GAL Gardavaslabbia scrl Piano di Sviluppo Locale Check Listt ORGOGLIO RURALE VIVERE BENE IN UN AREA MONTANA DOCUMENTO DI SINTESI
|
|
- Marcellina Manfredi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 ORGOGLIO RURALE VIVERE BENE IN UN AREA MONTANA REG CE 1698/2005 DOCUMENTO DI SINTESI Analisi preliminare al processo di V.A.S. Decreto Dirigente Unità Organizzativa 10 Giugno 2008 n Pubblicato sul 4 supplemento straordinario del BURL di venerdì 13 giugno 2008 Gruppo di Azione Locale GardaValsabbia Ottobre 2008 Via Ragazzi del 99, Salò Brescia info@gal-gardavaslabbia.it 1
2 1. INTRODUZIONE IL PSL E LA VAS DOCUMENTO DI INQUADRAMENTO PRELIMINARE DEL PSL DEL GAL GARDAVALSABBIA ANALISI DI CONTESTO INQUADRAMENTO TERRITORIALE INQUADRAMENTO RISPETTO ALLA RETE NATURA SIC CIMA COMER SIC MONTE CAS PUNTA CORLOR SIC VALVESTINO SIC CORNO DELLA MAROGNA ZPS ALTO GARDA BRESCIANO ZPS VAL CAFFARO RAPPORTO TRA PSL E VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA INTERAZIONE TRA PROGETTI E COMPONENTI AMBIENTALI E SOCIO-ECONOMICHE CONCLUSIONI
3 1. INTRODUZIONE Il presente documento assolve al duplice scopo di fornire alla Regione Lombardia gli elementi conoscitivi di cui al bando per la selezione dei Piani di Sviluppo Locale Reg. CEE 1698/2005 PSR Asse IV - Leader e di informare i soci del GAL Gardavalsabbia e i soggetti del territorio delle tematiche inerenti il processo di Valutazione Ambientale Strategica del. Il D.Lgs. 152/2006, che recepisce la Direttiva 2001/42/CE, e le modifiche apportate dal D.Lgs. 4/2008 prevedono che la Valutazione Ambientale Strategica venga effettuata per tutti i piani e programmi: - che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l approvazione, l autorizzazione, l area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati degli allegati II, III e IV del decreto; - per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione di incidenza ai sensi dell articolo 5 del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni. In Lombardia le modalità attuative del processo di Valutazione Ambientale Strategica sono definite dalla Deliberazione di Consiglio Regionale n. VIII/351 del 13 marzo 2007 Indirizzi generali per la valutazione di piani e programmi (articolo 4, comma 1, l.r. 11 marzo 2005, n. 12) Allegato A, punto 4.2 a) e dalla DGR VIII/6420 del che presenta un modello metodologico generale per lo sviluppo del processo di VAS e una serie di modelli metodologici specifici per i diversi piani da sottoporre a VAS. Con DGR VIII/7110 del sono stati integrati i modelli metodologici specifici, tra i quali è stato aggiunto il modello per la VAS del. La VAS è concepita come un processo continuo che si svolge insieme al processo di piano; non è una procedura di controllo finale, ma un percorso di integrazione delle considerazioni ambientali negli strumenti di pianificazione e programmazione. Nell ambito della VAS è prevista l individuazione delle autorità con competenze ambientali e la loro consultazione; nonché la partecipazione e la consultazione del pubblico, che può in questo modo esprimere il proprio parere sulla proposta di piano o programma e sul relativo rapporto ambientale. 3
4 1.1. Il PSL e la VAS Stante quanto in premessa e con riferimento al Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS) PIANO DI SVILUPPO LOCALE LEADER contenuto nella DGR VIII/7110/2008 e allo Schema b del bando regionale per il Check list per la valutazione dell applicazione della procedura di Valutazione ambientale (VAS) pubblicato con DGR VIII/6080 del , ricadono nell ambito di applicazione della VAS i PSL: - elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l approvazione, l autorizzazione, l area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati degli allegati II, III e IV del D.Lgs. 4/2008; - per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come ZPS per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come SIC per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria la valutazione di incidenza. Sono assoggettati a Verifica di esclusione dalla VAS i PSL che non soddisfano i precedenti requisiti ma prefigurano strategie di intervento che potrebbero, da un analisi preliminare, determinare effetti significativi sull ambiente; se, a seguito del procedimento di verifica di esclusione, si rileva che gli interventi previsti nel piano non determinano impatti significativi sull ambiente, sulla salute e sul patrimonio culturale con riferimento ai criteri dell allegato I del D.Lgs. 4/2008, l elaborazione del PSL non verrà assoggettata alla procedura di VAS. Sono invece automaticamente esclusi dall applicazione della VAS e della Verifica di esclusione i PSL che prefigurano la realizzazione di interventi esclusivamente immateriali. La decisione di sottoporre il PSL alla procedura di VAS o di Verifica di esclusione dalla VAS viene affidata, in fase di preselezione, al Comitato di Gestione del Programma di Sviluppo Rurale sulla base delle informazioni fornite dai GAL con la compilazione della Check list di cui sopra. 4
5 1.2. Documento di inquadramento preliminare del PSL del GAL Gardavalsabbia Premettendo che il PSL del GAL Gardavalsabbia non contiene solamente interventi di carattere immateriale, il presente documento è finalizzato a fornire indicazioni utili al Comitato di Gestione per valutare la necessità o meno di sottoporre il PSL stesso a Valutazione Ambientale Strategica sulla base della Check list dello schema B del bando; a tale scopo verrà predisposta: - un riassunto dell analisi del contesto ambientale e pianificatorio in cui il territorio interessato dal GAL si colloca già contenuta nel documento di piano; - un analisi e contestualizzazione del territorio Leader rispetto alla rete Natura 2000; - alcune matrici di interazione tra i progetti previsti dal PSL e i Siti Natura 2000 con riferimento sia all interazione territoriale, sia all interazione con gli obiettivi di conservazione dei siti; - una matrice di interazione tra i progetti e i possibili effetti sull ambiente; - conclusioni. 5
6 2. Analisi di contesto 2.1. Inquadramento territoriale L area candidata si colloca nella porzione orientale della provincia di Brescia e ricade all interno del perimetro delle Comunità Montane di Valle Sabbia e del Parco Alto Garda Bresciano. Il territorio del GAL comprende 21 comuni già interessati dall Iniziativa Leader+, di cui: - dodici nel territorio della Valle Sabbia, (sui 25 totali della Comunità Montana), raccolti attorno al Lago d Idro: Anfo, Bagolino, Capovalle, Casto, Idro, Lavenone, Mura, Pertica Alta, Pertica Bassa, Provaglio Valle Sabbia, Treviso Bresciano e Vestone. - nove nel territorio del Parco Alto Garda Bresciano appartenenti alla realtà amministrativa della Comunità Montana (contemporaneamente anche Parco Regionale istituito con Legge Regionale n. 58 del 1989), affacciati sulla riviera occidentale, quella lombarda, del Lago di Garda: Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano, Valvestino, Tignale, Magasa, Tremosine e Limone 6
7 sul Garda. Questi ultimi tutti affacciati sulle rive del lago, ad eccezione di Magasa e Valvestino. L elevata valenza paesaggistico-ambientale della Terra tra i due laghi comporta l insorgere di un complesso regime vincolistico. Al di là della presenza del Parco Regionale dell Alto Garda Bresciano la consultazione del Sistema dei Beni Ambientali (SIBA) evidenzia la diffusa presenza di specifici vincoli di natura paesaggistica (a questi si aggiunga il vincolo ricadente sulle aree boscate e sul Parco Alto Garda in quanto tale). Nella Terra tra i due Laghi esistono anche specifiche forme di tutela territoriale quali ad esempio la presenza dell Area Wilderness Valle di Vesta unica area regionale riconosciuta dall associazione internazionale Wilderness. E infine importante sottolineare che nel territorio del GAL GardaValsabbia si colloca la Foresta Gardesana Occidentale che con gli oltre ettari di superficie costituisce la più grande foresta demaniale di Lombardia. La gestione della foresta compete all ufficio di Gargnano ove ha sede l Ente Regionale per i Servizi all Agricoltura ed alle Foreste (E.R.S.A.F.). 7
8 2.2. Inquadramento rispetto alla rete Natura 2000 Rete Natura 2000, istituita dal Consiglio dei Ministri dell U.E., è un sistema di aree destinate alla conservazione della diversità biologica ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali presenti nel territorio dell'u.e. La Rete Natura 2000, ai sensi della Direttiva "Habitat" (art.3), è costituita dalle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e dalle Zone di Protezione Speciale. Attualmente la "rete" è composta da due tipi di aree: le Zone di Protezione Speciale (ZPS), previste dalla Direttiva "Uccelli", e i Siti di Importanza Comunitaria (SIC). Nel territorio della Terra Tra i Due Laghi sono presenti 4 SIC e 2 ZPS elencati nella tabella seguente: Nome Cod sito Superficie [ha] Ente Gestore SIC Cima Comer IT ,84* SIC Monte Cas - Punta Corlor IT ,31* SIC Valvestino IT ,15 SIC Corno della Marogna IT ,48 Parco Alto Garda Bresciano ZPS Alto Garda Bresciano IT ** ZPS Val Caffaro IT ERSAF *Alcune modifiche sono state apportate alla perimetrazione, pertanto, in attesa di approvazione dei nuovi confini da parte dell UE, si applica un regime di salvaguardia che consiste nel considerare la superficie massima individuata dai due perimetri. ** A seguito di ampliamento avvenuto con DGR 28 febbraio 2007 n. 8/4197 8
9 Nei capitoli seguenti, per ciascun sito, verranno riassunti i contenuti dei formulari standard per delineare gli obiettivi di conservazione di ciascun sito e fornire elementi utili su cui basare la valutazione dei possibili impatti che il PSL può avere sulla rete Natura SIC Cima Comer Il Sito di importanza comunitaria (SIC) Cima Comer è caratterizzato da elementi mediterrenei, in areale disgiunto, con diversi tipi di habitat forestali e vegetazione casmofitica. Di rilievo naturalistico si rilevano le leccete con elementi mediterranei qui presenti all'estremo occidentale del loro areale. Le aree rupestri di falesia costituiscono un importante habitat per numerose specie casmofitiche. La presenza di numerosi elementi floristici, da quelli mediterranei a quelli illirici e centroeuropei, in uno spazio così ravvicinato (lecci e faggi crescono sui due versanti di Cima Comer a pochi metri l'uno dall'altro) costituiscono un importante elemento naturalistico e paesaggistico per la regione alpina. Per quanto attiene agli elementi di vulnerabilità non si segnalano significativi elementi di disturbo mentre si sottolinea la necessità di un'adeguata sorveglianza rispetto al rischio di incendio, soprattutto nel periodo estivo. La coltivazione dell'olivo va mantenuta per garantire la permanenza dei prati termofili, ricchi di orchidee, che costituiscono lo strato erbaceo negli uliveti. E' necessario limitare lo sviluppo urbanistico. 9
10 Gli habitat riconosciuti per il SIC Cima Comer nei formulari, sono i seguenti: CODICE DESCRIZIONE % COPERTA 6210* Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco -Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 16 91K0 Foreste illiriche di Fagus sylvatica (Aremonio-Fagion) Nuovo habitat proposto, cod. corine per leccete Nuovo habitat proposto, cod. corine per orno-ostrieti mesofili Nuovo habitat proposto, cod. corine per orno-ostrieti termofili Nuovo habitat proposto, cod. corine per orno-ostrieti mesofili con faggio 41.9 Codice corine per castagneti destrutturati 1 TOTALE 105 L unico habitat prioritario presente nel sito sono le praterie afferenti alla classe Festuco- Brometea (6210), considerato in realtà prioritario solo in presenza di notevole fioritura di orchidee SIC Monte Cas Punta Corlor Il Sito di importanza comunitaria (SIC) Monte Cas Punta Corlor è un Sito estremamente significativo da un punto di vista naturalistico per la grande varietà e buona qualità degli habitat, in particolare va sottolineata la presenza di vegetazione di tipo mediterraneo in areale disgiunto con querceti a Quercus ilex. Una ricca componente floristica include le endemiche Daphne reichsteinii e Moehringia bavarica (con areale sud-alpico illirico, specie prevalentemente rupicola) e Daphne petraea inserita nell'allegato 2 della direttiva Habitat. Rappresenta l'estremo occidentale per l'areale di numerose specie a corologia mediterranea nel distretto alpino. Particolare valenza naturalistica assumono le vegetazioni casmofitiche e la vegetazione di forra ricca di elementi laurifilli. La forra di San Michele risulta significativa per l'elevato valore paesaggistico. Nel sito è accertata la presenza di numerosi Chirotteri; il territorio del SIC rappresenta un area ottimale per il foraggiamento grazie alla presenza del Lago di Garda e all ambiente di costa. La presenza delle scogliere e delle falesie favorisce le specie di chirotteri che utilizzano come rifugi le fessure tra le rocce o i ripari naturali. Gli habitat riconosciuti per il SIC Monte Cas Punta Corlor nei formulari, sono i seguenti: CODICE DESCRIZIONE % COPERTA Nuovo habitat proposto per orno-ostrieti termofili Nuovo habitat proposto per leccete primitive * Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco -Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) 7220* Sorgenti pietrificanti con formazione di travertino (Cratoneurion)
11 CODICE DESCRIZIONE % COPERTA 8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica * Foreste di versanti, valloni e ghiaioni del Tilio-Acerion 1 TOTALE 104 Tre sono gli habitat prioritari presenti nel sito: - le praterie afferenti alla classe Festuco-Brometea (6210), considerato prioritario solo in presenza di notevole fioritura di orchidee ; - le sorgenti pietrificanti (7220); - le foreste del Tilio-Acerion (9180) SIC Valvestino Il SIC Valvestino viene descritto nel relativo formulario come un sito di grande importanza naturalistica per la presenza di numerosissime specie endemiche, alcune di importanza internazionale; ben tre specie sono inserite nell allegato 2 della direttiva Habitat. Sono presenti inoltre numerosi habitat, in particolare quelli relativi alle vegetazioni subalpine calcicole. Viene inoltre segnalato che i piccoli nuclei abitativi costituiscono testimonianze storiche dell antica civiltà contadina di montagna. La presenza di nuclei residui di faggete illiriche all estremità occidentale del loro areale riveste grande valore biogeografico. I caratteri vegetazionali del Sito vengono descritti nelle relazioni accompagnatorie ai formulari standard (Beltracchini, Fruscalzo, Gandellini, 2003), da cui si sono tratte le seguenti note introduttive e a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti. La litologia carbonatica del substrato favorisce lo sviluppo di una flora calcicola, in cui si trovano numerose specie importantissime sotto il profilo fitogeografico e vegetazionale. Numerose specie stenoendemiche delle prealpi carbonatiche, più alcune specie strettamente legate al territorio della Valvestino, costituiscono il principale elemento naturalistico che contraddistingue la Valvestino. La vegetazione casmofitica del Monte Tombea e del Monte Caplone contiene un altissima concentrazione di endemite. Anche la vegetazione forestale risente dell influenza dei carbonati. La posizione geografica è influenzata ancora fortemente dall ingresso di elementi orientali (illirici) che risultano ben espressi sia nelle faggete, che nelle pinete e negli ostrieti. Poichè questo carattere biogeografico tende a ridursi man mano che ci si sposta verso ovest, queste cenosi assumono un elevato valore biogeografico all interno della regione Lombardia. Dai rilevamenti floristici e dalla ricerca bibliografica sono state rinvenute numerose specie di importanza sia regionale che internazionale. Si segnala in particolare la presenza di tre specie inserite nell allegato 2 della direttiva habitat 92/43/EEC: Daphne petraea Leybold, Saxifraga tombeanensis Boissier, Cypripedium calceolus L. La variazione altitudinale e il mosaico vegetazionale hanno permesso il riconoscimento di un elevato numero di habitat, alcuni dei quali di interesse prioritario. 11
12 Gli habitat riconosciuti per il SIC Valvestino nei formulari, sono i seguenti: CODICE DESCRIZIONE % COPERTA 4060 Lande alpine e boreali * Arbusteti a Pino mugo e Rododendro irsuto (Mugo-Rhododendretum hirsuti) Boschi montani di Ostrya carpinifolia (1) Praterie alpine e subalpine calcicole 10 Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco 6210* -Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis) Praterie montane da fieno Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 1 91K0 Foreste illiriche di Fagus sylvatica (Aremonio-Fagion) 9 TOTALE 32 Gli habitat prioritari presenti nel sito sono due: le mughete con rododendro irsuto (4070), tipiche delle bastionate rocciose e dei pendii culminali, e le praterie afferenti alla classe Festuco-Brometea (6210), considerato in realtà prioritario solo in presenza di notevole fioritura di orchidee. Le relazioni accompagnatorie ai formulari standard (Beltracchini, Fruscalzo, Gandellini, 2003) descrivono i prati falciati termofili (mesobrometi) tramite alcuni rilievi che purtroppo non testimoniano la presenza di orchidee a causa del tardo periodo di rilevamento. Precisano però che le numerose indicazioni bibliografiche permettono di accertare la presenza di molte orchidee SIC Corno della Marogna Sito estremamente significativo da un punto di vista naturalistico per la presenza di numerosi tipi di habitat, moltissime specie endemiche e di importanza internazionale. Di inestimabile valore la flora subalpina legata alle praterie calcaree e alle rupi carbonatiche. Ben tre specie sono presenti nella direttiva habitat, allegato 2. Alto risulta anche il valore naturalistico per le mughete microterme e firmeti relitti. La vegetazione forestale risulta maggiormente destrutturata, tuttavia sono presenti formazioni forestali di tipo illirico al limite del loro areale di distribuzione. La zoocenosi a chirotteri assume un importanza non trascurabile anche in relazione al potenziale ruolo di area di transito e/o stazionamento temporaneo di specie migratrici parziali come il serotino comune e il serotino bicolore (specie caratteristica dell est europeo e sporadica in Italia e presente solo nella porzione nord orientale). Si sottolinea la necessità di impedire ogni ulteriore modifica del regime delle acque, pena forti danni agli ecosistemi presenti; da limitare e sorvegliare la presenza antropica soprattutto con veicoli motorizzati. Elevati i rischi connessi agli incendi, spesso dolosi. Il progettato intervento di recupero di una mulattiera della 1 Guerra Mondiale rischia di danneggiare irrimediabilmente alcune stazioni di Saxifraga tombeanensis. In alcune aree è eccessivo il pascolo, sebbene da mantenere a ridosso delle malghe ormai rare e da mantenere attive nelle produzioni alimentari locali. La presenza di impianti e peccete di sostituzione va a discapito dello sviluppo delle faggete, è 12
13 auspicabile quindi la conversione verso boschi maturi dei cedui e degli impianti. La dinamica naturale di inarbustamento delle vegetazioni prative è da tenere sottocontrollo: adeguare il governo di taglio e falciagione in modo da mantenere il corretto mosaico vegetazionale tra gli habitat. Sebbene non esistano fattori di vulnerabilità intrinseci, occorre sottolineare come la rarefazione di molte specie di chirotteri, fenomeno verificato anche su ampia scala, induca una particolare attenzione nei confronti di queste specie anche a livello locale, in particolare verso quelle particolare attenzione nei confronti di queste specie anche a livello locale, in particolare verso quelle più rare e minacciate. È necessario quindi valutare attentamente gli eventuali interventi ordinari e straordinari da svolgersi nei SIC al fine di minimizzare i potenziali impatti sui chirotteri, specie che solitamente non vengono considerate nell ambito della progettazione e della pianificazione di strategie di gestione. Gli habitat riconosciuti per il SIC Corno della Marogna nei formulari, sono i seguenti: % CODICE DESCRIZIONE COPERTA 3240 Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix eleagnos Lande alpine e boreali * Arbusteti a Pino mugo e Rododendro irsuto (Mugo-Rhododendretum hirsuti) Praterie alpine e subalpine calcicole * Sorgenti pietrificanti con formazioni di travertino (Cratoneurion) Torbiere basse alcaline Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 1 91K0 Foreste illiriche di Fagus sylvatica (Aremonio-Fagion) 7 TOTALE 30 Due sono gli habitat prioritari presenti nel sito: - gli arbusteti a pino mugo e rododendro irsuto (4070); - le sorgenti pietrificanti (7220) ZPS Alto Garda Bresciano Come è evidenziato nel formulario di accompagnamento all istituzione della ZPS si tratta di un Sito estremamente significativo da un punto di vista naturalistico per la presenza di numerosi tipi di habitat, legati anche all ampia escursione altitudinale che lo caratterizza. Di inestimabile valore la flora subalpina caratteristica delle praterie calcaree e delle rupi carbonatiche. Estremamente importante anche la presenza di vegetazione di tipo mediterraneo in areale disgiunto con querceti a Quercus ilex. La presenza di numerosi elementi floristici, da quelli mediterranei a quelli illirici e centroeuropei, in uno spazio così ravvicinato, costituiscono un importante elemento naturalistico e paesaggistico per la regione alpina. E' una delle zone di maggior valore faunistico; per l'avifauna è segnalata tra gli altri la presenza di Gallo cedrone, Gallo forcello, Coturnice, Francolino di monte, Picchio cenerino, Aquila reale, Biancone, Civetta nana e Gufo reale. A conferma del ruolo strategico svolto dall area rispetto ai 13
14 flussi migratori dell avifauna anche la presenza della più antica stazione per inanellamento degli uccelli migratori di tutta l'europa meridionale (Passo di Spino). Sono inoltre da segnalare numerose specie di Chirotteri. Considerata l ingente estensione del sito si può ritenere che all interno della ZPS Alto Garda Bresciano sia rappresentata tutta la variabilità vegetazionale che caratterizza il Parco Alto Garda Bresciano; dagli elementi eurimediterranei della costa fino ai pascoli di alta quota con boschi radi che riflettono i connotati tipici delle stazioni subalpine. Il substrato è di tipo carbonatico con alternarsi di calcari e dolomie. Il formulario riporta nella descrizione del sito i seguenti habitat: Tipi di habitat % coperta Corpi d'acqua interni (acque stagnanti e correnti) Brughiere, Boscaglie, Macchia, Garighe, Friganee Praterie umide, Praterie di mesofite 8,7 Altri terreni agricoli 0,4 0,5 14,6 Foreste di caducifoglie 30,6 Foreste di sempreverdi 2,6 Foreste miste 40,6 Impianti forestali a monocultura (inclusi pioppeti o specie esotiche) Habitat rocciosi, Detriti di falda, Aree sabbiose, Nevi e ghiacci perenni Altri (inclusi abitati, strade, discariche, miniere e aree industriali) Il formulario riporta anche per le ZPS l elenco degli habitat riconosciuti dalla DIR 92/43/CEE che contribuiscono a delineare le caratteristiche della zona e ad esprimerne il valore in termini di importanza per la tutela della biodiversità ambientale (gli asterischi indicano che si tratta di habitat prioritario): 0,7 0,3 1 % CODICE DESCRIZIONE COPERTA 3240 Fiumi alpini con vegetazione riparia. legnosa a Salix elaeagnos Lande alpine e boreali * Arbusteti a Pino mugo e Rododendro irsuto (Mugo-Rhododendretum hirsuti) Praterie alpine e subalpine calcicole 10 Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco 6210* -Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis) Praterie montane da fieno * Sorgenti petrificanti con formazione di travertino (Cratoneurion) Torbiere basse alcaline 1 14
15 CODICE DESCRIZIONE % COPERTA 8130 Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica * Foreste dei versanti e valloni del Tilio-Acerion. 1 91K0 Foreste illiriche di Fagus sylvatica (Aremonio-Fagion) 6 TOTALE 36 Quattro sono gli habitat prioritari presenti nel sito: - gli arbusteti a pino mugo e rododendro irsuto (4070); - le praterie afferenti alla classe Festuco-Brometea (6210), considerato prioritario solo in presenza di notevole fioritura di orchidee ; - le sorgenti pietrificanti (7220); - le foreste del Tilio-Acerion (9180) ZPS Val Caffaro Sono presenti zone umide, arbusteti e limitati complessi boschivi, oltre praterie xeriche alle quote più elevate. Nel complesso si rileva una elevata diversità floristica. L'erpetocenosi dell'area è piuttosto complessa e completa in quanto il territorio comprende anche aree aperte di bassa quota. L'escursione altitudinale, le condizioni fisiografiche, la tipologia di vegetazione boschiva e la zoocenosi presente determinano condizioni decisamente favorevoli alla presenza di specie ornitiche tipiche della zona montano-alpina; di particolare rilievo è segnalata la presenza del Gallo cedrone, nonché di Astore e Aquila reale. Si contano oltre 60 specie nidificanti. Nell'area in oggetto è scarsa la presenza degli Ungulati mentre si riscontrano elementi di sicuro interesse tra i Chirotteri quali ad esempio Pipistrello di Nathusius e Nottola di Leisler. La gestione forestale dell'area è finalizzata alla conservazione degli habitat abbandonando in particolare le pratiche di pulitura del sottobosco. Nel territorio la pressione antropica è moderata e dovuta in particolare ad attività legate al turismo quali l'escursionismo, la raccolta di funghi e la fruizione dei boschi. CODICE DESCRIZIONE % COPERTA 4060 Lande alpine e boreali * Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica Faggeti del Luzulo-Fagetum Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-Piceetea) 10 TOTALE 84 15
16 Un solo habitat prioritario è presente nel sito: - Le formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane; 16
17 3. Rapporto tra PSL e Valutazione di Impatto Ambientale Nei progetti previsti dal PSL del GAL Gardavalsabbia non sono presenti interventi rientranti nell ambito di applicazione della Valutazione di Impatto Ambientale regionale di cui all allegato III del D.Lgs 4/2008 e nemmeno interventi da sottoporre a verifica di assoggettibilità alla V.I.A. di cui all allegato IV del D.Lgs 4/
18 4. Interazione tra progetti e Siti Natura 2000 Con il fine di illustrare le relazioni esistenti tra siti e interventi previsti nel PSL sono state realizzate 6 matrici, una per ciascun sito, nelle quali viene evidenziato se ciascun progetto o sottoprogetto è interno, esterno oppure esterno con influenze interne al sito; è stata inoltre aggiunto un ulteriore campo che contiene i progetti a carattere immateriale o materiale ma privi di ricadute territoriali (es. acquisti di beni strumentali) per i quali non è possibile definire un interazione concreta con i siti e i loro obiettivi di conservazione. Per alcuni progetti materiali non è possibile definire a priori e con certezza la localizzazione topografica perché dipendenti dalla risposta del territorio (ad es i progetti a bando per contributi a B&B, agriturismi, ) pertanto nelle matrici sono state spuntate entrambe le celle (materiale interno e materiale esterno) e la valutazione dell incidenza è stata fatta considerando gli interventi come interni ai siti. In altri casi alcuni progetti contengono sia interventi di tipo materiale che immateriale pertanto sono state spuntate le celle appartenenti ad entrambi i campi. Per ciascun progetto, indifferentemente se materiale o immateriale, interno, esterno oppure esterno con influenze interne è stata valutata la presenza di possibili incidenze sui Siti Natura Le interferenze conseguenti l attuazione dei progetti sono descritte come: Impatti generali potenziali e Impatti effettivi prevedibili, con riferimento al sistema ambientale considerando le: - componenti abiotiche: Suolo e Sottosuolo, Aria, Acqua, Aspetti geo-morfologici, - componenti biotiche: Vegetazione, Fauna, Ecosistemi; - connessioni ecologiche relative alla qualità e la capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona, alle capacità di carico dell ambiente naturale, all assetto infrastrutturale ed agli aspetti insediativi. In caso di possibili interazione negativa, nel campo note, sono state evidenziate o illustrate le condizioni che verranno poste in sede di bando o di realizzazione dei progetti per evitare qualsiasi impatto. 18
19 Il livello di incidenza è stato espresso secondo una scala di valori crescenti: Valutazione del grado di incidenza Scala di valori Non presente NP Potenzialmente presente PP Presente, ma temporanea PT Presente, ma non significativa NS Presente P Significativa critica C Significativa favorevole F Condizioni Non sono presenti inserimenti che inducano variazioni nello stato che attualmente caratterizza gli elementi ecologici del sito. L'inserimento del fattore, in circostanze non prevedibili in una fase di analisi preventiva, potrebbe determinare incidenze significative; l'adozione di alcuni accorgimenti potrebbe evitare a priori tali incidenze. Gli inserimenti del fattore conducono solo a modeste e circoscritte variazioni temporanee di alcuni elementi ecologici del sito, con interazioni non presenti nel lungo periodo. Gli inserimenti del fattore producono variazioni non significative degli elementi ecologici del sito, con interazioni che non determinano alterazioni a livello trofico, nella composizione delle associazioni e nell assetto ecologico del sito. Gli inserimenti del fattore producono complessive variazioni significative di alcuni elementi ecologici del sito, con interazioni che determinano alterazioni a livello trofico, nella composizione delle associazioni e nell assetto ecologico del sito. I fattori introdotti determinano significative e stabilizzate interferenze degli elementi ecologici del sito, con alterazioni negative che condizioneranno i livelli, la composizione e l assetto generale dell ecosistema. I fattori introdotti determinano significative e stabilizzate interferenze degli elementi ecologici del sito, con alterazioni positive che condizioneranno i livelli, la composizione e l assetto generale dell ecosistema aumentandone la stabilità ecologica e garantendone la perpetuazione in assenza di altri elementi perturbatori non prevedibili. Contengono le matrici di valutazione i seguenti allegati: - Allegato 1 - MATRICE DI INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA SIC CIMA COMER; - Allegato 2 - MATRICE DI INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA SIC MONTE CAS PUNTA CORLOR; - Allegato 2 - MATRICE DI INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA SIC VALVESTINO; - Allegato 4 - MATRICE DI INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA SIC CORNO DELLA MAROGNA; - Allegato 5 - MATRICE DI INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA 2000 ZPS ALTO GARDA BRESCIANO; - Allegato 6 - MATRICE DI INTERAZIONE TRA PROGETTI E SITI NATURA 2000 ZPS VAL CAFFARO. 19
20 5. Interazione tra progetti e componenti ambientali e socio-economiche A sostegno dell operazione decisionale se sottoporre il presente PSL al processo di VAS si è compilata una matrice utile a visualizzare l interazione tra i progetti e le componenti ambientali in termini di impatti possibili. Il criterio ispiratore deriva dalla Direttiva 2001/42/CE la quale indica che nel rapporto ambientale devono essere..individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull'ambiente. Il punto f dell All.1 specifica inoltre che siano vagliati i possibili effetti significativi sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori. La valutazione delle interferenze tra azioni di piano e componente ambientale vengono effettuate considerando le seguenti voci ambientali : - Aria; - Acqua; - Flora, fauna e biodiversità; - Cambiamenti climatici; - Paesaggio e beni culturali; - Agricoltura e foreste; - Suolo e sottosuolo; - Popolazione e salute; - Economia - Rumore; - Energia. La matrice di interferenza in allegato 7 rappresenta le interazioni tra gli obiettivi di piano e le componenti ambientali elencate evidenziando 5 tipologie di interazione, ciascuna associata ad un colore per facilitarne la visualizzazione. Effetto molto positivo Effetto positivo Effetto lievemente negativo Effetto negativo Effetto non determinato o non determinabile/nessun effetto apprezzabile Effetto possibile qualora non vengano adottate misure di mitigazione o controllo 20
21 6. Conclusioni A seguito di tutte le valutazioni compiute e illustrate nei capitoli precedenti, sia in riferimento al complesso ambientale che specificatamente al rapporto con la Rete Natura Premettendo che il si configura come strumento di programmazione a medio termine di interventi sia materiali che immateriali, e pertanto risulta non semplice prevedere nel dettaglio gli effetti sull ambiente dei progetti materiali. Considerato che 31 azioni su 60 complessive presentano carattere di immaterialità (50% circa) e che ulteriori 9 azioni prevedono contenuti sia materiali che immateriali. Valutati i singoli impatti visualizzati nelle matrici in allegato si può ritenere che il Piano di Sviluppo Locale non abbia effetti sugli obiettivi di conservazione dei Siti Natura 2000, sia nella loro globalità sia in riferimento agli elementi che ne hanno determinato l istituzione. Il pericolo di possibili impatti negativi, sia diretti che indiretti, verrà scongiurato ponendo limitazioni o condizioni in sede di bando o di finanziamento dei progetti (come evidenziato nelle note esplicative degli allegati 1,2,3,4,5,6); inoltre ciascun progetto verrà singolarmente sottoposto a valutazione di incidenza secondo quanto previsto dalla DGR VII/14106 del o, nel territorio del Parco Alto Garda, a procedure semplificate se rientrante nelle fattispecie previste dai Criteri per l esclusione e l applicazione di procedura di Valutazione di Incidenza di interventi di limitata entità. Per quanto attiene i rapporti con la Valutazione Ambientale Strategica, considerato che il Piano di Sviluppo Rurale regionale è stato sottoposto a procedura di VAS e che i progetti previsti dal del GAL Gardavalsabbia sono coerenti con i contenuti del PSL, valutate le possibili interferenze con il sistema ambientale, sociale ed economico locale (cfr. allegato 7) la cui prevalenza è costituita da effetti positivi e molto positivi, e considerato che verranno ritenuti inammissibili progetti che in sede di studio di incidenza evidenzino effetti negativi su habitat e specie, si propone che il presente venga sottoposto a procedura di Verifica di Esclusione dalla VAS. Salò, lì 10 ottobre
Bio i d o i d v i er e s r i s t i à à in i n r e r t e e.
Biodiversità in rete. Studio di fattibilità della Rete Ecologica locale tra Adda e Lambro passando per il Monte Barro. Con il contributo di Il progetto nel suo contesto. Il presente progetto è stato presentato
DettagliStruttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000. Fulvio CERFOLLI, PhD
Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 Fulvio CERFOLLI, PhD Che cos e un PIANO DI GESTIONE di un sito Natura 2000? E uno strumento di pianificazione del territorio
Dettaglisis i tema m o ga g ni n c i o o d i d i a ree p r p ot o ette
La Lombardia è stata la prima regione a dotarsi di un sistema organico di aree protette (l.r. 86/1983), che comprende: 24 Parchi regionali, 13 Parchi naturali, 65 Riserve naturali, 32 Monumenti naturali.
DettagliPremessa La presente Relazione è redatta in applicazione del DPR 357/97 art. 5, comma 6
Premessa La presente Relazione è redatta in applicazione del DPR 357/97 art. 5, comma 6 Il Piano di Tavagnacco ridetermina le aree del Comune relazionando la situazione locale alle dinamiche ambientali
DettagliALLEGATO ALLA DELIBERA N. 1323 DELL 11 LUGLIO 2014
ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 1323 DELL 11 LUGLIO 2014 Allegato A Indirizzi applicativi in materia di valutazione di incidenza di piani, progetti e interventi 1. Definizioni Procedimento di valutazione di
DettagliArt. 1 (Istituzione del Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri )
Legge regionale 21 aprile 2008, n. 9 Istituzione del Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri. (BUR n. 8 del 16 aprile 2008, supplemento straordinario n. 2 del 29 aprile 2008) Art. 1 (Istituzione del Parco
DettagliDirezione Ambiente. Guida tecnica
Direzione Ambiente Guida tecnica Procedimento di verifica di assoggettabilita alla VAS dei Programmi di interventi di sistemazione idrogeologica e manutenzione montana (PISIMM) ( art. 12 d. lgs. 152/2006
DettagliMauro De Osti Sezione Parchi, Biodiversità, Programmazione Silvopastorale e Tutela dei Consumatori Regione del Veneto
Aree Natura 2000 nella Regione del Veneto Mauro De Osti Sezione Parchi, Biodiversità, Programmazione Silvopastorale e Tutela dei Consumatori Regione del Veneto Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo
DettagliTITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio
Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Unità di paesaggio (Art. 3.1-3.2) Indicazioni generali Le unità di paesaggio, al fine di garantire una gestione del territorio coerente con gli obiettivi di valorizzazione
Dettaglirelativo alla Seconda Soluzione Agosto 2013
COMUNE DI FOSDINOVO Località CANIPAROLA PIANO DI RECUPERO CASA ALBACHIARA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A V.A.S. ai sensi dell art. 22, L.R.T. n 10/2010 RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE relativo alla Seconda
Dettagli3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI
3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI La tavola riassume le criticità più significative che interessano l intero territorio comunale di Valeggio sul Mincio alla luce dell analisi operata dal Documento Preliminare
DettagliIndice degli Elaborati del PdG PIANO DI GESTIONE. Ambito territoriale di Isola di Pantelleria. versione conforme al DDG ARTA n 603 del 26/06/2009
Unione Europea Regione Siciliana Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali Codice POR: 1999.IT.16.1.PO.011/1.11/11.2.9/0351 Ambito territoriale di Isola di Pantelleria PIANO DI GESTIONE versione
DettagliArt. 1 (Istituzione) 2. Il parco è classificato ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 come parco marino.
Legge regionale 21 aprile 2008, n. 11 Istituzione del Parco Marino Regionale Costa dei Gelsomini. (BUR n. 8 del 16 aprile 2008, supplemento straordinario n. 2 del 29 aprile 2008) Art. 1 (Istituzione) 1.
DettagliWorkshop fa.re.na.it 7 marzo 2014. RN 2000: stato dell arte in Regione Veneto e PAF come strumento di programmazione delle politiche naturalistiche
Workshop fa.re.na.it 7 marzo 2014 RN 2000: stato dell arte in Regione Veneto e PAF come strumento di programmazione delle politiche naturalistiche 1 Sezione Parchi Biodiversità Programmazione Silvopastorale..
DettagliQuadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.
L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria
Dettagli1. La Direttiva «Habitat» 1
1. La Direttiva «Habitat» 1 1.1 Introduzione Il 21 maggio 1992 la Commissione Europea ha deliberato la «Direttiva relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della
Dettaglidegli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati Ai Consiglieri Nazionali Ai componenti il Comitato Amministratore AGROTECNICI/ENPAIA LORO SEDI e-mail
Roma, 12 marzo 2013 Prot. n. 1130/ARA OR/ml Oggetto: competenze professionali in valutazioni di incidenza ambientale. Direttiva n. 92/43/CEE e DPR n. 357/1997. Circolare pubblica. Ai Presidenti dei Collegi
DettagliPIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE 2009 2013
PROVINCIA DI COSENZA SERVIZIO CACCIA E PESCA... PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE 2009 2013 PARTE QUARTA : FAUNISTICA (Art. 25, comma 2, R.R. del 04/08/2008 n. 3 e ss.mm.ii.) Arch. Anna Aiello, Dott.
DettagliB.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie
B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile
DettagliALLEGATO A: LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DELLE PRIORITÀ D INTERVENTO
ALLEGATO A: LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DELLE D INTERVENTO PER LA CONSERVAZIONE DELL ORSO BRUNO MARSICANO Riduzione degli impatti legati alle attività antropiche (rif. azioni A1, A3, A4 e A5 del PATOM)
Dettagli- che attualmente il Lazio è interessato da 6 aree protette nazionali e da 69 aree protette regionali
OGGETTO: PROPOSTA DI ISTITUZIONE DEL MONUMENTO NATURALE ''LAGHETTO IN LOC. SEMBLERA MONTEROTONDO SCALO'' AI SENSI DELL'ART. 6 DELLA LEGGE REGIONALE 6 OTTOBRE 1997 N. 29 E SS.MM.II. - APPROVAZIONE DELLA
DettagliLa Rete Ecologica del Veneto
La Rete Ecologica del Veneto Convegno Le reti ecologiche nella pianificazione territoriale: il contributo del progetto Life+TEN c/o aula grande - Fondazione Bruno Kessler (FBK) via S. Croce, 77 Trento
DettagliVALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Nelle tavole seguenti si esaminano rispettivamente i valori storico-culturali e il patrimonio storico architettonico con la viabilità storica; in questo caso non si rilevano situazioni di particolare interesse.
DettagliAzioni di conservazione. Pagina 1
realizzabili (= Prati Pr 1 Tutelare i prati da fieno e gestire i prati con modalità attente alle esigenze di tutela della fauna senza costo; a carico dei privati che accedono ai fondi PSR Pr 2 Controllare
DettagliNewsletter n.83 Gennaio 2011
Newsletter n.83 Gennaio 2011 Approfondimento_41 STUDI DI FATTIBILITÀ: Dal DPR 207 del 5/10/2010 disposizioni per lo sviluppo, composizione e contenuti Schema dettagliato per project financing e dialogo
DettagliPIANO DI GESTIONE della Zone di Protezione Speciale (ZPS) ARTICOLAZIONE DEL PIANO
PIANO DI GESTIONE della Zone di Protezione Speciale (ZPS) ARTICOLAZIONE DEL PIANO Articolazione del piano (1/4) Secondo l Allegato B della Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 4241 del 30
DettagliPROVINCIA DI BERGAMO PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA L.R.26/03 PERCORSO PARTECIPATO VAS
PROVINCIA DI BERGAMO PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA L.R.26/03 PERCORSO PARTECIPATO VAS La localizzazione degli impianti di trattamento, recupero e smaltimento: proposta metodologica
DettagliIL REPO SABILE DEL SERVIZIO
Capraia Isola, 16.03.2010 Prot. 23/6/1 UT/RP/rp Al SEGRETARIO COMU ALE Dott. FRANCO PAOLO DEL SEPPIA Sede Comunale RELAZIONE PER L ATTUAZIONE DELLA PROCEDURA DI ADOZIONE ED APPROVAZIONE DEL PIANO STRUTTURALE
DettagliDICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano
Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità
DettagliCITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA
CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19
DettagliIdentificativo Atto n. 65 DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA
1731 23/02/2009 Identificativo Atto n. 65 DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA ESCLUSIONE DEL PIANO DI SVILUPPO LOCALE "VALLE SERIANA SUPERIORE" DALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE - VAS IL DIRIGENTE DELLA
DettagliIl PSR Marche e le aree Natura 2000. Pietro Politi Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca Regione Marche
Il PSR Marche e le aree Natura 2000 Pietro Politi Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca Regione Marche Workshop provinciale - 16 aprile 2013 Sede Provincia di Macerata - Sala Convegni Località Piediripa
DettagliCONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA
CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento
DettagliModifiche in materia Commerciale
PROVINCIA DI BOLOGNA PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Modifiche in materia Commerciale VARIANTE NON SOSTANZIALE AL PTCP ai sensi dell art.27bis della L.R. 20/2000 e s.m.i. RECEPIMENTO DEI
DettagliCOMUNE DI PIOMBINO DESE INTERVENTO EDILIZIO CONVENZIONATO IN ZONA RESIDENZIALE C2-301 RELAZIONE
COMUNE DI PIOMBINO DESE Provincia di Padova INTERVENTO EDILIZIO CONVENZIONATO IN ZONA RESIDENZIALE C2-301 RELAZIONE VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE - VINCA - AI SENSI DELLA DIRETTIVA 92/43/CEE D.P.R.
DettagliASPETTI FLORO-VEGETAZIONALI
- ASPETTI FLORO-VEGETAZIONALI - pag. 1 ASPETTI FLORO-VEGETAZIONALI PARTE 1 a - ANALISI 1 FLORA E VEGETAZIONE Dati disponibili che verranno utilizzati per il presente lavoro: Documento anno Note, possibilità
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliProvincia- Revisione della disciplina delle funzioni
Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;
DettagliObiettivi e metodologia generale per la progettazione della sicurezza antincendio
Profili di rischio Obiettivi e metodologia generale per la progettazione della sicurezza antincendio Progettazione della sicurezza antincendio Progettare la sicurezza antincendio di una attività significa
DettagliL inventario delle azioni di tutela attiva e di ricostruzione della connettività nell Ambito Territoriale Omogeneo della Val di Cembra
L inventario delle azioni di tutela attiva e di ricostruzione della connettività nell Ambito Territoriale Omogeneo della Val di Cembra Segonzano 25 novembre 2014 Michele Caldonazzi ALBATROS S.r.l. 1. Recupero
DettagliAL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI IMPERIA AL SINDACO DI POMPEIANA
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI IMPERIA AL SINDACO DI POMPEIANA AL COORDINAMENTO PROVINCIALE DEL CORPO FORESTALE DI IMPERIA ALLA POLIZIA PROVINCIALE DI IMPERIA Prot.n. 251/06
DettagliCOMUNE DI PREMARIACCO
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI PREMARIACCO PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE VARIANTE n.8 L.R. 5/2007 - D.P.R. 086/2008 RELAZIONE ARCH. PIETRO CORDARA progettazione
DettagliAutorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche
Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione
DettagliMacroambito G Il territorio dei Parchi Nazionali
Macroambito G Il territorio dei Parchi Nazionali Il macro ambito coincide a Nord, per tutta la sua lunghezza, con l alto corso del Fiume Chienti dalla sorgente fino alla località Caccamo, in Comune di
DettagliCopertura vegetale. La carta della Copertura Vegetale
Copertura vegetale è una componente ambientale in cui le piante costituiscono l'elemento principale nella configurazione più complessiva degli ecosistemi terrestri; rappresenta la risultante della molteplicità
DettagliPIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA
TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata in località Cavallara presso l abitato di S.Giovanni nel Comune di Ostellato.
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliLe proprietà collettive: una risorsa per la gestione del paesaggio montano
Piano paesaggistico regionale Il paesaggio montano Prato Carnico, 13 aprile 2015 Le proprietà collettive: una risorsa per la gestione del paesaggio montano Nadia Carestiato La proprietà collettiva Istituzione
DettagliI punti di partenza: Direttiva Uccelli selvatici (79/409/CEE) 194 specie di Uccelli (allegato I) e specie migratrici
I punti di partenza: Direttiva Uccelli selvatici (79/409/CEE) 194 specie di Uccelli (allegato I) e specie migratrici Direttiva Habitat (92/43/CEE) 220 tipi di habitat (Al.I) e oltre 800 specie (Al.II)
DettagliIl Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009
Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 1 ANALISI DEI DATI PREGRESSI Serie storica delle produzioni del periodo 2002-2008 (t/anno)
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 16 DEL 3 APRILE 2006
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 16 DEL 3 APRILE 2006 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 21 febbraio 2006 - Deliberazione N. 231 - Area Generale di Coordinamento N. 5 - Ecologia,
DettagliOGGETTO: Procedimento di Valutazione Ambientale Strategica del Piano Provinciale per la gestione rifiuti urbani e speciali. Provvedimenti.
OGGETTO: Procedimento di Valutazione Ambientale Strategica del Piano Provinciale per la gestione rifiuti urbani e speciali. Provvedimenti. Premesso che: tra le funzioni del Settore Ambiente rientrano quelle
DettagliAUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05
AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2
Dettagli6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione
DettagliBANDO. Progetti di formazione per il volontariato
BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione
DettagliDistretto Rurale. Franciacorta, Sebino e Valle Trompia GAL GÖLEM
Distretto Rurale Franciacorta, Sebino e Valle Trompia GAL GÖLEM Introduzione I principali riferimenti normativi per l individuazione, l istituzione e la disciplina dei distretti agricoli sono: - A livello
DettagliLEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente
Legge 1986022 Pagina 1 di 5 LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE
DettagliIl Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi:
La Camera dei deputati è stata tra le prime istituzioni italiane a realizzare, nella seconda metà degli anni novanta, una versione del proprio sito che, riferita ai tempi, poteva definirsi accessibile.
DettagliGiunta Regionale della Campania 94 22/11/2012 11 0 - -
Giunta Regionale della Campania DECRETO DIRIGENZIALE AREA GENERALE DI COORDINAMENTO A.G.C. 11 Sviluppo Attività Settore Primario COORDINATORE Dr. Massaro Francesco DIRIGENTE SETTORE DECRETO N DEL A.G.C.
DettagliDITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI
COMUNE DI MALO PROVINCIA DI VICENZA REGIONE VENETO DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI RELAZIONE TECNICA ESPLICATIVA DI NON NECESSITA DELLA VALUTAZIONE
DettagliUso delle attrezzature di lavoro
COORDINAMENTO TECNICO PER LA PREVENZIONE DEGLI ASSESSORATI ALLA SANITA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO Decreto Legislativo n 626/94 D O C U M E N T O N 11 LINEE GUIDA SU TITOLO III
DettagliBANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati
BANCHE DATI NATURALISTICHE REGIONE PIEMONTE (BDNRP) Deontologia e norme per l utilizzo e l accesso ai dati Sommario 1 Finalità...1 2 Origine dei dati...1 3 Proprietà dei dati...2 4 Proprietà dei software...2
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliLEGGE REGIONALE 12 febbraio 2014, n. 4
6232 LEGGE REGIONALE 12 febbraio 2014, n. 4 Semplificazioni del procedimento amministrativo. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 12 aprile 2001, n. 11 (Norme sulla valutazione dell impatto ambientale),
Dettaglifuturo giardino botanico/forestale
GLI OBIETTIVI : Si tratta di immaginare il futuro, ma con il respiro e l ambizione necessaria perché un manufatto di tale mole ed importanza - storica, architettonica, ambientale- non venga svilito, bensì
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
DettagliAssessorato ai Trasporti a Fune Segreteria Regionale per le Infrastrutture Direzione Mobilità PIANO REGIONALE NEVE RAPPORTO AMBIENTALE.
PIANO REGIONALE NEVE RAPPORTO AMBIENTALE Parte 0 ALLEGATO D Consulente per la procedura di V.A.S.: Studio Program s.r.l. Progettazione e gestione delle risorse ambientali Energia e Fonti Rinnovabili ITER
DettagliPROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000
PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000 SEDUTA DEL GIORNO 21/12/2007 Commissario: Segretario Generale: SPAGNUL dott.
DettagliBANDI 2011 26. ambientale a livello locale. Bando con scadenza 22 aprile 2011
Bando con scadenza 22 aprile 2011 BANDI 2011 26 Piano di azione Promuovere la sostenibilità ambientale a livello locale Tutelare e valorizzare la biodiversità Il problema Lo sviluppo umano è oggi causa
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliCENTRO COMMERCIALE ORTONA CENTER AMPLIAMENTO SUPERFICIE DI VENDITA STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CENTRO COMMERCIALE ORTONA CENTER AMPLIAMENTO SUPERFICIE DI VENDITA STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA VALUTAZIONE D IMPATTO AMBIENTALE ai sensi del D.Lgs n.152/2006
DettagliAllegato alla DGR n. del
Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)
DettagliQUADRO DI SINTESI POTENZIALITA E CRITICITA
QUADRO DI SINTESI POTENZIALITA E CRITICITA CONTRATTO DI PAESAGGIO FINALIZZATO ALLA DEFINIZIONE DI UNA STRATEGIA DI SVILUPPO TERRITORIALE E DI RIQUALIFICAZIONE PAESAGGISTICA DEI TERRITORI MONTANI DI COMUNANZA
DettagliDECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012
DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL 03.01.2012 OGGETTO: L. 365/00. Istanza di aggiornamento PAI Tagliamento, ai sensi dell art. 6 delle Norme di Attuazione, a seguito della progettazione di interventi urgenti
DettagliProgramma di Sviluppo Rurale 2007-2013 REG. (CE) N. 1698/2005
ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE AUTORITÀ DI GESTIONE PSR 2007-2013 ALLEGATO 3 al Manuale dei controlli e delle attività istruttorie Misura 431, approvato con Determinazione del Direttore
DettagliProgrammazione finanziaria 2007-2013 e gestione dei Siti Natura 2000 D.ssa Tina Guida
Regione Lazio Area Natura 2000 e Osservatorio Regionale per l Ambiente Roma 27 marzo 2008 Programmazione finanziaria 2007-2013 e gestione dei Siti Natura 2000 D.ssa Tina Guida SITI NATURA 2000 LAZIO DGR
DettagliRACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI
CONSIGLIO D EUROPA RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI (adottata dal Comitato dei Ministri
Dettagli9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104
9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari
DettagliIstituzione del Parco naturale dell Alta Valle Antrona.
LEGGE REGIONALE N. 33 DEL 22-12-2009 REGIONE PIEMONTE Istituzione del Parco naturale dell Alta Valle Antrona. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 51 del 24 dicembre 2009 ARTICOLO 1 (Istituzione)
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliDELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014
Oggetto: D.Lgs. 14.8.2012, n. 150 e decreto interministeriale 22 gennaio 2014. Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Direttive per l'attuazione nella Regione Sardegna
DettagliDGR 399 DD. 20.2.2004 LA GIUNTA REGIONALE
DGR 399 DD. 20.2.2004 LA GIUNTA REGIONALE VISTA la legge regionale 27 marzo 1996, n. 18 e successive modificazioni ed integrazioni ed in particolare l articolo 6, comma 1 della stessa; VISTA la legge 8
DettagliRegolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare
Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...
DettagliLA GIUNTA COMUNALE DELIBERA
Su relazione dell assessore Stefano Pellizzon LA GIUNTA COMUNALE Richiamato l art. 3 dello Statuto del Comune Sviluppo sociale, culturale ed economico ed in particolare il comma 1), nel quale si dichiarano
DettagliPRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI
PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI Procedura autorizzativa di impianti fotovoltaici NORMATIVA DI RIFERIMENTO Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387; Legge Regionale 14 dicembre
DettagliPROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA Art. 1 (Composizione) Il Comitato di Sorveglianza del PSR 2007-2013 (approvato dalla Commissione
DettagliPIANO DELLA RISERVA NATURALE REGIONALE
Allegato 1 s Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS) PIANO DELLA RISERVA NATURALE REGIONALE 1. INTRODUZIONE 1.1 Quadro di riferimento Il
DettagliCOMUNE DI CORBETTA PROVINCIA DI MILANO. Piano di Classificazione Acustica. adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 22 del 30.04.
Allegato A COMUNE DI CORBETTA PROVINCIA DI MILANO CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE REVISIONE E AGGIORNAMENTO 2013 Piano di Classificazione Acustica adottato con deliberazione del Consiglio
DettagliMISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA.
LEGGE REGIONALE N. 11 DEL 05-05-2004 REGIONE LOMBARDIA MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LOMBARDIA N. 19 del 7 maggio 2004 SUPPLEMENTO
DettagliLEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO
Legge 1990040 Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Istituzione dell' osservatorio del sistema abitativo laziale e provvidenze per il recupero del patrimonio edilizio esistente.
DettagliL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO
PARERE 16 APRILE 2015 172/2015/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE APPROVAZIONE DI UN MODELLO UNICO PER LA REALIZZAZIONE, LA CONNESSIONE E L ESERCIZIO DI PICCOLI
DettagliPROPOSTA DI LEGGE REGIONALE: Misure urgenti per la gestione coordinata delle energie rinnovabili e la tutela della biodiversità nella Regione Molise
PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE: Misure urgenti per la gestione coordinata delle energie rinnovabili e la tutela della biodiversità nella Regione Molise Il Consigliere Vittorino Facciolla Il Consigliere Michele
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliParte 1: VERIFICA PROGETTO
Parte 1: VERIFICA PROGETTO Parte 1a: analisi aspetti ambientali Aspetto ambientale Impatto Rientra nel progetto Utilizzo di risorse idriche nelle proprietà Impoverimento risorse idriche dell ente Perdite
DettagliDirezione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna S.A.R.A. SISTEMA AREE REGIONALI AMBIENTALI
Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna S.A.R.A. SISTEMA AREE REGIONALI AMBIENTALI Roma 27 marzo 2008 workshop Financing Natura 2000 PROGRAMMA S.A.R.A. Sistema Aree Regionali
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 26 aprile 2011, n. 789
14812 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 77 del 18-05-2011 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 26 aprile 2011, n. 789 Accordi/Intese Stato-Regioni in materia sanitaria. Anno 2010. Recepimento.
DettagliTERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA
TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA Con le modifiche apportate dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 al
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI
DettagliCOSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA
COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA I sottoscritti: a) (Capofila). nato a il. nella sua qualità di.. e legale rappresentante
Dettagli1. Oggetto e struttura del disegno di legge
Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni
Dettagli