Indagine sul bullismo nella scuola bergamasca

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1 Indagine sul bullismo nella scuola bergamasca Marzo 2013 Bozza 11/07/2013 Introduzione... 1 Metodi... 1 Risultati... 1 Discussione... 5 Conclusioni... 6 Introduzione Nell ottobre 2012, in seguito ad un episodio di bullismo potenzialmente grave verificatosi in Provincia di Bergamo, la Direzione Generale della ASL ha promosso con Delibera n del 26 ottobre 2012 un tavolo tecnico, in collaborazione con l Ufficio Scolastico Territoriale al fine di definire delle possibili strategie di intervento sul problema. Il gruppo di lavoro è costituito da un referente dell Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e da operatori ASL del Dipartimento Assi, Dipartimento Prevenzione Medica, Dipartimento Dipendenze e Servizio Promozione della Salute. Metodi Il gruppo, come primo passaggio, ha proposto l effettuazione di un analisi della situazione esistente, al fine di monitorare il fenomeno ed individuare i possibili interventi per migliorare l approccio al problema. E stato strutturato un questionario e si sono identificati come unità statistica di ricerca i coordinatori di classe. Il questionario è stato informatizzato. Bisogna precisare che le risposte a tutte le domande non erano obbligatorie; pertanto per diverse tabelle le percentuali delle risposte non coincidono con le tabelle precedenti. Ciò non toglie, vista l alta partecipazione alla ricerca, che il fenomeno sia ben descritto e rappresentato. Tutti i coordinatori di classe delle scuole provinciali (pubbliche e paritarie) di ogni ordine sono stati informati in specifico da parte dell Ufficio Scolastico Territoriale. I coordinatori hanno ricevuto in un secondo momento un link, al fine di compilare online il questionario mediante un apposito software 1. L indagine si è svolta dall inizio di Marzo 2013 fino alla fine di Aprile Un secondo recall è stato inviato alle scuole al fine di aumentare la risposta dei docenti nella compilazione del questionario. Risultati La risposta dei docenti coordinatori è stata molto elevata. I 1806 docenti che hanno inviato il questionario debitamente compilato rappresentano altrettante classi; consentono senza dubbio una copertura territoriale estesa e certamente rappresentativa di quanto avviene in provincia. (tab 1) 1 Pagina 1 di 6

2 La maggioranza delle risposte è pervenuta dai docenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado. Tab.1 Coordinatori di Classe che hanno risposto al questionario Indagine ASL di Bergamo Marzo Bullismo: l'esperienza dei docenti coordinatori di classe. ORDINE SCUOLA N infanzia 87 primaria 277 secondaria di primo grado 845 secondaria di secondo grado 597 totale 1806 Tab.2 Suddivisione delle risposte dei coordinatori di classe delle scuole secondarie di secondo grado. Indagine ASL di Bergamo Marzo Bullismo: l'esperienza dei docenti coordinatori di classe n 490 Secondarie di secondo grado. Opzioni di risposta % N liceo 32,4% 159 istituto professionale 31,2% 153 istituto tecnico 36,3% 178 La percentuale delle scuole secondarie di secondo grado che hanno risposto al questionario si aggira intorno al 30% per tutte le tipologie di scuole interpellate. Tab.3 Percentuale di docenti che dichiarano le attività della loro scuola riguardo ai progetti sul Bullismo nell anno scolastico Indagine ASL di Bergamo Marzo Bullismo: l'esperienza dei docenti coordinatori di classe n 1481 ordine di scuole n. Docenti che dichiarano %% progetti realizzati o in corso sul tema bullismo nella loro scuola infanzia 4 8,9 primaria 36 16,1 secondaria di primo grado ,3 secondaria di secondo grado ,2 La scuole secondarie di primo grado hanno sviluppato il maggior numero di progetti sul bullismo Tab. 4. Distribuzione delle collaborazioni laborazioni negli interventi sul bullismo. Indagine della ASL di Bergamo Marzo Bullismo: l'esperienza dei docenti coordinatori di classe n 313 (anche più risposte possibili) % n Forze dell'ordine 41,2 129 ASL (Azienda Sanitaria Locale) 31,6 99 Comune 29,1 91 Privato Sociale 28,8 90 Pagina 2 di 6

3 Ambito territoriale dei comuni 9,6 30 Ufficio Scolastico Territoriale 9 31 Interlocutori privilegiati per i progetti sul bullismo sono le forze dell ordine (41,2%), l ASL, i Comuni ed il privato sociale. Tab. 5 Percezione dei docenti riguardo alla problematica più ricorrente nella loro classe. n 1347 classe. Indagine della ASL di Bergamo Marzo Bullismo: l'esperienza dei docenti coordinatori di classe n % Nessuna di quelle sopra elencate ,7% Emarginazione di alcuni soggetti da parte del Gruppo ,6% Comportamenti di prepotenza e di sopraffazione ,5% Intolleranza e/o insofferenza nei confronti di 133 9,9% deboli/diversi Aggressioni fisiche e verbali 70 5,2% Rivalità fra maschi e femmine 42 3,1% Altro (specificare) 158 La risposta nessuna delle sopraelencate è la più frequente e non è riassumibile in una categoria considerando numerosissimi e diversi aspetti di dettaglio. Emerge invece che la problematica ricorrente è l emarginazione dei soggetti deboli della classe, seguita da comportamenti di prepotenza e sopraffazione e dall intolleranza nei confronti dei diversi. Sembra poco importante la rivalità tra maschi e femmine. Tab.6. Opinione sui comportamenti riconducibili a bullismo Indagine della ASL di Bergamo Marzo Bullismo: l'esperienza dei docenti coordinatori di classe n 1354 % n Un/una alunno/a viene fatto oggetto di continue e ripetute 81, prepotenze Prese in giro e/o aggressioni sono particolarmente pesanti 16,2 220 Tra due alunne/i c'è reciproco rifiuto 1,8 24 Quando tra due alunne/i c'è un'aggressione fisica 0,5 7 Nella percezione degli insegnanti la ricorrenza degli episodi sembra essere l elemento principale per la definizione dei comportamenti di bullismo. Quando si rilevano aggressioni o rifiuto reciproco tra due o più alunni si tende a non parlare di bullismo. Tab. 7 Opinione dei docenti sui luoghi prevalenti di accadimento di episodi di bullismo. Indagine della ASL di Bergamo Marzo Bullismo: l'esperienza dei docenti coordinatori di classe n 998 % n tragitto casa-scuola 28,2 281 Durante l'intervallo 23,2 232 In classe/palestra corridoio durante il cambio ora 23,7 237 Nel cortile/atrio scuola nei momenti di entrata/uscita 11,4 114 In classe/palestra durante le ore di lezione 6,0 60 Nei bagni o in altri locali isolati 7,4 74 Pagina 3 di 6

4 Dai dati emerge che la possibilità che si sviluppino atti di bullismo sia sotto controllo all interno della scuola (anche se con momenti critici come l intervallo e il cambio dell ora), mentre più difficile sembrerebbe la situazione fuori dalla scuola: tragitto casascuola, e momenti di entrata e uscita. Tab. 8 Opinione dei docenti sulla reazione prevalente dei alunni che assistono agli episodi di bullismo. Indagine della ASL di Bergamo Marzo Bullismo: l'esperienza dei docenti coordinatori di classe n 974 % N. Non intervengono direttamente con il bullo ma in privato si 32,9 320 dimostrano solidali con la vittima Intervengono in piccoli gruppi in difesa della vittima 19,5 190 Nessuno interviene per paura di ritorsioni 14,5 141 Nessuno interviene per indifferenza 12,6 123 Tutta la classe si mobilita per far cessare questi episodi 9,9 96 Intervengono singolarmente in difesa della vittima 8,3 81 Si schierano dalla parte del bullo 2,4 23 Emerge la problematica del mancato intervento da parte dei compagni che assistono agli atti di bullismo. Nella maggioranza dei casi però, in privato si dimostrano solidali (32,9%). La totale indifferenza raggiunge una percentuale minima (12,6%). Tab.9 Opinione dei docenti su quali interventi si dovrebbero attuare in caso di episodi di bullismo. Indagine della ASL di Bergamo Marzo Bullismo: l'esperienza dei docenti coordinatori di classe n 1425 Opzioni di risposta % risposte n risposte Con tutti i Colleghi durante i Consigli di classe 67,3% 959 Con i genitori degli/delle alunni/e coinvolti/e 63,5% 905 Con gli/le alunni/i della classe 61,5% 877 Con gli/le alunni/i coinvolti 37,2% 530 Con il Dirigente Scolastico 34,7% 495 Con alcuni esperti (interni e/o esterni alla Scuola) 23,4% 334 Con alcuni Colleghi 6,4% 91 Con nessuna/o 0,1% 1 Si evidenzia la percezione che sia importante affrontare la tematica con il personale docente durante i consigli di classe, con i genitori e con la classe intera più che con il singolo individuo. Tab. 10 Opinione dei docenti sull efficacia di diversi tipi di approcci al problema bullismo. Indagine della ASL di Bergamo Marzo Bullismo: l'esperienza dei docenti coordinatori di classe Nella gestione di un episodio di bullismo, dopo gli interventi immediati, quanto sono efficaci le seguenti azioni su una scala da 1 a 5? (1=inefficace 5=molto efficace) Opzioni di risposta media ponderata sensibilizzare e responsabilizzare gli/le alunni/e nei ,46 confronti del problema agire come équipe che includa insegnanti genitori ecc ,36 coinvolgimento del Consiglio di classe ,25 coinvolgimento delle famiglie degli/delle alunni/e ,17 implicati/e negli episodi di bullismo interagire con figure professionali esterne ,05 coinvolgimento del Dirigente Scolastico ,92 Pagina 4 di 6

5 rafforzare le capacità relazionali degli insegnanti stessi nella gestione dei conflitti evidenziare la scorrettezza di certi comportamenti di fronte alla classe intervento disciplinare del Consiglio di classe nei confronti degli/delle alunni/e più violenti , , ,59 agire come singoli docenti ,39 Interventi di sensibilizzazione e responsabilizzazione sono indicati come prioritari, seguiti da interventi che coinvolgono insegnanti e famiglie. E ritenuto importante interagire con figure professionali esterne. Gli interventi a carattere disciplinare nei confronti degli alunni violenti e l azione di un singolo docente sono considerati meno efficaci. Discussione La partecipazione dei docenti coordinatori all indagine è stata molto alta e il quadro che emerge può essere considerato come rappresentativo della situazione del territorio di Bergamo e provincia in merito al tema del bullismo. Dall analisi dei dati emerge che gli insegnanti coordinatori hanno una buona percezione del problema; tuttavia la percentuale non è omogenea tra i vari ordini di scuola. Gli istituti che hanno effettivamente realizzato progetti sul tema sono in numero minore nelle scuola dell infanzia e primaria, mentre c è più attenzione al problema nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Ciò probabilmente si spiega con la minore frequenza degli episodi di bullismo nei bambini più piccoli. È ritenuto importante dai docenti che i progetti sul bullismo vengano svolti in collaborazione con figure professionali esterne alla scuola; gli interlocutori privilegiati sono le forze dell ordine. Questo dato potrebbe essere interpretato come in contraddizione rispetto alle risposte fornite alla domanda sulle azioni efficaci da realizzare per la gestione di un episodio di bullismo. In questa tabella infatti i docenti affermano che darebbero la precedenza ad attività come la responsabilizzazione e la sensibilizzazione dei ragazzi in merito al problema, mentre gli interventi disciplinari nei confronti dei ragazzi più violenti dovrebbero essere meno utilizzati. L ipotesi esplicativa potrebbe essere che l intervento punitivo sia ritenuto meno valido dal punto di vista dell efficacia, ma probabilmente sia considerato ad impatto più immediato oltre che più attuabile in termini di tempo e risorse. Un intervento più complesso che vada ad agire sulla comprensione dell importanza del rispetto degli altri e delle regole di convivenza potrebbe essere ritenuto più utile a lungo termine. In base all esperienza riportata dai docenti sembrerebbe che il bullismo si esprima principalmente attraverso comportamenti di emarginazione dei soggetti deboli e che porti a un conseguente isolamento di questi ultimi all interno del gruppo classe. Sono rilevati anche comportamenti di aggressività e sopraffazione. La ricorrenza dei comportamenti di emarginazione e sopraffazione emerge come elemento principale nella definizione del bullismo; tale fattore è infatti ritenuto più importante rispetto alla gravità dell episodio. Elemento determinante è considerata l unidirezionalità: quando il rifiuto o le offese sono reciproci si tende a non parlare di bullismo. Emerge in generale che la possibilità che si sviluppino atti di bullismo sia sotto controllo all interno della scuola, soprattutto nei momenti didattici, anche se con punti critici come l intervallo e il cambio dell ora. Viene rilevata invece come maggiormente problematica da gestire la situazione fuori dalla scuola; in particolare è considerato a rischio il tragitto da casa a scuola, e in misura minore si ritengono delicate alcune situazioni come l entrata e l uscita nel cortile e i momenti condivisi negli spazi antistanti la scuola. Pagina 5 di 6

6 Questo elemento potrebbe indicare l esigenza di incentivare forme di collaborazione della scuola con le altre agenzie e istituzioni del territorio e con la rete sociale informale per presidiare queste situazioni. Oltre al bullo e alla vittima, le altre figure coinvolte negli episodi di bullismo sono i cosiddetti spettatori, che solitamente sono gli altri compagni di classe. In merito a questo punto, la problematica emergente sembrerebbe essere l indifferenza di chi assiste. Spesso chi non riesce a prendere posizione si dimostra solidale in privato, ma solo in minima parte reagisce davanti al bullo e preferibilmente in gruppo. In merito agli interventi immediati da attuare nel momento in cui si dovesse presentare il problema nella propria classe, i docenti riterrebbero importante affrontare la tematica con la classe intera, con il personale docente e con i genitori: il bullismo non è quindi considerato un problema dei singoli individui coinvolti, ma una questione sociale e relazionale da affrontare agendo sull intero sistema. Conclusioni L indagine ha ottenuto un ottima risposta negli ordini di scuola più colpiti dagli episodi di bullismo, cioè la scuola secondaria di primo e di secondo grado. L istituzione scuola dimostra di avere un approccio molto pertinente al problema bullismo: i docenti coordinatori hanno manifestato una buona conoscenza e padronanza della problematica ed una buona percezione delle sue manifestazioni nonché delle modalità più adatte per gestirlo. Ciò che emerge dall analisi dei dati è che gli atti di bullismo si possono definire prevalentemente come azioni che portano a emarginare e isolare membri deboli di un gruppo classe, si prolungano nel tempo e implicano la non reazione di chi è vessato. Il bullismo non è tuttavia ritenuto un problema dei singoli individui coinvolti, ma una questione che coinvolge l intero sistema classe - insegnanti - genitori. Gli interventi da attuare in merito al tema sono complessi e devono puntare alla partecipazione ed al coinvolgimento di tutte le parti in gioco. Dai dati del questionario emerge che i progetti di prevenzione e contrasto del bullismo nelle scuole si costruiscono preferibilmente con la collaborazione delle forze dell ordine e di figure professionali esterne alla scuola. Per la costruzione di progetti efficaci emerge l importanza di responsabilizzare e sensibilizzare i ragazzi rispetto al tema, rimarcando la necessità del rispetto di se stessi, degli altri e dell istituzione scuola per una serena convivenza. Pagina 6 di 6

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