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1 Elaborati da Selena & Stefano - > ASEAN E MANTENIMENTO DELLA PACE NEL QUADRO DEL SISTEMA NAZIONI UNITE 1. PREMESSA ASEAN (Associazione degli Stati del Sud-Est Asiatico) o Inizialmente era composta da cinque soltanto dei Paesi appartenenti all'area del sud-est asiatico 1 o Ha progressivamente esteso la sua membership fino a comprendere, con le recenti adesioni del 1997 e del 1998, la quasi totalità degli Stati della regione 2 Tre distinte fasi: 1) Prima fase Formativa. Va dal 1967 anno della istituzione, al 1976, anno della stipulazione dei tre accordi, viene definito il meccanismo di soluzione delle controversie; 2) Seconda fase, che si conclude all'inizio degli anni novanta, dominala dallo scontro tra USA e URSS e ancor più tra quest'ultima e la Repubblica popolare cinese si riflettono sulle potenzialità di ASEAN 3) Terza fase Si è aperta con la fine del mondo bipolare e che ha posto l interrogativo sul futuro I DOCUMENTI ISTITUTIVI DELL ASEAN CARATTERISTICHE E FUNZIONI DELL ORGANIZZAZIONE NEI PRIMI ANNI DI ATTIVITÀ DICHIARAZIONE DI BANGKOK O DICHIARAZIONE DELL ASEAN Documento istitutivo dell'asean: Firmato il 8 Agosto 1967 a Bangkok dai rappresentatiti di Thailandia, Malesia, Filippine, Singapore e Indonesia 1 Indonesia. Malaysia. Filippine, Singapore e Thailandia sono i cinque Paesi fondatori; Adesione del Brunei quella del Vietnam 1997 di Laos e Myanmar (denominazione assuma da! 1989 dalla Birmania) infine quella della Cambogia, membro effettivo dell'asean da Dicembre. L'ingresso di quest'ultima, che avrebbe dovuto essere contestuale a quello di Laos e Myanmar, era salato in un primo momento rinviato a causa della situazione politica interna, periamo essa godeva, assieme alla Papua Nuova Guinea, soltanto dello status di osservatore. 1

2 Le relazioni tra i cinque paesi erano turbate: o Controversie territoriali che riguardavano (pretese di sovranità sia delimitazioni delle frontiere imposte dalle potenze coloniali.) 3 o Campagna di ostilità del presidente indonesiano Sukarno contro la costituzione della federazione della Malesia 4 L intento da parte dei cinque fautori era: 1. Creare un organismo - per la prevenzione - per la gestione dei potenziali conflitti interni all area e avviare cosi un periodo di pace e stabilità nelle relazioni tra gli stati della regione. 2. Creare una barriera contro il pericolo rosso 3. Risanare i legami tra i paesi dell area minimizzando il rischio di conflitti intra-regionali Nonostante questi principi cardine, la Dichiarazione di Bangkok del 1967 o Non contiene disposizioni specifiche in merito a come tale obbiettivo potesse essere raggiunto. o Documento assai scarno - Composto di 5 articoli in tutto - Preambolo figura un generico riferimento a una azione comune per o Promuovere la cooperazione o Contribuire alla pace alla prosperità della regione o Intenzione di assicurare stabilità e sicurezza contro ogni forma di interferenza esterna: significativo il fatto che la denominazione prescelta sia associazione anziché organizzazione. Art. 2, par 2 Scopi Promuovere la pace e la stabilità dell area nel rispetto del diritto nelle relazioni tra stati in conformità ai principi della cara delle NU Art. 3: Struttura: molto embrionale A. ASEAN MINISTERIAL MEETINGS (Art. 3, lett. a) Incontri annuali dei Ministri degli Esteri dei paesi membri Si svolgono a rotazione in ciascuna delle capitali dei paesi membri 3 Tra le controversie territoriali più significative Filippine e Malesia in merito alla sovranità sulla regione di Sabah e quella nel Mar Cinese del Sud 4 confrontation è il termine usato dagli studiosi del settore. L opposizione attiva dell Indonesia, alla nascita della federazione della grande Malesia 2

3 Funzione: elaborare o rivedere i programmi dell organizzazione 2. COMMISSIONE PERMANENTE (Art. 3, lett. b) Si riunisce a livello di Ministri degli Esteri (con funzionari di supporto) Presieduto dal Ministro degli Esteri del paese ospitante Composta dagli ambasciatori degli altri stati accreditati presso quell ultimo 3. COMITATI AD HOC E COMITATI PERMANENTI (art 3 lett c) con funzionari in settori specifici 4. SEGRETARIATO NAZIONALE(Art. 3, lett. d) In ciascuno dei Paesi membri. Ha la funzione di coordinare le attività dell organizzazione a livello nazionale 23/25 Giugno 1976 Bali (Indonesia) 5 : - Nel corso del vertice sono stati stipulati 3 accordi: I. TRATTATO DI AMICIZIA E COOPERAZIONE DELL ASIA DEL SUD-EST: Viene dedicato un apposito capitolo IV alla soluzione pacifica delle controversie che si ispira ai principi stabiliti dalla Carta delle Nazioni Unite. Le parti si impegnano a: o Prevenire il sorgere di controversie o Astenersi in ogni caso dall uso o alla minaccia della forza nelle relazioni reciproche o Risolvere le controversie attraverso negoziati (si veda l Art. 13). Istituzione di un consiglio (high council) composto dai ministri rappresentanti di ciascuno dei paesi membri incaricato di prendere conoscenza delle controversie e raccomandare od offirire alle parti appropriati mezzi per la soluzione pacifica delle stesse. Organo permanente (art 14) II. DICHIARAZIONE DELL ASEAN CONCORD (ASEAN CHARTER 2007) Ampliare la gamma di obiettivi definiti nella dichiarazione istituiva del 1967 Programma di azione per l ASEAN suddiviso in settori (politico, economico, culturale della sicurezza) POLITICA: Riunioni dei capi di governo da tenersi quando la situazione lo richieda e si ribadisce il energico impegno alla soluzione della controversia interregionali con mezzi pacifici 5 il primo incontro dei capi di stato 3

4 SICUREZZA: Principio della cooperazione tra stati membri al di fuori dell ambito dell ASEAN in conformità ai bisogni di interessi reciproci III. ACCORDO ISTITUTIVO DI UN SEGRETARIO PERMANENTE CON SEDE A JAKARTA 6 La dichiarazione si rivolge esclusivamente ai paesi membri dell ASEAN, il trattato è aperto all adesione anche dei paesi che non ne fanno parte. Riunioni periodiche anche a livello di Capi di Stato Si sono aggiunte, in un secondo tempo, agli incontri annuali tra i Ministri degli Esteri Queste avevano avuto luogo soltanto tre volte Summit di Manila I membri del ASEAN stabilirono di convocare ogni tre/cinque anni le riunione di Capi di Stato 1992 Summit di Singapore I membri decisero che tali riunioni avrebbero formalmente avuto luogo ogni 3 anni a testimonianza di un impegno più attivo assunto dai leaderes dei paesi membri dell associazione CARATTERISTICHE: A. Così come concepita nella fase formativa, l ASEAN è una figura atipica nell ambito delle organizzazioni regionali B. Intendeva affrontare le controversie con: - Strumenti diplomatici - Dialogo - Accomodamento al livello politico più elevato C. Il rifiuto per una maggiore istituzionalizzazione ha impedito che l ASEAN: - Potesse presentarsi come un alleanza a scopo di difesa per le azioni di cui all Art. 51 della Carta delle Nazioni Unite - Sviluppasse un meccanismo di sicurezza collettiva o con l autorizzazione di quest ultimo ai sensi dell Art. 53 della Carta. DIFFERENZE: Il nucleo originario era composto da Stati apparenti geograficamente alla regione senza il supporto di potenze esterne. 6 L istituzione di un Segretario generale dell ASEAN avente il compito di coordinare (e non quindi di sostituire) i 5 segretari generali che operano a livello nazionale cosi come contemplato dalla dichiarazione di Bangkok del Funzione di supervisione 4

5 Ciò non toglie che tali stati tenessero accordi multilaterali tipo SEATO, ANZUS, FPDA per mantenere la pace nella regione contado sulle proprie forze senza appoggiarsi in modo troppo diretto a una superpotenza Conseguenza della realizzazione di un modello di cooperazione multilaterale e accordi bilaterali - Settore del mantenimento della pace: Opera per lo più in funzione preventiva Scarsa istituzionalizzazione del meccanismo di soluzione pacifica - Sicurezza Si è privilegiata la stipulazione di accordi bilaterali tra i singoli paesi asiatici 3. LE ATTIVITÀ DELL ASEAN NEL SETTORE DEL MANTENIMENTO DELLA PACE DURANTI GLI ANNI DELLA SUA EVOLUZIONE (1976 / INIZIO ANNI 90 ) Bisogna distinguere tra le questioni che: - Interessano i rapporti tra stati membri - Coinvolgono attori esterni. a) Gli stati si sono dimostrati riluttanti ad avvalersi del meccanismo di conciliazione contemplato dal trattato di Bali nel 1976 poca propensione a portare a conoscenza dell high council le controversie nelle quali essi erano coinvolti. si è preferito gestirli con negoziati bilaterali secondo quello che risulta essere l approccio privilegiato dai paesi asiatici. gli stati, non sono mai giunti siano al punto ricorrere all uso della forza, a dimostrazione del fatto che la volontà di mantenere un atteggiamento di cooperazione ha sempre prevalso Punto di forza dell ASEAN: ASEAN spirit Gli incontri annuali dei Ministri degli Esteri sono stati utilizzi come foro di dialogo multilaterale con la conseguenza che la diplomazia si è sostituto all uso della forza Nonostante ciò, non si deve indurre a ritenere che la totalità delle controversie territoriali in corso al momento in cui l ASEAN è stata istituita siano state affrontate e risolte nel merito. Esempi: o Conflitti tra Filippine e Malesia per la regione di Sabah. E ritenuta la maggior causa di tensione nelle relazioni tra i due paesi. o Isole Spratly contese tra Cina, Vietnam, Filippine, Malesia, Brumei. In questi casi 5

6 non si è pensato di avvalersi dei mezzi di soluzione delle controversie contemplati dal trattato di Bali e quindi si è consentito all ASEAN di esercitare una funzione risolutiva in merito, emanazione di dichiarazione nell ambito degli incontri annuali tra i Ministri degli Esteri dei paesi membri. b) Il ruolo dell ASEAN nell ambito di conflitti in cui erano coinvolti attori esterni all associazione Si veda l invasione della Cambogia da parte del Vietnam nel 1978 Questa fu la prima occasione per mettere in evidenza le potenzialità dell associazione con ricorso, a strumenti esclusivamente diplomatici Lo Statuto non contemplava alcun meccanismo per la gestione di un conflitto di cui fossero parte attori esterni - Vietnam - Laos non avevano ancor aderito al Trattato di Bali - Cambogia essi erano di fatto esterni alla cornice istituzionale dell ASEAN. Si escludeva la possibilità di intervenire nel conflitto mediante una azione collettiva, non essendo stata l ASEAN in alcun modo concepita come alleanza di tipo militare QUESTIONE CAMBOGIANA: Coinvolgeva gli interessi delle Grandi Potenze: Cina Sosteneva la Repubblica Democratica di Kampuchea istituita da Pol Pot 1975 URSS Alleata con il Vietnam, che con l invasione del 1978 abbatté il regime di Pol Pot e istituì un regime fantoccio denominato Repubblica Popolare di Kampuchea La posizione espressa dai Ministri degli Esteri dell ASEAN fu sin dall inizio di totale condanna dell accaduto. Giugno 1980 La situazione divenne ancora più critica Incursioni nel territorio Thailandese 6

7 - Esistenza di una minaccia alla sicurezza della Thailandia - Pericolo per la pace e la sicurezza dell intera regione. Gli stati membri dell ASEAN esercitarono una costante pressione affinché della questione fossero investite le istituzioni delle Nazioni Unite 1980 Risoluzione 35/6 del 22/10/80 Adottata dall Assemblea alla conferenza. Era assente l URSS. Le questioni inerenti al conflitto in Cambogia restavano all ordine del giorno anche nelle riunioni dei Ministri degli Esteri dell ASEAN. La comunità internazionale faceva pressioni 1987 Colloqui tra il Principe Shanouk e il Primo Ministro della Repubblica Popolare di Kampuchea Hun Sen Inizia il processo di pace. Decisione del Segretario del Partito Comunista Sovietico Mikahail Gorbachev di interrompere gli aiuti al Vietnam indusse quest ultimo a porre fine all intervento miliare in Cambogia. ASEAN FORUM 1) La prima fase Rivolta allo sviluppo di confidence-bulding measures 2) La seconda fase Rivolta allo sviluppo di meccanismi di diplomazia preventiva 3) La terza fase Rivolta allo sviluppo di meccanismi per la soluzione dei conflitti In sostanza si concepisce fin dall inizio un processo da realizzarsi gradualmente rafforzando preliminarmente: o fiducia tra i partecipanti in modo o legami da creare le condizioni per garantire il manti mento della pace e dalla stabilità della regione. 1) PRIMA FASE (promozione di misure di Confidence - Bulding) Il documento suggerisce l adozione da parte del Forum di due approcci tra loro complementari Si rifà all esperienza dell ASEAN e alla capacità dell associazione nel promuovere un clima di fiducia e collaborazione nella regione 7

8 Si sottolinea l importanza delle consultazione e dei regolari incontri tra i rappresentati dei paesi che si sono evoluti in una vera e propria rete diplomatica capace di sviluppare legami di fiducia tra Paesi Vicini. Si suggerisce a tutti i partecipanti di di aderire al Trattato di Bali del 1976 Messa in atto di concrete misure di confidence-building che a loro volta possono essere di due tipi Quelle suscettibili di attuazione in tempi brevi Quelle che potranno essere sperimentate nel medio o lungo periodo da parte di istituiti di studi strategici, quali (ASEAN-ISIS) o organismi non governativi quali il consiglio per la sicurezza e la cooperazione dell Asia del Pacifico (CSCAP) o promotori di seminari e workshops sul tema. 2) SVILUPPO DI MECCANISMI DI DIPLOMAZIA PREVENTIVA Data la scarsa propensione a una maggiore istituzionalizzazione in materia di soluzione dei conflitti, il documento non prevede l adozione di alcun meccanismo nell immediato futuro. Si tratterebbe di un obbiettivo solo eventuale da perseguire in concomitanza con lo sviluppo del Forum come strumento per la promozione di pace stabilità della regione 3) SVILUPPO DI MECCANISMI PER LA SOLUZIONE DEI CONFLITTI L ASEAN sarà depositaria di tutti i documenti elaborati dal Forum e che nel corso delle riunioni verranno adottate regole di condotta proprie dell ASEAN. NON si procederà a votazione e dunque le decisioni sono prese per consensus L intenzione è quella di non imporrare hai partecipanti iniziative contrastanti con i loro interessi Il forum dell ASEAN è un Organizzazione sui generis/atipica 5. SVILUPPI RECENTI NELL ATTIVITÀ DEL FORUM REGIONALE DELL ASEAN Dal primo meeting di Luglio 1994 sono state organizzate sei riunioni del Forum rispettando quindi la cadenza annuale stabilità inizialmente Terzo forum (Jakarta, 1996) I partecipanti hanno adottato una serie di principi giuda circa l ammissione di nuovi membri. Il geographical footprint sul quale esso concentrerà i propri sforzi per il mantenimento della pace sarà la regione comprendente: - il Sud, - Il Nord, - il Sud-est dell Asia - L Oceania. Luglio

9 Ha fornito l occasione per una serie di considerazioni circa lo stato delle relazione nella regione del sud est asiatico a distanza di trent anni esatti dalla nascita dell ASEAN. o Progressivo incremento di stabilità o Crescita economica o Nascita di un sense of community Dicembre 1997 Riunione del vertice dei capi di stato e di governo dei paesi membri dell ASEAN, il cui documento finale porta la significativa denominazione di ASEAN Vision 2020: ASEAN COMMUNITY o Il documento ha valore programmatic Sono delle affermazioni fiduciose circa l evolversi dei rapporti tra gli stati del sud est asiatico o Si rinnova l auspicio che le controversie territoriali e non siano risolte con mezzi pacifici o Si rinviano i governi ad applicare le diposizione del trattato di balì del 1976 come codice di condotta o Si esprime fiducia nell affermazione del Forum regionale quale strumento di confidence-bulding Dicembre 1998: Si caratterizza per la decisione di ammettere la Cambogia come decimo paese membro dell ASEAN CREAZIONE ASEAN FORUM REGIONALE DELL ASEAN (Singapore) o L istituzione del forum ha contribuito a creare un clima di fiducia Facilita: - scambi di informazioni - confronto costante e trasparente su questioni di interesse comune o Impegno dei membri a realizzare una documento contenente criteri guida in materia di diplomazia preventiva da sottoporre all attenzione dei partecipanti ai prossimi forum o o Riconoscimento da parte dei vari ministri delle ripercussioni della crisi del Kosovo I ministri hanno ribadito piena fedeltà ai principi della Carta e hanno espresso il loro appoggio alla Risoluzione 1244 del 10 giungo 1999 del Consiglio di Sicurezza con la quale si sanciva la soluzione politica della crisi del Kosovo. 6. RAPPORTO TRA ASEAN E NAZIONI UNITE 9

10 Non vi sono documenti ufficiali che possono aiutare a chiarire la natura giuridica del rapport (vd ASEAN CHARTER) Sia l ASEAN che il forum per quanto sui generis sono annoverate tra le organizzazioni ai sensi del Capitolo VII della carta delle Nazioni Unite Bisogna escludere una qualsiasi rilevanza ai fini dell inquadramento dell organizzazione nell ambito del Capitolo VIII dell Art. 53 Disciplina le azioni coercitive intraprese dalle organizzazioni regionali sotto la direzione o con l autorizzazione del Consiglio di Sicurezza Agenda per la Pace Il Segretario generale Boutros Boutros Ghali osservò Mancanza nello statuto delle nazioni unite di una definizione precisa di accordo o organizzazione regionale che favorisca una certa flessibilità alle iniziative intraprese da gruppi di stati in materia di mantenimento della pace e della sicurezza regionale a parere del Segretario la association of south east asian nations fa parte di questi organismi 1992 Risoluzione adottata dall assemblea generale delle Nazioni Unite in merito al trattamento di amicizia e cooperazione Art. 17 pur non precludendo il possibile ricorso ai mezzi di soluzione delle controversie previsti dall Art. 33 par 1 della carta dice: «Il Trattato include disposizioni inerenti alla soluzione pacifica delle controversie in conformità alla carta delle nazioni unite» o o Tra ASEAN e Nazioni Unite manca quel collegamento che dovrebbe invece intercorrere secondo quanto previsto dalla carta. Nel recente incontro delle NU a Bangkok, il Segretario generale Kofi Annan si è domandato come mai l ASEAN sia ancora l unica organizzazione regionale priva dello status di osservatore delle Nazioni Unite rileva altresì l assenza di legami ufficiali con le Nazioni Unite Considerata l attenzione rivolta dal forum al potenziamento degli strumenti di diplomazia preventiva, il Segretario generale ritiene che questo impegno meriti il più ampio sostegno possibile. ASEAN COMMUNITY Ottobre 2003 Nono Summit 10

11 l'associazione delle nazioni dell'asia sudorientale (ASEAN) ha annunciato la sua intenzione di creare una Comunità dell'asean basata su tre pilastri: 1) La Comunità dell'asean per la sicurezza 2) La Comunità economica dell'asean 3) Comunità Socio-Culturale dell ASEAN 2004 L'ASEAN ha istituito il Programma di Azione di Vientiane per realizzare questo obiettivo. Il processo di costruzione di una Comunità ASEAN è il risultato del notevole cambiamento nella missione dell'associazione nel recente due decenni. - La fine della Guerra Fredda - L'avanzata della globalizzazione - L'ascesa di Cina e India in termini di crescita economica e di influenza politica - La crisi finanziaria asiatica Hanno costretto l ASEAN a spostarsi dalla sua originaria diplomazia preventiva per mantenere la pace e l'armonia tra i suoi membri e nella regione Diplomazia per la creazione di una Comunità per far fronte alle crescente concorrenza politica ed economica in un mondo globalizzato. CINA Una delle minacce più rilevanti per i membri dell'asean La sua economia è robusta in diretta concorrenza con quelli dei suoi vicini del sud est asiatico, in particolare nel commercio e negli investimenti esteri diretti. In questi ultimi anni, la Cina ha anche cercato di rafforzare la propria influenza economica e politica, in particolare in Myanmar, Laos, Vietnam e Cambogia. Necessità di agire collettivamente e di appoggiarsi a vicenda OCCIDENTE La stessa situazione per gli Stati Uniti e l'unione europea, o organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite e l'organizzazione mondiale del commercio. CRISI FINANZIARIA Inoltre, nei tempi della globalizzazione economica e dopo che è stato duramente colpito dalla crisi finanziaria asiatica, una comunità economica contribuirà Sud-Est asiatico migliorare la sua competitività e l'attrattiva per gli investitori all'interno e all'esterno della regione. TENSIONI POLITICHE 11

12 In termini di tensioni politiche e questioni di sicurezza, etnici e religiosi interni (Myanmar, Thailandia del sud, Indonesia orientale e sud delle Filippine) hanno portato ad attraversare l'instabilità delle frontiere, il terrorismo, l'immigrazione clandestina e il traffico di droga. Questi ed altri problemi come l'inquinamento atmosferico, l'influenza aviaria, AIDS tutti richiedono azioni concertate e coordinate. In questo contesto, il futuro della regione e dell'asean dipenderà, dal grado di successo della costruzione di una comunità. La Comunità dell'asean è basata su tre pilastri: ASEAN Security Community (ASC), Comunità economica dell'asean (AEC) ASEAN Socio-Culturale della Comunità (ASCC) 1) ASC Mantenere e rafforzare la pace, la sicurezza e la stabilità e rafforzare la capacità dell'asean di autogestione della sicurezza regionale. Esso comprende: o Cooperazione marittima o Lotta contro il terrorismo o Nessun piano per un blocco regionale militare o patto di difesa o I paesi membri sono liberi di perseguire la propria politica estera e le modalità di difesa. 2) AEC La missione dell AEC è quella di: Sviluppare un mercato unico Una base di produzione che è stabile, prospera, altamente competitiva ed economicamente integrata Agevolazioni efficaci per il commercio e gli investimenti in cui vi è libera circolazione di beni, servizi di investimento, lavori qualificati, e libero flusso di capitali. Ma non adottare una moneta comune, come l'unione europea. 3) ASCC Ultimo ma non meno importante, è per una partnership per il Sud-est Asiatico Quattro elementi fondamentali: o Costruire una Comunità solidale o Gestire l'impatto sociale di integrazione economica o Migliorare la sostenibilità ambientale o Rafforzare le basi della coesione sociale regionale verso una Comunità dell'asean. Nel 2005, i paesi membri hanno deciso di istituire una Carta dell'asean quadro giuridico e istituzionale per l'organizzazione regionale e la Comunità dell'asean. 12

13 Il raccordo fra nazioni unite e comunità economica degli stati dell africa occidentale 1. il trattato istitutivo e i successivi strumenti per il mantenimento della pace e della sicurezza regionale ECOWAS: Comunità economica degli stati dell africa occidentale 1. Fondata nel

14 2. Da 15 stati Benin, Burkina Faso, Costa d avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal, sierra leone, Togo, capo verde (ha aderito nel 1977) 3. Nel 1977 si uni anche Capo Verde cosi gli stati membri divennero Inizialmente concepita come un organizzazione sub regionale di integrazione economica e sociale L intenzione iniziale era di dare vita ad una zona di libera circolazione di merci e persone o Prefigurando un unione economica ai sensi dell art XXIV del Gatt L accordo istitutivo è: il Tratto di Lagos Riflette gli obbiettivi della Comunità Economica Europea (art 2) Gli Organi (art 5 par I): L autorità dei capiti di stato e di governo (Authority) Funzioni di direzione e controllo dell attività economica Emette decisioni vincolanti per tutte le istituzione nella comunità (art 5. Par 3) 5. Il consiglio dei ministri 6. Il parlamento comunitario 7. Il consiglio Economico e Sociale 8. La corte di giustizia 9. Il segretario esecutivo I leader dell ECOWAS al fine di mantenere la sicurezza e la pace predispongono: 1. Protocollo di non aggressione (Lagos, aprile 1978) o Art 5: gli stati si impegnano a sottoporre le controversie insorte tra di essi, non risolte con altri mezzi pacifici, a un procedimento affidato a una commissione ad hoc istituita dall Authority, e, in ultima istanza alla medesima Authority 2. Protocollo di mutua assistenza per la difesa (Freetown, 1981) o Obbiettivo: realizzare in tutti gli stati membri della comunità le condizioni di sicurezza necessarie per il progresso economico o Lo strumento per il raggiungimento di questi fini è la creazione di un sistema di mutua difesa collettiva. Alleanza militare a carattere difensivo (struttura civile e militare) Forze armate alleate della comunità Poste sottocomando dell Authority (art 13,14) La base giuridica del Protocollo di Non aggressione. Secondo il protocollo l Authority si pone come organo politico principale 14

15 o Art 6 par 3 le viene conferito il potere di decidere un azione militare e di affidarne l esecuzione alle AAFC. Il sistema del protocollo di Lagos non contempla 3 organi: Il consiglio di difesa: raccordo tra la struttura civile e quella militare La commissione di difesa: organo tecnico composto dai capi di stato maggiore di ciascun membro Il segretario esecutivo: l organo amministrativo incaricato dell esecuzione delle decisione dell authority o Art 2 e 3 disciplinano il casus foederis o Art 1: intervento dell ECOWAS è necessariamente di natura militare e si configura ai sensi dell art 15 lett. A) come esercizio di legittima difesa collettiva Il problema si pone con riferimento all ipotesi di minaccia armata o aggressione contro uno dei membri della Comunità conflitto armato tra due o più Stati membri. conflitti interni ad uno stato membro che siano attivamente sostenuti dall esterno. In questi casi le modalità d intervento sono le stesse che nell ipotesi di una minaccia armata o un aggressione contro uno stato membro Per ognuna delle tre ipotesi spetta all authority la competenza di decidere circa l opportunità di un azione militare della Comunità Si esclude l intervento individuale Il protocollo di non aggressione ha conferito rilievo nel quadro giuridico -istituzionale dell ECOWAS Nel nuovo trattato istitutivo dell Organizzazione: o Autonomia e specifica collocazione o Processo di revisione, rafforzamento e accelerazione del processo di integrazione economica nella regione Include tra i principi dell organizzazione anche o il mantenimento della pace della stabilità, e delle sicurezza internazionale la non aggressione tra membri o e la soluzione pacifica delle controversie Novità: o ricorso al voto a maggioranza o a consensus a seconda delle materie oggetto di delibera o abrogazione della struttura prevista dai protocolli prevede accanto al consiglio di mediazione e sicurezza una commissione di difesa e sicurezza (organo consultivo incaricato di esaminare gli aspetti tecnici delle questioni di difesa). Consiglio degli anziani col compito di provvedere alla soluzione pacifica delle controversie mediate il ricorso alla mediazione, alla conciliazione, all arbitrato. 15

16 2. l ECOWAS nel quadro del sistema di sicurezza collettiva della carta delle NU Già con l adozione dei due protocolli meno recenti si era manifestata la volontà degli stati membri di agire collettivamente anche nel campo del mantenimento della pace. Per inquadrare queste attività dell Organizzazione regionale nel sistema della carta delle Nazioni Unite occorre vedere se: o Compatibile con i fini e i principi delle Nu o Sia in grado di svolgere attività nel campo del mantenimento della pace secondo le previsione degli art 52, 53 della Carta 7 ù In che misura l ECOWAS ha concretamente contribuito al mantenimento della pace regionale secondo le previsione del capitolo VIII della Carta 8? Il procedimento previsto dal protocollo di non aggressione consente - agli stati membri di ricorrere all organizzazione come foro di prima istanza secondo la previsione dell art inoltre dovrebbe essere istituito il consiglio degli anziani al quale il protocollo del dicembre 1999 affida la soluzione delle controversie mediante o la negoziazione, o la conciliazione o e l arbitrato. 3. Interventi dell ECOWAS nella prassi Solo a partire dal 1990 l ECOWAS ha svolto un ruolo attivo nel mantenimento della pace e della sicurezza regionale in relazione alle vicende della a) Liberia b) della Sierra Leone c) della Guinea-Biassu a) l intervento di Liberia dicembre 1989 Taylor alla guida di una fazione chiamata National Patriotic Front of Liberia (NPFL) attaccava la Liberia penetrando dalla Costa d Avorio 7 Il segretario generale Ghali, nell agenda per la pace ha confermato la souplesse della nozione di accordi e organismi regionali hai sensi del Capitolo VIII della Carta includendovi tra l altro, organizzazioni di cooperazione economica. 8 Le attività che essa ha svolto in questo campo sono state inquadrate nel capitolo VIII della carta 16

17 - lancia un offensiva armata, in pochi mesi controlla la quasi totalità del territorio, lasciando al governo di Samuel Doe soltanto una parte della capitale. - guerra civile: gravi atti di violenza ai danni della popolazione civile creano una situazione di gravissima emergenza umanitaria maggio del 1990 intervento dell ECOWAS. L authority decide di inviare ai sensi dell art 5 del protocollo di non aggressione una commissione permanente di mediazione (composta da 5 stati membri). chiedeva alle parti in lotta di: - osservare un immediato cessate il fuoco - e istituiva una forza di mantenimento della pace incaricata di verificare il rispetto (ECOMOG) Un governo provvisorio rappresentativo di tutti che avrebbe gestito il paese fino alle successive elezioni - la forza di pace sarebbe rimasta nel paese durante tutto il periodo transitorio e - avrebbe assistito il popolo liberiano nella ricostruzione di un regime democratico Agosto 1990 L ECOMOG sbarcava a Monrovia Problema: o il consenso del NPFL al cessate il fuoco e al dispiegamento della forza di pace arriva soltanto a novembre, con l accordo di Barnako 9 o per lungo tempo si svolgono frequenti e crudeli scontri armati in uno scenario sempre più complesso. L intervento dell ECOWAS nella crisi liberiana è caratterizzato da problemi di liceità : 1. La commissione permanente di mediazione avrebbe avuto solo il potere di avviare una mediazione in una controversia tra almeno due stati membri e non certo quello di istruire una forza di pace in un conflitto interno: La circostanza che la commissione avesse oltrepassato i poteri che le erano stati conferiti provocava una crisi all interno della Comunità Non risulta agevole individuare con chiarezza la base giuridica dell azione dell Organizzazione - i richiami ai protocolli da parte dell authority e della Commissione appaiono contradditori - Le decisioni sembrano il frutto di un accordo politico ad hoc 9 Il fermo rifiuto di Taylor di accettare le condizioni poste dal governo provvisorio poneva il NPFL in una situazione di isolamento politico e militare. 17

18 2. La commissione aveva espressamente qualificato l ECOMOG come peacekeeping force conferendo un mandato piuttosto articolato 10. natura del mandato dell ECOMOG Problemi: - al momento della nascita della forza non ci fu il consenso del avversario delle forze governative - tardivo consegna del consenso = sorgono seri dubbi circa la qualificazione dell ECOMOG come forza di peace-keeping anche in concrete modalità di attuazione del mandato o L ECOMOG intervenì ben oltre quanto necessario per rispondere ad attacchi subiti. Il fine si dimostra più quello di respingere le truppe del NPFL fuori da Monrovia. Con simili intervento l ECOMOG lungi dal configurarsi come forza di interposizione. o Nel ottobre del 1992 attivava il primo chiaro conferimento di poteri di enforcement con la richiesta all ECOMOG di adottare tutte le misure necessarie per garantire l applicazione delle sanzioni economiche a carico di quelle fazione nella specie il NPFL che violavano l accordo di Yamouuoukro o La volontà del consiglio di assecondare l operato dell Organizzazione regionale, lodandone gli sforzi e sostanzialmente ratificando in toto le sue decisione. L approvazione intervenuta ex post lascia dei dubbi sulle operazione dell ECOMOG. Ci si chiede se non resti che concludere necessariamente nel senso dell illiceità dell intervento perché compiute in violazione del divieto dell uso della forze e del principio di non intervento. - Dubbio il consenso: provenendo da un governo che ormai non controllava altro che la sola capitale potesse operare come valida causa di esclusione dell illiceità dell intervento - Si invitava l ECOWAS a dispiegare una forza di mantenimento della pace e non a effettuare un intervento armato. CONCLUSIONE: La liceità dell intervento armato in Liberia è stata affermata in ragione delle sue finalità umanitarie. 10 Nel documento con cui si provvedeva a informare il Segretario Generale dell ONU della decisione adottata si sottolineava la neutralità della forza e il fatto che essa era stata dispiegata fondamentalmente per scopi umanitari e di assistenza nel ristabilimento di istituzioni democratiche 18

19 La finalità umanitaria era solo un aspetto, l obiettivo in ultima istanza era di dare una certa soluzione politico istituzione al conflitto. Esso non fu condannato anzi fu accolto favorevolmente in tutte le sue fasi della comunità internazionale nel suo insieme cosi come emerge dalla prassi del consiglio di sicurezza dell assemblea generale dell OUA. In particolare sembra potersi affermare che il consiglio di sicurezza trovandosi davanti a una situazione di emergenza umanitaria caratterizzata da gravi e massicce violazione dei diritti dell Uomo e non potendo o non volendo intervenire abbia favorevolmente accolto l intervento di una organizzazione regionale in risposta a tali violazioni. LE FASI RECENTI Agosto 1993 firma dell accordo di Cotonou La firma fu apposta sia dal governo provvisorio NPFL che dall ULIMO - Frutto dell azione mediatrice dalle NU: rappresenta una svolta nell intervento perché disegnava un piano di pace non elaborato da un organo dell ECOWAS ma bensì concordato tra tutte le parti al conflitto. IL RUOLO DELL UNIONE EUROPEA NEL MANTENIMENTO DELLA PACE E SUO COORDINAMENTO CON LE NAZIONI UNITE E LA UEO 1. INTRODUZIONE Carta delle Nazioni Unite Dedica il capitolo VIII alle organizzazioni regionali (REGIONAL ARRAGEMENTS E REGIONAL AGENCIES) non definisce le organizzazioni o gli accordi regionali. La mancata precisazione è voluta si temeva che l adozione di una definizione potesse portare ad escludere organizzazioni esistenti o di futura costruzione La dottrina si è sforzata di ricavare una definizione dagli scarni elementi che offriva la Carta L interesse derivava dalla circostanza che il Consiglio di Sicurezza poteva delegare il ricorso all uso della forza solo a tali organizzazioni o stati appartenenti a tali accordi 19

20 Quello che conta per le NU è che l organo o gli Stati parte si attivino per collaborare con essi per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale CE e UE sono stati inclusi nel concetti di organizzazioni regionali è necessario chiedersi come questa si attivi per il mantenimento della pace e della sicurezza L invito che riconosce la CE e poi l UE ad essere qualificato come organizzazione regionale ai sensi del Cap. VII Risoluzione 713 (1991) L ONU si congratula per gli sforzi effettuati in relazione alla situazione in Jugoslavia. Sarà la Danimarca a rispondere all invito a nome della Comunità degli stati membri ( Non era ancora entrato in atto il tratto di Maastricht) 2) LA COMPETENZA DELLA COMUNITÀ E DELL UNIONE IN TEMA DI MANTENIMENTO DELLA PACE E DELLA SICUREZZA INTERNAZIONALE 1957 TRATTATO DI ROMA o Istitutivo dell CEE o Competenze in ambito delle relazioni internazionali soprattutto inerenti agli accordi con Stati terzi o Competenze limitate in alcuni settori Funzionali al funzionamento del mercato comune 1986 ATTO UNICO EUROPEO Primo esplicito riferimento a funzioni inerenti al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. o Aveva portata limitata perché contenuto nel Preambolo o Obiettivo degli Stati operanti congiuntamente e non della Comunità 1992 TRATTATO DI MAASTRICHT 1997 TRATTATO DI AMSTERDAM Apportano alcune modiche - Istituendo un Unione europea - Nuova fase del processo di integrazione comunitaria Unione si può concepire come una singola entità le cui istituzioni agiscono secondo le competenze e le procedure disciplinati nei diversi trattati 20

21 Il trattato di Amsterdam prevede che l Unione in quanto tale (e non più l Unione e gli stati membri) possa agire nel campo della pace e della sicurezza internazionale. Tra gli obbiettivi della PESC 1. la difesa dei valori comuni e degli interessi fondamentali, 2. il mantenimento della pace della sicurezza internazionale conformemente ai principi della Carta della Nazioni Unite 3. LA SOLUZIONE PACIFICA DELLE CONTROVERSIE E LA FUNZIONE CONCILIATIVA Funzione conciliativa: 1. Ristabilimento di condizioni di normalità in territori e situazioni segnati da conflitti 2. Azioni che: - non implichino l uso della forza - siano condotte su sollecitazione o per lo meno con il consenso delle parti in causa Soluzione pacifica delle controversie di ordine locale (che possono sorgere al di fuori delle questioni di applicazione del diritto comunitario per il rispetto del quale apposite procedure sono previste del Trattato CE) Non rientra esplicitamente né nelle competenze della Comunità ne in quelle dell Unione. Ad ogni modo anche in assenza di una competenza esplicita l UE si può occupare di una controversia sorta tra gli stati membri suscettibile di mettere in pericolo la pace e la sicurezza internazionale L Unione si fa garante di valori quali: - Stato di diritto - Tutela dei diritti umani 1) Per quanto attiene l UE La soluzione delle controversie che possono sorgere tra stati non membri nulla vieta sotto il profilo internazionale un intervento dell organizzazioni regionali su sollecitazione delle parti in causa o su propria iniziativa 2) Per quanto attiene la CE La soluzione delle controversie la prassi non conferma l esistenza di tale competenza. I numerosi atti di azioni conciliative della Comunità, in realtà erano assunte in sede di cooperazione politica. Unione Europea Le decisione sugli interventi rimandano agli Artt. 14 e 15 Trattato Ue per l adozione di due tipi di atti: o La PESC o Le azioni e le posizioni comuni 21

22 Nella prassi l Unione invia i rappresentati speciali in zone di crisi, l invio di osservatori elettorali e l amministrazione della città di Mostar: Invio di osservatori alle elezioni parlamentari in Russia nel 1993 Mozambico 1994, 1998, 1999 In territori Palestinesi In Bosnia-Erzegovina 1996, 1997, 1998 Yemen, Togo, Nicaragua, Paraguay e Cambogia, Nigeria ed Indonesia Amministrazione della città di Mostar L unione assumeva la responsabilità dell amministrazione della città, al fine di porre in condizioni di convivenza civile che rendesse possibile la istituzione di una amministrazione unica e plurietnica della città L amministrazione ha svolto un compito importante nel cercare di trovare un accordo tra croati bosniaci e mussulmani n merito alla limitazione delle divisioni amministrative della città in relazione alla quale erano sorte le maggiori divergenze che avevano impedito l adozione dello statuto della città. Compiti preparatori alle elezioni municipali Compiti di tipo strettamente civile Comunità Europea Casi più recenti: Slovenia: Scontri armati tra le forze delle esercito jugoslavo e le forze slovene, vennero inviati nella regione dei rappresentati degli stati membri. 7 Luglio 1991 Accordo di Brioni Sospensione della Dichiarazione d Indipendenza della Slovenia e della Croazia per un periodo di tre mesi e rispetto del cessate il fuoco. European Community Monitor Mission (ECMM) (1991) La missione era composta da solo persone civile privo quindi di armi che doveva svolgere i propri compiti con totale imparzialità La natura dell atto e le modalità della missione mostrano che essa faceva capo agli Stati e non alla Comunità 3 Settembre 1991 Convocazione della conferenza europea di pace in Jugoslavia: Conferenza si bloccò quasi subito Anche qui, Stati agenti nell ambito della CPE. 22

23 Conclusione: La prassi sembra confermare l assenza di competenza della comunità e la necessità che la decisione politica di intraprendere attività di conciliazione fosse rimessa agli stati membri agenti nel quadro della concertazione politica. La forma di partecipazione dell unione può essere classificata come post-conflict peace-building - Assistenza tecnica e non militare - Nella maggior parte di questi casi l azione dell unione si è svolta in coordinamento con le NU 4. LE AZIONI COERCITIVE: LE MISURE ECONOMICHE A) MISURE ADOTTATE SULLA BASE DI UNA DELIBERA DEL CONSIGLIO DI SCUREZZA La partecipazione a misure di pressione economica deliberate dal Consiglio di Sicurezza è forse la misura più concreta che può essere offerta dall Unione per il mantenimento della Pace e della sicurezza internazionale. (MISURE NON IMPLICANTI L USO DELLA FORZA) Art. 41 della Carta Costituiscono di per se la violazione di un diritto soggettivo della stato contro cui sono adottate ma divengono lecite perché sono imposte o raccomandate dal consiglio di sicurezza in presenza di una delle situazioni elencate nell Art. 39 della carta. la Carta è indifferente al modo di attuazione degli obblighi derivanti dalle risoluzione del consiglio purché essi siano ottemperati. Gli stati membri dell unione sono obbligati a ricorrere ad un atto comunitario qualora essi debbano dare attuazione ad una risoluzione del consiglio di sicurezza che contempli misure a carattere commerciale Questo non significa che le risoluzioni siano vincolanti per l Unione, L art 53 della carta non sono vincolanti Gli stati pero hanno 2 obblighi 11 L unione non ha obbligo perché non è parte contraente Gli stati hanno l obbligo di dare attuazione agli obblighi del consiglio di sicurezza e rispettare la competenza comunitaria esclusiva in materia dell Ue La procedura per dare le sanzioni si adatta a quella del consiglio di sicurezza: 1. Azione comune 11 La prima volta che venne sollevato il problema della competenza della comunità ad adottare sanzioni economiche fu in relazione alla proclamazione dell indipendenza della Rodesia del Sud. In tale circostanza gli stati membri daranno attuazione con misure nazionali alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza che aveva imposto l embargo commerciale nei confronti del paese. Successivamente in occasione della crisi delle Falkands/Malvinas viene inaugurata la prassi di far seguire ad una decisione assunta a livello di CPE un atto comunitario che stabiliva le misure commerciali ed economiche specifiche. Tale soluzione era sostanzialmente corretta in quanto non si può negare che la comunità fosse priva di competenza in materia di sanzioni. 23

24 Le risoluzioni del consiglio di sicurezza sono adottate sulla base del art 14 trattato Ue. 2. Regolamento del consiglio in base agli articoli 301 e 60 Tratto CE il regolamento stabilisce quali misure devo essere adottate (richiamando come base giuridica il tratto CE e la PESC) Se l UE non adotta tali sanzioni (perché ad esempio non siano stati applicati gli articoli 301 e 60) si tratta di inadempimento degli obblighi della carta in capo agli stati membri PROBLEMA: gli stati hanno delegato la loro competenza in materia all UE, ma gli obblighi internazionali riguardano i comportamenti degli stati: Di chi è la responsabilità? Conclusione Le norme dei trattati UE e CE appaiono idonee a consentire l attuazione di misure deliberate dal Consiglio di Sicurezza. Il ricorso a regolamenti comunitari per dare attuazione alle risoluzione del consiglio di sicurezza comportava il vantaggio di assicurare l uniformità e l immediatezza delle misure attuative in tutti gli stati membri B) MISURE ADOTTATE IN ASSENZA DI UNA DELIBERA DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA Ai sensi dell art 53 «nessuna azione coercitiva potrà venire intrapresa in base ad accordi regionali o da parte di organizzazioni regionali senza l autorizzazione del consiglio di sicurezza» Azione coercitiva e misura coercitiva comprendono anche le misure non implicanti l uso della forza. 12 Si dovrebbe pertanto escludere che una organizzazione regionale possa adottare misure economiche altrimenti illecite in assenza di una previa delibera del consiglio di sicurezza. Le misure economiche adottate dagli stati, se di per se contrarie ad obblighi internazionali, devono, per essere lecite rispondere ad un previo illecito internazionale. Senza una previa delibera del consiglio di sicurezza non sarebbero lecite misure che fossero adottate in presenza di situazioni di minaccia alla pace non caratterizza da violazioni di diritto internazionale L unione può adottare misure economiche di tipo sanzionatorio in riposta ad illeciti che si configurino come violazioni di norme che pongono obblighi erga omnes? 12 L URSS contestò le misure sanzionatorie adottare della CEE nei confronti dell argentina dopo l invasione delle Falkland-Malvinas. 24

25 Riconoscere che l unione possa adottare misure sanzionatorie nel caso di violazioni di obblighi erga omnes lascerebbe uno spazio di azione all organizzazione regionale in conformità con il diritto internazionale Significa limitare la necessità di una previa autorizzazione del Consiglio di Sicurezza ai casi di minaccia alla pace non accompagnate da violazioni del diritto internazionale configurabile come violazione di obblighi erga omnes Il divieto imposto all art 53 andrebbe inteso solamente come: o divieto di valutazione autonomo di situazioni che possono minaccia la pace e la sicurezza internazionale o divieto di decidere conseguentemente misure coercitive Se il consiglio di sicurezza ha accertato l esistenza di una situazione riportabile all art 39 della carta pur non deliberando l adozione di misure ai sensi dell art 41 è possibile un adozione di misure sanzionatorie da parte dell Unione? SI, In assenza di una delibera essa è giustificata come reazione ad un previo illecito internazionale dello stato contro cui venne adottata CASI RECENTI: Crisi in Jugoslavia: L adozione di sanzioni economiche venne decisa dagli stati membri in ambito della CPE l 8 novembre 1991, esso richiama la risoluzione del Consiglio di Sicurezza 713 (1991). Embargo generale Non è una misura sanzionatoria nei confronti di una delle parti in conflitto, ma di una misura diretta ad eliminare la minaccia alla pace Furono adottati 3 regolamenti: a) Sospensione dell accordo di cooperazione in vigore tra la comunità e la Jugoslavia Furono adottate dalla comunità con intenti sanzionatori nei confronti di una parte al conflitto La causa della sospensione è il mutamento delle circostanze di fondo a) Ripristino di restrizione all importazione di prodotti tessili b) Esclusione della Jugoslavia dal sistema comunitario delle preferenze generalizzate Invasione del Kuwait: Il 1 e 2 agosto del 1990 il CPE (comitato politico dei dodici) annunciava la sospensione dell Iraq dal sistema delle preferenze generalizzate, adottando un atto unilaterale comunitario, non può essere considerata una misura sanzionatoria quanto piuttosto una ritorsione 25

26 Le misure comunitarie contro Haiti La sospensione degli aiuti previsti dalla IV Convenzione di Lomé (entrata in vigore il 1 settembre 1991)di cui Haiti è parte. La decisione degli stati membri in ambito CPE in questo caso segue quella comunitaria la sospensione dell aiuto alimentare non era giustificata in diritto internazionale Sia perché era assente una decisione del consiglio di sicurezza Sia perché l instaurazione di un governo non democratico non sembra possa qualificarsi come illecito erga omnes 5. LE MISSIONI PETERSBERG ED IL PROBLEMA DELL USO DELLA FORZA L Unione Europea non ha competenza in materia di uso della forza. - Sia a titolo di legittima difesa - Sia in caso di attacco armato in cui siano vittima uno o più dei suoi membri - Sia per intraprendere azioni armate di vasta portata (di quelle all Art. 42 Carta ONU: contro uno Stato autore di una minaccia, violazione o aggressione alla pace) Il Consiglio di Sicurezza non potrebbe utilizzare l Unione per azioni coercitive di questo tipo MA TRATTATO SULL UNIONE Riconosce la competenza a svolgere una serie di attività: Missioni umanitarie e di soccorso Attività di mantenimento della Pace Missioni di unità di combattimento nella gestione delle crisi (Missioni Ristabilimento della pace) [Art.17, par. 2] MISSIONI PETERSBERG Consiglio dei Ministri UEO al Castello di Petersberg, 1992 Attività in cui impiegare le unità militari degli Stati membri (Ripresa dal Trattato di Amsterdam) Attività eterogenee, alcune delle quali prevedono l uso della forza o Prevenzione dei conflitti o Consolidamento della pace o Stabilità interna in periodi di transizione L Unione Europea non dispone, a tutt oggi, di unità militari Il Trattato UE stabilisce che: Art.17 «si avvalga dell UEO per elaborare ed attuare decisioni ed azioni dell Unione nel settore della difesa» MA TRATTATO DI NIZZA Prevede importanti novità e modifiche radicali: Assorbimento delle funzioni UEO da parte dell Unione Europea 26

27 A) LE MISSIONI UMANITARIE Possono essere di due tipi: 1) Missioni di aiuto a popolazioni che si trovano in situazioni di: - Grave sofferenza fisica e psichica - Ingenti perdite materiali Inoltro e distribuzione di: o Beni materiali (cibi, alloggi, medicine) o Assistenza di tipo medico Realizzati dalla Comunità a partire dal 1996 (Regolamento 1257/96) Le azioni di assistenza umanitaria escludono azioni aventi implicazioni di difesa Art. 17, par. 2 Base giuridica Sia per l utilizzo dei mezzi e il supporto logistico e militare Sia per azioni che richiedono il ricorso all uso della forza Nessun problema circa la liceità di tali missioni in base al Diritto Internazionale generale e alla Carta delle Nazioni Unite se tali missioni siano svolte: o Con il Consenso dello Stato o delle parti (in caso di guerra civile) o Con o senza l autorizzazione del Consiglio di Sicurezza Nel caso in cui manchi il consenso Necessaria l AUTORIZZAZIONE DEL CONSIGLIO per il ricorso a mezzi implicanti l uso della forza per assicurare la distribuzione di aiuti RICORSO ALL USO DELLA FORZA PER RAGIONI DI UMANITA (per far cessare violazioni gravi e sistematiche dei diritti dell uomo) Nuova tendenza nel Diritto Internazionale. Se si formasse una norma autorizzante gli Stati a ricorrere alla forza armata per fini umanitari, sarebbe auspicabile che questi fossero decisi e realizzati all interno di un ambito istituzionale precostituito 2) Intervento volto a proteggere la popolazione civile di uno Stato da gravi e ripetute violazioni dei diritti fondamentali 27

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