Rapporto sull Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

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2 Rapporto 2013 sull Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

3 Il presente Rapporto è stato curato dal dott. Tommaso Di Nardo. Le elaborazioni statistiche sono state realizzate dal dott. Gianluca Scardocci. 2

4 INDICE Presentazione 5 MARCO PIEMONTE Introduzione 7 1 Scenario Macroeconomico e statistiche reddituali 7 2 Sintesi dei principali indicatori del Rapporto 9 CAPITOLO I Rapporto Dimensione e struttura della professione 11 1 La dinamica degli iscritti all Albo 11 2 Analisi per genere e classi di età 13 3 Indici di diffusione territoriale 14 4 Iscritti alle Casse di Previdenza e statistiche reddituali 15 5 Iscritti al Registro del Tirocinio 16 CAPITOLO II Appendice statistica I: Tavole statistiche Ordini territoriali 33 CAPITOLO III Appendice statistica II: Graduatorie Ordini territoriali 179 CAPITOLO IV Appendice statistica III: Tavole di raccordo Ordini-Tribunali 193 3

5 4 Rapporto 2013 sui Dottori Commercialisti e gli Esperti Contabili

6 Presentazione In occasione del Congresso annuale della Fondazione del 27 giugno 2013, l Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili pubblica il tradizionale Rapporto, giunto al suo sesto aggiornamento annuale. Il bilancio statistico di questi primi cinque anni mostra una Categoria che, nonostante la crisi economica e finanziaria in atto dal 2008, continua a crescere in valore assoluto, seppure a ritmi più contenuti del passato. All inizio del 2013, i Commercialisti italiani nei 143 Ordini erano Rimandando alla lettura del Rapporto per i dati di dettaglio, pare opportuno evidenziare la crescita degli iscritti dello 0,7% rispetto al 2012 e del 6,1% nel quinquennio Dal 2007 al 2011, invece, il reddito professionale medio, desunto dalle statistiche reddituali forniti dalle Casse di Previdenza, si è ridotto dello 0,8%, mentre nello stesso periodo il Pil nominale è cresciuto dell 1,6%. Ancora in termini percentuali, il Rapporto evidenzia il trend di crescita delle donne che raggiungono la soglia del 31% (erano il 28% all inizio del 2008) e la conferma del calo progressivo dei giovani in atto sin dal 2008, spiegato in buona parte dalle dinamiche demografiche nazionali unite agli effetti della crisi. In particolare, desta molta preoccupazione il forte calo degli iscritti al Registro del tirocinio in atto dal 2008 e che nel 2012 ha assunto proporzioni rilevanti (- 27%). La fotografia scattata dal sesto Rapporto, con elaborazioni statistiche a livello nazionale, regionale e locale offre, dunque, numerosi spunti di analisi e di riflessione per tutti gli organi della Categoria, per gli iscritti e per chiunque sia interessato ad un aspetto particolare della vita economica e sociale del Paese. Marco Piemonte Comitato Direttivo IRDCEC 5

7 AVVERTENZE Il Rapporto 2013 aggiorna e sviluppa i dati contenuti nei precedenti Rapporti 2008, 2009, 2010, 2011 e Per ogni Ordine locale sono riportati i principali dati territoriali (popolazione, superficie, pil pro-capite provinciale e numero di comuni), i dati relativi agli iscritti, con particolare riferimento alla loro struttura anagrafica, i dati reddituali dell anno 2011 con le variazioni rispetto all anno precedente, i dati relativi ai neoiscritti agli Ordini e quelli relativi ai tirocinanti. I dati elaborati e pubblicati nel Rapporto si riferiscono agli iscritti agli Ordini territoriali dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili al 1 gennaio 2013 così come rilevati dal Consiglio Nazionale. I dati relativi alla struttura anagrafica per genere ed età degli iscritti sono stati desunti dall analisi statistica dei database trasmessi dagli Ordini territoriali al Consiglio Nazionale. Le statistiche reddituali sono state elaborate partendo dai dati reddituali della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti e della Cassa Nazionale di Previdenza dei Ragionieri. I dati reddituali pubblicati per singolo Ordine locale sono relativi alle medie Irpef e alle medie Iva opportunamente rielaborate in forma aggregata. Il Rapporto è strutturato in quattro parti. La prima presenta un analisi sintetica dei nuovi dati elaborati e commentati per Regione e macroarea territoriale oltre che per singolo Ordine. La seconda parte presenta le tavole statistiche con gli indicatori elaborati per ogni singolo Ordine territoriale ed è consultabile per ordine alfabetico. Nella terza parte sono riportate le tabelle contenenti le graduatorie degli Ordini territoriali per iscritti, tasso di crescita 2012, percentuale di donne, percentuale di iscritti fino a 40 anni, iscritti per 10 kmq, abitanti per iscritti, medie Irpef e medie Iva. La quarta parte, infine, riporta le tabelle di raccordo Ordini-Tribunali e i dati sulla popolazione dei 166 tribunali italiani sulla base della geografia giudiziaria in vigore nell anno L eventuale mancata quadratura a 100 dei tassi di composizione percentuale è dovuta unicamente agli arrotondamenti decimali. 6

8 INTRODUZIONE 1. Scenario Macroeconomico e statistiche reddituali Nel periodo coincidente con il primo quinquennio dell Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, dal 1 gennaio 2008 al 1 gennaio 2013, contrassegnato, come è noto, dalla crisi economica e finanziaria globale tutt ora in corso, gli iscritti ai 143 Ordini territoriali in cui si articola l Albo sono cresciuti a un ritmo medio annuale dell 1,2%, passando dai del 1 gennaio 2008 ai del 1 gennaio A fronte di una crescita moderata degli iscritti all albo che, come mostrato nella tabella 1, tende a rallentare negli anni passando dal +1,8% del 2008 al +0,7% del 2012, il reddito professionale medio dei Commercialisti iscritti alle Casse di Previdenza della categoria (Tab. 3) si è ridotto in maniera significativa, passando dai euro del 2007 ai del 2011, ultimo dato disponibile e diffuso per la prima volta in questo Rapporto. Considerato il disallineamento temporale di un anno tra le statistiche sugli iscritti ( ) e quelle reddituali ( ), l analisi della dinamica del Pil tiene conto di tale sfasamento soffermandosi prima sull andamento dell ultimo anno, il 2012 e poi sull anno di riferimento delle statistiche reddituali, il In entrambi i casi l analisi viene riferita all anno 2007, considerato ancora come l anno pre crisi. Nel 2012, il Prodotto interno lordo dell Italia (Tab. 2) in valore nominale si è ridotto dello 0,8% rispetto all anno precedente corrispondente a un calo in valore assoluto di 12,6 miliardi di euro. In sede di contabilità nazionale, l Istat ha stimato il pil italiano 2012 nominale pari a 1.565,916 miliardi di euro. Nello stesso periodo il livello generale dei prezzi è cresciuto dell 1,6%, pertanto in termini reali il pil ha fatto registrare un calo del 2,4%, corrispondente a -33,7 miliardi di euro in valore assoluto. Rispetto al 2007 il pil nominale è cresciuto dello 0,8% (+11,7 miliardi di euro), mentre il pil reale è diminuito del 6,9% (-102,7 miliardi di euro). Nel 2012, le Unità di lavoro totali impegnate nella produzione sono diminuite dell 1,1% (-257 mila unità) portando il livello complessivo a 23,7 milioni di unità. Il pil nominale per Unità di lavoro è aumentato, invece, dello 0,3% portandosi a euro, mentre il pil reale per Unità di lavoro è diminuito dell 1,3%. Rispetto al 2007, le Unità di lavoro sono diminuite del 5,1%, il pil nominale per Unità di lavoro è cresciuto del 6,2%, mentre quello reale è diminuito dell 1,9%. 7

9 In pratica, gli andamenti macroeconomici descritti ci dicono che la riduzione del pil reale del 6,9% dal 2007 al 2012 è spiegata da un calo delle Unità di lavoro del 5,1% e, per differenza, da un calo di produttività dell 1,9%. Le statistiche reddituali dei Commercialisti, sintesi dei dati della Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti e della Cassa di Previdenza Ragionieri, elaborate per il periodo mostrano un calo nell intero periodo dello 0,8% a fronte della crescita del pil nominale dell 1,6% (Tab. 3). Un andamento, questo, sintesi di tendenze annuali divergenti, anche per il carattere anticiclico del mercato dei servizi professionali dei Commercialisti. Nel 2011, infatti, il pil nominale è cresciuto a un ritmo dell 1,7%, mentre la media Irpef dei Commercialisti è aumentata del 2,9%. L andamento reale del pil nel 2011, per effetto di una crescita del livello generale dei prezzi dell 1,3%, è stato dello 0,4%. Le Unità di lavoro sono aumentate dello 0,1%, pertanto nel 2011 si è verificato un aumento della produttività generale pari allo 0,3%. Nel 2010, invece, la media Irpef è cresciuta a un ritmo dello 0,8% contro un crescita del pil per unità di lavoro in termini nominali del 3,2%. Il 2009, invece, l anno di picco negativo della crisi, può essere considerato un anno eccezionale, poiché l andamento è stato convergente e di ampiezza maggiore. 8 Tab. 1 Iscritti Albo e Iscritti Casse. Anni Anni Iscritti Albo Tasso di Tasso di Iscritti Casse crescita crescita ,8% ,2% ,4% ,2% ,6% ,0% ,6% ,7% ,9% ,2% 11,6% Tab. 2 Pil nominale e reale. Anni Valori in milioni di euro Anni Pil nominale Tasso di Tasso di Pil reale crescita crescita Deflatori ,3% ,2% 2,5% ,5% ,5% 2,0% ,1% ,7% 0,4% ,7% ,4% 1,3% ,80% ,4% 1,6%

10 Anni Tab. 3 Media Irpef, Pil e Valore aggiunto per Unità di lavoro. Anni Valori in milioni di euro Media Irpef Tasso di crescita Pil/Ula Tasso di crescita Valore Aggiunto/ Ula Tasso di crescita ,50% ,7% ,2% ,90% ,7% ,6% ,80% ,2% ,7% ,90% ,6% ,5% ,3% ,3% 2. Sintesi dei principali indicatori del Rapporto Al 1 gennaio 2013 gli iscritti ai 143 Ordini territoriali sono , le donne sono pari al 31%, i giovani ( 40 anni) sono il 21,1%. Rispetto al 1 gennaio 2008 vi sono iscritti in più con una crescita complessiva del 6,1%. Alla stessa data le donne erano il 28% e in quattro anni sono aumentate complessivamente del 17,5%, i giovani invece sono calati a un ritmo molto sostenuto, pari a -24,1% dal 2009 quando erano pari al 29% del totale. Il rapporto tra la popolazione e gli iscritti all Albo è perciò progressivamente diminuito raggiungendo i 521 abitanti per ogni commercialista al 1 gennaio 2013 contro i 555 del 1 gennaio Il numero di praticanti, benché stimato per l assenza di dati puntuali di alcuni Ordini territoriali, è in costante diminuzione. Nel 1 gennaio 2009 gli iscritti al Registro del Tirocinio dei 142 Ordini territoriali di allora erano , al 1 gennaio 2012, con 143 Ordini territoriali (Tivoli è il 143 ) si sono ridotti a con un calo di unità in valore assoluto pari a una decrescita del 7,8%. Al 1 gennaio 2013, il livello dei praticanti è stimato pari a (-27,3%). L Ordine più grande per numero di iscritti è Roma con unità, il più piccolo è Casale Monferrato con 98 iscritti. L Ordine con il più alto rapporto popolazione/iscritti è Oristano con abitanti per ogni Commercialista, quello con il numero di abitanti per singolo iscritto più basso è Pescara con 310. L Ordine con la quota di donne più alta è Savona insieme a Vasto con il 44,3%, quello con la percentuale più bassa di donne iscritte è Marsala con il 19,5%. La percentuale più alta di giovani si registra nell Ordine di Tempio Pausania dove il rapporto raggiunge il 37,6% del totale, quella più bassa invece si rileva nell Ordine di Montepulciano con il 7,3%. Il valore più alto in termini di reddito professionale medio viene fatto registrare dagli iscritti all Ordine di Bolzano con euro (+5,6% sul 2010), quello più 9

11 basso, invece, è degli iscritti dell Ordine di Castrovillari con euro (-4,8% sul 2010). Il reddito professionale medio delle donne è pari a euro (+2,5%) contro i degli uomini (+3,1%). Gli iscritti fino a 40 anni hanno un reddito professionale medio pari a euro (-0,1%) contro i degli iscritti tra 41 e 60 anni (+1,6%) e gli euro degli over sessanta (+3,3%). Con un tasso di crescita degli iscritti pari a +6,8% Melfi è l Ordine che è cresciuto di più nel 2012, mentre La Spezia è l Ordine che ha fatto registrare la variazione percentuale più negativa con un -2,4%. L Ordine con il maggior numero di comuni all interno della propria circoscrizione territoriale è Torino con 311, quello con il minor numero di comuni è Gela con 3. Considerando, infine, la superficie territoriale, indice in qualche modo della dispersione territoriale degli iscritti e della lontananza/vicinanza alla sede dell Ordine, si va dai kmq di Cagliari ai 167 kmq di Nocera Inferiore. 10

12 CAPITOLO I RAPPORTO 2013 DIMENSIONE E STRUTTURA DELLA PROFESSIONE 1. La dinamica degli iscritti all Albo Il 2012 Nel corso del 2012, gli iscritti all Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili hanno fatto registrare una crescita pari allo 0,7%, segnando un ulteriore deciso rallentamento rispetto al dato del triennio (+1,5%) dopo quello fatto registrare nel Il tasso di crescita degli iscritti, pari a +1,8% nel 2008, è prima sceso a +1,2% nel biennio poi a +1% nel 2011 ed infine a +0,7% nel L incremento in valore assoluto è stato pari a 806 iscritti, inferiore a quello dell anno precedente di 265 unità, allorché l incremento era stato pari a Il rallentamento della crescita rispetto al triennio è generalizzato a tutte le macroaree territoriali con l unica eccezione del Centro che presenta un tasso di crescita in linea con quello del 2011 (+1,0%). Il rallentamento della crescita è, invece, molto sostenuto al Sud che, a fronte di un +1% fatto registrare nel 2011, nel 2012 scende a +0,5% con un incremento in valore assoluto di 224 unità a fronte di +412 nel Nel Nord-ovest l incremento di iscritti in valore assoluto è pari +192 rispetto a +236 del 2011 (19% in meno). Complessivamente, nel Nord la crescita nel 2012 è pari a +0,8%, mentre nel Centrosud raggiunge il +0,7%. Il contributo in valore assoluto alla crescita del Nord è significativamente superiore a quello del Sud: +349 iscritti al Nord e +224 al Sud, consolidando un inversione di un trend che prima era invece significativamente a favore del Sud e che già nel 2010 e 2011 si era mostrato seppure con margini più bassi. L analisi per regioni evidenzia una dinamica piuttosto differenziata: dal -0,5% della Liguria, che a partire dal 2012 non è più l unica regione a presentare un tasso di crescita negativo, al +4,3% del Molise. Per la prima volta presentano un saldo negativo anche Friuli-Venezia Giulia (-0,3%) e Sicilia (-0,1%) senza considerare il -0,6% della Valle d Aosta che però si riferisce a un -1 in valore assoluto. I tassi di crescita più elevati si registrano nelle regioni più piccole: Abruzzo (+1,8%), Basilicata (+1,6%). Fanno eccezione il Lazio (1,4%) e la Calabria (+1,2%) tra le regioni più grandi. Il Trentino-Alto Adige cresce a un tasso del 2,5%, il secondo più elevato dopo il Molise. La regione più grande, la Lombardia (+0,9% rispetto a +1,3% del 2011 e al +1,5% del 2010), continua ad offrire un contributo significativo alla crescita dell Albo anche se in misura ridotta rispetto a prima (+179 iscritti rispetto a +241 del 2011). 11

13 Nel Nord-est, il Veneto (+0,9% rispetto a +1,5% del 2011 e +1,7% del 2010) e l Emilia Romagna (+0,9% rispetto a +0,5% del 2011) offrono ancora un significativo contributo alla crescita (+132 iscritti), rispetto al calo del Friuli (- 0,3%) mentre il Trentino Alto Adige (+2,5%) mantiene un buon tasso di crescita. Nel Centro, il contributo determinante proviene dal Lazio (+1,4% rispetto a +1,1% del 2011), subito seguito da Marche (+1% rispetto a +0,4% del 2010) e Umbria (+1,2%), mentre la Toscana mostra un deciso rallentamento rispetto al 2011 (+0,2%). Nell Italia meridionale, il contributo maggiore proviene ancora dalla Campania (+0,4% rispetto a +0,8% del 2011 e +1,7% del 2010) raggiunta questa volta dalla Calabria (+1,2%) unica regione meridionale a tenere il passo degli anni precedenti, mentre la Puglia (+0,1% rispetto a +0,8% del 2011) rallenta fortemente; il Molise (+4,3%), l Abruzzo (+1,8%) e la Basilicata (+1,6%) mostrano tassi di crescita sostenuti rispetto al trend generale. Infine, nelle Isole, a fronte di un positivo contributo della Sardegna (+1,3%), che però rallenta il passo rispetto agli ultimi anni, si registra per la prima volta il calo della Sicilia (-0,1%). In termini di quote percentuali il Nord (40,5%) resta l area con il peso più rilevante, seguita dal Sud (37,9%) e dal Centro (21,6%). La Lombardia pesa per il 16,9% seguita dalla Campania con il 12% e dal Lazio con l 11,7%. La quarta regione per peso di iscritti è la Puglia con il 9,0% seguita dalla Sicilia con il 7,5%, dal Veneto con il 6,7%, dalla Toscana con il 6,2%, dall Emilia Romagna con il 5,9%, dal Piemonte con il 5,5% e dalla Calabria con il 3,8%. Le altre regioni hanno tutte un peso percentuale inferiore al 3%. Rispetto al 2008 le regioni che guadagnano peso percentuale sono Lombardia (+1,3), Lazio (+0,2), Abruzzo (+0,1), Calabria (+0,1), Campania (+0,1), Trentino (+0,1); quelle che, invece, perdono peso percentuale sono Emilia (-1,1) Liguria (- 0,3), Piemonte (-0,2), Puglia (-0,2), Sardegna (-0,2), Sicilia (-0,2), Toscana (-0,2) e Veneto (-0,1). In termini di macroaree l unico spostamento significativo riguarda il Nord-ovest che perde lo 0,9% di quota a favore del Nord-est che guadagna l 1%. Il quinquennio Nel quinquennio , la crescita è stata complessivamente del 6,1%, con una punta del 6,5% nel Centro e un andamento meno vivace pari a una crescita del 5,9% nelle regioni del Nord. A Sud la crescita è stata del 6,1%: sintesi di un +6,4% nelle regioni meridionali e +5,2% nelle isole. In termini assoluti nel quadriennio l albo è cresciuto di iscritti. Il contributo maggiore è, per la prima volta, del Nord con iscritti contro i del Sud e i del Centro. In particolare, le regioni meridionali hanno contribuito per unità. La regione con il tasso di crescita più elevato continua ad essere la Sardegna (+16,8%), seguita dal Molise (+15,2%), dal Trentino-Alto Adige (+14%), dalla Calabria (+10%). dalla e dal Veneto (+7,4%). Le altre regioni cresciute a un tasso superiore alla media sono Valle d Aosta (+9,6%), Veneto (+8,4%), Lombardia, 12

14 Marche e Abruzzo (+8,1%), Lazio (+7,8%), Basilicata (+7,3%), Campania (+6,9%), e Umbria (+6,8%). La Liguria resta l unica regione ad aver subito un calo (-3,3%). Le altre regioni sono cresciute a tassi inferiori o prossimi al 3%. 2. Analisi per genere e classi di età L analisi della struttura anagrafica degli iscritti all Albo presentata nel Rapporto 2013 è condotta sulla base di dati aggiornati a inizio 2013, così come trasmessi dagli stessi Ordini territoriali al Consiglio Nazionale. Nel 2012 la componente femminile degli iscritti all Albo compie un ulteriore passo in avanti portando la propria quota sul totale dal 30,6 al 31,0%. Gli iscritti fino a 40 anni fanno registrare, invece, un nuovo calo a favore della classe anni: i primi passano dal 22,7 al 21,1% e i secondi dal 61,8 al 63,6% mentre gli over 60 restano fermi al 15%. Macroaree territoriali L analisi per macroaree territoriali mostra come nell Italia Meridionale si continui a registrare la più bassa percentuale di donne (28,8%) e la più alta percentuale di iscritti fino a 40 anni (22,9%). Nelle Isole, invece, dove si registra una percentuale di donne più alta che nelle regioni meridionali (30,7%), il calo della componente giovanile appare più contenuto: dal 21,4 al 19,5%. Nel Nord la percentuale di donne sale al 32,8%, mentre gli iscritti fino a 40 anni passano dal 22,9 al 21,4%. Nel Centro le donne passano dal 30,1 al 30,5%, valore leggermente inferiore alla media nazionale, mentre gli iscritti fino a 40 anni passano dal 20,4 al 18,6%. L unica area a presentare entrambi i dati (donne e iscritti fino a 40 anni) superiori alla media nazionale, come sempre, è il Nord-Est che fa registrare il 32,9% di donne e il 22,6% di iscritti fino a 40 anni. Il Meridione continua ad avere, invece, la più bassa percentuale di over 60 (11,4%) che, invece, raggiunge il valore più elevato nel Nord-Ovest (18,8%). Regioni La regione con la più alta percentuale di donne iscritte è in assoluto l Emilia Romagna (38,6%) seguita dall Umbria (37,3%), dal Piemonte (37,2%). Le regioni con percentuali di donne superiori alla media nazionale sono nell ordine la Sardegna (36,7%), la Liguria (35,4%), la Basilicata (35%), il Molise (34,9%), l Abruzzo (34,5%), il Friuli Venezia Giulia (32,0%), le Marche (32%) e la Calabria (31,5%). La regione con la più bassa percentuale di donne dopo il Trentino-Alto Adige (23,7%) e la Valle d Aosta (25%) è la Campania (25,7%), mentre la Lombardia (31%) è in linea con la media nazionale. Lazio (30%), Sicilia (29,4%), Toscana (29,5%) e Veneto (29,6%) si collocano appena al di sotto della media nazionale. 13

15 La Calabria perde il primato di regione con la più alta percentuale di iscritti fino a 40 anni (26,2%) a favore del Molise (27%). Seguono Trentino-Alto Adige (25,9%), Sardegna (24,8%), Campania (23,6%), Abruzzo (23,5%), Valle d Aosta (23,3%), Marche (22,4%) e Lombardia (22%). Le altre regioni con una percentuale di iscritti fino a 40 anni superiore alla media sono Basilicata (21,4%) ed Emilia Romagna (21,7%). Le regioni, infine, che presentano valori significativamente inferiori alla media nazionale sono Friuli-Venezia Giulia (16,7%), Lazio (19,1%), Liguria (14,4%), Piemonte (19,8%) Sicilia (18,3%), Toscana (16,2%) e Umbria (18,7%). 3. Indici di diffusione territoriale Gli indici di diffusione territoriale misurano il grado di diffusione degli iscritti sul territorio in rapporto all estensione e alla popolazione. Il primo è un indicatore di densità territoriale, misurato in termini di numero di iscritti per 10 kmq ed è calcolato per ogni singolo Ordine locale. Il secondo è un rapporto di incidenza demografica e misura il numero di abitanti per ogni iscritto, anch esso calcolato per singolo Ordine territoriale. Nel 2012, vi sono in Italia 3,8 iscritti per 10 kmq e 521 abitanti per ogni iscritto. Il rapporto Iscritti/10kmq La diffusione territoriale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili è piuttosto variabile. Si va, infatti, dai 2,5 iscritti per 10 kmq delle Isole ai 4,7 iscritti per 10 kmq del Meridionale. Nel Nord il rapporto è inferiore a quello della media nazionale: 3,6 iscritti per 10 kmq; con una sensibile differenza, però, tra il Nord-Est che presenta un rapporto più basso pari a 3,3 e il Nord-ovest che raggiunge i 3,9 iscritti per 10 kmq. Nel Sud il dato medio è si è allineato con quello della media nazionale, 3,8 iscritti per 10 kmq, mentre nel Centro è più alto (4). Sul piano regionale il Friuli-Venezia Giulia (1,3) e il Trentino-Alto Adige (1,4) presentano il rapporto più basso seguiti da Molise (1,6), Umbria e Basilicata (1,7), Calabria, Marche e Sardegna (1,8). La Campania presenta ancora il valore più alto con 11 iscritti per 10 kmq seguita a distanza dal Lazio con 8,3. Le altre regioni con valori elevati sono la Puglia (6,8), la Lombardia (4,4) e il Veneto (5). Il rapporto Popolazione/Iscritti Il rapporto popolazione/iscritti raggiunge il suo valore massimo nelle Isole (636) e minimo nel Meridione (427). Il Centro (472) e il Sud (477) presentano dati piuttosto omogenei, mentre una maggiore differenza si verifica tra il Nord-Est (619) e il Nord-Ovest (570). Tra il Nord e il Sud si registra una differenza di circa 111 abitanti. 14

16 Sul piano regionale spiccano i valori altissimi della Sardegna (855), del Trentino Alto Adige (823), della Valle d Aosta (742), del Molise (679) e del Friuli Venezia Giulia (709). La Puglia (397), il Lazio (413), la Campania (421) e la Calabria (453) sono le regioni con gli indici più bassi.. 4. Iscritti alle Casse di Previdenza e statistiche reddituali Alla data del 31 dicembre 2012 e sulla base dei dati comunicati dalle Casse di Previdenza nel mese di aprile 2013 il numero di iscritti totali alle Casse di Previdenza dei Dottori commercialisti e dei ragionieri (al netto dei cancellati/esonerati) è pari a (+1,9% rispetto a un anno prima) La distribuzione per genere e per classi di età è riportata nella Tabella 5. I rapporti di composizione per genere seguono per grandi linee quelli dell albo. Per quanto riguarda le classi di età si registra una percentuale più alta per gli iscritti fino a 40 anni (24,7%) e più bassa per gli iscritti tra 41 e 60 anni (61,6%) rispetto all albo. Anche tra gli iscritti alle casse la percentuale di giovani diminuisce significativamente rispetto all anno precedente (26,6%). Le statistiche reddituali elaborate sulla base dei dati delle Casse di Previdenza dei Dottori commercialisti e dei Ragionieri e relative ai redditi 2011 presentano un elevata variabilità territoriale. Il dato medio nazionale relativo è stato calcolato in euro di Irpef (+2,9% rispetto al reddito medio 2010) e euro di Iva (+2,1% rispetto allo stesso dato del 2010). Il divario Nord-Sud è particolarmente pronunciato ed evidente: si va dagli euro di Irpef del Nord ai del Sud, con un livello medio del Nord pari a più del doppio rispetto al Sud. Il divario si amplia ancora di più se si osserva il dato Irpef più elevato del Nordovest, pari a euro, rispetto al dato Irpef più basso delle regioni meridionali, pari a euro. Rispetto all anno precedente, si segnala la variazione positiva di tutte le aree territoriali e le regioni con l unica eccezione della Basilicata (-2,7%), dell Umbria (-0,6%) e del Molise (-0,1%). La crescita, rispetto ai valori nominali 2010, è stata più elevata al Nord (+3,4%) rispetto al Sud (+2,1%) mentre nel Centro è più in linea con la media nazionale (+2,6%). Sul piano regionale il divario assume proporzioni davvero enormi raggiungendo un rapporto di 4 a 1, con il Trentino Alto Adige al più alto livello di Irpef ( euro di media) e la Calabria al livello più basso ( euro di media). Le regioni con la crescita più elevata dei redditi medi nominali 2011 rispetto a quelli 2010 sono la Calabria (+9,2%), la Valle d Aosta (+6,6%) e il Friuli-Venezia Giulia (+6,1%). 15

17 5. Iscritti al Registro del Tirocinio Il Rapporto 2013 presenta aggiornate e riviste le statistiche sugli iscritti al Registro del Tirocinio. Per una corretta lettura dei dati, occorre precisare che la loro fonte è costituita dalle risultanze della Rilevazione Statistica sugli Ordini (RSO) che l IRDCEC svolge a partire dal 1 trimestre dell anno La rilevazione non ha una copertura totale. Nel 2013 la copertura riguarda 91 Ordini territoriali, ovvero il 70% degli iscritti al 1 gennaio 2013, mentre nel 2012 la copertura riguarda 134 Ordini territoriali, ovvero il 97% degli iscritti. Sulla base dei dati RSO, gli iscritti al Registro dei Tirocinanti dei 143 Ordini territoriali al 1 gennaio 2013 sono pari a Rispetto al 2012, si è verificata una variazione in valore assoluto di iscritti, pari a un decremento in percentuale del 27,3%. Sul piano territoriale l andamento è disomogeneo. Nel Sud e nel Centro il calo è piuttosto pronunciato, rispettivamente di -31,2% e -26,9%. Nel Nord il calo è del 22%. 16

18 Tab. 1 Dinamica degli iscritti all Albo. Anno 2012 REGIONI 01/01/12 01/01/13 Var. Var. % Quota % sul totale ABRUZZO ,8% 2,7% BASILICATA ,6% 0,9% CALABRIA ,2% 3,8% CAMPANIA ,4% 12,0% EMILIA ROMAGNA ,9% 5,9% FRIULI VENEZIA GIULIA ,3% 1,5% LAZIO ,4% 11,7% LIGURIA ,5% 2,7% LOMBARDIA ,9% 16,9% MARCHE ,0% 2,4% MOLISE ,3% 0,4% PIEMONTE ,5% 5,5% PUGLIA ,1% 9,0% SARDEGNA ,3% 1,7% SICILIA ,1% 7,5% TOSCANA ,2% 6,2% TRENTINO ALTO ADIGE ,5% 1,1% UMBRIA ,2% 1,3% VALLE D'AOSTA ,6% 0,1% VENETO ,9% 6,7% NORD ,8% 40,5% NORD-EST ,9% 15,2% NORD-OVEST ,7% 25,3% CENTRO ,0% 21,6% SUD ,5% 37,9% MERIDIONE ,6% 28,7% ISOLE ,2% 9,2% ITALIA ,7% 100,0% 17

19 Tab. 2 Dinamica degli iscritti all Albo. Quinquennio REGIONI 01/01/08 01/01/13 Var. Var. % Var. % media ABRUZZO ,1% 1,6% BASILICATA ,3% 1,5% CALABRIA ,0% 2,0% CAMPANIA ,9% 1,4% EMILIA ROMAGNA ,0% 0,8% FRIULI VENEZIA GIULIA ,5% 0,3% LAZIO ,8% 1,6% LIGURIA ,3% -0,7% LOMBARDIA ,1% 1,6% MARCHE ,1% 1,6% MOLISE ,2% 3,0% PIEMONTE ,9% 0,6% PUGLIA ,3% 0,7% SARDEGNA ,8% 3,4% SICILIA ,9% 0,6% TOSCANA ,5% 0,7% TRENTINO ALTO ADIGE ,0% 2,8% UMBRIA ,8% 1,4% VALLE D'AOSTA ,6% 1,9% VENETO ,4% 1,7% NORD ,9% 1,2% NORD-EST ,3% 1,3% NORD-OVEST ,6% 1,1% CENTRO ,5% 1,3% SUD ,1% 1,2% MERIDIONE ,4% 1,3% ISOLE ,2% 1,0% ITALIA ,1% 1,2% 18

20 Tab. 3 Struttura anagrafica degli iscritti all Albo. Anno 2012 REGIONI Maschi Femmine > 60 ABRUZZO 65,5% 34,5% 23,5% 63,7% 12,8% BASILICATA 65,0% 35,0% 21,4% 68,0% 10,6% CALABRIA 68,5% 31,5% 26,2% 62,5% 11,3% CAMPANIA 74,3% 25,7% 23,6% 66,3% 10,2% EMILIA ROMAGNA 61,4% 38,6% 21,7% 63,2% 15,1% FRIULI VENEZIA GIULIA 68,0% 32,0% 16,7% 64,5% 18,8% LAZIO 70,0% 30,0% 19,1% 65,0% 15,9% LIGURIA 64,6% 35,4% 14,4% 65,6% 20,0% LOMBARDIA 69,0% 31,0% 22,0% 58,9% 19,1% MARCHE 68,0% 32,0% 22,4% 63,9% 13,7% MOLISE 65,1% 34,9% 27,0% 62,5% 10,4% PIEMONTE 62,8% 37,2% 19,8% 63,0% 17,3% PUGLIA 70,7% 29,3% 20,5% 66,6% 13,0% SARDEGNA 63,3% 36,7% 24,8% 58,7% 16,6% SICILIA 70,6% 29,4% 18,3% 66,8% 14,9% TOSCANA 70,5% 29,5% 16,2% 65,8% 18,0% TRENTINO ALTO ADIGE 76,3% 23,7% 25,9% 57,0% 17,1% UMBRIA 62,7% 37,3% 18,7% 66,6% 14,7% VALLE D'AOSTA 75,0% 25,0% 23,3% 61,6% 15,1% VENETO 70,4% 29,6% 24,2% 59,9% 15,8% NORD 67,2% 32,8% 21,4% 60,9% 17,7% NORD-EST 67,1% 32,9% 22,6% 61,4% 15,9% NORD-OVEST 67,2% 32,8% 20,7% 60,5% 18,8% CENTRO 69,5% 30,5% 18,6% 65,2% 16,2% SUD 70,7% 29,3% 22,1% 65,5% 12,4% MERIDIONE 71,2% 28,8% 22,9% 65,6% 11,4% ISOLE 69,3% 30,7% 19,5% 65,3% 15,2% ITALIA 69,0% 31,0% 21,1% 63,6% 15,4% 19

21 Tab. 4 Indici di diffusione territoriale. Anno 2012 REGIONI Iscritti per 10 Kmq Popolazione/Iscritti ABRUZZO 3,2 425 BASILICATA 1,7 577 CALABRIA 1,8 453 CAMPANIA 11,0 421 EMILIA ROMAGNA 4,5 540 FRIULI VENEZIA GIULIA 1,3 709 LAZIO 8,3 413 LIGURIA 3,7 505 LOMBARDIA 4,4 539 MARCHE 1,8 571 MOLISE 1,6 679 PIEMONTE 3,0 692 PUGLIA 6,8 397 SARDEGNA 1,8 855 SICILIA 2,7 587 TOSCANA 3,2 519 TRENTINO ALTO ADIGE 1,4 823 UMBRIA 1,7 596 VALLE D'AOSTA 2,6 742 VENETO 5,0 634 NORD 3,6 588 NORD-EST 3,3 619 NORD-OVEST 3,9 570 CENTRO 4,0 472 SUD 3,8 477 MERIDIONE 4,7 427 ISOLE 2,5 636 ITALIA 3,

22 Tab. 5 Struttura anagrafica degli iscritti alle Casse di Previdenza. Anno 2012 REGIONI Maschi Femmine > 60 ABRUZZO 67,7% 32,3% 27,8% 61,7% 10,5% BASILICATA 65,2% 34,8% 25,3% 66,9% 7,9% CALABRIA 70,4% 29,6% 29,5% 61,6% 8,9% CAMPANIA 78,0% 22,0% 26,0% 65,3% 8,7% EMILIA ROMAGNA 61,9% 38,1% 25,3% 61,1% 13,5% FRIULI VENEZIA GIULIA 68,5% 31,5% 21,2% 62,3% 16,5% LAZIO 71,5% 28,5% 23,7% 62,9% 13,5% LIGURIA 64,0% 36,0% 18,0% 64,3% 17,7% LOMBARDIA 69,2% 30,8% 25,2% 57,1% 17,7% MARCHE 69,0% 31,0% 25,5% 62,2% 12,2% MOLISE 65,6% 34,4% 31,3% 60,8% 8,0% PIEMONTE 64,2% 35,8% 23,5% 60,6% 15,9% PUGLIA 72,9% 27,1% 24,2% 65,4% 10,4% SARDEGNA 63,5% 36,5% 29,2% 58,2% 12,7% SICILIA 72,1% 27,9% 21,8% 65,6% 12,5% TOSCANA 71,3% 28,7% 19,8% 64,8% 15,4% TRENTINO ALTO ADIGE 77,0% 23,0% 30,8% 53,9% 15,4% UMBRIA 62,5% 37,5% 22,3% 65,3% 12,4% VALLE D'AOSTA 76,9% 23,1% 30,1% 58,3% 11,5% VENETO 70,5% 29,5% 28,6% 57,3% 14,1% NORD 67,5% 32,5% 25,1% 58,8% 16,1% NORD-EST 67,5% 32,5% 26,8% 59,0% 14,2% NORD-OVEST 67,6% 32,4% 24,1% 58,7% 17,3% CENTRO 70,6% 29,4% 22,6% 63,5% 13,8% SUD 72,9% 27,1% 25,4% 64,4% 10,2% MERIDIONE 73,7% 26,3% 26,2% 64,4% 9,4% ISOLE 70,4% 29,6% 23,3% 64,1% 12,6% ITALIA 69,9% 30,1% 24,7% 61,6% 13,7% 21

23 Tab. 6 Statistiche reddituali. Medie. Anno 2011 REGIONI Irpef Var. % Iva Var. % ABRUZZO ,0% ,1% BASILICATA ,7% ,9% CALABRIA ,2% ,9% CAMPANIA ,3% ,1% EMILIA ROMAGNA ,3% ,1% FRIULI VENEZIA GIULIA ,1% ,7% LAZIO ,5% ,7% LIGURIA ,9% ,1% LOMBARDIA ,6% ,7% MARCHE ,8% ,4% MOLISE ,1% ,4% PIEMONTE ,5% ,9% PUGLIA ,8% ,7% SARDEGNA ,2% ,3% SICILIA ,3% ,9% TOSCANA ,3% ,1% TRENTINO ALTO ADIGE ,8% ,8% UMBRIA ,6% ,7% VALLE D'AOSTA ,6% ,1% VENETO ,5% ,1% NORD ,4% ,7% NORD-EST ,4% ,4% NORD-OVEST ,4% ,8% CENTRO ,6% ,7% SUD ,1% ,6% MERIDIONE ,3% ,8% ISOLE ,8% ,3% ITALIA ,9% ,1% 22

24 Tab. 7 Iscritti al Registro del Tirocinio. Anno 2012 REGIONI 01/01/12 01/01/13 * Var. Var. % ABRUZZO ,6% BASILICATA ,1% CALABRIA ,6% CAMPANIA ,8% EMILIA ROMAGNA ,8% FRIULI VENEZIA GIULIA ,3% LAZIO ,4% LIGURIA ,9% LOMBARDIA ,0% MARCHE ,5% MOLISE ,9% PIEMONTE ,8% PUGLIA ,3% SARDEGNA ,3% SICILIA ,6% TOSCANA ,2% TRENTINO ALTO ADIGE ,4% UMBRIA ,8% VALLE D'AOSTA ,9% VENETO ,9% NORD ,0% NORD-EST ,4% NORD-OVEST ,8% CENTRO ,9% SUD ,9% MERIDIONE ,2% ISOLE ,4% ITALIA ,3% * Stima basata su comunicazioni di 91 Ordini territoriali. Fonte: Irdec-RSO 23

25 Tab. 8 Iscritti agli Ordini territoriali. Anno 2012 ORDINI 01/01/12 01/01/13 Var. Var. % Quota % AGRIGENTO ,8% 0,5% ALESSANDRIA ,2% 0,4% ANCONA ,4% 0,7% AOSTA ,6% 0,1% AREZZO ,6% 0,6% ASCOLI PICENO ,7% 0,3% ASTI ,0% 0,2% AVELLINO ,6% 0,8% AVEZZANO ,2% 0,2% BARCELLONA P. DI G ,7% 0,2% BARI ,1% 2,8% BASSANO DEL GRAPPA ,3% 0,3% BELLUNO ,1% 0,2% BENEVENTO ,9% 0,7% BERGAMO ,5% 1,4% BIELLA ,0% 0,3% BOLOGNA ,2% 2,1% BOLZANO ,5% 0,5% BRESCIA ,4% 1,8% BRINDISI ,5% 0,8% BUSTO ARSIZIO ,3% 0,6% CAGLIARI ,8% 0,9% CALTAGIRONE ,0% 0,1% CALTANISSETTA ,4% 0,2% CAMPOBASSO ,8% 0,1% CASALE MONFERRATO ,0% 0,1% CASERTA ,3% 1,5% CASSINO ,5% 0,3% CASTROVILLARI ,0% 0,2% CATANIA ,9% 1,7% CATANZARO ,8% 0,5% CHIAVARI ,8% 0,2% CHIETI ,4% 0,3% 24

26 ORDINI 01/01/12 01/01/13 Var. Var. % Quota % CIVITAVECCHIA ,3% 0,2% COMO ,6% 0,8% COSENZA ,2% 0,8% CREMA ,6% 0,1% CREMONA ,6% 0,2% CROTONE ,6% 0,3% CUNEO ,1% 0,7% ENNA ,0% 0,1% FERMO ,5% 0,3% FERRARA ,6% 0,4% FIRENZE ,3% 1,7% FOGGIA ,0% 1,1% FORLI' ,5% 0,5% FROSINONE ,8% 0,4% GELA ,4% 0,1% GENOVA ,3% 1,4% GORIZIA ,4% 0,1% GROSSETO ,8% 0,2% IMPERIA ,0% 0,1% ISERNIA ,6% 0,1% LA SPEZIA ,4% 0,4% LAMEZIA TERME ,4% 0,2% LANCIANO ,6% 0,2% L'AQUILA ,9% 0,3% LARINO ,5% 0,1% LATINA ,3% 1,0% LECCE ,8% 2,1% LECCO ,3% 0,3% LIVORNO ,6% 0,4% LOCRI ,6% 0,3% LODI ,7% 0,2% LUCCA ,7% 0,7% LUCERA ,6% 0,3% MACERATA ,7% 0,6% MANTOVA ,9% 0,6% MARSALA ,3% 0,3% 25

27 ORDINI 01/01/12 01/01/13 Var. Var. % Quota % MASSA CARRARA ,5% 0,3% MATERA ,5% 0,4% MELFI ,8% 0,1% MESSINA ,2% 0,8% MILANO ,2% 7,0% MODENA ,6% 1,0% MONTEPULCIANO ,0% 0,1% MONZA ,5% 1,3% NAPOLI ,2% 4,8% NICOSIA ,8% 0,1% NOCERA INFERIORE ,3% 0,6% NOLA ,4% 0,9% NOVARA ,4% 0,4% NUORO ,8% 0,1% ORISTANO ,9% 0,1% PADOVA ,4% 1,4% PALERMO ,3% 1,7% PALMI ,9% 0,3% PAOLA ,1% 0,2% PARMA ,3% 0,7% PATTI ,2% 0,2% PAVIA ,5% 0,4% PERUGIA ,5% 1,0% PESARO ,5% 0,5% PESCARA ,2% 0,9% PIACENZA ,4% 0,4% PISA ,0% 0,7% PISTOIA ,0% 0,5% PORDENONE ,7% 0,4% POTENZA ,0% 0,4% PRATO ,9% 0,5% RAGUSA ,9% 0,4% RAVENNA ,2% 0,4% REGGIO CALABRIA ,3% 0,5% REGGIO EMILIA ,7% 0,6% RIETI ,3% 0,2% 26

28 ORDINI 01/01/12 01/01/13 Var. Var. % Quota % RIMINI ,7% 0,6% ROMA ,4% 8,8% ROSSANO ,7% 0,2% ROVIGO ,5% 0,2% SALA CONSILINA ,0% 0,2% SALERNO ,0% 1,5% SANREMO ,0% 0,2% SASSARI ,8% 0,4% SAVONA ,6% 0,5% SIENA ,3% 0,3% SIRACUSA ,8% 0,6% SONDRIO ,2% 0,2% TARANTO ,8% 0,9% TEMPIO PAUSANIA ,0% 0,2% TERAMO ,5% 0,6% TERNI ,0% 0,3% TIVOLI ,0% 0,4% TORINO ,7% 3,1% TORRE ANNUNZIATA ,5% 0,7% TORTONA ,7% 0,1% TRANI ,0% 1,0% TRAPANI ,4% 0,3% TRENTO ,6% 0,6% TREVISO ,5% 1,2% TRIESTE ,9% 0,3% UDINE ,5% 0,7% VALLO DELLA LUCANIA ,9% 0,2% VARESE ,9% 0,5% VASTO ,9% 0,1% VENEZIA ,6% 1,0% VERBANIA ,9% 0,2% VERCELLI ,4% 0,2% VERONA ,4% 1,5% VIBO VALENTIA ,6% 0,2% VICENZA ,0% 1,0% VIGEVANO ,4% 0,2% 27

29 ORDINI 01/01/12 01/01/13 Var. Var. % Quota % VITERBO ,7% 0,4% VOGHERA ,0% 0,2% TOTALE ,7% 100,0% 28 Tab. 9 Iscritti agli Ordini territoriali. Quadriennio ORDINI 01/01/08 01/01/13 Var. Var. % Var. % media AGRIGENTO ,8% 0,8% ALESSANDRIA ,0% 0,0% ANCONA ,9% 1,4% AOSTA ,6% 1,9% AREZZO ,4% 0,3% ASCOLI PICENO ,1% 2,0% ASTI ,0% 0,2% AVELLINO ,9% 1,8% AVEZZANO ,0% 3,6% BARCELLONA P. DI G ,2% 20,4% BARI ,2% 0,0% BASSANO DEL GRAPPA ,0% 1,6% BELLUNO ,6% 0,3% BENEVENTO ,2% 3,4% BERGAMO ,8% 1,8% BIELLA ,2% -0,4% BOLOGNA ,8% 0,8% BOLZANO ,7% 2,3% BRESCIA ,5% 1,7% BRINDISI ,3% 0,5% BUSTO ARSIZIO ,6% 1,9% CAGLIARI ,8% 2,4% CALTAGIRONE ,3% -0,3% CALTANISSETTA ,9% 0,2% CAMPOBASSO ,6% 3,1% CASALE MONFERRATO ,2% 0,6% CASERTA ,8% 2,2% CASSINO ,9% 4,2%

30 ORDINI 01/01/08 01/01/13 Var. Var. % Var. % media CASTROVILLARI ,8% 2,2% CATANIA ,1% 0,0% CATANZARO ,9% 2,0% CHIAVARI ,8% 0,2% CHIETI ,0% 2,8% CIVITAVECCHIA ,9% 0,6% COMO ,0% 1,4% COSENZA ,9% 1,6% CREMA ,9% 0,4% CREMONA ,0% 0,4% CROTONE ,3% 3,5% CUNEO ,7% 1,3% ENNA ,9% 0,2% FERMO ,6% 1,5% FERRARA ,5% -0,3% FIRENZE ,8% 1,4% FOGGIA ,6% 0,1% FORLÌ ,2% 0,4% FROSINONE ,7% 1,5% GELA ,9% 0,6% GENOVA ,8% -1,0% GORIZIA ,1% 1,0% GROSSETO ,0% 0,0% IMPERIA ,2% 0,6% ISERNIA ,3% 3,3% LA SPEZIA ,3% -1,7% LAMEZIA TERME ,6% 1,5% LANCIANO ,8% 2,8% L'AQUILA ,9% 3,2% LARINO ,7% 2,7% LATINA ,7% 0,1% LECCE ,1% 1,2% LECCO ,7% 0,9% LIVORNO ,2% 0,8% LOCRI ,4% 1,7% LODI nd nd 29

31 ORDINI 01/01/08 01/01/13 Var. Var. % 30 Var. % media LUCCA ,1% 0,0% LUCERA ,1% -0,4% MACERATA ,8% 1,8% MANTOVA ,1% 0,8% MARSALA ,5% -0,3% MASSA CARRARA ,6% 0,5% MATERA ,0% 1,6% MELFI ,1% 2,0% MESSINA ,1% 0,0% MILANO ,9% 1,4% MODENA ,1% 2,0% MONTEPULCIANO ,2% -0,8% MONZA E DELLA BRIANZA ,4% 0,5% NAPOLI ,6% 0,7% NICOSIA ,1% 3,6% NOCERA INFERIORE ,4% 1,7% NOLA ,7% 2,5% NOVARA ,0% 1,2% NUORO ,3% 12,5% ORISTANO ,1% 2,2% PADOVA ,5% 2,3% PALERMO ,3% 0,1% PALMI ,4% 1,7% PAOLA ,1% 1,4% PARMA ,7% 0,1% PATTI ,2% 2,0% PAVIA ,1% 0,6% PERUGIA ,2% 1,6% PESARO ,1% 1,6% PESCARA ,9% 1,4% PIACENZA ,1% 1,2% PISA ,2% 1,4% PISTOIA ,2% 1,4% PORDENONE ,1% 1,0% POTENZA ,8% 1,2% PRATO ,3% 1,3%

32 ORDINI 01/01/08 01/01/13 Var. Var. % Var. % media RAGUSA ,7% 2,5% RAVENNA ,0% 0,8% REGGIO CALABRIA ,6% 1,1% REGGIO EMILIA ,8% 1,8% RIETI nd nd RIMINI ,3% 1,7% ROMA ,5% 0,5% ROSSANO CALABRO ,9% 5,2% ROVIGO ,0% 3,2% SALA CONSILINA ,2% -0,8% SALERNO ,4% 0,7% SANREMO ,1% 0,4% SASSARI ,6% 3,5% SAVONA ,8% -0,2% SIENA ,6% -2,1% SIRACUSA ,2% 0,0% SONDRIO ,2% 2,0% TARANTO ,5% 2,3% TEMPIO PAUSANIA ,4% 5,5% TERAMO ,1% -0,2% TERNI ,3% 0,5% TIVOLI nd nd TORINO ,3% 0,7% TORRE ANNUNZIATA ,4% 1,9% TORTONA ,9% 0,2% TRANI ,9% 1,2% TRAPANI ,7% -1,1% TRENTO ,4% 3,3% TREVISO ,1% 2,4% TRIESTE ,6% -0,1% UDINE ,1% 0,0% VALLO DELLA LUCANIA ,9% 3,6% VARESE ,1% 0,4% VASTO ,2% 2,2% VENEZIA ,9% 1,0% VERBANIA ,7% 1,1% 31

33 ORDINI 01/01/08 01/01/13 Var. Var. % Var. % media VERCELLI ,2% -1,8% VERONA ,7% 0,7% VIBO VALENTIA ,8% 2,8% VICENZA ,1% 2,2% VIGEVANO ,7% 1,5% VITERBO ,3% 1,1% VOGHERA ,2% -0,6% TOTALE ,1% 1,2% 32

34 CAPITOLO II APPENDICE STATISTICA: TAVOLE STATISTICHE ORDINI LOCALI L appendice statistica riporta, per ognuno dei 143 Ordini territoriali esistenti alla data del 1 gennaio 2013, una serie di indicatori relativi al territorio, agli iscritti all albo e ai dati reddituali, così come dichiarati alle rispettive Casse di Previdenza della categoria. I dati sono stati raccolti ed elaborati dall Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Le relative fonti sono indicate nella tabella che segue. Indicatori e Fonti Indicatori Fonte Indicatori Fonte Quota provinciale* IRDCEC Iscritti 01/01/2012 CNDCEC Pil pro-capite ISTITUTO provinciale** TAGLIACARNE Iscritti 01/01/2013 CNDCEC Popolazione 01/01/2012 ISTAT % Maschi Superficie (Kmq) ISTAT % Femmine IRDCEC su 01/01/2012 database Iscritti per 10 Kmq IRDCEC % 40 anni ordini Abitanti per iscritti IRDCEC % anni territoriali Praticanti IRDCEC - RSO % > 60 anni Neoiscritti 2012 IRDCEC - RSO Numero di Comuni IRDCEC su dati ISTAT * Quota provinciale: Popolazione Ordine / Popolazione Provincia ** Pil pro-capite provinciale 2012 (stime diffuse da Unioncamere) espresso in % della media nazionale I dati relativi alle statistiche reddituali sono elaborazioni dell IRDCEC su dati forniti nel 2013 dalle due Casse di previdenza. I dati sono relativi alle dichiarazioni annuali 2012 e contengono, pertanto, dati reddituali dell anno Per una corretta lettura delle statistiche reddituali si precisa quanto segue: i dati della CNPADC e della CNPR si riferiscono unicamente agli iscritti ordinari e agli iscritti pensionati, sono quindi esclusi i cancellati/esonerati e quelli rientranti nella categoria altri ; il calcolo dei dati relativi alla somma dei dati delle due Casse di previdenza è stato effettuato dall IRDCEC e rappresenta una media dei dati delle due Casse; 33

35 laddove riportata la sigla nd si riferisce all indisponibilità del dato relativo per mancanza del dato di riferimento ovvero per mancata comunicazione dello stesso. Per ogni Ordine territoriale è riportata la Provincia di appartenenza, il distretto di Corte di Appello e il tribunale o i tribunali il cui circondario costituisce la circoscrizione territoriale dell Ordine. In tal senso, assume particolare valore il dato relativo alla Quota provinciale dell Ordine, calcolata come rapporto tra la popolazione dell Ordine e la popolazione della Provincia; il dato assume valore 100% quando la circoscrizione territoriale dell Ordine coincide con quella della Provincia, assume un valore inferiore al 100% quando nella Provincia sono istituiti altri Ordini. In alcuni casi, il dato assume un valore superiore al 100%, ciò accade quando la circoscrizione territoriale dell Ordine è maggiore di quella della Provincia; il fenomeno è dovuto alla storica discrasia esistente tra le circoscrizioni provinciali e i circondari di tribunale 1. Si precisa, infine, che i dati relativi agli iscritti alle casse di previdenza sono stati forniti nel mese di aprile Trattandosi di elaborazioni di dati di origine amministrativa, suscettibili di variazioni a posteriori, è possibile che si verifichino discordanze rispetto a elaborazioni condotte in epoche diverse. Nelle pagine che seguono vengono riportate le Tavole relative ai singoli Ordini. 1 Per un ulteriore approfondimento si rinvia al Capitolo IV del presente Rapporto. 34

36 Ordine di Agrigento Provincia di Agrigento Distretto di Corte di Appello di Palermo Tribunali di Agrigento e Sciacca Indicatori economico territoriali Quota provinciale* 100% Popolazione Pil pro-capite** 57% Superficie (kmq) Rapporto abitanti/iscritti 717 Numero di comuni 43 Iscritti 01/01/ Iscritti 01/01/ Variazione assoluta 5 Iscritti 01/01/2013 N.D. Tasso di crescita iscritti 0,8% Variazione assoluta N.D. Neoiscritti Tasso di crescita N.D. Tasso di neoiscrizione 2,6% Neoiscritti 2012 N.D. Maschi 73,1% 71,2% 72,3% Femmine 26,9% 28,8% 27,7% 40 anni 37,2% 4,9% 23,7% anni 53,8% 82,2% 65,7% > 60 anni 9,0% 12,9% 10,6% Totale 58,2% 41,8% 100,0% Totale 444 3,3% ,0% ,2% M 74% 1,5% ,6% ,6% F 26% 8,4% ,9% ,5% 40 27% -5,6% ,1% ,6% % 6,6% ,2% ,6% > 60 8% 9,7% ,5% ,2% 35

37 Ordine di Alessandria Provincia di Alessandria Distretto di Corte di Appello di Torino Tribunali di Alessandria e Acqui Terme Indicatori economico territoriali Quota provinciale* 74% Popolazione Pil pro-capite** 104% Superficie (kmq) Rapporto abitanti/iscritti 698 Numero di comuni 126 Iscritti 01/01/ Iscritti 01/01/ Variazione assoluta 1 Iscritti 01/01/ Tasso di crescita iscritti 0,2% Variazione assoluta 4 Neoiscritti Tasso di crescita 13,3% Tasso di neoiscrizione 1,3% Neoiscritti Maschi 72,1% 62,1% 67,0% Femmine 27,9% 37,9% 33,0% 40 anni 24,8% 5,7% 15,1% anni 58,6% 68,3% 63,5% > 60 anni 16,7% 26,0% 21,4% Totale 49,4% 50,6% 100,0% Totale 374 2,5% ,8% ,3% M 71% 0,8% ,7% ,8% F 29% 6,8% ,8% ,2% 40 16% -6,2% ,3% ,4% % 4,3% ,1% ,6% > 60 19% 4,3% ,4% ,8% 36

38 Ordine di Ancona Provincia di Ancona Distretto di Corte di Appello di Ancona Tribunale di Ancona Indicatori economico territoriali Quota provinciale* 100% Popolazione Pil pro-capite** 114% Superficie (kmq) Rapporto abitanti/iscritti 634 Numero di comuni 49 Iscritti 01/01/ Iscritti 01/01/ Variazione assoluta 10 Iscritti 01/01/ Tasso di crescita iscritti 1,4% Variazione assoluta -12 Neoiscritti Tasso di crescita -11,2% Tasso di neoiscrizione 2,4% Neoiscritti Maschi 65,4% 71,2% 67,9% Femmine 34,6% 28,8% 32,1% 40 anni 29,2% 4,9% 23,2% anni 59,3% 82,2% 62,1% > 60 anni 11,5% 12,9% 14,6% Totale 73,6% 41,8% 100,0% Totale 642 3,2% ,6% ,2% M 69% 1,8% ,0% ,2% F 31% 6,5% ,7% ,9% 40 26% -5,6% ,7% ,6% % 7,1% ,6% ,5% > 60 13% 5,1% ,7% ,5% 37

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