MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO di BIOMASSE CROTONE S.P.A.

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1 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO di BIOMASSE CROTONE S.P.A. (ai sensi del D. Lgs. 231/2001) Pagina 1 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

2 INDICE MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Documento Centrale del Modello Sezione prima - Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI... 3 La normativa... 3 Le sanzioni Sezione seconda - Il modello di organizzazione e di gestione di Biomasse Crotone s.p.a BREVE DESCRIZIONE DELL AZIENDA FINALITÀ DEL MODELLO DESTINATARI STRUTTURA DEL MODELLO APPROVAZIONE, MODIFICA ED ATTUAZIONE DEL MODELLO MAPPATURA DELLE ATTIVITÀ A RISCHIO ATTIVITÀ RIFERITE AL VERTICE PRINCIPI DI CONTROLLO GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE L ORGANISMO DI VIGILANZA I requisiti Le Funzioni Obblighi di informazione nei confronti dell Flussi informativi Identificazione dell all interno dell Azienda CODICE ETICO SISTEMA DISCIPLINARE FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEL PERSONALE Pagina 2 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

3 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Sezione prima - Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI La normativa Il decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 avente ad oggetto la Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la responsabilità degli Enti. Si tratta di una peculiare forma di responsabilità amministrativa in sede penale, per taluni reati commessi da soggetti appartenenti ai vertici aziendali o da dipendenti. Ne consegue, quindi, che alla responsabilità penale della persona fisica che ha commesso il reato, si aggiunge quella dell Ente. Le disposizioni del presente decreto si applicano, ex art. 1 decreto cit.: enti forniti di personalità giuridica; società ed associazioni anche prive di personalità giuridica. La responsabilità dell Ente sorge in occasione della commissione dei reati previsti espressamente dal decreto e commessi nel suo interesse o a suo vantaggio da parte di soggetti legati a vario titolo all ente stesso. Al riguardo, l art. 5 del decreto indica quali autori del reato: le persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale nonché le persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo degli stessi (cosiddetti soggetti apicali); le persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui alla lettera a) (cosiddetti sottoposti). Per espressa volontà del legislatore, l Ente non risponde del reato commesso qualora i soggetti apicali o i dipendenti abbiano agito nell interesse esclusivo proprio o di terzi (art. 5 comma 2, D.Lgs. 231/2001). La responsabilità dell Ente può essere inoltre esclusa qualora, prima della commissione del fatto: siano predisposti ed attuati modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire la commissione dei reati previsti dal suddetto decreto; sia istituito un organo di controllo, con poteri di autonoma iniziativa, con il compito di vigilare sul funzionamento dei modelli di organizzazione. Nell ipotesi di reati commessi dai vertici, la responsabilità dell Ente è esclusa qualora quest ultimo dimostri che il reato è stato commesso eludendo fraudolentemente i modelli esistenti e che non vi sia stato, altresì, omesso o insufficiente controllo da parte dell Organismo di Vigilanza, appositamente incaricato di vigilare sul corretto funzionamento e sull effettiva osservanza del modello stesso. Nel caso di reato realizzato dal sottoposto, invece, l esclusione della responsabilità dell Ente è subordinata, in sostanza, all adozione di protocolli comportamentali adeguati, in relazione Pagina 3 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

4 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO alla natura ed al tipo di attività svolta, a garantire lo svolgimento dell attività stessa nel rispetto della legge ed a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio. Reati che determinano la responsabilità amministrativa dell ente I reati da cui può conseguire la responsabilità amministrativa per l ente sono espressamente indicati nel D.Lgs. n. 231/2001: Art. 24 D.Lgs. n. 231/ Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico: Malversazione a danno dello Stato (art. 316 bis c.p.); Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316 ter c.p.); Truffa in danno dello Stato o di altro ente pubblico (art. 640, comma 2, n. 1, c.p.); Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.). Frode informatica in danno dello Stato o di altro ente pubblico (art. 640 ter c.p.); Art. 24 bis D.Lgs. n. 231/ Delitti informatici e trattamento illecito di dati: Falsità commesse in relazione a documenti informatici pubblici o privati avente efficacia probatoria (art. 491 bis c.p.); Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art. 615 ter c.p.); Detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici (art. 615 quater c.p.); Diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico (art. 615 quinquies c.p.); Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617 quater c.p.); Installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire od interrompere comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617 quinquies c.p.); Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici (art. 635 bis c.p.); Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità (art. 635 ter c.p.); Danneggiamento di sistemi informatici o telematici (art. 635 quater c.p.); Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità con violenza alla persona o con minaccia ovvero commesso con abuso della qualità di operatore del sistema (art. 635 quinquies, comma 3 c.p.); Frode informatica del soggetto che presta servizi di certificazione di firma elettronica (art. 640 quinquies c.p.). Art. 24 ter D.Lgs. n. 231/ Delitti di criminalità organizzata: Associazione per delinquere (art. 416 c.p.); Associazione di tipo mafioso (art. 416 bis c.p.); Reati commessi avvalendosi delle condizioni previste nell art. 416 bis c.p. ovvero al fine di agevolare l attività delle associazioni dallo stesso articolo; Scambio elettorale politico-mafioso (art. 416 ter c.p.); Sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione (art. 630 c.p.); Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (art. 74 D.P.R. n. 309/1990); Pagina 4 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

5 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Delitti di illegale fabbricazione, introduzione nello Stato, messa in vendita, cessione, detenzione e porto in luogo pubblico o aperto al pubblico di armi da guerra o tipo guerra o parti di esse, di esplosivi, di armi clandestine nonché di più armi comuni da sparo escluse quelle previste dall'articolo 2, comma 3 della legge 18 aprile 1975, n. 110 (art. 407, comma 2, lettera a), numero 5) del codice di procedura penale) Art. 25 D.Lgs. n. 231/ Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione: Concussione (art. 317 c.p.); Corruzione per l'esercizio della funzione (art. 318 c.p.); Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio (art. 319 c.p.); Circostanze aggravanti (art. 319 bis c.p.); Corruzione in atti giudiziari (319 ter c.p.); Induzione indebita a dare o promettere utilità (319 quater c.p.); Corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio (art. 320 c.p.); Pene per il corruttore (art. 321 c.p.); Istigazione alla corruzione (art. 322 c.p.); Peculato, concussione, induzione indebita dare o promettere utilità, corruzione e istigazione alla corruzione di membri degli organi delle Comunità europee e di funzionari delle Comunità europee e di Stati esteri (art. 322 bis c.p.). Art. 25 bis D.Lgs. n. 231/2001) - Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento: Falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate (art. 453 c.p.); Alterazione di monete (art. 454 c.p.); Spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete falsificate (art. 455 c.p.); Spendita di monete falsificate ricevute in buona fede (art. 457 c.p.); Falsificazione di valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati (art. 459 c.p.); Contraffazione di carta filigranata in uso per la fabbricazione di carte di pubblico credito o di valori di bollo (art. 460 c.p.); Fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata (art. 461 c.p.); Uso di valori di bollo contraffatti o alterati (art. 464 c.p.); Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell'ingegno o di prodotti industriali (art. 473 c.p.); Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) Art. 25 bis.1 D.Lgs. n. 231/ Delitti contro l industria e il commercio: Turbata libertà dell'industria o del commercio (art. 513 c.p.); Illecita concorrenza con minaccia o violenza (art. 513 bis c.p.); Frodi contro le industrie nazionali (art. 514 c.p.); Frode nell'esercizio del commercio (art. 515 c.p.); Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine (art. 516 c.p.); Vendita di prodotti industriali con segni mendaci (art. 517 c.p.); Pagina 5 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

6 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale (art. 517 ter c.p.); Contraffazione di indicazioni geografiche denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari (art. 517 quater c.p.). Art. 25 ter D.Lgs. n. 231/ Reati societari: False comunicazioni sociali (art c.c.); False comunicazioni sociali in danno dei soci o dei creditori (art. 2622, commi 1 e 3 c.c.); Falso in prospetto (art. 2623, commi 1 e 2 c.c.); Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni delle società di revisione (art. 2624, commi 1 e 2 c.c.); Impedito controllo (art. 2625, comma 2 c.c.); Indebita restituzione dei conferimenti (art c.c.); Illegale ripartizione degli utili e delle riserve (art c.c.); Illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o della società controllante (art c.c.); Operazioni in pregiudizio dei creditori (art c.c.); Omessa comunicazione del conflitto d interessi (art bis c.c.); Formazione fittizia del capitale (art c.c.); Indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori (art c.c.); Corruzione tra privati (art c.c.); Illecita influenza sull assemblea (art c.c.); Aggiotaggio (art c.c.); Ostacolo all esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza (art. 2638, commi 1 e 2 c.c.); Art. 25 quater D.Lgs. n. 231/2001 Delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico previsti dal Codice penale e dalle leggi speciali. Associazioni sovversive (art. 270 c.p.) Associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell ordine democratico (art. 270 bis c.p.) Assistenza agli associati (art. 270 ter c.p.) Arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale (art. 270 quater c.p.) Addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale (art. 270 quinquies c.p.) Condotte con finalità di terrorismo (art. 270 sexies c.p.) Attentato per finalità terroristiche o di eversione (art. 280 c.p.) Atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi (art. 280 bis c.p.) Sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione (art. 289 bis c.p.) Istigazione a commettere alcuno dei delitti preveduti dai Capi primo e secondo (art. 302 c.p.) Cospirazione politica mediante accordo (art. 304 c.p.) Cospirazione politica mediante associazione (art. 305 c.p.) Banda armata: formazione e partecipazione (art. 306 c.p.) Assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata (art. 307 c.p.) Impossessamento, dirottamento e distruzione di un aereo (L. n. 342/1976, art. 1) Danneggiamento delle installazioni a terra (L. n. 342/1976, art. 2) Sanzioni (L. n. 422/1989, art. 3) Pentimento operoso (D.Lgs. n. 625/1979, art. 5) Convenzione di New York del 9 dicembre 1999 (art. 2) Pagina 6 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

7 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Art. 25 quater.1 D.Lgs. n. 231/2001 (art. 583 bis c.p.) - Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili. Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (art. 583 bis c.p.). Art. 25 quinquies D.Lgs. n. 231/ Delitti contro la personalità individuale: Riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù (art. 600 c.p.); Prostituzione minorile (art. 600 bis c.p.); Pornografia minorile (art. 600 ter c.p.); Detenzione di materiale pornografico (art. 600 quater c.p.); Pornografia virtuale (art. 600 quater.1 c.p.); Iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile (art. 600 quinquies c.p.); Tratta di persone (art. 601 c.p); Acquisto e alienazione di schiavi (art. 602 c.p.); Adescamento di minorenni (art. 609 undecies c.p.). Art. 25 sexies D.Lgs. n. 231/ Abusi di mercato: Abuso di informazioni privilegiate (parte V, titolo I bis, capo II, art. 184 del D.Lgs n. 58/1998); Manipolazione del mercato (parte V, titolo I bis, capo II, art. 185 del D.Lgs n. 58/1998). Art. 25 septies D.Lgs. n. 231/ Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro: Omicidio colposo (art. 589 c.p.); Lesioni personali colpose (art. 590, comma 3 c.p.). Art. 25 octies D.Lgs. n. 231/2001- Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché autoriciclaggio: Ricettazione (art. 648 c.p); Riciclaggio (art. 648 bis c.p.); Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 648 ter c.p.); Autoriciclaggio (art. 648 ter.1 c.p.). Art. 25 nonies D.Lgs. n. 231/2001- Delitti in materia di violazione del diritto d autore: Messa a disposizione del pubblico, immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, di un'opera dell'ingegno protetta, o parte di essa (art. 171, comma 1, lettera a-bis, della L. n. 633/1941); Reati di cui sopra commessi sopra una opera altrui non destinata alla pubblicità, ovvero con usurpazione della paternità dell'opera, ovvero con deformazione, mutilazione o altra modificazione dell'opera medesima, qualora ne risulti offesa all'onore od alla reputazione dell'autore (art. 171, comma 3 della L. n. 633/1941); Abusiva duplicazione, per trarne profitto, di programmi per elaboratore; o ai medesimi fini importazione, distribuzione, vendita o detenzione a scopo commerciale o imprenditoriale o concessione in locazione di programmi contenuti in supporti non contrassegnati dalla Società italiana degli autori ed editori (SIAE); reati di prima se il fatto concerne qualsiasi mezzo inteso Pagina 7 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

8 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO unicamente a consentire o facilitare la rimozione arbitraria o l'elusione funzionale di dispositivi applicati a protezione di un programma per elaboratori (art. 171 bis, comma 1 della L. n. 633/1941); Reati, al fine di trarne profitto, su supporti non contrassegnati SIAE, di riproduzione, trasferimento su altro supporto, distribuzione, comunicazione, presentazione o dimostrazione in pubblico del contenuto di una banca di dati in violazione delle disposizioni di cui agli articoli 64-quinquies e 64-sexies; estrazione o reimpiego della banca di dati in violazione delle disposizioni di cui agli articoli 102-bis e 102-ter; distribuzione, vendita o concessione in locazione una banca di dati (art. 171 bis, comma 2 della L. n. 633/1941); Abusiva duplicazione, riproduzione, trasmissione o diffusione in pubblico con qualsiasi procedimento, in tutto o in parte, di opere dell ingegno destinate al circuito televisivo, cinematografico, della vendita o del noleggio di dischi, nastri o supporti analoghi o ogni altro supporto contenente fonogrammi o videogrammi di opere musicali, cinematografiche o audiovisive assimilate o sequenze di immagini in movimento; abusiva riproduzione, trasmissione o diffusione in pubblico con qualsiasi procedimento, di opere o parti di opere letterarie, drammatiche, scientifiche o didattiche, musicali o drammatico musicali, multimediali, anche se inserite in opere collettive o composite o banche dati; introduzione nel territorio dello Stato, detenzione per la vendita o la distribuzione, distribuzione, messa in commercio, concessione in noleggio o cessione a qualsiasi titolo, proiettazione in pubblico, trasmissione a mezzo della televisione con qualsiasi procedimento, trasmissione a mezzo della radio, far ascoltare in pubblico le duplicazioni o riproduzioni abusive di cui prima; detenzione per la vendita o la distribuzione, messa in commercio, vendita, noleggio, cessione a qualsiasi titolo, proiettazione in pubblico, trasmissione a mezzo della radio o della televisione con qualsiasi procedimento, di videocassette, musicassette, qualsiasi supporto contenente fonogrammi o videogrammi di opere musicali, cinematografiche o audiovisive o sequenze di immagini in movimento, od altro supporto per il quale è prescritta, ai sensi della presente legge, l'apposizione di contrassegno da parte della Società italiana degli autori ed editori (S.I.A.E.), privi del contrassegno medesimo o dotati di contrassegno contraffatto o alterato; in assenza di accordo con il legittimo distributore, ritrasmissione o diffusione con qualsiasi mezzo di un servizio criptato ricevuto per mezzo di apparati o parti di apparati atti alla decodificazione di trasmissioni ad accesso condizionato; introduzione nel territorio dello Stato, detenzione per la vendita o la distribuzione, distribuzione, vendita, concessione in noleggio, cessione a qualsiasi titolo, promozione commerciale, installazione di dispositivi o elementi di decodificazione speciale che consentono l'accesso ad un servizio criptato senza il pagamento del canone dovuto; fabbricazione, importazione, distribuzione, vendita, noleggio, cessione a qualsiasi titolo, pubblicizzazione per la vendita o il noleggio, o detenzione per scopi commerciali, di attrezzature, prodotti o componenti ovvero prestazione di servizi che abbiano la prevalente finalità o l'uso commerciale di eludere efficaci misure tecnologiche di cui all'art. 102-quater ovvero siano principalmente progettati, prodotti, adattati o realizzati con la finalità di rendere possibile o facilitare l'elusione di predette misure; rimozione rimuove o alterazione abusiva di informazioni elettroniche di cui all'articolo 102-quinquies, ovvero distribuzione, importazione a fini di distribuzione, diffusione per radio o per televisione, comunicazione o messa a disposizione del pubblico di opere o altri materiali protetti dai quali siano state rimosse o alterate le informazioni elettroniche stesse; riproduzione, duplicazione, trasmissione o diffusine abusiva, vendita o commercio, cessione a qualsiasi titolo o importazione abusiva di oltre cinquanta copie o esemplari di opere tutelate dal diritto d autore e da diritti connessi; comunicazione al pubblico, immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, di un opera dell ingegno protetta dal diritto d autore, o parte di essa; esercitazione in forma imprenditoriale di attività di riproduzione, distribuzione, vendita o commercializzazione, importazione di opere tutelate dal Pagina 8 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

9 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO diritto d'autore e da diritti connessi; promozione o organizzazione delle attività illecite di cui sopra (art. 171 ter della L. n.633/1941) Mancata comunicazione alla SIAE entro trenta giorni dalla data di immissione in commercio sul territorio nazionale o di importazione dei dati necessari alla univoca identificazione dei supporti non soggetti al contrassegno o falsa dichiarazione sull'avvenuto assolvimento degli obblighi derivanti dalla normativa sul diritto d'autore e sui diritti connessi (art. 171 septies della L. n.633/1941); Fraudolenta produzione, vendita, importazione, promozione, installazione, modifica, utilizzo per uso pubblico e privato di apparati o parti di apparati atti alla decodificazione di trasmissioni audiovisive ad accesso condizionato effettuate via etere, via satellite, via cavo, in forma sia analogica sia digitale (art. 171 octies della L. n.633/1941). Art. 25 decies D.Lgs. n. 231/2001- Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria: Induzione con violenza o minaccia, o con offerta o promessa di denaro o di altra utilità, a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci sulla persona chiamata a rendere davanti alla autorità giudiziaria dichiarazioni utilizzabili in un procedimento penale, quando questa ha la facoltà di non rispondere (art. 377 bis c.p.). Art. 25 undecies D.Lgs. n. 231/2001- Reati ambientali: Uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette (art. 727 bis c.p.); Distruzione o deterioramento di habitat all interno di un sito protetto (art. 733 bis c.p.); Importazione, esportazione, ri-esportazione di specie della flora e della fauna protette, sotto qualsiasi regime doganale, senza il prescritto certificato o licenza, ovvero con certificato o licenza non validi; inosservanza delle prescrizioni finalizzate all incolumità delle specie della flora e della fauna protette, specificate in una licenza o in un certificato; utilizzo delle specie della flora e della fauna protette in modo difforme dalle prescrizioni contenute nei provvedimenti autorizzativi o certificativi rilasciati unitamente alla licenza di importazione o certificati successivamente; trasporto o far transitare, anche per conto terzi, di specie della flora e della fauna protette senza la licenza o il certificato prescritti, e, nel caso di esportazione o riesportazione da un Paese terzo parte contraente della Convenzione di Washington, rilasciati in conformità della stessa, ovvero senza una prova sufficiente della loro esistenza; commercio di piante riprodotte artificialmente in contrasto con le prescrizioni stabilite; detenzione, utilizzo per scopo di lucro, acquisto, vendita, esposizione o detenzione per la vendita o per fini commerciali, offerta in vendita o cessione di specie della flora e della fauna protette senza la prescritta documentazione (artt. 1 e 2 della L. n. 150/1992); Falsificazione o alterazione di certificati, licenze, notifiche di importazione, dichiarazioni, comunicazioni di informazioni al fine di acquisizione di una licenza o di un certificato, di uso di certificati o licenze falsi o alterati (art. 3 bis, comma 1della L. n. 150/1992); Detenzione di esemplari vivi di mammiferi e rettili di specie selvatica e di esemplari vivi di mammiferi e rettili provenienti da riproduzioni in cattività che costituiscano pericolo per la salute e per l incolumità pubblica (art. 6 della L. n. 150/1992); La produzione, il consumo, l'importazione, l'esportazione, la detenzione e la commercializzazione di sostanze lesive per l ozono stratosferico e per l'ambiente (art. 3 della L. n. 549/1993; Scarichi di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose; scarichi sul suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee; scarico nelle acque del mare da parte di navi od aeromobili (art. 137 del D. Lgs n.152/2006); Pagina 9 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

10 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Attività di gestione di rifiuti non autorizzata (art. 256 del D. Lgs n.152/2006); Inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali o delle acque sotterranee (art. 257 del D. Lgs n. 152/2006); Violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari (art. 258 del D. Lgs n.152/2006); Traffico illecito di rifiuti (art. 259 del D. Lgs n.152/2006); Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (art. 260 del D. Lgs n.152/2006); False indicazioni sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti nella predisposizione di un certificato di analisi di rifiuti; inserimento nel SISTRI di un certificato di analisi dei rifiuti falso; omissione o fraudolenta alterazione della copia cartacea della scheda SISTRI - area movimentazione nel trasporto di rifiuti (art. 260-bis del D. Lgs n.152/2006); Violazione dei valori limite di emissione o le prescrizioni stabiliti dall'autorizzazione e dalla legislazione o le prescrizioni altrimenti imposte dall autorità competente, se il superamento dei valori limite di emissione determina anche il superamento dei valori limite di qualità dell'aria previsti dalla vigente normativa (art. 279, comma 5 del D. Lgs n.152/2006); Inquinamento doloso provocato da navi (art. 8 del D. Lgs. n.202/2007); Inquinamento colposo provocato da navi (art. 9 del D. Lgs. n.202/2007). Art. 25 duodecies del D.Lgs. 231/ Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare: Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (art. 22, comma 12-bis del D.Lgs. 286/1998). Legge n. 146/2006 (Reati transnazionali): L art 10 della Legge 16 marzo 2006, n. 146 ha esteso la responsabilità degli Enti anche alle ipotesi in cui vengano perpetrati i seguenti reati aventi carattere transnazionale: Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria (art. 377 bis c.p.); Favoreggiamento personale (art. 378 c.p.); Associazione per delinquere (art. 416 c.p. ); Associazione di tipo mafioso (art. 416 bis c.p.); Associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri (art. 291 quater del D.P.R. n. 43/1973); Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (art. 74 del D.P.R. 309/1990); Disposizioni contro le immigrazioni clandestine (art. 12 commi 3, 3-bis, 3-ter e 5 del D.Lgs. 286/1998). Le sanzioni A prescindere dall eventuale responsabilità amministrativa dell Ente, chiunque commetta uno dei reati sopra indicati sarà, comunque, perseguibile per la condotta illecita che ha posto in essere. Per ciò che concerne la cornice sanzionatoria, l art. 9 individua, al comma 1, le sanzioni che possono essere comminate all ente. Precisamente, esse sono: la sanzione pecuniaria; le sanzioni interdittive: Pagina 10 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

11 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO - la interdizione dall esercizio della attività; - la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell illecito; - il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio; - l esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l eventuale revoca di quelli già concessi; - il divieto di pubblicizzare beni o servizi; la confisca; la pubblicazione della sentenza. Pagina 11 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

12 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Sezione seconda - Il modello di organizzazione e di gestione di Biomasse Crotone s.p.a. 1. BREVE DESCRIZIONE DELL AZIENDA Biomasse Crotone SpA rappresenta un punto di riferimento nel panorama nazionale della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (biomasse solide) nel pieno rispetto dell ambiente, consapevole del proprio ruolo industriale e tecnologico nello sviluppo della politica energetica nazionale, orientata verso un sistema di approvvigionamento energetico sostenibile nel lungo periodo. Biomasse Crotone SpA si colloca ai primi posti tra le imprese private presenti in Calabria nel settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. La strategia di Biomasse Crotone è di produrre energia elettrica pulita usando le materie prime rinnovabili nel rispetto dell ambiente, per poter assicurare un sistema energetico sostenibile nel lungo periodo, utilizzando una tecnologia all avanguardia. Il core business dell azienda è costituito dalla produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili, effettuata nella centrale localizzata a Crotone. Il prodotto finale viene integralmente ceduto al Gestore della Rete Nazionale. La struttura produttiva avrà una capacità di immissione complessiva di energia nella rete nazionale pari a 27 Megawatt che fanno di Biomasse Crotone una delle grandi Aziende europee nel settore della produzione di energia elettrica da sola combustione di biomassa. La produzione a Crotone è cominciata nel La produzione annuale è di circa 210 GWh per un fatturato di circa 45 milioni di euro all anno. La materia prima è rappresentata principalmente da biomassa costituita da cippato di legno proveniente da manutenzione boschiva e residui agro-alimentari provenienti dal mercato locale ed estero. Gli consumi annui di biomassa sono di tonnellate. 2. FINALITÀ DEL MODELLO La scelta del Consiglio di Amministrazione dell Azienda di dotarsi di un modello di organizzazione, gestione e controllo si inserisce nella più ampia politica d impresa dell azienda che si esplicita in interventi ed iniziative volte a sensibilizzare sia tutto il personale appartenente all Azienda (dal management ai lavoratori subordinati), sia tutti i collaboratori esterni, clienti e fornitori alla gestione trasparente e corretta dell azienda, al rispetto delle norme giuridiche vigenti e dei fondamentali principi di etica degli affari nel perseguimento dell oggetto sociale. Il Modello di organizzazione, gestione e controllo dell Azienda è stato adottato con delibera del Consiglio di Amministrazione e viene regolarmente sottoposto ad attività di revisione resesi necessarie in seguito ai ripetuti ampliamenti del catalogo dei reati previsti dal D.Lgs. 231/2001 e all evoluzione dell attività e dell organizzazione aziendale. Segnatamente, attraverso l adozione del Modello, il Consiglio di Amministrazione intende perseguire le seguenti finalità: rendere noto, a tutto il personale aziendale ed a tutti coloro che collaborano con l Azienda o hanno rapporti d affari, che essa condanna nella maniera più assoluta condotte contrarie a leggi, regolamenti o comportamenti che violino la Pagina 12 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

13 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO regolamentazione interna (procedure e codice etico) e più genericamente i principi di sana e trasparente gestione dell attività cui l Azienda si ispira; assicurare, per quanto possibile, la prevenzione della commissione di illeciti, nell ambito dell Azienda mediante: i) il continuo controllo di tutte le aree di attività a rischio; ii) la formazione del personale alla corretta realizzazione dei loro compiti; iii) l'istituzione di un sistema sanzionatorio per i casi di violazione del Modello stesso. 3. DESTINATARI Il modello è indirizzato a tutto il personale dell Azienda che svolge le attività identificate a rischio. In particolare, sono destinatari delle disposizioni in esso contenute: il personale dirigente che opera in nome e per conto dell Azienda; i lavoratori subordinati, opportunamente formati e informati dei contenuti del Modello medesimo, secondo le modalità di seguito indicate. L Azienda esige, altresì, il rispetto del modello organizzativo da parte di tutti i soggetti terzi che la rappresentano senza vincoli di dipendenza come consulenti, agenti ed altri collaboratori autonomi. 4. STRUTTURA DEL MODELLO Il Modello di organizzazione, gestione e controllo è costituito dal: Presente documento definito Documento centrale del Modello che contiene una breve sintesi della normativa di riferimento, le finalità ed i principi che regolano il Modello (i destinatari, la struttura, l approvazione, la modifica, l aggiornamento ecc.), la metodologia usata per la redazione dello stesso ed una breve introduzione su ciascun elemento costitutivo; Mappatura delle attività a rischio reato; Procedure; Statuto dell ; Codice etico; Sistema disciplinare. 5. APPROVAZIONE, MODIFICA ED ATTUAZIONE DEL MODELLO Il Modello Organizzativo, secondo quanto previsto dall art. 6 comma I, lettera a), del Decreto, costituisce atto di emanazione del Consiglio di Amministrazione (di seguito CdA). Il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell attuazione del Modello nell Azienda. In caso di modifiche normative sostanziali, di introduzione di nuovi reati o di cambiamenti organizzativi rilevanti, il Consiglio di Amministrazione, anche su proposta dell Organismo di Vigilanza, provvede ad effettuare le successive ed eventuali modifiche ed integrazioni con impatto rilevante, allo scopo di consentirne la continua rispondenza del Modello alle prescrizioni del Decreto od alle eventuali mutate condizioni della struttura dell Azienda. Le modifiche operative del Modello sono demandate al Direttore Generale e dovranno essere portate a conoscenza del Consiglio di Amministrazione nel primo Consiglio utile, successivo Pagina 13 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

14 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO alle modiche apportate ed a tutti gli interessati dalle modifiche tramite il modulo di distribuzione controllata. La vigilanza sull adeguatezza e attuazione del Modello deliberato dal CdA è, altresì, garantita dall Organismo di Vigilanza che riporta periodicamente l esito del suo operato allo stesso Consiglio di Amministrazione. 6. MAPPATURA DELLE ATTIVITÀ A RISCHIO L art. 6 del D.Lgs. n. 231/2001 prevede un analisi delle attività svolte nell ambito dell Azienda al fine di individuare quelle che, in aderenza al Decreto, possono considerarsi a rischio di illeciti. Pertanto si è proceduto, in primo luogo, ad individuare le aree a rischio reato, così come richiesto dalla normativa in questione. Ogni Ente presenta aree di rischio la cui individuazione implica una particolareggiata analisi della struttura aziendale e delle singole attività svolte. In particolare, le attività a rischio sono state distinte in due categorie: le attività sensibili, che presentano diretti rischi di rilevanza penale ai fini del Decreto citato; A titolo esemplificativo: Attività sensibile: Rapporti con P.A. in occasione di accertamenti, verifiche ed ispezioni REATO Es. Corruzione: dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta o indiretta, accettata o non accettata, per indurre il pubblico ufficiale al buon esito della verifica omettendo la contestazione dei rilievi riscontrati o l'applicazione di eventuali sanzioni. le attività strumentali, che presentano rischi di rilevanza penale solo quando, combinate con le attività direttamente sensibili, supportano la realizzazione del reato costituendone, quindi, la modalità di attuazione. Le suddette attività sono state individuate tenendo conto della casistica giurisprudenziale sulla creazione di provviste nel reato di corruzione e sul concetto di altra utilità, cui fa riferimento tale fattispecie criminosa. Pagina 14 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

15 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO A titolo esemplificativo: Attività sensibile Rapporti con P.A. in occasione di accertamenti, verifiche ed ispezioni REATO Es. Corruzione: dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta o indiretta, accettata o non accettata, per indurre il pubblico ufficiale al buon esito della verifica omettendo la contestazione dei rilievi riscontrati o l'applicazione di eventuali sanzioni. combinata con Attività strumentale Assunzione e gestione del personale REATO ES. Corruzione: indurre il pubblico ufficiale al buon esito della verifica attraverso l assunzione o la promessa di assunzione di persona legata al soggetto verificatore da rapporti da parentela o amicizia Al fine di determinare i profili di rischio potenziale per l Azienda, ai sensi della disciplina dettata dal D. Lgs. 231/2001, sono state: effettuate interviste con i responsabili delle funzioni aziendali; accertate le singole attività a rischio ai fini del D. Lgs. 231/2001, nell ambito delle diverse funzioni aziendali; predisposte schede, c.d. mappatura (All. n. 2) nelle quali si evidenziano: la tipologia delle attività a rischio: a tal proposito si evidenzia che pur avendo considerato nelle schede i singoli reati nella sola forma consumata 1 l ente può essere ritenuto responsabile ex art. 26 D. Lgs. 231/2001 anche in tutti i casi in cui il delitto risulti soltanto tentato a norma dell art. 56 c.p. In questo caso, infatti, è prevista solo un attenuazione di pena a favore dell ente; i potenziali reati associabili; le astratte modalità realizzative del reato: sono indicate le modalità astratte di realizzazione dei reati previsti dal D.lgs. 231/2001 associati, sempre secondo una valutazione astratta, alle attività a rischio; gli enti pubblici coinvolti: sono indicati a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, i pubblici ufficiali od incaricati di pubblico servizio coinvolti nell attività sensibile presa in considerazione; gli elementi di controllo a presidio: per ogni scheda di mappatura sono stati individuati gli elementi di controllo posti a presidio delle attività risultate a rischio reato. In particolare, le procedure menzionate nelle singole schede sono allegate al presente modello. La Mappatura è stata effettuata con riferimento a ciascuna Funzione e condivisa con gli stessi Responsabili di funzione e con gli altri soggetti eventualmente coinvolti nello svolgimento delle attività considerate a rischio. 1 Il reato è consumato solo quando risultano realizzati tutti gli elementi costitutivi del medesimo. Pagina 15 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

16 7. ATTIVITÀ RIFERITE AL VERTICE MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Come anticipato nella premessa al presente Modello, i reati da cui può scaturire, ai sensi del D.Lgs. 231/2001, la responsabilità dell ente, possono essere realizzati tanto dal soggetto posto in posizione apicale, che dal sottoposto alla sua direzione o vigilanza. Infatti il D.Lgs. 231/2001 prevede nel caso di reato realizzato dal vertice un inversione dell onere della prova: in tal caso è l Azienda che deve dimostrare l elusione fraudolenta del Modello predisposto ed efficacemente attuato. Si richiede, inoltre, che non sia stato omesso o carente il controllo da parte dell Organismo di Vigilanza sul rispetto del Modello stesso. Partendo da queste premesse, si rileva che gli amministratori, i direttori generali, i sindaci, il dirigente preposto, ecc. risultano essere destinatari naturali delle previsioni normative incriminatici per le quali è configurabile la responsabilità ai sensi del D.Lgs. 231/2001. Infatti, alcuni reati ai quali il D.Lgs. 231/2001 ricollega la responsabilità amministrativa dell Ente, sono reati c.d. propri, ovvero possono essere realizzati soltanto da soggetti che rivestono una determinata qualifica soggettiva (es. per i reati societari, i soggetti attivi individuati dalla norma incriminatrice sono esclusivamente gli amministratori, i sindaci, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i liquidatori e coloro ai quali, per effetto dell art c.c., si estende la qualifica soggettiva). Per effetto di tale indicazione normativa, si ritiene necessario che l attività di controllo demandata all Organismo di Vigilanza abbia ad oggetto anche l operato del Consiglio di Amministrazione, dell Amministratore Delegato e del Collegio Sindacale. Di seguito sono riportate le fattispecie di reato astrattamente riferibili al vertice aziendale. Non si esclude, tuttavia, il concorso di persone da parte di soggetti differenti nel reato posto in essere dal vertice aziendale. Inoltre, limitatamente al reato di falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni delle società di revisione ex art c.c., pur non rientrando tra le fattispecie di reato proprio degli amministratori, si è ritenuto opportuno l inserimento nella mera forma concorsuale, vista l astratta possibilità di realizzazione, al fine di rendere più esaustiva l individuazione dei reati dei soggetti apicali. Reato False comunicazioni sociali Artt c.c. (Concorso nella) Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni delle società di revisione Art c.c. Impedito controllo Art c.c. Indebita restituzione dei conferimenti - Art c.c. Illegale ripartizione degli utili e delle riserve - Art c.c. Operazioni in pregiudizio ai creditori - Art c.c. Formazione fittizia del capitale Art c.c. Illecita influenza sull assemblea Art c.c. Ostacolo all esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza Art c.c. Pagina 16 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

17 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Reato Omessa comunicazione del conflitto d interessi Art bis c.c. 8. PRINCIPI DI CONTROLLO I principi di controllo che dovranno essere assicurati in tutte le attività a rischio emerse dalla mappatura sono i seguenti: garantire integrità ed etica nello svolgimento dell attività, tramite la previsione di opportune regole di comportamento (Codice etico) volte a disciplinare ogni specifica attività considerata a rischio; definire formalmente i compiti e le responsabilità di ciascuna funzione aziendale coinvolta nelle attività a rischio (Sistema organizzativo); attribuire le responsabilità decisionali in modo commisurato al grado di responsabilità e autorità conferito; definire, assegnare e comunicare correttamente i poteri autorizzativi e di firma, prevedendo, quando richiesto, una puntuale indicazione delle soglie di approvazione delle spese in modo tale che a nessun soggetto siano attribuiti poteri discrezionali illimitati (Sistema autorizzativo); garantire il principio di separazione dei ruoli nella gestione dei processi, provvedendo ad assegnare a soggetti diversi le fasi cruciali di cui si compone il processo ed, in particolare, quella dell autorizzazione, dell esecuzione e del controllo; regolamentare l attività a rischio, ad esempio tramite apposite procedure, prevedendo gli opportuni punti di controllo (verifiche, riconciliazioni, quadrature, meccanismi informativi ecc.); assicurare la verificabilità, la documentabilità, la coerenza e la congruità di ogni operazione o transazione. A tal fine, deve essere garantita la tracciabilità dell attività attraverso un adeguato supporto documentale su cui si possa procedere in ogni momento all effettuazione di controlli. È opportuno, dunque, che per ogni operazione si possa facilmente individuare chi autorizza l operazione, chi la esegue, chi effettua un controllo sulla stessa e dove viene archiviato il documento registrato. La tracciabilità delle operazioni è assicurata con un livello maggiore di certezza dall utilizzo di sistemi informatici in grado di gestire l operazione consentendo il rispetto dei requisiti sopra descritti; assicurare la documentabilità dei controlli effettuati. A tal fine le procedure con cui vengono attuati i controlli devono garantire la possibilità di ripercorrere le attività di controllo effettuate, in modo tale da consentire la valutazione circa la coerenza delle metodologie adottate (self assessment, indagini a campione, ecc.), e la correttezza dei risultati emersi (es.: report degli audit); garantire la presenza di appositi meccanismi di reporting che consentano la sistematica rendicontazione da parte del personale chiamato ad effettuare l attività a rischio (report scritti, relazioni, ecc.); prevedere momenti di controllo e monitoraggio sulla correttezza dell attività svolta dalle singole funzioni nell ambito del processo considerato (rispetto delle regole, corretto utilizzo dei poteri di firma e di spesa, ecc.). Pagina 17 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

18 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO I precetti sopra descritti devono essere rispettati, oltre che nei processi individuati come sensibili nella mappatura allegata al presente Modello, in tutti i processi aziendali. A seguito dell individuazione delle attività sensibili evidenziate nella Mappatura delle attività a rischio, si è provveduto ad individuare ed elencare, a seguito di ogni scheda di mappatura predisposta per ciascuna funzione aziendale, le procedure a controllo delle attività risultate sensibili. 9. GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE L art. 6, comma 2, lett. c) del Decreto dispone che i modelli prevedano modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati. La disposizione trova la sua ratio nella constatazione che la maggior parte dei reati di cui al Decreto possono essere realizzate tramite le risorse finanziarie dell Azienda (es.: costituzione di fondi extracontabili per la realizzazione di atti di corruzione). Le Linee Guida raccomandano l adozione di meccanismi di procedimentalizzazione delle decisioni che, rendendo documentate e verificabili le varie fasi del processo decisionale, impediscano la gestione impropria delle risorse finanziarie dell ente. Pertanto si rinvia alle procedure allegate al presente Modello che regolamentano la gestione delle risorse finanziarie. 10. L ORGANISMO DI VIGILANZA L art. 6, comma 1, lett. b), del D.Lgs. n. 231/2001, tra i requisiti affinché l Azienda possa essere esonerata dalla responsabilità conseguente alla commissione dei reati ivi elencati, individua l istituzione di un Organismo di Vigilanza, dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo, con il compito di vigilare sul funzionamento e l osservanza del Modello e di proporre al CdA il suo aggiornamento. Si tratta di un organismo interno all Azienda, in posizione di terzietà e di indipendenza rispetto agli altri organi aziendali. I requisiti I requisiti che l Organismo di Vigilanza deve soddisfare per un efficace svolgimento delle predette funzioni sono: Autonomia ed indipendenza: l Organismo di Vigilanza deve essere sprovvisto di compiti operativi e deve avere solo rapporti di staff con il vertice operativo aziendale. I requisiti in questione, infatti, devono essere intesi in relazione alla funzionalità dell e, in particolare, ai compiti che la legge attribuisce allo stesso. Professionalità nell espletamento dei suoi compiti istituzionali. A tal fine i componenti del suddetto organo devono avere conoscenze specifiche in relazione a qualsiasi tecnica utile per prevenire la commissione di reati, per scoprire quelli già commessi e individuarne le cause, nonché per verificare il rispetto del Modello da parte degli appartenenti all organizzazione aziendale. Continuità di azione. Per garantire l efficace attuazione del Modello organizzativo, è necessaria la presenza di una struttura dedicata esclusivamente all attività di vigilanza in modo sistematico e costante (calendarizzazione delle attività, verbalizzazioni, flussi informativi ecc). Pagina 18 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

19 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Le Funzioni In base a quanto si ricava dalla legge, le funzioni svolte dall Organismo di Vigilanza possono essere così schematizzate: vigilanza sull effettività del Modello, che consiste nel verificare la coerenza tra comportamenti concreti e Modello istituito; valutazione dell adeguatezza del Modello, ossia della idoneità dello stesso, in relazione alla tipologia di attività ed alle caratteristiche dell impresa, ad evitare i rischi di realizzazione di reati. Ciò impone un attività di aggiornamento del Modello sia alle mutate realtà organizzative aziendali, sia ad eventuali mutamenti della legge in esame. L aggiornamento può essere proposto dall Organismo di Vigilanza, ma deve essere adottato come già specificato dal Consiglio di Amministrazione. Per un efficace svolgimento delle predette funzioni l Organismo di Vigilanza dispone di una serie di poteri e prerogative. Esso, infatti, può: 1. attivare le procedure di controllo tramite apposite disposizioni o ordini di servizio; 2. effettuare sistematiche verifiche su operazioni o atti specifici posti in essere nell ambito delle aree sensibili, anche attraverso strutture di controllo già esistenti nell Azienda; 3. raccogliere ed elaborare le informazioni rilevanti in merito al Modello; 4. chiedere informazioni ai responsabili delle singole funzioni aziendali e, ove necessario, anche all Organo dirigente nonché ai collaboratori, consulenti esterni ecc.; 5. condurre indagini interne e svolgere attività ispettive per accertare presunte violazioni delle prescrizioni del Modello; 6. promuovere iniziative per la diffusione della conoscenza e della comprensione dei principi del Modello e predisporre la documentazione organizzativa interna necessaria al funzionamento del Modello stesso, contenente le istruzioni, i chiarimenti o gli aggiornamenti (organizzare corsi di formazione, divulgare materiale informativo ecc.). Nello svolgimento della sua attività l Organismo di Vigilanza si coordina con i responsabili delle altre funzioni aziendali per i diversi aspetti relativi al Modello. Per quel che concerne, infine, il funzionamento dell Organismo di Vigilanza istituito presso l Azienda, si rinvia allo Statuto (All. n. 4). Obblighi di informazione nei confronti dell Flussi informativi L Organismo di Vigilanza è destinatario delle segnalazioni circa eventuali violazioni del presente Modello organizzativo. A tal fine, di seguito, sono descritti specifici canali informativi, diretti a costituire un flusso di segnalazioni ed informazioni verso l Organismo. Tutti i dipendenti e tutti coloro che cooperano al perseguimento dei fini dell Azienda, sono obbligati ad informare tempestivamente l Organismo di Vigilanza in ordine ad ogni violazione del Modello e dei suoi elementi costitutivi e ad ogni altro aspetto potenzialmente rilevante ai fini dell applicazione del D.Lgs. 231/2001. Tale obbligo costituisce una regola fondamentale del presente Modello, alla cui violazione sono connesse le sanzioni previste nel sistema disciplinare ex D.Lgs. 231/2001. Pagina 19 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

20 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO In particolare, devono essere tempestivamente trasmessi all Organismo di Vigilanza le informazioni concernenti: provvedimenti e/o notizie provenienti da organi di polizia giudiziaria, ovvero da qualsiasi altra autorità, dai quali si evinca lo svolgimento di attività di indagine, soprattutto per i reati di cui al Decreto, avviate anche nei confronti di ignoti; rapporti predisposti dai responsabili delle funzioni aziendali nell ambito delle attività di controllo svolte, dai quali possano emergere fatti, atti, eventi od omissioni con profili di criticità rispetto alle norme del Decreto; notizie relative all effettiva attuazione, a tutti i livelli aziendali, del Modello, evidenzianti i procedimenti disciplinari svolti e le eventuali sanzioni irrogate (ivi compresi i provvedimenti assunti nei confronti dei dipendenti), ovvero i provvedimenti motivati di archiviazione dei procedimenti disciplinari; ogni eventuale modifica e/o integrazione al sistema di deleghe e procure; ogni eventuale emanazione, modifica e/o integrazione ai protocolli e alle procedure operative rilevante ai fini della 231/2001. L Organismo di Vigilanza è destinatario anche delle segnalazioni aventi ad oggetto il funzionamento e l aggiornamento del Modello, ossia l adeguatezza dei principi del Codice Etico e delle procedure aziendali. Tali segnalazioni devono essere effettuate in forma scritta. L Organismo agisce in modo da garantire i segnalanti contro qualsiasi forma di ritorsione, discriminazione o penalizzazione, assicurando altresì l anonimato del segnalante e la riservatezza dei fatti dal medesimo segnalati, fatti salvi gli obblighi di legge e la tutela dei diritti dell Azienda. L Azienda ha implementato per il suo personale due canali di comunicazione con l Organismo di Vigilanza, nel rispetto di quanto richiesto dall art. 6, comma 1, lett. k) dello Statuto dell. La prima linea, denominata organismodivigilanza@biomassecrotone.it, è esclusivamente dedicata alle segnalazioni che potrebbero pervenire dal personale, a qualsiasi livello, su eventuali ipotesi o condizioni di violazioni alle disposizioni del Modello o su possibili esposizioni a condizioni di rischio in merito ai reati contemplati dal D.Lgs. 231/2001. La seconda linea, denominata info231@biomassecrotone.it, è messa a disposizione di tutto il personale che, trovandosi nella condizione di dubbio interpretativo della normativa o delle disposizioni del Modello, desideri porre un quesito chiarificatore all. Identificazione dell all interno dell Azienda Con delibera del Consiglio di Amministrazione, è istituito presso l Azienda l Organo con funzioni di vigilanza e controllo in ordine al funzionamento, all efficacia, all adeguatezza ed all osservanza del Modello di organizzazione, gestione e controllo adottato dall Azienda, allo scopo di prevenire i reati dai quali può derivare la responsabilità amministrativa dell Azienda, in applicazione delle disposizioni di cui al D.Lgs. 231/ CODICE ETICO L adozione di principi etici rilevanti ai fini della prevenzione dei reati di cui al D.Lgs. 231/2001 costituisce un elemento essenziale del sistema di controllo preventivo. Tali principi trovano la loro collocazione naturale nel Codice Etico (All. n. 5). Pagina 20 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

21 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Il Codice Etico, infatti, mira a raccomandare, promuovere o vietare determinati comportamenti a cui possono essere collegate sanzioni proporzionate alla gravità delle eventuali infrazioni commesse. 12. SISTEMA DISCIPLINARE Un punto qualificante del Modello è costituito da un adeguato Sistema disciplinare che sanzioni il mancato rispetto e la violazione delle norme del Modello stesso e dei suoi elementi costitutivi (All. n. 6). Tali violazioni devono essere sanzionate in via disciplinare, a prescindere dall eventuale instaurazione di un giudizio penale nei casi in cui il comportamento costituisca anche reato. Ai fini della valutazione dell efficacia e dell idoneità del Modello a prevenire i reati indicati dal D.Lgs. 231/2001, è necessario che il Modello individui e sanzioni i comportamenti che possono favorire la commissione di reati. Ciò in quanto l art. 6, comma 2, D.Lgs. 231/2001, nell elencare gli elementi che si devono rinvenire all interno dei modelli predisposti dall impresa, alla lettera e) espressamente prevede che l impresa ha l onere di "introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate dal modello". 13. FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEL PERSONALE L Azienda, conformemente a quanto previsto dal D.Lgs. 231/2001, ha definito uno specifico piano di comunicazione e formazione finalizzato a diffondere ed illustrare a tutto il personale il Modello. In particolare, per ciò che concerne la comunicazione si prevede: l inserimento in bacheca di un estratto del Modello e di tutte le informazioni necessarie alla sua comprensione ed implementazione; invio di una lettera a firma del Direttore Generale a tutto il personale, sui contenuti del Decreto e le modalità di informazione/formazione previste all interno dell Azienda; invio del Modello tramite a tutti i dipendenti dotati di un indirizzo aziendale di posta elettronica e tramite masterizzazione di un CD per gli altri dipendenti; per questi ultimi sono resi disponibili a richiesta un PC ed una stampante, per poter stampare il Modello o parti di esso; l affissione in bacheca del sistema disciplinare. Per quanto invece concerne la formazione, si prevede l organizzazione di incontri con tutto il personale dirigente/dipendente al fine di illustrare il Modello. In particolare verranno affrontati i seguenti temi: 1. D.Lgs. 231/2001; 2. Contenuti delle Linee guida di Confindustria; 3. Conseguenze derivanti all Azienda dall eventuale commissione di reati da parte di soggetti che per essa agiscano; 4. Codice Etico. Caratteristiche essenziali dei reati previsti dal Decreto; 5. Funzione e contenuti del Modello organizzativo adottato dall Azienda; Pagina 21 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

22 6. Procedure; 7. Sistema disciplinare; 8. Organismo di Vigilanza. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO La partecipazione ai momenti formativi sopra descritti sarà formalizzata attraverso la richiesta della firma di presenza. La partecipazione ai corsi di formazione è obbligatoria per tutto il personale in servizio nell azienda. Tale obbligo costituisce una regola fondamentale del presente Modello, alla cui violazione sono connesse le sanzioni previste nel sistema disciplinare ex D.Lgs. 231/2001. L attività di formazione è supervisionata ed integrata dall Organismo di Vigilanza. I destinatari della formazione sono tenuti a: acquisire conoscenza dei principi e dei contenuti del Modello; conoscere le modalità operative con le quali deve essere realizzata la propria attività; contribuire attivamente, in relazione al proprio ruolo e alle proprie responsabilità, all efficace attuazione del Modello, segnalando eventuali carenze riscontrate nello stesso. Periodicamente, sarà prevista attività formativa, in particolare: in caso di modifiche e/o aggiornamenti; nell ambito delle attività formative per i neoassunti. ALLEGATI Allegato 1: Testo legge 231 Allegato 2: Mappatura Aree a rischio reato Allegato 2 bis: Mappatura Attività Strumentali Allegato 2 ter: Mappatura reato transnazionale Allegato 3: Procedure Allegato 4: Statuto dell Organismo di Vigilanza Allegato 5: Codice Etico Allegato 6: Sistema Disciplinare Pagina 22 di 22 Doc.: D389 Rev. 03 del 31/03/2015

23 AGGIORNATO AL D.Lgs. 08/06/2001, n. 231 Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n Pubblicato nella Gazz. Uff. 19 giugno 2001, n Art. 1.Soggetti Capo I RESPONSABILITA' AMMINISTRATIVA DELL'ENTE SEZIONE I Principi generali e criteri di attribuzione della responsabilità amministrativa Art. 2.Principio di legalità Art. 3.Successione di leggi Art. 4.Reati commessi all'estero Art. 5.Responsabilità dell'ente Art. 6.Soggetti in posizione apicale e modelli di organizzazione dell'ente Art. 7.Soggetti sottoposti all'altrui direzione e modelli di organizzazione dell'ente Art. 8.Autonomia delle responsabilità dell'ente Art. 9.Sanzioni amministrative Art. 10.Sanzione amministrativa pecuniaria SEZIONE II Sanzioni in generale Art. 11.Criteri di commisurazione della sanzione pecuniaria Art. 12.Casi di riduzione della sanzione pecuniaria Art. 13.Sanzioni interdittive Art. 14.Criteri di scelta delle sanzioni interdittive Art. 15.Commissario giudiziale Art. 16.Sanzioni interdittive applicate in via definitiva Art. 17.Riparazione delle conseguenze del reato Art. 18.Pubblicazione della sentenza di condanna 1

24 AGGIORNATO AL Art. 19.Confisca Art. 20.Reiterazione Art. 21.Pluralità di illeciti Art. 22.Prescrizione Art. 23.Inosservanza delle sanzioni interdittive SEZIONE III Responsabilità amministrativa da reato Art. 24.Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico Art. 24-bis.Delitti informatici e trattamento illecito di dati Art. 24-ter.Delitti di criminalità organizzata Art. 25Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione Art. 25-bis.Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento Art. 25-bis.1.Delitti contro l'industria e il commercio Art. 25-ter.Reati societari Art. 25-quater.Delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico Art. 25-quater.1.Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili Art. 25-quinquies.Delitti contro la personalità individuale Art. 25-sexiesAbusi di mercato Art. 25-septiesOmicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro Art. 25-octiesRicettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché autoriciclaggio Art. 25-novies.Delitti in materia di violazione del diritto d'autore Art. 25-decies.Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria 2

25 AGGIORNATO AL Art. 25-undecies.Reati ambientali Art. 25-duodecies.Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare Art. 26.Delitti tentati Capo II RESPONSABILITA' PATRIMONIALE E VICENDE MODIFICATIVE DELL'ENTE SEZIONE I Responsabilità patrimoniale dell'ente Art. 27.Responsabilità patrimoniale dell'ente Art. 28.Trasformazione dell'ente Art. 29.Fusione dell'ente Art. 30.Scissione dell'ente SEZIONE II Vicende modificative dell'ente Art. 31.Determinazione delle sanzioni nel caso di fusione o scissione Art. 32.Rilevanza della fusione o della scissione ai fini della reiterazione Art. 33.Cessione di azienda Capo III PROCEDIMENTO DI ACCERTAMENTO E DI APPLICAZIONE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE SEZIONE I Disposizioni generali Art. 34.Disposizioni processuali applicabili Art. 35.Estensione della disciplina relativa all'imputato Art. 36.Attribuzioni del giudice penale Art. 37.Casi di improcedibilità Art. 38.Riunione e separazione dei procedimenti Art. 39.Rappresentanza dell'ente SEZIONE II Soggetti, giurisdizione e competenza 3

26 AGGIORNATO AL Art. 40.Difensore di ufficio Art. 41.Contumacia dell'ente Art. 42.Vicende modificative dell'ente nel corso del processo Art. 43.Notificazioni all'ente Art. 44.Incompatibilità con l'ufficio di testimone Art. 45.Applicazione delle misure cautelari Art. 46.Criteri di scelta delle misure SEZIONE III Prove SEZIONE IV Misure cautelari Art. 47.Giudice competente e procedimento di applicazione Art. 48.Adempimenti esecutivi Art. 49.Sospensione delle misure cautelari Art. 50.Revoca e sostituzione delle misure cautelari Art. 51.Durata massima delle misure cautelari Art. 52.Impugnazione dei provvedimenti che applicano le misure cautelari Art. 53.Sequestro preventivo Art. 54.Sequestro conservativo Art. 55.Annotazione dell'illecito amministrativo SEZIONE V Indagini preliminari e udienza preliminare Art. 56.Termine per l'accertamento dell'illecito amministrativo nelle indagini preliminari Art. 57.Informazione di garanzia Art. 58.Archiviazione Art. 59.Contestazione dell'illecito amministrativo 4

27 AGGIORNATO AL Art. 60.Decadenza dalla contestazione Art. 61.Provvedimenti emessi nell'udienza preliminare Art. 62.Giudizio abbreviato Art. 63.Applicazione della sanzione su richiesta Art. 64.Procedimento per decreto SEZIONE VI Procedimenti speciali SEZIONE VII Giudizio Art. 65.Termine per provvedere alla riparazione delle conseguenze del reato Art. 66.Sentenza di esclusione della responsabilità dell'ente Art. 67.Sentenza di non doversi procedere Art. 68.Provvedimenti sulle misure cautelari Art. 69.Sentenza di condanna Art. 70.Sentenza in caso di vicende modificative dell'ente SEZIONE VIII Impugnazioni Art. 71.Impugnazioni delle sentenze relative alla responsabilità amministrativa dell'ente Art. 72.Estensione delle impugnazioni Art. 73.Revisione delle sentenze Art. 74.Giudice dell'esecuzione Art. 75.Esecuzione delle sanzioni pecuniarie SEZIONE IX Esecuzione Art. 76.Pubblicazione della sentenza applicativa della condanna Art. 77.Esecuzione delle sanzioni interdittive Art. 78.Conversione delle sanzioni interdittive 5

28 AGGIORNATO AL Art. 79.Nomina del commissario giudiziale e confisca del profitto Art. 80.Anagrafe nazionale delle sanzioni amministrative Art. 81.Certificati dell'anagrafe Art. 82.Questioni concernenti le iscrizioni e i certificati Art. 83.Concorso di sanzioni Capo IV Disposizioni di attuazione e di coordinamento Art. 84.Comunicazioni alle autorità di controllo o di vigilanza Art. 85.Disposizioni regolamentari D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (1). Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n (1) Pubblicato nella Gazz. Uff. 19 giugno 2001, n Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto l'articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400; Visti gli articoli 11 e 14 della legge 29 settembre 2000, n. 300, che delega il Governo ad adottare, entro otto mesi dalla sua entrata in vigore, un decreto legislativo avente ad oggetto la disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e delle società, associazioni od enti privi di personalità giuridica che non svolgono funzioni di rilievo costituzionale secondo i principi e criteri direttivi contenuti nell'articolo 11; Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell'11 aprile 2001; Acquisiti i pareri delle competenti commissioni permanenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, a norma dell'articolo 14, comma 1, della citata legge 29 settembre 2000, n. 300; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 2 maggio 2001; 6

29 AGGIORNATO AL Sulla proposta del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato e del commercio con l'estero, con il Ministro per le politiche comunitarie e con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica; E m a n a il seguente decreto legislativo: Capo I RESPONSABILITA' AMMINISTRATIVA DELL'ENTE SEZIONE I Principi generali e criteri di attribuzione della responsabilità amministrativa Art. 1. Soggetti In vigore dal 4 luglio Il presente decreto legislativo disciplina la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato. 2. Le disposizioni in esso previste si applicano agli enti forniti di personalita giuridica e alle società e associazioni anche prive di personalità giuridica. 3. Non si applicano allo Stato, agli enti pubblici territoriali, agli altri enti pubblici non economici nonché agli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale. Art. 2. Principio di legalità In vigore dal 4 luglio L'ente non può essere ritenuto responsabile per un fatto costituente reato se la sua responsabilità amministrativa in relazione a quel reato e le relative sanzioni non sono espressamente previste da una legge entrata in vigore prima della commissione del fatto. Art. 3. Successione di leggi In vigore dal 4 luglio L'ente non può essere ritenuto responsabile per un fatto che secondo una legge posteriore non costituisce più reato o in relazione al quale non è più prevista la responsabilità amministrativa dell'ente, e, se vi è stata condanna, ne cessano l'esecuzione e gli effetti giuridici. 2. Se la legge del tempo in cui è stato commesso l'illecito e le successive sono diverse, si applica quella le cui disposizioni sono più favorevoli, salvo che sia intervenuta pronuncia irrevocabile. 3. Le disposizioni dei commi 1 e 2 non si applicano se si tratta di leggi eccezionali o temporanee. 7

30 AGGIORNATO AL Art. 4. Reati commessi all'estero In vigore dal 4 luglio Nei casi e alle condizioni previsti dagli articoli 7, 8, 9 e 10 del codice penale, gli enti aventi nel territorio dello Stato la sede principale rispondono anche in relazione ai reati commessi all'estero, purché nei loro confronti non proceda lo Stato del luogo in cui è stato commesso il fatto. 2. Nei casi in cui la legge prevede che il colpevole sia punito a richiesta del Ministro della giustizia, si procede contro l'ente solo se la richiesta è formulata anche nei confronti di quest'ultimo. Art. 5. Responsabilità dell'ente In vigore dal 4 luglio L'ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio: a) da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso; b) da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui alla lettera a). 2. L'ente non risponde se le persone indicate nel comma 1 hanno agito nell'interesse esclusivo proprio o di terzi. Art. 6. Soggetti in posizione apicale e modelli di organizzazione dell'ente In vigore dal 21 febbraio Se il reato è stato commesso dalle persone indicate nell'articolo 5, comma 1, lettera a), l'ente non risponde se prova che: a) l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi; b) il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli di curare il loro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell'ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo; c) le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione; d) non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell'organismo di cui alla lettera b). 2. In relazione all'estensione dei poteri delegati e al rischio di commissione dei reati, i modelli di cui alla lettera a), del comma 1, devono rispondere alle seguenti esigenze: a) individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati; b) prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisioni dell'ente in relazione ai reati da prevenire; c) individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati; d) prevedere obblighi di informazione nei confronti dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli; 8

31 AGGIORNATO AL e) introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. 3. I modelli di organizzazione e di gestione possono essere adottati, garantendo le esigenze di cui al comma 2, sulla base di codici di comportamento redatti dalle associazioni rappresentative degli enti, comunicati al Ministero della giustizia che, di concerto con i Ministeri competenti, può formulare, entro trenta giorni, osservazioni sulla idoneità dei modelli a prevenire i reati. (3) 4. Negli enti di piccole dimensioni i compiti indicati nella lettera b), del comma 1, possono essere svolti direttamente dall'organo dirigente. 4-bis. Nelle società di capitali il collegio sindacale, il consiglio di sorveglianza e il comitato per il controllo della gestione possono svolgere le funzioni dell'organismo di vigilanza di cui al comma 1, lettera b). (2) 5. E' comunque disposta la confisca del profitto che l'ente ha tratto dal reato, anche nella forma per equivalente. (2) Comma inserito dall'art. 14, comma 12, L. 12 novembre 2011, n Successivamente, il presente comma era stato modificato dall'art. 16, comma 2, D.L. 22 dicembre 2011, n. 212; tale modifica non è stata confermata dalla legge di conversione (L. 17 febbraio 2012, n. 10). (3) In attuazione di quanto previsto dal presente comma vedi gli articoli da 5 a 8, D.M. 26 giugno 2003, n Art. 7. Soggetti sottoposti all'altrui direzione e modelli di organizzazione dell'ente In vigore dal 4 luglio Nel caso previsto dall'articolo 5, comma 1, lettera b), l'ente è responsabile se la commissione del reato è stata resa possibile dall'inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza. 2. In ogni caso, è esclusa l'inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza se l'ente, prima della commissione del reato, ha adottato ed efficacemente attuato un modello di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi. 3. Il modello prevede, in relazione alla natura e alla dimensione dell'organizzazione nonché al tipo di attività svolta, misure idonee a garantire lo svolgimento dell'attività nel rispetto della legge e a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio. 4. L'efficace attuazione del modello richiede: a) una verifica periodica e l'eventuale modifica dello stesso quando sono scoperte significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attività; b) un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. Art. 8. Autonomia delle responsabilità dell'ente In vigore dal 4 luglio La responsabilità dell'ente sussiste anche quando: a) l'autore del reato non è stato identificato o non è imputabile; 9

32 AGGIORNATO AL b) il reato si estingue per una causa diversa dall'amnistia. 2. Salvo che la legge disponga diversamente, non si procede nei confronti dell'ente quando è concessa amnistia per un reato in relazione al quale è prevista la sua responsabilità e l'imputato ha rinunciato alla sua applicazione. 3. L'ente può rinunciare all'amnistia. Art. 9. Sanzioni amministrative In vigore dal 4 luglio 2001 SEZIONE II Sanzioni in generale 1. Le sanzioni per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato sono: a) la sanzione pecuniaria; b) le sanzioni interdittive; c) la confisca; d) la pubblicazione della sentenza. 2. Le sanzioni interdittive sono: a) l'interdizione dall'esercizio dell'attività; (4) b) la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell'illecito; (4) c) il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio; d) l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di quelli già concessi; e) il divieto di pubblicizzare beni o servizi. (4) Vedi, anche, l'art. 97-bis, D.Lgs. 1 settembre 1993, n. 385, aggiunto dall'art. 8, D.Lgs. 9 luglio 2004, n. 197, entrato in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione ai sensi di quanto disposto dall'articolo 11 dello stesso decreto. Vedi, inoltre, l'art. 60-bis, D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, aggiunto dall'art. 10 del citato decreto legislativo n. 197 del Art. 10. Sanzione amministrativa pecuniaria In vigore dal 4 luglio Per l'illecito amministrativo dipendente da reato si applica sempre la sanzione pecuniaria. 2. La sanzione pecuniaria viene applicata per quote in un numero non inferiore a cento né superiore a mille. 3. L'importo di una quota va da un minimo di euro 258 (lire cinquecentomila) ad un massimo di euro (lire tre milioni). 4. Non è ammesso il pagamento in misura ridotta. 10

33 AGGIORNATO AL Art. 11. Criteri di commisurazione della sanzione pecuniaria In vigore dal 4 luglio Nella commisurazione della sanzione pecuniaria il giudice determina il numero delle quote tenendo conto della gravità del fatto, del grado della responsabilità dell'ente nonché dell'attività svolta per eliminare o attenuare le conseguenze del fatto e per prevenire la commissione di ulteriori illeciti. 2. L'importo della quota è fissato sulla base delle condizioni economiche e patrimoniali dell'ente allo scopo di assicurare l'efficacia della sanzione. 3. Nei casi previsti dall'articolo 12, comma 1, l'importo della quota è sempre di euro 103 (lire duecentomila). Art. 12. Casi di riduzione della sanzione pecuniaria In vigore dal 4 luglio La sanzione pecuniaria è ridotta della metà e non può comunque essere superiore a euro (lire duecento milioni) se: a) l'autore del reato ha commesso il fatto nel prevalente interesse proprio o di terzi e l'ente non ne ha ricavato vantaggio o ne ha ricavato un vantaggio minimo; b) il danno patrimoniale cagionato è di particolare tenuità; 2. La sanzione è ridotta da un terzo alla metà se, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado: a) l'ente ha risarcito integralmente il danno e ha eliminato le conseguenze dannose o pericolose del reato ovvero si è comunque efficacemente adoperato in tal senso; b) è stato adottato e reso operativo un modello organizzativo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi. 3. Nel caso in cui concorrono entrambe le condizioni previste dalle lettere del precedente comma, la sanzione è ridotta dalla metà ai due terzi. 4. In ogni caso, la sanzione pecuniaria non può essere inferiore a euro (lire venti milioni). Art. 13. Sanzioni interdittive In vigore dal 4 luglio Le sanzioni interdittive si applicano in relazione ai reati per i quali sono espressamente previste, quando ricorre almeno una delle seguenti condizioni: a) l'ente ha tratto dal reato un profitto di rilevante entità e il reato è stato commesso da soggetti in posizione apicale ovvero da soggetti sottoposti all'altrui direzione quando, in questo caso, la commissione del reato è stata determinata o agevolata da gravi carenze organizzative; b) in caso di reiterazione degli illeciti. 11

34 AGGIORNATO AL Le sanzioni interdittive hanno una durata non inferiore a tre mesi e non superiore a due anni. 3. Le sanzioni interdittive non si applicano nei casi previsti dall'articolo 12, comma 1. Art. 14. Criteri di scelta delle sanzioni interdittive In vigore dal 4 luglio Le sanzioni interdittive hanno ad oggetto la specifica attività alla quale si riferisce l'illecito dell'ente. Il giudice ne determina il tipo e la durata sulla base dei criteri indicati nell'articolo 11, tenendo conto dell'idoneità delle singole sanzioni a prevenire illeciti del tipo di quello commesso. 2. Il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione può anche essere limitato a determinati tipi di contratto o a determinate amministrazioni. L'interdizione dall'esercizio di un'attività comporta la sospensione ovvero la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali allo svolgimento dell'attività. 3. Se necessario, le sanzioni interdittive possono essere applicate congiuntamente. 4. L'interdizione dall'esercizio dell'attività si applica soltanto quando l'irrogazione di altre sanzioni interdittive risulta inadeguata. Art. 15. Commissario giudiziale In vigore dal 4 luglio Se sussistono i presupposti per l'applicazione di una sanzione interdittiva che determina l'interruzione dell'attività dell'ente, il giudice, in luogo dell'applicazione della sanzione, dispone la prosecuzione dell'attività dell'ente da parte di un commissario per un periodo pari alla durata della pena interdittiva che sarebbe stata applicata, quando ricorre almeno una delle seguenti condizioni: a) l'ente svolge un pubblico servizio o un servizio di pubblica necessità la cui interruzione può provocare un grave pregiudizio alla collettività; b) l'interruzione dell'attività dell'ente può provocare, tenuto conto delle sue dimensioni e delle condizioni economiche del territorio in cui è situato, rilevanti ripercussioni sull'occupazione. 2. Con la sentenza che dispone la prosecuzione dell'attività, il giudice indica i compiti ed i poteri del commissario, tenendo conto della specifica attività in cui è stato posto in essere l'illecito da parte dell'ente. 3. Nell'ambito dei compiti e dei poteri indicati dal giudice, il commissario cura l'adozione e l'efficace attuazione dei modelli di organizzazione e di controllo idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi. Non può compiere atti di straordinaria amministrazione senza autorizzazione del giudice. 4. Il profitto derivante dalla prosecuzione dell'attività viene confiscato. 5. La prosecuzione dell'attività da parte del commissario non può essere disposta quando l'interruzione dell'attività consegue all'applicazione in via definitiva di una sanzione interdittiva. 12

35 AGGIORNATO AL Art. 16. Sanzioni interdittive applicate in via definitiva In vigore dal 4 luglio Può essere disposta l'interdizione definitiva dall'esercizio dell'attività se l'ente ha tratto dal reato un profitto di rilevante entità ed è già stato condannato, almeno tre volte negli ultimi sette anni, alla interdizione temporanea dall'esercizio dell'attività. 2. Il giudice può applicare all'ente, in via definitiva, la sanzione del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione ovvero del divieto di pubblicizzare beni o servizi quando è già stato condannato alla stessa sanzione almeno tre volte negli ultimi sette anni. 3. Se l'ente o una sua unità organizzativa viene stabilmente utilizzato allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione di reati in relazione ai quali è prevista la sua responsabilità è sempre disposta l'interdizione definitiva dall'esercizio dell'attività e non si applicano le disposizioni previste dall'articolo 17. Art. 17. Riparazione delle conseguenze del reato In vigore dal 4 luglio Ferma l'applicazione delle sanzioni pecuniarie, le sanzioni interdittive non si applicano quando, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, concorrono le seguenti condizioni: a) l'ente ha risarcito integralmente il danno e ha eliminato le conseguenze dannose o pericolose del reato ovvero si è comunque efficacemente adoperato in tal senso; b) l'ente ha eliminato le carenze organizzative che hanno determinato il reato mediante l'adozione e l'attuazione di modelli organizzativi idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi; c) l'ente ha messo a disposizione il profitto conseguito ai fini della confisca. Art. 18. Pubblicazione della sentenza di condanna In vigore dal 1 gennaio La pubblicazione della sentenza di condanna può essere disposta quando nei confronti dell'ente viene applicata una sanzione interdittiva. 2. La pubblicazione della sentenza avviene ai sensi dell'articolo 36 del codice penale nonché mediante affissione nel comune ove l'ente ha la sede principale. (5) 3. La pubblicazione della sentenza è eseguita, a cura della cancelleria del giudice, a spese dell'ente. (5) Comma così sostituito dall'art. 2, comma 218, L. 23 dicembre 2009, n. 191, a decorrere dal 1 gennaio Art. 19. Confisca In vigore dal 4 luglio

36 AGGIORNATO AL Nei confronti dell'ente è sempre disposta, con la sentenza di condanna, la confisca del prezzo o del profitto del reato, salvo che per la parte che può essere restituita al danneggiato. Sono fatti salvi i diritti acquisiti dai terzi in buona fede. 2. Quando non è possibile eseguire la confisca a norma del comma 1, la stessa può avere ad oggetto somme di denaro, beni o altre utilità di valore equivalente al prezzo o al profitto del reato. Art. 20. Reiterazione In vigore dal 4 luglio Si ha reiterazione quando l'ente, già condannato in via definitiva almeno una volta per un illecito dipendente da reato, ne commette un altro nei cinque anni successivi alla condanna definitiva. Art. 21. Pluralità di illeciti In vigore dal 4 luglio Quando l'ente è responsabile in relazione ad una pluralità di reati commessi con una unica azione od omissione ovvero commessi nello svolgimento di una medesima attività e prima che per uno di essi sia stata pronunciata sentenza anche non definitiva, si applica la sanzione pecuniaria prevista per l'illecito più grave aumentata fino al triplo. Per effetto di detto aumento, l'ammontare della sanzione pecuniaria non può comunque essere superiore alla somma delle sanzioni applicabili per ciascun illecito. 2. Nei casi previsti dal comma 1, quando in relazione a uno o più degli illeciti ricorrono le condizioni per l'applicazione delle sanzioni interdittive, si applica quella prevista per l'illecito più grave. Art. 22. Prescrizione In vigore dal 4 luglio Le sanzioni amministrative si prescrivono nel termine di cinque anni dalla data di consumazione del reato. 2. Interrompono la prescrizione la richiesta di applicazione di misure cautelari interdittive e la contestazione dell'illecito amministrativo a norma dell'articolo Per effetto della interruzione inizia un nuovo periodo di prescrizione. 4. Se l'interruzione è avvenuta mediante la contestazione dell'illecito amministrativo dipendente da reato, la prescrizione non corre fino al momento in cui passa in giudicato la sentenza che definisce il giudizio. Art. 23. Inosservanza delle sanzioni interdittive In vigore dal 4 luglio

37 AGGIORNATO AL Chiunque, nello svolgimento dell'attività dell'ente a cui è stata applicata una sanzione o una misura cautelare interdittiva trasgredisce agli obblighi o ai divieti inerenti a tali sanzioni o misure, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. 2. Nel caso di cui al comma 1, nei confronti dell'ente nell'interesse o a vantaggio del quale il reato è stato commesso, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da duecento e seicento quote e la confisca del profitto, a norma dell'articolo Se dal reato di cui al comma 1, l'ente ha tratto un profitto rilevante, si applicano le sanzioni interdittive, anche diverse da quelle in precedenza irrogate. SEZIONE III Responsabilità amministrativa da reato (6) Art. 24. Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico In vigore dal 4 luglio In relazione alla commissione dei delitti di cui agli articoli 316-bis, 316-ter, 640, comma 2, n. 1, 640-bis e 640-ter se commesso in danno dello Stato o di altro ente pubblico, del codice penale, si applica all'ente la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote. 2. Se, in seguito alla commissione dei delitti di cui al comma 1, l'ente ha conseguito un profitto di rilevante entità o è derivato un danno di particolare gravità; si applica la sanzione pecuniaria da duecento a seicento quote. 3. Nei casi previsti dai commi precedenti, si applicano le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, lettere c), d) ed e). (6) Rubrica così sostituita dall'art. 3, comma 1, D.Lgs. 11 aprile 2002, n. 61, a decorrere dal 16 aprile Precedentemente la rubrica era la seguente: "Responsabilità amministrativa per reati previsti dal codice penale". Art. 24-bis. Delitti informatici e trattamento illecito di dati (7) In vigore dal 16 ottobre In relazione alla commissione dei delitti di cui agli articoli 615-ter, 617-quater, 617-quinquies, 635-bis, 635-ter, 635-quater e 635-quinquies del codice penale, si applica all'ente la sanzione pecuniaria da cento a cinquecento quote. (8) 2. In relazione alla commissione dei delitti di cui agli articoli 615-quater e 615-quinquies del codice penale, si applica all'ente la sanzione pecuniaria sino a trecento quote. 3. In relazione alla commissione dei delitti di cui agli articoli 491-bis e 640-quinquies del codice penale, salvo quanto previsto dall'articolo 24 del presente decreto per i casi di frode informatica in danno dello Stato o di altro ente pubblico, si applica all'ente la sanzione pecuniaria sino a quattrocento quote. 15

38 AGGIORNATO AL Nei casi di condanna per uno dei delitti indicati nel comma 1 si applicano le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, lettere a), b) ed e). Nei casi di condanna per uno dei delitti indicati nel comma 2 si applicano le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, lettere b) ed e). Nei casi di condanna per uno dei delitti indicati nel comma 3 si applicano le sanzioni nterdittive previste dall'articolo 9, comma 2, lettere c), d) ed e). (7) Articolo inserito dall'art. 7, comma 1, L. 18 marzo 2008, n. 48, in vigore dal 5 aprile (8) Il presente comma era stato modificato dall'art. 9, comma 2, D.L. 14 agosto 2013, n. 93; successivamente, tale modifica non è stata confermata dalla legge di conversione (L. 15 ottobre 2013, n. 119). Art. 24-ter. Delitti di criminalità organizzata (9) In vigore dal 8 agosto In relazione alla commissione di taluno dei delitti di cui agli articoli 416, sesto comma, 416-bis, 416-ter e 630 del codice penale, ai delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo 416-bis ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni previste dallo stesso articolo, nonché ai delitti previsti dall'articolo 74 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, si applica la sanzione pecuniaria da quattrocento a mille quote. 2. In relazione alla commissione di taluno dei delitti di cui all'articolo 416 del codice penale, ad esclusione del sesto comma, ovvero di cui all'articolo 407, comma 2, lettera a), numero 5), del codice di procedura penale, si applica la sanzione pecuniaria da trecento a ottocento quote. 3. Nei casi di condanna per uno dei delitti indicati nei commi 1 e 2, si applicano le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore ad un anno. 4. Se l'ente o una sua unità organizzativa viene stabilmente utilizzato allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione dei reati indicati nei commi 1 e 2, si applica la sanzione dell'interdizione definitiva dall'esercizio dell'attività ai sensi dell'articolo 16, comma 3. (9) Articolo inserito dall'art. 2, comma 29, L. 15 luglio 2009, n. 94. Art. 25 Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione (10) In vigore dal 28 novembre In relazione alla commissione dei delitti di cui agli articoli 318, 321 e 322, commi 1 e 3, del codice penale, si applica la sanzione pecuniaria fino a duecento quote. 2. In relazione alla commissione dei delitti di cui agli articoli 319, 319-ter, comma 1, 321, 322, commi 2 e 4, del codice penale, si applica all'ente la sanzione pecuniaria da duecento a seicento quote. 3. In relazione alla commissione dei delitti di cui agli articoli 317, 319, aggravato ai sensi dell'articolo 319-bis quando dal fatto l'ente ha conseguito un profitto di rilevante entità, 319-ter, comma 2, 319-quater e 321 del codice penale, si applica all'ente la sanzione pecuniaria da trecento a ottocento quote. (11) 16

39 AGGIORNATO AL Le sanzioni pecuniarie previste per i delitti di cui ai commi da 1 a 3, si applicano all'ente anche quando tali delitti sono stati commessi dalle persone indicate negli articoli 320 e 322-bis. 5. Nei casi di condanna per uno dei delitti indicati nei commi 2 e 3, si applicano le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore ad un anno. (10) Rubrica così modificata dall'art. 1, comma 77, lett. a), n. 1), L. 6 novembre 2012, n (11) Comma così modificato dall'art. 1, comma 77, lett. a), n. 2), L. 6 novembre 2012, n Art. 25-bis. Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento (17) (12) (13) In vigore dal 15 agosto In relazione alla commissione dei delitti previsti dal codice penale in materia di falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento, si applicano all'ente le seguenti sanzioni pecuniarie: (14) a) per il delitto di cui all'articolo 453 la sanzione pecuniaria da trecento a ottocento quote; b) per i delitti di cui agli articoli 454, 460 e 461 la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote; c) per il delitto di cui all'articolo 455 le sanzioni pecuniarie stabilite dalla lettera a), in relazione all'articolo 453, e dalla lettera b), in relazione all'articolo 454, ridotte da un terzo alla metà; d) per i delitti di cui agli articoli 457 e 464, secondo comma, le sanzioni pecuniarie fino a duecento quote; e) per il delitto di cui all'articolo 459 le sanzioni pecuniarie previste dalle lettere a), c) e d) ridotte di un terzo; f) per il delitto di cui all'articolo 464, primo comma, la sanzione pecuniaria fino a trecento quote; f-bis) per i delitti di cui agli articoli 473 e 474, la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote. (15) 2. Nei casi di condanna per uno dei delitti di cui agli articoli 453, 454, 455, 459, 460, 461, 473 e 474 del codice penale, si applicano all'ente le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, per una durata non superiore ad un anno. (16) (12) Articolo inserito dall'art. 6, comma 1, D.L. 25 settembre 2001, n. 350, convertito, con modificazioni, dalla L. 23 novembre 2001, n (13) A norma dell'art. 52-quinquies, comma 1, D.Lgs. 24 giugno 1998, n. 213, come inserito dall'art. 4, comma 1, D.L. 25 settembre 2001, n. 350, convertito, con modificazioni, dalla L. 23 novembre 2001, n. 409, ai delitti previsti dal presente articolo aventi ad oggetto banconote, monete metalliche in euro e valori di bollo espressi in euro non aventi ancora corso legale, si applicano le sanzioni pecuniarie stabilite diminuite di un terzo; tale diminuzione non opera nei casi di falsificazione quando il colpevole ha posto in circolazione le monete o i valori di bollo successivamente al 31 dicembre (14) Alinea così modificato dall'art. 15, comma 7, lett. a), n. 1), L. 23 luglio 2009, n. 99. (15) Lettera aggiunta dall'art. 15, comma 7, lett. a), n. 2), L. 23 luglio 2009, n. 99. (16) Comma così modificato dall'art. 15, comma 7, lett. a), n. 3), L. 23 luglio 2009, n. 99. (17) Rubrica così sostituita dall'art. 15, comma 7, lett. a), n. 4), L. 23 luglio 2009, n

40 AGGIORNATO AL Art. 25-bis.1. Delitti contro l'industria e il commercio (18) In vigore dal 15 agosto In relazione alla commissione dei delitti contro l'industria e il commercio previsti dal codice penale, si applicano all'ente le seguenti sanzioni pecuniarie: a) per i delitti di cui agli articoli 513, 515, 516, 517, 517-ter e 517-quater la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote; b) per i delitti di cui agli articoli 513-bis e 514 la sanzione pecuniaria fino a ottocento quote. 2. Nel caso di condanna per i delitti di cui alla lettera b) del comma 1 si applicano all'ente le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2. (18) Articolo inserito dall'art. 15, comma 7, lett. b), L. 23 luglio 2009, n. 99. Art. 25-ter. Reati societari (19) In vigore dal 14 giugno In relazione ai reati in materia societaria previsti dal codice civile, si applicano all'ente le seguenti sanzioni pecuniarie: (32) a) per il delitto di false comunicazioni sociali previsto dall'articolo 2621 del codice civile, la sanzione pecuniaria da duecento a quattrocento quote; (21) a-bis) per il delitto di false comunicazioni sociali previsto dall'articolo 2621-bis del codice civile, la sanzione pecuniaria da cento a duecento quote; (33) b) per il delitto di false comunicazioni sociali previsto dall'articolo 2622 del codice civile, la sanzione pecuniaria da quattrocento a seicento quote; (23) [c) per il delitto di false comunicazioni sociali in danno dei soci o dei creditori, previsto dall'articolo 2622, terzo comma, del codice civile, la sanzione pecuniaria da quattrocento (34) a ottocento (34) quote; (35)] d) per la contravvenzione di falso in prospetto, prevista dall'articolo 2623, primo comma, del codice civile, la sanzione pecuniaria da duecento (25) a duecentosessanta (25) quote; e) per il delitto di falso in prospetto, previsto dall'articolo 2623, secondo comma, del codice civile, la sanzione pecuniaria da quattrocento (26) a seicentosessanta (26) quote; f) per la contravvenzione di falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni delle società di revisione, prevista dall'articolo 2624, primo comma, del codice civile, la sanzione pecuniaria da duecento (27) a duecentosessanta (27) quote; g) per il delitto di falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni delle società di revisione, previsto dall'articolo 2624, secondo comma, del codice civile, la sanzione pecuniaria da quattrocento (28) a ottocento (28) quote; h) per il delitto di impedito controllo, previsto dall'articolo 2625, secondo comma, del codice civile, la sanzione pecuniaria da duecento (29) a trecentosessanta (29) quote; i) per il delitto di formazione fittizia del capitale, previsto dall'articolo 2632 del codice civile, la sanzione pecuniaria da duecento (29) a trecentosessanta (29) quote; l) per il delitto di indebita restituzione dei conferimenti, previsto dall'articolo 2626 del codice civile, la sanzione pecuniaria da duecento (29) a trecentosessanta (29) quote; m) per la contravvenzione di illegale ripartizione degli utili e delle riserve, prevista dall'articolo 2627 del codice civile, la sanzione pecuniaria da duecento (27) a duecentosessanta (27)quote; 18

41 AGGIORNATO AL n) per il delitto di illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o della società controllante, previsto dall'articolo 2628 del codice civile, la sanzione pecuniaria da duecento (29) a trecentosessanta (29) quote; o) per il delitto di operazioni in pregiudizio dei creditori, previsto dall'articolo 2629 del codice civile, la sanzione pecuniaria da trecento (30) a seicentosessanta (30) quote; p) per il delitto di indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori, previsto dall'articolo 2633 del codice civile, la sanzione pecuniaria da trecento (30) a seicentosessanta (30)quote; q) per il delitto di illecita influenza sull'assemblea, previsto dall'articolo 2636 del codice civile, la sanzione pecuniaria da trecento (30) a seicentosessanta (30) quote; r) per il delitto di aggiotaggio, previsto dall'articolo 2637 del codice civile e per il delitto di omessa comunicazione del conflitto d'interessi previsto dall'articolo 2629-bis del codice civile, la sanzione pecuniaria da quattrocento (22) a mille (22) quote; (20) s) per i delitti di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, previsti dall'articolo 2638, primo e secondo comma, del codice civile, la sanzione pecuniaria da quattrocento (24) a ottocento (24) quote; s-bis) per il delitto di corruzione tra privati, nei casi previsti dal terzo comma dell'articolo 2635 del codice civile, la sanzione pecuniaria da duecento a quattrocento quote (31). 2. Se, in seguito alla commissione dei reati di cui al comma 1, l'ente ha conseguito un profitto di rilevante entità, la sanzione pecuniaria è aumentata di un terzo. (19) Articolo inserito dall'art. 3, comma 2, D.Lgs. 11 aprile 2002, n. 61, a decorrere dal 16 aprile 2002, con le modalità previste dall'art. 5, dello stesso D.Lgs. 61/2002. (20) Lettera così modificata dall'art. 31, comma 2, L. 28 dicembre 2005, n (21) Lettera modificata dall'art. 39, comma 5, L. 28 dicembre 2005, n. 262 e, successivamente, così sostituita dall'art. 12, comma 1, lett. b), L. 27 maggio 2015, n. 69. (22) Sanzione aumentata dall'art. 39, comma 5, L. 28 dicembre 2005, n Originariamente la sanzione era da duecento a cinquecento quote. (23) Lettera modificata dall'art. 39, comma 5, L. 28 dicembre 2005, n. 262 e, successivamente, così sostituita dall'art. 12, comma 1, lett. d), L. 27 maggio 2015, n. 69. (24) Sanzione aumentata dall'art. 39, comma 5, L. 28 dicembre 2005, n Originariamente la sanzione era da duecento a quattrocento quote. (25) Sanzione aumentata dall'art. 39, comma 5, L. 28 dicembre 2005, n Originariamente la sanzione era da cento a centotrenta quote. (26) Sanzione aumentata dall'art. 39, comma 5, L. 28 dicembre 2005, n Originariamente la sanzione era da duecento a trecentotrenta quote. (27) Sanzione aumentata dall'art. 39, comma 5, L. 28 dicembre 2005, n Originariamente la sanzione era da cento a centotrenta quote. (28) Sanzione aumentata dall'art. 39, comma 5, L. 28 dicembre 2005, n Originariamente la sanzione era da duecento a quattrocento quote. (29) Sanzione aumentata dall'art. 39, comma 5, L. 28 dicembre 2005, n Originariamente la sanzione era da cento a centottanta quote. (30) Sanzione aumentata dall'art. 39, comma 5, L. 28 dicembre 2005, n Originariamente la sanzione era da centocinquanta a trecentotrenta quote. (31) Lettera aggiunta dall'art. 1, comma 77, lett. b), L. 6 novembre 2012, n (32) Alinea così sostituito dall'art. 12, comma 1, lett. a), L. 27 maggio 2015, n. 69. (33) Lettera inserita dall'art. 12, comma 1, lett. c), L. 27 maggio 2015, n

42 AGGIORNATO AL (34) Sanzione aumentata dall'art. 39, comma 5, L. 28 dicembre 2005, n Originariamente la sanzione era da duecento a quattrocento quote. (35) Lettera abrogata dall'art. 12, comma 1, lett. e), L. 27 maggio 2015, n. 69. Art. 25-quater. Delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico (36) In vigore dal 28 gennaio In relazione alla commissione dei delitti aventi finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, previsti dal codice penale e dalle leggi speciali, si applicano all'ente le seguenti sanzioni pecuniarie: a) se il delitto è punito con la pena della reclusione inferiore a dieci anni, la sanzione pecuniaria da duecento a settecento quote; b) se il delitto è punito con la pena della reclusione non inferiore a dieci anni o con l'ergastolo, la sanzione pecuniaria da quattrocento a mille quote. 2. Nei casi di condanna per uno dei delitti indicati nel comma 1, si applicano le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore ad un anno. 3. Se l'ente o una sua unità organizzativa viene stabilmente utilizzato allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione dei reati indicati nel comma 1, si applica la sanzione dell'interdizione definitiva dall'esercizio dell'attività ai sensi dell'articolo 16, comma Le disposizioni dei commi 1, 2 e 3 si applicano altresì in relazione alla commissione di delitti, diversi da quelli indicati nel comma 1, che siano comunque stati posti in essere in violazione di quanto previsto dall'articolo 2 della Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo fatta a New York il 9 dicembre (36) Articolo inserito dall'art. 3, comma 1, L. 14 gennaio 2003, n. 7, a decorrere dal 28 gennaio Art. 25-quater.1. Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (37) In vigore dal 2 febbraio In relazione alla commissione dei delitti di cui all'articolo 583-bis del codice penale si applicano all'ente, nella cui struttura è commesso il delitto, la sanzione pecuniaria da 300 a 700 quote e le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore ad un anno. Nel caso in cui si tratti di un ente privato accreditato è altresì revocato l'accreditamento. 2. Se l'ente o una sua unità organizzativa viene stabilmente utilizzato allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione dei delitti indicati al comma 1, si applica la sanzione dell'interdizione definitiva dall'esercizio dell'attività ai sensi dell'articolo 16, comma 3. (37) Articolo inserito dall'art. 8, comma 1, L. 9 gennaio 2006, n

43 AGGIORNATO AL Art. 25-quinquies. Delitti contro la personalità individuale (38) In vigore dal 6 aprile In relazione alla commissione dei delitti previsti dalla sezione I del capo III del titolo XII del libro II del codice penale si applicano all'ente le seguenti sanzioni pecuniarie: a) per i delitti di cui agli articoli 600, 601 e 602, la sanzione pecuniaria da quattrocento a mille quote; b) per i delitti di cui agli articoli 600-bis, primo comma, 600-ter, primo e secondo comma, anche se relativi al materiale pornografico di cui all'articolo 600-quater.1, e 600-quinquies, la sanzione pecuniaria da trecento a ottocento quote; (39) c) per i delitti di cui agli articoli 600-bis, secondo comma, 600-ter, terzo e quarto comma, e 600-quater, anche se relativi al materiale pornografico di cui all'articolo 600-quater.1, nonché per il delitto di cui all'articolo 609-undecies la sanzione pecuniaria da duecento a settecento quote. (40) 2. Nei casi di condanna per uno dei delitti indicati nel comma 1, lettere a) e b), si applicano le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore ad un anno. 3. Se l'ente o una sua unità organizzativa viene stabilmente utilizzato allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione dei reati indicati nel comma 1, si applica la sanzione dell'interdizione definitiva dall'esercizio dell'attività ai sensi dell'articolo 16, comma 3. (38) Articolo inserito dall'art. 5, comma 1, L. 11 agosto 2003, n (39) Lettera così modificata dall'art. 10, comma 1, lett. a), L. 6 febbraio 2006, n. 38. (40) Lettera così modificata dall'art. 10, comma 1, lett. b), L. 6 febbraio 2006, n. 38 e, successivamente, dall'art. 3, comma 1, D.Lgs. 4 marzo 2014, n. 39. Art. 25-sexies Abusi di mercato (41) In vigore dal 12 maggio In relazione ai reati di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato previsti dalla parte V, titolo I-bis, capo II, del testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, si applica all'ente la sanzione pecuniaria da quattrocento a mille quote. 2. Se, in seguito alla commissione dei reati di cui al comma 1, il prodotto o il profitto conseguito dall'ente è di rilevante entità, la sanzione è aumentata fino a dieci volte tale prodotto o profitto. (41) Articolo inserito dall'art. 9, comma 3, L. 18 aprile 2005, n. 62. Art. 25-septies Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro (42) In vigore dal 15 maggio In relazione al delitto di cui all'articolo 589 del codice penale, commesso con violazione dell'articolo 55, comma 2, del decreto legislativo attuativo della delega di cui alla legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura pari a quote. Nel caso di condanna per il delitto di cui al precedente periodo si 21

44 AGGIORNATO AL applicano le sanzioni interdittive di cui all'articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno. 2. Salvo quanto previsto dal comma 1, in relazione al delitto di cui all'articolo 589 del codice penale, commesso con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura non inferiore a 250 quote e non superiore a 500 quote. Nel caso di condanna per il delitto di cui al precedente periodo si applicano le sanzioni interdittive di cui all'articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno. 3. In relazione al delitto di cui all'articolo 590, terzo comma, del codice penale, commesso con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura non superiore a 250 quote. Nel caso di condanna per il delitto di cui al precedente periodo si applicano le sanzioni interdittive di cui all'articolo 9, comma 2, per una durata non superiore a sei mesi. (42) Articolo inserito dall'art. 9, comma 1, L. 3 agosto 2007, n. 123 e, successivamente, così sostituito dall'art. 300, comma 1, D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81. Art. 25-octies Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché autoriciclaggio (44) (43) In vigore dal 1 gennaio In relazione ai reati di cui agli articoli 648, 648-bis, 648-ter e 648-ter.1 del codice penale, si applica all'ente la sanzione pecuniaria da 200 a 800 quote. Nel caso in cui il denaro, i beni o le altre utilità provengono da delitto per il quale è stabilita la pena della reclusione superiore nel massimo a cinque anni si applica la sanzione pecuniaria da 400 a 1000 quote. (45) 2. Nei casi di condanna per uno dei delitti di cui al comma 1 si applicano all'ente le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, per una durata non superiore a due anni. 3. In relazione agli illeciti di cui ai commi 1 e 2, il Ministero della giustizia, sentito il parere dell'uif, formula le osservazioni di cui all'articolo 6 del decreto legislativo 8 giugno 2001, n (43) Articolo inserito dall'art. 63, comma 3, D.Lgs. 21 novembre 2007, n (44) Rubrica così modificata dall'art. 3, comma 5, lett. b), L. 15 dicembre 2014, n (45) Comma così modificato dall'art. 3, comma 5, lett. a), L. 15 dicembre 2014, n Art. 25-novies. Delitti in materia di violazione del diritto d'autore (46) In vigore dal 15 agosto In relazione alla commissione dei delitti previsti dagli articoli 171, primo comma, lettera a-bis), e terzo comma, 171-bis, 171-ter, 171-septies e 171-octies della legge 22 aprile 1941, n. 633, si applica all'ente la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote. 2. Nel caso di condanna per i delitti di cui al comma 1 si applicano all'ente le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, per una durata non superiore ad un anno. Resta fermo quanto previsto dall'articolo 174-quinquies della citata legge n. 633 del

45 AGGIORNATO AL (46) Articolo inserito dall'art. 15, comma 7, lett. c), L. 23 luglio 2009, n. 99. Art. 25-decies. Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria (47) In vigore dal 16 agosto In relazione alla commissione del delitto di cui all'articolo 377-bis del codice penale, si applica all'ente la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote. (47) Articolo inserito dall'art. 4, comma 1, L. 3 agosto 2009, n. 116, come sostituito dall'art. 2, comma 1, D.Lgs. 7 luglio 2011, n In precedenza l'art. 4, comma 1, L. 3 agosto 2009, n. 116 aveva inserito il presente articolo come "Art. 25-novies" non tenendo conto dell'inserimento di un precedente articolo con identica numerazione, disposto dall'art. 15, comma 7, lett. c), L. 23 luglio 2009, n. 99. Art. 25-undecies. Reati ambientali (48) In vigore dal 29 maggio In relazione alla commissione dei reati previsti dal codice penale, si applicano all'ente le seguenti sanzioni pecuniarie: a) per la violazione dell'articolo 452-bis, la sanzione pecuniaria da duecentocinquanta a seicento quote; (49) b) per la violazione dell'articolo 452-quater, la sanzione pecuniaria da quattrocento a ottocento quote; (49) c) per la violazione dell'articolo 452-quinquies, la sanzione pecuniaria da duecento a cinquecento quote; (50) d) per i delitti associativi aggravati ai sensi dell'articolo 452-octies, la sanzione pecuniaria da trecento a mille quote; (50) e) per il delitto di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività ai sensi dell'articolo 452-sexies, la sanzione pecuniaria da duecentocinquanta a seicento quote; (50) f) per la violazione dell'articolo 727-bis, la sanzione pecuniaria fino a duecentocinquanta quote; (50) g) per la violazione dell'articolo 733-bis, la sanzione pecuniaria da centocinquanta a duecentocinquanta quote (50); 1-bis. Nei casi di condanna per i delitti indicati al comma 1, lettere a) e b), del presente articolo, si applicano, oltre alle sanzioni pecuniarie ivi previste, le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, per un periodo non superiore a un anno per il delitto di cui alla citata lettera a). (51) 2. In relazione alla commissione dei reati previsti dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, si applicano all'ente le seguenti sanzioni pecuniarie: a) per i reati di cui all'articolo 137: 1) per la violazione dei commi 3, 5, primo periodo, e 13, la sanzione pecuniaria da centocinquanta a duecentocinquanta quote; 2) per la violazione dei commi 2, 5, secondo periodo, e 11, la sanzione pecuniaria da duecento a trecento quote. b) per i reati di cui all'articolo 256: 1) per la violazione dei commi 1, lettera a), e 6, primo periodo, la sanzione pecuniaria fino a duecentocinquanta quote; 2) per la violazione dei commi 1, lettera b), 3, primo periodo, e 5, la sanzione pecuniaria da centocinquanta a duecentocinquanta quote; 23

46 AGGIORNATO AL ) per la violazione del comma 3, secondo periodo, la sanzione pecuniaria da duecento a trecento quote; c) per i reati di cui all'articolo 257: 1) per la violazione del comma 1, la sanzione pecuniaria fino a duecentocinquanta quote; 2) per la violazione del comma 2, la sanzione pecuniaria da centocinquanta a duecentocinquanta quote; d) per la violazione dell'articolo 258, comma 4, secondo periodo, la sanzione pecuniaria da centocinquanta a duecentocinquanta quote; e) per la violazione dell'articolo 259, comma 1, la sanzione pecuniaria da centocinquanta a duecentocinquanta quote; f) per il delitto di cui all'articolo 260, la sanzione pecuniaria da trecento a cinquecento quote, nel caso previsto dal comma 1 e da quattrocento a ottocento quote nel caso previsto dal comma 2; g) per la violazione dell'articolo 260-bis, la sanzione pecuniaria da centocinquanta a duecentocinquanta quote nel caso previsto dai commi 6, 7, secondo e terzo periodo, e 8, primo periodo, e la sanzione pecuniaria da duecento a trecento quote nel caso previsto dal comma 8, secondo periodo; h) per la violazione dell'articolo 279, comma 5, la sanzione pecuniaria fino a duecentocinquanta quote. 3. In relazione alla commissione dei reati previsti dalla legge 7 febbraio 1992, n. 150, si applicano all'ente le seguenti sanzioni pecuniarie: a) per la violazione degli articoli 1, comma 1, 2, commi 1 e 2, e 6, comma 4, la sanzione pecuniaria fino a duecentocinquanta quote; b) per la violazione dell'articolo 1, comma 2, la sanzione pecuniaria da centocinquanta a duecentocinquanta quote; c) per i reati del codice penale richiamati dall'articolo 3-bis, comma 1, della medesima legge n. 150 del 1992, rispettivamente: 1) la sanzione pecuniaria fino a duecentocinquanta quote, in caso di commissione di reati per cui è prevista la pena non superiore nel massimo ad un anno di reclusione; 2) la sanzione pecuniaria da centocinquanta a duecentocinquanta quote, in caso di commissione di reati per cui è prevista la pena non superiore nel massimo a due anni di reclusione; 3) la sanzione pecuniaria da duecento a trecento quote, in caso di commissione di reati per cui è prevista la pena non superiore nel massimo a tre anni di reclusione; 4) la sanzione pecuniaria da trecento a cinquecento quote, in caso di commissione di reati per cui è prevista la pena superiore nel massimo a tre anni di reclusione. 4. In relazione alla commissione dei reati previsti dall'articolo 3, comma 6, della legge 28 dicembre 1993, n. 549, si applica all'ente la sanzione pecuniaria da centocinquanta a duecentocinquanta quote. 5. In relazione alla commissione dei reati previsti dal decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 202, si applicano all'ente le seguenti sanzioni pecuniarie: a) per il reato di cui all'articolo 9, comma 1, la sanzione pecuniaria fino a duecentocinquanta quote; b) per i reati di cui agli articoli 8, comma 1, e 9, comma 2, la sanzione pecuniaria da centocinquanta a duecentocinquanta quote; c) per il reato di cui all'articolo 8, comma 2, la sanzione pecuniaria da duecento a trecento quote. 24

47 AGGIORNATO AL Le sanzioni previste dal comma 2, lettera b), sono ridotte della metà nel caso di commissione del reato previsto dall'articolo 256, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n Nei casi di condanna per i delitti indicati al comma 2, lettere a), n. 2), b), n. 3), e f), e al comma 5, lettere b) e c), si applicano le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, per una durata non superiore a sei mesi. 8. Se l'ente o una sua unità organizzativa vengono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione dei reati di cui all'articolo 260 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e all'articolo 8 del decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 202, si applica la sanzione dell'interdizione definitiva dall'esercizio dell'attività ai sensi dell'art. 16, comma 3, del decreto legislativo 8 giugno 2001 n (48) Articolo inserito dall'art. 2, comma 2, D.Lgs. 7 luglio 2011, n (49) Lettera così sostituita dall'art. 1, comma 8, lett. a), L. 22 maggio 2015, n. 68, che ha sostituito le originarie lettere a) e b), con le attuali lettere da a) a g), a decorrere dal 29 maggio 2015, ai sensi di quanto disposto dall'art. 3, comma 1 della medesima L. n. 68/2015. (50) Lettera aggiunta dall'art. 1, comma 8, lett. a), L. 22 maggio 2015, n. 68, che ha sostituito le originarie lettere a) e b), con le attuali lettere da a) a g), a decorrere dal 29 maggio 2015, ai sensi di quanto disposto dall'art. 3, comma 1 della medesima L. n. 68/2015. (51) Comma inserito dall'art. 1, comma 8, lett. b), L. 22 maggio 2015, n. 68, a decorrere dal 29 maggio 2015, ai sensi di quanto disposto dall'art. 3, comma 1 della medesima L. n. 68/2015. Art. 25-duodecies. Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (52) In vigore dal 9 agosto In relazione alla commissione del delitto di cui all'articolo 22, comma 12-bis, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, si applica all'ente la sanzione pecuniaria da 100 a 200 quote, entro il limite di euro. (52) Articolo inserito dall'art. 2, comma 1, D.Lgs. 16 luglio 2012, n Art. 26. Delitti tentati In vigore dal 4 luglio Le sanzioni pecuniarie e interdittive sono ridotte da un terzo alla metà in relazione alla commissione, nelle forme del tentativo, dei delitti indicati nel presente capo del decreto. 2. L'ente non risponde quando volontariamente impedisce il compimento dell'azione o la realizzazione dell'evento. Capo II RESPONSABILITA' PATRIMONIALE E VICENDE MODIFICATIVE DELL'ENTE SEZIONE I Responsabilità patrimoniale dell'ente 25

48 AGGIORNATO AL Art. 27. Responsabilità patrimoniale dell'ente In vigore dal 4 luglio Dell'obbligazione per il pagamento della sanzione pecuniaria risponde soltanto l'ente con il suo patrimonio o con il fondo comune. 2. I crediti dello Stato derivanti degli illeciti amministrativi dell'ente relativi a reati hanno privilegio secondo le disposizioni del codice di procedura penale sui crediti dipendenti da reato. A tale fine, la sanzione pecuniaria si intende equiparata alla pena pecuniaria. Art. 28. Trasformazione dell'ente In vigore dal 4 luglio 2001 SEZIONE II Vicende modificative dell'ente 1. Nel caso di trasformazione dell'ente, resta ferma la responsabilità per i reati commessi anteriormente alla data in cui la trasformazione ha avuto effetto. Art. 29. Fusione dell'ente In vigore dal 4 luglio Nel caso di fusione, anche per incorporazione, l'ente che ne risulta risponde dei reati dei quali erano responsabili gli enti partecipanti alla fusione. Art. 30. Scissione dell'ente In vigore dal 4 luglio Nel caso di scissione parziale, resta ferma la responsabilità dell'ente scisso per i reati commessi anteriormente alla data in cui la scissione ha avuto effetto, salvo quanto previsto dal comma Gli enti beneficiari della scissione, sia totale che parziale, sono solidalmente obbligati al pagamento delle sanzioni pecuniarie dovute dall'ente scisso per i reati commessi anteriormente alla data dalla quale la scissione ha avuto effetto. L'obbligo è limitato al valore effettivo del patrimonio netto trasferito al singolo ente, salvo che si tratti di ente al quale è stato trasferito, anche in parte il ramo di attività nell'ambito del quale è stato commesso il reato. 3. Le sanzioni interdittive relative ai reati indicati nel comma 2, si applicano agli enti cui è rimasto o è stato trasferito, anche in parte, il ramo di attività nell'ambito del quale il reato è stato commesso. Art. 31. Determinazione delle sanzioni nel caso di fusione o scissione In vigore dal 4 luglio

49 AGGIORNATO AL Se la fusione o la scissione è avvenuta prima della conclusione del giudizio, il giudice, nella commisurazione della sanzione pecuniaria a norma dell'articolo 11, comma 2, tiene conto delle condizioni economiche e patrimoniali dell'ente originariamente responsabile. 2. Salvo quanto previsto dall'articolo 17, l'ente risultante dalla fusione e l'ente al quale, nel caso di scissione, è applicabile la sanzione interdittiva possono chiedere al giudice la sostituzione della medesima con la sanzione pecuniaria, qualora, a seguito della fusione o della scissione, si sia realizzata la condizione prevista dalla lettera b) del comma 1 dell'articolo 17, e ricorrano le ulteriori condizioni di cui alle lettere a) e c) del medesimo articolo. 3. Se accoglie la richiesta, il giudice, nel pronunciare sentenza di condanna, sostituisce la sanzione interdittiva con una sanzione pecuniaria di ammontare pari da una a due volte quello della sanzione pecuniaria inflitta all'ente in relazione al medesimo reato. 4. Resta salva la facoltà dell'ente, anche nei casi di fusione o scissione successiva alla conclusione del giudizio, di chiedere la conversione della sanzione interdittiva in sanzione pecuniaria. Art. 32. Rilevanza della fusione o della scissione ai fini della reiterazione In vigore dal 4 luglio Nei casi di responsabilità dell'ente risultante dalla fusione o beneficiario della scissione per reati commessi successivamente alla data dalla quale la fusione o la scissione ha avuto effetto, il giudice può ritenere la reiterazione, a norma dell'articolo 20, anche in rapporto a condanne pronunciate nei confronti degli enti partecipanti alla fusione o dell'ente scisso per reati commessi anteriormente a tale data. 2. A tale fine, il giudice tiene conto della natura delle violazioni e dell'attività nell'ambito della quale sono state commesse nonché delle caratteristiche della fusione o della scissione. 3. Rispetto agli enti beneficiari della scissione, la reiterazione può essere ritenuta, a norma dei commi 1 e 2, solo se ad essi è stato trasferito, anche in parte, il ramo di attività nell'ambito del quale è stato commesso il reato per cui è stata pronunciata condanna nei confronti dell'ente scisso. Art. 33. Cessione di azienda In vigore dal 4 luglio Nel caso di cessione dell'azienda nella cui attività è stato commesso il reato, il cessionario è solidalmente obbligato, salvo il beneficio della preventiva escussione dell'ente cedente e nei limiti del valore dell'azienda, al pagamento della sanzione pecuniaria. 2. L'obbligazione del cessionario è limitata alle sanzioni pecuniarie che risultano dai libri contabili obbligatori, ovvero dovute per illeciti amministrativi dei quali egli era comunque a conoscenza. 3. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche nel caso di conferimento di azienda. 27

50 AGGIORNATO AL Capo III PROCEDIMENTO DI ACCERTAMENTO E DI APPLICAZIONE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE Art. 34. Disposizioni processuali applicabili In vigore dal 4 luglio 2001 SEZIONE I Disposizioni generali 1. Per il procedimento relativo agli illeciti amministrativi dipendenti da reato, si osservano le norme di questo capo nonché, in quanto compatibili, le disposizioni del codice di procedura penale e del decreto legislativo 28 luglio 1989, n Art. 35. Estensione della disciplina relativa all'imputato In vigore dal 4 luglio All'ente si applicano le disposizioni processuali relative all'imputato, in quanto compatibili. Art. 36. Attribuzioni del giudice penale In vigore dal 4 luglio 2001 SEZIONE II Soggetti, giurisdizione e competenza 1. La competenza a conoscere gli illeciti amministrativi dell'ente appartiene al giudice penale competente per i reati dai quali gli stessi dipendono. 2. Per il procedimento di accertamento dell'illecito amministrativo dell'ente si osservano le disposizioni sulla composizione del tribunale e le disposizioni processuali collegate relative ai reati dai quali l'illecito amministrativo dipende. Art. 37. Casi di improcedibilità In vigore dal 4 luglio Non si procede all'accertamento dell'illecito amministrativo dell'ente quando l'azione penale non può essere iniziata o proseguita nei confronti dell'autore del reato per la mancanza di una condizione di procedibilità. Art. 38. Riunione e separazione dei procedimenti In vigore dal 4 luglio

51 AGGIORNATO AL Il procedimento per l'illecito amministrativo dell'ente è riunito al procedimento penale instaurato nei confronti dell'autore del reato da cui l'illecito dipende. 2. Si procede separatamente per l'illecito amministrativo dell'ente soltanto quando: a) è stata ordinata la sospensione del procedimento ai sensi dell'articolo 71 del codice di procedura penale; b) il procedimento è stato definito con il giudizio abbreviato o con l'applicazione della pena ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale, ovvero è stato emesso il decreto penale di condanna; c) l'osservanza delle disposizioni processuali lo rende necessario. Art. 39. Rappresentanza dell'ente (53) In vigore dal 4 luglio L'ente partecipa al procedimento penale con il proprio rappresentante legale, salvo che questi sia imputato del reato da cui dipende l'illecito amministrativo. 2. L'ente che intende partecipare al procedimento si costituisce depositando nella cancelleria dell'autorità giudiziaria procedente una dichiarazione contenente a pena di inammissibilità: a) la denominazione dell'ente e le generalità del suo legale rappresentante; b) il nome ed il cognome del difensore e l'indicazione della procura; c) la sottoscrizione del difensore; d) la dichiarazione o l'elezione di domicilio. 3. La procura, conferita nelle forme previste dall'articolo 100, comma 1, del codice di procedura penale, è depositata nella segreteria del pubblico ministero o nella cancelleria del giudice ovvero è presentata in udienza unitamente alla dichiarazione di cui al comma Quando non compare il legale rappresentante, l'ente costituito è rappresentato dal difensore. (53) La Corte costituzionale, con ordinanza 5-12 giugno 2007, n. 186 (Gazz. Uff. 20 giugno 2007, n. 24, 1ª Serie speciale), ha dichiarato la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell'art. 39 sollevata in riferimento agli artt. 24 e 111 della Costituzione. Art. 40. Difensore di ufficio In vigore dal 4 luglio L'ente che non ha nominato un difensore di fiducia o ne è rimasto privo è assistito da un difensore di ufficio. Art. 41. Contumacia dell'ente In vigore dal 4 luglio L'ente che non si costituisce nel processo è dichiarato contumace. Art. 42. Vicende modificative dell'ente nel corso del processo In vigore dal 4 luglio

52 AGGIORNATO AL Nel caso di trasformazione, di fusione o di scissione dell'ente originariamente responsabile, il procedimento prosegue nei confronti degli enti risultanti da tali vicende modificative o beneficiari della scissione, che partecipano al processo, nello stato in cui lo stesso si trova, depositando la dichiarazione di cui all'articolo 39, comma 2. Art. 43. Notificazioni all'ente In vigore dal 4 luglio Per la prima notificazione all'ente si osservano le disposizioni dell'articolo 154, comma 3, del codice di procedura penale. 2. Sono comunque valide le notificazioni eseguite mediante consegna al legale rappresentante, anche se imputato del reato da cui dipende l'illecito amministrativo. (54) 3. Se l'ente ha dichiarato o eletto domicilio nella dichiarazione di cui all'articolo 39 o in altro atto comunicato all'autorità giudiziaria, le notificazioni sono eseguite ai sensi dell'articolo 161 del codice di procedura penale. 4. Se non è possibile eseguire le notificazioni nei modi previsti dai commi precedenti, l'autorità giudiziaria dispone nuove ricerche. Qualora le ricerche non diano esito positivo, il giudice, su richiesta del pubblico ministero, sospende il procedimento. (54) La Corte costituzionale, con sentenza luglio 2011, n. 249 (Gazz. Uff. 3 agosto 2011, n. 33, 1ª Serie speciale), ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 43, comma 2, sollevata in riferimento agli artt. 3, 24, 76, 111 e 117, primo comma, della Costituzione. SEZIONE III Prove Art. 44. Incompatibilità con l'ufficio di testimone In vigore dal 4 luglio Non può essere assunta come testimone: a) la persona imputata del reato da cui dipende l'illecito amministrativo; b) la persona che rappresenta l'ente indicata nella dichiarazione di cui all'articolo 39, comma 2, e che rivestiva tale funzione anche al momento della commissione del reato. 2. Nel caso di incompatibilità la persona che rappresenta l'ente può essere interrogata ed esaminata nelle forme, con i limiti e con gli effetti previsti per l'interrogatorio e per l'esame della persona imputata in un procedimento connesso. Art. 45. Applicazione delle misure cautelari In vigore dal 4 luglio 2001 SEZIONE IV Misure cautelari 30

53 AGGIORNATO AL Quando sussistono gravi indizi per ritenere la sussistenza della responsabilità dell'ente per un illecito amministrativo dipendente da reato e vi sono fondati e specifici elementi che fanno ritenere concreto il pericolo che vengano commessi illeciti della stessa indole di quello per cui si procede, il pubblico ministero può richiedere l'applicazione quale misura cautelare di una delle sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, presentando al giudice gli elementi su cui la richiesta si fonda, compresi quelli a favore dell'ente e le eventuali deduzioni e memorie difensive già depositate. 2. Sulla richiesta il giudice provvede con ordinanza, in cui indica anche le modalità applicative della misura. Si osservano le disposizioni dell'articolo 292 del codice di procedura penale. 3. In luogo della misura cautelare interdittiva, il giudice può nominare un commissario giudiziale a norma dell'articolo 15 per un periodo pari alla durata della misura che sarebbe stata applicata. Art. 46. Criteri di scelta delle misure In vigore dal 4 luglio Nel disporre le misure cautelari, il giudice tiene conto della specifica idoneità di ciascuna in relazione alla natura e al grado delle esigenze cautelari da soddisfare nel caso concreto. 2. Ogni misura cautelare deve essere proporzionata all'entità del fatto e alla sanzione che si ritiene possa essere applicata all'ente. 3. L'interdizione dall'esercizio dell'attività può essere disposta in via cautelare soltanto quando ogni altra misura risulti inadeguata. 4. Le misure cautelari non possono essere applicate congiuntamente. Art. 47. Giudice competente e procedimento di applicazione In vigore dal 4 luglio Sull'applicazione e sulla revoca delle misure cautelari nonché sulle modifiche delle loro modalità esecutive, provvede il giudice che procede. Nel corso delle indagini provvede il giudice per le indagini preliminari. Si applicano altresì le disposizioni di cui all'articolo 91 del decreto legislativo 28 luglio 1989, n Se la richiesta di applicazione della misura cautelare è presentata fuori udienza, il giudice fissa la data dell'udienza e ne fa dare avviso al pubblico ministero, all'ente e ai difensori. L'ente e i difensori sono altresì avvisati che, presso la cancelleria del giudice, possono esaminare la richiesta dal pubblico ministero e gli elementi sui quali la stessa si fonda. 3. Nell'udienza prevista dal comma 2, si osservano le forme dell'articolo 127, commi 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 10, del codice di procedura penale; i termini previsti ai commi 1 e 2 del medesimo articolo sono ridotti rispettivamente a cinque e a tre giorni. Tra il deposito della richiesta e la data dell'udienza non può intercorrere un termine superiore a quindici giorni. Art. 48. Adempimenti esecutivi 31

54 AGGIORNATO AL In vigore dal 4 luglio L'ordinanza che dispone l'applicazione di una misura cautelare è notificata all'ente a cura del pubblico ministero. Art. 49. Sospensione delle misure cautelari In vigore dal 4 luglio Le misure cautelari possono essere sospese se l'ente chiede di poter realizzare gli adempimenti cui la legge condiziona l'esclusione di sanzioni interdittive a norma dell'articolo 17. In tal caso, il giudice, sentito il pubblico ministero, se ritiene di accogliere la richiesta, determina una somma di denaro a titolo di cauzione, dispone la sospensione della misura e indica il termine per la realizzazione delle condotte riparatorie di cui al medesimo articolo La cauzione consiste nel deposito presso la Cassa delle ammende di una somma di denaro che non può comunque essere inferiore alla metà della sanzione pecuniaria minima prevista per l'illecito per cui si procede. In luogo del deposito, è ammessa la prestazione di una garanzia mediante ipoteca o fideiussione solidale. 3. Nel caso di mancata, incompleta o inefficace esecuzione delle attività nel termine fissato, la misura cautelare viene ripristinata e la somma depositata o per la quale è stata data garanzia è devoluta alla Cassa delle ammende. 4. Se si realizzano le condizioni di cui all'articolo 17 il giudice revoca la misura cautelare e ordina la restituzione della somma depositata o la cancellazione dell'ipoteca; la fideiussione prestata si estingue. Art. 50. Revoca e sostituzione delle misure cautelari In vigore dal 4 luglio Le misure cautelari sono revocate anche d'ufficio quando risultano mancanti, anche per fatti sopravvenuti, le condizioni di applicabilità previste dall'articolo 45 ovvero quando ricorrono le ipotesi previste dall'articolo Quando le esigenze cautelari risultano attenuate ovvero la misura applicata non appare piu proporzionata all'entità del fatto o alla sanzione che si ritiene possa essere applicata in via definitiva, il giudice, su richiesta del pubblico ministero o dell'ente, sostituisce la misura con un'altra meno grave ovvero ne dispone l'applicazione con modalità meno gravose, anche stabilendo una minore durata. Art. 51. Durata massima delle misure cautelari In vigore dal 4 luglio Nel disporre le misure cautelari il giudice ne determina la durata, che non può superare la metà del termine massimo indicato dall'articolo 13, comma 2. 32

55 AGGIORNATO AL Dopo la sentenza di condanna di primo grado, la durata della misura cautelare può avere la stessa durata della corrispondente sanzione applicata con la medesima sentenza. In ogni caso, la durata della misura cautelare non può superare i due terzi del termine massimo indicato dall'articolo 13, comma Il termine di durata delle misure cautelari decorre dalla data della notifica dell'ordinanza. 4. La durata delle misure cautelari è computata nella durata delle sanzioni applicate in via definitiva. Art. 52. Impugnazione dei provvedimenti che applicano le misure cautelari In vigore dal 4 luglio Il pubblico ministero e l'ente, per mezzo del suo difensore, possono proporre appello contro tutti i provvedimenti in materia di misure cautelari, indicandone contestualmente i motivi. Si osservano le disposizioni di cui all'articolo 322-bis, commi 1-bis e 2, del codice di procedura penale. 2. Contro il provvedimento emesso a norma del comma 1, il pubblico ministero e l'ente, per mezzo del suo difensore, possono proporre ricorso per cassazione per violazione di legge. Si osservano le disposizioni di cui all'articolo 325 del codice di procedura penale. Art. 53. Sequestro preventivo In vigore dal 31 ottobre Il giudice può disporre il sequestro delle cose di cui è consentita la confisca a norma dell'articolo 19. Si osservano le disposizioni di cui agli articoli 321, commi 3, 3-bis e 3-ter, 322, 322-bis e 323 del codice di procedura penale, in quanto applicabili. 1-bis. Ove il sequestro, eseguito ai fini della confisca per equivalente prevista dal comma 2 dell'articolo 19, abbia ad oggetto società, aziende ovvero beni, ivi compresi i titoli, nonché quote azionarie o liquidità anche se in deposito, il custode amministratore giudiziario ne consente l'utilizzo e la gestione agli organi societari esclusivamente al fine di garantire la continuità e lo sviluppo aziendali, esercitando i poteri di vigilanza e riferendone all'autorità giudiziaria. In caso di violazione della predetta finalità l'autorità giudiziaria adotta i provvedimenti conseguenti e può nominare un amministratore nell'esercizio dei poteri di azionista. Con la nomina si intendono eseguiti gli adempimenti di cui all'articolo 104 delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo 28 luglio 1989, n In caso di sequestro in danno di società che gestiscono stabilimenti di interesse strategico nazionale e di loro controllate, si applicano le disposizioni di cui al decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 89.(55) (55) Comma aggiunto dall'art. 12, comma 5-bis, D.L. 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 ottobre 2013, n Art. 54. Sequestro conservativo In vigore dal 4 luglio

56 AGGIORNATO AL Se vi è fondata ragione di ritenere che manchino o si disperdano le garanzie per il pagamento della sanzione pecuniaria, delle spese del procedimento e di ogni altra somma dovuta all'erario dello Stato, il pubblico ministero, in ogni stato e grado del processo di merito, chiede il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili dell'ente o delle somme o cose allo stesso dovute. Si osservano le disposizioni di cui agli articoli 316, comma 4, 317, 318, 319 e 320 del codice di procedura penale, in quanto applicabili. SEZIONE V Indagini preliminari e udienza preliminare Art. 55. Annotazione dell'illecito amministrativo In vigore dal 4 luglio Il pubblico ministero che acquisisce la notizia dell'illecito amministrativo dipendente da reato commesso dall'ente annota immediatamente, nel registro di cui all'articolo 335 del codice di procedura penale, gli elementi identificativi dell'ente unitamente, ove possibile, alle generalità del suo legale rappresentante nonché il reato da cui dipende l'illecito. 2. L'annotazione di cui al comma 1 è comunicata all'ente o al suo difensore che ne faccia richiesta negli stessi limiti in cui è consentita la comunicazione delle iscrizioni della notizia di reato alla persona alla quale il reato è attribuito. Art. 56. Termine per l'accertamento dell'illecito amministrativo nelle indagini preliminari In vigore dal 4 luglio Il pubblico ministero procede all'accertamento dell'illecito amministrativo negli stessi termini previsti per le indagini preliminari relative al reato da cui dipende l'illecito stesso. 2. Il termine per l'accertamento dell'illecito amministrativo a carico dell'ente decorre dalla annotazione prevista dall'articolo 55. Art. 57. Informazione di garanzia In vigore dal 4 luglio L'informazione di garanzia inviata all'ente deve contenere l'invito a dichiarare ovvero eleggere domicilio per le notificazioni nonché l'avvertimento che per partecipare al procedimento deve depositare la dichiarazione di cui all'articolo 39, comma 2. Art. 58. Archiviazione In vigore dal 4 luglio Se non procede alla contestazione dell'illecito amministrativo a norma dell'articolo 59, il pubblico ministero emette decreto motivato di archiviazione degli atti, comunicandolo al 34

57 AGGIORNATO AL procuratore generale presso la corte d'appello. Il procuratore generale può svolgere gli accertamenti indispensabili e, qualora ritenga ne ricorrano le condizioni, contesta all'ente le violazioni amministrative conseguenti al reato entro sei mesi dalla comunicazione. Art. 59. Contestazione dell'illecito amministrativo In vigore dal 4 luglio Quando non dispone l'archiviazione, il pubblico ministero contesta all'ente l'illecito amministrativo dipendente dal reato. La contestazione dell'illecito è contenuta in uno degli atti indicatidall'articolo 405, comma 1, del codice di procedura penale. 2. La contestazione contiene gli elementi identificativi dell'ente, l'enunciazione, in forma chiara e precisa, del fatto che può comportare l'applicazione delle sanzioni amministrative, con l'indicazione del reato da cui l'illecito dipende e dei relativi articoli di legge e delle fonti di prova. Art. 60. Decadenza dalla contestazione In vigore dal 4 luglio Non può procedersi alla contestazione di cui all'articolo 59 quando il reato da cui dipende l'illecito amministrativo dell'ente è estinto per prescrizione. Art. 61. Provvedimenti emessi nell'udienza preliminare In vigore dal 4 luglio Il giudice dell'udienza preliminare pronuncia sentenza di non luogo a procedere nei casi di estinzione o di improcedibilità della sanzione amministrativa, ovvero quando l'illecito stesso non sussiste o gli elementi acquisiti risultano insufficienti, contraddittori o comunque non idonei a sostenere in giudizio la responsabilità dell'ente. Si applicano le disposizioni dell'articolo 426 del codice di procedura penale. 2. Il decreto che, a seguito dell'udienza preliminare, dispone il giudizio nei confronti dell'ente, contiene, a pena di nullità, la contestazione dell'illecito amministrativo dipendente dal reato, con l'enunciazione, in forma chiara e precisa, del fatto che può comportare l'applicazione delle sanzioni e l'indicazione del reato da cui l'illecito dipende e dei relativi articoli di legge e delle fonti di prova nonché gli elementi identificativi dell'ente. Art. 62. Giudizio abbreviato In vigore dal 4 luglio 2001 SEZIONE VI Procedimenti speciali 1. Per il giudizio abbreviato si osservano le disposizioni del titolo I del libro sesto del codice di procedura penale, in quanto applicabili. 35

58 AGGIORNATO AL Se manca l'udienza preliminare, si applicano, secondo i casi, le disposizioni degli articoli 555, comma 2, 557 e 558, comma La riduzione di cui all'articolo 442, comma 2, del codice di procedura penale è operata sulla durata della sanzione interdittiva e sull'ammontare della sanzione pecuniaria. 4. In ogni caso, il giudizio abbreviato non è ammesso quando per l'illecito amministrativo è prevista l'applicazione di una sanzione interdittiva in via definitiva. Art. 63. Applicazione della sanzione su richiesta In vigore dal 4 luglio L'applicazione all'ente della sanzione su richiesta è ammessa se il giudizio nei confronti dell'imputato è definito ovvero definibile a norma dell'articolo 444 del codice di procedura penalenonché in tutti i casi in cui per l'illecito amministrativo è prevista la sola sanzione pecuniaria. Si osservano le disposizioni di cui al titolo II del libro sesto del codice di procedura penale, in quanto applicabili. 2. Nei casi in cui è applicabile la sanzione su richiesta, la riduzione di cui all'articolo 444, comma 1, del codice di procedura penale è operata sulla durata della sanzione interdittiva e sull'ammontare della sanzione pecuniaria. 3. Il giudice, se ritiene che debba essere applicata una sanzione interdittiva in via definitiva, rigetta la richiesta. Art. 64. Procedimento per decreto In vigore dal 4 luglio Il pubblico ministero, quando ritiene che si debba applicare la sola sanzione pecuniaria, può presentare al giudice per le indagini preliminari, entro sei mesi dalla data dell'annotazione dell'illecito amministrativo nel registro di cui all'articolo 55 e previa trasmissione del fascicolo, richiesta motivata di emissione del decreto di applicazione della sanzione pecuniaria, indicandone la misura. 2. Il pubblico ministero può chiedere l'applicazione di una sanzione pecuniaria diminuita sino alla metà rispetto al minimo dell'importo applicabile. 3. Il giudice, quando non accoglie la richiesta, se non deve pronunciare sentenza di esclusione della responsabilità dell'ente, restituisce gli atti al pubblico ministero. 4. Si osservano le disposizioni del titolo V del libro sesto e dell'articolo 557 del codice di procedura penale, in quanto compatibili. SEZIONE VII Giudizio 36

59 AGGIORNATO AL Art. 65. Termine per provvedere alla riparazione delle conseguenze del reato In vigore dal 4 luglio Prima dell'apertura del dibattimento di primo grado, il giudice può disporre la sospensione del processo se l'ente chiede di provvedere alle attività di cui all'articolo 17 e dimostra di essere stato nell'impossibilità di effettuarle prima. In tal caso, il giudice, se ritiene di accogliere la richiesta, determina una somma di denaro a titolo di cauzione. Si osservano le disposizioni di cui all'articolo 49. Art. 66. Sentenza di esclusione della responsabilità dell'ente In vigore dal 4 luglio Se l'illecito amministrativo contestato all'ente non sussiste, il giudice lo dichiara con sentenza, indicandone la causa nel dispositivo. Allo stesso modo procede quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova dell'illecito amministrativo. Art. 67. Sentenza di non doversi procedere In vigore dal 4 luglio Il giudice pronuncia sentenza di non doversi procedere nei casi previsti dall'articolo 60 e quando la sanzione è estinta per prescrizione. Art. 68. Provvedimenti sulle misure cautelari In vigore dal 4 luglio Quando pronuncia una delle sentenza di cui agli articoli 66 e 67, il giudice dichiara la cessazione delle misure cautelari eventualmente disposte. Art. 69. Sentenza di condanna In vigore dal 4 luglio Se l'ente risulta responsabile dell'illecito amministrativo contestato il giudice applica le sanzioni previste dalla legge e lo condanna al pagamento delle spese processuali. 2. In caso di applicazione delle sanzioni interdittive la sentenza deve sempre indicare l'attività o le strutture oggetto della sanzione. Art. 70. Sentenza in caso di vicende modificative dell'ente In vigore dal 4 luglio Nel caso di trasformazione, fusione o scissione dell'ente responsabile, il giudice dà atto nel dispositivo che la sentenza è pronunciata nei confronti degli enti risultanti dalla trasformazione o fusione ovvero beneficiari della scissione, indicando l'ente originariamente responsabile. 37

60 AGGIORNATO AL La sentenza pronunciata nei confronti dell'ente originariamente responsabile ha comunque effetto anche nei confronti degli enti indicati nel comma 1. SEZIONE VIII Impugnazioni Art. 71. Impugnazioni delle sentenze relative alla responsabilità amministrativa dell'ente In vigore dal 4 luglio Contro la sentenza che applica sanzioni amministrative diverse da quelle interdittive l'ente può proporre impugnazione nei casi e nei modi stabiliti per l'imputato del reato dal quale dipende l'illecito amministrativo. 2. Contro la sentenza che applica una o più sanzioni interdittive, l'ente può sempre proporre appello anche se questo non è ammesso per l'imputato del reato dal quale dipende l'illecito amministrativo. 3. Contro la sentenza che riguarda l'illecito amministrativo il pubblico ministero può proporre le stesse impugnazioni consentite per il reato da cui l'illecito amministrativo dipende. Art. 72. Estensione delle impugnazioni In vigore dal 4 luglio Le impugnazioni proposte dall'imputato del reato da cui dipende l'illecito amministrativo e dall'ente, giovano, rispettivamente, all'ente e all'imputato, purché non fondate su motivi esclusivamente personali. Art. 73. Revisione delle sentenze In vigore dal 4 luglio Alle sentenze pronunciate nei confronti dell'ente si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni del titolo IV del libro nono del codice di procedura penale ad eccezione degli articoli 643, 644, 645, 646 e 647. Art. 74. Giudice dell'esecuzione In vigore dal 4 luglio 2001 SEZIONE IX Esecuzione 1. Competente a conoscere dell'esecuzione delle sanzioni amministrative dipendenti da reato è il giudice indicato nell'articolo 665 del codice di procedura penale. 2. Il giudice indicato nel comma 1 è pure competente per i provvedimenti relativi: a) alla cessazione dell'esecuzione delle sanzioni nei casi previsti dall'articolo 3; 38

61 AGGIORNATO AL b) alla cessazione dell'esecuzione nei casi di estinzione del reato per amnistia; c) alla determinazione della sanzione amministrativa applicabile nei casi previsti dall'articolo 21, commi 1 e 2; d) alla confisca e alla restituzione delle cose sequestrate. 3. Nel procedimento di esecuzione si osservano le disposizioni di cui all'articolo 666 del codice di procedura penale, in quanto applicabili. Nei casi previsti dal comma 2, lettere b) e d) si osservano le disposizioni di cui all'articolo 667, comma 4, del codice di procedura penale. 4. Quando è applicata l'interdizione dall'esercizio dell'attività, il giudice, su richiesta dell'ente, può autorizzare il compimento di atti di gestione ordinaria che non comportino la prosecuzione dell'attività interdetta. Si osservano le disposizioni di cui all'articolo 667, comma 4, del codice di procedura penale. Art. 75. Esecuzione delle sanzioni pecuniarie (56) (57) In vigore dal 1 luglio 2002 [1. Le condanne al pagamento delle sanzioni amministrative pecuniarie sono eseguite nei modi stabiliti per l'esecuzione delle pene pecuniarie. 2. Per il pagamento rateale, per la dilazione del pagamento e per la sospensione della riscossione delle sanzioni amministrative pecuniarie si osservano le disposizioni di cui agli articoli 19e 19- bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, come modificato dall'articolo 7 del decreto legislativo 26 febbraio 1999, n. 46. ] (56) Articolo abrogato dall'art. 299, comma 1, D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, a decorrere dal 1 luglio (57) Per la nuova disciplina in materia, vedi ora gli artt. 200, 240 e 241, D.P.R. 30 maggio 2002, n Art. 76. Pubblicazione della sentenza applicativa della condanna In vigore dal 4 luglio La pubblicazione della sentenza di condanna è eseguita a spese dell'ente nei cui confronti è stata applicata la sanzione. Si osservano le disposizioni di cui all'articolo 694, commi 2, 3 e 4, del codice di procedura penale. Art. 77. Esecuzione delle sanzioni interdittive In vigore dal 4 luglio L'estratto della sentenza che ha disposto l'applicazione di una sanzione interdittiva è notificata all'ente a cura del pubblico ministero. 2. Ai fini della decorrenza del termine di durata delle sanzioni interdittive si ha riguardo alla data della notificazione. Art. 78. Conversione delle sanzioni interdittive In vigore dal 4 luglio

62 AGGIORNATO AL L'ente che ha posto in essere tardivamente le condotte di cui all'articolo 17, entro venti giorni dalla notifica dell'estratto della sentenza, può richiedere la conversione della sanzione amministrativa interdittiva in sanzione pecuniaria. 2. La richiesta è presentata al giudice dell'esecuzione e deve contenere la documentazione attestante l'avvenuta esecuzione degli adempimenti di cui all'articolo Entro dieci giorni dalla presentazione della richiesta, il giudice fissa l'udienza in camera di consiglio e ne fa dare avviso alle parti e ai difensori; se la richiesta non appare manifestamente infondata, il giudice può sospendere l'esecuzione della sanzione. La sospensione è disposta con decreto motivato revocabile. 4. Se accoglie la richiesta il giudice, con ordinanza, converte le sanzioni interdittive, determinando l'importo della sanzione pecuniaria in una somma non inferiore a quella già applicata in sentenza e non superiore al doppio della stessa. Nel determinare l'importo della somma il giudice tiene conto della gravità dell'illecito ritenuto in sentenza e delle ragioni che hanno determinato il tardivo adempimento delle condizioni di cui all'articolo 17. Art. 79. Nomina del commissario giudiziale e confisca del profitto In vigore dal 4 luglio Quando deve essere eseguita la sentenza che dispone la prosecuzione dell'attività dell'ente ai sensi dell'articolo 15, la nomina del commissario giudiziale è richiesta dal pubblico ministero al giudice dell'esecuzione, il quale vi provvede senza formalità. 2. Il commissario riferisce ogni tre mesi al giudice dell'esecuzione e al pubblico ministero sull'andamento della gestione e, terminato l'incarico, trasmette al giudice una relazione sull'attività svolta nella quale rende conto della gestione, indicando altresì l'entità del profitto da sottoporre a confisca e le modalità con le quali sono stati attuati i modelli organizzativi. 3. Il giudice decide sulla confisca con le forme dell'articolo 667, comma 4, del codice di procedura penale. 4. Le spese relative all'attività svolta dal commissario e al suo compenso sono a carico dell'ente. Art. 80. Anagrafe nazionale delle sanzioni amministrative (58) (59) In vigore dal 30 marzo 2003 [1. Presso il casellario giudiziale centrale è istituita l'anagrafe nazionale delle sanzioni amministrative di cui al capo II. 2. Nell'anagrafe sono iscritti, per estratto, le sentenze e i decreti che hanno applicato agli enti sanzioni amministrative dipendenti da reato appena divenuti irrevocabili nonché i provvedimenti emessi dagli organi giurisdizionali dell'esecuzione non più soggetti ad impugnazione che riguardano le sanzioni amministrative. 3. Le iscrizioni dell'anagrafe sono eliminate trascorsi cinque anni dal giorno in cui hanno avuto esecuzione se è stata applicata la sanzione pecuniaria o dieci anni se è stata applicata una sanzione 40

63 AGGIORNATO AL diversa sempre che nei periodi indicati non è stato commesso un ulteriore illecito amministrativo.] (58) Articolo abrogato dall'art. 52, comma 1, D.P.R. 14 novembre 2002, n. 313, a decorrere dal quarantacinquesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella G.U. (59) Per la nuova disciplina in materia, vedi gli artt. 9 e 11, D.P.R. 14 novembre 2002, n Art. 81. Certificati dell'anagrafe (60) (61) In vigore dal 30 marzo 2003 [1. Ogni organo avente giurisdizione, ai sensi del presente decreto legislativo, in ordine all'illecito amministrativo dipendente da reato ha diritto di ottenere, per ragioni di giustizia, il certificato di tutte le iscrizioni esistenti nei confronti dell'ente. Uguale diritto appartiene a tutte le pubbliche amministrazioni e agli enti incaricati di pubblici servizi quando il certificato è necessario per provvedere ad un atto delle loro funzioni, in relazione all'ente cui il certificato stesso si riferisce. 2. Il pubblico ministero può richiedere, per ragioni di giustizia, il predetto certificato dell'ente sottoposto a procedimento di accertamento della responsabilità amministrativa dipendente da reato. 3. L'ente al quale le iscrizioni si riferiscono ha diritto di ottenere il relativo certificato senza motivare la domanda. 4. Nel certificato di cui al comma 3 non sono riportate le iscrizioni relative alle sentenze di applicazione della sanzione su richiesta e ai decreti di applicazione della sanzione pecuniaria. ] (60) Articolo abrogato dall'art. 52, comma 1, D.P.R. 14 novembre 2002, n. 313, a decorrere dal quarantacinquesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella G.U. (61) Per la nuova disciplina in materia, vedi gli artt. 30, 31 e 32, D.P.R. 14 novembre 2002, n Art. 82. Questioni concernenti le iscrizioni e i certificati (62) (63) In vigore dal 30 marzo 2003 [1. Sulle questioni relative alle iscrizioni e ai certificati dell'anagrafe è competente il tribunale di Roma, che decide in composizione monocratica osservando le disposizioni di cui all'articolo 78. ] (62) Articolo abrogato dall'art. 52, comma 1, D.P.R. 14 novembre 2002, n. 313, a decorrere dal quarantacinquesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella G.U. (63) Per la nuova disciplina in materia di questioni concernenti le iscrizioni e i certificati, vedi l'art. 40, D.P.R. 14 novembre 2002, n

64 AGGIORNATO AL Art. 83. Concorso di sanzioni In vigore dal 4 luglio 2001 Capo IV Disposizioni di attuazione e di coordinamento 1. Nei confronti dell'ente si applicano soltanto le sanzioni interdittive stabilite nel presente decreto legislativo anche quando diverse disposizioni di legge prevedono, in conseguenza della sentenza di condanna per il reato, l'applicazione nei confronti dell'ente di sanzioni amministrative di contenuto identico o analogo. 2. Se, in conseguenza dell'illecito, all'ente è stata già applicata una sanzione amministrativa di contenuto identico o analogo a quella interdittiva prevista dal presente decreto legislativo, la durata della sanzione già sofferta è computata ai fini della determinazione della durata della sanzione amministrativa dipendente da reato. Art. 84. Comunicazioni alle autorità di controllo o di vigilanza In vigore dal 4 luglio Il provvedimento che applica misure cautelari interdittive e la sentenza irrevocabile di condanna sono comunicati, a cura della cancelleria del giudice che li ha emessi, alle autorità che esercitano il controllo o la vigilanza sull'ente. Art. 85. Disposizioni regolamentari (65) In vigore dal 30 marzo Con regolamento emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto legislativo, il Ministro della giustizia adotta le disposizioni regolamentari relative al procedimento di accertamento dell'illecito amministrativo che concernono: a) le modalità di formazione e tenuta dei fascicoli degli uffici giudiziari; [b) i compiti ed il funzionamento dell'anagrafe nazionale; (64)] c) le altre attività necessarie per l'attuazione del presente decreto legislativo. 2. Il parere del Consiglio di Stato sul regolamento previsto dal comma 1 è reso entro trenta giorni dalla richiesta. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. (64) Lettera abrogata dall'art. 52, comma 1, D.P.R. 14 novembre 2002, n. 313, a decorrere dal quarantacinquesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella G.U. (65) In attuazione di quanto previsto dal presente articolo, vedi il D.M. 26 giugno 2003, n

65 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Allegato n. 2_1 Pagina 1 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

66 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Funzione: DIREZIONE GENERALE NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii 1. Rapporti 1 con la P.A. in occasione degli adempimenti in materia di lavoro, previdenza ed assistenza, fiscale, tributaria, sicurezza ed ambiente Artt C.P.: Corruzione (propria ed impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Art. 635 quinquies C.P.: Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Sanziona la condotta diretta a distruggere, danneggiare, rendere, in tutto o in parte inservibili, sistemi informatici o telematici di pubblica utilità op ad ostacolarne gravemente il funzionamento. INPS, INAIL, Questura/Prefettura, Direzione provinciale del lavoro, Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, dogane, enti territoriali (Provincia, Comune, Regione, ASL, etc.), Ministero dell ambiente, MISE, VV.F., ecc. Art. 491 bis C.P.: Falsità in atti commessa in relazione a documenti informatici Sanziona la falsificazione di un documento informatico pubblico o privato avente efficacia probatoria. 2. Gestione di verifiche e/o ispezioni da parte di soggetti pubblici Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. INPS, INAIL, Questura/Prefettura, Direzione provinciale del lavoro, Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, dogane, Provincia, Comune, Regione, ASL, ecc. 1 Tali rapporti vengono gestiti insieme ai responsabili delle funzioni aziendali di competenza Pagina 2 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

67 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Art. 635 quinquies C.P.: Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Sanziona la condotta diretta a distruggere, danneggiare, rendere, in tutto o in parte inservibili, sistemi informatici o telematici di pubblica utilità op ad ostacolarne gravemente il funzionamento. Art. 491 bis C.P.: Falsità in atti commessa in relazione a documenti informatici Sanziona la falsificazione di un documento informatico pubblico o privato avente efficacia probatoria Rapporti 2 con soggetti pubblici per l ottenimento di autorizzazioni, licenze, concessioni, atti, provvedimenti. (Es. Licenza edilizia, DIA, ecc.) Richiesta ed acquisizione di contributi, sovvenzioni, finanziamenti concessi erogati dallo Stato ovvero dalla Comunità Europea Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 640 bis C.P.: Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche Art. 316 ter C.P.: Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Realizzazione di artifici e/o raggiri (es. documentazione falsa, autorizzazioni inesistenti, dati non veritieri) che inducano in errore l Ente Pubblico erogatore con conseguente ottenimento indebito dell erogazione, anche in concorso con altri. Utilizzazione o presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere (autorizzazioni, certificazioni inesistenti/false; documentazione contabile falsa) ovvero omissione di informazioni dovute con conseguente ottenimento indebito dell erogazione, anche in concorso con altri. Enti locali ((Provincia, Comune, Regione, ASL, etc.), VV.F., ecc. Ente erogatore del finanziamento ed eventualmente Ente gestore della relativa rendicontazione 2 Tali rapporti vengono gestiti insieme ai responsabili delle funzioni aziendali di competenza Pagina 3 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

68 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Gestione dei finanziamenti pubblici per la parte di propria competenza Gestione 3 cantieri temporanei e mobili (demolizione ex zuccherificio di Strongoli ai sensi della legge 494/96) Rapporti con la P.A. in occasione degli adempimenti relativi agli acquisti Fuel Gestione di attività inerenti la negoziazione /stipulazione di contratti o convenzioni con soggetti pubblici mediante procedure negoziate o ad evidenza pubblica e relativi rapporti con la P.A. Art. 316 bis C.P.: Malversazione a danno dello Stato Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 640 co. 2 n. 1 C.P.: Truffa in danno dello Stato o di altro ente pubblico Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Destinazione dell erogazioni a finalità diversa da quella per la quale è stata concessa, anche in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Concorso nella realizzazione di raggiri o artifici da cui deriva, mediante induzione in errore, un ingiusto profitto con altrui danno, quando il fatto è commesso ai danni dello Stato o di altro ente pubblico. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Ente erogatore del finanziamento ed eventualmente Ente gestore della relativa rendicontazione Comune (DIA), ASL, Provincia, ecc. Capitaneria di Porto, Servizio Fito sanitario nazionale e regionale, Dogane GSE, GME, ecc. 3 Tale attività viene gestita insieme al responsabile delle funzioni aziendale di competenza Pagina 4 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

69 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Gestione del contenzioso 4 giudiziale e stragiudiziale e dei relativi contatti con P.A. e/o Autorità giudiziarie Nomina legali esterni Adempimenti in materia di sicurezza e salute del lavoro Predisposizione del bilancio e delle altre comunicazioni sociali previste per legge Trasmissione di dati ai fini del bilancio come autonomo centro di costo Rapporti con la società di revisione Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 319 ter C.P.: Corruzione in atti giudiziari Art. 377 bis C.P.: Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria Art. 589 e art. 590 co. 3 C.P.: Omicidio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime Artt C.C.: False comunicazioni sociali Art C.C.: (Concorso) Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni della società di revisione Dazione o promessa o offerta di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Dazione o promessa o offerta di denaro o di altra utilità diretta o indiretta, accettata o non accettata, in concorso con altri (anche mediante un consulente legale) al fine di favorire la Società in una procedimento civile, penale o amministrativo. Sanziona la condotta di chi, con violenza o minaccia o offerta o promessa di denaro, sulla persona chiamata a rendere dichiarazioni davanti all autorità giudiziaria, al fine di indurla a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci. Violazione e/o inosservanza delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell igiene e della salute sul lavoro che abbiano cagionato lesioni gravi o gravissime o la morte di un qualsiasi soggetto presente presso i luoghi di lavoro della Società. Predisposizione e trasmissione di comunicazioni sociali nelle quali sono esposti fatti materiali non rispondenti al vero o omesse informazioni dovute per legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, anche in concorso con altri. Concorso nell attestazione di falsità nelle relazioni o in altre comunicazioni redatte dai responsabili della revisione, ovvero nell occultamento di informazioni concernenti la situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, ente o soggetto sottoposto a revisione in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari delle comunicazioni sulla predetta situazione, quando derivi a questi ultimi un danno patrimoniale. Autorità Giudiziarie, Funzionari di Cancelleria, ecc. NA NA NA 4 Per la presente attività il Direttore Generale è supportato da un consulente esterno. Pagina 5 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

70 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Rapporti con la società di revisione e con il collegio sindacale ed i soci Rapporti con altre società Predisposizione informazioni e documentazione rilevante ai fini delle delibere assembleari Supporto alle attività proprie del CdA nelle deliberazioni riguardanti: la destinazione dell utile di esercizio; il compimento di operazioni sul capitale; il compimento di operazioni straordinarie. Supporto alle attività proprie del CdA nelle deliberazioni Art C.C.: Impedito controllo Art. 2635, 3 co., C.C.: Corruzione tra privati Art C.C.: Illecita influenza sull assemblea Art C.C.: (Concorso) Formazione fittizia del capitale Art C.C.: (Concorso) Indebita restituzione dei conferimenti Impedimento o ostacolo mediante occultamento di documenti o mediante altri idonei artifici, dello svolgimento delle attività di controllo o di revisione legalmente attribuite ai soci,ad altri organi sociali o alle società di revisione, quando ne derivi un danno ai soci, anche in concorso con altri. Promessa o dazione di denaro o altra utilità ad amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori che, a seguito della dazione o della promessa, per sé o per altri, compiono o omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionando nocumento alla società. Utilizzo di dati simulati o fraudolenti finalizzati alla determinazione della maggioranza in Assemblea. Concorso con l organo amministrativo nella formazione od aumento fittizio del capitale della società mediante attribuzione di azioni o quote sociali per somma inferiore al loro valore nominale, o mediante sottoscrizione reciproca di azioni o quote, o ancora attraverso una sopravvalutazione rilevante dei conferimenti di beni di natura o di crediti ovvero del patrimonio della società in caso di trasformazione. Concorso con l organo amministrativo nella restituzione, da parte degli amministratori e fuori dai casi di legittima riduzione del capitale sociale, anche simultaneamente, dei conferimenti ai soci o liberazione degli stessi dall obbligo di eseguirli. NA NA NA NA NA Pagina 6 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

71 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii riguardanti: la destinazione dell utile di esercizio; il compimento di operazioni sul capitale; il compimento di operazioni straordinarie. Rapporti con Autorità garante della privacy e Autorità Garante dell Energia elettrica Assunzione di personale appartenente alle categorie protette Art C.C.: (Concorso) Illegale ripartizione degli utili e delle riserve Art C.C.: (Concorso) Operazioni in pregiudizio ai creditori Art C.C.: Ostacolo all esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza Artt C.P. 5 : Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 640 co. 2 n. 1 C.P.: Truffa Concorso con l organo amministrativo nella ripartizione di utili o di acconti su utili non effettivamente conseguiti o destinati per legge a riserva, ovvero ripartizione di riserve, anche non costituite con utili, che non possono per legge essere distribuite. Concorso con l organo amministrativo nella riduzione del capitale sociale, o realizzazione di fusioni con altra società o realizzazioni di scissioni, in violazione delle disposizioni di legge a tutela dei creditori ed in pregiudizio degli stessi. Ostacolo, in qualsiasi forma, anche omettendo le comunicazioni dovute, dell attività di vigilanza svolta dall Autorità garante della privacy. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Realizzazione di raggiri o artifici da cui deriva, mediante induzione in errore, un ingiusto profitto con altrui danno, quando il fatto è commesso ai danni dello Stato o di altro ente pubblico. Autorità garante della privacy, Autorità Garante dell Energia elettrica INPS, INAIL ELEMENTI DI CONTROLLO A PRESIDIO: Codice Etico Procedure: Procedura delle procedure Acquisto fuel Acquisto no fuel Risorse umane 5 Ipotizzabile nel caso in cui ci sia un contatto diretto con la P.A. Pagina 7 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

72 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Finanziamenti e contributi Ciclo attivo Gestione visite ispettive Rapporti società di revisione Rapporti P.A. Assegnazione beni aziendali Dichiarazioni all'autorità giudiziaria Sicurezza informatica e telematica Pagina 8 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

73 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Funzione: RISORSE UMANE NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Rapporti con la P.A. in occasione degli adempimenti in materia di lavoro, previdenza ed assistenza Gestione di verifiche e/o ispezioni da parte di soggetti pubblici, per attività inerenti la materia del lavoro e prevenzione Supporto nella predisposizione della documentazione tecnica ai fini della acquisizione di contributi, sovvenzioni, finanziamenti concessi erogati dallo Stato ovvero dalla Comunità Europea per la parte di propria competenza Artt C.P.: Corruzione (propria ed impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Artt C.P.: Corruzione (propria ed impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Artt C.P. 6 : Corruzione (propria ed impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 640 bis C.P.: Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche Art. 316 ter C.P.: Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Realizzazione di artifici e/o raggiri (es. documentazione falsa, autorizzazioni inesistenti, dati non veritieri) che inducano in errore l Ente Pubblico erogatore con conseguente ottenimento indebito dell erogazione, anche in concorso con altri. Utilizzazione o presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere (autorizzazioni, certificazioni inesistenti/false; documentazione contabile falsa) ovvero omissione di informazioni dovute con conseguente ottenimento indebito dell erogazione, anche in concorso con altri. INPS, INAIL, Questura Prefettura, Direzione provinciale del lavoro INPS, INAIL, Questura, Prefettura, Direzione provinciale del lavoro Ente erogatore del finanziamento ed, eventualmente, Ente Gestore della rendicontazione 4. Gestione di procedimenti dinanzi al Giudice del Lavoro Art. 319 ter C.P.: Corruzione in atti giudiziari Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta o indiretta, accettata o non accettata, in concorso con altri (anche mediante un consulente legale) al fine di favorire la Società in una procedimento dinanzi al Giudice del lavoro, anche in concorso con altri. Giudice del lavoro 6 Ipotizzabile nel caso in cui ci sia un contatto diretto con la P.A. Pagina 9 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

74 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Predisposizione dei dati contabili ai fini del bilancio relativi alle retribuzioni ed ai contributi Trasmissione di dati ai fini del bilancio come autonomo centro di costo Rapporti con la società di revisione Rapporti con la società di revisione e con il collegio sindacale ed i soci (rapporto con i soci è indiretto, in quanto avviene con il tramite del direttore generale) Rapporti con altre società Art. 377 bis C.P.: Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria Artt C.C.: False comunicazioni sociali Art C.C.: (Concorso) Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni della società di revisione Art C.C.: Impedito controllo Art. 2635, 3 co., C.C.: Corruzione tra privati Sanziona la condotta di chi, con violenza o minaccia o offerta o promessa di denaro, sulla persona chiamata a rendere dichiarazioni davanti all autorità giudiziaria, al fine di indurla a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci. Predisposizione e trasmissione di comunicazioni sociali nelle quali sono esposti fatti materiali non rispondenti al vero o omesse informazioni dovute per legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, anche in concorso con altri. Concorso nell attestazione di falsità nelle relazioni o in altre comunicazioni redatte dai responsabili della revisione, ovvero nell occultamento di informazioni concernenti la situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, ente o soggetto sottoposto a revisione in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari delle comunicazioni sulla predetta situazione, quando derivi a questi ultimi un danno patrimoniale. Impedimento o ostacolo mediante occultamento di documenti o mediante altri idonei artifici,dello svolgimento delle attività di controllo o di revisione legalmente attribuite ai soci,ad altri organi sociali o alle società di revisione, quando ne derivi un danno ai soci, anche in concorso con altri. Promessa o dazione di denaro o altra utilità ad amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori che, a seguito della dazione o della promessa, per sé o per altri, compiono o omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionando nocumento alla società. NA NA NA NA Pagina 10 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

75 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Rapporti con Autorità garante della privacy e relative comunicazioni Assunzione di personale appartenente alle categorie protette Art C.C.: Ostacolo all esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza Artt C.P. 7 : Corruzione (propria ed impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 640 co. 2 n. 1 C.P.: Truffa Ostacolo, in qualsiasi forma, anche omettendo le comunicazioni dovute, dell attività di vigilanza svolta dall Autorità garante della privacy. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Realizzazione di raggiri o artifici da cui deriva, mediante induzione in errore, un ingiusto profitto con altrui danno, quando il fatto è commesso ai danni dello Stato o di altro ente pubblico. Autorità garante della privacy INPS 12. Assunzione di personale Art. 416 bis C.P.: Associazioni di stampo mafioso anche straniere. Reati aggravati ai sensi dell art. 7 L n. 203/1991 Sanziona la partecipazione, promozione, direzione e organizzazione di un associazione di tipo mafioso. INPS 13. Assunzione di personale Art. 22, comma 12 bis, D.lgs. 286/98 in relazione all'art. 2 D.Lgs. 109 del 2012 Sanziona il datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno previsto dal presente articolo, ovvero il cui permesso sia scaduto e del quale non sia stato chiesto, nei termini di legge, il rinnovo, revocato o annullato, quando i lavoratori occupati siano in numero superiore a tre o siano minori in età non lavorativa o siano sottoposti alle altre condizioni lavorative di particolare sfruttamento di cui al terzo comma dell'articolo 603-bis del codice penale. NA ELEMENTI DI CONTROLLO A PRESIDIO: Codice Etico Procedure: 7 Ipotizzabile nel caso in cui ci sia un contatto diretto con la P.A. Pagina 11 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

76 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Risorse umane Assegnazione beni aziendali Rapporti società di revisione Rapporti P.A. Gestione visite ispettive Acquisti no fuel Finanziamenti e contributi Sicurezza informatica e telematica Dichiarazioni all'autorità giudiziaria Infiltrazioni mafiose Pagina 12 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

77 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Funzione: QUALITA NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii 1. Trasmissione di dati ai fini del bilancio come autonomo centro di costo Artt C.C.: False comunicazioni sociali Predisposizione e trasmissione di comunicazioni sociali nelle quali sono esposti fatti materiali non rispondenti al vero o omesse informazioni dovute per legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, anche in concorso con altri. NA 2. Rapporti con altre società Art. 2635, 3 co., C.C.: Corruzione tra privati Promessa o dazione di denaro o altra utilità ad amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori che, a seguito della dazione o della promessa, per sé o per altri, compiono o omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionando nocumento alla società. NA ELEMENTI DI CONTROLLO A PRESIDIO: Codice Etico Procedure: Risorse umane Assegnazione beni aziendali Gestione visite ispettive Acquisti Fuel Acquisti No Fuel Pagina 13 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

78 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Funzione: ACQUISTI NO-FUEL NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Trasmissione di dati ai fini del bilancio come autonomo centro di costo Trasmissione dati relativi agli acquisti Gestione dei rapporti con i soci, la società di revisione e gli organi sociali nell'esercizio dei poteri di controllo a loro conferiti dalla legge Rapporti con altre società Gestione rapporti con fornitori e imprese Rapporti con i fornitori Artt C.C.: False comunicazioni sociali Art C.C.: Impedito controllo Art C.C.: Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni della società di revisione Art. 2635, 3 co., C.C.: Corruzione tra privati Art. 513 bis C.P.: Illecita concorrenza con minaccia o violenza Art. 416 bis C.P.: Associazioni di stampo mafioso anche straniere. Reati aggravati ai sensi dell art. 7 L n. 203/1991 Predisposizione e trasmissione di comunicazioni sociali nelle quali sono esposti fatti materiali non rispondenti al vero o omesse informazioni dovute per legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, anche in concorso con altri. Impedimento o ostacolo, mediante occultamento di documenti o mediante altri idonei artifici, dello svolgimento delle attività di controllo o di revisione legalmente attribuite ai soci, ad altri organi sociali o alle società di revisione, quando ne derivi un danno ai soci. Concorso nell attestazione di falsità nelle relazioni o in altre comunicazioni redatte dai responsabili della revisione, ovvero nell occultamento di informazioni concernenti la situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, ente o soggetto sottoposto a revisione in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari delle comunicazioni sulla predetta situazione, quando derivi a questi ultimi un danno patrimoniale. Promessa o dazione di denaro o altra utilità ad amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori che, a seguito della dazione o della promessa, per sé o per altri, compiono o omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionando nocumento alla società. Sanziona chi, nell'esercizio di un'attività commerciale, industriale o comunque produttiva, compie atti di concorrenza con violenza o minaccia. Sanziona la partecipazione, promozione, direzione e organizzazione di un associazione di tipo mafioso. NA NA NA NA NA ELEMENTI DI CONTROLLO A PRESIDIO: Codice Etico Procedure: Acquisti no fuel Rapporti società di revisione Pagina 14 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

79 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Risorse umane Assegnazione beni aziendali Infiltrazioni mafiose Pagina 15 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

80 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Funzione: SERVIZI TECNICI NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Gestione cantieri temporanei e mobili (demolizione ex zuccherificio di Strangoli ai sensi della legge 494/96) Adempimenti in materia di sicurezza e salute del lavoro Supporto nella gestione di verifiche e/o ispezioni da parte di soggetti pubblici per relative competenze tecniche Gestione dei rapporti con soggetti pubblici per l ottenimento di autorizzazioni, licenze, concessioni, atti, provvedimenti. (es. Licenza edilizia, DIA, ecc.) Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 589 e art. 590 co. 3 C.P.: Omicidio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Violazione e/o inosservanza delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell igiene e della salute sul lavoro che abbiano cagionato lesioni gravi o gravissime o la morte di un qualsiasi soggetto presente presso i luoghi di lavoro della Società. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Regione, Provincia, Comune (DIA), ASL, ISPSEL, ecc. NA Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, ecc. Enti locali (Regione, Provincia, Comune, ecc.) Pagina 16 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

81 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Supporto nella predisposizione della documentazione tecnica ai fini della acquisizione di contributi, sovvenzioni, finanziamenti concessi erogati dallo Stato ovvero dalla Comunità Europea per la parte di propria competenza Trasmissione di dati ai fini del bilancio come autonomo centro di costo Rapporti con altre società Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Artt C.P. 8 : Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 640 bis C.P.: Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche Art. 316 ter C.P.: Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Artt C.C.: False comunicazioni sociali Art. 2635, 3 co., C.C.: Corruzione tra privati Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Realizzazione di artifici e/o raggiri (es. documentazione falsa, autorizzazioni inesistenti, dati non veritieri) che inducano in errore l Ente Pubblico erogatore con conseguente ottenimento indebito dell erogazione, anche in concorso con altri. Utilizzazione o presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere (autorizzazioni, certificazioni inesistenti/false; documentazione contabile falsa) ovvero omissione di informazioni dovute con conseguente ottenimento indebito dell erogazione, anche in concorso con altri. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Predisposizione e trasmissione di comunicazioni sociali nelle quali sono esposti fatti materiali non rispondenti al vero o omesse informazioni dovute per legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, anche in concorso con altri. Promessa o dazione di denaro o altra utilità ad amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori che, a seguito della dazione o della promessa, per sé o per altri, compiono o omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di Ente erogatore del finanziamento ed, eventualmente, Ente Gestore della relativa rendicontazione NA NA 8 Ipotizzabile nel caso in cui ci sia un contatto diretto con la P.A. Pagina 17 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

82 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii fedeltà, cagionando nocumento alla società. ELEMENTI DI CONTROLLO A PRESIDIO: Codice Etico Procedure: Rapporti P.A. Gestione visite ispettive Finanziamenti e contributi Risorse Umane Assegnazione beni aziendali Acquisti no fuel Sicurezza informatica e telematica Pagina 18 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

83 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Funzione: PRODUZIONE NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Gestione di attività inerenti la negoziazione/ stipulazione di contratti o convenzioni con soggetti pubblici mediante procedure negoziate o ad evidenza pubblica e relativi rapporti con la P.A. Gestione di verifiche e/o ispezioni da parte di soggetti pubblici; verifiche ed ispezioni per le attività di competenza Art. 640 co. 2 n. 1 C.P.: Truffa in danno dello Stato o di altro ente pubblico Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Concorso nella realizzazione di raggiri o artifici da cui deriva, mediante induzione in errore, un ingiusto profitto con altrui danno, quando il fatto è commesso ai danni dello Stato o di altro ente pubblico. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della verifica in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. GSE, GME, ecc. ASL, ARPACAL, VV.FF, Enti locali (Regione, Provincia, Comune), ecc. Pagina 19 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

84 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità Gestione dei rapporti con soggetti pubblici per l ottenimento di autorizzazioni, licenze, concessioni, atti, provvedimenti (per rinnovi licenze già in atto) Supporto per aspetti tecnici nella gestione dei procedimenti giudiziari Art. 635 quinquies C.P.: Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità Art. 491 bis C.P: Falsità in atti su documenti informatici Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Art. 319 ter C.P.: Corruzione in atti giudiziari Sanziona la condotta diretta a distruggere, danneggiare, rendere, in tutto o in parte inservibili, sistemi informatici o telematici di pubblica utilità op ad ostacolarne gravemente il funzionamento. Sanziona la condotta di chi commette falsità in atti in relazione ad un documento informatico pubblico o privato avente efficacia probatoria. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta o indiretta, accettata o non accettata, in concorso con altri (anche mediante un consulente legale) al fine di favorire la Società in una procedimento dinanzi al Giudice del lavoro, anche in concorso con altri. VV.FF, Enti locali (Regione, Provincia, Comune) ecc. Autorità Giudiziarie, Funzionari di cancelleria, ecc. Pagina 20 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

85 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Trasmissione di dati ai fini del bilancio come autonomo centro di costo Rapporti con la società di revisione (es: magazzino, formulazione prezzo dell energia) Rapporti con la società di revisione e soci (es: magazzino, formulazione prezzo dell energia) 8. Rapporti con altre società 9. Rapporti con Autorità Garante dell energia elettrica Art. 377 bis C.P.: Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria Artt C.C.: False comunicazioni sociali Art C.C.: (Concorso) Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni della società di revisione Art C.C.: Impedito controllo Art. 2635, 3 co., C.C.: Corruzione tra privati Art C.C.: Ostacolo all esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza Sanziona la condotta di chi, con violenza o minaccia o offerta o promessa di denaro, sulla persona chiamata a rendere dichiarazioni davanti all autorità giudiziaria, al fine di indurla a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci. Predisposizione e trasmissione di comunicazioni sociali nelle quali sono esposti fatti materiali non rispondenti al vero o omesse informazioni dovute per legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, anche in concorso con altri. Concorso nell attestazione di falsità nelle relazioni o in altre comunicazioni redatte dai responsabili della revisione, ovvero nell occultamento di informazioni concernenti la situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, ente o soggetto sottoposto a revisione in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari delle comunicazioni sulla predetta situazione, quando derivi a questi ultimi un danno patrimoniale. Impedimento o ostacolo mediante occultamento di documenti o mediante altri idonei artifici,dello svolgimento delle attività di controllo o di revisione legalmente attribuite ai soci,ad altri organi sociali o alle società di revisione, quando ne derivi un danno ai soci, anche in concorso con altri. Promessa o dazione di denaro o altra utilità ad amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori che, a seguito della dazione o della promessa, per sé o per altri, compiono o omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionando nocumento alla società. Ostacolo, in qualsiasi forma, anche omettendo le comunicazioni dovute, dell attività di vigilanza svolta dall Autorità garante dell energia elettrica. NA NA NA NA AEEG CCSE Pagina 21 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

86 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO ELEMENTI DI CONTROLLO A PRESIDIO: Codice Etico Procedure: Rapporti P.A. Gestione visite ispettive Rapporti società di revisione Ciclo attivo Risorse umane Assegnazione beni aziendali Acquisti no fuel Acquisti fuel Sicurezza informatica e telematica Dichiarazioni all'autorità giudiziaria Pagina 22 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

87 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Funzione: AMMINISTRAZIONE NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Gestione degli adempimenti in materia fiscale e tributaria Gestione di verifiche e/o ispezioni da parte di soggetti pubblici Supporto tecnico nella predisposizione di documentazione per l ottenimento di finanziamenti pubblici Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 640bis C.P.: Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche Art. 316 ter C.P.: Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Realizzazione di artifizi e/o raggiri (es. documentazione falsa, autorizzazioni inesistenti, dati non veritieri) che inducano in errore l ente pubblico erogatore con conseguente ottenimento indebito dell erogazione in concorso con altri. Utilizzazione o presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere ovvero omissione di informazioni dovute con conseguente ottenimento indebito dell erogazione in concorso con altri. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, Dogana, ecc. Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, Dogana Ente erogatore del finanziamento ed, eventualmente, Ente Gestore della rendicontazione Pagina 23 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

88 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Supporto nella gestione di contributi, sovvenzioni, finanziamenti, da parte di soggetti pubblici (es. verifica dei SAL, produzione dati contabili ecc.) Predisposizione del bilancio di esercizio e delle altre comunicazioni sociali imposte dalla legge Trasmissione di dati ai fini del bilancio come autonomo centro Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P. 9 : Istigazione alla corruzione Art. 316 bis C.P.: Malversazione a danno dello Stato Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Artt C.C.: False comunicazioni sociali Artt C.C.: False comunicazioni sociali Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta o indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della verifica omettendo la contestazione dei rilievi riscontrati o l'applicazione di eventuali sanzioni, anche in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Destinazione dell erogazioni a finalità diversa da quella per la quale è stata concessa. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Predisposizione e trasmissione di comunicazioni sociali nelle quali sono esposti fatti materiali non rispondenti al vero o omesse informazioni dovute per legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, anche in concorso con altri. Predisposizione e trasmissione di comunicazioni sociali nelle quali sono esposti fatti materiali non rispondenti al Ente erogatore del finanziamento ed, eventualmente, Ente Gestore della rendicontazione NA NA 9 Ipotizzabile nel caso in cui ci sia un contatto diretto con la P.A. Pagina 24 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

89 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii 7. di costo Valutazioni estimative ai fini della redazione di bilancio o di altre comunicazioni sociali 8. Rapporti con altre società Predisposizione informazioni e documentazione rilevante ai fini delle delibere assembleari Gestione dei rapporti con i soci, la società di revisione e gli organi sociali nell'esercizio dei poteri di controllo a loro conferiti dalla legge Artt C.C.: False comunicazioni sociali Art. 2635, 3 co., C.C.: Corruzione tra privati Art C.C.: Illecita influenza sull assemblea Art C.C.: Impedito controllo Art C.C.: (Concorso) Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni della società di revisione vero o omesse informazioni dovute per legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, anche in concorso con altri. Predisposizione e trasmissione di comunicazioni sociali nelle quali sono esposti fatti materiali non rispondenti al vero o omesse informazioni dovute per legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, anche in concorso con altri. Promessa o dazione di denaro o altra utilità ad amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori che, a seguito della dazione o della promessa, per sé o per altri, compiono o omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionando nocumento alla società. Utilizzo di dati simulati o fraudolenti finalizzati alla determinazione della maggioranza in Assemblea. Impedimento o ostacolo, mediante occultamento di documenti o mediante altri idonei artifici, dello svolgimento delle attività di controllo o di revisione legalmente attribuite ai soci, ad altri organi sociali o alle società di revisione, quando ne derivi un danno ai soci. Concorso nell attestazione di falsità nelle relazioni o in altre comunicazioni redatte dai responsabili della revisione, ovvero nell occultamento di informazioni concernenti la situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, ente o soggetto sottoposto a revisione in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari delle comunicazioni sulla predetta situazione, quando derivi a questi ultimi un danno patrimoniale. NA NA NA NA Pagina 25 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

90 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii 11. Supporto alle attività proprie del CdA nelle deliberazioni riguardanti : la destinazione dell utile di esercizio; il compimento di operazioni sul capitale; il compimento di operazioni straordinarie. Art C.C.: (Concorso) Formazione fittizia del capitale Concorso con l organo amministrativo nella formazione od aumento fittizio del capitale della società mediante attribuzione di azioni o quote sociali per somma inferiore al loro valore nominale, o mediante sottoscrizione reciproca di azioni o quote, o ancora attraverso una sopravvalutazione rilevante dei conferimenti di beni di natura o di crediti ovvero del patrimonio della società in caso di trasformazione. NA Supporto alle attività proprie del CdA nelle deliberazioni riguardanti la destinazione dell utile di esercizi o nel compimento di azioni del capitale Rapporti con autorità pubbliche di vigilanza (esempio: Pagamento contributo annuale) Approvvigionamenti e rapporti con fornitori e subappaltatori Esempi: - acquisto della proprietà o di Art C.C.: (Concorso) Indebita restituzione dei conferimenti Art C.C.: (Concorso) Illegale ripartizione degli utili e delle riserve Art C.C.: (Concorso) Operazioni in pregiudizio ai creditori Art C.C.: Ostacolo all esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza Art. 648 C.P.: Ricettazione Concorso con l organo amministrativo nella restituzione, da parte degli amministratori e fuori dai casi di legittima riduzione del capitale sociale, anche simultaneamente, dei conferimenti ai soci o liberazione degli stessi dall obbligo di eseguirli. Concorso con l organo amministrativo nella ripartizione di utili o di acconti su utili non effettivamente conseguiti o destinati per legge a riserva, ovvero ripartizione di riserve, anche non costituite con utili, che non possono per legge essere distribuite. Concorso con l organo amministrativo nella riduzione del capitale sociale, o realizzazione di fusioni con altra società o realizzazioni di scissioni, in violazione delle disposizioni di legge a tutela dei creditori ed in pregiudizio degli stessi. Esposizione nelle comunicazioni alle Autorità di fatti materiali non rispondenti al vero o omesse informazioni dovute per legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società. Ostacolo in qualsiasi forma anche omettendo le comunicazioni dovute dell attività di vigilanza svolta dall Autorità. Sanziona chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare. NA Autorità per l energia elettrica NA Pagina 26 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

91 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii altro diritto reale o di godimento di beni mobili e immobili; - gestione dei conti correnti e dei rapporti bancari. Art. 648 bis C.P.: Riciclaggio Art. 648 ter C.P.: Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita Sanziona chi sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa. Sanziona chi, fuori dei casi di concorso nel reato e dei casi previsti dagli articoli 648 e 648 bis, impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto. ELEMENTI DI CONTROLLO A PRESIDIO: Codice Etico Procedure: Assegnazione beni aziendali Rapporti società di revisione Rapporti P.A. Gestione visite ispettive Ciclo attivo Acquisto no fuel Acquisto fuel Finanziamenti e contributi Risorse umane Sicurezza informatica e telematica Ricettazione e illecita concorrenza Riciclaggio Pagina 27 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

92 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Funzione: SICUREZZA ED AMBIENTE NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Rapporti con Pubblici ufficiali per la gestione degli adempimenti in materia di sicurezza ed ambiente Adempimenti in materia di sicurezza e salute del lavoro Gestione di verifiche e/o ispezioni da parte di soggetti pubblici per gli adempimenti riguardanti sicurezza ed ambiente Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Art. 589 co. 2 e art. 590 co. 3 C.P.: Omicidio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Violazione e/o inosservanza delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell igiene e della salute sul lavoro che abbiano cagionato lesioni gravi o gravissime o la morte di un qualsiasi soggetto presente presso i luoghi di lavoro della Società. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Provincia, Comune, Ministero Ambiente, ASL Tutela ambientale, VV.F.F., ARPACAL, ISPESEL, Regione Ass.to Ambiente, ecc. NA Provincia, Comune, Ministero Ambiente, ASL Tutela ambientale, VV.F.F., ARPACAL, ISPESEL, Regione Ass.to Ambiente, ecc. Pagina 28 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

93 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Gestione dei rapporti con soggetti pubblici per l ottenimento di autorizzazioni, licenze, concessioni, atti, provvedimenti e certificati per l esercizio delle attività aziendali Trasmissione di dati ai fini del bilancio come autonomo centro di costo Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Art. 635 quinquies C.P.: Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità Art. 491 bis C.P: Falsità in atti su documenti informatici Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Artt C.C.: False comunicazioni sociali Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Sanziona la condotta diretta a distruggere, danneggiare, rendere, in tutto o in parte inservibili, sistemi informatici o telematici di pubblica utilità op ad ostacolarne gravemente il funzionamento. Sanziona la condotta di chi commette falsità in atti in relazione ad un documento informatico pubblico o privato avente efficacia probatoria. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Predisposizione e trasmissione di comunicazioni sociali nelle quali sono esposti fatti materiali non rispondenti al vero o omesse informazioni dovute per legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, anche in concorso con altri. Ministero dell Interno, MISE, VV.F.F, Enti locali (Regione, Provincia, Comune), ecc. NA Pagina 29 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

94 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii 6. Rapporti con altre società Attività di supporto nella predisposizione di comunicazioni e/o informazioni dirette alle Autorità pubbliche di vigilanza (esempio: predisposizione documentazione) Rapporti con i fornitori di biomassa proveniente dalla c.d. filiera corta Art. 2635, 3 co., C.C.: Corruzione tra privati Art C.C.: (Concorso) Ostacolo all esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza Art. 640 bis C.P.: Truffa ai danni dello Stato Art. 316 ter c.p.p.: Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Promessa o dazione di denaro o altra utilità ad amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori che, a seguito della dazione o della promessa, per sé o per altri, compiono o omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionando nocumento alla società. Esposizione nelle comunicazioni alle Autorità di fatti materiali non rispondenti al vero o omesse informazioni dovute per legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società. Ostacolo in qualsiasi forma anche omettendo le comunicazioni dovute dell attività di vigilanza svolta dall Autorità. Sanzionano rispettivamente chi, con artifici o raggiri, induce lo Stato o un altro Ente pubblico a compiere una disposizione patrimoniale con ingiusto profitto di chi percepisce il vantaggio e danno dello Stato o dell Ente o chi, mediante l utilizzo o la presentazione di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sé o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni, comunque denominate, dallo Stato o da altri Enti Pubblici o dalle Comunità Europee. NA GSE, CCSE, GME Ministero delle Politiche Agricole, Altri Ministeri, GSE, Regione Calabria 9. Gestione degli acquisti e rapporti con i fornitori Reati ambientali ex art. 25 undecies D.lgs. 231/01: 9.1 art. 727 bis C.P 9.2 art. 733 bis C.P. Sanziona anche la distruzione di specie vegetali o selvatiche protette Sanziona la distruzione o il deterioramento di habitat all interno di un sito protetto. Pagina 30 di 39 Ministero dell Ambiente, Provincia di Crotone, N.O.E., A.S.P., Arpacal, N.I.S.A. Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

95 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii 9.3 art. 256 D.Lgs. 152/ art. 257 D.Lgs. 152/ Art. 258 D.Lgs. 152/ Artt. 259 e 260 D.Lgs. 152/ Art. 260 bis D.Lgs. 152/ Art. 137 D.Lgs. 152/06 Sanziona l attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti in mancanza delle prescritte autorizzazioni, iscrizioni o comunicazioni (1 comma); la realizzazione o gestione di una discarica non autorizzata (3 comma); l attività non consentita di miscelazione di rifiuti (5 comma). Sanziona l inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali o delle acque sotterranee con il superamento delle concentrazioni soglia di rischio in assenza di bonifica. Sanziona la violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari di identificazione rifiuti. Sanzionano rispettivamente il traffico illecito di rifiuti e le attività organizzate a tali fini. Sanziona la formazione di falsa documentazione o di dati falsi nel sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Sanziona gli scarichi di acque reflue industriali privi di autorizzazione o eccedenti i valori limite. ELEMENTI DI CONTROLLO A PRESIDIO: Codice Etico Procedure: Assegnazione beni aziendali Rapporti P.A. Gestione visite ispettive Gestione ciclo della biomassa e tracciabilità della provenienza Finanziamenti e contributi Pagina 31 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

96 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Risorse umane Sicurezza informatica e telematica Sicurezza e salute sui luoghi di lavoro Pagina 32 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

97 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Funzione: ACQUISTI FUEL NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Rapporti con la P.A. in occasione degli adempimenti relativi agli acquisti Fuel Gestione di verifiche e/o ispezioni da parte di soggetti pubblici Gestione dei rapporti con soggetti pubblici per l ottenimento di autorizzazioni, licenze, concessioni, atti, provvedimenti e certificati per l esercizio delle attività aziendali Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Artt C.P.: Corruzione (propria o impropria) Art. 319 quater C.P.: Induzione indebita a dare o promettere utilità Art. 322 C.P.: Istigazione alla corruzione Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Dazione o promessa di denaro o di altra utilità diretta ed indiretta, accettata o non accettata, anche in concorso con altri, per indurre il Soggetto pubblico al buon esito della procedura in concorso con altri. Dazione o promessa di denaro punita, in caso di concussione, anche nei confronti del concusso ai sensi dell'art. 319 quater c.p. introdotto dalla L. 190/12. Capitaneria di Porto, Servizio Fito sanitario nazionale e regionale, Dogane Dogana, Capitaneria di porto (ambito portuale), Autorità Portuale,Servizio Fito Sanitario Nazionale e regionale Capitaneria di porto, Autorità Portuale, Servizio Fito Sanitario Nazionale e regionale Pagina 33 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

98 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Trasmissione di dati ai fini del bilancio come autonomo centro di costo Gestione dei rapporti la società di revisione nell'esercizio dei poteri di controllo a loro conferiti dalla legge 6. Rapporti con altre società Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Artt C.C.: False comunicazioni sociali Art C.C.: Impedito controllo Art C.C.: (Concorso) Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni della società di revisione Art. 2635, 3 co., C.C.: Corruzione tra privati Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Predisposizione e trasmissione di comunicazioni sociali nelle quali sono esposti fatti materiali non rispondenti al vero o omesse informazioni dovute per legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, anche in concorso con altri. Impedimento o ostacolo, mediante occultamento di documenti o mediante altri idonei artifici, dello svolgimento delle attività di controllo o di revisione legalmente attribuite ai soci, ad altri organi sociali o alle società di revisione, quando ne derivi un danno ai soci. Concorso nell attestazione di falsità nelle relazioni o in altre comunicazioni redatte dai responsabili della revisione, ovvero nell occultamento di informazioni concernenti la situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società, ente o soggetto sottoposto a revisione in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari delle comunicazioni sulla predetta situazione, quando derivi a questi ultimi un danno patrimoniale. Promessa o dazione di denaro o altra utilità ad amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori che, a seguito della dazione o della promessa, per sé o per altri, compiono o omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionando NA NA NA Pagina 34 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

99 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii nocumento alla società. 7. Gestione rapporti con fornitori e imprese 8. Rapporti con i fornitori 9. Rapporti con i fornitori di biomassa proveniente dalla c.d. filiera corta Art. 513 bis C.P.: Illecita concorrenza con minaccia o violenza Art. 416 bis C.P.: Associazioni di stampo mafioso anche straniere. Reati aggravati ai sensi dell art. 7 L n. 203/1991 Art. 640 bis C.P.: Truffa ai danni dello Stato Art. 316 ter c.p.p.: Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Sanziona chi, nell'esercizio di un'attività commerciale, industriale o comunque produttiva, compie atti di concorrenza con violenza o minaccia. Sanziona la partecipazione, promozione, direzione e organizzazione di un associazione di tipo mafioso. Sanzionano rispettivamente chi, con artifici o raggiri, induce lo Stato o un altro Ente pubblico a compiere una disposizione patrimoniale con ingiusto profitto di chi percepisce il vantaggio e danno dello Stato o dell Ente o chi, mediante l utilizzo o la presentazione di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sé o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni, comunque denominate, dallo Stato o da altri Enti Pubblici o dalle Comunità Europee. NA NA Ministero delle Politiche Agricole, Altri Ministeri, GSE, Regione Calabria 10. Gestione degli acquisti e rapporti con i fornitori Reati ambientali ex art. 25 undecies D.lgs. 231/01: 10.1 art. 727 bis C.P 10.2 art. 733 bis C.P. Sanziona anche la distruzione di specie vegetali o selvatiche protette. Sanziona la distruzione o il deterioramento di habitat all interno di un sito protetto. Ministero dell Ambiente, Provincia di Crotone, N.O.E., A.S.P., Arpacal, N.I.S.A. Pagina 35 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

100 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii 10.3 art. 256 D.Lgs. 152/ art. 257 D.Lgs. 152/ Art. 258 D.Lgs. 152/ Artt. 259 e 260 D.Lgs. 152/ Art. 260 bis D.Lgs. 152/ Art. 279 D.Lgs. 152/06 Sanziona l attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti in mancanza delle prescritte autorizzazioni, iscrizioni o comunicazioni (1 comma); la realizzazione o gestione di una discarica non autorizzata (3 comma); l attività non consentita di miscelazione di rifiuti (5 comma). Sanziona l inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali o delle acque sotterranee con il superamento delle concentrazioni soglia di rischio in assenza di bonifica. Sanziona la violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari di identificazione rifiuti. Sanzionano rispettivamente il traffico illecito di rifiuti e le attività organizzate a tali fini. Sanziona la formazione di falsa documentazione o di dati falsi nel sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Sanziona il superamento dei valori limite previsti per le emissioni in atmosfera. ELEMENTI DI CONTROLLO A PRESIDIO: Codice Etico Procedure: Assegnazione beni aziendali Rapporti P.A. Gestione visite ispettive Gestione del ciclo della biomassa e tracciabilità della sua provenienza Sicurezza informatica e telematica Pagina 36 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

101 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Sicurezza e salute sui luoghi di lavoro Infiltrazioni mafiose Pagina 37 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

102 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO Funzione: INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii 1. Gestione e utilizzo del sistema informatico e telematico. Attività di produzione, utilizzo, diffusione di dati e programmi informatici e telematici. Gestione del sistema di rilevazione, registrazione, custodia, trasmissione dei dati relativi alle emissioni in atmosfera delle centrali (c.d. SME) Art. 615 ter C.P.: Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Art. 615 quinquies C.P: Diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico Art. 617 quater C.P.: Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche Art. 617 quinquies C.P.: Installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire od interrompere comunicazioni informatiche o telematiche Art. 635 ter C.P.: Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Sanziona la condotta di chi si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo. Sanziona la condotta di chi, allo scopo di danneggiare illecitamente un sistema informatico o telematico, le informazioni, i dati o i programmi in esso contenuti o ad esso pertinenti ovvero di favorire l'interruzione, totale o parziale, o l'alterazione del suo funzionamento, si procura, produce, riproduce, importa, diffonde, comunica, consegna o, comunque, mette a disposizione di altri apparecchiature, dispositivi o programmi informatici. Sanziona la condotta di chi fraudolentemente intercetta comunicazioni relative ad un sistema informatico o telematico o intercorrenti tra più sistemi, ovvero le impedisce o le interrompe e di chi rivela, mediante qualsiasi mezzo di informazione al pubblico, in tutto o in parte, il contenuto delle comunicazioni sopra indicate. Sanziona la condotta di chi installa apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere comunicazioni relative ad un sistema informatico o telematico ovvero intercorrenti tra più sistemi Sanziona la condotta diretta a distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o ad essi pertinenti, o comunque di pubblica utilità. Provincia di Crotone, Regione Calabria, Comune di Crotone e Comune di Strongoli, ARPACAL Pagina 38 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

103 MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NNoo... AAt tti iivvi iit tàà aa rri iisscchhi iioo RReeaa too t Mooddaal lli iit tàà EEnnt ti ii ddeel lll llaa PP...AA. ccooi iinnvvool llt ti ii Art. 635 quinquies C.P.: Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità Sanziona la condotta diretta a distruggere, danneggiare, rendere, in tutto o in parte inservibili, sistemi informatici o telematici di pubblica utilità op ad ostacolarne gravemente il funzionamento. ELEMENTI DI CONTROLLO A PRESIDIO: Codice Etico Procedure: Assegnazione beni aziendali Gestione del ciclo della biomassa e tracciabilità della provenienza Sicurezza informatica e telematica Pagina 39 di 39 Doc.: D392 Rev. 02 del 27/11/2013

104 MAPPATURA ATTIVITÀ STRUMENTALI Allegato n. 2_2 Pagina 1 di 3 Doc.: D393 Rev. 01 del 30/05/2012

105 MAPPATURA ATTIVITÀ STRUMENTALI No. Attività strumentali Reato associabile Modalità Funzioni Selezione ed assunzione di personale Conferimento di incarichi e consulenze Spese di trasferta e rimborsi spese 4. Spese di rappresentanza 5. Approvvigionamenti di beni e servizi 6. Fatturazioni attive 7. Omaggi /Donazioni 8. Sponsorizzazioni 9. Tesoreria 10. Riconoscimento di bonus ed incentivi Modalità di realizzazione del reato di Corruzione/Istigazione alla corruzione Realizzazione di provviste ad esempio per il reato di Corruzione/Istigazione alla corruzione o False comunicazioni sociali Realizzazione di provviste ad esempio per il reato di Corruzione/Istigazione alla corruzione o False comunicazioni sociali Realizzazione di provviste ad esempio per il reato di Corruzione/Istigazione alla corruzione o False comunicazioni sociali Realizzazione di provviste ad esempio per il reato di Corruzione/Istigazione alla corruzione o False comunicazioni sociali Realizzazione di provviste ad esempio per il reato di Corruzione/Istigazione alla corruzione Realizzazione di provviste ad esempio per il reato di Corruzione/Istigazione alla corruzione o False comunicazioni sociali Realizzazione di provviste ad esempio per il reato di Corruzione/Istigazione alla corruzione o False comunicazioni sociali Realizzazione di provviste ad esempio per il reato di Corruzione/Istigazione alla corruzione o False comunicazioni sociali Realizzazione di provviste ad esempio per il reato di Corruzione/Istigazione alla corruzione o False comunicazioni sociali Assunzione o promessa di assunzione di persona legata al pubblico ufficiale o all incaricato di pubblico servizio da qualsiasi tipo di rapporto; Assunzione fittizia di persone al fine di giustificare l utilizzo di denaro per fini illeciti Conferimento di incarichi e consulenze in realtà inesistenti o per importo superiore a quello reale Registrazione di spese di trasferta inesistenti o in misura superiore a quella reale ovvero Registrazione di rimborsi spese non reali o in misura superiore a quella reale Registrazione di spese di rappresentanza inesistenti o in misura superiore a quella reale Registrazione di fatture relative all acquisto di beni o servizi per importi superiori a quello reale o per operazioni inesistenti Emissione di fatture per importi inferiori al corrispettivo reale Dazione di omaggi e/o donazioni a Pubblico Ufficiale, incaricato di pubblico servizio o a persona da questi designata non di modico valore o non giustificati da consuetudine Sottoscrizione di contratti di sponsorizzazione in realtà inesistenti o per importo superiore a quello reale Pagamenti illecite o non correttamente contabilizzati Riconoscimento di bonus ed incentivi inesistenti o per un importo superiore a quello reale Direttore generale Tutte le funzioni Direttore generale Tutte le funzioni Direttore generale Tutte le funzioni Direttore Generale Risorse umane Amministrazione Direttore Generale Acquisti no fuel Sevizi tecnici Acquisti fuel Amministrazione Direttore generale Tutte le funzioni Direttore Generale Amministrazione Direttore Generale Amministrazione Direttore generale Tutte le funzioni Pagina 2 di 3 Doc.: D393 Rev. 01 del 30/05/2012

106 MAPPATURA ATTIVITÀ STRUMENTALI ELEMENTI DI CONTROLLO A PRESIDIO: Codice Etico Procedure: Omaggi, Donazioni e Sponsorizzazioni Utilizzo di beni aziendali Ciclo attivo Acquisto no fuel Gestione ciclo biomassa e tracciabilità della provenienza Risorse umane Pagina 3 di 3 Doc.: D393 Rev. 01 del 30/05/2012

107 MAPPATURA REATO TRANSNAZIONALE Allegato n. 2_3 Pagina 1 di 4 Doc.: D660 Rev. 00 del 23/11/2011

108 MAPPATURA REATO TRANSNAZIONALE REATO TRASNAZIONALE ex L. 16 marzo 2006 n. 146 Secondo quanto disposto dall art. 3 della L.146/2006, per reato transnazionale si intende il reato punito con la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni, qualora sia coinvolto un gruppo criminale organizzato, nonché: a) sia commesso in più di uno Stato; b) ovvero sia commesso in uno Stato, ma una parte sostanziale della sua preparazione, pianificazione, direzione o controllo avvenga in un altro Stato; c) ovvero sia commesso in uno Stato, ma in esso sia implicato un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato; d) ovvero sia commesso in uno Stato ma abbia effetti sostanziali in un altro Stato. NO. 1. ATTIVITÀ SENSIBILE Rapporti con fornitori e consulenti esteri 2. Rapporti con clienti esteri 3. Attività infragruppo Esempi: Acquisto di beni e servizi infragruppo Transfer price Cost sharing FUNZIONI COINVOLTE Tutte le funzioni Amministrazione REATO ASSOCIABILE Art. 416 C.P.: Associazione per delinquere Art. 416 bis C.P.: Associazione di tipo mafioso Art. 416 C.P.: Associazione per delinquere Art. 416 bis C.P.: Associazione di tipo mafioso Art. 416 C.P.: Associazione per delinquere Art. 416 bis C.P.: Associazione di tipo mafioso MODALITA DI REALIZZAZIONE DEL REATO Associazione con più persone al fine di commettere più delitti (di medesima o diversa specie e natura), anche attraverso: - vincolo associativo tendenzialmente permanente o comunque stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente programmati; - indeterminatezza del programma criminoso; - struttura organizzativa, seppur minima, ma idonea ed adeguata alla realizzazione delle finalità criminose. Associazione con più persone al fine di commettere più delitti (di medesima o diversa specie e natura), anche attraverso: - vincolo associativo tendenzialmente permanente o comunque stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente programmati; - indeterminatezza del programma criminoso; - struttura organizzativa, seppur minima, ma idonea ed adeguata alla realizzazione delle finalità criminose. Associazione con più persone al fine di commettere più delitti (di medesima o diversa specie e natura), anche attraverso: - vincolo associativo tendenzialmente permanente o comunque stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente programmati; - indeterminatezza del programma criminoso; - struttura organizzativa, seppur minima, ma idonea ed adeguata alla realizzazione delle finalità criminose. Pagina 2 di 4 Doc.: D660 Rev. 00 del 23/11/2011

109 MAPPATURA REATO TRANSNAZIONALE NO ATTIVITÀ SENSIBILE Gestione contenzioso transnazionale Assunzione e gestione del personale di provenienza comunitaria FUNZIONI COINVOLTE Risorse Umane Produzione Risorse Umane REATO ASSOCIABILE Art. 377 C.P.: Intralcio alla giustizia Art. 377 bis C.P.: Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria Art. 416 C.P.: Associazione per delinquere Art. 416 bis C.P.: Associazione di tipo mafioso Art. 378 C.P.: Favoreggiamento personale Art. 416 C.P.: Associazione per delinquere Art. 416 bis C.P.: Associazione di tipo mafioso Art. 12 D. Lgs. 286/98: Disposizioni contro l immigrazione clandestina MODALITA DI REALIZZAZIONE DEL REATO Offerta o promessa di denaro o altra utilità alla persona chiamata a rendere dichiarazioni davanti all autorità giudiziaria ovvero alla persona richiesta di rilasciare dichiarazioni al difensore nel corso dell attività investigativa o di persona chiamata a svolgere attività di perito, consulente tecnico o interprete per indurla a commettere i reati previsti dagli artt. 371 bis, 371 ter, 372 e 373, anche qualora la promessa non sia accettata. Violenza o minaccia o offerta o promessa di denaro, sulla persona chiamata a rendere dichiarazioni davanti all autorità giudiziaria, al fine di indurla a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci. Associazione con più persone al fine di commettere più delitti (di medesima o diversa specie e natura), anche attraverso: - vincolo associativo tendenzialmente permanente o comunque stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente programmati; - indeterminatezza del programma criminoso; - struttura organizzativa, seppur minima, ma idonea ed adeguata alla realizzazione delle finalità criminose. Aiutare taluno ad eludere le investigazioni dell Autorità. Sottrazione di taluno alle ricerche dell Autorità. Mancata comunicazione o comunicazione mendace all Autorità procedente di informazioni e dati richiesti dalla stessa. Associazione con più persone al fine di commettere più delitti (di medesima o diversa specie e natura), anche attraverso: - vincolo associativo tendenzialmente permanente o comunque stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente programmati; - indeterminatezza del programma criminoso; - struttura organizzativa, seppur minima, ma idonea ed adeguata alla realizzazione delle finalità criminose. Compimento di atti diretti a procurare l ingresso o la permanenza illegale di una o più persone nel territorio dello Stato italiano e/o di uno Stato estero in violazione delle disposizioni normative, anche al fine di reclutare persone da destinare alla prostituzione o comunque allo sfruttamento sessuale ovvero l ingresso di minori da impiegare in attività illecite al fine di favorirne lo sfruttamento. Procurare l ingresso illegale in altro Stato del quale la persona non è cittadina o non ha titolo di residenza permanente. Pagina 3 di 4 Doc.: D660 Rev. 00 del 23/11/2011

110 MAPPATURA REATO TRANSNAZIONALE Elementi di controllo a presidio: Codice Etico Procedure: Risorse umane Utilizzo beni aziendali Acquisti Fuel Acquisti no Fuel Ciclo Attivo Infiltrazioni mafiose Dichiarazioni all'autorità giudiziaria Pagina 4 di 4 Doc.: D660 Rev. 00 del 23/11/2011

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112 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 2/25 SOGGETTI Amministratori Direttore Generale (DIG) Delegato di Funzioni in materia ambientale (DFA) Responsabile Acquisti Fuel (AFU) Assicurazione Qualità Fuel (AQF) Responsabile del Servizio Sicurezza, Salute, Ambiente e Qualità (SSAQ) Direzione di Stabilimento e Responsabile Produzione Generale (PRG) Responsabile Legale (LEG) Responsabile Esercizio (RES) Responsabile Gestione del Rischio (SEC) Responsabile Contabilità (RCO) Agronomo Esterno (AGR) Responsabile dei Sevizi Generali (RSG) Operatori di Controllo Qualità Biomassa (OCQ) Tutti PRECETTI Reati di cui all'art. 25-undecies D.Lgs. n. 231/01 introdotto dall'art. 2 D.Lgs. 12/2011 Reati contro il patrimonio (art. 640 bis c.p.; art. 316 ter c.p.) PREMESSA Biomasse Crotone S.p.A. è in possesso dell Autorizzazione Integrata Ambientale emessa dalla Regione Calabria - Dipartimento Politiche dell Ambiente; tale autorizzazione è stata concessa con DDG n del in favore di Biomasse Italia S.p.A.. A seguito della scissione realizzata con effetto dal , l AIA è stata volturata in favore di Biomasse Crotone S.p.A. con DDG n 6497 del Le pertinenti prescrizioni fanno parte integrante del presente documento e vengono riportate in coda al presente. Unitamente alla presente procedura vengono inoltre allegate ulteriori prescrizioni eventualmente contenute nei manuali di qualità e i protocolli di integrità con la Prefettura. Con Decreto n del , la Regione Calabria Settore delle Politiche Energetiche ha rilasciato l Autorizzazione Unica al progetto di rifacimento parziale e l esercizio dell impianto di produzione energia elettrica da fonte rinnovabile (biomassa) della potenza pari a 27MWe netti. Anche questa, come per l AIA, è stata successivamente volturata in favore di Biomasse Crotone con DDG n del I combustibili autorizzati al recupero energetico dall Autorizzazione Integrata Ambientale di cui è in possesso Biomasse Crotone S.p.A. sono sia le biomasse combustibili che le biomasse rifiuti. Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

113 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 3/25 Tuttavia, la Società ha scelto di impiegare, al fine di produrre energia, esclusivamente biomasse combustibili di cui è disponibile apposito elenco (D704) corredato da indicazioni normative in ordine alla natura di combustibile. Posto che Biomasse Crotone S.p.A. ha in vigore un contratto di fornitura pluriennale di biomassa combustibile (allegato 1) con Biomasse Italia S.p.A., società che con effetto dal si è scissa dando vita a Biomasse Crotone S.p.A., tutte le attività previste dalla presente procedura che sono di dominio di AFU saranno eseguite da Biomasse Italia S.p.A. in ossequio al contratto pluriennale di fornitura di servizi (allegato 2) in essere tra le due società. PRINCIPI FONDAMENTALI E NORME DI COMPORTAMENTO ETICHE Gli acquisti fuel devono corrispondere ad effettive esigenze di business ed essere adeguatamente autorizzati. I Dipendenti, al di fuori dell ufficio Acquisti Fuel, non sono autorizzati a contattare direttamente i fornitori e discutere di aspetti commerciali, allo scopo di impegnare l Azienda, tranne nei casi previsti in questa procedura. l Azienda non si assume la responsabilità per acquisti o impegni fatti da Dipendenti non autorizzati. Nessun dipendente è autorizzato a rivelare a fornitori, attivi o potenziali, informazioni/notizie che possano privilegiarli rispetto ad altri nella successiva fase di selezione e trattativa, come ad esempio preferenze tecniche, operative e commerciali. Le materie prime/fuel richieste ai fornitori non possono essere ricevute, se non dopo la formale approvazione del contratto di acquisto (CA), in base ai poteri di firma in vigore. Questo presuppone l espletamento di tutte le fasi preliminari necessarie, quali, ad esempio, l approvazione di spesa o la scelta del fornitore. Eventuali fatture ricevute, non coperte da CA, devono essere considerate eccezioni, giustificate da motivi di emergenza e comunque non saranno messe in pagamento se non previa regolarizzazione ovvero coperte da un chiaro giustificativo autorizzato dal diretto Responsabile di Funzione. L Azienda s impegna ad adottare un approccio rigorosamente professionale ed etico in linea con i principi contenuti nel Codice Etico 231 nel pieno rispetto delle leggi in vigore e delle policy aziendali. Gli acquisti di materie prime/fuel sono ispirati a criteri di massima eticità e devono essere effettuati in modo tale da assicurare la scelta dei fornitori secondo criteri oggettivi e documentabili, nella migliore configurazione possibile di costo, qualità e tempo. Il personale incaricato a trattare con i fornitori dovrà: - trasmettere e far capire a tutti i fornitori, con le parole e le azioni, gli elevati standard qualitativi e le aspettative dell Azienda; - garantire una adeguata attività selettiva fra diversi offerenti e di obiettiva comparazione delle offerte, sulla base di criteri oggettivi e documentabili; Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

114 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 4/25 - evitare situazioni che possano compromettere l obiettività nella scelta del fornitore: ad es. conflitti di interessi, omaggi, donazioni e sponsorizzazioni (vedi protocollo Omaggi, sponsorizzazioni, liberalità e comodati d uso); - prevedere, nei modi stabiliti dal presente documento, specifiche clausole contrattuali che vincolino i fornitori dell Azienda e chiunque agisca in nome e per conto della stessa all osservanza dei principi etico-comportamentali adottati dall Azienda; - salvaguardare il rispetto della privacy e le informazioni aziendali riservate; - adottare idonei dispositivi contrattuali, adeguatamente formalizzati ed autorizzati dal LEG, nelle ipotesi di fattispecie contrattuali particolari o di redazione/modifiche sostanziali alle condizioni formali di acquisto; - adottare e mantenere formule contrattuali che garantiscano tutela e sicurezza dell ambiente, oltre che il rispetto della privacy; - informare, se richiesto, quelli che hanno presentato offerte dell eventuale esito negativo, fornendo ove necessario motivazioni a supporto; - contribuire ad assicurare la tracciabilità, rendicontazione e documentabilità dell intero processo di acquisto di materie prime/fuel. È fatto divieto a qualunque soggetto coinvolto, direttamente o indirettamente, nella gestione degli acquisti della Società di dare o promettere denaro o altre utilità non dovute agli amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori di altre società affinché, a seguito della dazione o della promessa, per sé o per altri, compiano o omettano atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionando nocumento alla società di appartenenza. Qualora la società intenda attribuire una consulenza o effettuare un acquisto da un soggetto che rivesta il ruolo di amministratore, direttore generale, dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, sindaco e liquidatore di altra società con la quale già intercorrano rapporti di fornitura di beni o servizi, la lettera di incarico, il contratto o l'ordine dovranno essere sottoscritti, oltre che da DIG, anche dal Presidente e dall Amministratore Delegato, a prescindere dai poteri di spesa di ciascuno singolarmente o congiuntamente. COMPORTAMENTO La Società si è dotata ed applica una procedura complessa per gestire la propria attività industriale - dall'acquisto delle biomasse sino al trattamento dei rifiuti derivati dalla combustione - nelle sue diverse fasi. Tale complesso di fasi è definito "ciclo della biomassa" e si articola nelle seguenti specifiche attività: 1. individuazione dei "nuovi potenziali fornitori"; 2. valutazione e qualifica dei "nuovi potenziali fornitori" (e rivalutazione dei fornitori qualificati); 3. raccolta di offerte di biomassa, loro valutazione ed eventuale accettazione; 4. conclusione dei contratti di acquisto della biomassa; 5. abilitazione fornitura e monitoraggio unilaterale prime forniture rappresentative; Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

115 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 5/25 6. stoccaggio della biomassa nel Parco legno, conseguente movimentazione e impiego; controllo degli aspetti ambientali: gestione polveri e odori; 7. monitoraggio continuo e valutazione periodica dei fornitori e delle forniture; ispezioni presso i fornitori; 8. gestione delle acque reflue civili e industriali; 9. combustione della biomassa - controlli; 10. controllo in continuo delle emissioni in atmosfera; 11. gestione dei rifiuti prodotti a seguito della movimentazione e combustione della biomassa; controlli. Il soggetto incaricato di sovraintendere alla corretta gestione degli aspetti ambientali inerenti la gestione del ciclo della biomassa è il DFA eventualmente incaricato dal Datore di Lavoro e/o dal Legale Rappresentante. FASE 1 - INDIVIDUAZIONE DEI NUOVI POTENZIALI FORNITORI 1 L individuazione dei nuovi fornitori viene eseguita da AFU e avviene a seguito di apposita ricerca di mercato, svolta in ragione delle necessità di approvvigionamento di biomassa nel breve e nel medio periodo discusse con DIG, ovvero del ricevimento di offerte di fornitura. Tanto nel primo quanto nel secondo caso, se AFU ritiene, sulla scorta di una prima sommaria valutazione che tiene conto soprattutto della disponibilità di prodotto, del preventivo controllo visivo su un campione di biomassa oggetto della potenziale nuova fornitura e delle referenze commerciali, che esistano le condizioni per verificare l adeguatezza di un determinato fornitore, avvia, rispetto ad esso, il processo di Valutazione e qualifica dei nuovi potenziali fornitori. FASE 2 VALUTAZIONE E QUALIFICA DEI "NUOVI POTENZIALI FORNITORI" (E RIVALUTAZIONE DEI FORNITORI QUALIFICATI) La fase di Valutazione e qualifica dei nuovi potenziali fornitori consta di due distinte classi di attività, anche contemporanee, presiedute entrambe da AFU, che realizzano un intenso contraddittorio sia cartolare che tecnico - fra la Società ed il potenziale fornitore. La prima classe di attività propedeutica alla (eventuale) qualifica consiste nella verifica dei requisiti tecnico professionali del potenziale fornitore attraverso la richiesta e la successiva consultazione e valutazione di documenti e atti. Essa è definita indagine documentale. La seconda classe di attività consiste nella verifica del prodotto tramite indagini chimico-fisiche e fitosanitarie da parte di laboratorio accreditato, su un campione rappresentativo della biomassa oggetto della potenziale nuova fornitura. Essa è definita indagine qualitativa. 1 S intendono per Fornitori anche i sub fornitori o comunque chiunque partecipi alla filiera di approvvigionamento della biomassa. Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

116 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 6/25 1. L indagine documentale ha inizio con la richiesta, da parte di AFU, delle seguenti tipologie di documenti: - documenti obbligatori ai sensi dell Allegato XVII al D. Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza); - documenti necessari alla conoscenza dell origine e della provenienza delle biomasse, ai fini della tracciabilità del combustibile; - documenti specifici, di cui alcuni in busta chiusa, necessari per le valutazioni di SEC. Nello specifico AFU richiede e acquisisce: - dichiarazione conforme al format D757 (Dichiarazione sostitutiva) con il quale il legale rappresentante del fornitore autocertifica che la società non è destinataria di provvedimenti di sequestro, di confisca, di sospensione o interdittivi dell'attività ai sensi del codice di procedura penale, del D.Lgs. 159/11, del D.Lgs. 231/01 e delle altre norme che li contemplano, che il legale rappresentante, gli eventuali consiglieri d'amministrazione, il direttore e i soci non sono destinatari di misure di prevenzione personali o di altre misure di prevenzione patrimoniali previste dal D.Lgs. 159/11 né rivestono la qualità di imputati in procedimenti penali per reati contemplati dal D.Lgs. 231/01 o per i reati di cui all'art. 51, coma 3 bis, c.p.p.; nella medesima dichiarazione il fornitore si impegna a trasmettere alla Società, in caso di fatti sopravvenuti, nuova comunicazione contenente le informazioni aggiornate circa le situazioni indicate; - autocertificazione dello stato di famiglia di tutti i soggetti citati nella visura della C.C.I.A.A., a seconda della tipologia di Società, in ottemperanza all art. 85 D.Lgs. 159/2011, come modificato dall art. 2 D.Lgs. 218/2012; - certificato del casellario giudiziale del legale rappresentante p.t., in caso di società anche dei soci e, se dotata di un consiglio d amministrazione, di tutti i consiglieri; tale documentazione dovrà essere inviata da fornitore in busta chiusa all attenzione di SEC; - certificato dei carichi pendenti del legale rappresentante p.t., in caso di società anche dei soci e, se dotata di un consiglio d amministrazione, di tutti i consiglieri; tale documentazione dovrà essere inviata da fornitore in busta chiusa all attenzione di SEC; - iscrizione alla Camera di Commercio, Industria ed Artigianato con oggetto sociale inerente alla tipologia dell appalto; - autorizzazioni allo svolgimento dell attività di taglio boschivo o di raccolta o di gestione e trattamento, in accordo con la vigente normativa, delle biomasse; - nel caso di biomassa proveniente "da filiera corta", e cioè di biomassa prodotta entro il raggio di 70 km dall'impianto di produzione dell'energia elettrica (misurato come la distanza in linea d'aria che intercorre tra l'impianto di produzione dell'energia elettrica e i confini amministrativi del comune in cui ricade il luogo di produzione della biomassa), e/o da intese di filiera, e cioè prodotta nell ambito di intese di filiera o contratti quadro di cui agli articoli 9 e 10 del decreto legislativo n. 102 del 2005, di cui al Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali , documentazione idonea attestante tale provenienza e, qualora il concessionario sia diverso dal proprietario dell'area, il contratto o i contratti in vigore con il proprietario o con i proprietari dell area o delle aree oggetto della concessione di taglio (in caso di boschi); - nel caso di biomassa proveniente "da filiera corta" e/o da intese di filiera, in ogni caso i documenti previsti dall'allegato 1 al Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali , ivi inclusi quelli concernenti la gestione del bosco; Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

117 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 7/25 - nel caso di biomassa proveniente "da filiera corta" e/o da intese di filiera, dichiarazione della quantità massima producibile per ogni singola particella catastale; - documento di valutazione dei rischi di cui all articolo 17, comma 1, lettera a) D.Lgs. 81/2008; - documento unico di regolarità contributiva (D.U.R.C.) di cui al D.M ; - Documento D563 Verifica dei requisiti tecnico professionali compilato in tutte le sue parti. 2. L indagine qualitativa, coordinata da AFU in collaborazione con SSAQ, DFA e AQF, consiste nella verifica, da parte di un laboratorio accreditato, delle caratteristiche chimico fisiche di uno o più campioni rappresentativi della biomassa oggetto della potenziale nuova fornitura prelevati, nel corso di un sopralluogo effettuato da parte di un soggetto terzo accreditato, individuato da AFU d accordo con DIG e SEC, presso il potenziale fornitore. Il sopralluogo, qualora il potenziale fornitore sia un sansificio o una segheria, consiste anche nell acquisizione di notizie del relativo processo produttivo tramite sopralluogo di due diversi responsabili, tra quelli prima citati, o tramite Ente terzo accreditato. Le analisi - disposte ed eseguite con il duplice scopo di indagare le caratteristiche energetiche e merceologiche delle biomasse, al fine di verificarne la compatibilità con le autorizzazioni in possesso della Società e con le specifiche individuate relativamente alle proprietà prestazionali ai fini energetici e di combustione sono tutte quelle che seguono: 1. analisi dei parametri inclusi nelle Specifiche Qualitative del committente 2. analisi di Diossine, Furani e Idrocarburi 3. analisi sui metalli pesanti 4. esame entomologico/ fitosanitario 5. nel caso della Sansa esausta, analisi di conformità in ottemperanza alla seguente tabella: Caratteristica Unità Valori minimi / massimi Metodi di analisi Ceneri % (m/m) 4% ASTM D Umidità % (m/m) 15% ASTM D N-esano mg/kg 30 UNI Solventi organici clorurati Assenti * Potere calorifico inferiore MJ/kg 15,700 ASTM D (*) Nel certificato di analisi deve essere indicato il metodo impiegato per la rilevazione dei solventi organici clorurati. Nel corso dell'indagine documentale e di quella analitica, SEC svolge ulteriori verifiche consultando gli archivi disponibili (ad es. di giornali e periodici, anche locali) e consultando altri soggetti in grado di fornire referenze sul potenziale fornitore e sui suoi soci e amministratori in caso di società in ordine all estraneità ad ambienti illegali o a contesti infiltrati dalla criminalità organizzata. Solo in caso di esito negativo di tali ulteriori acquisizioni, SEC redige una relazione, anche in forma di , con la quale formula il proprio parere negativo sull adeguatezza del fornitore rispetto agli elevati standard di Biomasse Italia S.p.A. di cui al protocollo di legalità concluso con la Prefettura di Crotone. La verifica dell indagine qualitativa è di specifica competenza di SSAQ, AFU, DFA e AQF i quali devono esaminare i risultati delle analisi di laboratorio effettuate sul campione rappresentativo della nuova potenziale fornitura. Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

118 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 8/25 La verifica dell indagine documentale è di pertinenza di SSAQ in riferimento al DVR e al Documento D563, di SEC in riferimento al certificato del casellario giudiziale, al certificato dei carichi pendenti e all autocertificazione sullo stato di famiglia e di AFU e LEG in riferimento a C.C.I.A.A., D.U.R.C. e dichiarazione di non essere destinatario di provvedimenti di sequestro, confisca, di sospensione o interdittivi dell'attività ai sensi del codice di procedura penale, del D.Lgs. 159/11, del D.Lgs. 231/01 e delle altre norme che li contemplano. Il fornitore risulterà qualificato se i documenti prodotti e i risultati delle indagini chimico-fisiche saranno favorevolmente valutati da una commissione composta da AFU, SEC, DIG, LEG e SSAQ. La commissione procederà alla valutazione anche a mezzo scambio di tra i propri componenti. Se AFU entro cinque giorni lavorativi dall invio della di qualifica non riceverà valutazioni negative dagli altri componenti né da SEC a relazione sulla eventuale non conformità agli standard di legalità adottati dal potenziale fornitore, questo lo si riterrà qualificato. Fa eccezione SSAQ, nel qual caso, una volta trascorsi i suddetti cinque giorni, la decisione passa di competenza a DFA, il quale, a sua volta, ha tre giorni lavorativi per dare un parere; qualora dovessero trascorrere anche i suddetti tre giorni senza aver avuto responso, la decisione finale verrà presa da DIG entro due giorni lavorativi. A conclusione del processo, AFU invierà ai componenti della commissione, a mezzo , il verbale di qualifica del fornitore che riepiloga e ratifica l avvenuta qualifica. Ai fini dell adozione del provvedimento di qualifica (sez. 5 - D112), è richiesta l unanimità dei componenti della commissione citata. Di tale processo di valutazione è redatto apposito verbale sotto forma di approvazione della Scheda di valutazione del fornitore (D112). Il provvedimento di qualifica richiama il verbale della commissione che ha espresso all unanimità il giudizio favorevole ed è sottoscritto anche da DIG. Il fornitore qualificato è inserito, tramite tale provvedimento di qualifica, nella white list fuel (D113) dei fornitori qualificati. Il fornitore rispetto al quale la riunione per l'adozione del provvedimento di qualifica ha avuto esito negativo non può, invece, proporsi per una nuova qualifica prima di sei mesi dalla conclusione del processo. Il provvedimento di qualifica, contenente il giudizio positivo sul fornitore, costituisce in parte la Scheda di valutazione e rivalutazione del fornitore (D112), che a sua volta contiene una sintesi delle notizie raccolte nel corso del processo di qualifica e, nel caso di fornitore di biomassa anche da filiera corta e/o da intese di filiera, una specifica indicazione di tale condizione. La Scheda è inserita nel Fascicolo del fornitore (D111), nel quale sono custoditi tutti i documenti acquisiti, i risultati delle analisi effettuate, le relazioni effettuate e, in generale, tutte le informazioni raccolte nel corso del processo di qualifica. Il contratto di fornitura dovrà, altresì, comprendere l impegno del fornitore qualificato di comunicare ogni variazione della situazione rappresentata e giudicata dalla Società in fase di qualifica e la possibilità che la Società faccia valere una clausola risolutiva espressa in caso di violazione di tale obbligo. Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

119 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 9/25 AFU avvia verifiche periodiche, con cadenza almeno biennale, circa la permanenza in capo al fornitore dei requisiti che hanno determinato la qualifica del fornitore con le medesime modalità prescritte relativamente al processo di qualifica originario. Tali verifiche periodiche sono qualificate "ordinarie". AFU, in ragione di particolari evenienze o necessità ha la facoltà di avviare, in qualunque momento, direttamente o su impulso dei Responsabili di altre Funzione, verifiche "straordinarie" circa la permanenza in capo al fornitore dei requisiti che hanno determinato la qualifica. Il risultato della verifica è annotato nel documento denominato Scheda di rivalutazione del fornitore qualificato (D112), che AFU inserisce nel fascicolo del fornitore. La verifica "ordinaria" o "straordinaria" di AFU circa la permanenza, in capo al fornitore, dei requisiti che hanno determinato la qualifica è comunque validamente sostituita - sotto il solo profilo della conferma della qualità del prodotto fornito rispetto ai parametri autorizzativi e produttivi della Società - da due risultati soddisfacenti consecutivi dei controlli analitici svolti, a seguito dell eventuale conclusione del contratto di fornitura, nel corso dell esecuzione a regime del contratto stesso (v. oltre). Qualora la verifica "ordinaria" o "straordinaria" dia esito negativo, AFU forma un documento (D706) con il quale esclude il fornitore dalla "white list fuel" e lo inserisce nella "black list fuel". Il fornitore inserito nella "black list fuel" può chiedere di avviare un nuovo processo di qualifica. Nel caso di fornitori attinti da interdittiva antimafia gli elementi nuovi potranno essere rappresentati solo ed esclusivamente da provvedimenti dell Autorità Giudiziaria e/o della Prefettura che ha emesso il provvedimento ostativo. FASE 3 RACCOLTA DELLE OFFERTE DI BIOMASSE, LORO VALUTAZIONE ED EVENTUALE ACCETTAZIONE Quando occorre iniziare un processo di approvvigionamento di biomassa, AFU emette o valuta le cosiddette richieste d offerta fuel di possibili fornitori qualificati secondo la procedura descritta nel paragrafo che precede. AFU allega alle richieste le specifiche tecniche della biomassa richiesta. AFU privilegia l'acquisto delle biomasse meno polverose in modo da mitigare la diffusione delle polveri all'interno dell'area di proprietà della Società e all'esterno. AFU raccoglie le offerte pervenute e riassume quelle ritenute economicamente interessanti e quantitativamente appropriate in un documento denominato fuel form (nella versione proposal D118). La valutazione delle offerte avviene tenendo conto anche dei parametri economici del budget fissati dalla Società e dei prezzi di mercato. Nel caso in cui l offerta risulti accettabile, la necessità di approvvigionamento sia ancora attuale e il processo di qualifica descritto nel paragrafo che precede non sia terminato da più di due anni, e dopo aver verificato la sussistenza di adeguati presupposti in virtù dei quali - nel caso di biomassa Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

120 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 10/25 proveniente "da filiera corta" e/o da intese di filiera - le quantità di biomassa offerte sono compatibili con la relativa capacità produttiva massima disponibile ed a cui sono allegati tutti i documenti probanti, AFU l approva e dà atto della soddisfazione di tutte tali condizioni nel documento denominato fuel form (D118). Prima che avvenga la stipula del contratto, AFU invia al fornitore prescelto i documenti, le notizie e le informazioni previste dal D.Lgs. 81/2008: - Allegato del DVR: D308 Dispensa Informativa sulla Sicurezza sul Lavoro, Igiene e Tutela Ambientale; - Allegato del DVR: D349 Piano di Emergenza e di Evacuazione della Centrale Termoelettrica di Crotone; - Allegato del DVR: D531 Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze (D.U.V.R.I.). Il fornitore firma per ricevuta e/o accettazione le specifiche pagine della suddetta documentazione e le riconsegna ad AFU. Una copia della predetta documentazione è trattenuta dal fornitore. Nel caso di acquisto di biomassa combustibile estera e/o di biomassa rifiuto estera e/o locale, AFU ne comunicherà a PRG e SSAQ la tipologia prima della finalizzazione del contratto. Qualora il processo di qualifica sia terminato da più di due anni, e non vi sia stata una nuova verifica dei requisiti che hanno determinato la qualifica stessa (cfr. paragrafo che precede), AFU sospende l approvazione dell offerta e dà inizio alla rivalutazione del fornitore qualificato secondo le medesime procedure che sovrintendono al processo di qualifica. Qualora l esito di tale rivalutazione sia positivo, AFU approva l offerta e ne dà atto nel documento denominato fuel form. FASE 4 CONCLUSIONE DEI CONTRATTI DI ACQUISTO DELLA BIOMASSA Per l acquisto della biomassa sono predisposti da LEG format di contratti che prevedono, oltre agli elementi costitutivi, clausole speciali predisposte in funzione della protezione della Società da rischi in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, ambiente e da ogni altro pericolo, anche derivante da potenziali infiltrazioni mafiose. A quest ultimo scopo, il format di contratto prevede obbligatoriamente in accordo con i Protocolli di Legalità conclusi con la Prefettura di Crotone in data , in data e in data (che si allegano e devono intendersi parte integrante della presente procedura) il possesso, in capo al fornitore, all eventuale subfornitore ed all eventuale titolare di subcontratto, di informazioni antimafia non ostative (c.d. certificato antimafia) ai sensi del D.Lgs. 159/11 rilasciate dalla Prefettura in cui ha sede l impresa. Il contratto prevede, in caso di ritardo nel rilascio delle informazioni da parte della Prefettura o di informazioni ostative che pervengano successivamente alla conclusione del contratto, una clausola risolutiva espressa in forza della quale la Società risolve autonomamente il contratto in danno del fornitore. Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

121 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 11/25 Il format contrattuale dovrà inoltre riportare all interno delle Specifiche Qualitative del committente l inquadramento ambientale che la biomassa oggetto del contratto deve rispettare ai sensi dell Allegato X, Parte V, del D.Lgs. 152/06. Il format di contratto è approvato da DIG il quale sottoscrive un documento nel quale dà atto di tale approvazione ed a cui è allegato il format di contratto validato. Nel caso di format di contratti aventi ad oggetto la fornitura di biomassa proveniente "da filiera corta" e/o da intese di filiera di cui al Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali , il format di contratto prevede che sia consegnata a Biomasse Crotone S.p.A. la documentazione attestante tale provenienza. In ogni caso, il format di contratto prevede che siano consegnati alla Società i documenti previsti dall'allegato 1 al Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali , ivi inclusi quelli concernenti la gestione del bosco. AFU, utilizzando il format di contratto predisposto da LEG e validato da DIG, redige bozza del contratto specifico in collaborazione con la medesima LEG. AFU verifica che il fornitore abbia trasmesso la documentazione richiesta avente ad oggetto la fornitura di biomassa proveniente "da filiera corta" e/o da intese di filiera di cui al Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Se la documentazione è stata trasmessa ed è esaustiva, AFU trasmette la bozza del contratto specifico a LEG. LEG contatta i Responsabili di Funzione ritenuti interessati ed invia loro una mail di "nulla osta" con allegato il contratto; eventualmente annota, nel documento D618 (check list di valutazione contratto) in corrispondenza di ciascun nominativo, quanto da ciascuno segnalato/ disposto; terminato l'iter delle eventuali consultazioni, scaduto il termine indicato nella mail, LEG intende pervenuto il "nulla osta" e procede con le fasi di sottoscrizione del contratto e archiviazione. LEG sottopone il Contratto a DIG (e da questi, se il meccanismo di attribuzione dei poteri lo prevede, agli Amministratori) accompagnata da due documenti, il D112 approvato da DIG e il D118 sottoscritto da AFU e da PRG (e in questa fase anche da DIG), ad attestazione che tutte le attività previste nelle fasi 2 e 3 si sono svolte correttamente e hanno dato esito favorevole. Una volta raccolta la firma di DIG o degli Amministratori, il fornitore è convocato per la sottoscrizione. FASE 5 ABILITAZIONE FORNITURA E MONITORAGGIO UNILATERALE PRIME FORNITURE RAPPRESENTATIVE Al momento della stipula dei contratti di fornitura di biomassa locale la Società svolgerà le opportune indagini fitosanitarie previste dalla legge applicabile, dall AIA e dall Autorizzazione Unica. Dopo la sottoscrizione del contratto, e prima dell inizio della fornitura, e solo nel caso in cui il processo di qualifica del fornitore sia terminato da più di tre mesi, AFU invia un soggetto terzo accreditato presso il fornitore al fine di effettuare un sopralluogo durante il quale verrà prelevato un campione Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

122 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 12/25 rappresentativo di biomassa oggetto del contratto stipulato che la Società sottopone ad indagine ai medesimi fini descritti nel paragrafo dedicato alla Fase 2. Diversamente, nel caso in cui non siano trascorsi più di tre mesi dalla conclusione del processo di qualifica, viene ritenuta ancora attuale ed attendibile l indagine qualitativa realizzata sul campione rappresentativo della biomassa durante la fase di valutazione del fornitore stesso. La fase di abilitazione della fornitura avviene, secondo le modalità descritte in precedenza, anche nel caso in cui un fornitore che sia già qualificato e che abbia già iniziato la fornitura a regime richieda alla Società la consegna di una diversa tipologia di biomassa rispetto a quella contrattualizzata e/o fino a quel momento consegnata. In questo caso, prima di abilitare la fornitura della nuova tipologia di biomassa, un soggetto terzo accreditato delegato da AFU preleva, nel corso di un sopralluogo presso il fornitore, un campione rappresentativo di biomassa. In entrambi i casi, se il risultato è giudicato soddisfacente da AFU, SSAQ, DFA e AQF, questi sottoscrivono un documento (D707) che autorizza l inizio della fornitura. AFU, prima che abbiano inizio le singole consegne della biomassa, acquisisce dal fornitore, ai fini del controllo accessi, i seguenti ulteriori documenti inerenti i vettori, i trasportatori e i relativi autisti e mezzi coinvolti nelle consegne: 1. Per ciascun trasportatore/vettore: - dichiarazione conforme al format D757 (Dichiarazione sostitutiva) con il quale il legale rappresentante del fornitore autocertifica che la società non è destinataria di provvedimenti di sequestro, di confisca, di sospensione o interdittivi dell'attività ai sensi del codice di procedura penale, del D.Lgs. 159/11, del D.Lgs. 231/01 e delle altre norme che li contemplano, che il legale rappresentante, gli eventuali consiglieri d'amministrazione, il direttore e i soci non sono destinatari di misure di prevenzione personali o di altre misure di prevenzione patrimoniali previste dal D.Lgs. 159/11 né rivestono la qualità di imputati in procedimenti penali per reati contemplati dal D.Lgs. 231/01 o per i reati di cui all'art. 51, coma 3 bis, c.p.p.; nella medesima dichiarazione il fornitore si impegna a trasmettere alla Società, in caso di fatti sopravvenuti, nuova comunicazione contenente le informazioni aggiornate circa le situazioni indicate; - autocertificazione dello stato di famiglia di tutti i soggetti citati nella visura della C.C.I.A.A., a seconda della tipologia di Società, in ottemperanza all art. 85 D.Lgs. 159/2011, come modificato dall art. 2 D.Lgs. 218/2012; - certificato del casellario giudiziale del legale rappresentante p.t., in caso di società anche dei soci e, se dotata di un consiglio d amministrazione, di tutti i consiglieri; tale documentazione dovrà essere inviata da fornitore in busta chiusa all attenzione di SEC; - certificato dei carichi pendenti del legale rappresentante p.t., in caso di società anche dei soci e, se dotata di un consiglio d amministrazione, di tutti i consiglieri; tale documentazione dovrà essere inviata da fornitore in busta chiusa all attenzione di SEC; - iscrizione alla Camera di Commercio, Industria ed Artigianato con oggetto sociale inerente alla tipologia dell appalto; - documento di valutazione dei rischi di cui all articolo 17, comma 1, lettera a) D.Lgs. 81/2008; - documento unico di regolarità contributiva (D.U.R.C.) di cui al D.M contratto di servizio del trasporto con il fornitore; Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

123 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 13/25 - libro matricola o libro unico, elenco degli autisti che eseguiranno le consegne e copia dei loro tesserini di riconoscimento; - elenco dei mezzi completo di copia dei libretti di circolazione e assicurazione; - Documento D563 Verifica dei requisiti tecnico professionali compilato in tutte le sue parti. 2. Gli ulteriori documenti eventualmente previsti dall'allegato 1 al Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali AFU invia al trasportatore / vettore i documenti, le notizie e le informazioni previste dal D.Lgs. 81/2008: - Allegato del DVR: D308 Dispensa Informativa sulla Sicurezza sul Lavoro, Igiene e Tutela Ambientale; - Allegato del DVR: D349 Piano di Emergenza e di Evacuazione della Centrale Termoelettrica di Crotone; - Allegato del DVR: D531 Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze (D.U.V.R.I.). Il trasportatore/ vettore firma altresì per ricevuta e/o accettazione le specifiche pagine della suddetta documentazione e le riconsegna ad AFU. La verifica dei suddetti documenti ai fini del controllo accessi è effettuata da AFU, LEG, SSAQ e SEC, i quali se non individuano criticità prestano il loro consenso all accesso anche a mezzo scambio di . Nello specifico, SSAQ dovrà esaminare il DVR e il Documento D563, SEC i certificati del casellario giudiziale e dei carichi pendenti, AFU e LEG la C.C.I.A.A., il D.U.R.C. e la dichiarazione di non essere destinatario di provvedimenti di sequestro, confisca, di sospensione o interdittivi dell'attività ai sensi del codice di procedura penale, del D.Lgs. 159/11, del D.Lgs. 231/01 e delle altre norme che li contemplano, e AFU tutti gli altri documenti previsti. SSAQ deve esprimere parere (negativo o positivo) entro cinque giorni lavorativi dalla trasmissione della con la quale AFU ha richiesto la valutazione dei suddetti documenti. Una volta trascorsi i suddetti cinque giorni, la decisione passa di competenza a DFA, il quale, a sua volta, ha tre giorni lavorativi per dare un parere; qualora dovessero trascorrere anche i suddetti tre giorni senza aver avuto responso, la decisione finale verrà presa da DIG entro due giorni lavorativi. SEC deve esprimere parere (negativo o positivo) entro cinque giorni lavorativi dalla trasmissione della con la quale AFU ha richiesto la valutazione dei suddetti documenti: diversamente, AFU considererà il silenzio quale assenso. Alla fine del processo, ottenuti tutti i pareri, AFU comunicherà al fornitore autorizzazione all accesso dei soggetti e/o mezzi interessati. Prima che le forniture abbiano inizio, il datore di lavoro dell impresa fornitrice a sua volta riceve da RSG, in una riunione formalmente convocata da AFU, le direttive per la movimentazione della biomassa nelle fasi di pertinenza del fornitore Della riunione è redatto verbale sottoscritto dal fornitore, sia quanto alla minuta sia quanto alla versione definitiva. Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

124 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 14/25 Per la biomassa oggetto di forniture Extra UE, AFU, al fine di assicurarsi che il materiale acquistato sia libero da attacchi di parassiti animali e vegetali, pretende e acquisisce dal fornitore il certificato fitosanitario prodotto nel Paese di origine (estero), redatto in lingua inglese, che accompagna pertanto la fornitura. Per la biomassa oggetto di forniture UE, AGR esegue un indagine fitosanitaria sulla biomassa durante la discarica al Porto di Consegna. A conclusione, AGR emette una relazione concernente l indagine realizzata. Le forniture sono accompagnate da documenti di trasporto (D.D.T.) messi a disposizione del fornitore da Biomasse Italia S.p.A. attraverso il sistema informatico aziendale (BSCC System). Essi recano sovraimpresso uno specifico codice a barre per la lettura ottica a cui sono associate una serie di informazioni di riconoscimento (contratto, fornitore, subfornitore, vettore, trasportatore, targa mezzo, autista, area di approvvigionamento). Quando la quantità di biomassa consegnata dal singolo fornitore raggiunge la quantità massima consentita in ragione dell'estensione delle aree oggetto di concessione nella disponibilità del fornitore e della relativa capacità produttiva, il sistema riscontra tale superamento e non consente la generazione del DDT. In tal caso il fornitore non potrà effettuare ulteriori consegne perché impossibilitato a generare il DDT attraverso il BSCC, salvo non venga riconosciuto un maggior quantitativo estraibile tramite una perizia giurata o altro documento equipollente. Le informazioni inserite dal fornitore nel sistema informatico (BSCC System) e richiamate automaticamente dal codice a barre del DDT reso disponibile da Biomasse Italia S.p.A. sono preventivamente convalidate dagli addetti al controllo qualità. Per ciascuna nuova fornitura, con esclusione della sansa esausta, relativa a nuovo contratto, la biomassa ricevuta, anziché essere destinata alla combustione, viene stoccata al fine di svolgere un ulteriore attività di campionamento e di analisi finalizzata a verificare (ed eventualmente a garantire) la corrispondenza dei risultati scaturiti dalle nuove analisi (intervenute sulla biomassa oggetto della fornitura vera e propria) con quelli, già ritenuti soddisfacenti, che hanno, prima dell inizio della fornitura, avuto ad oggetto il campione rappresentativo. Tale fase è definita "Monitoraggio unilaterale prime forniture rappresentative". A tal proposito, prima che abbia inizio la fornitura, AFU ne da comunicazione a RSG il quale identifica un area separata in cui la biomassa verrà depositata. Il periodo di stoccaggio precauzionale in area appositamente identificata, controllata anche a mezzo di dispositivi elettronici, dura fino a quando non pervengono i risultati di laboratorio (fase in cui i conferimenti non vengono utilizzati ai fini dell alimentazione dell Impianto). Qualora tali risultati siano anch essi soddisfacenti (perché di nuovo giudicati tali in un documento sottoscritto da AFU,SSAQ, DFA e AQF: D707), la fornitura sarà pertanto definitivamente ritenuta idonea e ne sarà consentito l utilizzo per la combustione. In caso contrario, AFU, SSAQ, DFA e AQF trasmetteranno il documento Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

125 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 15/25 contenente il proprio parere negativo (D707) a LEG e DIG che intraprenderanno le iniziative più appropriate. Quanto all approvvigionamento della sansa, vista la natura del combustibile, le prescrizioni contenute nell AIA e nell Autorizzazione Unica nonché la scelta aziendale di non stoccare il combustibile, i conferimenti di sansa sono accompagnati da un certificato di analisi, a cura del fornitore, che attesti quanto previsto dal D.Lgs. n. 152/06, parte V Disciplina dei combustibili sez. 4. Il Fornitore dovrà ripetere tali analisi obbligatorie ogni tonnellate di biomassa conferita. All insaputa del fornitore, AFU, ovvero un consulente specializzato, procederà ad effettuare almeno 1 (uno) controllo al mese presso l impianto del fornitore prelevando un campione per le analisi del caso. Per ciascuna consegna in centrale verrà effettuata un indagine visiva qualitativa (come avviene per il cippato di legno) da parte di operatori di società esterna opportunamente formati (OCQ) sotto la supervisione di AQF. L avvenuto controllo verrà sintetizzato attraverso la compilazione da parte di OCQ di una check-list dedicata (D708). In caso di esito positivo dell indagine sarà formalizzato il nulla osta definitivo allo scarico (D708 sez. 2) da parte di OCQ. In caso contrario, OCQ bloccherà il conferimento comunicando tempestivamente l esito negativo dell indagine a AQF e PRG o RES il quale bloccherà anche il funzionamento della vasca di alimentazione. FASE 6 STOCCAGGIO DELLA BIOMASSA DEL PARCO LEGNO, CONSEGUENTE MOVIMENTAZIONE E IMPIEGO CONTROLLO DEGLI ASPETTI AMBIENTALI: POLVERI E ODORI La biomassa consegnata (esclusa la sansa), in attesa di alimentare le vasche di sostentamento delle caldaie e dunque di essere avviata a combustione, viene stoccata nel c.d. "parco legno", in lotti separati e numerati, seguendo le prescrizioni contenute nel certificato di prevenzione incendi (che si allega e deve intendersi parte integrante della presente procedura). Il sistema informatico aziendale (BSCC System) consente di registrare il lotto a parco nel quale viene scaricato ciascun conferimento, indicando l'identità del fornitore, il contratto di riferimento, gli automezzi a bordo dei quali è stato trasportato e l'area di provenienza. Con frequenza mensile, o all occorrenza, RSG estrapola un report che archivia per non meno di 18 mesi e rende disponibile il contenuto. Al fine di mitigare gli aspetti ambientali riferiti all impatto di polveri e odori, RSG, in collaborazione con SSAQ, AFU e PRG, cura che la biomassa venga stoccata in maniera tale da mitigare per quanto possibile la produzione di polveri. Con riguardo alla biomassa odorigene - come la sansa esausta - non è sottoposta a stoccaggio ed è destinata direttamente alle vasche di alimentazione della caldaia secondo la procedura D694- Istruzioni e prescrizioni per la movimentazione della biomassa. Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

126 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 16/25 Più specificamente, la movimentazione, cui presiede RSG, avviene secondo una specifica procedura (che si allega e deve intendersi parte integrante della presente procedura) che prevede, fra l'altro, il continuo monitoraggio del parametro vento (veicolo di propagazione di polveri e odori) attraverso la stazione meteo climatica installata nell'area di proprietà della Società e l'adozione di determinate misure, inclusa la sospensione temporanea della movimentazione, allorché le condizioni meteorologiche lo consiglino. Inoltre, avendo commissionato specifici studi circa l'impatto di polveri e odori a primari studi di consulenza, chiedendo loro anche di studiare e proporre misure migliorative, l Azienda ha adottato procedure atte a mitigare gli aspetti inerenti alla gestione delle polveri e degli odori (D694 - Istruzioni e prescrizioni per la movimentazione delle biomasse e D682 - Gestione operativa delle segnalazioni di odori sgradevoli). FASE 7 MONITORAGGIO CONTINUO E VALUTAZIONE PERIODICA DEI FORNITORI. ISPEZIONI PRESSO IL FORNITORE Il monitoraggio continuo delle forniture consiste in controlli sia visivi che qualitativi. I controlli visivi sono eseguiti da OCQ che ha il compito di accertare l assenza di plastica, sabbia, pietre, parti metalliche, materiale trattato; tali controlli vengono effettuati relativamente a ciascun camion in ingresso, all atto dello scarico della merce, secondo la procedura D410 Tenuta sotto controllo delle non conformità. I controlli qualitativi vengono effettuati a sorpresa ed a campione nel corso della fornitura. La Società si avvale di AGR per l esecuzione di indagini fitosanitarie, in ottemperanza all Autorizzazione Integrata Ambientale e all Autorizzazione Unica, con l obiettivo di garantire che tutto il materiale in ingresso sia privo di ogni e qualsiasi criticità che possa inficiare la corretta osservazione delle suddette prescrizioni. Tali indagini riguardano: 1. l effettuazione di sopralluoghi presso tutti i lotti di taglio della biomassa acquistata, concordati di volta in volta con AFU al fine di monitorare lo stato fitosanitario delle piante e verificare che non vi siano criticità che possano essere rappresentate, a seconda della specie presente nell area di taglio, da insetti o altri patogeni; 2. il monitoraggio continuo delle forniture di biomassa consistente in controlli sia visivi che qualitativi effettuati relativamente al singolo campione prelevato da ciascun camion in ingresso, all atto dello scarico della merce, al fine di accertare l assenza di attacchi di parassiti animali e vegetali. A completamento delle attività di cui ai punti precedenti, AGR emette Certificati Fitosanitari riportanti gli esiti delle indagini effettuate e relazioni concernenti le singole ispezioni realizzate. Relativamente alle forniture di biomassa dall'estero (UE ed Extra UE), i campionamenti delle partite vengono effettuati allo Stock Pile presso il porto di consegna e prima che avvenga il caricamento della biomassa, presso il porto di carico durante la fase di caricamento e/o al porto di consegna Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

127 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 17/25 durante la fase di scarico, secondo un piano proposto da AFU sulla base di consultazioni con un ente esterno accreditato e approvato da SSAQ attraverso la firma del Piano di Controllo (D709). In ragione della tipologia della fornitura, della provenienza della stessa e della solidità e/o affidabilità del fornitore, il Piano di Controllo (D709) potrà essere derogato prevedendo specifici Piani di Campionamento e Controllo della biomassa nel contratto di fornitura. In aggiunta AFU, in accordo con il fornitore, incaricherà un esperto esterno accreditato per l esecuzione delle attività di ispezione delle stive della nave, presso il porto di carico prima che abbia inizio il caricamento della biomassa. A valle di tale ispezione verrà rilasciato certificato e/o dichiarazione dell esperto che attesti il buon esito dell indagine; tale certificato integrerà il resto della documentazione propedeutica per l accettabilità della biomassa. Relativamente alle forniture di biomassa dall'italia, i controlli vengono svolti al momento del conferimento (e per la sansa esausta al momento del versamento nella vasca di alimentazione): un sistema computerizzato individua, durante l anno solare, un numero di conferimenti per ciascun fornitore e per ciascun contratto proporzionale alla quantità annuale di biomassa consegnata, in accordo con la seguente tabella: Frequenza min 1 controllo/ anno min 2 controlli/ anno min 3 controlli/ anno min 4 controlli/ anno Quantità Annuale di Biomassa tonnellate > tonnellate e tonnellate > tonnellate e tonnellate > tonnellate In questo modo si garantisce che l esecuzione dei controlli qualitativi sia effettuata sull intero portafoglio fornitori secondo un criterio di proporzionalità rispetto ai quantitativi consegnati da ciascuno di loro. Su un campione rappresentativo per ciascuno dei sopracitati conferimenti vengono ripetute tutte le analisi necessarie a verificare l integrità delle caratteristiche di verginità richieste con le medesime modalità contemplate nel paragrafo dedicato alla Fase 2 del ciclo. Nel caso in cui tali controlli evidenzino non conformità o criticità, giudicate tali da AFU, SSAQ, DFA e AQF questi hanno l obbligo di informare (attraverso il documento D707 con esito negativo) SEC e PRG; a sua volta AFU ha l obbligo di sospendere immediatamente la specifica fornitura (nel caso di fornitori riuniti in consorzi, al fine di non compromettere l esecuzione del contratto nella sua interezza, la sospensione riguarda le forniture del singolo consorziato). AFU sospende immediatamente le consegne comunicando la decisione al fornitore sia per le vie brevi che formalmente. Quindi, fa identificare i lotti di stoccaggio in cui sono stati immagazzinati gli ultimi Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

128 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 18/25 conferimenti del fornitore in questione e dispone la sospensione dell alimentazione dell impianto per mezzo della biomassa giacente fornita dal medesimo fornitore. AFU, d intesa con SSAQ, fa inoltre prelevare campioni rappresentativi del lotto individuato da laboratorio esterno certificato al quale richiede di verificare se il lotto presenti le medesime situazioni di non conformità ovvero il problema sia circoscritto alla singola fornitura su cui è stata condotta l analisi. Nel caso in cui i controlli non rivelino altre situazioni di non conformità concernenti il lotto, AFU,SSAQ, DFA e AQF ne autorizzano, con il documento D707 (Nulla Osta con esito positivo) la combustione, mentre la fornitura non conforme è trasferita all interno di un area recintata ed è oggetto di smaltimento secondo le prescrizioni di legge. I costi sostenuti per i controlli e per il reso vengono posti a carico del fornitore. Qualora taluni campioni prelevati dal lotto di pertinenza del medesimo fornitore manifestino anch essi situazioni di non conformità, AFU fa eseguire da parte di un esperto esterno accreditato una partizione mirata del lotto stesso, estrapolando, per ciascuna frazione, cinque campioni rappresentativi sottoposti a nuove analisi: qualora i risultati non rivelino situazioni di criticità concernente quella determinata parte del lotto, il materiale di volta in volta esaminato è riabilitato al consumo da AFU, SSAQ, DFA e AQF (sempre attraverso il documento D707 con esito positivo) in cui registra tale situazione. Individuata o individuate, attraverso questo metodo, la frazione o le frazioni di lotto contaminata/e, causa dell esito negativo delle analisi condotte sull intero lotto, la biomassa interessata è trasferita all interno di apposita area recintata e verrà gestita come rifiuto secondo le prescrizioni di legge. I costi sostenuti per i controlli e per il reso (come rifiuto) vengono posti a carico del fornitore. Se il fornitore non prova l assoluta accidentalità della situazione di criticità rilevata attraverso le analisi, e tale accidentalità non è confermata dalla quantità (particolarmente modesta) di biomassa interessata, AFU informa LEG e DIG, il quale, con l assistenza di LEG, intraprende o invita gli Amministratori ad intraprendere le azioni per la risoluzione del contratto con il fornitore. Nel caso di fornitore riunito in consorzio, AFU chiede a LEG di invitare il consorzio ad avviare le iniziative per l esclusione del fornitore stesso. Nel caso di provata accidentalità della situazione di criticità riscontrata, il contratto non è risolto. Tuttavia, le forniture vengono, dal momento dell'accertata criticità, e all'insaputa del fornitore, sottoposte a un periodo di "quarantena" non inferiore a sei mesi nel corso del quale la biomassa fornita è sottoposta sistematicamente a controlli analitici (da definire di volta in volta a cura di SSAQ e AFU che per altro dovranno, per ogni caso specifico, verbalizzare la tipologia e la tempistica dei controlli) e non è avviata a combustione fino a quando non è noto l esito completamente soddisfacente di tali controlli. I risultati dei controlli visivi ed analitici sono inseriti nel fascicolo del fornitore ed integrano le notizie riportate nella "Scheda di Rivalutazione del fornitore qualificato". AFU effettua, inoltre, il monitoraggio del processo produttivo del fornitore, anche avvalendosi di un consulente esterno specializzato. A questo fine effettua sopralluoghi periodici a sorpresa. Di ciascun sopralluogo è redatto verbale a cura di AFU archiviato nel fascicolo del fornitore. Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

129 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 19/25 AFU svolge, direttamente o tramite i suoi collaboratori appartenenti alla medesima funzione, ovvero a mezzo di un consulente specializzato, ulteriori controlli per mezzo di ispezioni a sorpresa presso i fornitori. Ciascun fornitore è soggetto ad ispezione almeno una volta all'anno. AFU individua unilateralmente la particella oggetto di concessione nella quale effettua l'ispezione. L'ispezione, a differenza del sopralluogo, prevede la raccolta di campioni di biomassa, possibilmente prelevati fra quella stoccata ai fini del conferimento. Dell'ispezione è redatto verbale a cura di AFU. Per il campionamento, le analisi e le successive valutazioni si applica la procedura sopra descritta. AFU, direttamente o tramite i suoi collaboratori appartenenti alla medesima funzione o tramite appositi consulenti esterni, e SEC sono altresì incaricati di svolgere, ciascuno indipendentemente dall altro, ulteriori specifici controlli per mezzo di ispezioni a sorpresa presso i fornitori di biomassa proveniente dalla filiera corta e/o da intese di filiera, al fine di accertare che la biomassa fornita abbia effettivamente tale provenienza. AFU e SEC devono comunicare preventivamente le ispezioni, relazionandosi a vicenda al termine dei controlli. Ove ritenuto opportuno, i controlli possono essere effettuati da AFU e SEC in modo coordinato. Di tutti i controlli effettuati è redatto specifico verbale, sottoscritto da AFU o da SEC ovvero congiuntamente. Ove siano previste ispezioni di qualsiasi natura sia presso il fornitore che presso i luoghi di stoccaggio della biomassa, SEC è autorizzato, autonomamente e senza necessità di preventiva informativa o autorizzazione verso il fornitore, ad eseguire controlli, ispezioni e campionamenti a sorpresa. FASE 8 GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE CIVILI ED INDUSTRIALI La società, nell'ambito dell'attività produttiva, genera e ha l'onere di gestire: 1. ACQUE REFLUE DI PROCESSO: acque potenzialmente oleose/polverose provenienti dalle vasche di sicurezza per la raccolta dell olio dei trasformatori, drenaggi dalle aree tecnologiche relative alle linee depurazione fumi, drenaggi apparecchiature ciclo termico / boilers e separatore acqua/olio del gruppo compressori, acque provenienti dall area dedicata al lavaggio dei mezzi o apparecchiature. Tali acque sono inviate all impianto di depurazione Consortile del Nucleo Industriale di Crotone. 2. ACQUE REFLUE TECNOLOGICHE: acque sostanzialmente pulite o con una concentrazione di sali inorganici inferiore ai valori limite, provenienti dai blow-down continui sia della torre evaporativa che delle caldaie e dal flusso discontinuo dovuto al lavaggio e rigenerazione delle resine a scambio ionico e osmosi inversa dell impianto di produzione dell acqua demineralizzata. Tali tipologia di acque sono inviate nel recettore superficiale Torrente Passovecchio nel rispetto del DL 152/ ACQUE PIOVANE AREA PARCO DEPOSITO BIOMASSE: sono le acque meteoriche di dilavamento raccolte nell area parco Stoccaggio delle biomasse, compreso l area portineria, Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

130 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 20/25 l area piazzali e fuel-handling. Tali acque dopo essere state trattate meccanicamente a mezzo di sgrigliatore sono convogliate alla vasca di prima pioggia dove, in funzione dello stato di prima o seconda pioggia, viene inviata rispettivamente al torrente Passovecchio o al depuratore consortile nel rispetto del DL 152/ ACQUE PIOVANE AREA DI STABILIMENTO: sono le acque raccolte da strade e piazzali dell impianto compreso le area della palazzina sala controllo. Tali acque incluse le acque di prima pioggia (primi 5) pari a non più di 10 mm in condizioni di massima intensità confluiscono in apposite vasche di raccolta. Tali acque sono inviate all impianto di depurazione Consortile del Nucleo Industriale di Crotone. 5. ACQUE REFLUE CIVILI: acque provenienti dai servizi igienici a disposizione del personale interno e dei visitatori. Tali acque sono inviate all impianto di depurazione Consortile del Nucleo Industriale di Crotone. 6. Acque provenienti da area cementata di stoccaggio rifiuti: sono costituite da acque meteoriche ed eventuali eluati provenienti dai rifiuti eventualmente stoccati. Tali acque sono inviate all impianto di depurazione Consortile del Nucleo Industriale di Crotone. Le acque reflue di processo e le acque piovane provenienti dalle aree impianti verranno inviate nella vasca di accumulo per una sedimentazione fisica, al fine di ottenerne una riduzione dei solidi in sospensione, e da qui inviate in un pozzetto di campionamento e controllo prima del loro conferimento finale all impianto di depurazione Consortile del Nucleo Industriale di Crotone. Le acque piovane provenienti dalle aree parco, handling legno e piazzali, dopo separazione dei pezzi di legno trascinati mediante impianto di sgrigliatura, verranno inviate in un adeguata vasca di raccolta e decantazione per una sedimentazione fisica, ed ottenere una riduzione dei solidi in sospensione e la separazione delle frazioni oleose e/o dei solidi galleggianti. Le acque di prima pioggia (primi 15 minuti) pari a non più di 10 mm in condizioni di massima intensità confluiscono in apposita sezione della vasca e da qui inviate all impianto di depurazione Consortile del Nucleo Industriale di Crotone. Conseguente all evento di prima pioggia, le acque di seconda pioggia confluiscono in un apposita sezione della vasca dove raggiunto il limite di capienza e quindi il limite di sfioro confluiscono per gravità o tramite pompe (in condizione di alto livello del torrente) nel pozzetto finale per poi essere immesse nel recettore superficiale Torrente Passovecchio nel rispetto del DL 152/06. Le acque reflue tecnologiche (blow-down caldaie e torre di raffreddamento ecc.) provenienti direttamente dalle aree impianti verranno fatte confluire in un pozzetto di campionamento e controllo e, nel rispetto dei limiti della tabella 3 del Decreto Legislativo N 152 del 2006, inviate nel pozzetto di rilancio di cui sopra e da qui scaricate per gravità o tramite lo stesso sistema di pompe (in condizione di alto livello del torrente) nel recettore superficiale Torrente Passovecchio. Per quanto riguarda le acque reflue di processo, le acque piovane area parco legno ed area stabilimento e le acque reflue civili, prima di essere avviate al corpo idrico o al depuratore Consortile del Nucleo Industriale di Crotone, come prescritto anche dall'autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), vengono sottoposte ad opera di PRG (in accordo con SSAQ) ad analisi di conformità ai sensi del D.Lgs. n. 152/06 effettuata da laboratorio esterno accreditato. Il laboratorio trasmette i risultati a Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

131 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 21/25 SSAQ, il quale provvede ad analizzarli ed a discuterli con PRG. Qualora i risultati non evidenzino la presenza di sostanze pericolose comprese nelle famiglie e nei gruppi di sostanze indicate nelle tabelle di riferimento dell'allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. 152/06 o non evidenzino superamenti dei limiti ivi previsti, SSAQ autorizza lo scarico nel corpo idrico ricettore. In caso contrario, ne prescrive a PRG lo stoccaggio ed il successivo conferimento allo smaltimento come rifiuti presso un impianto autorizzato, secondo le norme previste nel D.Lgs. 152/06. Tanto i certificati di analisi quanto i formulari di identificazione rifiuti sono archiviati da SSAQ, che cura gli ulteriori adempimenti previsti in materia di gestione dei rifiuti. Nell ultima fase del trattamento, con frequenza giornaliera RES, in collaborazione con il capo turno, provvede al rilevamento ed alla registrazione su appositi registri delle quantità scaricate (D345). Mensilmente SSAQ comunica, per mezzo di lettera raccomandata A/R, le quantità scaricate alla Provincia di Crotone. SSAQ, unitamente a RSG ed a PRG, effettua, con cadenza almeno trimestrale, un'ispezione sul funzionamento e sulla corretta conduzione, da parte degli operatori incaricati, del sistema di gestione delle acque reflue. Dell'ispezione è redatto verbale a cura di SSAQ. È fatto divieto a chiunque di gestire le acque reflue in modo diverso da quello previsto dal sistema e di recapitare in corpi idrici diversi, ivi inclusi i canali di scolo che attraversano la proprietà della società. Tali canali di scolo sono oggetto di monitoraggio 24 ore su 24 per mezzo di telecamere. La responsabilità del funzionamento di tale sistema di videosorveglianza è di SEC. Se SEC, anche raccogliendo informazioni da altre funzioni, ha il sospetto che terzi riversino materiali inquinanti nei canali di scolo che attraversano la società, forma un documento/relazione, corredato da fotografie, nel quale annota la situazione e svolge, in collaborazione con SSAQ, le verifiche, anche analitiche, per mezzo di laboratorio esterno accreditato, del caso. Nell'ipotesi di accertato inquinamento, ovvero quando la situazione in via di accertamento presenti profili di pericolo per l'ambiente, SEC informa tempestivamente PRG e DIG per le opportune attività. Sarà cura di DIG informare tempestivamente il Presidente del Consiglio di Amministrazione nonché l Amministratore Delegato per la denuncia del fatto alle Autorità competenti invitandole a svolgere sopralluoghi e ispezioni. L intero iter di verifica e controllo delle acque viene descritto nella procedura D344 Gestione delle Acque. FASE 9 COMBUSTIONE DELLA BIOMASSA CONTROLLI L intero processo di combustione è costantemente monitorato per quanto concerne i parametri che possono influenzare i vari aspetti ambientali (emissioni, scarichi idrici, rifiuti, ecc.) da un sistema automatico di rilevazione e segnalazione di valori anomali di processo. I risultati sono esaminati da SSAQ. Questi, in caso di anomalie tali da provocare pericolo o danno per l'ambiente, avverte PRG, il quale sospende immediatamente per le vie brevi l'alimentazione delle caldaie e convoca una riunione tecnica, a cui partecipano tutti i Responsabili delle Funzioni interessati, al fine di individuare la causa dei valori anomali di processo registrati. Della sospensione e della successiva riunione tecnica è redatto verbale a cura di PRG (D049). Solo all'esito dell'individuazione della causa e, quindi, della soluzione del problema, anche con l'intervento di Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

132 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 22/25 specialisti esterni ove necessario, PRG convoca una riunione tecnica il cui esito, se positivo (D049), consente di riprendere l'alimentazione della caldaia. FASE 10 CONTROLLO IN CONTINUO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA Lo stabilimento è dotato di un sistema di controllo in continuo delle emissioni di combustione convogliate al camino bicanne. I parametri monitorati sono quelli previsti dall A.I.A. in funzione del combustibile utilizzato. Sul camino bicanne sono posizionati una serie di sensori che acquisiscono i dati da monitorare e li trasmettono al sistema informatico di rilevazione, registrazione, custodia e trasmissione dei dati relativi alle emissioni in atmosfera della centrale (c.d. SME) in funzione 24 ore su 24. Il sistema acquisisce i dati, che in automatico sono trasmessi istantaneamente agli operatori della sala manovre attraverso il Sistema di controllo dell attività produttiva (DCS). I capi turno verificano costantemente il rispetto dei limiti mediante visualizzazione dei parametri su apposito PC dedicato. Nel caso in cui il capo turno o SSAQ riscontrino il superamento dei valori stabiliti dalla legge per uno o più parametri, emettono un documento denominato Rapporto di non conformità (D728), gestendolo con le modalità previste nell istruzione operativa. Il rapporto di non conformità è inoltrato a PRG e per conoscenza a DIG. Il sistema di misurazione dei dati emissivi è dotato di un sistema di acquisizione degli stati di allarme. La pagina degli stati elenca le possibili condizioni di anomalia acquisiti dal sistema. La condizione di anomalia viene evidenziata con un lampeggio in colore rosso del testo descrittivo della condizione stessa. Ad ogni anomalia è inoltre collegato un messaggio di allarme visualizzato nelle pagine allarmi, registrato nel database storico del sistema ed eventualmente animato nella pagina sinottico. In tal caso PRG sospende immediatamente per le vie brevi l'alimentazione delle caldaie e convoca una riunione tecnica, a cui partecipano tutti i Responsabili delle Funzioni interessati, al fine di individuare la causa dei valori anomali di processo registrati. Della sospensione e della successiva riunione tecnica è redatto verbale a cura di PRG (D049). Solo all'esito dell'individuazione della causa e, quindi, della soluzione del problema, anche con l'intervento di specialisti esterni ove necessario, PRG convoca una riunione tecnica il cui esito, se positivo (D049), consente di riprendere l'alimentazione della caldaia La soluzione adottata è annotata da PRG in calce al rapporto di non conformità. SSAQ provvede quotidianamente alla stampa ed all'archiviazione dei report giornalieri e mensili relativi alle emissioni ed elabora statistiche riepilogative dell anno in corso. Al fine di evitare il rischio che i dati da trasmettere possano essere manipolati tramite un accesso via rete Lan, essi sono stampati su carta speciale (non duplicabile). La carta speciale è custodita da DIG, il quale la rilascia solo al personale specificatamente autorizzato in forma scritta all utilizzo per la stampa, avendo cura di annotarne la relativa presa in consegna su apposito registro. I dati vengono stampanti in duplice copia: la prima per la consegna agli Enti, l altra per l archiviazione da parte della Società. All'inizio di ogni mese PRG, con il supporto di SSAQ, invia la stampa riepilogativa mensile, generata Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

133 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 23/25 automaticamente dal sistema e impressa anch'essa su carta speciale, all Amministrazione Provinciale e per conoscenza ad Arpacal. Anche tale stampa è archiviata da SSAQ. Data l elevata sensibilità delle informazioni relative alle emissioni in atmosfera della centrale, rilevate e registrate in continuo, custodite e trasmesse ai fini del controllo da parte degli Enti competenti (Provincia di Crotone, altre Autorità), sono previste rigide misure di salvaguardia - fisica e informatica - del sistema di rilevazione, registrazione, custodia, trasmissione dei dati di cui è necessario proteggere costantemente l autenticità. L'infrastruttura informatica (c.d. SME) attraverso la quale avviene l acquisizione delle informazioni circa le emissioni in atmosfera della centrale è posta all interno di specifici container, a loro volta situati all interno dell area produttiva. A protezione dei suddetti container sono attivi un sistema di controllo-accessi elettronico al container, un impianto di videosorveglianza operante 24 ore su 24 ed un impianto antintrusione posto all interno del container. Le attività di manutenzione intesa come attività di calibrazione e taratura strumenti viene effettuata con una periodicità semestrale. Le attività di manutenzione, controllo, gestione dei report e backup dei dati sono descritte nella procedura D326 Controllo delle emissioni in continuo. Copia del database viene eseguita su base quotidiana (con obbligo di conservazione delle copie per almeno 30 giorni) direttamente all interno di uno Storage di rete (NAS) posto all interno del CED IT/Security. La rete che permette la raggiungibilità dello SME è segregata dal resto della lan aziendale tramite un firewall. I flussi di dati sono ben definiti in modo da impedire intrusioni via rete da parte di personale dipendente non autorizzato. Per prevenire la dispersione di dati conseguenti ad eventuali guasti hardware della suddetta postazione SME, il sistema crea, sul NAS, una copia dell intera postazione, così da permettere una veloce sostituzione con apposito muletto in caso di guasto secondo quanto indicato nella procedura D662 - Procedura di sicurezza informatica e telematica. FASE 11 GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI A SEGUITO DELLA MOVIMENTAZIONE E COMBUSTIONE DELLE BIOMASSE CONTROLLI Durante la fase della movimentazione della biomassa, il processo genera, a seguito della vagliatura della stessa, materiali ferrosi e minerali (pietre). La fase di combustione genera ceneri leggere e ceneri pesanti. SSAQ richiede a laboratorio accreditato le analisi di caratterizzazione ai fini del recupero o dell'eventuale smaltimento, secondo le norme contenute nel D.Lgs. 152/2006, dei rifiuti suddetti. I certificati di analisi sono esaminati ed archiviati da SSAQ. In particolare, le ceneri prodotte sono sottoposte a campionamento e ad analisi con cadenza almeno semestrale. La responsabilità dell'accuratezza di tali controlli e del rispetto di tale frequenza è di SSAQ. Qualora i controlli analitici sulla biomassa stoccata abbiano rivelato non conformità ovvero si Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

134 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 24/25 siano registrati superamenti dei valori limite fissati per le emissioni in atmosfera, le ceneri non sono avviate a recupero ma precauzionalmente conferite per lo smaltimento. PRG/SSAQ/RES/RSG sono abilitati e provvedono ad effettuare la registrazione di carico e scarico dei rifiuti su apposito registro. Successivamente, i predetti provvedono a conferire i rifiuti a società autorizzata al recupero ovvero allo smaltimento, a seconda dei casi. SSAQ, in collaborazione con PRG e con AFU, verifica semestralmente che le quantità di ceneri avviate al recupero o conferite allo smaltimento siano perfettamente compatibili con le ceneri prodotte a seguito di combustione della biomassa: ciò al fine di verificare che non vi è stato smaltimento non autorizzato ovvero non tracciato di rifiuti. Di tale verifica è redatto verbale a cura di SSAQ. L intero iter di verifica e controllo dei rifiuti viene descritto nella procedura D363 Gestione dei rifiuti. ASPETTI OPERATIVI GESTIONE CONTENZIOSI È compito di LEG, in collaborazione con AFU e RCO, gestire i contenziosi con i fornitori al fine di trovare le appropriate soluzioni. Questo, sia nel caso in cui la fattura sia ancora da pagare, come nel caso sia già stata pagata. La gestione dei contenziosi deve sempre avvenire tramite comunicazioni scritte. Le possibili soluzioni, possono essere a puro scopo esemplificativo: Note di Credito, Sostituzione di Materiale, Compensazioni in Forma Gratuita ecc. DEVIAZIONI PREZZO Eventuali differenze tra prezzo fatturato e prezzo ordinato devono essere giustificate da AFU ed approvate da DIG, prima di poter procedere allo sblocco della relativa fattura ed al pagamento. La relativa documentazione dovrà essere allegata alla fattura. PAGAMENTO DELLE FATTURE RCO fa circolare un modulo chiamato Report dell acquisto, da allegare alla fattura stessa, presso tutte le Funzioni Aziendali le quali devono compilarlo debitamente. All interno del Report dell Acquisto è riportata la quantità trasportata, la quantità ricevuta, la quantità pattuita e il risultato delle analisi. Solo quando tale Report dell Acquisto ritorna a RCO, firmato da tutti i Responsabili di Funzione interessati, RCO medesimo potrà procedere al pagamento della fattura del fornitore. RCO deve verificare puntualmente la presenza di tutta la documentazione di trasporto e del contratto di fornitura prima del pagamento della fattura. Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

135 Owner: AFU PROCEDURA PER LA GESTIONE DEL CICLO DELLA BIOMASSA E PER LA TRACCIABILITA' DELLA PROVENIENZA Emissione: Rev. 04 del Pag. 25/25 ARCHIVIAZIONE I documenti devono essere archiviati presso i vari uffici dell Azienda, in funzione del tipo della documentazione. REPORTING ALL ORGANISMO DI VIGILANZA AFU, per quanto di sua competenza, metterà a disposizione dell Organismo di Vigilanza la documentazione relativa alle verifiche da effettuare ed inoltre segnalerà, periodicamente, allo stesso, eventuali anomalie verificatesi all interno della Funzione. Chiunque venga in possesso di notizie relative a comportamenti non in linea con quanto previsto dalla presente procedura è tenuto a darne immediata notizia all Organismo di Vigilanza. Quest ultimo ha l obbligo di non divulgare le notizie e le informazioni acquisite, assicurandone la riservatezza ed astenendosi dall utilizzare le stesse per fini diversi da quelli indicati dall art. 6 D. Lgs. 231/2001. Doc.: D699 Rev. 04 del 03/06/2015

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137 Owner: ANF ACQUISTI NO FUEL Emissione: Rev. 02 del Pag. 2/9 SOGGETTI Amministratori Direttore Generale (DIG) Responsabile Acquisti No-Fuel (ANF) Addetti Acquisti No-Fuel Responsabile Ufficio Legale (LEG) Responsabile contabilità (RCO) Responsabile del Sistema Qualità (QUA) Dir. Stabilimenti Tutti PRECETTO Reati contro la pubblica amministrazione Riciclaggio Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita Corruzione tra privati Reati societari COMPORTAMENTO (1) PRINCIPI FONDAMENTALI Gli acquisti devono corrispondere ad effettive esigenze di business ed essere adeguatamente autorizzati. I dipendenti al di fuori dell ufficio Acquisti No Fuel non sono autorizzati a contattare direttamente i fornitori e discutere di aspetti commerciali, allo scopo di impegnare l Azienda, tranne nei casi previsti nella presente procedura, come ad esempio: ordini quadro o accordi preventivamente definiti dalla funzione Acquisti No Fuel. L Azienda non si assume la responsabilità per acquisti o impegni fatti da Dipendenti non autorizzati. Nessun dipendente è autorizzato a rivelare a fornitori, attivi o potenziali, informazioni/notizie che possano privilegiarli rispetto ad altri nella successiva fase di selezione e trattativa, come ad esempio preferenze tecniche, operative e commerciali. I servizi/beni richiesti ai Fornitori non possono essere iniziati e/o le merci ricevute, tranne nei casi previsti in questa procedura, se non dopo la formale approvazione dell ordine di acquisto (ODA), in base ai poteri di firma in vigore. Questo presuppone l espletamento di tutte le fasi preliminari necessarie, quali, ad esempio, l approvazione di spesa o la scelta del fornitore. Eventuali fatture ricevute non coperte da ODA / contratto di acquisto (CA) devono essere considerate eccezioni, giustificate da obiettivi motivi di emergenza e comunque non sono messe in Doc.: D403 Rev. 02 del 04/03/2014

138 Owner: ANF ACQUISTI NO FUEL Emissione: Rev. 02 del Pag. 3/9 pagamento se non previa regolarizzazione ovvero coperte da un chiaro giustificativo autorizzato dal diretto Responsabile di Funzione e regolarizzate con relativo ODA. Secondo i principi base di segregazione dei compiti le seguenti attività devono essere effettuate da funzioni diverse: emissione richiesta di acquisto (RDA), predisposizione ODA, ricevimento bene, pagamento. (2) NORME DI COMPORTAMENTO ETICHE Gli acquisti di beni e/o servizi sono ispirati a criteri di massima eticità e devono essere effettuati in modo tale da assicurare la scelta dei fornitori secondo criteri oggettivi e documentabili, nella migliore configurazione possibile di costo, qualità e tempo. Il personale incaricato a trattare con i fornitori deve: - trasmettere e far capire a tutti i fornitori, con le parole e le azioni, gli elevati standard qualitativi e le aspettative dell Azienda; - garantire una adeguata attività selettiva fra diversi offerenti e di obiettiva comparazione delle offerte, sulla base di criteri oggettivi e documentabili; - evitare situazioni che possano compromettere l obiettività nella scelta del fornitore: ad es. conflitti di interessi, omaggi e donazioni (vedi il protocollo Omaggi, sponsorizzazioni, liberalità e comodati d uso ); - salvaguardare il rispetto della privacy e le informazioni aziendali riservate; - adottare e mantenere formule contrattuali che garantiscano tutela e sicurezza ambiente, oltre che il rispetto della privacy; - informare, se richiesto, coloro che hanno presentato offerte, dell eventuale esito negativo, fornendo ove necessario motivazioni a supporto; - contribuire ad assicurare la tracciabilità, rendicontazione e documentabilità dell intero processo di acquisto di beni e/o servizi. È fatto divieto a qualunque soggetto coinvolto, direttamente o indirettamente, nella gestione degli acquisti della Società di dare o promettere denaro o altre utilità non dovute agli amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori di altre società affinché, a seguito della dazione o della promessa, per sé o per altri, compiano o omettano atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedeltà, cagionando nocumento alla società di appartenenza. Qualora la società intenda attribuire una consulenza o effettuare un acquisto da un soggetto che rivesta il ruolo di amministratore, direttore generale, dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, sindaco e liquidatore di altra società con la quale già intercorrano rapporti di fornitura di beni o servizi, la lettera di incarico, il contratto o l'ordine dovranno essere sottoscritti, oltre che dal DIG, anche dal Presidente e Amministratore Delegato a prescindere dai poteri di spesa di ciascuno singolarmente o congiuntamente. (3) PROCESSO ACQUISTI I processi relativi alle diverse tipologie di acquisto con i principali punti di controllo possono distinguersi in: A) acquisti di beni e servizi no fuel; Doc.: D403 Rev. 02 del 04/03/2014

139 Owner: ANF ACQUISTI NO FUEL Emissione: Rev. 02 del Pag. 4/9 B) acquisti di consulenze; Gli acquisti qui definiti particolari si riferiscono ad acquisti effettuati per: emergenze (rischio di fermo impianto o grave rischio di salute e sicurezza ambientale), cassa, materiale per cancelleria e sono inclusi all interno del cap. Acquisti particolari. 3.1 RICHIESTA DI ACQUISTO La richiesta di acquisto (RDA) è un documento interno alla Società che permette al richiedente di comunicare all ANF le proprie esigenze. La corretta predisposizione delle RDA da parte del richiedente garantisce l idoneità del successivo processo relativo alla trasformazione in ordine di acquisto (ODA) e alla relativa contabilizzazione, quindi per evitare anche successive perdite di tempo e/o errori da parte di tutti i dipartimenti coinvolti. Creazione RDA Il Richiedente crea la RDA sul sistema di gestione aziendale della manutenzione/magazzini denominato Data Stream. Le varie sezioni del Data Stream sono compilate in tutte le loro parti riportanti, fra l'altro, il nome del richiedente, la descrizione del bene o servizio richiesto ed eventuali capitolati e descrizioni tecniche. Approvazione RDA Tutte le RDA compilate dai dipendenti devono essere approvate dai propri diretti Responsabili di Funzione, abilitati in base ai poteri interni vigenti e in base alla tipologia di acquisto. La responsabilità di colui che approva le RDA include la verifica: a) dell effettiva esigenza dell acquisto; b) della disponibilità del budget specifico; c) della correttezza del centro di costo e del conto di imputazione; d) della completezza delle informazioni contenute e del rispetto di questa procedura; e) nel caso di cancelleria e piccoli acquisti, vedi cap. Acquisti particolari. È compito del richiedente emettere la RDA in modo completo ed esaustivo. L ANF verifica quindi la completezza delle richieste ed in caso di chiarimenti contatta il richiedente SELEZIONE E QUALIFICA DEI FORNITORI L ANF è responsabile del processo di selezione del fornitore e si avvale della collaborazione dei vari Responsabili di Funzione quando sono necessarie conoscenze tecniche specifiche per la valutazione delle offerte. Tutti gli acquisti (afferenti a questa procedura) devono essere effettuati sulla base del minor costo, compatibilmente con i requisiti tecnici, qualitativi, di sicurezza e i tempi richiesti ed anche sulla base delle informazioni disponibili tra cui: Struttura del fornitore; Caratteristiche tecniche e commerciali; Doc.: D403 Rev. 02 del 04/03/2014

140 Owner: ANF ACQUISTI NO FUEL Emissione: Rev. 02 del Pag. 5/9 Situazione finanziaria e solidità economica; Competitività economica della fornitura; Visita di accertamento sul posto; Campionatura; Certificazione del fornitore da ente esterno (eventuale a discrezione dell ANF e del Responsabile del Sistema Qualità QUA); Rispetto del Codice Etico dell Azienda. Tutti i fornitori selezionati, se ritenuti strategici o comunque rilevanti dal punto di vista della gestione del processo industriale, devono essere inseriti in una apposita lista denominata Vendor List. Tuttavia, prima di procedere all inserimento di tali fornitori nella apposita lista su menzionata, l ANF deve avviare un procedimento di qualifica del fornitore, secondo una specifica procedura. Tale qualifica dei fornitori deve essere approvata dal DIG. Il processo standard di acquisto prevede che, per selezionare il fornitore, l ANF richieda offerte in funzione dell ammontare stimato di fornitura/servizio da acquistare per singolo ordine (1*), come indicato nella tabella sottostante: IMPORTO STIMATO DI FORNITURA Fino Tra e Tra e Oltre NUMERO DI OFFERTE almeno 1 offerta scritta almeno 2 offerte scritte almeno 3 offerte scritte almeno 3 offerte scritte o più (1*) Gli ODA non devono essere suddivisi in ammontari tali da evitare il processo di selezione del fornitore. In alcuni casi specifici è possibile rivolgersi direttamente ad un solo fornitore, come ad esempio nei casi descritti qui di seguito: a) offerte ricevute per analoghe forniture nei 6 mesi precedenti, salvo valutazioni di contesto; b) acquisti di forniture di beni/servizi strategici ; c) casi eccezionali, come ad esempio: - fornitori alternativi non propongono soluzioni praticabili; - inesistenza di fornitori alternativi; - motivazioni legate a situazioni di emergenza che potrebbero compromettere il business. Il Richiedente dovrà sempre motivare la propria decisione attraverso l apertura di una RDA sul sistema Data Stream. Tali eccezioni dovranno, comunque, essere approvate dal Responsabile della Funzione richiedente, dall ANF ed autorizzate dal DIG. I Fornitori devono essere valutati periodicamente dall ANF, con l ausilio delle Funzioni coinvolte, per determinare se mantengono le caratteristiche che ne hanno determinato la qualifica. Doc.: D403 Rev. 02 del 04/03/2014

141 Owner: ANF ACQUISTI NO FUEL Emissione: Rev. 02 del Pag. 6/ ORDINI DI ACQUISTO Dopo aver verificato la correttezza e completezza delle RDA, l ANF può procedere alla trasformazione della RDA in ODA o Contratto di Acquisto (CA) più idonea in funzione della tipologia di acquisto. Tutti i contratti sono archiviati presso l ufficio Legale (LEG) che si occupa del loro caricamento sul sistema informatico apposito. Contratti e clausole particolari: L ANF si avvale del LEG per tutti i casi di redazione delle condizioni generali di acquisto, di strutture contrattuali (standard o specifiche) di particolare complessità, ovvero di modifica degli stessi anche nella fase esecutiva e/o contenziosa del rapporto. La revisione da parte di LEG permette di indicare i più appropriati termini legali e clausole da inserire, al fine di tutelare gli interessi dell Azienda e di garantire il rispetto dei principi etici a cui la stessa si richiama. L organismo di Vigilanza (), sentito il LEG, valuta l opportunità di inserire specifiche clausole contrattuali che vincolino il fornitore, il consulente, il collaboratore o il terzo che intrattiene rapporti con l Azienda ed il rispetto dei principi etico-comportamentali che la stessa ha adottato, facendo particolare riferimento a quelle contenute nel Codice Etico aziendale ex D.Lgs. 231/2001, prevedendo anche appropriate misure in caso di violazione delle stesse. Gli ODA/CA sono approvati in conformità con i poteri di firma in vigore. Il LEG ha il compito di comunicare agli interessati i poteri di firma aggiornati. Il soggetto che approva l ODA è responsabile di verificare che il processo di acquisto sia in linea con la presente procedura e può chiedere qualsiasi chiarimento e/o documentazione di supporto, in particolare riguardo alla correttezza del processo di selezione del fornitore. Dopo essere stato inviato al fornitore, copia dell ODA unitamente a tutta la documentazione di riferimento viene archiviata presso l ufficio Acquisti No Fuel. I contratti di consulenza seguono lo stesso iter procedurale fino ad ora descritto. La concessione di un pagamento anticipato, in tutto od in parte, deve essere data solo in casi eccezionali e deve essere negoziata dall ANF in sede di trattativa con il fornitore e comunque autorizzata dal DIG. Eccezioni: Spese per le quali è consuetudine pagare in anticipo rispetto al ricevimento del servizio o della merce, quali voli aerei, hotels, corsi di formazione, sottoscrizioni, associazioni, tasse e dazi, canoni, garanzie bancarie, non sono soggette a quanto sopra. (4) RICEVIMENTO DELLE MERCI E DEI SERVIZI Il processo di ricevimento merci/servizi è volto ad assicurare che siano accettati solamente beni e servizi ordinati e che i pagamenti siano effettuati solamente per beni/servizi effettivamente ricevuti ed in linea con gli standard qualitativi richiesti. Tutte le merci devono essere fisicamente consegnate presso i magazzini di destinazione. Tutte le bolle delle merci in entrata devono essere firmate dall addetto del Magazzino. Doc.: D403 Rev. 02 del 04/03/2014

142 Owner: ANF ACQUISTI NO FUEL Emissione: Rev. 02 del Pag. 7/9 4.1 RICEVIMENTO MERCI L addetto al ricevimento merce del magazzino competente effettua una verifica visiva sulla corrispondenza, quantitativa e descrittiva, tra quanto consegnato e quanto indicato sui Documenti di Trasporto; a) se il controllo dà esito positivo, il magazziniere sigla il Documento di Trasporto; b) se il controllo non dà esito positivo, sono immediatamente contattati il Responsabile del Magazzino competente e la Funzione richiedente, i quali, se riscontrano nuovamente una non conformità della merce consegnata, contattano l ANF che, supportato dal LEG, assume le opportune azioni. Il controllo di conformità da parte della Funzione Richiedente avviene in tempi ragionevoli dal ricevimento della merce. L esito positivo del controllo di ricezione si evince dal carico in magazzino, ad opera del magazziniere sul sistema Data Stream della merce pervenuta. 4.2 RICEVIMENTO SERVIZI L accettazione dei Servizi segue modalità diverse in funzione della tipologia di ODA utilizzata e, come per le merci, è sempre documentata con una prova dell avvenuta prestazione/adempienza ( proof of performance ) come ad esempio: per i servizi effettuati su base di tariffe orarie, il foglio di lavoro del fornitore con descrizione della prestazione effettuata e i giorni/ore prestati, firmato dal Richiedente a titolo di verifica del lavoro svolto; per i corsi, un attestato di partecipazione rilasciato dall Istituto di formazione; per altri servizi, una copia della documentazione/studio fornito in base al contratto. Alla fine della prestazione deve essere sempre completato dalla Funzione Richiedente un report o verbale attestante lo stato dei lavori effettuati, che deve essere trasmesso tempestivamente all ANF e al RCO. 4.3 GESTIONE DEVIAZIONI Nel caso di differenze riscontrate tra quantità ricevute e ordinate, la persona responsabile di registrare il Buono di Entrata Merci (Responsabile Magazzino), contatta il Richiedente affinché venga presa la decisione se accettare o no la discrepanza, e l ANF, affinché, supportato dal LEG, assuma eventuali azioni correttive con il fornitore e provveda all eventuale variazione dell ODA. Nel caso di discrepanze qualitative rispetto alle specifiche indicate nell ODA, la persona responsabile di registrare il Buono di Entrata Merci (Responsabile Magazzino), dovrà contattare sia il Richiedente, affinché venga presa la decisione se accettare o no la discrepanza, che l ANF affinché, supportato dal LEG, prenda eventuali azioni correttive con il fornitore e provveda all eventuale variazione dell ODA. Eventuali differenze tra prezzo fatturato e prezzo ordinato devono essere giustificate dal Responsabile della Funzione Richiedente, approvate dall ANF e dal DIG (se lo scostamento è rilevante sarà approvato in funzione dei poteri di firma) prima di poter procedere allo sblocco della relativa fattura e al pagamento. Doc.: D403 Rev. 02 del 04/03/2014

143 Owner: ANF ACQUISTI NO FUEL Emissione: Rev. 02 del Pag. 8/9 (5) CONTROLLO FATTURE Il Magazzino consegna tutta la documentazione relativa all entrata della merce o dei servizi (ODA e DDT) alla Contabilità. Le fatture relative ai Beni/Servizi ordinati devono essere tutte tempestivamente consegnate in Contabilità dove sono registrate e verificate attraverso controlli incrociati con quanto riportato negli ODA/CA e nella documentazione di supporto del fornitore quale DDT o Fogli di Lavoro (whole chart per la prestazione di servizi). (6) GESTIONE CONTENZIOSI È compito del LEG, in collaborazione con l ANF ed il RCO, gestire i contenziosi con i fornitori al fine di trovare le appropriate soluzioni. Questo sia nel caso in cui la fattura sia ancora da pagare, come nel caso sia già stata pagata. La gestione dei contenziosi deve sempre avvenire tramite comunicazioni scritte. Le possibili soluzioni possono essere a puro scopo esemplificativo: Note di credito, Sostituzione di Materiale, Compensazioni in Forma Gratuita ecc. (7) ACQUISTI PARTICOLARI Le richieste di acquisto considerate con un fattore di Emergenza possono essere gestite come segue: a) la richiesta di offerte alternative non viene effettuata. Nella scelta del fornitore è data preferenza ai fornitori inclusi nella lista fornitori Strategici anche se non qualificati come tale per la tipologia di acquisto richiesta. b) Il Responsabile, il giorno successivo all evento di emergenza, dovrà effettuare la RDA secondo quanto riportato nel capitolo Richiesta di acquisto. I piccoli acquisti si riferiscono ad acquisti di basso valore (entro 200 circa) che seguono un processo di acquisto semplificato in quanto non è necessaria l emissione dell ODA e possono generalmente essere effettuati in contanti per cassa, in accordo a specifica istruzione operativa emessa dal RCO, come ad esempio: Beni o servizi non codificati quali piccole spese di materiale per manutenzione, per cancelleria, bevande per rinfreschi, oggettistica, Pubblicazioni, Libri; Abbonamenti a periodici, Quote associative ad Enti/Organizzazioni; Certificati; Valori Bollati, Francobolli, Spese postali. Quanto al materiale di cancelleria, tutte le richieste sono effettuate presso l ufficio Servizi Generali, custode della cancelleria, il quale in funzione dei fabbisogni e del materiale già disponibile in azienda emetterà l eventuale RDA. Doc.: D403 Rev. 02 del 04/03/2014

144 Owner: ANF ACQUISTI NO FUEL Emissione: Rev. 02 del Pag. 9/9 (8) PAGAMENTO DELLE FATTURE Il RCO verifica puntualmente la presenza di tutta la documentazione di trasporto e dell ODA/CA prima del pagamento della fattura. Relativamente al pagamento, il RCO riceve tutta la documentazione inerente l acquisto (DDT e ODA/CA per i beni, ODA/CA e whole chart per i servizi) dal Magazzino e/o dall ANF. Solo quando tale documentazione è in possesso del RCO il medesimo potrà procedere al pagamento della fattura del fornitore. (9) ARCHIVIAZIONE Tutti i documenti sono archiviati presso i vari uffici dell Azienda, in funzione delle loro competenze. (10) REPORTING ALL ORGANISMO DI VIGILANZA L ANF, per quanto di sua competenza, mette a disposizione dell Organismo di Vigilanza () la documentazione relativa alle verifiche da effettuare ed inoltre segnala periodicamente allo stesso eventuali anomalie verificatesi all interno della Funzione. Chiunque venga in possesso di notizie relative a comportamenti non in linea con quanto previsto dalla presente procedura è tenuto a darne immediata notizia all. Quest ultimo ha l obbligo di non divulgare le notizie e le informazioni acquisite, assicurandone la riservatezza ed astenendosi dall utilizzare le stesse per fini diversi da quelli indicati dall art. 6 D. Lgs. 231/2001. Doc.: D403 Rev. 02 del 04/03/2014

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146 Owner: RU GESTIONE RISORSE UMANE Emissione: Rev. 01 del Pag. 2/7 SOGGETTI Amministratori Direttore Generale (DIG) Responsabile Risorse Umane (RU) Responsabile Amministrazione Personale (RAP) Altri Responsabili di Funzione (RdF) Tutti PRECETTO Reati contro la pubblica amministrazione Reati di criminalità organizzata Reati sicurezza sul lavoro Reati societari Reato di assunzione di lavoratori irregolari COMPORTAMENTO (1) ASSUNZIONE La Società svolge le sue funzioni anche attraverso personale dipendente. Ciò implica l'esistenza di una procedura per l'assunzione, con le varie forme contrattuali previste dalla legge, dei candidati. La procedura intesa all'eventuale assunzione di uno o più candidati è attivata direttamente dal DIG, anche su impulso del Consiglio d'amministrazione (CdA), o dal RU ovvero, indirettamente, da ogni RdF il quale ravvisi la necessità di disporre, nell'ambito dell'attività demandatagli, di una o più nuove risorse. Quest'ultimo soggetto, nella presente procedura, assume la definizione di Funzione Richiedente (FR). Quando la procedura non sia attivata direttamente dal DIG o dal RU, la FR formula la sua richiesta per iscritto al RU stesso, motivando la sua istanza e specificando, in particolare, (1) le ragioni per le quali si rende necessaria, a suo parere, l'assunzione di uno o più dipendenti, (2) le caratteristiche contrattuali ideali dal suo punto di vista e (3) le caratteristiche del candidato ricercato. Doc.: D399 Rev. 01 del 27/11/2013

147 Owner: RU GESTIONE RISORSE UMANE Emissione: Rev. 01 del Pag. 3/7 Il RU indice, in tal caso, una riunione con la FR e con il DIG per valutare la proposta e - se essa è ritenuta ricevibile, nel senso che il DIG e il RU ritengono, ciascuno per le sue competenze, fondate le ragioni esposte dalla FR e considerano che vi sono le condizioni finanziarie e organizzative per procedere a nuove assunzioni - di valutare le caratteristiche contrattuali ideali e le caratteristiche del candidato ricercato. Della riunione è redatto verbale a cura del RU. Il verbale include l'autorizzazione del DIG ad avviare la procedura di assunzione. La Funzione Risorse Umane, sulla base dell'autorizzazione, avvia la fase di individuazione dei candidati consultando, unitamente alla FR, l'archivio dei profili esistente (in quanto provenienti da precedenti ricerche o pervenuti da candidati che hanno trasmesso il proprio curriculum) ovvero attivando, sempre unitamente alla FR, canali di ricerca esterni (ad es. annunci, ricerche specifiche su portali o social forum specializzati). Il RU può altresì proporre al Direttore Generale di concludere contratti con società specializzate nella ricerca di personale dipendente. I candidati contattati sono ricevuti per la prima volta dal RAP, eventualmente supportato dalla FR. Il colloquio si svolge di norma in azienda salvo che, su richiesta motivata del candidato, non vi siano ragioni organizzative che suggeriscano di svolgerlo altrove. In quest'ultimo caso, nel verbale del colloquio il RU annota le ragioni per le quali il colloquio non si è svolto in azienda. In sede di colloquio, il RAP consegna al candidato una scheda informativa relativa ai dati sensibili e si fa rilasciare l autorizzazione all utilizzo. Il candidato è invitato a consegnare alla società un documento d'identità valido. Qualora il candidato sia straniero, questi è invitato a consegnare, altresì, la documentazione attestante la regolarità della sua presenza in Italia. La società ne estrae copia e, qualora il candidato sia giudicato suscettibile di eventuale assunzione, effettua attraverso la Funzione Security controlli presso le Autorità per verificare l'autenticità della documentazione in questione. Il candidato è invitato a rilasciare un'autocertificazione in ordine all'assenza di precedenti penali, suscettibili o meno di iscrizione nel certificato del casellario giudiziale di cui all'art. 689 c.p.p., di carichi pendenti e di fallimenti personali. Del colloquio è redatto verbale a cura del RU. La Funzione Risorse Umane, in collaborazione con la FR, compila una short list composta dai candidati che, rispetto alla posizione da ricoprire, sono apparsi nel corso del primo colloquio più idonei. Dalla short list sono esclusi i candidati stranieri che non abbiano consegnato la documentazione attestante la regolarità della loro presenza in Italia o che abbiano consegnato documentazione insufficiente o falsa. La short list è consegnata al DIG unitamente ad un rapporto riservato che contiene i risultati degli approfondimenti svolti, nel rispetto della legge e della privacy dei candidati, attraverso canali pubblici di informazione (non esclusi motori di ricerca, social forum etc.) ed evidenzia eventuali incompatibilità emerse a proposito di uno o più candidati. Il DIG, se non ritiene soddisfacenti i risultati della ricerca, chiede al RU di attivare una nuova procedura di individuazione dei candidati. Qualora, invece, all'interno della short list di cui sopra, il DIG individui, con la collaborazione del RU e della FR, uno o più candidati idoneo/i per la posizione, effettua la scelta finale dando per iscritto Doc.: D399 Rev. 01 del 27/11/2013

148 Owner: RU GESTIONE RISORSE UMANE Emissione: Rev. 01 del Pag. 4/7 mandato al RU di predisporre sia una relazione esaustiva circa le ragioni della proposta assunzione, le caratteristiche del candidato prescelto, le ragioni dell'opzione, cui sono allegati i documenti formati nel corso della procedura sia lo schema del contratto conforme ai modelli legali. La proposta di assunzione, unitamente alla relazione e allo schema di contratto predisposti dal RU, è trasmessa al Presidente e all'amministratore Delegato della Società i quali, se condividono la scelta, procedono all'assunzione sottoscrivendo il contratto con il neodipendente. Il RAP riceve il neodipendente in azienda e cura le formalità necessarie per dare effettività al rapporto. Consegna al neodipendente il badge d'ingresso informandolo dell'obbligo di custodirlo e di non cederlo, neppure temporaneamente, ad altri. Inoltre, gli fornisce le informazioni necessarie relative al contratto di lavoro. Il RAP consegna al neodipendente un documento contenente la descrizione delle mansioni svolte. Il primo giorno di lavoro, il neodipendente è sottoposto ad un modulo formativo erogato dal Responsabile della Funzione Protezione Ambientale e Sicurezza i cui contenuti riguardano le caratteristiche del sistema di prevenzione e protezione delle malattie e degli infortuni sul lavoro adottato dall'azienda ed il documento sulla valutazione dei rischi. Tale formazione è registrata attraverso un registro presenze che riporta: il titolo della formazione, gli argomenti, la data di erogazione della formazione, la firma del discente, la firma del formatore e del Responsabile della FR. Il neodipendente inizia effettivamente a svolgere le mansioni assegnate soltanto nel momento in cui il Responsabile della FR e il Responsabile della Funzione Protezione Ambientale e Sicurezza lo giudicano, per mezzo di un documento sottoscritto da entrambi, perfettamente idoneo e formato. La presente procedura si applica, oltre ai casi di nuove assunzioni, anche in relazione all'assegnazione di nuove mansioni e alle conseguenti modifiche organizzative e all'eventuale sostituzione di personale temporaneamente assente (ad es. per maternità). (2) GESTIONE RISORSE UMANE (A) GESTIONE RETRIBUZIONI La politica retributiva e la conseguente gestione delle retribuzioni sono a carico del RU che opererà utilizzando alcuni strumenti specifici quali (1) le griglie retributive, (2) la scheda di valutazione delle performance, (3) l organigramma aziendale, (4) la mappa delle posizioni, (5) il budget risorse umane. (1) Le griglie retributive indicano, per ogni posizione prevista in organigramma, un intervallo retributivo minimo e massimo all interno del quale va a collocarsi la retribuzione di ogni dipendente: tali griglie sono periodicamente aggiornate tenendo conto dell evoluzione delle retribuzioni a livello locale e nazionale. (2) La scheda di valutazione delle performance è lo strumento che consente di misurare l evoluzione delle performance individuali. Doc.: D399 Rev. 01 del 27/11/2013

149 Owner: RU GESTIONE RISORSE UMANE Emissione: Rev. 01 del Pag. 5/7 (3) L organigramma aziendale è lo strumento che rappresenta l organizzazione e che consente di individuare la collocazione di ogni dipendente all interno dell organizzazione. (4) La mappa delle posizioni descrive i compiti di ogni dipendente all interno dell organizzazione. (5) Il budget risorse umane è lo strumento che consente di allocare parte del budget aziendale alla gestione delle risorse umane. La retribuzione di ogni dipendente viene proposta, previa analisi retributiva effettuata con gli strumenti appena elencati, dal RU ed approvata dal DIG. (B) GESTIONE PASSAGGI DI LIVELLO, AUMENTI DI STIPENDIO, INCENTIVI E PREMI. I passaggi di livello e gli aumenti di stipendio possono avvenire per le seguenti motivazioni: (1) Assegnazione a diverse mansioni con maggiori responsabilità (2) Permanenza nella stessa mansione ma con aumento del perimetro o della complessità della stessa (3) Permanenza nella stessa mansione (senza aumento del perimetro o della complessità della stessa) ma con aumento della seniority professionale I passaggi di livello e gli aumenti di stipendio possono essere attribuiti unicamente in sede di colloquio di valutazione ed attraverso l utilizzo della scheda di valutazione della performance individuale. I RdF propongono al RU i passaggi di livello o gli aumenti di stipendio: il RU valuta le proposte e, in caso affermativo, le sottopone all approvazione del DIG. L Azienda distribuisce un premio di produzione per i suoi dipendenti, fondato su un contratto e su un accordo sindacale. L accordo sindacale è triennale e viene di volta in volta concordato con le O.O.S.S. L 85% della cifra prevista è distribuita basandosi sull accordo sindacale, mentre il restante 15% è a discrezione dell Azienda, la quale può conferirla ad impiegati ed operai sulla base di un sistema meritocratico interno basato sulla misurazione della performance individuale attraverso i colloqui di valutazione. I RdF operano con un sistema di assegnazione degli obiettivi annuali durante i colloqui di valutazione: gli obiettivi sono fissati per iscritto ed indicati nella scheda di valutazione della performance individuale. L anno successivo, durante il colloquio di valutazione, si misura la percentuale di raggiungimento degli obiettivi che determina l ammontare del premio individuale. In ultimo, i Dirigenti hanno un MBO (Management by Objectives) specifico a seconda del raggiungimento degli obiettivi pianificati dal Consiglio di Amministrazione dell Azienda. Doc.: D399 Rev. 01 del 27/11/2013

150 Owner: RU GESTIONE RISORSE UMANE Emissione: Rev. 01 del Pag. 6/7 (C) GESTIONE FRINGE BENEFITS. I fringe benefits, in quanto emolumenti in natura, vengono gestiti con gli stessi criteri delle retribuzioni. (D) GESTIONE ANTICIPI E RIMBORSI SPESE. La trasferta deve essere approvata dal RdF e dal RU. Le spese generate dalla trasferta possono essere coperte attraverso (a) un anticipo di cassa, (b) una nota spese con rimborso a piè di lista, (c) l utilizzo della carta di credito aziendale. (a) Gli anticipi di cassa devono essere approvati preventivamente, utilizzando apposita modulistica cartacea, dal RU coerentemente con le caratteristiche della trasferta. Al rientro dalla trasferta si dovrà provvedere a restituire un eventuale resto previa approvazione del RU delle spese effettuate. In caso di pranzi e cene con più persone è necessario indicare sul retro della fattura i nominativi dei commensali. (b) Il dipendente deve compilare la nota spese sull apposito formato mandandola per conoscenza al proprio responsabile e per approvazione al RU: ottenuta l approvazione la nota spese deve essere stampata e consegnata in Amministrazione allegando i giustificativi di spesa. In caso di pranzi e cene con più persone è necessario indicare sul retro della fattura i nominativi dei commensali. (c) Anche le note spese pagate con la carta di credito aziendale devono essere approvate attraverso apposito formato dal RU, stampate e consegnate in Amministrazione allegando i giustificativi di spesa. In caso di pranzi e cene con più persone è necessario indicare sul retro della fattura i nominativi dei commensali. (E) GESTIONE PROCEDIMENTI DISCIPLINARI Il Codice Disciplinare deve essere affisso in bacheca ed essere a disposizione di chiunque voglia consultarlo: gli unici procedimenti disciplinari che si possono adottare sono quelli indicati nel Codice Disciplinare. I procedimenti disciplinari vanno erogati attraverso quanto previsto dall art. 7 della legge 300 del 20 maggio Il procedimento disciplinare può essere proposto da un RdF nei confronti di un proprio subordinato. La proposta deve avere la forma scritta (compresa posta elettronica), essere corredata da eventuale documentazione e/o testimonianze ed indirizzata al RU che decide in merito. (3) GESTIONE CESSAZIONE RAPPORTO DI LAVORO Il rapporto di lavoro può cessare su iniziativa del dipendente (dimissioni) o per iniziativa dell Azienda (licenziamento). Le dimissioni devono essere formalizzate per iscritto al RU e contenere indicazioni sullo svolgimento del periodo di preavviso e sull ultimo giorno di permanenza in azienda. Il dipendente Doc.: D399 Rev. 01 del 27/11/2013

151 Owner: RU GESTIONE RISORSE UMANE Emissione: Rev. 01 del Pag. 7/7 dimissionario ed il RU concordano le modalità di svolgimento del periodo di preavviso e del passaggio di consegne. L ultimo giorno in azienda il dipendente dovrà consegnare il badge di ingresso ed eventuali strumenti di lavoro (auto aziendale, cellulare, laptop, armadietto e dispositivi di protezione individuale). Nel caso di dimissioni, il RU effettua, durante il periodo di preavviso, un exit interview avente la finalità di comprendere le motivazioni che hanno portato alla conclusione del rapporto di lavoro. Il licenziamento può essere individuale o collettivo e viene deciso e controfirmato unicamente dagli Amministratori. Nel caso di licenziamento collettivo si applicheranno le norme che regolano la procedura di messa in mobilità dei lavoratori. Nel caso di una singola cessazione del rapporto di lavoro verrà applicata le normativa relativa al licenziamento individuale. Doc.: D399 Rev. 01 del 27/11/2013

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153 Owner: RCO FINANZIAMENTI E CONTRIBUTI Emissione: Rev. 02 del Pag. 2/4 SOGGETTI Amministratori Direttore Generale (DIG) Responsabile Contabilità (RCO) Responsabile Legale (LEG) Tutti PRECETTO Reati contro la pubblica amministrazione Reati societari Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Riciclaggio Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita COMPORTAMENTO (1) Richiesta finanziamenti bancari Il DIG, anche su impulso del RCO, sottopone al Consiglio di Amministrazione (CdA) le esigenze finanziarie e propone il ricorso al credito. Acquisito mandato dal CdA, il RCO predispone l'eventuale documentazione necessaria affinché il DIG, se munito dei poteri necessari, ovvero gli Amministratori presentino richieste di finanziamento agli Istituti bancari al fine di ottenere nuove linee di credito. Qualora l'istruttoria bancaria abbia esito positivo e sia accordata la linea di credito, essa sarà utilizzata, sotto il controllo del RCO, per le esigenze operative di cassa. Nel caso in cui sia acceso un finanziamento per il pagamento di fornitori nazionali o esteri, o per l'anticipazione di fatture attive o l'accensione di lettere di credito, il RCO predisporrà o farà predisporre la richiesta da far firmare, a seconda dei limiti di firma, al DIG o agli Amministratori. Se l'istituto di credito, a seguito della propria istruttoria, eroga il finanziamento, il RCO monitora il flusso finanziario; alla scadenza del termine accordato, sovrintende sotto il profilo amministrativo al rimborso o alla richiesta di rinnovo. Doc.: D398 Rev. 02 del 04/03/2014

154 Owner: RCO FINANZIAMENTI E CONTRIBUTI Emissione: Rev. 02 del Pag. 3/4 (2) Richiesta di contributi Ogni richiesta di contributo erogabile da qualunque tipo di ente e/o istituzione deve corrispondere ad una opportunità ravvisata dal RCO, generalmente riconducibile ad un bando pubblico, sottoposta al DIG ed eventualmente approvata dal CdA. Il RCO elabora una proposta scritta contenente: spiegazione dettagliata dell opportunità di richiesta del finanziamento; eventuale bando, contratto o rapporto di riferimento; ente privato o pubblico a cui si intende presentare la richiesta; progetto di massima degli importi e dei tempi della richiesta. La proposta è inoltrata a cura del RCO al DIG. Il DIG, una volta esaminato il documento di proposta e chiesti eventuali chiarimenti al RCO, decide se avallare la proposta. In tal caso il DIG appone la propria firma al documento e lo invia al CdA per l approvazione. Se il DIG ovvero gli Amministratori approvano la decisione di richiedere il finanziamento, il RCO procede alla redazione della richiesta. La richiesta de essere firmata in accordo con i poteri di firma prima di essere inviata all ente erogante. L invio all ente erogante è a cura del RCO che predispone la documentazione necessaria da allegare alla domanda di finanziamento. Nel caso di rapporto con la Pubblica Amministrazione, particolare importanza è data all osservanza delle procedure che regolano i rapporti della società con pubblici ufficiali, incaricati di pubblichi servizio e soggetti equiparati, fra i quali rientrano i funzionari degli Istituti di credito o di altri Enti deputati all'istruttoria. Nel caso in cui la richiesta di contributo venga accolta è compito del RCO informare immediatamente il DIG e l Organismo di Vigilanza () della comunicazione di concessione e/o autorizzazione al contributo. Il RCO, in collaborazione con il LEG, cura la rendicontazione del finanziamento, attenendosi a quanto stabilito dalla presente procedura. Quando la pratica di finanziamento è conclusa in tutte le sue fasi, compresa quella della rendicontazione, il RCO ne dà comunicazione al DIG e all. (2) Rendicontazione del finanziamento ricevuto Per rendicontazione si intende la fase successiva all approvazione del finanziamento consistente nella raccolta dei documenti comprovanti l utilizzo degli importi per la destinazione stabilita dalle norme o dal bando (o contratto) di finanziamento. Qualora la domanda di finanziamento sia stata approvata dall ente erogante occorre, il DIG, in collaborazione con il RCO ed eventualmente con le altre Funzioni direttamente coinvolte in Doc.: D398 Rev. 02 del 04/03/2014

155 Owner: RCO FINANZIAMENTI E CONTRIBUTI Emissione: Rev. 02 del Pag. 4/4 relazione all'oggetto, ha cura che le risorse ricevute siano impiegate esattamente per lo scopo per il quale sono state ricevute e conserva la documentazione - ivi incluse le comunicazioni tra l Azienda e l ente che istruisce la pratica - che provano tale corretta destinazione. È compito del RCO archiviare tutta la documentazione e prestare la propria collaborazione ai controlli ed alle richieste dell Ente erogatore, della Società di Revisione, del Collegio Sindacale e dell. Il LEG verifica che la rendicontazione osservi la normativa di riferimento o l eventuale bando o contratto di finanziamento e che ciò risulti dalla documentazione formata, di cui accerta altresì la completezza ai fini delle eventuali verifiche da parte dell ente erogante. Anche quando l erogazione e la rendicontazione del finanziamento è terminata, la documentazione continua ad essere conservata a cura del RCO per il tempo stabilito dalle leggi e regolamenti. Il RCO, per quanto di sua competenza, mette a disposizione dell la documentazione relativa alle verifiche da effettuare ed inoltre segnala allo stesso eventuali anomalie verificatesi all interno della Funzione. Chiunque venga in possesso di notizie relative a comportamenti non in linea con quanto previsto dalla presente procedura è tenuto a darne immediata notizia all Organismo di Vigilanza. Quest ultimo ha l obbligo di non divulgare le notizie e le informazioni acquisite, assicurandone la riservatezza ed astenendosi dall utilizzare le stesse per fini diversi da quelli indicati dall art. 6 D. Lgs. 231/2001. Doc.: D398 Rev. 02 del 04/03/2014

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157 Owner: RCO CICLO ATTIVO Emissione: Rev. 02 del Pag. 2/3 SOGGETTI Amministratori Direttore Generale (DIG) Responsabile Contabilità (RCO) Energy Manager (EMP) Tutti PRECETTO Reati contro la pubblica amministrazione Reati societari Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Riciclaggio Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita COMPORTAMENTO La fatturazione dell energia prodotta dall impianto è effettuata con le modalità indicate nei contratti sottoscritti nel mercato libero. Il corrispettivo del servizio, fatturato al cliente mensilmente, è calcolato sulla base del report redatto dall EMP ed inviato al RCO. Il report contiene la quantità mensile di MW immessa nella rete a cui viene applicato un fattore moltiplicativo (tariffa) contrattualizzata. Qualora nei processi di lettura, misura, fatturazione siano riscontrati dati in eccesso o in difetto, il RCO provvede alla correzione degli stessi, alla rettifica delle fatture ed all emissione dei corrispondenti addebiti o accrediti nei tempi previsti dagli accordi stipulati con il cliente. I dati relativi alla fatturazione sono comunicati mensilmente al RCO. Quest'ultimo riceve la comunicazione il giorno lavorativo successivo alla chiusura del mese precedente, mediante report inviato dall EMP. Il Report è una tabella al cui interno sono riportati i Kwh prodotti e il prezzo convenuto nel contratto. I dati chiave per l elaborazione dell importo da fatturare sono: - dati di produzione; Doc.: D402 Rev. 02 del 04/03/2014

158 Owner: RCO CICLO ATTIVO Emissione: Rev. 02 del Pag. 3/3 - tariffa applicata; - periodo di riferimento. Il RCO emette una fattura, con scadenza fine mese data fattura. Oltre alla fatturazione dell energia elettrica prodotta, laddove previsto dai contratti bilaterali in essere, al cliente vengono fatturati i Certificati Verdi (CV) con cadenza mensile o sulla base della disponibilità dei CV rilasciati dal GSE. Il RCO elabora anche le eventuali fatture diverse dalla fornitura di energia elettrica, ad esempio relative alla vendita di rottami ferrosi di pezzi di impianto ormai dismessi dal ciclo produttivo o all erogazione di servizi. Nel caso di vendita di rottami ferrosi il RCO emette fattura sulla base dei contratti di vendita. Normalmente per questa tipologia di vendita il prezzo viene stabilito di volta in volta sulla base della quotazione del ferro pubblicata dalla Camera di Commercio di Milano. Tale valore viene comunicato con report da Responsabile Acquisti No Fuel. I pezzi di impianto ormai dismessi dal ciclo produttivo possono essere ceduti a terzi con regolare contratto; sulla base dello stesso il RCO emette una o più fatture di vendita, dopo aver ricevuto dalla Produzione il verbale di dismissione. Gli incassi avvengono sui c/c dell Azienda. Gli estremi dei c/c devono essere sempre riportati nella fattura. Periodicamente il RCO stampa on line gli estratti conto bancari al fine di verificare anche gli incassi delle fatture emesse e giunte a scadenza, e procede quindi, previa annotazione sul libro giornale e sui partitari, alla registrazione dei pagamenti, sul sistema contabile. Tutti i documenti devono essere archiviatati presso la Contabilità. Il RCO, per quanto di sua competenza, mette a disposizione dell Organismo di Vigilanza () la documentazione relativa alle verifiche da effettuare ed inoltre segnala, allo stesso, eventuali anomalie verificatesi all interno della Funzione. Chiunque venga in possesso di notizie relative a comportamenti non in linea con quanto previsto dalla presente procedura è tenuto a darne immediata notizia all. Quest ultimo ha l obbligo di non divulgare le notizie e le informazioni acquisite, assicurandone la riservatezza ed astenendosi dall utilizzare le stesse per fini diversi da quelli indicati dall art. 6 D. Lgs. 231/2001. Doc.: D402 Rev. 02 del 04/03/2014

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160 Owner: RET OMAGGI, SPONSORIZZAZIONI, LIBERALITÀ E COMODATI D USO Emissione: Rev. 02 del Pag. 2/4 SOGGETTI Amministratori Direttore Generale (DIG) Responsabile Contabilità (RCO) Responsabile della Sicurezza (SEC) Responsabile Etica (RET) Responsabile Legale (LGL) Responsabile Acquisti No-Fuel (ANF) Dir. Stabilimento Tutti PRECETTI Concussione e Corruzione (Art. 25 D.Lgs. 231/01) Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello stato o di un ente pubblico (Art. 24 D.Lgs. 231/01) Delitti di criminalità organizzata (Art. 24 ter D.Lgs. 231/01) Reati societari (Art. 25 ter D.Lgs. 231/01) COMPORTAMENTO Allo scopo di prevenire i reati di cui sopra, la Società adotta il seguente protocollo. Esso si applica a tutti i casi di omaggi, sponsorizzazioni, liberalità o comodati d uso concessi dalla Società Biomasse Crotone S.p.A. con proprie risorse finanziarie a soggetti (enti, persone giuridiche o fisiche) interni ed esterni che superano il valore di 20 Euro. Il presente protocollo contiene le regole che si applicano a tutti i casi di omaggi che superano il valore di 20 Euro che il personale della Società riceve da soggetti (enti, persone giuridiche o fisiche) nell ambito e / o con riferimento all attività aziendale. Definizioni: omaggio - offerta gratuita di un bene o di altra utilità; sponsorizzazione - erogazione di somme di denaro (solo con bonifico bancario) o acquisto di beni in favore di associazioni ricreative, eventi culturali e sportivi, con finalità di diffusione del marchio aziendale; liberalità - erogazione di una somma di denaro (solo con bonifico bancario) in mancanza di una controprestazione; comodato d uso - la consegna, essenzialmente a titolo gratuito, di un bene mobile o immobile con l'obbligo di restituirlo al termine di un periodo di tempo determinato (artt e ss. c.c.). Tutte le decisioni riguardanti omaggi, sponsorizzazioni, liberalità o comodati d uso (d'ora in avanti per brevità benefici) sono assunte dal Presidente e dall Amministratore Delegato su proposta del DIG. Doc.: D401 Rev. 02 del

161 Owner: RET OMAGGI, SPONSORIZZAZIONI, LIBERALITÀ E COMODATI D USO Emissione: Rev. 02 del Pag. 3/4 Ferma restando la possibilità di Biomasse Crotone S.p.A. di concedere benefici di propria iniziativa secondo le modalità descritte di seguito, l Ente interessato beneficiario trasmette alla Società una richiesta scritta. Il RET riceve la richiesta e si fa carico di far compilare il modulo D698 Valutazione delle richieste di beneficio (allegato n. 1) nel seguente ordine: 1. Il Responsabile Etica (RET) verifica se il richiedente si trova nella black list delle richieste scartate, se ha ricevuto altri benefici da parte dell azienda in passato, se è appartenente o è collegabile alla Pubblica Amministrazione, per quanto valutabile sulle informazioni in suo possesso (v. divieto sotto riportato). 2. Il Responsabile Contabilità (RCO) verifica l'esistenza dell'ente o della persona giuridica richiedente e che il sottoscrittore abbia la legale rappresentanza o comunque i necessari poteri di firma. Il RCO raccoglie la documentazione a corredo della richiesta e ne verifica la completezza ed adeguatezza. Il RCO indica nel modulo Valutazione delle richieste di beneficio quali controlli sono stati eseguiti e ne specifica l esito. 3. Il Responsabile della Sicurezza SEC verifica eventuali criticità del soggetto richiedente o comunque, in ipotesi, destinatario dei benefici e, in particolare, se il soggetto in questione sia sospettato di infiltrazioni mafiose o abbia commesso o sia accusato di aver commesso delitti di criminalità organizzata o altri reati previsti dal D.Lgs. 231/01. In particolare, sentito il Responsabile della Funzione Legale (LGL) ed i Responsabili delle altre Funzioni coinvolte, il SEC indica nel modulo Valutazione delle richieste di beneficio le informazioni di cui sopra ed il suo parere favorevole o contrario alla concessione del beneficio. 4. In caso di richiesta di beni che dovrebbero essere acquistati dall azienda, il Responsabile Acquisti No-Fuel (ANF) raccoglie offerte da parte di vari fornitori, da indicare ed allegare poi al modulo Valutazione delle richieste di beneficio. Il RET consegna al DIG la richiesta di beneficio, il modulo Valutazione delle richieste di beneficio e le eventuali offerte pervenute. Il DIG consulta i Responsabili delle Funzioni coinvolte al fine di ottenere informazioni supplementari circa il soggetto richiedente o comunque, in ipotesi, destinatario dei benefici in ordine all'eventuale esistenza di divieti (normativi o derivanti da norme etiche), incompatibilità, conflitti d'interesse formali o sostanziali, attuali o potenziali. A titolo esemplificativo e non esaustivo è vietata l erogazione di benefici personalistici in favore di persone fisiche o giuridiche appartenenti alla Pubblica Amministrazione oppure, per quanto riscontrabile, collegabili a quest ultima, o agli enti incaricati di pubblico servizio, o ai componenti del Collegio Sindacale, o al team della Società incaricata della revisione del bilancio. Il DIG consegna al Presidente e all Amministratore Delegato il modulo Valutazione delle richieste di beneficio che contiene la sua proposta di approvazione totale / parziale o negazione della richiesta del beneficio. Il Presidente e l Amministratore Delegato autorizzano o no a procedere alla concessione totale / parziale del beneficio richiesto ed informano il Responsabile Etica (RET) sulla decisione presa, firmando il modulo Valutazione delle richieste di beneficio. Nella scelta del tipo di beneficio e del destinatario, in ogni caso, il Presidente, l Amministratore Delegato e il DIG tengono in considerazione la politica di sponsorizzazioni sottoscritta dalla Società (allegato no. 2) e privilegiano gli enti e comunque le persone giuridiche che svolgono attività a carattere sociale e umanitario quali: organismi o enti senza scopo di lucro che operano nel campo della tutela ambientale; Doc.: D401 Rev. 02 del

162 Owner: RET OMAGGI, SPONSORIZZAZIONI, LIBERALITÀ E COMODATI D USO Emissione: Rev. 02 del Pag. 4/4 istituti universitari; ospedali e case di cura pubbliche o comunque identificabili come Fondazioni, previa verifica dello statuto; enti con provato valore scientifico e indiscussa moralità (ONLUS, ONG, Fondazioni, Istituti di ricerca per la cura di malattie). È responsabilità di RET creare e poi aggiornare di volta in volta la black list delle richieste scartate per evitare ricerche future e per attestare il lavoro fatto. Una volta decisa la concessione del beneficio, il RET redige una lettera a firma del DIG da inviare all ente richiedente nella quale viene resa nota l intenzione dell azienda di concedere il beneficio stesso, con indicazione dell importo che verrà elargito (in caso di erogazione di somme di denaro) o descrizione dei beni concessi e la data in cui verrà effettuato il pagamento o la consegna del bene. Al beneficiario viene richiesto di inviare all azienda una comunicazione di piena accettazione del beneficio, in assenza della quale esso non verrà elargito. Nel caso di erogazione di beni o comodato d'uso, il RET invia al Responsabile Acquisti No-Fuel (ANF) la copia del dossier (richiesta, modulo Valutazione delle richieste di beneficio, lettera del DIG e accettazione del beneficiario) ed esso predispone il contratto da sottoscrivere contenente la disciplina del rapporto (che deve essere firmato in base ai poteri di firma) e / o far si che sia applicata la procedura relativa ad acquisti ai fini della consegna di beni a titolo di beneficio. In caso di comodato d'uso, il contratto conterrà le clausole di scarico delle responsabilità. L ANF consegna al RET l evidenza della corrispondenza del bene alla richiesta, nonché l avvenuta consegna dello stesso bene al beneficiario. Nel caso di erogazione di somme di denaro, il RET invia al RCO la copia del dossier (richiesta, modulo Valutazione delle richieste di beneficio, lettera del DIG e accettazione del beneficiario) ed esso procede all elargizione, accertando la corrispondenza dei dati del beneficiario al richiedente ed effettuando il pagamento obbligatoriamente a mezzo bonifico bancario, al fine di assicurare una specifica tracciabilità dell uscita di cassa. Il RCO invia al RET l evidenza dell avvenuto pagamento. È responsabilità del RET archiviare tutta la documentazione relativa al beneficio elargito e comunicare con cadenza semestrale a tutti i membri del Consiglio di Amministrazione e dell Organismo di Vigilanza l elenco ed una breve descrizione dei benefici concessi. Nel rispetto di una condotta improntata a principi etici, l Azienda persegue una politica atta ad evitare l'invio di omaggi personali ai suoi dipendenti, di qualsiasi livello, da parte di fornitori, consulenti e terzi in genere. Nel caso di ricezione di un beneficio che supera il valore di 20 euro da parte di soggetti (enti, persone giuridiche o fisiche) nell ambito e / o con riferimento all attività aziendale, il dipendente comunica il fatto al DIG quale, sentito il parere del Presidente e dell Amministratore Delegato, decide sull utilizzo del beneficio. A titolo esemplificativo, i vari omaggi possono essere dati in beneficienza a persone giuridiche che svolgono attività a carattere sociale e umanitario. Doc.: D401 Rev. 02 del

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164 Owner: LEG GESTIONE VISITE ISPETTIVE Emissione: Rev. 02 del Pag. 2/3 SOGGETTI Direttore Generale (DIG) Responsabile Legale (LEG) Responsabile Contabilità (RCO) Altri Responsabili di Funzione (RdF) PRECETTO Reati contro la pubblica amministrazione Reati societari Reati di criminalità organizzata COMPORTAMENTO Il personale addetto al ricevimento (portineria) visiona i documenti di riconoscimento dei Funzionari Pubblici che intendono procedere a ispezioni, verifiche o controlli e il provvedimento che autorizza l accesso. Subito contatta il DIG, il RCO ed il LEG. Il LEG acquisisce il provvedimento che autorizza l ispezione ed esegue un successivo controllo circa la relativa regolarità. Il DIG o il LEG contattano gli avvocati esterni della società competenti nella materia e il Responsabile della Security. Il RCO ed il LEG accompagnano le Autorità all interno dell Azienda assistendoli nelle loro richieste. In caso di ispezioni riguardanti specifici ambiti di competenza (sicurezza, ambiente, etc.) il RCO ed il LEG contattano la Funzione interessata affinché il suo Responsabile partecipi alle attività di ispezione. Qualora il RCO ed il LEG non siano presenti in azienda, assistono alle suddette ispezioni i responsabili di altre Funzioni, i quali in ogni caso contattano il DIG, il RCO ed il LEG. Coloro i quali assistono all'ispezione prendono nota di tutto il materiale esaminato dai Funzionari Pubblici e di ciascun documento fotocopiato dagli stessi; in caso di acquisizione o sequestro, ove possibile, essi estraggono copia del documento acquisito o sequestrato. Il RCO ed il LEG hanno facoltà di delegare l assistenza alle ispezioni: qualora esercitino tale facoltà, possono rivolgersi solo a RdF. In ogni caso, deve essere sempre assicurata la presenza all'ispezione di almeno due RdF. Gli stessi RdF hanno l obbligo di verificare che la documentazione richiesta dalle Autorità abbia pertinenza con l oggetto dell accertamento. Nel caso in cui le Autorità stesse non rispettino ciò, i due RdF, necessariamente assistiti dal LEG o dagli avvocati esterni della società, verbalizzano la circostanza, motivando la loro opposizione. Doc.: D406 Rev. 02 del 04/03/2014

165 Owner: LEG GESTIONE VISITE ISPETTIVE Emissione: Rev. 02 del Pag. 3/3 Al termine della visita ispettiva i due RdF hanno l obbligo di redigere e firmare un verbale, concernente tutta l attività svolta durante l ispezione e di farlo, inoltre, firmare dal DIG. In alternativa, essi potranno inviare al DIG o al LEG una comunicazione riepilogativa, anche a mezzo mail. A questo documento sarà allegato il verbale redatto e debitamente firmato dai Funzionari Pubblici che hanno eseguito l ispezione. Copia di tutta la documentazione prodotta e del verbale redatto durante l ispezione sarà custodita con cura dal LEG presso gli archivi della sua funzione in modo che possa sempre essere reperibile da chi, debitamente autorizzato, ne faccia esplicita richiesta. È fatto espresso divieto di: effettuare elargizioni in denaro a Pubblici funzionari; accordare altri vantaggi di qualsiasi natura (promesse di assunzione, beni, servizi, anche a titolo personale, ecc.) in favore di rappresentanti della Pubblica Amministrazione; presentare dichiarazioni non veritiere a organismi Pubblici nazionali o esteri. Inoltre, per meglio attuare e rispettare i comportamenti elencati, si stabilisce che: i rapporti nei confronti della Pubblica Amministrazione per le suddette aree di attività devono essere gestiti, solamente ed unicamente, dai RdF identificati sulla base delle indicazioni organizzative e comportamentali aziendali. L Organismo di Vigilanza () è informato dal LEG di qualsiasi tipo di visita ispettiva svolta dalle Autorità Pubbliche nei confronti dell Azienda, con la trasmissione del verbale redatto, debitamente firmato da tutti coloro che hanno partecipato alla visita ispettiva, e della documentazione prodotta durante l ispezione. L ha accesso la documentazione relativa alle verifiche. Chiunque venga in possesso di notizie relative a comportamenti non in linea con quanto previsto del presente protocollo è tenuto a darne immediata notizia all. Quest ultimo ha l obbligo di non divulgare le notizie e le informazioni acquisite, assicurandone la riservatezza ed astenendosi dall utilizzare le stesse per fini diversi da quelli indicati dall art. 6 D. Lgs. 231/2001. Doc.: D406 Rev. 02 del 04/03/2014

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167 Owner: RCO RAPPORTI CON LA SOCIETÀ DI REVISIONE Emissione: Rev. 01 del Pag. 2/3 SOGGETTI Responsabile Contabilità (RCO) Responsabili altre Funzioni (RdF) Tutti PRECETTO Reati societari Reati contro la pubblica amministrazione COMPORTAMENTO L incarico del controllo contabile e della certificazione volontaria del bilancio è conferito dall Assemblea dei Soci, sentito il Collegio Sindacale, la quale determina il corrispettivo spettante alla Società di Revisione (SREV) per l intera durata dell incarico (art quater c.c.). Inoltre, l acquisto della consulenza viene comunque formalizzato secondo la Procedura Acquisti No Fuel - contratti di consulenza. Tutte le richieste di informazioni e documentazione da parte della SREV devono essere rivolte al RCO, che a sua volta contatta le Funzioni interessate. Il personale della SREV non può contattare direttamente Funzioni o dipendenti dell Azienda anche per richiedere notizie utili allo svolgimento del suo incarico. Il personale dell Azienda contattato dal RCO ha l'obbligo di collaborare per l attività svolta dalla SREV, fornendo le informazioni e la documentazione richiesta. Queste devono riguardare le voci di bilancio e la loro valutazione, i processi amministrativi e contabili e la documentazione a supporto, i sistemi informativi per la redazione del bilancio. È compito del RCO istruire il personale della sua funzione e delle altre Funzioni sulla tipologia delle informazioni che possono essere trasmesse. Al termine del progetto il RCO rilascia alla SREV dichiarazione attestante la veridicità e completezza delle informazioni trasmesse. L attestazione riguarda solo le informazioni documentalmente dimostrabili. La SREV per ciascun esercizio contabile, ai fini della certificazione del bilancio, emette il proprio giudizio o attestazione sul bilancio. Tale documento sarà presentato unitamente al bilancio in sede di approvazione da parte dell Assemblea. È fatto espresso divieto di: influenzare in qualsiasi modo l attività della SREV e dei suoi dipendenti; accordare omaggi, donazioni o altri vantaggi di qualsiasi natura in favore di rappresentanti della SREV; Doc.: D405 Rev. 01 del 27/11/2013

168 Owner: RCO RAPPORTI CON LA SOCIETÀ DI REVISIONE Emissione: Rev. 01 del Pag. 3/3 fornire informazioni o dati non veritieri ai dipendenti della SREV o ai suoi referenti. Tutti i documenti devono essere archiviatati presso gli archivi dell Azienda ad eccezione delle carte di lavoro utilizzate dalla società di revisione che le detiene nel rispetto delle leggi sulla privacy e del segreto professionale. Il RCO, per quanto di sua competenza, mette a disposizione dell Organismo di Vigilanza () la documentazione relativa alle verifiche da effettuare. Inoltre, all occorrenza segnala allo stesso eventuali anomalie verificatesi. Chiunque venga in possesso di notizie relative a comportamenti non in linea con quanto previsto dal protocollo è tenuto a darne immediata notizia all. Quest ultimo ha l obbligo di non divulgare le notizie e le informazioni acquisite, assicurandone la riservatezza ed astenendosi dall utilizzare le stesse per fini diversi da quelli indicati dall art. 6 D. Lgs. 231/2001. Doc.: D405 Rev. 01 del 27/11/2013

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170 Owner: LEG RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Emissione: Rev. 01 del Pag. 2/3 SOGGETTI Amministratori Direttore Generale (DIG) Responsabile Legale (LEG) Responsabili delle Funzioni (RdF) Tutti PRECETTO Reati contro la pubblica amministrazione COMPORTAMENTO Il sistema di controllo deve garantire, nell'ambito dei rapporti con la Pubblica Amministrazione (PA), l applicazione del principio di separazione delle funzioni e la chiara definizione e formalizzazione delle responsabilità di: - chi propone la richiesta e/o il rilascio di informazioni e/o documentazione; - chi predispone la documentazione o le dichiarazioni necessarie; - chi la riesamina ai fini della completezza e della correttezza ai fini della conformità normativa; - chi sottoscrive la documentazione ufficiale per conto dell impresa; - chi intrattiene il contatto con il Soggetto Pubblico (es. in sede di stipulazione del contratto/convenzione); - chi gestisce i rapporti scaturiti dal rilascio del provvedimento e/o dalla stipula del contratto/convenzione (es. con Università); - chi gestisce eventuali ispezioni/accertamenti e/o contenziosi. Il sistema di controllo deve, inoltre, garantire un adeguato supporto documentale per ogni operazione svolta, ed in particolare si richiede: - la tracciabilità dei rapporti formali con rappresentanti della PA e, se possibile, relativa documentabilità degli stessi (es. copia convenzione stipulata con una Università); Doc.: D396 Rev. 01 del 27/11/2013

171 Owner: LEG RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Emissione: Rev. 01 del Pag. 3/3 - la formalizzazione dei rapporti con soggetti esterni (consulenti, agenti, terzi rappresentanti o altro) incaricati di svolgere attività per conto della Società, previa stipula di contratti scritti con tali soggetti contenenti specifiche clausole che vincolino gli stessi al rispetto dei principi etici e comportamentali adottati dall Azienda. È fatto espresso divieto di: effettuare elargizioni in denaro a Pubblici funzionari; accordare altri vantaggi di qualsiasi natura (promesse di assunzione, beni, servizi, anche a titolo personale, ecc.) in favore di rappresentanti della PA; presentare dichiarazioni non veritiere a organismi Pubblici nazionali o esteri. Inoltre, per meglio attuare e rispettare i comportamenti elencati, si stabilisce che: i rapporti nei confronti della PA per le suddette aree di attività devono essere gestiti, solamente ed unicamente, dai Responsabili identificati sulla base delle indicazioni organizzative e comportamentali aziendali. Costoro, qualora abbiano incontri, colloqui, riunioni, con pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio o con soggetti equiparati (come ad es. i soggetti appartenenti agli Istituti bancari che istruiscono pratiche di finanziamento per conto dello Stato o di altri Enti Pubbici) dovranno necessariamente essere accompagnati e assistiti da altro soggetto, non subordinato nella gerarchia aziendale. Tutti gli eventuali documenti devono essere archiviati presso la Funzione Legale. Il LEG deve repentinamente comunicare all Organismo di Vigilanza () qualsiasi tipo di richiesta inoltrata alla PA per conto dell Azienda, consegnando copia della richiesta scritta con la documentazione allegata. Inoltre, per quanto di sua competenza, metterà a disposizione dell stesso la documentazione relativa alle verifiche da effettuare ed inoltre segnalerà, periodicamente, allo stesso, eventuali anomalie verificatesi. Chiunque venga in possesso di notizie relative a comportamenti non in linea con quanto previsto dal protocollo è tenuto a darne immediata notizia all. Quest ultimo ha l obbligo di non divulgare le notizie e le informazioni acquisite, assicurandone la riservatezza ed astenendosi dall utilizzare le stesse per fini diversi da quelli indicati dall art. 6 D. Lgs. 231/2001. Doc.: D396 Rev. 01 del 27/11/2013

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173 Owner: RU ASSEGNAZIONE BENI AZIENDALI Emissione: Rev. 02 del Pag. 2/3 SOGGETTI Direttore Generale (DIG) Responsabile Risorse Umane (RU) Tutti PRECETTO Reati contro la pubblica amministrazione Reati di criminalità organizzata Reati sicurezza sul lavoro Reato di assunzione di lavoratori irregolari COMPORTAMENTO L assegnazione di beni aziendali tanto a personale dipendente dell azienda quanto a soggetti esterni (ad es: consulenti) avviene sulla base del modulo Richiesta beni aziendali. Colui il quale avanza richiesta per l utilizzo di un bene aziendale, compila l apposita modulistica Richiesta beni aziendali che invia al RU. Questi, consultati i Responsabili di funzione coinvolti, valuta la necessità e sottopone la proposta al DIG. Se il DIG approva tale richiesta, il RU valuta se utilizzare un bene presente in azienda o se procedere all acquisto del bene in questione (cfr. Procedura Acquisti No-Fuel). Nel momento della consegna del bene richiesto, il richiedente firmerà per presa consegna del bene aziendale sul Modulo Richiesta beni aziendali, che verrà archiviato dalla funzione Risorse Umane. Al Modulo viene allegata una scheda che riporta le caratteristiche del bene e lo stato d'uso. Il dipendente o il soggetto terzo affidatario di un bene aziendale non potrà cederlo né potrà consentirne l'uso a terzi. In qualsiasi momento, su richiesta del RU, dovrà presentare il bene perché lo stesso sia ispezionato e controllato. È cura della funzione Risorse Umane archiviare tutta la documentazione relativa a tale procedura. Doc.: D400 Rev. 02 del 04/03/2014

174 Owner: RU ASSEGNAZIONE BENI AZIENDALI Emissione: Rev. 02 del Pag. 3/3 Il RU, per quanto di sua competenza, metterà a disposizione dell Organismo di Vigilanza () la documentazione relativa alle verifiche da effettuare ed inoltre segnalerà, periodicamente, allo stesso, eventuali anomalie verificatesi. Chiunque venga in possesso di notizie relative a comportamenti non in linea con quanto previsto dal protocollo è tenuto a darne immediata notizia all. Quest ultimo ha l obbligo di non divulgare le notizie e le informazioni acquisite, assicurandone la riservatezza ed astenendosi dall utilizzare le stesse per fini diversi da quelli indicati dall art. 6 D. Lgs. 231/2001. Doc.: D400 Rev. 02 del 04/03/2014

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176 Owner: RET DICHIARAZIONI ALL AUTORITÀ GIUDIZIARIA D. LGS. 231 / 01 Emissione: Rev. 02 del Pag. 2/2 SOGGETTI Amministratori Direttore Generale (DIG) Tutti PRECETTO Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria COMPORTAMENTO Gli Amministratori, il Direttore Generale (DIG) e tutti i dipendenti della Società, in presenza di una convocazione dell Autorità Giudiziaria (A.G.) perché riferiscano fatti a loro conoscenza, dovranno attenersi alla seguente procedura. Essi, prima del colloquio, non chiederanno ad altri soggetti istruzioni sulle dichiarazioni da rilasciare, dovendo al contrario attenersi rigorosamente alle proprie conoscenze che saranno riferite all A.G. in termini del tutto veritieri ed esaustivi. Gli Amministratori eventualmente convocati dovranno dunque limitarsi a informare gli altri Amministratori della circostanza della convocazione senza aggiungere altro. Il DIG eventualmente convocato dovrà limitarsi a informare gli Amministratori della circostanza della convocazione senza aggiungere altro. I dipendenti eventualmente convocati dovranno limitarsi a informare il DIG o il loro superiore gerarchico della circostanza della convocazione senza aggiungere altro. L informativa di cui sopra sarà fatta per iscritto via o via lettera consegnata a mano, mettendo in copia il Responsabile Security. Il soggetto informato dal soggetto convocato innanzi all A.G. si asterrà dal fornire qualunque suggerimento affinché il convocato renda all A.G. dichiarazioni veritiere ed esaustive e non si astenga dal farlo o lo faccia in modo mendace. Ciascuno dei soggetti indicati potrà acquisire dalla Funzione Legale esclusivamente notizie circa la procedura che l A.G. è tenuta ad osservare nel raccogliere le informazioni nonché i diritti e le garanzie di cui godrà nel colloquio. Quando il soggetto convocato renderà informazioni all A.G. si atterrà a fatti documentabili, esibendo o riservandosi di esibire documenti comprovanti la veridicità delle dichiarazioni da lui rese e, ove ciò non sia possibile, circostanzierà con precisione ogni elemento oggetto di dichiarazione, e ciò al fine di consentire all A.G. di verificare - anche indirettamente - la veridicità e la completezza delle dichiarazioni rese. Il soggetto convocato, nei casi in cui l A.G. imponesse il segreto sul contenuto delle dichiarazioni rese, non riferirà ad alcuno il contenuto delle medesime. Doc.: D661 Rev. 02 del 19/01/2015

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178 Owner: ITE SICUREZZA INFORMATICA E TELEMATICA D. LGS. 231 / 01 Emissione: Rev. 01 del Pag. 2/5 SOGGETTI Direttore Generale (DIG) Responsabile Risorse Umane (RUE) Responsabile Information Technology (ITE) Responsabile Security Dir. Stabilimenti Consulenti esterni area informatica RSPP - Addetti SPP Tutti PRECETTI Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche Installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche COMPORTAMENTO (1) PROTEZIONE DEL SISTEMA INFORMATICO E TELEMATICO RISPETTO AI DIPENDENTI NON AUTORIZZATI ALL ACCESSO ALLE SINGOLE AREE Ciascun dipendente della Società al quale sia stata assegnata una postazione informatica ha facoltà di accedere soltanto alle aree del sistema per le quali abbia ricevuto specifica autorizzazione ed eventualmente ha la facoltà di accesso alla navigazione Internet (se autorizzato). In particolare, il Responsabile Information Technology (ITE) - sulla base delle istruzioni ricevute per iscritto dal RUE, il quale è autorizzato a svolgere tale funzione dal DIG ed eventualmente recepisce al riguardo le proposte dei Responsabili di Funzione - autorizza il singolo dipendente titolare di una Doc.: D662 Rev. 01 del 04/03/2014

179 Owner: ITE SICUREZZA INFORMATICA E TELEMATICA D. LGS. 231 / 01 Emissione: Rev. 01 del Pag. 3/5 postazione attribuendogli la facoltà di accesso ad una o più aree del sistema informatico e / o la facoltà di accesso alla navigazione Internet in ragione del suo ruolo e delle relative responsabilità. Qualora ruolo e responsabilità dell utente dovessero cambiare, le variazioni saranno prontamente comunicate all ITE dal RUE. L ITE, sulla base delle nuove istruzioni ricevute dal RUE, provvederà all attribuzione della facoltà di accesso alle nuove aree del sistema e negherà l accesso alle aree non più di competenza e / o alla navigazione Internet. La navigazione Internet viene tracciata al fine di controllare che l'utente non "frequenti" siti dai quali è possibile scaricare materiale pornografico e pedopornografico. L accesso alla singola postazione informatica (desktop e laptop) e, quindi, alle aree del sistema per le quali l utente sia in possesso di autorizzazione avviene tramite apposite credenziali (username e password). Quest ultima è composta da almeno 8 caratteri alfanumerici ed è conosciuta solo dall utente, il quale ha l obbligo di non divulgarla e di modificarla almeno con cadenza trimestrale o comunque quando dovesse avere motivo di dubitare della sua segretezza. Copia della password è conservata in busta sigillata custodita dal Responsabile Security. Qualora non fosse in grado di modificarla autonomamente, l utente dovrà rivolgersi all Ufficio ICT, il quale provvederà prontamente al cambio. Ogni postazione è dotata di Screen Saver, con partenza automatica dopo 5 minuti di inattività e richiesta di relativa password per il successivo accesso. Al fine di preservare i dati informatici, ogni utente ha l obbligo settimanale di effettuare copia di backup dei dati stessi, secondo specifica procedura predisposta dall Ufficio ICT. Alla copia di backup potrà aver accesso esclusivo solo l utente specifico, tramite le stesse credenziali necessarie per l utilizzo della sua postazione. Tutti i server in uso effettuano quotidianamente copia di backup di tutti i dati. L accesso alla casella aziendale di pertinenza del singolo utente - attribuita all utente stesso dall ITE sulla base delle istruzioni ricevute per iscritto dal RUE - deve avvenire tramite apposite credenziali (username e password). Quest ultima è composta da almeno 8 caratteri alfanumerici ed è conosciuta solo dall utente, il quale ha l obbligo di non divulgarla e di modificarla almeno con cadenza trimestrale o comunque quando dovesse avere motivo di dubitare della sua segretezza. Copia della password è conservata in busta sigillata custodita dal Responsabile Security. Per la modifica della password, l utente potrà rivolgersi all Ufficio ICT qualora non sia in grado di farlo autonomamente. La procedura appena descritta ha fra l altro la funzione di escludere che i dipendenti della Società, titolari di una postazione informatica, possano introdursi abusivamente ad aree del sistema per le quali non siano in possesso di specifica autorizzazione (e inoltre distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici pertinenti allo Stato o altro ente pubblico e comunque di pubblica utilità). La procedura è intesa a prevenire che dipendenti della Società non autorizzati possano procurarsi, riprodurre, diffondere, comunicare o consegnare codici, parole chiave o altri mezzi idonei all'accesso al sistema o possano comunque fornire indicazioni o istruzioni idonee al predetto scopo. Doc.: D662 Rev. 01 del 04/03/2014

180 Owner: ITE SICUREZZA INFORMATICA E TELEMATICA D. LGS. 231 / 01 Emissione: Rev. 01 del Pag. 4/5 (2) PROTEZIONE DEL SISTEMA INFORMATICO E TELEMATICO RISPETTO ALLE POTENZIALI INTRUSIONI NON AUTORIZZATE DALL ESTERNO La Società è organizzata dal punto di vista informatico per impedire che terzi soggetti non autorizzati possano introdursi abusivamente dall esterno nel sistema informatico e telematico di Biomasse Crotone. Gli unici soggetti abilitati ad accedere all intero sistema informatico e telematico dall esterno mediante connessione criptata (VPN) e relative credenziali (username e password) sono: il DIG, l ITE, il Responsabile Security, oltre ai consulenti informatici della Società. Tutti i soggetti autorizzati ricevono le credenziali (username e password) dai consulenti esterni della Società, che le variano ogni 3 mesi, e sono tenuti a custodirle garantendone la massima sicurezza. L area c.d. Controllo accessi è accessibile esclusivamente da parte del Responsabile Security. Ciascun accesso del singolo utente abilitato è tracciato con riferimento alla data e all ora di ingresso e di uscita. Il sistema genera con periodicità variabile reports relativi a tutti gli accessi e ai tentativi di accesso, i quali restano a disposizione dell ITE e del Responsabile Security per verifiche generali e/o controlli a campione in modo tale che possano essere rilevate incongruenze degli accessi o dei tentativi di accesso. La procedura appena descritta ha fra l altro la funzione di escludere che soggetti esterni alla Società, per definizione non abilitati all accesso ad aree del sistema informatico possano introdurvisi abusivamente (e inoltre distruggere, deteriorare, cancellare, alterare o sopprimere informazioni, dati o programmi informatici pertinenti allo Stato o altro ente pubblico e comunque di pubblica utilità). La procedura è intesa a prevenire che tali soggetti possano procurarsi, riprodurre, diffondere, comunicare o consegnare codici, parole chiave o altri mezzi idonei all'accesso al sistema o possano comunque fornire indicazioni o istruzioni idonee al predetto scopo. (3) PROTEZIONE DEL SISTEMA DI RILEVAZIONE, REGISTRAZIONE, CUSTODIA, TRASMISSIONE DEI DATI RELATIVI ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA DELLE CENTRALI (C.D. SME) Data l elevata sensibilità delle informazioni relative alle emissioni in atmosfera della centrale, rilevate e registrate in continuo, custodite e trasmesse ai fini del controllo da parte degli Enti competenti (Provincia di Crotone, altre Autorità), sono previste rigide misure di salvaguardia - fisica e informatica - del sistema di rilevazione, registrazione, custodia, trasmissione dei dati di cui è necessario proteggere costantemente l autenticità. L acquisizione delle informazioni circa le emissioni in atmosfera della centrale avviene attraverso apposita infrastruttura IT (c.d. SME) posta all interno di specifici container, a loro volta situati all interno dell area produttiva. A protezione dei suddetti container sono attivi un sistema di controlloaccessi elettronico al container, un impianto di videosorveglianza operante 24 ore su 24 e un impianto antintrusione posto all interno del container. Copia del database viene eseguita su base quotidiana (con obbligo di conservazione delle copie per almeno 30 giorni) direttamente all interno di uno Storage di rete (NAS) posto all interno del CED IT/Security. La rete che permette la raggiungibilità dello SME è segregata dal resto della lan Doc.: D662 Rev. 01 del 04/03/2014

181 Owner: ITE SICUREZZA INFORMATICA E TELEMATICA D. LGS. 231 / 01 Emissione: Rev. 01 del Pag. 5/5 aziendale tramite un firewall. I flussi di dati sono ben definiti in modo da impedire intrusioni via rete da parte di personale dipendente non autorizzato. Per prevenire la dispersione di dati conseguenti ad eventuali guasti hardware della suddetta postazione SME, il sistema crea, sul NAS, una copia dell intera postazione, così da permettere una veloce sostituzione con apposito muletto in caso di guasto. Al fine di evitare il rischio che i dati da trasmettere possano essere manipolati tramite un loro accesso via rete Lan, essi sono stampati su carta speciale (non duplicabile) direttamente dalla postazione sita all interno dei container. La carta speciale è custodita dal Responsabile Security, il quale la rilascia solo al personale specificatamente autorizzato in forma scritta all utilizzo per la stampa, avendo cura di annotarne la relativa presa in consegna su apposito registro. I dati vengono stampanti in duplice copia: la prima per la consegna agli Enti, l altra per l archiviazione da parte della Società. (4) AUDIT SULL ATTIVITA RESPONSABILE SECURITY L attività svolta dal Responsabile Security prevista dalle procedure sopra descritte, in ragione della sua particolare sensibilità e allo scopo di prevedere meccanismi di controllo anche relativamente alle superiori funzioni di garanzia, è soggetta ad audit con periodicità annuale da parte di Società specializzata individuata dagli Amministratori eventualmente su proposta del DIG. Doc.: D662 Rev. 01 del 04/03/2014

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183 Owner: RET PREVENZIONE DELLA RICETTAZIONE E DELL ILLECITA CONCORRENZA D. LGS. 231 / 01 Emissione: Rev. 02 del Pag. 2/5 SOGGETTI Amministratori Direttore Generale Responsabile Acquisti Fuel Addetti Acquisti Fuel Responsabile Acquisti No-Fuel Addetti Acquisti No-Fuel Responsabile Controllo Qualità Dir. Stabilimenti Tutti PRECETTO Ricettazione COMPORTAMENTO (1) ACQUISTI DI COMBUSTIBILE Chiunque sia coinvolto, a qualunque titolo, nell acquisto da parte della Società di materie prime destinate alla combustione per la produzione di energia elettrica dovrà accertarsi che esse non siano provento di reato. In particolare, l acquisto del combustibile potrà essere effettuato solo da Fornitori qualificati secondo le procedure di qualificazione già adottate dalla Società che qui si intendono espressamente richiamate e trascritte per formare parte integrante della presente procedura. Nell ambito delle procedure di acquisto il Direttore Generale, il Responsabile Acquisti Fuel e in ogni caso i soggetti coinvolti si asterranno da comportamenti violenti o minacciosi intesi a garantirsi condizioni tali da realizzare forme di illecita concorrenza nei confronti di altri soggetti esercenti la medesima attività produttiva. Il Responsabile Security ha la facoltà di intervistare i fornitori e di acquisire altrimenti notizie circa gli acquisti per accertare eventuali casi di illecita concorrenza con violenza e minaccia. Prima della conclusione del contratto con il Fornitore qualificato, il Responsabile Acquisti Fuel acquisisce la documentazione prescritta. Doc.: D663 Rev. 02 del 04/03/2014

184 Owner: RET PREVENZIONE DELLA RICETTAZIONE E DELL ILLECITA CONCORRENZA D. LGS. 231 / 01 Emissione: Rev. 02 del Pag. 3/5 All interno di ciascun contratto di fornitura di materia prima il Fornitore (italiano o estero) attesta la lecita provenienza, e cioè la provenienza da processi conformi sotto ogni profilo, della materia prima e che, altresì, nel processo produttivo non siano stati commessi altri reati. Relativamente a ciascuna fornitura proveniente dal territorio italiano, il Responsabile Acquisti Fuel acquisisce idonea certificazione da parte del Fornitore qualificato del fatto che la materia prima combustibile provenga da un lotto debitamente autorizzato. In occasione di forniture nazionali, il Responsabile Acquisti Fuel organizza ed effettua - in occasione del primo acquisto - un sopralluogo presso il Fornitore per accertare la conformità al processo e che nell ambito dello stesso non vengano commessi reati. Del sopralluogo verrà redatto apposito verbale. Presso i Fornitori qualificati, il Responsabile Acquisti Fuel (o l addetto da questi individuato e incaricato per iscritto), accompagnato da altro dipendente non appartenente alla medesima funzione, dovrà verificare periodicamente, mediante ispezioni con tempistiche di preavviso ridotte, che la materia prima provenga effettivamente da lotti di terreno boschivo autorizzati. Dell ispezione verrà redatto apposito verbale, sottoscritto, oltre che dal Responsabile Acquisti Fuel (o dall addetto da questi individuato e incaricato per iscritto), anche dal Fornitore e dal dipendente accompagnatore. In caso di forniture estere, il Responsabile Acquisti Fuel organizza ed effettua - in occasione del primo acquisto - un sopralluogo presso il Fornitore per accertare la conformità al processo e che nell ambito dello stesso non vengano commessi reati. Del sopralluogo verrà redatto apposito verbale. Successivamente, anche qualora il Fornitore intrattenga con la Società rapporti commerciali consolidati, il Responsabile Acquisti Fuel, a sua discrezione, organizza ed effettua ulteriori sopralluoghi quando, anche in ragione di notizie, informazioni anche non ufficiali, discrasie documentali, abbia motivo di nutrire dubbi circa la conformità del processo produttivo del Fornitore. La materia prima proveniente dai Fornitori locali sarà sottoposta a tutti i controlli prima dell acquisto, all ingresso e dopo l ingresso (sui lotti in giacenza nel parco legno), secondo le procedure in vigore che governano le ispezioni sia visive che analitiche sui combustibili che si intendono richiamate per fare parte integrante della presente procedura. La materia prima proveniente da Fornitori esteri sarà sottoposta a tutti i controlli previsti dalle procedure nelle seguenti fasi: per i fornitori nuovi o le forniture nuove: 1. prima dell acquisto 2. durante lo stoccaggio nel porto di origine o durante la fase di caricazione 3. nella fase di scarico per tutti gli altri fornitori o forniture: 1. prima dell acquisto (escluso i casi di fornitori con cui si ha una consolidata esperienza in fornire una certa materia prima) Doc.: D663 Rev. 02 del 04/03/2014

185 Owner: RET PREVENZIONE DELLA RICETTAZIONE E DELL ILLECITA CONCORRENZA D. LGS. 231 / 01 Emissione: Rev. 02 del Pag. 4/5 2. nella fase di caricazione o scaricazione della materia prima, in funzione del periodo del trasporto (in caso di trasporti brevi, si può decidere di effettuare i controlli nel porto di carico, invece di quello di scarico). Se durante i controlli dopo l ingresso si accerta la contaminazione della materia prima, questa sarà segregata sotto il controllo del Responsabile Acquisti Fuel e del Responsabile Security: costoro riferiranno al Direttore Generale, alla Funzione Legale ed al Responsabile Ambiente. In tutti gli altri casi di accertata contaminazione (durante i controlli prima dell ingresso in centrale), si negherà l ingresso della materia prima nella centrale, fino alla presa di una decisione. In entrambi i casi la decisione viene presa dai seguenti: Direttore Generale, Responsabile Security, Responsabile Acquisti Fuel, Responsabile Legale e Responsabile Ambiente. Il Responsabile Acquisti Fuel, il Direttore Generale e qualunque altro soggetto si asterranno dal mediare compravendite di combustibile tra terzi soggetti. Il Responsabile Acquisti Fuel applicherà le medesime procedure previste per gli acquisti nel caso in cui la Società sia cessionaria di combustibile a titolo gratuito. (2) ACQUISTI DI BENI MATERIALI E IMMATERIALI DIVERSI DAL COMBUSTIBILE Il Responsabile Acquisti No-Fuel (beni, materiali e immateriali, diversi dal combustibile) e il Direttore Generale (con l assistenza del Responsabile Acquisti No-Fuel) dovranno effettuare acquisti esclusivamente da Fornitori qualificati, salvo le eccezioni previste, secondo le procedure aziendali in vigore che qui si intendono richiamate per fare parte integrante della presente procedura. In fase di qualificazione, o comunque nell ordine di acquisto (quando, in casi eccezionali ed urgenti o per altre ragioni si renda necessario effettuare un acquisto da Fornitori non qualificati o non ancora qualificati), il Fornitore presterà il proprio consenso a che la Società sottoponga eventualmente a perizia il bene prima dell acquisto. In casi eccezionali ed urgenti, o comunque quando si renda necessario per altre ragioni effettuare un acquisto da Fornitori non qualificati o non ancora qualificati, il Responsabile No-Fuel acquisirà, utilizzando le procedure esistenti, almeno il parere scritto del Responsabile Security, i quali attesteranno che sulla base delle informazioni disponibili non ci siano elementi per supporre che il bene / i beni provenga / provengano da delitto. Per quanto concerne autoveicoli e mezzi meccanici in genere, registrati o meno, il Responsabile Acquisti No-Fuel o il Direttore Generale (con l assistenza del Responsabile Acquisti No-Fuel) si asterranno dall acquistarli da rivenditori non autorizzati. Si asterranno anche dall acquistare beni usati o beni pervenuti al venditore con modalità notoriamente suscettibili di celare fatti illeciti (è il caso delle autovetture c.d. a Km 0 ; degli acquisti di beni in regime di esenzione iva; dei beni il cui costo esposto sia irragionevolmente inferiore al prezzo di mercato). Il Responsabile Acquisti No-Fuel acquisirà in tutti i casi dal Fornitore, anche tramite la sottoscrizione dell ordine di acquisto, la dichiarazione attestante che il bene fornito e le parti di cui esso è composto non provengano da delitto. Doc.: D663 Rev. 02 del 04/03/2014

186 Owner: RET PREVENZIONE DELLA RICETTAZIONE E DELL ILLECITA CONCORRENZA D. LGS. 231 / 01 Emissione: Rev. 02 del Pag. 5/5 Il Responsabile Acquisti No-Fuel potrà, a sua discrezione, svolgere ogni ed eventuale opportuna verifica direttamente sul bene, tramite consulenti esperti e con il supporto del Responsabile Security, anche in assenza di sospetti circa l illecita provenienza del bene, e ciò al fine di rendere avvertito il Fornitore del fatto che la Società, previamente autorizzata allo svolgimento di tali verifiche dal Fornitore stesso in sede di qualificazione, effettivamente vi provvede a sorpresa. Il Responsabile Acquisti No-Fuel, il Direttore Generale e qualunque altro soggetto si asterranno dal mediare compravendite di beni tra terzi soggetti. Il Responsabile Acquisti No-Fuel applicherà le medesime procedure previste per gli acquisti nel caso in cui la Società sia cessionaria di beni a titolo gratuito. Nell ambito delle procedure di acquisto il Direttore Generale, il Responsabile Acquisti No-Fuel e in ogni caso i soggetti coinvolti si asterranno da comportamenti violenti o minacciosi intesi a garantirsi condizioni tali da realizzare forme di illecita concorrenza nei confronti di altri soggetti esercenti la medesima attività produttiva. Il Responsabile Security ha la facoltà di intervistare i fornitori e di acquisire altrimenti notizie circa gli acquisti per accertare eventuali casi di illecita concorrenza con violenza e minaccia. (3) RICEZIONE DI DENARO La Società di norma riceve denaro, a titolo di pagamento della cessione di energia, dal GSE S.p.A. ovvero da altri soggetti autorizzati all acquisto di energia elettrica e, a titolo di finanziamento, dagli Istituti di credito. Qualora la Società intenda comunque concludere un contratto per la cessione a titolo oneroso di rifiuti o di sottoprodotti recuperabili e comunque alienabili nel rispetto della normativa vigente ovvero contratti per la vendita o la locazione di propri beni o servizi, il cliente sarà in tal caso sottoposto ad una procedura di selezione analoga alla procedura di qualificazione riguardante i Fornitori. Doc.: D663 Rev. 02 del 04/03/2014

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188 Owner: RET PREVENZIONE DEL RICICLAGGIO E DELL IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITÀ DI PROVENIENZA ILLECITA D. LGS. 231 / 01 Emissione: Rev. 01 del Pag. 2/3 SOGGETTI Amministratori Direttore Generale (DIG) Tutti PRECETTI Riciclaggio Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita COMPORTAMENTO È vietato intervenire sui beni aziendali modificandoli o alterandoli in modo tale che l identificazione degli stessi - con riguardo al produttore, al venditore, al lotto di produzione, alla funzione - sia difficoltosa o impossibile. La Società mantiene, a cura del Responsabile Amministrazione e Finanza, un inventario, che può anche coincidere con il libro cespiti, di tutti gli impianti, dei beni mobili registrati, degli altri mezzi meccanici e delle apparecchiature informatiche classificabili come cespiti in base alle norme del codice civile e alla legge fiscale per far sì che i predetti beni siano chiaramente individuati e che, a cura del Responsabile Manutenzione, venga assicurata, in caso di modifiche rese necessarie da esigenze aziendali, la rintracciabilità degli elementi identificativi originari. Qualora la Società, in persona dei soggetti titolari dei relativi poteri, alieni o ceda beni dismessi, il Responsabile Acquisti No-Fuel, prima della vendita, indicherà, in un documento ad hoc, oppure in un documento già previsto dalle procedure in vigore, tutti i dati relativi al cespite, e altresì, ove possibile, allegherà ad esso una rappresentazione fotografica del medesimo. Il Responsabile Acquisti No-Fuel farà inoltre applicare sul bene una targhetta identificativa della proprietà pregressa della Società fino alla data della vendita o della cessione. Il Responsabile Amministrativo conserverà tale documentazione, e altresì, ove possibile, la fotografia della targhetta applicata, che sarà allegata alla fattura e al DDT relativi al bene venduto o ceduto. Quando si tratti di beni immateriali, la targhetta sarà sostituita dalla marcatura informatica, ove possibile, del prodotto. Per quel che concerne le procedure atte a prevenire il reato di cui all art. 648 bis c.p. avente ad oggetto denaro, si richiama la procedura (Sezione 3 - Ricezione denaro) prevista per prevenire il reato di ricettazione (648 c.p.). La Società di norma riceve denaro, a titolo di pagamento della cessione di energia dai clienti idonei del mercato libero dell energia con cui la Società stipula, generalmente con cadenza annuale, i relativi Doc.: D664 Rev. 01 del 04/03/2014

189 Owner: RET PREVENZIONE DEL RICICLAGGIO E DELL IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITÀ DI PROVENIENZA ILLECITA D. LGS. 231 / 01 Emissione: Rev. 01 del Pag. 3/3 contratti di compravendita, ed a titolo di finanziamento, dagli Istituti di credito. Qualora la Società intenda comunque concludere un contratto per la cessione a titolo oneroso di rifiuti o di sottoprodotti recuperabili e comunque alienabili nel rispetto della normativa vigente ovvero contratti per la vendita o la locazione di propri beni o servizi, il cliente sarà in tal caso sottoposto ad una procedura di selezione analoga alla procedura di qualificazione riguardante i Fornitori. La Società riceve denaro dal cliente qualificato secondo le procedure amministrative in vigore e comunque esclusivamente a mezzo bonifico bancario. Con cadenza annuale il Responsabile Security svolge indagini - attraverso contatti con le Autorità, ricerche su periodici anche on line, acquisizione di notizie presso banche dati di affidabilità e altri strumenti idonei - circa il cliente per accertare che non vi siano ragioni di sospetto circa la possibilità che il pagamento delle prestazioni della Società avvenga con denaro di illecita provenienza. Di tali controlli, di periodicità annuale, è redatto verbale. La stessa indagine è eseguita e lo stesso verbale è redatto in occasione di vendite o cessioni di beni o servizi di tipo occasionale da parte della Società a terzi soggetti. Doc.: D664 Rev. 01 del 04/03/2014

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191 Owner: SSA MISURE DI PREVENZIONE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO D. LGS. 231 / 01 Emissione: Rev. 02 del Pag. 2/2 SOGGETTI Amministratori Direttore Generale (DIG) Tutti PRECETTI Reati sicurezza sul lavoro COMPORTAMENTO Le procedure atte a prevenire i reati di cui agli art. 589 e 590 c.p. sono integralmente contenute nel modello di organizzazione aziendale per la gestione della salute e sicurezza sul lavoro già adottato dalla Società conformemente al British Standard OHSAS 18001:2007, cui pertanto si fa diretto rinvio ai sensi e per gli effetti dell art. 30 D.Lgs. 81/08. Tale modello prevede altresì, ai sensi del citato art. 30, 4 co., D.Lgs. 81/08, un idoneo sistema di controllo sulla sua attuazione e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Dal punto di vista organizzativo, ai sensi e per gli effetti del medesimo D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e in generale della normativa di settore, datore di lavoro è il Direttore Generale (DIG), costituito come tale con delibera del Consiglio di Amministrazione di Biomasse Crotone. Il DIG, a sua volta, con atto scritto di data certa, delega le funzioni in relazione alle quali l esercizio della delega sia consentito - con esclusione dunque, ex art. 17 D.Lgs. 81/08 cit., della valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento di valutazione dei rischi stessi e della designazione del responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dei rischi (RSPP) - a uno o più soggetti (i quali accettano la delega per iscritto) in possesso dei necessari requisiti di professionalità ed esperienza, ai quali vengono attribuiti tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate. Ai delegati è inoltre attribuita l autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate. Alla delega è data adeguata e tempestiva pubblicità all esterno (mediante pubblicazione presso la CCIAA di Crotone e/o ogni altra forma idonea a portarla a conoscenza dei terzi interessati) e all interno di Biomasse Crotone, secondo le indicazioni contenute nel parere del Ministero dello Sviluppo Economico n L obbligo di vigilanza del DIG in ordine al corretto espletamento da parte del delegato delle funzioni trasferite si intende assolto, ex art. 16, D.Lgs. 81/08 come modificato dal D.Lgs. 106/09, per effetto dell adozione ed efficace attuazione del modello di verifica e controllo sull applicazione del modello di organizzazione aziendale per la gestione della salute e sicurezza sul lavoro adottato dalla Società conformemente al British Standard OHSAS 18001:2007 e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il DIG, al fine di verificare l efficace attuazione del sistema di controllo, a sua volta idoneo a ritenere assolto il suo obbligo di vigilanza sulle funzioni delegate, ha il diritto di far effettuare, ogniqualvolta lo ritenga necessario o opportuno, specifici audit di natura mista tecnico-legale. Doc.: D665 Rev. 02 del 04/03/2014

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193 Owner: SEC PREVENZIONE DELLE INFILTRAZIONI MAFIOSE D. LGS. 231 / 01 Emissione: Rev. 01 del Pag. 2/2 SOGGETTI Amministratori Direttore Generale (DIG) Tutti PRECETTI Reati di criminalità organizzata COMPORTAMENTO Le procedure atte a prevenire il reato di cui all art. 416 bis c.p., anche nelle forme del c.d. concorso esterno nel reato, e segnatamente le infiltrazioni mafiose nell attività e nell organizzazione aziendale, sono contenute nel Protocollo di Legalità fra Prefettura di Crotone e Biomasse Crotone che estende ai contratti d appalto o di fornitura conclusi da Biomasse Crotone e ai subcontratti e alle subforniture eventualmente autorizzati da Biomasse Crotone la possibilità di ottenere, dalla stessa Prefettura di Crotone, le informazioni antimafia previste dal D.P.R. 252/98. Si rinvia pertanto a tali protocolli che si allegano alla presente scheda per comodità di consultazione. Doc.: D666 Rev. 01 del 04/03/2014

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208 Distinta procedure processo ETI 01/01/1980 ETI INGRESSO PROCESSO ETI PERSONALE E MEZZI ADEGUATI 01 Definizione e gestione della struttura del modello 02 Definizione categorie di reati potenzialmente applicabili e esclusioni 03 Reati per attività riferite al vertice 04 Principi di controllo 05 Organo di controllo e vigilanza ODV, compiti, requisiti, caratteristiche, identificazione PIANIFICAZIONE della Qualità 06 Gestione delle risorse finanziarie Prevenzione reati contro PA, il patrimonio della PA, nei rapporti con soc. di revisione e nelle VI Prevenzione reati in materia di finanziamenti pubblici e contributi Prevenzione reati in materia di falsità di monete, in carte di credito, in valori di bollo e prevenz. reati societari Prevenzione reati con finalità di terrorismo, di eversione e reati trasnazionali Prevenzione reati contro la personalità individuale/risorse umane Prevenzione reati contro l'abuso di informazioni privilegiate e manipolazioni di mercato 13 Prevenzione reati negli utilizzi dei beni aziendali 14 Prevenzione reati negli omaggi, donazioni, sponsorizzazioni aziendali 15 Prevenzione reati nel ciclo finanziario attivo REALIZZAZIONE DOCUMENTAZIONE Obiettivi di MIGLIORAMENTO della Qualità 16 Prevenzione reati nelle attività di acquisto no-fuel e fuel Prevenzione reati contro la sicurezza informatica e telematica Prevenzione reati contro la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro 19 Prevenzione reati di ricettazione e di illecita concorrenza 20 Prev. reati di ricicl. e di impiego di denaro, beni o utilità di prov. illecita 21 Prevenzione reati nelle dichiarazioni all'autorità giudiziaria SORVEGLIANZA 22 Prevenzione reati inerenti le infiltrazioni mafiose 23 Diffusione del Modello Omaggi, spons., liberalità e comodati d'uso 25 Flussi informativi da e verso l' 26...libero x altro requisito... USCITA PROCESSO Risultati per la soddisfazione per clienti esterno o interni Copyright MiKRAM TQM.qualinet C opyright S istem ika T Q M.Q ualinet

209 ETI 01 LOGIGRAMMA DEFINIZIONE E GESTIONE DELLA STRUTTURA DEL MODELLO Manuale Organizzazione Cod.: ETI 01 Rev.: 02 Data: 01/03/13 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Definire modello, codice etico e protocolli atti a prevenire reati etici, controllare l'attuazione e l'adeguato soddisfacimento dei vincoli etici; individuare le aree a rischio reato nei processi aziendali e definire il sist. disciplinare Area di applicazione (Dove?): In tutte le attività dell'azienda sensibili all'aspetto etico Applicazione (Quando?) : A seguito della delibera del CdA Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET DEFINIRE LE NORME ETICHE Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET ETI STABILIRE GLI OBBLIGHI AZIENDALI IN CONFORMITA' AL D. LGS. 231/01 ETI STABILIRE OBBLIGHI DI RESPONSABILI E DIPENDENTI IN CONFORMITA' AL D. LGS. 231/01 ETI DEFINIRE I DESTINATARI DELLE NORME ETICHE ETI Definizione e gestione Codice Etico EFFETTUARE DISTRIBUZIONE CONTROLLATA CODICE ETICO E REGISTRAZIONE ETI REGISTRARE LE SEGNALAZIONI DI MODIFICHE E MIGLIORAMENTO CODICE ETICO ETI APPROVARE PROPOSTA DI MODIFICA CODICE ETICO ETI DEFINIRE CONTESTO DI COLLOCAZIONE DEL CODICE ETICO ETI Input da parte del CdA Anche in relazione ai reati previsti dal Decreto Legislativo 231 del 2001 Aggiornare il Modello ed il Codice Etico Dotarsi di un sistema disciplinare Evitare che chi segnala violazioni al Codice Etico sia discriminato Assicurare la massima difufsione del Codice Etico Avere un comportamento che possa essere da esempio. Sollecitare chiunque ad avere un comportamento simile ed a denunciare violazioni. Adoprarsi per la facile comprensione dei principi del Codice Etico. Selezionare accuratamente dipendenti e collaboratori esterni. Dare collaborazione alle indagini su violazioni del Codice Etico. Tutto il personale Dirigente e Dipendente dell'azienda Soggetti terzi (che rappresentano l'azienda), che vengono informati dalle funzioni interessate, le quali devono esigere il rispetto di tali norme etiche EFFETTUARE DISTRIBUZIONE NON CONTROLLATA CODICE ETICO ETI FARE PROPOSTA DI MODIFICA CODICE ETICO ETI STESURA AGGIORNAMENTO CODICE ETICO ETI Definizione della struttura del modello Parte generale: descrizione SORVEGLIARE NUOVI VINCOLI DAL D. LGS. 231 ETI INDIVIDUARE REATI CHE GENERANO RESPONSABILITA' DEI SUBORDINATI ETI DEFINIRE IL SISTEMA SANZIONATORIO ETI Parte speciale: mappatura attività a rischio e organizzaz. procedure specifiche INDIVIDUARE AREE A RISCHIO REATO NEI VARI PROCESSI AZIENDALI ETI DEFINIZIONE DEI PROTOCOLLI COMPORTAMENTALI ADEGUATI ETI DELIBERA E APPROVAZIONE DEL MODELLO ETI DIFFONDERE E ILLUSTRARE IL MODELLO A TUTTO IL PERSONALE ETI INDIVIDUARE I REATI CHE GENERANO RESPONSABILITA' DEI DIRIGENTI ETI DEFINIZIONE FUNZIONALITA' DI SISTEMA DEGLI ORGANI PREVISTI ETI Per assicurare che siano applicate adeguate sanzioni nel caso di mancato rispetto e violazione delle norme del modello e di suoi elementi costitutivi. - Definire sanzioni nei confronti dei lavoratori dipendenti e dirigenti; - Definire le sanzioni verso amministratori e sindaci; - Definire le sanzioni verso fornitori, collaboratori esterni e consulenti. Area Direzione Generale Area Risorse Umane Area Qualità Area Acquisti Fuel Area Acquisti no-fuel Area Servizi tecnici Area Produzione Area Sicurezza e Ambiente Area Amministrazione Area ICT Area a rischio reato trasnazionale Il Sistema Disciplinare, insieme al Codice Disciplinare, deve essere portato a conoscenza dei lavoratori mediante affissione in locali del luogo di lavoro accessibili a tutto il Personale. Unitamente al Modello, il Sistema Disciplinare deve essere divulgato nel corso di opportune sessioni informative dirette a tutti i Destinatari. Redatto : Verificato : Approvato :

210 MATRICE DEI ETI 01 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Definizione e gestione della struttura del modello ETI01 Agg. : 02 Data : 01/03/2013 Pag. 1/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Definire contesto di collocazione del Codice Etico Definire le norme etiche Stabilire gli obblighi aziendali in conformità al D. Lgs. 231/01 Stabilire obblighi dei responsabili e dipendenti in conformità al D. Lgs. 231/01 Definire i destinatari delle norme etiche Effettuare distribuzione controllata Codice Etico e registrazione Effettuare distribuzione non controllata Codice Etico Registrare le segnalazioni di modifiche e miglioramento Codice Etico Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET RET RET RET DIG -LEG -QUA DIG DIG DIG DIG QUA QUA LEG -QUA D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI01 ETI01 ETI01 07/02/ /12/ /12/ /12/ /12/ /02/ /02/ /02/2008 RET RET RET RET RET RET RET RET LEG QUA QUA QUA QUA LEG LEG LEG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG D389 Mod. organiz., gestione e controllo D056 Codice etico D056 Codice etico D056 Codice etico D056 Codice etico D360 Mod. distribuzione controllata D056 Codice etico D390 Dossier Segnalazioni di modifica Codice Etico Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

211 MATRICE DEI ETI 01 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Definizione e gestione della struttura del modello ETI01 Agg. : 02 Data : 01/03/2013 Pag. 2/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Fare proposta di modifica Codice Etico Approvare proposta di modifica Codice Etico Stesura aggiornamento Codice Etico Sorvegliare nuovi vincoli dal D. Lgs. 231 Individuare i reati che generano responsabilità dei dirigenti Individuare i reati che generano responsabilità dei subordinati Definizione funzionalità di sistema degli organi previsti Definire il sistema sanzionatorio Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET RET RET RET LEG -QUA LEG LEG -QUA LEG RET-RU RET-RU LEG RET D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 07/02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/2008 RET DIG RET RET LEG LEG RET RET LEG LEG LEG LEG RET RET LEG LEG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG D056 Codice etico D389 Mod. organiz., gestione e controllo D389 Mod. organiz., gestione e controllo D389 Mod. organiz., gestione e controllo D389 Mod. organiz., gestione e controllo ETI01 D395 Sistema Disciplinare Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

212 MATRICE DEI ETI 01 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Definizione e gestione della struttura del modello ETI01 Agg. : 02 Data : 01/03/2013 Pag. 3/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Individuare le aree a rischio reato nei vari processi aziendali Definizione dei protocolli comportamentali adeguati Delibera e approvazione del Modello di organizzazione, gestione e controllo Diffondere e illustrare il modello a tutto il personale Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET RET LEG LEG -QUA-ODV-RU D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI01 D395 - Sistema Disciplinare 07/02/ /02/ /02/ /02/2008 LEG LEG DIG RET RET RET RET LEG DIG DIG DIG DIG D392 Mappatura aree a rischio reato D004 Manuale dell' Organiz. D389 Mod. organiz., gestione e controllo D389 Mod. organiz., gestione e controllo Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. QUA Arch. RET Arch. RET Riservatezza Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

213 ETI 02 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione DEFINIZIONE CATEGORIE DI REATI Cod.: ETI 02 Rev.: 00 POTENZIALMENTE APPLICABILI ED Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 ESCLUSIONI Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Definire le attività strumentali a rischio potenziale reato e definire eventi rischi esclusioni In tutte le attività dell'azienda sensibili all'aspetto etico A seguito della delibera del C.d.A. Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET Quelle che presentano rilevanza penale solo quando, combinata con le attività direttamente sensibili, supportano la realizzazione dei reato costituendone, quindi, le modalità di attuazione Tenendo conto della casistica giurisprudenziale sulla creazione di provviste nel reato di corruzione e sul concetto di "altra utilità" cui fa riferimento tale fattispecie criminoso. MAPPARE LE ATTIVITA' STRUMENTALI SENSIBILI ETI INDIVIDUARE TRA LE ATT. STRUMENTALI SENSIBILI QUELLE A RISCHIO POTENZIALE REATO ETI Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET

214 MATRICE DEI ETI 02 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Definizione categorie di reati potenzialmente ETI02 Agg. : 00 applicabili e esclusioni Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Mappare le attività strumentali sensibili Individuare tra le attività strumentali sensibili quelle a rischio potenziale reato ATTRIBUTI E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI02 07/02/ /02/2008 LEG RET DIG D393 Mappatura attività strumentali Tutti Arch. RET LEG RET DIG D392 Mappatura aree a rischio reato Tutti Arch. RET Riservatezza Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SQA07 SI SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15

215 ETI 03 LOGIGRAMMA REATI PER ATTIVITA' RIFERITE AL VERTICE Manuale Organizzazione Cod.: ETI 03 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Individuare e definire i reati potenziali rispetto D.L. 231 per attività riferite al vertice Nelle attività dei soggetti in posizione critiche nell'azienda A seguito della delibera del C.d.A. Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET Direzione generale Sindaci Dirigenti preposti Nel tempo A seguito di variazioni legislative DEFINIZIONE REATI POTENZIALI PER ATTIVITA' RIFERITE AL VERTICE ETI AGGIORNARE REATI POTENZIALI PER ATTIVITA' RIFERITE AL VERTICE ETI Reati realizzati dal soggetto posto in posizione speciale Reati realizzati da sottoposti al soggetto che ha direzione Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET

216 MATRICE DEI ETI 03 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Reati per attività riferite al vertice ETI03 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Definizione reati potenziali per attività riferite al vertice Aggiornare reati potenziali per attività riferite al vertice Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI03 ETI03 07/02/ /02/2008 LEG RET DIG LEG RET DIG D389 D389 Mod. di Mod. di organizzazione organizzazione e gestione di e gestione di B. I. B. I. Tutti Arch. RET Tutti Arch. RET Riservatezza Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SQA07 SI SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15

217 ETI 04 LOGIGRAMMA PRINCIPI DI CONTROLLO Manuale Organizzazione Cod.: ETI 04 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Definire i principi di controllo che devono essere rispettati nella definizione dei protocolli di funzionamento organizzativo In tutte le attività a rischio potenziale emerse nella mappatura dei rischi Prima della stesura dei protocolli organizzativi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET GARANTIRE INTEGRITA' ED ETICA NELLO SVOLGIMENTO DELL'ATTIVITA' ETI DEFINIRE LE RESPONSABILITA' DECISIONALI ETI APPLICARE LE PROCEDURE RINFORZATE NELL'ATTIVITA' A RISCHIO ETI DEFINIRE FORMALMENTE I COMPITI E RESPONSABILITA' ATTIVITA' A RISCHIO ETI DEFINIRE I POTERI AUTORIZZATIVI E DI FIRMA ETI ASSICURARE DOCUMENTABILITA, CONGRUITA', COERENZA OPERAZ. E TRANSAZIONI ETI DEFINIRE I GRADI DI AUTORITA' CONFERITI ETI GARANTIRE IL PRINCIPIO DELLA SEPARAZIONE DEI RUOLI ETI ASSICURARE LA DOCUMENTABILITA' DEI CONTROLLI EFFETTUATI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET ASSICURARE LA RENDICONTAZIONE NELLE ATTIVITA' A RISCHIO ETI PREVEDERE CONTROLLI E MONITORAGGI NEI PROCESSI A RISCHIO ETI 04.11

218 MATRICE DEI ETI 04 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Principi di controllo ETI04 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Garantire integrità ed etica nello svolgimento delle attività Definire formalmente i compiti e responsabilità attività a rischio Definire i gradi di autorità conferiti Definire le responsabilità decisionali Definire i poteri autorizzativi e di firma Garantire il principio della separazione dei ruoli Applicare le procedure rinforzate nella attività a rischio Assicurare documentabilità, congruità, coerenza in operaz. e transazioni Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET DIG DIG DIG DIG RET RET Tutti QUA QUA QUA QUA QUA QUA D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 07/02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/2008 RET QUA RU RU DIG RU RET RET LEG RET RET RET LEG LEG LEG LEG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG D056 Codice Etico D004 Manuale dell'organiz. D040 Organigramma D004 Manuale dell'organiz. D004 Manuale dell'organiz. D004 Manuale dell'organiz. D004 Manuale dell'organiz. D004 Manuale dell'organiz. Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET In rete Arch. RU In rete Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive In rete In rete In rete SI SI SI SI SI SI SI SI In rete SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

219 MATRICE DEI ETI 04 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Principi di controllo ETI04 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Assicurare la documentabilità dei controlli effettuati Assicurare la rendiconta. nelle attività a rischio Prevedere controlli e monitoraggi nei processi a rischio Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET QUA QUA, RCO QUA D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 07/02/ /02/ /02/2008 RET RET RET LEG LEG LEG DIG DIG DIG D004 Manuale dell'organiz. D004 Manuale dell'organiz. D004 Manuale dell'organiz. Tutti Tutti Tutti In rete In rete In rete Riservatezza Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15

220 ETI 05 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione ORGANO DI CONTROLLO E VIGILANZA ODV, Cod.: ETI 05 Rev.: 00 COMPITI, REQUISITI, CARATTERISTICHE, Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 IDENTIFICAZIONE Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Istruire, organizzare, definire i compiti, caratteristiche dell'attività dell'organizzazione di vigilanza (O.d.V.), che controlli la conformità al modello In tutte le attività a rischio potenziale emerse nella mappatura dei rischi Dopo la definizione del codice etico e del modello organizzativo Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Provvedimenti e/o notizie da organi di polizia giudiziaria e da qualsiasi altra autorità per reati di cui al decreto 231 Notizie su funzionamento e aggiornamento del modello Semestralmente Annualmente Partecipanti i soggetti destinati ad applicare i protocolli INDIVIDUARE I COMPITI E REQUISITI CHE DEVE AVERE L'O.d.V. ETI INDIVIDUARE E DEFINIRE I FLUSSI INFORMATIVI DA E VERSO O.d.V. ETI REGISTRARE DATI E INFORMAZIONI RILEVANTI O RICEVUTE ETI ORGANIZZARE PERIODICI INCONTRI OBBLIG. PER I SOGGETTI DESTINATARI ETI Autonomia e indipendenza Professionalità Continuità azione ISTITUIRE L'O.d.V. ETI DEFINIRE STATUTO O.d.V. ETI NOMINARE L'ORGANISMO MONOCRATICO DELLE SOCIETA' ETI Rapporti predisposti dei responsabili delle funzioni aziendali nell'ambito delle attività di controllo svolte Notizie relative all'effettiva attuazione, a tutti i livelli aziendali del modello Ogni eventuale modifica al sistema di deloghe e procure Ogni eventuale emanazione, modifica e/o integrazione ai protocolli e alle procedure operative rilevate ai fini dellla 231/2001 Per verificare protocolli Redatto : Verificato : Approvato :

221 MATRICE DEI ETI 05 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Organo di controllo e vigilanza ODV, compiti, ETI05 Agg. : 00 requisiti, caratteristiche, identificazione Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Individuare i compiti e requisiti che deve avere l' O. di V. Individuare e definire i flussi informativi da e verso O. di V. Registrare dati e informazioni rilevanti o ricevute Istituire Definire statuto l'organismo O. O. di V. di V. Nominare l'organismo monocratico delle società Organizzare periodici incontri obbligatori per i soggetti destinatari Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET DIG DIG DIG DIG LEG LEG LEG D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI05 ETI05 ETI05 07/02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/2008 RET RET RET CdA CdA CdA RET LEG LEG LEG RET RET RET LEG DIG DIG RET CdA CdA CdA DIG D389 D389 Mod. Mod. organizzazione organizzazione e gestione di e gestione di B. I. B. I. Registro D389 Mod. D394 organizzazione Statuto O. di V. e gestione di B. I. Contratto Tutti Tutti Tutti CdA LEG Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. LEG Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

222 ETI 06 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione Cod.: ETI 06 Rev.: 01 GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE Data: 05/07/12 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Stabilire i protocolli di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati In tutte le attività dell'azienda dove sono coinvolti aspetti finanziari Dal momento dell'adozione del modello per etica in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET PREDISPORRE L'ADOZIONE DI MECCANISMI PROCEDURALI DELLE DECISIONI ETI MAPPATURA ATTIV. A RISCHIO REATO NELLA GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE ETI Rendere documentabili le diverse fasi del processo decisionale Rendere verificabili le diverse fasi del processo decisionale Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

223 MATRICE DEI ETI 06 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gestione delle risorse finanziarie ETI06 Agg. : 01 Data : 05/07/2012 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Predisporre l'adozione di meccanismi procedurali delle decisioni Mappatura delle attività a rischio reato nella gestione delle risorse finanziarie Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET QUA, RCO RET QUA, RCO D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI06 07/02/ /02/2008 RET LEG DIG D004 Manuale dell'organiz. Tutti In rete RET LEG DIG D392 Mappatura aree a rischio reato Tutti Arch. RET Riservatezza Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SQA07 SI SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15

224 ETI 07 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione Cod.: ETI 07 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 PREVENZIONE REATI CONTRO PA, IL PATRIMONIO DELLA PA, NEI RAPPORTI CON SOC. DI REVISIONE E NELLE VISITE ISPETTIVE Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare definizione, aggiornamento e diffusione di protocolli di prevenzione reati contro la PA, il patrimonio della PA, nei rapporti con Società di Revisione e nelle Visite Ispettive In tutti i casi dove sono possibili reati contro il patrimonio della PA Dal momento dell'adozione del modello per etica in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET Prevenzione reati contro la Pubblica Amministrazione Rapporti con soggetti pubblici per ottenere autorizz., licenze, concessioni, atti, provvedimenti (es. Licenza e utilizzo) E' vietato effettuare elargizioni in denaro, accordare altri vantaggi di qualsiasi natura, presentare dichiarazioni mendaci a organismi pubblici nazionali e esteri Adempimenti in materia di : - lavoro - previdenza e assistenza - fiscali - tributaria - sicurezza e ambiente PREDISPORRE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATI NEI RAPPORTI CON LA PA ETI Con una mail inviata all'indirizzo etica@biomassecrotone.it, chiedendo la conferma di recapito e di lettura Truffa Trade informatica AGGIORNARE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATI NEI RAPPORTI CON LA PA ETI COMUNICARE SUGLI INCONTRI AVUTI CON LA PA INDIVIDUARE POSSIBILI REATI CONTRO IL PATRIMONIO DELLA PA ETI ETI MAPPATURA DELLE AREE A RISCHIO REATO NEI RAPPORTI CON LA PA ETI REGISTRARE LE COMUNICAZIONI RICEVUTE SUGLI INCONTRI CON LA PA METTERE IN OPERA PREVENZIONE REATI CONTRO PATRIMONIO DELLA PA ETI ETI Prevenzione reati contro il patrimonio della Pubblica Amministrazione COMUNICARE A O.d.V. QUALSIASI TIPO DI RICHIESTA INOLTRATA ALLA PA. ETI MAPPATURA DELLE AREE A RISCHIO REATO CONTRO IL PATRIMONIO DELLA PA ETI Redatto : Verificato : Approvato : Prevenzione reati nei rapporti con le Società di revisione Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET DEFINIZIONE DEI CASI DI REATO NEI RAPPORTI CON LE SOCIETA' DI REVISIONE ETI DEFINIZIONE DEI CASI DI REATO NELLE VISITE ISPETTIVE ETI DEFINIZIONE DELLE AREE A RISCHIO REATO NEI RAPPORTI CON LE SOCIETA' DI REVISIONE ETI Prevenzione reati nelle Verifiche Ispettive DEFINIZIONE DELLE AREE A RISCHIO REATO NELLE VISITE ISPETTIVE ETI PREDISPORRE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATO NEI RAPPORTI CON LE SOCIETA' DI REVISIONE ETI PREDISPORRE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATO NELLE VISITE ISPETTIVE ETI AGGIORNARE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATO NEI RAPPORTI CON LE SOCIETA' DI REVISIONE AGGIORNARE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATO NELLE VISITE ISPETTIVE ETI ETI N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

225 MATRICE DEI ETI 07 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati contro PA, il patrimonio della PA, ETI07 Agg. : 00 nei rapporti con soc. di revisione e nelle VI Data : 23/11/2011 Pag. 1/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Predisporre il protocollo di prevenzione reati nei rapporti con la PA Aggiornare il protocollo di prevenzione reati nei rapporti con la PA Mappatura delle aree a rischio reato nei rapporti con la PA Comunicare a O. di V. qualsiasi tipo di richiesta inoltrata alla PA Comunicare sugli incontri avuti con la PA Registrare le comunicazioni ricevute sugli incontri con la PA Individuare possibili reati contro patrimonio della PA Mettere in opera prevenzione reati contro patrimonio PA Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET RET RET RET LEG -QUA LEG -QUA LEG LEG, RCO QUA, LEG D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI07 ETI07 ETI07 ETI07 ETI07 ETI07 ETI07 ETI07 07/02/ /02/ /02/ /02/ /12/ /12/ /02/ /02/2008 RET RET RET Richiedente Tutti RET RET RET LEG LEG LEG RET RET LEG LEG LEG DIG DIG O. di V. DIG DIG DIG DIG D396 IOE - "Rapporti con PA" D396 IOE - "Rapporti con PA" D392 Mappatura aree a rischio reati Comunicaz. a Od V (in varie forme) D049 (All. 14 a D049) D659 Registro incontri con la PA D389 Mod. organiz. e gestione di B. I. D004 Manuale dell'organiz. Tutti Tutti Tutti O. di V. RET Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. Arch. RET Arch. RET Arch. RET Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SI SI SI In rete SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

226 MATRICE DEI ETI 07 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati contro PA, il patrimonio della PA, ETI07 Agg. : 00 nei rapporti con soc. di revisione e nelle VI Data : 23/11/2011 Pag. 2/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Mappatura delle aree a rischio reato contro il patrimonio della PA Definizione dei casi di reato nei rapporti con le società di revisione Definizione delle aree a rischio reato nei rapporti con le società di revisione Predisporre il protocollo di prevenzione reato nei rapporti con le società di revisione Aggiornare il protocollo di prevenzione reato nei rapporti con le società di revisione Definizione dei casi di reato nelle visite ispettive Definizione delle aree a rischio reato nelle visite ispettive Predisporre il protocollo di prevenzione reato nelle visite ispettive ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET RET RET RET LEG LEG, RCO LEG, RCO, QUA LEG, QUA LEG, QUA LEG, QUA LEG LEG, QUA D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI07 ETI07 ETI07 ETI07 ETI07 ETI07 ETI07 ETI07 07/02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/2008 RET RET RET RCO RCO RET RET RCO LEG LEG LEG LEG LEG LEG LEG LEG O. di V. DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG D392 Mappatura aree a rischio reato D389 Mod. organiz. e gestione di B.I. D392 Mappatura aree a rischio reati D405 IOE - "Rapporti con la società di revisione" D405 IOE - "Rapporti con la società di revisione" D389 Mod. organiz. e gestione di B.I. D392 Mappatura aree a rischio reato D406 IOE - "Gestione visite ispettive" Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

227 MATRICE DEI ETI 07 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati contro PA, il patrimonio della PA, ETI07 Agg. : 00 nei rapporti con soc. di revisione e nelle VI Data : 23/11/2011 Pag. 3/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI Att. prec. legate Comportamento Aggiornare il protocollo di prevenzione reato nelle visite ispettive Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione Riservatezza Presenza di Gestione azioni correttive E RET LEG, QUA D.Lgs. 231/01 ETI07 07/02/2008 RCO LEG DIG D406 IOE - "Gestione visite ispettive" Tutti Arch. RET Standard SI SQA07 Periodicità Quadrimestrale Risultato Miglioramento effettua verifica ispettiva Pianificazione e verifica attività O.di V. MIG15

228 ETI 08 LOGIGRAMMA PREVENZIONE REATI IN MATERIA DI FINANZIAMENTI PUBBLICI E CONTRIBUTI Manuale Organizzazione Cod.: ETI 08 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare la definizione, l'aggiornamento e la diffusione dei protocolli di prevenzione reati in materia di finanziamenti pubblici e contributi In tutti i casi dove sono possibili reati in materia di finanziamenti pubblici e contributi Dal momento dell'adozione del modello per etica in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET PREDISPORRE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATI NEI FINANZIAM. E CONTRIBUTI ETI MAPPATURA DELLE AREE A RISCHIO REATO NEI FINANZ. PUBBLICI E CONTRIBUTI ETI AGGIORNARE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATI NEI FINANZIAMENTI E CONTRIBUTI ETI DEFINIZIONE DEI FLUSSI OPERATIVI DI RICHIESTA DI FINANZIAMENTI ETI Truffa Trade informatica Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

229 MATRICE DEI ETI 08 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati in materia di finanziamenti pubblici ETI08 Agg. : 00 e contributi Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Predisporre il protocollo di prevenzione reati nei finanziamenti e contributi Mappatura delle aree a rischio reato nei finanziamenti pubblici e contributi Aggiornare il protocollo di prevenzione reati nei finanziamenti e contributi Definizione dei flussi operativi di richiesta di finanziamenti ATTRIBUTI E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET LEG LEG LEG D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI08 ETI08 ETI08 ETI08 07/02/ /02/ /02/ /02/2008 RCO RET RCO RCO RET LEG RET RET DIG O. di V. DIG CdA D398 IOE - "Finanziamenti e contributi" D392 Mappatura aree a rischio reato D398 IOE - "Finanziamenti e contributi" D389 Mod. di organiz. e gestione di B. I. Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Riservatezza Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

230 ETI 09 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione Cod.: ETI 09 Rev.: 00 PREVENZIONE REATI IN MATERIA DI FALSITA' DI MONETE, IN CARTE DI PUBBLICO CREDITO, IN VALORI DI BOLLO E PREVENZ. REATI SOCIETARI Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare definizione, aggiornamento e diffusione protocolli di prevenzione reati in materia di falsità di moneta, in carte di pubblico credito nei valori di bollo e per prevenire reati societari In tutti i casi dove sono possibili reati in materia di falsità e reati societari Dal momento dell'adozione del modello per etica in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET Prevenzione reati in materia di falsità di monete, in carte di pubblico credito e in valori di bollo INDIVIDUAZIONE REATI POSSIBILI DI FALSITA' MONETE, ETC... ETI MAPP. DELLE AREE A RISCHIO REATO DI FALSITA' DI MONETE, CARTE DI CREDITO, VALORI DI STATO ETI DEFINIZIONE DEI CASI DI REATI SOCIETARI DA PREVENIRE ETI Prevenzione reati societari DEFINIRE ESCLUSIONI DI RISCHIO REATO ETI MAPPATURA AREE A RISCHIO REATI SOCIETARI ETI Nota importante : Non è stato incluso il reato in materia di falsità di moneta, in carte di pubblico credito e in valori di bollo nella mappatura area a rischio reato e pertanto non è stato necessario prevedere il relativo protocollo. Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

231 MATRICE DEI ETI 09 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati in materia di falsità di monete, in ETI09 Agg. : 00 carte di credito, in valori di bollo e prevenz. reati societari Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Individuare reati possibili di falsità monete, etc... Mappatura delle aree a rischio reato di falsità di monete, carte di credito, valori di stato Definire esclusioni di rischio reato Definizione dei casi di reati societari da prevenire Mappatura aree rischio reati societari ATTRIBUTI E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET LEG LEG LEG LEG D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI09 ETI09 ETI09 ETI09 ETI09 07/02/ /02/ /02/ /02/ /02/2008 RET RET LEG RET RET LEG LEG LEG LEG LEG DIG O. di V. DIG O. di V. D389 Mod. Organiz. e Gestione di B.I. D392 Mappatura aree rischio reato D389 Mod. Organiz. e Gestione di B.I. D392 Mappatura aree a rischio reato Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

232 ETI 10 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione PREVENZIONE REATI CON FINALITA' DI TERRORISMO O DI Cod.: ETI 10 Rev.: 00 EVERSIONE E REATI TRASNAZIONALI Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare la definizione, l'aggiornamento e la diffusione dei protocolli di prevenzione dei reati con finalità di terrorismo e di eversione e reati trasnazionali In tutti i casi dove sono possibili reati con finalità di terrorismo, di eversione e reati trasnazionali Dal momento dell'adozione del modello per etica in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET Prevenzione reati con finalità di terrorismo e di eversione DEFINIZIONE DEI CASI DI REATO TRANSNAZIONALE ETI DEFINIZIONE DEI CASI DI REATI CON FINALITA' DI TERRORISMO ETI DEFINIZIONE DELLE AREE A RISCHIO REATO TRANSNAZIONALE ETI MAPPATURA DELLE POSSIBILI AREE A RISCHIO DI TERRORISMO E DI EVERSIONE ETI Prevenzione reati trasnazionali PREDISPORRE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATI TRANSNAZIONALI ETI DEFINIRE ESCLUSIONE O INCLUSIONE DI POSSIBILI REATI CON FINALITA' DI TERRORISMO ETI AGGIORNARE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE PER REATI TRANSNAZIONALI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

233 MATRICE DEI ETI 10 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati con finalità di terrorismo, di ETI10 Agg. : 00 eversione e reati trasnazionali Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Definizione dei casi di reati con finalità di terrorismo Mappatura delle possibili aree a rischio di terrorismo e di eversione Definire esclusione o inclusione di possibili reati con finalità di terrorismo Definizione dei casi di reato transazionale Definizione delle aree a rischio reato transazionale Predisporre il protocollo di prevenzione reati transazionali Aggiornare il protocollo di prevenzione per reati transazionali Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET RET RET LEG LEG LEG LEG ACF, AFU, ANF, LEG D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI10 ETI10 ETI10 ETI10 ETI10 ETI10 ETI10 07/02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/2008 RET RET RET RET RET RET RET LEG LEG LEG LEG LEG LEG LEG DIG O. di V. DIG DIG DIG DIG DIG D389 Mod. Orgaiz. e Gestione di B.I. D392 Mappatura aree a rischio reato D392 Mappatura aree a rischio reato D389 Mod. Organiz. e Gestione di B.I. D392 Mappatura aree a rischio reato LEG Protocollo prev. reati trasnaz. LEG Protocollo prev. reati trasnaz. Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

234 ETI 11 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione PREVENZIONE REATI CONTRO LA Cod.: ETI 11 Rev.: 01 PERSONALITA' INDIVIDUALE / R. U. Data: 05/07/12 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare la definizione, l'aggiornamento e la diffusione dei protocolli di prevenzione dei reati contro le personalità individuali e risorse umane In tutti i casi dove sono possibili reati contro le personalità individuali e risorse umane Dal momento dell'adozione del modello per etica in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET DEFINIZIONE DEI CASI DI REATI CONTRO PERSONALITA' INDIVIDUALE E RISORSE UMANE ETI PREDISPORRE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATI CON IMPATTO SU RISORSE UMANE ETI DEFINIZIONE DEI FLUSSI OPERATIVI IN AMBITO ETICA PER NUOVO PERSONALE ETI DEFINIZIONE DELLE AREE A RISCHIO REATI NELLE RISORSE UMANE ETI AGGIORNARE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATI CON IMPATTO SU RISORSE UMANE ETI Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

235 MATRICE DEI ETI 11 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati contro la personalità ETI11 Agg. : 01 individuale/risorse umane Data : 05/07/2012 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Definizione dei casi di reato contro personalità individuale e risorse umane Definizione delle aree a rischio reati nelle risorse umane Predisporre il protocollo di prevenzione reati con impatto su risorse umane Aggiornare il protocollo di prevenzione reati con impatto su risorse umane Definizione dei flussi operativi in ambito etica per nuovo personale Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET LEG -RU LEG -RU LEG -RU LEG -RU LEG D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI11 ETI11 ETI11 ETI11 ETI11 07/02/ /02/ /02/ /02/ /02/2008 RET RET RET RET RET LEG LEG LEG LEG LEG DIG DIG DIG DIG DIG D389 Mod. Organiz. e Gestione di B.I. D392 Mappatura aree a rischio reato D399 IOE - "Risorse Umane" D399 IOE - "Risorse Umane" D049 Comunicazine interna (All. 3 al D049) Tutti Tutti Tutti Tutti RU Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O. di V. O. di V. O. di V. O. di V. O. di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

236 ETI 12 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione Cod.: ETI 12 Rev.: 00 PREVENZIONE REATI CONTRO L'ABUSO DI INFORMAZIONI PRIVILEGIATE E MANIPOLAZIONI DI MERCATO Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare la definizione, l'aggiornamento e la diffusione dei protocolli di prevenzione dei reati contro l'abuso di informazioni privilegiate e manipolazioni di mercato In tutti i casi dove sono possibili reati contro l'abuso di informazioni privilegiate e manipolazione mercato Dal momento dell'adozione del modello per etica in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET DEFINIZIONE DEI CASI DI REATI DI ABUSO INFORMAZIONI PRIVILEGIATE E MANIPOLAZ. MERCATO ETI DEFINIZIONE PROTOCOLLI DI PREVENZIONE REATI CONTRO ABUSO DI INFOR. PRIVILEGIATE ETI DEFINIZIONE DELLE AREE A RISCHIO REATI NELL'ABUSO DI INFORMAZIONI PRIVILEGIATE ETI Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

237 MATRICE DEI ETI 12 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati contro l'abuso di informazioni ETI12 Agg. : 00 privilegiate e manipolazioni di mercato Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Definizione dei casi di reati di abuso informazioni privilegiate e manipolazione mercato Definizione delle aree a rischio reati nell'abuso di informazioni privilegiate Definizione protocolli di prevenzione reati contro abuso di informazioni privilegiate ATTRIBUTI E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET LEG LEG D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI12 ETI12 ETI12 07/02/ /02/ /02/2008 RET RET LEG LEG LEG LEG DIG DIG DIG D389 Mod. Organiz. e Gestione di B.I. D392 Mappatura aree a rischio reato D004 Manuale dell'organiz. Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET In Rete Riservatezza Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG01

238 ETI 13 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione PREVENZIONE REATI NELL'UTILIZZO Cod.: ETI 13 Rev.: 00 DEI BENI AZIENDALI Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare la definizione, l'aggiornamento e la diffusione dei protocolli di prevenzione dei reati nell'utilizzo dei beni aziendali In tutti i casi di attività con impatto sui beni aziendali Dal momento dell'adozione del modello per etica in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET DEFINIZIONE DEI CASI DI REATO NELL'UTILIZZO DEI BENI AZIENDALI ETI PREDISPORRE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATI NELL'UTILIZZO DEI BENI AZIENDALI ETI AGGIORNARE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATI NELL'UTILIZZO DEI BENI AZIENDALI ETI DEFINIZIONE DELLE AREE A RISCHIO REATO NELL'UTILIZZO DEI BENI AZIENDALI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

239 MATRICE DEI ETI 13 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati negli utilizzi dei beni aziendal ETI13 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Definizione dei casi di reato nell'utilizzo dei beni aziendali Definizione delle aree a rischio reato nell'utilizzo dei beni aziendali Predisporre il protocollo do prevenzione reati nell'utilizzo dei beni aziendali Aggiornare il protocollo di prevenzione reati nell'utilizzo dei beni aziendali Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET LEG, ITE, SEC LEG, ITE, SEC LEG LEG D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI13 ETI13 ETI13 ETI13 07/02/ /02/ /02/ /02/2008 RET RET RET RET LEG LEG LEG LEG DIG DIG DIG DIG D389 Mod. Organiz. e Gestione di B.I. D392 Mappature aree a rischio reato D400 IOE - "Utilizzo beni aziendali" D400 IOE - "Utilizzo beni aziendali" Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Riservatezza Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

240 ETI 14 LOGIGRAMMA PREVENZIONE REATI NEGLI OMAGGI, DONAZIONI, SPONSORIZZAZIONI AZIENDALI Manuale Organizzazione Cod.: ETI 14 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare la definizione, l'aggiornamento e la diffusione dei protocolli di prevenzione dei reati negli omaggi, donazioni, sponsorizzazioni aziendali In tutti i casi di attività con impatto su attività aziendali Dal momento dell'adozione del modello per etica in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET DEFINIZIONE DEI CASI DI REATO NEGLI OMAGGI, DONAZIONI, SPONSORIZZAZIONI ETI PREDISPORRE IL PROTOCOLLO DI PREVENZ. REATI NEGLI OMAGGI, DONAZIONI, SPONSORIZZAZIONI ETI AGGIORNARE IL PROTOCOLLO DI PREVENZ. REATI NEGLI OMAGGI, DONAZIONI, SPONSORIZZAZIONI ETI DEFINIZIONE DELLE AREE A RISCHIO REATO NEGLI OMAGGI, DONAZIONI, SPONSORIZZAZIONI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

241 MATRICE DEI ETI 14 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati negli omaggi, donazioni, ETI14 Agg. : 00 sponsorizzazioni aziendali Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Definizione dei casi di reato negli omaggi, donazioni, sponsoriz. Definizione delle aree a rischio reato negli omaggi, donazioni, sponsoriz. Predisporre il protocollo di prevenzione reati negli omaggi, donazioni, sponsoriz. Aggiornare il protocollo di prevenzione reati negli omaggi, donazioni, sponsoriz. ATTRIBUTI E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RCO, LEG RCO, LEG LEG LEG D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI14 ETI14 ETI14 ETI14 07/02/ /02/ /02/ /02/2008 RET RET RCO RCO LEG LEG LEG LEG DIG DIG DIG DIG D389 Mod. organizzazione e gestione di B.I. D392 Mappatura aree a rischio reato D401 IOE - "Omaggi, donazioni e sponsorizzaz." D401 IOE - "Omaggi, donazioni e sponsorizzaz." Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Riservatezza Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

242 ETI 15 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione PREVENZIONE REATI NEL CICLO Cod.: ETI 15 Rev.: 00 FINANZIARIO ATTIVO Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare la definizione, l'aggiornamento e la diffusione dei protocolli di prevenzione dei reati nel ciclo finanziario attivo In tutti i casi di attività con impatto su reati nel ciclo finanziario attivo Dal momento dell'adozione del modello per etica in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET DEFINIZIONE DEI CASI DI REATO NEL CICLO FINANZIARIO ATTIVO ETI PREDISPORRE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATO NEL CICLO FINANZIARIO ATTIVO ETI AGGIORNARE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATO NEL CICLO FINANZIARIO ATTIVO ETI DEFINIZIONE DELLE AREE A RISCHIO REATO NEL CICLO FINANZIARIO ATTIVO ETI Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

243 MATRICE DEI ETI 15 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati nel ciclo finanziario attivo ETI15 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Definizione dei casi di reato nel ciclo finanziario attivo Definizione delle aree a rischio reato nel ciclo finanziario attivo Predisporre il protocollo di prevenzione reato nel ciclo finanziario attivo Aggiornare il protocollo di prevenzione reato nel ciclo finanziario attivo Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET LEG -RCO LEG -RCO LEG -RET LEG -RET D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI15 ETI15 ETI15 ETI15 07/02/ /02/ /02/ /02/2008 RET RET RCO RCO LEG LEG LEG LEG DIG DIG DIG DIG D392 Mod. organiz. e gestione di B.I. D392 Mappatura aree a rischio reato D402 IOE - "Ciclo attivo" D402 IOE - "Ciclo attivo" Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Riservatezza Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

244 ETI 16 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione PREVENZIONE REATI NELLE ATTIVITA' DI Cod.: ETI 16 Rev.: 00 ACQUISTO NO-FUEL E FUEL Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare la definizione, l'aggiornamento e la diffusione dei protocolli di prevenzione dei reati nelle attività di acquisto no-fuel e fuel In tutti i casi di attività con impatto su reati nelle attività di acquisto no-fuel e fuel Dal momento dell'adozione del modello per etica in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET Prevenzione reati nelle attività di acquisti no-fuel DEFINIZIONE DEI CASI DI REATO NEGLI ACQUISTI NO-FUEL ETI DEFINIZIONE DEI CASI DI REATO NEGLI ACQUISTI FUEL ETI DEFINIZIONE DELLE AREE A RISCHIO REATO NEGLI ACQUISTI NO-FUEL ETI PREDISPORRE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATO NEGLI ACQUISTI NO- FUEL ETI Prevenzione reati nelle attività di acquisti fuel DEFINIZIONE DELLE AREE A RISCHIO REATO NEGLI ACQUISTI FUEL ETI PREDISPORRE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATO NEGLI ACQUISTI FUEL ETI AGGIORNARE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATO NEGLI ACQUISTI NO- FUEL ETI AGGIORNARE IL PROTOCOLLO DI PREVENZIONE REATO NEGLI ACQUISTI FUEL ETI Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

245 MATRICE DEI ETI 16 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati nelle attività di acquisto no-fuel e ETI16 Agg. : 00 fuel Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Definizione dei casi di reato negli acquisti no-fuel Definizione delle aree a rischio reato negli acquisti no-fuel Predisporre il protocollo di prevenzione reato negli acquisti no-fuel Aggiornare il protocollo di prevenzione reato negli acquisti no-fuel Definizione dei casi di reato negli acquisti fuel Definizione delle aree a rischio reato negli acquisti fuel Predisporre il protocollo di prevenzione reato negli acquisti fuel Aggiornare il protocollo di prevenzione reato negli acquisti fuel Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET RET RET RET LEG, ANF LEG, ANF LEG, RET LEG, RET LEG, AFU LEG, AFU LEG, RET LEG, RET D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 ETI16 ETI16 ETI16 ETI16 ETI16 ETI16 ETI16 ETI16 07/02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/2008 RET RET ANF ANF RET RET AFU AFU LEG LEG LEG LEG LEG LEG LEG LEG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG D389 Mod. organiz. e gestione di B. I. D392 Mappatura aree a rischio reato D403 IOE - "Acquisti no-fuel" D403 IOE - "Acquisti no-fuel" D389 Mod. organiz. e gestione di B. I. D392 Mappatura aree a rischio reato D404 IOE - "Acquisti fuel" D404 IOE - "Acquisti fuel" Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. O.di V. Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

246 ETI 17 LOGIGRAMMA PREVENZIONE REATI CONTRO LA SICUREZZA INFORMATICA E TELEMATICA Manuale Organizzazione Cod.: ETI 17 Rev.: 00 Data: 23/01/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare definizione, aggiornamento e diffusione procedure di prevenzione reati contro la sicurezza informatica e telematica In tutti i casi dove sono possibili reati contro la sicurezza informatica e telematica Dopo la definizione del modello organizzativo Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET DEFINIZIONE DEI CASI DI REATI CONTRO LA SICUREZZA INFORMATICA E TELEMATICA ETI STESURA MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO CONTRO LA SICUREZZA INFORMATICA E TELEMATICA ETI PREDISPORRE PROCEDURA PREVENZIONE REATI CONTRO LA SICUREZZA INFORMATICA E TELEMATICA ETI AGGIORNARE PROCEDURA PREVENZIONE REATI CONTRO LA SICUREZZA INFORMATICA E TELEMATICA ETI Redatto : Verificato : Approvato : METTERE IN OPERA LA PREVENZIONE REATI CONTRO LA SICUREZZA INFORMATICA E TELEMATICA Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET ETI N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

247 MATRICE DEI ETI 17 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati contro la sicurezza informatica e ETI17 Agg. : 00 telematica Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Definizione dei casi di reati contro la sicurezza informatica e telematica Stesura mappatura aree a rischio reato contro la sicurezza informatica e telematica Predisporre procedura prevenzione reati contro la sicurezza informatica e telematica Aggiornare procedura prevenzione reati contro la sicurezza informatica e telematica Mettere in opera la prevenzione reati contro la sicurezza informatica e telematica ATTRIBUTI E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET LEG -ICT -QUA LEG -ICT -QUA LEG -ICT -QUA LEG -ICT -QUA Tutti D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 01/02/ /02/ /02/ /02/ /02/2011 RET RET ICT ICT ICT LEG LEG LEG LEG LEG CdA CdA CdA CdA CdA D389 Mod. organizz.e gest. di BI D392 Mappatura aree a rischio reato D662 IOE-Sicurezza informatica e telematica D662 IOE -Sicurezza informatica e telematica D004 Man. dell'organiz. Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. QUA Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

248 ETI 18 LOGIGRAMMA PREVENZIONE REATI CONTRO LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO Manuale Organizzazione Cod.: ETI 18 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare definizione, aggiornamento e diffusione procedure di prevenzione reati contro la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro In tutte le attività aziendali dove sono possibili reati contro la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro Dopo la definizione del modello organizzativo Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET DEFINIZIONE DEI CASI DI REATI CONTRO LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO ETI STESURA MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO CONTRO LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO ETI PREDISPORRE PROCEDURA PREVENZIONE REATI CONTRO LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO ETI AGGIORNARE PROCEDURA PREVENZIONE REATI CONTRO LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO ETI Redatto : Verificato : Approvato : METTERE IN OPERA LA PREVENZIONE REATI CONTRO LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET ETI N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

249 MATRICE DEI ETI 18 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati contro la sicurezza e la salute sui ETI18 Agg. : 00 luoghi di lavoro Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Definizione dei casi di reati contro la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro Stesura mappatura aree a rischio reato contro la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro Predisporre procedura prevenzione reati contro la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro Aggiornare procedura prevenzione reati contro la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro Mettere in opera la prevenzione reati contro la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro ATTRIBUTI E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET LEG -SSA -QUA LEG -SSA -QUA LEG -SSA -QUA LEG -SSA -QUA Tutti D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 01/02/ /02/ /02/ /02/ /02/2011 RET RET SSA SSA SSA LEG LEG LEG LEG LEG CdA CdA CdA CdA CdA D389 Mod. organizz.e gest. di BI D392 Mappatura aree a rischio reato D665 IOE -Misure di prev. per SSL D665 IOE -Misure di prev. per SSL D004 Man. dell'organiz. Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. QUA Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

250 ETI 19 LOGIGRAMMA PREVENZIONE REATI DI RICETTAZIONE E DI ILLECITA CONCORRENZA Manuale Organizzazione Cod.: ETI 19 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare definizione, aggiornamento e diffusione procedure di prevenzione reati di ricettazione e di illecita concorrenza In tutte le attività aziendali dove sono possibili reati di ricettazione e di illecita concorrenza Dopo la definizione del modello organizzativo Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET DEFINIZIONE DEI CASI DI REATI DI RICETTAZIONE E DI ILLECITA CONCORRENZA ETI STESURA MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO DI RICETTAZIONE E DI ILLECITA CONCORRENZA ETI PREDISPORRE PROCEDURA PREVENZIONE REATI DI RICETTAZIONE E DI ILLECITA CONCORRENZA ETI AGGIORNARE PROCEDURA PREVENZIONE REATI DI RICETTAZIONE E DI ILLECITA CONCORRENZA ETI Redatto : Verificato : Approvato : METTERE IN OPERA LA PREVENZIONE REATI DI RICETTAZIONE E DI ILLECITA CONCORRENZA Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET ETI N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

251 MATRICE DEI ETI 19 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati di ricettazione e di illecita ETI19 Agg. : 00 concorrenza Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Definizione dei casi di reati di ricettazione e di illecita concorrenza Stesura mappatura aree a rischio reato di ricettazione e di illecita concorrenza Predisporre procedura prevenzione reati di ricettazione e di illecita concorrenza Aggiornare procedura prevenzione reati di ricettazione e di illecita concorrenza Mettere in opera la prevenzione reati di ricettazione e di illecita concorrenza ATTRIBUTI E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET LEG -QUA LEG -QUA AFU -ANF -LEG -QUA AFU, ANF Tutti D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 01/02/ /02/ /02/ /02/ /02/2011 RET RET RET RET RET LEG LEG LEG LEG LEG CdA CdA CdA CdA CdA D389 Mod. organizz.e gest. di BI D392 Mappatura aree a rischio reato D663 IOE-Prev. ricettazione e illecita concorrenza D663 IOE-Prev. ricettazione e illecita concorrenza D004 Man. dell'organiz. Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. QUA Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

252 ETI 20 LOGIGRAMMA PREVENZIONE REATI DI RICICLAGGIO E DI IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITA' DI PROVENIENZA ILLECITA Manuale Organizzazione Cod.: ETI 20 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare definizione, aggiornamento e diffusione procedure di prevenzione reati di riciclaggio e di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita In tutte le attività aziendali dove sono possibili reati di riciclaggio e di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita Dopo la definizione del modello organizzativo Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET DEFINIZIONE DEI CASI DI REATI DI RICICLAGGIO E DI IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITA' DI PROVENIENZA ILLECITA ETI STESURA MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO DI RICICLAGGIO E DI IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITA' DI PROVENIENZA ILLECITA ETI PREDISPORRE PROCEDURA PREVENZIONE REATI DI RICICLAGGIO E DI IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITA' DI PROVENIENZA ILLECITA ETI AGGIORNARE PROCEDURA PREVENZIONE REATI DI RICICLAGGIO E DI IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITA' DI PROVENIENZA ILLECITA ETI Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET METTERE IN OPERA LA PREVENZIONE REATI DI RICICLAGGIO E DI IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITA' DI PROVENIENZA ILLECITA ETI N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

253 MATRICE DEI ETI 20 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prev. reati di ricicl. e di impiego di denaro, beni o ETI20 Agg. : 00 utilità di prov. illecita Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Definizione dei casi di reati di ricicl. e di impiego di denaro, beni o util. di prov. illecita Stesura mappatura aree a rischio reato di ricicl. e di impiego di denaro, beni o util. di prov. illecita Predisporre procedura prevenzione reati di ricicl. e di impiego di denaro, beni o util. di prov. illecita Aggiornare procedura prevenzione reati di ricicl. e di impiego di denaro, beni o util. di prov. illecita Mettere in opera la prevenzione reati di ricicl. e di impiego di denaro, beni o util. di prov. illecita ATTRIBUTI E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET LEG -QUA LEG -QUA LEG -QUA LEG -QUA Tutti D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 01/02/ /02/ /02/ /02/ /02/2011 RET RET RET RET RET LEG LEG LEG LEG LEG CdA CdA CdA CdA CdA D389 Mod. organizz.e gest. di BI D392 Mappatura aree a rischio reato D664 IOE-Prev. ricicl. e imp. denaro, beni o util. prov. illec. D664 IOE-Prev. ricicl. e imp. denaro, beni o util. prov. illec. D004 Man. dell'organiz. Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. QUA Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

254 ETI 21 LOGIGRAMMA PREVENZIONE REATI NELLE DICHIARAZIONI ALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA Manuale Organizzazione Cod.: ETI 21 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare definizione, aggiornamento e diffusione procedure di prevenzione reati nelle dichiarazioni all'autorità giudiziaria In tutte le attività aziendali dove sono possibili reati nelle dichiarazioni all'autorità giudiziaria Dopo la definizione del modello organizzativo Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET DEFINIZIONE DEI CASI DI REATI NELLE DICHIARAZIONI ALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA ETI STESURA MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO NELLE DICHIARAZIONI ALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA ETI PREDISPORRE PROCEDURA PREVENZIONE REATI NELLE DICHIARAZIONI ALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA ETI AGGIORNARE PROCEDURA PREVENZIONE REATI NELLE DICHIARAZIONI ALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA ETI Redatto : Verificato : Approvato : METTERE IN OPERA LA PREVENZIONE REATI NELLE DICHIARAZIONI ALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET ETI N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

255 MATRICE DEI ETI 21 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati nelle dichiarazioni all'autorità ETI21 Agg. : 00 giudiziaria Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Definizione dei casi di reati nelle dichiarazione all'autorità giudiziaria Stesura mappatura aree a rischio reato nelle dichiarazione all'autorità giudiziaria Predisporre procedura prevenzione reati nelle dichiarazione all'autorità giudiziaria Aggiornare procedura prevenzione reati nelle dichiarazione all'autorità giudiziaria Mettere in opera la prevenzione reati nelle dichiarazione all'autorità giudiziaria ATTRIBUTI E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET LEG -QUA LEG -QUA LEG -QUA LEG -QUA Tutti D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 01/02/ /02/ /02/ /02/ /02/2011 RET RET RET RET RET LEG LEG LEG LEG LEG CdA CdA CdA CdA CdA D389 Mod. organizz.e gest. di BI D392 Mappatura aree a rischio reato D661 IOE-Dichiaraz. all'autorità giudiziaria D661 IOE-Dichiaraz. all'autorità giudiziaria D004 Man. dell'organ. Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. QUA Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

256 ETI 22 LOGIGRAMMA PREVENZIONE REATI INERENTI LE INFILTRAZIONI MAFIOSE Manuale Organizzazione Cod.: ETI 22 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare definizione, aggiornamento e diffusione procedure di prevenzione reati inerenti le infiltrazioni mafiose In tutte le attività aziendali dove sono possibili reati inerenti le infiltrazioni mafiose Dopo la definizione del modello organizzativo Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET DEFINIZIONE DEI CASI DI REATI INERENTI LE INFILTRAZIONI MAFIOSE ETI STESURA MAPPATURA AREE A RISCHIO REATO INERENTE LE INFILTRAZIONI MAFIOSE ETI PREDISPORRE PROCEDURA PREVENZIONE REATI INERENTI LE INFILTRAZIONI MAFIOSE ETI AGGIORNARE PROCEDURA PREVENZIONE REATI INERENTI LE INFILTRAZIONI MAFIOSE ETI Redatto : Verificato : Approvato : METTERE IN OPERA LA PREVENZIONE REATI INERENTI LE INFILTRAZIONI MAFIOSE Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET ETI N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

257 MATRICE DEI ETI 22 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Prevenzione reati inerenti le infiltrazioni mafios ETI22 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Definizione dei casi di reati inerenti le infiltrazioni mafiose Stesura mappatura aree a rischio reato inerente le infiltrazioni mafiose Predisporre procedura prevenzione reati inerenti le infiltrazioni mafiose Aggiornare procedura prevenzione reati inerenti le infiltrazioni mafiose Mettere in opera la prevenzione reati inerenti le infiltrazioni mafiose Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET LEG -SEC -QUA LEG -SEC -QUA LEG -SEC -QUA LEG -SEC -QUA Tutti D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 01/02/ /02/ /02/ /02/ /02/2011 RET RET SEC SEC SEC LEG LEG LEG LEG LEG CdA CdA CdA CdA CdA D389 Mod. organizz.e gest. di BI D392 Mappatura aree a rischio reato D666 IOE -Prev. delle infiltrazioni mafiose D666 IOE -Prev. delle infiltrazioni mafiose D004 Man. dell'organi. Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. QUA Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

258 ETI 23 LOGIGRAMMA DIFFUSIONE DEL MODELLO 231 Manuale Organizzazione Cod.: ETI 23 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare la comunicazione e la registrazione di segnalazioni relative all'adozione di Modelli 231 In tutti i casi di rapporti con i propri dipendenti e con i terzi Dal momento dell'adozione del Modello 231 in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET SEGNALARE A FORNITORI E CLIENTI L'ADOZIONE DEL MODELLO 231 ETI RICEVERE LE SOTTOSCRIZIONI RELATIVE AL MODELLO 231 DA PARTE DI FORNITORI E CLIENTI ETI SEGNALARE AD ALTRI ENTI L'ADOZIONE DEL MODELLO 231 ETI REGISTRARE LE SEGNALAZIONI AD ALTRI ENTI DELL'ADOZIONE DEL MODELLO 231 ETI PROTOCOLLARE LE SEGNALAZIONI DI ADOZIONE DI MODELLI 231 DA PARTE DI TERZI ETI Tramite la proposta di contratto / ordine / dichiarazione da sottoscrivere Tramite la sottoscrizione da parte del fornitore / cliente del contratto, dell'ordine o della dichiarazione Annualmente, per i nuovi enti con cui l'azienda è venuta in contatto Tramite una comunicazione standard da inviare In un registro da compilare annualmente In un registro da compilare continuamente, alla ricezione delle segnalazioni di adozione di Modelli 231 Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET In seguito al comportamento ETI REDIGERE DICHIARAZIONE STANDARD 231 PER I DIPENDENTI ETI PROTOCOLLARE LE DICHIARAZIONI DEI DIPENDENTI SULLA COMPRENSIONE DEL MODELLO 231 ETI RACCOGLIERE LE DICHIARAZIONI STANDARD 231 SOTTOSCRITTE DAI DIPENDENTI ETI In un registro da compilare continuamente, alla ricezione delle dichiarazioni da parte dei dipendenti N.B.: QUALSIASI INFRAZIONE COMPORTA L'APPLICAZIONE DELLE MISURE SANZIONATORIE CONTENUTE NEL "SISTEMA DISCIPLINARE AZIENDALE"

259 MATRICE DEI ETI 23 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Diffusione del Modello 231 ETI23 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Segnalare a fornitori e clienti l'adozione del Modello 231 Ricevere le sottoscrizioni relative al modello 231 da parte di fornitori e clienti Segnalare ad altri enti l'adozione del Modello 231 Registrare le segnalazioni ad altri enti dell'adozione del Modello 231 Protocollare le segnalazioni di adozione di Modelli 231 da parte di terzi Redigere dichiarazione standard 231 per i dipendenti Raccogliere le dichiarazioni standard 231 sottoscritte dai dipendenti Protocollare le dichiarazioni dei dipendenti sulla comprensione del Modello 231 ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza RET RET RET RET RET RET RET RET D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 ETI23 ETI23 ETI23 ETI23 ETI23 ETI23 ETI23 ETI23 01/12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/2011 AFU, ANF, LEG AFU, ANF RET RET RET LEG RU RU LEG LEG RET DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG Documento di uscita Contratto Contratto Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione LEG, RdF, Fornitore, Cliente Arch. LEG 0 LEG, RdF, Fornitore, Cliente Arch. LEG 0 D655 Comunicazione adozione Mod. 231 D657 Registro comunicazioni verso esterno di adozione del Modello 231 D656 Registro comunicazioni dall'esterno di adozione di Modelli 231 D243 Dich. del dipendente/neo assunto ai sensi del D.Lgs. 231 D243 Dich. del dipendente/neo assunto ai sensi del D.Lgs. 231 Enti Tutti RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RET Arch. RU D658 Registro dichiarazioni dipendenti Modello 231 Arch. RU Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

260 ETI 24 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione OMAGGI, SPONSORIZZAZIONI, Cod.: ETI 24 Rev.: 03 LIBERALITA' E COMODATI D'USO Data: 03/06/13 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Disciplinare i casi di omaggi, sponsorizzazioni, liberalità e comodati d uso, concessi dall'azienda e prevenire reati artt. 24, 24ter, 25, 25ter del D. Lgs. 231 Area di applicazione (Dove?): In tutti i casi di omaggi, sponsorizzazioni, liberalità e comodati d uso che superano il valore di 20 Euro Applicazione (Quando?) : In tutto l'iter di concessione o ricezione (prima, durante e dopo) di omaggi, sponsorizzazioni, liberalità e comodati d uso Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET NOTE 1. Per benefici si intendono: omaggi, sponsorizzazioni, liberalità e comodati d'uso. 2. La procedura si applica ai benefici offerti o ricevuti che superano il valore di 20 euro 3. Nella scelta del tipo di omaggio e del destinatario, occorre privilegiare i benefici verso enti che svolgono attività ricettiva sociale e umanitarie quali: - organismi o enti senza scopo di lucro che opera nell'ambito della tutela ambientale - istituti universitari - ospedali e case di cura pubbliche o comunque identificabili come fondazioni, previa verifica dello statuto - enti con provato valore scientifico e indiscussa moralità 4. A titolo esemplificativo e non esaustivo è vietata l erogazione di benefici personalistici in favore di persone fisiche o giuridiche appartenenti alla Pubblica Amministrazione oppure, per quanto riscontrabile, collegabili a quest ultima, o agli enti incaricati di pubblico servizio, o ai componenti del Collegio Sindacale, o al team RICHIESTA della Società SCRITTA incaricata DALL'ENTE della O revisione del bilancio. CONCESSIONE BENEFICI DI PROPRIA INIZIATIVA VERIFICARE LE EVENTUALI RICHIESTE DEL PASSATO DELLO STESSO RICHIEDENTE DEL BENEFICIO ETI VERIFICARE LA VALIDITA' DELLA RICHIESTA DI BENEFICIO ETI VERIFICARE EVENTUALI CRITICITA' DEL DESTINATARIO DEL BENEFICIO ETI RACCOGLIERE OFFERTE DA PARTE DI VARI FORNITORI ETI PROPORRE DI AUTORIZZARE O NO LA CONCESSIONE DEL BENEFICIO ETI Se il richiedente si trova nella black list delle richieste scartate, se ha ricevuto altri benefici da parte dell azienda in passato, se è appartenente o è collegabile alla Pubblica Amministrazione Verifica dei poteri di firma, della completezza ed adeguatezza della richiesta In particolare se il beneficiario sia sospettato di infiltrazioni mafiose o sia accusato di aver commesso delitti di criminalità organizzata o altri reati previsti dal D.Lgs. 231/01. Sentito il Responsabile della Funzione Legale (LGL) ed i Responsabili delle altre Funzioni coinvolte, il SEC indica il suo parere favorevole o contrario alla concessione del beneficio. In caso di richiesta di beni che dovrebbero essere acquistati dall azienda Il DIG consulta i Responsabili delle Funzioni coinvolte al fine di ottenere informazioni supplementari circa il destinatario dei benefici in ordine all'eventuale esistenza di divieti (normativi o derivanti da norme etiche), incompatibilità, conflitti d'interesse formali o sostanziali, attuali o potenziali. Nel caso di erogazione di beni o comodato d'uso In caso di comodato d'uso, il contratto conterrà le clausole di scarico delle responsabilità PREDISPORRE IL CONTRATTO E/O ACQUISTARE I BENI ETI CONSEGNARE A RET EVIDENZA DELLA CORRISPONDENZA DEL BENE ALLA RICHIESTA E DELL'AVVENUTA CONSEGNA DELLO STESSO BENE AL BENEF. ETI COMUNICARE A ANF O RCO LA DECISIONE DI CONCEDERE IL BENEFICIO ETI ARCHIVIARE LA DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALLA CONCESSIONE DEL BENEFICIO ETI Nel caso di erogazione di somme di denaro Accerta la corrispondenza dei dati del beneficiario al richiedente ed effettua il pagamento obbligatoriamente a mezzo bonifico bancario EROGARE LE SOMME DI DENARO ETI CONSEGNARE A RET EVIDENZA DELL'AVVENUTO PAGAMENTO ETI Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET AUTORIZZARE O NO LA CONCESSIONE DEL BENEFICIO ETI COMUNICARE AL DESTINATARIO L'INTENZIONE DI CONCEDERE IL BENEFICIO ETI ASPETTARE L'ACCETTAZIONE DEL BENEFICIO DA PARTE DEL DESTINATARIO ETI Nota: ex AMM24 rev04 del 07/08/2012 Con indicazione dell importo che verrà elargito (in caso di erogazione di somme di denaro) o descrizione dei beni concessi e la data in cui verrà effettuato il pagamento o la consegna del bene. In assenza dell'accettazione, il beneficio non verrà elargito. Sentito il parere del Presidente e dell Amministratore Delegato. CREARE ED AGGIORNARE LA BLACK LIST DELLE RICHIESTE SCARTATE ETI COMUNICARE IL FATTO DI AVER RICEVUTO UN BENEFICIO CHE SUPERA 20 EURO ETI DECIDERE SULL'UTILIZZO DEL BENEFICIO RICEVUTO DAL DIPENDENTE ETI COMUNICARE CON CADENZA SEMESTRALE A CDA E ODV I BENEFICI CONCESSI ETI DEFINIRE LA POLITICA DELLE SPONSORIZZAZIONI ETI AGGIORNARE LA POLITICA DELLE SPONSORIZZAZIONI ETI 24.20

261 MATRICE DEI ETI 24 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Omaggi, spons., liberalità e comodati d'uso ETI24 Agg. : 03 Data : 03/06/2013 Pag. 1/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Verificare le eventuali richieste del passato dello stesso richiedente Verificare la validità della richiesta di beneficio Verificare eventuali criticità del destinatario del beneficio Raccogliere offerte da parte di vari fornitori Proporre di autorizzare o no la concessione del beneficio Autorizzare o no la concessione del beneficio Comunicare al destinatario l'intenzione di concedere il beneficio Aspettare l'accettazione del beneficio da parte del destinatario Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET RET RET RET LGL D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" RET D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" 30/04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/2008 RET RCO SEC ANF DIG DIG DIG RET DIG DIG DIG DIG CdA DIG DIG D698 Valutazione delle richieste di beneficio D698 Valutazione delle richieste di beneficio D698 Valutazione delle richieste di beneficio D698 Valutazione delle richieste di beneficio D698 Valutazione delle richieste di beneficio D698 Valutazione delle richieste di beneficio D049 Lettera (All. 5 al D049) RCO SEC ANF RET CdA RET RET Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

262 MATRICE DEI ETI 24 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Omaggi, spons., liberalità e comodati d'uso ETI24 Agg. : 03 Data : 03/06/2013 Pag. 2/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Comunicare a ANF o RCO la decisione di concedere il beneficio Predisporre il contratto e/o acquistare i beni Consegnare a RET evidenza della corrisp. del bene alla richiesta e dell'avvenuta consegna dello stesso bene al benef. Erogare le somme di denaro Consegnare a RET evidenza dell'avvenuto pagamento Archiviare la documentazione relativa alla concessione del beneficio Creare ed aggiornare la black list delle richieste scartate ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione Comunicare con cadenza semestrale a CdA e i benefici concessi RET RET RET RET RET RET RET RET D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" 30/04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/2008 RET ANF ANF RCO RCO RET RET RET DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG Dossier del beneficio Contratto o ordine Evidenze Bonifico Copia bonifico Dossier del bonifico D391 Black list richieste benefici D049 (All. 14 a D049) ANF o RCO RET RET RET CdA, Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Arch. RCO 0 Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

263 MATRICE DEI ETI 24 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Omaggi, spons., liberalità e comodati d'uso ETI24 Agg. : 03 Data : 03/06/2013 Pag. 3/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Comunicare il fatto di aver ricevuto un beneficio che supera 20 euro Decidere sull'utilizzo del beneficio ricevuto dal dipendente Definire la politica delle sponsorizzaz. Aggiornare la politica delle sponsorizzaz. Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET Pres., AD RET RET D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D.Lgs. 231/01 D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" D401 IOE "Omaggi" 30/04/ /04/ /04/ /04/2008 Tutti DIG DIG DIG DIG DIG D066 Politica delle sponsorizzaz. DIG D066 Politica delle sponsorizzaz. RET, LEG, SEC RET, LEG, SEC Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

264 ETI 25 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione FLUSSI INFORMATIVI DA E VERSO Cod.: ETI 25 Rev.: 00 L'ORGANISMO DI VIGILANZA Data: 03/06/13 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Definire e disciplinare i flussi informativi tra l'azienda e l'organismo di Vigilanza In tutte le attività a rischio potenziale emerse nella mappatura dei rischi Dopo la definizione del Codice Etico e del Modello Organizzativo Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET DEFINIRE I FLUSSI INFORMATIVI DA E VERSO L'ORGANISMO DI VIGILANZA ETI TRASMETTERE DA DIG A ODV INFORMAZIONI RILEVANTI PER IL MODELLO 231 ETI TRASMETTERE DA CDA A ODV INFORMAZIONI DI ACCERTAMENTI CHE COINVOLGANO CDA ETI TRASMETTERE DA SOCIETA' DI REVISIONE A ODV INFORMAZIONI RILEVANTI PER IL MODELLO 231 ETI TRASMETTERE DA LEG A ODV INFORMAZIONI RILEVANTI PER IL MODELLO 231 ETI AGGIORNARE LA DEFINIZIONE DEI FLUSSI INFORMATIVI DA E VERSO L'ORGANISMO DI VIGILANZA ETI copia dei verbali delle riunioni del CdA - accertamenti in ordine ai reati 231/01 disposti dalle Autorità - informazioni sulla funzionalità, articolazione e aggiornamento del Modello - informazioni sulla struttura organizzativa, ingresso in (o uscita da) linee di business - informazioni sui sistemi di incentivazione - informazioni sulle deleghe - informazioni sulle operazioni particolari riguardanti le aree a rischio, individuate nella fase di preparazione del Modello - informazioni sullo stato dei sistemi di controllo interno alla cui vigilanza sono deputati - accertamenti in ordine ai reati 231/01 che coinvolgano Consiglieri di Amministrazione, anche in riferimento ad altre cariche ricoperte in altre società - la relazione ai sensi dell art. 19 del D.Lgs. 39/2011, in tema di eventuali significative carenze, rilevate in relazione ai sistemi di controllo interno medesimi TRASMETTERE DA RSPP A ODV INFORMAZIONI RILEVANTI PER IL MODELLO 231 ETI TRASMETTERE DA RU A ODV INFORMAZIONI RILEVANTI PER IL MODELLO 231 ETI TRASMETTERE DA TUTTI A ODV INFORMAZIONI RILEVANTI PER IL MODELLO 231 ETI TRASMETTERE DA RET A ODV INFORMAZIONI RILEVANTI PER IL MODELLO 231 ETI TRASMETTERE DA ODV INFORMAZIONI RILEVANTI PER IL MODELLO 231 ETI informazioni sui fatti aziendali riscontrati non conformi alle norme, alle procedure e/o al corretto operato - informazioni sull informativa positiva antimafia (con carattere di urgenza) e sull'informativa negativa antimafia - informazioni sui contratti revocati a seguito di informativa antimafia positiva - informativa sui contratti sottoscritti senza la clausola risolutiva e sugli aspetti di contenzioso conseguente a possibili violazioni delle regole aziendali e delle norme - informativa sulla tipologia e frequenza dei rapporti con la PA - informativa su piani di azione, controlli effettuati, profili di problematicità del disegno dei controlli e, quindi, possibili necessità di aggiornamento del Modello - informativa sulle violazioni decisionali e comportamentali alle norme sulla sicurezza - informativa sulla formazione del personale e provvedimenti disciplinari - informativa sulle modifiche organizzative che impattano sulle aree e attività a rischio di commissione di reati - notizie occasionali in relazione alle quali è opportuna un informativa immediata nei confronti dell : procedimenti o indagini su ipotesi di commissione di reati previsti dal Decreto; risultanze di indagini interne dalle quali sono emerse infrazioni del Modello; procedimenti disciplinari a carico di dipendenti per infrazioni del Modello o del Codice Etico - segnalazioni su fatti o eventi non conformi allo standard aziendale o devianti da principi di comportamento etico o professionale; informazioni sulla violazione alle disposizioni previste dal Modello o alle condizioni di reati previsti dal D.lgs. n. 231/01 - informazioni concernenti la possibile commissione di reati o comunque di violazioni del Modello - informativa sui benefici concessi, includendo l'elenco ed una breve descrizione - relazione di fine anno che riguarda il funzionamento complessivo del Modello, l'aggiornamento del medesimo, i fatti di rilievo emersi dall'attività di controllo - verbali visite periodiche: riassunto di quanto verificato e di quanto accertato, fornendo eventuali suggerimenti per delle azioni correttive - informativa su disfunzioni che richiedono un immediato o tempestivo intervento al fine di sanare Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET TRASMETTERE DA RCO A ODV INFORMAZIONI RILEVANTI PER IL MODELLO 231 ETI TRASMETTERE DA ITE A ODV INFORMAZIONI RILEVANTI PER IL MODELLO 231 ETI informativa sulla verifica sui controlli inerenti la gestione delle risorse finanziarie (compresa la gestione della tesoreria per i profili derivanti dalla disciplina dell antiriciclaggio) e il processo di redazione del bilancio d'esercizio - informativa sul rispetto dei principi e del monitoraggio antiriciclaggio - informativa sulla sicurezza informatica e sui reati cd. informatici

265 MATRICE DEI ETI 25 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Flussi informativi da e verso l' ETI25 Agg. : 00 Data : 03/06/2013 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI ETI Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Definire i flussi informativi da e verso l'organismo di Vigilanza Aggiornare la definizione dei flussi informativi da e verso l'organismo di Vigilanza Trasmettere da DG a informazioni rilevanti per il Modello 231 Trasmettere da CdA a informazioni rilevanti per il Modello 231 Trasmettere da società di revisione a informazioni rilevanti per il Modello 231 Trasmettere da LEG a informazioni rilevanti per il Modello 231 Trasmettere da RCO a informazioni rilevanti per il Modello 231 Trasmettere da ITE a informazioni rilevanti per il Modello 231 ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET RET RET RET CdA, RU DIG CdA, DIG D. Lgs. 231/03 D. Lgs. 231/03 D. Lgs. 231/03 D. Lgs. 231/03 D. Lgs. 231/03 D. Lgs. 231/03 D. Lgs. 231/03 D. Lgs. 231/03 03/06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/2013 RET RET DIG CdA Soc. di revisione LEG RCO ITE CdA D697 Flussi informativi CdA D697 Flussi informativi D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) Tutti Tutti Arch. RET TA0 Arch. RET TA0 Arch. 0 Arch. 0 Arch. 0 Arch. 0 Arch. 0 Riservatezza Standard Standard Alta Alta Alta Alta Alta Alta Presenza di Gestione azioni correttive Arch. 0 SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

266 MATRICE DEI ETI 25 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Flussi informativi da e verso l' ETI25 Agg. : 00 Data : 03/06/2013 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ETI ETI ETI ETI ETI Att. prec. legate Comportamento Trasmettere da RSPP a informazioni rilevanti per il Modello 231 Trasmettere da RU a informazioni rilevanti per il Modello 231 Trasmettere da tutti a informazioni rilevanti per il Modello 231 Trasmettere da RET a informazioni rilevanti per il Modello 231 Trasmettere da informazioni rilevanti per il Modello 231 Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RET RET RET RET RET DIG, LEG D. Lgs. 231/03 D. Lgs. 231/03 D. Lgs. 231/03 D. Lgs. 231/03 D. Lgs. 231/03 03/06/ /06/ /06/ /06/ /06/2013 RSPP RU Tutti RET RET D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) Arch. 0 Arch. 0 Arch. 0 Arch. 0 D049 (All. 14 a D049) CdA/ Collegio Sindacale/ DG/ LGL Arch. 0 Riservatezza Alta Alta Alta Alta Alta Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 MIG15 MIG15 MIG15 MIG15

267 ACQ 01 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione DEFINIZIONE E EFFETTUAZIONE DEI CONTROLLI Cod.: ACQ 01 Rev.: 03 SUI COMBUSTIBILI LOCALI ALL'INGRESSO (FASE 7 Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 del Doc. D699 Istr. Oper. Di Etica) Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare la definizione delle attività e l'effettuazione dei controlli all'entrata sui combustibili locali Nella fase d'accettazione del fuel Su ogni camion in ingresso, all'atto dello scarico della merce Frequenza di applicazione: Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Le operazioni di pesatura sono effettuate secondo D424 "IOG: Istruzione Operativa Operatore Pesa" EFFETTUARE CONTROLLI DI PESO DELLA BIOMASSA SECONDO D091 REGISTRARE DATI DA PIANO CONTROLLI SU SISTEMA INFORMATIVO Richiedere a lab. Esterno accreditato Le operazioni di campionamento sono effettuate sdecondo D439 "IOS:Prelievo campioni in sicurezza" ACQ EFFETTUARE CAMPIONAMENTO SECONDO D219 da 03.01) a 04.01) ACQ Se OK RICHIEDERE ANALISI DI UMIDITA' (ED EVENTUALI ALTRI CONTROLLI) SUL CAMPIONE PRELEVATO ACQ GESTIONE CAMPIONI SECONDO D219 da 04.02) a 04.03) ACQ ACQ EFFETTUARE CONTROLLI VISIVI SECONDO D219 da 01.01) a 02.02) Emissione del Certificato di Qualità da parte del Laboratorio Esterno ACQUISIRE RISULTATI ANALITICI DA LAB. ESTERNO CERTIFICATO ACQ SOLLECITARE COMPLETAMENTO E/O RICHIEDERE RIPETIZIONE ACQ EMETTERE EVENTUALE SEGNALAZIONE SEMPLICE ACQ TRASMETTERE INTERNAMENTE SEGNALAZIONE SEMPLICE CON D098 ACQ REGISTRARE BIUOMASSA SEGNALATA SU SERVER ACQ Fuel ACQ Se non OK IN CASO DI SOSPETTA N.C. CONVOCARE A PARCO AFU o ACF e RSG o RES o PRG ACQ VALUTARE AZIONI DA INTRAPRENDERE IN SOPRALLUOGO INTERFUNZIONALE ACQ TRASMETTERE INTERNAMENTE PRIMA SEGNALAZIONE DI NON CONFORMITA' ACQ Se il parametro è fuori Specifica VALUTARE COMPLETEZZA E CONGRUITA' RISULTATI ANALITICI ACQ Con parametro in Specifica Criteri decisionali: - In assenza di AFU e ACF decide RSG o RES o PRG - In assenza di RSG e RES e PRG decide AFU o ACF - In assenza di AFU e ACF e RSG e RES e PRG il campionatore prova a trasmettere ad almeno uno di loro le informazioni telefonicamente - solo se non riesce a coinvolgere almeno uno dei suddetti RdF la valutazione spetta al campionatore Trasmettere il doc. a chi ha partecipato alla valutazione i quali firmano la segnalazione Fuel NON CONFORME PUBBLICARE RISULTATO SU REPORT DI QUALITA' DELLA BIOMASSA ACQ Se non OK Se il Fornitore è in disaccordo I risultati verranno comunicati al Fornitore entro 15 giorni successivi dall'acquisizion e dei risultati da parte del Laboratorio Esterno ACQ02 Gestione casi di contestazione umidità delle consegne fuel locale ACCETTARE BIOMASSA VALUTATA CONFORME ACQ EMETTERE CERTIF. DI RESA PER LA CONSEGNA VALUTATA NON CONFORME ACQ COMUNICARE A FORNIT. NC E VERIFICARE ATTUAZIONE DEL TRATTAMENTO INTRAPRESO ACQ AUTORIZZARE L'UTILIZZO DELLA CONSEGNA DI BIOMASSA EMETTERE NON CONFORMITA' SU APPOSITO MODULO TRASMETTERE INTERNAMENTE NON CONFORMITA' D099 REGISTRARE BIOMASSA NON CONFORME SU SERVER ACQ ACQ ACQ ACQ 01.22

268 MATRICE DEI ACQ 01 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Definiz. e effettuaz. controlli sui combustib. locali ACQ01 Agg. : 03 in ingresso (FASE 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Effettuare controlli di peso della biomassa secondo D091 Registrare dati da piano controlli su sistema informativo Effettuare campionamento secondo D219 da 03.01) a 04.01) Effettuare controlli vsivi secondo D219 da 01.01) a 02.02) Gestione campioni secondo D219 da 04.02) a 04.03) Richiedere analisi di umidità (ed eventuali altri controlli) sul campione prelevato Acquisire risultati analitici da lab. esterno certificato Valutare completezza e congruità risultati analitici ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento RSG RSG AFU AFU AFU ACF ACF ACF - ACF -RSG ACF -AFU e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 07/01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/2008 OPT OPT OCQ OCQ OCQ ACF ACF ACF AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU D200 Cartellino pesatura Fornitore - Fornitore -MAG - MAG D049 (All 14 a D049) Laboratorio analisi D120 Rapporto di prova D120 Rapporto di prova Arch. MAG - Arch. MAG Arch. ACF Arch. ACF Arch. ACF Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15

269 MATRICE DEI ACQ 01 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Definiz. e effettuaz. controlli sui combustib. locali ACQ01 Agg. : 03 in ingresso (FASE 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Att. prec. legate Comportamento Sollecitare completamento e/o richiedere ripetizione Pubblicare risultato su report di qualità della biomassa Emettere eventuale segnalazione semplice Trasmettere internamente segnalazione semplice con D098 Registrare biomassa segnalata su server In caso di sospetta N.C. convocare a parco AFU o ACF e RSG o RES o PRG Valutare azioni da intraprendere in sopralluogo interfunzionale Trasmettere internamente prima segnalazione di non conformità Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento ACF ACF AFU ACF ACF AFU AFU ACF - - ACF - - e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 AFU -RSG -RES -SEC -AFU -RES -SEC e D.Lgs. 231/ e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 07/01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/2008 ACF ACF OCQ ACF ACF OCQ AFU ACF AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU D049 (All 14 a D049) Laboratorio analisi - Report qualità della biomassa D098 Segnalazione semplice Fornitore - D098 Segnalazione semplice AFU -RSG -RES -SEC - SERVER AFU -RSG -RES D098 Segnalazione semplice AFU -RSG -RES -SEC - - D098 Segnalazione semplice AFU -RSG -RES -PRG -ACF Arch. ACF Arch. ACF Arch. ACF Arch. ACF SERVER Arch. ACF - Arch. ACF Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15

270 MATRICE DEI ACQ 01 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Definiz. e effettuaz. controlli sui combustib. locali ACQ01 Agg. : 03 in ingresso (FASE 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 3/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Att. prec. legate Comportamento Accettare biomassa valutata conforme Autorizzare l'utilizzo della consegna di biomassa Emettere certif. di resa per la consegna valutata non conforme Emettere non conformità su apposito modulo Trasmettere internamente non conformità D099 Registrare biomassa non conforme su server Comunicare a fornit. NC e verificare attuazione del trattamento intrapreso Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento ACF ACF RSG ACF ACF ACF AFU e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 D699 - ACQ01 - D091 - D424 07/01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/2008 ACF ACF OPT ACF ACF ACF AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU - D098 Segnalazione semplice D200 Cartellino pesatura D099 D099 Rapporto di Rapporto di non conformità non conformità CTR -AFU -RSG -RES -PRG SERVER D049 (All 14 a D049) - Fornitore - Arch. ACF - Arch. ACF Arch. ACF - Arch. ACF Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15

271 ACQ 02 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione GESTIONE CASI DI CONTESTAZIONE UMIDITA' Cod.: ACQ 02 Rev.: 02 DELLE CONSEGNE FUEL LOCALE Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 (FASE 7 del Doc. D699 Istr. Oper. Di Etica) Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?): Gestire il processo di contestazione dei risultati di analisi sul parametro umidità delle biomasse locali Nella fase di acquisizione dei risultati analitici di Laboratorio Esterno Certificato e successiva comunicazione del valore al Fornitore Dopo la comunicazione al Fornitore e/o la pubblicazione su Report di qualità della biomassa del valore di umidità della fornitura Frequenza di applicazione: A seguito di contestazione da parte del Fornitore Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?): AFU Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET ACQUISIRE RICHIESTA DI CONTESTAZIONE SUL VALORE DI UMIDITA' DELLA CONSEGNA Entro due giorni dall invio della comunicazione al Fornitore, e/o dalla pubblicazione su Report di qualità della biomassa, del valore di umidità della consegna ACQ Diverso da Laboratorio Esterno Certificato ACQUISIRE DA FORNITORE NOMINATIVO DEL LABORATORIO SCELTO PER EFFETTUARE LE CONTROANALISI ACQ ACQUISIRE DA FORNITORE IL CAMPIONE RELATIVO AL VALORE CONTESTATO DI UMIDITA' ACQ INVIARE CAMPIONE A LABORATORIO ESTERNO FORNITORE ACQ RICHIEDERE CONTROLLI ANALITICI A LABORATORIO ESTERNO FORNITORE Per controanalisi del parametro umidità sul campione del Fornitore ACQ Entro dieci giorni successivi all'invio del campione ACQUISIRE "NUOVO CERTIFICATO DI QUALITA" DA LABORATORIO ESTERNO FORNITORE ACQ COMUNICARE A FORNITORE ESITO ANALISI RICEVUTO DAL LABORATORIO ESTERNO FORNITORE Diverso da Laboratorio Esterno Certificato e Laboratorio Esterno Fornitore ACQ CONFRONTARE NUOVO RISULTATO CON PRECEDENTE VALORE DI UMIDITA' CONTESTATO Se non OK ACQUISIRE DA OCQ IL TERZO CAMPIONE CUSTODITO INTERNAMENTE INVIARE TERZO CAMPIONE A LABORATORIO ESTERNO ACQ ACQ ACQ Se OK REGISTRARE RISULTATO SU REPORT DI QUALITA' DELLA BIOMASSA IN LUOGO DEL VALORE CONTESTATO CONSIDERARE NUOVO RISULTATO IN SOSTITUZIONE DEL VALORE CONTESTATO Se Umidità 50% ACQUISIRE "CERTIFICATO DI QUALITA TERZO CAMPIONE" DA LABORATORIO ESTERNO RICHIEDERE ANAILISI UMIDITA' A LABORATORIO ESTERNO ACQ ACQ ACQ ACQ Se Umidità > 50% ATTIVARE ACQ APP 02.15

272 MATRICE DEI ACQ 02 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gestione casi di contestaz. umidità delle consegne fuel ACQ02 Agg. : 02 locale (FASE 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Acquisire richiesta di contestazione sul valore di umidità della consegna Acquisire da fornitore nominativo del lab. scelto per effettuare prove Acquisire da fornitore campione relativo al valore contestato d'umidità Inviare campione a laboratorio esterno fornitore Richiedere controlli analitici a lab. est. fornitore Acquisire "nuovo certificato qualità" da laboratorio est. fornitore Comunicare a fornitore esito analisi ricevuto da lab. est. fornitore Confrontare nuovo risultato con precedente valore di umidità contestato ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU RSG AFU AFU AFU AFU ACF AFU AFU ACF -AFU AFU AFU -Fornitore e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 -ACQ02 D699 -ACQ02 D699 -ACQ02 D699 -ACQ02 D699 -ACQ02 D699 -ACQ02 D699 -ACQ02 D699 -ACQ02 02/05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/2011 AFU ACF ACF OPT ACF ACF ACF ACF AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU D049 (All 14 a D049) D049 (All 14 a D049) Campione Campione D049 (All 14 a D049) D120 Rapporto di prova D049 (All 14 a D049) - - Lab. est Lab. est. Fornitore Arch. ACF Arch. ACF - Arch. ACF Arch. ACF Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15

273 MATRICE DEI ACQ 02 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gestione casi di contestaz. umidità delle consegne fuel ACQ02 Agg. : 02 locale (FASE 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Considerare nuovo risultato in sostituzione del valore contestato Registrare risultato su report qualità della biomassa in luogo del valore contestato Acquisire da OCQ il terzo campione custodito internamente Inviare terzo campione a lab. esterno Richiedere analisi umidità a laboratorio esterno Acquisire "certificato di qualità del terzo campione" da lab. est. ATTRIBUTI E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Attivare ACQ01.14 AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 ACF e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 -ACQ02 D699 -ACQ02 D699 -ACQ02 D699 -ACQ02 D699 -ACQ02 D699 -ACQ02 D699 -ACQ02 02/05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/ /05/2011 ACF ACF ACF OCQ ACF ACF ACF AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU D120 Rapporto di prova Rapporto di qualità Campione Campione D049 (All 14 a D049) - Lab. est. Lab. est. Arch. ACF Arch. ACF MAG D120 Rapporto di prova Arch. ACF Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15

274 ACQ 03 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione EFFETTUAZIONE DEI CONTROLLI SUI Cod.: ACQ 03 Rev.: 02 COMBUSTIBILI ESTERI (FASE 7 Doc. D699 Istr. Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 Oper. di Etica) Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Assicurare la definizione delle attività e l'effettuazione dei controlli sui combustibili esteri Nella fase di acquisizione di biomassa estera Applicazione (Quando?) : Allo Stock Pile prima delle operazioni di carico della biomassa, al Porto di Origine durante la operazioni di carico della biomassa, al Porto di Destinazione durante le operazioni di scarico della biomassa Frequenza di applicazione: Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Ove possibile, e in accordo con il fornitore, presso il porto di carico prima che abbia inizio il caricamento della biomassa in stiva NEGARE UTILIZZO DELLA NAVE ED INDIVIDUARE AZIONI DA INTRAPRENDERE ACQ esito negativo Emissione del Certificato e/o della dichiarazione da parte dell'esperto incaricato RICHIEDERE A FORNITORE ISPEZIONE DELLE STIVE DELLA NAVE UTILIZZATA PER IL TRASPORTO ACQ VALUTARE ESITO INDAGINE ISPETTIVA ACQ esito positivo Ove non fosse obbligatorio il rilasscio del certificato in Origine come nel caso di biomassa proveniente da UE, viene effettuata indagine fitosanitaria della biomassa presso il luogo di destinazione OTTENERE DA FORNITORE CERTIFICATO FITOSANITARIO E DI ORIGINE DELLA BIOMASSA EXTRA UE ACQ AUTORIZZARE CARICAMENTO DELLA BIOMASSA IN STIVA ACQ VALUTARE ESITI INDAGINI ANALITICHE SUI CAMPIONI PRELEVATI esito positivo ACQ esito negativo RICHIEDERE CONTROLLI DELLA BIOMASSA ALLO STOCK PILE SECONDO PdC D709 ACQ Se Parti in disaccordo ACQ04 Gestione casi di contestazione della qualità della biomassa estera ACQ04 Gestione casi di contestazione della qualità della biomassa estera Se Parti in disaccordo RICHIEDERE CONTROLLI DELLA BIOMASSA AL PORTO DI ORIGINE SECONDO PdC D709 O SECONDO CONTRATTO esito negativo COMUNICARE A FORNITORE RIFIUTO DELLA BIOMASSA ED INDIVIDUARE AZIONI DA INTRAPRENDERE ACQ ACQ RICEVERE DOCUMENTI OBBLIGATORI ALLO SCARICO E SDOGANAMENTO DELLA BIOMASSA ACQ La documentazione prevede: - Certificato Fitosanitario; - Certificato di Fumigazione; - Certificato di Origine; - Bill of Lading in originale; - Fattura commerciale in originale; - Cargo manifest; - Sowage Plan. ATTIVARE ACQ10 ACQ Solo nel caso di grave non conformità o criticità, giudicata tale da AFU ed SSA INVIARE AD AGENZIA MARITTIMA SCHEDA TECNICA, SCHEDA DI SICUREZZA E SCHEDA DI SCARICAZIONE ACQ VALUTARE INIZIATIVE PIU' APPROPRIATE DA INTRAPRENDERE TRASFERIRE DOCUMENTI ALLA DOGANA ACQ ACQ COMUNICARE A FORNITORE NON CONFORMITA' RAVVISATA ACQ04 Gestione casi di contestazione della qualità della biomassa estera Se Parti in disaccordo RICHIEDERE CONTROLLI DELLA BIOMASSA AL PORTO DI DESTINAZIONE SECONDO PdC D709 Se non previsto rilascio del Certificato Fitosanitario della biomassa in Origine come nel caso di biomassa proveniente da UE, viene effettuata anche indagine fitosanitaria della biomassa presso il luogo di destinazione ACQ ACQ EMETTERE EVENTUALE NON CONFORMITA' ACQ Se la biomassa è fuori specifica FAR TRASPORTARE LA PARTITA DI BIOMASSA DAL PORTO ALLA CENTRALE ACQ 03.14

275 MATRICE DEI ACQ 03 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Effettuazione dei controlli sui combustibili esteri ACQ03 Agg. : 02 (FASE 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Richiedere a forn. ispezione delle stive della nave utilizzata per il trasporto Valutare esito indagine ispettiva Negare utilizzo della nave ed individuare azioni da intraprendere Richiedere controlli della biomassa allo stock pile secondo PdC D709 Valutare esiti indagini analitiche sui campioni prelevati Ottenere da fornitore certificato fitosanitario e di origine della biomassa extra UE Autorizzare caricamento della biomassa in stiva Richiedere controlli della biomassa al porto di origine secondo PdC D709 o secondo contratto ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU ACF AFU ACF AFU AFU -Fornitore AFU ACF AFU e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa 07/01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/2008 AFU ACF AFU ACF ACF ACF AFU ACF AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU D128 Contratto D120 Rapporto di prova - - D049 (All 14 a D049) D120 Rapporto di prova D120 Rapporto di prova - D049 (All 14 a D049) Lab. - Fornitore - Forn. Lab. Arch. AFU Arch. ACF - Arch. ACF - Arch. AFU - Arch. ACF Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15

276 MATRICE DEI ACQ 03 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Effettuazione dei controlli sui combustibili esteri ACQ03 Agg. : 02 (FASE 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Comunicare a Inviare fornitore rifiuto documenti della biomassa obbligatori allo ed individuare scarico e azioni da sdoganamento intraprendere della biomassa Inviare ad agenzia marittima scheda tecnica, sch. sicurezza e sch. di scaricazione Trasferire documenti alla dogana Richiedere controlli della biomassa al porto di destinazione secondo PdC D709 Far trasportare la partita di biomassa dal porto alla centrale Emettere eventuale non conformità ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Comunicare a fornitore non conformità ravvisata AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU ACF AFU - - AFU ACF -AFU - ACF e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa 07/01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/2008 AFU ACF ACF ACF ACF ANF ACF AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU D049 (All 14 a D049) D049 (All 14 a D049) D049 (All 14 a D049) - D049 (All 14 a D049) - Contratti di trasporto D049 (All 14 a D049) D049 (All 14 a D049) Fornitore - Agenzia Marit. - Forn. Lab. Fornitori Fornitore Fornitore Arch. AFU Arch. ACF Arch. ACF - Arch. ACF Arch. LEG Arch. ACF Arch. ACF Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15

277 MATRICE DEI ACQ 03 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Effettuazione dei controlli sui combustibili esteri ACQ03 Agg. : 02 (FASE 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 3/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ Att. prec. legate Comportamento Valutare Attivare ACQ10 iniziative più appropriate da intraprendere Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU PRG -ACF -SEC e D. Lgs. 231/01 AFU - e D. Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - Istr. D699 - Istr. Oper. Gestione Oper. Gestione ciclo biomassa ciclo biomassa 07/01/ /01/2008 AFU AFU - - AFU AFU Riservatezza Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SQA07 SQA02.04 SQA02.10 SI SQA07 SQA02.04 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15

278 ACQ 04 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione GESTIONE CASI DI CONTESTAZIONE DELLA Cod.: ACQ 04 Rev.: 01 QUALITA' DELLA BIOMASSA ESTERA (FASE 7 Data: 04/10/12 Pag.: 1 di 1 del Doc. D699 Istr. Oper. Di Etica) Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Gestire il processo di contestazione dei risultati delle analisi effettuate sulle biomasse estere Nella fase di acquisizione dei risultati delle determinazioni dell'esperto Applicazione (Quando?): A seguito della comunicazione dei risultati delle analisi svolte dall'esperto sui campioni rappresentativi della partita di biomassa estera acquisita Frequenza di applicazione: Ogniqualvolta il Venditore o l Acquirente riterranno gli esiti delle analisi non rappresentative della qualità della biomassa consegnata Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?): AFU Entro tre giorni lavorativi dalla data di comunicazione dei risultati delle analisi da parte del laboratorio esterno incaricato (da ACQ03) Nota : Nuovi comportamenti; occupa la posizione ACQ04 (ex rev05 del 12/01/2011)assumendo n di rev successivo. ACQUISIRE RICHIESTA DI CONTESTAZIONE DELLE DETERMINAZIONI DELL'ESPERTO ACQ SCEGLIERE DI COMUNE ACCORDO 2 LAB. PER LO SVOLGIMENTO DI CONTROANALISI ACQ INVIARE A 2 LAB. INDIVIDUATO ULTERIORE SET DI CAMPIONI CUSTODITO C/O ACQUIRENTE/ FORNITORE ACQ RICHIEDERE CONTROLLI ANALITICI A SECONDO LABORATORIO ACQ COMUNICARE A FORNITORE ESITO DI CONTRO ANALISI RILASCIATE DA SECONDO LABORATORIO ACQ EFFETTUARE RICHIESTA DI CONTESTAZIONE DELLE DETERMINAZIONI DELL'ESPERTO ACQ Non necessariamente diverso dal primo Laboratorio Esterno incaricato Per controanalisi dei parametri contestati Entro tre giorni lavorativi dalla data di comunicazione dei risultati delle contro analisi da parte del secondo laboratorio individuato Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET CONFRONTARE CON FORNITORE IL NUOVO RISULTATO CON ESITI DELLE PRIME ANALISI ACQ Se Parti in accordo CONSIDERARE NUOVO RISULTATO IN SOSTITUZIONE DEL PRECEDENTE ESITO CONTESTATO ACQ Se Parti in disaccordo SCEGLIERE CONGIUNTAMENTE TERZO LABORATORIO DI RILEVAZIONE ACQ CONFRONTARE ESITI DELLE TRE RILEVAZIONI ACQ Preferire risultato condiviso dalla maggioranza dei laboratori interpellati INVIARE A NUOVO LABORATORIO ULTERIORE SET DI CAMPIONI CUSTODITO c/o PRIMO LABORATORIO ACQ RICHIEDERE ANALISI A TERZO LABORATORIO ESTERNO ACQ NOTA : Nel caso in cui a seguito di tali ulteriori controllli la biomassa risultasse non conforme alle specifiche, dovrà essere attivato il comportamento ACQ 03.09, in fase di controllo allo Stock Pile o al Porto di Caricazione della partita, il comportamento ACQ in fase di controllo al Porto di consegna

279 MATRICE DEI ACQ 04 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gestione casi contestaz. qualità di biomassa estera ACQ04 Agg. : 01 (FASE 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 04/10/2012 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Acquisire richiesta di contestazione delle determinazioni dell'esperto Effettuare richiesta di contestazione delle determinazioni dell'esperto Scegliere di comune accordo 2 lab. per lo svolgimento di controanalisi Inviare a 2 lab. individuato ulteriore set di campioni custodito c/o acquirente /fornitore Richiedere controlli analitici a secondo laboratorio Comunicare a fornitore esito di contro analisi rilasciate da 2 lab. Confrontare con fornitore il nuovo risultato con esiti delle prime analisi Considerare nuovo risultato in sostituzione del precedente esito contestato ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU ACF -Fornitore ACF ACF -Fornitore Fornitore Fornitore AFU ACF -Fornitore AFU e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa 04/10/ /10/ /10/ /10/ /10/ /10/ /10/ /10/2012 AFU AFU AFU ACF ACF ACF ACF ACF AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU D049 (All 14 a D049) D049 (All 14 a D049) Campione D049 (All 14 a D049) D049 (All 14 a D049) D120 Rapporto di prova Lab. est. Lab. est. Fornitore - - Arch AFU Arch AFU - - Arch ACF Arch ACF Arch ACF Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15

280 MATRICE DEI ACQ 04 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gestione casi contestaz. qualità di biomassa estera ACQ04 Agg. : 01 (FASE 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 04/10/2012 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ Att. prec. legate Comportamento Scegliere congiuntamente terzo laboratorio di rilevazione Inviare a nuovo lab. ulteriore set di campioni custodito c/o primo lab. Richiedere analisi a terzo laboratorio esterno Confrontare esiti delle tre rilevazioni Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU ACF -Fornitore Fornitore Fornitore ACF -Fornitore e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) 7.4 ( 9001 ) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa 04/10/ /10/ /10/ /10/2012 AFU ACF ACF ACF AFU AFU AFU AFU D049 (All 14 a D049) D120 Rapporto di prova - Lab. est. Lab. est Arch ACF Arch ACF Riservatezza Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15 MIG07 -MIG11 -MIG15

281 ACQ 05 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione MONITORAGGIO DELLA BIOMASSA Cod.: ACQ 05 Rev.: 02 PRESSO IL FORNITORE (FASE 7 del Doc. Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 D699 Istr. Oper. Di Etica) Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare il monitoraggio continuo della biomassa attraverso l'effettuazione periodica di sopralluoghi ed ispezioni a sorpresa presso il fornitore Nella fase di monitoraggio continuo della biomassa Dopo l'inizio a regime della fornitura di biomassa Frequenza di applicazione: Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Senza preavviso, per il monitoraggio del processo produttivo del fornitore anche avvalendosi di consulente specializzato Senza preavviso, ai fini della tracciabilità della biomassa proveniente da filiera corta e/o da intesa di filiera AFU e SEC devono comunicarsi preventivamente le ispezioni, relazionandosi a vicenda al termine dei controlli. Ove ritenuto opportuno, i controlli possono essere effettuati da AFU e SEC in modo coordinato. All'insaputa del fornitore, almeno una volta all'anno, anche avvalendosi di consulente specializzato INDIVIDUARE LA PARTICELLA OGGETTO DELLA CONCESSIONE DA ISPEZIONARE ACQ EFFETTUARE ISPEZIONE PRESSO L'AREA INDIVIDUATA EFFETTUARE SOPRALLUOGO PRESSO L'IMPIANTO DEL FORNITORE ACQ REDIGERE VERBALE DI SOPRALLUOGO PRESSO L'IMPIANTO DEL FORNITORE ACQ EFFETTUARE SOPRALLUOGO PRESSO L'AREA DI APPROVV. DI BIOMASSA DA FILIERA CORTA E/0 DA INTESA DI FILIERA ACQ REDIGERE VERBALE DI SOPRALLUOGO ACQ EFFETTUARE SOPRALLUOGO PRESSO L'AREA DI APPROVV. DI BIOMASSA DA FILIERA CORTA E/0 DA INTESA DI FILIERA ACQ REDIGERE VERBALE DI SOPRALLUOGO ACQ ACQ Possibilmente prelevato fra la biomassa stoccata ai fini del conferimento 1. Analisi dei parametri inclusi nelle Specifiche Qualitative 2. Analisi di Diossine, Furani e Idrocarburi 3. Analisi sui Metalli Pesanti 4. Esame entomologico/ fitosanitario PRELEVARE CAMPIONE RAPPRESENTATIVO DELLA BIOMASSA OGGETTO DELLA FORNITURA ACQ RICHIEDERE A LAB. EST. ACCREDITATO LA VERIFICA DELLE CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE DEL CAMPIONE PRELEVATO ACQ OTTENERE E VALUTARE ESITI ANALISI EFFETTUATE SUL CAMPIONE ACQ AVVIARE INDAGINE FITOSANITARIA DELLO SPECIALISTA AGRONOMO PRESSO I LOTTI DI TAGLIO DELLA BIOMASSA ACQ OTTENERE CERTIFICATI FITOSANITARI E RELAZIONI SULLE ISPEZIONI REALIZZATE ACQ I sopralluoghi sono concordati mensilmente con AFU, secondo frequenze e modalità che tengano conto anche del criterio della distanza tra i diversi lotti utilizzati dai fornitori di biomassa nell ambito di ciascun contratto di fornitura sottoscritto Al fine di accertare l assenza di attacchi di parassiti animali e vegetali, in ottemperanza all Autorizzazione Integrata Ambientale, all Autorizzazione Unica nonché e ai sensi del D.Lgs 19 agosto 2005, n. 214, concernente le misure di protezione contro l introduzione e la diffusione di organismi nocivi ai vegetali ed ai prodotti vegetali esito positivo esito negativo SOTTOSCRIVERE NULLA OSTA CON ESITO POSITIVO AVVIO ACQ10 Nel caso in cui il lotto non sia stato ancora utilizzato per il conferimento, viene negata al Fornitore l'utilizzo dell'area di Approvvigionamento in esame, senza l'avvio del Requisito ACQ ACQ NOTA : Ove siano previste ispezioni di qualsiasi natura sia presso il fornitore che presso i luoghi di stoccaggio della biomassa, SEC è autorizzato, autonomamente e senza necessità di preventiva informativa o autorizzazione, ad eseguire controlli, ispezioni e campionamenti a sorpresa.

282 MATRICE DEI ACQ 05 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Monitoraggio della biomassa presso il fornitore (FASE ACQ05 Agg. : 02 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Individuare la particella oggetto della concessione da ispezionare Effettuare ispezione presso l'area individuata Prelevare campione rappresentativo della biomassa oggetto della fornitura Richiedere a lab. est. accredit. la verifica delle caratteristiche chimico -fisiche del campione prelevato Ottenere e valutare esiti analisi effettuate sul campione Sottoscrivere nulla osta con esito positivo Avvio ACQ10 ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Effettuare sopralluogo presso impianto fornitore AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU - ACF AFU ACF -SSA SSA - e D.Lgs 231/01 e D.Lgs 231/01 e D.Lgs 231/01 e D.Lgs 231/01 e D.Lgs 231/01 e D.Lgs 231/01 e D.Lgs 231/01 e D.Lgs 231/01 Riferimenti 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa 07/01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/2008 AFU AFU AFU ACF AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU - - D049 Verbale di meeting (All 6 a D049) - Campione D049 (All 14 a D049) D120 Rapporto di prova D707 Nulla osta delle forniture di biomassa - - D049 Verbale di meeting (All 6 a D049) - ACF - Lab est ACF -SSA - - AFU - Arch. AFU - Arch. ACF Arch. AFU Arch. AFU - Arch. ACF Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG11 MIG07 -MIG11 MIG07 -MIG11 MIG07 -MIG11 MIG07 -MIG11 MIG07 -MIG11 MIG07 -MIG11 MIG07 -MIG11

283 MATRICE DEI ACQ 05 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Monitoraggio della biomassa presso il fornitore (FASE ACQ05 Agg. : 02 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Redigere verbale di sopralluogo presso impianto del fornitore Effettuare sopralluogo presso area di approvv. di biomassa da filiera corta e/o da intesa di filiera Effettuare sopralluogo presso area di approvv. di biomassa da filiera corta Redigere verbale di sopralluogo Redigere verbale di sopralluogo Avviare indagine fitosanit. di specialista agronomo c/o lotti di taglio della biomassa Ottenere certificati fitosanit. e relazioni sulle ispezioni realizzate ATTRIBUTI E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU SEC AFU SEC AFU AFU ACF ACF ACF ACF AFU e D.Lgs 231/01 e D.Lgs 231/01 e D.Lgs 231/01 e D.Lgs 231/01 e D.Lgs 231/01 e D.Lgs 231/01 e D.Lgs 231/01 Riferimenti 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa D699 - Istr. Oper. Gestione biomassa 07/01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/2008 AFU AFU SEC AFU SEC AFU ACF AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU D049 Verbale di meeting (All 6 a D049) D049 Verbale di meeting (All 6 a D049) D049 Verbale di meeting (All 6 a D049) D049 Verbale di meeting (All 6 a D049) D049 Verbale di meeting (All 6 a D049) D049 Verbale di meeting (All 6 a D049) AFU AFU AFU Agronomo - Arch. ACF Arch. AFU Arch SEC Arch. AFU Arch SEC Arch. AFU - - Arch. ACF Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG11 MIG07 -MIG11 MIG07 -MIG11 MIG07 -MIG11 MIG07 -MIG11 MIG07 -MIG11 MIG07 -MIG11

284 ACQ 06 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione CHIPS - MONITORAGGIO UNILATERALE Cod.: ACQ 06 Rev.: 04 PRIME FORNITURE RAPPRESENTATIVE Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 (FASE 5 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare l'esistenza dei requisiti disposti dalla legislazione e stabiliti dall'azienda della biomassa prima dell'inizio della fornitura a regime Nella fase preliminare di fornitura a regime di cippato di legno Prima di autorizzare l'inizio a regime della fornitura di cippato di legno Frequenza di applicazione: Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET AUTORIZZARE FORNITURA DI BIOMASSA RELATIVA AL NUOVO CONTRATTO Tramite l'invio di una al fornitore e all'interno; prima che abbia inizio la fornitura AFU ne da comunicazione a RSG il quale identifica un area separata in cui la biomassa verrà depositata e controllata anche da dispositivi elettronici. ACQ STOCCARE FORNITURA DI BIOMASSA IN AREA APPOSITAMENTE IDENTIFICATA Il periodo di "stoccaggio precauzionale" dura fno a quando non pervengono i risultati di laboratorio e non avviene la valutazione positiva degli esiti ACQ COMUNICARE a RSG, PRG e RES IL DIVIETO ALL'UTILIZZO DELLA NUOVA FORNITURA PER LA COMBUSTIONE ACQ CAMPIONARE LA BIOMASSA PRECAUZIONALMENTE STOCCATA ACQ Per verificare e garantire la corrispondenza dei risultati scaturiti dalle nuove analisi (intervenute sulla biomassa oggetto della fornitura vera e propria) con quelli, già ritenuti soddisfacenti, che hanno avuto ad oggetto il campione rappresentativo prima dell inizio della fornitura RICHIEDERE A LABORATORIO ESTERNO VERIFICA CARATTERIATICHE CHIMICO-FISICHE DEL CAMPIONE PRELEVATO ACQ SOTTOSCRIVERE RELAZIONE CONTENENTE PARERE NEGATIVO AD IDONEITA' DELLA FORNITURA ACQ esito negativo VALUTARE ESITI ANALISI EFFETTUATE SUL CAMPIONE ACQ esito positivo SOTTOSCRIVERE RELAZIONE CHE ATTESTA LA DEFINITIVA IDONEITA' DELLA FORNITURA ACQ TRASMETTERE A LEG E DIG RELAZIONE CONTENENTE PARERE NEGATIVO ACQ AUTORIZZARE UTILIZZO ALLA COMBUSTIONE DELLA BIOMASSA PRECAUZIONALMENTE STOCCATA ACQ VALUTARE INIZIATIVE PIU' APPROPRIATE DA INTRAPRENDERE ACQ 06.11

285 MATRICE DEI ACQ 06 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI CHIPS - Monitorag. unilater. prime foniture ACQ06 Agg. : 03 rappresentat. (FASE 5 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Autorizzare fornitura di biomassa relativa al nuovo contratto Stoccare fornitura di biomassa in area appositamente identificata Comunicare a RSG, PRG e Campionare la biomassa Richiedere a lab est verifica RES il divieto precauzionalmentecaratteristiche all'utilizzo della nuova fornitura per la combustione stoccata chimico -fisiche del campione prelevato Valutare esiti analisi effettuate sul campione Sottoscrivere relazione che attesta la definitiva idoneità della fornitura Autorizzare utilizzo alla combustione della biomassa precauzional. stoccata ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU ACF -Fornitore - ACF ACF -RSG - SSA AFU ACF e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 Riferimenti 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa 04/10/ /01/ /10/ /01/ /01/ /01/ /10/ /10/2012 AFU RSG AFU OCQ ACF AFU SSA AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU D049 (All 14 a D049) - - Fornitore - Arch. AFU - (All 14 a D049) RSG -PRG -RES Arch. AFU - Campione D049 (All 14 a D049) - - D707 Relazione di nulla osta delle forniture - Lab est - AFU - - Arch. ACF - Arch. AFU Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15

286 MATRICE DEI ACQ 06 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI CHIPS - Monitorag. unilater. prime foniture ACQ06 Agg. : 03 rappresentat. (FASE 5 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Sottoscrivere relazione contenente parere negativo ad idoneità della fornitura Trasmettere a LEG e DIG relazione contenente parere negativo Valutare iniziative più appropriate da intraprendere ATTRIBUTI E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU SSA AFU e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 Riferimenti 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa 04/10/ /10/ /10/2012 SSA AFU DIG AFU AFU AFU D707 Relazione di nulla osta delle forniture - Relazione con parere negativo AFU -LEG LEG -DIG - Arch. AFU Arch. AFU Riservatezza Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15

287 ACQ 07 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione SANSA - MONITORAGGIO UNILATERALE Cod.: ACQ 07 Rev.: 03 PRIME FORNITURE RAPPRESENTATIVE (FASE Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 5 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare l'esistenza dei requisiti disposti dalla legislazione e stabiliti dall'azienda della biomassa prima dello scarico in vasca di alimentazione Nella fase di scarico in vasca di alimentazione di sansa esausta Prima di autorizzare l'utilizzo in vasca di alimentazione di sansa esausta Frequenza di applicazione: Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Senza preavviso, almeno una volta al mese EFFETTUARE SOPRALLUOGO PRESSO L'IMPIANTO DEL FORNITORE ACQ PRELEVARE CAMPIONE RAPPRESENTATIVO DELLA BIOMASSA OGGETTO DELLA FORNITURA ACQ RICHIEDERE A LAB. ESTERNO VERIFICA CARATTERISTICHE DEL CAMPIONE PREVISTE DALLA LEGGE VERIFICARE E VIDIMARE ANALISI DA FORNITORE SU BIOMASSA DA CONFERIRE ACQ RICEVERE FORNITURA DI SANSA ACCOMPAGNATA DAL CERTIFICATO ANALISI PREVISTE DA LEGGE GIA' VIDIMATO DA AFU ACQ EFFETTUARE INDAGINE VISIVA QUALITATIVA DELLA CONSEGNA ACQ Il fornitore dovrà ripetere tali analisi obbligatorie ogni 5000 tonnellate di biomassa conferita ACQ VALUTARE ESITI ANALISI EFFETTUATE SUL CAMPIONE PRELEVATO ACQ esito negativo VALUTARE INIZIATIVE PIU' APPROPRIATE DA INTRAPRENDERE FORMALIZZARE IL "NULLA OSTA DEFINITIVO ALLO SCARICO" COMPILANDO CHECK LIST DEDICATA ACQ esito positivo APPORRE TIMBRO DI CHECK LIST SUL DDT PER ANNOTARE L'AVVENUTO CONTROLLO ACQ esito negativo COMUNICARE TEMPESTIVAMENTE A PRG O RES L'ESITO NEGATIVO DELL'INDAGINE E BLOCCO CONSEGNA ACQ ACQ SCARICARE LA BIOMASSA DIRETTAMENTE IN VASCA DI ALIMENTAZIONE ACQ BLOCCARE FUNZIONAMENTO DELLA VASCA DI ALIMENTAZIONE ACQ COMUNICARE A FORNITORE DI EFFETTUARE LE ANALISI OBBLIGATORIE OGNI TON DI BIOMASSA CONFERITA ACQ ATTIVARE ACQ ACQ 07.09

288 MATRICE DEI ACQ 07 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI SANSA - Monitorag. unilater. prime foniture ACQ07 Agg. : 03 rappresentat. (FASE 5 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Verificare e vidimare analisi da fornitore su biomassa da conferire Ricevere fornitura di sansa accompagnata dal certificato di analisi previste dalla legge già vidimato da AFU Effettuare indagine visiva qualitativa della consegna Apporre timbro di check list sul DDT per annotare l'avvenuto controllo Formalizzare il "nulla osta definitivo allo scarico" compilando check list dedicata Scaricare la biomassa direttamente in vasca di alimentazione Comunicare tempestivamente a ACF e PRG o RES l'esito negativo dell'indagine e blocco consegna Bloccare funzionamento della vasca di alimentazione ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU PRG AFU AFU SSA ACF ACF -SEC ACF -SEC ACF - ACF PRG e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa 07/01/ /01/ /01/ /10/ /10/ /10/ /01/ /10/2012 AFU AFU OCQ OCQ SEC RSG SEC RES AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU - Rapporto di analisi Arch AFU - - D708 D708 Check list Check list controllo visivo controllo visivo della biomassa della biomassa D708 Sez2 Check list controllo visivo della biomassa - - D049 (All 14 a D049) - ACF -AFU ACF -AFU ACF -AFU - PRG -RES - - Arch AFU Arch AFU Arch AFU - Arch SEC Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15

289 MATRICE DEI ACQ 07 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI SANSA - Monitorag. unilater. prime foniture ACQ07 Agg. : 03 rappresentat. (FASE 5 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Attivare ACQ Comunicare a fornitore di effettuare le analisi obbligatorie ogni ton di biomassa conferita Effettuare sopralluogo presso l'impianto del fornitore Prelevare campione rappresentativo della biomassa oggetto della fornitura Richidere a lab est verifica caratteristiche del campione previste dalla legge Valutare esiti analisi effettuate sul campione prelevato Valutare iniziative più appropriate da intraprendere ATTRIBUTI E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU -OPT ACF ACF - - SSA AFU e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa 04/10/ /10/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/2008 ACF AFU AFU AFU ACF AFU DIG AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU - - D049 (All 14 a D049) D049 Verbale meeting (All 6 a D049) - Campione D049 (All 14 a D049) - Fornitore ACF Lab Lab Arch AFU Arch AFU Lab Arch AFU Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15 MIG11 -MIG15

290 ACQ09 LOGIGRAMMA MONITORAGGIO CONTINUO DELLA BIOMASSA (FASE 7 Doc. D099 Istr. Oper. Di Etica) Manuale Organizzazione Cod.: ACQ09 Rev: 02 Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Assicurare l'esistenza dei requisiti disposti dalla legislazione e stabiliti dall'azienda delle forniture di biomassa Nella fase di accettazione del combustibile Applicazione (Quando?) : Al momento del conferimento della biomassa (e per la sansa esausta al momento del versamento nella vasca di alimentazione) Frequenza di applicazione : Costante e/o su richiesta dei Responsabili coinvolti nel processo Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Redatto : Verificato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Approvato: Da ACQ01 ACQUISIRE RICHIESTA SPECIALE DI CONTROLLO SU CAMPIONI DI BIOMASSA LOCALE ALL'INGRESSO ACQUISIRE CAMPIONI BIOMASSA LEGNOSA LOCALE SELEZIONATI DA STRUMENTO STOCASTICO Un sistema computerizzato individua, durante l anno solare, un numero di conferimenti per ciascun fornitore e per ciascun contratto proporzionale alla quantità annuale di biomassa consegnata, in accord o con la seguente tabella: Frequenza Quantità Annuale di Biomassa min 1 controllo/ anno > tonnellate e tonnellate min 2 controlli/ anno tonnellate min 3 controlli/ anno > tonnellate e tonnellate min 4 controlli/ anno > tonnellate ACQ ACQ RICHIEDERE A LABORATORIO ESTERNO VERIFICA DELLE CARATTERIATICHE CHIMICO- FISICHE DEL CAMPIONE PRELEVATO ACQ Analisi dei parametri inclusi nelle Specifiche Qualitative 2. Analisi di Diossine, Furani e Idrocarburi 3. Analisi sui metalli pesanti 5. Nel caso di Sansa esausta, analisi di conformità in ottemperanza alla tabella prevista dal D.Lgs. n. 152/06, parte V Disciplina dei combustibili sez. 4. PRELEVARE CAMPIONE DA CIASCUN CAMION DI BIOMASSA LEGNOSA LOCALE IN INGRESSO IN CENTRALE ACQ VALUTARE ESITI ANALISI EFFETTUATE SUL CAMPIONE esito positivo ACQ esito negativo RICHIEDERE CONTROLLI FITOSANITARI (VISIVI E QUALITATIVI) SUL CAMPIONE PRELEVATO ACQ Al fine di accertare l assenza di attacchi di parassiti animali e vegetali, in ottemperanza all Autorizzazione Integrata Ambientale, all Autorizzazione Unica nonché e ai sensi del D.Lgs 19 agosto 2005, n. 214, concernente le misure di protezione contro l introduzione e la diffusione di organismi nocivi ai vegetali ed ai prodotti vegetali. SOTTOSCRIVERE NULLA OSTA FORNITURE CON ESITO POSITIVO AVVIO ACQ10 esito negativo OTTENERE CERTIFICATI FITOSANITARI RIPORTANTI GLI ESITI DELLE INDAGINI EFFETTUATE ACQ ACQ ACQ 09.09

291 MATRICE DEI ACQ 09 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Monitoraggio continuo della biomassa (FASE 7 Doc. D699 ACQ09 Agg. : 02 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Acquisire richiesta speciale di controllo su campioni di fuel all'ingresso Acquisire campioni biomassa legnosa locale selezionati da strumento stocastico Richiedere a laboratorio est verifica delle caratteristiche chimico -fisiche del campione prelevato Valutare esiti analisi effettuate sul campione Sottoscrivere nulla osta forniture con esito positivo Avvio di ACQ10 Prelevare campione da ciascun camion di biomassa legnosa locale in ingresso in centrale Richiedere controlli fitosanitari (visivi e qualitativi) sul campione prelevato ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU SSA -ACF SSA RSG -ACF AFU e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 Riferimenti 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 Istr. Oper. Gestione ciclo della biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo della biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo della biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo della biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo della biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo della biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo della biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo della biomassa 14/12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/2009 ACF ACF ACF AFU AFU AFU OCQ ACF AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU D049 (All. 14 a D049) Arch. ACF Campione Arch. ACF D049 (All. 14 a D049) Lab est D120 Rapporto di prova D707 Nulla osta delle forniture di biomassa Arch. ACF Arch. AFU Arch. AFU - - Campione Fornitore -Lab est -MAG - MAG D128 Contratto Fornitore Arch. AFU Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG11- MIG07 MIG11- MIG07 MIG11- MIG07 MIG11- MIG07 MIG11- MIG07 MIG11- MIG07 MIG11- MIG07 MIG11- MIG07

292 MATRICE DEI ACQ 09 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Monitoraggio continuo della biomassa (FASE 7 Doc. D699 ACQ09 Agg. : 02 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento ATTRIBUTI FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Ottenere certificati fitosanitari riportanti gli esiti delle indagini effettuate E AFU AFU e D. Lgs 231/01 Riferimenti 7.4 (9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione Riservatezza Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato D699 Istr. Oper. Gestione ciclo della biomassa 14/12/2009 ACF AFU Certificato fitosanitario Arch. ACF Standard SI SQA07 SQA02.04 SQA02.10 Miglioramento effettua verifica ispettiva Pianificazione e verifica attività QUA MIG11- MIG07

293 Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Redatto : Verificato : Approvato: ACQ10 LOGIGRAMMA GESTIONE CASI DI NON CONFORMITA' DELLE BIOMASSA (FASE 7 Doc. D699 Istr. Oper. Di Etica) Manuale Organizzazione Cod.: ACQ10 Rev: 02 Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Garantire la gestione delle biomasse non conformi secondo i requisiti previsti dal D. Lgs. 231/01 Nelle fasi di controllo del fuel Nel caso in cui la biomassa riveli situazioni di non conformità, a seguito di controlli effettuati Frequenza di applicazione : Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU SOTTOSCRIVERE RELAZIONE CONTENENTE ESITO NEGATIVO IN SEGUITO A CONTROLLI SULLA BIOMASSA d.u.: D707 ACQ TRASMETTERE A AFU, SEC E PRG RELAZIONE CONTENENTE PARERE NEGATIVO ACQ Nel caso di fornitori riuniti in consorzi, al fine di non compromettere l esecuzione del contratto nella sua interezza, la sospensione riguarda le forniture del singolo consorziato COMUNICARE A FORNITORE LA SOSPENSIONE DELLA FORNITURA SIA PER VIE BREVI CHE FORMALMENTE ACQ TRASFERIRE FORNITURA NON CONFORME IN UN'AREA RECINTATA E FARE SMALTIRE SECONDO LE PRESCRIZIONI DI LEGGE ACQ I costi sostenuti per lo smaltimento vengono posti a carico del fornitore FARE IDENTIFICARE LOTTI DI STOCCAGGIO IN CUI SONO STATI IIMMAGAZZINATI GLI ULTIMI CONFERIMENTI DEL FORNITORE ACQ DISPORRE SOSPENSIONE DELL'ALIMENTAZIONE DELL'IMPIANTO PER LA BIOMASSA GIACIENTE CONSEGNATA DAL FORNITORE ACQ FARE PRELEVARE CAMPIONI RAPPRESENTATIVI DEL LOTTO INDIVIDUATO DA LABORATORIO ESTERNO CERTIFICATO ACQ RICHIEDERE A LABORATORIO ESTERNO CERTIFICATO CONTROLLI QUALITATIVI SUI CAMPIONI PRELEVATI esito positivo ACQ esito negativo Al fine di verificare se il lotto presenti le medesime situazioni di non conformità ovvero il problema sia circoscritto alla singola fornitura su cui è stata condotta l analisi - Nel caso in cui i controlli non rivelino altre situazioni di non conformità concernentoi il lotto - I costi sostenuti per i controlli vengono posti a carico del fornitore SOTTOSCRIVERE NULLA OSTA CON ESITO POSITIVO E AUTORIZZARE LA COMBUSTIONE DELLA BIOMASSA GIACIENTE NEL LOTTO ACQ d.u.: D707 AVVIO ACQ11 ACQ Qualora taluni campioni prelevati dal lotto di pertinenza del fornitore manifestino anch essi situazioni di non conformità

294 MATRICE DEI ACQ 10 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gestione casi di non conformità della biomassa (FASE 7 ACQ10 Agg. : 02 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Sottoscrivere relazione contenente esito negativo in seguito a controlli sulla biomassa Trasmettere a AFU, SEC e PRG relazione contenente parere negativo Comunicare a fornitore la sospensione della fornitura sia per vie brevi che formalmente Trasferire fornitura non conforme in un'area recintata e fare smaltire secondo le prescrizioni di legge Fare identificare lotti Disporre sospensione Fare prelevare campioni di stoccaggio dell'alimentazionerappresentativi in cui sono stati immagazzinati gli ultimi conferimenti del fornitore dell'impianto per la biomassa giacente consegnata dal fornitore del lotto individuato da laboratorio esterno certificato ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Richiedere a laboratorio esterno certificato controlli qualitativi sui campioni prelevati AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU -SSA RSG D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 e D. Lgs. 231/01 RES -PRG -RSG D. Lgs. 231/01 ACF -SSA D. Lgs. 231/01 ACF -SSA D. Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa 01/02/ /02/ /02/ /02/2011 D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa SSA SSA AFU RSG AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU D707 Nulla osta delle forniture di biomasse AFU -SEC -PRG Arch. AFU D707 Nulla osta delle forniture di biomasse AFU -SEC -PRG Arch. AFU D049 (All 14 a D049) Report excel D049 (All 14 a D049) - Campione D049 (All 14 a D049) Fornitore - - RES -PRG Lab Lab Arch. AFU Arch. AFU Arch. AFU Lab est -MAG Arch. AFU Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15-MIG11 MIG15-MIG11 MIG15-MIG11 MIG15-MIG11 MIG15-MIG11 MIG15-MIG11 MIG15-MIG11 MIG15-MIG11

295 MATRICE DEI ACQ 10 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gestione casi di non conformità della biomassa (FASE 7 ACQ10 Agg. : 02 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Sottoscrivere nulla osta con esito positivo e autorizzare la combustione della biomassa giacente Avvio ACQ11 ATTRIBUTI E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU SSA D. Lgs. 231/01 AFU D. Lgs. 231/01 Riferimenti 7.4 (9001) 7.4 (9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 Istr. D699 Istr. Oper. Gestione Oper. Gestione ciclo biomassa ciclo biomassa AFU AFU D707 Nulla osta delle forniture di biomasse PRG -RES -RSG Arch. AFU AFU AFU Riservatezza Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SQA07 SQA02.04 SQA SI SQA07 SQA02.04 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15-MIG11 MIG15-MIG11

296 ACQ11 LOGIGRAMMA GESTIONE CASI DI NON CONFORMITA' DEL LOTTO A PARCO (FASE 7 Doc. D699 Istr. Oper. Di Etica) Manuale Organizzazione Cod.: ACQ11 Rev: 01 Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Garantire la gestione del lotto di biomassa non conforme secondo i requisiti previsti dal D. Lgs. 231/01 Nelle fasi di controllo del fuel Applicazione (Quando?) : Nel caso in cui il lotto di biomassa a parco riveli situazioni di non conformità, a seguito di controlli effettuati Frequenza di applicazione : Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Solo se il lotto non può intendersi interamente compromesso in quanto si stima che non sia contaminato in una misura superiore al 30% Qualora i risultati non rivelino situazioni di criticità concernente quella determinata parte del lotto Se il fornitore non prova l assoluta accidentalità della situazione di criticità rilevata attraverso le analisi, e tale accidentalità non è confermata dalla quantità (particolarmente modesta) di biomassa interessata COMUNICARE ALL'INTERNO DINIEGO ALL'UTILIZZO DEL LOTTO NON CONFORME ACQ SOTTOSCRIVERE NULLA OSTA CON ESITO POSITIVO E RIABILITARE AL CONSUMO LA BIOMASSA DI VOLTA IN VOLTA ESAMINATA ACQ FARE ESEGUIRE DA PARTE DI UN ESPERTO ESTERNO ACCREDITATO PARTIZIONE DEL LOTTO ACQ FARE ESTRAPOLARE PER CIASCUNA FRAZIONE CINQUE CAMPIONI RAPPRESENTATIVI DA SOTTOPORRE A NUOVE ANALISI esito positivo INFORMARE LEG E DIG ACQ ACQ d.u.: D707 esito negativo contaminazione volontaria TRASFERIRE BIOMASSA CONTAMINATA IN UN'AREA RECINTATA E FARE SMALTIRE COME RIFIUTO SECONDO LE PRESCRIZIONI DI LEGGE ACQ COMUNICARE ALL'INTERNO DINIEGO ALL'UTILIZZO DELLA FORNITURA FINO AD OTTENIMENTO DELL'ESITO SODDISFACENTE DEI CONTROLLI ANALITICI ACQ SE IL LOTTO E' CONTAMINATO IN UNA MISURA SUPERIORE AL 30%: VALUTARE INIZIATIVE DA INTRAPRENDERE ACQ I costi sostenuti per i controlli vengono posti a carico del fornitore contaminazione accidentale Nel caso in cui venga individuata/e, attraverso questo metodo, la frazione/i di lotto contaminata/e, causa dell esito negativo delle analisi condotte sull intero lotto I costi sostenuti per lo smaltimento vengono posti a carico del fornitore SOTTOPORRE IL FORNITORE AD UN PERIODO DI MONITORAGGIO CONTINUO NON INFERIORE AI SEI MESI ACQ La decisione viene presa da DIG, AFU, LEG e SSA Nel caso di provata accidentalità della situazione di criticità riscontrata, il contratto non è risolto All'insaputa del fornitore Approvato: Verificato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Nel caso di fornitore riunito in consorzio, AFU chiede a LEG di invitare il consorzio ad avviare le iniziative per l esclusione del fornitore stesso INTRAPRENDERE O FARE INTRAPRENDERE AGLI AMMINISTRATORI AZIONI PER LA RISULUZIONE DEL CONTRATTO CON IL FORNITORE ACQ I controlli vengono definiti di volta in volta a cura di AFU e SSA VALUTARE INIZIATIVE PIU' APPROPRIATE DA INTRAPRENDERE ACQ esito negativo RICHIEDERE A LABORATORIO ESTERNO ACCREDITATO CONTROLLI ANALITICI SISTEMATICI SULLA BIOMASSA CONSEGNATA DAL FORNITORE ACQ OTTENERE ESITI ANALITICI SUI CAMPIONI DI BIOMASSA PRELEVATI ACQ SOTTOSCRIVERE NULLA OSTA CON ESITO POSITIVO E AUTORIZZARE LA COMBUSTIONE DELLA FORNITURA PRECEDENTEMENTE BLOCCATA esito completamente soddisfacente d.u.: D707 Redatto : ACQ 11.14

297 MATRICE DEI ACQ 11 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gestione casi di non conformità del lotto a parco (FASE ACQ11 Agg. : 01 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Se il lotto è contaminato in una misura superiore al 30%: valutare iniziative da intraprendere Comunicare all'interno diniego all'utilizzo del lotto non conforme Fare eseguire da un esperto esterno accreditato partizione del lotto Far estrapolare per ciascuna frazione cinque campioni rappresentativi da sottoporre a nuove analisi Sottoscrivere nulla osta con esito positivo e riabilitare al consumo la biomassa di volta in volta esaminata Trasferire biomassa contaminata in un'area recintata e far smaltire come rifiuto secondo le prescrizioni di legge Informare LEG e DIG Intraprendere o far intraprendere agli amministratori azioni per la risoluzione del contratto con il fornitore ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU DIG -LEG -SSA e D. Lgs 231/01 ACF e D. Lgs 231/01 Esperto esterno -ACF -RSG e D. Lgs 231/01 Esperto esterno -ACF -RSG e D. Lgs 231/01 SSA -RES -PRG e D. Lgs 231/01 AFU -SSA - e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 LEG Amministr. -AFU e D. Lgs 231/01 Riferimenti 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa 04/10/ /10/ /10/ /10/ /10/ /10/ /10/ /10/2012 AFU AFU AFU AFU AFU RSG AFU DIG AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU D120 Rapporto di prova Arch. AFU TA01 D049 (All 14 a D049) RSG -RES -PRG Arch. AFU TA01 D049 (All 14 a D049) Esperto esterno Arch. AFU TA01 - Campione Lab est MAG TA01 D707 Nulla osta delle forniture di biomassa SEC -RES -PRG Arch. AFU TA01 D338 Formulario rifiuti D049 Verbale (All 6 a D049) D049 Verbale (All 6 a D049) - LEG -DIG - Arch. SSA TA01 Arch. AFU TA01 Arch. AFU TA01 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 -MIG11 MIG15 -MIG11 MIG15 -MIG11 MIG15 -MIG11 MIG15 -MIG11 MIG15 -MIG11 MIG15 -MIG11 MIG15 -MIG11

298 MATRICE DEI ACQ 11 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gestione casi di non conformità del lotto a parco (FASE ACQ11 Agg. : 01 7 Doc. D699 Istr. Oper. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Comunicare all'interno diniego all'utilizzo della fornitura fino ad ottenimento dell'esito soddisfacente dei controlli analitici Sottoporre il fornitore ad un periodo di monitoraggio continuo non inferiore ai sei mesi Richiedere a laboratorio est accreditato controlli analitici sistematici sulla biomassa consegnata dal fornitore Ottenere esiti analitici sui campioni di biomassa prelevati Valutare Sottoscrivere iniziative più nulla osta con appropriate da esito positivo e intraprendere autorizzare la combustione della fornitura precedentemente bloccata ATTRIBUTI E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU AFU e D. Lgs 231/01 ACF -SSA AFU -SSA ACF -SSA DIG -LEG -SSA SSA e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 e D. Lgs 231/01 Riferimenti 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) 7.4 (9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa D699 Istr. Oper. Gestione ciclo biomassa 04/10/ /10/ /10/ /10/ /10/ /10/2012 AFU AFU ACF AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU D049 (All 14 a D049) RSG -RES -PRG Arch. AFU TA D049 (All 14 a D049) D120 Rapporto di prova D120 Rapporto di prova D707 Nulla osta delle forniture di biomassa - Lab est ACF -SSA DIG RES -PRG - TA01 Arch. ACF TA01 Arch. AFU TA01 Arch. AFU TA01 Arch. AFU TA01 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 -MIG11 MIG15 -MIG11 MIG15 -MIG11 MIG15 -MIG11 MIG15 -MIG11 MIG15 -MIG11

299 AMM 02 LOGIGRAMMA FINANZIAMENTI E CONTRIBUTI: RICHIESTE Manuale Organizzazione Cod.: AMM 02 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Disciplinare le richieste di finanziameno e contributi effettuati da B.C. e prevenire reati 231 In tutti i casi di necessità di finanziamenti e contributi Dal momento della manifestazione della necessità in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : DIG REGISTRARE RICHIESTE DI FINANZIAMENTO E VALUTARE COMPLETEZZA DATI AMM INVIARE PROPOSTA DI FINANZIAMENTO AL PRESIDENTE AMM FORMALIZZARE PROPOSTA SCRITTA DI FINANZIAMENTO AMM INOLTRARE A DIG LA RICHIESTA DI FINANZIAMENTO AMM VALUTARE PROPOSTA DI FINANZIAMENTO AMM DEVE CONTENERE: - SPIEGAZIONE DETTAGLIATA DELLE NECESSITA' DI RICHIESTA DEL FINANZIAMENTO - EVENTUALI DOMANDE, CONTRATTI E RAPPORTI DI RIFERIMENTO - ENTE PRIVATO O PUBBLICO A CUI SI INTENDE PRESENTARE LA RICHIESTA - PROGETTO DI MASSIMA DEGLI IMPORTI E DEI TEMPI DI RICHIESTA Esegue DIG Redatto : Verificato : Approvato : OK INVIARE PROPOSTA DI FINANZIAMENTO A AMM. DELEGATO Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET REDIGERE RICHIESTA DI FINANZIAMENTO FORMALE PER ENTE EROGANTE AMM AMM INVIARE ALL'ENTE EROGANTE DOCUMENTAZIONE NECESSARIA AMM EFFETTUARE IL FOLLOW-UP DELLE RICHIESTE DI FINANZIAMENTO AMM COMUNICARE ENTE DELLA RICHIESTA DI FINANZIAMENTO AMM 02.10

300 MATRICE DEI AMM 02 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Finanziamenti e contributi: richieste AMM02 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento AMM AMM Att. prec. legate Comportamento Effettuare il follow-up delle richieste di finanziamento Comunicare ente della richiesta di finanziamento Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione DIG Codice Etico D398 - IOE "Finanziamenti e contributi" DIG Codice Etico D398 - IOE "Finanziamenti e contributi" 30/04/ /04/2008 RCO QUA DIG Arch. RCO TA0 RCO QUA DIG Arch. RCO TA0 Riservatezza Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SQA07 SQA02.04 SQA02.10 SI SQA07 SQA02.04 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG24 MIG24

301 AMM 03 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione FINANZIAMENTI E CONTRIBUTI: Cod.: AMM 03 Rev.: 01 RENDICONTAZIONE Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Disciplinare la rendicontazione dopo finanziamenti o contributi o altre erogazioni ricevute e prevenire reati 231 In tutti i casi di finanziamenti, contributi o altre erogazioni Dopo il ricevimento da stato, enti pubblici, banche o istituzioni private Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : DIG Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET RACCOGLIERE DOC. COMPROVANTI UTILIZZO IMPORTI FINANZIATI QUANDO RICHIESTO AMM RACCOGLIERE E ARCHIVIARE DOCUMENTAZ. TRA L'AZIENDA E L'ENTE ISTRUZIONE PRATICA AMM RACCOGLIERE E ARCHIVIARE LA DOCUMENTAZ. DEL FINANZIAMENTO PER FINI LEGALI AMM 03.03

302 MATRICE DEI AMM 03 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Finanziamenti e contributi: rendicontazione AMM03 Agg. : 01 Data : 09/04/2014 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento AMM AMM AMM Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Raccogliere i documenti comprovanti l'utilizzo degli importi finanziati quando richiesto Raccogliere ed archiviare la documentaz. tra l'azienda e l'ente d'istruzione pratica Raccogliere e archiviare la documentaz. del finanziamento per fini legali ATTRIBUTI E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione DIG DIG DIG Codice Etico Codice Etico Codice Etico D398 IOE "Finanziamenti e contributi" D398 IOE "Finanziamenti e contributi" D398 IOE "Finanziamenti e contributi" 30/04/ /04/ /04/2008 RCO RCO LEG QUA QUA QUA DIG DIG DIG Arch. RCO Arch. RCO LEG Arch. RCO Riservatezza Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG24 MIG24 MIG24

303 AMM 08 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione Cod.: AMM 08 Rev.: 01 LIQUIDAZIONE FATTURE PASSIVE Data: 07/08/12 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Disciplinare i pagamenti delle fatture di fornitori e prevenire reati 231 In tutte le attività di fornitura fuel e no-fuel Dopo l espletamento delle condizioni contrattuali e verifiche collegate Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RCO ELABORARE LO SCADENZIARIO DEL MESE AMM ENTRO I POTERI DI FIRMA DI DIG vedi "Visura Camerale" PROCEDERE AI PAGAMENTI TRAMITE INTERNET BANKING AMM VERIFICARE I PAGAMENTI AMM INVIARE I PAGAMENTI VERIFICARE FATTURE BLOCCATE AMM Verificando esistenza di: DDT, OdA o CA, MERCI e SERVIZI per i servizi OdA o CA + VERBALE CLIENTE Se NOT OK vai a AMM08.10 Rivedendo scadenziario e confrontando con bonifico in Internet Banking EFFETTUARE SBLOCCO FATTURE VERIFICANDO ESISTENZA DOCUMENTAZIONE AMM OLTRE I POTERI DI FIRMA DI DIG vedi "Visura Camerale" PREDISPORRE BONIFICO CARTACEO AMM INVIARE CON MAIL IL BONIFICO A PRESIDENTE E AMM. DEL. AMM INVIARE CON FAX IL BONIFICO A BANCA TOGLIERE FLAG DI BLOCCO DA MAGO AMM Redatto : Verificato : Approvato : AMM AMM REGISTRARE IN PRIMA NOTA I PAGAMENTI REGISTRARE IN PRIMA NOTA I PAGAMENTI Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET AMM EFFETTUARE EVENTUALI CONGUAGLI DOPO CONTROLLI AMM COMUNICARE PERIODICAMENTE FATTURE BLOCCATE AMM Emettendo nuovo bonifico o richiedendo restituzione AMM Settimanalmente - a Enti interessati AMM EFFETTUARE EVENTUALI CONGUAGLI DOPO CONTROLLI AMM Nota: ex AMM04 rev 00 del 23/11/2011

304 MATRICE DEI AMM 08 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Liquidazione fatture passive AMM08 Agg. : 01 Data : 07/08/2012 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento AMM AMM AMM AMM AMM AMM AMM AMM Att. prec. legate Comportamento Elaborare lo scadenziario del mese Verificare fatture bloccate Effettuare sblocco fatture verificando esistenza documentazione Togliere flag di blocco da MAGO Procedere ai pagamenti tramite Internet Banking Verificare i pagamenti Inviare i pagamenti Registrare in prima nota i pagamenti Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza RCO RCO RCO RCO RCO RCO RCO RCO Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico D403 e D404 IOE D403 e D404 IOE D403 e D404 IOE D403 e D404 IOE D403 e D404 IOE D403 e D404 IOE D403 e D404 IOE D403 e D404 IOE 30/04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/2008 RCO RCO RCO RCO RCO RCO RCO RCO QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA DIG Documento di uscita Scadenziario Mago Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione Arch. RCO 0 In rete 0 Internet Banking Banca 0 DIG Bonifico Fornitori Arch. RCO 0 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI Mago In rete 0 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva e QUA e QUA e QUA e QUA e QUA e QUA e QUA e QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24

305 MATRICE DEI AMM 08 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Liquidazione fatture passive AMM08 Agg. : 01 Data : 07/08/2012 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento AMM AMM AMM AMM AMM AMM AMM Att. prec. legate Effettuare eventuali congluagli dopo controlli Comunicare periodicamente fatture bloccate Predisporre bonifico cartaceo Inviare con mail il bonifico a Presidente e Amm. Del. Inviare con fax il bonifico a Banca Registrare in prima nota i pagamenti Effettuare eventuali conguagli dopo controlli Comportamento Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione RCO RCO RCO RCO RCO RCO RCO Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico D403 e D404 IOE D403 e D404 IOE D403 e D404 IOE D403 e D404 IOE D403 e D404 IOE D403 e D404 IOE D403 e D404 IOE 30/04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/2008 RCO RCO RCO RCO RCO RCO RCO QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA D049 Mail All. 14 a D049 DIG Bonifico Fornitori D049 Mail All. 14 a D049 D049 Fax All. 4 a D049 Arch. RCO Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato Mago SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva e QUA e QUA e QUA e QUA e QUA e QUA e QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24

306 AMM 23 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione CICLO ATTIVO Cod.: AMM 23 Rev.: 02 Data: 08/03/13 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Disciplinare i rapporti e iter di vendita col cliente per garantire controllo del processo e prevenire reati 231 Nei processi e iter di vendita col cliente Dall instaurarsi del rapporto col cliente in poi Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : DIG MENSILMENTE Esiste Software dedicato per telelettura "Elite SQL" QUANTITA' MENSILE DI MWh per ciascuna unità produttiva (KR1 e KR2) + TARIFFA VIGENTE REDIGERE REPORT MENSILE PER FATTURAZIONE ENERGIA AMM INVIARE VIA MAIL REPORT MENSILE PER FATTURAZIONE ENERGIA A AFC AMM EMETTERE FATTURA INSERENDO I DATI RIPORTATI NEL REPORT MENSILE PER FATTURAZIONE ENERGIA Ogni primo giorno lavorativo del mese STAMPARE LE FATTURE E REGISTRARLE IN CONTABILITA' AMM REGISTRARE L'INCASSO RICEVUTO DAL CLIENTE AMM Alla ricezione dell'e/c bancario mensile VERIFICARE CHE IL CLIENTE NON ABBIA RITARDATO NEL PAGAMENTO DELLA FATTURA AMM Redatto : Verificato : Approvato : AMM Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET SALVARE FATTURE IN FORMATO PDF ED INVIARLE VIA MAIL AMM Nota: ex AMM05

307 MATRICE DEI AMM 23 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Ciclo attivo AMM23 Agg. : 02 Data : 08/03/2013 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento AMM AMM AMM AMM AMM AMM AMM Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Redigere report mensile per fatturazione energia Inviare via mail report mensile per fatturazione energia a AFC Emettere fattura inserendo dati riportati nel report mensile per fatturaz. energia Salvare fatture in formato PDF ed inviarle via mail a MAIL BOXES Stampare le fatture e registrarle in contabilità Registrare l'incasso ricevuto dal Cliente Verificare che il Cliente non abbia ritardato nel pagamento della fattura ATTRIBUTI E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione EMP EMP RCO RCO RCO RCO RCO CTR Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico D402 IOE "Ciclo attivo" D402 IOE "Ciclo attivo" D402 IOE "Ciclo attivo" D402 IOE "Ciclo attivo" D402 IOE "Ciclo attivo" D402 IOE "Ciclo attivo" D402 IOE "Ciclo attivo" 09/06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/2009 EMP EMP RCO RCO RCO RCO RCO RCO RCO QUA QUA QUA QUA QUA Report mensile energia RCO, CTR Server TA0 D049 (All. 14 a D049) RCO Arch. RCO TA0 Fattura EMP, GSE, Cliente Arch. RCO 0 D049 (All. 14 a D049) Arch. RCO TA0 Mago Server TA0 Mago Server 0 Estratto conto bancario Arch. RCO 0 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva, QUA, QUA, QUA, QUA, QUA, QUA, QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24

308 AMM 25 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione RAPPORTI CON LA SOCIETA' DI Cod.: AMM 25 Rev.: 01 REVISIONE Data: 07/08/12 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Disciplinare i rapporti con le società di revisione e prevenire reati 231 Nei rapporti con le società di revisione In occasione di rapporti con società di revisione Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : DIG Sentito il Collegio Sindacale La Soc. di Rev. deve contattare RCO per tutte le richieste d'informazione e documentazione; il personale della Soc. di Rev. non può contattare direttamente funzioni o dipendenti dell'azienda PARTECIPANTI ALLA RIUNIONE : - Collegio Sindacale - I membri del CdA - I membri dell' O.d.V. - I rappresentanti della Soc. di Rev. OGGETTO : Redazione del bilancio e eventuali rilievi della Soc. di Rev. CONVOCARE RIUNIONE PREPARATORIA DEL BILANCIO AMM ASSEGNARE A SOC. DI REVISIONE IL COMPITO DEL CONTROLLO CONTABILE AMM ISTRUIRE PERS. E FUNZIONI SU TIPI DI INFORMAZIONI CHE POSSONO ESSERE TRASMESSE AMM Il personale dell'azienda, una volta contattato da RCO deve collaborare fornendo le informazioni e la documentazione richiesta REDIGERE VERBALE RIUNIONE REDAZIONE BILANCIO AMM Conformità alla procedura di Acquisti no-fuel relativamente ai contratti di consulenza POSSONO RIGUARDARE: --> VOCI DI BILANCIO E LORO VALUTAZIONE --> PROCESSI AMMINISTRATIVI E CONTABILI E LA DOCUMENTAZIONE A SUPPORTO --> SISTEMI INFORMATIVI PER LA REDAZIONE DEL BILANCIO Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET EMISSIONE DEL GIUDIZIO O ATTESTAZIONE SUL BILANCIO AMM DICHIARAZIONE DI VERIDICITA' E COMPLETEZZA DELLE INFORMAZIONI TRASMESSE AMM Nota: ex AMM07 rev00 del 23/11/2011 L'attestazione riguarda solo le informazioni documentalmente dimostrabili

309 MATRICE DEI AMM 25 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Rapporti con la società di revisione AMM25 Agg. : 01 Data : 07/08/2012 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento AMM AMM AMM AMM AMM AMM Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Assegnare a Società di Revisione il compito del controllo contabile Istruire personale e funz. su tipi di informaz. che possono essere trasmesse Convocare riunione preparatoria del bilancio Redigere verbale di riunione per redazione bilancio Dichiarazione di veridicità e completezza delle informazioni trasmesse Emissione del giudizio o attestazione sul bilancio ATTRIBUTI E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione DIG DIG DIG DIG DIG DIG Collegio Sindacale Collegio Sindac -CdA - -Soc Rev Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico D405 IOE "Rapporti con società di revisione" D405 IOE "Rapporti con società di revisione" D405 IOE "Rapporti con società di revisione" D405 IOE "Rapporti con società di revisione" D405 IOE "Rapporti con società di revisione" D405 IOE "Rapporti con società di revisione" 30/04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/2008 CdA RCO RCO RCO RCO Soc Rev DIG DIG DIG DIG DIG DIG D049 Lettera (All. 5 a D049) Società di Revisione Arch. RCO TA0 D049 (All. 14 a D049) Arch. RCO TA0 D049 Verbale meeting (All. 6 a D049) Arch. RCO TA0 Relazione della Società di revisione Assemb Soci -CdA -DIG Arch. RCO TA0 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24

310 APP01 LOGIGRAMMA ACQUISTI DI BENI MATERIALI E IMMATERIALI DIVERSI DAL FUEL (ASPETTI ETICI - ART 648 del c.p.- RICETTAZIONE E ILLECITA CONCORRENZA) Manuale Organizzazione Cod.: APP01 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?) : Area di applicazione (Dove?) : Applicazione (Quando?) : Garantire che chiunque in BC sia coinvolto a livello decisionale nell'acquisto di beni materiali e immateriali diversi dal FUEL si accerti che non siano provento di reato Nelle attività d'approvvigionamento e cessioni a titolo gratuito di beni materiali e immateriali diversi dal Fuel In fase di qualificazione del fornitore, in contratto o comunque nell'ordine di acquisto Frequenza di applicazione : Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : ANF Effettuare gli acquisti solo da fornitori qualificati secondo i metodi di qualifica in vigore in azienda ( * ) In fase di qualificazione o comunque nell'ordine di acquisto In casi eccezionali ed urgenti, o comunque quando si renda necessario per altre ragioni effettuare un acquisto da Fornitori non qualificati o non ancora qualificati ACQUISIRE PARERE SCRITTO CHE NON CI SIANO ELEMENTI PER SUPPORRE CHE IL BENE PROVENGA DA DELITTO APP ACQUISIRE CONSENSO DA FORNIT. PER EVENT. PERIZIA SUL BENE APP ACQUISIRE DICHIARAZ. IN ORDINE CHE IL BENE O LE SUE PARTI NON PROVENGONO DA DELITTO APP EFFETTUARE EVENTUALE PERIZIA DI LEGALE PROVENIENZA DEL BENE APP ACQUISIRE CONSENSO IN CONTRATTO DA FORNIT. PER EVENT. PERIZIA SUL BENE APP ACQUISIRE DICHIARAZ. IN CONTRATTO CHE IL BENE O LE SUE PARTI NON PROVENGONO DA DELITTO APP INTERVISTARE EVENTUALMENTE I FORNITORI PER ACCERTARE CASI DI ILLECITA CONCORRENZA CON VIOLENZA E MINACCIA APP tramite consulenti esperti e con il supporto del Responsabile Security anche in assenza di sospetti circa l illecita provenienza del bene, e ciò al fine di rendere avvertito il Fornitore del fatto che la Società, previamente autorizzata allo svolgimento di tali verifiche dal Fornitore stesso in sede di qualificazione, effettivamente vi provvede a sorpresa. Altrimenti acquisire notizie circa gli acquisti Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET ( * ) = Per quanto concerne autoveicoli e mezzi meccanici in genere, registrati o meno, il Responsabile Acquisti o il Direttore Generale (con l assistenza del Responsabile Acquisti) si asterranno dall acquistarli da rivenditori non autorizzati. Si asterranno anche dall acquistare beni usati o beni pervenuti al venditore con modalità notoriamente suscettibili di celare fatti illeciti (è il caso delle autovetture c.d. a Km 0 ; degli acquisti di beni in regime di esenzione iva; dei beni il cui costo esposto sia irragionevolmente inferiore al prezzo di mercato). Note: Il Responsabile Acquisti No-Fuel, il Direttore Generale e qualunque altro soggetto si asterranno dal mediare compravendite di beni tra terzi soggetti. Il Responsabile Acquisti No-Fuel applicherà le medesime procedure previste per gli acquisti nel caso in cui la Società sia cessionaria di beni a titolo gratuito. Il Direttore Generale, il Responsabile Acquisti No-Fuel e in ogni caso i soggetti coinvolti si asterranno da comportamenti violenti o minacciosi intesi a garantirsi condizioni tali da realizzare forme di illecita concorrenza nei confronti di altri soggetti esercenti la medesima attività produttiva.

311 MATRICE DEI APP 01 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Acquisti no-fuel (aspetti etici art. 648 del c.p. - APP01 Agg. : 00 Ricettazione e illecita concorrenza) Data : 23/11/2011 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Acquisire consenso da fornit. per event. perizia sul bene Acquisire dichiaraz. in OdA che il bene o le sue parti non provengono da delitto Effettuare eventuale perizia di legale provenienza del bene Acquisire consenso in contratto da fornit. per event. perizia sul bene Acquisire dichiaraz. in contratto che il bene o le sue parti non provengono da delitto Acquisire parere scritto che non ci siano elem. per supporre che il bene provenga da delitto Intervistare event. i forn. per accertare casi di illlecita concorrenza con violenza e minaccia ATTRIBUTI E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento ANF ANF ANF ANF ANF ANF ANF Fornitori D. Lgs. 231/01 Fornitori D. Lgs. 231/01 SEC, consulenti esperti D. Lgs. 231/01 LEG, fornitori LEG, fornitori SEC Fornitori D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 Riferimenti (ISO 9001)7.4.1 (ISO 9001)7.4.1 (ISO 9001)7.4.1 (ISO 9001)7.4.1 (ISO 9001)7.4.1 (ISO 9001)7.4.1 (ISO 9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D004 Man. dell'organizz. (APP01) D004 Man. dell'organizz. (APP01) D004 Man. dell'organizz. (APP01) D004 Man. dell'organizz. (APP01) D004 Man. dell'organizz. (APP01) D004 Man. dell'organizz. (APP01) D004 Man. dell'organizz. (APP01) 01/02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/2011 ANF ANF ANF ANF ANF ANF SEC QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA DIG DIG DIG DIG D137 OdA D137 OdA Rapporto di perizia D140 Contratto D140 Contratto D049 (All. 14 a D049) Rapporto Fornitori Fornitori SEC, DIG, RET LEG LEG ANF Data Stream TA0 Data Stream TA0 Arch. ANF Arch. LEG Sempre Arch. LEG Sempre Arch. ANF Sempre Arch. SEC Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 -MIG08 MIG15 -MIG08 MIG15 -MIG08 MIG15 -MIG08 MIG15 -MIG08 MIG15 -MIG08 MIG15 -MIG08

312 APP 06 LOGIGRAMMA GENERAZIONE DI CONTRATTI (NO-FUEL) STANDARD E FORMATI ORDINI Manuale Organizzazione Cod.: APP 06 Rev.: 04 Data: 07/05/13 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Garantire la disponibilità aziendale di contratti standard e ordini standard Per i casi di acquisti no-fuel Prima del relativo utilizzo Frequenza di applicazione: Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : LEG REDIGERE CONTRATTO STANDARD IN FORMA "ESTESA" ( * ) APP PREDISPORRE CHECK LIST PER RIESAME CONTRATTO "NO-FUEL" APP REDIGERE FORMATO STANDARD PER ORDINI NO-FUEL PER DATASTREAM APP REDIGERE "CONDIZIONI GENERALI" DA ALLEGARE A ORDINI DI BENI APP I contratti redatti secondo gli standard di cui agli APP06.04 e APP06.06 devono essere anche formalizzati tramite OdA sul sistema informatico Data Stream, salvo diversa indicazione della direzione generale. ( * ) Testo stampato su carta bianca con apposito spazio per timbro e firma REDIGERE "CLAUSOLE LEGALI" DA ALLEGARE A CONTRATTI CON AZIENDE APP REDIGERE FRONTESPIZIO PER CONTRATTO STANDARD IN FORMA "ESTESA" APP REDIGERE "CLAUSOLE LEGALI" DA ALLEGARE A CONTRATTI CON PROFESSIONISTI APP Per i casi in cui queste clausole non possono essere inserite nei contratti (ad. es. quando il contratto viene proposto dal partner) Criteri per definire un contratto "sensibile" REDIGERE "CONDIZIONI GENERALI" DA ALLEGARE A ORDINI DI SERVIZI APP REDIGERE LETTERA ACCETTAZIONE OFFERTA APP AGGIORNARE CONTRATTI STANDARD E/O LORO ALLEGATI AD OGNI NECESSITA' DI MODIFICA DI CONTENUTI APP Redatto : Verificato : Approvato : 1) Contratti di fornitura di beni e servizi per lo svolgimento delle funzioni di security dell'azienda; Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET STABILIRE CRITERI PER DEFINIRE QUANDO UN CONTRATTO E' "SENSIBILE" APP ) Contratti di collaborazione con consulenti esterni gestiti dalla Direzione Generale e di rilevanza strategica per l'azienda; 3) Ogni altro contratto che per atipicità e rilevanza riguardi la protezione aziendale rispetto ai profili security, ambiente, safety, privacy e risorse umane. STABILIRE I CRITERI AL RICORSO PREVENTIVO DEL CONTROLLO DI GESTIONE APP Nota: Proveniva da APP17 rev3 del 18/01/2012, ma assume rev coerente con l'evoluzione della posizione APP06; ciò è valido anche per la relativa matrice.

313 MATRICE DEI APP 06 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Generazione di contratti (no-fuel) standard e formati APP06 Agg. : 04 ordini Data : 07/05/2013 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP APP Att. prec. legate Comportamento Redigere formato standard per ordini no-fuel per Data Stream Redigere "condizioni generali" da allegare a ordini di beni Redigere "condizioni generali" da allegare a ordini di servizi Redigere contratto standard in forma "estesa" (*) Redigere frontespizio per contratto standard in forma estesa Redigere lettera accettazione offerta Predisporre check list per riesame contratto no-fuel Redigere "clausole legali" da allegare a contratti con aziende Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento ANF ANF ANF ANF ANF ANF DIG ANF ANF -AAN ANF -AAN ANF -AAN ANF -AAN ANF -AAN ANF -AAN DIG ANF -AAN Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione APP06 APP06 APP06 21/03/ /03/ /01/ /03/ /03/ /03/ /03/ /01/2012 LEG LEG LEG LEG LEG LEG LEG LEG QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG D137 Mod. Ordine su data stream D692 Condizioni generali da allegare a ordini di beni D717 Condizioni generali da allegare a ordini di servizi ANF -AAN ANF -AAN ANF -AAN Arch. ANF Arch. LEG Arch. LEG D379 Contratto in forma estesa ANF -AAN -Resp. GCON Arch. LEG D379 Contratto in forma estesa ANF -AAN -Resp. GCON Arch. LEG D739 Lettera accettazione offerta (come forma di contratto) ANF -AAN -Resp. GCON Arch. LEG D384 Check list riesame contratto DIG Arch. LEG D242 Clausole legali da allegare a contratti con aziende ANF -AAN -Resp. GCON Arch. LEG Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG08 MIG08 MIG08 MIG08 MIG08 MIG08 MIG08 MIG08

314 MATRICE DEI APP 06 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Generazione di contratti (no-fuel) standard e formati APP06 Agg. : 04 ordini Data : 07/05/2013 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Redigere "clausole legali" da allegare a contratti con professionisti Aggiornare contratti standard e/o loro allegati ad ogni necessità di modifica di contenuti Stabilire criteri per definire quando un contratto è "sensibile" Stabilire i criteri per il ricoso preventivo del Controllo di Gestione ATTRIBUTI E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento ANF ANF DIG DIG ANF -AAN ANF -AAN DIG DIG Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione APP06 APP06 18/01/ /03/ /03/ /03/2013 LEG LEG LEG CTR QUA QUA QUA QUA DIG DIG DIG DIG D244 Clausole legali da allegare a contratti con professionisti ANF -AAN -Resp. GCON Arch. LEG D379 Contratto in forma estesa ANF -AAN -Resp. GCON Arch. LEG APP06 Logigramma APP06 Tutti Qualinet D693 Criteri x ricorso a CdG Tutti Qualinet Riservatezza Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG08 MIG08 MIG08 MIG08

315 APP 13 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione INDIVIDUAZIONE DI NUOVI POTENZIALI Cod.: APP 13 Rev.: 01 FORNITORI DI BIOMASSA Data: 29/08/12 Pag.: 1 di 1 (FASE 1 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Assicurare l'adeguato reperimento di potenziali fornitori di biomassa rispondenti ai requisiti stabiliti dall'azienda Prima degli acquisti di biomassa Applicazione (Quando?) : Al manifestarsi di un bisogno di nuova fornitura di biomassa o in seguito all'acquisizione di offerte di fornitura Frequenza di applicazione: Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Necessità di approvvigionamento di biomassa nel breve e nel medio periodo in accordo con DIG EFFETTUARE APPOSITA RICERCA DI MERCATO DI NUOVI FORNITORI DI BIOMASSA APP INDIVIDUARE NUOVI FORNITORI DI BIOMASSA APP AVVIARE VALUTAZIONE E QUALIFICA DEI NUOVI POTENZIALI FORNITORI DI BIOMASSA APP APP14 FASE 2/1 - VALUTAZIONE E QUALIFICA DEI NUOVI POTENZIALI FORNITORI PRENDERE IN CARICO OFFERTE DI FORNITURA DI BIOMASSA APP In seguito a sommaria valutazione che tiene conto della disponibilità di prodotto e delle referenze commerciali Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET NOTA: Si intendono per Fornitori anche i sub fornitori o comunque chiunque partecipi alla filiera di approvvigionamento della biomassa NOTA: I contenuti erano ex APP03 rev 04 del 14/12/ SELEZIONE FORNITORI FUEL, QUALIFICA E VALUTAZIONE PERIODICA; occupa la posizione APP13 (ex rev03 del 14/12/2009)assumendo n di rev successivo (rev04).

316 MATRICE DEI APP 13 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Individuazione di nuovi fornitori di biomassa (Fase 1 APP13 Agg. : 01 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Data : 29/08/2012 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Effettuare apposita ricerca di mercato di nuovi fornitori di biomassa Prendere in carico offerte di fornitura di biomassa Individuare nuovi fornitori di biomassa Avviare valutazione e qualifica dei nuovi potenziali fornitori di biomassa ATTRIBUTI E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU DIG ACF -DIG Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - APP13 D699 - APP13 D699 - APP13 D699 - APP13 07/01/ /01/ /01/ /01/2008 AFU AFU AFU AFU QUA QUA QUA QUA Report DIG Arch APP fuel D459 Fascicolo valutazione offerte Arch APP fuel TC10 DIG D223 Lista potenziale fornitori fuel Arch APP fuel Arch APP fuel Riservatezza Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15

317 Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET APP 14 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione VALUTAZIONE E QUALIFICA DEI NUOVI Cod.: APP 14 Rev.: 02 POTENZIALI FORNITORI Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 (FASE 2/1 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Verificare l'esistenza dei requisiti disposti dalla legislazione e stabiliti dall'azienda dei nuovi potenziali fornitori e della biomassa oggetto della fornitura Nella fase di qualifica del nuovo potenziale fornitore preliminare dell'acquisto della biomassa Su ogni nuova potenziale fornitura di biomassa (nuovo potenziale contratto con fornitore) Frequenza di applicazione: Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU La doc. giudiziale (In busta chiusa all'att. di SEC o DIG) comprende: - Autocertificazione su stato di famiglia di tutti i soggetti citati nella C.C.I.A.A., a seconda del tipo di Società, secondo art. 85 D.Lgs. 159/2011, come modif. da art. 2 D.Lgs. 218/2012; - Certificato casellario giudiziale del legale rappresentante e di tutti i consiglieri; - Certificato carichi pendenti del leg. rappr. e di tutti i consiglieri. La doc. tecnico-profess. che richiede AFU comprende (*): - Iscrizione alla C.C.I.A.A. con oggetto inerente la tipologia d'appalto; - Autorizzaz. a svolgere attività di taglio boschivo o di raccolta o di gestione e trattamento di biomasse; - Contratto con il proprietario dell area oggetto della concessione di taglio (in caso di boschi); - Documentazione idonea attestante la provenienza di biomassa "da filiera"; - Documenti previsti dall'allegato 1 al Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ; - Dichiarazione della quantità massima producibile per ogni singola particella catastale; - D.V.R. di cui all articolo 17, comma 1, lettera a) D.Lgs. 81/2008; - D.U.R.C.di cui al D.M ; - Dichiarazione di non essere destinatario di provvedimenti di sequestro, confisca, sospensione o interdittivi di attività ai sensi del codice di procedura penale, del D.Lgs. 159/11, del D.Lgs. 231/01 e delle altre norme che li contemplano; - Doc. D563 "Verifica requisiti tec. - profess." compilato in tutte le sue parti ACQUISIRE IN BUSTA CHIUSA, VALUTARE E ARCHIVIARE LA DOCUMENTAZIONE GIUDIZIZLE E/O LEGALE APP CONSULTARE ARCHIVI DISPONIBILI (AD ES. DI GIORNALI E PERIODICI ANCHE LOCALI) E ALTRI SOGGETTI APP Con la finalità di avvalorare l'estraneità ad ambienti illegali o a contesti infiltrati dalla criminalità organizzata del potenziale fornitore e dei suoi soci e amministratori REDIGERE EVENTUALE MAIL CON PARERE NEGATIVO SU ADEGUATEZZA DEL FORNITORE RISPETTO A REQUISITI DI LEGALITA' APP IN CASO DI PARERE POSITIVO DI AFU DI SEC DI SSA e DI LEG AFU QUALIFICA APP RICHIEDERE AL FORNIT. E ACQUISIRE LA DOCUMENTAZ. GIUDIZIALE (IN BUSTA CHIUSA) E TECNICO PROFESSIONALE APP INVIARE DOCUMENTI ED ESITI ANALITICI IN MAIL DI RICHIESTA DI NULLA OSTA A SEC, SSA, LEG e DIG APP VALUTARE DOC. E INDAGINI QUALITATIVE CON UNO SCAMBIO DI MAIL CON SEC, SSA, LEG E DIG PER AVVIARE QUALIFICA DEL FORNITORE APP DISPORRE SOPRALLUOGO DI ENTE TERZO PRESSO POTENZIALE FORNITORE APP ACQUISIRE NOTIZIE DEL PROCESSO PRODUTTIVO DEL POTENZIALE FORNITORE CON SOPRALLUOGO DI ENTE TERZO APP ACQUISIRE ESITO ANALISI SU CAMPIONE RAPPRESENTATIVO DI BIOMASSA PRELEVATO DA ENTE TERZO DURANTE IL SOPRALLUOGO APP Se AFU entro 5 gg. lavorativi dalla di qualifica non riceverà valutazioni negative dagli altri componenti né da SEC la relazione sulla eventuale non conformità agli standard di legalità adottati dal fornitore, questo lo si riterrà qualificato. Fa eccezione SSA, nel qual caso, una volta trascorsi i suddetti 5 gg., la decisione passa di competenza al DFA (Delegato di Funzioni in materia Ambientale), il quale, a sua volta, ha 3 gg. lavorativi per dare un parere; qualora dovessero trascorrere anche i suddetti 3 gg. senza aver avuto responso, la decisione finale verrà presa da DIG entro due gg. lavorativi Il sopralluogo è effettuato da Ente terzo accreditato individuato da AFU in accordo con DIG e SEC Nel caso di sansificio o segheriasi acquisiscono anche notizie relative al processo produttivo (rif. D699 FASE 2 p.to 2) 1. Analisi dei parametri inclusi nelle Specifiche Qualitative 2. Analisi di Diossine, Furani e Idrocarburi 3. Analisi sui metalli pesanti 4. Esame entomologico/ fitosanitario 5. Nel caso di Sansa esausta, analisi di conformità in ottemperanza alla tabella prevista dal D.Lgs. n. 152/06, parte V Disciplina dei combustibili sez. 4. Per l adozione del provvedimento di qualifica (sez. 5 - D112) è richiesta l unanimità dei componenti la commissione composta da AFU, SEC, DIG, LEG e SSA; SSA valuta il DURC e l'indagine qualitativa; SEC valuta la doc. giudiziale; LEG valuta DURC e CCIA e AFU valuta tutti gli altri documenti previsti ( * ) e l'indagine qualitativa IN CASO DI PARERE NEGATIVO DI AFU, o di SEC, o di SSA o di LEG, AFU NON QUALIFICA APP Redatto : Verificato : Approvato : Il provvedimento di qualifica richiama il verbale della commissione che ha espresso all unanimità il giudizio favorevole ed è sottoscritto anche da DIG d.u.: D112 sottoscritto anche da DIG INVIARE VERBALE DI QUALIFICA A MEZZO MAIL A SEC, SSA, LEG e DIG APP CREARE SCHEDA D112 DI VALUTAZIONE DEL FORNITORE APP INSERIRE FORNITORE NELLA WHITE LIST FUEL DEI FORNITORI QUALIFICATI APP APP15 - FASE 2/2: RIVALUTAZIONE DEI FORNITORI QUALIFICATI COMUNICARE A FORNITORE ESITO NEGATIVO DI QUALIFICA APP Il fornitore rispetto al quale la riunione per l'adozione del provvedimento di qualifica ha avuto esito negativo non può proporsi per una nuova qualifica prima di sei mesi dalla conclusione del processo CHIEDERE A FORNITORE EVENTUALE INTEGRAZIONE O AGGIORNAMENTO DELLA DOCUMENTAZ. APP RICEVUTA INTEGRAZ. O AGGIORNAM. DI DOCUMENTAZIONE RIPRENDERE FLUSSO DA APP14.09 APP 14.17

318 MATRICE DEI APP 14 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Valutazione e qualifica dei nuovi potenziali fornitori APP14 Agg. : 02 di biomassa (Fase 2/1 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Richiedere al fornit. e acquisire documentaz. giudiziale (in busta chiusa) e tecnico - profess. Disporre sopralluogo di ente terzo presso potenziale fornitore Acquisire notizie del processo produttivo del potenziale fornitore con sopralluogo di ente terzo Acquisire esito analisi su campione rappresent. di biomassa prelevato da ente terzo durante il sopralluogo Inviare doc. ed esiti analitici in mail di richiesta di nulla osta a SEC, SSA, LEG e DIG Acquisire in busta chiusa, valutare e archiviare la documentazione giudiziale e/o legale Consultare archivi disponibili (ad es. di giornali e periodici anche locali) e altri soggetti Redigere eventuale mail con parere negativo su adeguatezza del fornitore rispetto a requisiti di legalità ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU SEC SEC SEC ACF ACF ACF ACF Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - APP14 D699 - APP14 D699 - APP14 D699 - APP14 D699 - APP14 D699 - APP14 D699 - APP14 D699 - APP14 07/01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/2008 AFU AFU AFU AFU AFU SEC SEC SEC QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA D049 (All 14 a D049) Fornitore di biomassa Consulente qualificato -- Report di sopralluogo SEC -DIG -SSA - Rapporto di prova SSA, SEC, LEG, DIG D049 (All 14 a D049) SSA, SEC, LEG, DIG -- Plico chiuso D049 (All 14 a D049) SSA, SEC, LEG, DIG Arch APP fuel Arch APP fuel Arch APP fuel Arch SEC Arch SEC Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15

319 MATRICE DEI APP 14 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Valutazione e qualifica dei nuovi potenziali fornitori APP14 Agg. : 02 di biomassa (Fase 2/1 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Valutare doc. e indagini qualitative con scambio di mail con SEC, SSA, LEG e DIG per avviare qualifica del fornitore In caso di parere positivo di AFU, di SEC, di SSA e di LEG AFU qualifica Inviare verbale di qualifica a mezzo mail a SEC, SSA, LEG e DIG Creare scheda D112 di valutazione del fornitore Inserire fornitore nella White List fuel dei fornitori qualificati In caso di parere negativo di AFU o di SEC o di SSA o di LEG, AFU non qualifica Comunicare a fornitore esito negativo di qualifica Chiedere a fornitore eventuale integrazione o aggiornam. della documentaz. ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU DIG, SEC, LEG, SSA DIG, SEC, LEG, SSA Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - APP14 D699 - APP14 D699 - APP14 D699 - APP14 D699 - APP14 D699 - APP14 07/01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/2008 AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA D049 (All 14 a D049) D048 Verbale di meeting D048 Verbale di meeting D112 Scheda valut /rival forn fuel D113 White List Fuel dei fornitori qualificati D049 (All 14 a D049) SSA, SEC, LEG, DIG LEG -SSA -SECLEG -SSA -SEC DIG DIG Fornitore di biomassa D049 (All 14 a D049) Fornitore di biomassa Arch APP fuel Arch APP fuel Arch APP fuel Arch APP fuel Arch APP fuel Arch APP fuel Arch APP fuel Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15

320 MATRICE DEI APP 14 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Valutazione e qualifica dei nuovi potenziali fornitori APP14 Agg. : 02 di biomassa (Fase 2/1 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 3/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP Att. prec. legate Comportamento Ricevuta integraz. o aggiornam. di doc. riprendere il flusso da APP14.09 Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento E AFU Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione Riservatezza Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato 07/01/2008 AFU QUA Standard SI SQA07 SQA02.04 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 - MIG15

321 APP 15 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione Cod.: APP 15 Rev.: 02 RIVALUTAZIONE FORNITORI QUALIFICATI (FASE 2/2 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare il mantenimento dei requisiti disposti dalla legislazione e stabiliti dalle dall'azienda dei fornitori qualificati e della biomassa oggetto della fornitura Nella fase di rivalutazione del fornitore già qualificato Su ogni fornitore di biomassa già qualificato Frequenza di applicazione: Almeno ogni tre anni, dopo prima fornitura Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Nel fascicolo del Fornitore: - Sono custoditi tutti i documenti acquisiti, i risultati delle analisi effettuate, le relazioni effettuate e tutte le informazioni raccolte nel corso del processo di qualifica; - E' inserito il contratto di fornitura che dovrà comprendere l impegno del fornitore qualificato di comunicare ogni variazione della situazione rappresentata e giudicata dalla Società in fase di qualifica. INSERIRE SCHEDA DI VALUTAZIONE NEL FASCICOLO DEL FORNITORE APP15.01 CARICARE IN BSCC DOCUMENTI TECNICO PROFESSIONALI E SUCCESSIVI AGGIORNAMENTI PER QUALIFICA E RIQUALIFICA Nel contratto è inserito: - L impegno del fornitore qualificato di comunicare ogni variazione della situazione rappresentata e giudicata dalla Società in fase di qualifica. APP15.02 VERIFICARE PERIODICAMENTE LA PERMANENZA DEI REQUISITI CHE HANNO DETERMINATO LA QUALIFICA FORNITORE APP15.03 Almeno una volta ogni 2 anni secondo una delle seguenti modalità: 1. Ri-avvio del processo APP14 2. Acquisizione di due risultati soddisfacenti consecutivi dei controlli analitici svolti, a seguito dell eventuale conclusione del contratto di fornitura, nel corso dell esecuzione a regime del contratto stesso. esito negativo ELIMINARE FORNITORE DALLA WHITE LIST ED INSERIRLO NELLA BLACK LIST APP esito positivo ANNOTARE RISULTATO VERIFICA NELLA SCHEDA DI RIVALUTAZIONE DEL FORNITORE QUALIFICATO APP Il fornitore inserito nella "black list fuel" non può chiedere di avviare un nuovo processo di qualifica prima che siano trascorsi 6 mesi COMUNICARE A FORNITORE L'ESITO NEGATIVO DI RIQUALIFICA E L'INTERDIZIONE PER 6 MESI ALLA RIQUALIFICA APP INSERIRE SCHEDA DI RIVALUTAZIONE NEL FASCICOLO DEL FORNITORE APP Nel caso di fornitori attinti da "interdittiva antimafia", gli elementi nuovi potranno essere rappresentati solo ed esclusivamente da provvedimenti dell'autorità Giudiziaria e/o della Prefettura che ha emesso il provvedimento ostativo ACQUISIRE EVENTUALI NUOVI ATTI A VALUTAZIONE POSITIVA PRIMA DEI 6 MESI APP Ritornare ad A valutazione positiva VALUTARE REINSERIMENTO IN WHITE LIST A valutazione negativa APP 15.07

322 MATRICE DEI APP 15 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Rivalutazione fornitori qualificati di biomassa (Fase APP15 Agg. : 02 2/2 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Inserire scheda di valutazione nel fascicolo del fornitore Caricare in BSCC documenti tecnico professionali e successivi aggiornamenti per la qualifica e riqualifica Verificare periodicamente la permanenza dei requisiti che hanno determinato la qualifica fornitore Eliminare fornitore dalla White List ed inserirlo nella Black List Comunicare a fornitore esito negativo di riqualifica e l'interdizione per 6 mesi alla riqualifica Acquisire eventuali nuovi atti a valutazione positiva prima dei 6 mesi Valutare reinserimento in white list ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Annotare risultato verifica nella scheda di rivalutazione del fornitore qualificato AFU AFU AFU AFU AFU AFU DIG AFU ACF ACF DIG - Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - APP15 D699 - APP15 D699 - APP15 D699 - APP15 D699 - APP15 D699 - APP15 D699 - APP15 D699 - APP15 01/06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/2009 AFU AFU AFU AFU AFU AFU Comitato di sicurezza QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA D111 Fascicolo del fornitore Arch. APP fuel TA01 Software BSCC Server DIG D076 Black List fuel Arch. APP fuel TA01 D049 (All 14 a D049) AFU D112 Scheda di qualifica /riqualif fornitore Arch. APP fuel TA01 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15

323 MATRICE DEI APP 15 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Rivalutazione fornitori qualificati di biomassa (Fase APP15 Agg. : 02 2/2 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP Att. prec. legate Comportamento Inserire scheda di rivalutazione nel fascicolo del fornitore Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento E AFU Riferimenti 7.4 Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione Riservatezza Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato D699 - APP15 01/06/2009 AFU QUA D111 Fascicolo del fornitore Arch. APP fuel TA01 Standard SI SQA07 SQA02.04 SQA02.10 Miglioramento effettua verifica ispettiva Pianificazione e verifica attività QUA MIG07 -MIG15

324 APP 16 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione RACCOLTA DELLE OFFERTE DI BIOMASSE, LORO Cod.: APP 16 Rev.: 03 VALUTAZIONE ED EVENTUALE ACCETTAZIONE Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 (FASE 3 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare la gestione controllata delle attività di richiesta/ acquisizione d'offerta di biomassa, loro valutazione ed eventuale accettazione Negli acquisti di biomassa necessaria alla produzione Da necessità aziendali di approvviggionamento provenienti da vari enti Frequenza di applicazione: Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET ACQUISIRE OFFERTE PER FORNITURE DI BIOMASSA DA POSSIBILI FORNITORI QUALIFICATI APP EMETTERE RICHIESTE DI OFFERTA PER FORNITURE DI BIOMASSA A POSSIBILI FORNITORI QUALIFICATI APP Alle richieste d'offerte vengono allegate le specifiche tecniche della biomassa richiesta Si privilegia l'acquisto delle biomasse meno polverose in modo da mitigare la diffusione delle polveri all'interno dell'area di proprietà della Società e all'esterno d.u.: D118 nella versione proposal La valutazione delle offerte economicamente interessanti e quantitativamente appropriate avviene tenendo conto anche dei parametri economici del budget fissati dalla Società e dei prezzi di mercato RACCOGLIERE LE OFFERTE PERVENUTE E VALUTARLE SECONDO FUEL FORM APP esito positivo esito negativo Mediante il controllo di tutti i documenti probanti allegati all'offerta VERIFICARE CHE LA NECESSITA' DI APPROVVIGIONAMENTO SIA ANCORA ATTUALE APP VERIFICARE ACCETTABILITA' DELL'OFFERTA DI BIOMASSA APP VERIFICARE LA COMPATIBILITA' DELLA BIOMASSA OFFERTA CON LA RELATIVA CAPACITA' PRODUTTIVA MASSIMA DISPONIBILE APP VERIFICARE CHE LA QUALIFICA O RIQUALIFICA DEL FORNITORE NON SIA DI PIU' DI DUE ANNI PRIMA esito positivo VALUTARE OFFERTA IN BASE AL SODDISFACIMENTO DI TUTTE LE CONDIZIONI PRECEDENTI esito negativo COMUNICARE A FORNITORE ESITO NEGATIVO DI VALUTAZIONE OFFERTA APP APP APP esito positivo APPROVARE L'OFFERTA E AGGIORNARE FUEL FORM CON I DATI ESECUTIVI FINALI CHE HANNO CONDIZIONATO L'ACCETTAZIONE APP esito negativo INVIARE A FORNITORE PRESCELTO DOCUMENTI E INFO COME DA D.Lgs. 81/08 APP Doc. da inviare: Allegati del DVR - D308 Dispensa informativa sulla SSL, Igiene e Tutela ambientale - D349 Piano di emergenza ed evacuazione della Centrale - D531 Documento Unico di Valutazione dei rischi interferenziali (D.U.V.R.I.) SOSPENDERE L'APPROVAZIONE DELL'OFFERTA APP d.u.: D118 nella versione ordered sottoscritto da AFU, SSA e SEC ACQUISIRE DA FORN. PER RICEVUTA O ACCETTAZIONE PAGINE DEI DOCUMENTI OVE E' PREVISTA LA FIRMA COMUNICARE A PRG E A SSA LA TIPOLOGIA DI BIOMASSA DA ACQUISTARE esito negativo APP APP esito positivo In caso di biomassa combustibile estera e/o biomassa rifiuto estera e/o RIVALUTARE IL FORNITORE SECONDO APP15 APP 16.11

325 MATRICE DEI APP 16 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Raccolta offerte biomassa, loro valutazione ed APP16 Agg. : 03 eventuale accettazione (Fase 3 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Acquisire offerte per forniture di biomassa da possibili fornitori qualificati Emettere richieste di offerta per forniture di biomassa a possibili fornitori qualificati Raccogliere le offerte pervenute e valutarle secondo fuel form Verificare che la necessità di approvvigionam. sia ancora attuale Verificare accettabilità dell'offerta di biomassa Verificare la compatibilità della biomassa offerta con relativa capacità produttiva massima disponibile Valutare offerta in base al soddisfacimento di tutte le condizioni precedenti Comunicare a fornitore esito negativo di valutazione offerta ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU PRG -DIG CTR,DIG CTR, DIG ACF Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - APP16 D699 - APP16 D699 - APP16 D699 - APP16 D699 - APP16 D699 - APP16 D699 - APP16 D699 - APP16 01/06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/2009 AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA D049 (All 14 a D049) D049 (All 14 a D049) DIG D118 Fuel form proposal - DIG D118 Fuel form proposal - D118 Fuel form proposal D049 (All 14 a D049) - Fornitore Fornitore Arch AFU Arch AFU Arch AFU - Arch AFU - Arch AFU Arch AFU Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15

326 MATRICE DEI APP 16 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Raccolta offerte biomassa, loro valutazione ed APP16 Agg. : 03 eventuale accettazione (Fase 3 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Verificare che la qualifica o riqualifica del fornitore non sia di più di due anni prima Sospendere l'approvazione dell'offerta Rivalutare il fornitore secondo APP15 Approvare offerta e aggiornare fuel form con dati esecutivi finali che hanno condizionato l'accettazione Inviare a fornitore prescelto documenti e info da D.Lgs. 81/08 Acquisire da fornitore per ricevuta o accettaz. le pagine di doc. ove prevista firma Comunicare a PRG e a SSA la tipologia di biomassa da acquistare ATTRIBUTI E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU ACF PRG, DIG Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - APP16 D699 - APP16 D699 - APP16 D699 - APP16 D699 - APP16 D699 - APP16 D699 - APP16 01/06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /06/2009 AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA DIG D112 Scheda di valut /rival forn fuel - - DIG D118 Fuel form proposal D049 (All 14 a D049) D049 (All 14 a D049) PRG, SSA Arch AFU Arch. AFU Arch AFU Arch AFU Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15

327 APP 17 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione CONCLUSIONE DEI CONTRATTI DI Cod.: APP 17 Rev.: 04 ACQUISTO DELLA BIOMASSA Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 (FASE 4 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare la corretta predisposizione e gestione di contratti d'acquisto di biomassa senza o con codice CER Nelle forniture di biomassa A seguito di un'accettazione d'offerta di biomassa Frequenza di applicazione: Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET PREDISPORRE FORMAT DI CONTRATTO PER FORNITURA DI BIOMASSA APP APPROVARE FORMAT DI CONTRATTO E SOTTOSCRIVERE UN DOCUMENTO ATTESTANTE LA SUA VALIDAZIONE Prevede: - clausole speciali predisposte in funzione della protezione della Società da rischi in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, ambiente e da ogni altro pericolo, anche derivante da potenziali infiltrazioni mafiose; - obbligatoriamente il possesso, in capo al fornitore, all eventuale subfornitore ed all eventuale titolare di subcontratto, di informazioni antimafia non ostative ai sensi del D.Lgs. 159/11 rilasciate dalla Prefettura in cui ha sede l impresa; - in caso di ritardo nel rilascio delle informazioni da parte della Prefettura o di informazioni ostative che pervengano successivamente alla conclusione del contratto, una clausola risolutiva espressa in forza della quale la Società risolve autonomamente il contratto in danno del fornitore; - nel caso di format di contratti aventi ad oggetto la fornitura di biomassa proveniente "da filiera corta", prevede che siano consegnati alla Società i documenti previsti dall'allegato 1 al Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali , ivi inclusi quelli concernenti la gestione del bosco e tutta la documentazione attestante tale provenienza; - Deve riportare all interno delle Specifiche Qualitative del committente l inquadramento ambientale che la biomassa oggetto del contratto deve rispettare ai sensi dell Allegato X, Parte V, del D.Lgs. 152/06. APP ALLEGARE FORMAT DI CONTRATTO VALIDATO AL DOCUMENTO SOTTOSCRITTO APP CREARE BOZZA DEL CONTRATTO SPECIFICO FUEL E PREDISPORNE LA CHECK LIST APP In ragione dei dati presenti in FUEL FORM e che hanno condizionato l'accettazione dell'offerta esito positivo con Addendum Indicare in check list il RCON ed il GCON, che dovrà anche consuntivare. La relativa documentazione è eventualmente visionabile presso LEG. Il "nulla osta" è richiesto da LEG con invio mail ai RdF interessati; scaduto il termine indicato nella mail LEG intende pervenuto il "nulla osta" e procede; ciò è citato anche nel testo della mail. VERIFICARE PRESENZA E COMPLETEZZA DOCUMENTAZIONE DI FORNITURA BIOMASSA DA FILIERA CORTA esito positivo APP TRASMETTERE BOZZA DEL CONTRATTO CHIEDENDO NULLA OSTA A FUNZIONI INTERESSATE APP CONDIVIDERE CONTRATTO DEFINITIVO CON AFU esito negativo RICHIEDERE A FORNITORE DOCUMENTAZ. SU FORNITURA DA FILIERA CORTA INCOMPLETA O MANCANTE APP ANNOTARE EVENTUALI SEGNALAZIONI DI RdF NEL D618 CHECK LIST DI RIESAME CONTRATTO FUEL APP VALUTARE CON DIG NECESSITA' DI ADDENDUM PER MODIFICA CONDIZIONI DI FORNITURA APP esito negativo Se il meccanismo di attribuzione dei poteri lo prevede APP RICHIEDERE FIRMA SU CONTRATTO A DIG E EVENTUALMENTE ANCHE A PRES. E AMM. DEL. IN DUE COPIE APP Per DIG, oltre alla check list D618, il contratto è accompagnato dai documenti D112 - Sk valutaz. fornitore e dal D118 - Fuel form (sottoscritto da AFU e PRG) ad attestazione che tutte le attività previste nelle fasi 2 e 3 si sono svolte correttamente e hanno dato esito favorevole Eventuale avvio del processo APP16 CONVOCARE FORNITORE PER LA SOTTOSCRIZIONE DEL CONTRATTO E LA CONSEGNA AL FORNITORE APP CONSEGNARE A LEG CONTRATTO FIRMATO E SORVEGLIARE SCADENZA E CONDIZIONI APP ARCHIVIARE ORIGINALE CARTACEO E CARICARE SCANSIONE SU SISTEMA ON LINE DI GESTIONE CONTRATTI APP ABILITARE SU RICHIESTA VISUALIZZAZIONE CONTRATTO DA PARTE DI ALTRE FUNZIONI APP 17.15

328 MATRICE DEI APP 17 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Conclusione dei contratti d'acquisto della biomassa APP17 Agg. : 04 (Fase 4 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Predisporre format di contratto per fornitura di biomassa Approvare format di contratto e sottoscrivere un documento attestante la sua validazione Allegare format di contratto validato al documento sottoscritto Creare bozza del contratto specifico fuel e predisporne la check list Verificare presenza e completezza documentaz. di fornitura biomassa da filiera corta Richiedere a fornitore documentaz. su fornitura da filiera corta incompleta o mancante Trasmettere bozza del contratto chiedendo nulla osta a funzioni interessate Annotare eventuali segnalazioni di RdF nel D618 Check list di riesame contratto fuel ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento DIG DIG LEG AFU AFU AFU AFU LEG AFU AFU -LEG LEG ACF ACF Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - APP17 D699 - APP17 D699 - APP17 D699 - APP17 D699 - APP17 D699 - APP17 D699 - APP17 D699 - APP17 21/03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/2008 LEG DIG LEG AFU AFU AFU LEG LEG QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA DIG DIG DIG AFU LEG -AFU D127 Format contratto fuel D126 Doc. di validazione format contrattuale D126 Doc. di validazione format contrattuale D128 Contratto di acquisto fuel D111 Fascicolo del fornitore D049 (All14 a D049) AFU AFU AFU LEG Fornitore D384 Check list contratto SEC -AFU -SSA -CTR -PRG D618 Chech list di riesame contratto fuel Arch AFU Arch AFU Arch AFU Arch AFU Arch AFU Arch AFU Arch LEG Arch LEG Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 DIG effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15

329 MATRICE DEI APP 17 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Conclusione dei contratti d'acquisto della biomassa APP17 Agg. : 04 (Fase 4 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Condividere contratto definitivo con AFU Richiedere firma su contratto a DIG ed eventualmente anche a Presidente e Amm. Del. in due copie Convocare fornitore per la sottoscrizione del contratto e la consegna al fornitore Valutare con DIG necessità di addendum per modifica condizioni di fornitura Consegnare a LEG contratto firmato e sorvegliare scadenza e condizioni Archiviare originale cartaceo e caricare scansione su sitema on line di gestione contratti Abilitare su richiesta visualizzazione contratto da parte di altre funzioni ATTRIBUTI E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU DIG DIG -LEG ACF LEG Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - APP17 D699 - APP17 D699 - APP17 D699 - APP17 D699 - APP17 D699 - APP17 D699 - APP17 21/03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/2008 LEG LEG AFU AFU AFU LEG AFU QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA LEG -AFU D128 Contratto di acquisto fuel DIG D128 Contratto di acquisto fuel D049 (All14 a D049) AFU DIG -Amministr. Fornitore D111 Fascicolo del fornitore Arch AFU Arch LEG Arch AFU Arch LEG Arch AFU Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15

330 APP 18 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione Cod.: APP 18 Rev.: 02 ABILITAZIONE FORNITURA DI BIOMASSA (FASE 5 del Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Assicurare l'esistenza dei requisiti disposti dalla legislazione e stabiliti dall'azienda della biomassa oggetto del contratto prima dell'inizio della fornitura da ciascun lotto di taglio autorizzato Area di applicazione (Dove?): Nella fase preliminare di fornitura Applicazione (Quando?) : Dopo la sottoscrizione del contratto di acquisto e prima dell'inizio della fornitura di biomassa Frequenza di applicazione: Una tantum dopo la sottoscrizione del contratto e ogniqualvolta avviene l'apertura di un lotto di taglio Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Per ciascun trasportatore / vettore richiedere: - Dichiaraz. di non essere destinatario di provvedim. di sequestro, confisca, sospensione o interdittivi dell'attività ai sensi del Cod. Proc. Pen., del D.Lgs.159/11, del D.Lgs.231/01 e di altre norme che li contengono; - Iscrizione alla C.C.I.A. con oggetto sociale inerente alla tipologia d'appalto; - D.V.R. di cui a art. 17 comma 1 lettera a) D.Lgs.81/08 - D.U.R.C. di cui al D.M ; - Contratto di servizio trasporto tra forn. e trasportatore - Libro matricola, elenco autisti che eseguiranno le consegne e copia dei loro tesserini di riconoscimento; - Elenco dei mezzi completo di copia dei libretti di circolazione e assicurazione; - Certif. del casellario giudiziale del legale rappresentante e, per società, anche dei soci e se con consiglio d'amministraz. anche di tutti i consiglieri; quest'ultima documentaz. devè essere inviata in busta chiusa all'attenzione di SEC; - Documento D563 "Verifica dei requisiti tecnico professionali", compilato in tutte le sue parti. Dopo la sottoscrizione del contratto e prima dell'inizio della fornitura FAR SVOLGERE INDAGINI FITOSANITARIE PREVISTE DA LEGGE, DA AIA E DA AUTORIZZAZIONE. UNICA APP RICHIEDERE AL FORNITORE CAMPIONE RAPPRESENTATIVO DI BIOMASSA OGGETTO DEL CONTRATTO STIPULATO APP VALUTARE ESITI INDAGINI FITOSANITARIE E ANALISI DI LABORATORIO ESTERNO SUL CAMPIONE APP esito negativo esito positivo Nel caso in cui non siano trascorsi più di tre mesi dalla conclusione del processo di qualifica, viene ritenuta ancora attuale ed attendibile l indagine qualitativa realizzata sul campione rappresentativo della biomassa durante la fase di valutazione del Fornitore Caratteristiche Chimico-Fisiche 1. Analisi parametri inclusi nelle Specifiche Qualitative 2. Analisi sui Metalli Pesanti 3. Analisi di Diossine, Furani e Idrocarburi 4. Esame entomologico/ fitosanitario 5. Per Sansa esausta, analisi di conformità in ottemperanza alla tabella del Testo Unico Amb. ACQUISIRE DA FORN. PER RICEVUTA O ACCETTAZ. DEL TRASPORTATORE PAGG. DI DOC. OVE PREVISTA FIRMA INVIARE A FORN. DOC. E INFO DA D.Lgs.81/08 DA SOTTOPORRE A EVENTUALI TRASPORTATORI RICHIEDERE E ACQUISIRE DAL FORNITORE DOCUMENTAZIONE AI FINI DEL CONTROLLO ACCESSI SOTTOSCRIVERE DOCUMENTO CHE AUTORIZZA INIZIO FORNITURA COMUNICARE A FORNITORE DINIEGO AL CONFERIMENTO FINO A RISOLUZIONE DEL PROBLEMA APP APP APP APP APP INVIO MAIL DI NULLA OSTA A SEC, SSA E LEG APP VALUTARE CON SCAMBIO DI MAIL DOCUMENTAZIONE PER CONTROLLO ACCESSI APP VALUTARE AZIONI DA INTRAPRENDERE A SEGUITO DI ESITO NEGATIVO ANALISI SUL CAMPIONE APP IN CASO DI PARERE POSITIVO DI AFU, DI SEC, DI SSA e DI LEG, AFU AUTORIZZA APP INSERIRE IN BSCC I SOGGETTI INTERESSATI, LA LORO RELAZIONE CON IL FORNITORE ED I LORO MEZZI INTERESSATI APP SSA deve esprimere parere (negativo o positivo) entro 5 gg. Lavorativi dalla trasmissione della con la quale AFU ha richiesto la valutazione dei suddetti documenti. Una volta trascorsi i suddetti 5 gg. La decisione passa a di competenza al DFA (Delegato di Funzioni in materia Ambientale), il quale, a sua volta, ha 3 gg. lavorativi per dare un parere; qualora dovessero trascorrere anche i suddetti 3 gg. senza aver avuto responso, la decisione finale verrà presa da DIG entro 2 gg. lavorativi. SEC deve esprimere parere (negativo o positivo) entro 5 gg. lavorativi dalla trasmissione della con la quale AFU ha richiesto la valutazione dei documenti; diversamente AFU considererà il silenzio quale assenso. IN CASO DI PARERE NEGATIVO DI AFU, o di SEC, o di SSA o di LEG, AFU NON AUTORIZZA APP CHIEDERE EVENTUALE INTEGRAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE AL FORNITORE COMUNICARE A FORNITORE L'ESITO NEGATIVO DELLA VALUTAZIONE APP APP ACQUISIRE EVENTUALE RICHIESTA DI NUOVI VETTORI O TRASPORTATORI APP IN CASO DI RICHIESTA DI NUOVI VETTORI O TRASPORTATORI RIPRENDERE IL FLUSSO DA APP18.07 APP COMUNICARE ALL'INTERNO L'INIZIO DELLA FORNITURA DI BIOMASSA APP 18.19

331 MATRICE DEI APP 18 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Abilitazione fornitura di biomassa (Fase 5 del Doc. APP18 Agg. : 02 D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Far svolgere indagini fitosanit. previste da legge, da AIA e da AUT. UNICA Richiedere al fornitore campione rappresentativo di biomassa oggetto del contratto stipulato Valutare esiti indagini fitosanitarie e analisi di lab. esterno sul campione Comunicare a fornit. diniego al conferimento fino a risoluzione del problema Valutare azioni da intraprendere a seguito di esito negativo analisi sul campione Sottoscrivere documento che autorizza inizio fornitura Richiedere e acquisire dal fornitore documentaz. ai fini del controllo accessi Inviare a fornitore doc. e info da D.Lgs. 81/08 da sottoporre a eventuali trasportatori ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU SEC SSA SSA Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - APP18 D699 - APP18 D699 - APP18 D699 - APP18 D699 - APP18 D699 - APP18 D699 - APP18 D699 - APP18 21/03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/2008 AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU SEC QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) D707 D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) Fornitore Fornitore Fornitore Fornitore Arch. AFU 0 Arch. AFU 0 Arch. AFU 0 Arch. AFU 0 Arch. AFU 0 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15

332 MATRICE DEI APP 18 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Abilitazione fornitura di biomassa (Fase 5 del Doc. APP18 Agg. : 02 D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Acquisire da forn. per ricevuta o accettaz. del trasportatore pagg. di doc. ove prevista firma Invio mail di nulla osta a SEC, SSA, e LEG Valutare con scambio di mail doc. per controllo accessi In caso di parere positivo di AFU, di SEC, di SSA e di LEG AFU autorizza In caso di parere negativo di AFU o di SEC o di SSA o di LEG AFU non autorizza Inserire in BSCC soggetti interessati, la loro relazione con il fornitore ed i loro mezzi interessati Chiedere eventuale integrazione della documentaz. al fornitore Comunicare a fornitore l'esito negativo della valutazione ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento SEC AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU SEC, SSA, LEGSEC, SSA, LEG Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - APP18 D699 - APP18 D699 - APP18 D699 - APP18 D699 - APP18 D699 - APP18 D699 - APP18 D699 - APP18 21/03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/2008 SEC AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) Software BSCC D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) SEC, SSA, LEGSEC, SSA, LEGSEC, SSA, LEG Tutti Fornitore Fornitore Arch. AFU 0 Arch. AFU 0 Arch. AFU 0 BSCC TA01 Arch. AFU Arch. AFU Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15

333 MATRICE DEI APP 18 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Abilitazione fornitura di biomassa (Fase 5 del Doc. APP18 Agg. : 02 D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 3/3 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Acquisire eventuale richiesta di nuovi vettori o trasportatori In caso di richiesta di nuovi vettori o trasportatori riprendere il flusso da APP18.07 Comunicare all'interno l'inizio della fornitura di biomassa ATTRIBUTI E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D699 - APP18 D699 - APP18 D699 - APP18 21/03/ /03/ /03/2008 AFU AFU AFU QUA QUA QUA D049 (All. 14 a D049) Arch. AFU D049 (All. 14 a D049) PRG, RSG, RES Arch. AFU 0 Riservatezza Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15 MIG07 - MIG15

334 APP 19 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione GESTIONE DELLA BIOMASSA TRAMITE SW Cod.: APP 19 Rev.: 02 BSCC SYSTEM Data: 09/04/14 Pag.: 1 di 1 (Doc. D699 Istr. Op. di Etica) Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Assicurare la corretta gestione della biomassa tramite il Software BSCC (Biomass Supply Chain Control) System Nelle forniture di biomassa A seguito della stipula di contratti di acquisto di biomassa Frequenza di applicazione: Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET INSERIRE A SISTEMA FORNITORI FUEL INSERIRE A SISTEMA CONTRATTI DI ACQUISTO FUEL APP APP INSERIRE A SISTEMA AREA DI APPROVVIG. ESEGUIRE VERIFICA PRELIMINARE CONGRUITA' AREA DI APPROVVIG. APP APP ESEGUIRE VERIFICA DEFINITIVA DELL'AREA DI APPROVVIG. CARICATA A SISTEMA COLLEGARE AREA DI APPROVVIG. A CONTRATTO DI ACQUISTO BIOMASSA APP APP Il DDT è automaticamente generato dal sistema STAMPARE DDT DAL SISTEMA E CONSEGNARE BIOMASSA IN C.LE OBBLIGATORIAMENTE TRAMITE ESSO APP VERIFICARE ATTORI (A PIU' LIVELLI) DELLE CONSEGNE PRESSO LO STABILIMENTO E INSERIRE LORO A SISTEMA APP La raccolta dei campioni da analizare è trattata in ACQ01 REGISTRARE ARRIVI PRESSO LO STABILIMENTO APP VERIFICARE CONGRUITA' DELL'IMPORTO FATTURATO CON QUANTO PUBBLICATO A SISTEMA E PAGARE FATTURA A FORNITORE INSERIRE A SISTEMA I VALORI DI UMIDITA' DELLE CONSEGNE REGISTRATE APP ACQUISIRE DA FORNITORE FATTURA RELATIVA AL MESE DI RIFERIMENTO L'analisi dei campioni prelevati è trattata in ACQ01 Dopo l'inserimento il sistema pubblicherà automaticamente i carichi "fatturabili" Come da contratto: "Il Forntitore, a partire dal quinto giorno lavorativo successivo alla fine di ciascun mese, emetterà fattura con importo pari al valore mensile della biomassa consegnata risultante dal Report di qualità della biomassa di cui in ACQ01" APP APP DEFINIRE E REGISTRARE IL MIX DI BIOMASSA DA UTILIZZARE IN IMPIANTO REGISTRARE IL PRELIEVO DA PARCO DEL MIX DI BIOMASSA DEFINITO Il prelievo dal parco è trattato in GMA APP APP DEFINIRE E REGISTRARE IL FORECAST PER L'ANNO SUCCESSIVO VERIFICARE EFFICIENZA IMPIANTO E PROPORRE E REGISTRARE A SISTEMA EVENTUALI CORREZIONI MIGLIORATIVE AL MIX DEFINITO APP APP 19.15

335 MATRICE DEI APP 19 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gestione della biomassa tramite SW BSCC system (Doc. APP19 Agg. : 02 D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Inserire a sistema i fornitori fuel Inserire a sistema i contratti di acquisto fuel Eseguire verifica preliminare della congruità area di approvvig. Inserire a sistema aree di approvvig. Eseguire verifica definitiva dell'area di approvvig. caricata a sistema Collegare area di approvvig. al contratto di acquisto biomasse Verificare attori (a più livelli) delle consegne presso lo stabil. e inserire loro a sistema Stampare DDT dal sistema e consegnare biomassa in Centrale obbligatoriam. tramite esso ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC 18/12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/2012 AFU AFU AFU Fornitore AFU AFU AFU Fornitore QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Software BSCC Server TA0 Software BSCC Server TA0 Software BSCC Server TA0 Software BSCC Server TA0 Software BSCC Server TA0 Software BSCC Server TA0 Software BSCC Server TA0 Software BSCC Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI Server TA0 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15

336 MATRICE DEI APP 19 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gestione della biomassa tramite SW BSCC system (Doc. APP19 Agg. : 02 D699 Istr. Op. di Etica) Data : 09/04/2014 Pag. 2/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Registrare arrivi presso lo stabilimento Inserire a sistema i valori di umidità delle consegne registrate Acquisire da fornitore la fattura relativa al mese di riferimento Verificare congruità dell'importo fatturato con quanto pubblicato a sistema e pagare fattura a fornitore Definire e registrare il mix di biomassa da utilizzare in impianto Registrare il prelievo da parco del mix di biomassa definito Verificare efficienza impianto e proporre e registrare a sistema eventuali correzioni migliorative al mix definito ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Definire e registrare il forecast per l'anno successivo RSG AFU RCO RCO PRG PRG PRG AFU CTR CTR PRG Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC D718 Ist. gest. della biomassa con BSCC 18/12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/2012 OPT Laboratorio esterno RCO RCO PRG RSG PRG AFU QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Software PESA Software BSCC Server TA0 FATTURA Server TA0 Software BSCC Server TA0 Software PESA Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15 MIG07 -MIG15

337 APP24 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione ACQUISTI FUEL (ASPETTI ETICI ART 648 del c.p. - Cod.: APP 24 Rev.: 00 RICETTAZIONE E ILLECITA CONCORRENZA) Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Garantire che chiunque in BC sia coinvolto a livello decisionale nell'acquisto di materie prime per la combustione (FUEL) si accerti che non siano provento di reato Area di applicazione (Dove?): Nelle attività d'approvvigionamento FUEL Applicazione (Quando?) : Prima della formalizzazione del contratto FUEL Frequenza di applicazione Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : AFU Chiunque sia coinvolto, a qualunque titolo, nell'acquisto da parte della Società di materie prime destinate alla combustione per la produzione di energia elettrica dovrà accertarsi che esse non siano provento di reato. In particolare, l acquisto del combustibile potrà essere effettuato solo da Fornitori qualificati secondo le procedure di qualificazione già adottate dalla Società. Prima della conclusione del contratto con il Fornitore qualificato, il Responsabile Acquisti Fuel acquisisce la documentazione prescritta. REDIGERE VERBALE DI SOPRALLUOGO PRESSO FORNITORE ESTERO APP Acquisti fuel estero ACQUISIZIONE DICHIARAZIONE DEL FORNITORE ESTERO CHE ATTESTI LA LECITA PROVENIENZA APP EFFETTUAZIONE SOPRALLUOGO PRESSO FORNITORE ESTERO APP EFFETTUAZIONE DI ULTERIORI SOPRALLUOGHI PRESSO FORNITORE ESTERO APP Nel contratto di fornitura materia prima Provenienza da processi conformi sotto ogni profilo Che nel processo produttivo non siano commessi altri reati Che dichiari che la materia prima provenga da lotto debitamente autorizzato Al primo acquisto per accertare la conformità del processo e che nello stesso non vengano commessi reati Il responsabile acquisti può incaricare per iscritto un altro addetto degli acquisti fuel alla visita Accompagnato da altro dipendente non appartenente alla medesima funzione Tempistiche di preavviso ridotte Dopo notizie, informazioni anche non ufficiali, discrasie documentali In occasione di dubbi sulla conformità del processo del fornitore Acquisti fuel nazionale ACQUISIZIONE DICHAR. DEL FORNITORE NAZIONALE CHE ATTESTI LA LECITA PROVENIENZA APP ACQUISIZIONE DI IDONEA CERTIFICAZ. DEL FORNITORE NAZIONALE QUALIFICATO APP EFFETTUAZIONE SOPRALLUOGO PRESSO FORNITORE NAZIONALE APP EFFETTUAZIONE DI ULTERIORI SOPRALLUOGHI PRESSO FORNITORE NAZIONALE APP REDIGERE VERBALE DI SOPRALLUOGO PRESSO FORNITORE NAZIONALE APP per verificare che la materia prima provenga effettivamente da lotti di terreno boschivo autorizzati Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET INTERVISTARE EVENTUALMENTE I FORNITORI PER ACCERTARE CASI DI ILLECITA CONCORRENZA CON VIOLENZA E MINACCIA APP Altrimenti acquisire notizie circa gli acquisti La materia prima proveniente dai Fornitori locali sarà sottoposta a tutti i controlli prima dell'acquisto, all ingresso e dopo l ingresso (sui lotti in giacenza nel parco legno) secondo le procedure in vigore che governano le ispezioni sia visive che analitiche sui combustibili. La materia prima proveniente da Fornitori esteri sarà sottoposta a tutti i controlli previsti dalle procedure nelle seguenti fasi: per i fornitori nuovi o le forniture nuove: 1. prima dell acquisto; 2. durante lo stoccaggio nel porto di origine o durante la fase di caricazione; 3. nella fase di scarico per tutti gli altri fornitori o forniture: 1. prima dell acquisto (escluso i casi di fornitori con cui si ha una consolidata esperienza in fornire una certa materia prima); 2. nella fase di caricazione o scaricazione della materia prima, in funzione del periodo del trasporto (in caso di trasporti brevi, si può decidere di effettuare i controlli nel porto di carico, invece di quello di scarico). Note: Il Responsabile Acquisti Fuel, il Direttore Generale e qualunque altro soggetto si asterranno dal mediare compravendite di beni tra terzi soggetti. Il Responsabile Acquisti Fuel applicherà le medesime procedure previste per gli acquisti nel caso in cui la Società sia cessionaria di combustibile a titolo gratuito. Il Direttore Generale, il Responsabile Acquisti Fuel e in ogni caso i soggetti coinvolti si asterranno da comportamenti violenti o minacciosi intesi a garantirsi condizioni tali da realizzare forme di illecita concorrenza nei confronti di altri soggetti esercenti la medesima attività produttiva.

338 MATRICE DEI APP 24 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Acquisti fuel (aspetti etici art. 648 del c.p. - APP24 Agg. : 00 Ricettazione e illecita concorrenza) Data : 23/11/2011 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP APP APP APP APP APP APP Att. prec. legate Comportamento Acquisizione dichiarazione del fornitore estero che attesti la lecita provenienza Effettuazione sopralluogo presso fornitore estero Effettuazione di ulteriori sopralluoghi presso fornitore estero Redigere verbale di sopralluogo presso fornitore estero Acquisizione dichiarazione del fornitore nazionale che attesti la lecita provenienza Acquisizione di idonea certificaz. del fornitore nazionale qualificato Effettuazione sopralluogo presso fornitore nazionale Effettuazione di ulteriori sopralluoghi presso fornitore nazionale Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU Fornitore Fornitore Fornitore Fornitore Fornitore Fornitore D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 D. Lgs. 231/01 Fornitore, altro dipendente BI D. Lgs. 231/ (ISO9001) (ISO9001) (ISO9001) (ISO9001) (ISO9001) (ISO9001) (ISO9001) (ISO9001) D004 Man. dell'organizz (APP24) D004 Man. dell'organizz (APP24) D004 Man. dell'organizz (APP24) D004 Man. dell'organizz (APP24) D004 Man. dell'organizz (APP24) D004 Man. dell'organizz (APP24) D004 Man. dell'organizz (APP24) D004 Man. dell'organizz (APP24) 01/02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/2011 AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU AFU ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ ACQ DIG D128 Contratto LEG, fornitori Arch. LEG Sempre D049 Verbale meeting (All. 6 a D049) Arch. AFU D049 Verbale meeting (All. 6 a D049) Arch. AFU D049 Verbale meeting (All. 6 a D049) Arch. AFU D128 Contratto LEG, fornitori Arch. LEG Sempre Autocertificaz. di provenienza lotto Arch. AFU D049 Verbale meeting (All. 6 a D049) Arch. AFU D049 Verbale meeting (All. 6 a D049) Arch. AFU Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 -MIG07 MIG15 -MIG07 MIG15 -MIG07 MIG15 -MIG07 MIG15 -MIG07 MIG15 -MIG07 MIG15 -MIG07 MIG15 -MIG07

339 MATRICE DEI APP 24 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Acquisti fuel (aspetti etici art. 648 del c.p. - APP24 Agg. : 00 Ricettazione e illecita concorrenza) Data : 23/11/2011 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento APP APP Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Redigere verbale di sopralluogo presso fornitore nazionale Intervistare event. i forn. per accertare casi di illlecita concorrenza con violenza e minaccia ATTRIBUTI E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione AFU Altro dipendente BI D. Lgs. 231/01 AFU Fornitori D. Lgs. 231/ (ISO9001) (ISO9001) D004 Man. dell'organizz (APP24) D004 Man. dell'organizz. (APP01) 01/02/ /02/2011 AFU ACQ D049 Verbale meeting (All. 6 a D049) Arch. AFU SEC QUA Rapporto AFU Arch. SEC Riservatezza Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SQA07 SI SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 -MIG07 MIG15 -MIG07

340 MATRICE DEI AMM 02 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Finanziamenti e contributi: richieste AMM02 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento AMM AMM AMM AMM AMM AMM AMM AMM Att. prec. legate Comportamento Formalizzare proposta scritta di finanziamento Registrare richieste di finanziamento e valutare completezza dati Inoltrare a DIG la richiesta di finanziamento Valutare proposta di finanziamento Inviare proposta di finanziamento al Presidente Inviare proposta di finanziamento a Amm. Del. Redigere richiesta di finanziamento formale per ente erogante Inviare all'ente erogante documentaz. necessaria Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG Ente richiedente Ente richiedente Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico D398 - IOE "Finanziamenti e contributi" D398 - IOE "Finanziamenti e contributi" D398 - IOE "Finanziamenti e contributi" D398 - IOE "Finanziamenti e contributi" D398 - IOE "Finanziamenti e contributi" D398 - IOE "Finanziamenti e contributi" D398 - IOE "Finanziamenti e contributi" D398 - IOE "Finanziamenti e contributi" 30/04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/2008 Ente richiedente RCO RCO DIG DIG DIG RCO RCO QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) D049 (All. 14 a D049) RCO DIG Presidente Amm. Del. Arch. RCO TA0 Arch. RCO TA0 Arch. RCO TA0 Arch. RCO TA0 Arch. RCO TA0 Arch. RCO TA0 Arch. RCO TA0 Ente erogante il finanz. Arch. RCO TA0 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24 MIG24

341 DIR 02 LOGIGRAMMA LINEE GUIDA AZIENDALI E FUNZIONALI Manuale Organizzazione Cod.: DIR 02 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?) : Area di applicazione (Dove?) : Applicazione (Quando?) : Assicurare la definizione di linee guida aziendali e funzionali In tutte le attività dell azienda che influenzano la qualità Nel periodo di riferimento previsto dal management Frequenza di applicazione : Annuale Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : DIG DEFINIRE LINEE GUIDA AZIENDALI DEFINIRE LINEE GUIDA FUNZIONALI PER TECNOLOGIA DIR DEFINIRE LINEE GUIDA FUNZIONALI PER RISORSE UMANE DIR DEFINIRE LINEE GUIDA FUNZIONALI PER AMM. & FINANZA DIR EFINIRE LINEE GUIDA FUNZIONALI PER FUEL DIR DEFINIRE LINEE GUIDA FUNZIONALI PER LA QUALITA' DIR DEFINIRE LINEE GUIDA FUNZIONALI PER L'AMBIENTE DIR DEFINIRE LINEE GUIDA FUNZIONALI PER SALUTE E SICUREZZA DIR DEFINIRE LINEE GUIDA FUNZIONALI PER L'ETICA Redatto : Verificato : Approvato : DIR DIR DEFINIRE LINEE GUIDA FUNZIONALI PER IT DEFINIRE LINEE GUIDA FUNZIONALI PER IL SOCIALE Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET DIR DIR DEFINIRE LINEE GUIDA FUNZIONALI PER LA SECURITY DIR 02.12

342 MATRICE DEI DIR 02 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Linee guida aziendali e funzionali DIR02 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento DIR DIR DIR DIR DIR DIR DIR DIR Att. prec. legate Comportamento Definire linee guida aziendali Definire linee guida funzionali per Tecnologia Definire linee guida funzionali per Risorse umane Definire linee guida funzionali per Amm. & finanza Definire linee guida funzionali per Fuel Definire linee guida funzionali per IT Definire linee guida funzionali per Qualità Definire linee guida funzionali per Ambiente Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG TEC RU RCO AFU ITE QUA SSA Riferimenti 4.1c) c) c) c) c) c) c) c) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione 07/01/ /02/ /02/ /02/ /02/ /01/ /01/ /01/2008 DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA D006 Dichiarazione del Top Management D007 Linee guida x TEC D008 Linee guida x RUE D009 Linee guida x AFC D010 Linee guida x AFU D011 Linee guida x ITE D012 Linee guida x QUA D014 Linee guida x SSA Tutti TEC RU RCO AFU ITE QUA SSA Arch. DIG TA0 Arch. TEC TA0 Arch. RU TA0 Arch. RCO TA0 Arch. AFU TA0 Arch. ITE TA0 Arch. QUA TA0 Arch. SSA TA0 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG02 MIG02 MIG02 MIG02 MIG02 MIG02 MIG02 MIG02

343 MATRICE DEI DIR 02 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Linee guida aziendali e funzionali DIR02 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento DIR DIR DIR DIR Att. prec. legate Comportamento Definire linee guida funzionali per Salute e Sicurezza Definire linee guida funzionali per Etica Definire linee guida funzionali per Sociale Definire linee guida funzionali per Security Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento E DIG DIG DIG DIG SSA RET CSR SEC Riferimenti 4.1c) c) c) c) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione 07/01/ /01/ /01/ /02/2009 DIG DIG DIG DIG QUA QUA QUA QUA D014 Linee guida x SSA D015 Linee guida x ETI D016 Linee guida x SOC D017 Linee guida x SEC SSA ETI SOC SEC Arch. SSA TA0 Arch. SSA TA0 Arch. CSR TA0 Arch. SEC TA0 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG02 MIG02 MIG02 MIG02

344 DIR 03 LOGIGRAMMA POLITICHE, OBIETTIVI E STRATEGIE DI MIGLIORAMENTO Manuale Organizzazione Cod.: DIR 03 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?) : Area di applicazione (Dove?) : Applicazione (Quando?) : Assicurare la definizione delle politiche aziendali e gli obiettivi prioritari per le varie funzioni aziendali ed assicurare la definizione delle azioni di miglioramento/innovazione strategiche In tutte le attività dell azienda che influenzano la qualità Ogni volta che risulta necessario nel periodo di riferimento previsto dal management Frequenza di applicazione : Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : DIG DEFINIRE E AGGIORNARE GLI OBIETTIVI PER LA QUALITA' DEFINIRE E AGGIORNARE LA POLITICA INTEGRATA SQA- AMB- SSL DIR DEFINIRE E AGGIORNARE LA POLITICA PER L'ETICA DIR DEFINIRE E AGGIORNARE LA POLITICA PER IL SOCIALE DIR DEFINIRE E AGGIORNARE LA POLITICA PER LA SECURITY DIR DEFINIRE E AGGIORNARE GLI OBIETTIVI PER L'AMBIENTE DIR DEFINIRE E AGGIORNARE GLI OBIETTIVI PER LA SALUTE E SICUREZZA DIR DEFINIRE E AGGIORNARE GLI OBIETTIVI PER L'ETICA DIR DEFINIRE E AGGIORNARE GLI OBIETTIVI PER IL SOCIALE DIR DEFINIRE E AGGIORNARE GLI OBIETTIVI PER LA SECURITY Redatto : Verificato : Approvato : DIR DIR Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Risultati azioni precedenti Ambiente esterno DEFINIRE E AGGIORNARE LA POLITICA PER I.C.T. DIR DEFINIRE LISTA INIZIATIVE STRATEGICHE DI MIGLIORAMENTO/ INNOVAZIONE DIR DEFINIRE E AGGIORNARE GLI OBIETTIVI PER I.C.T. DIR RAC e RAP Analisi effettuata dal Management

345 MATRICE DEI DIR 03 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Politiche, obiettivi e strategie di miglioramento DIR03 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento DIR DIR DIR DIR DIR DIR DIR DIR Att. prec. legate Definire la Politica Integrata QUA- AMB- SSL Definire gli Obiettivi per la Qualità Definire gli Obiettivi per l'ambiente Definire gli Obiettivi per la Salute & Sicurezza Definire la Politica per l'etica Definire gli Obiettivi per l'etica Definire la Politica per il Sociale Definire gli Obiettivi per il Sociale Comportamento Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG QUA- SSA RET CSR e e OHSAS e D.Lgs. 231/01 e D.Lgs. 231/01 e SA8000:2001 e SA8000:2001 Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione 07/01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/2008 DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG D701 Politica Integrata QUA- AMB- SSL D019 Obiettivi per la Qualità D021 Obiettivi per l'ambiente D023 Progr. misure x miglioram. sicurezza -05/2007 pag. 3/4 D024 Politica per l'etica D025 Obiettivi per l'etica D026 Politica Sociale D027 Obiettivi per il Sociale Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. QUA- Arch. SSA Arch. QUA Arch. SSA Arch. SSA Arch. RET Arch. RET Arch. CSR Arch. CSR Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA SSA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG02 MIG02 MIG02 MIG02 MIG02 MIG02 MIG02 MIG02

346 MATRICE DEI DIR 03 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Politiche, obiettivi e strategie di miglioramento DIR03 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento DIR DIR DIR DIR DIR Att. prec. legate Comportamento Definire la Politica per la Security Definire gli Obiettivi per la Security Definire la Politica per I.C.T. Definire gli Obiettivi per I.C.T. Definire Lista iniziative strategiche di miglioramento /innovazione Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento DIG DIG DIG DIG DIG SEC ITE Tutti Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione 07/01/ /01/ /01/ /01/ /01/2010 DIG DIG DIG DIG QUA QUA QUA QUA QUA QUA DIG DIG DIG DIG DIG D028 Politica per la Security D029 Obiettivi per la Security D262 Politica per I.C.T. D093 Obiettivi per I.C.T. D370 Lista iniziative strategiche di miglioram. /innovaz. Tutti Tutti Tutti Tutti Tutti Arch. SEC Arch. SEC Arch. I.T. Arch. I.T. Arch. QUA Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG02 MIG02 MIG02 MIG02 MIG02

347 DIR 05 LOGIGRAMMA GESTIONE VISITE ISPETTIVE DEI FUNZIONARI PUBBLICI Manuale Organizzazione Cod.: DIR 05 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Disciplinare i rapporti in occasione visite ispettive di funzionari pubblici e prevenire reati 231 All ingresso dell azienda Ad ogni verificarsi di visita ispettiva Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : DIG DOPO IL RICONOSCIMENTO ALL'INGRESSO RCO LEG GIUSTIFICARE MOTIVI DELLA LORO OPPOSIZIONE ACCOMPAGNARE GLI ISPETTORI NELLA LORO ATTIVITA' DIR VERBALIZZARE IMMEDIATA MENTE L'ACCADUTO COMUNICARE ALLE DIREZIONI RELATIVE LA PRESENZA DEI VERIFICATORI SE NON OK DIR COMUNICARE LA FUNZIONE INTERESSATA PERCHE' IL RESP. PARTECIPI ALL'ISPEZIONE DIR VERIFICARE LA PERTINENZA DELL'ISPEZIONE RISPETTO ALL'OGGETTO DELL'ACCERTAMENTO AL DIG A RCO A LEG CONTROLLARE LE REGOLARITA' DEL PROVVEDIMENTO CHE AUTORIZZA L'ISPEZIONE DIR VERIFICARE CHE RCO E/O LEG SIANO PRESENTI, IN ALTERNATIVA COMUNICARE A PRG DI PARTECIPARE DEVE ESSERE ASSICURATA LA PRESENZA DI ALMENO DUE RESP. DI FUNZIONE Redatto : Verificato : Approvato : DIR DIR SE OK REDAZIONE DEL VERBALE FARE CONTROFIRMARE IL VERBALE DAL DIRETTORE GENERALE Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET POSSIBILITA' DI CONSULTAZIONE DA PARTE DI CHI, DEBITAMENTE AUTORIZZATO, NE FACCIA ESPLICITA RICHIESTA DIR COSTITUZIONE DEL DOSSIER DI VERIFICA ISPETTIVA DIR DIR 05.08

348 MATRICE DEI DIR 05 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gestione visite ispettive dei funzionari pubblici DIR05 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 1/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento DIR DIR DIR DIR DIR DIR DIR DIR Att. prec. legate Comportamento Comunicare alle direzioni relative la presenza dei verificatori Accompagnare gli ispettori nella loro attività Controllare le regolarità del provvedimento che autorizza l'ispezione Comunicare la funzione interessata perchè il resp. partecipi all'ispezione Verbalizzare immediatamente l'accaduto Verificare la pertinenza dell'ispezione rispetto all'oggetto dell'accertamento Redazione del verbale Fare controfirmare il verbale dal direttore generale Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG DIG Addetti portineria Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico Codice Etico D406 IOE - Gestione Visite Ispettive D406 IOE - Gestione Visite Ispettive D406 IOE - Gestione Visite Ispettive D406 IOE - Gestione Visite Ispettive D406 IOE - Gestione Visite Ispettive D406 IOE - Gestione Visite Ispettive D406 IOE - Gestione Visite Ispettive D406 IOE - Gestione Visite Ispettive 30/04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/ /04/2008 SEC RCO -LEG LEG RCO -LEG RdF RdF RdF RdF QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA DIG -RCO -LEG Arch. SEC TA Responsabili di funzione Arch. LEG TA0 Arch. LEG TA0 Arch. LEG TA0 Arch. LEG TA0 Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG02 MIG02 MIG02 MIG02 MIG02 MIG02 MIG02 MIG02

349 MATRICE DEI DIR 05 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gestione visite ispettive dei funzionari pubblici DIR05 Agg. : 00 Data : 23/11/2011 Pag. 2/2 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento DIR Att. prec. legate Comportamento Costituzione del dossier di verifica ispettiva Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione Riservatezza Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato E DIG Codice Etico D406 IOE - Gestione Visite Ispettive 30/04/2008 LEG QUA Arch. LEG TA0 Standard SI SQA07 SQA02.04 SQA02.10 Miglioramento effettua verifica ispettiva Pianificazione e verifica attività QUA MIG02

350 DIR 07 SISTEMA DI DELEGHE LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione Cod.: DIR 07 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?) : Area di applicazione (Dove?) : Applicazione (Quando?) : Garantire l'assegnazione di responsabilità e di autorità In tutte le attività delegabili Dall'entrata in vigore della presente procedura Frequenza di applicazione : Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : DIG Non sono delegabili (ex. Art. 17 D. Lgs. 81/08): - valutazione di tutti i rischi - elaborazione documento valutazione rischi (DVR) - designazione del RSPP DELEGARE EVENTUALMENTE LA FUNZIONE DI "DATORE DI LAVORO" DIR DARE PUBBLICITA' DELLA DELEGA ALL'ESTERNO E ALL'INTERNO DIR FAR ESEGUIRE EVENTUALI AUDIT SULLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA' DELEGATE DIR DELEGARE EVENTUALMENTE LE FUNZIONI DELEGABILI DIR adeguata e tempestiva con atto scritto di data certa All'esterno: mediante pubblicazione presso la CCIAA di Crotone e ogni altra forma idonea a portarla a conoscenza dei terzi interessati Isoggetti delegati devono essere in possesso dei necessari requisiti di professionalità ed esperienza, richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate Ai sogetti delegati vengono attribuiti tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate. Ai delegati è inoltre attribuita l autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate. Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET

351 MATRICE DEI DIR 07 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Sistema di deleghe DIR07 Agg. : 01 Data : 26/06/2012 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento DIR DIR DIR DIR Att. prec. legate Comportamento Delegare eventualmente la funzione di "datore di lavoro" Delegare eventualmente le funzioni delegabili Dare pubblicità della delega all'esterno e all'interno Far eseguire eventuali audit sullo svolgimento delle attività delegate Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento CdA DIG DIG DIG Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione D665 - IOE Mis. di prev. per sicurezza e salute D665 - IOE Mis. di prev. per sicurezza e salute D665 - IOE Mis. di prev. per sicurezza e salute D665 - IOE Mis. di prev. per sicurezza e salute 01/02/ /02/ /02/ /02/2011 CdA DIG RU DIG QUA QUA QUA QUA CdA DIG DIG D488 Delega DIG, LEG., RU RU Sempre D488 Delega LEG,, RU RU Sempre LEG Sempre Lettera d'incarico LEG LEG Riservatezza Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive Periodicità Risultato SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.04 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 SQA02.10 effettua verifica ispettiva QUA QUA QUA QUA Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG02 MIG02 MIG02 MIG02

352 DIR 18 LOGIGRAMMA VENDITE DIVERSE DALLA VENDITA D'ENERGIA (ASPETTI ETICI - ART 648 del c.p.- RICETTAZIONE PER RICEZIONE DI DENARO) Manuale Organizzazione Cod.: DIR 18 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?) : Area di applicazione (Dove?) : Applicazione (Quando?) : Garantire la prevenzione reati 231 (art. 648 del c.p.- Ricettazione per ricezione di denaro) nei casi diversi dalla vendita d'energia Nella vendita o cessione a titolo oneroso di rifiuti o sottoprodotti recuperabili o in contratti per la vendita o la locazione di beni o servizi Prima della conclusione del contratto di cessione Frequenza di applicazione : Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : RET La Società di norma riceve denaro, a titolo di pagamento della cessione di energia, dal GSE S.p.A. ovvero da altri soggetti autorizzati all acquisto di energia elettrica e, a titolo di finanziamento, dagli Istituti di credito. Qualora la Società intenda comunque concludere un contratto per la cessione a titolo oneroso di rifiuti o di sottoprodotti recuperabili e comunque alienabili nel rispetto della normativa vigente ovvero contratti per la vendita o la locazione di propri beni o servizi, il cliente sarà in tal caso sottoposto ad una specifica procedura di selezione. INDIVIDUARE POTENZIALE CLIENTE DI BENI DIVERSI DA ENERGIA DIR SELEZIONE E QUALIFICA CLIENTE PER PREVENZIONE RICETTAZIONE - ART. 648 del c.p. DIR Attività di cessione beni Fatturazione attiva - Cessione a titolo oneroso di rifiuti o di sottoprodotti recuperabili e comunque alienabili nel rispetto della normativa vigente. - Contratti per la vendita o locazione di propri beni o servizi. DEFINIRE CRITERI DI QUALIFICA CLIENTE PER PREVENIRE RICETTAZIONE - ART. 648 del c.p. DIR Criteri di qualifica cliente : - Acquisizione certificato del casellario giudiziale - Certificato dei carichi pendenti degli Amministratori della società cliente - Richiesta di informazioni antimafia alla Prefettura competente secondo il protocollo di legalità in vigore - Acquisizione di visura del bollettino ufficiale protesti - Acquisizione dell'ultimo bilancio approvato - Esiti di ricerche su periodici, anche on-line - Eventuali acquisizioni di notizie (presso banche dati) di affidabilità Redatto : Verificato : Approvato : Importante: Incasso esclusivamente a mezzo bonifico bancario Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET

353 MATRICE DEI DIR 18 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Vendite diverse dalla vendita d'energia (Aspetti etici DIR18 Agg. : 01 - art. 648 del c.p. Ricettaz. x ricezione denaro) Data : 26/06/2012 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento DIR DIR DIR Redatto : Verificato : Approvato : Att. prec. legate Comportamento Individuare potenziale cliente di beni diversi da energia Definire criteri di qualifica cliente per prevenire ricettazione - art. 648 del c.p. Selezione e qualifica cliente per prevenzione ricettazione - art. 648 del c.p. ATTRIBUTI E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione ANF RET ANF Tutti D.Lgs. 231/ e 7.2 (ISO 9001) D663 IOE - Prev. ricettaz. e illecita concorrenza D.Lgs. 231/ e 7.2 (ISO 9001) D663 IOE - Prev. ricettaz. e illecita concorrenza D.Lgs. 231/ e 7.2 (ISO 9001) D663 IOE - Prev. ricettaz. e illecita concorrenza 01/02/ /02/ /02/2011 ANF RET ANF QUA QUA QUA DIG D004 Manuale d' organizz. (DIR18) Tutti Arch. QUA D667 Scheda valutazione cliente Arch. ANF Riservatezza Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15 -MIG02-MIG12 MIG15 -MIG02 MIG15 -MIG02-MIG12

354 DIR 19 LOGIGRAMMA GESTIONE BENI O UTILITA' (ASPETTI ETICI - ARTT 648bis e ter del c.p. - RICICLAGGIO E IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITA' DI PROVENIENZA ILLECITA) Manuale Organizzazione Cod.: DIR 19 Rev.: 00 Data: 23/11/11 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?) : Area di applicazione (Dove?) : Applicazione (Quando?) : Garantire che la modifica di identificazione dei beni aziendali sia difficoltosa o impossibile e che non vengano utilizzati beni o utilità di provenienza illecita Per tutti i beni aziendali significativi Dall'entrata del bene in azienda Frequenza di applicazione : Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : DIG E' vietato intervenire sui beni aziendali modificandoli o alterandoli in modo tale che l'identificazione degli stessi - con riguardo al produttore, al venditore, al lotto di produzione, alla funzione - sia difficoltosa o impossibile. REDIGERE E AGGIORNARE INVENTARIO DEI CESPITI DIR INDICARE TUTTI I DATI RELATIVI AL CESPITE DIR Effettuando indagini sui clienti - attraverso contatti con le Autorità, ricerche su periodici anche on line, acquisizione di notizie presso banche dati di affidabilità e altri strumenti idonei Cadenza annuale o al momento di vendite / cessioni occasionali - Impianti - Beni immobili registrati - Altri mezzi meccanici - Apparecchiature informatiche (classificabili come Cespiti) - Beni immateriali registrati In doc. ad hoc o in doc. previsto dalle procedure in vigore. Allegare, ove possibile, una rappresentazione fotografica del bene. ACCERTARE INESISTENZA DI SOSPETTA ILLECITA PROVENIENZA DEL DENARO DIR ASSICURARE LA RINTRACCIABILITA' DEGLI ELEM. IDENTIFICATIVI ORIGINARI DIR In caso di alienazione beni FAR APPLICARE SUL BENE TARGHETTA IDENTIFICATIVA DELLA PROPRIETA' PREGRESSA DIR tramite la redazione di un report in caso di modifiche necessarie per esigenze aziendali Su beni immateriali la targhetta sarà sostituita da marcatura informatica, ove possibile, del prodotto. CONSERVARE DOCUMENTAZIONE DI CESSIONE BENI DIR Allegare a fattura e a DDT del bene venduto o ceduto il doc. di DIR19.03 e altresì, ove possibile, la fotografia della targhetta applicata. Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Nota: Vedere anche il requisito DIR 18 per ulteriori aspetti di " ricezione denaro "

355 MATRICE DEI DIR 19 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Gest. beni/utilità (asp. etici-artt. 648bis e ter del DIR19 Agg. : 01 c.p. Ricicl.&impiego denaro, beni o utilità di prov. illecita) Data : 26/06/2012 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento DIR DIR DIR DIR DIR DIR Att. prec. legate Comportamento Redigere e aggiornare inventario dei cespiti Assic. la rintracc. degli elem. identif. originari Indicare tutti i dati relativi al cespite Far applicare sul bene targh. identificativa della proprietà pregressa Conservare documentaz. di cessione beni Accertare inesistenza di sospetta illecita provenienza del denaro Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento Riferimenti Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza RCO RMN ANF ANF RCO SEC PRG-ITE-RMN D.Lgs. 231/ e (ISO 9001) D664 IOE - Prev. ricicl. e denaro di prov. illecita D.Lgs. 231/ e (ISO 9001) D664 IOE - Prev. ricicl. e denaro di prov. illecita D.Lgs. 231/ e (ISO 9001) D664 IOE - Prev. ricicl. e denaro di prov. illecita D.Lgs. 231/ e (ISO 9001) D664 IOE - Prev. ricicl. e denaro di prov. illecita D.Lgs. 231/ e (ISO 9001) D664 IOE - Prev. ricicl. e denaro di prov. illecita D.Lgs. 231/ e (ISO 9001) D664 IOE - Prev. ricicl. e denaro di prov. illecita 01/02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/2011 RCO RMN ANF ANF RCO SEC QUA QUA QUA Documento di uscita Libro cespiti Report Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione Arch. RCO RCO Arch.RDM Sempre QUA QUA QUA Dossier di cessione bene Arch. RCO Sempre Report RCO Arch. SEC Sempre Riservatezza Standard Standard Standard Standard Standard Standard Presenza di Gestione azioni correttive SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato Verbale riunione Verbale riunione Verbale riunione Verbale riunione Verbale riunione Verbale riunione effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15-MIG02 MIG15-MIG02 MIG15-MIG02 MIG15-MIG02 MIG15-MIG02 MIG15-MIG02

356 Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Redatto : Verificato : Approvato : DIR 20 LOGIGRAMMA RAPPORTI CON L'AUTORITA' GIUDIZIARIA (ASPETTI ETICI - ART 377bis del c.p. - INDUZIONE A NON RENDERE DICHIARAZ. O A RENDERE DICHIARAZ. MENDACI ALL' AUTORITA' GIUDIZIARIA) Manuale Organizzazione Cod.: DIR 20 Rev.: 01 Data: 19/01/15 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?) : Area di applicazione (Dove?) : Applicazione (Quando?) : Garantire che in presenza di una convocazione dell'autorità Giudiziaria i soggetti non siano indotti a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci In tutti i casi di convocazione di soggetti da parte dell'a.g. Dalla comunicazione di convocazione in poi Frequenza di applicazione : Costante Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : DIG I soggetti convocati dovranno limitarsi a informare il superiore gerarchico della circostanza della convocazione senza aggiungere altro. Il soggetto convocato, prima del colloquio con l'a.g., non chiederà ad altri soggetti istruzioni sulle dichiarazioni da rilas ciare, dovendo al contrario attenersi rigorosamente alle proprie conoscenze che saranno riferite all'a.g. in termini del tutto veritieri ed esaustivi. Ricezione convocazione da A.G. Conservazione evidenza convocazione Ciascuno dei soggetti indicati potrà acquisire dalla Funzione Legale esclusivamente notizie circa la procedura che l A.G. è tenuta ad osservare nel raccogliere le informazioni nonché i diritti e le garanzie di cui godrà nel colloquio. ACQUISIRE EVENTUALI MODALITA' COLLOQUIO AMMINISTR. CON A.G. DIR ACQUISIRE EVENTUALI MODALITA' COLLOQUIO DIG CON A.G. DIR ACQUISIRE EVENTUALI MODALITA' COLLOQUIO DIPEND. CON A.G. DIR COMUNICAZ. DI AMMINISTR. AD ALTRI AMMINISTR. SU CIRCOSTANZA DI CONVOCAZIONE DIR COMUNICAZ. DI DIG AD AMMINISTR. SU CIRCOSTANZA DI CONVOCAZIONE DIR Comunicare solo la circostanza della convocazione senza aggiungere altro Via o via lettera consegnata a mano, mettendo in copia il Responsabile Security COMUNICAZ. DI DIPENDENTE A DIG O SUP. GERARCHICO SU CIRCOSTANZA DI CONVOCAZIONE DIR Il soggetto informato dal soggetto convocato innanzi all'a.g. si asterrà dal fornire qualunque suggerimento, affinchè il convocato renda all'a.g. dichiarazioni veritiere ed esaustive e non si astenga dal farlo o lo faccia in modo mendace. Quando il soggetto convocato renderà informazioni all A.G. si atterrà a fatti documentabili, esibendo o riservandosi di esibire documenti comprovanti la veridicità delle dichiarazioni da lui rese e, ove ciò non sia possibile, circostanzierà con precisione ogni elemento oggetto di dichiarazione e ciò al fine di consentire all A.G. di verificare - anche indirettamente - la veridicità e la completezza delle dichiarazioni rese. Il convocato, nei casi in cui l A.G. imponesse il segreto sul contenuto delle dichiarazioni rese, non riferirà ad alcuno il contenuto delle medesime.

357 MATRICE DEI DIR 20 Manuale Organizzazione COMPORTAMENTI Rap. con AG (asp. etici-art. 377bis del c.p. Induz. a DIR20 Agg. : 02 non rendere dich. o a rendere dich. mendaci all'ag) Data : 19/01/2015 Pag. 1/1 Copyright Sistemika TQM.Qualinet Codice Comportamento DIR DIR DIR DIR DIR DIR Att. prec. legate Comportamento Acquisire eventuali modalità colloquio Amministr. con A.G. Acquisire eventuali modalità colloquio DIG con A.G. Acquisire eventuali modalità colloquio dipend. con A.G. Comunicaz. di amministr. ad altri amministr. circostanza di convocazione Comunicaz. di DIG ad amministr. circostanza di convocazione Comunicaz. di dipendente a DIG o sup. gerarchico circostanza di convocazione Redatto : Verificato : Approvato : ATTRIBUTI E E E E E E FASI Pianificazione Realizzazione ASPETTI Responsabile comportamento Partecipanti all'attività Normativa di riferimento LEG LEG LEG Amministr. DIG Tutti SEC SEC SEC D.Lgs.231/01 D.Lgs.231/01 D.Lgs.231/01 D.Lgs.231/01 D.Lgs.231/01 D.Lgs.231/01 Riferimenti (ISO 9001)5.5.3 (ISO 9001)5.5.3 (ISO 9001)5.5.3 (ISO 9001)5.5.3 (ISO 9001)5.5.3 (ISO 9001) Istruzione operativa Data prima entrata in vigore esegue effettua ass. qualità approva... Documentazione... Sorveglianza Documento di uscita Enti di diffusione Luogo e durata archiviazione Riservatezza Presenza di Gestione azioni correttive D661 IOE - Dich. aut. giudiziaria D661 IOE - Dich. aut. giudiziaria D661 IOE - Dich. aut. giudiziaria D661 IOE - Dich. aut. giudiziaria D661 IOE - Dich. aut. giudiziaria D661 IOE - Dich. aut. giudiziaria 01/02/ /02/ /02/ /02/ /02/ /02/2011 Amministratori DIG Tutti Amministratori DIG Tutti QUA QUA QUA QUA QUA QUA D049 Verbale meeting (All. 6 a D049) Amministratori, LEG Arch. SEC 0 D049 Verbale meeting (All. 6 a D049) DIG, LEG Arch. SEC 0 D049 Verbale meeting (All. 6 a D049) Dipendente, LEG Arch. SEC 0 Standard Standard Standard SI SI SI SI SI SI SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 SQA07 Periodicità Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Quadrimestrale Risultato effettua verifica ispettiva Miglioramento Pianificazione e verifica attività MIG15-MIG02 MIG15-MIG02 MIG15-MIG02 MIG15-MIG02 MIG15-MIG02 MIG15-MIG02

358 DIR 21 LOGIGRAMMA Manuale Organizzazione Cod.: DIR 21 Rev.: 01 RAPPORTI CON LA P.A. Data: 31/07/14 Pag.: 1 di 1 Obiettivo (Che cosa?): Area di applicazione (Dove?): Applicazione (Quando?) : Disciplinare i rapporti di contatto con persone della P.A. e prevenire reati 231 In tutti i casi di rapporti con persone o enti della P.A. In tutti i casi previsti Frequenza di applicazione: Continua Responsabilità applicazione requisiti ed autorità (Chi?) : DIG Redatto : Verificato : Approvato : Copyright SISTEMIKA, TQM.QUALINET Definisce chi propone le richieste alla P.A. e/o il rilascio d'informazioni e/o documentazione DEFINIRE LISTA DEI RESPONSABILI AUTORIZZATI A RAPPORTI CON LA P.A. DIR DEFINIRE SISTEMA DI CONTROLLO DEI RAPPORTI CON LA P.A. DIR DEFINIRE LA GEST. DI RAPPORTI SCATURITI DA RILASCIO PROVVEDIMENTI DIR DEFINIRE CHI RIESAMINA I DOCUMENTI E LA DOCUMENTAZ. DIR DEFINIRE REGOLE PER PREDISPORRE LA DOCUMENTAZ. E LE DICHIARAZIONI NECESSARIE DIR FORMALIZZARE I RAPPORTI CON SOGGETTI ESTERNI DIR I contratti con consulenti, agenti, terzi rappresentanti incaricati di svolgere attività per conto dellazienda devono contenere clausole che li vincolino al rispetto dei principi etici aziendali COMUNICARE ALL' QUALSIASI RICHIESTA INVIATA ALLA P.A. PER CONTO DELL'AZIENDA DEFINIRE CHI SOTTOSCRIVE LA DOCUMENTAZ. UFFICIALE PER CONTO DELL'AZIENDA DIR DIR DEFINIRE REQUISITI DI TRACCIABILITA' DEI RAPPORTI FORMALI CON LA P.A. Tutti i doc. sono archiviati presso Arch. LEG DIR Precetti operativi E' fatto espresso divieto di - effettuare elargizioni in denaro a Pubblici funzionari - accordare altri vantaggi di qualsiasi natura in favore di rappresentanti della P.A. - presentare dichiarazioni non veritiere a organismi pubblici nazionali o esteri

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