Le Ofioliti dell Emilia. Emilia-Romagna. Unità contenenti ofioliti Complessi ofiolitici
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2 Le Ofioliti dell Emilia Emilia-Romagna Unità contenenti ofioliti Complessi ofiolitici
3 Le ofioliti: breve introduzione alla loro conoscenza Le associazioni ofiolitiche comprendono diverse rocce, a seconda della profondità e dell ambiente di formazione (serpentiniti, gabbri, basalti, cc.). BASALTI IN PILLOW BASALTI COLONNARI SERPENTINITI
4 serpentini delle Alpi VALMALENCO
5 Serpentiniti (Val Ceno PR) Peridotiti foliate Peridotiti Monte Prinzera (PR) Peridotite serpentinizzata Monte Aiona (PR) Peridotiti poco serpentinizzate
6 Pietra Mogolana (PR) isole sulla terraferma. Pietra Parcellara (PC) Riserva Naturale Regionale Orientata Monte Prinzera (PR)
7 INTERESSI ECONOMICI ed ESTRATTIVI Le ofioliti sono da sempre utilizzate nel campo dell edilizia e delle pietre da taglio, specie nelle vallate montane, povere di altre risorse pregiate
8 I motivi di interesse verso gli affioramenti ofiolitici, per la loro natura geologica e petrografica, sono molti e differenziati: geologici, economici/estrattivi, naturalistici, paesaggistici e storici. La presenza di fibre di amianto può tuttavia costituire un problema per i lavoratori di questo comparto, per gli utilizzatori, nonché un possibile problema di sanità pubblica, che richiede l impegno ad individuare la presenza o meno del rischio ed a valutarne l entità.
9 I processi geotettonici e geodinamici hanno determinato la trasformazione chimico-fisica dei minerali principali delle ofioliti. Di particolare rilievo è la trasformazione di olivina (Ol) e ortopirosseno (Opx) in serpentino (Sr), attraverso la seguente reazione: Mg 2 SiO 4 (Ol) + MgSiO 3 (Opx) + 2H 2 O = Mg 3 Si 2 O 5 (OH) 4 (Sr) Il serpentino è un fillosilicato che può presentarsi sotto forma: lamellare (lizardite) fibrosa (crisotilo)
10 crisotilo tremolite Appennino Emiliano: Crisotilo Tremolite prevalente 1 sola cava
11 Piano di protezione dall amianto amianto PROGETTO REGIONALE PIETRE VERDI censimento e successiva mappatura dei siti estrattivi di pietre verdi del territorio regionale; specifico gruppo interdisciplinare, coordinato da ARPA sez. prov.le di Reggio Emilia, in cui erano presenti tecnici delle Province e delle Aziende USL di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. 2005
12 Il D.M. 14 maggio 1996, Allegato 4, presenta alcune problematiche interpretative e metodologiche: non appare applicabile ai giacimenti di pietre verdi di origine appenninica, ove il concetto di filone è molto aleatorio, discontinuo e/o di difficile valutazione
13 Il D.M. 14/5/1996, Allegato 4 Presenta problematiche interpretative e metodologiche: la formulazione dell indice di rilascio (Ir) è di difficile applicazione (meglio parlare di AR = amianto rilasciabile o liberabile) %amianto. liberata I. r. = %densità. relativa Meglio utilizzare, come riferimento guida, il valore mg/kg riportato nel D.Lgs. 152/06 (1.000 mg/kg = 0,1 % sostanze pericolose) CRITICITA ANALITICHE Metodo interno ARPA per la determinazione quantitativa dell amianto rilasciato (AR)
14 Il D.M. 14/5/1996, Allegato 4 interviene solo sui materiali estratti e/o commercializzati, non correla la natura delle ofioliti alla presenza di amianto, né alle modalità di trattamento degli inerti non tiene quindi conto delle problematiche connesse alla sicurezza degli addetti, né di quelle legate alla destinazione d uso
15 Il D.M. 14/5/1996, Allegato 4 non interviene sulle modalità di coltivazione delle cave e non definisce quindi le misure di prevenzione necessarie da adottare in sito per ridurre gli impatti ambientali e sanitari (contenimento delle polveri, gestione delle acque superficiali, gestione del traffico di cava, ecc.)
16 Il Gruppo di Lavoro (ARPA, Provincia di Parma, AUSL, RER) ha quindi elaborato una proposta di LINEE GUIDA, ovvero una Circolare di buone prassi finalizzate: a determinare le modalità con le quali qualificare e quantificare il rischio associato alla presenza di amianto nelle pietre verdi, sia durante la fase di estrazione che di prima lavorazione, in maniera da limitare i rischi di esposizione degli addetti; a definire le corrette modalità di utilizzo degli inerti estratti; a indicare un sistema di procedure preventive mirate a contenere e minimizzare il rischio di esposizione alle fibre di amianto (in cava e/o presso l impianto di prima lavorazione). PAE Provincia di Parma
17 Considerazioni di partenza: i risultati analitici Materiali lapidei estratti: concentrazioni di amianto in cava molto modeste (Ir < 0,1 e/o ATot < 100 mg/kg); significativa variabilità fra i materiali di cava analizzati (sia da cave diverse che con diverso grado di lavorazione). Lavorazione e trasporto: più della situazione in cava, le criticità insorgono nella fase di lavorazione (frantoio) e di impiego del materiale (siti di destinazione); la movimentazione di rocce, anche a basso tenore di amianto, può originare dispersione di fibre nell aria!
18 LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI per la classificazione dei giacimenti di ofioliti, l'individuazione delle modalita' di coltivazione e delle misure tecniche per il contenimento del rischio correlato e per l'utilizzo dei materiali estratti in funzione del loro contenuto di amianto. Del. Giunta Reg.le n. 1696/2012
19 Limitatamente alle attività estrattive (cave/impianti) pianificate ma non ancora attivate, occorre effettuare l identificazione preliminare : della tipologia di giacimento oggetto di coltivazione, tramite: 1) analisi geologico-petrograficomineralogiche in sito, finalizzate al riconoscimento della natura, consistenza e diffusione dell amianto (sia liberabile AR che totale AT); 2) analisi geologico-strutturali in sito, per determinare il grado ed il tipo di fratture dell ammasso roccioso e quindi il suo grado di alterazione (secondo le nozioni applicate alla meccanica delle rocce ed agli studi geostrutturali); 3) analisi di laboratorio (per definire l AR), in numero tale da indagare tutto il giacimento di interesse estrattivo.
20 In base ai risultati delle analisi preventive (e/o esistenti) ciascun giacimento di ofioliti rientra in una delle seguenti classi: ANALISI CLASSE A* CLASSE B Valutazioni ed analisi geologiche e petrografiche Dovrà esserne contemporaneamente verificata e certificata: -l assenza di filoni di amianto; -l assenza evidente di amianto nelle fratture; -l eventuale e sporadica presenza di amianto nelle fratture in settori non ben definibili. E di norma caratterizzata da: -presenza, continua o discontinua, di filoni di amianto; -presenza diffusa di amianto in fratture e discontinuità; -presenza diffusa di amianto in settori ben definiti. Valutazioni ed analisi geostrutturali Dovrà essere contemporaneamente verificata e certificata: -la consistenza massiva; -l assenza di discontinuità strutturali diffuse; -l assenza di alterazione chimico-fisica e meccanica. E di norma caratterizzata da: -consistenza da fratturata a molto fratturata; -presenza di discontinuità strutturali diffuse; -alterazione chimico-fisica e meccanica diffusa Stima del tenore di amianto (AT) Determinazione dell amianto liberabile/rilasciabile (AR) < 1 % del volume del giacimento sfruttabile < 0,05 % (< 500 mg/kg) > 1 % del volume del giacimento sfruttabile > 0,05 % < 0,1 % (> 500 mg/kg < mg/kg) ** *N.B.: il non rispetto anche di una sola delle condizioni elencate comporta la classificazione del giacimento nella classe B. ** N.B.: il superamento del valore di mg/kg comporta l impossibilità di utilizzo e commercializzazione dei materiali estratti, ai sensi del combinato disposto delle normative vigenti.
21 La cava (o l impianto) sono sottoposti a verifiche periodiche e sistematiche* dei materiali estratti e dei livelli di esposizione per i lavoratori, tramite: 1) esame geologico-petrografico dei fronti di scavo; 2) determinazione dell AR nei materiali commercializzati (ossia lavorati); 3) determinazione dell esposizione personale dei lavoratori (ex D.Lgs. n. 81/2008). * Al fine di verificare il mantenimento dei parametri di riferimento della classe in cui è stato inserito il giacimento
22 I materiali commercializzati sono sottoposti alle seguenti verifiche analitiche periodiche Esame geologico-petrografico dei fronti di scavo attivi Determinazione dell AR dei materiali estratti/lavorati Determinazione dell esposizione personale dei lavoratori (D.Lgs. 81/2008) Mensile (Classe A) o Settimanale (Classe B) In base alla Norma UNI (sia per Classe A che Classe B): norma UNI EN 12620:2008 (Aggregati per calcestruzzo); norma UNI EN 13043:2004 (Aggregati per miscele bituminose e trattamenti superficiali per strade, aeroporti e altre aree soggette a traffico); norma UNI EN 13242:2004 (Aggregati per materiali non legati e legati con leganti idraulici per l impiego in opere di ingegneria civile e nella costruzione di strade); norma UNI EN 13450:2003 (Aggregati per massicciate per ferrovie). In funzione della Classe A: - per materiali naturali prodotti in granulometria > 50 mm, nessuna analisi; - per materiali prodotti in granulometria > 50 mm, un analisi ogni mc; - per materiali in granulometria compresa tra 50 e 20 mm, un analisi ogni mc; - per materiali prodotti in granulometria compresa tra 20 e 2 mm, un analisi ogni 500 mc; - per materiali prodotti in granulometria < 2 mm, un analisi ogni 100 mc; - per materiali prodotti e commercializzati in granulometria variabile, un analisi ogni 100 mc. In funzione della Classe B: - per materiali naturali in granulometria > 50 mm, un analisi ogni mc; - per materiali prodotti in granulometrie comprese tra 50 e 20 mm, un analisi ogni mc; - per materiali prodotti in granulometrie comprese tra 20 e 2 mm, un analisi ogni 500 mc; - per materiali prodotti e commercializzati in granulometria variabile, un analisi ogni 100 mc. Il medesimo per Classe A e Classe B
23 La classe del giacimento (analisi preliminari) consente di individuare le modalità ottimali di coltivazione della cava (verifiche analitiche periodiche), con lo scopo in particolare di: 1) mitigare gli impatti ambientali prevedibili o attesi (con particolare riguardo a polveri, viabilità, aria, acque superficiali); 2) limitare al massimo l esposizione degli addetti (adozione di DPI, mezzi di cava idonei, ecc.); 3) consentire controlli mirati e puntuali (periodici e sistematici). Contestualmente, il datore di lavoro dovrà prevedere modalità di coltivazione che tengano conto della presenza di amianto, tramite l adozione di alcune misure preventive e di mitigazione, aggiuntive o integrative a quelle previste dagli artt. 251 e 252 del D.Lgs. 81/08. Le misure di mitigazione vanno correlate alle modalità di coltivazione della cava ed alla classe di appartenenza identificata
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27 Utilizzo dei materiali estratti da giacimenti appartenenti alla Classe A LASTRE Nessuna limitazione se i materiali sono destinati all edilizia come pietre ornamentali da esterni, ovvero se derivano da processi di lavorazione che ne prevedono il taglio, la levigatura e/o la lucidatura industriale (ossia prodotta con l ausilio di vernici e prodotti isolanti). L eventuale utilizzo di tali lastre per rivestimenti ornamentali destinati ad interni è subordinato ad una loro preventiva levigatura e lucidatura industriale (ossia prodotta con l ausilio di vernici e prodotti isolanti). BLOCCHI BRECCE Nessuna limitazione se destinati a scogliere fluviali e marittime o a sostenere rilevati stradali, ferroviari, portuali, ecc.. Nessuna limitazione se utilizzati per rilevati stradali, ferroviari, portuali, ecc.. Il loro utilizzo per massicciate stradali e ferroviarie è consentito purché associato ad un adeguato strato superficiale di protezione resistente all usura o di stabilizzato. POLVERINO Nessuna limitazione se il valore di AR risulta <0,01 % (o <100 mg/kg). Divieto di produzione e commercializzazione se il valore di AR risulta >0,01% (ovvero >100 mg/kg).
28 Utilizzo dei materiali estratti da giacimenti appartenenti alla Classe B LASTRE Nessuna limitazione se i materiali sono destinati all edilizia come pietre ornamentali da esterni e se sono state preventivamente sottoposte a processi di lavorazione che ne prevedono la levigatura e/o la lucidatura industriale (ossia prodotta con l ausilio di vernici e prodotti isolanti). Il loro utilizzo per rivestimenti ornamentali destinati ad interni è viceversa subordinato ad una loro preventiva levigatura e lucidatura industriale (ossia prodotta con l ausilio di vernici e prodotti isolanti). BLOCCHI Nessuna limitazione se destinati a scogliere fluviali e marittime o a sostenere rilevati stradali, ferroviari, portuali, ecc.. E raccomandato, per quanto possibile, di provvedere al rivestimento superficiale dei blocchi messi in opera con terre naturali, geotessili e geotessuti o cemento. BRECCE Nessuna limitazione se utilizzati per rilevati stradali, ferroviari, portuali, ecc., purché ne venga garantito l isolamento con adeguati strati superficiali di protezione, resistenti all usura o di stabilizzato; E vietato il loro utilizzo per massicciate stradali e ferroviarie. POLVERINO Vietata la produzione e la commercializzazione di materiali aventi granulometria < 2 mm.
29 Le misure preliminari (di classificazione del giacimento) e preventive (di mitigazione degli impatti) dovranno essere definite fin dalle prime fasi di valutazione della cava (nell ambito delle procedure di VIA, piano di coltivazione, ecc.), in maniera che gli organi di controllo possano valutarle e approvarle. Il numero e modalità dei controlli dovranno essere attuati in maniera autonoma dell esercente e comunicati tempestivamente agli organi di controllo, anche sotto forma di scheda sintetica. La certificazione dei materiali estratti potrà essere attesta da un apposita scheda tecnica, riportante i dati essenziali della cava, gli esiti analitici ed i controlli effettuati (anche per favorirne la rintracciabilità).
30 CONTEGGI FIBRE AERODISPERSE MONITORAGGIO AMBIENTALE progetto 2009: aggiornamento dello stato delle attività estrattive valutazione dell esposizione dei lavoratori. sopralluoghi in 11 siti estrattivi (cave) della Provincia di PR gestiti da 8 imprese con l impiego complessivo di 30 lavoratori e sono stati raccolti i dati necessari alla loro caratterizzazione: personale impiegato, macchine utilizzate, procedimenti applicati, presenza di attrezzature atte alla mitigazione dell esposizione.
31 CONTEGGI FIBRE AERODISPERSE MONITORAGGIO AMBIENTALE: criteri conteggio Fibre di crisotilo Lamella di serpentino L> 5 µm
32 ESPOSIZIONE PROFESSIONALE: : RISULTATI I dati ottenuti hanno evidenziato che la lavorazione in esame nelle condizioni descritte precedentemente ha una probabilità di superamento del valore limite pari allo 0,37% (SITUAZIONE ARANCIO in base all Appendice D della UNI EN 689/97) riepilogo dati cave PARMA n. campioni F/l tot MOCF F/l tot SEM F/l Am. SEM
33 Grazie, Andrea Pelosio, Massimo Romagnoli il gruppo di lavoro: Pietro Boggio, Francesco Magnani, Anna Rizzati, Cinzia Gerbelli, Lella Checchi
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