Deliberazione del Consiglio Provinciale

Transcript

1 N 19 del pagina 1 di 7 Prot. n / OGGETTO: Mozione presentata dal consigliere Alfio Nicotra (capogruppo Federazione della Sinistra/ Rifondazione Comunisti Italiani) contro la fine della moratoria sulle colture OGM e per la tutela della tipicità dei prodotti agricoli e della salute dei consumatori. Presidente: Giuseppe Alpini Segretario Generale: Gabriele Chianucci Dei componenti 1) VASAI Roberto 2) ALPINI Giuseppe 3) BEONI Letizia 4) BONCOMPAGNI Sara 5) CAMAITI Maria Pia 6) CANTELLI Mauro 7) CAPPETTI Simonetta 8) CARBONAI Carlo 9) CIVITELLI Oreste 10) DEL BOLGIA Michele 11) GRIGIOTTI Rachele 12) LANDUCCI Alessandra 13) LUCACCI Francesco 14) MANCINI Stefania 15) MANSUETO Martina 16) MARINI Cristiano 17) MARZI Riccardo 18) MAZZONI Vittorio 19) MENCHIARI Valerio 20) MENCHINI Ivo Francesco 21) NICOTRA Alfio 22) PACIFICI Massimo 23) PALAZZO Simon Pietro 24) PELLEGRINI Simone 25) PUOPOLO Lorenzo 26) ROSSI Pier Luigi 27) SANTUCCI Alberto 28) TANTI Lucia 29) VANNI Michelangelo 30) VANNINI Armando 31) ZUCCHINI Pietro Sono assenti: Civitelli Marzi Mazzoni Palazzo Puopolo e Santucci. Servizio: Affari Generali Allegati: sì Uffici interessati: Pres.

2 N 19 del pagina 2 di 7 Il presidente del consiglio provinciale Giuseppe Alpini dà lettura della mozione contro la fine della moratoria delle colture OGM e per la tutela della tipicità dei prodotti agricoli e della salute dei consumatori, presentata con urgenza dal consigliere Alfio Nicotra (capogruppo Federazione della Sinistra/Rifondazione Comunisti Italiani) e concordata con tutti i gruppi consiliari: "Il consiglio provinciale di Arezzo, considerato che - la commissione europea, in contrasto con la volontà dei cittadini, ha posto fine alla moratoria sulle coltivazioni di organismi geneticamente modificati, dando il via libera alla coltivazione della patata transgenica Amflora e a tre nuovi mais biotech; - la decisione di autorizzare la coltivazione della patata Amflora, prodotta dalla multinazionale Bayer, è gravissima ed inaccettabile. Tale coltura OGM presenta dei profili di rischio molto alti, perché avrebbe un gene marker che provoca resistenza ad un antibiotico importante per la salute umana. In questo modo non solo è stato violato il principio di precauzione nei confronti delle colture geneticamente modificate, ma anche la direttiva dell'unione Europea 2001/18, che proibisce espressamente l'autorizzazione per gli OGM che contengono geni di resistenza ad antibiotici importanti per la salute umana; - viene così pericolosamente pregiudicata la sicurezza alimentare, la nostra agricoltura tipica, di qualità e biologica: insomma, a rischio c'è tutto il made in Italy agroalimentare; - la produzione di colture OGM in campo aperto pregiudica infatti anche gli altri terreni, potendo diffondersi semi OGM con il vento o con insetti, contaminando di fatto le altre colture; - l'agricoltura della nostra Regione e della nostra Provincia rischia di vedere pregiudicate le sue colture tipiche di eccellenza dalla fine della moratoria sulle coltivazioni OGM. Un danno pesantissimo all'economia agricola e per i nostri coltivatori, danno che si somma all'attuale crisi economica, che colpisce anche il settore primario; - la loro utilizzazione annulla la nostra idea di agricoltura, cancellando l'unico vantaggio competitivo dei suoi prodotti sul mercato: qualità, origine, tracciabilità, biodiversità, tipicità; - viene meno il principio di precauzione a tutela della salute dei consumatori, che deve ispirare ogni legislazione su questo tema; impegna la giunta provinciale - ad assumere un'iniziativa di concerto con le altre Province della nostra Regione, e attraverso l'unione delle Province italiane (UPI), ribadendo la contrarietà della Provincia di Arezzo alle coltivazioni OGM, in linea con le politiche sino ad oggi condotte, e con le delibere del consiglio provinciale n. 25 dell e n. 51 del , e con le determinazioni assunte dal coordinamento degli assessori provinciali all'agricoltura nella seduta del 8 marzo 2010;

3 N 19 del pagina 3 di 7 - chiede al Governo e al Parlamento, a tutela della qualità dei nostri prodotti agricoli e della salute dei consumatori, di manifestare la contrarietà del popolo italiano alla fine della moratoria sulle colture OGM deliberata dalla Commissione Europea e a varare leggi e provvedimenti che ne impediscano l'utilizzo per il nostro Paese. Terminata la lettura della mozione, il presidente del consiglio dichiara aperto il dibattito. Interviene il consigliere Pier Luigi Rossi (Popolo della Libertà): Esprimiamo il nostro voto a favore di questa mozione. Ricordo che proprio dieci anni fa facemmo la prima delibera contro gli OGM, la facemmo addirittura l'8 di febbraio del 2000, dieci anni precisi, e fummo la prima Provincia in Italia ad attuare questa iniziativa. Poi successivamente, il 28 di agosto del 2000 facemmo, approvandolo all'unanimità, un documento, in cui si invitava il presidente ad integrare la dizione dell assessorato all'agricoltura aggiungendo anche "alimentazione e sicurezza alimentare", in quanto vedevo a quel tempo, e oggi ancora di più, il ruolo di garanzia e di ente garante dei consumatori. E rivolgo l'invito all'attuale assessore Cutini perché possa attivarsi, perché riscontro un ruolo davvero significativo, più ancora rispetto a dieci anni fa, perché finalmente si capisce ancora più, oltre al valore economico e anche turistico che ha l'agricoltura e la qualità in agricoltura, anche il valore di garanzia di salute e di sicurezza alimentare, che la Provincia ha come ente. Entrano in aula i consiglieri Pacifici e Pellegrini. Interviene l assessore Andrea Cutini: Brevemente. Intervengo perché forse il consigliere Rossi non era arrivato quando in apertura di consiglio ho precisato che ci siamo espressi anche come assessori provinciali all'agricoltura, come coordinamento, su questo punto, che peraltro è stato anche giustamente raccolto nell'ultima versione della mozione che andiamo ad approvare. E ormai un lavoro continuativo fatto dalle amministrazioni provinciali, ivi compresa quella di Arezzo, che per le motivazioni che sono state richiamate nella mozione, in particolare le caratteristiche anche dell'agricoltura toscana e italiana, si prende posizione decisa e ci siamo mossi anche per rafforzare un intervento della Regione, e soprattutto del Ministero, su questa linea. Quindi era per precisare questo.

4 N 19 del pagina 4 di 7 Interviene il presentatore della mozione, il consigliere Alfio Nicotra (capogruppo Federazione della Sinistra/Rifondazione Comunisti Italiani): Volevo esprimere soddisfazione per l'accoglimento della mozione, per il fatto che diventa un atto di tutto il consiglio provinciale. Vorrei auspicare, visto che è convocata l'assemblea generale dell'unione delle Province Italiane della Toscana per il 23, che già in quella occasione i consiglieri che vi parteciperanno potrebbero sondare la possibilità di una approvazione di un ordine del giorno analogo a livello regionale. Interviene la consigliera Sara Boncompagni (capogruppo Italia dei Valori): Due parole soltanto, per dire che il nostro gruppo è chiaramente favorevole a questa presa di posizione dell'intero consiglio. Però vorremmo evidenziare anche il fatto che non deve essere soltanto una posizione né locale, né regionale, né italiana, perché purtroppo il problema va ben oltre. Il problema del fatto della contaminazione va anche ad interessare il nostro territorio qualora questa patata, e anche tutti questi organismi geneticamente modificati, fossero coltivati anche in Paesi vicini. Perché il fatto che siano coltivati in Austria, in Francia o in Germania, questo non vuol dire che il fatto che l'italia dà queste disposizioni, oppure questo tipo di prese d atto ci possano comunque rassicurare. Pertanto il problema continua ad essere un problema grave, di non rispetto della moratoria europea. In più vorrei aggiungere che proprio per cercare di far chiarezza su quello che sono gli OGM e su quali sono le influenze sulla salute umana, secondo il gruppo nostro sarebbe indispensabile che si avviasse una ricerca scientifica importante, proprio per capire, perché non è chiaro fino ad oggi questo, quali sono i danni per la salute umana di questi organismi geneticamente modificati. Un tipo di attività di ricerca che non dipenda e che non venga dall'industria, ma che sia una ricerca accademica, una ricerca trasparente, una ricerca seria, che possa fare luce su questo fronte, che non è ancora chiaro. Terminato il dibattito, poiché nessun altro chiede di parlare, il presidente del consiglio pone in votazione la mozione contro la fine della moratoria delle colture OGM, che viene approvata all unanimità dai n.25 consiglieri presenti e votanti ed è allegata al presente atto quale parte integrante e sostanziale.

5 N 19 del pagina 5 di 7 allegato alla delibera C.P. n.19 del Mozione presentata dal consigliere Alfio Nicotra (capogruppo Federazione della Sinistra/Rifondazione Comunisti Italiani) contro la fine della moratoria sulle colture OGM e per la tutela della tipicità dei prodotti agricoli e della salute dei consumatori, approvata dal consiglio provinciale nella seduta del 12 marzo 2010 all unanimità dei n.25 consiglieri presenti e votanti. CONSIDERATO CHE: Il consiglio provinciale di Arezzo - la commissione europea, in contrasto con la volontà dei cittadini, ha posto fine alla moratoria sulle coltivazioni di organismi geneticamente modificati, dando il via libera alla coltivazione della patata transgenica Amflora e a tre nuovi mais biotech; - la decisione di autorizzare la coltivazione della patata Amflora, prodotta dalla multinazionale Bayer, è gravissima ed inaccettabile. Tale coltura OGM presenta dei profili di rischio molto alti, perché avrebbe un gene marker che provoca resistenza ad un antibiotico importante per la salute umana. In questo modo non solo è stato violato il principio di precauzione nei confronti delle colture geneticamente modificate, ma anche la direttiva dell'unione Europea 2001/18, che proibisce espressamente l'autorizzazione per gli OGM che contengono geni di resistenza ad antibiotici importanti per la salute umana; - viene così pericolosamente pregiudicata la sicurezza alimentare, la nostra agricoltura tipica, di qualità e biologica: insomma, a rischio c'è tutto il made in Italy agroalimentare; - la produzione di colture OGM in campo aperto pregiudica infatti anche gli altri terreni, potendo diffondersi semi OGM con il vento o con insetti, contaminando di fatto le altre colture; - l'agricoltura della nostra Regione e della nostra Provincia rischia di vedere pregiudicate le sue colture tipiche di eccellenza dalla fine della moratoria sulle coltivazioni OGM. Un danno pesantissimo all'economia agricola e per i nostri coltivatori, danno che si somma all'attuale crisi economica, che colpisce anche il settore primario; - la loro utilizzazione annulla la nostra idea di agricoltura, cancellando l'unico vantaggio competitivo dei suoi prodotti sul mercato: qualità, origine, tracciabilità, biodiversità, tipicità; - viene meno il principio di precauzione a tutela della salute dei consumatori, che deve ispirare ogni legislazione su questo tema;

6 N 19 del pagina 6 di 7 impegna la giunta provinciale ad assumere un'iniziativa di concerto con le altre Province della nostra Regione, e attraverso l'unione delle Province italiane (UPI), ribadendo la contrarietà della Provincia di Arezzo alle coltivazioni OGM, in linea con le politiche sino ad oggi condotte, e con le delibere del consiglio provinciale n. 25 dell e n. 51 del , e con le determinazioni assunte dal coordinamento degli assessori provinciali all'agricoltura nella seduta del 8 marzo 2010; chiede al Governo e al Parlamento, a tutela della qualità dei nostri prodotti agricoli e della salute dei consumatori, di manifestare la contrarietà del popolo italiano alla fine della moratoria sulle colture OGM deliberata dalla Commissione Europea e a varare leggi e provvedimenti che ne impediscano l'utilizzo per il nostro Paese.

7 N 19 del pagina 7 di 7 Letto, approvato, sottoscritto e in originale firmato. Il Presidente Gabriele Chianucci Giuseppe Alpini Copia conforme all originale in carta libera per uso amministrativo CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Certifico che copia della presente deliberazione viene pubblicata all albo pretorio in data odierna e vi rimarrà per 15 giorni consecutivi ai sensi dell art. 124 comma 1 del D.lgs n Certifico che la presente deliberazione è divenuta esecutiva ai sensi dell art. 134 comma 3 del D.lgs n. 267 a seguito di pubblicazione all albo pretorio. CERTIFICATO DI AVVENUTA PUBBLICAZIONE Certifico che la presente deliberazione è stata pubblicata all albo pretorio e che contro di essa non sono stati presentati reclami ed opposizioni.