Le prime parole dei malati e dei familiari
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- Roberta Novelli
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1 Gruppo Geode XIX Congresso Nazionale SICP - Torino 9-12 ottobre 2012 Le prime parole dei malati e dei familiari Gruppo Geode: Sede: HOSPICE DI ABBIATEGRASSO Via dei Mille 8/10 Tel: Cell:
2 IL GRUPPO GEODE Federica Azzetta Hospice di Abbiategrasso Giada Bartocetti Psicologa Hospice IL Mantello di Mariano Comense Claudia Bert Psicologa Hospice Sergio Sugliano Fondazione F.A.R.O. di Torino Annarita Caimi Hospice di Magenta ASL Milano 1 Maria Campaniello Hospice Malattie Infettive A.O. Polo Universitario L.Sacco - Milano Francesca Chieppa Psicologa Neuropsicologa Hospice Don Gnocchi di Monza Claudia Danesini Psiconcologa Psicoterapeuta Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia Primo Gelati Psicologo Psicoterapeuta Scuola Italiana Medicina e Cure Palliative Anna Vittoria Macchi Psicoterapeuta Psiconcologa Hospice - A.O. Universitaria Maggiore della Carità di Novara Anna Porta Hospice L Orsa Maggiore di Biella Alessia Sempreboni Psicologia Clinica Struttura Complessa Cure Palliative A.O. "C.Poma" Mantova Sandra Soldi Hospice "Il Gabbiano" Pontevico (BS) Patrizia Toietta A.O. Salvini di Garbagnate Milanese Valentina Vignola Hospice La Casa di Iris di Piacenza
3 IL RUOLO DELLO PSICOLOGO NELL EQUIPE DELL HOSPICE INTERVISIONE DI GRUPPO E possibile utilizzare strumenti condivisi sia all interno del lavoro con i malati e i familiari, sia nel lavoro con l équipe? PRIME PAROLE DEI MALATI E DEI FAMILIARI Scelta del modo di introdurre la conoscenza di sé Parole intime Punto di partenza nella presentazione del caso in équipe Prospettiva del protagonista
4 PSICOLOGIA CLINICA STRUTTURA COMPLESSA CURE PALLIATIVE AZIENDA OSPEDALIERA C.POMA DI MANTOVA Forse solo lei può capire che il figlio è il cuore della mamma e quindi la mamma non se ne può andare (Figlio di paziente donna) Con il familiare n. 2 colloqui dolore lacerante non ho fatto tutto il possibile, rimarrò solo, non so cosa fare dopo penso di non meritare tutto questo Cambiamento della connotazione iniziale, maggiore comprensione e tolleranza del familiare Non avevo mai pensato che ad un certo punto la mamma mi potesse lasciare, ho capito che non è lei a lasciarmi ma che la vita è questa, dovrò ricostruirmi, ripartire, tenendo dentro di me la guida e la luce del suo sguardo
5 HOSPICE DI ABBIATEGRASSO Mia madre ha un atteggiamento di chiusura (Figlia di paziente donna) Con il familiare Colloquio di accoglienza (modalità di lavoro dell equipè dell Hospice) n. 2 Colloqui di supporto n. 1 Colloquio di chiusura Storia familiare Storia della madre prima della malattia Difficoltà della figlia nell assistenza Ipotesi di lettura della frase: Rabbia verso la madre silente l assistenza è una sedia che scotta Col silenzio si coprono i morti La figlia nella parte di un marito assente, il padre La rabbia di un esclusione Restituzione: Essere con la madre per appartenere ad un disegno da cui è esclusa Rimanere con la madre per essere cornice di un quadro noto Essere lontani per appartenere La malattia segna una vicinanza forzata Restituzione dei punti dei colloqui utili all équipe per lavorare con la malata e i suoi familiari Rimanere vicina a mia madre, come lei desidera, anche se questo mi fa arrabbiare
6 HOSPICE DI MAGENTA ASL MILANO 1 Va tutto bene! (Paziente uomo) Con le familiari (Moglie e Figlia) Storia famigliare Storia delle malattie Paura della morte Stili di comunicazione Colloquio di accoglienza (modalità di lavoro dell equipè dell Hospice) n. 3 Colloqui di supporto, cad. n. 2 Colloqui dopo il decesso, cad. Finalità: Accogliere e risignificare la fatica a stare accanto al malato Trovare un senso al presente diverso dall attesa della morte Facilitare la comunicazione all interno della famiglia Decodificare le modalità espressive del pz e ricercare un canale adatto Obiettivo: Continuità del supporto Elaborazione del lutto Le parole del malato vengono contestualizzate all interno della cornice delle dinamiche familiari, per aiutare l équipe a comprendere le difficoltà emotive in corso e sostenere insieme la famiglia Paziente: Che senso ha tutto questo? Moglie: Per passare ancora un giorno insieme
7 HOSPICE LA CASA DI IRIS DI PIACENZA Ho perso mio marito 3 anni fa a causa di un tumore non dimenticherò mai le sue ultime parole prima di andarsene Ciao, ti voglio bene ora me ne vado stai tranquilla che va tutto bene non gli perdonerò mai di essersene andato dicendo così la gente non muore così la gente muore dispiaciuta e non felice (Paziente donna) Con la malata Colloquio di accoglienza (Medico, Infermiere e Psicologa) n. 1 Colloquio Finalità: Approfondire la conoscenza della malata Indagare la consapevolezza di prognosi Obiettivo: Ampliare la conoscenza del caso Vedere altro oltre agli aspetti clinici ed assistenziali Cambiamento delle modalità relazionali del personale con la malata, allungamento dello spazio di relazione e maggiore attenzione alla comunicazione
8 HOSPICE SANTA MARIA DELLE GRAZIE FONDAZIONE DON GNOCCHI - MONZA Sono proprietà privata di mia mamma (Figlia di paziente donna) Con la familiare Colloquio di accoglienza (modalità di lavoro dell équipe dell Hospice) n. 2 Colloqui Storia famigliare Storia della madre prima della malattia Difficoltà della figlia nell assistenza Narrazione: Unica femmina dopo due maschi. La madre ha abortito 3 volte perché sentiva di avere un altro maschio. La femmina l avrebbe accudita nella vecchiaia. Sensi di colpa nel sopravvivere alla madre. Immagine di sé: non legittimata a vivere una vita propria Rabbia verso la madre e verso se stessa che sta costringendo le figlie ad assistere la nonna Parole utilizzate per far comprendere all équipe gli atteggiamenti e i vissuti della famiglia Rimanere vicino a mia madre, per il bene delle mie figlie, perché non voglio che ci stiano loro
9 HOSPICE L ORSA MAGGIORE DI BIELLA Io ho solo lei. Sarei andato anche in America se fosse servito (Marito) Con il familiare Colloquio di accoglienza (modalità di lavoro dell equipè dell Hospice) n. 3 colloqui di supporto Finalità: affidarsi alle cure dell Hospice significare il senso di impotenza e di colpa ricercare le risorse personali ed amicali aggancio per la successiva fase del lutto Ridefinire il comportamento del familiare Co-costruzione in équipe del progetto comune di accogliere il senso di solitudine e di impotenza del familiare, aiutandolo a fidarsi e affidarsi all équipe
10 CONCLUSIONI PRIME PAROLE Veicolo di significati Strumento di lavoro CONTRIBUTO IN EQUIPE allargare la conoscenza dei malati e dei familiari comprendere le dinamiche familiari ridefinire i comportamenti dei pazienti difficili vedere altro rispetto alle singole specificità professionali COSTRUIRE CON L EQUIPE L OBIETTIVO DI CURA DELLA FAMIGLIA PARTENDO DALLA FAMIGLIA E DAI SUOI SIGNIFICATI
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