L INCLUSIONE IN EUROPA

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1 L INCLUSIONE IN EUROPA Giornata Internazionale dei Diritti della Persona Disabile 3 dicembre 2015 Istituto Comprensivo Ninni Cassarà - Partinico

2 Inclusione: priorità delle politiche dell Unione Europea Piano d azione a favore dei disabili: Strategia Europea sulla disabilità ( ) avente lo scopo di migliorare l inclusione sociale, il benessere e il pieno esercizio delle persone disabili. Si prevede un azione complementare a livello europeo e nazionale La Commissione europea sostiene e completa le politiche promosse dagli Stati membri nei campi della protezione sociale e dell'integrazione. Nel campo dell istruzione considera l inclusione uno degli obiettivi prioritari.

3 Uno sguardo alla realtà europea Politiche di integrazione: tre categorie Paesi in cui la politica e la prassi in uso tendono ad inserire quasi tutti gli alunni nelle classi comuni (approccio monodirezionale) per es. Spagna, Grecia, Italia, Portogallo, Svezia; Paesi (approccio multi-direzionale) che hanno adottato un approccio molteplice al problema dell integrazione offrono un sistema ordinario e differenziato. Per es. Danimarca, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Austria, Finlandia, Inghilterra, Lettonia, Liechtenstein, Repubblica Ceca, Estonia, Lituania, Polonia, Slovenia In ormai pochi casi esistono due distinti sistemi educativi (approccio bidirezionale). Gli alunni disabili vengono inseriti in scuole o classi speciali. In genere, gran parte degli alunni censiti come disabili non segue il curriculum previsto dall ordinamento nazionale.

4 Dalle scuole speciali alle scuole ordinarie La trasformazione delle scuole e degli istituti speciali in centri risorse è una tendenza comune ai paesi dell Unione Il sistema scolastico differenziato, da istituzione educativa di base, sta diventando, dunque, una struttura di supporto o un centro risorse per gli insegnanti, i genitori e le altre figure professionali interessate al problema.

5 curriculum In genere, gran parte degli alunni censiti come disabili non segue il curriculum previsto dall ordinamento nazionale. L adozione del Piano Educativo Individuale nella didattica specifica per gli alunni con bisogni educativi speciali è una tendenza comune ai paesi europei.

6 In Lettonia: Ogni disabilità ha un programma definito con un codice Pluridisabilità con grave ritardo mentale CH 51 DH 52 Ritardo mentale 58 Categorie di disabilità Disabilità fisica 53 Disordini psicologici 57 DSA 56 Disordini del linguaggio 55 Malattie croniche 54

7 I docenti Nelle scuole speciali: tutto il personale docente è qualificato per lavorare con la disabilità: Docenti, professionisti di vario genere (psicologo, psichiatra, logopedista, infermiere..) Nelle scuole ordinarie: In alcuni casi c è la piena contitolarietà tra insegnante curricolare e di sostegno. In molti altri casi, gli insegnanti di classe sono responsabili di tutti gli alunni. In caso di necessità, il sostegno all insegnante di classe può essere fornito dagli insegnanti specialisti che lavorano nella scuola ordinaria. Possono essere membri del personale docente o dei servizi esterni (ad es. le scuole speciali). Inoltre, gli insegnanti specializzati dello staff scolastico sostengono, in diversi paesi, gli alunni con difficoltà di apprendimento e gli altri membri dello staff.

8 I docenti Il sostegno è ancora principalmente incentrato sull alunno. Il sostegno agli insegnanti è ancora una tendenza, più che una realtà, anche se resta un obiettivo da raggiungere. Consiste in una adeguata informazione sulle esigenze individuali dell alunno, nella selezione dei materiali didattici, nell elaborazione di un piano educativo individuale e nell organizzazione di sessioni formative.

9 In Inghilterra In ogni scuola un membro dello staff scolastico è nominato coordinatore per i bisogni educativi speciali con un ampio carico di responsabilità tra cui: l offerta di supervisione, il monitoraggio dei progressi degli alunni, i rapporti con i genitori e con le agenzie di sostegno esterno, il supporto al personale insegnante della scuola. Il sostegno è fornito anche da agenzie esterne servizi di supporto specialistici, dai colleghi delle altre scuole e dal personale delle autorità educative locali - LEA. Lo staff itinerante della scuola lavora sempre più con gli insegnanti per sviluppare approcci e strategie didattiche all interno della scuola, piuttosto che direttamente con gli alunni.

10 Le famiglie Nei Paesi in cui vige l approccio multidirezionale le famiglie possono scegliere se inserire il proprio figlio in una scuola ordinaria o in una speciale Le famiglie che abitano in centri rurali generalmente optano per l inserimento in scuole ordinarie (scelta che va a favore dell inclusione) Se da un lato aumenta la pressione dei genitori verso l inserimento in classi comuni, dall altro si registra una forte richiesta di figure altamente qualificate e di scuole adeguatamente attrezzate.

11 Una provocazione Si rileva che molti dei genitori dei bambini non disabili tendono a scegliere scuole o le classi in cui il processo di apprendimento è efficiente e efficace e non ostacolato da alunni lenti o bisognosi di maggiori attenzioni Gli alunni disabili (o con svantaggi) non solo determinano una maggiore variazione all interno della classe ma possono rallentare i percorsi programmati e abbassare anche i livelli di competenza che tutti gli altri possono raggiungere

12 Ci chiediamo: Il desiderio di raggiungere risultati sempre più elevati e di integrare gli alunni con bisogni speciali possono diventare antitetici: come conciliare le scelte a favore dell integrazione con una società sempre più competitiva e una scuola che viene valutata in base ai risultati degli apprendimenti raggiunti? L inclusione può essere un valore e un vantaggio per tutti?