Alcune iniziative della Protezione civile nazionale per la riduzione del rischio sismico degli ospedali italiani

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1 Alcune iniziative della Protezione civile nazionale per la riduzione del rischio sismico degli ospedali italiani G. Di Pasquale (DPC - Ufficio Rischio Sismico)

2 Cronologia Partecipazione al progetto europeo HOPE (Seismic risk assessment and mitigation of hospital facility networks, ) Schede di rilievo speditivo delle dotazioni impiantistiche (Progetto LSU-1, 1996) Schede di rilievo funzionale (Progetto DSTN-STIN, 2000) Linee guida per la pianificazione dell emergenza intra-ospedaliera (1998) Organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi (2001) ATC 51 Un decalogo per la riduzione della vulnerabilità sismica negli ospedali (2000) Sicurezza e funzionalità sismica Le Raccomandazioni del Ministero della Salute (2002) ATC 51-1 Piani di emergenza sismica negli ospedali ATC 51-2 Riduzione della vulnerabilità sismica degli impianti negli ospedali Recenti sviluppi normativi (OPCM 3274/2003, NTC 2008) Programmi di valutazione e riduzione del rischio sismico (OPCM 3362/2004, 3376/2004)

3 Ospedali e terremoto: danni sismici

4 I danni sismici negli ospedali Ospedale nuovo (al 1976) di Gemona /1976 (Ms=6.5), 09/76 Ms=6, 900 morti In costruzione dopo il sisma La demolizione

5 11/1980 (M=6.8), 2500 morti 1980 Crollo di tamponature: Pescopagano, (I=IX) Crollo strutturale: S. Angelo dei Lombardi, I=X(a norma)

6 Danno alle partizioni: Foligno Umbria e Marche (1997) 9/1997 (M=5.9), 11 morti 1997 Danno alle attrezzature: Foligno, I =VII

7 Esposizione e valore Sono edifici utilizzati a tempo pieno Possono raggiungere un elevato grado di affollamento Ospitano persone con caratteristiche diverse (pazienti, medici, visitatori ) Contengono apparecchiature di elevato valore e personale specializzato Sono essenziali per il trattamento degli eventuali feriti causati dal sisma Ospitano funzioni complesse (albergo, uffici, laboratori, magazzini) Contengono sostanze pericolose, a rischio in caso di terremoti (ossigeno, gas, sostanze radioattive )

8 Fattori esterni di rischio per gli ospedali Il loro funzionamento dipende da forniture esterne all ospedale (energia elettrica, acqua, combustibili, smaltimento rifiuti, comunicazioni) molto più di quanto non avvenga nella maggior parte delle altre strutture Il loro funzionamento dipende fortemente dall accessibilità dei percorsi interni verticali ed orizzontali e dalle comunicazioni interne ed esterne In caso di disastro l eventuale danneggiamento e riduzione di funzionalità si verificano proprio in corrispondenza di un aumento di domanda e di possibili riduzioni di personale specialistico difficilmente rimpiazzabile.

9 Schede di rilievo speditivo delle dotazioni impiantistiche (Progetto LSU-1, 1996)

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19 Risultati di un censimento condotto nell ambito del progetto LSU Numero totale di ospedali censiti: 23 Gestione delle emergenze 6 ospedali hanno dei piani di emergenza, 1 effettua anche delle esercitazioni ("S.Giovanni" Chiaromonte PZ, 105 pl) In 3 ospedali vengono effettuati dei corsi relativi alle emergenze, ed in un solo caso è predisposto un piano di emergenza interospedaliero ( Giustino Fortunato Rionero in Vulture PZ, 32 pl). Riscaldamento Dai dati in esame, gli ospedali censiti non sembrano nella maggior parte dei casi disporre di adeguate riserve per il sistema di riscaldamento. (Autonomia 12(0) Riserva 18(0) ) Riserva idrica 18 ospedali sono dotati di riserve di acqua potabile, al contrario solo 2 ospedali riportano la presenza di riserve di acqua non potabile. In media i posti letto serviti sono e la riserva di m3 (c.o.v. 100%); i dati a riguardo sono fortemente dispersi e molto poco correlati. L autonomia dichiarata delle riserve idriche oscilla tra 1 e 3 giorni, solo in 4 ospedali supera 1 settimana.

20 Schede di rilievo funzionale (Progetto DSTN-STIN, 2000)

21 Progetto per la Localizzazione e Determinazione della Vulnerabilità a livello Nazionale delle Opere Strategiche (Responsabile Scientifico: Prof. C. Nuti) a) Raccolta e Sintesi delle Norme b) Censimento degli ospedali Italiani c) Messa a punto di una scheda di vulnerabilità di 1 livello d) Indagine su tutti gli ospedali e cliniche di una regione campione con la scheda di 1 livello e) Messa a punto di una scheda di vulnerabilità di secondo livello f) Indagine su tutti gli ospedali e cliniche di una regione campione con la scheda di 2 livello g) Indagine di dettaglio su uno degli ospedali trattati al punto f, studio degli interventi di miglioramento del livello di resistenza di strutture ed impianti

22 (da dividere per 1,4)

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27 Linee guida per la pianificazione dell emergenza intra-ospedaliera (1998) Organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi (2001)

28 Le linee guida del DPC per la Pianificazione dell emergenza intraospedaliera a fronte di una maxi-emergenza (DPC- Ministero della Sanità, 1998) PEIMAF massiccio afflusso di feriti PEI emergenza interna PEvac evacuazione totale o parziale STRUTTURA ORGANIZZATIVA E PROCEDURE IL PIU POSSIBILE SIMILI RISORSE DA ADATTARE ALL EMERGENZA

29 Comunicato relativo al decreto del Ministro dell interno delegato per il coordinamento della protezione civile 13 febbraio 2001, concernente: Adozione dei Criteri di massima per l organizzazione l dei soccorsi sanitari nelle catastrofi (Decreto pubblicato nella G.U. n. 81 del ) Scopo la redazione di criteri e principi rispettati in tutte le regioni al fine di consentire una efficace cooperazione di tutti gli organi deputati a garantire i soccorsi sanitari in emergenza sovra-regionale. Restano salve l autonomia organizzativa e la possibilità di adottare specifici criteri adattati al contesto territoriale Caratteristiche Basati sul metodo Augustus per la funzione 2 Sanità umana e veterinaria, assistenza sociale Piano nazionale definisce e coordina gli interventi di soccorso per eventi di tipo C Programmi regionali di previsione e prevenzione dei rischi Piano provinciale o, in mancanza, piani elaborati dalle Prefetture strutture di supporto CCS, SO, COM Piano comunale

30 ATC 51 Un decalogo per la riduzione della vulnerabilità sismica negli ospedali (2000)

31 Raccomandazioni di breve termine: 1) Sviluppo di linee guida o normative per il miglioramento della progettazione e della realizzazione degli ospedali 2) Messa a punto di programmi di riduzione del rischio sismico, basati sulla valutazione delle prestazioni attese 3) Miglioramento delle condizioni di vincolo e di controventamento degli impianti e degli elementi non strutturali 4) Limitazione dell uso della muratura non armata, soprattutto nelle zone a più alta sismicità 5) Raccolta di dati sulle caratteristiche strutturali e sulla vulnerabilità sismica degli edifici 6) Messa a punto di piani di emergenza per la risposta del sistema ospedaliero in caso di sisma e per le ispezioni di agibilità

32 Sicurezza e funzionalità sismica Le Raccomandazioni del Ministero della Salute (2002)

33 Indirizzi per la progettazione atta a garantire la funzionalità degli ospedali nel corso di emergenze sismiche (2002) Partecipanti: Ministero della Sanità, Agenzia regionale per i Servizi Sanitari, Ministero dei LL.PP., ANPA, Protezione Civile, due rappresentanti regionali designati dalla Conferenza Stato- Regioni (Veneto e Toscana) E stata proposta un armonizzazione all Ord Le Raccomandazioni non sono obbligatorie

34 Alcune indicazioni dalle Raccomandazioni Obiettivi base per le ospedali nuovi: - assenza di crolli di importanti parti strutturali (non collasso) per effetto di un sisma molto raro (2% in 50 anni); - funzionalità dei servizi essenziali dell ospedale per effetto di un sisma comunque raro, ma meno del precedente (10% in 50 anni). Obiettivi per ospedali esistenti: - obiettivi diversi (in generale meno elevati), riducendo l intensità del sisma o le prestazioni, ovvero concentrando l attenzione sui soli aspetti impiantistici Edifici nuovi Edifici esistenti Prob. di super. Prest. edificio Prest. struttura Prest. Elem. non strutturali Prob. di superam Prest. edificio Prest. struttura Prest. Elem. non strutturali 10% in 50 anni Agibilità (1-B) Agibilità (S-1) Agibilità (N-B) 50% in 50 anni Agibilità (1-B) Agibilità (S-1) Agibilità (N-B) 2% in 50 anni Non collasso (5-E) Non collasso (S-5) Non cons.(n-e) 10% in 50 anni Non collasso (5-E) Non collasso (S-5) Non consid. (N-E)

35 Ordinanza 3274 del Documento esplicativo Allegato 1 Criteri per l individuazione delle zone sismiche individuazione, formazione ed aggiornamento degli elenchi. Allegato 2 Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l adeguamento sismico degli edifici Allegato 3 Norme tecniche per il progetto sismico dei ponti Allegato 4 Norme tecniche per il progetto sismico delle opere di fondazione e di sostegno dei terreni Allegato A Classificazione sismica dei Comuni Ordinanza modificata con successive OPCM 3316, 3333 e

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38 ATC 51-1 Piani di emergenza sismica negli ospedali

39 Un contributo alla pianificazione dell emergenza ospedaliera in caso di sisma (2001) Sviluppato in collaborazione con ATC, Regione Emilia Romagna ASL di Cesena e Ravenna Applicato ad un ospedale in Italia Documento di riferimento per un progetto del Min. Salute di assistenza tecnica alle regioni dell Obiettivo 1 (FSE)

40 Guida per le ispezioni post-sisma Le criticità emerse dalle verifiche

41 Lista di controllo per il Responsabile rilevamento danni e interventi

42 Scheda per sopralluogo post-sisma L ispezione Drift: Sisma y - Uy All. A All. B All. C All.D quota (m) Drift (-)

43 Scheda di ispezione post-sisma: esito (Sez. D)

44 Esiti da apporre ad ogni reparto [Logo ospedale] AGIBILE Libero accesso ed utilizzo [Logo ospedale] PARZIALMENTE AGIBILE Accesso e utilizzo alle condizioni riportate di seguito Questo settore è stato ispezionato nell ambito delle procedure di emergenza da parte dell Ufficio Tecnico. Non si è riscontrato un pericolo evidente di natura strutturale, né una perdita di funzionalità dell edificio. Riferire su eventuali danni o malfunzionamenti all Ufficio Tecnico. Questo settore è stato ispezionato nell ambito delle procedure di emergenza da parte del Ufficio Tecnico. Sono stati riscontrati danni alla struttura o alle apparecchiature, con parziale compromissione della funzionalità, ovvero sussistono dubbi sulla sicurezza del suo utilizzo. Data: Ora: Edificio: Reparto/Piano: Rilevatore: Per informazioni Tel.: Data: Ora: Edificio: Reparto/Piano: Rilevatore: Per informazioni Tel.: Restrizioni dell uso: Il presente giudizio è basato sul parere dell [Ospedale] e/o degli ingegneri strutturisti che hanno effettuato il sopralluogo. Non rimuovere la presente scheda, se non autorizzati Il presente giudizio è basato sul parere dell [Ospedale] e/o degli ingegneri strutturisti che hanno effettuato il sopralluogo. Non rimuovere la presente scheda, se non autorizzati Figura 5-1 Scheda per giudizio agibile Figura 5-2 Scheda di parziale agibilità (gialla). [Logo ospedale] INAGIBILE Non usare o transitare Questo settore è stato ispezionato nell ambito delle procedure di emergenza da parte del Ufficio Tecnico. La struttura o i sistemi sono stati seriamente danneggiati; usare o transitare nel settore è pericoloso. Data: Ora: Edificio: Reparto/Piano: Rilevatore: Per informazioni Tel.: Descrizione delle condizioni di pericolo: Il presente giudizio è basato sul parere dell [Ospedale] e/o degli ingegneri strutturisti che hanno effettuato il sopralluogo. Non rimuovere la presente scheda, se non autorizzati Figura 5-3 Scheda per giudizio inagibile

45 ATC 51-2 Riduzione della vulnerabilità sismica degli impianti negli ospedali

46 Un contributo al miglioramento delle prestazioni sismiche degli impianti Sviluppato in collaborazione con ATC, Regione Abruzzo, Regione Siciliana, ASL di Catania, Pordenone e L Aquila Documento di riferimento per un progetto del Min. Salute di assstenza tecnica alle regioni dell Obiettivo 1 (FSE)

47 Pordenone 3 ospedali in Zona 2 (PGA = 0.25 g) Catania L Aquila municipality previous zone new zone first zonation L'Aquila /02/15 Pordenone /02/79 Catania /09/81

48 Pordenone centrale termica

49 LA SITUAZIONE ATTUALE Il telaio di supporto dell'unità non è ancorato al solaio. La vulnerabilità di tale componente aumenta a causa dell'uso di isolatori a molle verticali non vincolati con "snubbers".

50 LE CONSEGUENZE Le molle degli isolatori, non vincolate per spostamenti laterali, si sono rotte e il componente si è spostato di 600 mm, rompendo le connessioni di servizio e danneggiandosi.

51 LE SOLUZIONI Supporto metallico con molla interna capace di resistere alle forze sismiche agenti in tutte le direzioni.

52 ASCENSORI : LA SITUAZIONE ATTUALE Le guide dei contrappesi non progettate per le forze sismiche potrebbero, nel corso del terremoto, deformarsi e permettere così ai contrappesi di deragliare. Generalmente le guide dell'ascensore sono più pesanti e resistenti di quelle dei contrappesi, ma possono anche non avere sufficiente resistenza e rigidezza da resistere alle forze sismiche.

53 LE CONSEGUENZE Il contrappeso è deragliato durante il terremoto e ha colpito la parte superiore della cabina.

54 LE SOLUZIONI

55 LE SOLUZIONI

56 Recenti sviluppi normativi (OPCM 3274/2003, NTC 2008) Programmi di valutazione e riduzione del rischio sismico (OPCM 3362/2004, 3376/2004)

57 Ordinanza 3274 del Documento esplicativo Allegato 1 Criteri per l individuazione delle zone sismiche individuazione, formazione ed aggiornamento degli elenchi. Allegato 2 Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l adeguamento sismico degli edifici Allegato 3 Norme tecniche per il progetto sismico dei ponti Allegato 4 Norme tecniche per il progetto sismico delle opere di fondazione e di sostegno dei terreni Allegato A Classificazione sismica dei Comuni Ordinanza modificata con successive OPCM 3316, 3333 e

58 Classificazione sismica secondo Allegato A scendono di categoria L elenco presente nell allegato 1 è già una classificazione sismica immediatamente operativa, anche se i criteri di prima applicazione consentono alle Regioni un ampia possibilità di variazione (1 classe) 58

59 Verifiche sismiche per opere strategiche e rilevanti L articolo 32-bis della legge 326/03 ha istituito un apposito Fondo per interventi straordinari finalizzati alla riduzione della vulnerabilità sismica autorizzando a tal fine la spesa di euro per l anno 2003 e di euro per ciascuno degli anni 2004 e 2005 Con le ORDINANZE 3362/04 e 3376/04 Modalità di attivazione del Fondo per interventi straordinari della PCM istituito ai sensi dell art. 32 bis sono state disposte: la ripartizione dei finanziamenti per ciascuna Regione e/o Amm.ne Statale e le modalità di utilizzo di tali finanziamenti 200 milioni 100 milioni Anno milioni Anno milioni Stato Disciplinati con Ordinanza 3376/ milioni Regioni Ripartiti con grafico seguente

60 Importo dei finanziamenti per interventi nelle Regioni ( ). Totale M Trento; 0.43 Toscana; 9.42 Veneto; 6.11 Abruzzo; 1.22; Calabria; 4.03 Campania; 9.44 Emilia; 4.84 Sicilia; Puglia; 3.23 Friuli; 3.4 Lazio; 4.82 Piemonte; 0.22 Marche; 5.58 Lombardia; 3.67

61 Volumetrie totali oggetto di interventi per le Regioni (2004 e 2005); totale m 3 Trento; Toscana; Veneto; Calabria; Campania; Emilia; Friuli; 107 Lazio; 74.3 Lombardia; 16 Marche; Piemonte; 5 Sicilia; Puglia; 43.09

62 Rapporto fra costo convenzionale e finanziamento concesso alle Regioni per lavori (media ) Puglia; 2 Piemonte; 3.36 Toscana; 1.42 Sicilia; 8.06 Veneto; 1.97 Abruzzo; 1.72 Calabria; 1.87 Campania; 1.25 Emilia; 2.41 Friuli; 4.84 Lazio; 2.15 Marche; 2.2 Lombardia; 34.31

63 Importo dei finanziamenti per verifiche per le Regioni ( ). Totale M Umbria; 3.47 Trento; 0.38 Toscana; 2.54 Sicilia; 4.98 Veneto; 0.09 Abruzzo; 3.43 Basilicata; 2.76 Calabria; 1.06 Campania; 2.85 Puglia; 3.74 Piemonte; 1.05 Molise; 0.32 Marche; 0.3 Lombardia; 0.51 Liguria; 1.87 Lazio; 8.15 Emilia; 6.23

64 Volumetrie totali oggetto di verifiche per le Regioni ( ). Totale m 3 Trento; 0.72 Toscana; 0.88 Sicilia; 4.79 Umbria; 1.66 Veneto; 0.01 Abruzzo; 2.98 Basilicata; 2.64 Calabria; 0.9 Puglia; 3.52 Campania; 1.22 Piemonte; 0.9 Emilia; 6.25 Molise; 0.18 Marche; 0.23 Lombardia; 0.38 Liguria; 1.94 Lazio; 6

65 Importo interventi per Amm. statali ( ) Finanziamenti per interventi (milioni di euro) TOT=16.52 Costi convenzion. per interventi (milioni di euro) TOT=15.03 ANAS; 1.71 VVF; 7.17 Ambien; 8.58 ANAS; 0.77 VVF; 13.32

66 Importo dei finanziamenti per verifiche per le Amm. dello Stato ( ). Totale M. Interno; 0.68 VVF; 2.11 Salute; 3.58 Agric; 0.69 Ambien; 3.84 Infrastr; 0.18 ANAS; 9.88 Difesa; 18.47

67 Importo costi convenzionali per verifiche per le Amm. dello Stato ( ). Totale 69.7 M. Salute; 5.84 VVF; 4.93 Agric; 1.48 Interno; 0.9 Infrastr; 0.52 ANAS; Difesa; 36.15

68 Suddivisione tipologica dei finanziamenti per interventi (Stato e Regioni, ). Totale M Beni culturali, edifici di culto; 0.56 Altro; Scuole; 0 Infrastruttu re; 7.57 Edifici comunali; Caserme; 7.87 Ospedali; 21.47

69 Suddivisione tipologica dei finanziamenti per verifiche (Stato e Regioni, ). Totale M Beni culturali, edifici di culto; 1.67 Infrastruttur e; Altro; 7.45 Scuole; Caserme; Edifici comunali; 7.33 Ospedali; 10.27

70 Verifiche sismiche per opere strategiche e rilevanti E stata varata un importante azione di prevenzione Il finanziamento disciplinato dalle OPCM 3362 e 3376 certamente non è esaustivo rispetto alle necessità che vanno emergendo, tuttavia è significativo E un occasione importante da utilizzare al meglio, con la collaborazione e l accorto uso delle risorse da parte di Amministrazioni, professionisti, mondo della ricerca ed associazioni di settore Solo dimostrando che si riesce a far fruttare questi finanziamenti, insieme a quelli già pianificati per la sicurezza delle scuole, si potrà avere la credibilità necessaria per chiedere ed ottenere ulteriori risorse per il futuro Il meccanismo virtuoso innescato dal cofinanziamento regionale o dei soggetti beneficiari, ha consentito di amplificare la portata del provvedimento, in alcuni casi in modo veramente notevole

71 Conclusioni... continuare a lavorare per valutare e ridurre la vulnerabilità sismica ed assicurare la funzionalità delle opere strategiche

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