentrata nel ricercare delle forme innovative di intervento in risposta a nuovi bisogni socio-sanitari legati soprattutto a situazioni di disabilità acquisita e di disabilità intellettiva che non trovavano risposte adeguate nei servizi esistenti. E stata pertanto creata un area di ri-abilitazione socio-educativa, con lo scopo di ridurre la disabilità di una persona approntando interventi e sostegni fluidi che avessero una visione ecologica, rivolti ai comportamenti adattivi e al ruolo sociale. Interventi a sostegno della Domiciliarità Nel corso del 2008 sono stati incrementati i Progetti relativi alla Disabilità Grave viste le crescenti richieste del territorio relative ai Progetti di Vita Indipendente, in totale n. 23, e di Aiuto Personale, in totale n. 27. La novità prevista dalla DGRV n del 06/05/2008 si è concretizzata, per quanto riguarda i progetti di aiuto personale per Disabili in situazione di gravità, oltre che all erogazione di contributi economici alla famiglia, nella possibilità ulteriore di utilizzare servizi e prestazioni. Sono rientrati in tale tipologia di servizi specifiche azioni di sostegno alla persona, interventi domiciliari assistenziali, prolungamento dell orario di permanenza presso il Centro Diurno, interventi educativi e accompagnamento della persona con disabilità. L implementazione di tali interventi ha consentito un supporto qualificato e consistente a domicilio delle persone con disabilità grave riducendo gli interventi di istituzionalizzazione. Seguendo tale linea sono state incrementate tutte le attività volte a sostenere il ruolo assistenziale delle famiglie che assistono persone in situazione di gravità, consentendo alla famiglia stessa di essere temporaneamente sollevata dall onere assistenziale continuativo attraverso interventi sia di Pronta Accoglienza che di Accoglienza Programmata temporanea nei servizi residenziali. Gli interventi di sollievo attivati nel corso del 2008 sono stati in totale n. 28. Uno degli obiettivi prioritari perseguiti ha riguardato lo sviluppo di forme di autonomia personale nella vita di relazione, sociale e familiare di persone disabili o-gravi attraverso: n. 18 progetti di integrazione sociale in collaborazione con l Agenzia per l Integrazione Sociale favorendo la nascita di una nuova sede presso il Comune di Legnago; 2

3 n. 3 progetti Appartamento di Sperimentazione alla Vita Autonoma avente lo scopo di rendere il disabile protagonista nell apprendimento delle competenze che potenzialmente lo porteranno ad una vita sempre più autonoma nella propria famiglia e comunità; n. 50 progetti ri-abilitativi e di integrazione sociale promossi nei diversi Punti Sanità dell Aulss 21 n. 8 progetti innovativi con i Centri Diurni volti a sperimentare nuove modalità di supporto alla persona e alla sua famiglia. Tale diversificazione di interventi ha permesso di contenere il numero degli inserimenti delle persone con disabilità grave all interno dei Centri Diurni sia pubblici che del Privato Sociale destinati sempre più ad accogliere persone con disabilità gravissima. Nel corso del 2008 gli utenti dei Centri Diurni Il Tiglio e Ca Verde-Pino dell Azienda Ulss 21 si sono mantenuti nel numero di 41 mentre gli utenti frequentati i Centri Diurni del Privato Sociale sono stati n. 127 riducendo di due unità il numero relativo all anno precedente. Da segnalare in particolare una serie di iniziative formative rivolte agli operatori delle strutture residenziali e semiresidenziali del Privato Sociale: n. 6 incontri formativi sugli strumenti di valutazione a classificazione ICF individuazione di uno strumento condiviso per la definizione del profilo funzionale del disabile adulto finalizzato alla definizione dei livelli di bisogno assistenziale previsti dalla Regione Veneto promozione di un coordinamento dei Centri Diurni a cadenza mensile Interventi di residenzialità Nel corso dell anno 2008 sono stati realizzati progetti di residenzialità utilizzando modalità flessibili ed innovative per rispondere in maniera più puntuale alle diverse esigenze delle persone disabili e delle loro famiglie. Nella fattispecie tali progetti hanno riguardato: n. 83 progetti di inserimento residenziale di persone con disabilità che non hanno la possibilità di permanere nel proprio domicilio n. 29 interventi di sostituzione temporanea del nucleo familiare sia come pronta accoglienza di fronte a situazioni di particolare gravità ed urgenza, sia come momento qualificante di sollievo per la famiglia con un grave carico assistenziale n. 3 percorsi individualizzati di autonomia per giovani disabili che devono sperimentarsi in un percorso di progressivo distacco dalla famiglia. Da rilevare l esigenza di ampliare la gamma delle strutture residenziali prevedendo forme di residenzialità leggera o comunque rivolte a persone con disabilità acquisita. Interventi di ri-abilitazione La disabilità non è un concetto stabile, ma instabile, si colloca lungo un continuum ed è in continuo cambiamento, in funzioni delle limitazioni funzionali della persona e dei sostegni disponibili nell ambiente individuale. E possibile ridurre la disabilità di una persona approntando interventi, servizi e sostegni che siano fluidi e che abbiano una visione ecologica che siano rivolti ai comportamenti adattivi e al ruolo. E questo lo scopo degli interventi di ri-abilitazione socio-educativa che nel corso dell anno 2008 hanno riguardato circa 50 persone adulte con disabilità intellettiva, acquisita o a persone con decadimento cognitivo dovuto a malattia di alzheimer o a disabilità di natura comportamentale. 3

4 Sempre più frequentemente, un evento morboso, una malattia o un trauma non si esauriscono nel ciclo danno-terapia-guarigione o morte, ma portano ad una menomazione o a una disabilità che rischia di trasformarsi in svantaggio esistenziale permanente o handicap. Queste conseguenze rappresentano il campo proprio di intervento della riabilitazione socioeducativa. La riabilitazione sociale integrandosi con quella sanitaria è un processo di soluzione dei problemi e di educazione nel corso dei quali si porta una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, con la minor restrizione possibile delle sue scelte operative. Il processo riabilitativo socio-educativo coinvolge anche la famiglia del soggetto e quanti sono a lui vicini. Si definiscono attività di riabilitazione socio-educativa le azioni e gli interventi finalizzati a garantire al disabile la massima partecipazione possibile alla vita sociale con la minor restrizione possibile delle sue scelte operative, indipendentemente dalla gravità delle menomazioni e delle disabilità irreversibili, al fine di contenere la condizione di handicap Collaborazioni attivate all interno della rete dei servizi socio- sanitari nell anno Proprio per la molteplicità delle problematiche che affronta tale servizio in quest anno, ha sviluppato rapporti di collaborazione con: - Il Dipartimento di Neurologia e in particolare con il Centro di decadimento cognitivo, per le attività di orientamento e mantenimento delle funzioni cognitive e mnesiche e di autonomia per le persone colpite da alzheimer; - I servizi di rieducazione funzionale e di riabilitazione sia all interno della struttura ospedaliera che dei centri specializzati presenti anche fuori dall Ulss ( es. Don Calabria) per le persone che a causa di evento traumatico o malattia vivono una condizione di disabilità e di handicap, per le programmazioni di attività di recupero di abilità d autonomia,di autodeterminazione e di reinserimento sociale e occupazionale; - I servizi dell Età evolutiva per disabili che hanno bisogno di un sostegno abilitativo e comportamentale temporaneo al fine di potenziare le capacità adattive e di realizzare una migliore integrazione sociale e lavorativa - Il servizio di Inserimento lavorativo, per accompagnare e gestire la transizione dal contesto ri - abilitativo alla formazione in situazione di persone disabili che caratterizza i progetti di integrazione sociale in contesto lavorativo o i progetti osservativi propedeutici ad un passaggio al Percorso dei Tirocinii, - Il Dipartimento di Psichiatria per quelle situazioni con disabilità intellettiva e comportamentale dove sia necessario un sostegno emozionale e di gruppo oltre che strategie di problem- solving e di recupero di abilità necessarie per un comportamento adattivo. Tipologie degli interventi di ri-abilitazione socio- educativa nell anno 2008 Cicli di R.O.T terapia cognitiva di orientamento alla realtà per persone colpite dalla malattia di Alzheimer ( n 12 persone ); Gruppo di sostegno rivolto ai Care giver (familiari) dei malati di Alzheimer (n 15 familiari); 4

5 Attività di terapia occupazionale per lo sviluppo sia di abilità fino-motorie e grosso-motorie sia attività di sviluppo cognitivo e socioemozionale connesse alla fiducia, alla autonomia,all iniziativa, alla competenza e all identità (n 15 persone disabili); Utilizzo di tecnologie compensative per il lavoro autonomo (n 3 persone disabili); Attività relative all occupazione (apprendere e utilizzare abilità lavorative specifiche, completare compiti relativi al lavoro con rapidità e qualità accettabili); Attività di Comunicazione Leggera attraverso gruppi di conversazione (n 12 persone disabili); Attività relative alla vita nella comunità (utilizzare i mezzi di trasporto, usufruire di ambienti ed edifici pubblici ecc.) (n 2 persone disabili); Attività di supporto e di accompagnamento nei percorsi di integrazione socio-lavorativo e di integrazione sociale nel proprio ambiente di appartenenza (n 13 persone disabili); Attivita di Valutazione e di Classificazione e della programmazione dei sostegni e degli interventi necessari al fine di migliorare le attività e la partecipazione sociale dei destinatari. Attività di Counseling razionale emotiva individuale e di gruppo per disabili.(n. 10 persone per counseling individuale e n 2 gruppi di sostegno emotivo) Quindi nell anno 2008 gli interventi del servizio di ri-abilitazione si possono riassumere in tre grandi aree di attività: - Sono stati effettuati 3 cicli ROT, della durata di sei settimane ciascuno, con la frequenza di un ora al giorno, dal lunedì al venerdì, nei Punti Sanità di Nogara, Legnago, Bovolone. - Sono stati attivati 2 laboratori di terapia occupazionale nei Punti Sanità di Nogara e di Bovolone, all interno dei quali sono state sviluppate attività di falegnameria, di computer, di assemblaggio di materiale sanitario, di segreteria, attività espressivo-creativo ecc. Area della Comunicazione Leggera e delle Attività Sociali Integranti - Comunicazione leggera significa introdurre nell interazione elementi di pari opportunità, attivare transazioni comunicazionali dentro le quali il dare-avere non si risolva necessariamente in uno scambio a somma zero, dove qualcuno per forza debba uscire sconfitto., è rendere possibile lo scambio interattivo positivo e di affrontare le situazioni individuali di impasse, di crisi, di difficoltà nell affrontare i compiti quotidiani ecc. Nell anno 2008 si sono attivati 2 gruppi di Comunicazione leggera nei punti Sanità di Legnago e di Bovolone che ha coinvolto 20 persone disabili adulte. Inoltre si sono gestiti 2 gruppi di sostegno per familiari di malati di Alzheimer entrambi nel Punto Sanità di Legnago 5

6 Area attività di Affiancamento e Supervisione in Situazione nei progetti di integrazione sociolavorativa: Nell anno 2008 sono stati seguiti 13 persone disabili adulte inseriti in Progetti di Integrazione Sociale in contesto lavorativo: Alcune di queste persone sono inserite, in alternanza, in attività dei Centri Servizi o dei laboratori ri-abilitativi nei punti Sanità. Progetto Handicap & Sport 2008 Il progetto si è rivolto a n. 82 persone con deficit neuro-psichico di età compresa tra i anni di età fino ai 60 anni di età con l obiettivo di favorire sia l integrazione della persona disabile nel tessuto sociale attraverso lo sport sia di attivare tutte le agenzie del territorio per costruire una comunità solidale. L attività si è svolta in sei palestre nei principali Comuni del territorio con cadenza settimanale prevedendo attività ludiche, motorie e sportive (basket, calcetto e danza). CONSIDERAZIONI FINALI Gli obiettivi dell Unità Operativa Età Adulta per l anno 2008 si possono complessivamente considerare raggiunti. Tuttavia la nuova tipologia di bisogni emergenti, riguardante in particolare l area della disabilità acquisita, rende necessario ripensare a nuove forme di sostegno al disabile e alla sua famiglia trasformando gli interventi sperimentali in atto in servizi consolidati. Da ciò ne consegue la necessità di ripensare all organizzazione complessiva dell Unità Operativa Età Adulta promuovendo la creazione di un Servizio socio-educativo territoriale che possa comprendere gli interventi sopra citati riguardanti l area ri-abilitativa, i progetti di integrazione sociale ed il lavoro di comunità. Ass. Soc. Bissoli Margherita Servizio Sociale Professionale Legnago: Via Gianella, 1 Telefono Palazzina della Sede Direzionale Ass. Soc. Padovani Fiorenza Bovolone: c/o Ospedale S. Biagio P.le Fleming Telefono Ed. Prof.le Boron Stefano Servizio Educativo Specializzato Via Gianella, 1 Palazzina Telefono della Sede Direzionale 6

7 Cà Verde- Pino Centri diurni gestiti dall Azienda ULSS 21 ( Coordinatore: Legnago Via Ed. Prof.le Maria Ferrari Pasubio, 31 O.S.S.: Bottoni Veronica, De Berti Teresa, Faccini Morena, Ferrante Laura, Poletti Patrizia, Zuanetti Patrizia Tiglio Educatore Prof.le Patrizia Martini Nogara Via Caselle Telefono Telefono Servizio ri-abilitazione socio educativa Coordinatore: Ed. Prof.le Patrizia Martini Ed. Prof.le Bertelli Marta O.S.S.: Ghioldo Meris, Terragin Claudia Sedi Operative Punto Sanità di Legnago Telefono Punto Sanità di Bovolone Telefono Sede Centrale Punto Sanità di Nogara Telefono Punto Sanità di Zevio Telefono

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9 RELAZIONE ATTIVITA' UNITA' OPERATIVA ETA' ADULTA ANNO 2008 Comune CENTRI DIURNI STRUTTURE RESIDENZIALI Area abilitativa-riabilitativa Aiuto Vita Progetto Personale indipendente sollievo (L.162/98) R.O.T Serv. Sociale TOT. UTENTI * Pubb. Angiari 3 privati intra Ulss extra Ulss Riabil. Occupaz. Aff. sociolavorativo Comunicaz e attività soc. Counseling Individuale e di gruppo utenti utenti utenti utenti lievi Bevilacqua lievi gravi Bonavigo lievi Boschi Sant'Anna lievi Bovolone lievi Casaleone lievi Castagnaro lievi

10 Cerea lievi gravi N.B. Il totale degli utenti per Comune (ultima colonna) non corrisponde alla somma dei dati della riga in quanto i singoli utenti usufruiscono, in molti casi, di più interventi/servizi. Comune CEOD STRUTTURE RESIDENZIALI Area abilitativa-riabilitativa Aiuto Personale (L.162/98) Vita ind Progetto sollievo R.O.T Serv.Sociale TOT. UTENTI * pubblici privati intra Ulss extra Ulss Riabil. Occupaz. Aff. sociolavorativo Comunicaz e attività soc. Counseling Individuale e di gruppo utenti utenti utenti utenti Concamarise lievi gravi Gazzo V.se lievi Isola Rizza lievi gravi 5 Legnago lievi gravi Minerbe lievi Nogara lievi gravi

11 1 1 Oppeano lievi gravi 5 Palu lievi gravi * N.B. Il totale degli utenti per Comune (ultima colonna) non corrisponde alla somma dei dati della riga in quanto i singoli utenti usufruiscono, in molti casi, di più interventi/servizi. Comune CEOD STRUTTURE RESIDENZIALI Area abilitativa-riabilitativa Aiuto Personale (L.162/98) Vita ind Progetto sollievo R.O.T. Serv.Sociale TOT. UTENTI * pubblici privati intra Ulss extra Ulss Riabil. Occupaz. Aff. sociolavorativo Comunicaz e attività soc. Counseling Individuale e di gruppo utenti utenti utenti utenti Ronco all'adige lievi gravi 2 1 Roverchiara lievi gravi 1 S. Pietro di Morubio lievi gravi 2 Salizzole lievi gravi Sanguinetto lievi

12 1 1 gravi 1 Sorgà lievi Terrazzo lievi * N.B. Il totale degli utenti per Comune (ultima colonna) non corrisponde alla somma dei dati della riga in quanto i singoli utenti usufruiscono, in molti casi, di più interventi/servizi. Comune CEOD STRUTTURE RESIDENZIALI Area abilitativa-riabilitativa Aiuto Personale (L.162/98) Vita ind Progetto sollievo R.O.T. Serv.Sociale TOT. UTENTI * pubblici privati intra Ulss extra Ulss Riabil. Occupaz. Aff. sociolavorativo Comunicaz e attività soc. Counseling Individuale e di gruppo utenti utenti utenti utenti Villa Bartolomea lievi gravi 1 1 Zevio lievi gravi 5 4 Fuori ULSS lievi TOTALI

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