COMUNICATO STAMPA. Presidente Salvatore Aversa Università di Messina Pediatra, Brescia
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1 COMUNICATO STAMPA Indagine ONSP: gli Specializzandi in Pediatria dicono no alla riduzione del corso di studi ed alla retroattività del D.L. 104 del 12/09/13 A seguito della preoccupazione generata dalla conversione in legge, con modificazioni, del D.L. n. 104 del 12 Settembre 2013, recante misure urgenti in materia di Istruzione, Università e Ricerca, l Osservatorio Nazionale Specializzandi Pediatria (ONSP) ha condotto una partecipata indagine nazionale tra i propri iscritti inerente i commi 3-bis e 3-ter aggiunti dal Legislatore all articolo 20 del D.L. n. 368 del 17 Agosto L'ONSP è un associazione apolitica ed apartitica con oltre 10 anni di attività, costituitasi per promuovere l incontro e lo scambio di conoscenze e competenze tra gli Specialisti in formazione in Pediatria Italiani che ne costituiscono gli iscritti indipendentemente dall anno di corso. Rappresentato capillarmente sull intero territorio nazionale grazie a Referenti locali in ogni Scuola di Specializzazione in Pediatria e coordinato da un Direttivo Nazionale, l ONSP ha fra i suoi principali obiettivi statutari la costante verifica e la promozione dello sviluppo dei percorsi formativi degli Specializzandi in Pediatria. In sintesi, dalle oltre 430 risposte al questionario diffuso dall ONSP ai medici in formazione specialistica in Pediatria, emerge che: circa il 70% degli Specializzandi si ritiene soddisfatto della qualità della formazione attualmente offerta dalla propria sede; solo il 12% reputa eccessiva la durata attuale del corso di studi; l 80% del campione si dichiara non favorevole ad una riduzione retroattiva per coloro che risulteranno iscritti nel prossimo Anno Accademico al secondo o terzo anno di corso; solo circa il 30% concorda con una eventuale
2 riduzione della durata complessiva della specializzazione. Quest ultima opzione, peraltro, viene riconosciuta quale veicolo di un più rapido inserimento lavorativo solo dal 15% del campione, a fronte del 60% degli Specialisti in formazione che dichiarano come questa scelta finirebbe soltanto con il penalizzarne l acquisizione di obiettivi formativi ritenuti soggettivamente quali indispensabili. Dai dati precedentemente esplicitati, appare dunque evidente il dissenso degli Specializzandi in Pediatria ad una riduzione degli anni dell iter formativo, la cui durata è altresì in atto ritenuta soddisfacente per l acquisizione di quelle competenze necessarie alla corretta gestione del paziente pediatrico e pertanto al successivo inserimento nel mondo del lavoro. Ciò, peraltro, non può essere ricondotto a pure ragioni economiche e/o a logiche ragionieristiche personali sull eventuale mancato compenso di un anno di corso né all inevitabile preoccupazione dettata dall immissione contemporanea nel mondo del lavoro di più specialisti in una ridotta finestra temporale; quanto piuttosto, ad una attenta riflessione inerente quegli standard formativi che con un ipotetica riduzione del corso di Specializzazione in Pediatria non potrebbero più essere adeguatamente garantiti. Infatti, sebbene la Direttiva del Parlamento Europeo CE/36/2005 del 7 Settembre 2005 relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali all interno dell Unione Europea, cui si ispira il Legislatore, tabellizzi in anni 4 la durata minima dei corsi di Specializzazione in Pediatria, l organizzazione del nostro Sistema Sanitario Nazionale risulta poco o affatto confrontabile con quello degli altri Stati membri, ove peraltro la disomogeneità dell assistenza pediatrica affidata talora a figure equiparabili al Medico di Medicina Generale, ha prodotto notevoli criticità ancora oggi difficilmente superabili.
3 E il caso ad esempio del Regno Unito che già dal 2005 cerca di risolvere la frammentazione delle cure e le risorse inadeguate per il management territoriale dei pazienti pediatrici affetti da malattie rare o con bisogni assistenziali complessi e/o ancora della Spagna con la chiusura delle Case della Salute nel 2004 e l introduzione nel tempo di alcune misure di emergenza tra cui le cure pediatriche esclusive in ambito ospedaliero e l inserimento dello Specialista Pediatra nei Centri di Salute Regionali per ammortizzare una richiesta assistenziale divenuta nel tempo viepiù crescente e non armonizzabile. Oggi le decisioni del Legislatore compiute nel passato consegnano al nostro Sistema Sanitario Nazionale l ardua sfida di un assistenza pediatrica colma di criticità e su tutte il progressivo decremento del numero totale degli Specialisti in Pediatria che pari a circa nel 2010, vedrà tale numero quasi dimezzarsi nel 2025 con circa unità stimate in attivo. Non si può dunque correre il rischio non solo di avere meno pediatri ma anche meno formati. La Pediatria Italiana negli anni, grazie al progresso della ricerca e della scienza medica internazionale, ha dovuto fronteggiare spesso pioneristicamente, l incremento delle Specialità Pediatriche, giunte oggi ad un numero superiore a 20. Ciò è avvenuto facendosi carico e garantendo una risposta adeguata ai bisogni di salute di tutti i pazienti dall epoca neonatale sino all adolescenza. Bisogni di salute specifici per età e che richiedono pertanto conoscenze e competenze spesso sub-specialistiche che, tuttavia, devono necessariamente essere trasversali fra gli operatori che assisteranno il paziente nelle differenti epoche di vita al fine di ottenere una globale e corretta gestione di colui che, ricordiamo, sarà l adulto di domani. In tal senso, non si comprende come il Legislatore possa decidere, sulla base di una mera tabellizzazione, di poter tutelare paradossalmente corsi di specializzazione internistici offrendoli sui 5 anni, quando per l adulto esiste un ampia gamma di Specialità verso le quali un paziente può rivolgersi per rispondere ai propri bisogni di salute e dalle quali i pazienti in età pediatrica vengono naturalmente esclusi, non potendo considerare il bambino come un adulto in miniatura.
4 Eppure, in un quadro così complesso, il corso di Specializzazione in Pediatria rientra fra quelli suscettibili di un taglio lineare della propria durata che avrebbe il solo effetto di dover necessariamente ridurre il tempo delle rotazioni nelle diverse Unità Operative a scapito della relativa formazione. A Pediatrician is a special kind of Doctor who needs a special kind of training (A. Tenore, European Board of Paediatrics) La formazione specialistica in Pediatria in Italia oggi necessita certamente di modifiche strutturali che la proiettino alle sfide del futuro garantendone elevati gli standard di cura e soprattutto di ricerca. Tuttavia, non è in pochi mesi con una riduzione lineare né con una rimodulazione forfettaria delle attività professionalizzanti per anno che tale sfida potrà essere vinta. Bisogna guardare con fiducia in Europa ove paradossalmente non si parla di un taglio della durata degli anni di corso, quanto di dedicare il biennio finale dell iter formativo allo sviluppo ed alla acquisizione di quelle conoscenze e competenze specifiche di una Specialità Pediatrica, il tutto dopo un primo triennio di formazione di base (tronco comune pediatrico). Questo ad esempio, è quanto più volte dichiarato nel programma dell European Board of Pediatrics per armonizzare i corsi di Specializzazione in Pediatria degli Stati membri dell Unione Europea agli standard del Global Pediatric Education Consortium. Ed ancora bisogna tener presente che: se in Europa esistono programmi con una durata del corso pari a 4 anni, essi risultano abilitanti solo alla professione di Pediatra generalista venendo così di fatto contemplato un ulteriore periodo di formazione della durata variabile (da 1 a 3 anni) in una branca della disciplina e/o la possibilità di effettuare un anno suppletivo equipollente ad un Dottorato di Ricerca nell area tematica di riferimento. Realtà, quest ultima, che in Italia nel campo delle Scienze Pediatriche stenta ancora a decollare venendo offerta sul territorio solo a macchia di leopardo.
5 Inoltre, è con tali motivazioni che negli USA, paese da sempre tradizionalmente orientato sui 3 anni di formazione specialistica, dopo la profonda rivisitazione degli ordinamenti del 2011 e nonostante la notevole contrazione dei fondi CHGME (Children's Hospitals Graduate Medical Education Payment Program) del 2013, sono stati messi a punto ed offerti dall American Board of Pediatrics nuovi Combined Pediatric Residency Programs articolati in 5-6 anni di corso caratterizzati sempre da un triennio di formazione comune in Pediatria Generale ed un training specialistico successivo in molte delle Specialità Pediatriche esistenti, dall ambito delle urgenze/emergenze pediatriche, alla genetica medica pediatrica, alla dermatologia pediatrica, etc.. La civiltà di una nazione si misura dalla condizione dell infanzia e degli anziani (G. Di Vittorio) In definitiva e con queste premesse, risulta a nostro avviso necessario un dialogo fino ad ora mai fattivamente intrapreso, in cui tutti gli attori protagonisti ed ai diversi livelli decisionali raccolgano le reali istanze che provengono dalla Società e ne affrontino i temi garantendo alle future generazioni di Pediatri strumenti formativi adeguati. Con questo spirito e con queste considerazioni l si fa portavoce di centinaia di Specialisti in formazione in Pediatria che orgogliosi di appartenere al nostro Sistema Sanitario Nazionale non vogliono altresì vedere la propria professionalità mortificata ancora una volta. Il presente comunicato stampa viene diffuso a tutte le Istituzioni e le Organizzazioni competenti al fine di sensibilizzarle affinché il Decreto del Ministero dell Università, dell Istruzione e della Ricerca, da emanarsi in accordo con il Ministero della Salute entro il 31 Marzo corrente anno, preveda che il corso di Specializzazione in Pediatria rimanga di durata pari a 5 anni quale premessa indispensabile per una reale e costruttiva rivisitazione del programma di formazione specialistica. 15 gennaio 2014 Il Direttivo ONSP
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