1. Funzioni (a che cosa serve)

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1 Scaletta intervento sulla valutazione La valutazione da sempre utilizzata SOLO per certificare il livello di apprendimento, invece... Perchè valutiamo, a cosa serve (funzioni) Quale tipologia di prove somministrare (verifica) Come misurare e con quali modalità (valutazione) Come comunicare i risultati (pubblicizzazione) 1. Funzioni (a che cosa serve) a. Diagnostica : informare sulle capacità iniziali, definire un quadro completo dell alunno e /o della classe (s.m.base, condizionali, coordinative, autonomia...) contributo per definire gli obiettivi della programmazione, (eventualmente anche i contenuti) contributo per migliorare le modalità organizzative delle lezioni (lavori individuali, di gruppo, quali gruppi in base alle capacità...) b. Sommativa : informare e certificare sul livello di apprendimento c. Formativa : informare sull azione didattica, sul processo di insegnamento-apprendimento 2. Cosa rilevare (obiettivi motori, cognitivi, emotivo-affettivi, relazionali) a. Motori : Schemi motori di base Capacità coordinative e controllo dei movimenti Sviluppo organico e capacità condizionali Capacità di risolvere problemi (nei giochi presportivi e non)... b. Cognitivi : Conoscenze disciplinari Conoscenza e utilizzo del linguaggio specifico Capacità di osservazione e memorizzazione visiva... c. Emotivo- affettivi : Sviluppo dell autonomia Capacità di valutare e autovalutarsi... d. Relazionali :... giorgio marconi novembre 2009

2 Scaletta intervento sulla valutazione 3. Come rilevare (quali variabili) e con quali prove (test, circuiti...) a. Rilevazione quantitativa : (quanto fai) risultato raggiunto in una determinata prova b. Rilevazione qualitativa : (come lo fai) giusto/sbagliato livello del comportamento atteso (tassonomia del comportamento osservabile) c. Rilevazione mista (quanto e come) d. Rilevazione dei progressi: (quanto migliori) Può essere standardizzato e ciò determina indirettamente una scelta sulla tipologia (funzione) della valutazione: se non si utilizza voglio certificare il livello di apprendimento se si utilizza voglio valutare anche il processo di apprendimento 4. Chi rileva a. Insegnante : attraverso tabulati e/o griglie di osservazione misurazioni dirette b. Alunni : autocontrollo controllo e rilevazione tra compagni 5. Come comunicare i risultati proposta di modello da compilare giorgio marconi novembre 2009

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4 conoscenza dell'ambiente azione pedagocica conoscenza obiettivi decidere conoscenza alunno conoscenza attività motorie informarsi realizzare conoscenza dell'attività di insegnamento valutare

5 valutazione d'ingresso DIAGNOSTICA recupero dei prerequisiti comunicazione didattica (obiettivo, metodo iniziale) valutazione in itinere FORMATIVA riadattare obiettivo metodologie comunicazione didattica (obiettivo successivo fino alla valutazione SOMMATIVA)

6 L'INSEGNANTE CERTIFICA VALUTA LE ACQUISIZIONI PER L'ISTITUZIONE CHE DECIDE (promozione) INFORMA (alunno, famiglia)

7 MODIFICARE OBIETTIVI SE' STESSO INDIVIDUALIZZARE ADATTARE METODI L'INSEGNANTE VALUTA PER ESSERE INFORMATO L'ALUNNO ESSERE GUIDATO ESSERE CONSAPEVOLE

8 (CARATTERISTICHE DELLA VALUTAZIONE DIAGNOSTICA, SOMMATIVA E FORMATIVA) ESECUTORE DESTINATARIO VALUTAZIONE DIAGNOSTICA INSEGNANTE EVENTUALMENTE ALUNNO INSEGNANTE ALUNNO FAMIGLIA SCOPO INFORMARE SULLE CAPACITÀ INIZIALI, DEFINIRE UN QUADRO COMPLETO DELL ALUNNO E /O DELLA CLASSE CONTRIBUTO PER DEFINIRE GLI OBIETTIVI DELLA PROGRAMMAZIONE CONTRIBUTO PER MIGLIORARE LE MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLE LEZIONI VALUTAZIONE SOMMATIVA INSEGNANTE ISTITUZIONE FAMIGLIA ALUNNO DEFINIRE DEI BILANCI FORNIRE INFORMAZIONI SUL LIVELLO DI RENDIMENTO DEGLI ALUNNI VALUTAZIONE FORMATIVA INSEGNANTE ALUNNO INSEGNANTE ALUNNO ADATTARE LE STRATEGIE DIDATTICHE ALLA REALTÀ DELLA CLASSE RACCOGLIERE INFORMAZIONI SUI PROCESSI DI APPRENDIMENTO DEGLI ALUNNI FUNZIONI PROGRAMMAZIONE CONTROLLO REGOLAZIONE RUOLO PREREQUISITI ALLA PROGRAMMAZIONE MOMENTO MODALITÀ DI CONTROLLO ALL INIZIO DI UNA FASE DI APPRENEDIMENTO RICHIESTE VERBALI AGLI ALUNNI GRIGLIE DI OSSERVAZIONE TEST SPECIFICI RELATIVI AL LIVELLO DELLA CLASSE E/O DI CLASSI PARALLELE PROBLEMI COMPRENSIONE DA PARTE DEGLI ALUNNI DEGLI OBIETTIVI E DEI CRITERI DI VALUTAZIONE CERTIFICARE L APPRENDIMENTO ALLA FINE DI UNA FASE DI APPRENEDIMENTO TABELLE DI RIFERIMENTO, PRODOTTE A LIVELLO NAZIONALE REPERIRE TABELLE DI RIFERIMENTO AGGIORNATE E AFFIDABILI MODIFICARE E REGOLARE I PROCESSI DI APPRENDIMENTO DURANTE L APPRENDIMENTO RICHIESTE VERBALI AGLI ALUNNI GRIGLIE DI OSSERVAZIONE TEST SPECIFICI RELATIVI AL LIVELLO DELLA CLASSE E/O DI CLASSI PARALLELE COMPRENSIONE DA PARTE DEGLI ALUNNI DEGLI OBIETTIVI E DEI CRITERI DI VALUTAZIONE

9 La valutazione di tipo sommativo definisce il PRODOTTO dell azione motoria e può essere identificabile con il concetto di PERFORMANCE riscontrabile e misurabile nel soggetto; La valutazione di tipo formativo definisce invece il PROCESSO di elaborazione dell azione motoria, e in questo caso è assimilabile al concetto di LIVELLO DI ABILITA espresso dal soggetto. Il prodotto dell azione e la valutazione sommativa. La valutazione sommativa misura le acquisizioni ed ha essenzialmente una funzione di controllo; sovente costituisce il metodo essenziale di una valutazione terminale. Tiene conto dei risultati dell azione, valutati in un preciso momento M che è logico individuare alla fine di un apprendimento. Essa consente, controllando il livello di apprendimento, di rendere conto alla società sportiva, alle istituzioni, dei risultati dell insegnamento. Ha quindi come obiettivo principale quello di misurare delle acquisizioni, raggiunte o non raggiunte; questo tipo di valutazione ha cioè una funzione di controllo. Permette di gestire il sistema secondo una logica binaria: accede o non accede alla classe superiore, supera o non supera l esame. I suoi effetti sono delle informazioni (generalmente sotto forma di giudizi e/o voti) per l allievo, la famiglia, per prendere delle decisioni (orientamento, acquisizione di un diploma) Inoltre focalizzare la propria attenzione sul prodotto nel caso di un attività sportiva,può scaturire nella richiesta di riprodurre un modello di riferimento stereotipato, che poi in alcuni casi viene superato dall evoluzione tecnica, tecnologica e scientifica, mantenendo poi bloccati i processi evolutivi. Tale attitudine è stata chiamata tecnicistica o in termini più generali materiocentrista. Anche per questi motivi molti insegnanti e pedagogisti si sono rivolti maggiormente verso l attore della prestazione (colui che deve apprendere) ed hanno cercato di comprendere meglio e valutare quindi con maggiore efficacia i processi, i modi di agire.

10 Il processo e la valutazione formativa. Il concetto di valutazione formativa è stato impiegato per rafforzare questa tendenza. Si cerca cioè di conoscere, regolarmente, se l allievo progredisce, se si avvicina e come all obiettivo prestabilito; la nozione di base è quella di osservare l evolversi dell apprendimento, la dinamicità del processo. Ciò determina inoltre una doppia retro-azione: Da una parte l alunno, per indicargli chiaramente le tappe che ha raggiunto nel suo percorso di apprendimento e le difficoltà che ha incontrato; Dall altra l insegnante, per indicargli come si sta svolgendo il suo programma e l azione didattica, quali sono gli ostacoli che incontra La valutazione formativa informa l insegnante e gli alunni sulle tappe raggiunte durante una fase di apprendimento e sulle difficoltà incontrate; si può realizzare in itinere, durante lo svolgimento di un percorso di apprendimento-insegnamento, ma anche nella fase terminale dello stesso. Permette quindi all insegnante di migliorare la propria didattica e di facilitare il raggiungimento degli obiettivi prefissati, modificando le strategie didattiche che ancora devono essere predisposte. L effetto è quello di prendere decisioni pedagogiche: l'insegnate rivede il lavoro, torna indietro, propone obiettivi intermedi più adeguati alla situazione, diversifica le richieste, varia metodi e mezzi durante l attività... quindi lo scopo è di differenziare l azione pedagogica. È un sistema di regolazione che permette di: Riconoscere e individuare la riuscita del lavoro Riconoscere ed individuare gli errori Modificare le strategie di apprendimento Da questo si evince come non è possibile che vi sia un apprendimento senza avere una conoscenza dei risultati, una valutazione del lavoro svolto. La rapidità e la qualità dell apprendimento dipendono dalla precisione e dalla comprensione di tali informazioni; la volontà di far emergere agli occhi dell alunno le difficoltà da superare e le diverse possibilità che gli si offrono per raggiungere un obiettivo, costituiscono sicuramente il punto di partenza obbligato per una pedagogia individualizzata e differenziata. Sul piano educativo, si cerca di far progredire tutti, e ciò non è certamente in contraddizione con la selezione dei migliori, con la ricerca e la valorizzazione dei talenti; non significa quindi massificare i comportamenti, ma ricercare per ognuno un aspetto positivo e gratificante, che possa produrre un evoluzione personale in un contesto di massa.

11 EDUCAZIONE FISICA AREE AFFETTIVA MOTORIA RELAZIONALE COGNITIVA SAPER FARE SAPER ESSERE SAPER ESSERE CON... SAPERE MIGLIORARE LA FUNZIONALITA' MIGLIORARE LE CAPACITA' DI MIGLIORARE LE CAPACITA' DI UTILIZZARE LE INFORMAZIONI DI ORGANI E APPARATI, IN PAR- RELAZIONARE CON SE STESSI RELAZIONARE CON GLI ALTRI NTERNE ED ESTERNE E ELA- TICOLARE DI QUELLO NEURO- BORARLE, PER RISOLVERE DEI MUSCOLARE PROBLEMI OBIETTIVI - CAPACITA' SENSO-PERCETTIVE - SVILUPPO FUNZIONI EMOTIVE: - RISPETTO DELLE REGOLE - INFORMAZIONE, CONOSC. - SCHEMI MOTORI DI BASE * CONTROLLO EMOTIVO - COLLABORAZIONE - MEMORIZZAZIONE - CAPACITA' CONDIZIONALI * VINCERE LA PAURA (ANSIA) - RELAZIONE D'AIUTO - COMPRENSIONE - CAPACITA' COORDINATIVE * CAPACITA' DI RISCHIARE - LAVORARE IN GRUPPO - ESECUZIONE. APPLICAZ. - SVILUPPO MOTIVAZIONI: - ANALISI - SVILUPPO CAPACITA' VOLITIVE - SINTESI * CONOSCENZA PROPRI LIMITI - VALUTAZIONE * AUTOSTIMA (FIDUCIA IN SE') * PERSEVERANZA

12 LE FASI SENSIBILI Fasi di maggior sensibilità delle diverse capacità motorie e qualità psicofisiche nelle età dai sei ai quindici anni secondo Martin (1982). anni capacità di apprendimento motorio capacità di differenziazione e controllo capacità coordinative capacità di reazione acustico ottica capacità di orientamento spaziale capacità di ritmo capacità di equilibrio

13 anni resistenza forza capacità condizionali rapidità mobilità articolare

14 La linea conduttrice della lezione potrebbe essere quella definita da Maccario e sintetizzata di seguito: un decalogo da utilizzare come guida pratico-teorica, o meglio, un questionario che deve essere riempito di contenuti per dare sostanza alla professione dell insegnante. DA MACCARIO (MODIFICATO MARCONI) 1. A quale scopo saranno utilizzati i dati ottenuti dalle rilevazioni? Diagnostico - preditivo Per classificare - categorizzare Per certificare l apprendimento Per orientare e riorientare il lavoro dell insegnante 2. L obiettivo della valutazione è: Definire un livello (quali sono i miei livelli prestativi) Dare un giudizio (quale livello ho raggiunto) Fare un bilancio del lavoro svolto (quali risultati si sono raggiunti nel complesso) Fornire un interpretazione didattica (quali sono le cause e i rimedi per migliorare) 3. L oggetto della valutazione è coerente con quello che si vuole misurare attraverso l apprendimento-insegnamento? 4. La performance da analizzare è complessa: quali sono gli aspetti principali che si devono verificare? 5. Gli strumenti impiegati nella valutazione rispondono ai seguenti parametri: Obiettività Attendibilità Validità 6. Le condizioni di riuscita sono precisate e inequivocabili, oppure possono essere soggette ad interpretazioni personali? 7. Le intenzioni dell insegnante ed il linguaggio utilizzato è sufficientemente chiaro agli alunni; sono stati precisati i significati della valutazione? 8. Sono certo di saper utilizzare e gestire le metodologie scelte, o è meglio che mi affidi ad un organizzazione più semplice, anche se meno scientifica? 9. Ho pensato che vi è la possibilità di coinvolgere direttamente gli alunni in ogni tappa del processo valutativo? 10. Al termine della valutazione, sono disposto a modificare le strategie didattico-pedagogiche impiegate?

15 RILEVAZIONE QUANTITATIVA (QUANTO FAI)

16 VERIFICHE RESISTENZA INDIVIDUALI: fissare tempo/spazio da correre (meglio il tempo) in modo continuativo, lungo un percorso prefissato (a) il tempo può essere uguale per tutti gli alunni (5, 6,...) (b) differenziato in base alle capacità individuate (test ingresso, osservazioni sistematiche, attività sportiva praticata...): si possono allora individuare tre fasce di livello: A) 10 /12 B) 8 /9 C) 5 /6 La valutazione finale in questi casi sarà POSITIVA / NEGATIVA (prova riuscita/non) altra modalità è quella di fissare tempi diversi per il raggiungimento di valutazioni crescenti LIVELLO VALUTAZIONE S B D O C B A in questo caso va dichiarato prima da ogni alunno quale contratto vuole rispettare fissare sul medesimo percorso (per un tempo stabilito 5, 6...) un range di f.c. da rispettare ( per esempio). Gli alunni partono distanziati di 20 / 30 e alla chiamata dell insegnante (concluso il tempo previsto) si fanno misurare la f.c. Si possono avere due tipi di valutazione: POSITIVA / NEGATIVA (prova riuscita/non) differenziata secondo la f.c. raggiunta: POSITIVA f.c PARZIALE f.c oppure NEGATIVA f.c. 100 oppure + 180

17 DI GRUPPO: Può essere meno discriminante per i ragazzi con minori capacità, anche se una verifica individuale è bene proporla: fissare un tempo (5, 6...) che a gruppi (3 / 6... alunni) devono correre contemporaneamente con cambio del conduttore della fila al segnale dell insegnante. fissare un tempo (15 ) che a gruppi di 3 alunni si devono suddividere, regolandosi in base alle capacità di ognuno (determinare un tempo min. e max. di corsa) La valutazione finale in questi casi è di gruppo e sarà POSITIVA / NEGATIVA (prova riuscita/non)

18 VERIFICHE VELOCITA velocità di reazione prova dei 3m con partenza supina, arti superiori alla nuca, gomiti appoggiati sulla linea di partenza velocità di esecuzione (8 / 10 ) arti inferiori: saltelli a dx / sx di una linea / fune / ostacoletto con cinesini a piedi pari; arti superiori: lanci della palla a due mani dal petto alla parete da distanza fissa (2m); globale: saltelli della funicella sul posto (possibili varianti la tipologia di salto: piedi pari, corsa sul posto, abbinati...) sopra / sotto ostacolo formato da coni + nastro / bacchetta (in questo caso il tempo di 10 deve aumentare a 20 -tempi pausa- ) velocità di traslocazione 30m con partenza libera esercizio a stella con i coni nella zona di difesa del campo da pallavolo

19 Attraverso i punteggi grezzi di un test è possibile effettuare le prime considerazioni, rispetto alla prova somministrata (vedi media e mediana). Tuttavia una valutazione più precisa è possibile conoscendo la misura della variabilità, cioè la deviazione standard (DS). La DS è alla base dei principali metodi di standardizzazione dei punteggi, come la distribuzione pentenaria o il calcolo dei punti z (PZ).

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21 ESEMPI E APPLICAZIONI Un alunno ha ottenuto i seguenti voti grezzi: TIPOLOGIA DI PROVE PUNTI GREZZI PUNTI MAX. MEDIA (1) capacità coordinative (2) capacità condizionali (3) conoscenza regole di gioco calcolo PZ: PZ=(x M) / DS PZ=(22-15) / 2.5 PZ=2.8 DS utilizzando la DS e il calcolo dei PZ si ottengono due importanti risultati: (A) Si possono confrontare risultati ottenuti in prove che verificano abilità/capacità diverse (B) Si possono confrontare alunni di classi ed età diverse

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23 Scuola Media di Zogno Valutazione CAPACITA CONDIZIONALI (capacità organiche) CLASSI PRIME 2007/ LUNGO PALLA FEMMINE FLESSIONE M 5,99 5,95 5,90 5,85 5,78 5,70 5,62 5,54 5,46 5,38 5,30 5,22 5,14 5,06 4,98 4,90 4,82 4,75 4,70 4,65 4,61 COOPER LUNGO PALLA MASCHI FLESSIONE M 5,74 5,71 5,66 5,61 5,56 5,48 5,41 5,34 5,27 5,20 5,12 5,04 4,97 4,90 4,83 4,76 4,68 4,63 4,58 4,53 4,50 COOPER VALUTAZIONE SINGOLO TEST PUNTI FASCIA VALUTAZIONE 0-2 BASSA 3-7 MEDIO BASSA 8-12 MEDIA SUFFICIENTE BUONO MEDIO ALTA DISTINTO ALTA OTTIMO NON SUFFICIENTE VALUTAZIONE COMPLESSIVA PUNTI FASCIA VALUTAZIONE 0-10 BASSA MEDIO BASSA MEDIA SUFFICIENTE BUONO MEDIO ALTA DISTINTO ALTA OTTIMO NON SUFFICIENTE

24 RILEVAZIONE QUALITATIVA (COME FAI) GIUSTO/SBAGLIATO

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26 LIVELLO 1 (6/7 anni)

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28 Istituto Comprensivo di Zogno - educazione motoria - TEST MOTORI DI PASSAGGIO a.s / 2010 La commissione educazione motoria dell Istituto Comprensivo propone ai docenti delle classi interessate (III^ anno materna e V^ primaria) una batteria di test motori, per supportare il lavoro dell insegnante nel: orientare e scegliere i contenuti da proporre durante le lezioni (lettura verticale o di classe); verificare i progressi conseguiti da ogni alunno nel corso dell anno scolastico ed eventualmente integrare la valutazione quadrimestrale (lettura orizzontale o individuale); utilizzare strumenti comuni ai tre ordini di scuola e indirizzare le scelte per produrre una programmazione in continuità. Per l applicazione pratica dei test e le modalità di rilevazione, ogni insegnante può rivolgersi ai componenti della commissione, oppure direttamente alla funzione strumentale. Si ringrazia in anticipo per la collaborazione. LA FUNZIONE STRUMENTALE

29 Test ingresso / uscita classe III^ infanzia PROVA CON N.5 ESERCIZI Istituto Comprensivo di Zogno - educazione motoria - (A) corsa di 5m e successivamente curvare in modo perpendicolare per altri 5m (corridoio largo 30cm). Ripetere all indietro. controllo motorio / equilibrio dinamico controllo spaziale (B) quadrupedia prona sotto n.2 ostacoli (h= 60cm) strutturazione schema corporeo (C) equilibrio statico con n.3 battute di mani sopra il capo e davanti al busto, sia con ginocchio dx che sx. equilibrio statico (D) saltare un ostacoletto (h=10 / 20 cm) staccando con un piede e atterrando su due, ripetere due volte. controllo segmentario / lateralità (E) lancio palla alla parete + bloccaggio (distanza 2.5m), da ripetere n.3 volte coordinazione oculo-manuale controllo spaziale giorgio marconi anno 2009/2010

30 Test ingresso / uscita classe V^ primaria PROVA CON N.5 ESERCIZI Istituto Comprensivo di Zogno - educazione motoria - (A) corsa sul posto a ginocchia alte + movimenti alternati arti superiori in quattro tempi (n.2 slanci avanti, n.2 slanci in alto, n.2 slanci un arto avanti + uno in alto, idem contrario) coordinazione intersegmentaria (B) quadrupedia prona con ginocchia sollevate superando un ostacoletto alto 20 cm e una gabbia formata da n.3 cerchi (diametro 60cm) controllo intersegmentario strutturazione schema corporeo (C) equilibrio statico su ceppo con n.3 rotazioni della pallina da tennis sotto il ginocchio sia a dx che sx equilibrio statico (D) corsa tra 4 ostacoletti (d=2,5 / 3m / h=20cm) alternando il piede di stacco (sx / dx / dx / sx oppure contrario) controllo lateralità (E) lancio della palla + bloccaggio dopo una linea posta a 3.5m sopra un tappeto (2m x 1m) coordinazione oculo-manuale controllo spaziale giorgio marconi anno 2009/2010

31 Educazione Motoria TEST D'INGRESSO - USCITA SCUOLA PRIMARIA classe : V^ periodo : nomi A B C D E VALUTAZIONE 1 / 5 2 / 5 3 / 5 4 / 5 5 / 5 6 / 5 7 / 5 8 / 5 9 / 5 10 / 5 11 / 5 12 / 5 13 / 5 14 / 5 15 / 5 16 / 5 17 / 5 18 / 5 19 / 5 20 / 5 21 / 5 22 / 5 23 / 5 24 / 5 25 / 5 26 / 5 27 / 5 28 / 5 29 / 5 30 / 5 31 / 5 32 / 5 33 / 5 / 33 / 33 / 33 / 33 / 33 A = corsa sul posto + movimenti alternati arti superiori B = quadrupedia prona con ostacoletto e gabbia (cerchi da 60cm) C = equilibrio statico su ceppo con 3 rotazioni pallina tennis dx/sx D = corsa tra 4 ostacoletti (d=2,5m / h=20cm) alternando il piede di stacco (sx/dx/dx/sx) E = lancio palla + bloccaggio dopo linea posta a 3,5m su tappeto

32 ISTITUTO COMPRENSIVO DI ZOGNO Anno sc. 2008/09 PROVE DI INGRESSO CL.1 SVILUPPO MOTORIO ALUNNI SCUOLA PRIMARIA DI Abbassa il braccio sinistro Abbassa il braccio destro Guarda verso sinistra Guarda verso destra Segui il percorso, camminando in avanti:2 m rettilinei + 1 m curvato ( larghezza sentiero 30 cm) Segui il percorso, camminando in avanti: 2 m Rettilinei + 1 m curvato ( sentiero di una sola linea) Segui il percorso di prima ( larghezza 30 cm) all indietro Segui il percorso di prima ( una linea) all indietro Salta la cordicella a piedi pari uniti ( altezza cordicella 40 cm) Con la matita fai una linea lungo la strada indicata sul foglio ( all 1) Piega un foglio bianco a metà senza far uscire i bordi Taglia a metà il foglio con le forbici lungo la piegatura Passa sotto il banco senza muoverlo e senza toccarlo Dai un calcio alla palla con il piede sinistro CL.1

33 RILEVAZIONE QUALITATIVA (COME FAI) LIVELLO DEL COMPORTAMENTO ATTESO

34 ESEGUE LE CAPOVOLTE CON I SEGUENTI ARRIVI, UTILIZZANDO IL TAPPETO INCLINATO PER FAVORIRE IL ROTOLAMENTO LIVELLO 5 CAPOVOLTE AVANTI RACCOLTA E SQUADRA ROTOLAMENTI CAPOVOLTE INDIETRO DIVARICATA E GINOCCHIO 4 SQUADRA GINOCCHIO CON INTERVENTO ATTIVO DELL INSEGNANTE CON ARRIVO LIBERO / ROTOLAMENTO SULLA SPALLA ROTOLAMENTO SU ASSE LONGITUDINALE NON RIECE AD ESEGUIRE I ROTOLAMENTI AVANTI CON INTERVENTO ATTIVO DELL INSEGNANTE CON ARRIVO LIBERO / ROTOLAMENTO SULLA SPALLA ESEGUE IL DONDOLO SUL TAPPETO NON RIECE AD ESEGUIRE I ROTOLAMENTI INDIETRO VALUTAZIONE LIVELLO OTTIMO 5 DISTINTO 4 BUONO 3 SUFFICIENTE 2 QUASI SUFFICIENTE 1 NON SUFFICIENTE 0 SI SCALA DI UN LIVELLO VERSO L ALTO SE IL ROTOLAMENTO È ESEGUITO SU TAPPETO ORIZZONTALE

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38 QUANDO RIESCI AD ESEGUIRE UN ESERCIZIO COLORA L IMMAGINE MI SO IMMERGERE IL MAESTRO O LA MAESTRA CONTROLLERANNO SE SAI ESEGUIRE

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40 TATTICA PALLA SOPRA LA CORDA OBIETTIVO : capacità di scegliere la posizione e l azione più efficace alunno controllore classe : : : V^ INDICARE CON X IL COMPORTAMENTO OSSERVATO ABILITÀ COMPORTAMENTO OSSERVATO RILEVAZIONE ZONA DI COMPETENZA (difesa) LANCIO DELLA PALLA (attacco) OCCUPAZIONE SPAZIO (attacco) LASCIA CADERE LA PALLA NELLA SUA ZONA DI COMPETENZA CERCA DI RICEVERE / RICEVE LA PALLA NELLA SUA ZONA DI COMPETENZA RICEVE OPPURE CHIAMA LA PALLA ( MIA ) NELLE ZONE DI INTERFERENZA LANCIA INDIRIZZANDO NEGLI SPAZI OCCUPATI DALL AVVERSARIO CERCA DI LANCIARE INDIRIZZANDO NEGLI SPAZI VUOTI RIMANE FERMO NELLA SUA ZONA CERCA DI OCCUPARE / OCCUPA GLI SPAZI VUOTI NEL SUO CAMPO Gioco palla sopra la corda con due varianti: 3 c. 3 e rotazione chiamata dall insegnante / compagno che lancia 2+1 c. 2+1 e rotazione continua

41 GIOCHI DI SQUADRA OBIETTIVO : capacità di scegliere l azione più efficace in attacco ABILITÀ NELLA SOLUZIONE DI PROBLEMI MOTORI alunno controllore classe : : : INDICARE CON X IL COMPORTAMENTO OSSERVATO ABILITÀ COMPORTAMENTO OSSERVATO RILEVAZIONE CASUALMENTE O NON SA COSA FARE - PASSAGGIO (passa la palla...) O AL COMPAGNO MARCATO + AL GIOCATORE SMARCATO (ANCHE SE IL PASSAGGIO VIENE INTERCETTATO) SMARCAMENTO (riceve la palla...) - O + RIMANE FERMO SOLLEVANDO LE BRACCIA / CHIAMANDO LA PALLA CORRE TROPPO VICINO AL COMPAGNO MA TROPPO LONTANO DAL COMPAGNO MA IN LINEA CON IL DIFENSORE SI SPOSTA NEGLI SPAZI VUOTI E IN SITUAZIONE FAVOREVOLE esercitazioni : gioco dei 10 passaggi 4 c. 4 note per la rilevazione: inizialmente far rilevare solo l azione del giocatore con la palla (eventualmente smarcamento osservato dall insegnante); nella successiva/e lezioni rilevare anche il gioco senza palla; ogni controllore può utilizzare un colore diverso;

42 GIOCHI DI SQUADRA IL TRIANGOLO VALUTATIVO OBIETTIVO : capacità di scegliere l azione più efficace in attacco e in difesa ABILITÀ NELLA SOLUZIONE DI PROBLEMI MOTORI alunno controllore classe : : : INDICARE CON X IL COMPORTAMENTO OSSERVATO ABILITÀ COMPORTAMENTO OSSERVATO RILEVAZIONE CASUALMENTE O NON SA COSA FARE 1 PASSAGGIO (passa la palla...) 2 AL COMPAGNO MARCATO 3 AL GIOCATORE SMARCATO (ANCHE SE IL PASSAGGIO VIENE INTERCETTATO) SMARCAMENTO (riceve la palla...) RIMANE FERMO SOLLEVANDO LE BRACCIA / CHIAMANDO LA PALLA CORRE TROPPO VICINO AL COMPAGNO MA TROPPO LONTANO DAL COMPAGNO MA IN LINEA CON IL DIFENSORE SI SPOSTA NEGLI SPAZI VUOTI E IN SITUAZIONE FAVOREVOLE DIFESA 1 SI SPOSTA CASUALMENTE / RIMANE FERMO 2 CORRE SEMPRE VERSO LA PALLA E CREA CONFUSIONE 3 MARCA UN GIOCATORE, SEGUENDOLO NEGLI SPOSTAMENTI esercitazioni : gioco dei 10 passaggi 4 c. 4

43 FO RMA DEL TRIANGOLO PROFILO DEL GIOCATORE OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE triangolo equilatero GIOCATORE COMPLET O OBIETTI VO FINALE DA RAGGIUNGERE triangolo isoscele GIOCATORE PIUTTOSTO DIFENSIVO ALLARGARE LA BASE DEL TRIANGOLO. SOLLECITARE IL GIOCATORE NELLE FASI DI ATTACCO triangolo isoscele triangolo rettangolo punta sx GIOCATORE CHE CERCA SOP RATT UTT O LA FASE D ATTACCO STIMOLARE L ALUNNO AD UTILIZZARE ANCHE I RUOLI DI DIFENSORE

44 GIOCO DEI DIECI PASSAGGI Cerchia le risposte esatte. DISPOSIZIONE DEI GIOCATORI come si organizza la classe per eseguire il gioco? tre squadre due squadre due file tutti in campo contemporaneamente alcuni giocatori in campo e gli altri a guardare alcuni giocatori in campo e gli altri a contare i passaggi REGOLE DI GIOCO quali sono le regole di gioco che abbiamo utilizzato? il passaggio è valido se la palla non cade a terra chi ha la palla in mano deve palleggiare chi commette fallo viene espulso per tutto l incontro chi effettua 10 passaggi guadagna un punto chi effettua 10 passaggi consecutivi guadagna un punto chi fa cadere la palla viene eliminato il giocatore con la palla può correre TATTICA DI GIOCO è più efficace passare: al compagno marcato al compagno smarcato al compagno che chiama la palla per ricevere la palla è più efficace: correre in tutto lo spazio correre negli spazi vuoti correre velocemente, cambiando direzione correre velocemente se possibile è più efficace effettuare un passaggio teso, perchè: il compagno vede meglio la palla la palla arriva al compagno in minor tempo il compagno riesce a ricevere meglio la palla

45 RILEVAZIONE MISTA (QUANTO E COME)

46 CAPACITA COORDINATIVE GENERALI DENOMINAZIONE: STANDARDIZZAZIONE CIRCUITO DI DESTREZZA CONI-CAS CIR. DESTREZ RICERCA CONI-CAS Capacità motorie dominanti: COORDINAZIONE GENERALE E RAPIDITÀ. Impianto consigliato: PALESTRA MATERIALE 6 bacchette a sezione rotonda. 6 paletti (h = 1.20 mt. ca.). 2 materassini. 4 Ostacoli (h = 50 cm.). 1 cronometro DESCRIZIONE Il ragazzo si schiera alla partenza; quando è pronto parete e corre alternando i piedi negli spazi fra le bacchette, senza saltarne nessuna; quindi corre a slalom tra i paletti; effettua una capovolta avanti ed una indietro, supera il primo ostacolo e poi passa sotto al medesimo, supera quindi i due ostacoli, compie una corsa a navetta toccando con una mano i due ostacoli che delimitano lo spazio della corsa a navetta ed infine corre in velocità fino all'arrivo. COMPORTAMENTO DEI RILEVATORI Verificare l'esattezza del percorso facendo ripetere la prova in caso di errore. MISURAZIONE Si effettuano due prove con registrazione della migliore con approssimazione al centesimo di secondo. OSSERVAZIONI Verificare le misure del circuito far eseguire parti del circuito ed almeno una prova completa a velocità ridotta.

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50 Risultati orienteering zogno V^ elementare Cortile elementari e parco belotti. V^ A NOME ERRORI TEMPO VALUTAZIONE 2 B 1 D OT 4 S 2 B 3 ESATTI NS OT D OT OT OT 3 S 3 S 1 D OT V^ B NOME ERRORI TEMPO VALUTAZIONE 4 ESATTI NS 2 B 1 D D OT 1 D OT OT OT 1 D 2 B 1 D 1 D D V^ C NOME ERRORI TEMPO VALUTAZIONE 3 S D 1 D 1 D 1 D 2 B OT 2 B 1 D 1 D 1 D 1 D D OT 3 S 3 S OT OT

51 VALUTAZIONE ORIENTEERING PROVA CORTILE ELEMENTARI E PARCO BELOTTI 2003 ERRORI TEMPO VALUTAZIONE 0 - di OTTIMO 0 da in poi 1 DISTINTO 2 BUONO 3-4 SUFFICIENTE + 4 NON SUFFICIENTE

52 RILEVAZIONE DEI PROGRESSI (QUANTO MIGLIORI)

53 ++ + o/+ o - PROGRESSI AVER MIGLIORATO NOTEVOLMENTE LE PROPRIE CAPACITA' AVER MIGLIORATO LE PROPRIE CAPACITA' AVER MIGLIORATO SOLO IN PARTE LE PROPRIE CAPACITA NON AVER MIGLIORATO LE PROPRIE CAPACITA' AVER PEGGIORATO LE PROPRIE CAPACITA VALUTAZIONE SCALARE DI UNA FASCIA VALUTATIVA O PIU SCALARE DI MEZZA FASCIA VALUTATIVA O PIU SCALARE DI MEZZA FASCIA VALUTATIVA NON SCALARE NESSUNA FASCIA passare da > a UN MOVIMENTO CONTINUAMENTE CONTROLLATO DALLA VISTA ( LA TESTA SUI PIEDI ) > UN CONTROLLO CINESTESICO : LO SGUARDO NON È PIÙ INDISPENSABILE PER INFORMARE SUI MOVIMENTI DEL CORPO, MA PER OSSERVARE PARTICOLARI SIGNIFICATIVI NELLO SPAZIO UN MOVIMENTO GLOBALE DOVE TUTTO IL CORPO PARTECIPA ALL AZIONE MOTORIA (MOLTO FATICOSO!) > LA CAPACITÀ DI FAR INTERVENIRE SOLO UNA PARTE DEI DISTRETTI CORPOREI, SELEZIONANDO INFORMAZIONI E COMANDI (ECONOMIA DEL GESTO) UN MOVIMENTO DOVE I DIFFERENTI ELEMENTI ESECUTIVI SONO DISARTICOLATI, REALIZZATI SPESSO CON TEMPI DI PAUSA: LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI SONO GLI SCATTI IMPROVVISI E LE ESITAZIONI > UN MOVIMENTO DOVE LE FASI ESECUTIVE SI SUSSEGUONO IN MODO CONTINUATIVO: SCIOLTEZZA, FLUIDITÀ ARMONIOSITÀ SONO LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

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