VADEMECUM AZIONE 1.3 PROGETTI GIOVANI E DEMOCRAZIA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "VADEMECUM AZIONE 1.3 PROGETTI GIOVANI E DEMOCRAZIA"

Transcript

1

2 VADEMECUM AZIONE 1.3 PROGETTI GIOVANI E DEMOCRAZIA Il vademecum intende aiutare i promotori di Progetti Giovani e Democrazia nella definizione di un buon progetto, attraverso un processo logico di accompagnamento del lettore nelle tre macrofasi che lo caratterizzano: dall idea alla redazione del formulario di presentazione della domanda di sovvenzione, alla rendicontazione finale Il vademecum non sostituisce in alcun modo la guida al Programma Gioventù in Azione che rimane il documento ufficiale della Commissione Europea cui dovete attenervi per la presentazione e realizzazione del progetto. Il presente opuscolo, da leggere solo dopo aver studiato con attenzione la guida ufficiale al Programma GiA, è così articolato: IDEAZIONE pag. 2 VALUTAZIONE EX-ANTE pag.39 IDENTIFICAZIONE pag.16 IL BUDGET pag.35 VISIBILITÀ pag. 30 DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE pag. 32 Azione 1.3

3 IDEAZIONE Cosa bisogna sapere prima di iniziare Azione 1.3

4 CONOSCIAMO L AZIONE 1.3 Giovani e Democrazia I progetti Giovani e Democrazia incoraggiano e facilitano il dialogo tra autorità pubbliche e gruppi di giovani, promuovono il coinvolgimento dei giovani in strutture partecipative, sperimentano strategie per avvicinare i giovani ai processi decisionali, aiutano a identificare e quindi rimuovere gli ostacoli alla partecipazione dei giovani alla vita democratica. Alla luce di tali obiettivi, un progetto Giovani e Democrazia dovrebbe fondarsi su un partenariato da sviluppare su due livelli: locale e internazionale. In concreto, nel progetto dovrebbero essere coinvolti giovani tra i 13 e i 30 anni provenienti da almeno 2 Paesi aderenti al Programma e due promotori locali per Paese. Per realizzare un progetto di qualità, considerando le finalità della misura, è auspicabile la creazione di una partnership composta da promotori con profili differenti. Questo tipo di esperienza, che rende i giovani protagonisti in prima persona, ha lo scopo di motivarli a interessarsi alla vita pubblica e a conoscere i meccanismi dei processi decisionali che spesso appaiono troppo complessi, inaccessibili e distanti dalla loro quotidianità. In sostanza, i progetti Giovani e Democrazia offrono ai giovani l opportunità di conoscere il funzionamento delle istituzioni democratiche e di giocare un ruolo attivo come cittadini nelle proprie comunità locali e a livello europeo. Essi presentano, dunque, un indubbio valore pedagogico di apprendimento in un contesto non formale e consentono ai ragazzi di mettere in pratica le conoscenze acquisite imparando a partecipare e a farsi ascoltare. I progetti Giovani e Democrazia costituiscono anche un importante piattaforma d incontro tra giovani che si approcciano alle dinamiche della vita democratica e soggetti che ne sono già attivi protagonisti. Questi ultimi dovrebbero stimolare, permettere e sostenere la partecipazione giovanile nell ambito dell organizzazione della vita comunitaria; le autorità pubbliche, in particolare, dovrebbero considerare i giovani come parte attiva nella vita del proprio comune, della propria regione e del proprio Stato. Dal canto loro i giovani non dovrebbero limitarsi a essere soltanto spettatori o fruitori passivi di politiche pensate, realizzate e pianificate da altri. Essi dovrebbero entrare direttamente in contatto con le forze sociali e politiche della propria comunità presso le quali esercitare un ruolo propositivo e presentare le proprie eventuali istanze. La partecipazione attiva dei giovani alle decisioni e alle attività a livello locale, regionale e nazionale è essenziale per la costruzione di società più democratiche, più solidali e più prospere. Un progetto Giovani e Democrazia deve possedere una dimensione locale e internazionale, al fine di promuovere lo scambio di idee, di esperienze e di buone prassi a livello europeo con il Paese (o più Paesi) partner, favorendo l apprendimento interculturale. Il presente vademecum si concentrerà sui progetti Giovani e Democrazia i cui soggetti promotori - ai fini della presentazione della domanda di sovvenzione - siano gruppi informali di giovani. In particolare se partecipate come promotori dovrete condividere con tutti i soggetti coinvolti ciascuna fase di elaborazione del progetto, a cominciare dalla sua ideazione e dalle attività preparatorie. Nella fase di ideazione si intersecano e si sovrappongono due momenti che possono essere definiti di studio del programma Gioventù in Azione e di studio preliminare del progetto: Azione 1.3 3

5 studio del programma: è fondamentale familiarizzare con i principali documenti e linee guida del programma GiA, in modo da aver chiari quali sono gli obiettivi generali e specifici che si pone, le priorità sulle quali i progetti devono concentrarsi, quali soggetti/beneficiari possono essere coinvolti; studio preliminare dell idea: consiste nel definire a livello generale l obiettivo del progetto, il tema del progetto e le competenze/conoscenze da acquisire, l idea di come pensate di realizzarlo, le priorità del Programma a cui aderire, la composizione del gruppo dei partecipanti. Per quanto concerne la formazione del vostro gruppo - che verrà valutato ai fini della concessione della sovvenzione - ricordatevi di assicurare l equa partecipazione di genere (maschi/femmine) e di rispettare le disposizioni relative al numero dei partecipanti per gruppo (come da Guida al Programma ). Vi ricordiamo che un gruppo informale è un gruppo di giovani che si forma spontaneamente e che agisce collettivamente senza fini di lucro per perseguire, ad esempio, obiettivi o interessi comuni. Il gruppo informale non necessita, pertanto, di alcuna registrazione formale. In caso di richiesta della sovvenzione da parte di un gruppo informale, uno dei membri del gruppo assume il ruolo di rappresentante legale e la responsabilità di presentare domanda alla propria Agenzia Nazionale e di firmare l accordo di sovvenzione. In generale, un progetto Giovani e Democrazia dovrebbe privilegiare una tematica che i promotori e i gruppi partner desiderino analizzare insieme a voi e che vada a insistere sulle seguenti macro-aree: la partecipazione dei giovani ai meccanismi di democrazia partecipata; la possibilità per i giovani di confrontarsi con i concetti e i procedimenti di democrazia rappresentativa e cittadinanza attiva; lo sviluppo del dialogo tra giovani e decisori politici a tutti i livelli (locale, regionale, nazionale ed europeo). In conclusione gli elementi che contribuiscono alla realizzazione di un progetto Giovani e Democrazia di qualità sono: PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI GIOVANI DIALOGO GIOVANI/ADULTI IMPARARE A PARTECIPARE INFLUENZA NEI PROCESSI DECISIONALI E IMPATTO LOCALE SCAMBIO DI ESPERIENZE E BUONE PRASSI A LIVELLO EUROPEO APPRENDIMENTO INTERCULTURALE Infine, ricordate sempre che l Azione Gioventù per l Europa intende incoraggiare i giovani a proporre progetti propri, sostenendo in tal modo il loro spirito d'iniziativa, d'imprenditorialità e di creatività, e rafforzare il sentimento di cittadinanza europea supportando attività legate alla partecipazione dei giovani alla vita democratica. Tenendo presente questa premessa e la rilevanza delle parole-chiave sopra evidenziate, vi invitiamo a inquadrare il vostro progetto Giovani e Democrazia nell ambito dell obiettivo generale di GiA che mira a promuovere la cittadinanza attiva dei giovani in generale, e in particolare la loro cittadinanza europea. Azione 1.3 4

6 CONOSCIAMO L OBIETTIVO GENERALE Promuovere la cittadinanza attiva dei giovani, in generale, e la loro cittadinanza europea in particolare L'obiettivo generale dell Azione 1 "Promuovere la cittadinanza attiva dei giovani" ha lo scopo di: dare la possibilità ai giovani e alle loro organizzazioni di partecipare allo sviluppo della società e dell'ue; sviluppare il loro sentimento di appartenenza all UE; incoraggiare la loro partecipazione alla vita democratica in Europa; rafforzare la loro mobilità in Europa; sviluppare l apprendimento interculturale; promuovere i valori fondamentali dell'ue; incoraggiare lo spirito d iniziativa, d imprenditorialità e di creatività; garantire la partecipazione al programma dei giovani svantaggiati, compresi i giovani disabili; assicurare e promuovere il principio di pari opportunità tra uomini e donne nella selezione dei partecipanti al programma; offrire possibilità di apprendimento informale e non formale avente una dimensione europea e creare possibilità innovative nel campo della cittadinanza attiva. Non esiste una definizione univoca di cittadinanza attiva. Una possibile che vi suggeriamo è la seguente: partecipazione e cittadinanza attiva significano avere i diritti, i mezzi, lo spazio e l opportunità - e, laddove necessario, il supporto - per partecipare alle decisioni prese in una comunità, influenzarle, e impegnarsi in azioni e attività che possano contribuire a costruire una società migliore. Nell ambito delle politiche giovanili viene data particolare importanza all acquisizione delle competenze necessarie per l esercizio della cittadinanza attiva tramite attività volontarie, con lo scopo non soltanto di aumentare le proprie conoscenze, ma anche di rafforzare le proprie motivazioni, la capacità e l esperienza pratica dell essere un cittadino attivo. Essere un cittadino attivo vuol dire anche possedere l autonomia necessaria per sviluppare ed esprimere le proprie idee e la propria identità. Ecco perché le politiche a favore dei giovani dovrebbero sostenerli nel divenire autonomi, intraprendenti, creativi, responsabili e solidali. Potreste iniziare la vostra riflessione cercando di definire il vostro concetto di essere europei, come vedete il futuro del continente di cui fate parte, cosa significhi per voi essere un cittadino europeo attivo e che cosa l Europa possa fare per le vostre comunità locali e per il vostro gruppo in particolare. Non trascurate neppure le criticità legate al concetto di cittadinanza europea quali ad esempio le reali possibilità per un giovane di influenzare le decisioni a livello europeo, quali diritti sia necessario rivendicare e quali responsabilità assumersi, se siete consapevoli o meno delle numerose opportunità legate alla mobilità europea, se riteniate che i giovani siano esclusi dai grandi dibattiti legati alla cittadinanza europea. Oggi, fenomeni quali la globalizzazione, l integrazione multiculturale, il degrado ambientale globale e le innovazioni tecnologiche ci invitano a pensare a comunità più ampie: ad esempio, l Europa, il mondo. Allo stesso tempo, le comunità più tradizionali di riferimento sono rese meno stabili dalle con- Azione 1.3 5

7 seguenze di questi cambiamenti. Il mondo sembra difatti divenire sempre più piccolo e interdipendente dal punto di vista dell informazione, dell economia, dell ambiente e tuttavia più difficile da influenzare. La sfida è tentare di sviluppare una nuova relazione, più stretta e più equilibrata, tra i cittadini e le comunità di riferimento: la base di una cittadinanza attiva. Gli slogan come pensa globalmente, agisci localmente ispirano gli sforzi dei vari gruppi che cercano di colmare il divario tra gli individui e i meccanismi di partecipazione alla società, pur nella consapevolezza dei propri limiti e dei molti fallimenti. Questa sfida è pertanto ancora tutta aperta! PER APPROFONDIRE Il sito del Dipartimento della Gioventù Il sito dell Agenzia Nazionale Giovani: Il Portale europeo dei giovani: Il sito sulle politiche giovanili del Consiglio d Europa: The European Youth Forum: European Citizenship Portal: Una volta presa confidenza con il programma Gioventù in Azione, riflettete su come la vostra idea sia collegata alle priorità permanenti del Programma: cittadinanza europea, partecipazione dei giovani, diversità culturale, inserimento dei giovani con minori opportunità. Azione 1.3 6

8 IL MOTORE DEL PROGRAMMA GIOVENTÙ IN AZIONE Le quattro priorità permanenti e l apprendimento non formale Le quattro priorità e l apprendimento non formale rappresentano i pilastri su cui si basa la costruzione del programma Gioventù in Azione; occorre dunque impadronirsi di questi concetti chiave per poter realizzare un iniziativa efficace. Come vedrete i temi affrontati sono fortemente legati tra loro. SUGGERIMENTI I centri risorse Salto-Youth ( mettono a disposizione un calendario con le attività formative organizzate nel campo della gioventù. In particolare con GET INVOLVED, i centri organizzano dei seminari formativi per aiutare la ricerca di partner e migliorare le capacità di gestire un progetto Giovani e Democrazia ( Partecipazione dei giovani La nozione di partecipazione dei giovani nella società è in continua evoluzione. La Carta europea riveduta della partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale (si veda box pag. 9) afferma che partecipare ed essere un cittadino attivo, vuol dire avere il diritto, i mezzi, il luogo, la possibilità, e, se del caso, il necessario sostegno per intervenire nelle decisioni, influenzarle ed impegnarsi in attività ed iniziative che possano contribuire alla costruzione di una società migliore. Questa definizione non limita dunque la partecipazione alla vita democratica di una comunità, qualunque essa sia, unicamente al fatto di votare o di presentarsi a delle elezioni, per quanto importanti siano tali elementi; evidenzia, invece, come partecipare significhi esercitare influenza e responsabilità su decisioni e azioni che hanno un impatto sulla vita dei giovani o sono semplicemente importanti per loro. In questo approccio, che rispecchia anche le finalità del Programma Gioventù in azione, i giovani sono visti come attori attivi nelle proprie organizzazioni o nella vita delle proprie comunità e pertanto dovrebbero ricevere l opportunità di esprimere i propri bisogni e di trovare la strada per soddisfarli. Per introdurre i principi della partecipazione giovanile in una comunità possiamo utilizzare il modello ideato da Marc Jans e Kurt de Backer, che fa riferimento alle tre C per una partecipazione di successo : Challenge (Sfida), Capacity (Capacità), Connection (Connessione). Secondo questo approccio, per costruire un progetto di successo è necessario che i giovani trovino il giusto equilibrio tra i propri interessi, le proprie capacità e i propri limiti. In secondo luogo, bisogna che i giovani siano coinvolti in tutto il processo, in modo da accrescere il loro senso di appartenenza. Azione 1.3 7

9 Questo modello suggerisce dunque che: la partecipazione dovrebbe fondarsi su una sfida, ovvero su un attività stimolante, convincente e d interesse per i giovani; la partecipazione dovrebbe fondarsi sulla capacità: i giovani devono possedere le competenze necessarie per impegnarsi nella sfida, altrimenti potrebbero rinunciarvi con conseguente senso di sfiducia e frustrazione. Il progetto dovrà colmare le eventuali lacune dei ragazzi e offrire occasioni di apprendimento informale; la partecipazione dovrebbe fondarsi su una connessione, ovvero i giovani dovrebbero sentire un legame con l attività che deve essere adattata e compatibile con il loro mondo. La partecipazione in Giovani e Democrazia Il termine democrazia non dovrebbe essere analizzato soltanto nella sua accezione classica di forma di governo della società, ma anche dalla prospettiva del modo di comportarsi, di costruirsi le proprie opinioni e prendere decisioni nella propria vita quotidiana (familiare, scolastica, comunitaria). Si può dire dunque che le sfide alla partecipazione giovanile si riflettono essenzialmente nella capacità di saper organizzare idee e azioni in modo da lavorare in gruppi di coetanei che condividano gli stessi obiettivi, pur prendendo in considerazione i diversi valori e bisogni di ciascuno, e così sviluppando un senso di responsabilità verso se stessi e nei confronti della comunità di appartenenza. Lo sviluppo di tali forme di organizzazione giovanile può assumere, dunque, un ruolo complementare rispetto alle misure pianificate dalle istituzioni per assicurare la piena partecipazione dei cittadini in una società democratica. La partecipazione giovanile costituisce pertanto un elemento, un indicatore e un punto d inizio per il progresso democratico di una società in generale, laddove la democrazia prevede che tutti coloro che siano oggetto di decisioni siano anche parte attiva del processo decisionale stesso. La partecipazione giovanile può apportare benefici concreti e visibili non soltanto ai giovani stessi, ma anche alle organizzazioni/istituzioni e comunità in cui essi sono inseriti Una partecipazione giovanile di qualità : produce un cambiamento positivo nella vita dei giovani. La partecipazione non deve essere vista soltanto come un fine cui tendere, ma come un mezzo per ottenere un cambiamento positivo della società. I giovani possono contribuire a questo cambiamento, specialmente quando ne riscontrano direttamente gli effetti positivi; fa in modo che si senta la voce dei giovani. I giovani chiedono di essere ascoltati e desiderano che i propri punti di vista siano presi in considerazione seriamente. Tramite la partecipazione attiva, essi possono esprimere le proprie opinioni in diversi ambiti e ricevere l opportunità che queste vengano prese in considerazione; aiuta gli adulti a comprendere i bisogni e i punti di vista dei giovani. Lavorare direttamente con i giovani e coinvolgerli nei processi di consultazione può certamente creare opportunità per ricevere informazioni di prima mano sulle esigenze dei giovani; aiuta i giovani a sviluppare competenze che permettano loro di collaborare in modo efficiente con gli adulti. Lavorando con gli adulti i giovani hanno l opportunità di apprendere come debba essere impostato il rapporto di collaborazione; crea opportunità per gli adulti di condividere la propria conoscenza ed esperienza con i giovani in un ruolo non autoritario e gerarchico. I giovani in genere non amano che gli si dica ciò che devono fare, preferiscono esplorare e imparare facendo. Essi però sanno anche apprezzare chi ha più esperienza e conoscenze di loro. Se gli adulti saranno capaci di non imporre le proprie decisioni, Azione 1.3 8

10 i giovani saranno meglio predisposti a imparare da essi, e conseguentemente riusciranno a beneficiare della loro esperienza; rende i processi decisionali più rappresentativi. Se ai giovani viene concesso di partecipare ai processi decisionali, c è una probabilità maggiore che i loro punti di vista vengano presi in considerazione e soddisfatti i loro bisogni; stimola nuovi approcci e idee per risolvere problemi locali e regionali. I giovani sono tradizionalmente esclusi dalla maggior parte dei processi decisionali, mentre gli adulti esercitano la maggior parte del potere. Laddove i giovani sono stati invitati a collaborare per risolvere problemi locali che li riguardavano, essi hanno saputo apportare nuove idee e stimolare i decisori ad andare oltre gli approcci tradizionali. PER APPROFONDIRE Consiglio d Europa - Carta europea riveduta della partecipazione alla vita locale e regionale Put Your imprint on society La cittadinanza europea e la dimensione europea La cittadinanza europea è sia un processo che uno status che idealmente permette agli individui di essere pienamente se stessi e allo stesso tempo essere una parte attiva delle proprie comunità in tutta Europa. Tutto questo senza rinunciare ad alcuna parte della propria identità o senso di appartenenza, quanto piuttosto approfondendoli. Nel concreto, il concetto di cittadinanza europea, alla luce dei continui cambiamenti sociali, politici e tecnologici, è un idea dinamica e under construction. Tale complessità va sempre tenuta a mente nella stesura dei progetti perché vi si chiede anche di indagare e arricchire il senso di appartenenza all Europa. In fondo la domanda semplice che ci dobbiamo porre è: abbiamo fatto l Europa, ora come facciamo gli europei? Essere cittadino europeo significa riconoscersi nei valori di libertà e democrazia su cui sono fondate le istituzioni europee. La democrazia è un modo di vivere insieme in una comunità, dove la partecipazione alle scelte da compiere deve vedere coinvolto il più ampio numero di persone. I progetti Giovani e Democrazia dovrebbero dunque promuovere una cittadinanza democratica. Ciò significa favorire tutte quelle attività che aiutino i giovani a partecipare attivamente alla vita politica e sociale, riconoscendo ed esercitando i propri diritti e le proprie responsabilità. Ma non solo, le iniziative ideate dovrebbero educare ad una cittadinanza democratica, prevedendo di rispondere alle esigenze di conoscenza necessarie agli individui per esercitare i propri diritti e adempiere ai propri doveri nel contesto dei sistemi giuridici e politici che regolano la cittadinanza, a livello nazionale, europeo ed internazionale. L educazione alla cittadinanza europea è dunque legata allo sviluppo della conoscenza dei sistemi politici e giuridici (ad es. diritti civili e politici, altri diritti umani, doveri civici), all acquisizione di competenze civiche e sociali e alla maturazione di atteggiamenti critici costruttivi e favorevoli alla democrazia. Azione 1.3 9

11 Un secondo elemento importante dell Azione, strettamente legato al precedente, è la dimensione europea. Un progetto Giovani e Democrazia deve avere una dimensione europea, deve cioè affrontare temi di interesse europeo e/o problematiche comuni e/o i valori di riferimento dell UE. Ciò significa che nella scelta del tema che andrete a sviluppare nel progetto, oltre a definirlo chiaramente, dovrete rappresentare un esigenza/fabbisogno sia del vostro gruppo sia dell Unione Europea. PER APPROFONDIRE Programma di Partenariato sulla Formazione Giovanile Europea, T-kit: "In Costruzione...Cittadinanza, Gioventù ed Europa" What could European Citizenship in youth work look like? Inclusione di giovani con minori opportunità Il concetto di Inclusione definisce una situazione ideale nella quale tutte le persone che vivono in una determinata società hanno pari diritti di accesso e di partecipazione. Situazione ideale che non si realizza nella realtà, trasformando l inclusione in un obiettivo da perseguire: favorire una migliore e piena integrazione della persona nel contesto sociale ed economico nel quale vive, incentivare il suo inserimento e la sua partecipazione. Il Programma Gioventù in azione si pone questo obiettivo in riferimento ai giovani con minori opportunità, ovvero quei giovani che si trovano in una situazione di svantaggio rispetto ai loro coetanei. Non ci sono solo condizioni soggettive all origine dell esclusione (una disabilità, una dipendenza, etc.) ma anche culture e contesti che generano esclusione sociale. Per rischio di esclusione si deve quindi intendere un concetto dinamico che consideri anche le condizioni che possono, in qualsiasi momento della vita di ciascuno, accrescere il rischio di essere esclusi (disoccupazione, basso reddito, basso livello d istruzione, dover emigrare, ecc.). Un progetto che si prefigge l obiettivo di favorire l inclusione dei giovani, nell ambito della normale definizione delle attività, deve porre l attenzione su tre elementi essenziali: il coinvolgimento: entrare in contatto con giovani con minori opportunità oltre a essere complicato non è sufficiente. Occorre coinvolgerli, farli sentire protagonisti e beneficiari del progetto, dando valore al bagaglio di conoscenze che possono portare e offrendo loro qualcosa di attraente e stimolante, nuove opportunità che sino ad ora sono state per loro irraggiungibili. È auspicabile che ci sia un collegamento con la comunità locale, con l obiettivo di colmare il divario tra i giovani e la società. la socializzazione: è necessario innescare e favorire un processo di socializzazione, aiutando i giovani a comunicare e a collaborare tra loro. Messi nella condizione di conoscere e incontrare altri giovani, i loro pregiudizi, stereotipi e certezze verranno messi in discussione. Nonostante le differenze, scopriranno che altri giovani condividono le stesse speranze e aspirazioni per il futuro. I giovani capiscono più a fondo la vita degli altri quando vi è una connessione di tipo emotivo. l autostima: accrescere l autostima è obiettivo importante di tutti i progetti riguardanti i giovani, ancora di più quando sono volti all inclusione. La bassa autostima è spesso messa in collegamento con una vasta gamma di problemi sociali. L autostima viene da dentro noi stessi, ma un elemento chiave per il suo sviluppo è la costruzione personale del senso di adeguatezza che risulta dall interazione con Azione

12 gli altri e con l ambiente in cui si vive. I giovani svantaggiati, per definizione, hanno minori opportunità di sperimentare queste interazioni che generano fiducia, un feedback positivo, un senso di adeguatezza. PER APPROFONDIRE Programma di Partenariato sulla Formazione Giovanile Europea, T-Kit Inclusione Sociale Salto-Youth ID Booklet Idee per l inclusione e la diversità La diversità culturale e la dimensione interculturale Il preambolo della Carta dei diritti fondamentali dell'unione Europea afferma che: L'Unione Europea si fonda sui valori indivisibili ed universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà; l Unione si basa sui principi di democrazia e dello Stato di diritto ( ). L'Unione contribuisce al mantenimento e allo sviluppo di questi valori comuni, nel rispetto della diversità delle culture e delle tradizioni dei popoli europei, dell'identità nazionale degli Stati membri". Il concetto di diversità costituisce dunque uno dei pilastri dell Unione Europea per conseguire i propri obiettivi strategici di cooperazione e integrazione e costruire un Europa più inclusiva. Seguendo questo approccio, la dimensione interculturale dei progetti costituisce uno strumento fondamentale per promuovere il dialogo tra diverse culture e per coinvolgere i giovani europei nella vita politica e sociale delle proprie comunità. La cultura viene considerata come il software che le persone usano nella vita di tutti i giorni; viene comunemente descritta come quell insieme complesso di conoscenze, idee, leggi, fedi, costumi, tradizioni e di tutte quelle capacità e abitudini che una persona acquisisce volontariamente o involontariamente nel suo essere parte di una nazione. La cultura può essere considerata come un iceberg di cui solo una piccola parte emerge dall acqua ed è visibile: architettura, arte, cucina, musica, lingua ecc. La punta dell iceberg è però sostenuta da una parte molto più grande e solida che si trova sott acqua ed è perciò invisibile. Le fondamenta della cultura sono difficili da individuare: la storia del gruppo, le sue regole, i valori, le stesse idee sullo spazio, la natura, il tempo, ecc. Il modello iceberg sottolinea la difficoltà a capire i popoli con basi culturali diverse poiché è possibile individuare solo le parti visibili del loro iceberg, senza riuscire a vedere subito quali sono le basi sulle quali poggiano. Ci ricorda anche che negli incontri interculturali, quelle che a prima vista possono sembrare affinità potrebbero basarsi su presupposti completamente diversi dalla realtà. L apprendimento secondo un approccio interculturale significa perciò rendersi conto di quella parte inferiore del proprio iceberg. C è una differenza abissale tra accettare un azione e capirla. Obiettivo del dialogo interculturale e perciò dei progetti Giovani e Democrazia è quello di rendere possibile la comprensione delle idee e delle azioni di persone con differenti background culturali anche senza doverle necessariamente condividere. La sfida di ogni progetto nel campo della gioventù è di favorire l apprendimento interculturale dei partecipanti, attraverso esercizi e processi di educazione non formale che aiutino i ragazzi a rafforzare Azione

13 la propria identità individuale o di gruppo non in contrapposizione ma in comunicazione con gli altri; a sviluppare una personalità curiosa, attenta, disponibile, sensibile e rispettosa dell altro; a stimolare la riflessione su di sé, sugli altri, sugli stereotipi e i pregiudizi; a prendere coscienza della complessità dei punti di vista e quindi essere capace di cambiare il proprio essere; in conclusione, ad affrontare meglio le difficoltà delle società moderne. È infine utile conoscere le principali linee guida su cui poggia l apprendimento interculturale nel lavoro giovanile: l apprendimento interculturale si basa su un processo di apprendimento lento e continuo. Coinvolge sia la ragione che i sentimenti; l apprendimento interculturale si basa sulla diversità e la differenza, sul pluralismo, su domande aperte e complesse e infine sulla riflessione e il cambiamento; l apprendimento interculturale si basa sul confronto tra me e te, sui legami e la solidarietà, sul prendere seriamente gli altri; l apprendimento interculturale si basa sulla formazione e il cambiamento dell identità personale, sulla comprensione dei cambiamenti di significato, sull accettazione di tensioni e contraddizioni. l apprendimento interculturale attribuisce grande importanza alle differenze e ai diversi contesti di vita; l apprendimento interculturale si basa sulla democrazia e la cittadinanza, porta a schierarsi contro l oppressione e l esclusione e i meccanismi sui quali si fondano. PER APPROFONDIRE Carta dei diritti fondamentali dell'unione Europea Consiglio d Europa - Commissione Europea T-Kit Apprendimento Interculturale Arrivati a questo punto chiedetevi in che modo il vostro progetto sia collegato alle priorità annuali (2012) del Programma Gioventù in Azione. Le cinque priorità annuali del 2012 sono le seguenti: Disoccupazione giovanile, Lotta contro la povertà e l'emarginazione, Creatività e imprenditorialità, Lo sport per promuovere stili di vita salutari, inclusione sociale e partecipazione attiva, Sfide ambientali globali e cambiamento climatico. Ancora una volta non è necessario focalizzarsi su tutte le priorità, ma scegliere soltanto quelle in linea con il vostro progetto. Ricordatevi che gli obiettivi generali, le priorità permanenti e annuali, vi spiegano perché il vostro progetto è importante nel quadro del Programma Gioventù in Azione. Azione

14 APPRENDIMENTO NON FORMALE L'apprendimento non formale è quello che ha luogo al di fuori del curriculum previsto dall istruzione formale. Le attività di apprendimento non formale si svolgono su base volontaria e sono accuratamente progettate per favorire lo sviluppo personale, sociale e professionale dei partecipanti. In Europa, la maggior parte dei cittadini ha ricevuto nella propria vita una qualche forma di scolarizzazione. Questa istruzione scolastica formale si basa normalmente su una relazione verticale tra studente e insegnante: colui che possiede la conoscenza e la trasmette (insegnante) e colui che la riceve (discente). L istruzione non-formale, al contrario, può essere spiegata con la formula learning by doing, ovvero imparare direttamente sul campo. La metodologia di apprendimento consiste nell interazione tra i discenti e le concrete situazioni di cui fanno esperienza. Non vi sono insegnanti che impartiscono lezioni ex-cathedra: i giovani, gli animatori giovanili, gli educatori (trainer) sviluppano insieme conoscenze e competenze, in una relazione orizzontale. I principi dell'apprendimento non formale: Utilizza metodi partecipativi, incentrati su chi apprende. Costruito in base agli interessi dei giovani. La valutazione di fallimento o successo non è mai individuale ma collettiva, diritto di sbagliare. Realizzato in ambienti e situazioni nelle quali la formazione e l'apprendimento non sono l'unica attività. Il contesto di apprendimento deve mettere a proprio agio i partecipanti. Le attività sono guidate da facilitatori dell apprendimento, sia professionisti sia volontari. Le attività sono pianificate in base a obiettivi e si rivolgono a gruppi target specifici. Le metodologie partecipative utilizzate nell educazione non formale sono molte e sono strettamente legate agli obiettivi che si intendono raggiungere attraverso il proprio progetto - un iniziativa focalizzata sull inclusione di giovani con minori opportunità, svilupperà strumenti di apprendimento diversi da attività che mirano a educare alla cittadinanza europea. Ogni situazione è diversa. Leggete i metodi presentati nelle varie pubblicazioni che vi consigliamo come approfondimento e, in questa prospettiva, sceglieteli, adattateli o create qualcosa di nuovo a seconda delle particolari esigenze del gruppo. I metodi presentati non sono verità assolute, sono degli esempi, una raccolta di esperienze utili. Nello sviluppo delle attività educative e nella definizione dei contenuti è importante spiegare chiaramente quali sono le competenze chiave sviluppate nel nostro processo di apprendimento. Gli elementi qualitativi da considerare nella realizzazione di un attività di apprendimento non formale sono: chiarezza degli obiettivi - qualità dello staff (volontari e professionali) - varietà dei metodi partecipativi utilizzati - equilibrio tra attività educative individuali e di gruppo - divisione appropriata del tempo tra studio, svago e tempo privato - equilibrio tra apprendimento cognitivo, emotivo e comportamentale nella definizione delle attività. Azione

15 Le competenze chiave per l apprendimento permanente L Unione Europea ha identificato e definito otto competenze che contribuiscono alla realizzazione personale, alla coesione sociale, alla cittadinanza attiva e all occupazione. Le istituzioni europee ed i governi nazionali basano le loro strategie per una istruzione e formazione di qualità su tale raccomandazione. Per competenza si intende una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini adeguate per affrontare una situazione particolare. Nello specifico i giovani dovrebbero acquisire tali competenze per poter affrontare al meglio la vita adulta. Esse sono: 1. Comunicazione nella madrelingua. 2. Comunicazione nelle lingue straniere. 3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia. 4. Competenza digitale. 5. Imparare ad imparare. 6. Competenze sociali e civiche. 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità. 8. Consapevolezza ed espressione culturale. I progetti in campo giovanile contribuiscono, attraverso l educazione e l apprendimento non formale, in varia maniera all acquisizione delle competenze chiave. Un progetto Giovani e Democrazia può sviluppare, ad esempio, le competenze civiche e sociali, la comunicazione in una lingua straniera, ecc. Nell ideazione della vostra iniziativa dovete sempre interrogarvi su quali competenze chiave svilupperete. È utile sapere che i centri risorse Salto-Youth mettono a disposizione un database denominato TOY di trainer esperti in educazione non formale che potete contattare direttamente o tramite Salto. ( Per maggiori approfondimenti e per esplorare e sviluppare nuovi metodi a seconda della vostra situazione di apprendimento e formazione, vi suggeriamo: T-Kit Fondamenti della Formazione (per animatori): T-Kit Inclusione sociale : T-Kit Cittadinanza europea : Il sito sull educazione alla cittadinanza europea: Azione

16 T-Kit Apprendimento interculturale : Raccomandazione UE sulle competenze chiave: Azione

17 IDENTIFICAZIONE Azione 1.3

18 Identificazione del progetto Arrivati a questo punto, è il momento di identificare il vostro progetto, ovvero di sviluppare l idea che intendete realizzare. Rispetto ad altre azioni del programma GiA, nell Azione 1.3 Giovani e Democrazia, pur sempre nell ambito dell obiettivo generale e delle priorità permanenti, gli obiettivi che si deve prefiggere un progetto sono individuati/suggeriti dal programma con maggiore incisività e precisione, delineando i confini entro i quali il progetto stesso deve inserirsi. Come ampiamente illustrato nel capitolo precedente, l obiettivo dell Azione Giovani e Democrazia è di sostenere la partecipazione dei giovani alla vita democratica, di incoraggiarne la partecipazione attiva nella propria comunità locale, regionale, nazionale, internazionale. Obiettivo che può essere perseguito attraverso progetti che vadano ad agire su aspetti differenti del medesimo problema, occupandosi ad esempio di: Promuovere il coinvolgimento dei giovani in strutture partecipative. Sviluppare e facilitare il dialogo tra autorità pubbliche e gruppi di giovani. Creare strutture o strategie per avvicinare i giovani ai processi decisionali politici. Identificare e rimuovere gli ostacoli alla partecipazione dei giovani alla vita democratica. Partendo da queste considerazioni, dovete decidere come raggiungere l obiettivo prefissato nell ambito della tematica da voi scelta. Il vostro progetto rappresenta, alla luce del contesto locale, delle vostre esigenze, dei vostri interessi, il modo in cui voi intendete perseguire l obiettivo. Per identificare il vostro progetto è necessario procedere passo dopo passo, seguendo un percorso di analisi e pianificazione che attraverso fasi successive vi porterà a definire cosa volete fare (gli obiettivi), con chi e per chi volete farlo (i partner e i beneficiari) e come volete farlo (le attività) e vi accompagnerà nella redazione della domanda di sovvenzione. Domanda di sovvenzione che deve essere presentata per via telematica utilizzando l apposito E-FORM ( Electronic Application Form ) disponibile sul sito dell Agenzia, secondo le indicazioni in esso contenute. Per sostenere la teoria con esempi pratici e semplificare il collegamento e la comprensione delle diverse tappe del percorso, si è fatto riferimento al caso di studio seguente: Un gruppo di studenti di Scienze della comunicazione, di ritorno da un progetto Erasmus in Spagna, si fa promotore, insieme con l amministrazione regionale, di un Progetto Giovani e Democrazia che miri a migliorare e facilitare il dialogo tra giovani e autorità pubbliche e consenta loro di sviluppare competenze nell ambito della comunicazione istituzionale. I partner individuati sono studenti spagnoli dell Università presso la quale hanno maturato l esperienza di studio all estero e l ufficio per le relazioni con il pubblico del medesimo Ateneo. Azione

19 ANALISI DEI PROBLEMI E DEGLI OBIETTIVI Come si procede? Alla base di un progetto c è sempre un bisogno, una vostra esigenza da soddisfare. Esigenza che nel caso di un Progetto Giovani e Democrazia è sempre legata al limitato coinvolgimento dei giovani alla vita partecipativa e democratica della propria comunità, alla difficoltà di dialogo tra giovani e autorità pubbliche. Dovete analizzare questa esigenza in relazione al contesto della vostra comunità e in relazione a una tematica di vostro interesse rispetto alla quale avvertite effettivamente tale esigenza e sulla quale si concentrerà il vostro progetto. Ad esempio, siete interessati alla politica e avvertite un disagio legato alla distanza tra voi, la vostra comunità locale e chi la rappresenta, o alla mancanza di un rappresentante delle istanze di voi giovani? Potreste ideare un progetto che miri ad avvicinare i giovani alla politica, a superare gli ostacoli che incontrano nel farlo, a stimolarne la partecipazione attiva. Siete un gruppo di giovani appena usciti dal liceo turistico, vorreste dare il vostro contributo allo sviluppo del turismo nel vostro comune, proponendo ad esempio idee innovative, ma avete difficoltà a farlo? Potreste realizzare un progetto insieme all ufficio di promozione turistica locale, in modo da instaurare con esso un dialogo soddisfacente e costruttivo. Un progetto ben strutturato non può quindi prescindere da un esigenza chiaramente individuata, da una tematica di interesse comune e da un adeguata analisi del contesto in cui si realizza, dovendo avere necessariamente un legame con la realtà/comunità locale in cui si inserisce. Se così non fosse, ogni progetto sarebbe trasferibile a scatola chiusa in qualsiasi altro contesto. Se avete deciso di realizzare un Progetto Giovani e Democrazia su uno specifico tema vuol dire che avete individuato, forse senza nemmeno pensarci, un esigenza, un fabbisogno vostro e della vostra comunità locale legato a quella tematica: è il momento di analizzarla! Stabilito e condiviso da tutti i partecipanti del vostro gruppo e da tutti i promotori il tema comune sul quale concentrarvi (Q), dovete individuare il beneficio che il progetto porterà a voi giovani che Azione

20 Q - CONTROLLO DI QUALITÀ lo realizzerete e in maniera più ampia alla vostra comunità locale, chiedendovi: perché vogliamo realizzare il progetto? O anche, perché c è bisogno di questo progetto? La domanda potrà sembravi superflua e la risposta scontata, in quanto nella vostra testa avete già chiari i motivi; ma proprio la risposta rappresenta il punto di partenza e di arrivo del vostro progetto. Se rispondete evidenziando gli aspetti negativi state individuando l esigenza che vi spinge a realizzarlo (il problema da cui nasce il vostro progetto), se vi concentrate su quelli positivi state invece definendo l obiettivo che volete raggiungere attraverso il vostro progetto. Il tema del progetto deve essere chiaramente identificato e deve essere condiviso dai componenti del gruppo e da tutti i promotori. Si privilegiano tematiche focalizzate sulla partecipazione dei giovani ai meccanismi partecipativi, sulla possibilità per i giovani di confrontarsi con concetti e procedimenti di cittadinanza attiva, sullo sviluppo del dialogo tra giovani e decisori politici. Sembrerà strano, ma se ci pensate bene un problema non è che l altra faccia di un obiettivo e viceversa. Se un problema/fabbisogno è la formalizzazione di un disagio, l'obiettivo corrispondente è l'eliminazione o riduzione di quel disagio. Non ne siete convinti? Ecco un esempio di due possibili risposte alla domanda precedente riferite al caso di studio proposto: Risposta in termini positivi - obiettivo: per promuovere il dialogo tra giovani e autorità pubblica. Risposta in termini negativi - problema: perché il dialogo tra giovani e autorità pubblica è insufficiente e inadeguato. Dato che state analizzando la situazione iniziale che avete intenzione di migliorare, dovete in questa fase concentrarvi sull aspetto negativo della realtà attuale, quindi sulle criticità che presenta. Partendo dal problema/fabbisogno principale individuato, sempre in riferimento al contesto e alla vostra idea di progetto, cercate di individuare i problemi sottostanti e le cause che li determinano. I problemi non si presentano mai isolati, ma sono tra loro collegati e concatenati. Nel caso di studio proposto i problemi sottostanti possono essere individuati nelle poche occasioni d incontro e discussione tra giovani e politici/amministratori, nel disinteresse dei giovani ad essere coinvolti nella vita politica e della comunità, nella loro sfiducia nei confronti dei politici e degli amministratori, nell incapacità di ascolto di questi ultimi e nella distanza che li separa dai giovani, nella scarse competenze civiche, politiche e comunicative dei giovani. Una volta che li avete individuati, non rimane che ordinarli gerarchicamente in base al nesso causaeffetto che li lega, costruendo, livello dopo livello, quello che comunemente si definisce Albero dei problemi. L'albero dei problemi permette di collocare i problemi in un diagramma di causa-effetto (ovvero determinare cosa provoca cosa e cosa è provocato da qualcos'altro), presentando, in senso verticale dal basso verso l'alto, i legami causali esistenti tra i problemi identificati. Per aiutarvi nella costruzione dell albero dei problemi scriveteli su dei post-it, in modo poi da poterli spostare e ordinare secondo il nesso che li lega, e cercate di rispondere a queste domande, vedrete che sarà tutto più semplice: da che cosa è generato il problema? in quali problemi più ampi si colloca? quali problemi genera? Azione

21 Per tornare al caso di studio: 1) cosa genera l insufficiente dialogo tra giovani e autorità pubblica? Le limitate occasioni di confronto e discussione (causa); 2) le limitate occasioni d incontro da cosa sono generate? E/o quali problemi generano? Generano distanza tra giovani e politici/amministratori (effetto); 3) tale distanza da cosa è generata? E/o quali problemi genera? È generata dalla scarsa propensione all ascolto dei decisori politici (causa), dalle limitate capacità comunicative dei giovani e dal loro disinteresse a essere coinvolti (causa); 4) tale disinteresse da cosa è generato? E/o quali problemi genera? È generato dalla sfiducia dei giovani verso la politica e l autorità pubblica (causa) e dalla loro scarsa cultura civico/politica (causa). L albero corrispondente è così composto: EFFETTI Insufficiente dialogo tra giovani e autorità pubblica Distanza tra giovani e politici/ amministratori pubblici Limitate occasioni di confronto e discussione Disinteresse dei giovani a essere coinvolti e verso la politica Scarsa propensione all ascolto dei responsabili politico/amministrativi Scarsa capacità comunicativa dei giovani CAUSE Sfiducia dei giovani verso la politica e l autorità pubblica Limitata cultura politica e civica dei giovani Azione

22 Analisi degli obiettivi Definita la faccia negativa della medaglia, rappresentata dai fabbisogni che avete individuato e sintetizzato nell albero dei problemi, è ora necessario occuparsi di quella positiva, passando all analisi degli obiettivi e alla costruzione dell albero degli obiettivi, che nei suoi rami presenterà gli aspetti positivi della situazione desiderata per il futuro, una volta realizzato il vostro progetto. Immaginate l Albero degli obiettivi come lo specchio positivo dell albero dei problemi. A questo punto il passaggio dall uno all altro è tecnicamente molto semplice: basta trasformare ogni condizione attuale negativa (problema) in una condizione positiva futura (obiettivo), partendo dalla base dell albero. Problema Obiettivo Insufficiente dialogo tra giovani e autorità pubblica Sviluppato e facilitato il dialogo tra giovani e autorità pubblica Per aiutarvi, ponetevi questa domanda: la soluzione del problema a cosa porterebbe? Partite dal livello inferiore, dal problema più piccolo: rispondete, sostituite ed avete costruito il vostro Albero degli obiettivi. SCOPI Sviluppato e facilitato il dialogo giovani artisti e assessorato alla cultura Migliorato il rapporto tra giovani e politici/responsabili pubblici Create occasioni di confronto e discussione Stimolata la voglia di partecipazione dei giovani Migliorata la predisposizione all ascolto dell amministratore Sviluppate competenze comunicative dei giovani artisti MEZZI Migliorato il giudizio dei giovani riguardo alla politica e agli amministratori pubblici Sviluppate competenze civiche e politiche dei giovani Azione

23 SUGGERIMENTI Controllate che i vostri obiettivi siano: espressi chiaramente, facilmente comprensibili, raggiungibili dal gruppo entro la durata del progetto, impegnativi ma realistici. Il prodotto di questa analisi genererà: il vostro obiettivo specifico, gli obiettivi intermedi, i problemi che vi proponete di affrontare che sarete in grado di illustrare nell E-FORM nelle sezioni relative a obiettivi, priorità e tematiche del progetto. Azione

24 DEFINIZIONE DELLA PARTNERSHIP Mentalmente avrete fino ad ora fatto riferimento ad uno o più partner con i quali realizzare il progetto. È arrivato il momento di individuarli compiutamente e di selezionarli. Q - CONTROLLO DI QUALITÀ Una partnership composta da promotori con profili differenti (p.es. coinvolgendo autorità locali e Ong) può aiutare la realizzazione dell attività, in particolare se lo scopo è di favorire l interazione tra giovani e responsabili decisionali. Un progetto Giovani e Democrazia deve coinvolgere almeno due Paesi e almeno 4 partner (promotori), due per ciascun Paese (Q). Tralasciando in questa sede i partner pubblici e quelli aventi una struttura consolidata (organizzazioni, associazioni, enti), e concentrandosi sulle modalità di ricerca di un partner rappresentato da un gruppo informale di giovani proveniente da un altro Paese, dovete chiedervi con chi desiderate condividere il vostro progetto, inteso come obiettivi, valori, attività, decisioni. La qualità della partnership è legata fondamentalmente a tre aspetti: la sua composizione: deve essere garantito un giusto equilibrio in riferimento al numero di partecipanti per ciascun gruppo partner, auspicando l uguaglianza di genere all interno di ciascun gruppo, la diversità linguistica e culturale, incoraggiando la partecipazione di giovani con minori opportunità; il coinvolgimento di tutti i gruppi partecipanti nella scelta delle attività, del metodo, nella realizzazione delle attività; la condivisione degli obiettivi del progetto, che presuppone un confronto delle diverse realtà locali e la comparabilità delle esigenze espresse da ciascuno. Se le esigenze non collimano o sono in Q - CONTROLLO DI QUALITÀ L esigenza da cui nasce il progetto deve essere avvertita anche dai partner nella loro realtà (esigenza comparabile). La partnership è adeguata? contraddizione dovete semplicemente accettare il fatto che non siete davanti al partner giusto per realizzare il vostro progetto. Esigenze diverse hanno bisogno di strategie diverse (Q). Insieme ai partner selezionati, intendendo in questo caso tutti gli altri promotori, è necessario verificare alcuni dei passaggi precedenti (analisi dei problemi e degli obiettivi), provvedendo eventualmente ad aggiustare il tiro nella definizione dell obiettivo specifico del progetto. Azione

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

Europa per i cittadini 2007-2013

Europa per i cittadini 2007-2013 Europa per i cittadini 2007-2013 Il Programma ha come scopo primario la promozione della cittadinanza europea attiva, ovvero il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle organizzazioni della società

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

PIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE

PIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE PIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE CEMEA CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA

Dettagli

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

Gruppo di lavoro La comunicazione sociale

Gruppo di lavoro La comunicazione sociale Gruppo di lavoro La comunicazione sociale Il mondo Afsai è in fermento, con nuove attività e nuovi progetti. In occasione dell Assemblea Generale vorremmo quindi raccogliere proposte per organizzare i

Dettagli

Glossario ANG. Apprendimento non formale: Youthpass:

Glossario ANG. Apprendimento non formale: Youthpass: Glossario ANG Apprendimento non formale: è l'apprendimento connesso ad attività pianificate ma non esplicitamente progettate come apprendimento (quello che non è erogato da una istituzione formativa e

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

ALL. A Competenze chiave di cittadinanza

ALL. A Competenze chiave di cittadinanza ALL. A Competenze chiave di cittadinanza Cosa sono Dove se ne parla Riferimenti europei L intreccio Nel dettaglio A cosa servono Cosa contrastare Come si acquisiscono Le competenze chiave di cittadinanza

Dettagli

Programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2007/2013

Programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2007/2013 Programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2007/2013 LE(g)ALI AL SUD: UN PROGETTO PER LA LEGALITÀ IN OGNI SCUOLA" Obiettivo Convergenza - Progetto nell'ambito dell'obiettivo C: "Migliorare i livelli

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE

Dettagli

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO CHE COS È È un programma di mobilità che permette ai giovani di impegnarsi nel volontariato in un paese diverso da quello di residenza per un periodo non superiore ai 12 mesi.

Dettagli

Percorsi di Educazione alla legalità per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado

Percorsi di Educazione alla legalità per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado Premessa Percorsi di Educazione alla legalità per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado Giovanna Baldini e Cristiana Vettori Libera Scuola Pisa Creare comunità consapevoli,

Dettagli

Sviluppo di comunità

Sviluppo di comunità Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro

Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro 1 Laboratorio della conoscenza: scuola e lavoro due culture a confronto per la formazione 14 Novembre 2015 Alternanza scuola e lavoro

Dettagli

La mediazione sociale di comunità

La mediazione sociale di comunità La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati

Dettagli

Relatore: Paula Eleta

Relatore: Paula Eleta A scuola nessuno è straniero Firenze, 30 settembre 2011 Sessione: L integrazione comincia dai più piccoli Una scuola aperta che guarda al futuro Percorsi interculturali e di integrazione presso le Scuole

Dettagli

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO ( ) Pasolini diceva che le cose ci educano. E i latini dicevano che la goccia scava la pietra. Allo stesso modo, per quanto infinitesimo sia il loro peso sia

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA

Dettagli

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.

Dettagli

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale La biblioteca multiculturale Porta di accesso a una società di culture diverse in dialogo Tutti viviamo in una società sempre più eterogenea. Nel mondo vi

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

A.S. 2015/2016. RAPPRESENTANZA, RESPONSABILITA, PARTECIPAZIONE (punti di forza e

A.S. 2015/2016. RAPPRESENTANZA, RESPONSABILITA, PARTECIPAZIONE (punti di forza e SEMINARIO RESIDENZIALE Percorso di formazione per i rappresentanti in Consulta Provinciale degli Studenti Centro Don Chiavacci Crespano del Grappa 3-4 novembre 2015 A.S. 2015/2016 Premessa A conclusione

Dettagli

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono

Dettagli

Italian Model European Parliament

Italian Model European Parliament Italian Model European Parliament IMEP è un progetto innovativo, per giovani studenti, riconosciuto a livello internazionale. Nel ruolo di europarlamentari terranno discorsi, scriveranno proposte di legge

Dettagli

Bambine e Bambini costruttori di pace

Bambine e Bambini costruttori di pace Istituto Comprensivo V. Tortoreto SCUOLA PRIMARIA Delia e Filippo Costantini Passo San Ginesio Bambine e Bambini costruttori di pace anno scolastico 2004-05 DATI IDENTIFICATIVI DELL ISTITUZIONE SCOLASTICA

Dettagli

Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità.

Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità. Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità. E sufficiente aprire la mente, non sovraccaricarla. Mettetevi soltanto una scintilla. Se vi è della

Dettagli

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Scheda progetto Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Il progetto si sviluppa in otto comuni delle province di Bergamo e Brescia. OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti

Dettagli

QUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE

QUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE QUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE I FATTORI CHE ACCRESCONO L EFFICACIA DELL INSEGNAMENTO LE COMPETENZE DIDATTICHE Contrassegna con una X la casella prescelta per ogni indicatore L insegnante

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

La Leadership. Salvatore Savarese

La Leadership. Salvatore Savarese La Leadership Salvatore Savarese 1 Introduzione Lavorare all interno di organizzazioni induce un evoluzione professionale ed umana in più direzioni: aumentano le competenze tecniche specifiche, si sviluppano

Dettagli

E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001

E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001 E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori Anno 2001 Il Forum degli oratori italiani è un organo di coordinamento nazionale degli organismi ecclesiali che dedicano speciale cura all

Dettagli

Che cos è AIESEC? Cambiare il mondo tramite l educazione

Che cos è AIESEC? Cambiare il mondo tramite l educazione AIESEC Italia Che cos è AIESEC? Nata nel 1948, AIESEC è una piattaforma che mira allo sviluppo della leadership nei giovani, offrendo loro l opportunità di partecipare a stage internazionali con l obiettivo

Dettagli

Tavola rotonda Le competenze e la didattica laboratoriale dalla Scuola di base all Università: esempi di orientamento formativo.

Tavola rotonda Le competenze e la didattica laboratoriale dalla Scuola di base all Università: esempi di orientamento formativo. SCUOLA ESTIVA DI RICERCA EDUCATIVA E DIDATTICA CHIMICA ULDERICO SEGRE Ferrara 15 luglio 2010 Riflettere sulle conoscenze per favorire un apprendimento significativo Tavola rotonda Le competenze e la didattica

Dettagli

INDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA

INDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA INDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA Quali le novità più evidenti? FINALITA GENERALI : Scuola, Costituzione, Europa; Profilo dello studente(nuovo) L ORGANIZZAZIONE

Dettagli

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le

Dettagli

Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005

Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato

Dettagli

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati Tu 1. Al questionario hanno risposto sette formatori di insegnanti di lingue. 2. Sei formatori parlano l inglese, sei il francese,

Dettagli

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. newsletter N.4 Dicembre 2013 Questo numero è stato realizzato da: Franca Fiacco ISFOL Agenzia Nazionale LLP Programma settoriale Leonardo da Vinci Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione,

Dettagli

Agenzia Regionale di Protezione Civile &!!

Agenzia Regionale di Protezione Civile &!! Agenzia Regionale di Protezione Civile!!!"#$ % &!! '()* &+#),) Ascoltiamo un po. Parole chiave di Velasco Motivazione Mentalità vincente Esercizio Impegno Adattamento Flessibilità Punti in comune. Quali

Dettagli

http://www.erasmusplus.it/ A cura di Agenzia Locale Eurodesk per la Mobilità Educativa Transnazionale dei giovani - Ferrara

http://www.erasmusplus.it/ A cura di Agenzia Locale Eurodesk per la Mobilità Educativa Transnazionale dei giovani - Ferrara http://www.erasmusplus.it/ ERASMUS+ - capitolo GIOVENTU A CHI E RIVOLTO? tutti i giovani, tra i 13 ed i 30 anni, a prescindere dal loro grado e livello di scolarizzazione COSA SUPPORTA? esperienze di

Dettagli

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

IN CONTRO NUOVI SPAZI DI COMUNICAZIONE. PERCORSI DI PARTECIPAZIONE GIOVANILE E DI CITTADINANZA ATTIVA

IN CONTRO NUOVI SPAZI DI COMUNICAZIONE. PERCORSI DI PARTECIPAZIONE GIOVANILE E DI CITTADINANZA ATTIVA PROGETTO IN CONTRO NUOVI SPAZI DI COMUNICAZIONE. PERCORSI DI PARTECIPAZIONE GIOVANILE E DI CITTADINANZA ATTIVA Anno 2010 1 Progetto In-Contro Nuovi spazi di comunicazione. Percorsi di partecipazione giovanile

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

- Corso introduttivo alla comunicazione interculturale, all associazionismo e politiche giovanili dell Unione Europea

- Corso introduttivo alla comunicazione interculturale, all associazionismo e politiche giovanili dell Unione Europea Percorsi di educazione non formale all Europa: - Corso introduttivo alla comunicazione interculturale, all associazionismo e politiche giovanili dell Unione Europea - Progettazione e realizzazione di uno

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

Vivi un mondo accessibile con Abiliatour. www.abiliatour.it

Vivi un mondo accessibile con Abiliatour. www.abiliatour.it Vivi un mondo accessibile con Abiliatour www.abiliatour.it Che cos è Abiliatour O.N.L.U.S. L Associazione Abiliatour O.N.L.U.S. ha come scopo principale l assistenza e l aiuto alle persone disabili e alle

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro.

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro. ABSTRACT La presenti tesi affronterà i problemi legati ai diritti umani, focalizzandosi specificatamente sul trattamento e lo sviluppo di questi diritti in Cina e nelle sue due Regioni Amministrative Speciali,

Dettagli

Proposte di attività con le scuole

Proposte di attività con le scuole In collaborazione con i Comuni di Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta, Solagna, Pove del Grappa, Romano d Ezzelino, Bassano del Grappa OP!IL PAESAGGIO È UNA PARTE DI TE Proposte

Dettagli

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Edizioni Erickson La mia autostima Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Deborah Plummer Introduzione L immaginazione come strumento per il cambiamento Imagework: un

Dettagli

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI BREMBATE SOPRA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FERRUCCIO DELL ORTO OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI CLASSI PRIME SOCIALIZZAZIONE - PARTECIPAZIONE Primo quadrimestre Si pone nella

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE

PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO (SETTIMA LEGISLATURA) PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE PERIODO 2004-2006 * Allegato alla deliberazione consiliare

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A.

RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A. RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A. Con il Consiglio di Lisbona e negli obiettivi della dichiarazione di Copenaghen si è tracciato un percorso ambizioso da realizzare entro il 2010: realizzare la

Dettagli

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

INDICE. Che cosa vuol dire partecipazione. La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini. Lo strumento che garantisce la partecipazione in A21

INDICE. Che cosa vuol dire partecipazione. La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini. Lo strumento che garantisce la partecipazione in A21 INDICE CAPITOLI COSA SI RACCONTA PRESENTAZIONE DI ABCITTA PARTECIPAZIONE Che cosa vuol dire partecipazione AGENDA 21 La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini IL FORUM Lo strumento che garantisce

Dettagli

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011 I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Palermo 9 novembre 2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Webquest Attività di indagine guidata sul Web, che richiede la partecipazione attiva degli studenti,

Dettagli

VADEMECUM AZIONE 1.1 SCAMBI DI GIOVANI

VADEMECUM AZIONE 1.1 SCAMBI DI GIOVANI VADEMECUM AZIONE 1.1 SCAMBI DI GIOVANI Il vademecum intende aiutare i promotori di Scambi di Giovani, in particolare i gruppi informali, nella definizione di un buon progetto, attraverso un processo logico

Dettagli

L EDUCAZIONE AMBIENTALE E IL RINNOVAMENTO DEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO. Carlo Fiorentini

L EDUCAZIONE AMBIENTALE E IL RINNOVAMENTO DEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO. Carlo Fiorentini L EDUCAZIONE AMBIENTALE E IL RINNOVAMENTO DEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO Carlo Fiorentini La collaborazione ci ha portato ad individuare 5 aspetti caratterizzanti l educazione ambientale 1.

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CAPACCIO PAESTUM

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CAPACCIO PAESTUM ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CAPACCIO PAESTUM Località Villaggio 84047 CAPACCIO (SA) - C.M. SAIC8AZ00C Tel. 0828725413/0828724471 Fax. 0828720747/0828724771 e-mail SAIC8AZ00C@istruzione.it Ascolta i bambini

Dettagli

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016 Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

Scuola Primaria di Marrubiu

Scuola Primaria di Marrubiu Scuola Primaria di Marrubiu SESTANTE 2 Anno scolastico 2007/2008 Page 1 of 6 SOMMARIO MOTIVAZIONI...3 QUALE PROGETTO... 3 FINALITA... 4 OBIETTIVI CON VALENZA ORIENTATIVA...4 PERCORSI FORMATIVI...4 ATTIVITA

Dettagli

INDICATORI, ABILITA /CAPACITA, CONOSCENZE

INDICATORI, ABILITA /CAPACITA, CONOSCENZE BIENNIO BIENNIO 5 ANNO Competenza storico-sociale n. Comprendere il cambiamento e la diversita dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica

Dettagli

Le delegazioni troveranno in allegato la versione finale delle conclusioni del Consiglio EPSCO adottate il 3 Ottobre 2011.

Le delegazioni troveranno in allegato la versione finale delle conclusioni del Consiglio EPSCO adottate il 3 Ottobre 2011. CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA Bruxelles, 3 Ottobre 2011 14552/11 SOC 804 JEUN 53 CULT 66 NOTA Da : Il Segretariato Generale del Consiglio a : Le Delegazioni N. doc. prec.: 14061/1/11 REV 1 SOC 759 JEUN

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono

Dettagli

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio. Distretto Scolastico N 53 Nocera Inferiore (SA) Prot. n. 1676 C/2 Nocera Superiore,18/10/2012 A tutti i docenti All attenzione della prof. Sergio FS di riferimento All attenzione di tutti i genitori Tramite

Dettagli

La ricerca empirica in educazione

La ricerca empirica in educazione La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

L uso e il significato delle regole (gruppo A)

L uso e il significato delle regole (gruppo A) L uso e il significato delle regole (gruppo A) Regole organizzative: devono essere rispettare per far sì che la struttura possa funzionare e che si possa vivere in un contesto di rispetto reciproco; Regole

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

Progetto Volontariato e professionalità

Progetto Volontariato e professionalità Progetto Volontariato e professionalità Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati www.unaie.it - info@unaie.it ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE CULTURA AMBIENTALE E LAVORO SOLIDALE www.aikal.eu -

Dettagli

E il momento di iniziare: le fondamenta del fundraising

E il momento di iniziare: le fondamenta del fundraising ENGAGEDin propone corsi di formazione per le organizzazioni che vogliono avviare o sviluppare la propria attività di raccolta fondi attraverso la crescita delle proprie competenze, la discussione di casi

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli