INTRODUZIONE: ASPETTI ENERGETICI AMBIENTALI... 3 GEO + THERMOS... 5 BREVE CENNO STORICO... 6 IL TERRENO COME SCAMBIATORE DI ENERGIA...

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2 SOMMARIO INTRODUZIONE: ASPETTI ENERGETICI AMBIENTALI... 3 GEO + THERMOS... 5 BREVE CENNO STORICO... 6 IL TERRENO COME SCAMBIATORE DI ENERGIA... 7 LA POMPA DI CALORE GEOTERMICA DESCRIZIONE DEL CICLO EFFICIENZA POMPA DI CALORE C.O.P FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA FUNZIONAMENTO DEL CICLO IN FASE INVERNALE FUNZIONAMENTO DEL CICLO IN FASE ESTIVA LE SONDE GEOTERMICHE LE SONDE GEOTERMICHE ORIZZONTALI LE SONDE GEOTERMICHE VERTICALI GRT ( Ground Response Test ) PERCHÉ SCEGLIERE IL SISTEMA GEOTERMICO? RISPARMIO ECONOMICO RIDUZIONE DELLE EMISSIONI NOCIVE... 24

3 INTRODUZIONE: ASPETTI ENERGETICI AMBIENTALI L aumento della concentrazione dei gas serra nell atmosfera a causa delle attività umane ha portato ad un anomalo aumento dell Effetto Serra, con bruschi cambiamenti climatici dovuti all innalzamento della temperatura media globale terrestre. Negli ultimi 120 anni, infatti, si è riscontato un incremento della temperatura media del pianeta di 0,6 C. Infatti, l assorbimento e lo smaltimento della CO 2 è un meccanismo naturale ad opera della vegetazione presente sulla terra, ma fortemente messo in ginocchio dalle massicce quantità di emissioni climalteranti prodotte dall uomo. Tali emissioni (12,5 tonnellate di CO 2 generate in un anno dai paesi sviluppati) risultano troppo elevate per essere stoccate dalla natura. Occorre tenere conto delle proiezioni di aumento demografico da 6 a 11 miliardi di persone entro la fine del secolo attuale. Con una previsione di progresso dell efficienza comunque pari all 1% annuo, il fabbisogno energetico del 2100 sarà addirittura 4,5 volte quello attuale. Il dato preoccupante è che l 80% dell energia è oggigiorno prodotta da combustibili fossili e che il 100% dell energia dei trasporti dipende dal petrolio. Nel 1997 ottantaquattro paesi si sono riuniti a Kyoto, Giappone, per stipulare un accordo internazionale per la riduzione dei gas ad effetto serra emessi in atmosfera. Con la prospettiva di emanare delle leggi per la salvaguardia del bene comune che è il l atmosfera terrestre, nel 2002 il cosiddetto Protocollo di Kyoto veniva ratificato da 141 paesi, fra cui 15 europei. - 3

4 Dal 16 Febbraio 2005 il Protocollo di Kyoto impone ad ogni nazione firmataria di «decrementare le proprie emissioni legate all uso di combustibili fossili nel periodo », il che si traduce in una riduzione globale di gas serra pari al 5,2% rispetto ai livelli del Secondo l accordo all Italia spetta il compito di riduzione del 6,5% rispetto all anno 1990, tuttavia nel periodo abbiamo aumentato le emissioni di ben il 9%, portandoci al 2002, ad una distanza pari al 15,5% dagli obiettivi di Kyoto. IMPEGNI DI RIDUZIONE PER CENTO DELLE EMISSIONI AL 2010 RISPETTO AL 1990 NELLA UE ITALIA -6,5 Per adeguarsi a tali norme di salvaguardia ambientale appare quindi fondamentale contenere il più possibile le fughe in atmosfera di fluidi frigorigeni, utilizzare refrigeranti eco-compatibili, ma soprattutto migliorare l efficienza energetica dei sistemi. Obiettivo raggiungibile con un consistente schock tecnologico e con una rottura rivoluzionaria nei modi di produrre e consumare energia: un interessante esempio è costituito dal sistema a Pompe Di Calore geotermiche, cioè dalla GEOTERMIA. SISTEMA GEOTERMICO m 2-4

5 GEO + THERMOS Sistema geotermico un sistema fluido convettivo che, in uno spazio confinato nella parte superiore della crosta terrestre, trasporta il calore da una sorgente termica al luogo, generalmente la superficie, dove il calore stesso è assorbito (disperso o utilizzato) (Hochstein, 1990). - 5

6 BREVE CENNO STORICO Nel 1904 il Principe Piero Ginori Conti, dopo una serie di esperimenti falliti, riuscì ad accendere 5 lampade elettriche collegando un motore a pistone alimentato da energia geotermica ad una dinamo. Si trattava del primo esempio di sfruttamento elettrico della geotermia. - 6

7 IL TERRENO COME SCAMBIATORE DI ENERGIA Due fra gli interrogativi più ricorrenti della civiltà odierna trovano risposte esaurienti nell' ENERGIA GEOTERMICA, a cui provvede semplicemente una legge della Natura. Il terreno infatti contiene una inesauribile sorgente di calore: la temperatura, man mano che si scende sotto terra, aumenta grazie all'energia geotermica che dal nucleo terrestre si dirige verso la superficie;il terreno inoltre assorbe quasi la metà dell'energia che riceve dal Sole. Si tratta di una fonte di energia INESAURIBILE, costantemente disponibile e soprattutto RINNOVABILE. Il significato di geotermia quindi lo si può indicare come uno sfruttamento di un flusso termico derivante da: 1) fenomeni di carattere geologico o vulcanologico (sorgenti termali, soffioni, ) utilizzabile per sola differenza di temperatura 2) scambio di un flusso termico con il sottosuolo inteso come massa di grande capacità termica e utilizzato come sorgente in un ciclo termodinamico, dal quale estrarre calore durante la stagione invernale ed al quale cederne durante quella estiva. Il primo tipo di geotermia concerne principalmente la produzione di energia elettrica o le acque termali, mentre il secondo tipo riguarda la possibilità di CLIMATIZZARE un edificio, sia in regime di RISCALDAMENTO, che di RAFFRESCAMENTO. Gli impianti geotermici per la climatizzazione si distinguono poi sulla base della modalità con cui avviene lo scambio termico con il sottosuolo: 1) impianti accoppiati con il terreno attraverso un sistema di tubazioni a circuito chiuso al cui interno scorre un fluido termovettore; 2) impianti costituiti da un circuito aperto in cui si utilizza l acqua di falda come fluido termovettore, con o senza reimmissione nella falda stessa dopo l uso; 3) impianti che sfruttano l acqua dei laghi e dei bacini come sorgente termica attraverso un circuito che può essere sia aperto che chiuso. - 7

8 I casi 2 e 3 richiedono una situazione ambientale particolare, legata alla disponibilità idrica, e soprattutto comportano maggiori vincoli legislativi sull inquinamento termico delle acque (attualmente la materia è regolamentata dal D.L. 152/2006, ma è opportuno tenere presente l emanazione di eventuali piani regionali di risanamento delle acque). Prendendo invece in considerazione la prima tipologia si osserva come la sua elevata inerzia termica, già a moderata profondità il terreno risenta poco delle fluttuazioni termiche giornaliere e stagionali, al punto che la sua temperatura si può considerare pressoché costante per tutto l anno.(figura 1) In termini più elementari si può osservare come, a partire da una certa profondità, il terreno risulti più caldo dell aria esterna in inverno e più freddo durante i mesi estivi; dunque si rileva conveniente sfruttare questa circostanza, facendo in modo di fare confluire il caldo o il freddo all interno dell edificio, secondo le esigenze. Il livello termico a cui si trova il sottosuolo non è però sufficiente a garantire delle temperature adeguate al soddisfacimento del fabbisogno termico lato utenza, per cui è necessario un aiuto : si può quindi semplicemente affermare che la funzione della pompa di calore geotermica è quella di pompare il caldo o il freddo dal sottosuolo all abitazione, fornendo però un integrazione al livello termico. Cioè la pompa di calore è un dispositivo che consente di innalzare il livello di energia termica prelevata da una sorgente la cui temperatura non ne consente un utilizzo vantaggioso. È pertanto interessante considerare l impianto geotermico sotto l aspetto della sua particolare convenienza: si tratta di un sistema semplice, ma efficace, in quanto sfrutta una risorsa ampiamente disponibile, ma altrimenti inutilizzata. L accoppiamento della pompa di calore al terreno visto come sorgente termica esterna( GSHP Ground- Source Heat Pump) può essere realizzato mediante sonde geotermiche, ovvero tubazioni inserite nel terreno e percosse da un fluido termovettore( solitamente acqua eventualmente addizionata di glicole etilenico), che non sono altro che un particolare tipo di scambiatore di calore. Figura 1 Andamento delle temperature in funzione della profondità nelle diverse stagioni dell anno - 8

9 Un impianto che utilizza l energia geotermica per la climatizzazione è sostanzialmente composto da (Figura 2): Figura 2- struttura di un impianto di climatizzazione ad energia geotermica un sistema di sonde di geo-scambio più frequentemente costituito da sonde geotermiche in polietilene percorse da un fluido termovettore che veicola l energia termica; una pompa di calore, per la produzione dell energia termica necessaria al fabbisogno utile alla climatizzazione dell edificio e alla produzione di acqua calda sanitaria; un accumulo termico per sopperire all impossibilità di poter produrre istantaneamente tramite pompa di calore il fabbisogno termico richiesto; un sistema di distribuzione ed erogazione del calore, comprendente i terminali di impianto(ventilconvettori, pavimenti radianti, ecc

10 LA POMPA DI CALORE GEOTERMICA La crescente esigenza di raffrescare gli edifici nel periodo estivo, unita alla richiesta di riscaldamento durante l inverno ha portato negli ultimi anni alla diffusione di un unica apparecchiatura in grado di soddisfare i due fabbisogni termici: LA POMPA DI CALORE REVERSIBILE Dai principi della termodinamica è noto come il trasferimento spontaneo di calore possa avvenire solamente da un corpo caldo ad uno freddo, mentre il processo contrario possa invece essere condotto solo da un apporto di energia dall esterno. Su queste basi è fondato anche il funzionamento della pompa di calore, la quale trasferisce il calore da un livello di temperatura inferiore ad uno superiore con una spesa di lavoro meccanico al fine di ottenere le condizioni di temperatura (e se richiesto di umidità) desiderate nell ambiente da climatizzare. Una pompa di calore funziona analogamente ad un frigorifero che sottrae calore agli alimenti cedendo l energia all ambiente circostante. 1 Quadro elettrico 2 Valvola di inversione a 4 vie 3 Compressore Scroll 4 Pressostato bassa pressione 5 Pressostato alta pressione 6 Scambiatore lato sorgente 7 Scambiatore lato impianto 8 Indicatore di liquido 9 Valvola termostatica 10 Filtro 11 Vaso di espansione 12 Pompa lato impianto 13 Pompa lato sorgente valvola modulante 14 Trasduttore di alta/bassa pressione - 10

11 DESCRIZIONE DEL CICLO La macchina opera un ciclo termodinamico sfruttando un fluido termovettore (refrigerante) che scorre all interno della tubazione del circuito ed è composta da : due scambiatori di calore (condensatore, evaporatore) per il trasferimento dell energia termica tra il fluido e le sorgenti, un compressore e una valvola di laminazione, che garantisce la corretta portata di massa all evaporatore. Fase Nome fase Tabella 1: Le quattro fasi del ciclo termodinamico di una pompa di calore Processo 1-2 Evaporazione Il fluido di lavoro assorbe calore dall esterno ed evapora 2-3 Compressione Il fluido di lavoro viene portato ad alta pressione e si riscalda, assorbendo calore (mediante passaggio da energia meccanica a energia termica) 3-4 Condensazione Il fluido di lavoro passando dallo stato di vapore a quello di liquido cede il calore assorbito al fluido vettore 4-1 Espansione Il fluido di lavoro abbassa la propria pressione e temperatura - 11

12 EFFICIENZA POMPA DI CALORE C.O.P. L'efficienza di una pompa di calore è rappresentata dal coefficiente di prestazione COP (Coefficient of Performance), inteso come rapporto tra l'energia termica resa al corpo da riscaldare e l'energia elettrica consumata perché possa avvenire il trasporto di calore medesimo. Un valore di COP tipico di un sistema piuttosto efficiente, può essere considerato pari a 3 (valori normali sono compresi tra 2,5 e 3,5): ciò significa che per ogni kwh di energia elettrica consumato, la pompa di calore renderà 3 kwh d'energia termica all'ambiente da riscaldare. Con il presupposto che gli ambienti abitati vengano mantenuti a temperatura di comfort intorno ai 20ºC e le temperature per i fluidi di riscaldamento degli impianti non superiori ai 35ºC sufficienti allo scopo, con acqua disponibile a 10º-15ºC, il salto di temperatura è conseguentemente di solo 20º-25ºC. In queste condizioni, il rapporto tra calore reso all'impianto di riscaldamento e la potenza richiesta dalla pompa di calore nelle buone macchine moderne si aggira intorno a 4, potendo giungere anche a 5. Ciò significa che, spendendo 1 kw elettrico per l'azionamento dell'impianto si ottengono almeno 4 kw termici per l'utenza; gli altri 3 kw, ovvero il 75% del fabbisogno termico, vengono prelevati dall'ambiente e, più precisamente, come da noi ipotizzato, dal sottosuolo. Le prestazioni energetiche di una Pompa di Calore dipendono quindi dai livelli termici fra cui opera. Più vicini termicamente sono l Utilizzo e la Sorgente, più performante sarà la Pompa di Calore. La convenienza delle pompe di calore consiste quindi nel disporre di una sorgente termica le cui fluttuazioni di temperatura nel tempo siano contenute, con una temperatura più vicina a quella dell ambiente da climatizzare significa risparmiare energia, quindi denaro, e minor inquinamento. Particolare interesse suscita allora l opportunità di accoppiare la pompa di calore al terreno: si parla di pompe di calore geotermiche o di pompe di calore a sonde geotermiche - 12

13 FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA - 13

14 FUNZIONAMENTO DEL CICLO IN FASE INVERNALE : Durante l'inverno il terreno ha una temperatura generalmente superiore a quella esterna, il fluido glicolato scendendo in profondità attraverso le sonde sottrae energia termica al terreno; ritornato in superficie ad una temperatura maggiore, provoca l'evaporazione del refrigerante che circola nel sistema della pompa di calore, il liquido si espande ed ASSORBE CALORE ( Q 1 ) dalla sorgente esterna, ovvero, tramite le sonde geotermiche, dal terreno. Q 1 L Q 2 All'uscita dell'evaporatore il fluido, ora allo stato gassoso, viene aspirato all'interno del compressore che, azionato da un motore elettrico, fornisce l'energia meccanica, LAVORO ( L ) necessaria per comprimere il fluido, determinandone così un aumento di pressione e conseguentemente di temperatura. Il fluido viene così a trovarsi nelle condizioni ottimali per passare attraverso il condensatore (scambiatore). In questa fase si ha un nuovo cambiamento di stato del fluido, che passa dallo stato gassoso a quello liquido CEDENDO CALORE ( Q 2 )all'aria o all'acqua che sono utilizzate come fluido vettore per il riscaldamento degli ambienti o per la produzione di acqua sanitaria. Il ciclo termina con la sua ultima fase dove il liquido passa attraverso una valvola di espansione trasformandosi parzialmente in vapore e raffreddandosi, riportandosi così alle condizioni iniziali del ciclo. - 14

15 FUNZIONAMENTO DEL CICLO IN FASE ESTIVA : In fase di raffrescamento si possono utilizzare o una POMPA DI CALORE REVERSIBILE o il raffreddamento gratuito denominato FREE COOLING. Raffreddamento con Pompa Di Calore Reversibile Lo stesso identico sistema, con opportuni accorgimenti impiantistici, potrà provvedere anche al CONDIZIONAMENTO ESTIVO,in questo caso il ciclo viene invertito ed il sistema cede al terreno il calore estratto dall'ambiente interno raffreddandolo. In generale per il condizionamento estivo si è costretti al raffreddamento delle macchine frigorifere con l'aria, la cui temperatura di riferimento estiva è di 32º. Utilizzando le sonde geotermiche, la temperatura di riferimento è invece di circa 12º-13, il salto di temperatura nelle macchine che devono produrre acqua refrigerata a 7º, si riduce drasticamente, aumentando notevolmente la resa e riducendo, di conseguenza, in modo rilevante i consumi di energia ed i costi di gestione. Q es Q evap Q cond P p P c P p Schema di funzionamento con pompa di calore reversibile - 15

16 Raffreddamento gratuito con sistema free cooling Il free cooling diretto con il terreno è ottimale nelle stagioni intermedie, perché permette il raffrescamento degli ambienti senza avviare la pompa di calore reversibile operante come gruppo frigo. Questo sistema si ottiene mediante un bypass che collega direttamente le sonde geotermiche e il lato utenza evitando l avviamento della pompa di calore. Il sistema sfrutta la temperatura del suolo,che nel periodo estivo è inferiore all aria esterna (temp. terreno 12º-13 ; temp. aria ext. ± 32 ); il liquido quindi sottrae calore dal lato utenza e lo scambia mediante uno scambiatore con il circuito lato sonde che a sua volta lo cede al terreno. bypass 4 kw 4 kw Schema di funzionamento in regime di free cooling - 16

17 LE SONDE GEOTERMICHE Per quanto riguarda le tipologie impiantistiche esistono sostanzialmente due soluzioni adottabili per le sonde geotermiche: 1. Sonde geotermiche orizzontali (Figura 3) 2. Sonde geotermiche verticali (Figura 4) Se ne illustrano qui di seguito le principali caratteristiche. Figura 3 Schema di impianto con sonde geotermiche orizzontali Figura 4 Schema di impianto con sonde geotermiche verticali - 17

18 LE SONDE GEOTERMICHE ORIZZONTALI Si tratta di un sistema di tubazioni posizionate su un piano parallelo a quello del suolo, con diverse possibilità di configurazioni geometriche. I sistemi orizzontali vengono interrati generalmente a piccola profondità ( fino a 1 1,2 m) ed hanno perciò bisogno di un ampia superficie sgombra da edifici. Un aspetto critico per l installazione delle sonde geotermiche orizzontali è costituito dall esecuzione dello scavo del terreno destinato ad alloggiarle. Questa tipologia impiantistica presenta differenti problematiche causate innanzitutto dalla disponibilità da area sbancabile da parte dell utenza e della presenza o meno di falde acquifere nel sottosuolo e dalla profondità a cui si intende posare la tubazione. La ridotta profondità di posa dei collettori di superficie non permette di sfruttare la temperatura quasi costante del terreno, quindi il sistema risente della variazione climatica della temperatura esterna con conseguente abbassamento del COP della PDC in inverno. Indicazioni per i Collettori di Superficie: Figura 5 Schema di posa per impianto a sonde orizzontali L'ideale sono terreni umidi argillosi Profondità di posa da 1,0 a 1,2 m (Figura 5) Mantenere una distanza minima di 1m dal condutture di acqua fredda e calda e dalle fondamenta Deve essere mantenuta la distanza minima di cm (Figura 5) - 18

19 Svantaggi per i collettori superficiali: Necessarie grandi superfici. Risentono della variazione climatica della temperatura esterna il COP della PDC in inverno è basso. Non posso realizzare il free-cooling estivo. Variazioni delle temperature nella parte superiore del terreno influenzato dalla temperatura esterna Configurazioni di posa per sonde geotermiche a sviluppo orizzontale - 19

20 LE SONDE GEOTERMICHE VERTICALI Le sonde geotermiche sono costituite da tubi in plastica (polietilene).vengono poste in opera attraverso perforazioni verticali solitamente a profondità tra 50 e 150 metri ove non vi sono variazioni di temperatura giornaliere e stagionali. Il foro, dopo l inserimento della sonda, viene ritombato interamente con cemento, acqua e bentonite che viene iniettata a pressione. Nei tubi in polietilene viene immesso un liquido termico che assorbe l energia immagazzinata nel sottosuolo. Questo sistema sfrutta la temperatura costante del sottosuolo (come detto in precedenza) che varia mediamente intorno dai 10 C ai 14 C a partire da una certa profondità (generalmente metri). Ogni sonda è costituita da due moduli doppi generalmente in polietilene uniti ad "U" in modo da formare un circuito chiuso (andata-ritorno) all'interno dei quali circola il fluido(figura 6) Le sonde vengono collegate in superficie ad un collettore a sua volta collegato ad una pompa di calore. In funzione del tipo di suolo le prestazioni del sistema si possono mediamente attestare dai 50 a 60 W/m. Indicazioni per le Sonde Verticali: Figura 6- Schema circuito andata e ritorno di una sonda in polietilene a U ed una sonda coassiale Perforazione da 10 fino a 200m. La profondità calcolata secondo il fabbisogno di calore e non secondo la resa della pompa di calore Ø-perforazione: ca. 140 mm Viene fissata una zavorra a valle delle sonde(in cemento o in metallo pesante) La tubazione viene calata nel pozzo e sottoposta a tenuta in pressione Distanza minima tra 2 perforazioni: 5 m Interstizio fra le sonde e la perforazione viene riempito con una massa fluida di cemento e bentonite che, dopo solidificazione, aumenta la conducibilità del terreno e assicura la tenuta strutturale della colonna verticale Recupero di calore medio: 50 W/m (vedi Tabella 2) - 20

21 Tabella 2 - Energia disponibile secondo la normativa VDI Qualità del terreno Energia disponibile W/m Ghiaia/Sabbia secca con acqua Terracotta, argilla umida Pietra calcarea Sedimenti massicci Granito Esempio calcolo di un pozzo: - 21

22 Tipologie di Sonde Verticali: U singola Sonda coassiale singola U doppia Complesso sonde coassiali U singola: all interno della perforazione vengono inseriti un tubo di mandata e uno di ritorno collegati sul fondo. (maggiormente usate) U doppia : è realizzato come il precedente, con la differenza che nella perforazione si inseriscono quattro tubi collegati a due a due sul fondo. (maggiormente usate) Sonda coassiale singola : il tubo di ritorno è interno a quello di mandata, che occupa tutta la sezione della perforazione Complesso sonde coassiali : non esistono a riguardo specifiche sulle modalità di funzionamento di questa configurazione, ne dati che ne riportino la resa. U doppia U singola zavorra - 22

23 L utilizzabilità tecnica di questa fonte di calore dipende in primo luogo dalle condizioni geologiche ed idrogeologiche del sito. Quindi sorge il bisogno di uno studio approfondito del terreno in cui si va ad operare, attraverso un test di risposta termica, il G.R.T. GRT ( Ground Response Test ) Il test di risposta termica viene eseguito secondo la raccomandazione dell ASHRAE. A COSA SERVE Il test di risposta termica del terreno ad una sollecitazione termica misurata sul campo la conducibilità termica equivalente del terreno in cui le sonde verranno inserite. Una misura accurata è garanzia di ottimizzazione dei costi di installazione e di esercizio, ma soprattutto dell efficienza dell impianto. COME SI MISURA La prova va eseguita imponendo al sistema sonda geotermica-terreno, per mezzo di resistenze termiche, un flusso termico controllato e costantemente misurato. La prova viene condotta su una sonda pilota che al termine del test sarà parte integrante del campo sonde previsto. - 23

24 PERCHÉ SCEGLIERE IL SISTEMA GEOTERMICO? no caldaia e relativo camino non necessari pericolosi serbatoi no pulizia del camino e controllo bruciatore eliminazione rete gas basso impatto visivo realizzabile in qualsiasi zona e terreno soddisfacimento di entrambi i fabbisogni, Invernale ed Estivo. risparmio reale in fase riscaldamento fino al 50% e di raffreddamento fino all 80% per effetto del free-cooling diretto alte rese impiantistiche C.O.P. da 4 a 6 contenimento del rumore in locale chiuso e quindi controllabile ridotta manutenzione tempo di pay-back contenuto (circa 4-7 anni) la geotermia e una risorsa costantemente disponibile, non dipende da condizioni climatiche stagionali o dalle ore della giornata nessun approvvigionamento di legna, gasolio, pellets no emissioni CO 2 nessun odore, polvere, fuliggine. lunga durata dell impianto possibilità di accesso alle detrazioni fiscali 55% nelle ristrutturazioni funziona con energia elettrica, disponibile ovunque se l energia elettrica viene prodotta da un sistema fotovoltaico siamo in presenza dell impianto ideale, ma soprattutto a COSTO ZERO!!!! - 24

25 RISPARMIO ECONOMICO GPL E-Accum. notturno Caldaia gasolio Teleriscaldamento Calore combinata Caldaia gas metano Calore Austria Srl. Caldaia a pellets Pompa di calore aria esterne ε=3,0 Pompa di calore ε=4,2 geotermica

26 Pay-Back time di differenti tipologie di impianti per un abitazione tipo di 150m² Tipo di impianto Caldaia a condensazione e gruppo split. Caldaia a condensazione, gruppo split e collettori solari per ACS. Caldaia a condensazione, gruppo split e collettori solari per ACS e per l integrazione al riscaldamento. Pompa di calore geotermica con collettori solari per ACS. Pompa di calore geotermica. Pompa di calore geotermica con fotovoltaico. Pay- back time (anni) Ricavo annuo dopo il payback time VAN (20 anni) 1.113, , , ,00 763,00 17,1 496, , ,00 566,00 10,6 693, , ,00 650,00 5,8 609, , ,00 0,00 9, , ,44 Costi installazione macchinari Costi di gestione , , ,00-26

27 RIDUZIONE DELLE EMISSIONI NOCIVE SO2 Nox CO CxHy Polvere CO2 53 Tutte le pompe di calore installate sino ad oggi in Austria permettono un risparmio di: tonnellate di gasolio all anno corrispondente a autocisterne piene. Con una conseguente riduzione di CO 2 di tonnellate all anno. Il risparmio per una casa unifamiliare è di: litri di gasolio all anno Con una riduzione d emissione di CO 2 di kg all anno - 27

28 Non è necessario vivere nel sottosuolo...ma scambiare calore con la superficie! - 28

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