P.O.F. ISTITUZIONALE. Mandala R.Kellog 2015/16

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1 P.O.F. ISTITUZIONALE Mandala R.Kellog 2015/16

2 IL POF - PIANO DI OFFERTA FORMATIVA IL POF - PIANO DI OFFERTA FORMATIVA Il P.O.F. piano dell offerta formativa è la carta di identità con cui le nostre scuole infanzia e asili nido si presentano alle famiglie. Costituisce la base degli impegni educativi assunti per la formazione del bambino, quale cittadino libero, autonomo, solidale e responsabile, e crea le basi per la maturazione di specifiche competenze fondamentali al passaggio alla scuola primaria. Rappresenta l insieme delle esperienze didattiche che, in modo progressivo graduale e continuo, promuovono nei bambini il conseguimento dei risultati attesi sul piano delle competenze. E il documento basilare per la scuola infanzia e gli asili nido del Comune di Cremona perchè indica l identità culturale, pedagogica, programmatica, progettuale e organizzativa dei nostri servizi pre-scolastici. Il P.O.F. Contiene notizie relativa a: organizzazione delle scuole infanzia e degli asili nido comunali riferimenti pedagogici /didattici la scuola infanzia l asilo nido Gli obiettivi del P.O.F. sono di: garantire un organizzazione più funzionale possibile estendere il campo dell offerta formativa elevare la qualità dei servizi permettere il confronto con l utenza per verificare i reali bisogni aprire la scuola al suo territorio definire le caratteristiche specifiche della scuola fornire le necessarie informazioni alle famiglie, e ad altri soggetti coi quali opera ORGANIZZAZIONE DELLE SCUOLE INFANZIA E DEGLI ASILI NIDO COMUNALI Le finalità della scuola dell infanzia e dell asilo nido si riflettono sul suo modello organizzativo da intendersi come una sorta di curricolo implicito che influenza il comportamento e il significato che attribuiscono alle attività quali: l organizzazione delle sezioni le attività ricorrenti della vita quotidiana la ristorazione scolastica la strutturazione degli spazi la scansione dei tempi e ritmi della giornata educativa I progetti e le attività didattiche Organizzazione delle sezioni Infanzia/Nido Ogni plesso scolastico è organizzato per sezioni suddivise per età: le sezioni possono essere omogenee o eterogenee per età; omogenee si intendono le sezioni composte da bambini/e nati nello stesso anno scolastico; eterogenee quelle formate da bambini di diverse età. Ad ogni sezione sono assegnate due insegnanti, figure di riferimento per bambini, genitori e direzione del servizio. In caso di presenza di bambini con fragilità certificata dalla Neuropsichiatria Infantile dell ASL, sono previste una o più insegnanti di sostegno alla sezione in ottemperanza alla L.104/92. Le attività ricorrenti della vita quotidiana La scuola dell infanzia e l asilo nido programmano le attività didattiche e le routine che promuovono opportunità educative e formative. Attraverso il fare e l agire il bambino si appropria di strumenti simbolico-culturali che gli permettono di attivare processi di rielaborazione sulle molteplici esperienze che i nostri servizi offrono. Le proposte si connettono al carattere di ambiente educativo intenzionalmente e professionalmente strutturato che la scuola d infanzia e l asilo nido assumono, pur mantenendo le specifiche caratteristiche di servizio a domanda individuale per il nido e di grado preparatorio per l infanzia. Ogni giorno scolastico comprende un tempo per l accoglienza, il gioco, le attività organizzate, la cura personale, il pranzo, il riposo e il ricongiungimento con i genitori. Una particolare attenzione è rivolta alle consuetudini dei bambini, come momento rassicurante in cui accogliere e condividere le abitudini di ognuno. La ristorazione scolastica L alimentazione è sempre importante nella vita di una persona, ma lo è ancora di più durante la prima infanzia. Per questo nelle scuole infanzia e asili nido l alimentazione viene curata in tutti i suoi aspetti nutrizionali ed educativi. Il servizio di ristorazione scolastica del Comune di Cremona si propone, pertanto, di aiutare le famiglie nel delicato compito di indirizzare i bambini verso un regime alimentare vario ed equilibrato, proponendo l alimentazione come strumento di prevenzione delle malattie a maggiore diffusione nella nostra società e l assaggio di cibi che a volte possono avere sapori e gusti nuovi con particolare attenzione ai prodotti locali, stagionali, biologici, equo solidali e a Km. Zero. 2 3 ORGANIZZAZIONE DELLE SCUOLE

3 ORGANIZZAZIONE DELLE SCUOLE La strutturazione degli spazi Le nostre strutture scolastiche si caratterizzano per la loro diversa tipologia architettonica: edifici storici o più recenti che la competenza delle insegnanti rende tutte uguali ma diversi nel modo di interpretare gli spazi in funzione del loro utilizzo educativo, formativo, didattico e sociale. Sono luoghi in sicurezza pensati per accogliere e mettere a proprio agio bambini, genitori, insegnanti e personale. Al loro interno sono presenti spazi di accoglienza, di gioco, di attività laboratoriali, centri di interesse, angoli strutturati arredati con materiali selezionati e sicuri, per interpretare e soddisfare tutti i bisogni di ciascun bambino che trascorre la giornata scolastica. La scansione dei tempi e dei ritmi della giornata educativa L ingresso del mattino è dedicato all accoglienza e consente un breve scambio di informazioni tra genitori ed educatrici, mentre i bambini si ritrovano a giocare insieme. La giornata è dedicata al piacere di ritrovarsi in gruppo con le educatrici e i compagni della propria sezione. Dalle 9.30 vengono organizzate le attività educative sia in grande che in piccolo gruppo. Il momento dello spuntino, e il tempo per il pranzo sono molto importanti, perché il bambino con l aiuto dell educatrice impara ad apprezzare il gusto dei cibi e ad alimentarsi in modo corretto. La cura personale rappresenta un bisogno che facilita lo sviluppo dell autonomia e la gestione di sé. E prevista un uscita per i bambini che non si fermano a pranzo mentre le altre uscite, sono definite dal regolamento delle scuole comunali. Il momento del riposo è parte integrante della giornata educativa e si svolge nel rispetto dei rituali del sonno e delle abitudini personali, che aiutano il bambino a rilassarsi. L uscita del pomeriggio è il momento del ricongiungimento con la famiglia e permette un breve scambio informativo tra le educatrici e i genitori sulla giornata appena trascorsa. Il tempo prolungato, opzionale, prevede uscite funzionali al ricongiungimento con il genitore. L educatrice, incaricata di questo servizio, organizza dopo la merenda giochi e attività divertenti e rilassanti in chiusura della giornata scolastica. I progetti e le attività didattiche Il progetto è un percorso strutturato in modo preciso, concreto, e prevede la pianificazione di: Finalità e Obiettivi Fasi e Tempi Metodi e Strumenti Soggetti che ne usufruiscono Risorse umane Documentazione Verifica e valutazione Ogni scuola declina le proprie progettualità attraverso attività didattiche e di routine che permettono al bambino di apprendere in situazione. 4 5

4 RIFERIMENTI PEDAGOGICI/ DIDATTICI 6 RIFERIMENTI PEDAGOGICI/ DIDATTICI La programmazione La programmazione educativo-didattica è uno strumento di lavoro del team delle insegnanti, attraverso il quale si rende esplicito un percorso intenzionale ed educativo condiviso con i genitori, finalizzato alla comprensione e alla stimolazione di tutte le variabili che concorrono allo sviluppo cognitivo-motorio, etico, sociale e relazionale del bambino. Attraverso la programmazione e la progettazione le insegnanti pianificano l esperienza quotidiana, nella quale la spontaneità e la creatività dei piccoli utenti possono esprimersi. Gli indirizzi pedagogici/didattici del Comune di Cremona, rappresentano la base educativa-culturale a partire dalla quale le scuole dell infanzia e gli asilo nido definiscono l offerta formativa. Le finalità della programmazione La scuola dell infanzia e l asilo nido collocano, in una prospettiva evolutiva, i vissuti e le esperienze del bambino, mediandoli culturalmente all interno di un contesto sociale ed educativo intenzionalmente orientato alla progressiva costruzione di conoscenze, competenze e abilità strumentali. La programmazione individua i compiti delle diverse professionalità presenti in ogni scuola, le modalità di organizzazione, i tempi e le mete che si vogliono raggiungere e tiene conto di questi elementi: - Indicazioni del Curricolo, - Cultura locale, - Risorse presenti nella scuola, - Condizioni strutturali, dei mezzi, dei sussidi ecc. Come si realizza La programmazione educativo-didattica definisce tempi, spazi, contenuti, attività didattiche, organizzazione della giornata educativa e formativa, nonché progetti specifici legati alla scuola, alla città e al suo territorio. POF della Scuola Infanzia e Asilo nido Ogni scuola infanzia e asilo Nido, definisce annualmente entro il mese di novembre, un proprio progetto di offerta formativa che tiene conto delle caratteristiche dei bambini che frequentano la scuola, e dei bisogni espressi dalle famiglie. Il pof di scuola infanzia o asilo nido è a disposizione dei genitori in ogni plesso. Progetto accoglienza I disagi rilevati dei bambini, dei genitori e delle insegnanti al momento dell inserimento, hanno indotto nel tempo a un ripensamento dei modi e dei tempi di accoglienza. La fase dell inserimento, inteso come passaggio nella vita del bambino tra i vari contesti familiare e pre-scolastici, è delicata: le educatrici pertanto hanno modificato le modalità di inserimento tradizionali attuando sempre più consone strategie di ambientamento. Finalità/Obiettivi Condividere modalità di inserimento, per l accoglienza di bambini/e nuovi ammessi nella scuola d infanzia e nido comunale. Dare dignità pubblica al progetto accoglienza, inserendolo nel P.O.F. Accompagnare e sostenere i bambini all ingresso della scuola dell infanzia e asilo nido, trasformando la paura del distacco e di nuovi modi di vita in sfida verso la crescita. Facilitare i processi di sviluppo sociale dei bambini nella fase dell inserimento nella scuola/nido. Favorire un atteggiamento di collaborazione tra genitori e insegnanti. Creare opportunità di informazione e dialogo per i genitori e sostenerli nel momento del distacco. Creare una rete di relazione tra i soggetti coinvolti (bambini, genitori, insegnanti). Diffondere, attraverso la comunità scolastica, principi educativi per rafforzare la cultura della prima infanzia. Condividere la responsabilità educativa. Inserimento: modalità organizzative scuola infanzia Per tutti i bambini nuovi ammessi che iniziano a frequentare la scuola infanzia è prevista una organizzazione che tiene conto dei tempi e i modi di accoglienza diversi di ciascun bambino/a che vengono definiti con le insegnanti e la famiglia nel primo colloquio. Inserimento: modalità organizzative asilo nido Il nido presta particolare attenzione all accoglienza ed alla relazione con le famiglie vista l età delicata dei suoi piccoli ospiti. Le educatrici, con il supporto della pedagogista, programmano le diverse fasi dell inserimento, affrontano e approfondiscono il modo di ambientarsi di ciascun bambino. La prima accoglienza dei bambini nuovi iscritti è un evento delicato, carico di emozioni e di aspettative. Si costruisce attraverso la relazione e la fiducia tra l educatrice, il bambino e i familiari che lo accompa- RIFERIMENTI PEDAGOGICI/ DIDATTICI 7

5 RIFERIMENTI PEDAGOGICI/ DIDATTICI gnano. La prima accoglienza della coppia bambino/genitore è preceduta da un incontro con la Direzione del Settore e i genitori, successivamente da un colloquio tra le educatrici e la famiglia. La delicatezza di questa fase richiede che i tempi di ogni inserimento siano concordati in collaborazione con la famiglia. Entrambi i servizi offrono moduli di tempo anticipato e di tempo posticipato, normati dal vigente regolamento comunale. Alla fine di ogni anno scolastico il Settore Politiche Educative offre la possibilità di frequentare centri estivi. Integrazione e pari opportunità L intento è di offrire ai bambini portatori di disabilità e alle loro famiglie livelli di qualità elevati e flessibili delle offerte formative e educative, prevedendo spazi, progetti personalizzati e tempi che rispondano ai bisogni di entrambi. Punti di forza Visione della scuola come comunità educante. Supporto reciproco tra colleghi. Strategie collaborative per il raggiungimento degli obiettivi. Flessibilità organizzativa. Individualizzazione come fatto naturale della didattica. Apertura all esterno con utilizzo delle risorse di rete offerte dal territorio. Collaborazione tra ordini di scuole. Gli altri come risorsa per la disabilità, la disabilità come risorsa per gli altri. Solidarietà tra compagni. Apprendimento cooperativo e in piccolo gruppo. Coinvolgimento delle famiglie come risorsa. Azioni Incontro con neuropsichiatri, psicologi, terapisti della famiglia per raccogliere informazioni sul bambino/a. Osservazione del contesto e osservazione del bambino e delle sue potenzialità. Strutturazione del piano educativo con previsione degli obiettivi individuali in collegamento con gli obiettivi di classe. Condivisione del programma con la famiglia. Colloqui periodici con la famiglia. Verifiche in itinere sia delle strategie educative che degli obiettivi didattici, sociali, derivanti anche da confronti con gli esperti. Verifica finale. Documentazione educativa. Collaborazione con le direzioni didattiche per informazioni sul progetto educativo individualizzato. La documentazione L atto della documentazione rappresenta una complessa operazione, che circoscrive gli ambiti educativi e mette in relazione gli interventi formativi con il contesto pedagogico, sociale e culturale dell offerta delle scuole d infanzia e degli asili nido comunali. La documentazione offre visibilità agli aspetti peculiari dell educazione/ formazione e delle esperienze in progress che si svolgono nel contesto pre-scolastico. Documentare è un modo per comunicare la propria professionalità, mettere in circolo contesti di sapere e conoscenza, conferire identità al vissuto scolastico e alla crescita del bambino: inoltre mette a fuoco i processi piuttosto che i prodotti. E uno strumento di conoscenza pedagogica, di cultura vissuta e condivisa dalla comunità scolastica, tiene conto dell esperienza e delle motivazioni, arricchisce la professionalità di ciascuno e di nuove consapevolezze e conoscenze sui servizi prima infanzia. RIFERIMENTI PEDAGOGICI/ DIDATTICI 8 La valutazione Nella scuola dell infanzia e all asilo nido la valutazione ha una funzione formativa perché permette di promuovere la scuola come ambiente educativo, garantire la trasparenza delle scelte, favorire la riflessione e il confronto interno e con le famiglie. Nella valutazione della scuola si tengono presenti: - l integrazione dei livelli organizzativi dei piani formativi: flessibilità oraria in rapporto a tempi, spazi, attività, risorse umane, gestione collegiale del plesso, apertura al territorio, gestione sociale; - la comprensione del contesto territoriale sociale: attività prevalenti, opportunità di socializzazione, opportunità sul quartiere. 9

6 RIFERIMENTI PEDAGOGICI/ DIDATTICI - il percorso di crescita dei bambini: osservazioni sistematiche degli atteggiamenti e competenze dei bambini/e, le condotte e l analisi delle produzioni. La partecipazione Le scuole per l infanzia e gli asili nido sono ambienti di apprendimento organizzati per rispondere ai diversi bisogni dei bambini, delle famiglie e sociali. Promuovono la collaborazione e la corresponsabilità tra le insegnanti e i genitori; sono luoghi di incontro, crescita e dialogo su ogni aspetto del percorso formativo e delle reciproche responsabilità educative. Sono previsti diversi incontri: individuali tra i singoli genitori e le insegnanti; di sezione tra tutti i genitori e le insegnanti di una stessa sezione; assembleari per affrontare bisogni, interessi, problematiche particolarmente sentite. I familiari sono inoltre coinvolti in altre forme di partecipazione: consiglio di scuola: formato dai rappresentanti dei genitori e del personale scolastico, è l occasione per un confronto sul progetto educativo delle scuole infanzia o nidi; consulta cittadina: composta dai rappresentanti dell Amministrazione o dall Assessore, dai Presidenti dei vari Consigli di scuola, dalle Coordinatrici, e dalla Direzione del Servizio. Rappresenta un momento di confronto allargato e di dialogo aperto a temi o problemi relativi all organizzazione e ai contenuti pedagogici dei servizi pre-scolastici. La Scuola Infanzia La legge n. 53 del 2003, sancisce il definitivo riconoscimento del ruolo educativo della scuola dell infanzia per i bambini dai 3 ai 6 anni all interno di un percorso formativo coerente ed unitario dai 3 ai 18 anni, che ha l obiettivo di accompagnare le nuove generazioni alle soglie della piena cittadinanza, con pari opportunità di inserimento attivo, civile e lavorativo. In questo disegno etico-politico, oltre che culturale e pedagogico, la scuola dell infanzia rappresenta, dunque, un contesto di apprendimento fondamentale per lo sviluppo di identità, autonomie e competenze di tutti i bambini e le bambine. Le peculiari caratteristiche di ambienti di vita, di relazione e di apprendimento la configurano, infatti, come esperienza decisiva per la crescita personale e sociale, grazie all incontro con i coetanei, con le insegnanti, con i segni e i linguaggi della cultura di appartenenza. Questa ispirazione trova riscontro nella storia della scuola dell infanzia cremonese e nel pluralismo culturale e istituzionale che l ha sempre contraddistinta. Il Settore Politiche Educative dispone di 9 scuole infanzia. Gli orientamenti Gli orientamenti frutto della ricerca pedagogica e culturale attuale, rappresentano un punto di riferimento essenziale per insegnanti e operatori del settore, definendo obiettivi e finalità delle scuole. In essi si conferma la centralità della persona ed il suo diritto ad un apprendimento significativo. Sottolineano inoltre come la scuola svolga una funzione pubblica, orientando la didattica alla costruzione di saperi, a partire da concreti bisogni, e garantendo il successo formativo di tutti i bambini, con particolare attenzione alle varie forme di diversità o di svantaggio. Le indicazioni Le indicazioni curricolari costituiscono il quadro di riferimento per la programmazione curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale. Le indicazioni definiscono anche, per ogni sapere disciplinare, una serie di obiettivi di apprendimento che garantiscono le condizioni e gli elementi di una piena affidabilità culturale, progettuale ed educativa. Spetta alle singole scuole la libertà e la responsabilità di organizzare e di scegliere l itinerario più opportuno per il migliore conseguimento dei risultati. Ogni scuola predispone il curricolo all interno del piano dell offerta formativa con riferimento al profilo dei bambini, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze e agli obiettivi di apprendimento specifici di ogni singolo sapere disciplinare. Il corpo e il movimento Il campo di esperienza definisce le fasi della maturazione funzionale complessiva del bambino, promuove la presa di coscienza del suo insieme funzionale (corpo e mente), facilitando l acquisizione degli schemi posturali di base (camminare, correre, saltare, lanciare); la coordinazione dei movimenti e l interazione cognitivo/motoria con l ambiente e i suoi oggetti permettono di concepire le categorie primitive di spazio, tempo e logica, che si generano solo attraverso l agire La Scuola Infanzia

7 La Scuola Infanzia I discorsi e le parole E il campo di esercizio delle capacità comunicative riferite al linguaggio orale e al primo contatto con la lingua scritta, la cui impostazione, sul piano culturale e scientifico muove dal principio che la lingua si apprenda all interno di una varietà di contesti comunicativi, e che essa, nella complessità dei suoi aspetti costitutivi (fonologico, lessicale, semantico, morfologico, sintattico, pragmatico) è un sistema simbolico governato da regole, a cui il nido e la scuola infanzia devono preparare. Immagini, suoni e colori Questo campo di esperienza considera tutte le attività inerenti alla comunicazione ed espressione manipolativa-visiva, sonoro-musicale, drammatico- teatrale, audio-visuale e mass-mediale nel loro continuo intreccio. Esso comprende contenuti ed attività verso i quali i bambini dimostrano una particolare propensione e che hanno da sempre caratterizzato i progetti educativi del nido e della scuola infanzia e assumono una particolare rilevanza in relazione alle caratteristiche proprie della nostra società. Il sé e l altro Questo campo definisce e struttura le regole che riguardano l appartenenza alla comunità e la condivisione dei valori. Su questa base si promuovono e si orientano strategie per la costruzione di positivi rapporti interpersonali che tengono conto del senso dell autonomia e della responsabilità, dell accoglienza, dell appartenenza. Educazione affettiva, morale e sociale si intrecciano e sconfinano l una nell altra. Al suo ingresso nei nostri servizi il bambino ha già una storia personale, che lo porta ad avere un patrimonio di atteggiamenti e capacità. E un soggetto in divenire, curioso e attivo, interessato a conoscere e capire, capace di interagire con gli altri, di apprendere comportamenti sociali e morali. Nella relazione con i coetanei, oltre che a quella con gli adulti, il bambino sperimenta l esistenza delle regole e viene accompagnato a capirne le ragioni e le necessità. Le norme etiche, progressivamente interiorizzate, si collocano in rapporto all intera esperienza del bambino e favoriscono la graduale maturazione della sua identità e appartenenza alla comunità. La Scuola Infanzia Insegnamento della religione cattolica. Nelle scuole infanzia, in aderenza a quanto stabilito nel Decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1969, n. 617, sono organizzate specifiche e autonome attività educative in ordine all insegnamento della religione cattolica. Le attività sono comprese nella programmazione educativa e organizzate secondo i criteri di flessibilità peculiari della scuola in unità di apprendimento, da realizzare, anche con raggruppamenti di più ore in determinati periodi. 12 Conoscenza del mondo A- Lo spazio, l ordine, la misura. Questo campo di esperienza si rivolge in modo specifico alle capacità di raggruppamento, ordinamento, quantificazione e misurazione dei fatti e fenomeni della realtà ed alle abilità necessarie per interpretarla e per intervenire consapevolmente su di essa. A questo scopo, le abilità matematiche riguardano in primo luogo la soluzione di problemi mediante l acquisizione di strumenti, che possono diventare a loro volta oggetto di riflessione ed analisi. Intorno ai tre anni il bambino esprime le prime intuizioni numeriche come valutazioni approssimate della quantità nel contare gli oggetti e nel confrontare le quantità. B - Le cose, il tempo e la natura. E il campo di esperienza relativo all esplorazione, alla scoperta e alla prima sistematizzazione delle conoscenze sul mondo, della realtà naturale e artificiale; essa ha come sistemi simbolici e di riferimento tutti i domini della conoscenza scientifica, nei quali entrano particolarmente in gioco l intelligenza spaziale, quella logico-linguistica e i collegamenti con il pensiero matematico. Le abilità da sviluppare riguardano: l esplorazione, la manipolazione, l osservazione con l impiego di tutti i sensi, l esercizio di semplici attività manuali e costruttive, la messa in relazione, l ordine, la corrispondenza, la costruzione e l uso di simboli e di elementi e strumenti di registrazione, l uso di misure non convenzionali sui dati dell esperienza, tutti i ragionamenti utili per farsi delle domande, argomentare e spiegare gli eventi. 13

8 14 15 Gli asili nido Gli asili nido L asilo nido è un istituzione di carattere educativo e sociale che accoglie minori dai tre ai 36 mesi (L.1044/71). Le finalità dell asilo nido sono sostanzialmente tre: educative: affiancare i genitori nella crescita dei loro figli, con un progetto educativo stilato dalle educatrici, comprendente attività che soddisfano i bisogni dei bambini nel rispetto dei loro tempi di crescita; sociali: offrire ai bambini un luogo di socializzazione e di relazione con i pari; culturali; proporre un modello culturale che non opera discriminazione nell erogazione del servizio, ed essere luogo di promozione della cultura dell infanzia e dei suoi diritti. Il nido offre spazi e tempi dedicati all ascolto, alla comunicazione e alla partecipazione dei genitori. È un luogo di incontro, di condivisione e di crescita tra bambini, educatrici e genitori. Nell ambito del progetto 0-6 anni la programmazione degli asili nido del Comune di Cremona si riferisce, in termini non prescrittivi, alle indicazioni del curricolo in analogia alle scuole infanzia comunali. Il Settore Politiche Educative del Comune di Cremona dispone di n. 4 asili nido. Il P.O.F. - Piano di Offerta Formativa ORGANIZZAZIONE DELLE SCUOLE INFANZIA E DEGLI ASILI NIDO COMUNALI RIFERIMENTI PEDAGOGICI/ DIDATTICI LA SCUOLA INFANZIA L ASILO NIDO Indice INDICE

9 A cura dell ufficio pedagogico del Settore delle Politiche Educative. Per ulteriori informazioni consultare il sito delle scuole comunali.

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