GAL Gardavaslabbia scrl Piano di Sviluppo Locale Check Listt ORGOGLIO RURALE VIVERE BENE IN UN AREA MONTANA DOCUMENTO DI SINTESI

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1 ORGOGLIO RURALE VIVERE BENE IN UN AREA MONTANA REG CE 1698/2005 DOCUMENTO DI SINTESI Analisi preliminare al processo di V.A.S. Decreto Dirigente Unità Organizzativa 10 Giugno 2008 n Pubblicato sul 4 supplemento straordinario del BURL di venerdì 13 giugno 2008 Gruppo di Azione Locale GardaValsabbia Ottobre 2008 Via Ragazzi del 99, Salò Brescia info@gal-gardavaslabbia.it 1

2 1. INTRODUZIONE IL PSL E LA VAS DOCUMENTO DI INQUADRAMENTO PRELIMINARE DEL PSL DEL GAL GARDAVALSABBIA ANALISI DI CONTESTO INQUADRAMENTO TERRITORIALE INQUADRAMENTO RISPETTO ALLA RETE NATURA SIC CIMA COMER SIC MONTE CAS PUNTA CORLOR SIC VALVESTINO SIC CORNO DELLA MAROGNA ZPS ALTO GARDA BRESCIANO ZPS VAL CAFFARO RAPPORTO TRA PSL E VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA INTERAZIONE TRA PROGETTI E COMPONENTI AMBIENTALI E SOCIO-ECONOMICHE CONCLUSIONI

3 1. INTRODUZIONE Il presente documento assolve al duplice scopo di fornire alla Regione Lombardia gli elementi conoscitivi di cui al bando per la selezione dei Piani di Sviluppo Locale Reg. CEE 1698/2005 PSR Asse IV - Leader e di informare i soci del GAL Gardavalsabbia e i soggetti del territorio delle tematiche inerenti il processo di Valutazione Ambientale Strategica del. Il D.Lgs. 152/2006, che recepisce la Direttiva 2001/42/CE, e le modifiche apportate dal D.Lgs. 4/2008 prevedono che la Valutazione Ambientale Strategica venga effettuata per tutti i piani e programmi: - che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l approvazione, l autorizzazione, l area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati degli allegati II, III e IV del decreto; - per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione di incidenza ai sensi dell articolo 5 del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni. In Lombardia le modalità attuative del processo di Valutazione Ambientale Strategica sono definite dalla Deliberazione di Consiglio Regionale n. VIII/351 del 13 marzo 2007 Indirizzi generali per la valutazione di piani e programmi (articolo 4, comma 1, l.r. 11 marzo 2005, n. 12) Allegato A, punto 4.2 a) e dalla DGR VIII/6420 del che presenta un modello metodologico generale per lo sviluppo del processo di VAS e una serie di modelli metodologici specifici per i diversi piani da sottoporre a VAS. Con DGR VIII/7110 del sono stati integrati i modelli metodologici specifici, tra i quali è stato aggiunto il modello per la VAS del. La VAS è concepita come un processo continuo che si svolge insieme al processo di piano; non è una procedura di controllo finale, ma un percorso di integrazione delle considerazioni ambientali negli strumenti di pianificazione e programmazione. Nell ambito della VAS è prevista l individuazione delle autorità con competenze ambientali e la loro consultazione; nonché la partecipazione e la consultazione del pubblico, che può in questo modo esprimere il proprio parere sulla proposta di piano o programma e sul relativo rapporto ambientale. 3

4 1.1. Il PSL e la VAS Stante quanto in premessa e con riferimento al Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS) PIANO DI SVILUPPO LOCALE LEADER contenuto nella DGR VIII/7110/2008 e allo Schema b del bando regionale per il Check list per la valutazione dell applicazione della procedura di Valutazione ambientale (VAS) pubblicato con DGR VIII/6080 del , ricadono nell ambito di applicazione della VAS i PSL: - elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l approvazione, l autorizzazione, l area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati degli allegati II, III e IV del D.Lgs. 4/2008; - per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come ZPS per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come SIC per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria la valutazione di incidenza. Sono assoggettati a Verifica di esclusione dalla VAS i PSL che non soddisfano i precedenti requisiti ma prefigurano strategie di intervento che potrebbero, da un analisi preliminare, determinare effetti significativi sull ambiente; se, a seguito del procedimento di verifica di esclusione, si rileva che gli interventi previsti nel piano non determinano impatti significativi sull ambiente, sulla salute e sul patrimonio culturale con riferimento ai criteri dell allegato I del D.Lgs. 4/2008, l elaborazione del PSL non verrà assoggettata alla procedura di VAS. Sono invece automaticamente esclusi dall applicazione della VAS e della Verifica di esclusione i PSL che prefigurano la realizzazione di interventi esclusivamente immateriali. La decisione di sottoporre il PSL alla procedura di VAS o di Verifica di esclusione dalla VAS viene affidata, in fase di preselezione, al Comitato di Gestione del Programma di Sviluppo Rurale sulla base delle informazioni fornite dai GAL con la compilazione della Check list di cui sopra. 4

5 1.2. Documento di inquadramento preliminare del PSL del GAL Gardavalsabbia Premettendo che il PSL del GAL Gardavalsabbia non contiene solamente interventi di carattere immateriale, il presente documento è finalizzato a fornire indicazioni utili al Comitato di Gestione per valutare la necessità o meno di sottoporre il PSL stesso a Valutazione Ambientale Strategica sulla base della Check list dello schema B del bando; a tale scopo verrà predisposta: - un riassunto dell analisi del contesto ambientale e pianificatorio in cui il territorio interessato dal GAL si colloca già contenuta nel documento di piano; - un analisi e contestualizzazione del territorio Leader rispetto alla rete Natura 2000; - alcune matrici di interazione tra i progetti previsti dal PSL e i Siti Natura 2000 con riferimento sia all interazione territoriale, sia all interazione con gli obiettivi di conservazione dei siti; - una matrice di interazione tra i progetti e i possibili effetti sull ambiente; - conclusioni. 5

6 2. Analisi di contesto 2.1. Inquadramento territoriale L area candidata si colloca nella porzione orientale della provincia di Brescia e ricade all interno del perimetro delle Comunità Montane di Valle Sabbia e del Parco Alto Garda Bresciano. Il territorio del GAL comprende 21 comuni già interessati dall Iniziativa Leader+, di cui: - dodici nel territorio della Valle Sabbia, (sui 25 totali della Comunità Montana), raccolti attorno al Lago d Idro: Anfo, Bagolino, Capovalle, Casto, Idro, Lavenone, Mura, Pertica Alta, Pertica Bassa, Provaglio Valle Sabbia, Treviso Bresciano e Vestone. - nove nel territorio del Parco Alto Garda Bresciano appartenenti alla realtà amministrativa della Comunità Montana (contemporaneamente anche Parco Regionale istituito con Legge Regionale n. 58 del 1989), affacciati sulla riviera occidentale, quella lombarda, del Lago di Garda: Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano, Valvestino, Tignale, Magasa, Tremosine e Limone 6

7 sul Garda. Questi ultimi tutti affacciati sulle rive del lago, ad eccezione di Magasa e Valvestino. L elevata valenza paesaggistico-ambientale della Terra tra i due laghi comporta l insorgere di un complesso regime vincolistico. Al di là della presenza del Parco Regionale dell Alto Garda Bresciano la consultazione del Sistema dei Beni Ambientali (SIBA) evidenzia la diffusa presenza di specifici vincoli di natura paesaggistica (a questi si aggiunga il vincolo ricadente sulle aree boscate e sul Parco Alto Garda in quanto tale). Nella Terra tra i due Laghi esistono anche specifiche forme di tutela territoriale quali ad esempio la presenza dell Area Wilderness Valle di Vesta unica area regionale riconosciuta dall associazione internazionale Wilderness. E infine importante sottolineare che nel territorio del GAL GardaValsabbia si colloca la Foresta Gardesana Occidentale che con gli oltre ettari di superficie costituisce la più grande foresta demaniale di Lombardia. La gestione della foresta compete all ufficio di Gargnano ove ha sede l Ente Regionale per i Servizi all Agricoltura ed alle Foreste (E.R.S.A.F.). 7

8 2.2. Inquadramento rispetto alla rete Natura 2000 Rete Natura 2000, istituita dal Consiglio dei Ministri dell U.E., è un sistema di aree destinate alla conservazione della diversità biologica ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali presenti nel territorio dell'u.e. La Rete Natura 2000, ai sensi della Direttiva "Habitat" (art.3), è costituita dalle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e dalle Zone di Protezione Speciale. Attualmente la "rete" è composta da due tipi di aree: le Zone di Protezione Speciale (ZPS), previste dalla Direttiva "Uccelli", e i Siti di Importanza Comunitaria (SIC). Nel territorio della Terra Tra i Due Laghi sono presenti 4 SIC e 2 ZPS elencati nella tabella seguente: Nome Cod sito Superficie [ha] Ente Gestore SIC Cima Comer IT ,84* SIC Monte Cas - Punta Corlor IT ,31* SIC Valvestino IT ,15 SIC Corno della Marogna IT ,48 Parco Alto Garda Bresciano ZPS Alto Garda Bresciano IT ** ZPS Val Caffaro IT ERSAF *Alcune modifiche sono state apportate alla perimetrazione, pertanto, in attesa di approvazione dei nuovi confini da parte dell UE, si applica un regime di salvaguardia che consiste nel considerare la superficie massima individuata dai due perimetri. ** A seguito di ampliamento avvenuto con DGR 28 febbraio 2007 n. 8/4197 8

9 Nei capitoli seguenti, per ciascun sito, verranno riassunti i contenuti dei formulari standard per delineare gli obiettivi di conservazione di ciascun sito e fornire elementi utili su cui basare la valutazione dei possibili impatti che il PSL può avere sulla rete Natura SIC Cima Comer Il Sito di importanza comunitaria (SIC) Cima Comer è caratterizzato da elementi mediterrenei, in areale disgiunto, con diversi tipi di habitat forestali e vegetazione casmofitica. Di rilievo naturalistico si rilevano le leccete con elementi mediterranei qui presenti all'estremo occidentale del loro areale. Le aree rupestri di falesia costituiscono un importante habitat per numerose specie casmofitiche. La presenza di numerosi elementi floristici, da quelli mediterranei a quelli illirici e centroeuropei, in uno spazio così ravvicinato (lecci e faggi crescono sui due versanti di Cima Comer a pochi metri l'uno dall'altro) costituiscono un importante elemento naturalistico e paesaggistico per la regione alpina. Per quanto attiene agli elementi di vulnerabilità non si segnalano significativi elementi di disturbo mentre si sottolinea la necessità di un'adeguata sorveglianza rispetto al rischio di incendio, soprattutto nel periodo estivo. La coltivazione dell'olivo va mantenuta per garantire la permanenza dei prati termofili, ricchi di orchidee, che costituiscono lo strato erbaceo negli uliveti. E' necessario limitare lo sviluppo urbanistico. 9

10 Gli habitat riconosciuti per il SIC Cima Comer nei formulari, sono i seguenti: CODICE DESCRIZIONE % COPERTA 6210* Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco -Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 16 91K0 Foreste illiriche di Fagus sylvatica (Aremonio-Fagion) Nuovo habitat proposto, cod. corine per leccete Nuovo habitat proposto, cod. corine per orno-ostrieti mesofili Nuovo habitat proposto, cod. corine per orno-ostrieti termofili Nuovo habitat proposto, cod. corine per orno-ostrieti mesofili con faggio 41.9 Codice corine per castagneti destrutturati 1 TOTALE 105 L unico habitat prioritario presente nel sito sono le praterie afferenti alla classe Festuco- Brometea (6210), considerato in realtà prioritario solo in presenza di notevole fioritura di orchidee SIC Monte Cas Punta Corlor Il Sito di importanza comunitaria (SIC) Monte Cas Punta Corlor è un Sito estremamente significativo da un punto di vista naturalistico per la grande varietà e buona qualità degli habitat, in particolare va sottolineata la presenza di vegetazione di tipo mediterraneo in areale disgiunto con querceti a Quercus ilex. Una ricca componente floristica include le endemiche Daphne reichsteinii e Moehringia bavarica (con areale sud-alpico illirico, specie prevalentemente rupicola) e Daphne petraea inserita nell'allegato 2 della direttiva Habitat. Rappresenta l'estremo occidentale per l'areale di numerose specie a corologia mediterranea nel distretto alpino. Particolare valenza naturalistica assumono le vegetazioni casmofitiche e la vegetazione di forra ricca di elementi laurifilli. La forra di San Michele risulta significativa per l'elevato valore paesaggistico. Nel sito è accertata la presenza di numerosi Chirotteri; il territorio del SIC rappresenta un area ottimale per il foraggiamento grazie alla presenza del Lago di Garda e all ambiente di costa. La presenza delle scogliere e delle falesie favorisce le specie di chirotteri che utilizzano come rifugi le fessure tra le rocce o i ripari naturali. Gli habitat riconosciuti per il SIC Monte Cas Punta Corlor nei formulari, sono i seguenti: CODICE DESCRIZIONE % COPERTA Nuovo habitat proposto per orno-ostrieti termofili Nuovo habitat proposto per leccete primitive * Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco -Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) 7220* Sorgenti pietrificanti con formazione di travertino (Cratoneurion)

11 CODICE DESCRIZIONE % COPERTA 8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica * Foreste di versanti, valloni e ghiaioni del Tilio-Acerion 1 TOTALE 104 Tre sono gli habitat prioritari presenti nel sito: - le praterie afferenti alla classe Festuco-Brometea (6210), considerato prioritario solo in presenza di notevole fioritura di orchidee ; - le sorgenti pietrificanti (7220); - le foreste del Tilio-Acerion (9180) SIC Valvestino Il SIC Valvestino viene descritto nel relativo formulario come un sito di grande importanza naturalistica per la presenza di numerosissime specie endemiche, alcune di importanza internazionale; ben tre specie sono inserite nell allegato 2 della direttiva Habitat. Sono presenti inoltre numerosi habitat, in particolare quelli relativi alle vegetazioni subalpine calcicole. Viene inoltre segnalato che i piccoli nuclei abitativi costituiscono testimonianze storiche dell antica civiltà contadina di montagna. La presenza di nuclei residui di faggete illiriche all estremità occidentale del loro areale riveste grande valore biogeografico. I caratteri vegetazionali del Sito vengono descritti nelle relazioni accompagnatorie ai formulari standard (Beltracchini, Fruscalzo, Gandellini, 2003), da cui si sono tratte le seguenti note introduttive e a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti. La litologia carbonatica del substrato favorisce lo sviluppo di una flora calcicola, in cui si trovano numerose specie importantissime sotto il profilo fitogeografico e vegetazionale. Numerose specie stenoendemiche delle prealpi carbonatiche, più alcune specie strettamente legate al territorio della Valvestino, costituiscono il principale elemento naturalistico che contraddistingue la Valvestino. La vegetazione casmofitica del Monte Tombea e del Monte Caplone contiene un altissima concentrazione di endemite. Anche la vegetazione forestale risente dell influenza dei carbonati. La posizione geografica è influenzata ancora fortemente dall ingresso di elementi orientali (illirici) che risultano ben espressi sia nelle faggete, che nelle pinete e negli ostrieti. Poichè questo carattere biogeografico tende a ridursi man mano che ci si sposta verso ovest, queste cenosi assumono un elevato valore biogeografico all interno della regione Lombardia. Dai rilevamenti floristici e dalla ricerca bibliografica sono state rinvenute numerose specie di importanza sia regionale che internazionale. Si segnala in particolare la presenza di tre specie inserite nell allegato 2 della direttiva habitat 92/43/EEC: Daphne petraea Leybold, Saxifraga tombeanensis Boissier, Cypripedium calceolus L. La variazione altitudinale e il mosaico vegetazionale hanno permesso il riconoscimento di un elevato numero di habitat, alcuni dei quali di interesse prioritario. 11

12 Gli habitat riconosciuti per il SIC Valvestino nei formulari, sono i seguenti: CODICE DESCRIZIONE % COPERTA 4060 Lande alpine e boreali * Arbusteti a Pino mugo e Rododendro irsuto (Mugo-Rhododendretum hirsuti) Boschi montani di Ostrya carpinifolia (1) Praterie alpine e subalpine calcicole 10 Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco 6210* -Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis) Praterie montane da fieno Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 1 91K0 Foreste illiriche di Fagus sylvatica (Aremonio-Fagion) 9 TOTALE 32 Gli habitat prioritari presenti nel sito sono due: le mughete con rododendro irsuto (4070), tipiche delle bastionate rocciose e dei pendii culminali, e le praterie afferenti alla classe Festuco-Brometea (6210), considerato in realtà prioritario solo in presenza di notevole fioritura di orchidee. Le relazioni accompagnatorie ai formulari standard (Beltracchini, Fruscalzo, Gandellini, 2003) descrivono i prati falciati termofili (mesobrometi) tramite alcuni rilievi che purtroppo non testimoniano la presenza di orchidee a causa del tardo periodo di rilevamento. Precisano però che le numerose indicazioni bibliografiche permettono di accertare la presenza di molte orchidee SIC Corno della Marogna Sito estremamente significativo da un punto di vista naturalistico per la presenza di numerosi tipi di habitat, moltissime specie endemiche e di importanza internazionale. Di inestimabile valore la flora subalpina legata alle praterie calcaree e alle rupi carbonatiche. Ben tre specie sono presenti nella direttiva habitat, allegato 2. Alto risulta anche il valore naturalistico per le mughete microterme e firmeti relitti. La vegetazione forestale risulta maggiormente destrutturata, tuttavia sono presenti formazioni forestali di tipo illirico al limite del loro areale di distribuzione. La zoocenosi a chirotteri assume un importanza non trascurabile anche in relazione al potenziale ruolo di area di transito e/o stazionamento temporaneo di specie migratrici parziali come il serotino comune e il serotino bicolore (specie caratteristica dell est europeo e sporadica in Italia e presente solo nella porzione nord orientale). Si sottolinea la necessità di impedire ogni ulteriore modifica del regime delle acque, pena forti danni agli ecosistemi presenti; da limitare e sorvegliare la presenza antropica soprattutto con veicoli motorizzati. Elevati i rischi connessi agli incendi, spesso dolosi. Il progettato intervento di recupero di una mulattiera della 1 Guerra Mondiale rischia di danneggiare irrimediabilmente alcune stazioni di Saxifraga tombeanensis. In alcune aree è eccessivo il pascolo, sebbene da mantenere a ridosso delle malghe ormai rare e da mantenere attive nelle produzioni alimentari locali. La presenza di impianti e peccete di sostituzione va a discapito dello sviluppo delle faggete, è 12

13 auspicabile quindi la conversione verso boschi maturi dei cedui e degli impianti. La dinamica naturale di inarbustamento delle vegetazioni prative è da tenere sottocontrollo: adeguare il governo di taglio e falciagione in modo da mantenere il corretto mosaico vegetazionale tra gli habitat. Sebbene non esistano fattori di vulnerabilità intrinseci, occorre sottolineare come la rarefazione di molte specie di chirotteri, fenomeno verificato anche su ampia scala, induca una particolare attenzione nei confronti di queste specie anche a livello locale, in particolare verso quelle particolare attenzione nei confronti di queste specie anche a livello locale, in particolare verso quelle più rare e minacciate. È necessario quindi valutare attentamente gli eventuali interventi ordinari e straordinari da svolgersi nei SIC al fine di minimizzare i potenziali impatti sui chirotteri, specie che solitamente non vengono considerate nell ambito della progettazione e della pianificazione di strategie di gestione. Gli habitat riconosciuti per il SIC Corno della Marogna nei formulari, sono i seguenti: % CODICE DESCRIZIONE COPERTA 3240 Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix eleagnos Lande alpine e boreali * Arbusteti a Pino mugo e Rododendro irsuto (Mugo-Rhododendretum hirsuti) Praterie alpine e subalpine calcicole * Sorgenti pietrificanti con formazioni di travertino (Cratoneurion) Torbiere basse alcaline Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 1 91K0 Foreste illiriche di Fagus sylvatica (Aremonio-Fagion) 7 TOTALE 30 Due sono gli habitat prioritari presenti nel sito: - gli arbusteti a pino mugo e rododendro irsuto (4070); - le sorgenti pietrificanti (7220) ZPS Alto Garda Bresciano Come è evidenziato nel formulario di accompagnamento all istituzione della ZPS si tratta di un Sito estremamente significativo da un punto di vista naturalistico per la presenza di numerosi tipi di habitat, legati anche all ampia escursione altitudinale che lo caratterizza. Di inestimabile valore la flora subalpina caratteristica delle praterie calcaree e delle rupi carbonatiche. Estremamente importante anche la presenza di vegetazione di tipo mediterraneo in areale disgiunto con querceti a Quercus ilex. La presenza di numerosi elementi floristici, da quelli mediterranei a quelli illirici e centroeuropei, in uno spazio così ravvicinato, costituiscono un importante elemento naturalistico e paesaggistico per la regione alpina. E' una delle zone di maggior valore faunistico; per l'avifauna è segnalata tra gli altri la presenza di Gallo cedrone, Gallo forcello, Coturnice, Francolino di monte, Picchio cenerino, Aquila reale, Biancone, Civetta nana e Gufo reale. A conferma del ruolo strategico svolto dall area rispetto ai 13

14 flussi migratori dell avifauna anche la presenza della più antica stazione per inanellamento degli uccelli migratori di tutta l'europa meridionale (Passo di Spino). Sono inoltre da segnalare numerose specie di Chirotteri. Considerata l ingente estensione del sito si può ritenere che all interno della ZPS Alto Garda Bresciano sia rappresentata tutta la variabilità vegetazionale che caratterizza il Parco Alto Garda Bresciano; dagli elementi eurimediterranei della costa fino ai pascoli di alta quota con boschi radi che riflettono i connotati tipici delle stazioni subalpine. Il substrato è di tipo carbonatico con alternarsi di calcari e dolomie. Il formulario riporta nella descrizione del sito i seguenti habitat: Tipi di habitat % coperta Corpi d'acqua interni (acque stagnanti e correnti) Brughiere, Boscaglie, Macchia, Garighe, Friganee Praterie umide, Praterie di mesofite 8,7 Altri terreni agricoli 0,4 0,5 14,6 Foreste di caducifoglie 30,6 Foreste di sempreverdi 2,6 Foreste miste 40,6 Impianti forestali a monocultura (inclusi pioppeti o specie esotiche) Habitat rocciosi, Detriti di falda, Aree sabbiose, Nevi e ghiacci perenni Altri (inclusi abitati, strade, discariche, miniere e aree industriali) Il formulario riporta anche per le ZPS l elenco degli habitat riconosciuti dalla DIR 92/43/CEE che contribuiscono a delineare le caratteristiche della zona e ad esprimerne il valore in termini di importanza per la tutela della biodiversità ambientale (gli asterischi indicano che si tratta di habitat prioritario): 0,7 0,3 1 % CODICE DESCRIZIONE COPERTA 3240 Fiumi alpini con vegetazione riparia. legnosa a Salix elaeagnos Lande alpine e boreali * Arbusteti a Pino mugo e Rododendro irsuto (Mugo-Rhododendretum hirsuti) Praterie alpine e subalpine calcicole 10 Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco 6210* -Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis) Praterie montane da fieno * Sorgenti petrificanti con formazione di travertino (Cratoneurion) Torbiere basse alcaline 1 14

15 CODICE DESCRIZIONE % COPERTA 8130 Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica * Foreste dei versanti e valloni del Tilio-Acerion. 1 91K0 Foreste illiriche di Fagus sylvatica (Aremonio-Fagion) 6 TOTALE 36 Quattro sono gli habitat prioritari presenti nel sito: - gli arbusteti a pino mugo e rododendro irsuto (4070); - le praterie afferenti alla classe Festuco-Brometea (6210), considerato prioritario solo in presenza di notevole fioritura di orchidee ; - le sorgenti pietrificanti (7220); - le foreste del Tilio-Acerion (9180) ZPS Val Caffaro Sono presenti zone umide, arbusteti e limitati complessi boschivi, oltre praterie xeriche alle quote più elevate. Nel complesso si rileva una elevata diversità floristica. L'erpetocenosi dell'area è piuttosto complessa e completa in quanto il territorio comprende anche aree aperte di bassa quota. L'escursione altitudinale, le condizioni fisiografiche, la tipologia di vegetazione boschiva e la zoocenosi presente determinano condizioni decisamente favorevoli alla presenza di specie ornitiche tipiche della zona montano-alpina; di particolare rilievo è segnalata la presenza del Gallo cedrone, nonché di Astore e Aquila reale. Si contano oltre 60 specie nidificanti. Nell'area in oggetto è scarsa la presenza degli Ungulati mentre si riscontrano elementi di sicuro interesse tra i Chirotteri quali ad esempio Pipistrello di Nathusius e Nottola di Leisler. La gestione forestale dell'area è finalizzata alla conservazione degli habitat abbandonando in particolare le pratiche di pulitura del sottobosco. Nel territorio la pressione antropica è moderata e dovuta in particolare ad attività legate al turismo quali l'escursionismo, la raccolta di funghi e la fruizione dei boschi. CODICE DESCRIZIONE % COPERTA 4060 Lande alpine e boreali * Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica Faggeti del Luzulo-Fagetum Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-Piceetea) 10 TOTALE 84 15

16 Un solo habitat prioritario è presente nel sito: - Le formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane; 16

17 3. Rapporto tra PSL e Valutazione di Impatto Ambientale Nei progetti previsti dal PSL del GAL Gardavalsabbia non sono presenti interventi rientranti nell ambito di applicazione della Valutazione di Impatto Ambientale regionale di cui all allegato III del D.Lgs 4/2008 e nemmeno interventi da sottoporre a verifica di assoggettibilità alla V.I.A. di cui all allegato IV del D.Lgs 4/

18 4. Interazione tra progetti e Siti Natura 2000 Con il fine di illustrare le relazioni esistenti tra siti e interventi previsti nel PSL sono state realizzate 6 matrici, una per ciascun sito, nelle quali viene evidenziato se ciascun progetto o sottoprogetto è interno, esterno oppure esterno con influenze interne al sito; è stata inoltre aggiunto un ulteriore campo che contiene i progetti a carattere immateriale o materiale ma privi di ricadute territoriali (es. acquisti di beni strumentali) per i quali non è possibile definire un interazione concreta con i siti e i loro obiettivi di conservazione. Per alcuni progetti materiali non è possibile definire a priori e con certezza la localizzazione topografica perché dipendenti dalla risposta del territorio (ad es i progetti a bando per contributi a B&B, agriturismi, ) pertanto nelle matrici sono state spuntate entrambe le celle (materiale interno e materiale esterno) e la valutazione dell incidenza è stata fatta considerando gli interventi come interni ai siti. In altri casi alcuni progetti contengono sia interventi di tipo materiale che immateriale pertanto sono state spuntate le celle appartenenti ad entrambi i campi. Per ciascun progetto, indifferentemente se materiale o immateriale, interno, esterno oppure esterno con influenze interne è stata valutata la presenza di possibili incidenze sui Siti Natura Le interferenze conseguenti l attuazione dei progetti sono descritte come: Impatti generali potenziali e Impatti effettivi prevedibili, con riferimento al sistema ambientale considerando le: - componenti abiotiche: Suolo e Sottosuolo, Aria, Acqua, Aspetti geo-morfologici, - componenti biotiche: Vegetazione, Fauna, Ecosistemi; - connessioni ecologiche relative alla qualità e la capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona, alle capacità di carico dell ambiente naturale, all assetto infrastrutturale ed agli aspetti insediativi. In caso di possibili interazione negativa, nel campo note, sono state evidenziate o illustrate le condizioni che verranno poste in sede di bando o di realizzazione dei progetti per evitare qualsiasi impatto. 18

19 Il livello di incidenza è stato espresso secondo una scala di valori crescenti: Valutazione del grado di incidenza Scala di valori Non presente NP Potenzialmente presente PP Presente, ma temporanea PT Presente, ma non significativa NS Presente P Significativa critica C Significativa favorevole F Condizioni Non sono presenti inserimenti che inducano variazioni nello stato che attualmente caratterizza gli elementi ecologici del sito. L'inserimento del fattore, in circostanze non prevedibili in una fase di analisi preventiva, potrebbe determinare incidenze significative; l'adozione di alcuni accorgimenti potrebbe evitare a priori tali incidenze. Gli inserimenti del fattore conducono solo a modeste e circoscritte variazioni temporanee di alcuni elementi ecologici del sito, con interazioni non presenti nel lungo periodo. Gli inserimenti del fattore producono variazioni non significative degli elementi ecologici del sito, con interazioni che non determinano alterazioni a livello trofico, nella composizione delle associazioni e nell assetto ecologico del sito. Gli inserimenti del fattore producono complessive variazioni significative di alcuni elementi ecologici del sito, con interazioni che determinano alterazioni a livello trofico, nella composizione delle associazioni e nell assetto ecologico del sito. I fattori introdotti determinano significative e stabilizzate interferenze degli elementi ecologici del sito, con alterazioni negative che condizioneranno i livelli, la composizione e l assetto generale dell ecosistema. I fattori introdotti determinano significative e stabilizzate interferenze degli elementi ecologici del sito, con alterazioni positive che condizioneranno i livelli, la composizione e l assetto generale dell ecosistema aumentandone la stabilità ecologica e garantendone la perpetuazione in assenza di altri elementi perturbatori non prevedibili. Contengono le matrici di valutazione i seguenti allegati: - Allegato 1 - MATRICE DI INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA SIC CIMA COMER; - Allegato 2 - MATRICE DI INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA SIC MONTE CAS PUNTA CORLOR; - Allegato 2 - MATRICE DI INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA SIC VALVESTINO; - Allegato 4 - MATRICE DI INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA SIC CORNO DELLA MAROGNA; - Allegato 5 - MATRICE DI INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA 2000 ZPS ALTO GARDA BRESCIANO; - Allegato 6 - MATRICE DI INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA 2000 ZPS VAL CAFFARO. 19

20 5. Interazione tra progetti e componenti ambientali e socio-economiche A sostegno dell operazione decisionale se sottoporre il presente PSL al processo di VAS si è compilata una matrice utile a visualizzare l interazione tra i progetti e le componenti ambientali in termini di impatti possibili. Il criterio ispiratore deriva dalla Direttiva 2001/42/CE la quale indica che nel rapporto ambientale devono essere..individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull'ambiente. Il punto f dell All.1 specifica inoltre che siano vagliati i possibili effetti significativi sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori. La valutazione delle interferenze tra azioni di piano e componente ambientale vengono effettuate considerando le seguenti voci ambientali : - Aria; - Acqua; - Flora, fauna e biodiversità; - Cambiamenti climatici; - Paesaggio e beni culturali; - Agricoltura e foreste; - Suolo e sottosuolo; - Popolazione e salute; - Economia - Rumore; - Energia. La matrice di interferenza in allegato 7 rappresenta le interazioni tra gli obiettivi di piano e le componenti ambientali elencate evidenziando 5 tipologie di interazione, ciascuna associata ad un colore per facilitarne la visualizzazione. Effetto molto positivo Effetto positivo Effetto lievemente negativo Effetto negativo Effetto non determinato o non determinabile/nessun effetto apprezzabile Effetto possibile qualora non vengano adottate misure di mitigazione o controllo 20

21 6. Conclusioni A seguito di tutte le valutazioni compiute e illustrate nei capitoli precedenti, sia in riferimento al complesso ambientale che specificatamente al rapporto con la Rete Natura Premettendo che il si configura come strumento di programmazione a medio termine di interventi sia materiali che immateriali, e pertanto risulta non semplice prevedere nel dettaglio gli effetti sull ambiente dei progetti materiali. Considerato che 31 azioni su 60 complessive presentano carattere di immaterialità (50% circa) e che ulteriori 9 azioni prevedono contenuti sia materiali che immateriali. Valutati i singoli impatti visualizzati nelle matrici in allegato si può ritenere che il Piano di Sviluppo Locale non abbia effetti sugli obiettivi di conservazione dei Siti Natura 2000, sia nella loro globalità sia in riferimento agli elementi che ne hanno determinato l istituzione. Il pericolo di possibili impatti negativi, sia diretti che indiretti, verrà scongiurato ponendo limitazioni o condizioni in sede di bando o di finanziamento dei progetti (come evidenziato nelle note esplicative degli allegati 1,2,3,4,5,6); inoltre ciascun progetto verrà singolarmente sottoposto a valutazione di incidenza secondo quanto previsto dalla DGR VII/14106 del o, nel territorio del Parco Alto Garda, a procedure semplificate se rientrante nelle fattispecie previste dai Criteri per l esclusione e l applicazione di procedura di Valutazione di Incidenza di interventi di limitata entità. Per quanto attiene i rapporti con la Valutazione Ambientale Strategica, considerato che il Piano di Sviluppo Rurale regionale è stato sottoposto a procedura di VAS e che i progetti previsti dal del GAL Gardavalsabbia sono coerenti con i contenuti del PSL, valutate le possibili interferenze con il sistema ambientale, sociale ed economico locale (cfr. allegato 7) la cui prevalenza è costituita da effetti positivi e molto positivi, e considerato che verranno ritenuti inammissibili progetti che in sede di studio di incidenza evidenzino effetti negativi su habitat e specie, si propone che il presente venga sottoposto a procedura di Verifica di Esclusione dalla VAS. Salò, lì 10 ottobre

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