Al via la regolarizzazione di collaboratori domestici e assistenti familiari

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1 Al via la regolarizzazione di collaboratori domestici e assistenti familiari I contenuti del provvedimento e le osservazioni della Uil Pensionati Il 3 agosto il Parlamento ha approvato la regolarizzazione di collaboratori domestici e assistenti familiari. Questa norma è inserita (art. 1-ter) nella legge n. 102, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 179 del 4 agosto 2009, che ha convertito, con modifiche, il decreto legge n. 78 del 1 luglio 2009, cosiddetto decreto anti crisi. Come nasce il provvedimento Si tratta di una regolarizzazione che era stata richiesta da più parti e che è arrivata dopo non poche polemiche. Ai primi di luglio, infatti, con l approvazione del controverso disegno di legge n. 733/2009 sulla sicurezza, è stato introdotto il reato di immigrazione clandestina e sono dunque ormai considerati reati l ingresso e il soggiorno illegale o irregolare in Italia. Questo ha suscitato valutazioni negative e proteste. La stessa Uil ha espresso un giudizio complessivamente critico evidenziando, tra l altro, come l effetto combinato del blocco dei flussi e della criminalizzazione dell immigrazione irregolare rischiava di avere effetti esplosivi a livello di convivenza civile e ha avanzato alcune proposte costruttive. Parallelamente, è emersa una grande preoccupazione da parte delle famiglie che si avvalgono di collaboratori familiari o di badanti non in regola. Si stima che si tratti di un numero cospicuo di persone, diverse centinaia di migliaia, che svolgono un ruolo fondamentale per le nostre famiglie e per la società intera. Il Governo ha preso atto delle pressioni che provenivano da tanti soggetti diversi e ha quindi inserito nel decreto anti crisi la norma di regolarizzazione. Anche su questa norma, peraltro, per quanto sia stata accolta da tutti con molto favore, non sono mancate le osservazioni, perché in molti, compresa la Uil, hanno chiesto che la regolarizzazione fosse estesa a tutti gli stranieri irregolari che sono già in Italia e svolgono un lavoro onesto, numerosissimi, soprattutto nei settori dell edilizia, dell agricoltura, del commercio. I tempi e le modalità Le domande di regolarizzazione possono essere presentate dal 1 al 30 settembre. Non ci sono graduatorie in base alla data di presentazione della domanda, né numero chiuso (come nel caso del decreto flussi). Tutte le domande corrette presentate nel mese di settembre saranno accolte.

2 La procedura per l emersione di lavoratori extra Ue può essere svolta esclusivamente on line. Una scelta che se da un lato può assicurare rapidità e trasparenza, dall altro può comportare problemi soprattutto a cittadini anziani meno pratici delle tecnologie informatiche, che pure rappresentano sicuramente una percentuale significativa dei datori di lavoro che presenteranno la richiesta di regolarizzazione. Per ovviare a questi inconvenienti è stata prevista la possibilità di rivolgersi ai patronati ed è stata stipulata una intesa tra ministero dell Interno e Anci con la quale si assicura un ruolo attivo dei Comuni. Sindacati, patronati e associazioni si sono organizzati per aiutare le famiglie e i lavoratori a inoltrare correttamente le domande. Anche le nostre strutture Uilp si sono subito attivate in stretto raccordo con le sedi del patronato Ital e della Confederazione. I contenuti Analizziamo ora nel dettaglio i contenuti del provvedimento. Il datore di lavoro italiano, o cittadino di un Paese appartenente all Unione europea, o cittadino di un Paese extra Ue (purché in possesso del titolo di soggiorno), che alla data del 30 giugno 2009 occupava irregolarmente alle proprie dipendenze, da almeno tre mesi (quindi dal 1 aprile), lavoratori italiani o di un Paese appartenente all Unione europea o extracomunitari comunque presenti nel territorio nazionale, e continua ad occuparli alla data di presentazione della denuncia, in attività di assistenza per se stesso o per componenti della propria famiglia affetti da patologie o handicap che ne limitino l autosufficienza, o in attività di lavoro domestico, può dichiarare, dal 1 al 30 settembre 2009, la sussistenza del rapporto di lavoro e presentare dichiarazione di emersione. La domanda va inoltrata all Inps se il lavoratore è italiano o cittadino di un Paese della Ue, oppure allo Sportello unico per l immigrazione se il lavoratore è extracomunitario privo di regolare permesso di soggiorno o con permesso che non consente l attività lavorativa. Gli stranieri extracomunitari già in possesso di carta di soggiorno o di un titolo di soggiorno che consente lavoro subordinato, invece, devono inoltrare domanda di regolarizzazione all Inps. Va fatta particolare attenzione, perché la domanda di regolarizzazione trasmessa a un destinatario sbagliato (all Inps invece che allo Sportello unico per l immigrazione o viceversa) è nulla. Per quanto riguarda la regolarizzazione delle badanti, può essere fatta anche da un componente della famiglia non convivente con la persona non autosufficiente da assistere. La dichiarazione di emersione, sia per chi svolge lavoro domestico sia per chi svolge attività di assistenza familiare, deve essere presentata previo pagamento di un contributo forfettario di 500 euro per ciascun lavoratore, non deducibile ai fini dell imposta sul reddito. In caso di irricevibilità, archiviazione o rigetto della domanda, questo contributo non sarà comunque restituito.

3 Con successivi decreti saranno determinate sia le modalità di destinazione del contributo forfettario sia le modalità di corresponsione delle somme e degli interessi dovuti per i contributi previdenziali e assistenziali concernenti eventuali periodi di lavoro antecedenti i 3 mesi. Non possono essere regolarizzati stranieri che abbiano ricevuto provvedimenti di espulsione per motivi di ordine e sicurezza o che abbiano avuto una sentenza di condanna anche non definitiva. Con false dichiarazioni di emersione si rischiano fino a sei anni di carcere. L avvenuta presentazione della dichiarazione determina la sospensione dei procedimenti penali e amministrativi per le violazioni delle norme relative all ingresso e al soggiorno in Italia, nonché quelle relative all impiego di lavoratori. La successiva sottoscrizione del contratto di soggiorno, la comunicazione obbligatoria all Inps e il rilascio del permesso di soggiorno comportano l estinzione dei reati e degli illeciti amministrativi per il datore di lavoro e per il lavoratore. Ogni nucleo familiare può regolarizzare al massimo tre lavoratori extra Ue privi di regolare permesso di soggiorno: una colf e due badanti. La dichiarazione di emersione del cittadino extra Ue privo di regolare permesso di soggiorno, come già detto, deve avvenire con modalità informatiche e deve contenere: I dati identificativi del datore di lavoro, compresi i dati relativi al titolo di soggiorno, nel caso di datore di lavoro extracomunitario. L indicazione delle generalità e della nazionalità del lavoratore extracomunitario occupato al quale si riferisce la dichiarazione e l indicazione degli estremi del passaporto o di un altro documento equipollente valido per l espatrio. L indicazione della tipologia e delle modalità di impiego. L attestazione dell occupazione del lavoratore. La dichiarazione che la retribuzione convenuta non è inferiore a quella prevista dal vigente contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento; in caso di lavoro domestico è necessario anche che l orario lavorativo non sia inferiore alle 20 ore settimanali. Per il raggiungimento di questo requisito non è possibile sommare più datori di lavoro. Solo nel caso di regolarizzazione di colf, il datore di lavoro deve attestare il possesso di un reddito imponibile, risultante dalla dichiarazione dei redditi per l anno 2008, non inferiore a 20mila euro annui, in caso di nucleo familiare composto da un solo soggetto percettore di reddito, o di un reddito complessivo non inferiore a 25mila euro annui, in caso di nucleo familiare composto da più soggetti conviventi percettori di reddito. Sono considerati anche i redditi non soggetti ad Irpef, quali ad esempio l assegno di invalidità civile o l assegno sociale. Il requisito reddituale va rispettato per intero, anche se il rapporto di lavoro che si regolarizza è a tempo parziale.

4 Nel caso invece di regolarizzazione di badanti, il datore di lavoro deve presentare una dichiarazione della struttura sanitaria pubblica o del medico convenzionato con il Ssn che attesti la limitazione dell autosufficienza della persona per la quale è chiesta l assistenza e, nel caso, anche la necessità della presenza di due persone. In caso di persone già riconosciute invalide, non serve una nuova certificazione medica, ma è sufficiente la documentazione relativa all accertamento dello stato di invalidità civile. Le osservazioni Vorremmo ora formulare qualche osservazione su questo provvedimento, che, ribadiamo, va comunque valutato molto positivamente. La somma di 500 euro, nel caso della regolarizzazione delle badanti, è una specie di penale che va ad aggravare situazioni già di per sé drammatiche, che interessano nuclei familiari che devono sostenere oneri gravosi per l assistenza di una persona non autosufficiente e che possono anche trovarsi in condizioni economiche precarie. Suscitano perplessità il vincolo di una colf e di due badanti per nucleo familiare e la necessità di certificare la non autosufficienza delle persone da assistere, tanto più che si tratta di norme che valgono solo nel caso dell emersione di cittadini extra Ue privi di regolare permesso di soggiorno. Pur comprendendo la motivazione di queste norme (impedire la regolarizzazione di false colf e badanti) sembrano comunque norme discriminatorie nei confronti dei lavoratori, che ledono le libertà delle famiglie e introducono ulteriori complicazioni e adempimenti. Suscitano perplessità anche i requisiti di reddito e di orario previsti per la regolarizzazione delle lavoratrici/lavoratori domestici (che anche in questo caso si riferiscono solo ai cittadini extracomunitari irregolari). Sono requisiti che possono penalizzare le persone anziane, considerato che anch esse si avvalgono dell aiuto di colf e che il reddito medio dichiarato dai pensionati nel 2007 è stato di euro lordi l anno. Ci possono essere anziani con redditi modesti che risparmiano su altre spese, ma assumono colf per i lavori domestici più faticosi, o le assumono solo per poche ore alla settimana, o sono aiutati economicamente da figli o nipoti. Ci possono essere colf che arrivano ad avere un reddito adeguato mettendo insieme tante ore di lavoro da diverse famiglie. Le procedure per l emersione, infine, sembrano abbastanza complesse, soprattutto per le persone anziane e richiederanno tempo ed impegno da parte delle famiglie e dei lavoratori. Per concludere, vorremmo ancora una volta ricordare che le/i badanti, o meglio gli assistenti familiari svolgono un lavoro fondamentale per la tenuta economica e sociale del nostro Paese, colmando le carenze di servizi e di aiuti del nostro sistema di welfare. Basta considerare quale sarebbe la spesa sostenuta da Stato, Regioni ed Enti locali se dovessero occuparsi dell assistenza o

5 del ricovero di tutte le persone non autosufficienti del nostro Paese (circa 2 milioni e mezzo). Le famiglie destinano alla retribuzione delle/degli assistenti familiari una parte non indifferente dei propri bilanci e il Governo centrale prevede agevolazioni fiscali solo parziali per queste spese (come Uilp chiediamo da tempo di ampliarle), mentre non tutte le Regioni prevedono interventi monetari a loro sostegno. Servirebbero, allora, misure che tutelino sia le persone non autosufficienti e le loro famiglie (a partire dall approvazione di una apposita legge nazionale per la non autosufficienza per la creazione di una rete di servizi e sostegni anche economici omogenei su tutto il territorio), sia chi svolge in modo onesto questo faticoso e non semplice lavoro di assistenza, da qualunque parte del mondo provenga. Per ulteriori approfondimenti, sul sito del Governo ( sono disponibili il testo del provvedimento, la circolare interministeriale del 7 agosto, la circolare dell Inps del 10 agosto, la risoluzione dell Agenzia delle Entrate dell 11 agosto, il testo dell intesa tra ministero dell Interno e Anci e altro materiale. Roma, 3 settembre 2009

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