La Prevenzione è amicizia Progetto di Educazione alla Salute nelle Scuole di Genova
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1 La Prevenzione è amicizia Progetto di Educazione alla Salute nelle Scuole di Genova Presentazione dell associazione: Il Centro Oncologico Ligure (COL) è un Associazione di Promozione Sociale basata sul volontariato costituitasi nel 2003 allo scopo di promuovere la cultura della prevenzione, realizzare attività ambulatoriali di diagnosi precoce oncologica e sostegno psicologico ai malati e alle loro famiglie, collaborare ai programmi di educazione alla salute nella scuola. L Associazione si ispira ai valori della solidarietà e della sussidiarietà, volendo sostenere e integrare i servizi del Sistema Sanitario Nazionale là dove sono carenti o insufficienti. Attualmente il CoL è attivo in Genova attraverso tre poliambulatori (Sestri Ponente, Centro e Val Bisagno) che effettuano complessivamente circa prestazioni ambulatoriali/anno 1. Ruolo dell Educazione alla salute L'educazione alla salute (EaS) rappresenta il processo educativo attraverso il quale gli individui apprendono ad assumere consapevolmente decisioni utili al mantenimento ed al miglioramento della propria salute. Acquisire benessere attraverso i propri comportamenti ed i propri sforzi è interesse delle comunità e dei singoli. Attraverso l EaS può migliorare la percezione di questa responsabilità. L approccio educativo è particolarmente utile in questo senso poiché mira a modificare non solo i comportamenti, ma anche i fattori che li condizionano e li orientano: percezioni, convinzioni, aspettative ed emozioni. Non basta, in effetti, trasmettere corrette informazioni intorno ai fattori di rischio delle malattie, occorre presentare efficacemente anche gli strumenti e le strategie utili a definire i propri bisogni e rafforzare la motivazione al cambiamento, ben sapendo che esso è influenzato dalle condizioni sociali, economiche e culturali. L EaS nella Scuola è prevista dalla legislazione italiana (TU 309/90 e seguenti, linee guida ministeriali dal 1992 ecc.) sulla base del principio che ogni individuo deve essere in grado di sviluppare la capacità di prendere decisioni coscienti nei riguardi del proprio benessere, in difesa del proprio equilibrio fisico, psichico, spirituale e sociale. Malgrado i notevoli sforzi dell istituzione scolastica, in molte realtà del Paese, per complesse ragioni il concetto di EaS come promozione del benessere stenta ad integrarsi con efficacia nei programmi didattici: spesso tali attività sono intese come semplici e scarne informazioni aggiuntive che si rivolgono essenzialmente alla sfera cognitiva degli alunni, senza coinvolgerne le componenti emotive e motivazionali, le quali hanno invece un ruolo fondamentale. Oggi sono disponibili conoscenze, strumenti e strategie che consentono di colmare queste lacune. 1
2 Un ruolo interessante di affiancamento e supporto possono svolgere in tale ambito quelle associazioni non profit che hanno sviluppate specifiche competenze ed esperienze. Il CoL intende promuovere e sviluppare attività di EaS nella scuola, luogo essenziale per l educazione e la responsabilizzazione nel campo della salute. L obiettivo è quello di aiutare i ragazzi a diventare gli attori principali del proprio benessere. Fornendo loro in stretta collaborazione con gli insegnanti - conoscenze e strumenti efficaci si possono aumentare la consapevolezza sia del proprio stato di salute sia del ruolo dei fattori di rischio e, conseguentemente, favorire l adozione di scelte comportamentali coerenti. Grazie alla collaborazione di psicologi, medici e nutrizionisti, il CoL propone programmi su specifiche tematiche di grande importanza per la promozione della salute e la prevenzione di rilevanti patologie cronico-degenerative. La presente proposta intende restituire ad insegnanti e genitori un ruolo attivo nell attività educativa relativa alla promozione e tutela della salute recuperando piena consapevolezza del loro ruolo fondamentale nella formazione e educazione non solo individuale. 2. Temi di interesse Il progetto è specificamente focalizzato sui seguenti temi: 1) abitudine al fumo 2) alcool dipendenza, correlata in particolare alla sicurezza stradale; 3) junk food e scorrette abitudini alimentari. Ogni Istituto Scolastico, sulla base delle proprie esigenze, può assumere l intero progetto o accoglierne solo uno o due temi. La correlazione tra consumo di tabacco e mortalità è scientificamente documentata da anni e riceve costanti conferme in tutti i Paesi che dimostrano sensibilità sui temi della salute pubblica. In Italia il 24,5% della popolazione di 14 anni e più (32,4% di ragazzi, 17,1% delle ragazze) fuma tabacco. L età in cui si inizia ad usare tabacco si sta sempre di più abbassando, così come per l uso di sostanze stupefacenti e l abuso di alcool. Le conoscenze circa il ruolo delle abitudini alimentari nel co-determinare differenti patologie degenerative e neoplastiche risultano insufficienti e a volte fuorvianti, affidate a canali informativi inadeguati e incontrollati. La crescente diffusione di prodotti alimentari ad alto contenuto calorico (iperglucidico e iperlipidico) di facile ed invitante consumo è sicuramente corresponsabile, insieme alla sedentarietà, del preoccupante aumento tra i ragazzi di sovrappeso e obesità: sono assai scarsi, finora, gli interventi educativi rivolti alla riconversione dei comportamenti alimentari errati. L abuso di alcool, che negli adulti causa patologie assai rilevanti in soggetti spesso in età lavorativa, è al primo posto tra le cause di morte tra gli adolescenti. L'età media delle prime condotte di abuso alcolico si è recentemente abbassata e si assiste alla genesi di nuove modalità di assunzione compulsive come il binge drinking. E' altresì uno dei maggiori fattori di rischio nel provocare incidenti stradali gravi o mortali. Risulta sempre più evidente quanto l emergenza incidentalità colpisca ancora il nostro tempo, con la morte per incidenti stradali il cui dato precede la droga e la malattia nelle cause di decesso dei giovani al di sotto dei 35 anni. Il Programma Europeo sulla Sicurezza Stradale (Bruxelles, 20/07/2010) si pone in modo significativo e pregnante l obiettivo, tra gli altri, di rafforzare l istruzione e la formazione per tutte le categorie di utenti della strada e porre in atto misure di prevenzione all incidentalità attraverso percorsi specifici e diversificati. Nella convinzione che la scuola sia chiamata a svolgere un ruolo di primo piano nel sensibilizzare ad una cultura relativa alla sicurezza, e a quella stradale in particolare, ci 2
3 appare fondamentale poter attuare percorsi formativi ed educativi rivolti agli alunni di tutte le fasce d'età, al fine di promuovere l acquisizione di competenze trasversali rispetto a comportamenti responsabili e consapevoli. Lo Psicologo della Sicurezza Stradale può portare il contributo nell educazione ad un utilizzo più critico della strada, partendo dalle sue specifiche competenze e conoscenze: può educare alla percezione del rischio partendo dalle molteplici esperienze del soggetto (con la consapevolezza che queste influenzano le rappresentazioni mentali della realtà) ed aiutare a comprendere i processi psicologici che regolano i comportamenti degli utenti della strada e le loro interazioni. 3. Scelta del target La salute non è uno stato definito, ma un processo di trasformazione attraverso il quale ogni individuo costruisce convinzioni ed emozioni relativamente al proprio benessere psico-fisico. La criticità del periodo adolescenziale in questo processo è ben descritta in letteratura: è in questa fase che, in modo particolare, si sviluppano e stabilizzano abitudini e stili di vita decisivi. Tali criticità devono essere affrontate con approcci, culture e professionalità diverse, ma con un alto grado di integrazione. Questo intento va perseguito anche nell ambito dell EaS sfruttando paradossalmente il fatto che, nel nostro Paese - non essendo inserita tra le discipline scolastiche, con un suo orario, un suo manuale, un docente specifico - essa rappresenta un compito educativo ampio, trasversale a tutte le discipline ed è potenzialmente affidata ad ogni insegnante. Il presente progetto rappresenta un modo per ovviare almeno in parte alle modalità parcellizzate con cui spesso gli interventi di EaS vengono proposti. Esso è basato sulla condivisione e il coordinamento con gli insegnanti e genitori, deve essere svolto in archi temporali adeguati, richiede periodiche verifiche e rettifiche. 5. Obiettivi: Il presente progetto intende perseguire i seguenti obiettivi: A. Cognitivi: far acquisire nuove informazioni circa gli stili di vita corretti; migliorare il benessere personale; sviluppare capacità di valutazione e pensiero critico; accrescere la percezione di autoefficacia nel processo di cambiamento. B. Normativi-attitudinali: aumentare la responsabilità del singolo individuo; riconoscere il ruolo spesso diseducativo dei mass media che propongono una immagine fuorviante del consumo di tabacco, alcol, junk food; salvaguardare meglio il proprio e l altrui benessere psicofisico; sviluppare consapevolezza circa gli investimenti necessari all incremento della salute. 3
4 C. Comportamentali: realizzare uno stile di vita più libero e consapevole, grazie a potenziate competenze del singoli e dei gruppi; saper resistere alla pressione dell ambiente sociale riguardo a stili di vita poco improntati alla salute; stimolare la creatività nella ricerca di cose piacevoli e salutari. 6. Metodo Il progetto è indirizzato a classi della scuola secondaria, di primo e secondo grado, di Genova nella forma di workshop e laboratori sui temi dell alimentazione (dieta mediterranea vs junk food, sovrappeso e malattie correlate, effetti dell attività fisica), delle dipendenze (fumo e alcool) e della correlata sicurezza stradale. Sarà condotto da psicologi specificamente preparati nel campo della formazioneeducazione, col contributo di una nutrizionista ed un oncologo esperto anche in tecniche comunicative. Alternando un approccio frontale (informativo) e laboratoristico (elaborazione integrata e creativa di materiali- testi, immagini, audiovisivi - storie e metafore coinvolgenti) si intende fornire conoscenze corrette e aggiornate, aumentare la consapevolezza dei comportamenti, motivare scelte alternative e generative di stili di vita corretti. 7. Fasi di realizzazione del progetto: Il progetto prevede le seguenti fasi: 1) presentazione agli insegnanti: attraverso uno o più incontri verranno illustrati finalità e metodologie del progetto allo scopo di fornire agli insegnanti gli strumenti per monitorare e arricchire le diverse fasi del progetto stesso facilitando i percorsi di apprendimento. Agli insegnanti sarà affidato il compito di presentare e distribuire il questionario preliminare. 2) Presentazione ai genitori: occorre informare e coinvolgere i genitori affinché rinforzino il messaggio educativo riscoprendo il proprio specifico e insostituibile ruolo; 3) realizzazione di workshops e laboratori con gli alunni: gli psicologi del COL condurranno, in collaborazione con gli insegnanti designati e/o interessati i laboratori. 8.Tempi di attuazione Per ogni classe si prevede un ciclo di tre incontri per un totale di 4 ore da effettuarsi presso le rispettive sedi scolastiche, suddivisi in incontri giornalieri : 1 incontro (frontale, 1 ora): aumento delle malattie cronico-degenerative nei Paesi industrializzati, fattori di rischio, strategie preventive. 4
5 2 incontro (laboratoristico, 2 ore): a. presentazione di materiale audio-visivo, testi, narrazioni ecc. centrato su storie di ragazzi coinvolti nelle dipendenze; b. i ragazzi individueranno le parti più significative al fine di individuare il senso di scelte e comportamenti; c. simulazione e discussione. 3 incontro: distribuzione compilazione - discussione del questionario finale. Esso ha lo scopo di raccogliere, elaborare e discutere i feedback dei ragazzi per verificarne il grado di interesse e coinvolgimento, registrare l'eventuale cambiamento delle loro convinzioni ed emozioni, ipotizzare su quali ambiti (cognitivi, emotivi, affettivi) indirizzare possibili interventi futuri. Presidente Dottor Guglielmo Valenti 5
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