Relatore: Antonino Galatà. Bologna, Villa Gandolfi Pallavicini, 23 marzo 2012
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- Evangelina Moro
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1 Relatore: Bologna, Villa Gandolfi Pallavicini, 23 marzo 2012
2 DEFINIZIONE DI CAPITALE CIRCOLANTE Il Capitale Circolante (o Working Capital) di un azienda è tecnicamente formato da una serie di macro voci dello Stato Patrimoniale tra cui le principali sono: Attivo Corrente Crediti verso clienti (al lordo di eventuali voci scontate in banca ed anticipi factoring) Magazzino prodotti finiti, in lavorazione e materie prime Anticipi a Fornitori Passivo Corrente Debiti verso fornitori Debiti verso dipendenti e lavoratori terzi (per salari da corrispondere ecc.) ad esclusione del TFR Debiti tributari di natura ricorrente (IVA, INPS, ecc.)
3 INVENTARIO DI PRODUZIONE Nell'analisi dei flussi di cassa la variazione del CC determina l'assorbimento o il rilascio di risorse finanziarie. Il controllo della dinamica del CC è un elemento critico del governo delle società in fase di sviluppo (e di molte nei periodi di stretta creditizia) che a volte vanno incontro alla bancarotta proprio a causa dell'eccessiva dimensione del CC rispetto alle proprie capacità di finanziamento. IN UN AZIENDA MANIFATTURIERA L INVENTARIO DI PRODUZIONE, OVVERO IL MAGAZZINO PRODOTTI FINITI, IN LAVORAZIONE E MATERIE PRIME È SPESSO LA VOCE PRINCIPALE DEL CAPITALE CIRCOLANTE.
4 ALTO O BASSO? ALTO LIVELLO D INVENTARIO = ALTO IMMOBILIZZO DI CAPITALI = BASSA EFFICIENZA DEL CICLO PRODUTTIVO = ALTI RISCHI DI OBSOLESCENZA = OCCUPAZIONE PASSIVA DI SPAZI BASSO LIVELLO D INVENTARIO = ALTA CRITICITA DEL CICLO PRODUTTIVO = ALTI COSTI DI GESTIONE E CONTROLLO ESISTE UN PROBLEMA DI OTTIMIZZAZIONE
5 VALORE GIACENZE 100% 90% CURVA CARATTERISTICA ABC GIACENZE (O ABC CONSUMI) 70% A B C 0% 10% 30% N ARTICOLI 100%
6 POLITICHE D ORDINE vs ABC CONSUMI Classe Q. annua x Costo un. N artt. Volume Costo un. Lead Time Tipo Gestione A 70% 10% Basso Alto Lungo A fabbisogno B 20% 20% Medio Medio Medio C 10% 70% Alto Basso Corto A fabbisogno lottizzando A scorta con punto di riordino
7 ANALISI GIACENZE vs CONSUMI, A UNA CERTA DATA Situaz. Giacenza Consumo del periodo Copertura Categoria Azioni CGCC >0 >0 Secondo i parametri A norma Eccedente i param. In eccesso Da analizz. CGSC >0 =0 Prevista Nuovi artt. Infinita Obsoleti Da analizz. SGCC =0 >0 Zero Critica? Da analizz. SGSC =0 =0 -- Quiescenti Da analizz. Copertura (gg) = giacenza diviso consumo medio giornaliero
8 CHI INFLUENZA IL LIVELLO D INVENTARIO 1 UFFICIO CONTROLLO PRODUZIONE DEFINIZIONE POLITICHE D ORDINE DEFINIZIONE SCORTE DI SICUREZZA REAZIONE ALLE VARIAZIONI DEI PROGRAMMI ESIGERE IL RISPETTO DEI LEAD-TIME CAPACITA DI FORECASTING MANUTENZIONE DEI DATI DI BASE UFFICIO ACQUISTI LOCALIZZAZIONE FORNITORI COSTI DELL ACQUISTATO ESIGERE IL RISPETTO DELLE CONSEGNE DA PARTE DEI FORNITORI ESIGERE L AFFIDABILITA DI DATE E QUANTITA D ORDINE QUALITA DELL ACQUISTATO
9 CHI INFLUENZA IL LIVELLO D INVENTARIO 2 COLLAUDO E MAGAZZINI TEMPI DI RICEVIMENTO E CONTROLLO TEMPI DI IMMAGAZZINAMENTO E PRELIEVO RAPIDA RISOLUZIONE DELLE ANALISI DI DIFETTOSITA ACCURATEZZA DELLE REGISTRAZIONI INGEGNERIA CORRETTA E COMPLETA DOCUMENTAZIONE (DB, Specifiche, ecc) STANDARDIZZAZIONE DEI COMPONENTI OTTIMIZZAZIONE CICLI DI PRODUZIONE ANALISI MAKE OR BUY CORRETTO E INNOVATIVO ACQUISTO DI MACCHINARI/ATTREZZATURE OFFICINA EFFICIENZA DEI CENTRI DI LAVORO E REPARTI RISPETTO SEQUENZE DI LAVORAZIONE RISPETTO DELLE PRIORITA IMPOSTE MINIMIZZAZIONE SCARTI MANUTENZIONI EFFICACI E TEMPESTIVE
10 CHI INFLUENZA IL LIVELLO D INVENTARIO 3 UFFICIO COMMERCIALE AFFIDABILITA PREVISIONI DI VENDITA FATTIBILITA E STABILITA DELLE CONSEGNE STABILITA NELLE CONFIGURAZIONI DI MACCHINA DOCUMENTAZIONE DI TRASPORTO, DOGANALE E BANCARIA UFFICIO AMMINISTRAZIONE E FINANZA PUNTUALI PAGAMENTI AI FORNITORI RAPIDA RISOLUZIONE DI PRATICHE PER SCARTI E RESI IN AZIENDA TUTTI HANNO LA LORO PARTE DI RESPONSABILITA NEL MANTENERE IL CONTROLLO DEL LIVELLO D INVENTARIO
11 PROFILO D INVENTARIO DI PRODOTTO FINITO COMPLESSO INCREMENTO DEL VALORE INVENTARIALE DI UN PRODOTTO ALL AVVICINARSI DEL COMPLETAMENTO DEL PRODOTTO STESSO TEMPO
12 PROFILO DI INVENTARIO DI UN PRODOTTO I dati necessari per la costruzione del grafico sono i seguenti e dovrebbero essere tutti presenti nel sistema informatico aziendale: DISTINTA BASE TEMPI DI APPROVVIGIONAMENTO E MOVIMENTAZIONE CICLI DI LAVORAZIONE E MONTAGGIO COSTO DEI MATERIALI E DELLA MANODOPERA AGGIUNTA
13 T7 DISTINTA BASE TEMPIFICATA C1 T2 T8 C2 G2 T9 T10 T6 M1 C6 C7 T4 G4 C3 T3 G3 T1 G1 T11 M2 T5 C4 T12 C5 TEMPO
14 PROFILO D INVENTARIO DI PRODOTTO FINITO COMPLESSO RAPPRESENTA LA DISTINTA BASE TEMPIFICATA E COSTIFICATA CON TUTTI I DATI DEL MODELLO INFORMATICO TEMPO DATA SPEDIZIONE
15 VALORE MATERIALE DI ACQUISTO VALORE TEMPO
16 VALORE LAVORAZIONE INTERNA VALORE TEMPO
17 VALORE MATERIALE IN CONTO-LAVORAZIONE VALORE TEMPO
18 VALORE SEQUENZA DI LAVORAZIONI VALORE TEMPO
19 PROFILO DI INVENTARIO DI UN PRODOTTO E UNA COSTRUZIONE GRAFICA CHE PERMETTE DI: Analizzare gli effetti di scelte tecniche e tecnologiche sul livello dell inventario (distinta base, cicli, make or buy) Analizzare gli effetti di scelte gestionali sul livello del l inventario (politiche d ordine, trasporti, movimentazioni) Mettere in risalto gli effetti di quanto sopra sulla gestione dei tempi di consegna ai clienti Misurare gli effetti del Kaizen (miglioramento continuo) sul livello dell inventario Fare previsioni dell andamento futuro dell inventario per linea di prodotto e proporre azioni di contenimento delle eccedenze
20 TEMPI DI CONSEGNA AI CLIENTI Tempo consegna richiesto TEMPO DATA SPEDIZIONE
21 SCELTE TECNICHE, TECNOLOGICHE, GESTIONALI LE TECNICHE DI SNELLIMENTO DELLE PRATICHE DI PRODUZIONE FANNO TUTTE IN MODO DA ACCORCIARE LA CODA DEL PROFILO DI INVENTARIO TEMPO DATA SPEDIZIONE
22 TECNICHE DI RIDUZIONE DEL TEMPO DI ATTRAVERSAMENTO -BUSINESS PROCESS REENGINEERING -LEAN-PRODUCTION -KAIZEN (MIGLIORAMENTO CONTINUO) -JUST IN TIME -RIDUZIONE TEMPI DI SET-UP -RIDUZIONE LOTTI DI PRODUZIONE -RIDUZIONE DEGLI SPRECHI (TEMPI MORTI, LAV. INUTILI, DIFETTI, ECC.) -RIDUZIONE SPAZI NON PRODUTTIVI -SIX SIGMA -ZERO DEFECTS
23 FASI ESSENZIALI PER EFFETTUARE UN CONTROLLO PREVISIONE RILEV. SITUAZIONE CALCOLO SCOSTAM. ANALISI CAUSE AZIONI CORRETTIVE 24
24 CALCOLO D INVENTARIO OTTIMO VALORE 100% Assemblaggio finale 85% 70% Telai, manubri, pedali, sellini Sotto-assemblaggio ruote Raggi, cerchioni, gomme 23% 15% TEMPO (settimane)
25 CALCOLO D INVENTARIO OTTIMO Settimane P.P % % 42,5 42, , % % 23 34, ,5 15% 22, ,5 7,5 Inventario Ottimo ,5 335,5 274
26 OUTLOOK D INVENTARIO PARTENDO DALL ULTIMA RILEVAZIONE CONSUNTIVA, SOMMANDO ALGEBRICAMENTE INPUT E OUTPUT DI OGNI PERIODO, E POSSIBILE OTTENERE: dove: INPUT = valore di tutti i costi sostenuti per il sostenimento della produzione (OdA e OdP emessi, costi accessori collegati, ecc.) OUTPUT = valore dei prodotti o ricambi che vengono spediti ai clienti (Ordini-Cliente fatturati per prodotti, ricambi, ecc.)
27 OUTLOOK D INVENTARIO Settimane Materiali MdO Servizi TOT. INPUT Prodotti Ricambi TOT. OUTPUT OUTLOOK Inventario Ottimo Delta
28 OUTLOOK VS OTTIMO Proiezione Inventario Inventario Ottimo
29 ATTIVITA PROFESSIONALI CON OBIETTIVO IL CONTROLLO INVENTARIO Attività professionali aventi per obiettivo il controllo e la riduzione del Capitale Circolante: Rilevazione inventario per linea di prodotto con evidenziazione degli scostamenti vs inventario ottimo, sua proiezione nel tempo e formulazione di piani di rientro Analisi e manutenzione parametri MRP e SCORTE Applicazione delle tecniche di miglioramento continuo per la riduzione dei tempi tecnici, tecnologici e logistici Analisi modifiche tecniche per valutazione delle conseguenze della loro attuazione sul livello d inventario (obsoleti, nuovi codici, ecc.) Analisi slow-moving e no-moving di magazzino per piani di rientro, recupero o utilizzi alternativi, riciclaggio, rottamazioni
30 AZIENDA SNELLA INVENTARIO SNELLO GRAZIE PER L ATTENZIONE
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