LAVORO SOCIALE DI COMUNITA LAVORO SOCIALE NELLA COMUNITA PREMESSA NECESSARIA

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1 LAVORO SOCIALE DI COMUNITA LAVORO SOCIALE NELLA COMUNITA PREMESSA NECESSARIA Il lavoro con la comunità è una delle specificità del servizio sociale multidimensionale, perché ogni volta che si pone in essere il processo di aiuto all utente non si può mai prescindere dal lavoro, sia con le istituzioni per ottenere risorse, sia con il territorio per ricercare e/o promuovere reti di solidarietà e gruppi di aiuto reciproco. Intervento di rete che non ha solo una mera funzione strumentale, quale la costruzione di legami come mezzo per risolvere specifici problemi, ma una funzione strategica rispetto modalità diverse di affrontare i bisogni sociali. Una azione sociale che si limiti a gestire il reale e rinunci a inventare il possibile e il futuro, rimane un gesto incompleto destinato a restare confinato nell ambito dell assistenza e della riparazione.

2 DEFINIZIONI Diverse le definizioni, alcune storiche, altre conseguenti alla pratica professionale. Si può parlare di community work (lavoro di comunità) ogni qualvolta gli assistenti sociali siano impegnati in un lavoro finalizzato alla organizzazione di azioni comuni, tese a raggiungere obbiettivi di cambiamento non solo personale, ma strutturale. community development (Sviluppo di comunità) è il metodo orientato a creare condizioni di progresso economico, culturale e sociale per l intera comunità, attivandone la partecipazione. Utilizzato soprattutto nelle aree sottosviluppate. community organization (Organizzazione di comunità) invece è il metodo attraverso il quale una popolazione, che gode di un livello di vita relativamente alto e servizi sociali sufficientemente sviluppati, consapevole delle proprie potenzialità, si pone mete più avanzate, trova le risorse necessarie, intraprende azioni conseguenti al perseguimento degli scopi prefissati -risorse di rete e in rete-. Oggi si preferisce parlare di: azione locale, ossia, l insieme dei processi mediante i quali gli abitanti di una determinata zona uniscono i loro sforzi a quelli dei pubblici poteri allo scopo di migliorare la situazione economica, sociale e culturale della comunità, di associarla alla vita della nazione, di porla in grado di contribuire al progresso del paese. Community organization e Azione locale, due definizioni diverse per uno stesso approccio. Il primo forse più pragmatico, il secondo più ridondante.

3 IN PASSATO I primi interventi di community work sono stati attivati in America con il New Deal (Nuovo corso, ) quando il Presidente Roosvelt, eletto nel 1932, decide le politiche di contrasto alla recessione, causata dalla crisi del 1929, e di contenimento delle conseguenti condizioni di povertà. Politiche di: Potenziamento dei lavori pubblici e infrastrutture per contenere la disoccupazione e disincentivare i sussidi; Sostegno all agricoltura attraverso prestiti governativi agevolati; Interventi assistenziali con il Social Security Act e il Social Security Board che introducono per la prima volta sia un sistema di assicurazioni sulla vecchiaia e l invalidità. I discorsi del caminetto : un nuovo rapporto tra Governo e cittadini,attraverso l inusuale forma di comunicazione via Radio Gran Bretagna Altro spazio istituzionale del community work si incontra in Inghilterra, quando con il Beveridge Plan ( ) si dovranno abbattere i cinque giganti -così definiti da Beveridge stesso- per consentire alle popolazioni di riprendere nel dopoguerra la strada della crescita economica e sociale nella democrazia: Want (bisogno, in particolare quello di lavoro); Ignorance (mancanza di istruzione); Disease (la malattia, specie quella da povertà cronica); Squalor (condizione irrimediabile); Idleness (inerzia e accidia di chi è senza speranza).

4 Italia In Italia negli anni 60 esordisce il Progetto Pilota Abruzzo [1]che riassume in sé tutte le caratteristiche di un intervento integrato di community development perché diretto a creare condizioni di progresso economico, culturale e sociale in un comprensorio montano attraverso l attivazione della partecipazione di abitanti e istituzioni locali. Interessa 12 comuni montani, il cui isolamento è ritenuto un fattore di coesione, ed è approvato e finanziato dall UNESCO nel Il Progetto prende l avvio da un piano di sviluppo economico che punta sulla zootecnia, sul turismo e sulla promozione sociale. Vi operano 9 assistenti sociali residenti e un tecnico agricolo, coordinati da un esperto Unesco. La popolazione coinvolta è di unità. [1] In CENTRO SOCIALE, nn , Roma 1958 Il lavoro di comunità è articolato su tre fasi: La prima, esplorativa, in cui gli/le assistenti sociali, casa per casa, cercano di conoscere le famiglie e farsi conoscere. La seconda, informativa, fornisce i dati relativi alla realtà economica e sociale dei singoli paesi, attraverso riunioni di gruppo. La terza fase riguarda il chiarimento e l ascolto. Ascoltare soprattutto le soluzioni che la gente propone. Per passare alla fase realizzativa dei progetti concreti. Come la ricomposizione fondiaria delle terre abbandonate dagli emigrati, la costruzione di una stalla comune e decentrata per restituire ai paesi una più qualificata potenzialità ricettiva. Consulenze tecniche inoltre per il miglioramento delle abitazioni secondo un piano urbanistico. La scelta di collaborazione con gli enti pubblici locali, provinciali e nazionali è lasciata alle decisioni della comunità sulla base dei bisogni e dei problemi affrontati in quanto il ruolo dei tecnici è esclusivamente di mediazione.

5 In sintesi Il communty work, come spinta iniziale e sostegno degli interventi di welfare. Il community development, per rafforzarli e renderli irreversibili. Ma soprattutto per innescare nelle persone un processo di trasformazione che alla trepidazione per la concessione di aiuti viene sostituito dall esercizio di un diritto. E non ultima, la speranza che una volta superate le proprie difficoltà personali le persone si aprano alla prospettiva di un impegno solidale. Disponibile ai processi partecipativi di una democrazia intelligente, come ama definirla June Addams. [1] Tutte azioni che hanno come orizzonte il Welfare state o Stato del benessere, definito come l assunzione da parte dello Stato della responsabilità di coprire nella maggior parte possibile, per il maggior numero di persone possibile, i costi di produzione e riproduzione dell essere umano. [1] J. Addams ( ), premio Nobel per la Pace Fondatrice nel 1889 a Chicago del settlement Hull House Welfare state Produrre e riprodurre per l essere umano, quale entità biologica e sociale e culturale, comporta molti tipi di costi. Vi sono i costi necessari per ridurre il peso della malattia, degli incidenti di lavoro, della vecchiaia vissuta in solitudine. I costi per far fronte alla disoccupazione involontaria, alle traversie familiari, alle improvvise crisi economiche e sociali. Ma anche i costi per poter godere di un tempo libero non solo marginale e di poter scegliere liberamente se e quanto studiare, nonchè il tipo di professione che si preferisce, indipendentemente dalle limitazioni dovute al fatto di essere nati in un determinato strato sociale. (Luciano Gallino)

6 NEL PRESENTE Il lavoro sociale di comunità era rivolto al cambiamento, allo sviluppo di una comunità. Oggi si rende necessario a causa dei cambiamenti intervenuti nella comunità, variabili impazzite. Ma soprattutto sono due i fenomeni che ripropongono l attualità del lavoro di comunità 1 - Cambiamento Oggi, più che una società in divenire, che implica un percorso verso un compimento, una fine che sia anche un fine o un obiettivo condiviso, siamo immersi in una società in cambiamento. Il divenire significa progressione e crescita, il cambiamento discontinuità con bersagli diversi. Con il moltiplicarsi dei bersagli e il venir meno delle priorità si confondono i termini di riferimento e il senso complessivo delle cose. Dalla frammentarietà si passa alla frantumazione e alla dissoluzione dei confini in cui l uomo contemporaneo cresce, vive e si forma. Come scrive e Zygmunt Bauman Una vita liquida, una vita precaria vissuta in condizioni di continua incertezza, una successione di nuovi inizi

7 Sempre Bauman parla di dissolvimento della comunità, delle cerchie di riconoscimento (gruppi di appartenenza), delle leadership riconosciute (il sindacato, la parrocchia), delle gerarchie e delle regole. E il passaggio allo sciame, che non ha bisogno di meccanismi regolativi: si raduna, si disperde a seconda dell occasione spinto da cause effimere o attratto da obiettivi mutevoli (i Rave, i tifosi ultras, i mega-concerti, ecc.) Le conseguenze della vita liquida si riversano sul territorio contenitore di vecchi e nuovi disagi. E che, come organismo collettivo, reagisce attraverso meccanismi di problem solving. Elaborando soluzioni di adattamento oppure rimuovendo il disagio attraverso il meccanismo dei capri espiatori : le paure rimosse si incarnano in un corpo estraneo, l altro, il diverso, il nemico, il povero La legge 328/2000 e i Piani di Zona La riforma del sistema di welfare è caratterizzato per l accentuata localizzazione delle politiche e delle responsabilità programmatiche sul territorio. Puntando su una doppia leva: l acquisizione del capitale umano (l acquisizione delle competenze e delle capacità di far fronte alle difficoltà) e del capitale sociale (reti di fiducia e di scambio nel territorio) coniugando e intrecciando politiche di sviluppo locale con strategia di coesione sociale. Il disegno di una visione sistemica che declini in maniera integrata i diversi comparti delle politiche pubbliche. Un esempio calzante, le badanti: per le quali sarebbe necessario attivare politiche migratorie, politiche formative e del lavoro, politiche di cura e politiche di integrazione culturale.

8 Lavoro sociale di comunità OGGI Significa orientarsi verso un modello di sviluppo integrato in cui le politiche sociali rispondono al duplice imperativo della integrazione e delle trasversalità. Infatti il locale non è un semplice spazio geografico o un puro dato amministrativo, ma è la comunità dei cittadini, il laboratorio dove si definiscono nuove politiche pubbliche orientate a creare sistemi di welfare attraverso processi decisionali inclusivi e procedure partecipate di deliberazioni pubbliche. Un approccio situazionista in cui il fertile disordine della pratica [1] si configura come terreno generatore di saperi contestualizzati, localmente costruiti, che si concretano nelle azioni di welfare municipale nelle quali si sviluppano le cosiddette pratiche di comunità (ossia il lavoro sociale di comunità) Raccogliendo, ad esempio, iniziative sparse e isolate che cercano di coniugare insicurezza e nuove certezze, diritti e cittadinanza, solidarietà e sostenibilità dello sviluppo: le cosiddette buone pratiche agite da minoranze dinamiche che non rappresentano nuove classi sociali ma nuovi modi di essere nella società per individuare strumenti non collusivi con il potere ma che ne influenzino le decisioni. [1] I. Fabbri, Comunità di pratiche e apprendimento riflessivo, Carocci 2007 welfare community. Con la necessità di forme attualizzate di central control che si concretizzi in una Governance attribuita ai servizi pubblici, alle rappresentanze formali e informali della comunità, ma soprattutto ai tecnici per la loro capacità trasformativa del sociale e non solo adattiva. I più professionalmente attrezzati a portare avanti un percorso in cui processo e prodotto approdano a utilità coincidenti, ugualmente appetibili sia per l imprinting metodologico del lavoro sociale di comunità, che per i Poteri pubblici che vivono l ansia del risultato. Perché se il processo attiene alla sfera della adultità empowered e il prodotto alla sfera dei risultati concreti, insieme producono quell effetto moltiplicatore che ne implementa l efficacia. Solo così sarà possibile la riappropriazione sociale del disagio e dei problemi che la comunità produce o da cui è interessata ma, soprattutto, si potranno elaborate conoscenze e valutazioni collettive che generano risorse non più frammentarie ma riconducibili tutte alla attesa integrazione tra sviluppo locale e strategie di coesione sociale, che giustamente potremmo definire welfare community.

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