COME SI RICONOSCONO I DSA? Per poter parlare di DSA è necessaria una diagnosi.
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- Alina Baroni
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1 Negli ultimi anni, i continui cambiamenti legislativi riguardanti la scuola hanno portato a un proliferare di sigle fra cui può essere difficile districarsi (vedi, ad esempio, POF, PEI, PDP, BES, DSA ). In particolare una difficoltà in cui spesso ci si imbatte sta nel distinguere fra DSA (disturbi specifici dell apprendimento) e BES (bisogni educativi speciali). DSA si tratta di una categoria di disturbi in cui rientrano dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia. Vengono diagnosticati da psicologi e/o neuropsichiatri (più eventualmente altre figure come, ad esempio, il logopedista. La loro identificazione è di pertinenza del settore sanitario. In tale contesto clinico si cerca di comprendere le caratteristiche della persona (punti di forza e debolezza, eventuali altre difficoltà associate ecc.), in base alle quali la scuola deve adottare le strategie didattiche opportune (inclusi, quando necessario, strumenti compensativi e dispensativi) e dovrà elaborare un piano didattico personalizzato (PDP). COME SI RICONOSCONO I DSA? Per poter parlare di DSA è necessaria una diagnosi. Una serie di indicatori ne possono far sospettare la presenza. Questi campanelli d allarme solitamente riguardano diverse aree: linguaggio, memoria, apprendimento, coordinazione motoria, organizzazione e orientamento. Il docente qualificato (che ha seguito formazione mirata) effettua lo screening che consente di sapere rapidamente se sia opportuno procedere a una valutazione diagnostica. La diagnosi di dislessia, disortografia e disgrafia non può essere effettuata prima della fine della II classe di scuola
2 primaria; mentre la diagnosi di discalculia, non prima della fine della III classe di scuola primaria. PROCEDURE Nella nostra realtà scolastica, il docente che dopo attenta osservazione dell alunno, sospetta la presenza di problemi legati all apprendimento o dovuti a qualsiasi altra difficoltà o comportamento particolare da accertare compie questi passi: - si avvale della consulenza del servizio psicopedagogico comunale a supporto della scuola (prende un appuntamento con il Dott. Gasparetti per un primo colloquio, per calendarizzare le osservazioni del bambino a scuola, senza che sia necessaria l autorizzazione dei genitori, fissa un incontro per l analisi e la condivisione degli esiti emersi) - se i sospetti sono fondati, il docente convoca la famiglia e comunica le difficoltà riscontrate e la necessità di condurre una valutazione psicodiagnostica presso i centri accreditati. - solo se la famiglia dà il proprio consenso, i docenti compilano la scheda di primo invio(modello a disposizione nei plessi) e la consegnano in direzione - il documento viene protocollato e inviato ai servizi sociali che, sulla base delle specificità descritte nella relazione presente sulla scheda di primo invio, provvedono a contattare i centri diagnistici territoriali ove indirizzare le famiglie. - La famiglia deve consegnare la diagnosi in segreteria per farla protocollare - Le insegnanti si recano in direzione e chiedono di poter visionare il documento per comprendere quali siano le indicazioni suggerite dai medici, utili alla stesura del:
3 1. PDP (Piano didattico personalizzato), quando si è in presenza di bambini con DSA/BES. 2. PEI (Piano educativo individualizzato) quando si è in presenza di bambini con certificazione di DVA, La personalizzazione degli interventi va comunque garantita anche in assenza della certificazione o del consenso della famiglia. PDP IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO È UN DOCUMENTO IN CUI VENGONO RIPORTATE LE MODIFICHE DIDATTICHE RELATIVE A UNO STUDENTE. CONTIENE LE MISURE COMPENSATIVE E DISPENSATIVE. È REDATTO DAL TEAM DOCENTI O DAL CONSIGLIO DI CLASSE SULLA BASE DELLE CARATTERISTICHE INDIVIDUALI (DIFFICOLTÀ E PUNTI DI FORZA) DEL BAMBINO A CUI È RIVOLTO. IL PDP NON È UN DOCUMENTO RIGIDO E, COME IL PEI, PUÒ ESSERE MODIFICATO OGNI VOLTA RISULTI NECESSARIO (SULLA BASE DI NUOVE INFORMAZIONI SEGNALATE DAGLI INSEGNANTI O SUGGERITE DAGLI SPECIALISTI). L ALUNNO PUÒ CAMBIARE LE STRATEGIE DI APPROCCIO AL COMPITO E POSSONO RENDERSI OPPORTUNI NUOVI ACCORGIMENTI DIDATTICI. CHE COSA E QUALI SONO GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI? Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano l esecuzione di attività che richiedono abilità su cui lo studente è in difficoltà. Esempi: Sintesi vocale (il bambino è invitato ad ascoltare i brani anziché leggerli Registrazione (per evitare di scrivere gli appunti delle lezioni) Programmi di videoscrittura con correttore ortografico Calcolatrice Tabelle, descrizioni di algoritmi/procedure, mappe concettuali, ecc.;
4 Gli strumenti dispensativi permettono allo studente di essere dispensato dallo svolgimento di alcune attività che, in base a quanto emerso dalla diagnosi, risulterebbero particolarmente difficoltose e che non migliorerebbero l apprendimento. Esempi: - le interrogazioni programmate, - la riduzione del contenuto delle prove da svolgere, - l uso del vocabolario, l aumento dei tempi per lo svolgimento delle verifiche, - la dispensa (quando necessario) dell apprendimento della lingua straniera in forma scritta. - l utilizzo dello stampatello maiuscolo al posto del corsivo.. PEI DOCUMENTO STILATO DOPO IL PRIMO PERIODO DI OSSERVAZIONE DAL TEAM DOCENTI E CONDIVISO DALLA FAMIGLIA. SI TRATTA DI UN ADATTAMENTO DEL PIANO EDUCATIVO-DIDATTICO DELLA CLASSE ALLE ESIGENZE, ALLE MODALITÀ DI RISPOSTA, AI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DEL BAMBINO. IN ESSO SONO: 1. DESCRITTI I PUNTI DI PARTENZA DEL BAMBINO IN CIASCUNA DELLE AREE DI COMPETENZA (AREA DELLE AUTONOMIE, AREA DELLE COMPETENZE SOCIALI, AREA DELLE COMPETENZE COGNITIVE, ) 2. ELENCATI GLI OBIETTIVI PER AREE DI COMPETENZA, 3. VENGONO DESCRITTE LE STRATEGIE ADOTTATE: STRUTTURAZIONE SPAZI E TEMPI DI LAVORO, INTERVENTI E PROGETTI AVENTI LO SCOPO DI FAVORIRE LO SVILUPPO PERSONALE E L INCLUSIONE DEL BAMBINO NON LIMITATAMENTE AL CONTESTO SCOLASTICO. È STRUMENTO DI LAVORO DA AGGIORNARE IN ITINERE, SULLA BASE DEI CAMBIAMENTI REGISTRATI E MODIFICATO IN CONSIDERAZIONE DEGLI ESITI RAGGIUNTI E DELLE INTEGRAZIONI RESE NECESSARIE BES Contrariamente a quanto spesso si crede, non sono una categoria diagnostica e di per sé non identificano un disturbo poiché qualunque studente può manifestare dei bisogni educativi speciali nel corso del suo percorso di studi. Si tratta difficoltà che danno diritto a un intervento personalizzato (che può portare al PDP), ma non si tratta
5 di un concetto clinico, bensì pedagogico. Qualunque studente può avere dei bes per diversi motivi: fisici, biologici, fisiologici, psicologici e sociali. Chi sono gli studenti con BES? Secondo C.M. n 8 del 6 marzo 2013 l area dei Bisogni Educativi Speciali (BES) comprende: lo svantaggio sociale e culturale, le difficoltà evolutive o derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. ANCHE PER QUESTI BAMBINI È POSSIBILE LA SCRITTURA DEL PDP Altre risorse Progetti inclusivi sul piccolo gruppo protocollo, cos è? Spazio educativo progetto di ottimizzazione Integrautismo sperimentazione - approvazione esportazione modello - formazione scuola polo, perchè? quando genitori fuori paese chiedono di iscrivere il loro bambino da noi, cosa avviene?
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