Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile
|
|
- Gianluigi Corradini
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia Provincia di Udine COMUNE DI PAVIA DI UDINE Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile Rapporto di verifica di assoggettabilità a V.A.S. ai sensi dell art.12 del D.lgs. 3 aprile 2006 n 152 Redattore del Rapporto Ambientale: Udine: gennaio dott. W. Franzil
2 Rapporto ambientale preliminare ai sensi dell art. 12 del D.L. 16 gennaio 2008 n 4 e dell art. 3 della L.R. 11/2005 L obbligatorietà di sottoporre questo strumento urbanistico a procedura di Valutazione Ambientale Strategica deriva dall applicazione della Direttiva comunitaria 2001/42/CE del 27 giugno 2001 in materia di V.A.S. introdotta nell ordinamento regionale con la legge regionale di recepimento n 11 del 6 maggio La legge regionale 6 maggio 2005, n 11 Disposizioni per l adempimento degli obblighi della Regione Friuli Venezia Giulia derivanti dall appartenenza dell Italia alle Comunità Europee. Attuazione delle direttive 2001/42/CE, 2003/4/CE e 2003/78/CE. (Legge comunitaria 2004) prevede all art 3 successivamente modificato con l art. 34 della L.R. 30 luglio 2009, n. 13 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Friuli Venezia Giulia derivanti dall'appartenenza dell'italia alle Comunità europee. Attuazione della direttiva 2006/123/CE. Attuazione dell'articolo 7 della direttiva 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Attuazione del Regolamento (CE) n. 853/2004 in materia di igiene per gli alimenti di origine animale. Modifiche a leggi regionali in materia di sportello unico per le attività produttive, di interventi sociali e artigianato, di valutazione ambientale strategica (VAS), di concessioni del demanio pubblico marittimo, di cooperazione allo sviluppo, partenariato internazionale e programmazione comunitaria, di gestione faunistico-venatoria e tutela dell'ambiente naturale, di innovazione. (Legge comunitaria 2008). Al fine di promuovere uno sviluppo sostenibile e assicurare un elevato livello di protezione dell'ambiente, la Regione, gli enti locali e gli enti pubblici, anche economici, operanti sul territorio regionale, provvedono alla valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi aventi effetti significativi sull'ambiente, ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale). Successivamente, la procedura di Valutazione Ambientale Strategica è stata introdotta nel corpus legislativo statale Italiano in seguito all approvazione del Testo Unico dell Ambiente D.lgs 152 del 3 aprile 2006 che, a sua volta, è stato emendato nella parte prima con il D.lgs. 16 gennaio 2008 n 4. Data la tipologia del Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile (PCLITM) che determinano l uso di piccole aree a livello locale e per le modifiche minori dei piani e programmi, ai sensi dell art. 6 del D.L. 16 gennaio 2008 n 4, (peraltro ribadito anche dalla normativa regionale di settore, all art. 4 della L.R. 16/2008) diventa doveroso effettuare una procedura di verifica preventiva propedeutica a verificare se l iniziativa debba, o meno, essere assoggetta a procedura di Valutazione Ambientale Strategica. Sulla base della indicazioni normative vigenti, il presente rapporto ambientale è stato strutturato secondo l allegato II della direttiva 2001/42/CE (criteri per la determinazione dei possibili effetti significativi di cui all'articolo 3, paragrafo 5) - integrato da quanto definito dall art. 12 del D.lgs 152/2006 allegato II D.lgs 152/2006. Art. 12 D. lgs 152/2006 (Procedura di verifica) Nel caso di piani e programmi di cui all'articolo 6, comma 3, l'autorità procedente trasmette all'autorità competente, su supporto cartaceo ed informatico, un rapporto preliminare comprendente una descrizione del piano o programma e le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o programma, facendo riferimento ai criteri dell'allegato I del presente decreto. Comune di Pavia di Udine 1
3 2. L'autorità competente in collaborazione con l'autorità procedente, individua i soggetti competenti in materia ambientale da consultare e trasmette loro il documento preliminare per acquisirne il parere. Il parere é inviato entro trenta giorni all'autorità competente ed all'autorità procedente. 3. Salvo quanto diversamente concordato dall'autorità competente con l'autorità procedente, l'autorità competente, sulla base degli elementi di cui all'allegato I del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il piano o programma possa avere impatti significativi sull'ambiente. 4. L'autorità competente, sentita l'autorità procedente, tenuto conto dei contributi pervenuti, entro novanta giorni dalla trasmissione di cui al comma 1, emette il provvedimento di verifica assoggettando o escludendo il piano o il programma dalla valutazione di cui agli articoli da 13 a 18 e, se del caso, definendo le necessarie prescrizioni. 5. Il risultato della verifica di assoggettabilità, comprese le motivazioni, deve essere reso pubblico. Allegato I - Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui all'articolo 12 del D.lgs 152/ Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: - in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse, - in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati, - la pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, - problemi ambientali pertinenti al piano o al programma, - la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque). 2. Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: - probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti, - carattere cumulativo degli effetti, - natura transfrontaliera degli effetti, - rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti), - entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate), - valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: - delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite, - dell'utilizzo intensivo del suolo, - effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale - impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale. Comune di Pavia di Udine 2
4 0 Premessa al rapporto ambientale Per conto dell Amministrazione Comunale di Pavia di Udine, il progettista del Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile (P.C.L.I.T.M.), l arch. arch. Giorgio Del Fabbro di Udine, ha redatto gli elaborati relativi al P.C.L.I.T.M. sulla cui base informativa, viene predisposto il seguente rapporto ambientale al fine di verificare la necessità o meno di applicare la Procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) ai sensi dell art. 6 del D.lgs. 16 gennaio 2008 n 4 e della Legge regionale 6 maggio 2005 n. 11 recante: Disposizioni per l adempimento degli obblighi della Regione Friuli Venezia Giulia derivanti dall appartenenza dell Italia alle Comunità Europee, attuazione delle direttive 2001/42/CE, 2003/4/CE e 2003/78/CE per le modifiche apportate alle destinazioni urbanistiche sul territorio del Comune di Pavia di Udine. Immagine dell area comunale di Pavia di Udine Comune di Pavia di Udine 3
5 1 Caratteristiche del piano o del programma Localizzazione dell intervento in progetto Il Comune di Pavia di Udine si estende su una superficie pari a 34,6 kmq e confina a Nord con i Comuni di Udine e Pradamano, a Ovest con Santa Maria La Longa e Pozzuolo del Friuli a Sud con i Comuni di Mortegliano e Trivignano Udinese, a Est con i Comuni di Buttrio e Manzano. Il comune di Pavia di Udine è costituto dai seguenti insediamenti: le frazioni di Chiasottis, Cortello, Lauzacco, Lumignacco, Percoto, Persereano, Popereacco, Risano, Ronchi. A livello urbanistico il Comune è dotato di Piano Regolatore Generale Comunale adeguato alle indicazioni del Piano Urbanistico Regionale Generale. Contenuti e motivazioni della variante Il Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile stato definito sulla base del P.R.G.C. aggiornato alla Variante n 30, approvata con Delibera di CC n 40 del e pubblicata sul BUR n 52 del La pianificazione urbanistica comunale ha inserito in sede di variante n 24, adottata con Delibera di CC n 14 del 15 maggio 2003, approvata con Delibera di CC n 52 del 18 dicembre 2003 e pubblicata sul BUR n 8 del 25. aprile 2004 la regolamentazione della localizzazione delle antenne di telefonia mobile (articolo specifico all interno delle Norme di Attuazione). Le Norme di Attuazione del P.R.G.C. vigente, regolamentano l installazione degli impianti di telefonia mobile con l art. 34 reti di impianti tecnologici : ( ) Gli impianti di telefonia mobile non possono essere installati in zone residenziali come definite dal P.R.G. (zone A zone B zone C); nelle aree di cui alla legge n 431 (legge Galasso), sottoposte a tutela ai sensi del titolo II del D.lgs. 490/1999; nelle aree sottoposte a tutela ai sensi del titolo I del D.lgs. N 490/1999 e nelle Zone Omogenee E4.1. In ogni caso i suddetti impianti dovranno rispettare un distacco non inferiore a: - ml 300,00 dal confine delle zone residenziali zone A, B e C e dal confine delle Zone destinate ai servizi ed attrezzature collettive così come indicate dal vigente P.R.G. con la lettera S ; - ml 200,00 da edifici o costruzioni destinate ad abitazione. La realizzazione degli impianti, ove ammessa, dovrà avvenire privilegiando l utilizzo di sistemi e soluzioni dimensionali e tipologiche che portino ad una riduzione dell impatto visivo degli stessi. Nei confronti degli impianti esistenti alla data di adozione della presente variante, comunque non ricadenti nelle zone di cui al 1 comma, si dovrà mantenere un distacco tale da rispettare i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, comunque inferiore a quelli previsti dalle vigenti normative ed ai prescritti pareri degli organi competenti, per la realizzazione di edifici di nuova costruzione destinati ad abitazione ed a strutture produttive agricole consentite dalle norme ( ). La norma di piano vigente regolamenta il posizionamento degli impianti e, seppur con indicazioni non perentorie e specifiche, delinea un percorso privilegiato in riferimento all attenzione da porre relativamente all ipotetico impatto visivo sul paesaggio. Tale posizionamento è inteso solo in rapporto alla zona dove potrebbe venire ubicato l impianto, senza valutare l aspetto della relazione con un intorno ed un contesto più ampio. Gli aspetti legati alle modalità di localizzazione vengono definiti solo per esclusione. Inoltre, il tema del rapporto con il territorio circostante e le eventuali azioni di mitigazione da adottare sono problematiche non considerate. In termini di scelte progettuali degli elementi costitutivi dell impianto, la norma non dà alcuna indicazione sulle tipologie da adottare per l installazione di nuovi impianti. La norma non si occupa, inoltre, della potenza del campo elettromagnetico e quindi dell impatto che quest ultimo può avere sulla salute pubblica, tantomeno del rapporto tra le esigenze dei gestori e quelle dell Amministrazione Comunale. La localizzazione degli impianti di telefonia mobile risulta, quindi, un tema che apre ulteriori problematiche, di relazione con l intorno territoriale e con la popolazione che lo abita e lo vive. Comune di Pavia di Udine 4
6 Con l'approvazione della L.R. 5/2007, e del relativo Regolamento di attuazione della Parte I urbanistica, i riferimenti procedurali in materia sono determinati dall art. 17 dello stesso Regolamento. Il piano comunale di settore per la localizzazione degli impianti di telefonia La normativa di settore regionale impone ai Comuni di predisporre un Piano che definisca la localizzazione degli impianti fissi 11 per la telefonia mobile. Il regolamento di attuazione della L.R. 28/2004 definisce le fasi di formazione del Piano (art.2) e i suoi contenuti (art. 3). Le finalità e gli obiettivi del Piano Il Piano persegue l uso razionale del territorio, la tutela dell ambiente, del paesaggio e dei beni naturali, in quanto costituiscono risorse non rinnovabili e patrimonio dell intera comunità regionale. Deve assicurare trasparenza al processo di localizzazione degli impianti, sulla base di una sequenza ordinata di fasi di approfondimento aventi l obiettivo di condurre al riconoscimento di aree, idonee ad ospitare impianti, complessivamente compatibili con i vincoli di natura territoriale. A fondamento della regolamentazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici è necessario che il Piano applichi il principio di precauzione, al quale si devono affiancare quelli di minimizzazione, giustificazione ed ottimizzazione. Il Piano considera la totalità del territorio comunale e persegue i seguenti obiettivi generali: - la tutela della salute dei cittadini dagli effetti dell esposizione dei campi - elettromagnetici; - l uso razionale delle risorse territoriali; - la minimizzazione dei vincoli all uso del territorio; - la salvaguardia dei beni di interesse storico culturale, paesaggistico ed ambientale; - la minimizzazione dei fattori di interferenza visiva sul paesaggio; - il soddisfacimento del fabbisogno di servizio da parte degli utenti; - un equilibrato sviluppo del servizio di copertura del territorio; - la riqualificazione del territorio da conseguire anche mediante interventi concordati di rilocalizzazione degli impianti; - l imparzialità nei confronti dei gestori dei servizi di telefonia mobile; - la trasparenza dell informazione alla cittadinanza e attivazione di meccanismi di partecipazione. Gli obiettivi principali del Piano dovranno quindi essere: - la salvaguardia del principio di cautela e lo sviluppo sostenibile del territorio; - il rispetto dei vincoli della normativa vigente; - la minimizzazione dell esposizione della popolazione. Nella predisposizione del Piano dovranno essere oggetto di valutazione: - i piani e programmi di sviluppo della rete da parte dei gestori e gli elementi di carattere strategico utili alla realizzazione dell intervento; - l eventuale presenza di situazioni che evidenzino il superamento o la prossimità dei limiti del valore di campo; - le interazioni potenziali con il sistema territoriale; - i siti prescelti rispetto al bacino di utenza servito e alla presenza di condizioni che - possano oggettivamente favorire la localizzazione. I contenuti del Piano Il Piano prevede: - gli obiettivi e le strategie (cap.3.1); - il recepimento, con le necessarie verifiche, precisazioni ed integrazioni, delle linee guida nonché delle prescrizioni contenute nel Regolamento di attuazione; - la definizione degli interventi per la tutela, valorizzazione e riqualificazione delle risorse ambientali, paesaggistiche e storico culturali interessate dalla realizzazione degli impianti; Comune di Pavia di Udine 5
7 - la localizzazione delle infrastrutture per la telefonia mobile esistenti; - l individuazione delle parti del territorio comunale da adibire alla localizzazione degli impianti per telefonia mobile; - le modalità per la realizzazione delle infrastrutture per telefonia mobile. Il Piano mette in evidenzia: - i siti di proprietà comunale o pubblica ritenuti idonei ad ospitare impianti di telefonia mobile - le aree ove le localizzazioni sono incompatibili (L.R. 28/04 art. 8); - le aree sottoposte ai vincoli paesaggistici e storico culturali previsti dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), ai vincoli di tipo forestale, idrogeologico ed ambientale in genere, all interno delle quali dovrà essere posta una particolare cura nella progettazione degli impianti e nell adozione di soluzioni progettuali non tradizionali; - le aree preferenziali, intese quali parti di territorio in cui si riscontra attitudine alla localizzazione di impianti; - i siti di proprietà comunale o pubblica ritenuti idonei ad ospitare impianti di telefonia mobile; - il rimanente territorio comunale, ove non sono presenti vincoli o limitazioni e non emerge una particolare attitudine alla localizzazione degli impianti (territorio neutro). Il Piano considera preferenziale: - la localizzazione di nuovi impianti in condivisione con attrezzature per la telefonia mobile esistenti e/o previste; - l adozione di tipologie costruttive tali da renderle idonee all eventuale successiva installazione di altri impianti, anche di gestori diversi, sul medesimo sito; - le zone per servizi tecnologici già individuate nei P.R.G.C. e sulle proprietà comunali o pubbliche ritenute idonee; - in contesti non urbanizzati, l individuazione di siti, nei pressi di infrastrutture esistenti quali ad esempio, grandi arterie di trasporto o linee elettriche; - i siti di minor sensibilità nei confronti dell impatto visivo dell impianto rispetto all intorno. In tal senso si privilegeranno situazioni già caratterizzate da insediamenti di maggiore consistenza volumetrica; - il posizionamento, nelle zone urbanistiche omogenee A e B, dei sostegni sulla sommità di edifici alti, possibilmente a tetto piano, in posizione tale da minimizzare la percezione visiva dalle strade e dagli spazi pubblici o ad uso pubblico; - ogni soluzione che preveda l utilizzo di strutture di sostegno con possibilità di utilizzazione diversificata come ad esempio impianti di illuminazione pubblica, cartelli a messaggio variabile, compatibilmente con la verifica dell inserimento armonico delle strutture nel contesto territoriale. Il Piano considera controindicato: - il posizionamento di impianti entro giardini e/o pertinenze di edifici in zone di edificazione di limitata altezza, in lotti di intervento all interno dei quali l inserimento del manufatto risulti fuori scala ed incombente; - l individuazione di siti in zone di rilevante interesse ambientale; - l impianto di tralicci o pali da terra all interno dei centri storici; - il posizionamento di impianti visibili nel contesto di edifici e di luoghi di importanza storico culturale. In assenza di siti alternativi il Piano potrà prevedere la localizzazione anche nelle suddette zone; in tal caso la progettazione degli impianti dovrà essere approfondita, al fine di renderli compatibili con l intorno. Infine il Piano considera vietato localizzare gli impianti su edifici e relative pertinenze interamente destinati a : - asili nido; - scuole di ogni ordine e grado; - attrezzature per l assistenza alla maternità, l infanzia e l età evolutiva; - attrezzature per l assistenza agli anziani; - attrezzature per l assistenza ai disabili; - ospedali e alle altre strutture adibite alla degenza. Le localizzazioni sono inoltre vietate nelle zone interessate da biotopi istituiti ai sensi della legge regionale 30 settembre 1996, n. 42 (Norme in materia di parchi e riserve naturali regionali). Comune di Pavia di Udine 6
8 L'azione di inquadramento urbanistico e di tutela della qualità del paesaggio da parte del Piano si esprime pertanto attraverso una razionalizzazione, per effetto di un coordinamento delle esigenze espresse dai gestori, per minimizzare l'impatto di tale infrastruttura sul territorio, concentrando la presenza degli impianti in tutti i casi in cui risulta possibile la compresenza dei gestori sul medesimo impianto (co-siting) e valutando le possibili mitigazioni paesaggistiche, caso per caso, proponendo tecniche di mimetizzazione o di miglioramento della qualità costruttiva, funzionale ed estetica dei manufatti. ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PIANO COMUNALE DI SETTORE PER LA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI FISSI PER LA TELEFONIA MOBILE Di seguito vengono riportati testualmente gli elementi di conoscenza fondamentali tratti dalla relazione del Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile, necessari per inquadrare lo stato di fatto e le opzioni progettuali definite dal Piano di Settore. Lo stato di fatto. Il catasto regionale ed i dati forniti dall ARPA-F.V.G. IL P.C.L.I.T.M. deve indicare la localizzazione degli elementi puntuali della rete di telefonia mobile, posizionate ad una quota variabile dai 15 ai 50 metri sopra il livello del suolo. Il grafico tav. 1 stato di fatto: catasto regionale, dati forniti dall ARPA evidenzia la localizzazione degli impianti censiti dal Catasto Regionale. La numerazione dei siti e la tematizzazione delle celle (definizione delle tecnologie UMTS, DCS e GSM) sono quelle fornite dai relativi gestori. La classificazione in antenne esistenti, antenne da realizzare ed antenne esistenti da modificare è formulata sulla base delle concessioni edilizie e delle denunce di inizio attività con parere positivo e/o negativo presentate all UTC del Comune di Pavia di Udine. Nel territorio del Comune di Pavia di Udine sono quindi presenti: - 1 antenna del gestore H3G; - 2 antenne del gestore Vodafone; - 2 antenne del gestore TIM; - 3 antenne del gestore WIND. Posizionamento e caratteristiche delle antenne esistenti ed in progetto Per ogni singolo impianto il progettista del Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile ha allegato una scheda con tutte le informazioni relative al singolo impianto (gestore, aspetti urbanistici, caratteristiche tecniche, intensità di campo elettrico, ecc.) - L antenna del gestore H3G, individuata nell allegato grafico di analisi e nelle schede descrittive con il n identificativo assegnato dal gestore (ID_sito 2544) è localizzata a Risano, in via Sammardenchia, nell estremità ovest del territorio comunale, in prossimità del confine amministrativo, in aperta campagna, su un sito isolato di proprietà del gestore stesso. Catastalmente ricade nel foglio n 20, al mappale n 126; urbanisticamente ricade in zona omogenea E6 zona agricola. Il progetto dell impianto è stato autorizzato con CE n 24 del Si tratta di un impianto UMTS, supportato da un palo nudo di altezza pari a 30,55 m dal suolo. - Le due antenne del gestore Vodafone sono individuate nell allegato grafico di analisi e nelle schede descrittive con il n identificativo assegnato dal gestore (rispettivamente ID_sito n 297 e n 299). L impianto n 297 è ubicato in località Chiasottis, in via Mortegliano, nell estremità sudoccidentale del territorio comunale, in aperta campagna, su una pertinenza stradale di proprietà dello stesso gestore. Catastalmente ricade nel foglio n 33, al mappale n 1; urbanisticamente ricade in zona omogenea E6 zona agricola. Il progetto dell impianto è stato autorizzato con DIA (dichiarazione di conformità prot. n 6147 del lavori di installazione di una stazione radiobase di servizio radiomobile GSM). Si tratta di un impianto GSM, supportato da un palo nudo di altezza pari a 25,6 metri dal suolo. L impianto n 299 è ubicato in prossimità di via San Mauro, a Pavia di Udine, di fronte al Casale Boga, in aperta campagna, su un sito isolato di proprietà privata. Catastalmente Comune di Pavia di Udine 7
9 ricade nel foglio n 30, al mappale n 120; urbanisticamente ricade in zona omogenea E6 zona agricola. Il progetto dell impianto è stato autorizzato con DIA (dichiarazione di conformità prot. n 5518 del ). Si tratta di un impianto GSM, supportato da un palo nudo di altezza pari a 31 metri dal suolo. Inoltre, il gestore VODAFONE, nella richiesta pervenuta in data 16 marzo 2009, prot.4083, riguardante la presentazione del Programma di Sviluppo Rete di Telefonia Mobile per l anno 2009, segnala come candidato puntuale già presentato, l impianto con codice UD2606-A. Tale area, alla luce delle previsioni del PCLITM, non è considerata idonea (cfr. tav.5 livello di idoneità territoriale, ove l impianto in previsione è ubicato in un area definita incompatibile, nei pressi di aree di territorio neutro). Per quanto riguarda la destinazione d uso dell area in questione, tav.3 fattori escludenti e potenzialità, il candidato puntuale già presentato interessa una zona D3-H3-aree industriali, artigianali, commerciali e terziarie, vicino ad una zona B-centri storici e zone residenziali di completamento e P1-area a moderata pericolosità idraulica (piano stralcio per l assetto idrogeologico dei bacini idrogeografici-l267/98 e L365/00). - Le due antenne del gestore TIM sono individuate nell allegato grafico di analisi e nelle schede descrittive con il n identificativo assegnato dal gestore (rispettivamente ID_sito n 296 e n 298). L impianto n 296 è ubicato in località Chiasottis, in prossimità dell Autostrada A23 Udine Tarvisio, in zona agricola, nella zona sud occidentale del territorio comunale, su una pertinenza stradale di proprietà privata. Catastalmente ricade nel foglio n 32, al mappale n 146; urbanisticamente ricade in zona omogenea E6 zona agricola. Il progetto dell impianto è stato autorizzato con CE n 35/01 del Si tratta di un impianto GSM, supportato da un palo nudo di altezza pari a 31,30 metri dal suolo. L impianto n 298 è ubicato all estremità ovest della frazione di Lauzacco, in via Lauzacco, in aperta campagna, su una pertinenza stradale di proprietà privata, in prossimità dell impianto n 880 del gestore WIND. Catastalmente ricade nel foglio n 16, sui mappali n 5 e n 241; urbanisticamente ricade in zona omogenea E6 zona agricola. Il progetto dell impianto è stato autorizzato con DIA (dichiarazione di conformità prot. n 6100 del ). Si tratta di un impianto GSM, supportato da un traliccio non mimetizzato di altezza pari a 29,25 metri dal suolo. - Infine, le tre antenne del gestore WIND sono individuate nell allegato grafico di analisi e nelle schede descrittive con il n identificativo assegnato dal gestore (rispettivamente ID_sito n 879, n 880 e n 2419). L impianto n 879 è ubicato in località Chiasottis, in via Mortegliano, nell estremità sudoccidentale del territorio comunale, in aperta campagna, su una pertinenza stradale. Catastalmente ricade nel foglio n 32, sul mappale n 106; urbanisticamente ricade in zona omogenea E6 zona agricola. Il progetto dell impianto è stato autorizzato con CE n 06/02 del Si tratta di un impianto DCS, supportato da un palo non mimetizzato di altezza pari a 24,75 metri dal suolo. L impianto n 880 è ubicato all estremità ovest della frazione di Lauzacco, in via Lauzacco, in aperta campagna, su una pertinenza stradale. Catastalmente ricade nel foglio n 23, al mappale n 281; urbanisticamente ricade in zona omogenea E6 zona agricola. Il progetto dell impianto è stato autorizzato con CE n 102/05 del L impianto è formato da tre celle (GSM, DCS e UMTS), supportate da un palo nudo di altezza pari a 31,85 metri dal suolo. L impianto n 2419 è ubicato a sud di Percoto, in località San Michele in prossimità di una strada vicinale, in aperta campagna, su una pertinenza stradale di proprietà privata. Catastalmente ricade nel foglio n 37, al mappale n 198; urbanisticamente ricade in zona omogenea E6 zona agricola. Il progetto dell impianto è stato autorizzato con CE n 134/03 del L impianto, composto da due celle, è sostenuto da un palo nudo di altezza pari a 23 metri dal suolo: per esso il gestore prevede una riconfigurazione (cfr. comunicazione inviata con raccomandata al Comune di Pavia di Udine, datata , prot.wind OP-NE/Mobile 0262). - E stata presentata all Amministrazione Comunale la richiesta per il rilascio della CE con prot. n 82/03 del 10 giugno 2003 per la costruzione di un impianto di telefonia mobile con tecnologia UMTS, da realizzare a Percoto, in prossimità di via Peraria, su un terreno agricolo. La pratica è stata sospesa in data 21 luglio 2003, poiché ha ricevuto parere negativo dalla Commissione Edilizia in data 10 giugno 2004, così motivata: ( ) ai sensi dell art.35 della LR 52/91, sospendere ogni determinazione sulla domanda presentata in Comune di Pavia di Udine 8
10 quanto il progetto presentato contrasta con la variante n 24 al PRGC adottata perché non è rispettato il distacco di 300 m dal confine delle zone residenziali zone A, B e C e dal confine delle zone destinate a servizi ed attrezzature collettive, così come indicate dal vigente PRGC con la lettera S ( ). Anche se l impianto non esiste ancora fisicamente, è possibile valutare, in riferimento alla potenza proposta, il campo elettromagnetico da quest ultimo prodotto. La localizzazione dell impianto è stata comunque identificata nell allegato grafico con il n Gli impianti per telefonia mobile già esistenti nel territorio comunale di Pavia di Udine ed inseriti nel Catasto Regionale (cfr. art.4 della LR n 2 del Legge Finanziaria 2000), gli elaborati grafici (serie di 7 sezioni da 2a (2m) a 2g (32m)) tavv. 2a 2g intensità del campo elettrico riportano ( ) le isolinee di campo elettrico previsto a 1, 3, 4.5, 6, 15 e 20 V/m, calcolate mediante simulazione orografica all altezza di 2.00 m dal suolo e ad altezze crescenti di 5.00 m, fino all altezza dell edificio più alto presente nel Comune aumentata di 2,00 m (32 m) ( ), così come richiesto alla lettera b), comma A, punto 7 dell art.3 del Regolamento Attuativo, DPR 094/Pres. del 19 aprile Il calcolo dell intensità del campo elettrico è stato eseguito utilizzando un apposito software (ALDENA NFA3D VER 1.4/2006), in grado di ricavare il campo elettrico in un punto tenendo conto delle caratteristiche dell impianto, della distanza e della direzione da cui tale punto è visto dal sistema radiante. I valori di campo calcolati non tengono conto né di schermature né di riflessioni dovute alla presenza di edifici e/o esterni vari. Le elaborazioni sono state effettuate su tutti i dati del catasto regionale, considerando anche le localizzazioni presunte (n 2024) Il catasto ARPA riporta non solo le stazioni radio base già realizzate, ma anche quelle ancora da realizzare con parere radioprotezionistico favorevole:, il valore del campo elettrico complessivo simulato e riprodotto negli allegati grafici richiesti alla lettera b), alinea A), comma 7, art.3 del Regolamento di Attuazione DPR n 094/Pres. del potrebbe risentire del contributo di campo prodotto da antenne non ancora presenti sul territorio. Nel caso del Comune di Pavia di Udine la stazione radio base n 2024 non risulta ancora installata (la richiesta di CE ha ricevuto parere negativo in data ), ma i dati radioelettrici presnti sul catasto e riferibili ad essa sono stati utilizzati per il calcolo delle isolinee di campo elettrico, come peraltro prevede il Regolamento Attuativo. Questo fatto ha un indubbia implicazione negativa: l aumento dell ingombro elettromagnetico virtuale in una zona dove sono presenti edifici ad uso residenziale ed industriale pregiudica o limita il numero di eventuali nuovi impianti candidati da inserire sulla medesima struttura di supporto (co-siting) o nelle immediate vicinanze. L analisi dei risultati grafici consente di individuare due gruppi di siti, quelli che generano isolinee di campo che si sovrappongono nella situazione di massima espansione ad edifici esistenti (le stazioni radio base individuate con i n 299, n 2024, n 298 e n 880) e quelli per i quali le isolinee non si sovrappongono mai (le stazioni radio base n 296, n 297, n 879, n 2419 e n 2544); da un esame più approfondito degli allegati grafici emerge che nella maggior parte dei casi tali intersezioni, quando esistono, sono solo apparenti: in particolare si hanno livelli di campo elettrico dell ordine dell 1 V/m, 1.5 V/m a livello di suolo calpestabile +2m solo nelle zone prossime alle installazioni radio; i piani alti degli edifici ad uso residenziale non vengono mai interessati da valori superiori a 3 V/m; il superamento di detta soglia avviene in prossimità dei sistemi radianti in zone non accessibili alla popolazione alla quota di 17m sul livello del suolo; innalzandosi di quota vengono via via raggiunte le soglie di 4.5 V/m e 6 V/m ma sempre in prossimità delle antenne. Emerge un quadro positivo dei livelli di emissione sia in considerazione del fatto che le antenne esistenti sono posizionate su strutture a palo o traliccio e non su edifici, sia perché le altezze degli edifici più vicini agli impianti sono di gran lunga inferiori a quelle delle antenne. Nell allegato grafico che illustra l andamento delle isolinee di campo elettrico all altezza di 2m dal suolo vengono riportate anche le misure di campo elettromagnetico desunte dal sito internet dell ARPA: il valore di campo elettrico rilevato durante le campagne di misura ARPA varia tra lo 0.30 V/m ed il 1.05 V/m, riscontrabile anche in zone dove le stime di campo elettrico evidenziano valori di gran lunga superiori. Ciò va ricondotto all uso per il calcolo previsionale del tipo di modello predittivo prima descritto (propagazione in spazio libero) ed al fatto che il catasto Comune di Pavia di Udine 9
11 ARPA riporta i dati radioelettrici delle stazioni radio base ricavati da simulazioni operate nelle condizioni di funzionamento di impianto più impattante dal punto di vista dei livelli di campo elettromagnetico emessi Le aree di ricerca Sul territorio comunale di Pavia di Udine sono presenti tutti i gestori della telefonia mobile con impianti propri: TIM, VODAFONE, WIND, H3G. Ciascun gestore ha indicato una serie di aree di ricerca per la collocazione degli impianti funzionali al completamento/miglioramento della propria rete di cellule. Tutte le aree di ricerca sono identificate come zone con un moderato margine di flessibilità. Le aree di ricerca di alcuni gestori (WIND e H3G) sono più estese rispetto a quelle degli altri (TIM). Talvolta un area di ricerca ingloba un impianto già presente, di proprietà di altro gestore; in altri casi aree di ricerca di differenti gestori risultano in parte sovrapposte. L elaborato grafico ( tav.4 aree di ricerca per nuovi impianti, di cui all art.5, comma 2 del Regolamento di Attuazione DPR n 0194/Pres. del ), riepiloga le indicazioni ottenute su diversi supporti e formati dai differenti gestori. Il gestore TIM prevede sei aree di ricerca, quattro in ambito urbano, una sulla strada di collegamento tra Percoto e Pavia di Udine in prossimità della zona D2/H2 (solo all interno di quest ultima è presente un impianto già esistente, n 299) ed una sulla ss.352 di Grado, in zona industriale Cortello, nei pressi della Fonderia Fontanini. Nel centro della frazione di Percoto il gestore prevede un area in prossimità dell incrocio stradale tra via Aquileia e via Pra Zanetto, verso nord; l area interessa parte dell impianto sportivo esistente (Campo sportivo, Associazione Sportiva Union 91, Piazza della Vittoria, Percoto), la scuola materna, le porzioni di tessuto urbano ricadenti in zona omogenea A2, A7 e B ed un area neutra (area P1 di media pericolosità idraulica), limitrofa al campo sportivo, occupata da un edificio ad uso artigianale. Nel centro di Pavia di Udine, tra via Udine e via Roma, il gestore prevede un area quasi completamente sovrapposta all area di ricerca prevista dal gestore WIND, all interno della quale ricadono la chiesa e la scuola materna, ma anche una parte del tessuto urbano compreso nelle zone omogenee A2, A7 e B. Rientra nell area di ricerca anche parte del lotto considerato come area neutra (definito come area P1 di media pericolosità idraulica), non edificato, compreso tra la scuola materna ed il centro civico. A Lumignacco, tra via Vincenzo Bellini, via San Giovanni Bosco e via strade Major la TIM propone un area che ingloba la scuola elementare, una parte del tessuto urbano ricadente in zona omogenea A2, A7 e B, ma anche parti di territorio agricolo ed una porzione di tessuto urbano ricadente in zona omogenea APR (considerata area di territorio neutro). Nella parte nord-est della frazione di Risano, in prossimità della linea ferroviaria Udine Cervignano, su via della Stazione, la TIM prevede un area di ricerca prevalentemente ricadente in territorio agricolo (anche se parte lambisce la zona omogenea A2, la zona omogenea C localizzata ad est della ferrovia e la zona D3/H3 a nord). Infine, la prevista area di ricerca nella zona industriale Cortello, lungo la statale 352 di Grado, ricade in un area neutra. Le aree di ricerca proposte dal gestore VODAFONE sono cinque, ubicate nelle principali frazioni; la prima, ubicata lungo la strada tra il Capoluogo e Lauzacco (via Pietro Zorutti), ingloba un impianto TIM e uno WIND e non presenta edifici limitrofi ed è localizzata in area preferenziale; la seconda, ubicata nei pressi di Chiasottis, lungo l autostrada A23,ingloba un impianto TIM, è situata in ambito agricolo e non vi sono edifici limitrofi, inoltre, anch essa è localizzata in area preferenziale. Nessuna delle tre restanti aree di ricerca ingloba impianti già esistenti. La terza area è localizzata nel centro di Percoto, in parte sovrapposta all area di ricerca ivi prevista dai gestori TIM e WIND; è situata in prossimità dell incrocio tra via Aquileia e via Pra Zanetto, verso est; l area ingloba gran parte dell impianto sportivo esistente, una porzione di tessuto urbano ricadente nelle zone omogenee A2, A7, B, C e D3/H3; la porzione dell area di ricerca che interseca quella del gestore TIM comprende la scuola materna, parte dell impianto sportivo ed il giardino tutelato ai sensi del D.lgs.42/04. L area di ricerca prevista da VODAFONE è quasi completamente sovrapposta all area WIND. Nell area di ricerca ricade infine la parte di tessuto urbano afferente via Aquileia, nella zona omogenea APR, ed è classificata come area neutra. Comune di Pavia di Udine 10
12 La quarta è localizzata in prossimità della ss 352 di Grado, in zona industriale, nei pressi della Fonderia Fontanini, parzialmente coincidente con l area di ricerca WIND e localizzata in area neutra e parzialmente preferenziale. La quinta area è ubicata nel centro civico di Lauzacco, parzialmente intersecata con l area del gestore WIND, situata all incrocio delle vie Dante Alighieri, del Molino e Palmanova. L area coinvolge zone APR-ambiti di piano urbanistico attuativi (zone A3, A4, A5, A6), e zone B-centri storici e zone residenziali di completamento. Tale area è localizzata in territorio neutro e preferenziale. Il gestore WIND propone sei aree, la prima, ricade nel centro della frazione Lumignacco, in parte sovrapposta all area di ricerca ivi proposta da TIM, ma più ad est, su via Bellini. Entrambe non inglobano impianti già esistenti. L area comprende una porzione del tessuto urbano ricadente nelle zone omogenee A1, A2, A7 e B, ma anche una parte classificata come area neutra (zona omogenea APR). La seconda è ubicata a nord di Risano, in località Molino Burello, in vicinanza dell Autostrada A23 Udine Tarvisio, sull incrocio tra via Lumignacco e via Sammardenchia, che comprende una porzione di territorio ricadente in zona agricola, ma anche parte della zona omogenea B lungo la strada provinciale e l area neutra ricadente in zona APR. Una terza è prevista in prossimità della ss 352 di Grado, in zona industriale Cortello, nei pressi della Fonderia Fontanini, in area neutra parzialmente coincidente con quella del gestore VODAFONE. La quarta area è localizzata nel centro di Lauzacco, parzialmente intersecata con l area del gestore VODAFONE, situata all incrocio delle vie Dante Alighieri, del Molino e Palmanova. L area coinvolge zone APR-ambiti di piano urbanistico attuativi (zone A3, A4, A5, A6), e zone B- centri storici e zone residenziali di completamento ed il livello di idoneità territoriale è neutro e preferenziale. Una quinta area è prevista nel centro di Pavia di Udine,in area globalmente neutra, tra via Udine e via Roma, in cui il gestore prevede un area limitrofa all area di ricerca del gestore TIM, all interno della quale ricade una parte del tessuto urbano compreso nelle zone omogenee A2, A7 e B. Rientra nell area di ricerca anche parte del lotto considerato come area neutra (definito come area P1 di media pericolosità idraulica), non edificato, compreso tra la scuola materna ed il centro civico. La sesta area è localizzata nel centro di Percoto, in parte sovrapposta all area di ricerca ivi prevista dai gestori TIM e VODAFONE; è situata in prossimità dell incrocio tra via Aquileia e via Pra Zanetto; l area ingloba gran parte dell impianto sportivo esistente, una porzione di tessuto urbano ricadente nelle zone omogenee A2, A7, B, C e D3/H3. L area di ricerca prevista da WIND è quasi completamente sovrapposta all area VODAFONE. Nell area di ricerca ricade infine la parte di tessuto urbano afferente via Aquileia, nella zona omogenea APR, classificata come area neutra. Infine, la proposta del gestore H3G concerne un unica area di ricerca, ubicata nella frazione di Percoto, su via Peraria, in corrispondenza della parte sud dell area ricadente in zona D3/H3, aree industriali, artigianali, commerciali e terziarie, altresì comprendente la potenziale localizzazione dell impianto ancora non esistente, identificato con il n L area ingloba una porzione di territorio ricadente nelle zone omogenee B e P1 area a moderata pericolosità idraulica (area neutra), ma anche una porzione ricadente nelle zona omogenea D3/H3. Da una primo confronto tra le aree di ricerca indicate e lo stato urbanistico del territorio, alla luce di quanto disposto dall art.8 della LR n 28/04 e dall art.3 del Regolamento di Attuazione DPR n 094/Pres. del , le aree di ricerca circoscrivono prevalentemente zone neutre e aree incompatibili, ad eccezione di due situazioni di aree preferenziali. Non va trascurato che le aree proposte sono indicative di una potenziale ampiezza localizzativa. Vi sono anche casi di intersezione di aree di ricerca (di differenti gestori) che potrebbero implicare, in sede progettuale, situazioni di co-siting. Allo stato attuale, però, tali intersezioni non comprendono alcuna area definita preferenziale. Comune di Pavia di Udine 11
13 Le scelte di piano. Priorità ed ipotesi localizzative Il progetto di Piano pone come finalità la verifica della compatibilità localizzativa (esistente o di previsione) dell infrastruttura per il servizio della telefonia mobile con il suo contesto urbanistico. Relativamente al territorio ed al paesaggio, tale verifica avviene tramite la sovrapposizione delle aree di ricerca proposte dai gestori con la classificazione delle aree prevista dall art.8 della LR n 28/04 e dall art.3 del Regolamento Attuativo DPR n 0194/Pres. del , che è intesa quale strumento di raggruppamento, evidenziazione e gestione delle differenti esigenze e risorse utili ad individuare la soluzione più appropriata e congruente nell intorno considerato. Dalla sovrapposizione emergono una serie di indicazioni relative al livello di idoneità territoriale, riscontrabili dalla lettura dell allegato grafico relativo (tav.5 livello di idoneità territoriale ). Le indicazioni provenienti dalla classificazione non escludono altre ipotesi né vincolano in termini di perimetri o di spazi interessati, tanto che nelle successive evoluzioni del piano potranno essere adattate ad ulteriori esigenze (in termini di differenti aree di ricerca o soluzioni operative). I livelli di idoneità territoriale sono formulati osservando i principi di equità ed imparzialità nei confronti dei gestori cui devono essere garantite pari opportunità per l esercizio delle concessioni ottenute dallo Stato nel riconoscimento del carattere di pubblico interesse intrinseco ai servizi erogati. I livelli di idoneità territoriale sono previsti in base alle ricadute di natura territoriale ed ambientale che possono influenzare le presenti e/o future localizzazioni. Vengono pertanto suggerite delle azioni di mitigazione e di integrazione paesaggistica, ma anche di risanamento, atte a migliorare la localizzazione delle antenne esistenti. In linea con le direttive dell Amministrazione sono state quindi ritenute idonee alle nuove localizzazioni, in ordine di priorità: - tutte le aree preferenziali previste dall art.3 del Regolamento di Attuazione DPR n 0194/Pres. del del di proprietà pubblica; - tutte le aree preferenziali previste dall art.3 del Regolamento di Attuazione DPR n 0194/Pres. del di proprietà di istituzioni private; - tutte le aree preferenziali previste dall art.3 del Regolamento di Attuazione DPR n 0194/Pres. del di proprietà di privati cittadini. Nel qual caso le aree di ricerca proposte dai singoli gestori non ricadessero in questa parte della classificazione, possono essere ritenute idonee alla localizzazione: - tutte le aree di territorio neutro previste dall art.3 del Regolamento di Attuazione DPR n 0194/Pres. del del di proprietà pubblica, ad eccezione delle aree sportive e dei parcheggi connessi alle strutture ed agli usi scolastici; - tutte le aree di territorio neutro previste dall art.3 del Regolamento di Attuazione DPR n 0194/Pres. del di proprietà di istituzioni private; - tutte le aree di territorio neutro previste dall art.3 del Regolamento di Attuazione DPR n 0194/Pres. del di proprietà di privati cittadini. Nessuno degli impianti esistenti è localizzato in aree classificate come incompatibili. In particolare, a sud della frazione di Percoto l impianto esistente della WIND (n 2419) è localizzato in un area di territorio neutro (area P1 a moderata pericolosità idraulica ). A nord di Percoto, l impianto esistente della VODAFONE (n 299) è localizzato anch esso in un area di territorio neutro (area P1 area a moderata pericolosità idraulica ). Sulla strada comunale tra Pavia di Udine e la frazione di Lauzacco, gli impianti del gestore TIM (n 298) e del gestore WIND (n 880) sono localizzati in un area classificata come preferenziale (area agricola). A sud-ovest della frazione di Risano, in prossimità della ferrovia l impianto del gestore TIM (n 296) è localizzato in un area di territorio preferenziale, così come gli impianti del gestore WIND (n 879) e del gestore VODAFONE (n 297), nonché l impianto del gestore H3G (n 2544), ubicato in prossimità della strada comunale (via Sammardenchia), che dalla zona ovest di Risano conduce alla frazione di Sammardenchia. Per ciò che concerne, invece, le aree di ricerca proposte dai gestori, 10 su 18 circoscrivono al proprio interno aree o porzioni di aree preferenziali. Le due proposte di WIND e TIM nella frazione di Risano sono ubicate parte in aree a territorio Comune di Pavia di Udine 12
14 neutro e parte in aree preferenziali. Le proposte degli stessi gestori nella frazione di Lumignacco non inglobano solo aree di territorio neutro ed aree preferenziali, ma anche aree incompatibili. Le aree di ricerca di tutti i gestori, nella frazione di Percoto, localizzate in aree neutre, inglobano porzioni di aree incompatibili. Le aree di ricerca proposte da WIND e TIM nel centro di Pavia di Udine includono solo aree neutre ed incompatibili e lo stesso vale per l area TIM ubicata lungo la SP 2, a circa metà strada tra il Capoluogo e percoto. Le aree di ricerca WIND, VODAFONE e TIM ubicate nella zona industriale, nei pressi della Fonderia Fontanini, inglobano unicamente un area neutra, ad eccezione dell area TIM la quale ingloba, in parte, un tratto di area preferenziale rappresentato dalla ss.352 di Grado. Le aree WIND e VODAFONE, ubicate nella frazione di Lauzacco, inglobano aree preferenziali, neutre e una piccola porzione di territorio incompatibile. Per quanto riguarda le due restanti aree VODAFONE, una ubicata nei pressi di Chiasottis, lungo l autostrada A23 e l altra ubicata lungo la strada tra il Capoluogo e Lauzacco (via Pietro Zorutti), inglobano entrambe aree preferenziali. Le azioni di mitigazione Le azioni di mitigazione proposte vengono raggruppate in tre macroaree: - le azioni di mitigazione relative all integrazione paesaggistica; - le azioni di mitigazione relative a possibili ricadute territoriali ed ambientali; - le azioni di mitigazione/risanamento relative all impatto sulla salute pubblica. Le azioni di mitigazione relative all integrazione paesaggistica potranno consistere in precauzioni o prescrizioni per gli impianti in generale e specifiche per i sostegni, le antenne ed il locale tecnico. Prescrizioni specifiche potranno essere fissate nelle aree ritenute sensibili, ad esempio quelle ricadenti presso corsi d'acqua e centri abitati. In corrispondenza di punti di vista significativi ( scorci visivi significativi, uno da vicino ed uno da lontano) saranno previste speciali indicazioni per la realizzazione di opere di verde, per quanto possibile in grado di schermare l'impianto rispetto ai punti o tratti di massimo impatto visivo. La mitigazione di tipo visivo potrà consistere a priori in un progetto architettonico idoneo all inserimento di un elemento costruito all interno del paesaggio, tramite la scelta di materiali e forme che trasformino l impianto da semplice supporto ad oggetto di progettazione architettonica. In particolare: - il sostegno dovrà avere la massima snellezza (come supporti a terra saranno preferiti i pali ai tralicci; andranno usati, ove possibile, pali che permettano di ridurre la percezione visiva dell antenna e del suo appoggio); - saranno preferiti sostegni già esistenti quali, ad esempio, i pali dell illuminazione pubblica; - il mascheramento del sito potrà essere effettuato ricorrendo alla piantumazione di piante autoctone da concordare con l AC; - per ciò che concerne i locali tecnici (se non interrati), questi verranno mimetizzati in un fabbricato, che dovrà essere opportunamente realizzato con materiali consoni all intorno o comunque non dissonanti; - infine, per ciò che concerne il colore dell impianto e dei locali tecnici (se non interrati), quest ultimo non dovrà essere dissonante con l intorno o comunque non emergente. Le ricadute territoriali potranno consistere in una certa repulsione all'insediamento, per permanenza di persone nelle aree immediatamente circostanti agli impianti. L'impatto visivo potrà essere contenuto con accorgimenti rivolti alla mitigazione dell'impatto ed all'inserimento nel contesto territoriale. Ad esempio, i filari e le boschette presenti sui lati stradali ed in campagna possono costituire un motivo già presente di schermatura degli impianti rispetto ai punti di vista ed agli scorci visivi sopra richiamati. Gli impianti non consumano in maniera diretta le risorse naturali, né emettono rifiuti, se non irrilevanti, per la presenza saltuaria di addetti alla manutenzione. Il traffico indotto a regime è limitato alle necessità di manutenzione. La valutazione delle suscettività non ha evidenziato localizzazioni di impianti esistenti Comune di Pavia di Udine 13
15 incompatibili o in aree controindicate. Dal quadro di analisi non emergono particolari incompatibilità tra gli impianti esistenti ed il territorio circostante, visto che tutti gli impianti esistenti ricadono in zona agricola, esternamente ai centri abitati. Solo la localizzazione n 2024 ricadrebbe all estremità nord-ovest della frazione di Percoto, in prossimità di alcune abitazioni e della zona industriale-artigianale ivi presente. In riferimento, invece, alle ipotesi localizzative proposte dai gestori, di cui alcune sovrapposte (il centro di Pavia di Udine ed il centro della frazione di Percoto vengono individuati come area di ricerca di TIM e VODAFONE; il centro della frazione di Lumignacco come area di ricerca di TIM e WIND), queste ricadono tutte in ambito urbano. In tutti i casi, comunque, visto il fatto che le localizzazioni sono previste in ambiti edificati, la progettazione architettonica dell impianto (nell aspetto tipologico e nei materiali) sarà la forma di mitigazione più consona all inserimento di questo oggetto architettonico all interno del tessuto edificato. Per quanto concerne, infine, le azioni di risanamento relative alla salute pubblica, le misurazioni effettuate non hanno evidenziato superamento da parte degli impianti esistenti dei valori limite di campo elettromagnetico previsti dalla legge. Il risanamento dovrebbe consistere, quindi, nell'adeguamento degli impianti per gli aspetti di mitigazione e integrazione paesaggistica. Per questi aspetti gli impianti esistenti vanno adeguati alle norme già fissate per gli impianti in generale. Il quadro di analisi emerso fornisce buone indicazioni circa il grado di sfruttamento elettromagnetico attuale dell etere nell area del Comune di Pavia di Udine. Sullo sfondo di una distribuzione tutto sommato omogenea, si possono individuare due gruppi distinti di stazioni radio base, distinti in base alla distanza dai nuclei residenziali/lavorativi ed all ingombro spaziale dei lobi elettromagnetici delle antenne: le stazioni radio base n 299, n 2024 (non installata), n 298 e n 880 per la loro vicinanza agli insediamenti residenziali/lavorativi e la struttura dei lobi di radiazione possono essere trattate come impianti/siti ad elevato sfruttamento; le restanti stazioni radio base, ubicate a distanze maggiori dagli edifici, rientrano nel gruppo a ridotto sfruttamento. Le stazioni radio base n 298 e n 880 non si configurano come siti idonei ad ospitare altri impianti (al più uno ospitato su uno dei due siti) data la breve distanza che li separa uno dall altro e la presenza di edifici ad uso lavorativo nelle vicinanze; diversamente l impianto n 299 si presta ad ospitare altri gestori dal momento che l analisi delle isolinee di campo elettrico da esso generate mostra la presenza di livelli superiori ad 1 V/m solo a partire dalla quota di 12m sul livello del suolo; infine, il n 2024 per quanto già detto nel quadro di analisi non si presta ad ospitare altri gestori (al più uno ospitato sulla medesima struttura); in quest ultimo caso le simulazioni mostrano come un sito in prossimità del centro abitato impatterebbe poco dal punto di vista elettromagnetico con un opportuna scelta dei valori dei parametri radioelettrici (potenze radioelettriche in antenna ridotte, antenne con lobi molto direttivi e con abbassamento elettrico/ meccanico contenuto). Per quanto riguarda le stazioni radio base del secondo raggruppamento individuato il problema di non poter installare nuovi impianti nei pressi o sullo stesso supporto tecnologico non si pone, data l assenza di edifici nelle immediate vicinanze. Il numero di gestori su ogni sito viene così limitato dalle esigenze tecniche di disaccoppiamento delle singole antenne in modo da ridurre le interferenze reciproche fra più gestori. In sintesi l analisi delle isolinee di campo elettrico evidenzia la positività della scelta dei siti per gli impianti esistenti dal punto di vista della sostenibilità, in rapporto alla distanza dagli edifici ed alla percezione del rischio della popolazione; per quanto riguarda però le nuove tecnologie a corto raggio come i sistemi UMTS emerge il problema non trascurabile di dover avvicinare i sistemi radianti ai centri storici. Una parte dell'opinione pubblica mantiene una forte percezione di disagio/timore, accentuata dalla improvvisa diffusione delle antenne ed associa tale invadenza ad un rischio sanitario. Tale aspetto va sicuramente considerato e rispettato dal Piano, tanto più che, in ottemperanza al principio di precauzione (principio codificato dall Unione Europea), la LR n 28/04 prescrive di classificare quali localizzazioni incompatibili tutti i siti connessi al ciclo scolastico ed alle attrezzature assistenziali. Il tema non è di facile soluzione poichè i due aspetti della questione sono contraddittori: infatti, se si volesse abbassare il livello del campo elettromagnetico si dovrebbe diffondere quanto più Comune di Pavia di Udine 14
16 possibile le antenne sul territorio consentendo ai gestori installazioni diffuse ed il più possibile coerenti con la propria rete "cellulare"; viceversa, se si volesse rispettare la percezione emotiva, correlata alla evidenza/invadenza delle antenne, si dovrebbe ridurre, o quantomeno contenere, la quantità di impianti installati allontanandoli il più possibile dalle aree insediate rendendo necessaria, in tal modo, la generazione di campi elettromagnetici più intensi. L'evoluzione che ha portato alla tecnologia UMTS prefigura la soluzione di ambedue i problemi poichè da un lato vi è una progressiva riduzione dimensionale degli apparati di trasmissione che consente di realizzare impianti meno ingombranti sotto l'aspetto dimensionale (e pertanto meno evidenti sotto l'aspetto paesaggistico) dall'altro le nuove tecniche di trasmissione raggiungono un buon grado di efficienza anche con emmissioni di potenze molto basse (dell'ordine dei 20W complessivi in antenna) e utilizzando tecniche note come "riutilizzo delle frequenze" o antenne cosiddette "intelligenti", in grado di funzionare ad "intermittenza" ("DTX" discontinuous transmission) e "in direzione". 1.2 Influenza del Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile su altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati L intervento proposto dal Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile del Comune di Pavia di Udine prevede una serie di individuazioni zonizzative e di una specifica normativa di settore che vanno ad integrarsi con la pianificazione a scala comunale vigente. A differenza delle varianti generali al P.R.G.C., che hanno interessato l'intero territorio comunale con una serie di modifiche sostanziali, rivendendo l'intero corpo delle norme di attuazione, il Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile deve essere considerato come il necessario adeguamento alle direttive di gestione del territorio emanate dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, nonché un adeguamento fisiologico alle esigenze emerse nella vita sociale del comune di Pavia di Udine che l Amministrazione comunale intende rendere operative. Di fatto, il sistema di riferimento pianificatorio costituito dalla strumentazione vigente, rimane sostanzialmente inalterato, sia come impianto territoriale, che come indicazioni programmatorie strategiche. 1.3 Pertinenza del Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, L intervento proposto dal Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile del Comune di Pavia di Udine si inserisce all interno di una programmazione a scala comunale che è stata approvata da parte delle Autorità competenti e che nell iter approvativo, la strumentazione urbanistica a scala comunale è stata definita seguendo puntualmente le indicazioni normative vigenti. Questa premessa è assai importante al fine di precisare che le logiche di intervento definite dal Piano Regolatore Generale Comunale sono frutto delle scelte programmatorie di competenza dall Amministrazione comunale di Pavia di Udine. Si presume che le opzioni di scelta attuate, siano state definite in base a parametri di matrice prettamente urbanistica e gli aspetti relativi a considerazioni ambientali legate allo sviluppo sostenibile ammesso che siano stati valutati, sono stati determinati a scala territoriale del comune di Pavia di Udine allorchè fu avviato l iter che porto all approvazione del Piano Regolatore Generale Comunale del Comune di Pavia di Udine e delle successive varianti. Comune di Pavia di Udine 15
17 1.4 Problemi ambientali pertinenti il Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile Le problematiche ambientali generate dall iniziativa pianificatoria in progetto sono legate esclusivamente al singolo contesto territoriale entro cui sorge o potrebbe potenzialmente essere realizzato un impianto fisso di telefonia mobile. 1.5 Rilevanza del Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente Il Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile del Comune di Pavia di Udine proposto, si ritiene non abbia alcuna rilevanza, relativamente all'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente. Comune di Pavia di Udine 16
18 2 Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate Il Comune di Pavia di Udine si estende su una superficie pari a 34,6 kmq e confina a Nord con i Comuni di Udine e Pradamano, a Ovest con Santa Maria La Longa e Pozzuolo del Friuli a Sud con i Comuni di Mortegliano e Trivignano Udinese, a Est con i Comuni di Buttrio e Manzano. aventi nel complesso al 31 dicembre 2007 una popolazione di abitanti. Dal punto di vista geografico l'area risulta un tassello della alta pianura centrale che si estende fra il fiume Tagliamento ed il fiume Isonzo in un macrosistema localizzato a monte del graduale passaggio delle acque fluviali da scorrimenti in sub alveo, con presenza di ampie formazioni golenali ghiaiose, alla risorgenza dei corpi liquidi superficiali conseguenti alle presenza di sedimi fini impermeabili che ne limitano la dispersione in profondità.. Allo stato attuale il territorio comunale mantiene ancora una certa omogeneità d'uso in quanto gli insediamenti restano relativamente compatti, pur in presenza di frange lungo la viabilità stradale. Elementi tipici sono fondamentalmente un nucleo storico, a edificazione continua, con spazi interclusi di pertinenza liberi, e un'edilizia circostante più o meno recente puntiforme. Nel comune vi sono diversi insediamenti produttivi generalmente compresi o immediatamente esterni ai centri abitati in particolare localizzati lungo la viabilità principale s.r. 352 di Grado in particolare, localizzati nella zona industriale udinese (programmata dal P.U.R.G. della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia negli anni 70) che interessa aree dei comuni di Udine Pozzuolo del Friuli e Pavia di Udine per una superficie di 478 ha con oltre 100 aziende insediate e 2300 addetti. Il Comune di Pavia di Udine è caratterizzato dalla presenza del sistema viario portante dei collegamenti tra Udine e la Bassa Friulana (Palmanova, Cervignano del Friuli e Grado) s.r. 352 di Grado e tra Manzano e Mortegliano s.p. 78 di Mortegliano rispettivamente lungo le direttrice Nord/Sud e la direttrice Est/Ovest. 2.1 Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti Campi elettromagnetici: definizioni e caratteri I campi elettromagnetici sono presenti ovunque e possono essere di origine naturale, legati per esempio alla presenza del campo magnetico terrestre, ai fulmini, ecc. Il campo elettromagnetico (CEM) è un fenomeno fisico attraversato da forze nel quale coesistono assieme sia il campo elettrico che il campo magnetico. Comune di Pavia di Udine 17
19 Quando un corpo, in cui sono presenti cariche elettriche, posizionato in un punto qualsiasi di una regione dello spazio, è soggetto a forze di origine elettrica crea intorno a sé un campo elettrico misurabile in V/M (volt /metro). Il campo magnetico è generato da cariche elettriche in movimento, come gli elettroni in un filo metallico percorso da corrente e la sua unità di misura è A/M (ampere/metro). Esso viene schematizzato con linee chiuse che si sviluppano intorno al filo e si propagano mediante onde dette elettromagnetiche, che sono lo strumento più rapido ed efficiente per trasportare a distanza le informazioni. Schema dello spettro elettromagnetico Per radiazione elettromagnetica si intende la propagazione nello spazio dell'energia (energia elettromagnetica) associata ai campi elettrici e magnetici, variabili nel tempo, generati da cariche e correnti oscillanti, strettamente intercorrelati fra di loro. La frequenza corrisponde al numero di oscillazioni al secondo e viene misurata in hertz (Hz). Si va da 0Hz, che caratterizza un campo magnetico statico (come quello generato dai cavi della batteria di un'automobile) ai 30 miliardi di miliardi di miliardi di Hz dei raggi gamma. Comune di Pavia di Udine 18
20 L'insieme di tutte le onde elettromagnetiche costituisce lo spettro elettromagnetico che può essere suddiviso in due gruppi principali: le onde non ionizzanti e le radiazioni ionizzanti. Le radiazioni ionizzanti comprendono raggi X, raggi gamma ed una parte dei raggi ultravioletti. Le radiazioni non ionizzanti (NIR) hanno un'energia associata che non è sufficiente ad indurre nella materia il fenomeno della ionizzazione ovvero non possono dare luogo alla creazione di atomi o molecole elettricamente cariche (ioni). La linea di soglia tra radiazione ionizzante e non ionizzante è l'energia fotonica di 12 ev (necessaria a ionizzare l'atomo di idrogeno). L'interazione con le NIR, quindi, non provocano un danno direttamente sulla cellula, ma realizzano modificazioni termiche, meccaniche e bioelettriche. Lo spettro elettromagnetico è composto da diverse regioni: - Onde a radiofrequenza: hanno frequenza compresa tra alcuni Hz e 109 Hz e sono impiegate principalmente per trasmissioni radio-televisive. - Microonde: comprendono onde di lunghezza d'onda compresa tra 0.3 m e 10-3m e sono utilizzate per comunicazioni radar, via satellite, ponti radio. - Infrarosso: comprende lunghezze d'onda che vanno da 10-3 m a 7.8 x 10-7 m. Le applicazioni riguardano l'astronomia, la medicina e piccole apparecchiature d'uso domestico (ad esempio telecomandi). - Luce: comprende l'intervallo delle lunghezze d'onda che possono essere percepite dall'occhio umano e si estende da 7.8 x 10-7 m a 3.8 x 10-7 m. Al variare della lunghezza d'onda all'interno dello spettro del visibile, varia il modo con cui queste vengono avvertite dall'occhio: questo fenomeno origina i diversi colori quali violetto, blu, verde, giallo, arancio, rosso. - Raggi ultravioletti: questi raggi coprono l'intervallo delle lunghezze d'onda comprese tra 3.8 x 10-7 m a circa 6 x m e vengono generati principalmente dal Sole. - Raggi X: utilizzati soprattutto nella medicina, hanno lunghezze d'onda che vanno da 10-9 m a 6 x m. - Raggi Gamma: prodotti dalle sostanze radioattive e dalle radiazioni nucleari, possono essere letali per gli organismi. La radio, la TV, la telefonia cellulare trasmettono informazioni senza il supporto di fili e utilizzano un sistema basato su un antenna trasmittente e su antenne riceventi. L antenna trasmittente proietta le onde elettromagnetiche in aria e queste vengono captate a distanza da antenne riceventi. Più alta è la frequenza e più le onde elettromagnetiche tendono a propagarsi secondo linee rette. Se onde ad alta frequenza incontrano un ostacolo di dimensioni elevate non proseguono il loro percorso, ma vengono in parte assorbite ed in parte riflesse. Il funzionamento del servizio di telefonia mobile La comunicazione mobile basa il suo funzionamento sul fenomeno naturale delle onde, grazie al quale è possibile trasmettere segnali senza fili su determinate frequenze; si ricevono ed inviano segnali attraverso onde elettromagnetiche appoggiandosi su antenne in quanto il segnale, per propagarsi, deve essere portato in alto al fine di superare eventuali barriere preesistenti (manufatti, elementi orografici, ). Gli impianti di telefonia mobile si compongono di un sistema di antenne (stazioni radio base - SRB) volto a irradiare e a ricevere il segnale di risposta delle unità mobili (telefonini); si tratta di uno scambio biunivoco di informazioni, a differenza di quello radio-televisivo che prevede un solo flusso dalla stazione emittente verso l'utente (stazione di ascolto). Le stazioni radio base hanno la funzione di emettere verso l'esterno, con la massima efficienza, l energia elettromagnetica generata e amplificata da un trasmettitore; questa emissione avviene attraverso un trasduttore, anche chiamato antenna trasmittente. Le antenne hanno la funzione di trasformare il segnale elettrico in energia elettromagnetica irradiata nello spazio libero (antenne trasmittenti) oppure effettuare la conversione inversa (antenne riceventi). La trasmissione può essere di tipo broadcasting oppure di tipo direttivo: nel primo caso l antenna deve diffondere il segnale su aree abbastanza vaste per raggiungere il maggior numero di utenti possibile, mentre nel secondo le antenne costituiscono un ponte radio, cioè un collegamento tra due punti in vista. Comune di Pavia di Udine 19
21 Il sistema di trasmissione è detto cellulare perché serve un territorio suddividendolo in una rete a celle le cui dimensioni variano tra poche centinaia di metri e un paio di chilometri al massimo. Ogni cella è contigua ad altre creando così un disegno simile ad un alveare. Per evitare interferenze ciascuna cella fa riferimento a una stazione base che trasmette su un certo insieme di canali, a cui corrispondono più frequenze, diverse da quelle utilizzate nelle celle adiacenti. Se, durante i suoi spostamenti, l'utente passa da una cella ad un'altra (procedura "handover"), è necessario che il terminale mobile si sintonizzi su una nuova frequenza; ciò è indispensabile durante una conversazione per evitare la caduta della comunicazione. I principali sistemi di trasmissione utilizzati dalla telefonia sono: "ETACS" e "GSM". Il sistema ETACS (Extended Total Access System) prevede una trasmissione del segnale in modalità analogica: per ogni utente che effettua una chiamata viene dedicato un intero canale di traffico a 900MHz e tale trasmissione non prevede alcuna codifica del segnale; il limite di questa tecnologia sta nell'incapacità di gestire simultaneamente, con il medesimo impianto, un numero elevato di persone. Il sistema GSM (Global System for Mobile communication) prevede una gestione del segnale in forma digitale, anziché analogica; in tal caso il segnale vocale viene convertito in un codice binario e poi inviato all'impianto trasmittente. Questo metodo può gestire un numero assai maggiore di utenti. Ogni stazione radio base è normalmente configurata da un sistema di antenne direttive, orientate generalmente verso tre settori divaricati di 120. Ogni settore a sua volta può avere una o più frequenze (o ponti radio), assegnate in modo da poter gestire più utenti. Il sistema GSM classico assegna a ciascun utente durante la telefonata uno specifico time-slot, ossia ad ogni utente viene assegnato uno specifico intervallo di tempo all'interno di un canale. Il digitale GSM funziona nella gamma dei 900 MHz, mentre il più recente DCS (Digital Cellular System: sistema cellulare digitale; in pratica trattasi di un sistema GSM che utilizza frequenze nella banda dei Mhz) anch'esso GSM, copre le frequenze a 1800 MHz. Per rendere più flessibile la rete, si é sviluppato il sistema GPRS (General Packet Radio System). Questa modalità consente di poter utilizzare la telefonia cellulare anche per trasmettere elevati volumi di dati, impiegando diversi time-slot in contemporanea. Il GPRS é un'evoluzione del sistema GSM, consentendo l'utilizzo della telefonia cellulare anche per le elevate velocità di connessione. Recentemente é stato attivato un sistema di terza generazione chiamato H3G o, comunemente, UMTS (Universal Mobile Telecomunications System). Questo sistema gestisce più telefonate in contemporanea sulle medesime frequenze di trasmissione della cella, assegnando a ciascun utente Comune di Pavia di Udine 20
22 un sub-codice particolare, tale per cui la stazione radio-base é in grado di riconoscerlo anche quando occupa la medesima frequenza nel medesimo istante di altri utenti connessi alla medesima stazione radio-base. Il sistema UMTS dovrebbe portare ad un minor livello le emissioni da parte dell'impianto, in quanto il medesimo verrebbe implementato con un minor numero di portanti. La novità del sistema consiste nel poter disporre di connessioni telefoniche in grado di supportare un flusso di dati teorico fino a 2M bits al secondo. Per assicurare elevate velocità, però, il numero di utenti per ogni singola stazione non può essere elevato. Per poter disporre di numerose connessioni é necessario aumentare il numero delle stazioni radio-base. Maggiore è il numero di stazioni radio base minore è la potenza di emissione delle antenne; in tal modo é possibile mantenere basso il livello di campo nelle zone di territorio in cui si verifica la massima concentrazione di popolazione (L energia del segnale decresce con quadrato della distanza e quindi le antenne più sono lontane fra di loro e più devono essere potenti.). La modalità con cui si diffonde il campo elettromagnetico che porta il "segnale" emesso dall'antenna copre un settore direzionale non molto ampio (mediamente è un settore di 120 per tale motivo su ogni impianto troviamo generalmente tre antenne divaricate di 120 ); inoltre, per effetto delle basse potenze di emissione, il campo si riduce molto rapidamente L'irradiazione del campo elettromagnetico emesso da un impianto per la telefonia Comune di Pavia di Udine 21
23 Gli operatori telefonici (gestori) attualmente sul mercato per il traffico pubblico sono quattro: - TIM (ora Telecom Italia); - VODAFONE; - WIND; - TRE (H3G). I primi tre offrono servizi con tecnologia GSM (900 MHz), DCS (1800 MHz) e UMTS (2000 MHz), mentre l operatore Tre è esclusivamente dedito al servizio cellulare UMTS. La situazione normativa e i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici Il Consiglio dell'unione Europea, in applicazione di un principio di cautela, ha indicato i limiti massimi di esposizione ai campi elettromagnetici. La normativa italiana impone limiti di esposizione molto più restrittivi di quelli indicati dall'unione Europea. La regolamentazione nazionale La normativa a livello nazionale è così strutturata: Decreto Interministeriale 381/98 Norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana. Stabilisce il limite di esposizione (art.3), per tutti i campi elettromagnetici con frequenza compresa tra 3 MHz e 3000 MHz, non possa superare i 20 V/m per ambienti esterni. In corrispondenza di luoghi adibiti a permanenze prolungate per più di 4 ore (luoghi di lavoro, abitazioni, scuole, ospedali) non devono essere superati i valori di 6 V/m (art.4). Tale valore corrisponde ad una densità di potenza dell'onda piana di soli 0,10 W/m2, tra 45 e 90 volte inferiore a quello stabilito in sede europea. Legge quadro n. 36 del 22 febbraio 2001 La legge quadro individua tre diversi riferimenti quantitativi relativamente alle emissioni: a) i limiti di esposizione; b) i valori di attenzione c) gli obiettivi di qualità. I primi sono quelli insuperabili, anche per gli ambienti nei quali le persone permangono per periodi brevi; i secondi sono quelli relativi ad ambienti dove le persone stanno a lungo (abitazioni, ambienti scolastici, etc.); quanto agli obiettivi di qualità, essi appaiono non tanto limiti da non superare quanto obiettivi da raggiungere, e sono relativi sia all utilizzo di nuove tecnologie che a criteri di localizzazione; essi contengono comunque individuazioni di valori di campo inferiori a quelli dei limiti di esposizione e dei valori di attenzione, essendo fissati allo scopo di minimizzare l esposizione della popolazione ai campi magnetici. L art. 4 attribuisce allo Stato il compito di fissare questi tre valori. Diversi sono peraltro i contrappesi dell attribuzione di questa competenza allo Stato Da un lato, infatti, il procedimento per la fissazione di tutti i limiti quantitativi prevede che i limiti, valori ed obiettivi all esposizione siano stabiliti sì dal Governo, ma previa intesa in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni e Stato-Città (di cui all art. 8 del d.lgs. 28 agosto 1997, n. 281; art. 4, comma 2, della legge quadro). D altro canto, l art. 9 stabilisce che i piani di risanamento sono previsti, ed hanno limiti temporali analoghi, (due anni dall emissione dei decreti attuativi) non soltanto per il raggiungimento dei valori di esposizione e dei livelli di attenzione, ma anche degli obiettivi di qualità. Per quanto riguarda il ruolo assegnato dalla legge alle Regioni, esse possiedono, conformemente a quanto disposto dal dettato costituzionale, competenza urbanistica piena. Debbono quindi individuare i siti di trasmissione e quelli degli impianti per telefonia mobile, cioè provvedere alla loro localizzazione. Competenza, questa, che porta con sé anche quella relativa alla de-localizzazione degli impianti che non si trovino in siti adeguati sul piano urbanistico. Le regioni dovranno inoltre definire le modalità per il rilascio delle autorizzazioni alla installazione degli impianti; dovranno realizzare il catasto delle sorgenti; inoltre dovranno individuare gli strumenti e le azioni per il raggiungimento degli obiettivi di qualità. Esse stabiliranno anche quali competenze spettino a province e comuni nelle materie attribuite alle regioni stesse. Comune di Pavia di Udine 22
24 La legge precisa che le regioni debbono esercitare le loro funzioni uniformandosi, nell ordine, ai principi relativi alla tutela della salute pubblica; alla compatibilità ambientale; alla esigenze di tutela del paesaggio. La nuova legge riserva un ruolo di primo piano ai Comuni. Essi infatti, ai sensi dell art. 8, comma 6, vengono dotati di una competenza propria ad adottare un regolamento, un atto quindi efficace nei rapporti con i terzi e vincolante per l esercizio delle loro attività, per assicurare, da un lato il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti, quindi la loro localizzazione, dall altro, per minimizzare l esposizione della popolazione ai campi magnetici. La competenza relativa al contenimento delle emissioni appare quindi, dall esame del provvedimento complessivo, concorrente fra Stato, regioni e comuni: questi potranno infatti dettare le loro regole volte a far subire meno emissioni possibile alla popolazione. I regolamenti potranno quindi contenere norme relative alle localizzazioni e delocalizzazione e criteri autorizzativi delle sorgenti di emissioni sul proprio territorio. Decreto legislativo 198/2002 (Gasparri) Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione strategica. Classifica le infrastrutture di telecomunicazione come opere di interesse nazionale e le stazioni radiobase sono, perciò, realizzabili in ogni parte del territorio comunale (art.3). Viene, inoltre, prevista la DIA per gli impianti UMTS e per gli impianti con potenza nella singola antenna uguale o inferiore a 20 Watt (art.5). D.P.C.M. 8 luglio 2003 (implementazione decreto 381/98) Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 khz e 300 GHz. Le disposizioni del decreto fissano i limiti di esposizione e i valori di attenzione per la prevenzione degli effetti a breve termine e dei possibili effetti a lungo termine nella popolazione dovuti alla esposizione ai campi elettromagnetici generati da sorgenti fisse con frequenza compresa tra 100 khz e 300 GHz. Il presente decreto fissa inoltre gli obiettivi di qualità, ai fini della progressiva minimizzazione della esposizione ai campi medesimi e l'individuazione delle tecniche di misurazione dei livelli di esposizione. I limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità del decreto non si applicano ai lavoratori esposti per ragioni professionali oppure per esposizioni a scopo diagnostico o terapeutico. Decreto legislativo 259/2003 Codice delle comunicazioni elettroniche. Formano oggetto del Codice le disposizioni in materia di: - reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico, ivi comprese le reti utilizzate per la diffusione circolare di programmi sonori e televisivi e le reti della televisione via cavo; - attività di comunicazione elettronica ad uso privato; - tutela degli impianti sottomarini di comunicazione elettronica; - servizi radioelettrici. Il Codice garantisce i diritti inderogabili di libertà delle persone nell'uso dei mezzi di comunicazione elettronica, nonché il diritto di iniziativa economica ed il suo esercizio in regime di concorrenza, nel settore delle comunicazioni elettroniche Comune di Pavia di Udine 23
25 Comparazione tra limiti internazionali e italiani Limiti di esposizione nazionale ai campi elettromagnetici ad alte e basse frequenze ai sensi del D.P.C.M. 08/07/03. La regolamentazione regionale A livello regionale il principale riferimento normativo è la: LR 28/2004 Disciplina in materia di infrastrutture per la telefonia mobile Tale legge impone a tutti i Comuni di predisporre un Piano Locale per le Infrastrutture della Telefonia Mobile (PLITM) con l'obiettivo di minimizzare l'esposizione ai campi elettromagnetici e di ottimizzare le localizzazioni degli impianti concertando le esigenze della cittadinanza con quelle dei gestori (protocolli d intesa per la localizzazione delle strutture). La durata di tale strumento è indeterminata, mentre il suo aggiornamento deve avvenire annualmente. Le installazione e le modifiche degli impianti di telefonia mobile sono soggette a concessione o autorizzazione edilizia rilasciata dal Comune, previa: - verifica dell incompatibilità; - acquisizione dei pareri vincolanti (ARPA; ASS) a carico del gestore. L attivazione degli impianti di telefonia mobile è soggetta a nulla osta preventivo del Comune e all acquisizione di pareri vincolanti da parte dell ARPA e ASS. L ARPA assume funzioni di vigilanza e controllo (dispone i limiti esposizione, le misure di risanamento, art.9). Comune di Pavia di Udine 24
26 Secondo questa legge i comuni possono adottare un Regolamento, per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Con decreto del Presidente della Regione del 19 aprile 2005 n. 94 è stato approvato il: Regolamento di attuazione della L.R. 28/2004. Il Regolamento definisce: - le linee guida per i Comuni per la redazione del PLITM (obiettivi generali e oggetti di valutazione; art. 2); - i modelli di domanda e la documentazione; - le procedure per le azioni di risanamento; - le forme di trasparenza e partecipazione di soggetti pubblici e privati. Nello specifico il Regolamento determina i contenuti del Piano e gli elaborati tecnici e normativi che lo andranno a costituire. La valutazione dei rischi da campi elettromagnetici Il rischio da campo elettromagnetico è classificato come un Rischio per la salute tra i rischi igienico-ambientali all'interno della classe "Agenti Fisici", nell'ambito delle "Radiazioni non Ionizzanti", che comprendono una parte dei raggi ultravioletti, le microonde, le radiofrequenze, i raggi infrarossi, i raggi X ed i raggi laser. La valutazione dei rischi è l'esame sistematico di tutti gli aspetti attinenti il lavoro a partire dall'individuazione delle cause probabili di lesione o danno, al fine di eliminare il rischio o, in alternativa, di ridurlo ad un livello accettabile. Anche per il rischio da campi elettromagnetici è importante determinare il percorso che va' dalle cause più frequenti di esposizione, alle sorgenti di pericolo, alle classi di lavoratori più esposti al rischio, ai metodi di misura delle onde emesse, ai provvedimenti volti a ridurre al minimo l'esposizione del lavoratore e della popolazione. La situazione normativa: Direttiva 89/336/CEE compatibilità elettromagnetica Un aiuto concreto per la mitigazione del problema delle interferenze elettromagnetiche giunge dalle normative nazionali e internazionali in materia. La direttiva europea 89/336/CEE "compatibilità elettromagnetica" impone ai costruttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche il rispetto di alcuni requisiti essenziali insiti nella definizione stessa di compatibilità elettromagnetica, che sono mirati al contenimento delle emissioni elettromagnetiche dei sistemi entro limiti ben determinati e contemporaneamente all'incremento dell'immunità degli stessi nei confronti delle interferenze. Il rispetto di tali requisiti si può ottenere seguendo le prescrizioni delle norme tecniche armonizzate che forniscono i limiti ed i metodi di misura per la totalità dei prodotti o delle famiglie di prodotti che rientrano negli obiettivi della direttiva, o per tutti i dispositivi che possono creare emissioni elettromagnetiche o il cui funzionamento può essere alterato da disturbi elettromagnetici presenti nell'ambiente. La massiccia penetrazione dell'elettronica in tutti i settori tecnologici e la sempre crescente domanda di energia elettrica hanno fatto sì che l'uomo si trovi quotidianamente immerso in campi elettromagnetici di diverse frequenze ed intensità (generati da elettrodomestici, TV, forni a microonde, cellulari, ripetitori radio-televisivi o per telefonia mobile, ). Bisogna tenere ben presente che: - il campo elettrico è prodotto dalle cariche elettriche e deriva dai conduttori inseriti nelle prese, quindi è comunque presente anche quando un apparecchio elettrico è spento ma collegato alla rete. Esso è facilmente schermabile da oggetti quali legno, metallo, ma anche alberi, edifici ecc., con riduzione anche di un fattore 100 fra l'interno e l'esterno di un edificio. - il campo magnetico si produce quando l'apparecchio elettrico viene messo in funzione e in esso circola quindi corrente. Diversamente dal campo elettrico il campo magnetico non è facilmente schermabile, pertanto risulta praticamente invariato all'interno e all'esterno degli edifici. Comune di Pavia di Udine 25
27 L identificazione delle sorgenti di pericolo L'identificazione delle sorgenti di pericolo passa attraverso due fasi principali: - la descrizione dell'attività lavorativa (ciclo lavorativo; singole fasi lavorative; fonti di emissione utilizzate); - l'analisi delle fasi operative (per rilevamento del livello di rischio nelle diverse fasi). Per esplicare tale percorso, si possono seguire le seguenti modalità: - analizzare la documentazione tecnica delle macchine e degli impianti; - progettare ed organizzare la destinazione e le caratteristiche strutturali dell'ambiente; - controllare le schede di sicurezza delle macchine erogatrici; - misurare le emissioni per il rispetto dei valori limite di esposizione (nazionali, comunitari); - richiedere autorizzazioni ed effettuare verifiche; - raccogliere ed analizzare i dati di sorveglianza sanitaria; - ricavare informazioni da interviste ai lavoratori e da ispezioni interne e di organi di vigilanza. L individuazione dei rischi da esposizione L'individuazione dei rischi di esposizione parte dall'analisi del quadro generale delle sorgenti di pericolo e prosegue con lo studio delle procedure lavorative e delle misure di prevenzione e protezione già attuate. Si parte dall'analisi delle sorgenti, dallo studio della loro disposizione spaziale e della loro compatibilità elettromagnetica (quando si hanno più sorgenti), per arrivare all'istituzione di metodi operativi e di misure di sicurezza per la prevenzione dei danni connessi al rischio elettromagnetico. Fondamentale è quindi, in questo ambito, analizzare ed affrontare i problemi organizzativi, legati alla gestione degli spazi di lavoro, ed alla mancanza di consapevolezza dell'esposizione da parte degli operatori. Inoltre, quando possibile, si dovrebbero adottare misure di protezione, che a seconda dei casi possono essere collettive ed, accompagnate a percorsi di formazione/informazione dei lavoratori che assegnino a ciascun esposto la giusta consapevolezza dell'esposizione, nonché i corretti comportamenti da adottare. Le tecniche di minimizzazione e mitigare del rischio delle emissioni elettromagnetiche La possibilità di ridurre le emissioni elettromagnetiche, dipende da una serie di fattori: primo tra tutti la frequenza e le caratteristiche fisiche dell'onda, ma anche l'utilizzo dell'onda emessa (se si tratta per esempio di una macchina industriale o di un elettrodotto, o di un'antenna per radiotelefonia) e l' ambiente in cui il lavoratore è esposto. La schermatura di un campo elettrico, magnetico o elettromagnetico può risultare molto utile: - in numerosi settori tecnici che vedono l'utilizzo di campi elettromagnetici - quando si vuole ridurre l'esposizione di individui che debbano transitare o stazionare nei pressi di una sorgente di campo elettromagnetico - nell'ambito della cosiddetta "compatibilità elettromagnetica", quando è importante evitare che le emissioni elettromagnetiche prodotte da una apparecchiatura elettrica disturbino il funzionamento di altre apparecchiature poste nelle vicinanze della prima, o che la sommatoria delle onde elettromagnetiche di più sorgenti crei un'amplificazione dell'intensità dell'onda. In particolare, i campi elettrici vengono fortemente attenuati anche dagli oggetti materiali non conduttivi che si interpongono tra le sorgenti e gli individui: una parete o un edificio sono utili attenuatori di campo elettrico. I campi magnetici, invece, non subiscono attenuazione da parte degli oggetti materiali. La possibilità di schermatura dipende anche dal fatto che l'emissione della sorgente sia intenzionale o accidentale. Nel primo caso, in cui l'emissione di un campo elettromagnetico è necessaria espressamente per diffondere un segnale elettromagnetico (per esempio: impianti di teleradio diffusione, stazioni radiobase, apparati radar), non è possibile schermare la sorgente, ovvero impedire che le sue emissioni diffondano nell'ambiente circostante, poiché questo ne impedirebbe il regolare funzionamento. A questo proposito deve essere schermata, laddove sia possibile, la regione di spazio all'interno della quale non si vuole che il campo elettromagnetico possa penetrare. Comune di Pavia di Udine 26
28 Nel secondo caso, invece, troviamo le sorgenti la cui emissione è del tutto "accidentale" (per esempio: elettrodotti, elettrodomestici, computer e altre macchine da ufficio) e quegli apparati industriali il cui funzionamento richiede la generazione di un intenso campo, ma solo in una regione limitata di spazio, dove si trova lo strumento che eroga il campo. In questi casi, è possibile pensare di schermare la stessa sorgente. Gli schermi si realizzano maggiormente con l'impiego di pannelli o contenitori metallici o comunque di materiale che possegga una buona conducibilità elettrica. Si deve tener presente che il campo magnetico statico o di bassa frequenza (50 Hz) è molto difficile da schermare: per una schermatura efficace occorrono lastre di acciaio o altro materiale ferromagnetico spesso diversi millimetri. Attualmente vengono prodotte leghe metalliche con alta permeabilità magnetica che possono schermare anche campi a bassa frequenza ad altissima intensità con lastre dello spessore di pochi millimetri, peraltro con bassi costi di produzione. Il campo elettromagnetico a radiofrequenza (per esempio a 900 MHz, come nel caso della telefonia cellulare) può essere, invece, facilmente schermato da materiali metallici. Uno schermo può anche essere realizzato con un tessuto (filato o non filato, naturale o sintetico) attraversato da un materiale che deve essere dotato di una buona conducibilità elettrica (ad es. grafite, filamenti metallici). Questo significa che è possibile abbattere i livelli di campo elettromagnetico ad alta frequenza mediante l'uso di semplici tende purché dotate delle succitate caratteristiche. Le tecniche di mitigazione indicano, quindi, le modalità di installazione e le scelte di localizzazione volte a ridurre le emissioni degli impianti nei confronti delle persone che si trovano esposte. Senza impedire il servizio sul territorio é possibile attuare delle scelte operative che, in funzione dell'orografia e del tipo di impianto, consentono di ridurre l'esposizione della popolazione: - co-siting: con questo termine si fa riferimento sul territorio a un'area che verrà assegnata all'installazione di più impianti radio. La coesistenza di più impianti porterà ad un incremento delle emissioni nelle vicinanze della detta area, e quindi uno studio preventivo darà informazioni sul numero massimo e sul tipo di impianti che è opportuno che vengano autorizzati; - delocalizzazione: con questo termine si intende la scelta sul territorio di aree destinate all'installazione di impianti di radio diffusione in cui non vi é la presenza di popolazione esposta. Il vantaggio della delocalizzazione consiste nel poter attivare diversi impianti, ad esempio in modalità co-site, a fronte di dismissioni di impianti presenti in aree urbane densamente abitate; - puntamento antenne: interventi di riduzione delle emissioni non desiderate possono essere realizzati mediante interventi sulle tipologie di impianto. L'angolo di puntamento delle antenne sulla verticale rappresenta un parametro molto importante per quanto riguarda le emissioni non desiderate. Infatti la massima emissione si registra di fronte all'antenna stessa piuttosto che in prossimità del palo; - microcelle, picocelle, cavi radianti: gli impianti hanno diverse tipologie e le microcelle non sono altro che una "miniaturizzazione" di una classica stazione radio-base. Ovviamente il "rimpicciolimento" coinvolge riguarda non solo le dimensioni, ma anche la potenza installata ed il numero di canali di traffico attivabili. Anche per le microcelle é necessario stabilire con cura le scelte allocative per non aumentare il livello di esposizione della popolazione. Mitigazioni territoriali paesaggistiche Le azioni di mitigazione proposte in sede di Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile di Pavia sono a carattere paesaggistico territoriale Gli elaborati progettuali non evidenziano incompatibilità tra gli impianti esistenti ed il territorio circostante, ciò è dovuto principalmente al fatto che gli impianti esistenti ricadono in zona agricola, o comunque esterna ai centri abitati. Solamente il sito della stazione radio base n localizzato nella frazione di Percoto, è posto in prossimità di alcune abitazioni e della zona industriale-artigianale. Le ipotesi localizzative proposte dai gestori, invece, ricadono tutte in ambito urbano. Il Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile del comune di Pavia di Udine definisce dei criteri d intervento per iniziative che potranno essere Comune di Pavia di Udine 27
29 realizzate nelle aree ritenute sensibili, ad esempio quelle ricadenti presso corsi d'acqua e centri abitati ed in corrispondenza di punti di vista significativi. In questi contesti saranno previste speciali indicazioni finalizzate a schermare l'impianto rispetto ai punti o tratti di massimo impatto visivo, sulla base di un progetto architettonico idoneo all inserimento di un elemento costruito all interno del paesaggio, tramite la scelta di materiali e forme che trasformino l impianto da semplice supporto ad oggetto di progettazione architettonica 2.2 Carattere cumulativo degli effetti Gli effetti dell attuazione delle previsioni del Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile del comune di Pavia di Udine, si sommano al carico ambientale complessivo che si genera nell abitato Pavia di Udine e nelle frazioni per la quota di competenza e nell ambito del sistema territoriale del comune di Pavia di Udine. Popolazione residente La popolazione residente nel comune di Pavia di Udine al 31 dicembre 2078 è pari a abitanti. Componenti ambientali Relativamente alle componenti ambientali, gli effetti antropici degli interventi generati dal Piano Attuativo sono i seguenti: - aria: il Piano di Settore prende atto che le misurazioni effettuate da ARPA-FVG hanno evidenziato che non si è registrato nessun superamento da parte degli impianti esistenti dei valori limite di campo elettromagnetico previsti dalla legge; - acqua e sottosuolo: non sono ipotizzabili degli effetti dell iniziativa di pianificazione su questo bersaglio; - suolo: il Piano di Settore non prevede perdite di suolo agrario; - fattori climatici: il Piano di Settore non genera effetti significativi sul clima né viceversa; - flora e fauna: il Piano di Settore non danneggia specie animali o vegetali naturalisticamente rilevanti in quanto tale area è già antropizzata e non presenta habitat naturali per specie animali o vegetali; - biodiversità il Piano di Settore non causa riduzione della biodiversità; - paesaggio: l intervento urbanistico non genera impatti significativi sul paesaggio Le azioni di mitigazione relative all integrazione paesaggistica potranno consistere in precauzioni o prescrizioni del Piano di Settore per gli impianti in generale con specifiche per i sostegni, le antenne ed il locale tecnico - beni materiali il Piano di Settore non va ad insistere sui beni materiali presenti nell area; - patrimonio culturale, architettonico e archeologico: il Piano di Settore non interviene su beni di rilevanza culturale, architettonica e archeologica; l area più prossima al sito d intervento, non evidenzia situazioni puntuali di presenza di beni culturali, ai sensi del D.Lgs. 42/2004; - salute umana: le sperimentazioni svolte ed in atto attestano che non si sono verificati effetti dannosi dai campi elettromagnetici, se non quelli riconducibili a "effetti termici" legati al riscaldamento dei tessuti corporei; - la popolazione: il Piano di Settore non genera alcuna incidenza significativa sulla popolazione. Si può osservare che l intervento pianificatorio in esame, data l area in cui esso viene proposto: - non interviene in habitat naturalisticamente rilevanti - non danneggia specie animali o vegetali naturalisticamente rilevanti Nel caso specifico ci troviamo di fronte ad un intervento che presuppone; - la certezza che vi siano degli impatti sul sistema ambientale, anche se di limita entità - la durata di impatti sul sistema ambientale si protrarrà per tutto il periodo di tempo entro il quale verranno realizzate e gestite le nuove strutture edilizie in progetto - la frequenza sarà costante nell arco temporale di esercizio; Comune di Pavia di Udine 28
30 - la reversibilità degli effetti sull ambiente si esaurirà allorchè l iniziativa avrà termine. In questa fase non è possibile definire i tempi entro i quali queste evenienza potrà realizzarsi 2.3 Natura transfrontaliera degli effetti Il Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile di Pavia di Udine proposta non avrà incidenze transfrontaliere. 2.4 Rischi per la salute umana o per l'ambiente Le attività previste dal Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile di Pavia di Udine non presentano, sulla base della ricerche finora condotte, in linea di massima, rischi per la salute umana o per l ambiente. Dalle sperimentazioni svolte attestano che non si sono verificati effetti dannosi dai campi elettromagnetici, se non quelli riconducibili a "effetti termici" legati al riscaldamento dei tessuti corporei. Infatti i campi elettromagnetici prodotti dalla telefonia mobile rientrano tra le microonde del tipo di quelle utilizzate per il forno. Se l'intensità dei campi é sufficientemente alta, si possono avere effetti legati all'assorbimento di questa energia elettromagnetica che provoca un innalzamento della temperatura del corpo e si verifica una febbre artificiale che il fisico tende a contrastare. La potenza emessa dalle antenne base per la telefonia cellulare raggiunge qualche decina di Watt, ma il corpo intercetta solo una frazione. E' vero però che data la vicinanza dell'antenna del cellulare alla testa, una parte della potenza emessa viene intercettata dal cranio provocando un potenziale riscaldamento. Tale effetto provato in via teorica e sperimentale si traduce in un innalzamento della temperatura di un decimo di grado perfettamente sopportabile dal corpo. Si può ritenere che questo problema sia irrilevante sia rispetto ai cellulari che alle stazioni base. I cittadini però sono preoccupati dal problema dell'esposizione prolungata nel tempo anche se riguardante livelli molto bassi di potenza. La preoccupazione più rilevante é legata a tumori, ma anche a patologie come l'alzheimer o il morbo di Parkinson. Ogni timore però può essere allontanato rivolgendo lo sguardo verso la numerosa letteratura scientifica che spiega come ai campi elettromagnetici non é associato alcun effetto negativo in tele senso. Nonostante ciò la popolazione, a causa della scarsa conoscenza del fenomeno o dell'abuso del termine "inquinamento magnetico" o "elettrosmog", continua a dimostrarsi scettica e ostile all'installazione di impianti per la telefonia mobile. Per cautela le localizzazioni di impianti fissi e mobili per la telefonia mobile, ponti radio e microcelle sono vietate su edifici e relative pertinenze interamente destinati ad asili nido, scuole di ogni ordine e grado, attrezzature per l'assistenza per gli anziani, attrezzature per l'assistenza dei disabili, ospedali e altre strutture adibite alla degenza. In sintesi gli effetti generati dai campi elettromagnetici si possono distinguere in: - Effetti a breve termine. Gli studi hanno dimostrato che esposizioni ad elevate intensità di campo elettromagnetico possono generare nell'uomo un effetto termico, cioè il riscaldamento del corpo, o di sue parti esposte alle radiazioni, che segue all'assorbimento dell'energia elettromagnetica. Gli effetti riscontrati sono molteplici e confermano il pericolo per la salute. Un esempio sono le esposizioni a cui sono soggetti gli utenti dei telefoni cellulari che irradiano campi di valore molto elevato durante la conversazione. - Effetti a lungo termine. Gli effetti biologici sono legati anche alle lunghe esposizioni a campi di bassissima intensità. Le esposizioni prolungate, che in Italia sono convenzionalmente determinate in almeno 4 ore, favoriscono un effetto non termico. Questo effetto è dovuto probabilmente all'interazione tra i messaggi elettrochimici dell'organismo e le onde elettromagnetiche. Anche a bassissima intensità i campi elettromagnetici si comporterebbero come delle piccole sollecitazioni che, se ripetute nel tempo, provocano dei danni biologici. Una revisione dei dati scientifici svolta dall OMS nell ambito del progetto internazionale CEM ha concluso che sulla base della letteratura attuale, non c è nessuna Comune di Pavia di Udine 29
31 evidenza convincente che l esposizione e radiofrequenze abbrevi la durata della vita umana, né induca o favorisca il cancro. Le azioni di mitigazione Le misurazioni effettuate da ARPA-FVG non hanno evidenziato superamento da parte degli impianti esistenti dei valori limite di campo elettromagnetico previsti dalla legge. Per cui in sede di Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile di Pavia non vengono previste azioni di mitigazione che riguardano misure di risanamento relative alla salute pubblica, L analisi delle isolinee di campo elettrico ha evidenziato la sostanziale validità della scelta dei siti per gli impianti esistenti dal punto di vista della sostenibilità, in rapporto alla distanza dagli edifici ed alla percezione del rischio della popolazione. Tuttavia, in questo contesto, va segnalato il permanere in parte dell'opinione pubblica comunque una forte percezione di incertezza/disagio/allarme nei confronti della tecnologia della telefonia cellulare, percezione accentuata dalla esponenziale diffusione delle antenne, associando questa diffusione ad un potenziale rischio sanitario, conseguenza dall inquinamento elettromagnetico indotto Entità ed estensione nello spazio degli effetti Il Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile di Pavia di Udine proposto esplicherà le proprie ricadute spaziali nel ristretto ambito d intervento relativo alla influenza delle singole stazioni radio base. 2.6 Valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: - delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite, - dell'utilizzo intensivo del suolo Paesaggio Il territorio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è caratterizzato da un'ampia diversità di paesaggi, che sono influenzati da aspetti geomorfologici, climatici e delle modificazioni antropiche. Il Piano Territoriale Regionale della Regione Aut. Friuli-V.G. adottato definisce che il comune di Pavia di Udine ricade dai seguenti ambiti paesaggistici /vedi allegato 5b Schede degli ambiti paesaggistici. Ambiti Paesaggisti di Alta Pianura - AP19 - ALTA PIANURA FRIULANA CON COLONIZZAZIONI AGRARIE ANTICHE Ambiti fluviali di interconnessione paesaggistica - AP33 - CORRIDOI FLUVIALI DEL TORRE, ISONZO E NATISONE In particolare, l area di intervento ricade in gran parte entro l Ambito Paesaggistico AP19 - ALTA PIANURA FRIULANA CON COLONIZZAZIONI AGRARIE ANTICHE che caratterizza l area della alta pianura friulana orientale tra il fiume Tagliamento e l Isonzo presso Gorizia: Le caratteristiche salienti di questo Ambito Paesaggistico sono: Le componenti strutturali sono: - Morfologia caratterizzata prevalentemente da superfici pianeggianti - Tessiture agrarie che sfumano dall intensivo all estensivo allontanandosi dall abitato strutture fondiarie a maglia larga e a maglia stretta) con presenza anche di aziende agricole isolate - Avvicendamento colturale (mais, soia, orzo, erba medica) delimitato da siepi ed alberature (arbusti, rovi, filari di gelsi a capitozza) con presenza di vigneti e frutteti - Prati stabili soggetti a sfalcio - Manufatti rurali tradizionali Comune di Pavia di Udine 30
32 - Ampi depositi fluviali con corsi con acqua superficiale e subalvea - Fitto reticolo idrografico minore (canali e rogge) con manufatti tradizionali (es. mulini, opifici) - Struttura insediativa policentrica costituita da borghi compatti e distanziati - Presenza di numerosi edifici storici e tradizionali (ville, pievi) e di elementi materiali della religiosità popolare (es. ancone, cappelle votive, ) - Tipologia architettonica tradizionale conservata - Presenza di aree archeologiche di rilevanza paesaggistica (es. tumuli e castellieri di pianura, resti di centuriazioni romane, ) - Fasce urbanizzate caratterizzate dall alternanza di residui di sistemi agrari tradizionali e strutture dell industria e dei servizi Morfologia: Nel paesaggio naturale dell Alta Pianura, caratterizzata da depositi alluvionali generalmente grossolani (ghiaie, ghiaie e sabbie) e permeabili, prevale in maniera generalizzata la morfologia pianeggiante. L uniformità morfologica è interrotta da modesti rilievi isolati l affioramento della roccia calcarea del Colle di Medea. Limitatamente alle zone adiacenti ai corsi fluviali, spicca la geomorfologia dei rilievi dei terrazzi alluvionali. Procedendo verso il settore centrale, questi avvallamenti o solchi si riducono progressivamente fino a quasi scomparire all altezza della linea delle risorgive. Copertura: Le aree più vicine agli insediamenti conservano ancora l originario frazionamento dei campi costituito da appezzamenti di limitata estensione, mentre le aree più distanti sono caratterizzate da tessitura agraria di tipo estensivo. Peculiarità della copertura vegetale è l avvicendamento colturale di mais, soia, orzo ed erba medica, delimitato generalmente da siepi di robinia, sambuco, arbusti, rovi e filari di gelsi a capitozza. Nelle piccole aree marginali è diffusa la presenza di macchie arboree o boschetti a prevalenza di robinia, in genere del tutto incolti, mentre i vigneti specializzati ed i frutteti assumono localmente importanza, quali ulteriori elementi di caratterizzazione del paesaggio. Gli alberi ornamentali caratterizzanti i giardini residenziali corrispondono a conifere esotiche, mentre il prato stabile è in genere limitato alle pertinenze fluviali (Torre, Natisone, Cormôr). Insediamenti prevalenti: I villaggi compatti di piccole e medie dimensioni connotano la tradizione insediativa; risultano molto distanti gli uni dagli altri e collegati da una fitta rete stradale. La struttura insediativa udinese occidentale è costituita da villaggi formanti un reticolo ortogonale allineato all antico cardo di Aquileia. I centri abitati mantengono la tipologia insediativa tradizionale caratterizzata dall emergenza della torre campanaria e da un nucleo storico che complessivamente conserva l architettura tradizionale della casa a corte (specie tra Udine e la fascia delle risorgive e lungo il Tagliamento). Nel settore ad est di Udine, la recente industrializzazione ha provocato la crescita di tessuti insediativi lungo le principali vie di collegamento, saldando gli abitati e formando conseguentemente strade corridoio attraversanti un paesaggio disomogeneo nel quale a residui di sistemi agrari tradizionali si alternano industrie ed impianti terziari: in direzione di Cividale (Remanzacco, Moimacco), Buttrio - Gorizia (Manzano, San Giovanni al Natisone) e a monte della confluenza Torre - Isonzo (Villesse, Romans d Isonzo), si evidenziano in particolare fasce urbanizzate insediate da industrie o interessate da una fitta infrastrutturazione. All interno dell Ambito sono identificabili due grandi conurbamenti: a nord-est l insediamento di Udine; a sud-est l insediamento di Gorizia. La città di Udine sorge in corrispondenza di un colle al centro di un ampio settore pianeggiante. La costruzione delle grandi strade ottocentesche e dei moderni acquedotti, ha permesso l espansione lungo le sue radiali; ancora oggi le linee di espansione urbana sono le direttrici per Pordenone, Palmanova, Gorizia e l Austria. In particolare ungo la s.s. n 13 Pontebbana, si è sviluppato un complesso sistema insediativo caratterizzato da un tessuto ampio e spesso indecifrabile. Il paesaggio urbano del conurbamento di Gorizia presenta un originalità dovuta al fatto che lo stesso, trovandosi a cavallo di un segno confinario, si estende e si salda all abitato sloveno di Nova Gorica. La netta riconoscibilità della città storica (Castello e centro storico sviluppato ai Comune di Pavia di Udine 31
33 piedi del colle; strutture dell urbanizzazione Otto Novecentesca; sistema dei giardini privati, dei viali alberati e dei parchi pubblici) si contrappone ai non luoghi costituiti da gran parte degli interventi industriali, commerciali e residenziali, che occupano una vasta superficie di territorio, rischiando di cancellare il rapporto ancora leggibile limitatamente al transetto trasversale all Isonzo a nord della città. Palmanova, splendido esempio di città - fortezza rinascimentale, è caratterizzata da peculiarità morfologiche uniche; l eccellenza del paesaggio urbano si esprime nella stretta relazione tra gli l elementi fortificati e l idrogeologia (risorgive, roggia di Palma, fossati della fortificazione). La forma e la localizzazione topografica testimoniano forti caratteri di idealità. In aperta campagna sono individuabili ville padronali associate ad esempi di murature merlate delimitanti campi coltivati; ulteriori emergenze che contribuiscono a caratterizzare l Ambito. I valori paesaggistici sono: - Struttura insediativa policentrica costituita da borghi compatti e distanziati ancora ben conservati - Tipologia architettonica tradizionale ben conservata - Rogge medievali e moderne e loro manufatti residuali - Aree magredili (es. magredi di Campoformido) - Prati stabili soggetti a sfalcio - Colture di pregio (es. frutteti e vigneti specializzati) ed avvicendamento colturale (strutture fondiarie a maglia stretta) - Alberature di gelsi e siepi arboree - Manufatti minori tradizionali (es. muri, muretti, recinzioni, capanni,..) - Suggestivo paesaggio fluviale del torrente Cormôr - Colle, centro storico e Castello di Udine - Ville padronali con loro pertinenze e murature merlate delimitanti campi coltivati - Resti archeologici (es. tumuli e castellieri, settori meglio conservati delle centuriazioni romane) - Colle di Medea: Suggestivo affioramento del colle roccioso dalla pianura alluvionale, Visuale panoramica della pianura circostante, Resti delle strutture fortificate antiche e delle trincee della Grande Guerra, Monumento ai caduti della Seconda Guerra Mondiale (Ara Pacis) - Città di Palmanova: Esempio di Città - Fortezza rinascimentale, Peculiarità morfologiche uniche testimonianti caratteri di idealità, Paesaggio urbano per eccellenza: stretta relazione tra gli elementi fortificati e l idrogeologia - Campagna tra Palmanova e Trivignano Udinese: Paesaggio agrario caratterizzato dalla netta ripartizione tra gli spazi urbani e quelli agricoli, Avvicendamento colturale comprendente anche il prato, le siepi, i filari di gelsi e qualche boschetta residua di robinia: sintesi di paesaggio agricolo dal disegno regolare eppure vario, Originario del borgo rurale e dell architettura tradizionale: Clauiano (frazione di Trivignano Udinese), tipico assetto del borgo rurale, con strade canale e corti interne mantenuto pressoché intatto, fatto che trova pochissimi riscontri in tutto il vasto Ambito dell Alta Pianura., Analoghe considerazioni si possono fare anche per altri piccoli centri (es. Merlana). - Area del Castello di Gorizia: Suggestiva emergenza del colle circondato dal borgo storico ed emergenza del Castello di Gorizia, Ampia veduta panoramica dei colli circondanti la piana isontina e slovena - Valle del Cormôr: Corridoio paesaggistico di notevole valore paesaggistico e naturalistico ai margini della città - Canale Taglio (Bagnaria Arsa, Cervignano del Friuli, Palmanova): Roggia storica che collega la città fortezza di Palmanova con il borgo fortificato di Strassoldo I Fattori di rischio paesaggistico sono la: - Progressiva perdita dell identità comunitaria delle popolazioni dei luoghi - Tendenza alla scomparsa delle tracce di centuriazione romana e degli allineamenti della viabilità coeva - Distruzione dei segni degli antichi particellari e dell insediamento storico; riordini fondiari che comportano la modifica del particellato agrario e del sistema dei campi chiusi Comune di Pavia di Udine 32
34 - Spianamenti delle morfologie antiche (dossi, terrazzi sovrascavati, antichi conoidi) - Corsi d acqua meandrili rettificati dai più recenti riordini e conseguente perdita di naturalità: perdita progressiva della relazione naturale tra canali e corsi d acqua e sistemi territoriali attraversati - Perdita della rete idrografica minore come tessuto paesaggistico ed ecologico connettivo - Aggressione delle aree urbanizzate al reticolo idrografico (tombamenti, impermeabilizzazione delle sponde, perdita di volumi utili alla laminazione delle piene); opere di regimazione idraulica e controllo del trasporto solido scarsamente mitigate dal punto di vista paesaggistico - Bassa qualità delle acque di scarico di provenienza puntuale (allevamenti, peschiere, attività industriali) e diffusa (attività agricola, irrigazione) - Eccessivo sfruttamento delle risorse idriche superficiali e profonde (peschiere, pozzi individuali diffusissimi, sistemi di irrigazione ad elevato consumo di acqua generalmente poco efficienti e funzionali) che deprimono eccessivamente la falda e che causano sofferenza dello stato ecologico e paesaggistico dei luoghi - Riduzione delle formazioni vegetali puntuali, lineari e di macchie boscate (es. alberi isolati, siepi arbustive, arboree, alberature di platano, boschetti) e delle aree a pascolo naturale (specialmente prati umidi) - Perdita dei caratteri distintivi e tipologici del paesaggio agricolo tradizionale dell alta pianura (es. recinzioni, edifici rurali, piccoli manufatti, pavimentazioni, reti di drenaggio e deflusso delle acque); edilizia rurale storica in abbandono - Aree magredili estremamente delicate a causa della bassissima possibilità di ripristino - Prati stabili in abbandono - Mancanza di valori ambientali ed ecologici nei settori agricoli meno tradizionali - Progressiva riduzione della superficie boscata ed indebolimento di boschetti riparali - Sostituzione di boschi umidi con pioppeti industriali - Trasformazione delle tipologie architettoniche tradizionali - Bassa qualità dell edilizia recente; banalizzazione degli spazi pubblici dovuta all arredo urbano poco attento al contesto paesaggistico - Proliferazione diffusa, disordinata e intensa di reti di infrastrutture energetiche e tecnologiche aeree di distribuzione (pali della luce e del telefono, cavi ed allacciamenti, cabine) e di produzione/trasporto (centrali, linee alta tensione, antenne, ripetitori, manufatti di servizio) che impediscono e/o inficiano le visuali paesaggistiche ed alterano i rapporti fra gli elementi di composizione del paesaggio - Infrastrutturazione viaria diffusa ed intensa di elevato impatto paesaggistico - Saldatura progressiva dei nuclei edificati; espansioni edificate lineari lungo la viabilità e lottizzazioni con impianto rigidamente geometrico - Saldature degli insediamenti storici provocata dalla crescita di tessuti urbani lungo le principali vie di collegamento (es. strade corridoio Udine Cividale, Buttrio - Gorizia, Udine - Tricesimo) - Perdita della direzione e modalità di sviluppo storico dei centri e dei singoli edifici - Espansione di aree industriali e commerciali con scarsa considerazione del contesto paesaggistico (es. Manzano, Tavagnacco, Reana del Rojale) - Commistione di tipi residenziali - industriali artigianali con residui di sistemi agrari tradizionali e conseguente perdita delle componenti identificative del paesaggio di matrice rurale e delle tracce storiche - Edificazione sparsa ad alto consumo di suolo - Luoghi privi di identità: edilizia residenziale anonima che non produce una tipologia riconoscibile - Cartellonistica stradale pubblicitaria molto invasiva - Elevata incidenza del verde arboreo ornamentale (es. piante di origine esotica) - Presenza di cave e discariche ad elevato impatto paesaggistico Il Livello di qualità paesaggistica è classificato come: Medio: area in cui coesistono elementi di pregio e di degrado Comune di Pavia di Udine 33
35 L ambito Paesaggistico AP33 CORRIDOI FLUVIALI DEL TORRE, ISONZO E NATISONE caratterizza le aree fluviali dei corsi d acqua Torre, Malina, Corno, Isonzo, Judrio e Natisone e quindi le aree comunali prossime al fiume Torre: Le caratteristiche salienti di questo Ambito Paesaggistico sono: Le componenti strutturali sono: - Alvei ghiaiosi, asciutti ed anastomizzati, scavati nelle ampie conoidi alluvionali ed attraversati - da guadi - Colline eoceniche modellate dal corso dei fiumi - Grandi terrazzamenti fluviali - Distese aride di sassi calcarei contornate da aree golenali magredili con pascoli naturali e ìpraterie - Macchie, corridoi e margini diversamente vegetati posti a ridosso delle aste fluviali - Aree a prato stabile tipiche della pianura friulana - Appezzamenti coltivati prevalentemente di tipo seminativo - Sistema delle arginature moderne e dei boschetti d isola o di golena - Tratto rettificato dell Isonzo a valle di Fiumicello - Sabbie fluviali, dune, paludi d acqua dolce e paludi salmastre che costituiscono il delta fluviale del Fiume Isonzo, in particolare l Isola della Cona e Punta Sdobba Morfologia:del fiume Torre; A valle del ponte di Molinis di Sotto, il Torre curva a sinistra per portarsi gradatamente alla confluenza con il Cornappo, presentando un tracciato anastomizzato, caratteristico dei corsi d'acqua a fondo mobile. Il letto ordinario è costituito da una rete di letti di magra minori intrecciati tra loro e talora separati da isole o banchi di depositi più o meno ricoperti da arbusti che vengono sommersi dalle acque più alte o da quelle di piena. Poco a valle del ponte di Nimis, il Torre riceve, in sinistra idrografica, gli afflussi del torrente Cornappo. La tratta interessata dalla confluenza Torre-Cornappo presenta un alveo di magra piuttosto ampio, delimitato in destra e sinistra da arginature. A valle dell abitato di Zompitta si ha un espansione dell'alveo di magra (superiore ai 500 metri) e delle aree golenali; queste ultime sono spesso caratterizzate da prati o da vegetazione arborea solo in casi limitati, come in prossimità di Rizzolo, sono interessate da attività agricole. In prossimità del ponte nuovo di Povoletto il letto ordinario mantiene una larghezza superiore ai 100 m ed è definito da sponde di magra più definite di quanto visto nelle tratte più a monte; si notano inoltre materiali alluvionali di granulometria più fine. In corrispondenza della confluenza con il Malina, l'area compresa tra i due alvei ordinari è caratterizzata da depositi alluvionali ricoperti da vegetazione, mentre la sezione di intersezione appare come una vasta distesa di depositi di varia pezzatura. A valle della confluenza con il torrente Malina (circa 300 m a monte del ponte ferroviario della linea Trieste-Udine-Gorizia) l'alveo del Torre presenta ampie aree golenali ricoperte da prati o vegetazione rada, sia in riva destra che in sinistra. In corrispondenza di un guado in località Pavia di Udine si evidenzia l'andamento sinuoso dell'alveo di magra nella tratta (susseguirsi di anse), caratterizzata da alluvioni di media pezzatura in evidente fase dinamica con accumuli e concentrazioni talvolta agli estremi della sezione fluviale e talora al centro della stessa. A valle del ponte di Percoto l'alveo di magra mantiene una larghezza maggiore di 200 m e risulta incassato rispetto alle aree golenali circostanti. La confluenza Torre-Natisone è caratterizzata da una estesa sezione trasversale (circa un km di larghezza), ricca di depositi alluvionali di diversa composizione e pezzatura, solcata dai contenuti deflussi del Rio Manganizza. A valle della suddetta sezione, è consuetudine denominare Torre la restante parte del torrente sino alla confluenza con il fiume Isonzo. Inoltre le sabbie e le ghiaie dell'alveo, nei tratti a valle della confluenza fra il Torre ed il Natisone, hanno di quest'ultimo la composizione mineralogica. Comune di Pavia di Udine 34
36 Lungo la tratta compresa tra il ponte di Viscone ed il ponte di Versa si osserva un alveo di magra incassato rispetto alle golene e argini di contenimento delle piene alti in media un paio di metri, inerbiti ed in ottimo stato di manutenzione. Nella tratta interessata dalla confluenza con lo Judrio, l'alveo del Torre è incassato circa due-tre metri al di sotto del piano golenale e gli argini di piena si elevano mediamente altri due-tre metri dallo stesso piano golenale. Le aree golenali sono comunque pensili rispetto al piano di campagna circostante. A valle della confluenza con lo Judrio si assiste, invece, ad una tortuosità del letto ordinario con susseguirsi di curve regolari con deviazione non minore di 45º dal corso normale e successivo ritorno nella direzione primitiva. Si ha quindi la classica divagazione a meandri con erosione presso la riva concava e deposito presso quella convessa con la tendenza ad esagerare la sinuosità del tracciato e a rendere sempre più ripida la sponda concava e dolce quella convessa. Il retrocedere della sponda in erosione ed il concomitante avanzare di quella opposta, soprattutto nella tratta interessata dal ponte autostradale, stanno attualmente determinando una accentuazione delle anse fluviali che, pur rimanendo contenute nel letto di inondazione, tendono alla formazione di lobi di meandro con graduale restringimento dei rispettivi "colli". Non si può escludere che in occasione di eventi di piena si possa assistere al taglio dei suddetti meandri. In prossimità della confluenza con il Fiume Isonzo, il letto ordinario del Torre si restringe e risulta incassato rispetto alle limitrofe aree golenali. Copertura; L ambito paesaggistico racchiude al suo interno ambiti naturalistici molto vari. Tanto per citarne alcuni, l alta pianura friulana, lungo il Natisone, presenta ambienti magredili su sedimenti grossolani prevalentemente calcarei e sui quali vivono formazioni erbacee xeriche di tipo steppico, a diverso grado di evoluzione. Nell'ampia area di confluenza dei fiumi Torre e Natisone, immissari dell'isonzo, l ambito presenta, invece, greti molto estesi e ghiaiosi colonizzati da popolazioni pioniere e da frammenti di saliceto d'alveo a salice. Nella zona golenale sono presenti anche lembi di praterie xerofile (magredi) e di boschetti a salice bianco e pioppo nero. Infine, boschi riparali, boscaglie rade e canneti nelle zone sabbiose e umide si osservano nell ambiente di foce, in particolare presso l Isola della Cona e Punta Sdobba). Insediamenti prevalenti: All interno dell ambito di paesaggio non vi sono insediamenti, a parte quello originale di Sdobba, ubicato sulla foce dell Isonzo. I valori paesaggistici sono: - Corridoio ambientale di notevole valore ecologico che collega settori diversi della collina, e pianura con il mare Ricchezza biologica e naturalistica del delta fluviale del Fiume Isonzo (Isola della Cona e Punta Sdobba) costituito da sabbie fluviali, dune recenti e comprendenti paludi salmastre, habitat e località di sosta per la nidificazione di numerose specie di uccelli migratori - Varietà e diversità paesaggistica - Ricarica delle falde acquifere grazie ai fenomeni di infiltrazione dagli alvei delle aste fluviali verso le falde acquifere superficiali e profonde - Susseguirsi di paesaggi molto diversificati tra loro (dal tipo di sistema delle praterie xerofil fino a quello di margini, corridoi e macchie di latifoglie mesofile ed igrofile) - Ambito molto dinamico dal punto di vista geomorfologico: grandi erosioni e depositi durante fenomeni alluvionali significativi - Opere di presa storiche (es. Canale de Dottori) I Fattori di rischio paesaggistico sono la: - Bassa qualità delle acque di scarico di provenienza puntuale (allevamenti, peschiere, attività industriali, scarichi civili) e diffusa (attività agricola, irrigazione) - Coltivazioni intensive e meccanizzate, in particolare seminativi, all interno delle aree golenali, che hanno cancellato molti prati e progressivamente ridotto le aree boscate Comune di Pavia di Udine 35
37 seminaturali ripariali; specie vegetali esotiche infestanti che impoveriscono la vegetazione ripariale autoctona - Sistemazioni tese a dare ai terreni delle forme consone all'agricoltura meccanizzata, che obliterano i segni degli antichi particellari degli insediamenti storici - Piantagioni industriali di pioppeti - Mancanza di valori ambientali ed ecologici nei settori agricoli meno tradizionali (es. monocoltura agraria) - Depauperamento della risorsa idrica per eccessive derivazioni ed emungimenti che causano notevoli variazioni nei meccanismi di scambio idrico fiume-falda alterandone l equilibrio - Aggressione delle aree urbanizzate al reticolo idrografico (ad es. tombamenti, impermeabilizzazione delle sponde, perdita di volumi utili alla laminazione delle piene) - Bassa qualità paesaggistica di opere di difesa spondale ed irrigidimenti causati dalla ricalibratura degli alvei; perdita della morfologia naturale dei corsi d acqua - Rettifica dell idrografia minore (ricalibratura dei fossi e dei canali in tracciati e sezioni) e perdita progressiva della relazione naturale tra canali e corsi d acqua e sistemi territoriali attraversati nonché delle tracce dell antica navigabilità - Forte pressione del costruito, diffuso sul sistema naturale: densità delle aree residenziali, commerciali ed industriali all interno e a ridosso dell ambito - Edificazione sparsa ad alto consumo di suolo - Degrado e perdita degli edifici storici di tipo rurale e di quelli legati alla cultura dell acqua (es. - mulini, opifici, ) - Trasformazione della tipologia edilizia ed architettonica degli insediamenti storici (es. abitato - di Punta Sdobba) - Proliferazione diffusa, disordinata e intensa di reti di infrastrutture energetiche e tecnologiche aeree di distribuzione (pali della luce e del telefono, cavi ed allacciamenti, cabine) e di produzione/trasporto (centrali, linee alta tensione, antenne, ripetitori, manufatti di servizio) che impediscono e/o inficiano le visuali paesaggistiche ed alterano i rapporti fra gli elementi di composizione del paesaggio - Cartellonistica stradale pubblicitaria molto invasiva - Attraversamento di infrastrutture viarie e di trasporto con scarsa considerazione del contesto - paesaggistico - Presenza di discariche e attività di smaltimento di rifiuti in alveo e attività di cava ubicate in prossimità dei corsi d acqua - Attività di escavazione e lavorazione degli inerti ubicati in prossimità dell alveo e/o golena - Forzatura di infrastrutture della nautica da diporto in ambienti privi di vocazione, con scarsa considerazione dei valori paesaggistici ed ambientali - Percorsi fuoristrada e altre attività invasive del tempo libero che non rispettano i valori ecologici e paesaggistici dei luoghi Il Livello di qualità paesaggistica è classificato come: Medio: area in cui coesistono elementi di pregio e di degrado Valori ambientali Gli aspetti paesaggistico/ambientali, secondo le prescrizioni dello Statuto di Regione Autonoma sono gestiti dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e trovano rispondenza nel Piano Urbanistico Regionale. Va rilevato che questa procedura non collima con quanto previsto dalla normativa statale, definita dalla legge n 431/1985 (legge Galasso, abrogata con il D.Lgs. 29 ottobre 1999 n 490 a sua volta abrogato con il D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42). La differenza interpretativa è data, oltre che alla precedenza cronologica dell attuazione del P.U.R.G. rispetto alla legislazione nazionale di settore anche da una rivendicazione di competenza primaria in sede di attribuzioni dei poteri alla Regione Autonoma da parte dello Stato. E stato stabilito che questa contraddizione interpretativa della norma verrà superata, in sede di stesura della prossima variante generale al P.U.R.G. che avrà anche i contenuti di Piano Paesistico da redigere secondo le indicazioni del D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42. Comune di Pavia di Udine 36
38 Il D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42, all art. 142, prescrive che siano sottoposti a vincolo paesaggistico: Fino all'approvazione del piano paesaggistico ai sensi dell'articolo 156, sono comunque sottoposti alle disposizioni di questo Titolo per il loro interesse paesaggistico: - i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare; - i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi; - i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; - le montagne per la parte eccedente metri sul livello del mare per la catena alpina e metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole; - i ghiacciai e i circhi glaciali; - i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; - i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227; - le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici; - le zone umide incluse nell'elenco previsto dal D.P.R. 13 marzo 1976, n. 448; - i vulcani; - le zone di interesse archeologico individuate alla data di entrata in vigore del presente codice. Piano Territoriale Regionale della Regione Aut. Friuli-V.G. adottato - Aree di pregio naturalisticopaesaggistico. Azioni di Piano Le parti di territorio oggetto dello studio, soggette a tutela: Fiumi - corsi d acqua torrente Torre torrente Cormôr Comune di Pavia di Udine 37
39 519 - roggia di Udine per Palma fosso Milleacque roggia di Udine per Mortegliano roggia Cividina torrente Malina torrente Ellero torrente Rucco e Chiarò torrente Natisone torrente Manganizza torrente Rivolo roggia di Manzano torrente Sasso torrente Judrio torrente Corno rio Tampognacco torrente Lavia rio Riola Laghi Cividale del Friuli - Laghi di Rubignacco Bicinicco - Laghi presso Vieris Parchi e riserve nazionali o regionali - Parco del Torre: non attuato - Parco Cormôr: non attuato - Parco del Natisone e del torrente Corno: non attuato - Ambito di tutela ambientale della D.5. - Forra del Natisone: non attuato - Ambito di tutela ambientale C.5. - Zona Rosazzo Noax: non attuato - Ambito di tutela ambientale C 6. - Bosco Romagno - Ambito di tutela ambientale C 7. - Bosco di Plessiva Territori coperti da foreste e da boschi - Area ripariale del torrente Torre nel tratto a Sud del ponte della s.s. 56 ad Est di Pavia di Udine - Area collinare tra Buttrio, Manzano e Orsaria - Area collinare tra Manzano, Ipplis e Corno di Rosazzo - Area collinare a Nord ed a Est di Cividale del Friuli - Colle di Medea Monumenti naturali - Pavia di Udine, Villa Lovaria: platano - Santa Maria la Longa, Piccolo Cottolengo: cedro del Libano Zone vincolate ex lege 1497/1939 Le rogge: Cividina, di Udine per Mortegliano e di Udine per Palma ed il roiello di Pradamano sono soggetti al vincolo ai sensi della legge 29 giugno 1939 n attribuito rispettivamente con Deliberazione del Giunta Regionale n 390 del 6 febbraio 1992 per la prima e con il D.M. 1 aprile 1989 per le altre. L alveo del torrente Natisone nei comuni di Cividale del Friuli, S. Pietro al Natisone Premariacco è soggetto al vincolo ai sensi della legge 29 giugno 1939 n attribuito dal D.M. 1 luglio Il parco De Puppi e la zona verde adiacente in frazione di Villanova dello Judrio in comune di S. Giovanni al Natisone è soggetto al vincolo ai sensi della legge 29 giugno 1939 n attribuito dal D.M. 13 maggio 1955 Comune di Pavia di Udine 38
40 Elenco delle ville, giardini e parchi di interesse paesaggistico maggiormente significativi Pavia di Udine - Villa Cicogna e parco a Risano - Villa ex Cicogna e parco a Risano Pozzuolo del Friuli - Villa Job e parco nel Capoluogo Santa Maria la Longa - Villa Morelli De Rossi e Parco - Villa Frangipane e Parco - Villa Bearzi Trivignano Udinese - Villa Gallici - Villa Elodia Cipollato Rubini Udine - Giardini del Castello - Giardino dell Uccellis - Giardino di Palazzo Antonini - Cernazai - Giardino di via Dante - Giardino di Palazzo Torriani Buttrio - Villa Todane e parco nella frazione di Vicinale - Casa Linussio nella frazione di Camino - Villa Danieli nella frazione di Caminetto Manzano - Villa Manzano-Martinengo nella frazione di Soleschiano - Villa Codelli nel Capoluogo S. Giovanni al Natisone - Villa Trento e parco nel Capoluogo Cividale del Friuli - Villa Moro e parco nel Capoluogo - Villa Rubini e parco nella frazione di Spessa Remanzacco - Casali Bergumi nella frazione di Ziracco Premariacco - Villa Perusini nella frazione di Rocca Bernarda - parco di villa Perusini nella frazione di Rocca Bernarda Corno di Rosazzo - Villa Cabassi nel Capoluogo Zone di interesse archeologico Pozzuolo del Friuli - Necropoli ad incenerizione protostorica e romana Campoformido - Tumulo preistorico Udine - Tumulo preistorico - Castello Premariacco - Castelliere preistorico nella frazione di Orsaria (D.M. del 13 febbraio 1969) Prati stabili Dalla consultazione della Deliberazione della Giunta Regionale 14 settembre 2009 n 2166 L.R. 9/2005 art 6 comma 4 Norme regionali per la tutela dei preti stabili naturali - Approvazione dell inventario dei prati stabili - si è potuto verificare che l area ove sono Comune di Pavia di Udine 39
41 localizzate le stazioni radio base (esistenti e previste) non ricadono dell inventario dei prati stabili. WebGIS tematici IRDAT fvg Regione Aut. Friuli-V.G. - Aree inserite nell inventario dei prati stabili Siti di Importanza Comunitaria L area rivierasca del torrente Torre e Natisone nell ambito dei comuni di Manzano, Pavia di Udine, S. Giovanni al Natisone, Chiopris-Viscone, S. Vito al Torre viene perimetrata come IT Confluenza fiumi Torre e Natisone L area posta ad Est del Natisone tra la periferia Sud di Cividale del Friuli e Firmano nell ambito dei comuni di Cividale del Friuli e Premariacco viene perimetrata come IT Magredi di Firmano L area posta tra Campoformido e Santa Caterina di Pasian di Prato viene perimetrata come S.I.C. IT Magredi di Campoformido La superficie dell intero S.I.C. dei Magredi di Campoformido è di circa 242 ettari totalmente ricadenti entro il territorio comunale di Pasian di Prato. Aree di Rilevante Interesse Ambientale (ARIA) (L.R. 42/96, art. 5) - Fiume Torre n 16 - Fiume Natisone n 17 - Fiume Corno n 18 - Fiume Cormôr n 15 Altri vincoli - L alveo del torrente Torre è stato riconosciuto dal D.P.G.R. 4 ottobre 2001, n. 0371/Pres. ai sensi della L.R. 42/1996, articolo 5 come modificato dall articolo 10 della L.R. 13/1998 e perimetrato come Area di Rilevante Interesse Ambientale (A.R.I.A.) n. 16 Fiume Torre. - Il fiume Natisone ricade entro la perimetrazione dell Area di Rilevante Interesse Ambientale n 17 del fiume Natisone definita dal D.P.G.R. 31/Pres. del 6 febbraio Il torrente Corno ricade entro la perimetrazione dell Area di Rilevante Interesse Ambientale n 18 del torrente Corno definita dal D.P.G.R. 31/Pres. del 6 febbraio Comune di Pavia di Udine 40
42 Piano Territoriale Regionale della Regione Aut. Friuli-V.G. adottato - Aree soggette a vincoli di tutela Altri vincoli Altri vincoli territoriali aventi limitazione al godimento del diritto di proprietà riguardano le servitù indotte da metanodotti, condotte fognarie e da linee aeree di trasporto di energia elettrica presenti in prossimità dell area d intervento, oltre a questi vincoli vanno rilevate le fasce di rispetto stradale e delle retri energetiche. Gli altri corsi d acqua e la maglia d irrigazione presente nell area indagata non sono soggetti alle indicazione del D.Lgs. 22 gennaio 2004 n Effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale Il Piano Comunale di Settore per la Localizzazione degli Impianti fissi per la Telefonia Mobile di Pavia di Udine proposta non avrà effetti sulle aree tutelate in quanto le singole stazioni radio base sono tutte posizionate ad una significativa distanza da esse: Rispetto al Sito di Importanza Comunitaria IT Confluenza fiumi Torre e Natisone le stazioni radio base più prossime sono poste a: - N 2024 frazione di Percoto impianto ancora non esistente TRE (H3G): 900 metri - N 2419 frazione di Percoto impianto esistente WIND: 920 metri Comune di Pavia di Udine 41
PIANO COMUNALE DI SETTORE PER LA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI PER TELEFONIA MOBILE
REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI MALBORGHETTO VALBRUNA PIANO COMUNALE DI SETTORE PER LA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI PER TELEFONIA MOBILE (L.R. 28 del 6 dicembre 2004) ELABORATO
DettagliREGIONE TRENTINO ALTO ADIGE. Comune di Arco PROVINCIA DI TRENTO. Redazione: Ambiente Via dell Artigianato, 20 30030 Tombelle di Vigonovo (VE)
REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE Comune di Arco PROVINCIA DI TRENTO SETTEMBRE 2011 PIANO COMUNALE DI SETTORE PER LA LOCALIZZAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE PER TELEFONIA MOBILE, I PONTI RADIO E GLI IMPIANTI DVB-H
DettagliRegolamento Approvato con delibera C.C. n. 35/91/190 del 29/03/2004
Regolamento Comunale per l installazione e l esercizio degli impianti radiobase per telefonia mobile e per teleradiocomunicazioni per la diffusione di segnali radio e televisivi. Regolamento Approvato
DettagliN. del APPROVAZIONE PIANO DI LOCALIZZAZIONE DELLE STAZIONI RADIO BASE PER LA TELEFONIA CELLULARE E DELLE STAZIONI RADIOTELEVISIVE - ANNO 2013.
N. del OGGETTO: APPROVAZIONE PIANO DI LOCALIZZAZIONE DELLE STAZIONI RADIO BASE PER LA TELEFONIA CELLULARE E DELLE STAZIONI RADIOTELEVISIVE - ANNO 2013. PROPOSTA DI DELIBERA Premesso: - che la Legge 28
DettagliL INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI
PROVINCIA DI TRENTO COMUNE DI PREDAZZO PIANO REGOLATORE GENERALE D E L C O M U N E D I PREDAZZO REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI Arch. Luca Eccheli Via Cavour,
Dettaglirelativo alla Seconda Soluzione Agosto 2013
COMUNE DI FOSDINOVO Località CANIPAROLA PIANO DI RECUPERO CASA ALBACHIARA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A V.A.S. ai sensi dell art. 22, L.R.T. n 10/2010 RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE relativo alla Seconda
DettagliQuadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.
L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria
DettagliPiano di settore per la telefonia mobile Aggiornamento del Piano a seguito nuove richieste dei Gestori per l anno 2012 RELAZIONE ILLUSTRATIVA
Piano di settore per la telefonia mobile Aggiornamento del Piano a seguito nuove richieste dei Gestori per l anno 2012 RELAZIONE ILLUSTRATIVA 30/05/2012 Pagina 1 di 11 INDICE RELAZIONE ILLUSTRATIVA Indice
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E L ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI DI TELEFONIA MOBILE
COMUNE DI PORDENONE SETTORE 7 PIANIFICAZIONE EDILIZIA PRIVATA ATTIVITÀ ECONOMICHE DIREZIONE EDILIZIA PRIVATA REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E L ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI DI TELEFONIA MOBILE Regolamento
DettagliPROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000
PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000 SEDUTA DEL GIORNO 21/12/2007 Commissario: Segretario Generale: SPAGNUL dott.
DettagliPERCORSO PARTECIPATO PER L APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA PER LA TELEFONIA MOBILE DEL COMUNE DI LUCCA. Lucca, Giugno 2015
PERCORSO PARTECIPATO PER L APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA PER LA TELEFONIA MOBILE DEL COMUNE DI LUCCA Lucca, Giugno 2015 TEMI DELLA RELAZIONE Legge Regionale 49/2011: principali contenuti ed implicazioni in
DettagliREGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE N. 30/2000 SULL INQUINAMENTO ELETROMAGNETICO. SOMMARIO
2 RUE ALLEGATO 6 REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE N. 30/2000 SULL INQUINAMENTO ELETROMAGNETICO. SOMMARIO Parte I - FINALITA... 4 Art. 1 - Obiettivi 4 Parte II MODALITA DI RILASCIO DELLE
DettagliPROTOCOLLO D INTESA ANCI E MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI
PROTOCOLLO D INTESA TRA ANCI E MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI Per l installazione, il monitoraggio, il controllo e la razionalizzazione degli impianti di stazioni radio base Vista la legge del 22 febbraio
DettagliLEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente
Legge 1986022 Pagina 1 di 5 LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE
DettagliCOMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna
1 COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna Area Programmazione e Gestione del Territorio ALLEGATO 1 DETERMINAZIONE VALORI DI RIFERIMENTO DELLE AREE INSERITE NEL P.R.G., NEL P.S.C. E NEL R.U.E.
DettagliINDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI
L.P. 5 SETTEMBRE 1991, N. 22 articolo 99, comma 1, lettera e bis) INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI (testo approvato con deliberazione della Giunta provinciale n.
DettagliANALISI TERRITORIALE E PAESAGGISTICA SCHEDE VALUTAZIONE DELLA LOCALIZZAZIONE E DELLE CONDIZIONI VISUALI-PERCETTIVE. Comune di: TOLMEZZO
Comune di: TOLMEZZO ID struttura: 73 DATI GENERALI UBICAZIONE Comune: TOLMEZZO Posizione: VIA VAL DI GORTO centrale Enel Coordinate UTM x: 347380.8 y: 5139980.5 Quota slm (m): 309 GESTORE Denominazione:
DettagliCOMUNE DI GONARS. Disciplina in materia di impianti per la telefonia mobile REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TELEFONIA MOBILE
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI GONARS Disciplina in materia di impianti per la telefonia mobile (L.R. n. 3 del 18 marzo 2011- Capo III) REGOLAMENTO COMUNALE PER LA
DettagliPROVINCIA DI BERGAMO PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA L.R.26/03 PERCORSO PARTECIPATO VAS
PROVINCIA DI BERGAMO PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA L.R.26/03 PERCORSO PARTECIPATO VAS La localizzazione degli impianti di trattamento, recupero e smaltimento: proposta metodologica
DettagliAssessorato ai Trasporti a Fune Segreteria Regionale per le Infrastrutture Direzione Mobilità PIANO REGIONALE NEVE RAPPORTO AMBIENTALE.
PIANO REGIONALE NEVE RAPPORTO AMBIENTALE Parte 0 ALLEGATO D Consulente per la procedura di V.A.S.: Studio Program s.r.l. Progettazione e gestione delle risorse ambientali Energia e Fonti Rinnovabili ITER
DettagliCATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA
1. Tabella delle categorie di attività CATEGORIE DI ATTIVITA MISURE RELAZIONI TECNICHE REQUISITI ACUSTICI DELLE SORGENTI SONORE NEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO ex DPCM 215/99
DettagliPIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005
PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti
DettagliB.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie
B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile
DettagliSCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N
SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di
DettagliGli obiettivi del Piano energetico regionale. Intervento dell Ing. Sebastiano Cacciaguerra Direttore del Servizio Energia
Gli obiettivi del Piano energetico regionale Intervento dell Ing. Sebastiano Cacciaguerra Direttore del Servizio Energia 1 Il progetto del PER Il Servizio Energia è attualmente impegnato, attraverso un
DettagliProgetto Preliminare Adottato con delibera del Consiglio Comunale n.. del.
REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI ALESSANDRIA COMUNE DI PECETTO DI VALENZA Legge Regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e successive modifiche ed integrazioni PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Approvato con D.G.R.
DettagliCOMUNE DI NOVENTA DI PIAVE
COMUNE DI NOVENTA DI PIAVE Quarta Variante Parziale al Piano degli Interventi (PRG) modifica dell articolo 34 Parcheggi e servizi pubblici delle N.T.A.. Ai sensi dell'art. 18 della L.R.V. 11/2004 e s.m.i..
DettagliALLEGATO B. Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili, pannelli solari termici e fotovoltaici, generatori eolici
ALLEGATO B Norme regolamentari relative all installazione di impianti tecnologici e di altri manufatti comportanti modifiche dell aspetto esteriore degli edifici Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili,
DettagliCITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA
CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19
DettagliPresentazione Regolamento Comunale per l installazione di impianti di telefonia cellulare e radioelettrici
CITTA DI GIAVENO Presentazione Regolamento Comunale per l installazione di impianti di telefonia cellulare e radioelettrici Anno 2006 1 CAPPELLO La Città di Giaveno ha partecipato ad un protocollo d intesa
DettagliCITTA DI SACILE AGGIORNAMENTO. ACCORDI CON I GESTORI PROTOCOLLO D INTESA (Regolamento di attuazione, art. 9)
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI PORDENONE CITTA DI SACILE Piano comunale di settore per la localizzazione degli Impianti fissi di telefonia mobile (L.R. n. 028 del 06 dicembre 2004,
DettagliD.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.
D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 26 ottobre 1995, n. 447, recante "Legge quadro sull'inquinamento
DettagliPatrimonio Ambiente e Verde Urbano Attività Produttive e Commerciali
Patrimonio Ambiente e Verde Urbano Attività Produttive e Commerciali P.G. N.: 4978/2008 Prog. n.: 1/2008 Data Seduta Giunta : 15/01/2008 Data Pubblicazione : 19/01/2008 Data Esecutivit à: 29/01/2008 Esecutivo
DettagliPRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI
PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI Procedura autorizzativa di impianti fotovoltaici NORMATIVA DI RIFERIMENTO Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387; Legge Regionale 14 dicembre
DettagliNUOVO CENTRO SPORTIVO Bologna Football Club 1909 S.p.a Comune di Granarolo Località Quarto Inferiore Via Prati
31 GENNAIO 2013 NUOVO CENTRO SPORTIVO Bologna Football Club 1909 S.p.a Comune di Granarolo Località Quarto Inferiore Via Prati ARPA Sezione Provinciale di Bologna Direttore Sezione - Dott.ssa M.Adelaide
DettagliRiconfigurazione di impianto esistente Codice Sito. Installazione nuovo impianto di telefonia mobile Codice Sito. Il/La sottoscritto/a
AL COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO: Prot. Gen. Servizio Attività Produttive SUAP Servizio Edilizia Pubblica e Privata Servizio Urbanistica - SIT Via dei Mille, 9 40033 Casalecchio di Reno (BO) Tel. 051 598
DettagliRELAZIONE ILLUSTRATIVA
COMUNE DI CRESPELLANO (Provincia di Bologna) VARIANTE AL PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PRIVATA IN LOCALITÀ CAPOLUOGO COMPARTO EDIFICATORIO N. 11 (C2) RELAZIONE ILLUSTRATIVA LA PROPRIETÀ: Soc. L.
DettagliL.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres.
L.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres. LR 12/2006, articolo 6, commi da 82 a 89. Regolamento concernente i criteri
DettagliPIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA
Allegato A alla Delibera Consiglio comunale n. 157 del 16/12/02 COMUNE DI PERUGIA PIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA Relazione INDICE 1. Fonti normative e finalità 2. Situazione attuale 3. Obiettivi operativi
DettagliESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999 Proponente CLAUDIO DEL LUNGO DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E
Dettagli1. INSERIMENTO URBANISTICO
A.S.A. Azienda Servizi Ambientali Comune di Pomarance OPERE DI COLLETTAMENTO DELLA RETE FOGNARIA AL NUOVO DEPURATORE RELAZIONE INSERIMENTO URBANISTICO Data Aprile 2015 Codice PGI G089-0636-000 Codice Commessa
DettagliOGGETTO: Adozione della variante n.2 al Piano attuativo comunale di iniziativa pubblica della zona O comparto A. IL CONSIGLIO COMUNALE
OGGETTO: Adozione della variante n.2 al Piano attuativo comunale di iniziativa pubblica della zona O comparto A. IL CONSIGLIO COMUNALE VISTA la proposta di deliberazione in oggetto, munita dei prescritti
DettagliIL REPO SABILE DEL SERVIZIO
Capraia Isola, 16.03.2010 Prot. 23/6/1 UT/RP/rp Al SEGRETARIO COMU ALE Dott. FRANCO PAOLO DEL SEPPIA Sede Comunale RELAZIONE PER L ATTUAZIONE DELLA PROCEDURA DI ADOZIONE ED APPROVAZIONE DEL PIANO STRUTTURALE
DettagliLa Regione Autonoma FVG, rappresentata da e La Provincia di Pordenone, rappresentata da..
SCHEMA ATTO DI RINEGOZIAZIONE DELL ACCORDO DI PROGRAMMA STIPULATO IN DATA 15 GENNAIO 2001 TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA E LA PROVINCIA DI PORDENONE, COME SUCCESSIVAMENTE MODIFICATO IN DATA
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliCOMUNE DI CORBETTA PROVINCIA DI MILANO. Piano di Classificazione Acustica. adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 22 del 30.04.
Allegato A COMUNE DI CORBETTA PROVINCIA DI MILANO CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE REVISIONE E AGGIORNAMENTO 2013 Piano di Classificazione Acustica adottato con deliberazione del Consiglio
DettagliREGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO
REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO MODIFICA AL PROGRAMMA DI EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE AI SENSI ART. 51 L. 865/71 AREA EX-CASERMETTE APPROVATO CON DELIBERAZIONE C.C. N. 94 DEL 18/12/2009 RELAZIONE
DettagliCOMUNE DI PREMARIACCO
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI PREMARIACCO PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE VARIANTE n.8 L.R. 5/2007 - D.P.R. 086/2008 RELAZIONE ARCH. PIETRO CORDARA progettazione
DettagliNorme Tecniche di Attuazione
COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO SETTORE SVILUPPO DEL TERRITORIO SERVIZIO URBANISTICA SERVIZIO AMBIENTE PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale
DettagliDitta : Società "I.M. s.r.l. Ubicazione intervento: Via I Maggio loc. Terrafino Comune di Empoli (FI)
Ditta : Società "I.M. s.r.l. Ubicazione intervento: Via I Maggio loc. Terrafino Comune di Empoli (FI) Indice Premessa................................................................................ 3 1.
DettagliTesto risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09
Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09 Deliberazione 16 dicembre 2004 Determinazione del contributo tariffario da erogarsi ai sensi dell
DettagliSCHEMA RIASSUNTIVO CIRCA I CONTENUTI MINIMI DELLE INDAGINI DI CARATTERE ACUSTICO
SCHEMA RIASSUNTIVO CIRCA I CONTENUTI MINIMI DELLE INDAGINI DI CARATTERE ACUSTICO CARATERISTICHE DELLA STRUMENTAZIONE DI MISURA Per la redazione della documentazione di valutazione del clima e dell impatto
DettagliREGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO
REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 22.11.1999 www.comune.genova.it Regolamento sugli interventi di volontariato ART. 1 Finalità In
DettagliCITTÀ DI SIRACUSA SETTORE PIANIFICAZIONE ED EDILIZIA PRIVATA Servizio Decoro Urbano
S. P. CITTÀ DI SIRACUSA SETTORE PIANIFICAZIONE ED EDILIZIA PRIVATA Servizio Decoro Urbano Q. S. AGGIORNAMENTO DEL PIANO ATTUATIVO PER LA LOCALIZZAZIONE DELLE SRB PER LA TELEFONIA MOBILE E DEGLI IMPIANTI
DettagliLEGGE REGIONALE 12 febbraio 2014, n. 4
6232 LEGGE REGIONALE 12 febbraio 2014, n. 4 Semplificazioni del procedimento amministrativo. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 12 aprile 2001, n. 11 (Norme sulla valutazione dell impatto ambientale),
DettagliALLEGATO ALLA DELIBERA N. 1323 DELL 11 LUGLIO 2014
ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 1323 DELL 11 LUGLIO 2014 Allegato A Indirizzi applicativi in materia di valutazione di incidenza di piani, progetti e interventi 1. Definizioni Procedimento di valutazione di
DettagliII.11 LA BANCA D ITALIA
Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria
DettagliRichiesta del parere preventivo della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio (ai sensi dell art. 18 del Regolamento Edilizio)
COMUNE DI FERRARA Città patrimonio dell Umanità Marca da Bollo PG Allo Sportello Unico per l Edilizia PR Ufficio Ricezione Data di arrivo Richiesta del parere preventivo della Commissione per la Qualità
DettagliPIANO TERRITORIALE PER L'INSTALLAZIONE DI STAZIONI RADIO BASE PER LA TELEFONIA MOBILE NEL COMUNE DI BELLUNO Presentazione Preliminare 11 gennaio 05
PIANO TERRITORIALE PER L'INSTALLAZIONE DI STAZIONI RADIO BASE PER LA TELEFONIA MOBILE NEL COMUNE DI BELLUNO Presentazione Preliminare 11 gennaio 05 DESCRIZIONE PARTICOLAREGGIATA DELLE SCELTE Lo studio
Dettagli- che attualmente il Lazio è interessato da 6 aree protette nazionali e da 69 aree protette regionali
OGGETTO: PROPOSTA DI ISTITUZIONE DEL MONUMENTO NATURALE ''LAGHETTO IN LOC. SEMBLERA MONTEROTONDO SCALO'' AI SENSI DELL'ART. 6 DELLA LEGGE REGIONALE 6 OTTOBRE 1997 N. 29 E SS.MM.II. - APPROVAZIONE DELLA
DettagliL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO
PARERE 16 APRILE 2015 172/2015/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE APPROVAZIONE DI UN MODELLO UNICO PER LA REALIZZAZIONE, LA CONNESSIONE E L ESERCIZIO DI PICCOLI
DettagliLEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO
Legge 1990040 Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Istituzione dell' osservatorio del sistema abitativo laziale e provvidenze per il recupero del patrimonio edilizio esistente.
DettagliPIANO DEGLI INTERVENTI
COMUNE DI MUSSOLENTE Provincia di Vicenza P.R.C. Elaborato Scala PIANO DEGLI INTERVENTI Atto di Indirizzo Criteri perequativi per il Piano degli Interventi IL SINDACO Maurizio Chemello IL SEGRETARIO Maria
DettagliCOMUNE DI MONTEGIORGIO
COMUNE DI MONTEGIORGIO (Provincia di ASCOLI PICENO) STUDIO PRELIMINARE DI FATTIBILITA FINALIZZATO ALL AMPLIAMENTO DEL CENTRO COMMERCIALE ROSSETTI Località: Via Faleriense Est, 81 63025 Montegiorgio (AP)
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliIntroduzione al catasto
Introduzione al catasto Angela Alberici ARPA Lombardia CASTEL Catasto Informatizzato degli Impianti di Telecomunicazione e Radiotelevisione Sala Riunioni 1 - XXVI piano Palazzo Pirelli Via Fabio Filzi,
Dettagli5. SCENARI PER LA DELOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI ESISTENTI
1 5. SCENARI PER LA DELOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI ESISTENTI 5.1 Premessa In questo capitolo si studierà la possibilità di inserire gli impianti radio FM da delocalizzare in alcuni siti sul territorio
Dettagli( testo attuale e modificato)
C O M U N E d i C R E S P I N A Servizi al Territorio Variante al Regolamento Urbanistico - Modifica alle Norme Tecniche di Attuazione relative agli impianti e aree cimiteriali ( articoli 61 e 66 ) ( testo
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 36/ 7 DEL 5.9.2006
DELIBERAZIONE N. 36/ 7 Oggetto: L.R. n. 8 del 25.11.2004, articolo 1, comma 1. Approvazione del Piano Paesaggistico - Primo ambito omogeneo. Il Presidente della Regione, di concerto con l'assessore della
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliCOMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.
COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI
DettagliNORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
C O M U N E D I E M P O L I SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE S E R V I Z I O U R B A N I S T I C A SETTORE AMBIENTE, SICUREZZA E ATTIVITA PRODUTTIVE S E R V I Z I O A M B I E N T E, S I C U R E Z Z
DettagliATTI AMMINISTRATIVI. Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali
Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali DOCUMENTI IL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI FIRENZE VISTA la legge n. 675/96 e successive modificazioni e integrazioni relativa a tutela delle persone
DettagliComune di Voghiera PROVINCIA DI FERRARA REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO L.R. 20/2000 RUE
Comune di Voghiera PROVINCIA DI FERRARA REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO L.R. 20/2000 RUE SCHEMA DELIBERA DI ADOZIONE (PER PUBBLICAZIONE AI SENSI DELL ART. 39 DEL DLGS 33/2013) 1 REGOLAMENTO EDILIZIO URBANISTICO
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliArt. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio
Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 6 Comparti sottoposti a ristrutturazione edilizia
DettagliCOMUNE di PUTIGNANO. Provincia di Bari
COMUNE di PUTIGNANO Provincia di Bari LINEE DI INDIRIZZO DEL CONSIGLIO COMUNALE IN MERITO ALLA INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI DA COLLOCARE SU EDIFICI E MANUFATTI ESISTENTI IN AMBITO ESTESO B C
DettagliUNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS
UNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina lo svolgimento delle funzioni relative allo svolgimento
DettagliANALISI TERRITORIALE E PAESAGGISTICA SCHEDE VALUTAZIONE DELLA LOCALIZZAZIONE E DELLE CONDIZIONI VISUALI-PERCETTIVE.
Comune di: AMARO ID struttura: 9 DATI GENERALI UBICAZIONE Comune: AMARO Posizione: A23 CAMPIOLO LATO UD VS IT - SITO GA Coordinate UTM x: 357929.6 y: 5139226.2 Quota slm (m): 280 GESTORE Denominazione:
DettagliAl Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx
DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. tra
PROTOCOLLO D INTESA tra Comune di Padova e soggetti gestori del servizio di telefonia cellulare "TIM S.p.A." Telecom Italia Mobile, Vodafone Omnitel N.V., H3G S.p.A., Wind Telecomunicazioni S.p.A. Per
DettagliOGGETTO: parere in merito al regime autorizzativo di impianti fotovoltaici collocati su serre
DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI
DettagliCOMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A
COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A REGOLAMENTO ARREDI DELLE AREE PERTINENZIALI Atto collegato
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell
DettagliParere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.
Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito
DettagliPIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA
PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA (si veda anche la parte normativa, più sotto) Norme L. 11/11/2009 n. 19; L. 21/10/2010 n. 17 Aumenti massimi (salvo casi particolari) + 35% volume con
DettagliDITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI
COMUNE DI MALO PROVINCIA DI VICENZA REGIONE VENETO DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI RELAZIONE TECNICA ESPLICATIVA DI NON NECESSITA DELLA VALUTAZIONE
DettagliL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS
DELIBERAZIONE 31 OTTOBRE 2012 449/2012/A/EFR STIPULA DI CONVENZIONE CON LA SOCIETÀ RICERCA SUL SISTEMA ENERGETICO S.P.A., PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ A SUPPORTO DELLA VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DEI
DettagliSCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE
SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE In adeguamento al Regolamento n.1 di attuazione della legge regionale n. 50/2012, articolo 2 - comma 6, nel Comune di Tezze sul Brenta è stata individuata un area degradata
DettagliURBANISTICA b) il diritto di farsi casa per abitarvi. a) delle cose di interesse artistico e storico. c) n 1150 del 17 agosto 1942.
URBANISTICA La legge n 1766 del 16 giugno 1927 introduceva il concetto dello Ius caselimandi cioè: a) il diritto di costruire abitazioni rurali. b) il diritto di farsi casa per abitarvi. c) il diritto
DettagliSettore Tecnico (Servizio Pianificazione, Urbanistica ed Edilizia) REGOLAMENTO COMUNALE
REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E L ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI DI TELECOMUNICAZIONE A TECNOLOGIA CELLULARE QUALI STAZIONI RADIO-BASE PER SERVIZI DI TELEFONIA MOBILE, DIGITALI MOBILI E SIMILARI Approvato
DettagliIl Sottoscritto. Nome
COMUNE DI GALLIATE Provincia di Novara Piazza Martiri della Libertà n. 28 - c.a.p. 28066 p. iva 00184500031 SETTORE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE Sportello Unico Attività Produttive E-mail: sp.unico@comune.galliate.no.it
Dettagli%FMJCFSBOm PHHFUUP -3 %-(4 1*"/0 3&(*0/"-& %* (&45*0/& %&* 3*'*65* 130(3"..";*0/&"55*7*5}1*"/*'*$"503*"
%FMJCFSBOm &TUSBUUPEFMQSPDFTTPWFSCBMFEFMMBTFEVUBEFM HFOOBJP PHHFUUP -3 %-(4 1*"/0 3&(*0/"-& %* (&45*0/& %&* 3*'*65* 130(3"..";*0/&"55*7*5}1*"/*'*$"503*" %FCPSB4&33"$$)*"/* 4FSHJP#0-;0/&--0 1SFTJEFOUF 7JDF1SFTJEFOUF
DettagliPremessa RISOLUZIONE N. 32/E. Roma, 4 aprile 2012
RISOLUZIONE N. 32/E Direzione Centrale Normativa Roma, 4 aprile 2012 OGGETTO: Trattamento fiscale della produzione di energia elettrica da parte dell ente pubblico mediante impianti fotovoltaici Scambio
DettagliRichiesta di Valutazione preventiva di ammissibilità edilizio-urbanistica (art. 16 Regolamento Edilizio)
modello 5 Marca da Bollo Data di arrivo PG PR Allo Sportello Unico per l Edilizia Ufficio Ricezione Piazza Municipale, 21 Richiesta di Valutazione preventiva di ammissibilità edilizio-urbanistica (art.
Dettagli9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104
9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari
DettagliDETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO
DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO (articolo 70 della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22 articolo 64 della
Dettagli5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni
Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.
DettagliL ASSESSORE ALL URBANISTICA, EDILIZIA PRIVATA E VIABILITA
PROPOSTA CDC NR.17/2014 OGGETTO: APPROVAZIONE VARIANTE N. 2 AL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE PER INSERIMENTO NUOVO ARTICOLO 70 BIS - LINEE GUIDA PER IL CONTENIMENTO DEL FABBISOGNO ENERGETICO PER GLI IMMOBILI
Dettagli