PON-PACS di Claudio Boccalatte
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- Benedetto Valentini
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1 PON-PACS di Claudio Boccalatte Uno dei principali problemi che condizionano lo sviluppo del nostro Paese è la presenza diffusa della criminalità organizzata. Riconoscendo la necessità di combattere questo fenomeno, è stato creato un Programma Operativo Nazionale (PON) per l impiego di fondi europei e nazionali nello sviluppo di progetti che consentano una maggiore presenza ed un maggior controllo delle istituzioni nelle regioni più a rischio. Il PON, gestito dal dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell Interno, si propone quindi di migliorare le condizioni di sicurezza, giustizia e legalità, per i cittadini e le imprese, in quelle regioni italiane in cui i fenomeni criminali limitano fortemente lo sviluppo economico (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia). Gli interventi sono finanziati per il 50% con risorse europee provenienti dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) Sicurezza per lo Sviluppo Obiettivo Convergenza e per il restante 50% con fondi nazionali assegnati al Ministero dell Interno. Tra i progetti del PON uno di particolare interesse per i lettori di questa Rivista è il PON-PACS (Programma Operativo Nazionale Port And Coastal Survey), che vede la Marina Militare Italiana in prima linea per migliorare le condizioni di sicurezza, giustizia e legalità, per i cittadini e le imprese, nelle zone portuali e costiere di quelle regioni in cui i fenomeni Il contributo della Marina Militare Italiana alla lotta contro la criminalità organizzata criminali limitano fortemente lo sviluppo economico, e quindi contribuire allo sviluppo di quelle aree e incrementare il livello di confidenza tra la popolazione e gli operatori economici. Questo progetto, approvato dal Comitato di Valutazione del PON l 11 novembre 2011, è stato presentato il 13 febbraio 2014, nell ambito dell ottava edizione di Big Blue, il Salone Internazionale della Nautica e del Mare che si è svolto dal 12 al 16 febbraio 2014 presso la Fiera di Roma. L attività consiste nel controllo e monitoraggio dei fondali portuali e costieri, con identificazione e rimozione degli oggetti estranei all ambiente (inclusi in particolare i residuati bellici inesplosi, che costituiscono un rischio per la navigazione e la pesca, ed eventuali rifiuti dannosi per l ambiente marino), e con la realizzazione di un database nazionale, che sarà impiegato, ad esempio, per contrastare le attività illecite di smaltimento dei rifiuti, in particolare quelli di elevata pericolosità che sono sempre più oggetto di rilascio in discariche abusive in mare. Il progetto sarà gestito dalla Marina Militare, a favore di prefetture, autorità portuali ed enti locali. Tra i vari obiettivi di alto livello del PON ci sono quelli di Garantire il libero e sicuro utilizzo delle vie di comunicazione (di natura infrastrutturale e telematica) (Obiettivo operativo 1.2) e di Tutelare il contesto ambientale (Obiettivo operativo 1. 3). In tale ambito, la sicurezza delle aree portuali e co- 18
2 stiere riveste un im - portanza prioritaria, essendo l economia italiana fortemente dipendente dal traffico marittimo. La MM si è impegnata nella missione di aumentare la sicurezza dei porti per gli aspetti attinenti la navigazione e la protezione dell ambiente marino, e condurre la mappatura del fondale marino delle aree definite a rischio nei nove principali scali delle regioni interessate (Bari, Brindisi, Taranto, Napoli, Gioia Tauro, Palermo, Augusta, Catania e Messina). La fase attuativa del progetto sarà gestita dalla Marina Militare che, con mezzi specialistici acquistati nell ambito del programma ed impiegando il proprio personale, dopo un apposito addestramento, condurrà l individuazione e l identificazione di contatti e il successivo inserimento nei data base di tutte le informazioni acquisite durante l attività. I mezzi impiegati sono i seguenti: Veicoli subacquei non pilotati AUV (Autonomous Underwater Vehicle) leggeri tipo REMUS 100 (REMUS: Remote Environmental Measuring UnitS), prodotti dalla società norvegese Kongsberg Maritime AS, dotati di sensori tipo SSS (Side Scan Sonar, sonar a scansione laterale), CDT (Conductivity, Temperature and Depth, sensore di conduttività e temperatura in funzione della profondità), Ph (acidità), O² (ossigeno), CDOM (Chromophoric Dissolved Organic Matter oppure Colored Dissolved Organic Matter, sensore che misura la quantità di materia organica presente nell acqua), UW Visibility (visibilità subacquea) e di sistemi di navigazione GPS, inerziale ed LBL (Long Base Line, sistema di posizionamento acustico subacqueo); la quota di lavoro dei veicoli arriva fino a 100 m ed il loro compito è la mappatura del fondale e la scoperta di eventuali oggetti presenti sul fondale stesso. La struttura organizzativa del programma PON-PACS, contributo della Marina Militare Italiana alla lotta contro la criminalità organizzata; in apertura, uno dei mezzi subacquei senza pilota il cui impiego è previsto dai programmi operativi Mezzi navali di superficie non pilotati USV (Unmanned Surface Vehicle) di tipo leggero AMV 10A, prodotti dalla società italiana SIEL srl di Moncalieri (TO), dotati di sonar rimorchiati tipo SSS (Side Scan Sonar) e sonar fissi a scafo, capaci di navigare in modalità autonoma senza personale a bordo quando si trovano in zone pericolose, oppure in modalità tradizionale controllata dal personale imbarcato. Lo scafo del veicolo è un gommone a chiglia rigida facilmente trasportabile, che può essere varato sia da terra che da un imbarcazione di supporto. I sensori possono operare su fondali profondi fino a 100 metri, ed i dati sonar acquisiti vengono trasferiti a terra in tempo reale con un sistema Real time data link/transfer. Il sistema di navigazione autonoma di grande precisione consente una mappatura accurata dei fondali, allo scopo di localizzare eventuali oggetti presenti, come ad esempio relitti, reperti archeologici, rifiuti pericolosi e non, residuati bellici, oggetti dispersi pericolosi per la navigazione. I due sonar di bordo sono complementari; infatti, il sonar fisso a scafo può essere impiegato in bassissimi fondali o in zone portuali ristrette quando non è possibile mettere a mare il sonar rimorchiato, che è dotato di un sistema completamente automatico di messa a mare e recupero. 19
3 I porti che saranno oggetto di rilievi nell ambito del programma PON-PACS Il sistema è completato da un software che permette sia una pianificazione accurata della missione, sia un analisi dettagliata dei dati raccolti e da una stazione di controllo remoto, impiegabile sia da terra che da bordo del natante, collegato sia al sistema di navigazione e telemetria che ai sensori sonar, per la trasmissione a terra dei dati in tempo reale. Veicoli subacquei pilotati a distanza ROV (Remotely Operated Vehicle) semi-autonomi PLUTO PLUS, prodotti dalla Ditta italiana Gaymarine di Lomazzo (CO) e già impiegati dalla Marina Militare e da numerose altre Marine nel campo della guerra alle mine, dotati di sensori sonar e videocamera, capaci di navigazione radio controllata fino ad una velocità di 1,5 nodi. La quota di lavoro di questi mezzi può raggiungere i 70 metri, e il loro compito è la scoperta ed identificazione degli oggetti, con possibilità anche di distruggerli. Centrali operative in container prodotte dalla società italiana SLS (Support Logistic Services) S.r.l. di Guidonia Montecelio (RM); queste centrali, che impiegano container standard da 20 piedi, hanno un sensore radar di superficie e contengono al loro interno postazioni per operatori radar, per operatori addetti alla gestione dei veicoli non pilotati e per operatori sonar, che impiegano il software PC SonarWiz Map della società statunitense Cheasapeake Technology inc. I compiti degli operatori sono la sorveglianza radar, la valutazione dei dati ed il controllo dell esecuzione della missione. Il personale impiegato è tratto da reparti operativi di elevata specializzazione, e più precisamente dai nuclei SDAI, nuclei ubicati su tutto il territorio nazionale che comprendono personale subacqueo della Marina e dipendono dal GOS (Gruppo Operativo Subacquei di COMSUBIN, comando raggruppamento subacquei ed incursori), ed opera prevalentemente a partire da due centri operativi nelle basi di Taranto ed Augusta, inquadrati rispettivamente nell ambito del Comando Marittimo Sud e del Comando Marittimo Sicilia. Il supporto e coordinamento tecnico-operativo sono forniti da alcuni dei più rinomati centri di eccellenza della Marina, come l Istituto Idrografico di Genova, il Comando delle forze di Contromisure Mine e delle Forze Ausiliarie (COMFORDRAG- COMFORAUS) della Spezia e COMSUBIN. Giovedì 29 maggio 2014, nel porto di Bari, si è svolta la prima attività pratica del progetto. Subito dopo una presentazione dell attività, tenuta presso la sala conferenze del terminal crociere di Bari dal capitano di vascello Francesco Giangregorio e dal tenente di vascello Mirko Leonzio, le autorità civili e militari unitamente agli organi d informazione locali ed alcune scolaresche della provincia di Bari presenti all evento, sono state accompagnate in banchina dove è avvenuta una simulazione di bonifica di un area portuale. È stato utilizzato un gommone a chiglia rigida comandato a distanza, che ha effettuato la ricognizione del fondale trasmettendo, in tempo reale, le immagini e i dati rilevati ad una stazione di controllo posizionata in banchina. 20
4 Un momento della presentazione del programma PON-PACS da parte della Marina Militare il 13 febbraio 2014, nell ambito dell ottava edizione di Big Blue, il Salone Internazionale della Nautica e del Mare, presso la Fiera di Roma Il successivo 18 giugno è stata condotta nell arsenale di Brindisi un attività dimostrativa della bonifica da ordigni in un area portuale, da parte degli uomini del GOS della Marina, che anche in questo caso, come a Bari, si sono avvalsi di un gommone pilotato a distanza dotato di Side Scan Sonar, che trasmetteva in tempo reale dati riguardanti i fondali a una stazione di controllo posizionata in banchina. Quest attività è stata introdotta da una Veicoli subacquei non pilotati AUV (Autonomous Underwater Vehicle) leggeri tipo REMUS 100 (REMUS: Remote Environmental Measuring UnitS), prodotti dalla società norvegese Kongsberg Maritime AS 21
5 Un momento della fase iniziale dell esercitazione svoltasi nel porto di Bari il 29 maggio, nella quale è stata configurata una simulazione di bonifica del fondale di un area portuale; nello specchio d acqua sono visibili un gommone con alcuni operatori e un mezzo navale di superficie non pilotato (USV) conferenza di presentazione nella Sala Grande del Castello Svevo di Brindisi, alla quale erano presenti le autorità civili e militari, i media e una rappresentanza di studenti universitari della provincia di Brindisi, che poi hanno assistito all esercitazione. L attività del progetto PON-PACS rientra nelle cosiddette attività dual-use della Marina Militare. Le tecnologie e i mezzi della Forza Armata, concepiti per compiti prevalentemente militari, sono, infatti, molto spesso impiegati anche per scopi civili. Le navi ed i mezzi della Marina possiedono caratteristiche di elevate capacità di autosufficienza logistica, capacità di movimento, flessibilità d impiego e possibilità di fornire diversi tipi di supporto e servizi, senza dovere interagire o dipendere dal territorio sul quale è richiesto di operare, caratteristiche che si rivelano preziose anche in ambito civile, soprattutto in caso di emergenza. La Marina Militare svolge quindi attività istituzionali non strettamente militari, sia con le proprie unità navali che con le altre componenti della propria organizzazione. Tra di esse, oltre alle attività di supporto alla lotta contro la criminalità del progetto PON-PACS, vogliamo citare le seguenti:1) il supporto alle attività ed agli interventi della Protezione Civile, sia con l impiego di unità navali che di assetti basati a terra; 2) l esecuzione di terapie sanitarie in camera iperbarica; 3) la sorveglianza anti inquinamento; 4) la sorveglianza, ai fini della tutela degli interessi nazionali, delle attività condotte nella cosiddetta Zona Economica Esclusiva (ZEE); 5) la ricerca e bonifica di ordigni / residuati bellici in mare; 6) il supporto nella ricerca e protezione dei siti archeologici sottomarini; 7) il supporto per il monitoraggio e la protezione della flora e fauna marina; l impiego di unità navali per lo svolgimento di campagne scientifiche e la raccolta di dati idro-oceanografici da parte d istituti di ricerca; 8) l impiego delle unità navali quali piattaforme per attività di promozione / simposi / seminari; 9) il supporto alla diffusione della cultura marittima e marinara nelle giovani generazioni, grazie anche alla possibilità di imbarcare ragazzi e ragazze sulle navi scuola a vela della MM. 22
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