CONSORZIO DI BONIFICA della Provincia di Rimini Rimini Via Oberdan n. 23

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1 CONSORZIO DI BONIFICA della Provincia di Rimini Rimini Via Oberdan n. 23 PIANO DI CLASSIFICA DEI BENI IMMOBILI PER IL RIPARTO DELLA CONTRIBUENZA CONSORTILE GIUGNO 1996

2 PIANO DI CLASSIFICA DEI BENI IMMOBILI PER IL RIPARTO DELLA CONTRIBUENZA CONSORTILE I N D I C E Pag. 1. IL CONTESTO NORMATIVO Leggi e Decreti I presupposti della contribuenza I beni immobili sottoposti alla contribuenza La ripartizione provvisoria delle differenti tipologie di spesa Aspetti amministrativi 6 2. CARATTERISTICHE FISICHE DEL COMPRENSORIO Descrizione geografica Elementi climatici Elementi geologici, pedologici, ed uso del suolo Elementi idrografici ed idrogeologici Dissesto idrogeologico presente CARATTERISTICHE SOCIO ECONOMICHE DEL COMPRENSORIO Aspetti demografici Analisi strutturale dell'agricoltura La zootecnia Analisi strutturale del settore industriale e terziario IL TERRITORIO E LA BONIFICA Bonifica idraulica La rete scolante Il classamento dei terreni La distribuzione delle opere La funzionalità della rete Irrigazione Bonifica montana 55 2

3 5. IL CONSORZIO E LE SUE ATTIVITA' Attività del consorzio Struttura organizzativa Costo dell'attività CLASSIFICAZIONE DEGLI IMMOBILI E RIPARTO DELLA CONTRIBUENZA Premessa: presupposti impositivi Attività e costi del Consorzio La suddivisione del territorio in zone omogenee Parametri di riferimento per la valutazione del Beneficio di Bonifica La superficie scolante contribuente degli immobili Calcolo della superficie reale degli immobili Calcolo della superficie scolante degli immobili Indice di omogeneizzazione superfici scolanti Il valore economico degli immobili BONIFICA IDRAULICA "BENEFICIO BONIFICA IDRAULICA" L'indice di gestione L'indice di sicurezza idraulica BONIFICA DIFESA DEL SUOLO "BENEFICIO DIFESA DEL SUOLO" L'indice di beneficio difesa L'indice di intensità L'indice di vulnerabilità CLASSIFICA DEI BENI IMMOBILI SOGGETTI AL BENEFICIO DELL'IRRIGAZIONE Identificazione del comprensorio soggetto a contribuenza La base informativa Criterio di riparto delle spese dell'irrigazione Calcolo degli indici di beneficio dell'irrigazione Indice di beneficio irriguo 95 APPENDICE: NORME OPERATIVE DA SEGUIRE PER LA FORMAZIONE DEI RUOLI DI CONTRIBUENZA 96 3

4 1. IL CONTESTO NORMATIVO 1.1. LEGGI E DECRETI Il presente piano di classifica è stato redatto conformemente alla delibera regionale n del 26 maggio 1992, che fissa "I criteri per la formulazione dei piani di classifica, ai fini del riparto delle spese consortili predisposti dalla Commissione Consultiva per le Bonifiche". Tale delibera è stata emanata in applicazione alla Legge regionale del 2 agosto 1984 n.42, "Nuove norme in materia di enti di bonifica. Delega di funzioni amministrative" integrata dalla legge regionale del 23 aprile 1987 n.16. La L.R. 42/84 avvia un sostanziale processo di riforma nell'organizzazione e nella gestione dell'attività di bonifica. Nel corso degli anni, infatti, il concetto di bonifica ha subito notevoli modificazioni, abbracciando inizialmente finalità puramente settoriali, quali la difesa e la valorizzazione del suolo agricolo, e successivamente finalità di interesse pubblico generale. Dopo l'emanazione del R.D. del 1933 n.215, tuttora in vigore, si fa strada il concetto di bonifica integrale, volta a perseguire vantaggi igienici, demografici, economici e sociali, la cui azione diventa fondamentale alla luce delle enormi trasformazioni territoriali operate dai processi di urbanizzazione e di industrializzazione. Fino agli anni sessanta le numerose integrazioni apportate al Regio Decreto del 1933 non avevano modificato in modo sostanziale i suoi principi fondamentali. Nel 1972 con l'attuazione di alcuni decreti delegati, che hanno trasferito parte delle funzioni della bonifica alle Regioni, e soprattutto nel 1976 con l'emanazione del Decreto Legge n. 616 con il quale lo Stato ha attuato un forte decentramento in materia di Agricoltura, Difesa del suolo e Ambiente, il campo d'azione del Regio Decreto è stato fortemente ridotto. Con l'emanazione della L.R. 42/84, la Regione Emilia Romagna ha tuttavia voluto sottolineare l'attualità del Consorzio di Bonifica quale strumento efficace per la salvaguardia del territorio e la tutela delle sue risorse idriche ed ambientali. La successiva L.R 16/87 classifica tutto il territorio dell'emilia Romagna, ad eccezione delle aree golenali di 2a e 3a categoria (secondo quanto considerato dal R.D. 25 luglio 1904 n.523) di "bonifica di seconda categoria". I Consorzi di bonifica vengono ridotti da 40 a 15 per far coincidere i comprensori dei Consorzi con i confini dei bacini. Il nuovo assetto territoriale ed istituzionale del Consorzio impone, quindi, l'adozione di un nuovo piano di classifica, per il riparto dei contributi tra gli utenti. La contribuenza è infatti obbligatoria per i proprietari di beni immobili ricadenti nei comprensori di bonifica, in base alla vigente legislazione regionale e statale, ed è "commisurata al beneficio conseguito o conseguibile dalle opere e dall'attività di bonifica". Diventa quindi indispensabile valutare in modo oggettivo tale beneficio, e predisporre un piano di classifica degli immobili, formulato secondo la direttiva regionale 2233/92, in base al quale determinare la quota di contribuenza spettante a ciascun immobile I PRESUPPOSTI DELLA CONTRIBUENZA Il legislatore attribuisce ai Consorzi di Bonifica il potere di imporre contributi ai proprietari consorziati. 4

5 L'art.10 del R.D. 13 febbraio 1933 n.215 e l'art. 860 c.c. indicano come soggetti obbligati alla contribuzione i proprietari di immobili che traggono un beneficio accertato, specifico e diretto dall'attività di bonifica. Vengono riconosciuti soggetti obbligati esclusivamente i titolari del diritto di proprietà dell'immobile oggetto di imposizione, anche se l'immobile è costituito da una costruzione, la cui proprietà è separata da quella del suolo. Le vigenti leggi regionali confermano l'attribuzione ai Consorzi del predetto potere impositivo I BENI IMMOBILI SOTTOPOSTI ALLA CONTRIBUENZA. Oggetto del potere impositivo, di cui sono titolari i Consorzi, sono i beni immobili, nel senso precisato dall'art. 812 del c.c., siti all'interno del comprensorio e che traggono beneficio dalla bonifica, qualunque sia la destinazione degli immobili stessi. Secondo l'art.812 c.c. sono beni immobili "il suolo, le sorgenti e i corsi d'acqua, gli alberi e le altre costruzioni anche se unite al suolo a scopo transitorio, e in genere tutto ciò che naturalmente o artificialmente è incorporato al suolo" Il potere impositivo non può essere esteso a beni mobili o agli immobili siti fuori dal comprensorio di bonifica o che non traggono un beneficio. Il piano di classifica, quindi, poichè mira ad individuare ed a quantificare il beneficio percepito dagli immobili, assume un ruolo fondamentale e costituisce la fonte primaria di regolamentazione della materia LA RIPARTIZIONE PROVVISORIA DELLE DIFFERENTI TIPOLOGIE DI SPESA. Con la delibera n.107 del 24 settembre 1975 il Consorzio di Bonifica dell'uso del Conca e dell'agro Riminese (oggi Consorzio di Bonifica della Provincia di Rimini) ha approvato i criteri provvisori per la ripartizione dei contributi di bonifica relativi ai beni immobili situati nel territorio di operatività dell'ente. La legge infatti stabilisce che i proprietari di beni immobili ricadenti nei limiti del comprensorio sono tenuti a contribuire sia per le spese di esecuzione, sia per quelle di manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica, ma rimette alla discrezionalità dei Consorzi la quantificazione dei singoli contributi. Nella ripartizione delle spese il Consorzio è tenuto ad applicare il principio della corrispondenza, o proporzionalità, del contributo al beneficio conseguito o conseguibile dall'opera di bonifica. L'art.11 del R.D. 13/2/1933 n.215 precisa che la ripartizione della spesa deve essere fatta in via definitiva proporzionalmente al beneficio conseguito, in via provvisoria in base ad indici approssimativi e presuntivi del beneficio conseguibile. Per valutare tale beneficio il Consorzio ha tenuto conto della natura e delle caratteristiche degli immobili, della loro ubicazione, destinazione e suscettibilità di valorizzazione e di altri elementi rapportabili mediante indici di contribuenza al beneficio. Nella situazione di provvisorietà, poichè l'entità del beneficio è in fase dinamica e quindi meno quantificabile, il Consorzio ha ritenuto opportuno utilizzare come base di calcolo il Reddito Dominicale per i terreni e la rendita catastale per i fabbricati. 5

6 Tuttavia, poichè le opere di bonifica sono state realizzate prevalentemente per il beneficio agricolo, non è stato possibile porre sullo stesso piano, ai fini della ripartizione degli oneri contributivi, i terreni e i fabbricati. La spesa è stata pertanto ripartita in ragione del 60% per i terreni e del 40% per i fabbricati. Poichè gli immobili all'interno del comprensorio si venivano a trovare in condizioni non identiche, si è proceduto all'individuazione di zone omogenee con uguale livello di beneficio. Attraverso degli indici, derivanti dal confronto tra gli imponibili catastali dei terreni e dei fabbricati, è stata operata una prima suddivisione dell'onere in due grandi quote: una per i terreni ed una per i fabbricati. La prima è stata suddivisa tra le varie zone in funzione del Reddito Dominicale moltiplicato per un coefficiente, che esprime, per ciascuna zona, il diverso grado di beneficio. La quota afferente ai fabbricati, è stata suddivisa in modo analogo utilizzando l'imponibile catastale e, in mancanza di questo, una rendita fittizia ottenuta dividendo la rendita catastale di diversi fabbricati, di uguale consistenza e destinazione, per la sommatoria delle superfici dei singoli piani in cui è suddiviso il fabbricato ASPETTI AMMINISTRATIVI Il Consorzio di Bonifica dell'uso, del Conca e dell'agro Riminese, oggi Consorzio di Bonifica della Provincia di Rimini, è stato istituito con DPR n.1476 in data 31/3/1972. Si è formato dalla fusione del Consorzio di Bonifica del Torrente Uso con il Consorzio di bonifica della Valle del Conca ed ha giurisdizione sui territori del Consorzio idraulico e di miglioramento fondiario dell'agro Riminese, riconosciuto di bonifica nel Nel 1933 i bacini del torrente Uso e del Conca vennero annessi al comprensorio di trasformazione fondiaria della bassa e media collina forlivese. Il Consorzio di Bonifica del torrente Uso, con una superficie di ettari, venne regolarmente fondato con il R.D. del 1933 n.1415, in seguito alla costituzione di un comitato promotore per la formazione di un Consorzio di bonifica nella provincia di Forlì e al riconoscimento dell'applicabilità al bacino delle disposizioni contenute nel R.D. del 1933 n.215. Nel 1959 (decreto n.149 del 12/5/1959) il comprensorio del Consorzio venne ampliato grazie all'aggregazione dei bacini del fiume Rubicone e del torrente Rigossa. La superficie complessiva del Consorzio divenne così di ettari, in gran parte nella provincia di Forlì e per una piccolissima porzione (405 ettari) nella provincia di Pesaro. Nel 1962 (DPR del 16/5/1962 n. 1921) venne fondato il Consorzio di Bonifica della Valle del Conca, avente una superficie di ettari. Negli anni successivi, in seguito alla trasformazione in "Consorzio di Bonifica" del Consorzio di miglioramento fondiario dell'agro Riminese, si avvertì la necessità di riordinare i suddetti enti, al fine di risolvere in modo unitario i numerosi problemi riguardanti l'uso delle acque, la difesa del suolo e l'assetto delle strutture e dell'ambiente rurale. Si procedette quindi alla fusione dei due Consorzi in un unico ente, avente giurisdizione anche sul territorio dell'agro Riminese e con una superficie territoriale di circa ettari. 6

7 2. CARATTERISTICHE FISICHE DEL COMPRENSORIO DESCRIZIONE GEOGRAFICA Il comprensorio del Consorzio di Rimini ha una superficie complessiva di ettari. Si estende sulla porzione meridionale della Provincia di Forlì e su una piccola porzione della Provincia di Pesaro, circoscrivendo i bacini idrografici maggiori del torrente Uso, del fiume Marecchia e del fiume Conca, che si dipartono dalle pendici della dorsale appenninica e giungono fino al mare. Nella tabella 2.1 vengono elencati i Comuni compresi dal Consorzio, la relativa superficie e la stima della percentuale con la quale ciascun Comune entra a far parte del Consorzio. Nella Tav.1 "Carta dei confini amministrativi" sono riportati i limiti dei comuni distinti con diversi colori ed all'interno di ciascun comune i limiti dei fogli catastali. Il territorio presenta una morfologia a profilo movimentato, con il mare nella porzione orientale e con i crinali dolci del subappennino che degradano nella pianura alluvionale. A Nord-Est è limitato dal Mare Adriatico, dalla foce del fiume Uso alla foce del fiume Tavollo. A Nord-Ovest è delimitato invece dal fiume Uso, partendo dalla foce e arrivando fino al ponte della via Emilia nei pressi di Santarcangelo di Romagna, quindi dall'attuale limite del Comprensorio del Consorzio di Bonifica Forlivese, fino a raggiungere, in località Strigara, lo spartiacque Uso-Savio. Prosegue lungo la dorsale Sogliano fino a Perticara. A Sud raggiunge, da Perticara, la vetta del monte Aquilone nelle Marche, scendendo fino a Collina. A Ovest segue lo spartiacque Uso-Marecchia fino alla località Gemmano, in Comune di Torriana, prosegue lungo la strada Marecchiese fino a Ponte Verucchio e continua attraverso l'abitato di Verrucchio. Avanza parallelamente alla strada provinciale oltre il nucleo abitato di Corpolò, per rientrare poi verso l'interno e toccare le località di S. Ermete, il Casale, Vergiano, S.Lorenzo in Monte, fino alla strada statale di S. Marino, che segue fino a Misano Adriatico. Raggiunge ad Ovest il limite del confine provinciale seguendo, ad est di Tavoleto, la strada comunale Cerreto-Tavoleto sino a Mondaino, per arrivare in località Cà Boresi al bivio per Tavullia. Ad Est è delimitato dal confine provinciale. 7

8 Tab Comuni compresi dal Consorzio e relativa superficie territoriale Comune Superficie (Kmq) % Sup. Consorzio Bellaria 18,28 0,65 11,88 Borghi 30,11 0,76 22,88 Cattolica 5,97 1 5,97 Coriano 46, ,82 Gemmano 19, ,20 Mercato Saraceno 99,75 0,09 8,98 Misano Adriatico 22, ,43 Mondaino 19,77 0,22 4,35 Monte Colombo 11, ,89 Montefiore Conca 22, ,41 Montegridolfo 6,79 1 6,79 Montescudo 19, ,93 Morciano di Romagna 5,41 1 5,41 Poggio Berni 11, ,80 Riccione 17, ,12 Rimini 134, ,58 Saludecio 34, ,02 San Clemente 20, ,75 San Giovanni 21, ,24 Santarcangelo 45,08 0,61 27,50 Sogliano al Rubicone 93,96 0,52 48,86 Torriana 23, ,11 Verrucchio 27,07 0,94 25,45 Novafeltria 2,40 0,1 0,24 Talamello 2,40 0,1 0,24 Fonte: ISTAT - IV Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni

9 2.2. ELEMENTI CLIMATICI 1 Per delineare il profilo climatico del comprensorio del Consorzio riportiamo di seguito la mappa delle temperature medie annue, tracciata in base ai dati raccolti per vent'anni ( ) dalle otto stazioni formanti la "Rete di rilevamento termometrico" della Provincia di Forlì. La mappa, fig.: 2.1, evidenzia un contesto termico abbastanza semplice e lineare, costituito da una successione di isolinee pressochè parallele alle linee di costa, con valori decrescenti verso il retroterra appenninico, ad eccezione di una struttura termica individuale e ben definita che si inserisce nel settore nord occidentale del territorio. Fig Mappa della temperatura media annua Questa struttura si estende nell'area di pianura più interna, facendo sì che essa risulti l'area più calda del territorio provinciale e a Sud della quale la temperatura decresce rapidamente per la presenza dei complessi collinari appenninici. La temperatura e gli altri aspetti del clima rispecchiano in generale l'andamento altimetrico del territorio (Si veda la Tav. 2 "Carta della altimetria"). La temperatura infatti diminuisce con l'aumentare dell'altitudine. Si verificano tuttavia locali scostamenti dalla tendenza generale, dovuti alla protezione esercitata dai complessi collinari e montani nei confronti delle correnti fredde, o a fenomeni vallivi o all'azione connessa all'inversione termica. L'area interessata dai rilievi è caratterizzata da un regime climatico di tipo appenninico, con estati calde, inverni rigidi; abbondanti precipitazioni, che aumentano al crescere della quota, prevalenti in autunno sui rilievi collinari e in inverno sui rilievi appenninici, minimo pluviometrico in estate e neve nei mesi più freddi. Durante l'inverno l'azione esercitata dall'anticiclone Est Europeo favorisce condizioni di tempo stabile, con cielo prevalentemente sereno, intense gelate notturne, in particolare nelle vallate, nelle quali è frequente la presenza di nebbia. In autunno e in primavera la presenza nel territorio di masse d'aria di origine mediterranea, che fluiscono sui rilievi appenninici dopo essersi incanalate nel Bacino Adriatico, 1 Fonte: AER: "Provincia di Forlì: il clima e il territorio" 9

10 favoriscono condizioni di tempo perturbato, associato a frequenti precipitazioni. Durante l'estate i flussi occidentali provenienti dall'atlantico, connessi alla presenza dell'anticiclone delle Azzorre, determinano tempo stabile che, associato alla presenza di masse d'aria umida e scarsa ventilazione e riscaldamento dei versanti appenninici durante le ore pomeridiane, può dar luogo alla formazione di corpi nuvolosi ad evoluzione diurna e a manifestazioni temporalesche anche intense. Nell'area di pianura si delinea un clima di tipo pseudo-continentale, caratterizzato da inverni rigidi e estati calde e afose, nebbie frequenti e persistenti durante l'inverno, piogge comprese tra i 700 e i 750 mm/anno, con valori scarsi nei mesi estivi, scarsa ventilazione e frequenti manifestazioni temporalesche nel periodo aprile-settembre. Tali aspetti, pur essendo tipici dell'intera area di pianura, si modificano procedendo dall'entroterra verso la costa. La temperatura risente dell'azione regolatrice del mare, manifestando una maggiore mitezza. Le precipitazioni sono influenzate dell'azione prodotta dai rilievi appenninici sulle masse d'aria, che fa aumentare l'apporto meteorico. Durante l'inverno nell'area predomina una consistente coltre di aria fredda, che staziona per lungo tempo ed è caratterizzata da frequenti inversioni termiche nelle ore notturne, associate a intense formazioni nebbiose. Nel territorio sono presenti alternativamente l'anticiclone russo, che apporta correnti fredde e relativamente asciutte, e le depressioni nord atlantiche, che apportano aria umida e più temperata, con annuvolamenti e precipitazioni. In primavera le depressioni che si originano sul Golfo di Genova provocano precipitazioni che, ad iniziare dal mese di aprile - maggio, possono assumere localmente carattere di rovescio. Per delineare il profilo pluviometrico, osserviamo le serie storiche ventennali delle precipitazioni fornite dalla rete di rilevamento della Provincia di Forlì. Nella Tab.: 2.2 si evidenzia la variazione della quantità di pioggia che aumenta procedendo dalla costa, o comunque dall'area di pianura, verso l'entroterra collinare e montano dell'appennino. Si possono distinguere quattro zone idrometriche: zona di pianura con valore medio compreso tra 602 e 912 mm; zona di bassa collina con valore medio annuo compreso tra 916 e 1030 mm; zona di media alta collina con valore medio annuo compreso tra 885 e 1188 mm; zona di montagna con valore medio annuo compreso tra 1195 e 1612 mm. Dalla mappa delle precipitazioni medie annue, fig.: 2.2, si ha una visione d'insieme della distribuzione territoriale delle precipitazioni. 10

11 Tab Variazione della quantità totale di pioggia in funzione della altimetria e della struttura geomorfologica regionale Quantità (mm) Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno Lido di Rimini 2 m Cattolica 10 m Rimini Aeroporto 12 m Forlì 27 m Diegaro 35 m Cesena 44 m Meldola 57 m Castrocaro 68 m Modigliana 73 m Rocca S. Casciano 210 m Civitella di Romagna 219 m Santa Sofia 257 m Sarsina 325 m Tredozio 334 m Bagno di Romagna 495 m Portico di Romagna 503 m Corniolo 589 m Terzo di Carnaio 704 m Verghereto 812 m Campigna 1068 m Fig Mappa delle precipitazioni medie annue 11

12 Esaminando il territorio del Consorzio appare evidente l'incremento delle precipitazioni, procedendo da Nord verso Sud, e l'andamento parallelo alla costa a agli allineamenti collinari e montani retrostanti, nel settore nord orientale e centro meridionale dell'area. Si evidenzia inoltre un sensibile decremento del gradiente pluviometrico nella zona di bassa collina, posta nel settore orientale del territorio, dove è definibile una estesa area pluviometrica omogenea. Nell'area che comprende i maggiori rilievi appenninici, quali le strutture di alta collina o quelle di montagna, le precipitazioni meteoriche e il gradiente pluviometrico subiscono un netto incremento ELEMENTI GEOLOGICI, PEDOLOGICI ED USO DEI SUOLI 2 Il territorio su cui opera il Consorzio si estende dal Comune di Bellaria ad una piccola porzione dei comuni di Novafeltria e Talamello in provincia di Pesaro. Comprende quindi la porzione meridionale della Pianura Padana ed è circoscritto dai contrafforti appenninici che lo chiudono a triangolo fino al mare (Si veda Tav. 2 "Carta della altimetria"). L'altimetria varia da una quota di 500 metri sul livello del mare ad una quota di metri s.l.m. per poi degradare dolcemente fino al mare. Seguendo tale andamento si può suddividere il territorio in fasce parallele così delineate: zona collinare, zona pedecollinare, zona di pianura, zona litoranea, caratterizzate rispettivamente da rocce arenacee e rocce argillose, da suoli alluvionali, da sabbie litoranee recenti. L'origine delle rocce affioranti e ascrivibile alle ere geologiche terziaria e quaternaria e tutte le formazioni affioranti sono di carattere sedimentario. Le tipologie principali di suolo comprese nel territorio del Consorzio di Bonifica possono essere così descritte: nella zona collinare arenacea predominano i suoli bruni calcarei, frammisti ai regosuoli, e ai suoli bruni lisciviati. Questa associazione di suoli è caratterizzata da una scarsa evoluzione, modificata in genere dalla intensa attività antropica. I terreni hanno un colore variabile tra il bruno e il grigio chiaro e una granulometria franca o franco sabbiosa, un ph generalmente sub-alcalino. I suoli bruni calcarei sono interessati spesso da una forte erosione, mentre i suoli bruni lisciviati sono poco rappresentati e normalmente circoscritti in aree a castagneto della collina più alta. La loro utilizzazione agricola più frequente è a seminativo. Nella zona collinare con rocce argillose è presente un'associazione di suoli costituita da regosuoli e suoli bruni calcarei vertici ed un'associazione formata da suoli bruni calcarei vertici accompagnati da vertisuoli e regosuoli. La prima è distribuita sui pendii con acclività forte o moderata. I terreni presentano un colore variabile dal grigio bruno al grigio chiaro, una tessitura argillosa e franco argillosa o franco limosa, un ph sub-alcalino e sono coltivati per lo più a seminativo. La seconda è distribuita sui pendii con acclività debole o moderata. I suoli sono profondi, con colore variabile dal grigio bruno al grigio chiaro, una tessitura come la precedente e sono coltivati a seminativo, ma anche a vigneto e frutteto. Nella pianura predominano i suoli alluvionati calcinomorfi che sono costituiti prevalentemente da sedimenti sabbiosi, limosi o argillosi, variamente intersecati tra loro. La tessitura è variabile da zona a zona andando dall'argilloso limoso al franco e al sabbioso con ph da neutro a sub alcalino. 2 Fonte: da CCIAA: "I suoli della provincia di Forlì e i fattori limitanti la loro utilizzazione" 12

13 Sono densamente coltivati sia a seminativi che a frutteto e vigneto. La fascia costiera presenta un'associazione di regosuoli e roccia affiorante, caratterizzata da tessitura franco sabbiosa e ph neutro o sub-alcalino (Si vedano a proposito di quanto illustrato, la Tav. 3 "Carta della litologia" e la Tav. 4 "Carta dell'uso potenziale del suolo" ELEMENTI IDROGRAFICI ED IDROGEOLOGICI 3 Il comprensorio è costituito essenzialmente dai bacini idrografici del fiume Uso, del fiume Marecchia, del fiume Conca e dai corsi minori del torrente Ausa, del torrente Marano e del torrente Ventena (Si veda la Tav.6 "Carta della rete idrografica"). La direzione di allungamento dei bacini dei principali corsi fluviali ha un andamento antiappenninico. Nonostante gli intensi sollevamenti subiti dalla dorsale infatti, i corsi d'acqua, sia quelli principali sia quelli minori, hanno mantenuto nel tempo il loro orientamento primitivo, nonostante gli intensi sollevamenti subiti dalla dorsale. I torrenti Uso, Ausa e Marano sono spostati, rispetto all'asse geometrico della valle, prevalentemente verso Est, provocando un maggiore sviluppo dei sottobacini del versante occidentale. Viceversa il fiume Marecchia e il torrente Ventena, essendo spostati prevalentemente verso Ovest, hanno favorito una maggiore crescita dei sottobacini del versante orientale. Il fiume Conca inizia invece il proprio percorso ad Ovest dell'asse geometrico della valle e si sposta progressivamente verso Est, avvicinandosi al mare. Il reticolo idrografico superficiale corrisponde, nelle aree di pianura, alla rete di collettori consortili per la cui descrizione si rimanda al Cap. 4; in collina presenta un carattere periodico ed, in alcune aree, fenomeni di dissesto idraulico. Da un punto di vista idrogeologico la natura dei terreni del Comprensorio fa sì che le maggiori riserve idriche sotterranee si localizzino nei depositi alluvionali del fondovalle, nelle piane alluvionali e nei conoidi fluviali dei corsi d'acqua maggiori, tra cui i più importanti, per sviluppo areale e per entità del deposito, sono sicuramente quelli del fiume Marecchia e del fiume Conca. Il conoide del fiume Marecchia ha il suo apice alla stretta di Ponte Verucchio e per base il limite Nord del Comune di Rimini. Ha un'estensione di circa 130 Km2 ed un materasso alluvionale che supera, in corrispondenza della costa i 300 metri di spessore, probabilmente per la formazione, durante il sollevamento della dorsale appenninica, di faglie trasversali che hanno contribuito a creare un bacino notevolmente affossato e caratterizzato da ingenti apporti sedimentari. Il Conoide può essere suddiviso in un conoide antico, che si estende da Ponte Verrucchio fino alla strada Trasversante Marecchia, nel quale si può ricostruire facilmente il limite dei terrazzi ed un conoide recente caratterizzato da ampie divagazioni dell'alveo. L'elemento geomorfologico più evidente del conoide marecchiese è rappresentato però dalla profonda incisione dell'alveo compresa sostanzialmente tra Ponte Verrucchio e Poggio Berni. Tale fenomeno non ha nulla a che vedere con le fasi di ringiovanimento fluviale a cui si è fatto riferimento, ma è da mettere in relazione con le escavazioni di inerti compiute nell'alveo e sui terrazzi negli anni '50 e '60. L'eliminazione del sottile pave ghiaioso ha portato alla luce il substrato marino costituito da litotipi prevalentemente argillosi facilmente erodibili. 3 Fonte: : "Quaderni del Circondario di Rimini - Acqua e suolo, vulnerabilità, dissesto, equilibri e compatibilità" 13

14 La profonda incisione ha messo a giorno tutta una successione di depositi sedimentari tra i quali sono stati rinvenuti ben sviluppati orizzonti "eusinici" a pesci. In questo tratto si è venuta bruscamente modificando sia la dinamica fluviale che il trasporto del materiale, con aumento della frazione fine. Il fiume ha inoltre assunto una funzione drenante nei confronti della falda superficiale, anzichè alimentante come avveniva in passato. Il conoide del fiume Conca costituisce un importante serbatoio di acqua dolce dal quale si approvvigionano gli acquedotti di Cattolica, Riccione, San Giovanni e Gabicce Mare. La principale fonte di alimentazione dell'acquifero è costituita dalle precipitazioni meteoriche che lo ricaricano direttamente, cadendo sui depositi alluvionali e infiltrandosi nel sottosuolo, e indirettamente, cadendo sui versanti argillosi ed arrivando per scorrimento superficiale o ipodermico ai limiti dell'area alluvionale, dove si infiltrano nel sottosuolo. Molto importante è anche l'azione di ravvenamento operata dai serbatoi artificiali costruiti sugli alvei del fiume Conca e Ventena. Le sorgenti perenni non sono particolarmente diffuse. Sono localizzate soprattutto nei pressi di Verucchio, dove sono da mettere in correlazione probabilmente con la presenza di litotipi calcarei permeabili in terreni argillosi impermeabili o poco permeabili. Altre sono presenti nei pressi della Marecchiese o nei dintorni di S. Fortunato e di Montescudo DISSESTO IDROGEOLOGICO PRESENTE 4 Le aree a più alto grado di dissesto e quindi di vulnerabilità sono collocate nella parte Nord Ovest del comprensorio, nei pressi di Torriana e Montebello, dove è presente una morfologia di tipo calanchivo, e nella parte Ovest-Sud Ovest, nei pressi di Gemmano, Montefiore Conca, Saludecio, Mondaino, dove esistono estese zone calanchive con problematiche legate ad un forte drenaggio e a movimenti di massa superficiali. Facendo riferimento ai bacini dei corsi d'acqua, che rientrano in toto o in parte nel comprensorio di Bonifica, il dissesto idrogeologico si manifesta maggiormente nei torrenti Uso, Ventena, Tavollo e Marano. Esso è dovuto principalmente alle loro caratteristiche intrinseche, quali la pendenza elevata, il deflusso rapido delle acque con alternanza di piene e di portate piccole o nulle. Il disordine idrogeologico è più marcato soprattutto nell'alta valle dell'uso e nella media bassa valle del Conca e si traduce in frequenti movimenti franosi. Si veda a questo proposito la Tav.5 "Carta della Stabilità". Anche gli altri bacini sono interessati da fenomeni localizzati di dissesto, provocati dalle azioni dell'uomo che nel tempo hanno causato notevoli alterazioni dell'equilibrio naturale dei bacini stessi, accentuandone i processi erosivi. L'estrazione prolungata di inerti dagli alvei dei corsi d'acqua maggiori, quali il fiume Marecchia e il fiume Conca, ha ad esempio provocato fenomeni di canalizzazione con modifica dell'ordine idraulico e idrogeologico. Il progressivo utilizzo del suolo per l'espansione edilizia, per la costruzione di strade, autostrade, abitazioni, ecc., ha aumentato notevolmente la superficie impermeabilizzata, con conseguenti alluvioni nei tratti terminali dei corsi d'acqua. Fondamentale per l'espandersi di questo problema è stato anche l'abbandono, da parte dell'uomo, delle montagne e delle colline, nonchè la conseguente mancanza di cura dei prati stabili e l'irrazionale disboscamento delle pendici. 4 Fonte: R.E.R, CNR: "Carta della propensione al dissesto idrogeologico dell'emilia Romagna" 14

15 Il venir meno del costante presidio dell'uomo sul territorio ha quindi determinato, nelle aree in abbandono, la creazione di gravi situazioni di rischio idraulico. Per quanto riguarda la fascia costiera essa è in continua evoluzione, in ragione anche delle opere di difesa che sono state realizzate. Nel tratto ricadente nel comprensorio sono presenti un diverso grado di erosione e un diverso grado di ripascimento della spiaggia difficilmente quantificabili. In questa zona, infatti, entrano in gioco problematiche molto complesse, quali ad esempio l'ingressione salina nel dominio delle acque continentali o la progressiva mineralizzazione di queste da apporti superficiali, in stretta relazione con l'intenso sfruttamento ed utilizzo del territorio. 15

16 3. CARATTERISTICHE SOCIO ECONOMICHE DEL COMPRENSORIO 3.1. ASPETTI DEMOGRAFICI La popolazione residente nell'area, tab.:3.1, supera 249 mila abitanti. Il 75% della popolazione del Consorzio è localizzata nelle città di Rimini (circa 128 mila abitanti), Riccione (quasi 33 mila abitanti), Cattolica (15 mila) e Santarcangelo (più di 10 mila). Il comprensorio del Consorzio di Rimini si distingue da altri per l'elevata concentrazione urbana. Le città a più alta densità di popolazione sono Cattolica (2500 ab./ Km 2 ) Riccione (1900 ab./km 2 ) Morciano (980 ab/ Km 2 ) Rimini (950 ab/ Km 2 ) e Bellaria (700 ab/ Km 2 ). La situazione all'interno del comprensorio non è però omogenea e presenta rilevanti difformità da zona a zona, a causa di situazioni ambientali, sociali ed economiche differenti, ed anche di un diverso grado di accelerazione e di sviluppo. Le famiglie presenti sono quasi 89 mila, dislocate per il 72% in tre Comuni della Riviera: 46 mila nell'area del Comune di Rimini, 12 mila in quella di Riccione e quasi 6 mila a Cattolica. In totale le abitazioni che insistono sul territorio del Consorzio sono più di 100 mila, di cui quasi 88 mila occupate e 23 mila non occupate. Il fenomeno va sicuramente messo in relazione con la forte stagionalità turistica, che si realizza nei mesi estivi, in particolare nell'area riminese che funge da polo di attrazione, tra i più importanti d'europa, per un turismo di massa, italiano e straniero. 16

17 Tab Popolazione residente, famiglie e abitazioni occupate o non occupate per Comune Comune Popolazione residente Famiglie Abitazioni occupate Abitazioni non occupate Bellaria Borghi Cattolica Coriano Gemmano Mercato Saraceno Misano Adriatico Mondaino Monte Colombo Montefiore Conca Montegridolfo Montescudo Morciano di Romagna Poggio Berni Riccione Rimini Saludecio San Clemente San Giovanni Santarcangelo Sogliano al Rubicone Torriana Verrucchio Totale Fonte: ISTAT - 13 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni La superficie media e il numero di stanze per abitazione, tab. 3.2, varia in funzione delle zone. 17

18 Tab Indicatori relativi alle abitazioni nei Comuni del comprensorio Comune Abitazioni non occupate Abitazioni occupate Abitazioni Superficie media(mq) N.stanze per abitazione Superficie media(mq) N.stanze per abitazione Superficie media(mq) N. stanze per abitazione Bellaria 67,7 3,2 98,6 4,7 86,4 4,1 Borghi 93,9 4,4 102,7 4,7 99,9 4,6 Cattolica 72,8 3,6 95,6 4,4 90,9 4,3 Coriano 73,3 3,7 109,3 4,8 104,4 4,7 Gemmano 90,3 4,3 96,7 4,5 94,6 4,5 Mercato Saraceno 92,2 4,3 101,3 4,7 99,6 4,6 Misano Adriatico 63,6 3 99,7 4,5 82,3 3,8 Mondaino 102,6 5,1 104, ,9 5,1 Monte Colombo 101,8 4,7 99,8 4,6 100,3 4,6 Montefiore Conca 92,3 4,4 100,9 4,8 98,7 4,7 Montegridolfo 115,7 5,6 106,1 4,9 108,5 5,1 Montescudo 107,4 4,8 106,3 4,8 106,6 4,8 Morciano di Romagna 90 4,2 103,8 4,7 102,4 4,7 Poggio Berni 105, ,8 4,9 108,5 4,9 Riccione 76,8 4 90,9 4,4 86,7 4,3 Rimini 70,1 3,6 91,1 4,4 87,8 4,3 Saludecio 85,1 4,2 97,5 4,6 93,7 4,5 San Clemente 106 4,7 104,3 4,7 104,6 4,7 San Giovanni 91,9 4, ,6 102,2 4,5 Santarcangelo 99,7 4,4 101,8 4,7 101,6 4,6 Sogliano al Rubicone 83,2 3,9 97,5 4,6 93,8 4,4 Torriana 88,2 3,9 97,2 4,5 94,2 4,3 Verrucchio 104,6 4,7 105,5 4,8 105,4 4,8 Fonte: ISTAT - 13 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni Questi indicatori inoltre sono tendenzialmente più elevati nelle abitazioni occupate, rispetto a quelli delle abitazioni non occupate. Tra le abitazioni non occupate quelle con superfici più piccole sono localizzate nelle aree litoranee, come Bellaria, Misano, Cattolica, Rimini e Riccione, probabilmente per la presenza di unità abitative di dimensioni ridotte (mini) che vengono concesse in locazione nei periodi di attrazione turistica. La popolazione residente nel comprensorio con un'età superiore ai sei anni, tab.:3.3, supera di poco 237 mila abitanti. La maggior parte è fornita di un titolo di studio (204 mila) anche se moltissimi (145 mila 18

19 pari al 61% dei residenti) non sono andati oltre la licenza media inferiore (74 mila) o la licenza elementare (71 mila). Poco più di 50 mila abitanti possiede un diploma di scuola superiore e meno del 4% della popolazione del comprensorio ha conseguito una laurea. Gli alfabeti privi di un titolo di studio sono circa 30 mila (il 12% dei residenti) di cui oltre il 40% con un'età superiore ai 65 anni. La popolazione completamente analfabeta rappresenta appena l'1% della popolazione residente ed è costituita per oltre il 70% da persone anziane con più di 65 anni. Un ruolo fondamentale nell'economia e nel livello occupazionale dell'area è ovviamente svolto dal turismo che ha favorito l'attivazione di servizi alberghieri e commerciali e la creazione di una domanda indotta rivolta ai prodotti agro-alimentari e in misura minore al settore della moda. Dal dopoguerra in poi infatti lo sviluppo insediativo ed economico si è concentrato lungo la costa, sebbene non abbia trascurato le aree collinari nelle quali si è affermata soprattutto l'industria. Tra la popolazione residente, quella attiva, tab.:3.4, conta circa 104 mila persone, in totale tra maschi e femmine (pari al 42% dei residenti), di cui 66 mila maschi. Il 28% delle persone attive lavora nell'industria ed è formato in prevalenza da individui di sesso maschile, mentre quasi 5 mila persone, pari al 5% della popolazione attiva, si dedicano all'agricoltura. 19

20 Tab Popolazione residente (con più di 6 anni) per grado d'istruzione e Comune Comune Forniti di titolo di studio Alfabeti privi di titolo di studio Analfabeti Laurea Diploma Altro titolo di studio Totale Di cui in età da 65 anni in poi Totale Di cui in età da 65 anni in poi TOTALE Bellaria Borghi Cattolica Coriano Gemmano Mercato Saraceno Misano Adriatico Mondaino Monte Colombo Montefiore Conca Montegridolfo Montescudo Morciano di Romagna Poggio Berni Riccione Rimini Saludecio San Clemente San Giovanni Santarcangelo Sogliano al Rubicone Torriana Verrucchio Totale Fonte: ISTAT - 13 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni

21 Tab Popolazione residente attiva in condizione professionale per attività economica sesso e Comune Comune Agricoltura Industria Altra attività Totale MF M MF M MF M MF M Bellaria Borghi Cattolica Coriano Gemmano Mercato Saraceno Misano Adriatico Mondaino Monte Colombo Montefiore Conca Montegridolfo Montescudo Morciano di Romagna Poggio Berni Riccione Rimini Saludecio San Clemente San Giovanni Santarcangelo Sogliano al Rubicone Torriana Verrucchio Totale Fonte: ISTAT - 13 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni 1991 Il resto degli abitanti pari al 67% degli attivi è impegnato in altre attività, quali il commercio, i trasporti, il turismo, l'intermediazione monetaria e finanziaria, gli affari immobiliari, la sanità i servizi ed altro. Sul totale della popolazione residente nel comprensorio oltre 40 mila superano i 65 anni di età, e sono per lo più donne, tab.:3.5. I giovani con meno di 15 anni sono 34 mila, di cui 17 mila uomini, mentre quelli con età 21

22 compresa tra i 15 e i 24 anni sono quasi 38 mila (di cui 19 mila uomini). Le persone che hanno un'età compresa tra i 25 e i 44 anni sono 74 mila (34 mila uomini) e 63 mila hanno un'età compresa tra i 45 e i 64 anni (31 mila uomini). Analizzando i dati si nota inoltre come il 42% dei residenti abbia più di 45 anni, mentre i giovani con meno di 15 anni rappresentino appena l'11% del totale e, fra questi quelli con meno di sei anni siano meno del 5% del totale. Anche nel comprensorio è quindi confermata la tendenza, evidenziata già a livello nazionale e regionale, alla diminuzione delle nascite e al progressivo invecchiamento della popolazione, che determina un aumento del carico sociale. 22

23 Tab Popolazione residente per classi di età sesso e Comune Comune Meno di e più Totale MF M MF M MF M MF M Bellaria Borghi Cattolica Coriano Gemmano Mercato Saraceno Misano Adriatico Mondaino Monte Colombo Montefiore Conca Montegridolfo Montescudo Morciano di Romagna Poggio Berni Riccione Rimini Saludecio San Clemente San Giovanni Santarcangelo Sogliano al Rubicone Torriana Verrucchio Totale Fonte: ISTAT - 13 Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni

24 3.2. ANALISI STRUTTURALE DEL SETTORE AGRICOLO LE AZIENDE I dati ricavati dal 4 Censimento Generale dell'agricoltura (ISTAT-1991) indicano la presenza nell'area del Consorzio di Rimini di circa aziende, tab:3.6, che occupano una superficie Agricola Utilizzata di quasi ettari. Tab Aziende e relativa superficie agricola utilizzata per forma di conduzione e Comune Comune Conduzione diretta del coltivatore con manodopera familiare ed extrafamiliare Conduzione con salariati e/o compartecipanti Totale generale Aziende N SAU Ha Aziende N SAU Ha Aziende N SAU Ha Bellaria-Igea Marina Borghi Cattolica Coriano Gemmano Mercato Saraceno Misano Adriatico Mondaino Monte Colombo Montefiore Conca Montegridolfo Montescudo Morciano di Romagna Poggio Berni Riccione Rimini Saludecio San Clemente San Giovanni in Santarcangelo di Sogliano al Rubicone Torriana Verucchio Novafeltria Talamello Totale Consorzio

25 Il numero più consistente è localizzato nell'area del Comune di Rimini, che da sola rappresenta più del 30% delle aziende e il 24% dell'intera SAU del comprensorio, seguita da Coriano, che rappresenta però solo il 7% delle aziende e il 9% della SAU del comprensorio. Le aziende con una dimensione di oltre 50 ettari di SAU, situate nell'area del Consorzio (tab.:3.7), sono poco più di 50 ed occupano circa ettari (7% del comprensorio). In particolare quelle con oltre 100 ettari sono 7 e rivestono una SAU di oltre 2 mila ettari. L'81% delle aziende agricole del Comprensorio ha però delle dimensioni molto modeste, inferiore ai 5 ettari, per una superficie di circa 10 mila ettari. Quasi la metà di queste ha inoltre una dimensione media inferiore all'ettaro. Molte di esse sono spesso prive di peso produttivo e il proprietario non utilizza la terra come fonte diretta di reddito, ma per altre finalità, quali la residenza o il tempo libero. Alcune di queste piccole aziende sono però ad indirizzo intensivo orticolo con elevata Plv. Le aziende con una dimensione compresa tra 5 e 20 ettari sono circa 1300 e rivestono un'area di quasi 12 mila ettari, mentre quelle con una dimensione compresa tra 20 e 50 ettari sono meno di 200, ma occupano quasi 6 mila ettari di SAU. In sintesi, se si considerano solo le aziende con una dimensione superiore ai 5 ettari, si nota che meno di 1600 insediamenti formano una superficie agricola utilizzata di 23 mila ettari (pari al 70% della SAU del comprensorio) e possiedono una dimensione media di 14,6 ettari. La dimensione media delle aziende varia notevolmente in funzione della zona altimetrica, assumendo valori più piccoli nelle aree di pianura e maggiori in collina. L'agricoltura intensiva è infatti penalizzata dall'accentuarsi dei rilevi collinari, che favoriscono una maggiore estensivazione delle produzioni. 25

26 Tab Aziende e relativa superficie agricola utilizzata per classe di SAU e Comune Classi di superficie agricola utilizzata Comune meno di 5 ettari oltre 5 ettari Totale Aziende N SAU (Ha) Aziende N SAU (Ha) Aziende N SAU (Ha) Bellaria-Igea Marina Borghi Cattolica Coriano Gemmano Mercato Saraceno Misano Adriatico Mondaino Monte Colombo Montefiore Conca Montegridolfo Montescudo Morciano di Romagna Poggio Berni Riccione Rimini Saludecio San Clemente San Giovanni in Marignano Santarcangelo di Romagna Sogliano al Rubicone Torriana Verucchio Novafeltria Talamello Totale Consorzio Fonte: ISTAT - IV Censimento Generale dell'agricoltura

27 LA FORMA DI CONDUZIONE La ridotta dimensione degli appezzamenti apparentemente sembra influire anche sulla forma di conduzione. Oltre il 97% delle aziende viene infatti condotto direttamente dal coltivatore che si avvale di manodopera famigliare e in alcuni casi anche di manodopera extra famigliare. Il Barberis ( in "Agricoltura e strati sociali" - Franco Angeli, 1993) fa notare che oggi la distinzione tra impresa capitalistica e impresa famigliare non avviene più in base alle dimensioni aziendali, o al volume della manodopera assunta, ma bensì sulla base della partecipazione manuale o direttiva del proprietario ai lavori campestri. La conferma viene dal fatto che le aziende capitalistiche del comprensorio, cioè quelle condotte con salariati rappresentano appena l'1% dell SAU, in contraddizione quindi con i dati precedenti secondo i quali il 30% della SAU sarebbe occupato da aziende con una dimensione superiore ai 20 ettari. L'ANDAMENTO PRODUTTIVO La superficie coltivabile, tab. 3.8, viene destinata prevalentemente ai seminativi (25 mila ettari pari al 75% della SAU del Consorzio), fra i quali vengono preferiti soprattutto i cereali (13 mila ettari coltivati in oltre 5 mila aziende) ed in particolare il frumento (9 mila ettari coltivati in 4 mila aziende). Le aree maggiormente vocate sono quelle localizzate nei Comuni di Rimini, Coriano, Saludecio, San Clemente e San Giovanni. Insieme rappresentano il 54% dell'intera superficie a Cereali del Comprensorio. I prati permanenti e i pascoli coprono poco più di 2 mila ettari, mentre altri 2 mila ettari sono investiti a boschi. 27

28 Tab Superficie aziendale (in ettari) secondo l'utilizzazione dei terreni per Comune Comune Seminativi Superficie agricola utilizzata Coltivazioni permanenti Prati perm. e pascoli. Totale Boschi Altra superficie Superficie totale Bellaria-Igea Marina Borghi Cattolica Coriano Gemmano Mercato Saraceno Misano Adriatico Mondaino Monte Colombo Montefiore Conca Montegridolfo Montescudo Morciano di Romagna Poggio Berni Riccione Rimini Saludecio San Clemente San Giovanni in Mar Santarcangelo di R Sogliano al Rubicone Torriana Verucchio Novafeltria Talamello Totale Consorzio Fonte: ISTAT - IV Censimento Generale dell'agricoltura Le coltivazioni ortive occupano circa mille ettari, superficie niente affatto trascurabile data l'elevata Plv fornita da queste colture. L'orticoltura viene praticata in 1500 aziende localizzate soprattutto nell'area del Comune di Rimini (434 ettari), nella quale è favorita sia dalla disponibilità di acqua da sottosuolo, sia dalle dimensioni modeste degli appezzamenti (mediamente 3 ettari). Le foraggere avvicendate coprono circa 7 mila ettari e sono localizzate soprattutto nella collina del Marecchia, caratterizzata da mancanza di apporti irrigui, e nella collina del Conca, anch'essa asciutta e caratterizzata dalla presenza della pastorizia nelle zone più aride. A Gemmano le foraggere assumono un'importanza particolare (quasi 600 ettari) superando la superficie investita a cereali (450 ettari). 28

29 LE COLTIVAZIONI ARBOREE Per quanto riguarda le coltivazioni arboree le specie maggiormente coltivate sono la vite e l'olivo. La vite assume una certa rilevanza in tutti i Comuni del comprensorio, in particolare a Poggio Berni (21% della propria SAU) Coriano (20% della SAU), Misano Adriatico (17% della SAU) Verrucchio (17% della SAU) e infine a Rimini, a Riccione e a San Giovanni con circa il 14% della propria SAU. La superficie destinata alla coltivazione della vite, tab.:3.9, raggiunge quasi 4 mila ettari, di cui meno di 2 mila destinati a vini DOC e DOCG. Su quasi 6 mila aziende che producono vino, meno di mille producono vini di qualità, e 5 mila altri vini. Significativa è la produzione di vino di qualità a Coriano, dove il 68% della superficie a vite è destinata alla produzione di vini DOC e DOCG. L'olivo viene coltivato nella collina del Conca ed in parte in quella del Marecchia. Per quanto riguarda la meccanizzazione aziendale, quasi tutte le aziende presenti nel comprensorio utilizzano motocoltivatori in proprietà e moltissime fanno uso di trattrici e di apparecchi per l'irrorazione e la lotta antiparassitaria in proprietà. Le operazioni di raccolta e post raccolta vengono invece affidate prevalentemente all'esterno. Soltanto 140 aziende infatti utilizzano mezzi propri. 29

30 Tab Aziende con vite destinata alla produzione di vino e relativa superficie secondo la natura della produzione e Comune Comune Totale per vini DOC e DOCG per altri vini Aziende N Sup. (Ha) Aziende N Sup. (Ha) Aziende N Sup. (Ha) Bellaria-Igea Marina Borghi Cattolica Coriano Gemmano Mercato Saraceno Misano Adriatico Mondaino Monte Colombo Montefiore Conca Montegridolfo Montescudo Morciano di Romagna Poggio Berni Riccione Rimini Saludecio San Clemente San Giovanni in Marignano Santarcangelo di Romagna Sogliano al Rubicone Torriana Verucchio Novafeltria Talamello Totale Consorzio Fonte: ISTAT - IV Censimento Generale dell'agricoltura LA ZOOTECNIA L'area del Consorzio è caratterizzata da un punto di vista zootecnico dalla presenza soprattutto di allevamenti avicoli, tab.:3.10, che contano quasi 2 milioni di capi, concentrati per quasi il 60% nei Comuni di Sogliano, Borghi e Rimini. 30

31 Tab Aziende con allevamenti e capi, per Comune, secondo la specie di bestiame allevato Comune Bovini Suini Ovini e caprini Allevamenti avicoli Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi Bellaria-Igea Marina Borghi Cattolica Coriano Gemmano Mercato Saraceno Misano Adriatico Mondaino Monte Colombo Montefiore Conca Montegridolfo Montescudo Morciano di Romagna Poggio Berni Riccione Rimini Saludecio San Clemente San Giovanni in Mar Santarcangelo di R Sogliano al Rubicone Torriana Verucchio Novafeltria Talamello Totale Consorzio Fonte: ISTAT - IV Censimento Generale dell'agricoltura Volendo individuare le aree nelle quali la dimensione media degli allevamenti è maggiore possiamo indicare i Comuni di Sogliano al Rubicone (3800 capi/allevamento) e di Borghi (3300 capi/allevamento), che insieme allevano il 45% del patrimonio avicolo del comprensorio. Segue il Comune di Mercato Saraceno nel quale la presenza di allevamenti avicoli è ridotta (solo 19 nell'area del Consorzio), ma le dimensioni degli stessi sono in linea con i due precedenti (2000 capi/allevamento) Le aziende che allevano suini sono circa 900 e formano un patrimonio di 35 mila capi. All'interno del Comprensorio le aree significative, per la maggiore dimensione degli allevamenti, sono quelle di Poggio Berni che in solo 38 aziende alleva quasi 11 mila capi e 31

32 Sogliano, che in 53 aziende alleva quasi 10 mila capi. La presenza di patrimonio bovino invece è modesta, appena 9 mila capi allevati in meno di 600 aziende. I dati più significativi si hanno nel Comune di Borghi: 22 aziende e 1700 capi. Gli ovini i cui prodotti alimentano un mercato locale di qualità sono presenti in 200 aziende. I capi allevati sono circa 9 mila e sono concentrati per il 64% in quattro Province: Sogliano, San Clemente, Coriano e Montefiore Conca ANALISI STRUTTURALE DEL SETTORE INDUSTRIALE E TERZIARIO Secondo i dati contenuti nel Registro Ditte della Camera di Commercio di Forlì, le imprese presenti nel comprensorio al 31/12/93 sono oltre 26 mila e sono costituite, Fig. 3.1, per il 65% da ditte individuali. Il 70% delle imprese è localizzato nei tre Comuni di Rimini, Riccione e Cattolica. Le unità locali presenti nell'area sono quasi 30 mila e sono in gran parte di piccole dimensioni. Si ricorda che, secondo l'istat, per impresa o ditta si intende "l'organizzazione di un'attività economica esercitata con carattere professionale al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi". Fig Imprese operative, suddivise per natura giuridica, in provincia di Rimini Per unità locale si intende invece "l'impianto (o corpo di impianti) situato in un dato luogo e variamente denominato (stabilimento, laboratorio, negozio, ristorante, albergo, bar, ufficio, ecc.) in cui viene effettuata la produzione o la distribuzione di beni o la prestazione di servizi". Il 91% delle unità locali possiede meno di 9 addetti ed occupa appena il 61% del totale degli addetti. Le unità locali di dimensioni maggiori (con oltre 10 addetti) sono localizzate soprattutto nei Comuni di Rimini e Riccione che da sole rappresentano il 62% delle unità locali del comprensorio e il 60% degli addetti. L'industria manifatturiera, fig. 3.2, si articola su oltre 4 mila unità locali per un'occupazione complessiva di quasi 20 mila addetti (il 27% del totale contro il 37% della media regionale). 32

33 Fig Industria manifatturiera in provincia di Rimini Secondo uno studio della CCIAA di Rimini nel 1994 il settore ha mostrato segni di ripresa con un aumento della produzione valutato in termini fisici intorno all'8% e in termini monetari (valore nominale al netto dell'aumento dei prezzi) superiore al 10%. Tale crescita è avvenuta grazie alla ripresa della domanda interna e soprattutto di quella estera, che ha permesso un aumento delle esportazioni il cui valore monetario ha superato il 35% del fatturato. Particolarmente soddisfacente è stata la crescita dell'industria del legno e del mobilio che ha registrato un aumento reale delle vendite prossimo al 12%. Il 70% del prodotto è stato assorbito dal mercato interno (+7% rispetto al 1993). L'industria metalmeccanica ha mostrato ampi segni di ripresa, tanto che il fatturato ha registrato un incremento reale del 12%. L'industria alimentare ha invece avuto un aumento nominale del fatturato del 6,5% dovuto esclusivamente ad un aumento delle vendite, dato che i prezzi alla produzione sono diminuiti dello 0,6%. Una nota negativa riguarda anche l'occupazione del settore che è scesa dell'1,5% contro un aumento regionale di quasi 2 punti percentuali. Per quanto riguarda il commercio, fig. 3.3, il Registro delle ditte indica circa unità locali e quasi 7 mila addetti. L'87% degli occupati è concentrato nelle classi di dimensione inferiore ai 50 addetti. 33

34 Fig Situazione del commercio in provincia di Rimini Dall'analisi semestrale condotta dalla Camera di Commercio in collaborazione con l'unioncamere regionale e il Centro servizi Quasco, si evidenzia una produzione orientata per il 50% verso l'edilizia abitativa, per il 25% verso le infrastrutture e le grandi opere e per il restante 25% verso le opere non residenziali. I cantieri sono dislocati quasi completamente (81%) nel territorio provinciale, mentre è completamente assente l'attività diretta verso l'estero. Estremamente importante per la provincia di Rimini è l'artigianato, sia per la caratterizzazione produttiva, sia per il numero di addetti. Secondo l'osservatorio regionale il settore dell'artigianato contava nel 1993 quasi 24 mila addetti occupati in poco più di 9 mila unità locali. Il 20% degli addetti e il 24% delle unità locali sono impiegate nel settore edile, in particolare nella riviera dove l'artigianato è legato alla manutenzione delle strutture edili turistiche oltre che al fabbisogno abitativo dei residenti. Il 14% degli addetti è occupato nel comparto della meccanica generale e dell'elettronica, mentre il settore del legno impiega circa il 9% degli artigiani. Molto importanti sono anche le attività svolte dall'artigianato nell'ambito dei servizi alle persone, influenzate in particolare dall'andamento del turismo. Un elemento di preoccupazione per la tenuta del settore è rappresentato però dal progressivo invecchiamento del comparto che, oltre a rispecchiare una tendenza demografica generale, indica la scarsa propensione dei giovani ad intraprendere attività di questo tipo. Le potenzialità del settore sono inoltre limitate da una serie di ostacoli di natura strutturale, quali ad esempio le dimensioni relativamente piccole delle imprese e il forte coinvolgimento dell'imprenditore nel processo produttivo, che rendono difficoltoso a quest'ultimo l'accesso all'innovazione, alle opportunità di affari, alla formazione e al credito. Il commercio nell'area del Consorzio è interessato dalla rapida crescita di forme distributive moderne, in particolare della grande distribuzione alimentare e degli "hard discount". 34

35 Questi ultimi, basando la propria attività su una filiera di distribuzione molto efficiente, sull'utilizzo di prodotti non di marca, posti in vendita a prezzi ridotti, e godendo di una produttività più alta, pongono le basi per una riduzione della redditività delle imprese più piccole che difficilmente riescono a competere con discounter di tali dimensioni. In linea generale le unità locali commerciali nel 1994 hanno mostrato una tendenza alla diminuzione, particolarmente avvertita nel comparto del commercio all'ingrosso di materiali vari da recupero, nel commercio al minuto di alimentari, abbigliamento, arredamento e farmacie e in quello riguardante la riparazione di beni di consumo e di veicoli. Il turismo invece nel 1994 ha mostrato segni di ripresa facendo registrare forti incrementi negli arrivi e nelle presenze di turisti stranieri, favoriti in parte dalla svalutazione della lira, ma anche dalla decisione degli operatori di mantenere inalterati i prezzi rispetto al La difficile situazione dei Paesi mediterranei, quali la ex Iugoslavia, l'egitto, la Turchia, la Tunisia e l'algeria, ha inoltre contribuito a fare della riviera romagnola un polo d'attrazione. Nella provincia di Rimini l'incremento degli stranieri è stato pari al 14% per gli arrivi e al 20% per le presenze ed ha determinato negli esercizi alberghieri un aumento del 17% negli arrivi e del 21% nelle presenze. La distribuzione mensile dei turisti si differenzia in funzione delle presenze nazionali o estere. Gli italiani infatti si concentrano soprattutto nei mesi di luglio e agosto, mentre gli stranieri si distribuiscono in modo più uniforme, scegliendo in buona parte anche i mesi di bassa stagione. Il settore dei trasporti è in fase di evoluzione strutturale e non è ancora in grado di ottimizzare costi e servizi, a causa anche di un tessuto imprenditoriale caratterizzato dalla piccola proprietà. Fig Presenza di turisti nella Riviera Romagnola nel 1994 All'interno del comparto la forma di trasporto più diffusa è quella su strada, sebbene nell'ultimo anno abbia registrato una diminuzione sia nel numero di imprese sia nel numero di addetti. I trasporti aerei e quelli portuali hanno invece registrato un incremento della movimentazione. 35

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