Città Metropolitana di Genova

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1 Città Metropolitana di Genova PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI Protocollo Generale N / 2015 Atto N OGGETTO: CERTIFICAZIONE DI AVVENUTA BONIFICA AREA PV 0111 Q8 VIA VASCO DE GAMA 2 UBICATO NEL COMUNE DI GENOVA. In data 10/06/2015 il/la sottoscritto/a FONTANELLA PAOLA ha adottato il provvedimento Dirigenziale di seguito riportato. Vista la Legge 7 aprile 2014 n. 56 e succ. modif. recante Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni ; Visti l Art. 107, commi 1, 2 e 3 del T.U. Leggi sull ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. n. 267 del e l art. 34 dello Statuto della Città metropolitana di Genova; Visto altresì l Art. 4, comma 2 del D.Lgs 165/01; Richiamato il vigente Regolamento sull ordinamento degli Uffici e dei Servizi;Vista la Deliberazione del Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio Provinciale n. 1 dell , protocollo n. 2062/2014, di approvazione del Bilancio di previsione triennale ; Vista la Determinazione del Sindaco Metropolitano n. 5 del avente ad oggetto: Autorizzazione all esercizio provvisorio 2015 ai sensi dell articolo 163 decreto legislativo 18 agosto 2000, n Assegnazione temporanea delle risorse finanziarie ai Centri di Responsabilità ; Vista la Legge Regionale 21 giugno 1999, n. 18 recante Adeguamento delle discipline e conferimento delle funzioni agli enti locali in materia di ambiente, difesa del suolo ed energia e in particolare il Capo IV Bonifiche, riqualificazione, salvaguardia e valorizzazione del suolo con cui erano in particolare state attribuite le funzioni in materia di bonifiche; Visto il D.M. 25 ottobre 1999, n. 471 recante Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell art. 17 del D. Lgs. 5 febbraio 1997, e successive modificazioni e integrazioni ; Visto il D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. Norme in materia ambientale parte IV Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti contaminati attualmente vigente; Vista la Legge Regione Liguria 31 ottobre 2006 n. 30 Disposizioni urgenti in materia ambientale ; Vista la Legge Regionale 9 aprile 2009, n. 10 e s.m.i. Norme in materia di bonifiche di siti contaminati emanata in attuazione dell art. 117 della Costituzione e del Titolo V Parte IV del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. che definisce la disciplina in materia di bonifica dei siti contaminati e il riparto delle funzioni amministrative ad essa relative fra la Regione e gli enti locali; Visto il Titolo II (art ) della L.R. 10/2009 che disciplina le modalità per il rilascio della certificazione di avvenuta bonifica di cui all art. 242 comma 13 e di cui all art. 248 comma 2 del D. Lgs 152/06 e s.m.i. da parte della Provincia sulla base della relazione istruttoria predisposta da ARPAL;

2 Vista la legge Regione Liguria 6 giugno 2008, n. 16; Vista la D.G.R. n 1801 del relativa al Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti contenente anche il piano delle bonifiche; Vista la D.G.R. n. 279 del 14 marzo 2014 recante Indirizzi e precisazioni in merito ad azioni di bonifica ed a riempimenti e riqualificazione di cave con cui sono state individuate, in via provvisoria, quale parametro di riferimento per i clorurati per le acque sotterranee le concentrazioni relative alle acque potabili di cui al D. Lgs. 31/2001; Premesso che: Ubicazione e caratteristiche del sito Il sito in oggetto avente una superficie pari a circa 320 m 2, è situato nell area urbana di Genova Sampierdarena, in una zona collinare a circa 40 m s.l.m. ad intenso traffico veicolare. L area sorge nella zona antistante un muro di contenimento alto circa 6 m. a valle del quale si trova un edificio ad uso abitativo con locali interrati. Inoltre al piede del muro sono presenti giardini privati di proprietà degli stessi condomini dell edificio. Dal punto di vista geologico e idrogeologico, il suolo del sito è costituito da un livello superficiale (fino a circa 1,5 m da p.c.) composto da riporti antropici, un sottostante strato sabbioso e limoso passante ad argilla con ciottoli e ghiaia (fino a 3 m da p.c.) e un substrato roccioso in argillite e calcareniti. La circolazione idrica sotterranea mostra una conducibilità idraulica pari a m/s, indice di una permeabilità molto bassa con contributi di infiltrazione delle acque meteoriche. La direzione di deflusso della falda risulta NW SE. Attività svolte, individuazione potenziali contaminanti e sorgenti di contaminazione Punto vendita carburante esistente da circa 40 anni, con un parco serbatoi costituito da 4 elementi (1 serbatoio di gasolio da 7 m 3 e 3 serbatoi di benzina super senza piombo di cui 2 da 10 m 3 e uno da 7 m 3 ). Dati catastali Il sito di proprietà di Kuwait Petroleum Italia è identificato come segue: NCT Comune Censuario di Genova Sezione D Foglio 39 Particella 531 Aree di Enti Urbani e Promiscui NCEU Comune Censuario di Genova Sezione di Sampierdarena Sezione Urbana SAM Foglio 39 Particella 2014 Sub 1 Cat. E/3 Destinazione urbanistica Visto l attuale utilizzo come impianto di distribuzione carburanti, può essere assimilata ad un area a uso commerciale/industriale. La porzione di terreno posta lungo il confine Ovest oltre la recinzione dell area del PV, rientra almeno in parte in area residenziale e pertanto alla stessa si applicano i limiti più restrittivi. Iter amministrativo Notifica iniziale La pratica è iniziata con la notifica trasmessa da Kuwait Petroleum Italia spa con nota pervenuta in data 3 giugno 2003 ai sensi dell ex art. 17 del D. Lgs 22/97 e art. 7 D.M. 471/99 in cui si dava informazione del riscontro, avvenuto in data 29 maggio 2003, della non tenuta di un serbatoio da 7 m 3 di benzina super senza piombo (BSSP) e dell avvenuto svuotamento dello stesso con affidamento dell incarico per l esecuzione delle indagini ambientali e degli interventi di messa in sicurezza. Con nuova comunicazione Intergeo Italia srl pervenuta in data 10 giugno 2003 è stata data comunicazione delle attività di indagine eseguite o da eseguire nelle varie matrici ambientali escludendo migrazione di vapori e prodotto verso la rete fognaria e le abitazioni adiacenti. Indagini preliminari e Piano della caratterizzazione In data 2 luglio 2003 è stato presentato il piano della caratterizzazione del sito e le risultanze delle indagini preliminari che hanno evidenziato presenza di rilevanti concentrazioni di VOC nelle vicinanze del serbatoio 4 di BSSP e con minore evidenza in prossimità di altri due serbatoi nonché valori

3 eccedenti i limiti tabellari in corrispondenza di un sondaggio (PM3) per il parametro idrocarburi C>12. E stato dato conto delle attività eseguite sui serbatoi (prove di tenuta e vetrificazione) e sulle tubazioni (prove di tenuta) Il Piano di Caratterizzazione veniva approvato con D.G.C. del Comune di Genova n 1065 del a seguito della Conferenza dei Servizi del 30 settembre 2003 con la prescrizione di presentare un progetto di bonifica entro 90 giorni dalla notifica di detto provvedimento. Caratterizzazione ed approvazione progetto preliminare/definitivo Le indagini sono iniziate subito nel mese di novembre 2003 e nel gennaio 2004 è stato prodotto il progetto preliminare ed esecutivo di bonifica ai sensi del DM 471/99 (integrazioni di maggio 2004) comprensivo delle risultanze della caratterizzazione dalla quale si rilevava una contaminazione storica del sito confinata intorno ai punti PM1 e PM2 (MTBE, idrocarburi, toluene, xileni, etilbenzene). Veniva ipotizzata la migrazione del contaminante da PM2 in direzione del muro di contenimento sul confine ovest, al di là del quale vi sono edifici residenziali ubicati a quote inferiori. Il progetto di bonifica prevedeva: la installazione di sistema di messa in sicurezza e bonifica del PV mediante Soil Vapor Extraction (SVE) dai pozzi di aspirazione PM1 PM4 con trattamento dell aria interstiziale contaminata da idrocarburi (con biodegradazione degli idrocarburi indotta dalla ventilazione); sistema di Pump and Treat dai piezometri PM1 e PM2 per il risanamento delle acque sotterranee con scarico finale in fognatura; monitoraggi ambientali sulle acque sotterranee, sulle emissioni in atmosfera e sulle acque in uscita dal P&T; collaudo di fine lavori tramite esecuzione di due sondaggi per le verifiche dei terreni e il controllo delle acque sotterranee. Il progetto di bonifica a seguito della Conferenza dei Servizi del 17 giugno 2004 veniva approvata con D.G.C. 619 del , la durata dell intervento veniva stimata in 18 mesi per un costo pari a euro. Inizio bonifica e necessità di approvazione prima variante Le attività propedeutiche alla bonifica con l installazione degli impianti di bonifica sono iniziate nel mese di novembre 2004 quando è stato eseguito anche un campionamento in contraddittorio della falda da parte della Provincia che ha seguito anche le misurazione dei VOC nei barbacani del muro di sostegno ubicato posteriormente al PV Q8 (concentrazioni poco significative) ed ha rilevato presenza di prodotto surnatante nel piezometro PM2 (27 cm). Il collaudo degli impianti di bonifica e la loro attivazione è avvenuto nel mese di dicembre 2004 mentre a fine gennaio erano stati arrestati sia le linee P&T che quelle SVE dal pozzo PM2. Nel periodo in esame veniva rilevata contaminazione prevalentemente in PM1, PM2 e in una occasione (solo per MTBE) in PM3. Le analisi ARPAL su PM4 del mese di novembre confermavano assenza di contaminazione. Nel marzo 2005 è stata presentata una richiesta di variante in corso d opera che integrava il progetto presentato (Dual Phase Extraction System) con un disoleatore per la separazione acqua-prodotto. Tale documentazione è stata integrata nel mese di aprile 2005 La variante al progetto di bonifica è stata approvata a seguito della Conferenza dei Servizi del 14 aprile 2005 con D.G.C. 483 del Prosecuzione interventi dopo la prima variante e rimodulazione della bonifica con approvazione dell analisi di rischio sito specifica e del potenziamento del progetto di bonifica ai sensi del D. Lgs 152/06 Le modifiche impiantistiche sono state attuate a metà giugno 2005 sulla base di quanto rilevato in sito la durata della bonifica è stata incrementata inizialmente di 6 mesi. Nel mese di agosto 2006 Intergeo Italia ha prima comunicato l intenzione di volersi avvalere di quanto disposto dall art. 265 comma 4 del D. Lgs 152/06 vigente a quella data rimodulando gli obiettivi di bonifica definiti dall ex D.M. 471/99 e ha presentato l analisi di rischio sito specifica con la definizione delle CSR nonché il potenziamento del progetto di bonifica già approvato. La documentazione è stata integrata nel mese di ottobre 2007 quando è stata presentata la revisione 1 dell analisi di rischio sito specifica con la quale sulla base dei risultati conseguiti (assenza di rischio per la salute umana per esposizione di tipo inalazione indoor) veniva chiesto di arrestare l impianto di bonifica. Tale progettazione non è stata approvata e nel gennaio 2008 sono state chieste ulteriori modifiche/integrazioni escludendo la possibilità di arrestare l impianto di bonifica. Nel maggio 2009 è stata presentata l ulteriore revisione (Rev n 2) dell analisi di

4 rischio integrata nel mese di luglio 2009 e con la quale sono stati definiti i valori di CSR sito-specifici (Allegato n 1) Nei primi mesi del 2008 sono state rilevate concentrazioni significative di VOC e ad aprile sono stati eseguiti interventi di pulizia dei piezometri (spurghi con smaltimento di acque contaminate) e verifiche sulle tenute dei serbatoi e delle linee del P.V. che comunque non hanno evidenziato perdite di prodotto da tali strutture interrate. Tra la fine del mese di novembre del 2008 e febbraio 2009 sono state sospese le attività di bonifica per eseguire interventi di sostituzione delle strutture del PV (strutture fuori terra, tubazioni interrate di adduzione) e di bonifica dei serbatoi, le verifiche sui terreni sottostanti non hanno evidenziato contaminazione. L ipotesi di potenziamento dell impianto di bonifica prevedeva la riperforazione dei 4 piezometri per incrementarne il diametro, il ripristino del SVE da tutti i pozzi e il potenziamento del P&T con allaccio di tutti i pozzi e adeguamento dell autorizzazione allo scarico in fognatura. L approvazione dell analisi di rischio presentato ai sensi del D. Lgs 152/06 e della proposta di potenziamento dell intervento di bonifica è stata approvata a seguito della Conferenza dei Servizi del 30 luglio 2009 con D.D. 69 del con le seguenti limitazioni e vincoli d uso che dovranno risultare dal certificato di destinazione urbanistica, nonché dalla cartografia e dalle norme tecniche di attuazione dello strumento urbanistico generale del Comune ed essere comunicati all Agenzia del Territorio: le condizioni assunte in analisi di rischio (presenza di pavimentazione, dimensioni edificio onsite); presenza di piezometri all interno del punto vendita, per tutto il periodo necessario per la bonifica ed i monitoraggi, sino al rilascio della certificazione da parte della Provincia. Per quanto riguarda le acque sotterranee le CSR sono applicabili in PM1, PM2 e PM4 mentre in PM3 il riferimento sono le CSC. Per quanto riguarda il parametro MTBE per la verifica del rispetto delle CSC delle acque di falda in uscita dal sito al punto di conformità viene assunto il nuovo valore di riferimento di 350µg/l. Preso atto che nel mese di settembre 2009 sono state effettuate le prove di aspirazione del SVE e che è stato comunicato il nominativo del responsabile della bonifica successivamente variato come da comunicazione del marzo 2011; Atteso che in base alle risultanze delle suddette prove (raggi di influenza inferiori a 3 metri, valori trascurabili di VOC), il ripristino dell impianto di bonifica è stato limitato al trattamento della falda (P & T) sulla base del parere positivo degli Enti; Preso atto che l impianto di Pump and Treat è stato installato e collaudato tra fine ottobre e inizio novembre 2009 mentre l attivazione è avvenuta in data a seguito del rilascio dell autorizzazione allo scarico in fognatura rilasciato con P.D. della Provincia di Genova Segreteria Tecnica ATO con atto n del 17 dicembre 2009; Preso atto che a seguito del buon esito delle verifiche eseguite sulla falda nel corso del 2011 (marzo e giugno) Intergeo Italia srl con nota del 15 luglio 2011 integrata con nota del 5 settembre 2011 ha: presentato un piano di monitoraggio e collaudo (n 3 verifiche mensili ) per verificare in contraddittorio eventuali effetti di rebound dopo la disattivazione degli impianti di bonifica da attuarsi nel mese di settembre 2011; evidenziato le criticità ad eseguire perforazioni a carotaggio continuo per eseguire il collaudo dei terreni in ragione del rischio elevato di intercettare e danneggiare le nuove infrastrutture posate al di sotto del manto di asfalto del PV con la possibilità di causare nuovi rilasci di idrocarburi; Preso atto che l impianto di bonifica è stato disattivato in data 19 settembre 2011 mentre le verifiche di collaudo post-bonifica sono state eseguite i giorni 3 e 17 ottobre 2011, 17 novembre 2011; Considerato che la Provincia nel marzo 2012 aveva richiesto la prosecuzione del monitoraggio della falda considerata la presenza di elevate concentrazioni di MTBE in PM2 e la effettuazione di un paio di sondaggi da localizzarsi nella zona adiacente i piezometri PM2, PM3 e PM4 anche a confine dell area o immediatamente al di fuori della stessa; Atteso che Intergeo Italia srl prendendo atto delle richieste della Provincia ha suggerito un campionamento della falda congiunto e un contestuale sopralluogo per concordare un punto utile per eseguire un carotaggio nelle vicinanze di PM3 (unico punto ritenuto accessibile e compatibile con le difficoltà

5 logistiche del sito) attività che sono state eseguite nel mese di ottobre 2012; Vista la nota del 13 marzo 2013 con cui la Provincia ha considerato concluso il collaudo di fine bonifica per la matrice acque sotterranee; Atteso che i sistemi di bonifica sono stati rimossi in data 23 aprile 2013; Visti gli esiti positivi del collaudo dei terreni (eseguito nel mese di novembre 2013) forniti con nota Intergeo Italia del 21 novembre 2013 e confermati dalla Provincia con nota del 8 aprile 2014 che ha quindi attestato la conclusione delle verifiche di collaudo sulle varie matrici ambientali; Vista l istanza di certificazione di avvenuta bonifica ai sensi dell art. 17 L.R. 10/2009 presentata con nota Intergeo Italia s.r.l. del 19 maggio 2014 (assunta al protocollo in data 23 maggio 2014) presentata unitamente alla relazione di fine lavori comprensiva tra l altro della dichiarazione di regolare esecuzione dei lavori in conformità alla progettazione approvata a firma del Direttore Lavori e delle copie dei formulari relativi alla gestione dei rifiuti prodotti a seguito degli interventi eseguiti e non ancora trasmessi; Considerato che con nota del 30 maggio 2014 prot la Provincia ha comunicato l avvio del procedimento relativo alla richiesta di certificazione di avvenuta bonifica ai sensi dell art. 8 della L.241/90 e s.m.i.; Preso atto che con nota ARPAL pervenuta il 23 giugno 2014 è stato comunicato l avvio dell istruttoria da parte dell Agenzia che ha precisato di ritenere che gli esiti dell istruttoria avrebbero potuto essere trasmessi entro il 15 agosto 2014; Considerato che con nota PEC pervenuta in data 20 ottobre 2014 ARPAL ha trasmesso la relazione tecnica finale per la certificazione di avvenuta bonifica che conclude affermando che l Agenzia, tenuto conto di quanto previsto nei documenti di progetto, ritiene che gli interventi effettuati siano coerenti con quanto approvato e che vi siano le condizioni per la certificazione di bonifica dei terreni del sito, pur evidenziando quanto segue: nel corso del sondaggio geognostico di collaudo SC non è stato campionato il primo metro superficiale e i due campioni di suolo sono stati prelevati a profondità (2,5-3,5) e (4,5-5). ARPAL ritiene di avallare questa scelta, in quanto il sondaggio SC è stato realizzato in corrispondenza del punto PM3, in cui era stata rilevata contaminazione alla profondità di 3 m da p.c.; con riferimento alla possibilità di attrezzare a piezometro un sondaggio ubicato lungo la linea di deflusso delle acque sotterranee passanti dal PM2, ARPAL ha preso atto dell impossibilità di realizzare nuovi sondaggi nel sito a causa della fitta rete di sottoservizi esistenti nell area in questione. Si è individuato pertanto l esistente piezometro PM3, quale POC, su cui verificare la conformità delle CSC in fase di collaudo; con riferimento al piano di indagine geognostica ambientale ai fini delle attività di collaudo sui suoli, sulla base della medesima criticità correlata alla fitta presenza di sottoservizi interrati, è stato possibile esclusivamente eseguire una perforazione nelle immediate vicinanze del piezometro PM3, in particolare all interno del pozzetto di alloggiamento del relativo tubo piezometrico. A tale riguardo, era stata precedentemente tentata la realizzazione di un prescavo in posizione più distante, ma senza buon fine per la presenza di strutture interrate; L Agenzia ha espresso alcune perplessità circa l utilizzo in fase di collaudo del Laboratorio Silea per le analisi sui due campioni di suolo e del campione di acque sotterranee PM3; tale laboratorio infatti non era stato precedentemente utilizzato nell ambito del procedimento e, allo stato conoscitivo dello scrivente, non risulta accreditato per la maggior parte dei parametri analizzati. Tuttavia, visti gli esiti di conformità ottenuti da ARPAL sui rispettivi campioni di controllo, l Agenzia non ha ritenuto di richiedere ulteriori approfondimenti; in relazione all anomalia per il parametro Diclorometano rilevata nel campione PM2 nel settembre 2011 dal laboratorio ARPAL, che aveva determinato un valore pari a mg/l, l Agenzia evidenzia che tale parametro, non normato nella Tab. 2 dell All.5, Parte IV del D.Lgs 152/2006, non era previsto tra gli analiti da misurare in sito e che la sua determinazione è risultata emergere nel cromatogramma per l analisi degli altri composti. Dal momento che tale anomalia non si è ripetuta nelle successive analisi ARPAL, la stessa Agenzia ritiene che tale aspetto non sia più critico, tuttavia rimanda alla Provincia sull opportunità di eseguire ulteriori campionamenti sul suddetto piezometro PM2. L atto di certificazione dovrà comprendere le seguenti prescrizioni, a seguito dell adozione della D.D. 2009/ /65 del 31/07/2009, in particolare dovranno essere recepite, quali vincoli nel

6 certificato di destinazione urbanistica, nella cartografia e nelle norme tecniche di attuazione dello strumento urbanistico generale del Comune, le condizioni assunte in analisi di rischio, quali la presenza di pavimentazione (da mantenere nel tempo in buono stato) e le dimensioni edificio on-site. Inoltre, ulteriori vincoli dovranno comprendere l assenza di locali interrati e seminterrati. Considerato che la Città Metropolitana di Genova ritiene di condividere le considerazioni fatte da ARPAL in riferimento alla valutazione sulla anomalia rappresentata dal valore di diclorometano riscontrata in PM2 nel settembre 2011 dal laboratorio dell Agenzia: non essendo risultati altri riscontri di tale composto né in precedenza né in occasione dei due monitoraggi eseguiti nel 2012 e nel 2013; non essendo tale parametro previsto tra gli analiti da ricercare in sito e generalmente non essendo collegabile alle attività del PV; considerato che il sito è comunque interessato da una limitatissima circolazione idrica sotterranea e da una scarsa e irregolare produttività dell acquifero; Vista la regolare esecuzione dei monitoraggi della falda, la trasmissione delle relazioni semestrali e la regolare gestione dei rifiuti originati dalle attività di bonifica (carboni esausti da impianto SVE con CER *, carboni esausti da impianto trattamento Pump and Treat con CER , rifiuti contenenti olio con CER *, terra e rocce da scavo contenenti sostanze pericolose con CER * e terra e rocca da scavo non contaminate con CER ); Viste le risultanze dei monitoraggi della falda di parte che dopo l approvazione della D.D. 69 del hanno evidenziato: valori sempre conformi alle CSR in PM1 e PM2; valori con conformi alle CSC in PM3 (para xilene o MTBE) fino a settembre 2010; valori non conformi alle CSR in PM4 (benzene) fino a gennaio 2010 conseguimento degli obiettivi di bonifica dal mese di dicembre 2010 esito positivo dei monitoraggi della falda post-bonifica eseguiti a fine 2011 e a ottobre 2012; Viste le risultanze dei sopralluoghi effettuati dalla Provincia di Genova in data 20 gennaio e 8 settembre 2010, 15 marzo e 19 settembre 2011, ottobre 2012 e novembre 2013 che hanno evidenziato: limitatissima circolazione idrica sotterranea del sito e scarsa e irregolare produttività dell acquifero regolare funzionamento impianto P & T per tutta la durata della bonifica; assenza di prodotto surnatante nella falda successivamente alla approvazione della D.D. 69/2009; disattivazione impianto di bonifica in data 19 settembre 2011; prelievo di campioni di acque di falda nel gennaio e settembre 2010, marzo, settembre e novembre 2011, ottobre 2012 (questi ultimi ai fini del collaudo acque sotterranee post-bonifica in contraddittorio) e novembre 2013 (collaudo terreni); verifica dell unico punto in cui è stato possibile ubicare il sondaggio per l esecuzione del collaudo dei terreni in prossimità di PM3; collaudo terreni con prelievo di due campioni di terreno per la verifica delle CSR. Viste le risultanze delle analisi relative a campioni eseguiti in contraddittorio dalla Provincia e analizzati da ARPAL tra il 2010 e il 2013 che hanno evidenziato; Acque di falda gennaio 2010 non conformità solo in PM4 (benzene), conformità PM1, PM2 e PM3; settembre non conformità solo in P3 (MTBE), conformità PM1, PM2 e PM4; marzo conformità per tutti i campioni prelevati (PM1, PM3 e PM4); settembre 2011 conformità per tutti i campioni per i parametri prescritti e una elevata concentrazione di diclorometano (2300±1000µg/l) parametro non previsto a progetto né ricollegabile all attività svolta sul sito per il quale non sono definiti valori di CSC ma solo valori suggeriti dall ISS (0,15µg/l); novembre 2011 conformità per tutti i campioni ma con elevata concentrazione di MTBE in PM2 superiore al dato di parte; ottobre conformità per tutti i campioni; Terreni Novembre 2013 conformità dei due campioni analizzati sia alle CSC che alle CSR; Ritenuto altresì opportuno prevedere un ulteriore campionamento delle acque sotterranee dell intera rete piezometrica da eseguirsi nella stagione primaverile o autunnale per la verifica dei parametri prescritti;

7 Considerato che a seguito di richiesta dello scrivente ufficio inoltrata in data , con nota Intergeo Italia del 5 maggio 2015 trasmessa via PEC pervenuta in data sono stati forniti i dati catastali aggiornati con relative planimetrie; Considerato che alla luce di tutto quanto su premesso si ritengono comunque sussistenti le condizioni per il rilascio della certificazione di avvenuta bonifica dell area di cui trattasi; Tutto quanto ciò premesso CERTIFICA Che gli interventi di bonifica dei terreni e delle acque sotterranee, così come citati in premessa, sono stati effettuati in conformità al progetto approvato dal Comune di Genova con D.G.C. 619 del come modificata dalla D.G.C. 483 del e sulla base della variante approvata con D.D. 69 del del Comune di Genova, pertanto gli interventi previsti dal progetto relativi al risanamento dei terreni e della falda si possono ritenere completati con riferimento agli obiettivi di bonifica definiti con l analisi di rischio sito specifica (Allegato n 1); Che per quanto riguarda l applicazione dei valori di riferimento sono applicati valori di CSR alle acque sotterranee dei piezometri PM1, PM2 e PM4 mentre i valori di CSC sono stati applicati alle acque sotterranee del piezometro PM3; Che il presente provvedimento viene rilasciato con riferimento sia alla matrice terreno che alla matrice acque sotterranee e riguarda l area individuata come da planimetrie allegate (vedasi Allegati n 2, 2bis e 2ter) avente i seguenti dati catastali: NCT Comune Censuario di Genova Sezione D Foglio 39 Particella 531 (Qualità Classe Ente Urbano) NCEU Comune Censuario di Genova Sezione di Sampierdarena Sezione Urbana SAM Foglio 39 Particella 2014 Sub 1 Cat. E/3 Che gli accertamenti di verifica effettuati dalla Provincia e su indicazione e controllo della stessa tra il 2004 ed il 2013 non hanno evidenziato alla fine del monitoraggio prescritto situazioni di contaminazioni difformi da quanto previsto nei progetti approvati con D.G.C. 619 del come modificata dalla D.G.C. 483 del e sulla base della variante approvata con D.D. 69 del del Comune di Genova; PRECISA E PRESCRIVE Che si ritiene inoltre opportuno confermare il permanere di valori conformi della falda a distanza di oltre un anno dall ultimo controllo; Che il monitoraggio della rete piezometrica esistente (PM1 PM4) dovrà proseguire con un ulteriore verifica da eseguirsi in occasione della stagione primaverile o autunnale 2015 nel rispetto delle seguenti prescrizioni: a) dovranno essere determinati i parametri BTEXS, idrocarburi e MTBE ; b) dovrà essere comunicato agli Enti il nominativo del responsabile del monitoraggio in fase di postbonifica; c) dovrà essere comunicate agli Enti di controllo, con almeno 15 giorni di anticipo (a mezzo fax), la data di esecuzione della campagna integrativa di monitoraggio delle acque sotterranee; d) gli esiti delle campagne di monitoraggio dovranno essere trasmessi a Comune, Città Metropolitana di Genova e ARPAL; e) le acque di spurgo dei piezometri dovranno essere gestite come rifiuto e dovrà essere trasmessa agli enti copia del formulario timbrato al destino e/o documentazione SISTRI relativa al conferimento presso impianti debitamente autorizzati; f) eventuali riscontri di superi dei limiti previsti per le acque sotterranee comporteranno la esecuzione di ulteriori campagne integrative di durata da valutare da parte degli Enti; g) il permanere di valori non conformi confermati per almeno due campionamenti consecutivi comporteranno un adeguato intervento di messa in sicurezza e/o un Progetto di Bonifica integrativo;

8 h) dovrà essere garantita l accessibilità e la funzionalità dei piezometri per tutta la durata del monitoraggio. Nel caso in cui gli stessi risultassero danneggiati o inutilizzabili, dovranno essere ripristinati in tempi brevi salvo diversi accordi intercorsi con Città Metropolitana di Genova, Comune e ARPAL; i) gli esiti dei controlli analitici dovranno essere trasmessi sotto forma di certificati di analisi, timbrati e firmati da parte di Chimico iscritto all Albo professionale, che dovranno dare conto delle conformi modalità di campionamento secondo quanto disciplinato dalla normativa vigente e riportare sia i rispettivi limiti di riferimento che il giudizio finale dell analisi. In particolare i certificati analitici dovranno riportare almeno: l indicazione di chi ha effettuato il campionamento e una dichiarazione che il campionamento stesso è stato effettuato conformemente a norme tecniche riconosciute a livello internazionale (CEN, ISO, EPA) o nazionale (UNI, ISPRA, CNR-IRSA); in alternativa dovrà essere allegato un idoneo verbale di campionamento, che indichi modalità di campionamento, trasporto e conservazione del campione nel caso di analisi di rifiuti, la definizione precisa e una esauriente descrizione del rifiuto stesso l indicazione dei metodi analitici utilizzati, i limiti di rilevabilità e il calcolo dell incertezza i limiti di concentrazione applicabili al caso un giudizio finale in relazione alle finalità per le quali è stata eseguita l analisi di laboratorio. Che sono fatti salvi i vincoli d uso che dovranno risultare dal certificato di destinazione urbanistica, nonché dalla cartografia e dalle norme tecniche di attuazione dello strumento urbanistico generale del Comune ed essere comunicati alla Conservatoria dei registri immobiliari presso l Agenzia del Territorio: le condizioni assunte in analisi di rischio (presenza di pavimentazione all interno del punto vendita da mantenere nel tempo in buono stato, dimensioni edificio on-site, assenza di locali interrati e seminterrati); presenza di piezometri all interno del punto vendita, sino al completamento del monitoraggio post-certificazione previo assenso da parte della Città Metropolitana di Genova. Considerato che le verifiche effettuate non hanno portato in evidenza situazioni, anche potenziali, di conflitto di interessi rispetto al procedimento in oggetto; Tutto quanto ciò premesso DISPONE di trasmettere il presente Provvedimento di certificazione di bonifica con misure di sicurezza: o o o o o alla Intergeo Italia s.r.l.; alla Kuwait Petroleum Italia spa; al Comune di Genova per quanto attiene gli aspetti di competenza relativi all aggiornamento del certificato di destinazione urbanistica di cui all art. 18 comma 2, della legge 28 febbraio 1985, n. 47, nonché della cartografia e delle norme tecniche di attuazione dello strumento urbanistico generale del Comune e delle comunicazioni alla Conservatoria dei registri immobiliari presso l Agenzia del Territorio e all Ufficio erariale; alla Regione Liguria per opportuna conoscenza e per l aggiornamento dell anagrafe dei siti contaminati; alla ASL 3 Genovese e all ARPAL per i controlli di rispettiva competenza Contro il presente provvedimento è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) entro 60 giorni dalla data di pubblicazione, oppure ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla data di pubblicazione.

9 IL DIRIGENTE

10 Attestazione di esecutività La determinazione dirigenziale è diventata esecutiva, ai sensi dell art. 151, comma 4, del TUEL d.lgs 267/2000 o dell art. 77, comma 4, del Regolamento Provinciale sull ordinamento degli uffici e dei servizi, dal 10 giugno 2015 f.to Il Segretario Generale o suo delegato Genova, li 10 giugno 2015 Certificato di pubblicazione La determinazione dirigenziale è pubblicata all Albo Pretorio On Line della Città Metropolitana di Genova dal 10 giugno 2015 al 25 giugno 2015

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