XV. LA SECONDA GUERRA MONDIALE. 1) L instabilità europea

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1 XV. LA SECONDA GUERRA MONDIALE 236 1) L instabilità europea La seconda guerra mondiale ha come causa diretta la politica espansionistica hitleriana, culminata nell aggressione alla Polonia del 1 settembre Tale politica poté nascere e svilupparsi grazie ad una situazione di crisi e di instabilità europea, da cui essa fu in varia misura favorita. In particolare, alcuni aspetti della crisi costituiscono altrettante premesse del conflitto. 1) Le manchevolezze e gli errori dei trattati di pace dopo la prima guerra mondiale, in modo particolare del Trattato di Versailles. Essi generano grosse insoddisfazioni e richieste di revisione. In Germania il risentimento per la pace punitiva facilita la crescita dell estrema destra nazionalista e favorisce la propaganda nazionalsocialista. 2) L indebolimento dell Europa danubiano-balcanica, dovuta alla dissoluzione dell Impero Austro-ungarico, diventa motivo di instabilità politica ed economica ed alimenta le mire espansionistiche hitleriane. 3) L ascesa della potenza sovietica e il timore dell espansione comunista in Europa (il comunismo sovietico, infatti, non cessava di proclamare la sua intenzione di diffondersi in Europa e nel mondo) favoriscono l accettazione, al di là delle proteste verbali, del massiccio riarmo tedesco avviato da Hitler. L Unione Sovietica poi, firmando il patto di non aggressione con la Germania (agosto 1939) si rende di fatto complice dell aggressione di Hitler alla Polonia (di cui era prevista la spartizione). 4) La crisi economica degli anni Trenta favorisce l ascesa del nazismo e l avvento di Hitler al potere. Inoltre alimenta i nazionalismi economici che rendono più difficili le relazioni internazionali. 5) La debolezza della Società delle Nazioni, incapace di risolvere le crisi importanti, compromette l ideale della sicurezza collettiva. La SdN si sfalda progressivamente (nel 1933 escono la Germania e il Giappone, nel 1937 l Italia). Il fallimento della Conferenza per il disarmo ( ) sancisce il tramonto degli ideali di pace degli anni Venti (culminati nel Patto di Locarno dei 1925). 6) L arrendevolezza delle Potenze occidentali, Francia e Gran Bretagna nei confronti della politica aggressiva e spregiudicata di Hitler, nell illusione di salvare la pace, facilita il compito all espansionismo nazista. Intanto, gli Stati Uniti, praticavano una politica di non intervento negli affari politici europei. 2) La politica aggressiva di Hitler La causa diretta della guerra è la politica estera aggressiva di Hitler, appoggiata, a partire dal 1936, dall Italia fascista. Gli obiettivi di tale politica sono:

2 237 la denuncia del Trattato di Versailles; il riarmo; l annessione al Reich dei territori popolati da tedeschi (Austria, Sudeti, Danzica...). L espansione verso Oriente (conquista del Lebensraum, lo spazio vitale ). Questa politica provoca un crescendo di crisi internazionali che conducono allo scoppio della guerra. a) Il primo tentativo fallito di Anschluss Nel 1934 i nazionalsocialisti austriaci, sostenuti da Hitler, assassinano il cancelliere Dolfuss e tentano di prendere il potere per realizzare l annessione alla Germania. La minaccia di intervento militare di Mussolini provoca il fallimento del primo tentativo hitleriano di realizzare l Anschluss dell Austria. b) Il plebiscito della Saar Nel 1935 il plebiscito nella Saar approva a grandissima maggioranza la reintegrazione nella Germania: l ondata di patriottismo, abilmente sfruttata dalla propaganda nazista, accresce la popolarità di Hitler. c) La denuncia del trattato di Versailles e la conferenza di Stresa Hitler denuncia il Trattato di Versailles, introduce il servizio militare obbligatorio e avvia il riarmo intensivo. La Conferenza di Stresa (GB, Francia, Italia) protesta per il riarmo tedesco e si impegna per la difesa dell indipendenza dell Austria e il rispetto degli accordi di Locarno (1925). d) La rimilitarizzazione della Renania Nel mese di marzo del 1936 Hitler, come risposta al patto di mutua assistenza franco-sovietico, decide la rimilitarizzazione della Renania. La Francia accetta il fatto compiuto, limitandosi ad una denuncia verbale, l Inghilterra mantiene un atteggiamento prudente e di rinuncia ad una linea dura, l Italia accetta sostanzialmente questa decisione di Hitler e la SdN si limita ad una condanna verbale, mostrando tutta la propria impotenza. e) La guerra civile spagnola Nel luglio del 1936 inizia la guerra civile spagnola. La Spagna dal 1931 era una repubblica. Tra il 1931 e il 1936 le forze conservatrici e progressiste si alternano al potere in un clima di forti tensioni. Nel febbraio del 1936 la coalizione del Fronte Popolare, formata da radicali, socialisti, comunisti e anarchici vince le elezioni politiche. Si tratta però di una

3 238 coalizione divisa al suo interno tra una componente che voleva realizzare un rapido passaggio al socialismo ed una componente riformista meno radicale. Nei mesi successivi alla vittoria del Fronte Popolare si moltiplicano gli episodi di violenza contro proprietari terrieri, contro ecclesiastici ed istituzioni religiose, come pure l occupazione di terre e fabbriche. In questo clima di tensione e di timori di una bolscevizzazione della Spagna matura l insurrezione militare del luglio del 1936, partita dal Marocco spagnolo e capeggiata dai generali Franco, Mola e Sanjurio. Lo scopo era di abbattere il governo del Fronte Popolare e riportare l ordine nel Paese. L insurrezione riesce però solo parzialmente e la Spagna si spacca in due parti: l una controllata dai nazionalisti di Franco e l altra dal governo repubblicano. Inizia la sanguinosa guerra civile. Francia e Gran Bretagna decidono di non intervenire nel conflitto. L Italia e la Germania sostengono Franco inviando uomini e armi (l Italia circa volontari e armi, la Germania soprattutto truppe aeree). L URSS fornisce armi al governo repubblicano e favorisce la formazione delle Brigate Internazionali, costituite da volontari di diversi paesi, che si battono contro il fascismo. Attraverso l invio di commissari politici orienta l azione dei comunisti spagnoli. La guerra si conclude nel 1939 con la vittoria dei nazionalisti di Franco. Provoca circa 1 milione di morti. Il regime di Franco assume i caratteri di una dittatura con tendenze fasciste. f) L asse Roma-Berlino Nell ottobre del 1936 Italia e Germania firmano un Trattato di amicizia e di cooperazione ( Asse Roma-Berlino ), che segna il punto di svolta della politica estera dell Italia fascista, dopo la guerra d Etiopia e la condanna da parte della SdN. Segue a breve distanza la firma del Patto anti Komintern tra Germania e Giappone (cui nel 1937 aderisce anche l Italia). g) L Anschluss dell Austria. Nel mese di marzo 1938 Hitler, con l appoggio dell Italia e grazie alla passività di Francia e Gran Bretagna, realizza l annessione dell Austria (Anschluss), approvata a larghissima maggioranza da una votazione popolare in Austria. h) La crisi dei Sudeti. Nell estate del 1938 si apre la crisi dei Sudeti. Hitler rivendica l annessione al Reich della regione cecoslovacca dei Sudeti, popolata da una maggioranza di tedeschi. Hitler accusa il governo cecoslovacco di opprimere le minoranze. In settembre, nel momento culminante della crisi, su proposta di Mussolini, viene convocata la Conferenza di Monaco, cui partecipano Germania, Italia, Francia, Gran Bretagna (Hitler, Mussolini, Daladier, Chamberlain). A Monaco la politica di cedimento a Hitler, nell illusione di salvare la pace (politica dell appeasement), porta alla decisione di permettere alla Germania di annettere i Sudeti e alcuni altri territori alla Polonia e dell Ungheria (in tutto circa il 20% del territorio nazionale cecoslovacco, con importanti installazioni industriali e difensive).

4 239 i) L invasione della Cecoslovacchia Nel mese di marzo del 1939, Hitler, violando gli accordi di Monaco, invade la Cecoslovacchia trasformando Boemia e Moravia in un protettorato del Reich e riducendo la Slovacchia ad uno Stato satellite. m) Il Patto d acciaio Nel mese di aprile Mussolini occupa l Albania. In maggio Germania e Italia firmano il Patto d acciaio, un trattato di alleanza militare che impegna i due Paesi alla reciproca assistenza in caso di guerra difensiva od offensiva. n) La questione di Danzica Nella primavera del 1939 Hitler rivendica l annessione della città libera di Danzica (dove viveva una forte componente tedesca) al Reich e chiede alla Polonia di cedere una striscia di territorio (il corridoio polacco ) su cui costruire una ferrovia e un autostrada per collegare la città alla Germania. La Polonia, forte della promessa di aiuto franco-britannica, rifiuta. o) Il patto russo-tedesco Nel mese di agosto del 1939, Germania e URSS firmano il Patto di non aggressione (Patto Ribbentrop-Molotov), con un protocollo segreto aggiuntivo che prevedeva la spartizione della Polonia e l abbandono di Lettonia, Estonia, Finlandia e Bessarabia alla sfera d influenza sovietica. La firma del Patto apre la strada all invasione nazista della Polonia.. 3) L avvio della guerra.i successi della guerra lampo a) L attacco alla Polonia Il 1. settembre del 1939, prendendo come pretesto presunte provocazioni polacche nei confronti della Germania (l attacco ad un posto di frontiera, in realtà organizzato dai nazisti stessi), Hitler scatena l attacco contro la Polonia. Francia e Gran Bretagna ingiungono a Hitler di sospendere le operazioni. Di fronte al rifiuto di Hitler, Francia e Gran Bretagna dichiarano guerra alla Germania. È l inizio della seconda guerra mondiale In un mese le truppe tedesche (usando massicciamente l aviazione e grandi unità blindate di carri armati), conquistano la Polonia, malgrado l accanita resistenza incontrata. I sovietici occupano la Polonia orientale assegnata loro dal Patto germanosovietico. Nell inverno i sovietici attaccano la Finlandia, che dopo tenace resistenza, deve cedere i territori reclamati dall URSS.

5 240 b) L apertura del fronte occidentale Sul fronte occidentale francese tutto rimane fermo, con le truppe francobritanniche schierate lungo i confini. Durante l inverno francesi e tedeschi perfezionano il proprio sistema difensivo (la linea Maginot in Francia, la linea Siegfried in Germania). Hitler rimane sulla difensiva, sia perché occupato a consolidare la sua posizione nell Europa orientale, sia perché sperava che Gran Bretagna e Francia finissero per accettare il fatto compiuto. Nell aprile 1940 Hitler avvia le operazioni ad occidente (Blitzkrieg). Attacca e conquista la Norvegia e la Danimarca: si assicura così, sottraendolo agli alleati, il controllo delle coste del mare del Nord e di Norvegia, dell accesso al Baltico e di una via importantissima per i rifornimenti di ferro svedese (Svezia neutrale). Nel maggio 1940 i tedeschi occupano l Olanda e il Belgio e scatenano l offensiva contro la Francia, aggirando la linea difensiva Maginot. Il 10 giugno l Italia (Mussolini era convinto che la guerra fosse ormai praticamente finita) passa dalla non belligeranza iniziale all intervento militare a fianco della Germania. c) La conquista della Francia Dopo aver scartato l ipotesi di trasferirsi nel Nord Africa per continuare la lotta, il governo francese decide di firmare l armistizio. La campagna di Francia era durata sei settimane. Tutta la parte settentrionale della Francia, Parigi, le zone industriali, la costa della Normandia e la costa atlantica vengono occupate dai tedeschi. Nel centrosud si costituisce la Repubblica di Vichy (Vichy, sede del governo), con un regime autoritario (Presidente, il maresciallo Pétain, Capo del governo, Laval), allineato alla Germania. La Francia conserva le colonie. Da Londra però il generale Ch. De Gaulle lancia ai francesi un appello a continuare la lotta, raggruppandosi attorno a lui (movimento della Francia libera ). 4) La battaglia d Inghilterra (estate 1940) Nell estate del 1940 l Inghilterra, guidata dal nuovo Primo ministro W. Churchill (che aveva sostituito lo screditato Chamberlain), era sola a resistere. Hitler progetta uno sbarco in Inghilterra (operazione leone marino ). Lo sbarco doveva essere preceduto da intensi bombardamenti aerei. Ma l efficace resistenza della Royal Air Force e della contraerea (invenzione dei radar) causa fortissime perdite alla Luftwaffe e costringe Hitler ad abbandonare l impresa. È il primo, significativo, insuccesso tedesco nella guerra.

6 5) La guerra in Africa e nei Balcani 241 In Africa Mussolini, nell estate del 1940, ordina un offensiva contro la Somalia britannica e l Egitto. Le grosse difficoltà e i primi rovesci militari italiani inducono Hitler ad inviare un corpo di spedizione, l Afrika Korps (comandato da Rommel). La guerra nordafricana si sviluppa con alterne vicende. Nell autunno del 1942 essa volge a favore degli inglesi e alleati. Lo sbarco anglo-americano in Marocco e Algeria (novembre 1942) determina il crollo definitivo degli italo-tedeschi.(inizio 1943). Nel novembre del 1940 Mussolini attacca la Grecia, ma l offensiva si blocca nell inverno sulle montagne greche. In Jugoslavia un nuovo governo sostituisce quello favorevole alla Germania e firma un trattato di amicizia con l URSS. I tedeschi decidono di invadere la Jugoslavia e la conquistano in tre settimane (la Jugoslavia viene smembrata, in Croazia si costituisce un governo allineato alla Germania). La campagna prosegue fino all occupazione di tutta la Grecia. Tutta la Penisola balcanica cade così sotto il controllo dell Asse (Romania e Bulgaria avevano infatti due governi filo-tedeschi). 6) La campagna contro l URSS Il 22 giugno 1941, senza dichiarazione di guerra, Hitler scatena l offensiva contro l URSS. Truppe finlandesi, rumene, italiane, ungheresi, slovacche, volontari francesi e spagnoli partecipano a quella che Hitler presenta come una grande crociata anticomunista (operazione Barbarossa ). Il bisogno di assicurarsi ingenti riserve di materie prime (ferro, petrolio, prodotti agricoli...) per continuare la guerra contro l Impero britannico, la ricerca dello spazio vitale ad Est e l abbattimento del bolscevismo, assieme ad una sottovalutazione della capacità di resistenza sovietica, spingono Hitler a questa decisione. L offensiva tedesca riporta nella prima fase successi spettacolari, infliggendo gravissime perdite ai sovietici, ma all inizio dell inverno (uno dei più rigidi degli ultimi anni) si arresta di fronte a Leningrado e a Mosca. I sovietici organizzano la resistenza. Stalin lancia l appello alla grande guerra patriottica, che doveva unire tutte le forze (come ai tempi della resistenza contro Napoleone). Le installazioni industriali vengono dislocate al di là degli Urali, al sicuro dai bombardamenti tedeschi. Nell estate del 42 i tedeschi riprendono l offensiva giungendo fino a Stalingrado. Alla fine del 42 i sovietici contrattaccano e a Stalingrado si sviluppò una durissima battaglia che costringe alla resa l intera VI armata tedesca (comandata dal feldmaresciallo von Paulus, cui Hitler aveva vietato di ritirarsi per sottrarsi all accerchiamento dei sovietici). Dopo questo disastro la controffensiva dell Armata Rossa diventa generale ed ininterrotta. 7) Il Giappone e gli Stati Uniti in guerra A partire dal 1937 il Giappone aveva avviato l invasione della Cina, conquistando i territori più ricchi e popolosi. L imperialismo giapponese mirava alla creazione,

7 242 sotto il suo dominio, di una sfera di co- prosperità asiatica, dalla Cina, all Indocina, all Indonesia. Nel 1940 conclude un alleanza con la Germania e l Italia (Patto tripartito) e nel 1941 un Trattato di non aggressione con l URSS. Roosevelt per bloccare l espansionismo giapponese in Asia fa adottare dagli Stati Uniti sanzioni economiche contro il Giappone. Il nuovo governo giapponese (presieduto dal generale Tojo, sostenitore della soluzione militare) decide la guerra. Il 7 dicembre 1941, senza dichiarazione di guerra, forze aero-navali giapponesi attaccano a sorpresa la base americana di Pearl Harbour (Hawai), distruggendo gran parte delle forze aero-navali americane presenti. Pearl Harbour segna dunque l entrata in guerra del Giappone e degli Stati Uniti, seguiti, questi ultimi, da quasi tutti i Paesi del Continente americano. Germania e Italia dichiarano anch esse guerra agli Stati Uniti. I Giapponesi riportano una serie di trionfi militari che li porta ad occupare l Indocina, l Indonesia, le Filippine e a minacciare l India e l Australia. L espansione giapponese viene però bloccata nel corso del L entrata in guerra degli Stati uniti mette a disposizione degli Alleati un apparato industriale e militare di tale ampiezza da rivelarsi di decisiva importanza nella prosecuzione del conflitto. 8) Lo sbarco alleato in Italia. La caduta del regime fascista. Il fascismo di Salò Nel luglio del 1943 truppe anglo-americane sbarcano in Sicilia e aprono il fronte italiano. L isola viene conquistata in breve tempo. La sconfitta militare precipita la crisi del regime fascista (divenuto progressivamente impopolare nel corso della guerra). Mussolini, messo in minoranza dal Gran Consiglio del fascismo (mozione Grandi), viene destituito dal re e fatto arrestare. Il maresciallo Badoglio viene incaricato di formare un governo provvisorio. L 8 settembre il governo provvisorio firma l armistizio con gli Alleati e ottiene il diritto di partecipare alla guerra contro la Germania con lo statuto di co-belligerante. Nel frattempo i tedeschi occupano gran parte della Penisola (il governo e il re si rifugiano a Brindisi), liberano Mussolini e promuovono, sotto il loro stretto controllo, la formazione di uno Stato fascista repubblicano: la Repubblica Sociale Italiana (Repubblica di Salò, dalla sede del governo a Salò sul lago di Garda). Gli Alleati devono così affrontare una difficile conquista della Penisola. Nelle zone controllate dai tedeschi e dai fascisti si sviluppa la guerra partigiana, le cui forze (comunisti, socialisti, cattolici, liberali) vengono coordinate dal Comitato di Liberazione Nazionale (CLN). La guerra partigiana assume le caratteristiche di una guerra civile tra fascisti e antifascisti. La liberazione dell Italia settentrionale si compirà solo nell aprile del 1945.

8 243 9) Lo sbarco in Normandia, l offensiva sovietica, il crollo tedesco Mentre la Germania conosceva un progressivo indebolimento delle proprie forze (blocco economico, dissanguamento delle forze armate, bombardamenti a tappeto sulle città tedesche...), il 6 giugno 1944 gli Alleati sbarcano in Normandia (e in agosto in Provenza). Malgrado l accanita resistenza tedesca, nell autunno del 1944 tutta la Francia viene liberata e De Gaulle può formare un governo provvisorio. Nel luglio del 1944 fallisce un attentato contro Hitler (congiura promossa da un gruppo di ufficiali e di civili, con alla testa il conte von Stauffenberg), cui segue una durissima repressione. Dopo il fallimento di una controffensiva tedesca sul fronte occidentale (Ardenne, dicembre 1944), ad Est i sovietici scatenano una massiccia offensiva. La resistenza tedesca è tenace, ma a metà aprile del 1945 inizia la battaglia finale per la presa di Berlino. Hitler si suicida il 30 aprile, mentre il governo presieduto dall ammiraglio Doenitz, succeduto a Hitler, il 7 maggio firma a Berlino la resa incondizionata. È la fine della guerra in Europa. 10) La capitolazione del Giappone A partire dalla seconda metà del 1944 il Giappone, costretto sulla difensiva, subisce una serie di rovesci militari. Tuttavia le truppe giapponesi oppongono un accanita resistenza all avanzata alleata. Il Presidente Truman (succeduto a Roosevelt dopo la sua morte nell aprile del 1945) per evitare perdite troppo sanguinose alle truppe alleate decide di utilizzare la bomba atomica per costringere il Giappone alla resa. Il 6 e il 9 agosto due atomiche vengono fatte esplodere su Hiroshima e Nagasaki. Nel frattempo Stalin dichiara guerra al Giappone. Il 2 settembre il Giappone firma la resa incondizionata. La guerra è finita su tutti i fronti. 11) Le conseguenze umane e materiali della guerra La seconda guerra mondiale, ancor più della prima, fu una guerra totale, che ha mobilitato tutte le risorse umane e materiali degli stati belligeranti. I nazisti, in particolare, praticarono il saccheggio sistematico dei territori occupati (soprattutto quelli orientali) e deportarono milioni di lavoratori per sostituire nelle fabbriche e nei campi i soldati tedeschi mobilitati. a) Le vittime della guerra La guerra, su tutti fronti ha fatto, si stima, più di 50 milioni di morti tra civili e militari (di cui circa 20 milioni in URSS, 8 milioni in Cina, 6 milioni in Polonia, oltre 5 milioni in Germania...). A questi si aggiungono circa 35 milioni di feriti e 3 milioni di dispersi.

9 244 Particolarmente colpite sono le popolazioni civili a causa dell intensità dei bombardamenti (soprattutto sulle città tedesche e giapponesi), delle rappresaglie, delle deportazioni, delle esecuzioni sommarie, praticate massicciamente dai nazisti e da Stalin. A questo si aggiunge la tragedia delle deportazioni e dello sterminio degli Ebrei oltre che di altri indesiderabili. Alla fine della guerra ci fu poi l espulsione di circa 20 milioni di tedeschi dall Europa orientale. b) Le distruzioni materiali Le distruzioni materiali ed economiche (edifici, impianti industriali, strade, ferrovie...) variano da regione a regione (p.e. nella Ruhr il 70% degli immobili sono rasi al suolo), ma sono in media molto grandi (la più importante eccezione sono gli USA non toccati da operazioni militari sul suolo nazionale). Nell immediato dopoguerra il rifornimento delle popolazioni nei Paesi devastati dal1a guerra è difficile. I beni di consumo scarseggiano, in particolare i generi alimentari (c è una notevole diminuzione della produzione agricola causata dalle distruzioni belliche). Solo gli invii di rifornimenti (viveri e combustibile) da parte del governo degli USA e gli aiuti consegnati dall UNRRA (United Nation Relief and Rehabilitation Administration) permettono di alleviare queste difficoltà. 12) La nuova carta dell Europa a) La conferenza di Yalta La conferenza di Yalta (4-11 febbraio 1945) tra Churchill, Roosevelt e Stalin discute sulla sistemazione futura dell Europa, in particolare della Germania, della Polonia e dell Europa orientale. Si decide la divisione della Germania in quattro zone di occupazione, fino alla sua completa denazificazione e ricostruzione democratica. Si disse che nei Paesi liberati dell Europa orientale avrebbero dovuto aver luogo libere elezioni. Non si parla esplicitamente di divisione dell Europa in sfere di influenza, anche se tale divisione, a causa della presenza dei sovietici nei Paesi dell Europa orientale, era ormai una realtà. b) La conferenza di Potsdam La conferenza di Potsdam (luglio 1945) tra Truman, successore di Roosevelt, Stalin, Churchill (sostituito negli ultimi giorni dal laburista Attle, vincitore delle elezioni britanniche) precisa i termini dell occupazione della Germania da parte di USA, Gran Bretagna, Francia e URSS, stabilisce le riparazioni di guerra tedesche e fissa i confini provvisori della Germania in attesa di un trattato di pace. La Polonia acquisisce le province orientali della Germania (Pomerania Orientale, Slesia, 1/3 della Prussia Orientale), portando i confini occidentali alla linea Oder- Neisse.

10 245 L URSS annette i territori della Polonia Orientale (la parte occidentale dell Ucraina e della Bielorussia), gli Stati baltici (Estonia, Lettonia, Lituania) e il resto della Prussia Orientale. Alla fine della guerra circa 20 milioni di tedeschi vengono espulsi dai territori orientali e si stabiliscono nella Germania occidentale. Durante questo gigantesco esodo muoiono circa 2 milioni di tedeschi. c) I trattati di pace Nel 1947 vengono firmati a Parigi i trattati di pace con gli ex-alleati e satelliti della Germania. L Italia perde l Istria a vantaggio della Jugoslavia; Trieste viene dichiarata città libera (ritornò all Italia nel 1955). Ci sono inoltre piccole rettifiche di confine a favore della Francia. L Italia perde le proprie colonie. Nel 1946 un referendum popolare, di stretta misura, abolisce la Monarchia e instaura la Repubblica. La Bulgaria non perde nessun territorio. L Ungheria, a parte qualche piccolo ritocco di confini a favore della Cecoslovacchia, ritorna ai confini del La Romania cede la Bessarabia (Moldavia Orientale) all URSS e la Dobrugia alla Bulgaria. La Finlandia deve cedere all URSS i territori che questa le aveva tolto nel L URSS, inoltre, le impone la neutralizzazione e speciali rapporti di buon vicinato. Gli ex-alleati della Germania devono inoltre pagare riparazioni di guerra e accettare una limitazione degli armamenti. I contrasti tra le Potenze occidentali e l URSS (guerra fredda) ritardano fino al 1955 la firma del Trattato di Stato che restituisce all Austria la sovranità (con uno statuto di neutralità), impedendone però la riunificazione con la Germania. Al di fuori dell Europa, il Giappone perde tutte le sue conquiste e deve accettare l occupazione americana fino al 1951 (trattato di pace con gli USA, non riconosciuto però dall URSS). d) La posizione dell'europa nel mondo L Europa nel suo complesso esce prostrata dalla guerra e il suo ruolo nel mondo declina a profitto delle Superpotenze Stati Uniti e Unione Sovietica. La seconda guerra mondiale segna la sconfitta di due ideologie totalitarie: il nazionalsocialismo e il fascismo. In particolare il nazionalsocialismo, che sulla base della sua ideologia razzista, mirava ad imporre, con la violenza fino allo sterminio, un nuovo ordine radicalmente diverso da quello della civiltà europea cristiana (con le sue radici ebraiche e greco-romane). Le democrazie liberali dopo aver combattuto contro il nazismo e il fascismo dovranno continuare a battersi anche contro l altra ideologia totalitaria, il comunismo, il cui progetto di trasformazione radicale della Russia e, in prospettiva, del mondo intero produrrà nel corso della sua storia violenze terribili e decine di milioni di vittime.

11 246 13) La creazione dell ONU Sulla base dei principi della Carta Atlantica, firmata da Roosevelt e Churchill nel 1941, la Conferenza di San Francisco (aprile-giugno 1945) dà vita all Organizzazione delle Nazioni Unite. Scopo dell organizzazione, erede della SdN è di mantenere la pace e la sicurezza internazionale, sviluppare relazioni amichevoli tra le Nazioni, fondate sul rispetto del principio dell uguaglianza fra i popoli e di realizzare la cooperazione internazionale. Essa avrebbe dovuto risolvere i problemi internazionali di ordine economico, sociale, intellettuale o umanitario, sviluppando e incoraggiando il rispetto dei diritti dell uomo. Le istituzioni dell'onu: il Segretario Generale, il Consiglio di Sicurezza, l Assemblea Generale. Il Consiglio di Sicurezza è composto da 11 membri, di cui 5 permanenti (USA; URSS, Francia, Gran Bretagna, Cina) dotati ognuno di diritto di veto. Ad esso tocca prendere le decisioni per il mantenimento della pace. L ONU può intervenire con truppe fornite dagli Stati membri per ottenere il rispetto delle sue deliberazioni e per mantenere la pace. La Corte di giustizia dell Aia e le agenzie specializzate (UNESCO per i problemi della cultura e dell istruzione, FAO per i problemi agricoli e dell alimentazione, UNICEF per la protezione dell infanzia, OMS per i problemi della salute...) completano le attività dell ONU. Nel 1948 è approvata una Dichiarazione Universale dei Diritti, in cui vengono espressi i principi che gli Stati membri si impegnano a rispettare (libertà di pensiero, di culto, di associazione, diritto al lavoro, alla sicurezza...).

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