Consiglio comunale straordinario Faenza, sabato 28 novembre 2015
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- Muzio Caruso
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1 Consiglio comunale straordinario Faenza, sabato 28 novembre 2015
2 Manuela Rontini Consigliere regionale Presidente della Commissione «Territorio Ambiente Mobilità» dell Emilia-Romagna
3 «Lavoro, lavoro, lavoro: sarà la nostra ossessione. I giovani, le loro aspettative, le loro competenze, tutte le persone che in questi sette anni di crisi hanno visto mettere in discussione quanto costruito nella propria vita, le imprese che hanno continuato ad investire sul territorio e che devono tornare ad essere motore di crescita e dinamismo sociale ed economico della nostra regione. Con quest obiettivo, con determinazione, assumiamo come priorità dell'azione di governo il contrasto alla disoccupazione. Intendiamo realizzare una politica di sviluppo capace di investire sui settori oggi in grado di generare un occupazione qualificata, perché è inutile pensare che si tornerà, per ogni filiera produttiva, a tempi di stagioni fa. Favorire il Rinascimento della nostra vocazione manifatturiera, attrarre nuovi investimenti produttivi, incentivare l'industria creativa e la produzione culturale, preservare ed innovare l'artigianalità insita nelle eccellenze del Made in Italy, tra le quali vi è la moda, ma vi sono anche e soprattutto i prodotti agroalimentari». (Stefano Bonaccini, 26 gennaio 2015).
4 Nel luglio 2015 la Regione Emilia-Romagna, facendo seguito agli impegni presi dal Presidente Bonaccini nelle sue dichiarazioni programmatiche davanti all'assemblea legislativa, ha sottoscritto il Patto per il lavoro con le istituzioni locali, le università, le parti sociali datoriali e sindacali, il forum del terzo settore. L impegno è a collaborare per realizzare le linee strategiche, le azioni e gli strumenti capaci di generare sviluppo e una nuova coesione sociale. La Regione si candida così ad essere protagonista di una nuova rivoluzione industriale e fa squadra per dimezzare la disoccupazione (portandola al 4,5%) entro la fine della legislatura, mettendo in campo risorse per quasi 15 miliardi di euro, con una forte attenzione per la legalità.
5 «Ci impegniamo tutti a fare la nostra parte». (Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna) «Il Patto è il segno di una rinnovata volontà di puntare allo sviluppo dell'economia e dell'occupazione». (Maurizio Marchesini, presidente regionale di Confindustria) «È un risultato non scontato e un modello con valenza nazionale». (Vincenzo Colla, segretario regionale della Cgil) «Il merito principale dell'intesa consiste nella capacità di costruire azioni concrete per lo sviluppo». (Giorgio Graziani, segretario regionale della Cisl) «Accordo positivo, può aprire la strada a importanti innovazioni sul fronte del lavoro e alla ripresa». (Mauro Tonello, presidente Coldiretti Emilia-Romagna)
6 Punto di partenza del documento è la convinzione che la crescita della nostra società e la sua capacità di generare buona occupazione si fondino: - sull'aumento della capacità di creare valore aggiunto, agendo sullo sviluppo e sulla diffusione delle conoscenze e delle competenze e, quindi, su un ampia capacità di innovazione nella produzione e nei servizi alle imprese, alla persona ed alla comunità; - sulla piena affermazione della legalità in ogni ambito e in particolare in ogni relazione di lavoro; - sulla capacità di stimolare investimenti che, migliorando la qualità della vita collettiva, generino nuove occasioni di occupazione; - sull'azione di riordino istituzionale, efficientamento organizzativo e semplificazione normativa avviata dalla Regione, ma estesa all'intero assetto istituzionale presente nell'ambito regionale; - sull'avvio e consolidamento di un metodo di definizione e attuazione delle politiche pubbliche centrate sulla condivisione delle scelte strategiche e sull integrazione dei fondi regionali, nazionali ed europei; - su un sistema di welfare come leva per creare buona e nuova occupazione, ridurre le disuguaglianze e migliorare la coesione sociale.
7 Il documento individua gli ambiti di sviluppo e propone i relativi interventi prioritari: il lavoro viene declinato in rapporto alle persone, alle comunità, alle imprese e ai territori, alla legalità e alla semplificazione. Persone e lavoro: creazione di un Agenzia regionale per il lavoro e rafforzamento del sistema educazione - formazione - lavoro, che possiamo definire ER dual Education. Comunità e lavoro: con il nuovo welfare e i nuovi lavori sociali, il terzo settore e l autorganizzazione sociale. Sviluppo, imprese e lavoro: attraverso l internazionalizzazione, l attivazione della legge regionale 14/2014 sull attrattività, l innovazione, la qualità e il rafforzamento competitivo del sistema produttivo, nuove imprese e sviluppo delle competenze. Territorio e lavoro: qualità del territorio e investimenti in particolare attraverso un piano per la sicurezza e la manutenzione del territorio (a partire da un nuovo piano regionale per una regione senza amianto ), un piano per la casa, un piano per la mobilità e un piano per l edilizia scolastica. Legalità e lavoro: contrastare ogni tentativo di infiltrazione nell economia legale da parte della criminalità organizzata e la negazione di diritti fondamentali nel lavoro, agendo su appalti, anticorruzione e gestione dei beni sequestrati e confiscati. Semplificazione e lavoro: avviato il processo di riordino istituzionale, la Giunta ritiene di dotarsi di una task force per realizzare, anche attraverso il confronto con le parti sociali, la semplificazione normativa e l'efficientamento organizzativo.
8 Le azioni descritte nel testo e negli allegati seguenti si fondano su una comune rilettura delle trasformazioni avvenute nell economia mondiale, italiana e regionale e si realizzano con un Patto che richiede ad ognuna delle componenti attive della nostra società di partecipare alle scelte, assumendosene responsabilità, nella convinzione che questa azione collettiva, che la nostra regione può realizzare, possa agire come traino della ripresa dell'intero Paese. Il Patto per il Lavoro è un patto di legislatura che prevede, anche attraverso i tavoli già istituiti presso gli assessorati regionali, il coinvolgimento delle parti firmatarie per un confronto preventivo sui contenuti delle principali azioni e dei provvedimenti da intraprendere in attuazione e in coerenza con quanto condiviso. Gli impegni assunti saranno oggetto di un monitoraggio periodico, che vedrà partecipi le parti firmatarie con riunioni almeno semestrali, con riferimento allo stato di avanzamento della spesa e delle azioni intraprese, attraverso la raccolta ed il presidio dei dati relativi a ciascuna linea strategica di intervento. In un ottica di trasparenza e accountability dell'azione pubblica, il Patto sarà anche oggetto di valutazione: sarà realizzato un Piano Unitario di Valutazione per misurare da un punto di vista qualitativo l'efficacia e l'impatto dell'azione integrata dei Fondi europei, regionali e nazionali sul sistema regionale in termini di sviluppo e occupazione.
9 L approccio unitario della nuova programmazione L Emilia-Romagna è stata la prima Regione ad approvare, il 15 luglio 2014 in Assemblea legislativa, e a presentare all Unione europea, i Programmi operativi regionali, che definiscono le priorità e gli obiettivi degli investimenti. Nel dettaglio: - Fse: adottato dalla Commissione europea il 12 dicembre Fesr: adottato dalla Commissione europea il 12 febbraio Feasr (o Psr): adottato dalla Commissione europea il 26 maggio 2015 La strategia adottata dalla Regione sui Fondi strutturali e di investimento europei è di garantire un forte coordinamento tra i programmi per massimizzare capacità di spesa ed efficacia degli interventi; semplificare l'accesso alle risorse; assicurare la trasparenza.
10 2,5 miliardi di euro le risorse a disposizione Nel periodo 2014/2020: - alla formazione andranno 786 milioni di (Fse); - alle attività produttive, ricerca, competitività 481 milioni (Fesr); - all agricoltura 1 miliardo e 189 milioni di euro (Feasr). Sono già partiti i primi bandi.
11 Fse: fondo sociale europeo Ammontano a 786 milioni di euro le risorse del programma operativo del Fondo sociale europeo (Fse). Obiettivi: - completare, consolidare e qualificare l infrastruttura formativa regionale in tutte le sue componenti, per una scuola più vicina alle imprese; - creare lavoro, investendo sulle competenze delle persone, le eccellenze delle imprese e la creatività del territorio.
12 Fse: fondo sociale europeo
13 Fesr: fondo europeo per lo sviluppo regionale Vale 482 milioni di euro il programma operativo del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr): metà delle quali sono destinate alla ricerca e alle piccole e medie imprese. Obiettivi: - superare entro il 2020 il 2% del Pil destinato a ricerca e sviluppo e portare l export al 50%; - riprendere un percorso di crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva: - innalzando il livello di competitività ed attrattività della regione attraverso il supporto alla ricerca, agli investimenti e all internazionalizzazione; - investendo sulla produzione e circolazione di conoscenza, innovazione e creatività; - sostenendo la qualificazione del capitale territoriale ed i fattori di coesione che gli sono propri; - mantenendo alta l attenzione sulle competenze e su tutti quei fattori di coesione in grado di generare un elevato dinamismo del sistema regionale.
14 Fesr: fondo europeo per lo sviluppo regionale
15 Fondo Energia Il Fondo Energia è un fondo rotativo di finanza agevolata, a compartecipazione privata, destinato al finanziamento della green economy. Agevola gli investimenti delle imprese per l efficientamento energetico, la produzione di energia da fonti rinnovabili e la realizzazione di impianti tecnologici che consentano la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali. I finanziamenti vanno da un minimo di 20 mila euro fino a 1 milione di euro e sono concessi per una durata massima di 84 mesi a un tasso annuo effettivo globale (Taeg) pari a Euribor + 1.3%, grazie alla provvista pubblica a tasso zero che copre il 70% del finanziamento. Le domande possono essere presentate sul sito del Fondo Energia entro le ore 17 del 31 dicembre L'impresa beneficiaria deve rendicontare almeno il 50% degli investimenti inseriti a progetto entro il 31/03/2016. È gestito dal raggruppamento temporaneo d imprese formato dai Confidi regionali Unifidi- Fidindustria. Diverse le banche convenzionate con il fondo: tutte le Banche di Credito cooperativo dell Emilia-Romagna, la Banca Popolare dell Emilia-Romagna, il Banco Popolare (che comprende l ex Banco di San Geminiano e San Prospero e l ex Banca Popolare di Lodi) e la Banca Popolare di Ravenna.
16 Fondo StartER Il Fondo StartER è un fondo rotativo di finanza agevolata per le pmi. Ha lo scopo di sostenere gli investimenti delle nuove imprese compresi consorzi, società consortili e società cooperative aventi sede legale e/o operativa in Emilia-Romagna e costituite dopo il 1 gennaio Il finanziamento non può superare l 85% dell importo del progetto presentato ed è coperto per l 80% da provvista derivante da fondi pubblici del Por Fesr a tasso 0 e per il 20% dai finanziamenti concessi dagli istituti di credito privati convenzionati a un tasso massimo del 5%. Il periodo di ammortamento va da un minimo di 18 a un massimo di 84 mesi. Le domande possono essere presentate entro le ore 10 del 31 dicembre 2015, salvo esaurimento fondi. È richiesta la rendicontazione di almeno il 50% entro e non oltre 31/03/2016.
17 Attenzione alle persone fragili e vulnerabili «Il nostro compito è creare le condizioni affinché le persone che si trovano in situazione di disagio non rischino la marginalità sociale».
18 Legge 14/2014 sull attrattività e competitività Cosa prevede: - la stipula di accordi (contengono gli impegni reciproci dei contraenti) per l insediamento e lo sviluppo di nuove imprese; - la riduzione del carico burocratico; - agevolazioni fiscali per nuove imprese innovative, sostegno all aggregazione e al rafforzamento dei Consorzi fidi per il credito; - un premio regionale per la responsabilità sociale d impresa; - misure di contrasto alle delocalizzazioni produttive. In arrivo: pubblicazione del bando di avviso pubblico per intercettare possibili investitori italiani e stranieri (aziende ad alto contenuto di innovazione, nuova occupazione). Nel bilancio di previsione : 25 milioni di euro di risorse dedicate.
19 Nuova legge urbanistica: il nuovo scenario richiede un adeguamento degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica per affrontare la sfida della rigenerazione dei sistemi insediativi esistenti verso l azzeramento del consumo di suolo Semplificazione - sburocratizzazione - partecipate (con l impegno di dimezzarle nella legislatura) - Area Vasta Romagna Legalità (dopo la creazione della consulta regionale e il rafforzamento dell osservatorio, l obiettivo è elaborare un testo unico delle disposizioni in materia) Turismo (modifica della legge regionale 7/98: dalla logica del «prodotto» a quella del «territorio», promozione delle destinazioni)
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