Alzheimer. vivere con il malato Conoscere, capire e curare LA SALUTE A PORTATA DI TUTTI I.P.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Alzheimer. vivere con il malato Conoscere, capire e curare LA SALUTE A PORTATA DI TUTTI I.P."

Transcript

1 Obiettivo de InHealth è di costituire uno strumento di informazione per comunicare le più recenti novità in tema di salute, benessere psico-fisico e corretti stili di vita. L editore non è responsabile degli eventuali danni conseguenti alla lettura o alla erronea interpretazione dei contenuti. InHealth è un marchio registrato di proprietà Dogma srl. LA SALUTE A PORTATA DI TUTTI Alzheimer vivere con il malato Conoscere, capire e curare I.P.

2 Queste pagine descrivono in modo sintetico gli elementi essenziali della malattia di Alzheimer con lo scopo di fornire informazioni e indicazioni sui percorsi delle persone che ne soffrono. La curiosità del lettore non sarà fine a se stessa se potrà far meglio capire la vita delle persone affette da demenza e il carico di fatica delle loro famiglie. Se, infatti, contro la malattia di Alzheimer la medicina è ancora alla ricerca di una risposta mirata, la vita dell ammalato e delle sua famiglia richiede non solo la competenza e l attenzione di chi è preposto alla cura, ma anche un ampia e generosa solidarietà. La sofferenza del corpo e della mente è lenita dalle scoperte della medicina, ma anche da vicinanze significative; per questo motivo vorremmo che nessuno si sentisse solo quando nelle lunghe giornate e nelle notti difficili offre con timore e tremore al proprio caro l assistenza amorosa che gli rende meno difficile il vivere. Marco Trabucchi domande e risposte 1 1 Che cosa è la malattia di Alzheimer È una malattia causata da un processo degenerativo che colpisce le cellule del cervello e si manifesta con declino progressivo delle funzioni cognitive (quali la memoria, il ragionamento, il linguaggio), tale da compromettere le usuali attività (lavoro, hobby, interessi) e relazioni. L insieme di questi sintomi prende il nome di demenza. 2 Si può prevenire È vero che è ereditaria Sebbene non esista un mezzo preventivo certo, è dimostrato che l attenzione a malattie quali ipertensione arteriosa e diabete, una attività fisica continuativa, una vita ricca di interessi e motivazioni riduce il rischio di sviluppare l Alzheimer. Avere nella propria famiglia un ammalato di Alzheimer non significa essere destinati ad ammalarsi. Nella maggior parte dei casi, infatti, la malattia è sporadica: solo nel 5-10% è possibile osservare una forma di familiarità, soprattutto nei casi ad esordio prima dei 60 anni di età. 3 Di Alzheimer si può morire L Alzheimer ha una durata variabile, da 3-4 fino a oltre 15 anni. I malati, soprattutto nella fasi più avanzate, hanno un maggior rischio di sviluppare altre malattie che, in alcuni casi, possono anche essere molto gravi. I nuovi numeri della demenza in Europa Le forme di demenza, tra cui per il 60% l Alzheimer, colpiscono in Italia circa 1 milione di persone, con una prevalenza soprattutto nei molto vecchi. La prima descrizione della malattia risale al 1906, autore il medico tedesco Alois Alzheimer. Oggi, secondo i dati comunicati da Alzheimer Europe, le persone affette da demenza in Europa sono quasi 10 milioni e a livello mondiale circa 35 milioni, per arrivare nel 2030 a 15 e 65 milioni rispettivamente (Rapporto Mondiale Alzheimer, 2009). Oltre alla malattia di Alzheimer esistono diverse forme di demenza, caratterizzate da un progressivo declino della memoria e di altre funzioni cognitive, tale da interferire con le attività della vita. La maggior parte delle persone con demenza vive in famiglia; si determina quindi un forte carico psicologico, relazionale, economico ed anche pratico, per la necessità di sorvegliare e accompagnare il malato, di accudirlo e, nelle fasi avanzate, di sostituirlo nelle attività della vita quotidiana. La malattia di Alzheimer e le demenze rappresentano quindi una grande sfida per i sistemi sociali e sanitari di tutti i Paesi.

3 Obiettivo de InHealth è di costituire uno strumento di informazione per comunicare le più recenti novità in tema di salute, benessere psico-fisico e corretti stili di vita. L editore non è responsabile degli eventuali danni conseguenti alla lettura o alla erronea interpretazione dei contenuti. InHealth è un marchio registrato di proprietà Dogma srl. LA SALUTE A PORTATA DI TUTTI Alzheimer vivere con il malato Conoscere, capire e curare in questo numero Dogma srl HealthCare Division Via Cimarosa 55/R Savona Tel inhealth@inhealth.it I.P. 3 4 Perdere la memoria Campanelli d allarme Responsabile Prodotto Massimo Sonnati m.sonnati@dogma.it Responsabile Commerciale Simona Finessi s.finessi@dogma.it Il responso al medico La diagnosi di Alzheimer parte dall esclusione di tutte le altre condizioni che possono causare demenza 5 Direttore Creativo Angelo Dadda a.dadda@dogma.it Grafica&Impaginazione Paolo Veirana p.veirana@dogma.it 7 Conoscere per capire Conoscere l evoluzione della malattia consente di pianificare l assistenza al malato Coordinamento&Contenuti Sara Caviglia s.caviglia@dogma.it Testo elaborato con il contributo di Angelo Bianchetti Gruppo di Ricerca Geriatrica Brescia Immagini Fotolia Finito di stampare Febbraio 2010 in collaborazione con: I farmaci per la cura dei sintomi Le cure oggi disponibili hanno un efficacia maggiore se intraprese nella fase iniziale Vivere con il malato di Alzheimer Adattarsi ai cambiamenti Il modo in cui ci si prende cura del malato può influenzare la sua qualità di vita 2

4 L Alzheimer è una malattia progressiva che porta a un disorientamento temporale e poi spaziale Perdere la memoria Come si manifesta l Alzheimer La malattia di Alzheimer inizia con un lieve deficit della memoria che di solito riguarda la capacità di ricordare gli eventi recenti. Il malato comincia a dimenticare gli ultimi fatti accaduti: non ricorda dove ha riposto gli oggetti, che cosa ha mangiato o l ultima strada percorsa. Cosa succede nel cervello Nonostante la vera causa della malattia non sia nota, le attuali conoscenze indicano che la perdita progressiva di cellule cerebrali è associata al formarsi di placche anomale intorno ad esse; sono accumuli di frammenti di una proteina insolubile, denominata beta amiloide. Un altro elemento caratteristico della malattia di Alzheimer è la presenza di grovigli all interno delle cellule cerebrali, costituiti da una forma anomala della proteina tau, che ha importanti funzioni nelle cellule sane. Tali alterazioni sono il risultato ultimo di processi degenerativi che coinvolgono differenti sistemi cerebrali. è probabile infatti che la malattia di Alzheimer non sia provocata da una singola causa, ma da diversi fattori che possono influire in misura differente in ogni singolo individuo. I deficit rendono la persona affetta da Alzheimer estremamente insicura, all inizio nei compiti più complicati, in seguito anche in quelli più semplici e comuni; è quindi bisognosa di un costante accompagnamento. 3

5 Campanelli d allarme La malattia di Alzheimer colpisce ogni singola persona in modo diverso. È difficile prevedere quali saranno i sintomi e l ordine con cui appariranno: inizialmente possono essere così lievi da passare inosservati sia al malato sia ai suoi familiari. Con il progredire della malattia, però, diventano sempre più evidenti e cominciano ad interferire con le attività quotidiane e la vita di relazione. La Federazione Alzheimer Italia ha stilato un elenco dei dieci sintomi più comuni. I 10 sintomi premonitori 1. Perdita di memoria. È normale dimenticare un impegno, una scadenza o un nome, ma la dimenticanza frequente o un inspiegabile confusione mentale a casa o sul lavoro può significare che c è qualcosa che non va. 2. Difficoltà nelle attività quotidiane. Il malato di Alzheimer potrebbe preparare un pasto e non solo dimenticare di servirlo, ma anche scordare di averlo fatto. 3. Problemi di linguaggio. A tutti capita di non ricordare una parola conosciuta, ma il malato di Alzheimer può dimenticare parole semplici o sostituirle con altre improprie, rendendo difficile da capire quello che dice. 4. Disorientamento nel tempo e nello spazio. È normale dimenticare che giorno della settimana è o quello che si deve comprare, ma il malato di Alzheimer può perdere la strada di casa, non sapere dove è e come ha fatto a trovarsi là. 5. Diminuzione della capacità di giudizio. Un malato di Alzheimer può vestirsi in modo inappropriato, indossando per esempio un accappatoio per andare a fare la spesa o due giacche in una giornata calda. 6. Difficoltà nel pensiero astratto. Per il malato di Alzheimer riconoscere i numeri o compiere calcoli può diventare impossibile. 1+1= 7. La cosa giusta al posto sbagliato. Chiunque può dimenticare dove ha riposto portafoglio o chiavi di casa. Un malato di Alzheimer può mettere un ferro da stiro nel congelatore o un orologio da polso nel barattolo dello zucchero, e non ricordarsi come siano finiti là. 8. Cambiamenti di umore o di comportamento. Tutti siamo soggetti a cambiamenti di umore, ma nel malato di Alzheimer questi sono particolarmente repentini e senza alcuna ragione apparente. 9. Cambiamenti di personalità. Invecchiando tutti possiamo cambiare la personalità, ma un malato di Alzheimer la può cambiare drammaticamente: da tranquillo diventa irascibile, sospettoso o diffidente. 10. Mancanza di iniziativa. È normale per un anziano stancarsi nell eseguire le proprie attività abituali, ma mantenendo vivo l interesse per esse. Il malato di Alzheimer perde progressivamente interesse per tutto. Con il progredire della malattia i sintomi d allarme cominciano ad interferire con le attività quotidiane e la vita di relazione 4

6 Il responso al medico Il primo passo da fare in presenza di un sospetto di demenza è quello di rivolgersi al proprio medico curante 5 Il percorso diagnostico La diagnosi di malattia di Alzheimer è il risultato di un percorso che richiede un attenta osservazione clinica, l esecuzione di alcuni esami e coinvolge sia il medico di famiglia che lo specialista. Quando, sulla base dei sintomi d allarme, vi è un sospetto di demenza, il primo passo da effettuare è quello di rivolgersi al proprio medico curante che potrà decidere di effettuare un breve test atto a valutare grossolani deficit cognitivi e prescrivere una valutazione specialistica. In Italia gli specialisti che si occupano della demenza sono i neurologi, i geriatri e gli psichiatri. Da qualche anno sono omogeneamente distribuite le U.V.A. (Unità di Valutazione Alzheimer), servizi dove è possibile trovare uno specialista esperto nella diagnosi e autorizzato a prescrivere terapie farmacologiche mirate al rallentamento della progressione della malattia e alla gestione dei disturbi comportamentali. Unità di Valutazione Alzheimer (U.V.A.) Le U.V.A. garantiscono il coordinamento tra le competenze specialistiche, il medico di medicina generale e i servizi di assistenza domiciliare. Ad esse spetta il compito di effettuare la diagnosi o di confermare una diagnosi precedente. Garantiscono inoltre la continuità del trattamento terapeutico, dalla prima fase fino a tutto il periodo di osservazione, tramite le visite di controllo semestrali. L elenco delle U.V.A. presenti in ogni Regione è consultabile sul sito web Esami e criteri diagnostici La diagnosi di malattia di Alzheimer è prevalentemente clinica e gli esami strumentali ed ematici di supporto sono volti a escludere altre patologie che possono indurre un quadro di demenza. Il più accreditato tra i criteri diagnostici, nonostante sia stato validato più di 15 anni fa, è quello stilato da un istituto neurologico americano denominato NINCDS-ADRDA (National Institute of Neurological and Communicative Disorders and Stroke - Alzheimer s Disease and Related Disorders Association). L utilizzo di questi criteri consente di fare diagnosi di malattia di Alzheimer. Diagnosi possibile o probabile Durante il percorso diagnostico andranno escluse le altre possibili cause di demenza secondarie a patologie trattabili (depressione, ipotiroidismo, intossicazione da farmaci, deficenze vitaminiche, idrocefalo, lesioni espansive del cervello come tumori o ematoma subdurale). L iter diagnostico prevede la raccolta della storia clinica personale e familiare, la

7 La diagnosi di Alzheimer parte dall esclusione di tutte le altre condizioni che possono causare demenza valutazione dello stato mentale, un esame generale e neurologico, l esecuzione di alcune analisi di laboratorio e di esami strumentali (tac, risonanza magnetica) e la valutazione neuropsicologica e psichiatrica. La diagnosi di malattia di Alzheimer secondo i criteri NINCDS-ADRDA può dunque essere: probabile, quando il quadro clinico di demenza è confermato da test neuropsicologici, la storia è caratteristica (progressione graduale, compromissione della memoria e di altre funzioni cognitive) e sono state escluse altre possibili cause organiche di demenza. possibile, quando il quadro di demenza è clinicamente dimostrato con test neuropsicologici, ma la storia clinica non è caratteristica (ad esempio deficit cognitivo isolato, esordio acuto) e gli esami indicano la presenza di una patologia concomitante sufficiente a produrre demenza, ma non considerata la vera causa della demenza. Tra gli esami di laboratorio vengono effettuati: dosaggio vitamina B12, funzione tiroidea, sierodiagnosi per lue, esami di neuroimaging (Tc o risonanza magnetica dell encefalo). Questi mirano ad escludere lesioni in grado di spiegare il quadro clinico di demenza come tumori, ascessi, idrocefalo, lesioni vascolari ecc. certa, quando il quadro di malattia di Alzheimer ha conferma istologica. Sebbene, quindi, la diagnosi in vita sia probabile secondo i criteri clinici in uso, il livello di incertezza riguarda la causa della malattia, non l essenza clinica che, quando valutata da un centro esperto, assume un livello elevatissimo di certezza relativamente alla prognosi, all evoluzione, ai trattamenti possibili. Dove rivolgersi Il medico del centro U.V.A. deciderà se prescrivere gli accertamenti necessari (test neuropsicologici, neuroimaging ed esami ematici specifici), programmandoli nella propria struttura o inviare il paziente dal medico curante con suggerimento a eseguire tali esami. Dopo l esecuzione degli esami lo specialista, se confermerà l iniziale sospetto diagnostico e se non emergeranno altre patologie in grado di giustificare i sintomi, potrà stadiare la malattia, cioè determinarne il livello di gravità. L iter diagnostico prevede la raccolta della storia clinica, la valutazione dello stato mentale, esami generali e neurologici 6

8 Conoscere per capire Fase lieve, moderata e severa: sono i tre stadi in cu si suddivide il percorso della malattia Il decorso della malattia di Alzheimer varia da persona a persona. La suddivisione del decorso in fasi ha lo scopo unicamente di orientare chi si occupa del malato sulle caratteristiche evolutive, al fine di consentire un adeguata pianificazione dell assistenza e una maggior consapevolezza di quanto potrà accadere e come affrontarlo. Il decorso della malattia può essere suddiviso con approssimazione in tre fasi. Gli stadi della malattia Si considerano classicamente tre fasi o stadi di malattia: fase lieve, fase moderata, fase severa. 1. Fase lieve Nello stadio iniziale la malattia si sovrappone a fasi definibili di normalità o comunque condizioni in cui i deficit cognitivi non riducono le autonomie del malato che, però, inizia ad avere problemi di memoria e deve ricorrere ad accorgimenti come i bigliettini per ricordare avvenimenti, appuntamenti, ecc. In questa fase ha senso introdurre i farmaci capaci di migliorare i sintomi e rallentare l evoluzione della malattia. 2. Fase moderata In questo stadio i malati possono cominciare ad avere seri problemi di autonomia, vanno aiutati a vestirsi, a mangiare e nell igiene personale. Possono presentare con maggior frequenza i disturbi comportamentali. Vanno seguiti 24 ore su 24, sono abbastanza compromessi dal punto di vista cognitivo, possono cominciare ad avere problemi anche nella comprensione del linguaggio orale. 3. Fase severa È lo stadio avanzato di malattia. Il malato passa gradualmente dalla perdita di tutte le autonomie all incapacità di esprimersi e di comprendere, cui si associano, con l avanzare della malattia, l incapacità di deambulare fino all immobilizzazione a letto e all incapacità di deglutire. 7 I disturbi del comportamento Quasi tutti i malati nelle varie fasi di malattia sviluppano disturbi del comportamento che, anche se di difficile inquadramento, si possono sommariamente dividere in sindromi da iperattività e da ipoattività. Le sindromi caratterizzate da iperattività sono quelle che rendono generalmente più difficile la gestione da parte della famiglia; tra queste più frequenti

9 Conoscere l evoluzione della malattia consente di pianificare l assistenza al malato sono l agitazione, l irritabilità, il vagabondaggio, l insonnia. In alternativa, il malato può sviluppare caratteristiche comportamentali contraddistinte da chiusura in sé stesso, con perdita degli interessi, apatia e sindromi che ricordano la depressione. Depressione La depressione è un sintomo molto frequente anche nelle prime fasi di malattia. L atteggiamento da tenere è quello di comprensione e disponibilità ad ascoltare il malato. La depressione può rispondere ai farmaci antidepressivi. Apatia L apatia è l indifferenza verso il mondo circostante che di solito si sviluppa progressivamente in corso di malattia. Può manifestarsi anche come rifiuto di parlare e di interagire con gli altri. Possono essere utili ambienti coinvolgenti che favoriscano una certa attività. Agitazione L agitazione è uno dei disturbi più comuni e in genere si presenta nelle fasi moderata e avanzata di malattia. L agitazione si può manifestare sotto diverse forme: aggressività fisica o verbale, irrequietezza, vagabondaggio, vocalizzazioni, ecc. Bisogna cercare di non reagire d istinto all episodio di aggressività. Per l agitazione può essere utilizzata con successo la musicoterapia e possono avere un ruolo anche le terapie comportamentali. Vagabondaggio Nel malato affetto da demenza che ha perso l orientamento questo tipo di comportamento è particolarmente pericoloso perché potrebbe facilmente portarlo a perdersi in nuovi percorsi. Nelle strutture residenziali sono spesso presenti ambienti protetti, ovvero stanze o giardini studiati in modo che il malato possa vagare senza rischi. Rappresentano, al momento, la soluzione migliore per questo disturbo. Allucinazioni Le allucinazioni più frequenti sono di tipo visivo, favorite anche dal deficit di riconoscimento e di discriminazione tipico della malattia. Il malato può non riconoscere più un familiare, o la casa, rendendosi aggressivo. Le allucinazioni rispondono discretamente alla terapia farmacologica. Delirio I deliri più tipici sono quelli riguardanti idee di furto o di persecuzione. Anche se possono rispondere bene alle terapie farmacologiche, in ogni caso l interazione con il malato è importante; in particolare, occorre fare attenzione a non contraddirlo in maniera violenta e mostrare invece un atteggiamento rassicurante. Anche per i deliri esiste la possibilità di trattamenti farmacologici specifici. I disturbi del comportamento possono svilupparsi in sindromi da iperattività e da ipoattività 8

10 I farmaci per la cura dei sintomi I farmaci oggi disponibili possono migliorare alcuni sintomi cognitivi, funzionali e comportamentali Attualmente la malattia di Alzheimer non è guaribile, ma ci sono farmaci che possono migliorare alcuni sintomi cognitivi, funzionali e comportamentali e numerose tecniche e attività che possono ridurre i disturbi del comportamento e migliorare le prestazioni cognitive. L importanza di rivolgersi quanto prima a un centro U.V.A. nasce dal fatto che i farmaci ad oggi disponibili hanno dimostrato un efficacia maggiore se assunti nella fase iniziale di malattia perché riducono la velocità di progressione dei sintomi. Anche in fasi avanzate di malattia sono possibili cure mediche specifiche e mirate ad altri tipi di problemi che si possono manifestare come, ad esempio, i disturbi del comportamento. Una corretta valutazione medica permette anche di trattare le demenze dovute a cause cosiddette reversibili. Le terapie farmacologiche specifiche per l Alzheimer Con l eccezione delle rare forme di demenza reversibile (quali l idrocefalo normoteso, le sequele di malattie metaboliche o gravi deficit vitaminici, le conseguenze della presenza di lesioni cerebrali espansive) e del deficit cognitivo che si accompagna a forme di grave depressione, in cui è talvolta possibile attraverso adeguate cure restituire la persona alla integrità, la malattia di Alzheimer e le altre forme di demenza degenerativa e vascolare hanno una progressione irreversibile, sebbene molto variabile sia nei tempi che nei modi. I farmaci disponibili possono avere un efficacia sui sintomi della malattia e sull evoluzione, rallentando la progressione verso le fasi più severe. I principali farmaci impiegati in questo senso sono la Rivastigmina, il Donepezil e la Galantamina, molecole appartenenti alla classe degli inibitori dell acetilcolinesterasi, capaci di aumentare la disponibilità di acetilcolina nel cervello dei malati di Alzheimer. Infatti ricerche scientifiche hanno dimostrato che esiste una carenza cerebrale della sostanza acetilcolina, importante per la memoria e il pensiero. L acetilcolina invia 9

11 Le cure oggi disponibili hanno un efficacia maggiore se intraprese nella fase iniziale messaggi da una cellula all altra e viene distrutta dall enzima acetilcolinesterasi in modo che non si accumuli tra le cellule. Gli inibitori dell acetilcolinesterasi (Rivastigmina, Donepezil e Galantamina), sostanze che bloccano l attività dell acetilcolinesterasi, mantengono la disponibilità cerebrale di acetilcolina e possono compensare, ma non arrestare, la distruzione delle cellule provocata dalla malattia. La Rivastigmina è l unico tra questi farmaci ad essere disponibile anche sotto forma di cerotto transdermico, con la capacità cioè di rilasciare gradualmente il principio attivo nel corso delle 24 ore, permettendo il raggiungimento della dose raccomandata. Basta applicarlo una volta al giorno sulla cute della schiena, della parte superiore del braccio o del torace. L esperienza clinica sull utilizzo di Rivastigmina, Donepezil e Galantamina conferma che se questi farmaci sono somministrati precocemente possono aiutare i malati a mantenere più a lungo un sufficiente grado di autonomia, con effetti positivi sui disturbi cognitivi, comportamentali, sull incapacità a svolgere le normali attività della vita quotidiana, rallentando nel contempo la progressione della malattia. Un altro farmaco utilizzato è la Memantina, antagonista del recettore del glutammato, che si è rivelato efficace sui sintomi cognitivi e comportamentali nelle fasi moderata e avanzata di malattia. Questi farmaci in Italia sono rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale, con prescrizione del medico di medicina generale in seguito a compilazione del piano terapeutico redatto dal medico del centro U.V.A. Molta strada rimane ancora da fare per trovare farmaci in grado di modificare in maniera consistente la storia naturale di questa malattia. È uno dei compiti principali della ricerca. Le terapie farmacologiche dei sintomi correlati I disturbi comportamentali e i sintomi psichici che spesso si accompagnano alla demenza possono essere trattati con farmaci. Per questo approccio terapeutico, l esperienza clinica, la conoscenza di molecole generalmente di uso psichiatrico e gli effetti che possono avere in pazienti anziani consente di gestire gli eventuali episodi allucinatori, l aggressività, l insonnia, la depressione, l ansia. Molto spesso questi farmaci, pur non influendo sul decorso della malattia, migliorano la qualità di vita dei pazienti e delle persone che vivono loro accanto. Anche in fasi avanzate di malattia sono possibili cure mediche specifiche per altri tipi di problemi come ad esempio i disturbi del comportamento 10

12 Per aiutare il malato è utile conoscerne bene la personalità e le esperienze 11 Adattarsi ai cambiamenti Per poter far fronte alle difficoltà del malato di Alzheimer è necessario non solo conoscerne bene la personalità e le esperienze vissute, ma anche saperne individuare i bisogni fisici, sociali, emotivi e psicologici. Il modo in cui ci si prende cura del malato può influenzare la sua qualità di vita. Le terapie non farmacologiche Parallelamente allo sviluppo di terapie farmacologiche sono state sviluppate e migliorate alcune procedure cosiddette non farmacologiche. In particolare, nelle fasi iniziali della malattia, quando è ancora conservato un certo grado di apprendimento, si può mirare a una terapia riabilitativa come la riabilitazione della memoria (Memory Training) e la terapia di riorientamento alla realtà (ROT Reality Orientation Therapy). Nelle fasi più avanzate, quando i disturbi del comportamento prendono il sopravvento sul disturbo cognitivo, vi sono altri tipi di intervento, ormai collaudati, che sono di carattere essenzialmente psico-sociale e pongono l attenzione allo stato psichico del paziente e all ambiente in cui è inserito. Particolare attenzione, pertanto, dovrà essere rivolta all ambiente domestico, oltre che alla vita di relazione del malato con le persone che gli stanno vicino. Nell ambiente domestico si deve cercare di evitare la presenza di elementi di possibile pericolo per il malato (tappeti, spigoli, ecc.) e favorire elementi strutturali che possano in qualche modo rilassarlo, magari facendo leva sui suoi ricordi affettivi. Le attività da svolgere devono essere studiate privilegiando le attività di base e quelle significative nella vita del malato. Vi sono poi altre tecniche di sostegno al paziente, più particolareggiate, utilizzate in strutture specializzate. I risultati ottenuti con queste tecniche, spesso comunque associate a un trattamento farmacologico, sono a volte incoraggianti e altre volte più incerti.

13 Il modo in cui ci si prende cura del malato può influenzare la sua qualità di vita Musicoterapia La musica costituisce una via di accesso privilegiata per entrare in contatto con i malati che preservano intatte certe abilità e competenze musicali fondamentali, quali intonazione, sincronia ritmica e senso della tonalità, nonostante il deterioramento cognitivo dovuto alla malattia. La musicoterapia ha come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita, oltre a rivitalizzare l umore, ridurre l aggressività e, ovviamente, stimolare la memoria. L importanza di introdurre la musicoterapia nella riabilitazione dell Alzheimer è supportata da una serie di studi scientifici che hanno valutato attentamente le condizioni degli anziani durante e dopo ogni seduta. Nel cantare una canzone i malati ritrovano le loro origini, i ricordi, le emozioni, i vissuti e gli stati d animo delle esperienze più significative della loro vita. La musicoterapia restituisce al malato fatti, episodi e circostanze altrimenti sommerse dalla malattia e perdute per sempre. Il paziente si scopre ancora capace di cantare e di provare piacere nel condividere un esperienza di gruppo. Pet Therapy La pet therapy ha lo scopo di migliorare la qualità della vita e lo stato generale di benessere. Essa ha effetti benefici anche sui malati di Alzheimer. In particolare la presenza di animali domestici si riflette positivamente su alcuni parametri comportamentali e cognitivi dei pazienti ricoverati nelle residenze. I risultati dell esperienza finora condotte dimostrano che accarezzare e spazzolare il cane, porgergli piccoli bocconi, camminare tenendolo al guinzaglio portano ad un miglioramento dell attenzione e dell interazione tra i malati, una riduzione dei disturbi comportamentali, un miglioramento del tono dell umore e spesso un interazione verbale pertinente al contesto. La capacità di comunicare Uno degli aspetti tipici della malattia è la difficoltà nella comunicazione. La comunicazione umana si può dividere in verbale e non verbale. La prima può essere compromessa fin dai primi stadi della malattia, mentre la seconda persiste più a lungo, La pet therapy può aiutare a migliorare la qualità della vita e lo stato generale di benessere 12

14 Particolare attenzione, pertanto, dovrà essere rivolta all ambiente domestico, oltre che alla vita di relazione del malato con le persone che gli stanno vicino anche nelle fasi più avanzate. Il deficit del linguaggio si inserisce nel contesto della progressiva perdita cognitiva e nel corso della malattia si presenta nella quasi totalità dei malati. All inizio si presenta in genere con un impoverimento del linguaggio spontaneo, difficoltà a trovare il nome delle cose e uso frequente di parole passepartout. Con la progressione della malattia, si assiste a un progressivo impoverimento della struttura del pensiero e a difficoltà anche nelle parole di uso più comune. Nelle fasi finali di malattia la comunicazione diviene praticamente impossibile per il grave deficit di comprensione e l assenza di espressione verbale. La comunicazione verbale può essere favorita da un approccio calmo e propositivo. È necessario prendere l iniziativa rispetto al malato e parlare di un argomento interessante, cercare di comprendere la sua difficoltà a esprimersi e incentivarlo senza diventare aggressivi. Talvolta un notevole miglioramento nella relazione verbale col malato può essere ottenuto dalla semplice correzione di un eventuale deficit percettivo quale la sordità magari trascurato fino a quel momento. Con l avanzare dello stadio di malattia diviene ancora più importante la cosiddetta comunicazione non verbale, cioè il contatto fisico, il tono della voce, l espressione del volto, ecc. Bisogna interpretare i messaggi provenienti dal corpo del malato, che, per esempio, può mostrarsi sofferente senza essere in grado di spiegarlo o di indicare la sede del dolore. 13

15 Vivere con il malato di Alzheimer Il ruolo della famiglia La famiglia e il contesto più generale dell ambiente di vita e relazionale del malato rivestono un ruolo chiave nell assistenza quotidiana. La famiglia non deve però essere lasciata sola nella gestione dei numerosi problemi della vita di ogni giorno. Un supporto importante può venire da una rete efficiente di servizi territoriali, come, per esempio, i centri diurni e l assistenza domiciliare integrata. Anche le associazioni di familiari, con la loro attività di informazione, formazione e sostegno, costituiscono spesso un punto di riferimento per le famiglie. Sul territorio nazionale esistono le associazioni di malati e parenti e istituzioni pubbliche che possono aiutare i parenti e i caregiver. Le strutture di supporto presenti sul territorio sono essenzialmente: l assistenza domiciliare, i centri diurni, i ricoveri di sollievo, il ricovero in Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA). L assistenza domiciliare prevede due tipi di prestazioni: sanitaria (infermieristica, riabilitativa, medicospecialistica) e sociale (aiuto alla persona negli atti della vita di tutti i giorni: lavarsi, vestirsi, nutrirsi). Serve ad evitare l allontanamento del malato dai propri cari. Nei centri diurni il malato, preso in consegna per qualche ora al giorno, può svolgere attività ricreative e piccole attività di riabilitazione cognitiva. Questi centri, che consentono al malato anche di conservare un certo grado di socializzazione, sono indicati soprattutto nelle fasi iniziali o moderate di malattia, per permettere al familiare qualche ora di sollievo. I ricoveri di sollievo sono brevi periodi di ricovero, di solito di un mese, previsti per malati con disabilità. Il ricovero in RSA è invece un ricovero definitivo, una soluzione alla quale si ricorre quando le altre forme di assistenza non sono sufficienti e soprattutto quando la famiglia non è più in grado di sostenere il pesante carico assistenziale rappresentato dalla malattia. Sostegno ai familiari A livello nazionale le principali associazioni che offrono sostegno e consulenza ai familiari e ai malati sono la Federazione Alzheimer Italia www. alzheimer.it e l Associazione Italiana Malattia di Alzheimer ( Le sedi sono a Milano in via Marino 7 per la Federazione Alzheimer Italia - tel e in Via Varazze 6 - tel. 02/ , Linea Verde Alzheimer: per l Associazione Italiana Malattia di Alzheimer. Esistono poi numerose realtà che agiscono a livello locale, sia sostenendo i familiari che fornendo attività di assistenza. Tra quelle più diffuse ricordiamo: Fondazione Manuli di Milano (www. fondazione-manuli.org), Alzheimer Uniti a Roma ( it), Associazione Alzheimer Ricerche a Brescia ( Associazione di ricerca e assistenza delle demenze (Arad) a Bologna ( arad-associazione-ricercaassistenzadelle-demenze), Associazione ricerca sulle demenze (Ard) a Milano ( Alcune volte sono previste anche forme di attività come, per esempio, Alzheimer cafè, che si pone l obiettivo di rispondere all emergente richiesta d aiuto delle famiglie dei malati di Alzheimer, fornendo loro una via per uscire dall isolamento. Uno strumento, quindi, dove familiari, assistenti e volontari, sotto la guida di un esperto, possano ricevere informazioni e scambiarsi esperienze ( e 14

16 In collaborazione con: Depositato presso AIFA in data 19/02/ Stampato nel mese di febbraio 2010

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA ) Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente

Dettagli

Come promuovere il mantenimento delle capacità residue degli anziani affetti da demenza senile?

Come promuovere il mantenimento delle capacità residue degli anziani affetti da demenza senile? Come promuovere il mantenimento delle capacità residue degli anziani affetti da demenza senile? Studio condotto presso i 5 Istituti di cura per anziani della Città di Lugano. Giornata RAI 2011 Lugano 27

Dettagli

Conoscere i volti della demenza. Cosa si deve sapere della malattia di Alzheimer e delle altre demenze

Conoscere i volti della demenza. Cosa si deve sapere della malattia di Alzheimer e delle altre demenze Conoscere i volti della demenza Cosa si deve sapere della malattia di Alzheimer e delle altre demenze Vero o falso? Barrare una casella e controllare la risposta alle pagine seguenti Vero Falso 1 Chi ha

Dettagli

Interventi sul caregiver del paziente affetto da demenza

Interventi sul caregiver del paziente affetto da demenza Interventi sul caregiver del paziente affetto da demenza Dott.ssa Amparo Ortega Ambulatorio di Neuropsicologia Dipartimento di Neurologia ASL 3 Genovese La malattia di Alzheimer è la più comune causa di

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica

Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica

Dettagli

L avversario invisibile

L avversario invisibile L avversario invisibile Riconoscere i segni della depressione www.zentiva.it www.teamsalute.it Cap.1 IL PERICOLO NELL OMBRA Quei passi alle mie spalle quelle ombre davanti a me il mio avversario la depressione

Dettagli

RUOLO E PROBLEMATICHE DEL CAREGIVER NELLA DEMENZA

RUOLO E PROBLEMATICHE DEL CAREGIVER NELLA DEMENZA RUOLO E PROBLEMATICHE DEL CAREGIVER NELLA DEMENZA Ricordare che l 80% dei malati vive in famiglia! (indagine Censis 2006) Chi è il caregiver? (letteralmente: colui che presta assistenza) Un familiare Un

Dettagli

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini IL diabetico anziano Gestione condivisa Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini SEEd srl C.so Vigevano, 35-10152 Torino Tel. 011.566.02.58 - Fax 011.518.68.92 www.edizioniseed.it info@seed-online.it

Dettagli

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno Le demenze Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno LE DEMENZE DEFINIZIONE 1. La demenza definisce uno stato di progressivo decadimento delle funzioni cognitive prodotto da una patologia cerebrale

Dettagli

Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre 2014. Tiziana Sabetta

Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre 2014. Tiziana Sabetta Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie Roma, 25 Novembre 2014 Tiziana Sabetta Nulla rende più fragile e vulnerabile una famiglia dell esordio di una malattia

Dettagli

LINEA VERDE ALZHEIMER 800 679 679

LINEA VERDE ALZHEIMER 800 679 679 LINEA VERDE ALZHEIMER 800 679 679 Rilevazione dalla Linea Verde: 2009/2010 2010/2011 (base: circa 1500 2000) www.alzheimer-aima.it Profilo sociodemografico del caregiver Età del caregiver (media) 56 anni

Dettagli

Psicopatologia dell anziano. Prof.ssa Elvira Schiavina 02 marzo 2016

Psicopatologia dell anziano. Prof.ssa Elvira Schiavina 02 marzo 2016 Psicopatologia dell anziano 02 marzo 2016 Invecchiamento e Psicopatogia Salute mentale dell anziano: nuovo campo della psicopatologia. Affinamento dei criteri di diagnosi, costruzione e validazione di

Dettagli

Il Comune per le demenze: che cosa fa

Il Comune per le demenze: che cosa fa Il Comune per le demenze: che cosa fa Roberta Papi Assessore Politiche Sociosanitarie Comune di Genova La demenza non colpisce solo il paziente, ma tutta la sua famiglia, sulla quale grava l enorme carico

Dettagli

Bambini e nonni insieme per una vita più bella. incontro con la Malattia di Alzheimer

Bambini e nonni insieme per una vita più bella. incontro con la Malattia di Alzheimer Bambini e nonni insieme per una vita più bella incontro con la Malattia di Alzheimer Società Cooperativa Sociale Occhio Magico BAMBINI E NONNI INSIEME PER UNA VITA PIÙ BELLA incontro con la Malattia di

Dettagli

Bocca e Cuore ooklets

Bocca e Cuore ooklets Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari

Dettagli

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie. Keeping Care Complete Sintesi dei risultati internazionali Keeping Care Complete ha l obiettivo di esaminare e creare consapevolezza circa le questioni emotive e sociali associate al trattamento e all

Dettagli

Alcool, disagio psichico e terza età.

Alcool, disagio psichico e terza età. Alcool, disagio psichico e terza età. L ANZIANO PROBLEMATICO E L ACCOGLIENZA NEI SERVIZI 1 DOTT.SSA ANTONELLA SPADA COORDINATRICE DI STRUTTURA DELL ASP DISTRETTO DI FIDENZA PUNTI AFFRONTATI: 1) PRESENTAZIONE

Dettagli

Un sogno assistenziale trasformato in realtà.

Un sogno assistenziale trasformato in realtà. A.R.G.O. Alzheimer Riabilitazione Gestione Ospitalità Un sogno assistenziale trasformato in realtà. simbolicamente Argo era il fedele cane di Ulisse, che nel tempo, a fronte di ogni lontananza e circostanza

Dettagli

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite Federazione Cure Palliative Onlus Cure Palliative - Definizione Le Cure Palliative sono la cura

Dettagli

Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare

Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare Caterina D Ardia Neuropsichiatria Infantile Università Sapienza, Roma Disturbi dello Sviluppo Sono Disturbi che accompagnano la persona

Dettagli

ALZHEIMER: PERCHE UNA DIAGNOSI PRECOCE

ALZHEIMER: PERCHE UNA DIAGNOSI PRECOCE ALZHEIMER: PERCHE UNA DIAGNOSI PRECOCE Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un progressivo allungamento della durata media della vita, e quindi ad un invecchiamento della popolazione, che determina l

Dettagli

Terapie non farmacologiche per i malati di Alzheimer

Terapie non farmacologiche per i malati di Alzheimer WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 3 Edizione Terapie non farmacologiche per i malati di Alzheimer Castellanza, 24 marzo 2015 a cura di Vigato Federico Alla luce degli

Dettagli

Ben-Essere a scuola dell allievo con autismo. Antonella Marchetti

Ben-Essere a scuola dell allievo con autismo. Antonella Marchetti Ben-Essere a scuola dell allievo con autismo Antonella Marchetti QUANTI AUTISMI? n Un epidemiologia incerta: diagnosi-strumentivariabilità: 7-11 anni: 4.8 /1000 18-30 anni: 1.6/1000 Epidemia dove gli strumenti

Dettagli

CONSIGLI PRATICI PER I FAMILIARI DEL PAZIENTE AFASICO

CONSIGLI PRATICI PER I FAMILIARI DEL PAZIENTE AFASICO CONSIGLI PRATICI PER I FAMILIARI DEL PAZIENTE AFASICO Gentile Utente, o questa guida intende fornirle alcune informazioni e consigli sull AFASIA, un disturbo che limita il linguaggio. Nel nostro Ospedale

Dettagli

MODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER

MODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER MODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER Dai primi sintomi alla diagnosi Roberto De Gesu Medico di Med. Generale - Responsabile della attività medica di base e del coordinamento sanitario RSA Cialdini

Dettagli

ANALISI DEI SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE FORNITI AI PAZIENTI CON MALATTIA DI HUNTINGTON (ASADMDH)

ANALISI DEI SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE FORNITI AI PAZIENTI CON MALATTIA DI HUNTINGTON (ASADMDH) 1 ANALISI DEI SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE FORNITI AI PAZIENTI CON MALATTIA DI HUNTINGTON (ASADMDH) Gentile Signora/e, Gioia Jacopini*, Paola Zinzi**, Antonio Frustaci*, Dario Salmaso* *Istituto di

Dettagli

Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma

Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma Il modello descritto nell ICF riflette i cambiamenti di prospettiva

Dettagli

FILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze

FILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze XIX Congresso Nazionale SICP Torino 9 12 Ottobre 2012 Focus on: Fisioterapia in Cure Palliative: quali esperienze e quale formazione specifica? Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema

Dettagli

la comunicazione della diagnosi al malato di Alzheimer

la comunicazione della diagnosi al malato di Alzheimer Gruppo di studio SIGG LA CURA NELLA FASE TERMINALE DELLA VITA la comunicazione della diagnosi al malato di Alzheimer evelina bianchi Firenze 53 Congresso nazionale SIGG 2008 Firenze 53 congresso SIGG evelina

Dettagli

La comunicazione medico-paziente

La comunicazione medico-paziente La comunicazione medico-paziente Prof.ssa Maria Grazia Strepparava Psicologia della comunicazione in ambito sanitario - aa 2004-2005 Competenze che si richiedono al medico Saper capire e spiegare al paziente

Dettagli

PSICOLOGIA E DISABILITÀ Confini e ambiti di sviluppo professionali per lo Psicologo

PSICOLOGIA E DISABILITÀ Confini e ambiti di sviluppo professionali per lo Psicologo 22 maggio 2010 PSICOLOGIA E DISABILITÀ Confini e ambiti di sviluppo professionali per lo Psicologo Valutazione dei vari strumenti alternativi e/o complementari nell approccio alla disabilità intellettiva

Dettagli

COPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!»

COPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!» Neuropatia diabetica «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!» www.associazionedeldiabete.ch Per donazioni: PC 80-9730-7 Associazione Svizzera per il Diabete Association Suisse du Diabète Schweizerische

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

Legga le informazioni che seguono e poi risponda alla domanda:

Legga le informazioni che seguono e poi risponda alla domanda: La scoperta del gene responsabile della fibrosi cistica ha permesso la messa a punto di un test genetico per identificare il portatore sano del gene della malattia. Si è aperto quindi un importante dibattito

Dettagli

Caratteristiche dell indagine

Caratteristiche dell indagine L indagine condotta dall Associazione Vivere senza dolore Negli ultimi mesi si è parlato spesso di dolore in vari contesti, dove è stato possibile ascoltare la voce di esperti, medici, politici, aziende

Dettagli

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità salute Art. 32 della Costituzione Italiana: la Repubblica tutela la salute

Dettagli

Badanti e Assistenti Familiari Specializzati

Badanti e Assistenti Familiari Specializzati Presidenza della Giunta Regionale Provincia di Catanzaro Provincia di Cosenza Regione Calabria Ass. Formazione Professionale Corso di Formazione gratuito per Badanti e Assistenti Familiari Specializzati

Dettagli

Accettazione della malattia diabetica e la famiglia. Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa

Accettazione della malattia diabetica e la famiglia. Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa Accettazione della malattia diabetica e la famiglia Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa Malattia cronica Condizione patologica che dura tutta la vita Medico deviazione da una norma biologica. Oggettività

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

Medicina di famiglia e UVA. Un rapporto complesso da intensificare ovvero Il futuro della continuità assistenziale per le persone affette da demenza

Medicina di famiglia e UVA. Un rapporto complesso da intensificare ovvero Il futuro della continuità assistenziale per le persone affette da demenza 52 Congresso Nazionale SIGG Paese vecchio, assistenza nuova: il caso Italia Firenze, 1 dicembre 2007 Medicina di famiglia e UVA. Un rapporto complesso da intensificare ovvero Il futuro della continuità

Dettagli

Convegno: La Sclerosi sistemica Progressiva I progressi diagnostici e terapeutici nel 2016

Convegno: La Sclerosi sistemica Progressiva I progressi diagnostici e terapeutici nel 2016 S.C. Medicina Interna : prof. Marco Scudeletti Rapallo: Hotel Europa - 16 gennaio 2016 Convegno: La Sclerosi sistemica Progressiva I progressi diagnostici e terapeutici nel 2016 Il Ruolo del Paziente Informato.

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

IL LAVORO D EQUIPE TRA LAVORO DI RETE E RETE SOCIALE

IL LAVORO D EQUIPE TRA LAVORO DI RETE E RETE SOCIALE IL LAVORO D EQUIPE TRA LAVORO DI RETE E RETE SOCIALE Persone al centro Quarrata, 21 febbraio 2009 IL LAVORO DI RETE E un processo finalizzato/tendente a legare fra loro più persone tramite connessioni

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

L approccio zooantropologico alla pet therapy

L approccio zooantropologico alla pet therapy Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali L approccio zooantropologico alla pet therapy Cos è la zooantropologia La zooantropologia è quella disciplina che studia la relazione uomo-animale

Dettagli

Riconoscere e gestire le urgenze in R.S.A.: adeguatezza degli invii in Pronto Soccorso

Riconoscere e gestire le urgenze in R.S.A.: adeguatezza degli invii in Pronto Soccorso Riconoscere e gestire le urgenze in R.S.A.: adeguatezza degli invii in Pronto Soccorso Dott. Francesco Russi Assistente D.E.A. Humanitas gavazzeni Bergamo Cominciamo bene dalla parte del P.S Non e possibile!!!

Dettagli

La Malattia di Alzheimer: sviluppi scientifici, servizi e terapie non farmacologiche

La Malattia di Alzheimer: sviluppi scientifici, servizi e terapie non farmacologiche La Malattia di Alzheimer: sviluppi scientifici, servizi e terapie non farmacologiche La gestione dei disturbi comportamentali tramite interventi di Musicoterapia e Terapia della Bambola con pazienti affetti

Dettagli

STUDI SU MATERIALE GENETICO

STUDI SU MATERIALE GENETICO Istituto Oncologico Veneto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Ospedale Busonera I.O.V. ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO I.R.C.C.S. STUDI SU MATERIALE GENETICO Comitato Etico Istituto Oncologico

Dettagli

Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento

Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento Arezzo, 18 marzo 2006 Ordine dei Medici, Viale Giotto 134 Dott.

Dettagli

Il 65% dei pazienti seguiti dagli psichiatri italiani soffre di schizofrenia, il 29% di disturbo bipolare e il 5% di disturbo schizoaffettivo.

Il 65% dei pazienti seguiti dagli psichiatri italiani soffre di schizofrenia, il 29% di disturbo bipolare e il 5% di disturbo schizoaffettivo. Keeping Care Complete Psychiatrist Survey Focus sull Italia Background Obiettivo dell indagine Keeping Care Complete è comprendere - in relazione alle malattie mentali gravi - quale ruolo e quale influenza

Dettagli

corso di FIORI DI BACH 18 ore Corso Gratuito per gli allievi che frequentano i percorsi o i minipercorsi Frequenza non obbligatoria

corso di FIORI DI BACH 18 ore Corso Gratuito per gli allievi che frequentano i percorsi o i minipercorsi Frequenza non obbligatoria C O R S O D I F O R M A Z I O N E Professionale 18 ore Corso Gratuito per gli allievi che frequentano i percorsi o i minipercorsi Frequenza non obbligatoria Ente NO-PROFIT di Formazione Professionale Riconosciuto

Dettagli

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una IL PROGRAMMA TEACCH Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una presa in carico globale in senso sia

Dettagli

Si riportano di seguito in forma grafica gli esiti della ricerca:

Si riportano di seguito in forma grafica gli esiti della ricerca: UN PROGETTO DI RICERCA IN MATERIA DI TERAPIA E ATTIVITA ASSISTITA DAGLI ANIMALI NEL CENTRO SERVIZI ALZHEIMER DELLA VILLA GIOVANNI XXIII DI BITONTO IN COLLABOTRAZIONE CON L ASSOCIAZIONE WILLIE.IT * Nicola

Dettagli

Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015

Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 IL DOVERE E IL DIRITTO DI DARE VOCE E CURA AL DOLORE DELLA PERSONA NON IN GRADO DI RIFERIRLO Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 Il dolore è il più soggettivo tra

Dettagli

AllenAPP: nuove tecnologie e quotidianità. Ausili per la disabilità cognitiva

AllenAPP: nuove tecnologie e quotidianità. Ausili per la disabilità cognitiva AllenAPP: nuove tecnologie e quotidianità Ausili per la disabilità cognitiva UN TEMA CHE RIGUARDA circa 750mila persone in Italia hanno disabilità cognitive. Le cause sono diverse: genetiche ( ad esempio

Dettagli

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite Federazione Cure Palliative Onlus Cure Palliative - Definizione Le Cure Palliative sono la cura

Dettagli

L uso e il significato delle regole (gruppo A)

L uso e il significato delle regole (gruppo A) L uso e il significato delle regole (gruppo A) Regole organizzative: devono essere rispettare per far sì che la struttura possa funzionare e che si possa vivere in un contesto di rispetto reciproco; Regole

Dettagli

SOSORT INTERNATIONAL SOCIETY ON SCOLIOSIS ORTHOPAEDIC AND REHABILITATION TREATMENT

SOSORT INTERNATIONAL SOCIETY ON SCOLIOSIS ORTHOPAEDIC AND REHABILITATION TREATMENT Standard per la gestione terapeutica della scoliosi idiopatica mediante corsetti nella pratica clinica quotidiana e nella ricerca clinica I criteri SOSORT per il trattamento ortesico Esperienza e competenza

Dettagli

L APPLICABILITA DEL METODO VALIDATION

L APPLICABILITA DEL METODO VALIDATION Sostenere i bisogni delle persone affette da demenza - Nuove prospettive 24 25 Ottobre 2014 Bolzano L APPLICABILITA DEL METODO VALIDATION Colloqui individuali - Esperienze di gruppo CINZIA SIVIERO WWW.METODOVALIDATION.IT

Dettagli

Terapia del dolore e cure palliative

Terapia del dolore e cure palliative Terapia del dolore e cure palliative { Legge 38/10 e alcuni dati sulla sua applicazione Dott. Angelo G. Virtuani Ordine dei Medici Chirurghi Monza Sabato 9 novembre 2013 Legge N.38 del 15/03/2010 - G.U.

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

I sentimenti causati da perdita e separazione. Dr.ssa Barbara Ottaviani

I sentimenti causati da perdita e separazione. Dr.ssa Barbara Ottaviani I sentimenti causati da perdita e separazione Dr.ssa Barbara Ottaviani Il confronto con la fine della vita - La morte fa ancora parte della nostra cultura? - Siamo ancora capaci di rappresentarla, di immaginarla?

Dettagli

I Disturbi Specifici di Apprendimento. Brembati Federica Roberta Donini

I Disturbi Specifici di Apprendimento. Brembati Federica Roberta Donini I Disturbi Specifici di Apprendimento Dott.ssa Brembati Federica Dott.ssa Roberta Donini Il disturbo specifico di apprendimento L uso del termine disturbo specifico dell apprendimento si riferisce a difficoltà

Dettagli

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali - 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE Capo I Finalità e disposizioni generali Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 (Finalità) (Definizioni) (Pianificazione regionale) (Campagne di informazione)

Dettagli

AL PAZIENTE CON MIELODISPLASIA E AI SUOI FAMILIARI

AL PAZIENTE CON MIELODISPLASIA E AI SUOI FAMILIARI ASSISTENZA PSICOLOGICA AL PAZIENTE CON MIELODISPLASIA E AI SUOI FAMILIARI dott.ssa Carmela Tanese (Taranto) psiconcologa con il supporto incondizionato di Persone famiglie Spesso le persone le famiglie

Dettagli

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE Servizio Risorse Umane e Relazioni Sindacali delegato dal Direttore Generale dell Azienda con

Dettagli

Aspetti psicologici della vulvodinia. Dott.ssa Chiara Micheletti Consulente per la psicoterapia H San Raffaele - Resnati Milano. obiettivi Quando deve intervenire lo psicoterapeuta. Cosa deve fare. Cosa

Dettagli

Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L'autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione)

Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L'autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L'autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull'uso

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE

CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE IX Legislatura Proposta di legge "Interventi regionali in favore di soggetti affetti da malattia di Alzheimer e sindromi dementigene ad essa correlate" Proponente Michelangelo

Dettagli

POLIAMBULATORIO SPECIALISTICO SANTA MARTA

POLIAMBULATORIO SPECIALISTICO SANTA MARTA POLIAMBULATORIO SPECIALISTICO SANTA MARTA Una REALTA INNOVATIVA per la DIAGNOSI e la PRESA in CURA della PERSONA AFFETTA da DEPRESSIONE RISPONDERE alle ESIGENZE e GARANTIRE l ASSISTENZA della POPOLAZIONE

Dettagli

Fattori di stress e bisogni della famiglia: il vissuto delle persone. familiari. Dai dati della Ricerca Fondazione Cesare Serono- CENSIS(2012)

Fattori di stress e bisogni della famiglia: il vissuto delle persone. familiari. Dai dati della Ricerca Fondazione Cesare Serono- CENSIS(2012) Fattori di stress e bisogni della famiglia: il vissuto delle persone con autismo e dei loro familiari Dai dati della Ricerca Fondazione Cesare Serono- CENSIS(2012) Dr. Marco Pontis, pedagogista, formatore

Dettagli

Le cure palliative all IRCCS Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia

Le cure palliative all IRCCS Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia Informazioni per pazienti e familiari Le cure palliative all IRCCS Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia Le cure palliative all IRCCS Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia Gentile Signore/a,

Dettagli

PraenaTest. Esame non invasivo delle trisomie nel feto. Qualità dall Europa ORA NUOVO. Brochure informativa per gestanti

PraenaTest. Esame non invasivo delle trisomie nel feto. Qualità dall Europa ORA NUOVO. Brochure informativa per gestanti ORA NUOVO PraenaTest express Esito in 1 settimana PraenaTest Qualità dall Europa Esame non invasivo delle trisomie nel feto Brochure informativa per gestanti Care gestanti, Tutti i futuri genitori si chiedono

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

COS E LA MALATTIA DI ALZHEIMER?

COS E LA MALATTIA DI ALZHEIMER? COS E LA MALATTIA DI ALZHEIMER? E la forma più frequente di demenza. La DEMENZA è la perdita delle funzioni intellettive (il RICORDARE, il PENSARE, il RAGIONARE) di gravità tale da rendere la persona malata

Dettagli

La rete dei neuropsicologi nella macro UVA del IRCCS San Martino/IST. Luisa Emma Bosia U.O. NEUROLOGIA

La rete dei neuropsicologi nella macro UVA del IRCCS San Martino/IST. Luisa Emma Bosia U.O. NEUROLOGIA La rete dei neuropsicologi nella macro UVA del IRCCS San Martino/IST Luisa Emma Bosia U.O. NEUROLOGIA L importanza di lavorare in rete Il concetto di rete implica il riferimento ad un tessuto di relazioni

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

IL RUOLO DELL INFERMIERE

IL RUOLO DELL INFERMIERE A06 152 Maria Grazia Belvedere Paolo Ruggeri IL RUOLO DELL INFERMIERE NELL ASSISTENZA AL PAZIENTE AFFETTO DA IPERTENSIONE ARTERIOSA POLMONARE ANALISI DI UN CASO CLINICO E REVISIONE DELLA LETTERATURA Copyright

Dettagli

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute CHE COS È È una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati che aiuta a descrivere i cambiamenti

Dettagli

Gruppo Sostegno Alzheimer Fidenza. L esperienza del Gruppo di Auto Mutuo Aiuto "Le Nostre Storie" di Fidenza

Gruppo Sostegno Alzheimer Fidenza. L esperienza del Gruppo di Auto Mutuo Aiuto Le Nostre Storie di Fidenza Gruppo Sostegno Alzheimer Fidenza L esperienza del Gruppo di Auto Mutuo Aiuto "Le Nostre Storie" di Fidenza Buongiorno, mi chiamo Sozzi Ermanno, faccio parte del Gruppo di Auto Mutuo Aiuto Le Nostre Storie

Dettagli

Prof. Tarcisio Niglio CURE PALLIATIVE

Prof. Tarcisio Niglio CURE PALLIATIVE Prof. Tarcisio Niglio Anno Accademico 2012-2013 Corso Triennale in Scienze Infermieristiche III anno 2 semestre CURE PALLIATIVE Troverete copia di queste diapositive nel sito internet: www.tarcisio.net

Dettagli

La mediazione sociale di comunità

La mediazione sociale di comunità La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati

Dettagli

COME COMPORTARSI E RAPPORTARSI CON ALLIEVI E GIOCATORI DURANTE LE LEZIONI E GLI ALLENAMENTI.

COME COMPORTARSI E RAPPORTARSI CON ALLIEVI E GIOCATORI DURANTE LE LEZIONI E GLI ALLENAMENTI. COMECOMPORTARSIERAPPORTARSICONALLIEVIEGIOCATORI DURANTELELEZIONIEGLIALLENAMENTI. CONSIGLIESUGGERIMENTI Siribadisce,comedettoinaltreoccasioniquandosièparlatodimetodologia,il concettodifondamentaleimportanzacheè:nondilungarsitroppodurantele

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI

GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI FASIE è una associazione senza scopo di lucro che persegue lo scopo di garantire ai propri assistiti trattamenti sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre,

Dettagli

DEMENZA DI ALZHEIMER : dalle cure all assistenza

DEMENZA DI ALZHEIMER : dalle cure all assistenza Bassano del Grappa 11 ottobre 2014 DEMENZA DI ALZHEIMER : dalle cure all assistenza Presentazione dell Associazione Angelino Bordignon Presidente A. M. A. d. L Alzheimer è una malattia per l intera famiglia

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

SIDS : SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE. Suggerimenti per gli operatori che entrano in contatto con una famiglia colpita

SIDS : SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE. Suggerimenti per gli operatori che entrano in contatto con una famiglia colpita SIDS : SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE Suggerimenti per gli operatori che entrano in contatto con una famiglia colpita Obiettivo e metodo Obiettivo: Metodo: fornire spunti di riflessione e consigli pratici affinché

Dettagli

paziente e della famiglia Maria Paola Barbieri

paziente e della famiglia Maria Paola Barbieri La presa in carico del paziente e della famiglia Maria Paola Barbieri La demenza è una malattia: Frequente: In Italia sono 1.000.000 circa i casi di demenza e circa 3 milioni di familiari sono coinvolti

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle

Dettagli

1 LA GESTIONE INTEGRATA LA GESTIONE ATTUALE

1 LA GESTIONE INTEGRATA LA GESTIONE ATTUALE LA GESTIONE ATTUALE 1 LA GESTIONE INTEGRATA 2 specialisti famiglia e associazioni centro diabetologico centro diabetologico medico di base medico di base persona con diabete specialisti famiglia e associazioni

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

SERVIZIO DI REUMATOLOGIA

SERVIZIO DI REUMATOLOGIA SERVIZIO DI REUMATOLOGIA ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L EDUCAZIONE DEMOGRAFICA SEZIONE DI ROMA I REUMATISMI COME PREVENIRLI E CURARLI Le malattie reumatiche, denominate con varie terminologie (reumatismi,

Dettagli

Cos è la Psicoterapia

Cos è la Psicoterapia Cos è la Psicoterapia La psicoterapia è una forma di trattamento dei disturbi psichici e della sofferenza umana. Esistono varie forme di psicoterapia, dalla psicoanalisi alla psicoterapia cognitiva e comportamentale.

Dettagli

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto

Dettagli

Il vostro bambino e lo Screening Neonatale

Il vostro bambino e lo Screening Neonatale Il vostro bambino e lo Screening Neonatale Guida per i Genitori A cura di: Centro Fibrosi Cistica e Centro Malattie Metaboliche AOU A. Meyer, Firenze Cari genitori, la Regione Toscana, secondo un programma

Dettagli

PROGETTO UILP Basilicata SPORTELLO ASCOLTO UN PROGETTO SPERIMENTALE E INNOVATIVO

PROGETTO UILP Basilicata SPORTELLO ASCOLTO UN PROGETTO SPERIMENTALE E INNOVATIVO Potenza,19 settembre 2014 PROGETTO UILP Basilicata SPORTELLO ASCOLTO UN PROGETTO SPERIMENTALE E INNOVATIVO I primi segni di invecchiamento iniziano con il pensionamento, perché nella nostra società l uomo

Dettagli

Salute percepita nella ASL 8 di Cagliari

Salute percepita nella ASL 8 di Cagliari Salute percepita nella ASL 8 di Cagliari Servizio Igiene e Sanità Pubblica Direttore Dott. Giorgio Carlo Steri Database PASSI 2010 2013 % (IC95%) Percezione del proprio stato di salute: Buono Discreto

Dettagli