SOMMARIO Il ministro analizza le sfide del settore De Castro sul voto a Strasburgo

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4 5-7 La vetrina della 68ª edizione Piva: leader nel mondo 8-11 Il ministro analizza le sfide del settore De Castro sul voto a Strasburgo 2 SOMMARIO Direttore responsabile Vittoriano Zanolli Direzione e redazione Via delle Industrie, 2 - Cremona Supplemento al quotidiano La Provincia A cura di Cinzia Franciò Mariagrazia Teschi Hanno collaborato: Gilberto Bazoli Andrea Gandolfi Francesco Pavesi Serena Ferpozzi Copertina Servis Ricerca fotografica Archivio "La Provincia" Fotocomposizione Servis Via delle Industrie, 2 Società Editoriale Cremonese S.p.A. Via delle Industrie, 2 Pubblicità PubliA srl Largo Paolo Sarpi, 19 Stampa Società Editrice Lombarda s.r.l. Via de Berenzani, 6 Chiuso in redazione sabato 19 ottobre 2013 Supplemento al numero odierno del quotidiano La Provincia Confagricoltura: il presidente Guidi Nodo materie prime Consorzio Agrario Gli interventi degli assessori Fava (Regione) Pinotti (Provincia) Camera di commercio Cia e Coldiretti Confcooperative Italpig e la suinicoltura Il credito Il programma Gli espositori La piantina Donne Confagri I giovani Anga Anafi e Apa Lgh e Aemcom

5 68ª FIERA Ottobre 2013 INTERNAZIONALE DEL BOVINO DA LATTE EDITORIALE Un palcoscenico internazionale Ogni anno decine di migliaia di operatori professionali altamente specializzati si incontrano a Cremona in occasione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte perché consapevoli che qui possono trovare il meglio delle attrezzature e della tecnologia, ma soprattutto migliaia di colleghi da tutto il mondo con cui confrontarsi. Cremona si trova nel cuore di uno tra i più importanti distretti produttivi in Europa, e partecipare alla manifestazione fieristica significa avere l opportunità di entrare in contatto con i più qualificati allevatori, agricoltori, veterinari, tecnici e distributori a livello mondiale. Già la scorsa edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte ha dimostrato che l agricoltura italiana ed europea è in fermento. Agricoltori e allevatori stanno investendo in tecnologie e nuove soluzioni per uscire definitivamente dalla crisi; la conferma viene dagli stessi espositori che hanno dichiarato di avere avuto in Fiera ottimi contatti commerciali. Ogni anno, infatti, centinaia di aziende da tutto il mondo scelgono Cremona per presentare in anteprima le loro novità perché sanno di poter fare riferimento a un pubblico estremamente competente e interessato. La Fiera Internazionale del Bovino da Latte si svolge in contemporanea con la Rassegna Suinicola di Cremona-17 Italpig, la manifestazione più importante del settore a livello nazionale che nell ultima edizione ha ospitato 327 marchi internazionali e con Expocasearia, la sezione dedicata alla trasformazione, nuova opportunità di business per gli allevatori grazie ai piccoli e medi caseifici aziendali. 3

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7 68ª I NUMERI 856 Marchi presenti Paesi rappresentati: Italia, Stati Uniti, Cina, Germania, Francia, Spagna, 10 Olanda, Austria, Irlanda, Gran Bretagna eventi tra convegni, seminari, 75 workshop, forum 194 relatori 400 campioni di razza in mostra +5% area espositiva vs 2012 Delegazioni di visitatori da 22 Paesi e 4 continenti LA VETRINA EXPOCASEARIA FIERA INTERNAZIONALE DEL BOVINO DA LATTE Il numero dei caseifici aziendali è in costante aumento, e con 10 milioni di tonnellate di latte bovino, tonnellate di ovino, tonnellate di bufalino e tonnellate di caprino, in Italia c è un enorme potenziale da sfruttare. Per gli allevatori si tratta di una nuova e interessante opportunità di reddito, ma per entrare in questo business sono necessari il giusto know how e la tecnologia più efficiente. Per questo è nata Expo Casearia: un Salone dedicato alle attrezzature, le tecnologie e i servizi per la trasformazione del latte. ITALPIG ORARI Giovedì 24, venerdì 25, sabato 26 ottobre E DATA... dalle 9,30 alle 18,30 Domenica 27 ottobre dalle 9,30 alle 18 LUOGO Quartiere Fieristico di Cremona INFORMAZIONI CremonaFiere - piazza Zelioli Lanzini, Cremona tel fax bovinodalatte@cremonafiere.it SITO WEB CREMONAFIERE piazza Zelioli Lanzini, 1 - I Cremona - Italia tel fax info@cremonafiere.it SETTORI ESPOSITIVI Prodotti e attrezzature per l'allevamento del bovino da latte Prodotti e attrezzature per l'allevamento suino Attrezzature, impianti e tecnologie per la macellazione Attrezzature, prodotti e servizi per la gestione dell'azienda agricola biologica Prodotti veterinari Prodotti genetici per la fecondazione artificale Macchine per la lavorazione del terreno, la raccolta e lo stoccaggio dei prodotti agricoli Prodotti per semina e fertilizzazione Prodotti, attrezzature e servizi per il settore mangimistico Impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili Prodotti e servizi per l'igiene della filiera agroalimentare Enti di certificazione Consorzi di tutela Mostre e concorsi zootecnici Istituti di ricerca e organismi professionali Italpig, giunta alla 17esima edizione, è ormai il più grande punto di riferimento fieristico per la suinicoltura. Sono i numeri a parlare: l ultima edizione ha ospitato più di 327 marchi internazionali, espositori italiani ed esteri su un area di mq, e circa visitatori da tutto il mondo. Cremona si trova al centro del più importante sistema produttivo nazionale del settore. La Lombardia detiene il 45% del patrimonio suinicolo nazionale, e nella sola provincia di Cremona si trova il 12% dei suini italiani. Ciò significa che in questo territorio il know-how, gli investimenti, la ricerca e la tecnologia sono ai massimi livelli: il posto giusto, quindi, per sviluppare nuovo business. 5

8 CREMONAFIERE Il presidente Piva guida la Libera ed è vicepresidente di Confagricoltura Debuttano l International Poultry Forum, che potenzia l attenzione nei confronti del settore avicolo, e il confronto europeo di genetica suina. E si ripropongono naturalmente i pezzi forti come gli Stati generali del latte (giunti alla decima edizione) o gli approfondimenti sulle prospettive di sviluppo della suinicoltura, che sempre più cerca nell export la sua grande occasione. E un programma di convegni, seminari e workshop ancora più ricco, vario e concentrato sulle necessità concrete degli imprenditori agricoli il tratto distintivo della Fiera Internazionale del Bovino da Latte, a CremonaFiere con la sua edizione numero 68 da domani (il taglio del nastro è previsto alle 10 all ingresso del Padiglione 1) a domenica. «Un edizione con la quale spiega Antonio Piva, presidente di Cremona- Fiere e della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, e vicepresidente di Confagricoltura confermeremo una volta di più la caratura del Bovino come manifestazione tra le più importanti al mondo nel settore; in crescita, nel segno di una continua internazionalizzazione, con presenze istituzionali di grande rilievo, e naturalmente con un offerta espositiva che mette in passerella quanto di meglio agricoltura e 6 Una manifestazione leader nel mondo zootecnia offrono in questo momento». Così, promozione di una moderna cultura imprenditoriale, opportunità di business e vetrina di eccellenze si affiancano in una formula ormai consolidata; la Fiera Internazionale del Bovino da Latte si svolge infatti in contemporanea con Italpig ed ExpoCasearia, i due saloni dedicati alla suinicoltura ed alla trasformazione del latte arrivati rispettivamente al 17esimo e terzo anno di programmazione. Dentro una fase storica ricca, come sempre, di problemi e opportunità. «L agricoltura attraversa indubbiamente un periodo delicato, perchè iniziamo ad affrontare i problemi legati alla nuova Pac», riprende il presidente Piva. «Il mio giudizio sulla riforma? Credo vada sottolineato il grande impegno profuso da Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo, per strappare un risultato importante per l agricoltura italiana. Ma qualche perplessità resta, e alla fine avremo una Pac che di certo non potrà accontentare tutti, creandoci anche qualche preoccupazione». Le stesse tensioni che si ripropongono puntualmente sul prezzo del latte alla stalla. Di prezzi e costi si parlerà sabato negli Stati Generali del Latte e venerdì nel II European Dairy Forum, promosso in collaborazione con i giovani di Anga Cremona. Andrea Gandolfi Antonio Piva, presidente di CremonaFiere e della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, vice presidente di Confagri

9 Latte, fronte strategico I TEMI CALDI Serve un rapporto più equilibrato tra i vari soggetti della filiera Fin troppo facile pensare che anche in Fiera si torni a parlare delle polemiche che hanno accompagnato e seguito l accordo siglato il 30 luglio in Lombardia con Lactalis: 42 centesimi al litro sottoscritti da Confagricoltura e Cia, ma non da Coldiretti. «Ancora una volta, certo mondo sindacale ha dimostrato grande immaturità», commenta il presidente Piva. «Davanti ad un tema estremamente serio come quello della remunerazione del latte alla stalla, c è chi ha cercato di strumentalizzare la trattativa per fini sindacali». «Certo, sappiamo benissimo che visto il continuo aumento dei costi di produzione il prezzo pagato in Una fase della trasformazione del latte, e due immagini del Bovino Italia non può essere considerato del tutto soddisfacente. Ma Confagricoltura ha dato prova di lucidità e realismo, lungo un percorso che ci ha portato dai 31 centesimi che qualcuno firmò a Brescia non più di quattro anni fa (prezzo assolutamente peggiorativo, che aveva messo in ginocchio le stalle italiane) prima a 38, poi a 40 ed infine a 42 centesimi. Un impegno importante e che naturalmente continuerà». «Tutto questo, senza perdersi in richiami palesemente demagogici alle quotazioni del latte spot, puntando invece a portare l industria davanti alle sue responsabilità: non può avere il potere di far chiudere gli allevamenti da latte, e deve invece riconoscere un prezzo in sintonia con l andamento dei mercati e con la qualità che il sistema Italia oggi è in grado di produrre. RIPRODUZIONE RISERVATA «La nuova sfida nell ambito della filiera: rafforzare lo sbocco sul mercato finale» La richiesta di un prezzo giusto per il latte alla stalla e di più solidarietà, responsabilità ed equilibrio nell ambito della filiera, vale ovviamente anche per la grande distribuzione organizzata. Un tema che acquista rilevanza se possibile ancora maggiore ora, in una fase congiunturale in cui l agricoltura si conferma come il principale comparto in grado di garantire ripresa, sviluppo e lavoro in Italia. «Certo», conferma il presidente della Libera Agricoltori e di Cremona- Fiere. «Lo testimoniano oltre ogni possibile dubbio i dati sulle esportazioni, dunque la grande domanda di made in Italy che arriva dai consumatori di tutto il mondo». «Per questo dovremo sempre più fare agricoltura, gestire al meglio la promozione, conquistare spazi commerciali, combattere la piaga dell italian sounding, della contraffazione e dell agropirateria. La crescente sinergia con il mondo della cooperazione ci mette a disposizione un vettore in grado di arrivare dai campi alla tavola; ma l ultimo anello quello dello sbocco sui mercati deve essere assolutamente rafforzato». «Ben sapendo conclude Piva che raggiungere il consumatore non vuol dire riuscire a vendere un secchio di latte o una cassetta di frutta al mercatino, quanto piuttosto realizzare in modo strutturale numeri rilevanti. Quelli che fanno valore aggiunto, bilancio, lavoro. Per dirla in una parola, che fanno autenticamente impresa». RIPRODUZIONE RISERVATA 7

10 IL MINISTRO De Girolamo: le sfide cruciali sono la Pac e il dopo-quote «Più equilibrio lungo la filiera» 8 La Fiera internazionale del bovino da latte rappresenta ormai un appuntamento fondamentale per un confronto sul settore, per fare il punto sulle nuove tecniche di produzione e per discutere delle prospettive di crescita del comparto. Partiamo da un dato: l Italia è ricca di eccellenze enogastronomiche e riesce a imporre sui mercati internazionali le proprie produzioni grazie alla potenza e all affidabilità del marchio Made in Italy. Quest anno batteremo ogni record a livello di esportazioni, superando i 34 miliardi di fatturato. Ma tutto ciò è stato possibile grazie a una reputazione costruita negli anni, dalla fatica dei nostri produttori e dei nostri allevatori, dalla loro passione nel lavoro. Fare l allevatore è un mestiere difficile e comporta sacrifici che non possono non essere riconosciuti. Per questo auspico che si potrà lavorare, in tempi brevi, affinché una quota maggiore di valore aggiunto venga riconosciuta alla produzione, con la conseguenza di ottenere una migliore retribuzione per gli allevatori. Si tratta di un elemento essenziale per garantire un corretto equilibrio all interno della filiera. Un adeguato riconoscimento del lavoro degli allevatori è necessario anche per garantire il mantenimento di alti standard qualitativi, caratteristica imprescindibile per le nostre produzioni. E evidente che, accanto a quanto ho appena sottolineato, un elemento propedeutico per la crescita e lo sviluppo del settore zootecnico sia il dialogo tra tutti gli attori in campo: Istituzioni, Regioni e organizzazioni sul territorio. Nella fase di negoziato per la riforma della Politica agricola comune (PAC) siamo stati capaci di mettere in campo uno spirito di squadra che ha visto coinvolti il Ministero delle politiche agricole, il Parlamento, le organizzazioni agricole e le istituzioni a Bruxelles, permettendoci di vedere modificato l accordo in senso positivo per il nostro Paese. Quando la riforma della Pac entrerà in vigore, dovremo farci trovare pronti per affrontare la fase applicativa delle misure contenute nel documento. Così come dovremo essere pronti ad affrontare la conclusione del regime delle quote latte. Questo sistema finirà nel 2015 ed è importante fin da subito trovare le giuste soluzioni. Si tratta in ogni caso di un Il ministro Nunzia De Girolamo Sopra con il vertice di Confagricoltura: Antonio Piva, Salvatore Giardina, Mario Guidi, Ezio Veggia e Luigi Mastrobuono passaggio storico e quindi servono dei necessari adattamenti. Abbiamo un patrimonio lattiero caseario troppo importante da tutelare, perciò dobbiamo essere all altezza dell eccellenza delle nostre produzioni. Nunzia De Girolamo Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali

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13 L EUROPA Paolo De Castro presidente della Comagri del Parlamento «Pac, in novembre voto a Strasburgo» La settimana scorsa è terminato con una fumata nera il negoziato tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea, per mettere a punto le misure transitorie in agricoltura, in attesa che dal 2015 entri pienamente in vigore la riforma della Politica agricola comune (Pac). «Pur avanzando nei negoziati sulle misure transitorie, abbiamo preferito programmare una nuova riunione da tenere a breve a Strasburgo», aveva spiegato al termine dei lavori Paolo De Castro. Il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo è atteso a CremonaFiere sabato, alla decima edizione degli Stati Generali del Latte. De Castro è sicuro che l accordo verrà raggiunto in tempo per ottenere a novembre l imprimatur dell Assemblea, sia sulla riforma della Pac che «QUESTA RIFORMA PIACERÀ» «Gli agricoltori commenta De Castro saranno contenti di questa riforma. Anche negli Stati membri che hanno un articolazione regionale, come l Italia, non esisterà più il disimpegno; ma i fondi non utilizzati andranno a Roma, che li andrà a distribuire alle regioni più virtuose». Sulla necessità di uniformare i Psr, mantenendo l autonomia delle Regioni, De Castro spiega che si tratta di una linea «indipendente dalle politiche europee. L Italia finora ha scelto i piani articolati per sulle misure transitorie. «Sempre che aggiunge venga approvato il bilancio Ue ». Tra le misure transitorie c è la richiesta del Parlamento europeo di introdurre già dal 2014, e in vari settori, i pagamenti accoppiati agli agricoltori (ossia calcolati sulla produzione effettiva e quindi più elevati). Si tratta anche di dare una base legale al mantenimento nel 2014 dei pagamenti diretti agli agricoltori, e mantenere in vigore le misure legate allo sviluppo rurale. Approvata la riforma della Politica agricola comunitaria fino al 2020, gli agricoltori italiani chiedono però che a gestire i 10,5 regione, ma queste possono mettersi d accordo e definire regole con una certa similitudine, mantenendo l autonomia, non per macroregioni». Pensando all Expo di Milano ed al suo tema ( Nutrire il pianeta, energia per la vita ), De Castro ha aggiunto che «il 2015 può diventare l anno-simbolo della lotta allo spreco alimentare. Recuperare efficienza nell utilizzo delle risorse è un obbligo non solo morale ma anche economico e politico; questo a Bruxelles si percepisce». miliardi stanziati per lo Sviluppo rurale (Psr) siano ancora le Regioni: quelle che spendono di più e meglio. Magari organizzandosi per aree omogenee, la strada privilegiata per garantire al comparto primario il presidio del territorio, e la qualità delle produzioni Made in Italy, Paolo De Castro interviene in video all assemblea di aprile del Consorzio di Tutela del Grana Padano a sostegno dell economia del Paese. Così hanno risposto agricoltori e allevatori ad un recente sondaggio. Si tratta, guardando l elevato numero di risposte, di un campione significativo formato da imprenditori agricoli del Nord (58%), Centro (27%) e Sud/Isole (15%). 11

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15 CONFAGRI L intervento di Mario Guidi, leader di Palazzo della Valle Bandiere di Confagri durante una manifestazione che si è tenuta a CremonaFiere Anche quest anno la Fiera di Cremona, con gli Stati Generali del latte, si presenta come un importante occasione di incontro e riflessione per gli operatori del settore lattiero caseario. L attuale situazione di mercato, che può far pensare ad un momento di benessere del settore, con i prezzi del latte spot nazionale e delle piazze internazionali tendenti al rialzo ma che, va ricordato, sono estremamente volatili e non riflettono la reale redditività degli operatori, non deve far dimenticare le importanti azioni politiche da compiere. Infatti, le scelte di oggi si rifletteranno sia sull entrata in vigore della nuova Pac, che ricordo è slittata al 2015, sia sugli scenari che si presenteranno con la fine del sistema delle quote latte, previsto per lo stesso anno. Quindi, nel 2015 il settore si troverà ad affrontare uno stato di liberalizzazione del mercato, con una quasi certa diminuzione di pagamenti diretti comunitari. Viviamo quindi un forte stato di apprensione sui futuri equilibri delle produzioni Ue. Il rischio, infatti, per il settore italiano è quello di subire la forte concorrenza di poli produttivi già oggi molto agguerriti, e che si stanno preparando ad aumentare ulteriormente la propria capacità produttiva per essere sempre più competitivi. La produzione italiana presenta dei limiti di territorio che non consentono di aumentare eccessiva- Pac e fine quote Le sfide del latte Mario Guidi, presidente nazionale dell organizzazione di Palazzo della Valle mente la produzione di latte, con dei costi più elevati dati anche dalla propria dipendenza verso materie prime estere per l alimentazione della propria mandria. L Italia quindi si trova in un momento decisivo per salvaguardare questo importante settore che, è importante ricordare, con un valore finale generato dalla filiera di 27,6 miliardi di fatturato, è il primo dell agroalimentare italiano. La recente conferenza sul futuro del settore lattiero caseario, organizzata dalla Commissione europea e tenutasi a Bruxelles a fine settembre, non ha dato risposte alle numerose incertezze dei produttori nazionali ed europei, ma ha presentato uno scenario di maggiore insicurezza e perplessità sul futuro. La relazione di Ernst & Young, incaricato dalla Commissione europea, che ha consultato un gruppo di esperti di diversi Paesi europei, tra cui l Italia, presentata in tale occasione, ha evidenziato un aumento graduale della produzione negli anni successivi alla liberalizzazione, ma anche il possibile disequilibrio tra le aree produttive della Ue che metterebbero in difficoltà soprattutto le aree svantaggiate e marginali. Inoltre, gli attuali sistemi di intervento in caso di crisi non sono stati sufficienti a salvaguardare i produttori europei dalle oscillazioni del mercato e dalle eventuali crisi del settore. E necessario, quindi, pensare a nuovi strumenti che possano dare maggiore trasparenza al mercato, preallertare su situazioni di possibile crisi e salvaguardare il reddito dei produttori durante i momenti di difficoltà. Il Governo italiano dovrà operare per garantire l auto approvvigionamento, già oggi abbondantemente sotto la soglia dell autosufficienza, e la salvaguardia del proprio tessuto rurale; occorrono giuste regole che mantengano un corretto equilibrio tra le produzioni dei diversi Paesi della Ue. L accentramento produttivo in determinate aree deve seguire logiche di buon senso e non essere lasciato alla mera legge di mercato, rischiando dure conseguenze socio-economiche per la nostra nazione. Al di là della riflessione sul settore lattiero-caseario bovino, che tradizionalmente è protagonista dell appuntamento internazionale di Cremona, desidero annotare come notizia decisamente positiva l estensione dei temi trattati in Fiera ai comparti suinicolo (con Italpig 2013) e assoluta novità avicolo (con il primo International Poultry Forum). Credo sia il giusto riconoscimento per due segmenti strategici della nostra zootecnia che attraversano peraltro, per motivi diversi, una congiuntura difficile: sotto il profilo dell andamento di mercato, ma anche del riassetto delle filiere e della definizione di regole che devono essere di aiuto ai comparti e non invece, come spesso è accaduto e rischia di accadere, pericolosi scivoloni che minano la competitività dei nostri allevamenti. Gli appuntamenti di Cremona potranno ovviare a queste difficoltà e contribuire a trovare strade, sia sul piano politico ad esempio nell ambito delle linee della nuova Pac verso il 2020 che di collaborazione all interno della filiera, per superare questa fase non facile per il nostro settore. Mario Guidi presidente di Confagricoltura 13

16 enturini s.r.l. Commercio ingrosso bestiame e macellazione COMMERCIALIZZAZIONE: Vacche da macello Vitelloni da macello Vitelli da latte Manze gravide Vacche da latte Tori da riproduzione Via Crotti, 57 - SESTO CREMONESE (CR) Telef. uff. 0372/76027 Telef. abitaz. 0372/76592 Fax 0372/769126

17 MANGIMI Il costo alimentare rappresenta la voce più pesante Dipendenza estera Tutti preoccupati Bovini da latte nelle stalle della Fiera di Cremona Il livello di autoapprovvigionamento è assicurato, forte di una percentuale pari al 96,3%, ma è la dipendenza dall estero per le materie prime destinate alla produzione di mangimi a preoccupare. Materie prime che hanno registrato aumenti di prezzo elevati, come la farina di soia, che nel 2012 ha segnato un +35,1% rispetto all anno precedente, causando una inevitabile lievitazione del costo del prodotto finito a carico degli allevatori. Produzione in calo dell 1,7%. Pesa la riduzione delle consistenze zootecniche di alcuni comparti come il bovino e il suino. Il 2012, che si è caratterizzato anche per una diminuzione produttiva di mangimi pari all 1,7%; un dato che posiziona l Italia al quinto posto nell Europa a 27. Aumenta la quantità di mangimi prodotti per il settore avicolo. L unico segno meno riguarda l alimentazione destinata alle galline ovaiole. «La minor produzione segnata nel 2012 ha spiegato il presidente di Assalzoo, Alberto Allodi arriva dopo due anni di incrementi che avevano portato il settore a raggiungere, nel 2011, un picco di produzione mai toccato prima. Entrando nello specifico, la riduzione produttiva di mangimi ha riguardato soprattutto il settore bovino e suino, rispettivamente con un -4,5% (-1,8% per l alimentazione destinata alle vacche da latte e -11,8% per quella dei bovini da carne) e -2,9%, mentre il settore avicolo ha registrato un incremento dell 1,2%. In totale, la produzione mangimistica italiana, nel 2012, ha toccato tonnellate, a fronte di dell anno precedente. Le riduzioni indicate rispondono a un ridimensionamento del patrimonio zootecnico nazionale che si concretizza in un -7,4% per quanto riguarda i suini e in un -2,6% per i bovini in generale, anche se abbiamo registrato un aumento delle bovine da latte e un forte decremento, -5,8%, dei bovini da carne. L unico incremento, seppur modesto, va attribuito al comparto avicolo con un +0,5% dovuto all aumento dei polli da carne (+4,6%) e dei tacchini (+16,%), mentre la consistenza delle galline ovaiole ha registrato una forte riduzione: -17,9%». L agroalimentare italiano vale il 14% del Pil nazionale. Solo questa percentuale dovrebbe favorire una serie di iniziative efficaci e mirate per il sostegno e lo sviluppo del comparto. Secondo l analisi di Allodi le istituzioni devono fare una profonda riflessione su ciò che rappresenta e sulle opportunità che racchiude l agroalimentare italiano. «Un settore ha affermato che vale 200 miliardi di euro pari al 14% del Pil nazionale rispetto al quale, purtroppo, l agenda politica non riserva quelle priorità che merita perché nel nostro Paese l agricoltura e la zootecnia continuano a perdere capacità produttiva e competitività. Con il 50% di materie prime vegetali importate, a cui si sommano oltre il 30% di carne suina e il 40% di latte anch essi importati, se non si interviene con una adeguata politica strategica si rischia di scivolare al di sotto di una soglia minima di autoapprovvigionamento». Il costo alimentare, per gli allevatori italiani, rappresenta la voce più pesante nel computo dei costi di produzione, che saranno discussi e analizzati approfonditamente durante la prossima edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte e Italpig dove tutta la filiera del latte e della carne suina si è data appuntamento per trovare soluzioni concrete che consentano di uscire dalla crisi che affligge il settore. 15

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19 CONSORZIO AGRARIO Il presidente Folli «In Fiera nuova linea di prodotti» «Siamo presenti a 360 gradi» LA PAROLA D ORDINE È QUALITÀ Sotto il presidente Ernesto Folli Il Consorzio Agrario di Cremona conferma la sua tradizionale partecipazione alla Fiera Internazionale del Bovino da Latte e lo fa proponendo stand rinnovati nel settore delle macchine agricole. «In un momento di costante difficoltà ha spiegato il presidente Ernesto Folli assicuriamo la nostra presenza a 360 gradi». Il Consorzio fornisce ai propri soci mangimi per vacche, alimenti per impianti a biogas e sementi. «Quest anno in occasione della fiera spiega Folli verrà proposta una nuova linea di prodotti. Vista l annata, particolarmente sfavorevole per la produzione di mais e per la granella a causa delle avverse condizioni climatiche, presenteremo una nuova linea di mangimi con una maggiore quantità di cereali per far fronte alle esigenze e alle richieste degli allevatori». Durante la stagione estiva sono inoltre stati presentati prodotti ad hoc che hanno trovato un ottimo riscontro sul mercato così come quelli destinati ai produttori di biogas. Il Consorzio è una realtà storica e consolidata sul territorio che si sta allargando anche al panorama lombardo e alle province di Milano, Lodi, Bergamo. A testimonianza di ciò, vi è il costante incremento del fatturato che è cresciuto registrando un aumento del 5% delle vendite del mangime per 100 milioni di fatturato e di 190milioni sul totale delle vendite dell anno. «Siamo soddisfatti spiega Folli anche se ci dobbiamo confrontare quotidianamente con un panorama in forte sofferenza. Stiamo lavorando serenamente anche se i problemi non mancano. Il Consorzio Agrario ha inoltre saputo contraddistinguersi anche nel settore delle piccole macchine da giardinaggio. Prosegue il rapporto di collaborazione con l U.S. Cremonese. Presso il nuovo centro di allevamento viene infatti utilizzata una macchina per il trattamento del campo. Un impegno a 360 gradi dove la parola d ordine, anno dopo anno, resta sempre la medesima: qualità. RIPRODUZIONE RISERVATA 17

20 IL PIRELLONE L assessore regionale all Agricoltura Gianni Fava Analisi, dibattito, spettacolo. Sono queste le componenti essenziali di una manifestazione come la Fiera internazionale del Bovino da latte, giunta alla sua sessantottesima edizione. E Cremona diventa per quattro giorni la capitale mondiale del settore lattiero, oggi più che mai alle prese con la necessità di impostare politiche condivise di filiera, per fronteggiare i cambiamenti che fra un anno e mezzo la fine delle quote latte inevitabilmente comporterà. Come ogni passaggio epocale, anche quello che gli allevatori dell Unione europea si troveranno a vivere dal prossimo 1 aprile 2015, dovrà trovare il comparto preparato e consapevole dei nuovi scenari. Personalmente, ritengo che la liberalizzazione del mercato sia di gran lunga un opportunità, piuttosto che una minaccia. A patto che si individuino insieme gli strumenti per prevenire squilibri e crisi di mercato, per sostenere le tipicità lattiero casearie sulle quali l Italia e la Lombardia in primis ha costruito una 18 «E la sede naturale per parlare di futuro» «L educazione alimentare nelle scuole, con la relativa diffusione di una cultura dei prodotti tipici locali, è un passo utile per una corretta alimentazione sul piano nutrizionale, ma anche per contrastare, facendo leva su quelli che inevitabilmente leadership riconosciuta, quanto meno in termini di varietà, qualità e, per i formaggi più noti, presenza sui mercati esteri. Cremona e la Lombardia ritengo siano i luoghi naturali per sviluppare un dibattito serio, competente, scevro di qualsiasi pregiudizio. Con il 42 per cento del latte italiano prodotto nella nostra Regione, come lombardi siamo più che legittimati ad ergerci capofila di un dibattito inerente prevalentemente il Nord. Il confronto dovrà inevitabilmente coinvolgere ciascun anello della filiera, senza pregiudizi, ma con l obiettivo di adottare ogni misura necessaria per governare il più possibile un comparto delicato, che dal 2007 al 2010, in Europa, a fronte di un aumento della produzione del 18%, ha registrato l uscita dal mercato del 30% delle aziende. Basteranno le misure adottate dall Unione Europea con il cosiddetto Pacchetto Latte? Indubbiamente gli strumenti a disposizione per favorire l aggregazione dei produttori, la possibilità per i consorzi di tutela di regolamentare le produzioni tipiche con una gestione dell offerta più fluida, la possibilità di rafforzare gli strumenti contrattuali sono premesse necessarie per poter competere in uno scenario sempre più globalizzato. Ma saranno necessarie altre misure di sostegno al comparto, sicuramente ulteriori rispetto all istituzione di un Osservatorio europeo con il compito di analizzare una raccolta statistica di dati. Leggere il mercato è un esercizio senza dubbio utile, ma non sufficiente. ANCHE L EXPO 2015 SARÀ IN CAMPO saranno i consumatori di domani, il fenomeno dell Italian sounding», conclude l assessore regionale all agricoltura. «I prodotti agroalimentari più importanti del Made in Italy Grana Padano, Parmigiano-Reggiano,

21 L OCCASIONE «Parta proprio dal Bovino una discussione senza pregiudizi» In senso orario: Gianni Fava, una frisona, il padiglione Italia all Expo 2010 e il Pirellone di Milano A TUTELA DEL MADE IN ITALY Gorgonzola, Prosciutto di Parma e di San Daniele, che cito anche per il fatto che Cremona, con Italpig, si trasformerà anche nella capitale della suinicoltura italiana sono direttamente riconducibili ad un serbatoio lombardo. Abbiamo bisogno di una maggiore tutela in un ottica di sistema. Motivi per i quali anche l Expo 2015 di Milano scenderà in campo con un ruolo di traino per accordi bilaterali, mirati a tutelare il vero Made in Italy, con vantaggi anche per la filiera lattiero casearia lombarda». Non si potrà più prescindere da politiche coordinate fra Stati membri per gestire gli scambi di latte, che avvengono su scala mondiale e che coinvolgono direttamente l Europa del latte. E il modello della Fiera internazionale del Bovino da latte di Cremona, con un significativo numero di delegazioni estere, risponde alla necessità del comparto di avviare un confronto maturo e ampio anche su temi prettamente tecnici, come la genomica. In tutto questo, anche la Lombardia farà la propria parte, consapevole del proprio ruolo e dei propri numeri, che collocano oltre 6mile aziende sul territorio regionale. E non parliamo solamente del Quadrilatero del latte, sull asse Cremona-Lodi-Brescia-Mantova. Dobbiamo tutelare e assicurare un futuro anche alle stalle che si trovano nelle cosiddette aree svantaggiate, nelle zone di montagna e nei territori ultra periferici, provvedendo ad assecondare le esigenze di ciascun modello produttivo. Per sostenere il settore lattiero caseario lombardo, inoltre, bisognerà muovere altre leve, altrettanto fondamentali. Gianni Fava (assessore all Agricoltura della Regione Lombardia) 19

22 LA PROVINCIA La fotografia dell assessore all Agricoltura Gianluca Pinotti «Meno aziende ma latte in più» 20 Assessore Pinotti, in quali condizioni si presenta l agricoltura cremonese all appuntamento con la Fiera del bovino da latte? «Quelle descritte, in parte, dallo studio illustrato pochi giorni fa nel convegno promosso da Smea e Amministrazione provinciale. Una ricerca sul nostro territorio che ha ricostruito e fotografato il mercato del latte negli ultimi 11 anni». Come si è svolta la rilevazione? «È stato preso in esame un campione di 82 aziende, che rappresentano il 10,2 per cento del totale della provincia di Cremona e il 12,2 per cento del latte prodotto. Le aziende sono state divise in otto gruppi in relazione ad area geografica, tipo di primo acquirente (cooperativa o industria privata), stabilità del rapporto agricoltore-primo acquirente negli ultimi 15 anni». Quali sono le principali conclusioni dell indagine? «Dal 1997 ad oggi la produzione di latte è aumentata del 24,2 per cento ma il numero delle aziende del settore è diminuito del 37,4 per cento. Siamo passati da a 826 aziende». Come sono distribuite? «Il 53 per cento degli allevamenti da latte è nel Cremasco, che produce il 45 per cento del latte provinciale». Lo studio si sofferma in particolare sul rapporto tra le aziende e il primo acquirente. Cosa ne esce? «Le aziende socie di cooperative possono contare su una retribuzione del loro latte nettamente superiore rispetto a quello conferito alle industrie (in media, 47,8 centesimi contro 37,4, a litro nel 2011). Quel primo tipo di allevamenti ha mediamente una maggior superficie e più vacche da latte. Queste aziende, inoltre, hanno migliori prospettive e dichiarano di voler espandersi nei prossimi anni mentre la percentuale delle aziende che saranno vendute o chiuse è più alta tra chi conferisce il latte ai privati. Nella seconda tipologia, solo il 47,4 per cento ha un contratto scritto con il primo acquirente». Quali considerazioni si possono fare su base territoriale? «Nel Cremasco prevalgono i conferenti a privati mentre nel Cremonese-Casalasco sono i soci di cooperative ad essere in maggioranza. Ancora: il prezzo medio del latte nell area cremasca è inferiore di quasi il 13 per cento rispetto a quello dell area cremonese-casalasca». L assessore provinciale all Agricoltura Gianluca Pinotti Qual è, in generale, lo stato di salute del mondo agricolo? «Rispetto ad altri settori, ha garantito la tenuta economica della nostra provincia in modo notevole. Certo, è stato un anno di grande battaglia per mantenere il latte su livelli accettabili di remunerazione». La giunta provinciale è a fine mandato. Come saranno questi ultimi mesi? «Il lavoro da fare, su più fronti, è molto. Lo faremo senza nessun risparmio di energie». Gilberto Bazoli

23 CAMERA DI COMMERCIO Il presidente Gian Domenico Auricchio «Ruolo strategico e di eccellenza» Ben visitatori, di cui l 89% professionali, circa 850 ditte presenti provenienti da tutto il mondo: sono i dati record 2012 di una rassegna in continua crescita, capace di attrarre un numero sempre più ampio di espositori e visitatori. Numeri significativi che confermano il ruolo strategico a livello internazionale che riveste la nostra Fiera nel settore dell agricoltura e della zootecnia. La forte esperienza maturata dalle aziende della filiera, i centri di ricerca di eccellenza presenti sul territorio e la forte volontà delle imprese di misurarsi su un mercato altamente competitivo fanno di Cremona la sede ideale di una manifestazione che negli anni ha saputo crescere fino ad affermarsi come palcoscenico ideale delle soluzioni più innovative e delle più avanzate tecnologie a disposizione di un settore in profonda evoluzione. Un settore di punta per il nostro territorio, come testimonia il dato relativo al valore aggiunto del comparto, pari al 4,9% del totale, molto al di sopra della media lombarda (1,1%) e di quella nazionale (2%). Una percentuale che contribuisce per il 14,2% al valore aggiunto agricolo regionale, con un sensibile aumento rispetto al 2007 (11%). Anche gli ultimi dati del Registro Imprese sottolineano il peso del comparto: sono le aziende del settore dell agricoltura attive in provincia, imprese che danno lavoro a circa addetti, pari al 7,5% del totale, ben al di sopra della media regionale (1,9%). 698 sono invece le imprese del settore zootecnico con 1943 addetti, di cui 474 di allevamento di bovini da latte e 79 di suini. Aggiungendo a queste imprese dedicate esclusivamente alla zootecnia gli allevamenti associati ad altre attività si arriva ad un totale di 1705 aziende. Particolarmente significativa la consistenza dei capi: quasi nel settore bovino, di cui vacche da latte con una presenza rilevante della frisona italiana, apprezzata per l elevata produzione lattifera, sia come A sinistra il presidente Gian Domenico Auricchio Sopra visitatori all ultima edizione della Fiera Il palazzo della Camera di Commercio si affaccia su piazza Stradivari quantità che qualità, e poco meno di un milione i suini tra i quali circa scrofe. Più di invece sono i capi ovini e caprini, e gli equini. Un settore, quello degli animali vivi e prodotti di origine animale, che alimenta anche un consistente export che, nell intero 2012, ha raggiunto i 4,4 milioni di euro, pari a quasi la metà (46%) della quota dell intero comparto agricolo e in crescita del 34% rispetto all anno prima. Le nostre imprese agricole, il nostro patrimonio zootecnico saranno dunque protagonisti di un appuntamento che riunisce l intera filiera dell agricoltura, quattro giorni all insegna della qualità dei prodotti, dell alta tecnologia e dell approfondimento delle problematiche più attuali che fanno della Fiera internazionale del bovino da latte un fiore all occhiello nel panorama agro-zootecnico mondiale e, per le nostre aziende, un opportunità strategica per ricercare nuove modalità di business, nuovi mercati e nuove tecnologie. Gian Domenico Auricchio Presidente Camera Commercio di Cremona 21

24 LE ASSOCIAZIONI Cia e Coldiretti Il made in Italy un tesoro ineguagliabile «Aggregazione di prodotto» Per il mondo agricolo, il 2013 è stata un annata pesante che si chiude in modo negativo soprattutto per le difficoltà legate al maltempo che hanno caratterizzato l intera stagione. Un bilancio di certo non roseo quello tracciato da Guido Soldi, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Cremona. «Si pensava prosegue Soldi ad un aumento dei prezzi dei cereali, incremento che poi non si è verificato». Gettando uno sguardo al futuro il presidente della Cia non nega «il permanere delle preoccupazioni legate alla nuova Pac». Ci sono poi due elementi di difficoltà con i quali i lavoratori agricoli devono confrontarsi ogni giorno. «Un fattore esterno legato alla globalizzazione con cui si deve cercare di convivere e un altro interno, legato all amministrazione e alla burocrazia locale. Gli amministratori pubblici dovrebbero cercare di non ostacolare chi vuole intraprendere nuove attività. Il settore agricolo fa parte di una filiera che produce lavoro e indotto in altri settori». Il presidente della Cia cerca poi di fornire qualche piccola ricetta per migliorare il futuro. «Senza dubbio afferma Soldi gli agricoltori devono puntare sul concetto di aggregazione del prodotto e delle aziende mirando al contenimento dei costi attraverso, ad esempio, una co-gestione del parco macchine». Altro elemento di primaria importanza è senza dubbio legato «all innovazione che può avvenire grazie ad una sorta di diversificazione degli investimenti e 22 La campagna cremonese Sotto Guido Soldi, presidente della Cia di Cremona della produzione». Proprio per dare sostegno ai propri associati, Cia mette in campo le proprie professionalità. «Tutte le associazioni conclude Soldi devono svolgere un ruolo importante nei confronti dei propri iscritti». RIPRODUZIONE RISERVATA LA NOSTRA ZOOTECNIA È UN ECCELLENZA La nostra zootecnia è un eccellenza, base imprescindibile di tesori del made in Italy, dal Grana Padano ai prosciutti dop. Da qui la battaglia per un equa remunerazione dei prodotti, a cominciare dal latte italiano. Altra voce fondamentale è la suinicoltura. Abbiamo affrontato anni di profonda crisi, con la chiusura di tanti allevamenti. Ancora oggi, dopo una parentesi in cui le quotazioni davano segnali positivi, assistiamo al drastico peggioramento dei prezzi dei suini. Coldiretti, costruendo una filiera agricola tutta italiana, sta dando vita ad un grande sistema agroalimentare che riconosca agli agricoltori il giusto valore e dia ai cittadini un prodotto di qualità, ad un equo prezzo. La nostra azione per l indicazione d origine in etichetta e la lotta all agropirateria vanno in questo senso. La rete Campagna Amica ha creato un nuovo modello di consumo, legando gli interessi di cittadini e Ettore Prandini produttori. Con il marchio Fai, la firma degli agricoltori italiani, e la spinta ad essere presenti in proprio sui mercati, abbiamo scrollato la filiera agricola italiana, dimostrando che cambiare è possibile. Il nostro impegno è dare più voce e forza all agricoltura, a tutela di tutte le nostre produzioni e del reddito delle imprese. Ettore Prandini delegato Confederale Coldiretti Cremona e Presidente Coldiretti Lombardia

25 La Ditta C.O.M. Conca Officina Meccanica presenta DISTRIBUTORE PER DISINFETTANTE IN POLVERE AD USO ZOOTECNICO Il nuovo e semplice sistema per disinfettare la lattiera distribuendo uniformemente polvere di calce idrata o polveri equivalenti. Costuito in acciaio verniciato e dotato di motore idraulico consente all operatore di lavorare in assoluta sicurezza evitando di inalare polveri e fumi tossici. Una valvola regolatrice di flusso permette di variare la velocità del motore centrale ottimizzando la distribuzione della polvere contenuta nella tramoggia la quale è dotata di una serie di agitatori che mantengono la polvere in continuo movimento permettendo la corretta discesa nel distributore. Un cilindro idraulico consente la rotazione di 90 del gruppo braccio tramoggia facilitando gli spostamenti in azienda. Dati tecnici Capacità tramoggia kg. 120 Altezza mm Larghezza mm Lunghezza mm Peso a vuoto kg. 240 Larghezza fascia operativa mm. 800 C.O.M. Conca Officina Meccanica di Conca Davide Via Delmoncello, 32 - San Giovanni in Croce Tel. e Fax comdiconca@alice.it

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27 CONFCOOP L analisi di Renzo Nolli presidente dell associazione «Serve dinamismo contro la crisi» Renzo Nolli presidente di Confcoop Cremona «Riguardo al settore agroalimentare scontiamo minori redditi qualità più bassa e costi aggiuntivi a causa di vari eventi atmosferici» La crisi non molla la presa e lo strumento della cooperazione, anch esso sottoposto alle difficoltà del contesto attuale, a quanto riferisce Confcooperative Cremona, rappresenta uno strumento imprenditoriale che, non facendo del capitale la leva operativa più importante, riesce ad affrontare le difficoltà e mobilita energie per farvi fronte. Certo serve una cooperazione che sia professionalmente all altezza, che abbia dimensioni adatte alle situazioni e, quindi, la cura della formazione e delle riflessioni per mantenere ed adeguare le capacità è sempre doverosa: «Su questo ci stiamo impegnando». A testimonianza del dinamismo cooperativo, in Fiera verrà presentato anche un interessante progetto. Il quadro della situazione tracciato dal presidente Renzo Nolli prende in esame in particolare il settore agroalimentare. «La crisi e le difficoltà ci sono anche per noi, ma per leggere la situazione occorre un approccio diversificato per ogni comparto. Ciò che accomuna il nostro territorio sono i pesanti strascichi lasciati nel corso dell anno da vari eventi atmosferici, in termini di costi aggiuntivi, minori redditi e qualità più bassa». L analisi prende il via dal settore latte. «Grana Padano e Provolone hanno avuto alcune sofferenze soprattutto nella prima parte dell anno, poi, aiutati anche da staretegie applicate dai rispetti Consorzi (nei quali la cooperazione cremonese è protagonista) e la ripresa del prezzo del latte, il prezzo del formaggio è tornato a registrare un recupero nelle quotazioni. Ora il nostro lavoro è quello di consolidare e rafforzare la posizione raggiunta. In tal senso, la nostra attenzione è maggiore nei confronti dei mercati esteri, perché in Italia si assiste ad un calo dei consumi. Questo ambito d azione richiama al problema della concorrenza dei prodotti similari che, non dovendo sottostare a rigidi disciplinari come i Dop per perseguire l obbiettivo della qualità, vanno sul mercato a prezzi competitivi. Ma soprattutto, bisogna segnalare la riapertura del dibattito in sede Wto che permetterebbe di porre l accento sulla contraffazione». Nuove preoccupazioni derivano dal comparto suinicolo. «Il mercato è soggetto a oscillazioni che sono sempre complesse da comprendere e, inoltre, vi sono aperture nei confronti del cosiddetto suino leggero. Questo è un problema per l Italia perché testimonia la volontà di competere solo in termini di prezzo andando, è inevitabile, a discapito di altri aspetti importanti come la qualità». Alcune tensioni si sono registrate anche sul pomodoro, campo nel quale il Consorzio Casalasco ha raggiunto un livello di assoluta eccellenza. «Rispetto all anno passato le rese sono state nettamente inferiori. Le operazioni portate avanti dal Consorzio fusione per incorporazione di due stabilimenti su Parma sono state l espressione di una capacità significativa di questa cooperativa». E le varie difficoltà che si incontrano nei diversi settori ne creano di nuove nel campo dei servizi. «Questo comparto soffre la scarsa propensione delle aziende agricole nel portare avanti gli investimenti. Sopra a tutto, infine, c è il problema del credito: una materia che va sempre più presidiata». All inizio abbiamo accennato ad un progetto e Renzo Nolli illustra il progetto Coop Social Market che verrà presentato durante il periodo della Fiera. «E uno strumento che mette in rete gli spacci delle cooperative agroalimentari e quelle sociali, favorendo lo scambio tra diversi settori cooperativi. Soci e lavoratori delle coop sociali posso accedere agli spacci agroalimentari con condizioni di vantaggio e, viceversa, quelli che operano in ambito agroalimentare possono godere di agevolazioni nell accesso ai servizi alla persona (per esempio gli asili). La rete di spacci e servizi sarà fruibile, attraverso il web, anche da tutti i cittadini. E una vetrina informativa importante e un opportunità per tutti». Francesco Pavesi 25

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29 SALONE ITALPIG Il punto della situazione sul mercato internazionale Salgono export e quotazioni Nella foto sotto esemplari di suini nell area dedicata alla mostra Italpig Il tema della governance del comparto suinicolo nazionale sarà al centro del dibattito che alla prossima edizione di Italpig Rassegna suinicola di Cremona (CremonaFiere ottobre 2013) si svilupperà sulle difficoltà che vivono quotidianamente gli allevatori. Un occasione di approfondimento e ulteriore conoscenza delle possibili vie di soluzione. Nei primi 6 mesi dell anno le quantità esportate hanno fatto segnare un +19,8% in termini di volumi, pari a un +25,9% in valore rispetto allo stesso mese dell anno prima. La traduzione delle percentuali si concretizza in 507 tonnellate di prodotto e 6,1 milioni di euro. Meno maiali sul mercato e calo dei prezzi delle materie prime sono i principali fattori che hanno fatto salire le quotazioni. I dati arrivano da Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole) di Mantova, e sono riportati nel rapporto mensile sull andamento economico del settore suinicolo. «In questi ultimi mesi approfondisce l argomento Gabriele Canali, direttore di Crefis abbiamo assistito a una evoluzione positiva delle quotazioni dei suini sia per il consistente calo dei prezzi delle materie prime, sia per effetto dell apprezzamento del suino pesante. Dopo un inizio anno partito tra molte difficoltà, da giugno in avanti i prezzi hanno premiato e, cosa mai avvenuta, in alcune sedute al mercato di Mantova si è arrivati addirittura a 1,80 euro al chilogrammo, cifre mai raggiunte. Tra i fattori che hanno determinato questa situazione una menzione merita anche la riduzione dell offerta che ha investito non solo il mercato interno, ma anche quello europeo e internazionale e questo, come sempre accade nella logica della compravendita, favorisce l innalzamento dei prezzi». I prosciutti crudi smarchiati stanno garantendo una maggiore redditività rispetto a quelli del circuito tutelato. Un aspetto che non può essere sottovalutato. In base all elaborazione condotta da Crefis, a settembre i FORUM DI GENETICA Sarà Vincenzo Russo, del Dipartimento di protezione e valorizzazione agroalimentare dell Università di Bologna, a moderare, venerdì 25 alle ore 10, nell ambito degli eventi programmati per la 17ª edizione di Italpig Rassegna Suinicola di Cremona, il Primo Forum sulla Genetica Suina Europea. Partecipano i più qualificati ricercatori europei. prezzi dei suini da macello hanno incassato un +4,2% rispetto ad agosto, raggiungendo la media di 1,757 euro al chilogrammo. Il comparto viaggia col vento in poppa quindi? «Sarebbe azzardato confermare un affermazione di questo tipo sottolinea Canali perché in effetti un elemento di preoccupazione c è e riguarda la perdita di redditività dei prosciutti crudi, in particolare le Dop Parma e San Daniele, a vantaggio di quelli non marchiati, al punto che la redditività di questi ultimi nella fase di stagionatura è ormai stabilmente superiore a quella registrata nelle produzioni del circuito tutelato. Purtroppo la quota dei crudi Dop destinata all export non compensa il gap negativo e questo innesca motivi di ulteriore preoccupazione per la redditività delle aziende». Servono partnership forti e ben coordinate. Così si recuperano margini di efficienza non solo nelle aziende suinicole ma anche in quelle di macellazione Come si esce da questa situazione? «La programmazione produttiva che i Consorzi di tutela del Parma e del San Daniele saranno chiamati a elaborare è orientata a valorizzare l offerta per ottenere una migliore redditività, ma si tratta di un operazione che si rivelerà molto complessa e di non facile applicazione. La minore disponibilità di suini favorisce una maggiore tonicità del mercato ma la vera svolta, a mio avviso, deve essere quella di partire in tempi brevissimi con il Sistema di qualità nazionale (Sqn) per la carne fresca del suino pesante, ripartendo dai passaggi positivi che aveva portato avanti il Gran Suino Padano. Non basta incalza Canali Credo sia ormai indispensabile rafforzare il coordinamento tra Op e Distretti, superando motivi di conflittualità a vantaggio di una più proficua collaborazione tra allevatori e macellatori: per competere su un mercato globale sempre più agguerrito l unica strada è quella che unisce realmente e stabilmente tutti gli attori della filiera, dando vita a partnership forti e ben coordinate. In questo modo si recupereranno margini di efficienza che non riguardano solamente gli allevatori ma anche i macellatori». 27

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