MONITORAGGIO IDROLOGICO E DI QUALITÀ DELLE ACQUE NEL BACINO SCOLANTE NELLA LAGUNA DI VENEZIA

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1 MONITORAGGIO IDROLOGICO E DI QUALITÀ DELLE ACQUE NEL BACINO SCOLANTE NELLA LAGUNA DI VENEZIA Paolo Parati Francesca Ragusa Italia - Agenzia per la prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) Gisella Penna Italia Regione del Veneto Sessione: telerilevamento e reti di monitoraggio ambientale Tema: acque PREMESSA Il bacino scolante nella Laguna di Venezia, con una superficie di circa km, interessa 8 comuni compresi nelle province di Venezia, Padova e Treviso [Regione del Veneto, 3]. Il sistema, con 5 bacini principali e 7 foci, rappresentato in Figura, scarica in Laguna un volume idrico medio annuo di circa miliardo di m 3. La rete idrica superficiale del bacino scolante è responsabile di circa il 6% dei carichi complessivi di azoto e fosforo che pervengono annualmente alla Laguna di Venezia [Regione del Veneto, - ARPAV, ]. Gli obiettivi di qualità delle acque per il territorio del bacino scolante sono definiti dai Decreti 3 Aprile 998 e 9 Febbraio 999 (decreti Ronchi-Costa) e dal Piano Direttore della Regione del Veneto. Tali normative speciali, che prevedono limiti sia per le concentrazioni degli inquinanti nelle acque che per i relativi carichi annui veicolati in Laguna, integrano ed in parte sostituiscono la normativa nazionale (D.Lgs. 5/99 e s.m.i.). Figura - Il bacino scolante nella Laguna di Venezia. MN AR H A D M F L N E G C Q B P R O N S Sistema di Rif eriment o Naz ionale: Gauss Boaga Fus o Oves t 5 ch ilo metri E Legenda Bacino Scolante e Laguna di Venezia Bacino Scolante ad interventi a tipologia limitata Area di Ricarica ad interventi a tipologia limitata Idrografia principale Punto di foce Bacini idrografici A - Bonifica Adige Bacchiglione B - Chioggia C - Bonifica del Brenta D - Altipiano Schilla E - Lova e altri F - Fiumicello (Sesta Presa) G - Gambarare H - Naviglio Brenta L - Lusore M - Marzenego MN - Avenale N - Dese P - Portegrandi Q - Vela R - Cavallino AR - Area di Ricar ica

2 PROGRAMMA DI MONITORAGGIO Sulla base del programma di rilevamento dei corpi idrici attivato dalla Regione del Veneto sin dal 986, l Agenzia per la prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) ha avviato un progetto specifico di monitoraggio ( Progetto Quadro ), che prevede impiego sia di stazioni automatiche che di campionamenti ed analisi di laboratorio ed ha tra gli obiettivi primari la determinazione della qualità dei corpi idrici e dei carichi sversati in Laguna dal bacino scolante. Per il rilevamento delle portate idriche scaricate in Laguna è stata realizzata una rete di stazioni idrologiche automatiche, rappresentate in Figura, delle quali sono gestite dal Magistrato alle Acque di Venezia Consorzio Venezia Nuova. In tali stazioni la portata idrica viene determinata sulla base di misure correntometriche effettuate in continuo su più piani orizzontali (corde) e di contemporanee misure del livello idrometrico. I rilevamenti correntometrici vengono effettuati per mezzo di sensori acustici posizionati su entrambe le sponde; la metodologia della misura, detta a tempo di transito, è definita nella norma ISO 66; uno schema della stazione è riportato in Figura 3. A partire dalla rilevazione in continuo, l unità elettronica della stazione elabora ed archivia i dati di portata media, livello idrometrico e velocità con scansione di 5 minuti; sulla base di tali dati, per ciascuna stazione, vengono successivamente calcolate le medie orarie, giornaliere e mensili. Nel corso del sono state effettuate, in corrispondenza di una stazione (canale Fiumazzo a Lova), misure di portata indipendenti con strumentazioni diverse (Acoustic Doppler Current Profiler ADCP e mulinelli idrometrici), che hanno confermato la capacità dell apparecchiatura correntometrica a tempo di transito di effettuare misure sufficientemente accurate del flusso netto uscente in sezioni di foce, caratterizzate da una consistente risalita del cuneo salino (situazione comune a quasi tutte le sezioni di chiusura sulla gronda lagunare). In Figura è riportato un esempio di restituzione dei dati correntometrici da ADCP, mentre in Figura 5 è rappresentato il confronto fra le portate rilevate con ADCP e con apparecchiatura fissa a tempo di transito per un ciclo mareale. Per il monitoraggio della qualità delle acque nelle principali sezioni del bacino scolante è in corso la realizzazione di una rete di 5 stazioni automatiche, dotate di analizzatori in continuo per i principali parametri nutrienti (nitrati, ammoniaca ed ortofosfati), di sonde per i parametri chimico-fisici e di campionatori automatici interfacciati alle corrispondenti stazioni idrologiche. Nel contempo è stato attivato, dal, un esteso programma di campionamenti periodici ed analisi di laboratorio in stazioni sui principali corpi idrici superficiali, rappresentate in Figura 6. Nel infine, allo scopo di caratterizzare la dinamica della qualità delle acque durante eventi idrologici rilevanti, sono state realizzate campagne di monitoraggio specifiche ad alta frequenza (campionamenti ogni 3 ore) alla chiusura di 5 bacini idrografici della zona centro-settentrionale del bacino scolante.

3 Figura Rappresentazione delle stazioni correntometriche automatiche del bacino scolante Figura 3 - Struttura di una stazione di monitoraggio. Figura Campo di velocità rilevato con apparecchiatura ADCP (canale Fiumazzo a Lova) 3

4 Figura 5 Confronto per un ciclo mareale tra portate rilevate con stazione fissa a tempo di transito e rilievi effettuati con apparecchiatura ADCP (canale Fiumazzo a Lova). 6 stazione fissa ADCP portata (m 3 /s) : : tempo (ore) 3: : 5: 6: Figura 6 - Rappresentazione delle stazioni di monitoraggio chimico e chimico-fisico del bacino scolante RISULTATI DEL MONITORAGGIO Per interpretare correttamente i risultati del monitoraggio, va premesso che il è stato un anno con precipitazioni eccezionalmente elevate, in media circa mm, contro un valore storico (96-) di circa 87 mm. Ciò ha forzato in modo particolare la dinamica dei rilasci di inquinanti sia da fonti puntuali che diffuse; alcune conseguenze di tale situazione vengono esaminate in dettaglio nel seguito.

5 Stato qualitativo dei corpi idrici Il livello di qualità delle acque superficiali nell anno, relativo ai macrodescrittori (LIM, ai sensi del D.Lgs. n. 5/99 e s.m.i.) è rappresentato in Figura 7. Si ricorda che la scala LIM varia da (migliore) a 5 (peggiore). Relativamente alla zona centro-settentrionale del bacino scolante (in cui predominano i corpi idrici naturali alimentati da risorgive), si nota che in media il LIM parte da livelli -3 in prossimità delle sorgenti, passa al livello 3 nei tratti intermedi e termina a livelli 3- alle foci. Nella zona meridionale, dove i corpi idrici superficiali sono soprattutto canali di bonifica, si rilevano valori di LIM tra 3 e e non si evidenziano particolari gradienti (anche per la relativa scarsità di stazioni). La distribuzione dei corrispondenti giudizi di stato ambientale (secondo la metodologia prevista dal del D.Lgs. n. 5/99 e s.m.i.), che tiene conto anche dei valori dell Indice Biotico Esteso e dei microinquinanti, non mostra sostanziali differenze rispetto al LIM, e presenta una prevalenza del livello sufficiente, con qualche valore buono alle sorgenti ed alcuni casi di livello scadente soprattutto alle foci. Tra il ed il la situazione dei due indicatori esaminati non è cambiata in modo significativo. Figura 7 Rappresentazione dell indice di inquinamento espresso dai macrodescrittori Di particolare interesse si rivela l esame dei dati relativi alle componenti nitrica ed ammoniacale dell azoto. In Figura 8 è rappresentata la distribuzione del 75 percentile di concentrazione dell azoto nitrico nell anno. Spiccano i valori elevati nella zona delle sorgenti dei fiumi di risorgiva, nella parte Nord del bacino scolante; il fatto è probabilmente dovuto ai rilasci di origine agricola nell area di ricarica delle falde e più in generale nella zona Nord-Ovest del bacino scolante. Tale interpretazione trova supporto anche dall esame 5

6 della distribuzione dei valori di surplus di azoto di origine agricola e zootecnica a scala comunale riportata in Figura 9 [Burigana et al., 3]. Per quanto riguarda l azoto ammoniacale, è interessante notare la marcata differenza tra la distribuzione rilevata nel e quella del (Figura ). Tale situazione va messa in relazione ai numerosi eventi di precipitazione intensa ed abbondante registrati nel, che hanno sicuramente determinato rilevanti fenomeni di sfioro dai sistemi di fognatura. Figura 8 Rappresentazione del 75 percentile dei valori di azoto nitrico. Anno. Figura 9 Rappresentazione del surplus di azoto totale. Figura - Rappresentazione del 75 percentile dei valori di azoto ammoniacale. Anni -. Anno Anno 6

7 Sempre in riferimento alle componenti dell azoto, l analisi dei dati storici disponibili (99-) indica che, per quanto riguarda l azoto ammoniacale, la situazione è in miglioramento in diverse foci, in particolare nei bacini in cui si sono concentrati gli interventi di disinquinamento. Al contrario si registra una tendenza all aumento nel lungo periodo delle concentrazioni medie di azoto nitrico nelle stazioni prossime alla zona delle risorgive da cui prendono origine corsi d acqua come il Tergola e il Marzenego. In Figura sono riportati i grafici relativi alle stazioni di foce dei bacini Marzenego e Montalbano ed alle stazioni di sorgente di Tergola e Marzenego. Figura - Andameto delle comcentrazioni medie di azoto nitrico e ammoniacale in alcune stazioni del bacino scolante. N_NH + mg/l,6,,,,8,6,,, Concentrazione media annua di azoto ammoniacale FIUME MARZENEGO (Foce) Anno N_NH + mg/l,6,,,8,6,, Concentrazione media annua di azoto ammoniacale CANALE MONTALBANO (Foce) Anno N_NO 3 mg/l Concentrazione media annua di azoto nitrico FIUME TERGOLA (Sorgente) N_NO 3 mg/l Concentrazione media annua di azoto nitrico FIUME MARZENEGO (Sorgente) Anno Anno Il monitoraggio effettuato ha permesso una valutazione, seppur parziale, dello stato dei corpi idrici in relazione agli obiettivi di qualità contenuti nel Decreto dei Ministri dell Ambiente e dei Lavori Pubblici del 3 aprile 998. In particolare, la valutazione è risultata possibile per i parametri caratterizzati da un limite di rilevabilità analitico inferiore o pari all obiettivo di qualità, o per quelli che hanno fatto registrare almeno nel % dei casi una concentrazione superiore al limite di rilevabilità. Nel grafico in Figura sono riportati, per alcuni parametri, in asse verticale il rapporto tra le concentrazioni rilevate in tutte le stazioni della rete (sia di foce che lungo l asta) e gli obiettivi di qualità in oggetto. I valori inferiori al limite di rilevabilità sono stati posti uguali al limite stesso. Per quanto riguarda il BOD, i fluoruri, l alluminio, il ferro, il manganese, solventi organici alogenati (somma composti) e pesticidi organo fosforici (somma composti), si può affermare che gli obiettivi vengono mediamente rispettati, pur in presenza di casi con valori superiori. 7

8 Al contrario, nel caso di azoto totale disciolto e fosforo totale disciolto, i valori rilevati risultano in media superiori, rispettivamente di 7 e volte, all obiettivo di qualità. Per quanto riguarda arsenico, molibdeno, nichel, rame, zinco, tensioattivi anionici, erbicidi e assimilabili (somma composti) e tributilstagno i valori rilevati risultano da 3 a volte superiori agli obiettivi di qualità. Figura Confronto tra le concentrazioni di alcuni parametri nei fiumi del bacino scolante e gli obiettivi di qualità del Decreto 3//98. Obiettivo qualità C mis./c ob. qualità BOD TDN TDP Al Mo Ni Cu Zn Tens. An. Analita Solv. Org. Al. Erbicidi Valutazione dei carichi inquinanti scaricati in Laguna dal bacino scolante Come accennato in premessa, uno degli obiettivi prioritari del sistema di monitoraggio dei corpi idrici del bacino scolante è costituito dalla valutazione accurata dei carichi inquinanti veicolati nella Laguna. Per tale aspetto, il Decreto 9 Febbraio 999 fissa obiettivi quantitativi (carichi massimi ammissibili complessivi) per numerosi parametri, compresi i microinquinanti. Il monitoraggio routinario, operativo nel bacino scolante dal, rende disponibili dati idrologici in continuo per le principali sezioni di foce e corrispondenti dati analitici di macrodescrittori e microinquinanti derivati da campionamenti effettuati a cadenza mensile. Con tale situazione, in prima approssimazione, è possibile effettuare la stima dei carichi a scansione annuale come sommatoria dei prodotti tra portate medie mensili e concentrazioni rilevate dai campionamenti nei mesi corrispondenti. Tuttavia, utilizzando tale metodo per la valutazione dei carichi a scansione mensile, si rischia di introdurre errori rilevanti, a causa dell insufficiente numerosità dei dati di concentrazione per singolo intervallo di stima; in particolare, nell ambito dei nutrienti, secondo uno studio specifico condotto su un solo bacino, le maggiori incertezze riguarderebbero i carichi di fosforo [Bendoricchio et al., 995]. Assunto che, principalmente, la variabilità di breve periodo dei carichi di nutrienti veicolati da corpi idrici quali quelli del bacino scolante è connessa alla dinamica idrometeorologica, al fine di migliorare l accuratezza della stima dei carichi stessi, nel sono state effettuate campagne di monitoraggio ad alta frequenza nel corso di eventi idrologici rilevanti, alla chiusura di 5 bacini idrografici della zona centrosettentrionale del bacino scolante (Dese, Zero, Lusore, Marzenego, Naviglio Brenta). Ciascuna campagna di campionamento ha avuto inizio nella fase di avvio del fenomeno di piena/morbida od immediatamente prima ed ha avuto una durata commisurata alla 8

9 durata dell evento e comunque compresa tra 8 e 96 ore. La frequenza di campionamento e di misura è stata di 3 ore nella fase di portata ascendente, durante il colmo ed immediatamente dopo, mentre nella fase di esaurimento si è passati ad intervalli di 6- ore. In primis, i dati delle campagne di monitoraggio hanno contribuito ad una migliore conoscenza delle dinamiche dei nutrienti alle foci dei fiumi durante le piene. Nella Figura 3 sono rappresentati i risultati della terza campagna di monitoraggio nei corsi d acqua scolo Lusore e fiume Dese. Il primo è un collettore di bonifica che attraversa nel suo tratto finale l area industriale di Porto Marghera; il secondo è un corso d acqua naturale alimentato da risorgive con bacino mediamente antropizzato. Dall esame dei grafici si possono formulare le seguenti considerazioni:?? l evento considerato (ottobre ), associato a precipitazioni totali di circa 7 mm, ha comportato una portata massima oraria di e m 3 /s, rispettivamente nel Lusore e nel Dese, a fronte di portate medie annue per i due corsi d acqua di circa 3 e,5 m 3 /s;?? sia per l azoto che per il fosforo, all evento idrologico è associato un rilevante innalzamento delle concentrazioni. La dinamica si rivela però notevolmente diversa per i due tributari;?? nel Lusore il primo aumento di concentrazione si verifica in tempi relativamente rapidi, per entrambi i nutrienti (circa ore dopo l inizio delle precipitazioni); il picco, con valori molto elevati ( mg/l di TN e 3,5 mg/l di TP) si registra dopo altre 8 ore. Il ritorno alle concentrazioni di partenza si verifica, per il fosforo, circa ore dopo il termine delle precipitazioni, mentre per l azoto il tempo di esaurimento del fenomeno è di circa 7 ore. Nel complesso la dinamica degli inquinanti esaminati rivela, per il bacino del Lusore, una forte dipendenza dai fenomeni di sfioro dei sistemi di fognatura;?? nel Dese, l assenza di picchi di concentrazione rilevanti è indice di scarsa influenza degli sfiori fognari; sia l inizio della risposta che i massimi di concentrazione sono sfasati temporalmente per i due nutrienti: il fosforo comincia ad aumentare circa ore dopo l inizio delle piogge, raggiunge il massimo dopo altre ore e ritorna ai valori di base dopo 7 ore dal termine delle precipitazioni. L azoto ha un avvio più lento ed il massimo si verifica ore dopo quello del fosforo; il ritorno ai valori di base va oltre la durata della campagna di monitoraggio (si può stimare circa 36 8 ore dopo quello del fosforo). A supporto del calcolo dei carichi, per ciascuno dei 5 bacini interessati dalle campagne di monitoraggio, sono stati messi in relazione i carichi totali per evento con i volumi idrici complessivi corrispondenti. I grafici di Figura, relativi allo scolo Lusore, mostrano che le relazioni sono lineari, e che la correlazione è migliore per l azoto (pur con i limiti connessi alla disponibilità di soli valori). Le stesse considerazioni valgono anche per gli altri bacini indagati. La parte di carico totale associata a tutti gli eventi idrologicamente rilevanti dell anno, relativamente ai 5 bacini indagati, è stata effettuata utilizzando le specifiche equazioni di regressione. In tale procedura sono stati considerati eventi rilevanti quelli con portata giornaliera superiore al doppio della portata media annua. Il numero di eventi è risultato compreso fra 8 e, con un numero totale di giorni di piena tra e 55. 9

10 Figura 3 Rappresentazione dei risultati della campagna di monitoraggio degli eventi idrologicamente rilevanti nel mese di ottobre e nei corsi d acqua Lusore e Dese. Scolo Lusore N-NH N-NO3 TDN TN Scolo Lusore P_PO TDP TP SST ,5 3, mg/l 6 mg/l 35 mg/l,5 5 5, Scolo Lusore Conducibilità a - cm Conducibilità a 6-8 cm Conducibilità a - cm Conducibilità a - cm 7 Scolo Lusore pioggia cumulata portata media oraria 5 µs/cm Migliaia 3 Pioggia cumulata mm Portata m 3 /s Fiume Dese N-NH N-NO3 TDN TN Fiume Dese P_PO TDP TP SST,5 5 8 mg/l 6 mg/l mg/l, Fiume Dese Conducibilità a - cm Conducibilità a 6-8 cm Conducibilità a - cm Conducibilità a - cm 8 Fiume Dese pioggia cumulata portata media oraria µs/cm 6 5 Pioggia mm Portata m 3 /s ott -ott -ott -ott -ott -ott 3-ott 3-ott -ott -ott 5-ott 5-ott - 6-ott La parte di carico complessivo annuo veicolata durante le piene dai 5 bacini è risultata pari a 85 t di azoto totale ed a 56 t di fosforo totale. La parte di carico complessivo annuo in regime idrologico ordinario, stimata sulla base delle portate medie giornaliere e delle concentrazioni rilevate a cadenza mensile con il monitoraggio routinario, è pari a 88 t di azoto totale ed a 9 t di fosforo totale. Il carico totale annuo risulta quindi pari a 736 t di azoto totale ed a 65t di fosforo totale. Da quanto sopra risulta che la frazione di carico totale annuo associata agli eventi rilevanti è del 3% per l azoto e del 3% per il fosforo.

11 Figura Relazione tra i volumi defluiti e i carichi inquinanti di azoto e fosforo totale degli eventi idrologici rilevanti monitorati nell anno. 35 Scolo Lusore y = 7E-6x - 3,973 R =,959, Scolo Lusore y = E-7x +,875 R =,75 3,6 ton di Azoto totale per evento rilevante ton di Fosforo totale per evento rilevante,,8, , Volumi totali in migliaia di m 3 per evento rilevante Volumi totali in migliaia di m 3 per evento rilevante Si è quindi proceduto al confronto tra i carichi totali a scansione mensile, per l insieme dei 5 bacini, risultanti dalla procedura di cui sopra, con i carichi mensili determinati semplicemente come prodotto tra portata media mensile e concentrazione rilevata nel campionamento routinario del mese corrispondente. I risultati, per azoto e fosforo, sono riportati rispettivamente nelle Figure 5 e 6. E evidente come, in generale, le maggiori differenze tra i due metodi si riscontrano nei mesi con maggiori precipitazioni. Nel complesso, per i 5 bacini, il metodo che non considera gli eventi di piena porta ad una sottostima dei carichi su base annua pari al % per l azoto ed al 3% per il fosforo. A scansione mensile lo scostamento massimo è del 8% per l azoto e del 33% per il fosforo. Infine, i carichi complessivi veicolati in Laguna dai corpi idrici superficiali sono stati stimati estendendo ai restanti bacini i risultati ricavati nei 5 bacini della zona centro settentrionale. Per l anno i valori sono di 6 t di azoto totale e 6 t di fosforo totale. Da tale computo sono esclusi l area industriale di Porto Marghera e il depuratore di Campalto che scarica direttamente in Laguna. La distribuzione tra i bacini dei carichi per unità di superficie è riportata in Figura 7. Si possono formulare le seguenti considerazioni:?? il solo carico di azoto dai fiumi del bacino scolante, nel, risulta significativamente superiore al carico massimo ammissibile totale previsto per la Laguna indicato dal Decreto 9 Febbraio 999 (3 t), mentre il carico di fosforo è inferiore al limite (3 t);?? i bacini della zona nord, più antropizzati, sono i più inquinanti in rapporto alla superficie, con valori intorno a 3 kg/ha*anno di azoto e,5 kg/ha*anno di fosforo. Tali valori unitari vanno tuttavia interpretati tenendo conto del fatto che i tributari della zona centro Nord ricevono contributi permanenti da risorgive e/o da corpi idrici esterni al bacino. La determinazione dei carichi di microinquinanti, è risultata in molti casi problematica a causa dei limiti di rilevabilità delle metodiche analitiche ancora troppo elevati. A ciò va aggiunta l incertezza della relativa dinamica durante gli eventi idrologicamente rilevanti, non indagata nelle campagne di rilevamento di cui al presente studio.

12 Figura 5 Confronto tra i carichi mensili di azoto totale calcolati con i due metodi per i 5 bacini (Zero, Dese, Marzenego, Lusore e Naviglio Brenta). 35 Azoto totale carico calcolato con dati a scansione mensile Azoto t/mese Pioggia mm carico calcolato con dati a scansione giornaliera 5 3 Precipitazione media mensile Gen Feb Mar Apr Mag Giu mesi Lug Ago Set Ott Nov Dic Figura 6 Confronto tra i carichi mensili di fosforo totale calcolati con i due metodi per i 5 bacini (Zero, Dese, Marzenego, Lusore e Naviglio Brenta). Fosforo totale 5 6 carico calcolato con dati a scansione mensile Fosforo t/mese 5 8 Pioggia mm carico calcolato con dati a scansione giornaliera 5 Precipitazione media mensile Gen Feb Mar Apr Mag Giu mesi Lug Ago Set Ott Nov Dic Figura 7 - Carico specifico per unità di superficie di azoto e fosforo totale per bacino idrografico.

13 CONCLUSIONI L analisi dei dati di monitoraggio del, anno eccezionalmente piovoso, ha confermato la notevole sensibilità alla forzante idrometeorologica delle concentrazioni di nutrienti nelle acque superficiali del bacino scolante e la significativa incidenza dei carichi veicolati alla Laguna di Venezia durante eventi idrologici rilevanti. I dati delle campagne di campionamento ad alta frequenza durante tali eventi hanno permesso una migliore comprensione del comportamento dei nutrienti nei diversi bacini e la determinazione delle correlazioni tra carichi totali per evento e volumi idrici corrispondenti. Si è confermato l errore di stima associato alla determinazione dei carichi basata sul solo monitoraggio qualitativo routinario con campionamenti a cadenza mensile. Tale errore, già significativo nelle valutazioni su base annua (in un anno idrologico estremo quale quello in esame) diviene molto rilevante quando la stima dei carichi viene effettuata su base mensile. La variabilità delle dinamiche dei nutrienti durante gli eventi (in particolare per il fosforo) e l onerosità delle relative campagne di campionamento manuale ad alta frequenza, confermano l importanza di disporre di stazioni di monitoraggio in continuo per le realtà, quali il bacino scolante nella Laguna di Venezia, in cui risulta indispensabile la conoscenza dettagliata dei carichi ad elevata scansione temporale. BIBLIOGRAFIA ARPAV, Regione del Veneto (): Bacino Scolante nella Laguna di Venezia Rapporto sullo stato ambientale dei corpi idrici Anno - Sintesi, ottobre. G. Bendoricchio, C. Comis, G.M. Carrer (995): Metodologie per il controllo della qualità dei corpi idrici, 3 Convegno di Terra d Otranto, Lecce 5-6 maggio 995. E. Burigana, C. Giupponi, G. Bendoricchio (3): Nitrogen surplus as indicator of agricultural pollution impact in the Venice Lagoon Watershed.,Proceedings of the 7th International Conference on Diffuse Pollution and Basin Management, Dublin 7 th - nd August 3. Regione del Veneto (): Piano per la prevenzione dell inquinamento e il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia? Piano Direttore, febbraio. Regione del Veneto (3): Deliberazione del Consiglio Regionale n. 3 Piano per la prevenzione dell inquinamento e il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia? Piano Direttore : modifica della perimetrazione del bacino scolante, 7 maggio 3. 3

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