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1 ... Indice- Sommario p. 5 Dialogo aperto con i colleghi docenti di sostegno e delle classi PARTE PRIMA Quello che debbono sapere insegnanti e genitori di alunni in situazione di handicap p.8 Modello di Dunkin e Biddle per lo studio del processo d insegnamento ad integrazione dell alunno in situazione di handicap p.9/12 p.12/15 p.16/19 p.19/22 p.22/23 p.23/24 CHI È LA PERSONA IN SITUAZIONE DI HANDICAP Per la Legge n. 104 del 5/2/92 - L Organizzazione Mondiale della Sanità fornisce il significativo dei termini più comunemente usati - Diritti fondamentali della persona handicappata nella Costituzione e nelle leggi italiane. LA SCUOLA PER LA PERSONA IN SITUAZIONE DI HANDICAP Atto di indirizzo del 24 febbraio Certificazione: individuazione dell alunno come persona handicappata - Diagnosi funzionale - Profilo dinamico funzionale P.D.F. - Piano Educativo Individualizzato P.E.I. LA SCUOLA MATERNA PER LA PERSONA IN SITUAZIONE DI HANDICAP Progetto Educativo Individualizzato P.E.I. - Che cosa può e deve fare la Scuola Materna - Quali documenti per l iscrizione alla Scuola Materna - Le documentazioni iniziali - La diagnosi funzionale. LA SCUOLA ELEMENTARE PER LA PERSONA IN SITUAZIONE DI HANDICAP Prima della iscrizione - Quali documenti nel passaggio se proviene da Scuola Materna - Quali documenti per la prima volta - Docenti di classi - Docente di sostegno - Personale educativo assistenziale - Tutor - Educatore professionale - Collaboratore scolastico. PROFILO DINAMICO FUNZIONALE - P.D.F. Che cos è ed a che scopo si fa - Da chi è formulato Quando. IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO - P.E.I. Da chi è formulato - Che cosa contiene - Quando si verifica - Da chi è redatto. p.24 LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA p.25/27 p.28/30 p.30/32 p.32/33 p.33/34 p.35/50 VERIFICA E VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL OBBLIGO Prove di verifica per Elementare e Media - Valutazione dei soggetti in situazione di handicap nella Scuola Elementare - Funzione certificativa del documento di valutazione - Spazi per registrare interventi individualizzati - Quadro conclusivo di valutazione dei progressi nell apprendimento e nello sviluppo personale e sociale dell alunno. LA SCUOLA MEDIA PER LA PERSONA IN SITUAZIONE DI HANDICAP LA SCUOLA SECONDARIA DI 2 GRADO PER LA PERSONA IN SITUAZIONE DI HANDICAP LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP L ORIENTAMENTO DELLA PERSONA IN SITUAZIONE DI HANDICAP IL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO PER CHI È IN SITUAZIONE DI HANDICAP 315

2 1 - La famiglia. 2 - La scuola: iscrizione e ammissione. 3 - U.S.L. e servizio scuola. 4 - La diagnosi funzionale. 5 - L insegnante di sostegno. 6 - Il Profilo Dinamico Funzionale. 7 - Progetto Educativo Individualizzato P.E.I. 8 - Verifiche e valutazioni. 9 - L organizzazione delle classi in funzione del sostegno Il clima che rende la scuola comunità educante-educativa Scheda sui servizi previsti dalla vigente normativa. PARTE SECONDA CASI di rilevazioni degli apprendimenti e valutazioni dei progressi nell apprendimento e nello sviluppo personale e sociale dell alunno p.52 Disturbi del comportamento sociale p.53/57 Percorsi e processi di inserimento e di integrazione dell alunno in situazione di handicap - Scheda di rilevazione dei rapporti bambino/bambino - bambino gioco/attività - bambino/adulto p.59/67 p.68/73 p.74/80 p.81/87 p.88/103 CLASSE 1 A ELEMENTARE ALUNNO E.R.: handicaps mentali da traumi pre e pernatali per prematuranza 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Curricolo scolastico. 3. Collaborazione con i genitori. 4. Dal profilo dinamico funzionale al P.E.I. - 1 Progetto a sfondo integratore. Tema: Conoscenza del proprio io corporeo. 2 Progetto a sfondo integratore. Tema: Rappresentare, attraverso il disegno, l aspetto figurativo del proprio corpo Atteggiamento nei confronti dell esperienza scolastica - 6. Verifiche e valutazioni. - Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. ALUNNA T.A.: sindromi neurologiche con danni al sistema nervoso centrale, provocati da infezioni virali della madre durante la gravidanza. 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Curricolo scolastico. 3. Competenze sociali. 4. Competenze cognitive e linguistiche. 5. Interventi individualizzati con utilizzazione del computer. 6. Verifiche e valutazioni. - Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. ALUNNA G.T.: microencefalia di livello medio-grave. 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Curricolo scolastico. 3. Organizzazione delle attività didattiche. 4. Dal profilo dinamico funzionale al P.E.I. 5. Interventi individualizzati in situazione. - Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. ALUNNA F.B.: psicosi: grave e duratura incapacità a formare rapporti interpersonali, acuta ed eccessiva ansia e resistenza a novità e a forme di cambiamento. 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Dai colloqui con i genitori, la logopedista e il neuropsichiatra. 3. Curricolo scolastico. 4. Competenze conseguite o conseguibili. 5. Organizzazione del P.E.I. 6. Utilizzazione dei linguaggi informatici in rapporto a quello verbale. Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. ALUNNO P.Q.: cecità assoluta fin dalla nascita. 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Interventi e contenuti a sviluppo della capacità aptica-cinestetica. 3. Curricolo scolastico. 4. Situazione dell alunno nell ambien- 316

3 te scuola. 5. Piano Educativo Individualizzato. a) Attività a sviluppo delle abilità percettiva aptico-cinestetica. b) Educazione alla lettura col sistema Braille. c) Educazione all identificazione delle forme e dei colori. d) Educazione a riconoscere le lettere del nostro alfabeto in rilievo così da apprendere a leggere e a scrivere. Educazione all apprendimento e all utilizzazione del sistema numerico per risolvere situazioni-problema attraverso le 4 operazioni. Organizzazione di attività concrete con materiali manipolabili: creta, carta di spessore e rugosità diversa, legno. 6. Verifiche e valutazioni. Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. CLASSE 2 A ELEMENTARE p.104/112 p.113/122 p.123/134 p.135/142 p.143/151 ALUNNA M.S.: cerebrolesa con disabilità di grado medio-grave. 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Curricolo scolastico. 3. Situazione dell alunno nell ambiente scuola. 4. Dal profilo dinamico funzionale al P.E.I. 5. Interventi individualizzati per l elaborazione e la comprensione dello schema narrativo. 6. Sviluppo graduale e progressivo delle abilità di calcolo a risoluzione di semplici problemi. 7. Interventi individualizzati a sviluppo delle capacità di aritmetica e geometria. 8. Verifiche e valutazioni. 9. Interventi di mediazione finalizzati allo sviluppo dei linguaggi e delle strategie operative, cognitive e comportamentali. Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. ALUNNA C.D.: oligofrenia: ritardo mentale grave meningoencefalite. 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Curricolo scolastico. 3. Dal profilo dinamico funzionale. 4. Progetto educativo individualizzato P.E.I. 5. Approccio individualizzato all area logico-matematica. 6. Approccio alla matematica. 7. Progetto di utilizzazione dei materiali, numeri in colore e blocchi aritmetici multibase. 8. Materiali a sviluppo delle capacità percettivo-motorie, prassiche, cognitive. 9. Valutazioni e considerazioni. Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. ALUNNO A.D.: cerebroleso con pulsioni di aggressività. 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Curricolo scolastico. 3. L alunno nell ambiente scuola: elementi del profilo funzionale. P.E.I. articolato in progetti a sfondo integratore. 4. Area delle parole. 5. Area di aritmetica, geometria, misura. 6. Area dei linguaggi alternativi e/o integrativi. 7. Area motorio-prassica. 8. Verifiche e valutazioni. Rilevazione degli apprendimenti. - Valutazione dei progressi. ALUNNA G.P.: insufficienza mentale grave a seguito di lesioni cerebrali. 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Curricolo scolastico. 3. Situazione dell alunna nell ambiente scuola. 4. Attività progettate a formazione e sviluppo delle abilità linguistiche. 5. Verifiche. 6. Valutazione globale. Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. ALUNNO A.N.: balbuzie primarie con alterazioni primarie e secondarie o reattive della fluenza. 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Dalle osservazioni sistematiche. 3. Curricolo scolastico dell alunno. 4. Interventi concordati tra genitori, insegnanti e compagni. 5. Interventi di mediazione. 6. Le fissazioni della postura articolatoria. 7. Le alterazioni della fluenza. 8. Il modellamento della fluenza. 9. Come si utilizza l apparecchio D.A.F. - Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. 317

4 p.152/155 p.155/160 p.161/163 p.164/176 p.177/184 p.185/194 ALUNNO C.L: grave ritardo di sviluppo mentale per cerebropatia epilettica con disturbi di articolazione del linguaggio 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Curricolo scolastico dell alunno. 3. Situazione dell alunno nell ambiente scuola. 4. Integrazione nella classe comunità educante-educativa. 5. Organizzazione del P.E.I. e della programmazione reticolare. 6. Progetti organizzati in attività-esercizio. 7. Relazione sulla situazione dell alunno al termine dell anno scolastico. Percorsi apprenditivi organizzati nei sistemi simbolico-culturali Area di lingua. Area del linguaggio logico-matematico. Verifiche e valutazioni. Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. ALUNNO F.R: ritardo mentale con gravi disabilità di comunicazione verbale e pulsioni di aggressività 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Situazione socio-familiare. 3. Curricolo scolastico dell alunno. 4. Situazione dell alunno nell ambiente scuola. 5. Metodologie didattiche fondate su una vasta gamma di metodi non verbali. 6. L apprendimento dei primi dieci numeri naturali. 7. Parole espresse verbalmente e per iscritto. 8. Predicati scritti. 9. Formazione cognitiva e relazione/affettiva. 10. La scuola: luogo di apprendimento in un clima di dialogo. Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. ALUNNO T.P: danni cerebrali che provocano forme persistenti di dislessia e disgrafia 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Segnalazione della situazione di handicap. 3. Dal profilo dinamico funzionale. 4. P.E.I. Piano Educativo Individualizzato. Esercitazioni funzionali al superamento delle difficoltà che provocano dislessie e disgrafie. 5. Situazione dell alunno nell ambiente scuola: interventi individualizzati. 6. Verifiche e valutazioni. Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. ALUNNO P.R.: ritardo mentale con deficit linguistico, cognitivo e sociale 1. Dalla diagnosi funzionale. 2.Curricolo scolastico dell alunno. 3. Situazione dell alunno nell ambiente scuola. 4. Metodologie di organizzazione della comunicazione funzionale. 5. Attivazione della comunicazione intenzionale. 6. Strumenti e metodologie didattiche. 7. Interventi individualizzati. 8. Interventi di prevenzione a superamento di blocchi emotivi. Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. p.195/205 ALUNNO U.M.: sindrome di Down (trisonomia 21) 1. Dalla diagnosi funzionale. 2.Curricolo scolastico dell alunno. 3. Profilo dinamico funzionale. 4. P.E.I. articolato per assi e percorsi metodologici. Situazione dell alunno nell ambiente scuola. 5. Interventi individualizzati. 6. Percorsi metodologici e didattici organizzati nel P.E.I. 7. Attività individualizzate per avviarlo alla conquista del concetto di spazio. 8. Strumenti di misurazione. 9. Metodologie prassico-esecutive adottate e seguite. 10. Dal confronto di lunghezze, alla loro misurazione. 11. Esperienze didattiche. 12. Sviluppi concettuali in mappe e rete concettuale. 13. Lingua italiana. 14 Formazione delle mappe disciplinari. Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. 318

5 p.206/218 p.219/238 ALUNNO A.M.: perdita molto rilevante della capacità uditiva 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Situazione dell alunno a seguito degli interventi audiologici. 3.Audiometria vocale. 4. Curricolo scolastico dell alunno. 5. Competenza motoria e sociale del bambino. 6. Competenze verbali. 7. Competenze cognitive. 8. P.E.I. e organizzazione dell attività didattica. 9. Finalità dell azione didattica programmata attraverso il P.E.I. Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. CLASSE 5 A ELEMENTARE ALUNNO G.N.: ritardi dello sviluppo cognitivo e linguistico per insufficienza mentale medio grave 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Situazione socio-familiare e rapporti con l U.S.L. 3. Il curricolo scolastico. 4. Organizzazione degli interventi individualizzati nella classe comunità educante-educativa. 5. Dal profilo dinamico funzionale al P.E.I. 6.Verifiche e valutazioni. Rilevazione degli apprendimenti - Valutazione dei progressi. PARTE TERZA Relazioni di insegnanti di sostegno sull anno di formazione p. 240 Griglia per le rilevazioni delle autonomie (dalle Elementari alle Medie) p A RELAZIONE SULL ANNO DI FORMAZIONE: 4 alunni con ritardi e difficoltà di apprendimento Organizzazione della scuola, delle classi e dell attività didattica in funzione dell integrazione, del recupero e dello sviluppo di 4 alunni in situazione di handicap p. 242 LAMBERTO: ritardi e difficoltà di apprendimento p. 242 GIULIA: ritardo di apprendimento p. 243 MIRKO: problemi relazionali con conseguente ritardo nell apprendimento p.243/265 p.267/280 CARMELA: problemi relazionali di tipo autistico con conseguente ritardo nell apprendimento Data anamnestici di Carmela - Anamnesi del nucleo famigliare che ha adottato la bambina - Scolarità attuale - Osservazioni del caso in funzione dell intervento didattico - Il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) - Aree di intervento - O- biettivi generali - Area psicomotoria - Area spazio-temporale - Area della comunicazione non verbale - Area linguistica ed espressiva - Area logico-matematica - Verifiche e valutazioni sulle attività progettate e svolte - Relazione finale - Corso intensivo di formazione. 2 A RELAZIONE SULL ANNO DI FORMAZIONE CLASSE 1 A MEDIA ALUNNA A.B.: pregressa insufficienza mentale La nostra Scuola Media e il problema dell handicap. 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Curricolo scolastico dell alunna. 3. Quadro di sviluppo dell alunna. 4. Interventi medico-terapeutici attuati dal servizio socio-sanitario. 5. Curricolo della Scuo- 319

6 la Elementare. 6. Situazione familiare e dati socio-ambientali. 7. Rilevazioni e valutazioni. Relazione sull apprendimento e sullo sviluppo dell alunna A.B. - Piano Educativo Individualizzato (P.EI.) rielaborato ed aggiornato in funzione dello sviluppo formativo dell alunna nella classe 2 a Media. Metodologie didattiche. p.281/294 3 A RELAZIONE SULL ANNO DI FORMAZIONE CLASSE 2 A MEDIA ALUNNA B.M.: grave ritardo mentale dovuto a malattia virale, che colpì la madre nei primi mesi della gravidanza 1. Dalla diagnosi funzionale. 2. Curricolo scolastico. 3. Percorsi di sviluppo della competenza ideativa. 4. Metodologie didattiche. 5. Progetti di attività a sviluppo della competenza espressiva. 6. Contenuti. 7. Autonomia ed uso del laboratorio protetto. 8. Considerazioni. 9. Verifiche e valutazioni. PARTE QUARTA Documentazione p Il rapporto scuola-famiglia in funzione dell integrazione del soggetto in situazione di handicap p.299/302 p.302/ Organizzazione della scuola in funzione dell alunno inteso come risorsa La società industriale - La società complessa - Nuove funzioni della scuola - Il bambino con handicap a scuola: principi ispiratori - Inserimento/integrazione: dalla socializzazione in presenza all obiettivo dell apprendimento. 3. Inserimento e integrazione dell alunno in situazione di handicap Handicap o deficit? - Accogliere il deficit, ridurre l handicap - Saper essere. p Integrazione e dinamiche di gruppo p Integrazioni, dinamiche e ruoli della comunicazione p. 310 Scheda indicativa per la redazione della diagnosi funzionale (All. A L.104/92) p.311/314 Scheda indicativa per la redazione del profilo dinamico funzionale (All. B L.104/92) 320

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