Prot. n. (VIM/02/36602) LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
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1 Delibera di Giunta - N.ro 2002/ protocollato il 30/12/2002 Oggetto: DECISIONE IN MERITO ALLA PROCEDURA DI VERIFICA (SCREENING) RELATIVA AL PROGETTO DI CREAZIONE DI UNA CASSA DI ESPANSIONE PER IL MIGLIORAMENTO DEL GRADO DI SICUREZZA IDRAULICA DELLA BONIFICA DI ARGENTA (FE) (TITOLO II L.R. 9/99 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI). Prot. n. (VIM/02/36602) LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA 1. PREMESSO CHE: 2. il giorno 26 giugno 2002 sono stati depositati presso questa Regione, ai sensi dell'art. 9, comma 1, della Legge regionale 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, gli elaborati relativi al progetto "Creazione di una cassa di espansione per il miglioramento della sicurezza idraulica della Bonifica di Argenta (FE)"; 3. la domanda relativa alla procedura di verifica (screening) e i relativi elaborati sono stati presentati dal Consorzio di Bonifica del II Circondario Polesine di San Giorgio Via Mentana, 7 Ferrara, con nota prot. n del 26 giugno 2002 a firma del Presidente del Consorzio Rodolfo Milanesi e acquisiti da questa Regione al prot. n /VIM del 26 giugno 2002; 4. con avviso pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione in data 10 luglio 2002 è stata data comunicazione dell'avvenuto deposito degli elaborati prescritti per l'effettuazione della procedura di verifica (screening) ed è stato avviato il periodo di 30 giorni per la presentazione di osservazioni da parte dei soggetti interessati; 5. il progetto prevede la realizzazione di una cassa di espansione di estensione pari a 50 Ha, e dei relativi manufatti, per il miglioramento del grado di sicurezza idraulica della Bonifica di Argenta (FE) ed interessa i comuni di Argenta e di Portomaggiore; 6. il progetto si inserisce nel "Programma di completamento degli interventi di messa in sicurezza dei punti critici delle reti idrauliche regionali, dei Consorzi di Bonifica e della costa nelle province di BO, FE, FC, RN 3a fase" (LR 226/99 Deliberazione Regionale n del 31/10/2000);
2 7. il progetto e la relazione di screening sono stati redatti dal Consorzio di Bonifica II Circondario Polesine di S. Giorgio Ferrara, a firma dell ing. Gianni Tebaldi; 8. a seguito dell'esame della documentazione inviata, sono state richieste al proponente, con nota prot. AMB/VIM/02/22054 del 6 agosto 2002, le seguenti integrazioni agli elaborati presentati: o In considerazione del fatto che il progetto prevede l'utilizzo come area di cava degli argini dell'ex Scolo Bolognese, zona soggetta a rinaturalizzazione che si configura come corridoio ecologico privilegiato ed area soggetta a specifici vincoli normativi (il canale figura nell'elenco delle acque pubbliche del Testo Unico n e come tale vincolato dall'art. 146 del D. Lgs. 490/99 e ricade in parte all'interno delle "Zone di particolare interesse paesaggistico ambientale" definite nel PTCP della Provincia di Ferrara e normate dall'art. 19), si richiede una verifica della possibilità di individuare un'area di prelievo alternativa, in particolare per quanto riguarda il possibile utilizzo dei terreni derivanti dagli escavi della Fossa Marina, attualmente depositati a lato del canale e per i quali non è, a quanto pare, prevista una collocazione definitiva. Nel caso le caratteristiche geotecniche di detti terreni non fossero sufficienti, si potrà prendere in considerazione anche un loro eventuale utilizzo tramite opportuni additivi o miscelazioni. o Quantificazione del materiale trachitico, o comunque roccioso, necessario complessivamente per la realizzazione dell'opera (gabbioni, materassini tipo Reno, rivestimenti di fondo in pietrame, ecc.) e luogo di prelievo; 9. con nota protocollo n del 26 novembre 2002, acquisita da questa Regione in data 29 novembre 2002 con prot. n /VIM, il Consorzio di Bonifica II Circondario Polesine di S. Giorgio ha inviato le integrazioni richieste, riaprendo quindi i termini del procedimento interrottisi in seguito alla richiesta di integrazioni; 1. DATO ATTO CHE: 2. gli elaborati (progetto preliminare, relazione sull individuazione e valutazione degli impatti ambientali e relazione sulla conformità del progetto alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica) prescritti per l effettuazione della procedura di verifica (screening) relativi al progetto per la "Creazione di una cassa di espansione per il miglioramento del gradi di sicurezza idraulica della
3 Bonifica di Argenta (FE)", sono stati continuativamente depositati per 30 giorni al fine della libera consultazione da parte dei soggetti interessati presso l Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile della Regione Emilia-Romagna, Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale, sito in via dei Mille 21 a Bologna, dal 10 luglio 2002 (data dell avviso pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione) al 9 agosto 2002 (termine per la presentazione delle osservazioni da parte dei soggetti interessati); 3. i medesimi elaborati sono inoltre stati depositati per lo stesso periodo, 10 luglio agosto 2002, presso i comuni di Argenta e di Portomaggiore (relate di deposito acquisite agli atti d ufficio); 4. né entro il termine del 9 agosto 2002 né successivamente sono state presentate a questa regione osservazioni scritte; 5. VALUTATO DAL PUNTO DI VISTA GENERALE CHE: 6. gli elaborati prescritti per l effettuazione della procedura di verifica (screening) relativi al progetto in esame, e le integrazioni fornite, sono sufficienti per consentire una adeguata valutazione degli effetti sull ambiente connessi alla realizzazione del progetto; 7. la cassa di espansione in progetto verrà realizzata allo scopo di aumentare il grado di "protezione idraulica" del territorio della Bonifica di Argenta e si inserisce nel programma di "Completamento degli interventi di messa in sicurezza dei punti critici delle reti idrauliche regionali dei Consorzi di Bonifica e della costa nelle Province di BO, FE, FC, RN 3 a fase" (LR 226/99 delibera di Giunta Regionale n del 31/10/2000); 8. il progetto originale prevedeva l utilizzo degli argini di un ramo morto dell ex Scolo Bolognese, situato in comune di Portomaggiore, come area di cava per l approvvigionamento dei terreni necessari alla realizzazione della cassa di espansione; in seguito alla richiesta di integrazioni e verifiche emessa da questa Regione in data 06/08/2002 e citata al punto 1.7. il Consorzio di Bonifica proponente ha valutato di evitare il prelievo dei terreni da costruzione dal suddetto ex Scolo Bolognese, utilizzando in alternativa i materiali provenienti dagli escavi dei canali di bonifica attualmente in atto nel comune di Argenta; in seguito a tale variazione progettuale il territorio del Comune di Portomaggiore non risulta più interessato alla realizzazione dell opera in oggetto e non viene quindi
4 preso in considerazione nelle valutazioni programmatiche del punto successivo; 9. VALUTATO DAL PUNTO DI VISTA PROGRAMMATICO CHE: 10. il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.), approvato con delibera del Consiglio Regionale n del 28 febbraio 1990, ha posto alla base della programmazione regionale il rapporto ambiente-sviluppo quale nodo fondamentale per perseguire la qualità dello sviluppo e la costruzione del sistema policentrico quale strategia dell assetto territoriale; 11. per quanto riguarda le problematiche relative alla difesa del suolo e all assetto idraulico del reticolo idrografico, il P.T.R., superando gli approcci e le logiche di intervento di tipo "risarcitivo" dominanti fino al decennio scorso, pone l obiettivo generale di riduzione del rischio idraulico e della prevenzione che si fonda sulla pianificazione integrata per ambiti territoriali di bacino idrografico, ed in particolare individua le seguenti azioni: a. individuare gli assetti idraulici ottimali rispetto alle caratteristiche fisiche ambientali di bacino, con obbiettivi di riduzione del rischio attraverso interventi di difesa attiva e passiva e restituendo ai fiumi la capacità di evolvere liberamente nei limiti della sicurezza idraulica; b. individuare i caratteri del reticolo idrografico e dei versanti evidenziandone gli elementi di fragilità e le forme integrate di intervento in funzione degli equilibri complessivi del bacino; c. rafforzare la manutenzione dell ingente patrimonio di infrastrutture e difese idrauliche; d. intensificare la realizzazione di opere strategiche a livello degli interi bacini quali casse di espansione, nuovo profili idraulici, ecc.; 1. i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) hanno dato piena attuazione alle prescrizioni del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (P.T.P.R.) approvato con delibera del Consiglio Regionale n del 28 gennaio 1993 e costituiscono ai sensi dell'art.24, comma 3 della L.R. n. 20 del 24 marzo 2000, l'unico riferimento in materia di pianificazione paesaggistica per gli strumenti comunali di pianificazione e per l'attività amministrativa attuativa; 2. il P.T.C.P. della provincia di Ferrara, approvato con delibera della Giunta Regionale n. 20 del 20 gennaio 1997, nell ambito del sistema ambientale non individua
5 aree soggette a tutela o comunque sottoposte a norme particolari nella zona interessata dalla realizzazione del progetto in questione; 3. il P.R.G. del Comune di Argenta, Variante approvata con delibera della Giunta Regionale n del 09/07/1996, classifica le aree interessate dal progetto all interno delle "Zone agricole normali E1 tipo A" e, per la fascia più orientale corrispondente alla Strada Comunale della Parata, nelle "Zone destinate alla viabilità e fasce di rispetto"; le relative Norme Tecniche di Attuazione (art. 62 e art. 46 rispettivamente) non contengono vincoli che precludano la realizzazione di opere come quella in progetto; 4. il Piano di Bacino del Po, la cui attuazione e prevista mediante la predisposizione di piani stralcio settoriali (art. 17 della Legge 183/89), allo stato attuale si è concretizzato, per l area interessata dal progetto, mediante realizzazione del Piano Stralcio Fasce Fluviali e del Piano per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.); 5. il Piano Stralcio Fasce Fluviali (approvato con DPCM del 24 luglio 1998), che per l area del progetto delimita e norma le fasce di esondazione relative all asta principale del Po, classifica l area interessata dal progetto all interno della "Fascia C" corrispondente ad un evento di piena cinquecentennale le cui norme (art. 8) non prevedono restrizioni specifiche per la realizzazioni di infrastrutture come quella in progetto; 6. il Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.) (approvato con DPCM del 24 maggio 2002) non prevede norme o vincoli particolari nell area di realizzazione del progetto; 7. il progetto per la realizzazione della cassa di espansione in esame appare dunque coerente con gli obiettivi e le azioni individuate dal P.T.R. e con i vincoli e le destinazioni d uso previste dal P.T.C.P. della provincia di Ferrara, dal P.R.G. del comune di Argenta e dal Piano di Bacino del Po; 1. VALUTATO DAL PUNTO DI VISTA PROGETTUALE CHE: 2. il progetto prevede la realizzazione di una cassa di espansione della capacità di mc che occuperà una superficie di 50 ha con un altezza media dell acqua invasata pari a 80 cm; 3. la portata di progetto è stata calcolata in 3 mc/s corrispondente ad un evento di pioggia di 24 ore con tempo di ritorno di 15 anni; 4. l area di realizzazione è ubicata in comune di Argenta, nell area della Bonifica di Argenta ad Est del
6 capoluogo, ed è delimitata ad Ovest dal canale Travasona e ad Est dalla Strada Comunale della Parata; 5. la scelta dell area di realizzazione del progetto è stata dettata dalle caratteristiche topografiche dell area (particolarmente depressa), dalla vicinanza alla Fossa Marina, vera dorsale del reticolo idraulico della Bonifica di Argenta, e dall assenza di colture di pregio in questa zona; 6. la presenza di una falda acquifera molto superficiale ha condizionato le scelte progettuali determinando la progettazione di un invaso perimetrato da arginature di altezza pari a 1,3 m con fondo coincidente con l attuale piano campagna; 7. una tale soluzione permette di mantenere le coltivazioni agricole all interno della cassa di espansione in situazione normale, provocando la perdita del prodotto soltanto nei periodi in cui la cassa entrerà in funzione; 8. la realizzazione delle nuove arginature riguarderà sostanzialmente due dei quattro lati della cassa di espansione in quanto per i restanti due la funzione di contenimento verrà svolta dalla strada Parata, oggetto di modesti lavori di livellamento, e dalla strada dei Chiari che verrà allargata ed innalzata fino a quota di progetto; 9. le arginature, di altezza pari a 130 cm, avranno in sommità una larghezza di 5 m, in modo da garantire la massima tenuta e da permettere la transitabilità dei mezzi d opera per la manutenzione ordinaria e straordinaria; 10. i terreni complessivamente necessari alla realizzazione delle arginature sono quantificati in mc circa di materiale; 11. il progetto originario prevedeva di utilizzare a tale scopo gli argini di un ramo morto dello Scolo Bolognese, in comune di Portomaggiore, che ha perso la sua funzionalità idraulica in seguito ad una deviazione del canale nell ambito dei lavori riguardanti la Bonifica del Mezzano; 12. in seguito ad un primo esame del progetto e alla conseguente richiesta di integrazioni e verifiche emessa da questa Regione in data 06/08/2002 (vedi punto 1.7.), il Consorzio di Bonifica proponente, come risulta dalla nota prot del 26 novembre 2002, acquisita da questa Regione al prot /VIM in data 29 novembre 2002, ha valutato di evitare il prelievo dei terreni da costruzione dal suddetto ex Scolo Bolognese, utilizzando in alternativa i materiali provenienti dagli escavi dei
7 canali di bonifica circostanti l area del progetto attualmente in corso nel comune di Argenta; 13. i canali di bonifica in questione, i cui escavi regolarmente autorizzati rientrano nel Progetto Bando per il potenziamento della rete scolante, interessano quasi completamente l area della Bonifica di Argenta, rispetto alla quale la cassa di espansione in progetto occupa una posizione baricentrica; 14. di tali materiali sono attualmente in corso le valutazioni atte ad individuare quelli più idonei alla realizzazione delle arginature della casa di espansione e di conseguenza non è ancora individuata nel dettaglio l area di prelievo; 15. il riempimento della cassa avverrà per mezzo di 3 gruppi di sollevamento da 1000 l/s ciascuno per complessivi 3 mc/s posizionati nel canale Travasona; le pompe assiali dell impianto idrovoro saranno accoppiate a motore elettrico alimentato da un gruppo elettrogeno insonorizzato; 16. a valle delle bocche di mandata delle pompe, è prevista la realizzazione di una vasca di scarico che, grazie all apertura di un collegamento con il canale Travasona, permetterà, tramite la creazione di un ricircolo, il periodico azionamento delle pompe per un loro corretto mantenimento in periodi di inattività della cassa di espansione; 17. durante l esercizio della cassa di espansione, la chiusura del collegamento al canale determinerà il sormonto dei rilevati perimetrali della vasca di ricircolo e l invaso del bacino; 18. il canale di bonifica Travasona, che fiancheggia la cassa sul lato Ovest fungerà da corpo idrico alimentatore per l invaso e da ricettore per il successivo svuotamento; 19. i manufatti principali previsti dal progetto sono costituiti dai presidi per il posizionamento delle pompe dell impianto di sollevamento e dal by-pass della vasca di ricircolo, verranno inoltre realizzati due scarichi per lo svuotamento a gravità della cassa di espansione; 20. i presidi per tali opere saranno realizzati in calcestruzzo armato con palificate in legno di fondazione; i tombinamenti per il by-pass della vasca di ricircolo e per i due manufatti di scarico sottopassanti l argine Travasona saranno costituiti da canne composte da elementi prefabbricati in c.a. (by-pass) e in cls (manufatti di scarico); 21. tutte le protezioni antierosione saranno realizzate con l impiego di sasso posato direttamente o previo
8 confezionamento in gabbioni e materassini tipo "Reno"; in particolare i materassini tipo "Reno" verranno utilizzati per i rivestimenti d alveo e per il rivestimento della vasca di ricircolo, i gabbioni verranno utilizzati per il contenimento dei terreni del piazzale di appoggio del gruppo elettrogeno; 22. il materiale roccioso complessivamente necessario alla realizzazione del progetto è quantificato in circa t, esso proverrà da cave autorizzate verosimilmente al di fuori del territorio regionale; 23. allo scopo di disporre di dati oggettivi relativamente alle portate in arrivo durante le fasi di emergenza verranno installate stazioni di monitoraggio idrometrico in corrispondenza di tre sezioni significative del reticolo idraulico della Bonifica di Argenta; 24. le stazioni, ubicate lungo il canale Travasona (a monte dell impianto) e lungo la Fossa Marina (collettore principale della bonifica), saranno dotate di sistema di trasmissione a distanza dei dati, che verranno elaborati presso il Centro Operativo di Bando; allo scopo di garantire l attendibilità delle misure di portata e prevista la realizzazione di rivestimenti d alveo in materassini tipo "Reno" in corrispondenza delle sezioni di misura; 25. le opere elettromeccaniche realizzate nell ambito del progetto riguarderanno principalmente l installazione delle 3 elettropompe da 1000 l/s l una dell impianto di sollevamento alimentate da gruppo elettrogeno insonorizzato, l impianto di illuminazione dell area e le installazioni relative alle tre stazioni di sollevamento della portata dei canali, con alimentazione ad energia solare; 26. VALUTATO DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE CHE: 27. l assetto geologico e la morfologia dell area interessata dal progetto è il frutto dell interazione dei processi di sedimentazione fluviali ed eolicolitorali che si sono succeduti in quest area nel corso del Quaternario e a cui in epoche più recenti si sono sovrapposti i processi antropici legati alla bonifica delle aree palustri; 28. la zona di realizzazione della cassa di espansione è ubicata ad Est dell abitato di Argenta in un area di transizione tra le cosiddette "terre vecchie" corrispondenti agli antichi dossi fluviali topograficamente rilevati e la zona delle valli, più depresse e di più recente bonifica; 29. l area in questione, posta in sinistra idrografica del corso del Fiume Reno, è caratterizzata da quote
9 inferiori al livello del mare comprese tra 0 e 2/-3 m, ed è drenata da una fitta rete di canali di bonifica con scolo generale verso Est; 30. il collettore principale del reticolo idrografico della Bonifica di Argenta, all interno della quale ricade il progetto in esame, è rappresentato dalla Fossa Marina, ubicata nei pressi della cassa di espansione in progetto; 31. l area è caratterizzata da una elevata vulnerabilità idraulica causata dalle caratteristiche strutturali della zona, giacituralmente posta al di sotto del livello del mare, e dalle insufficienze del sistema idraulico della bonifica; tale situazione si manifesta con ripetuti fenomeni di tracimazione e di allagamenti di vaste aree anche in concomitanza di eventi meteorici non straordinari; 32. l opera in progetto ha come scopo precipuo quello di ridurre il rischio idraulico nell area della Bonifica di Argenta; 33. la successione stratigrafica evidenzia la prevalenza di terreni coesivi limoso-argillosi con frequenti episodi torbosi e locali e discontinue intercalazioni di livelli sabbiosi; 34. nell area in oggetto la falda freatica si presenta superficiale: le misure dei livelli statici effettuate nell ambito della campagna di indagini geognostiche hanno dato valori compresi tra -0,85 e -1,4 m dal piano campagna; la piezometria della falda freatica appare legato al livello idrico nel reticolo dei canali di bonifica; 35. date le caratteristiche idrogeologiche dell area, la falda freatica non costituisce una risorsa significativa sia qualitativamente che dal punto di vista quantitativo; 36. le risorse idrogeologiche di pregio, rappresentate dalle acque delle falde profonde, sono caratterizzate in questa zona da elevate difese naturali e da vulnerabilità molto ridotta; 37. lo Scolo Travasona, le cui acque verranno utilizzate per il riempimento del bacino e al quale riconfluiranno le acque di scarico, non è classificato tra i corpi idrici potenzialmente a rischio di inquinamento per la presenza di scarichi industriali od urbani di entità significativa; 38. non sono ravvisabili impatti significativi sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee in conseguenza alla realizzazione del progetto;
10 39. l area di realizzazione della cassa di espansione e utilizzata a scopo agricolo e coltivata a seminativi; non sono presenti colture agricole specializzate; 40. il progetto prevede l utilizzo agricolo dell area interna alla cassa durante i periodi di inattività di questa, mantenendo l accessibilità ai mezzi agricoli e l efficienza del sistema di irrigazione e scolo; 41. gli impatti relativi all uso del suolo saranno quindi temporanei e limitati ai periodi di riempimento del bacino con conseguente perdita del raccolto; essi sono da considerarsi poco significativi data la prevista bassa frequenza di utilizzazione della cassa, progettata per tempi di ritorno di 15 anni, e l assenza di colture di pregio; si deve inoltre prendere in considerazione l impatto positivo che si avrà in fase di esercizio a seguito della riduzione del rischio idraulico in tutta l area della Bonifica di Argenta, con riduzione delle aree soggette ad esondazione e conseguente aumento della produttività e del valore dei terreni agricoli; 42. il progetto non determinerà pressioni sugli ecosistemi della zona in quanto gli allagamenti del bacino saranno occasionali e di breve durata; 43. durante la fase di realizzazione gli impatti attesi sono ascrivibili principalmente all attività dei mezzi di cantiere e alle operazioni di movimento terra e sono legati alla produzione di polveri, alle emissioni degli scarichi dei mezzi di cantiere, alle produzione di rumore e all aumento del traffico lungo la rete stradale; 44. gli impatti di cui sopra appaiono poco significativi per il loro carattere temporaneo e per l assenza di ricettori particolarmente sensibili in prossimità dell area di realizzazione; 45. la realizzazione del progetto non comporta usi significativi di acque ne produzione di rifiuti od emissioni salvo quelle derivanti dai mezzi e macchine operatrici di cantiere; 46. l utilizzo delle risorse per quanto riguarda i materiali da costruzione è da ritenersi poco rilevante visto che per la costruzione degli argini verranno riutilizzati i terreni derivanti dagli escavi dei canali di bonifica circostanti; 47. in fase di esercizio le emissioni e la produzione di rumore saranno limitate al periodico funzionamento del gruppo elettrogeno insonorizzato per l alimentazione dell impianto di sollevamento; 48. dal punto di vista paesaggistico l area in questione si connota come una zona ad elevata trasformazione
11 antropica di matrice agricola, priva di elementi di particolare rilievo paesaggistico o storicotestimoniale; 49. l impatto sul paesaggio appare poco significativo vista l altezza ridotta delle arginature previste e dato che esse già interessano attualmente due lati dell invaso in progetto; 50. RITENUTO CHE: 51. il progetto in esame si inserisce nel "Programma di completamento degli interventi di messa in sicurezza dei punti critici delle reti idrauliche regionali, dei Consorzi di Bonifica e della costa nelle province di BO, FE, FC, RN 3a fase" (LR 226/99 Deliberazione Regionale n del 31/10/2000); 52. la realizzazione del progetto ha come scopo la riduzione del rischio idraulico nell area della Bonifica di Argenta; 53. al fine di minimizzare gli impatti attesi, la realizzazione della cassa di espansione oggetto della presente valutazione debba attenersi alle seguenti prescrizioni: 54. per la costruzione degli argini dovranno essere utilizzati i materiali di risulta derivanti dagli escavi dei canali di bonifica regolarmente autorizzati all interno del comune di Argenta e rientranti nel "Progetto Bando" per l adeguamento della rete scolante della Bonifica di Argenta (oggetto di Concessione edilizia n del 10/09/01), così come specificato con lettera prot del 26 novembre 2002 dal Consorzio di Bonifica del II Circondario Polesine di S. Giorgio, acquisita da questa Regione al prot. n /VIM in data 29 novembre 2002; 55. la scelta dell area di prelievo dei materiali dovrà tenere conto, a parità di idoneità dei terreni in questione, delle distanze dall area di realizzazione e dovrà essere tale da minimizzare gli impatti generati dal trasporto dei materiali; a tale riguardo dovrà essere predisposto un apposito progetto sul quale acquisire il preventivo nulla osta dell Amministrazione del Comune di Argenta; il progetto dovrà comprendere lo studio dei percorsi dei mezzi per il trasporto del materiale, la stima dei volumi di traffico prodotti e la planimetria relativa all utilizzo della viabilità esterna al cantiere; 56. i materiali utilizzati per la costruzione degli argini dovranno essere conformi a quanto prescritto
12 dalla Delibera di Giunta Regionale n del 27/06/01: "Indirizzi e linee guida per la gestione dei materiali derivanti da operazioni di dragaggio, espurgo e risezionamento dei canali di bonifica" relativamente all accertamento della presenza di sostanze inquinanti nei terreni in questione; 57. dovranno essere rispettati i limiti previsti dalla normativa vigente in materia di pressione sonora, sia durante la fase di realizzazione dell opera sia in fase di esercizio; al riguardo i limiti da tenere in considerazione sono quelli previsti dal DPCM 01/03/1991 e successive modifiche; una eventuale previsione di superamento dei limiti acustici durante la fase di realizzazione dovrà comportare la richiesta di autorizzazione alla deroga di tali limiti da presentare al comune competente e da sottoporre al parere dell ARPA, come previsto dalla LR 12/2001 "Disposizioni in materia di inquinamento acustico"; 58. per evitare in fase di cantiere le emissioni diffuse e puntuali di polveri derivanti dalla movimentazione dei materiali da costruzione, si ritiene necessario adottare i seguenti accorgimenti: o per il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura dei cassoni con teloni; o prevedere l umidificazione dei depositi temporanei di inerti e delle via di transito da e per il cantiere; 59. durante le fasi di cantiere dovranno essere adottate tutte le misure atte ad evitare possibili inquinamenti delle acque dei canali di bonifica dovuti ad azione delle macchine operatrici e a sversamenti accidentali; 60. l approvvigionamento dei materiali da costruzione dovrà essere effettuato utilizzando cave autorizzate e rispettando tutte le prescrizioni normative del P.I.A.E. della Provincia di Ferrara o comunque dello strumento di pianificazione delle attività estrattive vigente nella zona di approvvigionamento; 61. per il ripristino delle scarpate arginali e delle aree di cantiere si riutilizzerà il terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si avrà cura di accumulare in spessori adeguati separatamente dalle altre tipologie di materiale e del quale si provvederà alla manutenzione per evitarne la morte biologica;
13 DATO ATTO del parere favorevole espresso ai sensi dell art. 37, quarto comma, della Legge Regionale 26 novembre 2001 n. 43, nonché della deliberazione di Giunta Regionale n del 10 dicembre 2001: dal Responsabile del Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale, Arch. Alessandro Maria Di Stefano, in merito alla regolarità tecnica della presente deliberazione; dal Direttore Generale all Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa, Dott.sa Leopolda Boschetti, in merito alla legittimità della presente deliberazione; Tutto ciò premesso, dato atto, valutato e ritenuto; Su proposta dell Assessore all Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, a voti unanimi e palesi d e l i b e r a a. di escludere ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, in considerazione del limitato rilievo degli impatti attesi, il progetto di "Creazione di una cassa di espansione per il miglioramento del grado di sicurezza idraulica della Bonifica di Argenta (FE)" dalla ulteriore procedura di V.I.A. con le seguenti prescrizioni: 1. per la costruzione degli argini dovranno essere utilizzati i materiali di risulta derivanti dagli escavi dei canali di bonifica regolarmente autorizzati all interno del comune di Argenta e rientranti nel "Progetto Bando" per l adeguamento della rete scolante della Bonifica di Argenta (oggetto di Concessione edilizia n del 10/09/01), così come specificato con lettera prot del 26 novembre 2002 dal Consorzio di Bonifica del II Circondario Polesine di S. Giorgio, acquisita da questa Regione al prot. n /VIM in data 29 novembre 2002; 2. la scelta dell area di prelievo dei materiali dovrà tenere conto, a parità di idoneità dei terreni in questione, delle distanze dall area di realizzazione e dovrà essere tale da minimizzare gli impatti generati dal trasporto dei materiali; a tale riguardo dovrà essere predisposto un apposito progetto sul quale acquisire il preventivo nulla osta dell Amministrazione del Comune di Argenta; il progetto dovrà comprendere lo studio dei percorsi dei mezzi per il trasporto del materiale, la stima dei volumi di traffico prodotti e la planimetria relativa all utilizzo della viabilità esterna al cantiere;
14 3. i materiali utilizzati per la costruzione degli argini dovranno essere conformi a quanto prescritto dalla Delibera di Giunta Regionale n del 27/06/01: "Indirizzi e linee guida per la gestione dei materiali derivanti da operazioni di dragaggio, espurgo e risezionamento dei canali di bonifica" relativamente all accertamento della presenza di sostanze inquinanti nei terreni in questione; 4. dovranno essere rispettati i limiti previsti dalla normativa vigente in materia di pressione sonora, sia durante la fase di realizzazione dell opera sia in fase di esercizio; al riguardo i limiti da tenere in considerazione sono quelli previsti dal DPCM 01/03/1991 e successive modifiche; una eventuale previsione di superamento dei limiti acustici durante la fase di realizzazione dovrà comportare la richiesta di autorizzazione alla deroga di tali limiti da presentare al comune competente e da sottoporre al parere dell ARPA, come previsto dalla LR 12/2001 "Disposizioni in materia di inquinamento acustico"; 5. per evitare in fase di cantiere le emissioni diffuse e puntuali di polveri derivanti dalla movimentazione dei materiali da costruzione, si ritiene necessario adottare i seguenti accorgimenti: i. per il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura dei cassoni con teloni; ii. prevedere l umidificazione dei depositi temporanei di inerti e delle via di transito da e per il cantiere; 1. durante le fasi di cantiere dovranno essere adottate tutte le misure atte ad evitare possibili inquinamenti delle acque dei canali di bonifica dovuti ad azione delle macchine operatrici e a sversamenti accidentali; 2. l approvvigionamento dei materiali da costruzione dovrà essere effettuato utilizzando cave autorizzate e rispettando tutte le prescrizioni normative del P.I.A.E. della Provincia di Ferrara o comunque dello strumento di pianificazione delle attività estrattive vigente nella zona di approvvigionamento; 3. per il ripristino delle scarpate arginali e delle aree di cantiere si riutilizzerà il terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si avrà cura di accumulare in spessori adeguati separatamente dalle altre tipologie di materiale e del quale si provvederà alla manutenzione per evitarne la morte biologica; a. di trasmettere la presente delibera al proponente Consorzio di Bonifica del II Circondario Polesine di S. Giorgio di Ferrara, al Comune di Argenta, al Comune di Portomaggiore,
15 all Ufficio V.I.A. della Provincia di Ferrara e all ARPA Sezione Provinciale di Ferrara; b. di pubblicare per estratto, ai sensi dell art. 10, comma 3, della legge regionale 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente partito di deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia- Romagna.
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