GLI SCANOGRAMMI ESEGUITI IN ORTOSTASI CON TECNICA DIGITALE. Danesi Radiologia Ospedale Bufalini-Cesena Direttore Dott M.Mughetti
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1 GLI SCANOGRAMMI ESEGUITI IN ORTOSTASI CON TECNICA DIGITALE Dott Bisulli-Dott.ssa Danesi Radiologia Ospedale Bufalini-Cesena Direttore Dott M.Mughetti
2 Nella valutazione delle sindromi dolorose degli atleti agonisti diventa fondamentale oltre allo studio dinamico della distribuzione dei carichi,anche lo studio statico, morfologico, per la valutazione di angoli e dismetrie effettuata con precisione millimetrica sotto carichi reali.
3 Dopo l introduzione nel 2000 del telecomandato digitale presso il servizio di diagnostica per immagini diretto dal Dott. M.Mughetti,, sono stati approntati, con l aiuto di Philips,programmi di ricostruzione dell immagine dedicati alla valutazione sotto carico della colonna, del bacino e degli arti inferiori.
4 Di cosa si tratta? Sono immagini che sostituiscono le vecchie teleradiografie su lastra lunga, così detta millimetrata.
5 Sostituiscono anche le più recenti tecniche di scansione effettuate in Tac.
6 Scann digitali Vs Teleradiografie essendo digitalizzate,, riducono enormemente i carichi di dose assorbiti dal Pz.(1/10 rispetto alle teleradiografie) rendono possibile uno studio computerizzato di vari parametri che possono essere prestabiliti con il medico dello sport, fisiatra,ortopedico e colui che segue l atleta.
7 Scann digitali Vs Tac Venendo a cadere il vincolo della mancaza di carico cui è soggetta quest ultima, ultima, cresce enormemente la possibiltà di acquisire diverse proiezioni per esempio nei Pz con problemi di varismo o valgismo, o nel planing preoperatorio e nel followup di pazienti candidati a protesi del ginocchio o dell anca.
8 Come si sviluppa dal punto di vista tecnico?
9 Scoliosi Secondo la definizione classica, la scoliosi è la deviazione permanente del rachide sul piano frontale. Questa definizione appare attualmente limitativa in quanto, per le caratteristiche anatomo-patologiche e clinico- radiografiche,, la scoliosi appare come una deformità tridimensionale che associa alla deviazione laterale permanente del rachide un suo alterato orientamento sul piano sagittale (iperlordosi( iperlordosi/ipercifosi) e sul piano trasversale (torsione vertebrale).
10 Classificazione : Le scoliosi possono essere classificate secondo diversi criteri
11 Classificazione eziopatogenetica : scoliosi funzionale tuttavia la classificazione eziopatogenetica risulta quella maggiormente utilizzata, soprattutto per l'importanza che riveste e per l'inquadramento clinico e diagnostico. Le scoliosi funzionali sono paramorfismi del rachide, ovvero vizi di atteggiamento della colonna vertebrale che non presenta alcuna alterazione anatomica (almeno inizialmente). La curvatura si manifesta solo durante il "funzionamento" del rachide, ovvero durante la stazione eretta, mentre tende ad attenuarsi o scomparire in decubito supino o prono. La curvatura scoliotica è elastica e correggibile quando il paziente si inclina dal lato della convessità scoliotica.
12 Classificazione eziopatogenetica : scoliosi organica La distinzione fondamentale che deve essere fatta è quella tra le scoliosi funzionali, o vizi di atteggiamento di una colonna che appare normale, e le scoliosi organiche, in particolare le idiopatiche o giovanili, che costituiscono la maggioranza. In caso di scoliosi vera, un eventuale dismetria degli arti inferiori rappresenterà un fattore aggravante nella cura fisioterapica.
13 Nella valutazione del giovane affetto da scoliosi (più spesso di sesso femminile), si terrà conto del : livello della curva e della sua corregibilità del grado di maturazione ossea (valutando con il test di Risser il grado di ossidificazione della cresta iliaca) la velocità di crescita della statura il grado della curvatura scoliotica, che deve essere preso come punto di riferimento in associazione a tutti gli altri parametri.
14 curvatura principale o primitiva è irriducibile nelle manovre di bending (inclinazione) presenta le più spiccate anomalie morfologiche vertebrali è delimitata cranialmente e caudalmente da vertebre definite "estreme" presenta al suo apice la cosiddetta vertebra apicale. curvature secondarie o di compenso hanno direzione opposta a quella della curvatura principale si collocano prossimalmente e distalmente rispetto alla curvatura principale si generano al fine di compensare lo strapiombo vertebrale provocato dalla curvatura principale. In relazione alle caratteristiche della curvatura primitiva, le scoliosi vengono definite: toraciche, lombari, cervicali, ecc. destro-convesse sinistro-convesse
15 Esame Radiografico Età ossea del paziente : Segno di Risser: : è il metodo utilizzato nei pazienti affetti da scoliosi, in quanto è possibile valutarlo sulla teleradiografia del rachide (che( deve necessariamente comprendere anche il bacino). Il metodo esprime in gradi l'ossificazione del nucleo della cresta iliaca. La valutazione del segno di Risser è molto importante ai fini prognostici e terapeutici: la completa fusione dei nuclei di ossificazione indica che il potenziale evolutivo della scoliosi è esaurito.
16 Entità della deviazione scoliotica Metodo di Cobb: si tracciano sul radiogramma le tangenti al piatto superiore della vertebra situata all'estremo prossimale della curva e al piatto inferiore della vertebra situata all'estremo distale della curva. Si tracciano in seguito le perpendicolari a queste tangenti. L'incontro fra le perpendicolari descriverà un angolo il cui valore è espressione della entità della deviazione scoliotica.
17 Entità della deviazione scoliotica Metodo di Risser-Ferguson : è più preciso del precedente ma è più difficile da eseguire. Si individua sul radiogramma il centro delle vertebre estreme (prossimale e distale) della curva e della vertebra apicale. Si tracciano in seguito i segmenti di retta che congiungono rispettivamente il centro della vertebra estrema prossimale a quello della vertebra apicale e il centro della vertebra estrema distale a quello della vertebra apicale. La congiunzione delle due semirette darà origine a un angolo che è espressione dell'entità della curva scoliotica. Le deformità vertebrali rendono spesso molto difficoltosa l'individuazione dei centri vertebrali.
18 Esame Radiografico Rotazione dei corpi vertebrali vertebrali : E' espressione della rotazione del rachide in toto sull'asse longitudinale e della torsione vertebrale. La rotazione dei corpi può essere eseguita col metodo di Moe. Nel radiogramma i profili dei peduncoli e del processo spinoso si spostano dalla linea di simmetria tanto più quanto maggiore è la rotazione.
19 Valutazione delle lordosi e cifosi
20 Colonna normale:posizione di riposo
21 Dismetria arti inferiori L'allineamento verticale del rachide è subordinato a quello orizzontale del bacino. In presenza di un'obliquità pelvica conseguente a dismetria degli arti inferiori, il rachide risulta deviato lateralmente rispetto alla linea d'appiombo e forma una curva la cui convessità è diretta verso l'arto più corto.
22 Dimetrie del bacino come fattore di rischio per infortuni Significative deviazioni sul piano frontale del bacino possono determinare alterazioni del carico sugli arti inferiori; tali deviazioni del cingolo pelvico sono molto comuni. Diversi lavori sin dagli anni '80 hanno evidenziato come l'elevata incidenza di scoliosi in giovani soggetti adolescenti possa essere in buona parte secondaria ad una asimmetria del piatto pelvico, a sua volta comunemente associata ad asimmetria degli arti inferiori.
23 Una diagnosi precoce è essenziale e consente, soprattutto ai soggetti che praticano regolarmente un'attività sportiva, di prevenire infortuni e sovraccarichi funzionali. L'intervento ovviamente va differenziato sulla base della causa che determina la dismetria del bacino e spazia dalla fisioterapia riabilitativa all'uso di ortesi correttive o byte.
24 Conseguenze di un ginocchio valgo e di un piede valgo: Intrarotazione degli assi femoro-tibiali Iperlordosi con incremento dell angolo lombo-sacrale Iperpressione sulle faccette articolari Artrosi e lombalgia precoce
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