Progetti di sviluppo, innovazione, qualificazione o di contenimento non finanziati attraverso i Programmi finalizzati

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1 Progetti di sviluppo, innovazione, qualificazione o di contenimento non finanziati attraverso i Programmi finalizzati Titolo del Progetto Ente Responsabile Costo Totale Contributo Regionale Richiesto Per una possibile cultura dell integrazione Comune di Coriano , ,00 Compartecipazione o eventuale altro contributo. Di Musica in Musica Condominio (animazione Ludobus) Comune di Cattolica, San Giovanni. Consorzio Cooperative Sociali Scacciapensieri , , ,48 Centri Estivi Morciano di Romagna, San Giovanni, Comuni dell Unione della Valconca 11480,00 164

2 SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza Titolo del progetto Per una possibile cultura dell integrazione Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto Nominativo: Orietta Fossi Recapito telefonico: fax: servizisociali@comune.coriano.rn.it Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell ente referente della gestione amministrativa del progetto Comune di Coriano Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico-scientifico del progetto. Comune di Coriano, Montescudo, Monte Colombo, Riccione Polisportiva Junior Coriano (in fase di definizione), Dirigenze Scolastiche Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico) Qualifica Ente Referente Politiche Sociali/Pubblica Istr. Comune di Riccione Respon. Servizi Sociali e Pubbl. Istruz. Comune di Coriano Respon. Servizi Sociali e Pubbl. Istruz. Comune di Montescudo Respon. Servizi Sociali e Pubbl. Istruz. Comune di Monte Colombo Referente tecnico Centri Estivi Polisportiva Junior Coriano Referente Tutela Minori/Neuropsich. Asl di Riccione Dirigente Scolastico Direzione Didattica di Coriano Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo di Coriano Figura di sistema Zona Sociale Riccione Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano) Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato. Scuole del Comune di Coriano; sede Centro estivo della Polisportiva Junior Coriano (in fase di definizione) 165

3 Destinatari: indicare: se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; anni; 14-17anni; se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto Tipologia Presenza sul territorio di riferimento Minori 0-2 anni Minori 3-5 anni 4 Minori 6-10 anni 11 Minori anni 4 Minori anni Genitori 34 Insegnanti 30 Operatori Comunità locale Altro (educatori Scuola centro estivo) 15 Totale 98 Di cui Minori disabili 19 Minori con provvedimenti del Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato Minori stranieri altro (specificare) Totale soggetti in situazioni 19 particolari Data di avvio: a.s. 2001/2002 Numero destinatari potenziali che si intendono raggiungere con il progetto Progetto: X di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) X di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo). 166

4 IL PROGETTO PER UNA POSSIBILE CULTURA DELL INTEGRAZIONE È AL SUO SETTIMO ANNO DI REALIZZAZIONE E PROSEGUE NEL CONSOLIDAMENTO DEGLI INTERVENTI DI SUPPORTO EDUCATIVO-ASSISTENZIALE ALL INTERNO DELLE SCUOLE, DELLA FORMAZIONE IN ITINERE INTEGRATA TRA EDUCATORI ED INSEGNANTI DI SOSTEGNO, DELLE STRATEGIE EDUCATIVO-DIDATTICHE PRINCIPALI IN BASE ALLA TIPOLOGIA DI HANDICAP. INOLTRE SI CONSOLIDA IL LAVORO DI RETE TRA GLI ATTORI DEL PROGETTO (COMUNI, ASL E DIRIGENZE SCOLASTICHE), ESPLICITATO CON L APPROVAZIONE DELLA CONVENZIONE SOVRA COMUNALE PER LA QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DI SUPPORTO ALL HANDICAP. La parte innovativa del progetto riguarda l ampliamento della rete dei soggetti istituzionali includendo il territorio di Riccione, dal quale affluiscono diversi bambini in situazione di handicap grave, con il quale la collaborazione si intensificherà anche sul piano dei contenuti e non esclusivamente sul piano economico. Inoltre il progetto vuole sperimentare l accoglienza di bambini con disabilità gravi all interno del centro estivo del territorio di Coriano per garantire ai bambini che frequentano le scuole del territorio una continuità progettuale e una continuità del gruppo amicale, pur nella consapevolezza di dover approfondire la tematica del tempo libero rivolto a questa tipologia di bambini in rapporto al proprio territorio di appartenenza. 167

5 Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati. Scenario d avvio: Il progetto nasce con l individuazione di educatori nelle scuole come figure aggiuntive per la facilitazione della comunicazione e dell autonomia per bambini con disabilità gravi. Gli interventi educativi necessitavano di un lavoro di rete che innanzitutto riguardasse l integrazione istituzionale, perché i soggetti dovevano condividere gli obiettivi, le metodologie di lavoro, il ruolo che gli educatori ricoprivano all interno delle scuole. Il processo è stato innescato dall approvazione a livello provinciale dell Accordo sull handicap che ha istituito Tavoli Tecnici interistituzionali per la presa in carico da parte di tutti della situazione secondo una logica progettuale rivolta all interezza della persona, alle sue possibilità per tutto l arco dell anno (estate inclusa). Così il territorio di Coriano, Montescudo e monte Colombo ha proceduto nell attrezzarsi di strumenti specifici per affrontare i bisogni dei tre Comuni, ragionando sul comporre un gruppo di lavoro che vedesse assieme gli insegnanti e gli educatori: da una parte per non confondere i ruoli, dall altra per operare con la dovuta flessibilità ed integrazione. La modalità ha riguardato entrambe le Dirigenze Scolastiche di Coriano che fino ad allora procedevano singolarmente. Le opportunità per l estate, così come per il tempo libero durante l inverno, non sono ancora così garantite sul territorio, ma affrontate sulla singola richiesta. Si ritiene quindi, importante costruire al meglio un contesto di accoglienza che possa nel contempo accogliere quelle famiglie già richiedenti il centro estivo, e offrire un nuovo servizio a quelle famiglie che si sono organizzate in completa autonomia. Un offerta che possa incentivare un nuovo bisogno di socializzazione e condivisione della cura. Dati riscontrabili: all inizio del percorso la modalità di lavoro utilizzata dalle Autonomie Scolastiche era quella di organizzarsi autonomamente all interno di ogni scuola, con la collaborazione degli insegnanti di sostegno, o insegnanti dedicate Il gruppo degli educatori non condivideva un percorso di formazione e confronto Le richieste per il centro estivo da parte di famiglie con figli in situazioni gravi di handicap sono numericamente basse L organizzazione dell attuale Centro Estivo di Coriano è più adeguata ad accogliere bambini con completa autonomia e forte interesse per le attività sportive Numero sempre in crescita di bambini residenti a Riccione che frequentano la Scuola Primaria di Coriano per l organizzazione interna con educatori e assistenti di base in grado di seguire anche bambini non autosufficienti nelle funzioni corporee di base, con orari scolastici più lunghi rispetto altre scuole, con competenze specifiche professionali (in particolare per situazioni di autismo) costruita negli anni grazie alla figura della pedagogista interna alla Direzione Didattica. Bisogni: 1. Consolidare il lavoro di qualificazione del ruolo degli educatori nelle scuole per l obiettivo di strutturare i percorsi più efficaci per il progetto educativo-didattico, in rapporto anche alla presenza di altre figure come le assatenti di base 2. Proseguire nel rafforzamento della rete tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti, al fine di 168

6 affrontare i bisogni del bambino a Sperimentare l accoglienze di bambini in situazioni gravi di handicap all interno del Centro Estivo di Coriano costruendo percorsi individualizzati all interno del funzionamento complessivo del servizio, con molta attenzione ai bisogni personali del bambino (tempi, spazi, metodologie, attività) Risorse sociali: - educatori di supporto all handicap - insegnati di sostegno - Funzioni obiettivo delle autonomie scolastiche - Referenti Asl (Tutela Minori, NeuroPsichiatria) - Dirigenti Scolastici - Referenti Comunali - Istruttori sportivi/educatori del Centro Estivo - Famiglie - Referente Tecnico Centro Estivo - Figura di sistema Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: i cambiamenti attesi, Obiettivi generali: 1. Realizzazione del supporto educativo-assistenziale con bambini in situazione di h. attraverso il superamento di contesti isolanti, categorizzazioni o possibili emarginazioni: Cura e valorizzazione della relazione tra il bambino/a e il gruppo dei pari Emersione di abilità differenti da promuovere nel gruppo Progettazione di micro laboratori per piccoli gruppi connessi alla programmazione della classe 2. Messa in rete dell organizzazione interna alla scuola (UnitàEducativaSperimentale per la D.D.) con il progetto di rete Per una possibile cultura dell integrazione e nello specifico gli interventi educativo-assistenziali: Integrazione formativa del gruppo docenti e gruppo educatori Coordinamento e programmazione operativa con momenti comuni tra i docenti, gli educatori, le insegnanti referenti per l h. interne alla scuola e la pedagogista del Comune Progressiva condivisione dei ruoli dell insegnante di sostegno, dell educatore e dell assistente di base (presente all interno del plesso Sc. primaria di Coriano) 3. Sviluppo delle potenzialità cognitive/relazionali/affettive presenti in ogni situazione di h.: Formazione e applicazione di strategie educativo-relazionali speciali (come comunicazione facilitata, aumentativa, Teach, Cooperative Learning...) Laboratorio permanente di musicoterapiaconsolidamento e ricerca di nuove possibili autonomie con il bambino/a, individuate dal PEI: Individuazione di interventi specifici per il rafforzamento delle autonomie di base Individuazione di interventi nel territorio per il rafforzamento di autonomie nell orientamento spazio-temporale Sviluppo di contesti per l autoorganizzazione del bambino/a 5. Dotarsi di forme di coordinamento pedagogico sempre più adeguate: per l ottimizzazione 169

7 degli interventi per la valorizzazione di tutte le competenze presenti nel territorio (interne all E.L. e alle Autonomie Scolastiche) per una progettazione in rete di qualitàcostruzione di azioni per l integrazione oltre il contesto scolastico in funzione del progetto di vita del bambino: Discussione allargata all interno dei Tavoli tecnici previsti dall Accordo di Programma provinciale Predisposizione di contesti specifici per il tempo libero Obiettivi specifici annualità 07/08 1. Consolidare la costruzione di contesti comunicativo-sonori a partire dall esperienza laboratoriale e formativa sulla musicoterapia, in forma strutturata ed organica affinché le azioni messe in campo negli anni precedenti possano radicare nuove organizzazioni e stili in classe (utilizzo di supervisioni, costruzione di progetti condotti dalle insegnanti, utilizzo della documentazione) 2. Approfondire i saperi di esperienze diverse in territori diversi, per stimolare il confronto e una riflessione sulle funzioni educative nella scuola dell educatore e dell educatore in rapporto all insegnante di sostegno 3. Approfondire i nodi di connessione tra la struttura organizzativa U.E.S. della D.D. e il progetto di rete Per una possibile cultura dell integrazione 4. Sperimentare e riconoscere con più chiarezza la funzione agita dal Coordinamento Pedagogico Integrato, nel gioco di relazioni tra la Funzione Obiettivo dell I.C., la Coordinatrice H. della D.D. e la pedagogista del Comune di Coriano 5. Rafforzare il supporto pedagogico specifico sulle singole situazioni, individuando reali momenti comuni tra gli insegnanti dell I.C. e della D.D. con i relativi educatori: Gruppi H interistituzionali. 6. Realizzazione di forme significative di osservazione, valutazione e documentazione dei percorsi attivati in classe, nei contesti formativi 7. Attivazione sul territorio di gruppi di genitori per lo scambio e il racconto di esperienze che in un ottica di mutuo aiuto possa sostenere la delicata funzione genitoriale delle coppie con figli in situazione di difficoltà 8. Ampliamento della rete al Comune di Riccione per una condivisione degli obiettivi e metodologie del lavoro svolto 9. Progettazione di azioni e contesti specifici di accoglienza per bambini in situazioni gravi di handicap all interno del Centro Estivo di Coriano costruendo percorsi individualizzati all interno del funzionamento complessivo del servizio, con molta attenzione ai bisogni personali del bambino (tempi, spazi, metodologie, attività) Questo obiettivo è in fase di definizione con i referenti del centro estivo. 170

8 Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti... - n. incontri formativi e di progettazione - n. autonomie osservabili e quantificabili - n. applicazioni operative di contenuti formativi - Tipologia attività condotte dall educatore - Incidenza percentuale del supporto educativo-relazionale sul supporto prettamente didattico - N. bambini iscritti al centro estivo - Indice di gradimento dell esperienza scolastica e del centro estivo da perte delle famiglie - Qualità dei rapporti tra i soggetti in rete 171

9 Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto. 1) Attivazione Tavoli Tecnici previsti dall Accordo di Programma Provinciale; condivisione dei contenuti con gli organismi previsti dalla convenzione sovra comunale tra il Comune di Coriano, Montescudo e Monte Colombo 2) Allargamento della rete al Comune di Riccione con la presentazione di un percorso progettuale unitario per i bambini che frequentano le scuole di Coriano 3) Attivazione degli interventi di supporto educativo-assistenziale da parte degli educatori e assistenti di base all interno delle classi; osservazionee documentazione iniziale del percorso di lavoro; avvio del supporto pedagogico e del percorso formativo 4) Sviluppo degli interventi di supporto educativo-assistenziale da parte degli educatori e assistenti di base all interno delle classi; attivazione dei percorsi laboratori ali, verifica intermedia dell andamento con documentazione intermedia 5) Progettazione di un contesto di accoglienza interno al Centro estivo di Coriano (per un gruppo di 5 bambini) per bambini in situazione di handicap grave 6) Conclusione degli interventi di supporto educativo-assistenziale, di laboratori, valutazione del percorso di formazione e supervisione pedagogica con documentazione finale 7) Attivazione del centro estivo per tutti Costi: Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita. Costo complessivo: Contributo programma finalizzato: Contributo E.L.: Coriano , Riccione , Montescudo 6.000, Monte Colombo Eventuali altri contributi : - Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l andamento dell intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano. - Scheda di osservazione in itinere - Piano Educativo Individualizzato annuale - Scheda di documentazione quadrimestrale - Questionario di percezione della qualità conclusivo - Tavoli tecnici (2 volte all anno) - Comitato interistituzionale/tecnico (2 volte all anno) 172

10 Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme. - Valutazione tecnica degli operatori coinvolti a scuola e al centro estivo con incontri periodici - Valutazione tecnica del progetto dei soggetti istituzionali, in particolare grazie alle figure tecniche interne al Comune di Coriano, Direzione Didattica, Istituto Comprensivo, Asl - Raccolta e analisi degli strumenti adottati per il monitoraggio da parte delle figure tecniche interne al Comune di Coriano, Direzione Didattica, Istituto Comprensivo e Polisportiva Junior Coriano Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni. - Documentazione fotografica, video e cartacea degli operatori - Documentazione complessiva del progetto del Comune di Coriano e Autonomi Scolastiche. 173

11 SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza Titolo del progetto Di musica in musica -iniziative per l'integrazione nella diversità Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto Nominativo: Bucchi Cleofe Recapito telefonico: 0541/ fax: 0541/ cleofeb@cattolica.net Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell ente referente della gestione amministrativa del progetto Comune di Cattolica Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico-scientifico del progetto. Comuni di Cattolica e San Giovanni in Marignano Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico) Qualifica Ente Funzionario Servizi Socio -Educativi Funzionario Settore Socio-Culturale Comune di Cattolica Comune di San Giovanni in Marignano Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano) Incontri periodici con i funzionari referenti a.u.s.l. rimini - docenti qualificati di scuola di musicoterapia Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato. Area del Comune di Cattolica: Nido d'infanzia 'Celestina re', Scuola Infanzia Ventena, Scuola Infanzia Corridoni Area del Comune di San Giovanni in Marignano: il progetto verrà realizzato a favore dei bambini con difficoltà frequentanti sia le scuole che i corsi estivi del Comune di San Giovanni in Marignano. 174

12 Destinatari: indicare: se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; anni; 14-17anni; se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto Tipologia Presenza sul territorio di riferimento Minori 0-2 anni Minori 3-5 anni Minori 6-10 anni Minori anni Minori anni Genitori Insegnanti Operatori Comunità locale Altro (specificare) Totale Di cui Minori disabili 14 San Giov. 26 Cattolica S.G. 14 Cattolica 26 Minori con provvedimenti del Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato Minori stranieri altro (specificare) Totale soggetti in situazioni particolari 48 San Giov. 64 Cattolica S.G. 5 Cattolica S.G S.G Cattolica Cattolica 45 Numero destinatari potenziali che si intendono raggiungere con il progetto i dati dei minori con handicap e dei minori stranieri sono riferiti alle presenze nelle scuole. Data di avvio: a.s. 2008/2009 Progetto: di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) Ξ di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo). Progetto di innovazione:si tratta di innovazione per quanto riguarda gli interventi di musicaterapia all interno delle scuola e l'innovazione consiste nell'uso della musica come linguaggio universale che integra nella diversità culturale e psicofisica. L'espressione musicale è un potente strumento preventivo / terapeutico/riabilitativo. Si può collocare tra le attività di sostegno psico-pedagogico previste dalla circolare n. 257 del del Ministero della Pubblica Istruzione. Il campo applicativo per la prevenzione/cura riguarda i disturbi emotivi, relazionali, di 175

13 apprendimento, del linguaggio (dislessie e balbuzie), iperattività, handicap fisici, autismo, mancanza di concentrazione. La musica armonizza l'essere umano e tutto quello che da essa viene coinvolto. Il suono ha il potere di 'attraversare' la materia e trasformarne le vibrazioni stimolando armonici equilibrii. Viene, invece, considerata un attività di consolidamento il sostegno ai bambini in difficoltà nel periodo estivo, attività che viene anch essa inserita in questa progettazione solo per il Comune di San Giovanni in Marignano. Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati. a) immigrazione sempre più in espansione; b) incremento di casi di handicap certificati, di casi borderline, di bambini caratteriali non certificati c) necessità di favorire una crescita armonica dei bambini intervenendo singolarmente e nel gruppo Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: i cambiamenti attesi, accettazione delle differenze da parte dei bambini normo/dotati miglioramento della qualità della vita scolastica/famigliare/sociale armonizzazione del gruppo attraverso la sollecitazione delle emozioni e il miglioramento delle capacità percettive abbattimento delle barriere culturali e dei motivi di conflitto/rifiuto nelle relazioni Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti... n. di bambini coinvolti n. interventi individuali e di gruppo livello di gradimento attraverso compilazione di test specifico apertura/coinvolgimento emotivo a questo nuovo approccio diminuzione degli elementi di disturbo nel gruppo ripercussioni positive in famiglia/nell'ambiente sociale 176

14 Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto. monitoraggio relativo alla presenza di bambini disabili nelle diverse realtà scolastiche progettazione interventi settimanali individuali e di gruppo Costi: Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita. Costo complessivo: ,00 ( 8.000,00 San Giov., 8.000,00 Cattolica) Contributo programma finalizzato ,00 ( 6.000,00 San Giov., 6.000,00Cattolica) Contributo E.L.: 4.000,00 (di cui 2.000,00 a carico del Comune di Cattolica e 2.000,00 a carico del Comune di san Giovanni in Marignano). Eventuali altri contributi : non previsti Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l andamento dell intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano. L'attività di monitoraggio verrà svolta dagli insegnanti coinvolti, dagli psicologi/assistenti sociali referenti a.u.s.l. Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme. Sarà volta a verificare l andamento delle varie attività promosse dal progetto e sarà svolta dai referenti delle varie attività in collaborazione con i referenti comunali attraverso la realizzazione delle seguenti fasi: valutazione da parte di un nucleo tecnico composto dai referenti dei comuni coinvolti, gli insegnanti e i referenti a.u.sl. Elaborazione di relazione finale e di documentazione delle attività svolte (audio/video) Tempi di realizzazione della valutazione: 1. in itinere 2. alla fine del percorso 177

15 Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni. realizzazione audio video delle attività svolte relazione finale sulla valutazione dell'efficacia documentazione fotografica 178

16 SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza Titolo del progetto Condominio Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto Nominativo: Massimo Celli Recapito telefonico: fax: infanzia@tanaliberatutti.it Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell ente referente della gestione amministrativa del progetto Consorzio Cooperative sociali Scacciapensieri Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico-scientifico del progetto. Consorzio Cooperative Sociali Scacciapensieri Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico) Qualifica Ente educatori/trici esperti nell ambito Consorzio Scacciapensieri dell animazione sociale ludobus educatore esperto nell ambito del lavoro di comunità; coordinatore dell equipe e referente per i contatti con l amministrazione; psicologo. Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano) Il progetto lavorerà in rete con il Centro per le Famiglie della Provincia di Rimini Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato. Comune di Riccione 179

17 Destinatari: indicare: 3. se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; anni; 14-17anni; 4. se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto Tipologia Presenza sul territorio di riferimento Minori 0-2 anni 20 Minori 3-5 anni 60 Minori 6-10 anni 80 Minori anni 60 Minori anni 40 Genitori 80 Insegnanti 16 Operatori 16 Comunità locale 40 Altro (specificare) Totale 412 Di cui Minori disabili 8 Minori con provvedimenti del Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato 4 Minori stranieri altro (specificare) 100 Totale soggetti in situazioni particolari Data di avvio: Aprile 2008 Numero destinatari potenziali che si intendono raggiungere con il progetto Progetto: di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) X di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo). L ASPETTO INNOVATIVO CONSISTE NEL LAVORO CON LA FAMIGLIA NEL SUO INSIEME, NEL TERRITORIO D APPARTENENZA E NEL MODULARE L INTERVENTO A SECONDA DELLE ESIGENZE DEI PARTECIPANTI E DEL TERRITORIO. Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati

18 LA PROVINCIA DI RIMINI È INTERESSATA, COME LA MAGGIORANZA DELLE PROVINCE ITALIANE, A PROFONDI MUTAMENTI NEL PROPRIO TESSUTO SOCIALE. SI POSSONO VALUTARE, FRA GLI ALTRI, ALCUNI DI QUEI FATTORI CHE HANNO PROVOCATO QUESTO MUTAMENTO E CHE SI RIPERCUOTONO PIÙ DIRETTAMENTE SULLA VITA DEI MINORI. LA PROVINCIA È STATA INFATTI INTERESSATA NEGLI ULTIMI ANNI A UN FORTE AUMENTO DEL TASSO DI IMMIGRAZIONE, AD UNA CONCENTRAZIONE RESIDENZIALE DI CITTADINI IMMIGRATI IN ALCUNE ZONE PARTICOLARI (GIÀ CON PROBLEMI PREGRESSI) E AD UN INGRESSO NEL MERCATO DEL LAVORO DI UNA PARTE SEMPRE PIÙ CONSISTENTE DELL UNIVERSO FEMMINILE. QUESTI FATTORI INCIDONO NELLA VITA SCOLARE E PRESCOLARE DEI BAMBINI, NELLE LORO OPPORTUNITÀ DI TEMPO LIBERO E DI CONSEGUENZA, NELLE MODALITÀ DI SOCIALIZZAZIONE CON I PROPRI COETANEI E NELLA VALORIZZAZIONE CULTURALE E STORICA DELLE PROPRIE ORIGINI. QUESTE CIRCOSTANZE SPECIFICHE POSSONO PORTARE A SITUAZIONI DI GRAVISSIMO RISCHIO E MARGINALIZZAZIONE, ESCLUSIONE SOCIALE E MANCANZA DI RADICI IDENTITARIE. SITUAZIONI CHE RALLENTANO E, IN ALCUNI CASI, BLOCCANO QUEI PROCESSI D INTEGRAZIONE NECESSARI ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE DI UNA COMUNITÀ MULTIETNICA. L OBIETTIVO È LA CONVIVENZA PLURALE E COLLABORATIVA BASATA SULLA PARTECIPAZIONE ATTIVA PER LA COSTRUZIONE DI QUALITÀ SOCIALE CHE POSSA FACILITARE LA DIFFUSIONE DI MODELLI DI COMPORTAMENTO APERTI AD ESPERIENZE TERRITORIALI DI EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA. PER SODDISFARE TALE DISEGNO, È DI FONDAMENTALE IMPORTANZA IL COINVOLGIMENTO DEI GENITORI, OLTRE CHE DEI GIOVANI, AL FINE DI FACILITARE QUEL PROCESSO DI ATTIVAZIONE ALLA PARTECIPAZIONE E ALLA RIFLESSIONE SUI BISOGNI COMUNI, SULLO STATO DEL BENESSERE COLLETTIVO, SULLA POSSIBILITÀ DI COOPERARE ALLO SVILUPPO DI LUOGHI DI CONFRONTO E PROGETTUALITÀ CIRCA LA QUALITÀ DELLE RELAZIONI SOCIALI. La scommessa educativa è dunque il tentare di modificare le traiettorie di marginalizzazione aprendo a nuove possibilità. Il lavoro educativo si verrà allora a connotare come accompagnamento dei singoli, delle famiglie, della microcomunità in un percorso di riscoperta del fuori e dell altro e di ri-affiliazione agli spazi e ai tempi urbani. Il lavoro con le famiglie Attraverso lo strumento del Ludobus, s intende agganciare anche gli adulti dei quartieri per conoscere la realtà della vita quotidiana e le problematiche principali che essi si trovano ad affrontare, soprattutto per ciò che concerne le relazioni all interno del quartiere stesso. Un obiettivo possibile è favorire la conoscenza reciproca, senza la quale non può esserci convivenza, ponendosi come costruttori di ponti per favorire connessioni tra le esperienze, i racconti di vita e le organizzazioni familiari. Un altro obiettivo è quello di rinforzare e sostenere il ruolo genitoriale, poiché spesso le situazioni problematiche all interno delle famiglie sono alimentate dalla povertà delle loro relazioni sociali. Attraverso scambi materiali e simbolici quali incontri informali (feste, compleanni, ecc.) e formali (tematici con rappresentanti istituzionali ed esperti), momenti organizzativi e progettuali (focus group e riunioni condominiali, ecc.) che consentano di sperimentare situazioni interpersonali e di sentirsi parte attiva del territorio. Queste azioni avranno una naturale ricaduta sugli aspetti interculturali che caratterizzano la composizione del tessuto sociale della città promuovendo forme di convivenza fra persone appartenenti a culture diverse. IL PROGETTO PONENDO PARTICOLARE ATTENZIONE AI PRINCIPI DELLA SOLIDARIETÀ, DEL MUTUO AIUTO, DELLA CITTADINANZA ATTIVA E A PARTIRE DALL AFFERMAZIONE DEL DIRITTO AL GIOCO DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, LE FINALITÀ DEL PROGETTO SONO: CREARE, ATTRAVERSO GLI STRUMENTI DELLA PEDAGOGIA MOBILE, MEGLIO CONOSCIUTA COME LUDOBUS, CONDIZIONI DI BENESSERE SOCIALE E INNALZAMENTO DEL LIVELLO DELLA QUALITÀ DELLA VITA; favorire la partecipazione sociale da parte delle persone che vivono nei quartieri 181

19 attraverso l analisi e la connessione dei bisogni, degli interessi, delle disponibilità che le persone possono e decidono di mettere in campo; attivare processi e percorsi d integrazione multiculturale, con particolare attenzione alla marginalità e all esclusione. Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: 5. i cambiamenti attesi, IL PROGETTO INTENDE PERSEGUIRE ATTRAVERSO L ATTIVITÀ DEL LUDOBUS I SEGUENTI OBIETTIVI: PROPORRE UNO SPAZIO LUDICO AI BAMBINI E ALLE BAMBINE E UN CONTESTO DI CONOSCENZA PER LE FAMIGLIE RESIDENTI E CHE FREQUENTANO GLI SPAZI VERDI PUBBLICI ADIACENTI I CONDOMINI PRESENTI NEL COMUNE RICCIONE; CREARE OCCASIONI REALI DI SCAMBIO TRA LE FAMIGLIE STRANIERE E QUELLE AUTOCTONE; FACILITARE RETI RELAZIONALI TRA ADULTI; FACILITARE UNA CONDIZIONE TERRITORIALE DI BENESSERE ATTRAVERSO IL RIAPPROPRIARSI DA PARTE DEI CITTADINI DEGLI SPAZI E DEI TEMPI DEDICATI AL GIOCO E AL TEMPO LIBERO PER LA FAMIGLIA; PROMUOVERE E FARE CULTURA DEL GIOCO NEL TERRITORIO DI RICCIONE: RI- COMPRENDERE IL GIOCO COME ATTIVITÀ DI SVILUPPO PRIMARIA NON SOLO DEL BAMBINO MA ANCHE QUALE POSSIBILE STRUMENTO DI COMUNICAZIONE PER L ADULTO; CREARE OPPORTUNITÀ DI DIALOGO E CONFRONTO SUL TEMA DELLA CONVIVENZA; CREARE MOMENTI DI FORMAZIONE/INFORMAZIONE CON ESPERTI SU PROBLEMI COMUNI LEGATI ALLA SALUTE PSICOLOGICA E AI BISOGNI DELLE FAMIGLIE, SULLA BASE DEI BISOGNI EMERSI NELLA FASE DI CONOSCENZA; FACILITARE LA CONOSCENZA DELLE DIVERSITÀ CULTURALI, SOCIALI ED EDUCATIVE; COINVOLGERE GLI ADULTI RESIDENTI NELLA GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO COLLETTIVO Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti

20 INDICATORE RISULTATO ATTESO STRUMENTO DI RILEVAZIONE Frequenza delle famiglie 30% delle famiglie residenti Scheda giornaliera dell equipe Coinvolgimento degli adulti 10% degli adulti frequentanti Scheda giornaliera dell equipe nell organizzazione degli spazi e delle attività Partecipazione ad eventi 30% delle famiglie residenti Scheda giornaliera dell equipe Intervista partecipata alle famiglie residenti Dal 30% al totale delle famiglie residenti Focus group conclusivo con sintesi scritta a cura dell equipe Soddisfazione dei partecipanti 50% del totale dei partecipanti Questionari di gradimento Rilevazione bisogni 50% del totale dei partecipanti Questionario Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto. Premessa metodologica Tale progetto prevede molteplici direzioni operative come, ad esempio, la dimensione ludica, l intervento di comunità, la mediazione culturale e interculturale che prevedono il coinvolgimento di persone (bambini, giovani, adulti, anziani), dimensioni sociali (famiglia, istituzioni, ecc.) e professionisti (educatori, mediatori, psicologi, esperti tematici, ecc.). Il percorso si svilupperà seguendo la logica della ricerca azione che, attraverso la raccolta d informazioni, opinioni, desideri e problemi delle persone incontrate, elabora azioni coerenti con finalità e obiettivi capaci di rispondere ai bisogni effettivi di tutti coloro che saranno coinvolti nel progetto. Fasi di lavoro 1. Formazione comune rivolta agli attori del progetto; 2. Presentazione alle famiglie del progetto e coinvolgimento delle stesse rispetto all organizzazione (tempi e modi) dello spazio a disposizione; 3. Istruttoria progettuale: raccolta di informazioni sullo stato della comunità. Interviste e colloqui informali con i cittadini per costruire un modello descrittivo capace raccontare la realtà attraverso le rappresentazioni dei problemi da parte dei protagonisti; 4. Conduzione delle attività di animazione, laboratori creativi e giochi rivolti ai bambini/e e alle loro famiglie; 5. Organizzazione e realizzazione di eventi conviviali e festosi; 6. Attivazione di momenti formali e informali di scambio tra adulti su temi legati alla convivenza civile, alle differenti culture, tradizioni e modalità; 7. organizzazione di incontri con esperti sui temi di maggior interesse e attivazione della discussione e del confronto per facilitare la conoscenza e contrastare fenomeni di isolamento e accrescere le capacità di cooping delle famiglie. Strumenti di lavoro Diagnosi di comunità Si tratta di poter inserirsi nella realtà sulla quale si vuole intervenire, attraverso una prima mappatura dei soggetti che conoscono la realtà sociale all interno della quale si vuole operare ( amministratori di condomini, parroco, negozianti, ecc) al fine di comprendere qual è la qualità e la quantità della partecipazione alla vita del quartiere. Inoltre, tale prima azione, può risultare utile per comprendere i livelli di marginalità ed esclusione sociale. 183

21 In un secondo tempo l avvicinamento dei soggetti che fanno parte della comunità avviene mediando l ingresso con figure significative che già agiscono all interno, oppure con l aggancio da parte degli educatori che svolgono le attività sul campo (Ludobus, incontri, ecc). Tale avvicinamento è utile per completare la raccolta d informazioni che dovrebbe includere anche la percezione dei cittadini al fine di orientare le azioni del progetto che, in tale logica, vanno costruendosi nell evoluzione del progetto stesso e saranno tanto più mirate ed efficaci quanto più il livello relazionale con i soggetti coinvolti si andrà saldando. Lo sviluppo di comunità e i gruppi focus La community care è un processo che si fa da se stesso a partire da input interni alla comunità (F. Folgheraiter, Operatori sociali e lavoro di rete, Erickson, Trento , cit. pag. 235) Lo sviluppo di comunità non è certamente un approccio nuovo a chi è oggi operatore sociale e quindi chiamato ad interagire con i diversi soggetti di un territorio che a diverso titolo si muovono, creano reti, sinergie e collaborazioni. Il Progetto Condominio ha in esso racchiuso un approccio che nasce dallo sviluppo di comunità non tanto perché ha l obiettivo di far crescere comunità territoriali, quanto perché ha l obiettivo di risvegliare piccole comunità di cittadini; vuole renderli partecipativi e attivi della vita nel loro condominio; vuole favorire processi di integrazione sociale tra cittadini autoctoni e migranti; vuole suscitare e far riscoprire il senso di comunità tra grandi, piccoli e anziani. Obiettivi alti ma non troppo se affrontati in un approccio che parte dal basso cioè dalle reti informali di cittadini residenti in uno stesso condominio. Il primo strumento utilizzato sarà il focus group che ha come obiettivo quello di centrare l attenzione e la discussione di un gruppo su un argomento (un focus) e da quello trarre poi indicazioni utili successivamente alla costruzione di un lavoro. Nel gruppo focus il conduttore ha il compito di facilitare le interazioni ma non quello di interpretare, semmai cercare di tradurre sul momento ciò che le persone esprimono, specificando meglio il significato delle cose dette. Nei gruppi incontrati nei vari condomini sarà ogni volta necessario utilizzare questa metodologia, in alcune occasioni sicuramente in modo poco ortodosso, ma più efficace per l obiettivo: parlare con le persone coinvolgerle in una proposta aperta nella quale poter esprimere un parere, vuol dire restituire potere, vuol dire incrementare processi di consapevolezza e di assunzione di responsabilità. Il Ludobus, quindi non solo come mezzo di gioco ma anche come mezzo di animazione sociale. L animazione sociale: una matrice culturale Provare a disegnare a ritroso il percorso dell animazione in Italia permette di ritrovare la sua fisionomia di movimento culturale, politico ed educativo. Un movimento in cui di volta in volta, ognuna di queste tre dimensioni ha cercato di ridefinire le altre due, dando luogo a disegni e paesaggi di lavoro sociale che non sembrano ritrovarsi all interno dello stesso quadro. Perché quel quadro emerge dove, pur privilegiando una dimensione, non si rinuncia alle altre due. (Animazione Sociale, La storia dell animazione di Mario Pollo, Torino 1998, Gruppo Abele) L animazione sociale e quello che ha rappresentato nella storia di questo paese, da sempre coinvolge anche i Ludobus nella ricerca di modelli culturali a cui ispirarsi o da cui originarsi e trovare radici. I Ludobus strumento recente di animazione itinerante non nasce dal nulla, ma al contrario sull onda di movimenti che hanno sempre ricercato i modi per fare animazione e non solo giocoleria e divertimento. Oggi l animazione sociale è il ritratto variegato di tante anime e opportunità che si sono intrecciate sui territori e nelle diverse esperienze. Il nostro ludobus trova radici in un modello dell animazione di tipo ludico e ricreativo che agisce negli spazi del tempo libero cercando di restituire ai ragazzi e alle persone la riappropriazione della propria espressività, per la scoperta della propria creatività. Non dimentica però il carattere sociale che deve avere l intervento animativo, quindi non finalizzato a se stesso ma al contrario agito e creato con e per gli altri. In altre parole mette in atto una pratica sociale finalizzata alla presa di coscienza e allo sviluppo del potenziale represso di individui, piccoli gruppi e comunità. 184

22 Il Ludobus Il Ludobus sarà tanto più efficace, quanto più fitta sarà la rete di nuovi collegamenti che riesce ad istaurare tra i luoghi di vita del bambino in cui interviene (G. KNECHT in AA.VV. Congresso Internazionale dei Ludobus. Lussemburgo 1986). Il Ludobus può essere uno strumento facilitatore della conoscenza e delle relazioni, il sostenitore dei diritti delle persone, l attivatore dei processi di sviluppo di una comunità, strumento di promozione dell agio e del ben-essere. In che modo può svolgere queste funzioni? Il Ludobus è uno straordinario e originale strumento di animazione itinerante che ha come prerogativa principale quella di offrire occasioni di gioco, di incontro e di socializzazione. Con la sua azione ludica il Ludobus avvicina le persone, fa riscoprire gli altri ed offre una naturale modalità di interazione e di comunicazione, ha un bagaglio ricco di giochi, idee, strumenti ludici pensati e organizzati da operatori preparati i quali invitano i bambini e gli adulti a mettersi alla prova, a condividere, a collaborare nella realizzazione degli eventi stessi. Il Ludobus va transita, si muove, raggiunge i quartieri, i parchi o le piazze, le strade e i cortili porta giochi, proposte ludiche, animazione a chiunque incontra sul terreno di gioco. Tutto prende vita: dal furgone scendono materiali, attrezzi, giochi, carta ecc l azione ludica assume così i connotati di un castello da costruire, smontare e ricostruire dove tutti possono contribuire con le proprie idee. Occorre innanzitutto prendersi sul serio e fare proprie le preferenze, le aspettative, i bisogni e le idee delle persone coinvolte, secondo i principi di una libera partecipazione, una facile accessibilità, comprensibilità e adattabilità, ovvero di una reale possibilità per tutti. Sarà compito degli animatori mantenere alto il livello dell accoglienza, del coinvolgimento e integrazione dei bambini e delle famiglie, nel pensare e strutturare i propri moduli di intervento tenendo conto di tutti gli aspetti elencati e nel saperli adattare e calibrare con le realtà che incontra. Le attività del Ludobus Le attività previste nel progetto sono state sperimentate in altre occasioni di ludobus, ma chiaramente verranno adattate al contesto di riferimento e verificate nell efficacia. Le attività previste sono: Attivazione di moduli ludici-animativi: si intendono un insieme di attività di gioco, di socializzazione, laboratoriali, espressive e motorie finalizzate alla creazione di una dimensione e di un contesto ludico; di seguito indichiamo specificatamente alcuni moduli: Il Recuperagiochi: dal passato e dalle cose da buttare possiamo recuperare materiali ed idee per inventarsi e costruire nuovi giochi e giocattoli. I Ludocarretti: si prevede l allestimento di una pista dei carretti con segnali stradali, dossi e aree di servizio in cui correre e divertirsi con i carretti di legno, di ferro, bici particolari, carriole. Ricicla in musica: la musica o meglio l animazione musicale come strumento di gioco: costruire strumenti con materiale di recupero per suonare e inventare spartiti. Ludobus Ecoland: Gestione di laboratori di trasformazione e produzione di giochi e giocattoli utilizzando materiale di recupero. Ludobus Sensoriale: Giochi,laboratori e percorsi dedicati ai 5 sensi. Ludobus Giochi dal mondo: Giochi e laboratori provenienti da tutto il mondo L accademia gioconda: l arte come ricerca di modalità espressive liberatorie per la mente e per la mano che agisce e d esegue, a partire dagli esempi dei grandi artisti del passato: con cavalletti, pennelli, pittura, creta e quant altro si può utilizzare per creare. Attività sportive: miniolimpiadi e sperimentazione in forma ludica di alcuni sport poco conosciuti. In un bicchier d acqua: attività svolte con l acqua: costruzione di mulini il battello elastico; attività tipo staffette con l acqua; per i più piccoli attività del travaso. Caratteristiche tecniche del progetto - Si ritiene opportuno coinvolgere durante l arco di 1 anno alcuni condomini (dello stesso quartiere) nel Comune di Riccione. Inoltre per ogni condominio si prevede di sviluppare le attività previste con almeno due appuntamenti settimanali. 185

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