PRIMA PARTE STATISTICA DESCRITTIVA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PRIMA PARTE STATISTICA DESCRITTIVA"

Transcript

1 PRIMA PARTE STATISTICA DESCRITTIVA 1

2 PRIMA UNITA Primi concetti elementari 1. Che cos è la statistica La statistica si occupa della raccolta, presentazione ed elaborazione delle informazioni, in genere rappresentate in forma numerica (i dati), per agevolarne l analisi e l interpretazione e prendere le decisioni conseguenti. Le informazioni si raccolgono esaminando un insieme chiaramente definito di persone, cose, fenomeni, che assume il nome generico di popolazione o collettivo. Occorre sottolineare il fatto che l uso della parola popolazione non implica la considerazione solo di persone, bensì si possono prendere in esame anche oggetti e fenomeni. A esempio, si può studiare in un sistema di produzione di lampadine elettriche quale percentuale di esse si presenta difettosa e di conseguenza prendere le decisioni opportune per migliorare il sistema produttivo o per cambiarlo. In questo caso la popolazione o collettivo è l insieme delle lampadine prodotto. In statistica una popolazione (o collettivo) è un insieme di elementi ben definito, che costituisce il campo di indagine. Ciascuno degli elementi dell insieme considerato viene chiamato unità statistica. Occorre però subito precisare alcune cose. Spesso non costituisce una popolazione o collettivo l insieme delle persone o degli oggetti che sono presi in considerazione, bensì una loro particolare proprietà, a esempio per le persone l altezza, per gli oggetti il loro peso, ecc.; oppure una pluralità di proprietà. In genere si tratta di proprietà o grandezze misurabili, per le quali cioè è possibile stabilire una unità di misura e un procedimento di misurazione. La proprietà oggetto di analisi è genericamente chiamata carattere della popolazione. Normalmente un carattere può assumere più valori, individuabili preventivamente, esso cioè è mutabile (il carattere può mutare) La maniera o forma con cui un carattere si presenta è denominato modalità (modalità con cui si presenta un carattere). La terminologia matematica permette di denominare: a) variabile qualsiasi carattere mutabile; b) valori della variabile, le modalità con cui esso si presenta. Notiamo a questo punto come tradizionalmente in statistica si preferisse riservare i termini di variabile e valori della variabile al caso di caratteri di natura quantitativa (come preciseremo in seguito). Noi useremo in maniera abbastanza costante questa ultima terminologia (salvo ricordare le altre forme linguistiche che sono ancora abbastanza diffuse). 2. La raccolta dei dati Consideriamo l insieme degli studenti della Facoltà di Scienze dell Educazione,: esso costituisce in questo esempio la popolazione da esaminare. Uno dei caratteri di tale popolazione è il genere (maschile e femminile). Una variabile o carattere di questo tipo è duale, cioè si manifesta secondo due specifiche modalità, essa può assumere solo due valori. In generale, quando un carattere o variabile può assumere solo un numero finito e discreto (non continuo) di valori esso viene denominato carattere discreto o variabile discreta. A esempio, il numero dei fratelli di uno studente è una variabile discreta. Ci sono casi, invece, nei quali la variabile può assumere valori infiniti e continui, almeno in un intervallo come è il caso dell altezza di una persona. In questi casi si parla di variabile continua. L età di una popolazione è un carattere continuo (o variabile continua), perché può assumere valori (modalità) che vanno da un minimo a un massimo con continuità. 2

3 Gli studenti della Facoltà di Scienze dell Educazione sono distribuiti secondo i vari curricoli frequentati. Ciascuno studente (elemento della popolazione) possiede una proprietà particolare che lo caratterizza: quella di appartenere a un curricolo di studi. Quante modalità può assumere questo carattere? Nella Facoltà ci sono sei curricoli, quindi le modalità secondo cui si può presentare questo carattere sono sei: è una variabile discreta che può assumere sei valori. A titolo di esempio leggiamo una ipotetica frequenza dei vari curricoli nell anno accademico , includendo studenti ordinari, straordinari e ospiti. Curricolo PedComMed Ped Sc e Fp Ped Sociale Ped Vocaz Psic Educ Catechetica Studenti Quanti studenti appartengono ai vari curricoli della Facoltà nell anno accademico ? Quanti sono tutti insieme? Ecco una prima forma di indagine statistica applicata alla popolazione in esame. Naturalmente sarebbe difficile andare a intervistare ciascuno studente per sapere a quale curricolo appartiene. Questa informazione è assai più facile prenderla direttamente da una fonte affidabile. In questo caso è la Segreteria generale. Si chiama frequenza il numero di volte secondo cui si presenta una certa modalità del carattere (o valore della variabile). Nel nostro caso si tratta del numero degli studenti appartenenti a ogni singolo curricolo. La statistica insegna a riassumere in tabelle appropriate le frequenze raccolte circa la modalità del carattere prescelto (o valori della variabile considerata). In tali tabelle si possono individuare varie colonne nelle quali si indicano: la modalità del carattere (valore della variabile), la sua frequenza assoluta (numero di casi riscontrati), la sua frequenza relativa (rapporto tra frequenza assoluta e numero della popolazione considerata), la sua frequenza percentuale (prodotto della frequenza relativa per cento); la frequenza percentuale cumulata (accumulo progressivo delle frequenze percentuali), frequenza percentuale retrocumulata (reciproco della frequenza relativa). Rifletteremo ulteriormente su questa maniera di rappresentare i dati in tabelle riassuntive. Statistica generale dell Università Pontificia Salesiana. 3

4 3. Tipologia dei caratteri La scelta della proprietà, o delle proprietà, che identificano il carattere preso in esame può riguardare variabili di natura differente. In statistica si distinguono i seguenti caratteri (o variabili). Caratteri qualitativi: si tratta di proprietà di natura non numerica come l appartenenza a un curricolo, la nazionalità o la lingua materna parlata. Come già ricordato, tradizionalmente questi caratteri vengono anche detti mutabili (che cioè possono mutare, cambiare). Un carattere qualitativo mutabile si articola in genere secondo alcune modalità. La quantificazione avviene mediante il conteggio delle unità statistiche che appartengono alle singole modalità con sui si presenta il carattere mutabile. Si vengono a costituire in questo modo alcuni insiemi, o classi, che raccolgono tutte le unità statistiche che partecipano della stessa modalità del carattere. Tali insiemi o classi sono disgiunti, cioè non esistono elementi cha appartengano a due insiemi diversi. Caratteri quantitativi (in generale denominati variabili): si tratta di proprietà che possono essere misurate e la cui misura si esprime mediante numeri. Spesso questi caratteri sono variabili continue, in quanto le unità statistiche possono assumere tutti i valori numerici contenuti nell intervallo considerato, come a esempio l altezza degli studenti in cm. 4. Tipologia delle scale Osservazione. Talora si dice che sia i caratteri (o variabili) qualitativi, sia quelli quantitativi vengono misurati. Ciò sta a significare che viene espressa in valori numerici la frequenza con cui essi sono presenti nella popolazione, dando luogo a quelle che sono chiamate, in alcuni casi un po impropriamente, scale. Scale (o misure) nominali o scale di natura classificatoria. Si tratta più che di scale (che sembrano evocare impropriamente un ordine) di raccolta delle frequenze con cui compaiono le diverse modalità di un carattere qualitativo. Si vengono a formare così alcuni insiemi o classi caratterizzate da una modalità e dalle frequenza con cui questa compare. Queste classi non possono essere ordinate tra loro. Si tratta, infatti, di classificazioni realizzate in base alle modalità con cui si può presentare un carattere qualitativo, come l appartenenza a una Facoltà o a un curricolo di studi. I membri di ciascuna classe sono raggruppati in base al principio di equivalenza, cioè sono equivalenti rispetto alla proprietà considerata, ma ha senso ordinare tra loro né le classi né gli elementi statistici. Se c è un ordine di presentazione delle differenti classi, questo è del tutto arbitrario. Scale (o misure) ordinali o scale per ranghi. In questo caso si ha una graduazione che permette di ordinare le modalità con cui compaiono i caratteri qualitativi. I dati raccolti sono distribuiti secondo le differenti modalità del carattere qualitativo in classi separate tra loro, ma le classi rispettano un ordine. Si dice che le unità statistiche sono ordinate per ranghi, cioè per classi ordinate. Questo tipo di scale è spesso utilizzato nei questionari, soprattutto quando si vuole rilevare, a esempio, il grado di soddisfazione nei riguardi di un prodotto o di un corso. E soddisfatto del corso seguito? per niente, poco, abbastanza, molto, del tutto. Come valuta la prestazione dello studente? Mediocre, sufficiente, buona, ottima. La classificazione degli alberghi è di questa natura (da una stella a cinque stelle). Oltre al principio di equivalenza, qui viene considerato quello di ordine. Le varie classi, o le singole unità statistiche, sono ordinate sulla base di un principio o criterio di riferimento. Gli alberghi sono considerati equivalenti come qualità in base al numero di stelle che li caratterizzano, ma ordinati, sulla base della quantità progressiva di stelle loro assegnate. 4

5 Scale (o misure) per intervallo. Si tratta di caratteri quantitativi (o variabili) i cui valori possono essere confrontati tra loro, misurando le loro differenze, ma tra di essi non si possono eseguire rapporti. Un caso classico è dato dalla temperatura in gradi Celsius o Farenheit. Dal momento che si assume come zero un valore convenzionale, e arbitrario, è impossibile dire che la temperatura di 30 gradi è il doppio di quella di 15 gradi, ma si può dire che la differenza tra le due temperatura è di 15 gradi. C è una scala di temperature che consente non solo di eseguire differenze, ma anche rapporti: è la scala delle temperature detta assoluta o di Kelvin, Essa ha infatti uno zero assoluto, il minimo che può assumere una temperatura. Essa è un esempio della scale seguenti. Scale (o misure) per rapporto. Si tratta di caratteri quantitativi (o variabili) i cui valori possono essere confrontati tra loro sia calcolando le loro differenze, sia i loro rapporti, cioè è possibile eseguire su di essi tutte le operazioni aritmetiche. Si tratta in genere delle grandezze misurabili che hanno uno zero assoluto come l altezza, la massa, il reddito personale, ecc. La scelta della proprietà, o delle proprietà, può concentrarsi su variabili di natura differente. In statistica si distinguono le seguenti variabili (o caratteri). 5. I dati molte volte vanno raggruppati in classi o intervalli In una indagine psicologica si è voluto rilevare di una popolazione scolastica il cosiddetto quoziente intellettuale (QI) degli studenti. Si trattava di misurare mediante un apposito strumento di rilevazione il livello di intelligenza di ciascuno studente sulla base della definizione di intelligenza operazionale adottata. In questo caso si è utilizzato un tradizionale reattivo: il test di intelligenza denominato Standford-Binet. La popolazione scolastica a cui è stato somministrato il test era composto da varie centinaia di soggetti compresi tra 15 e 18 anni. Dalla documentazione ricavata sono stati estratti a caso i risultati ottenuti da 110 studenti. Si tratta di quello che può essere definito un campione della popolazione scolastica. In generale per campione di una popolazione si intende un suo sottoinsieme sufficientemente rappresentativo della totalità. Vedremo in seguito non solo l importanza di questo modo di operare, ma anche le condizioni perché esso sia valido e affidabile. I dati raccolti sul QI degli elementi statistici del campione sono quelli riportati nella tabella Tab Punteggi ottenuti da un campione di popolazione scolastica in un test di intelligenza. Osservando i numeri della tabella, ci si rende conto che non è possibile farsene un idea chiara a meno che non li si organizzino in modo sistematico. Il primo passaggio è quello di ordinarli dal più alto al più basso (o dal più basso al più alto) e successivamente tracciare una lineetta verticale ogni qual volta ricorre lo stesso punteggio. Il numero di lineette per ogni punteggio rappresenta la frequenza dei punteggi stessi. 5

6 In questo modo si costruisce una distribuzione di frequenza ( f ) su dati non raggruppati in classi. Si può notare che i punteggi sono molto sparsi. Vengono anche a mancare anche alcuni punteggi intermedi. Non c è una chiara indicazione visiva della tendenza generale. In casi come questi molti ricercatori sono soliti raggruppare i punteggi in classi o intervalli, per poi costruire la distribuzione di frequenza sui dati così raggruppati ( f i, dove il piccolo i si riferisce ai vari intervalli considerati). Raggruppare per intervalli implica una sorta di restringimento della scala. mediante la quale assegniamo punteggi a classi che si escludono a vicenda. Le classi stesse sono definite in base alla procedura di raggruppamento impiegata. X ƒ X ƒ X ƒ X ƒ Tab Forma di registrazione delle frequenze dei dati raccolti. Due sono principalmente i motivi per cui si effettua il raggruppamento: 1) è scomodo e dispersivo lavorare con un gran numero di casi sparsi, a meno che non si disponga di un calcolatore; 2) alcuni punteggi hanno una frequenza talmente bassa (in alcuni casi mancano anche quelli intermedi) ed è difficile mantenerli come entità separate e distinte. D altra parte, è naturale che raggruppare significhi inevitabilmente perdere informazioni. Per esempio, i punteggi individuali perdono la loro identità quando li raggruppiamo per intervalli, ed alcuni piccoli errori sono inevitabili nella determinazione di statistiche su punteggi raggruppati. A questo punto il problema diventa il seguente: Su quale base decidiamo di raggruppare negli intervalli di cui faremo uso in seguito? Ovviamente, l intervallo scelto non deve essere così grossolano da farci perdere la capacità di discriminazione, dataci dalla nostra misurazione originale. Per esempio, se dividessimo i punteggi dei quozienti QI in due classi, cioè quelli al di sopra di 100 e quelli al di sotto, andrebbero perdute praticamente tutte le informazioni inerenti ai punteggi originali. 6

7 D altra parte, la divisione per intervalli (o in classi) non deve essere così numerosa da non usufruire dei vantaggi derivanti dal raggruppamento stesso. Non ci sono regole generali. Il più delle volte la scelta del numero degli intervalli è un giudizio basato sulla considerazione degli effetti del raggruppamento sull utilità e funzionalità della presentazione complessiva dei dati. In genere si nota che nel caso di indagini psico-pedagogiche ci si orienta verso un numero ri raggruppamenti minore di 20. Avendo deciso il numero di classi più appropriato in cui ripartire un insieme di dati, le procedure per assegnare i punteggi agli intervalli sono molto semplici. PASSO 1 - Trovare la differenza fra il più alto ed il più basso punteggio nei dati originari. Addizionare 1 per ottenere il numero totale di punteggi effettivi o potenziali. In questo esempio il risultato è (154 80) + 1 = 75. PASSO 2 - Dividere questo numero per 15 a1 fine di valutare il numero dei punteggi effettivi o potenziali appartenenti a ciascun intervallo. Se il valore risultante non è un numero intero, e di solito non lo è, si preferisce arrotondarlo. Nell esempio il numero di punteggi per ogni intervallo è 75/15 = 5. L intervallo viene indicato con il simbolo i. In questo caso abbiamo i = 5. PASSO 3 - Prendere il punteggio più piccolo come estremo inferiore del primo intervallo. Sommare (i - 1) a questo punteggio, per ottenere il punteggio più elevato dell intervallo inferiore. Così la classe inferiore per i nostri dati è PASSO 4 - Il successivo intervallo, nell ordine, comincia con il numero intero successivo al valore massimo dell intervallo precedente. In questo esempio il numero intero successivo è 85. Per ottenere il massimo punteggio del secondo intervallo si segue la stessa procedura di cui al Passo 3. Si segue infine la stessa procedura per ogni classe successiva, finché ogni punteggio viene incluso nella propria classe (intervallo). PASSO 5 - Assegnare ciascun punteggio all intervallo cui appartiene. La distribuzione di frequenza della tabella seguente è stata ottenuta con la procedura fin qui spiegata. INTERVALLO ƒ ƒ ƒ N = 110 Tab Dati raggruppati per classi o per intervalli. Si può notare che con il raggruppamento si è ottenuto un quadro immediato della distribuzione dei punteggi del QI fra gli studenti del campione della scuola. Per esempio, si può notare l addensamento delle frequenze nelle classi comprese fra i punteggi 100 e 119. È evidente che il numero di punteggi nelle estremità tende ad assottigliarsi. Si è così raggiunto uno degli obiettivi da conseguire mediante il raggruppamento, un inquadramento economico e pratico dei punteggi. 7

8 Osservazioni sul modo di registrare e utilizzare i dati Occorre però avanzare anche una parola di cautela. La maggior parte dei punteggi usati dagli studiosi delle scienze psico-pedagogiche sono rappresentati da numeri interi piuttosto che frazionari. E per questa ragione che vengono utilizzati numeri interi. Tuttavia, si dà il caso che in certe occasioni i punteggi siano espressi in cifre decimali, come ad esempio nel caso del tempo di reazione a uno stimolo. In alcuni testi viene indicato un modo semplice di risolvere il problema: comportarsi come se i decimali non esistessero affatto. In altri termini, si può trattare ogni punteggio come se fosse un numero intero. I decimali possono essere inseriti all ultimo momento. Così se nel nostro esempio il più alto punteggio fosse 1,54 ed il più basso 0,80 i calcoli sarebbero stati esattamente gli stessi. Alla fine, comunque, l intervallo più elevato sarebbe stato trasformato in 1,50 1,54, mentre il più basso in 0,80 0,84, con tutti i mutamenti del caso. L ampiezza della classe sarebbe stata mutata in 0,05. Occorre ricordare anche che in ogni misurazione di variabile continua c è sempre un margine di errore, cioè la misura non è mai perfetta e il reale valore può essere solo inquadrato. In genere ciò si fa considerando il suo valore osservato più o meno la metà dell unità di misura. La stessa considerazione vale anche per i valori raggruppati in intervalli. Così, sebbene definiamo gli estremi della classe inferiore come 80-84, i veri estremi dell intervallo sono in effetti 79,5 84,5 (rispettivamente il più basso estremo effettivo di 80 e il più alto estremo effettivo di 84). E utile ricordare questo aspetto della misurazione, anche se spesso esso viene sottinteso, soprattutto nella pratica statistica elementare. La costruzione di tabelle riassuntive dei dati raccolti Una volta raccolto un insieme di dati risultato di misure quantitative occorre in primo luogo ordinarli (in maniera crescente o decrescente, secondo quella che si chiama una distribuzione ordinata di valori o serie statistica). Il valore minimo e il valore massimo della serie permettono di individuare subito il campo, o intervallo, di variazione dei dati (in inglese range). Ciascuno di questi dati, genericamente indicato con una X maiuscola, è denominato dato grezzo. Successivamente, la serie può essere raggruppata in classi, che contengono ciascuna un certo numero di valori o unità statistiche. Si ottiene così una distribuzione di frequenza o di intensità (f). Se la generica classe è identificata con una i, la relativa frequenza viene indicata con f i. Frequenza assoluta di una classe è il numero di volte con cui compare un valore compreso nella classe. Frequenza relativa della classe è la sua frequenza assoluta divisa per il numero complessivo dei dati raccolti, normalmente indicato con N. Spesso, inoltre, è utile o necessario riorganizzare i dati di una distribuzione di frequenza in una distribuzione di frequenze cumulate. Oltre che essere di aiuto nell interpretazione della distribuzione di frequenze, la distribuzione delle frequenze cumulate serve per determinare sia la posizione mediana che varie posizioni percentili di dati punteggi, come vedremo in seguito. La distribuzione di frequenze cumulate si ottiene in un modo semplice e lineare. Osserviamo i dati della tabella 1.4. Le righe nella distribuzione di frequenza indicano il numero di studenti appartenente a ciascuna classe. Ciascuna riga entro la distribuzione delle frequenze cumulate indica il numero di casi, o 8

9 frequenza, che sono al di sotto del più alto estremo affettivo di quell intervallo. Così, nella terza classe partendo dal basso della Tabella, la cifra 13 nella distribuzione della frequenze cumulate indica che un totale di 13 studenti si trova al di sotto del più alto estremo effettivo dell intervallo, che è 94,5. Le cifre della distribuzione delle frequenze cumulate si ottengono da un processo semplice di addizioni successive delle cifre nella colonna delle frequenze. La frequenza cumulata corrispondente all estremo superiore effettivo dell intervallo è ottenuta da successive addizioni di = 43. Si può notare che il valore finale nella colonna della frequenze cumulate è sempre uguale a N. Se non si ottiene questo risultato, si è sbagliato nella determinazione delle frequenze cumulate e si deve ricontrollare il lavoro fatto. INTERVALLO ƒ FREQUENZA CUMULATA ƒ PERCENTUALE CUMULATA % Tab Frequenze cumulate nel caso di dati raggruppati in classi. La distribuzione percentuale delle frequenze si ottiene dalle frequenze relative moltiplicate per 100. Di conseguenza la distribuzione delle frequenze cumulate relative espresse in percentuale è ottenuta dividendo ciascun numero nella colonna delle frequenze cumulate per N e moltiplicandolo poi per 100. Il numero più alto deve essere 100% perché tutti i casi si trovano al di sotto del più alto estremo effettivo dell intervallo superiore. Se introduciamo il simbolo Σ per indicare fai la somma, si può scrivere in maniera sintetica: Σ f per indicare la somma della frequenze assolute; tale somma deve essere uguale a N (numero totale delle unità statistiche). Σ f = N. Σ f i per indicare la somma delle frequenze assolute per ciascuna classe (o intervallo) i. Anche in questo caso la somma deve essere uguale a N (numero totale delle unità statistiche). Σ f i = N. Sintesi dell unità In questa unità sono stati introdotti, dopo una definizione generica di statistica, alcuni concetti elementari della statistica. In particolare i concetti di popolazione e di unità statistica, di carattere o variabile, di carattere qualitativo e quantitativo, di scala nominale, ordinale, per intervallo e per rapporto. 9

10 Successivamente è stato spiegato come si possono raccogliere e rappresentare i dati grezzi sotto forma di tabelle, come si possono contare le frequenze di ciascun punteggio e rappresentare i dati raggruppati secondo classi o intervalli. Le tabelle complessive riassuntive possono contenere varie colonne che comprendono in genere: la colonna dei dati grezzi (a es. i punteggi raccolti), eventualmente raggruppati secondo classi o intervalli; la colonna delle frequenze assolute dei dati; la colonna delle frequenze relative espresse sotto forma di percentuale; la colonna delle frequenze assolute cumulate; la colonna delle frequenze percentuali cumulate. Termini da ricordare Popolazione o Universo - Un insieme completo di individui, oggetti, o misure aventi una caratteristica comune, oggetto dell osservazione. Campione di una popolazione - Un sottoinsieme di una popolazione o di un universo. Carattere mutabile - Una caratteristica o fenomeno che può assumere un insieme di valori diversi, detti anche modalità del carattere. Parametro - Qualunque caratteristica misurabile di una popolazione. Statistiche - Raccolta di fatti quantitativi espressi in termini sintetici. Scale Nominali - Variabili con modalità qualitative non ordinabili. Scale Ordinali - Sono scale in cui le modalità, o classi, sono tra loro in relazione algebrica del tipo minore o maggiore. (cioè a < b oppure a > b). Scale per intervallo - Scale quantitative che consentono l uso di operazioni aritmetiche. Lo zero in queste scale è arbitrario. Scale per rapporto - Sono simili alle scale per intervallo, a parte il fatto che lo zero è effettivo. Dati grezzi - Numeri o misure ottenute in base a delle osservazioni. Classi o intervalli di dati - Insiemi di dati raggruppati per sottoinsiemi o intervalli. Frequenze assolute - Le occorrenze di una variabile spesso raggruppate in classi Frequenze percentuali - Le occorrenze di una variabile espresse sotto forma di percentuale. Frequenze cumulate - Numero di casi (frequenze) che non superano un dato livello. Scale continue - Scale in cui una variabile può assumere un qualsivoglia numero di valori intermedi. Scale discontinue (scale discrete) - Scale in cui la variabile può assumere solo un numero finito di determinazioni. 10

11 Statistica descrittiva - Procedure utilizzate per organizzare e presentare i dati in maniera conveniente, pratica e comunicabile. Inferenza statistica (Induzione statistica) - Procedure utilizzate per raggiungere conclusioni più ampie o per effettuare inferenze dai dati del campione alla popolazione. Richiami di matematica 1. Rapporto tra due numeri Può essere espresso sotto forma di frazione 3/4, sotto forma di divisione 3 : 4, sotto forma di numero decimale 0,75 o sotto forma di percentuale 75 %. Il valore percentuale di un rapporto espresso sotto forma decimale si può ottenere moltiplicandolo per Il concetto di proporzione Una proporzione è data dall uguaglianza di due rapporti. A esempio 3 : 4 = 6 : 8. Si legge 3 sta a 4 come 6 sta a 8. I valori e 8 sono detti estremi della proporzione, mentre 4 e 6 sono denominati medi della proporzione. Spesso si deve trovare un valore incognito che renda vera una proporzione. A esempio: 5 : 10 = 4 : x. Il valore di x si trova risolvendo la proporzione. La regola che permette di calcolare il valore di x deriva dalla proprietà fondamentale delle proporzioni: il prodotto dei medi è uguale al prodotto degli estremi. Nel nostro caso: 5x = 40 da cui si ottiene x = 40/5 = Calcolo di una percentuale Per calcolare una percentuale si può ricorrere a una proporzione. Infatti il concetto di percentuale è legato alla considerazione di una proporzione del tipo: 3 : 4 = x : 100, cioè 3 sta a 4 come x sta a 100. Risolvendo la proporzione si ha: 4x = 300 da cui x = 300 : 4 = Applicazione al caso di tabelle di numeri Considera la seguente tabella I numeri scritti nelle prime due caselle della prima e della seconda riga sono numeri dati. Quelli della terza colonna e della terza riga si ottengono nel modo sotto indicato. a. Si sommano i valori della prima e della seconda casella della prima riga e si scrive il risultato nella terza casella della riga. 11

12 b. Si sommano i valori della prima e della seconda casella della seconda riga e si scrive il risultato nella terza casella della riga. c. Si sommano i valori della prima e della seconda casella della prima colonna e si scrive il risultato nella terza casella della colonna. d. Si sommano i valori della prima e della seconda casella della seconda colonna e si scrive il risultato nella terza casella della colonna. e. Si sommano i valori della prima e seconda casella della terza riga e si scrive il risultato nella terza casella della terza riga. f. Si sommano i valori della la prima e della seconda casella della terza colonna e si scrive il risultato nella terza casella della terza colonna. Se consideriamo 32 corrispondente a 100, quale valore assumono i numeri della tabella? Occorre ricorrere alle proporzioni e si può utilizzare il concetto di percentuale. 4 : 32 = x : x = 400 da cui x = 400/32 = 12,5 10 : 32 = x : x = 1000 da cui x = 1000/32 = 31,25 6 : 32 = x : x = 600 da cui x = 600/32 = 18,75 12 : 32 = x : x = 1200 da cui x = 1200/ 32 = 37,5 12,5% 31,25% 42,75% 18,75% 37,5% 56,25% 31,25% 68,25% 100 % Esercizi da sviluppare 1. Data la tabella seguente, calcolare i valori della terza casella delle righe e delle colonne seguendo il procedimento indicato al precedente punto 4. Poi trasformare i valori della tabella in percentuali e verificare che la terza casella della terza riga assume di valori dei 100% Data la tabella seguente, calcolare i valori della terza casella delle righe e delle colonne seguendo il procedimento indicato. Poi trasformare i valori della tabella in percentuali e verificare che la terza casella della terza riga assume di valori dei 100% Data la tabella seguente, calcolare i valori della terza casella delle righe e delle colonne seguendo il procedimento indicato al precedente punto 4. Poi trasformare i valori della tabella in percentuali e verificare che la terza casella della terza riga assume di valori dei 100%

13 5. Arrotondamenti Un numero decimale con molte cifre dopo la virgola può essere arrotondato seguendo la seguente regola: a) alle unità, se la prima cifra decimale è inferiore a 5 (0,1,2,3,4) si scrive il numero delle unità e si trascura la parte decimale; se essa è uguale o superiore a 5 (5, 6, 7, 8, 9) si aggiunge uno alle unità e si trascura la restante parte decimale; b) ai decimi (prima cifra decimale), se la seconda cifra decimale è inferiore a 5 (0,1,2,3,4) si scrive la prima cifra decimale e si trascura la restante parte decimale; se essa è uguale o superiore a 5 (5, 6, 7, 8, 9) si aggiunge uno ai decimi e si trascura la restante parte decimale; c) ai centesimi (seconda cifra decimale), se la terza cifra decimale è inferiore a 5 (0,1,2,3,4) si scrive la seconda cifra decimale e si trascura la restante parte decimale; se essa è uguale o superiore a 5 (5, 6, 7, 8, 9) si aggiunge uno ai centesimi e si trascura la restante parte decimale. Esercizi relativi alla prima unità 1. Dati i seguenti numeri -2; 3; -4; 5; 6 rappresenta il calcolo completo e indica il risultato accanto ad ognuno dei seguenti esercizi. a. ΣX =.. b. ΣX 2 =. c. (ΣX) 2 =. d. Σ(X-2) = e. Verifica che ΣX 2 (ΣX) 2 (Per fare questa verifica occorre calcolare separatamente i due termini dell'uguaglianza e verificare la relazione) 2. Dati i seguenti raggruppamenti o insiemi di numeri X: 1; -2; 3; 4; 5 e Y: 6; 5; -4; 3; 2 calcola: a. ΣX = b. ΣY = c. Σ(X+Y) =.. d. Σ(X-Y) =.. e. ΣX * ΣY =.. f. Σ(X*Y) =.. Verifica poi, che: g. Σ(X+Y) = ΣX + ΣY h. Σ(X+Y) = ΣX + ΣY i. Σ(X*Y) ΣX * Σ 3. Ricostruisci e completa la tabella indicando per ciascuna raccolta di dati quale tipo di carattere (qualitativi, quantitativi; continui, discreti) e scala (nominale, ordinale, per intervallo, per rapporto) richiede. 13

14 A B C D E F Altezze in cm Tipo di occupazione Titolo di studio Numero di fratelli e sorelle Nazionalità Anno di corso Tipo di carattere Tipo di scala 4. Arrotonda i seguenti numeri: A 43,406 B 88,2816 C 10,006 D 2,9654 E 1,0549 F 5,0051 Alla prima cifra decimale Alla seconda cifra decimale 5. Nella seguente tabella è rappresentata una parziale e incompleta distribuzione delle frequenze degli studenti iscritti ai vari curricoli universitari (studenti ordinari, straordinari, ospiti) dell'università Pontificia Salesiana. Curricolo Ped Com Med Ped Sc e Fp Ped Sociale Ped Vocaz Psic Educ Past e Catec Studenti Dopo aver ricostruito la tabella, indica per ciascun curricolo la frequenza assoluta; poi calcola N, la frequenza relativa e la frequenza percentuale di ogni curricolo, completando ciò che manca. 6. I risultati dei voti in centesimi conseguiti da 40 individui che hanno partecipato ad un concorso di statistica sono stati i seguenti Dopo aver ordinato opportunamente questi valori e utilizzando un'ampiezza di intervallo i = 5, esegui la rappresentazione in tabelle delle seguenti richieste: a) costruisci un distribuzione di frequenza; b) elenca i valori estremi e centrali di ogni intervallo; c) calcola la distribuzione di frequenza cumulata e retrocumulata; d) calcola la distribuzione di frequenza percentuale; e) calcola la distribuzione di frequenza percentuale cumulata e retrocumulata. 14

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

OCCUPATI SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA

OCCUPATI SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA ESERCIZIO 1 La tabella seguente contiene i dati relativi alla composizione degli occupati in Italia relativamente ai tre macrosettori di attività (agricoltura, industria e altre attività) negli anni 1971

Dettagli

Psicometria (8 CFU) Corso di Laurea triennale STANDARDIZZAZIONE

Psicometria (8 CFU) Corso di Laurea triennale STANDARDIZZAZIONE Psicometria (8 CFU) Corso di Laurea triennale Un punteggio all interno di una distribuzione è in realtà privo di significato se preso da solo. Sapere che un soggetto ha ottenuto un punteggio x=52 in una

Dettagli

Un po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica

Un po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica Un po di statistica Christian Ferrari Laboratorio di Matematica 1 Introduzione La statistica è una parte della matematica applicata che si occupa della raccolta, dell analisi e dell interpretazione di

Dettagli

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe

Dettagli

Lezione 1. Concetti Fondamentali

Lezione 1. Concetti Fondamentali Lezione 1 Concetti Fondamentali 1 Sonetto di Trilussa Sai ched è la statistica? E E na cosa che serve pe fa un conto in generale de la gente che nasce, che sta male, che more, che va in carcere e che sposa.

Dettagli

Capitolo 2 Distribuzioni di frequenza

Capitolo 2 Distribuzioni di frequenza Edizioni Simone - Vol. 43/1 Compendio di statistica Capitolo 2 Distribuzioni di frequenza Sommario 1. Distribuzioni semplici. - 2. Distribuzioni doppie. - 3. Distribuzioni parziali: condizionate e marginali.

Dettagli

CLASSIFICAZIONE DEI CARATTERI

CLASSIFICAZIONE DEI CARATTERI CLASSIFICAZIONE DEI CARATTERI Come abbiamo visto, su ogni unità statistica si rilevano una o più informazioni di interesse (caratteri). Il modo in cui un carattere si manifesta in un unità statistica è

Dettagli

I sistemi di numerazione

I sistemi di numerazione I sistemi di numerazione 01-INFORMAZIONE E SUA RAPPRESENTAZIONE Sia dato un insieme finito di caratteri distinti, che chiameremo alfabeto. Utilizzando anche ripetutamente caratteri di un alfabeto, si possono

Dettagli

I punteggi zeta e la distribuzione normale

I punteggi zeta e la distribuzione normale QUINTA UNITA I punteggi zeta e la distribuzione normale I punteggi ottenuti attraverso una misurazione risultano di difficile interpretazione se presi in stessi. Affinché acquistino significato è necessario

Dettagli

Lezioni di Matematica 1 - I modulo

Lezioni di Matematica 1 - I modulo Lezioni di Matematica 1 - I modulo Luciano Battaia 16 ottobre 2008 Luciano Battaia - http://www.batmath.it Matematica 1 - I modulo. Lezione del 16/10/2008 1 / 13 L introduzione dei numeri reali si può

Dettagli

STATISTICA IX lezione

STATISTICA IX lezione Anno Accademico 013-014 STATISTICA IX lezione 1 Il problema della verifica di un ipotesi statistica In termini generali, si studia la distribuzione T(X) di un opportuna grandezza X legata ai parametri

Dettagli

METODOLOGIA STATISTICA E CLASSIFICAZIONE DEI DATI

METODOLOGIA STATISTICA E CLASSIFICAZIONE DEI DATI METODOLOGIA STATISTICA E CLASSIFICAZIONE DEI DATI 1.1 La Statistica La Statistica è la scienza che raccoglie, elabora ed interpreta i dati (informazioni) relativi ad un dato fenomeno oggetto di osservazione.

Dettagli

LA CORRELAZIONE LINEARE

LA CORRELAZIONE LINEARE LA CORRELAZIONE LINEARE La correlazione indica la tendenza che hanno due variabili (X e Y) a variare insieme, ovvero, a covariare. Ad esempio, si può supporre che vi sia una relazione tra l insoddisfazione

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI Il Sistema di Numerazione Decimale Il sistema decimale o sistema di numerazione a base dieci usa dieci cifre, dette cifre decimali, da O a 9. Il sistema decimale è un sistema

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche Slide Cerbara parte1 5 Le distribuzioni teoriche I fenomeni biologici, demografici, sociali ed economici, che sono il principale oggetto della statistica, non sono retti da leggi matematiche. Però dalle

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA D ISTITUTO COMPETENZA CHIAVE EUROPEA DISCIPLINA

A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA D ISTITUTO COMPETENZA CHIAVE EUROPEA DISCIPLINA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di 1 grado San Giovanni Teatino (CH) CURRICOLO A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA OBIETTIVI DI Sviluppa

Dettagli

1. L analisi statistica

1. L analisi statistica 1. L analisi statistica Di cosa parleremo La statistica è una scienza, strumentale ad altre, concernente la determinazione dei metodi scientifici da seguire per raccogliere, elaborare e valutare i dati

Dettagli

Le equazioni. Diapositive riassemblate e rielaborate da prof. Antonio Manca da materiali offerti dalla rete.

Le equazioni. Diapositive riassemblate e rielaborate da prof. Antonio Manca da materiali offerti dalla rete. Le equazioni Diapositive riassemblate e rielaborate da prof. Antonio Manca da materiali offerti dalla rete. Definizione e caratteristiche Chiamiamo equazione l uguaglianza tra due espressioni algebriche,

Dettagli

Università del Piemonte Orientale. Corsi di Laurea Triennale. Corso di Statistica e Biometria. Introduzione e Statistica descrittiva

Università del Piemonte Orientale. Corsi di Laurea Triennale. Corso di Statistica e Biometria. Introduzione e Statistica descrittiva Università del Piemonte Orientale Corsi di Laurea Triennale Corso di Statistica e Biometria Introduzione e Statistica descrittiva Corsi di Laurea Triennale Corso di Statistica e Biometria: Introduzione

Dettagli

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0 Rappresentazione dei numeri I numeri che siamo abituati ad utilizzare sono espressi utilizzando il sistema di numerazione decimale, che si chiama così perché utilizza 0 cifre (0,,2,3,4,5,6,7,8,9). Si dice

Dettagli

Guida alla somministrazione delle prove e alla valutazione dei punteggi

Guida alla somministrazione delle prove e alla valutazione dei punteggi Guida alla somministrazione delle prove e alla valutazione dei punteggi Il test di valutazione delle abilità di calcolo e di soluzione di problemi aritmetici (AC-MT nuova edizione) è composto da tre diverse

Dettagli

USO DI EXCEL CLASSE PRIMAI

USO DI EXCEL CLASSE PRIMAI USO DI EXCEL CLASSE PRIMAI In queste lezioni impareremo ad usare i fogli di calcolo EXCEL per l elaborazione statistica dei dati, per esempio, di un esperienza di laboratorio. Verrà nel seguito spiegato:

Dettagli

ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2

ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2 ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2 Quando si hanno scale nominali o ordinali, non è possibile calcolare il t, poiché non abbiamo medie, ma solo frequenze. In questi casi, per verificare se un evento

Dettagli

Come descrivere un fenomeno in ambito sanitario fondamenti di statistica descrittiva. Brugnaro Luca

Come descrivere un fenomeno in ambito sanitario fondamenti di statistica descrittiva. Brugnaro Luca Come descrivere un fenomeno in ambito sanitario fondamenti di statistica descrittiva Brugnaro Luca Progetto formativo complessivo Obiettivo: incrementare le competenze degli operatori sanitari nelle metodiche

Dettagli

Lezione 1. Concetti Fondamentali

Lezione 1. Concetti Fondamentali Lezione 1 Concetti Fondamentali Sonetto di Trilussa Sai ched è la statistica? E na cosa che serve pe fa un conto in generale de la gente che nasce, che sta male, che more, che va in carcere e che sposa.

Dettagli

LA STATISTICA NEI TEST INVALSI

LA STATISTICA NEI TEST INVALSI LA STATISTICA NEI TEST INVALSI 1 Prova Nazionale 2011 Osserva il grafico seguente che rappresenta la distribuzione percentuale di famiglie per numero di componenti, in base al censimento 2001. Qual è la

Dettagli

LA STATISTICA si interessa del rilevamento, dell elaborazione e dello studio dei dati; studia ciò che accade o come è fatto un gruppo numeroso di

LA STATISTICA si interessa del rilevamento, dell elaborazione e dello studio dei dati; studia ciò che accade o come è fatto un gruppo numeroso di STATISTICA LA STATISTICA si interessa del rilevamento, dell elaborazione e dello studio dei dati; studia ciò che accade o come è fatto un gruppo numeroso di oggetti; cerca, attraverso l uso della matematica

Dettagli

Premesse alla statistica

Premesse alla statistica Premesse alla statistica Versione 22.10.08 Premesse alla statistica 1 Insiemi e successioni I dati di origine sperimentale si presentano spesso non come singoli valori, ma come insiemi di valori. Richiamiamo

Dettagli

Mete e coerenze formative. Dalla scuola dell infanzia al biennio della scuola secondaria di II grado

Mete e coerenze formative. Dalla scuola dell infanzia al biennio della scuola secondaria di II grado Mete e coerenze formative Dalla scuola dell infanzia al biennio della scuola secondaria di II grado Area disciplinare: Area Matematica Finalità Educativa Acquisire gli alfabeti di base della cultura Disciplina

Dettagli

Università del Piemonte Orientale. Corsi di Laurea Triennale di Area Tecnica. Corso di Statistica e Biometria. Statistica descrittiva

Università del Piemonte Orientale. Corsi di Laurea Triennale di Area Tecnica. Corso di Statistica e Biometria. Statistica descrittiva Università del Piemonte Orientale Corsi di Laurea Triennale di Area Tecnica Corso di Statistica e Biometria Statistica descrittiva 1 Statistica Funzioni Descrittiva Induttiva (inferenziale) Statistica

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO PRIMA DELLA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali. Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.

Dettagli

Elementi di Statistica descrittiva Parte I

Elementi di Statistica descrittiva Parte I Elementi di Statistica descrittiva Parte I Che cos è la statistica Metodo di studio di caratteri variabili, rilevabili su collettività. La statistica si occupa di caratteri (ossia aspetti osservabili)

Dettagli

Chi non risolve esercizi non impara la matematica.

Chi non risolve esercizi non impara la matematica. 120 statistica 6.5 esercizi hi non risolve esercizi non impara la matematica. 1 a un indagine sulla distribuzione delle altezze in un gruppo di studenti sono stati rilevati i seguenti valori grezzi (espressi

Dettagli

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione 2. Leggi finanziarie di capitalizzazione Si chiama legge finanziaria di capitalizzazione una funzione atta a definire il montante M(t accumulato al tempo generico t da un capitale C: M(t = F(C, t C t M

Dettagli

Alessandro Pellegrini

Alessandro Pellegrini Esercitazione sulle Rappresentazioni Numeriche Esistono 1 tipi di persone al mondo: quelli che conoscono il codice binario e quelli che non lo conoscono Alessandro Pellegrini Cosa studiare prima Conversione

Dettagli

INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI DEL QUESTIONARIO I

INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI DEL QUESTIONARIO I CeSe.Di. - Riorientamento nel primo anno delle superiori INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI DEL QUESTIONARIO I dati Sezione 1 - AFFERMAZIONI GENERALI (10 item): affermazioni che afferiscono alle percezioni

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA STATISTICA MEDICA. Prof.ssa Donatella Siepi donatella.siepi@unipg.it tel: 075 5853525

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA STATISTICA MEDICA. Prof.ssa Donatella Siepi donatella.siepi@unipg.it tel: 075 5853525 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA STATISTICA MEDICA Prof.ssa Donatella Siepi donatella.siepi@unipg.it tel: 075 5853525 2 LEZIONE Statistica descrittiva STATISTICA DESCRITTIVA Rilevazione dei dati Rappresentazione

Dettagli

Misure della dispersione o della variabilità

Misure della dispersione o della variabilità QUARTA UNITA Misure della dispersione o della variabilità Abbiamo visto che un punteggio di per sé non ha alcun significato e lo acquista solo quando è posto a confronto con altri punteggi o con una statistica.

Dettagli

SISTEMI DI NUMERAZIONE IL SISTEMA DECIMALE

SISTEMI DI NUMERAZIONE IL SISTEMA DECIMALE SISTEMI DI NUMERAZIONE IL SISTEMA DECIMALE La base del sistema decimale è 10 I simboli del sistema decimale sono: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Il sistema di numerazione decimale è un sistema posizionale. L aggettivo

Dettagli

Si comincia a costruire un test partendo dallo studio della caratteristica da misurare.

Si comincia a costruire un test partendo dallo studio della caratteristica da misurare. VALIDITA A PRIORI Si comincia a costruire un test partendo dallo studio della caratteristica da misurare. Indicatori della caratteristica da misurare vanno valutati in rapporto all attinenza della caratteristica

Dettagli

CURRICOLO MATEMATICA - CLASSE QUINTA -

CURRICOLO MATEMATICA - CLASSE QUINTA - CURRICOLO MATEMATICA - CLASSE QUINTA - COMPETENZA NUCLEO FONDANTE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CONTENUTI TRAGUARDI NUMERI 1.a) Indicare il valore posizionale delle cifre nei numeri decimali b) comporre e

Dettagli

Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel

Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Le funzioni Una funzione è un operatore che applicato a uno o più argomenti (valori, siano essi numeri con virgola, numeri interi, stringhe di caratteri) restituisce

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

Modelli descrittivi, statistica e simulazione

Modelli descrittivi, statistica e simulazione Modelli descrittivi, statistica e simulazione Master per Smart Logistics specialist Roberto Cordone (roberto.cordone@unimi.it) Statistica descrittiva Cernusco S.N., giovedì 21 gennaio 2016 (9.00/13.00)

Dettagli

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso

Dettagli

PROGETTO EM.MA PRESIDIO

PROGETTO EM.MA PRESIDIO PROGETTO EM.MA PRESIDIO di PIACENZA Bentornati Il quadro di riferimento di matematica : INVALSI e TIMSS A CONFRONTO LE PROVE INVALSI Quadro di riferimento per la valutazione Quadro di riferimento per i

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

INDICI DI TENDENZA CENTRALE

INDICI DI TENDENZA CENTRALE INDICI DI TENDENZA CENTRALE NA Al fine di semplificare la lettura e l interpretazione di un fenomeno oggetto di un indagine statistica, i dati possono essere: organizzati in una insieme di dati statistici

Dettagli

LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni

LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni SCUOLA DELL INFANZIA INDICATORI LA CONOSCENZA DEL MONDO OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni Riconoscere la quantità. Ordinare piccole quantità. Riconoscere la quantità. Operare e ordinare piccole

Dettagli

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA MATEMATICA CLASSE QUINTA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L ALUNNO SVILUPPA UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO RISPETTO ALLA MATEMATICA,

Dettagli

STATISTICA DESCRITTIVA UNIVARIATA

STATISTICA DESCRITTIVA UNIVARIATA Capitolo zero: STATISTICA DESCRITTIVA UNIVARIATA La STATISTICA è la scienza che si occupa di fenomeni collettivi che richiedono lo studio di un grande numero di dati. Il termine STATISTICA deriva dalla

Dettagli

Elementi di statistica. Giulia Simi (Università di Siena) Istituzione di matematica e fondamenti di Biostatistica Siena 2015-2016 1 / 1

Elementi di statistica. Giulia Simi (Università di Siena) Istituzione di matematica e fondamenti di Biostatistica Siena 2015-2016 1 / 1 Elementi di statistica Giulia Simi (Università di Siena) Istituzione di matematica e fondamenti di Biostatistica Siena 2015-2016 1 / 1 Statistica La statistica si può definire come: l insieme dei metodi

Dettagli

Istituto Comprensivo di Pralboino Curricolo Verticale

Istituto Comprensivo di Pralboino Curricolo Verticale NUMERI -L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali entro le centinaia di migliaia. -L alunno si muove nel calcolo scritto e con i numeri naturali entro le migliaia.

Dettagli

SCHEDA DI RECUPERO SUI NUMERI RELATIVI

SCHEDA DI RECUPERO SUI NUMERI RELATIVI SCHEDA DI RECUPERO SUI NUMERI RELATIVI I numeri relativi sono l insieme dei numeri negativi (preceduti dal segno -) numeri positivi (il segno + è spesso omesso) lo zero. Valore assoluto di un numero relativo

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

Prova di autovalutazione Prof. Roberta Siciliano

Prova di autovalutazione Prof. Roberta Siciliano Prova di autovalutazione Prof. Roberta Siciliano Esercizio 1 Nella seguente tabella è riportata la distribuzione di frequenza dei prezzi per camera di alcuni agriturismi, situati nella regione Basilicata.

Dettagli

ESERCIZIO N 4. Fatturato Supermercati [0;500) 340 [500;1000) 368 [1000;5000) 480 [5000;10000) 37 [10000;20000) 15 taglia = 1240

ESERCIZIO N 4. Fatturato Supermercati [0;500) 340 [500;1000) 368 [1000;5000) 480 [5000;10000) 37 [10000;20000) 15 taglia = 1240 ESERCIZIO N 4 Fatturato Supermercati [0;500) 340 [500;1000) 368 [1000;5000) 480 [5000;10000) 37 [10000;20000) 15 taglia = 1240 PUNTO a CALCOLO MODA E QUARTILI La moda rappresenta quell'elemento del campione

Dettagli

Probabilità condizionata: p(a/b) che avvenga A, una volta accaduto B. Evento prodotto: Evento in cui si verifica sia A che B ; p(a&b) = p(a) x p(b/a)

Probabilità condizionata: p(a/b) che avvenga A, una volta accaduto B. Evento prodotto: Evento in cui si verifica sia A che B ; p(a&b) = p(a) x p(b/a) Probabilità condizionata: p(a/b) che avvenga A, una volta accaduto B Eventi indipendenti: un evento non influenza l altro Eventi disgiunti: il verificarsi di un evento esclude l altro Evento prodotto:

Dettagli

4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI

4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI 119 4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI Indice degli Argomenti: TEMA N. 1 : INSIEMI NUMERICI E CALCOLO

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

LABORATORIO EXCEL XLSTAT 2008 SCHEDE 2 e 3 VARIABILI QUANTITATIVE

LABORATORIO EXCEL XLSTAT 2008 SCHEDE 2 e 3 VARIABILI QUANTITATIVE Matematica e statistica: dai dati ai modelli alle scelte www.dima.unige/pls_statistica Responsabili scientifici M.P. Rogantin e E. Sasso (Dipartimento di Matematica Università di Genova) LABORATORIO EXCEL

Dettagli

LEZIONE 3. Ing. Andrea Ghedi AA 2009/2010. Ing. Andrea Ghedi AA 2009/2010

LEZIONE 3. Ing. Andrea Ghedi AA 2009/2010. Ing. Andrea Ghedi AA 2009/2010 LEZIONE 3 "Educare significa aiutare l'animo dell'uomo ad entrare nella totalità della realtà. Non si può però educare se non rivolgendosi alla libertà, la quale definisce il singolo, l'io. Quando uno

Dettagli

CURRICOLO DI MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA SEZIONE A : Traguardi formativi

CURRICOLO DI MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA SEZIONE A : Traguardi formativi CURRICOLO DI MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA SEZIONE A : Traguardi formativi FINE CLASSE TERZA SCUOLA PRIMARIA FINE SCUOLA PRIMARIA COMPETENZE SPECIFICHE ABILITÀ CONOSCENZE ABILITÀ CONOSCENZE Utilizzare

Dettagli

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali Equazioni irrazionali Definizione: si definisce equazione irrazionale un equazione in cui compaiono uno o più radicali contenenti l incognita. Esempio 7 Ricordiamo quanto visto sulle condizioni di esistenza

Dettagli

Indici di dispersione

Indici di dispersione Indici di dispersione 1 Supponiamo di disporre di un insieme di misure e di cercare un solo valore che, meglio di ciascun altro, sia in grado di catturare le caratteristiche della distribuzione nel suo

Dettagli

MATEMATICA CLASSE PRIMA

MATEMATICA CLASSE PRIMA CLASSE PRIMA L alunno/a si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Contare oggetti o eventi, a voce e mentalmente,

Dettagli

Interesse, sconto, ratei e risconti

Interesse, sconto, ratei e risconti 129 Interesse, sconto, ratei e risconti Capitolo 129 129.1 Interesse semplice....................................................... 129 129.1.1 Esercizio per il calcolo dell interesse semplice........................

Dettagli

RAPPRESENTAZIONE BINARIA DEI NUMERI. Andrea Bobbio Anno Accademico 1996-1997

RAPPRESENTAZIONE BINARIA DEI NUMERI. Andrea Bobbio Anno Accademico 1996-1997 1 RAPPRESENTAZIONE BINARIA DEI NUMERI Andrea Bobbio Anno Accademico 1996-1997 Numeri Binari 2 Sistemi di Numerazione Il valore di un numero può essere espresso con diverse rappresentazioni. non posizionali:

Dettagli

Come archiviare i dati per le scienze sociali

Come archiviare i dati per le scienze sociali Come archiviare i dati per le scienze sociali ADPSS-SOCIODATA Archivio Dati e Programmi per le Scienze Sociali www.sociologiadip.unimib.it/sociodata E-mail: adpss.sociologia@unimib.it Tel.: 02 64487513

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

SINTESI DEI RISULTATI

SINTESI DEI RISULTATI RILEVAZIONE DELLA SODDISFAZIONE DEGLI UTENTI DEI CORSI DI FORMAZIONE ED EVENTI MEMO E DEL COORDINAMENTO PEDAGOGICO 0/6 ANNI ORGANIZZATIDAL MULTICENTRO EDUCATIVO SERGIO NERI SINTESI DEI RISULTATI Modena,

Dettagli

risulta (x) = 1 se x < 0.

risulta (x) = 1 se x < 0. Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE

PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE Matematica e statistica: dai dati ai modelli alle scelte www.dima.unige/pls_statistica Responsabili scientifici M.P. Rogantin e E. Sasso (Dipartimento di Matematica Università di Genova) PROBABILITÀ -

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

u 1 u k che rappresenta formalmente la somma degli infiniti numeri (14.1), ordinati al crescere del loro indice. I numeri u k

u 1 u k che rappresenta formalmente la somma degli infiniti numeri (14.1), ordinati al crescere del loro indice. I numeri u k Capitolo 4 Serie numeriche 4. Serie convergenti, divergenti, indeterminate Data una successione di numeri reali si chiama serie ad essa relativa il simbolo u +... + u +... u, u 2,..., u,..., (4.) oppure

Dettagli

CONCETTO DI LIMITE DI UNA FUNZIONE REALE

CONCETTO DI LIMITE DI UNA FUNZIONE REALE CONCETTO DI LIMITE DI UNA FUNZIONE REALE Il limite di una funzione è uno dei concetti fondamentali dell'analisi matematica. Tramite questo concetto viene formalizzata la nozione di funzione continua e

Dettagli

INDICATORI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO classe prima

INDICATORI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO classe prima INDICATORI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO classe prima NUMERI Descrivere e simbolizzare la realtà utilizzando il linguaggio e gli strumenti matematici Imparare ad usare il numero naturale per contare, confrontare,

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Indici (Statistiche) che esprimono le caratteristiche di simmetria e

Indici (Statistiche) che esprimono le caratteristiche di simmetria e Indici di sintesi Indici (Statistiche) Gran parte della analisi statistica consiste nel condensare complessi pattern di osservazioni in un indicatore che sia capace di riassumere una specifica caratteristica

Dettagli

ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE

ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE ESAMI DI QUALIFICA PROFESSIONALE La procedura per lo svolgimento degli esami di qualifica professionale, per le classi terze inizia nel primo Consiglio di classe successivo agli scrutini di febbraio, con

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Istiituto Comprensiivo Don Lorenzo Miillanii Scuola dell Infanzia Primaria Secondaria di I grado anche

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

Metodi statistici per le ricerche di mercato

Metodi statistici per le ricerche di mercato Metodi statistici per le ricerche di mercato Prof.ssa Isabella Mingo A.A. 2014-2015 Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Corso di laurea Magistrale in «Organizzazione e marketing per

Dettagli

Statistica descrittiva: prime informazioni dai dati sperimentali

Statistica descrittiva: prime informazioni dai dati sperimentali SECONDO APPUNTAMENTO CON LA SPERIMENTAZIONE IN AGRICOLTURA Statistica descrittiva: prime informazioni dai dati sperimentali La statistica descrittiva rappresenta la base di partenza per le applicazioni

Dettagli

Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri

Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri COMPETENZA CHIAVE MATEMATICA Fonte di legittimazione Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE L alunno utilizza il calcolo scritto e mentale con i numeri

Dettagli

SPC e distribuzione normale con Access

SPC e distribuzione normale con Access SPC e distribuzione normale con Access In questo articolo esamineremo una applicazione Access per il calcolo e la rappresentazione grafica della distribuzione normale, collegata con tabelle di Clienti,

Dettagli

CURRICULUM SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA

CURRICULUM SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Istituto Comprensivo Giulio Bevilacqua Via Cardinale Giulio Bevilacqua n 8 25046 Cazzago San Martino (Bs) telefono 030 / 72.50.53 - fax 030 /

Dettagli

Più processori uguale più velocità?

Più processori uguale più velocità? Più processori uguale più velocità? e un processore impiega per eseguire un programma un tempo T, un sistema formato da P processori dello stesso tipo esegue lo stesso programma in un tempo TP T / P? In

Dettagli

Teoria delle code. Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S

Teoria delle code. Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S Teoria delle code Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S Fabio Giammarinaro 04/03/2008 Sommario INTRODUZIONE... 3 Formule generali di e... 3 Leggi di Little... 3 Cosa cerchiamo... 3 Legame tra N e le

Dettagli

Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014

Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014 Progetto ICoNLingua Scienza senza Frontiere CsF- Italia Protocollo di tracciamento e valutazione degli studenti dei corsi di italiano ICoNLingua A.A. 2013-2014 1. Introduzione La valutazione sia in itinere

Dettagli

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED Applicazioni Ver. 1.1 INTRODUZIONE CONTROLLO IN TENSIONE DI LED In questo documento vengono fornite delle informazioni circa la possibilità di pilotare diodi led tramite una sorgente in tensione. La trattazione

Dettagli

Probabilità discreta

Probabilità discreta Probabilità discreta Daniele A. Gewurz 1 Che probabilità c è che succeda...? Una delle applicazioni della combinatoria è nel calcolo di probabilità discrete. Quando abbiamo a che fare con un fenomeno che

Dettagli