5. Strategie. 5.1 Descrizione della strategia di sviluppo locale (SSL)
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- Lisa Bettini
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1 5. Strategie 5.1 Descrizione della strategia di sviluppo locale (SSL) La Strategia di sviluppo si é delineata giorno dopo giorno, a seguito degli incontri realizzati con i portatori di interessi, dei momenti di confronto fra i vari soggetti della filiera e delle prime decisioni che il GAC sta assumendo. Si intende promuovere un approccio integrato alla programmazione nel settore della pesca, anche mutuando l esperienza della I.C. Leader, inserendo organicamente la progettazione integrata nella programmazione ordinaria dello sviluppo del settore e prevedendo la realizzazione di progetti integrati gestiti da gruppi locali con la possibilità di utilizzare, all interno del piano locale, l ampia gamma delle misure ammesse a finanziamento dal regolamento. L approccio integrato viene considerato come una opportunità per rendere maggiormente dinamiche le zone costiere nella misura in cui favorisce un maggiore coinvolgimento degli Enti pubblici ed il coordinamento fra i diversi stakeholders, integra le competenze locali interne ed esterne al settore, contribuisce ad una maggiore competitività. L Asse IV, in particolare, persegue gli obiettivi di sviluppo nell ambito di un approccio di tipo territoriale, una visione delle aree di intervento come territori progetto, aree non necessariamente corrispondenti ad ambiti amministrativi nelle quali opera una molteplicità di attori, di forze attive che partecipano alla formulazione delle strategie e collaborano al raggiungimento di obiettivi comuni. Nella nostra area, che si configura come un contesto fortemente sviluppato, caratterizzato da buone condizioni economico-sociali, l obiettivo generale, o idea-forza, di un piano di questo genere riteniamo debba tendere a sviluppare una visione dell attività di pesca come parte integrante del sistema delle risorse locali per un economia legata alla qualità, alla cultura locale, alla crescita del turismo in forme sostenibili e rispettose dell ambiente. In definitiva il suddetto obiettivo generale può ricomprendere nell ambito di una strategia unitaria l insieme delle linee di intervento e delle azioni previste dal PO FEP, grazie al perseguimento dei seguenti obiettivi specifici: sviluppare e rafforzare l attività di pesca turismo ed altre attività turistiche connesse legate al mare (immersione, vela ecc.) e valorizzare la cultura della pesca come elemento della cultura locale sostenere la valorizzazione e la commercializzazione del pescato e le integrazioni di filiera, sia localmente sia sui mercati nazionale ed internazionale, anche mediante azioni di collegamento tra i prodotti ittici e quelli dell agricoltura locale contribuire ad incrementare l efficienza produttiva e la sostenibilità economica delle attività di pesca ed acquacoltura mediante il sostegno all innovazione, allo sviluppo delle filiere, alla creazione di servizi efficienti a supporto degli operatori Partendo dal tema centrale sopra delineato, che in sostanza si traduce nel vedere la pesca come parte integrante dell offerta locale, in termini di qualità del territorio, di risorse turistiche, di risorse culturali, abbiamo elaborato una prima proposta di alcune linee strategiche, corrispondenti ai tre obiettivi specifici. La prima linea strategica si propone di sviluppare e rafforzare l attività di pesca turismo ed altre attività turistiche connesse legate al mare e valorizzare la cultura della pesca come elemento della cultura locale In questo ambito trovano spazio una serie di iniziative sia pubbliche sia private, volte da un lato a sviluppare l offerta turistica legata alla pesca, integrandola nell offerta turistica locale, creando anche, laddove possibile, connessioni con le attività della nautica da diporto e con le altre attività sportive e ricreative legate al mare, dall altro a valorizzare la cultura del mare e
2 della pesca come elemento fondante dell identità e della cultura locale. A questo secondo filone afferiranno iniziative sia di tipo materiale sia di tipo immateriale, finalizzate a documentare e riscoprire il legame storico del territorio con il mare e con le attività ad esso connesse, a recuperare antichi saperi e mestieri che potrebbero essere definitivamente perduti, ad arricchire l offerta turistico-culturale locale con eventi legati appunto alla cultura marinara, anche in un ottica adriatica e mediterranea, valorizzando dunque le relazioni e le contaminazioni culturali che il mare Adriatico ha storicamente contribuito a creare e consolidare, soprattutto tra le due sponde che vi si affacciano direttamente. Tra le iniziative afferenti a questa linea di azione, che farà riferimento alle Misure 4.2 e 4.3 del PO FEP, avremo sia gli aiuti alle imprese di pesca per la realizzazione di infrastrutture per il pesca turismo sia gli interventi di iniziativa pubblica. Per quanto concerne lo sviluppo del pesca turismo, si prevedono aiuti alle imprese di pesca sia per l adeguamento delle barche, così da metterle in sicurezza e dotarle degli apparati/servizi necessari ad accogliere i turisti, sia per la creazione di punti di accoglienza, ristoro, degustazione presso le abitazioni dei pescatori o stabilimenti balneari o altre aree costiere. Al fine di coordinare l offerta ed aiutare le imprese a gestire al meglio l attività, si prevede di sostenere la costituzione di un Agenzia, gestita dagli stessi operatori o da loro associazioni, deputata a gestire le prenotazioni delle imbarcazioni che offrono attività di pescaturismo, fornendo altresì informazioni sui costi e sulle iniziative e sviluppando azioni di promozione. In relazione al filone delle attività culturali legate al mondo della pesca e del mare, si è pensato di dare organicità a questo insieme di iniziative, riunendole sotto l egida del macro-progetto denominato Ecomuseo della pesca e del mare inteso come l allestimento di un percorso di sviluppo locale basato: - sulla partecipazione diretta della popolazione alla tutela attiva del proprio patrimonio materiale ed immateriale - sulla individuazione di un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione. L ecomuseo è da intendersi non soltanto come collezione e conservazione di beni materiali ma, soprattutto, come strumento per tramandare, valorizzare e rafforzare i legami uomo-territorio. Un patto con il quale una comunità si impegna a prendersi cura di un territorio : ove per - patto si intende un accordo non scritto e generalmente condiviso (non norme che obbligano o proibiscono qualcosa - Comunità si intendono i soggetti protagonisti che non sono solo le istituzioni poiché il loro ruolo propulsivo, importantissimo, deve essere accompagnato da un coinvolgimento più largo dei cittadini. - Prendersi cura si intende conservare ma anche saper utilizzare, per l oggi e per il futuro, il proprio patrimonio culturale in modo da aumentarne il valore anziché consumarlo. - Territorio non è inteso solo in senso fisico, ma anche come storia della popolazione che ci vive e dei segni materiali e immateriali lasciati da coloro che lo hanno abitato in passato. L'ecomuseo interesserà lo spazio di una comunità (quella del mare ), nel suo divenire storico, proponendo "come oggetti del museo" non solo gli oggetti della vita quotidiana ma anche i paesaggi, l'architettura, il saper fare, le testimonianze orali della tradizione, ecc. L'ecomuseo si occupa anche della promozione di attività didattiche e di ricerca grazie al coinvolgimento diretto della popolazione e delle istituzioni locali, perseguendo l obiettivo di restituire alla collettività parte del proprio patrimonio culturale. Il progetto si articola in diverse sub azioni: Catalogazione del materiale disponibile attinente la tradizione del mare e della pesca e gli antichi saperi e mestieri ad essa connessi, e produzione supporti illustrativi e documentali (DVD, pubblicazioni) (Misura Azione ) Organizzazione di eventi culturali ed enogastronomici (Misura Azione )
3 Produzione materiale promozionale del territorio e dei suoi prodotti, azioni di promozione istituzionale(misura Azione La seconda linea prioritaria di intervento ha la finalità di sostenere la valorizzazione e la commercializzazione del pescato e le integrazioni di filiera, anche mediante azioni di collegamento tra i prodotti ittici e quelli dell agricoltura locale Nell ambito di questa linea di intervento saranno compresi progetti rivolti agli operatori singoli e associati, alle cooperative, alle organizzazioni di produttori, ma anche al Mercato Ittico di Fano. Si prevede di sostenere interventi per la realizzazione di piccole strutture per la vendita diretta del pescato, in linea con iniziative già progettate o avviate a Senigallia e Marotta, utilizzando moduli in legno da collocare nelle aree portuali o di ormeggio, da dare in gestione alle imprese di pesca. Sempre nell ottica di agevolare la commercializzazione del pescato, valorizzando altresì il prodotto locale, si prevede che il GAC possa promuovere ed anche porre in essere direttamente attività di animazione per favorire la definizione di accordi tra pescatori ed Enti locali per l incremento dell uso pesce azzurro nelle mense scolastiche e nelle mense pubbliche in genere, con la determinazione di prezzi concordati, attività che sarà accompagnata anche da campagne di educazione alimentare, rivolte soprattutto a studenti e famiglie, finalizzate a far conoscere i pregi del prodotto locale. In parallelo si prevede che il GAC sostenga e promuova la stipula di accordi tra i pescatori e gli operatori turistici della ristorazione e della ricettività, affinché il prodotto locale sia adeguatamente valorizzato, inserendolo in specifici menù di degustazione, accompagnandolo con altre produzioni tipiche del territorio (vino, olio, verdure ecc.) in un ottica di valorizzazione complessiva del territorio e dei suoi prodotti. Una volta valorizzato e caratterizzato il prodotto, si potranno prevedere azioni di marketing e promozione, mediante partecipazione e/o organizzazione di fiere, l avvio di manifestazioni enogastronomiche, basate sulla promozione del pescato e delle produzioni tipiche del territorio e dell entroterra (vino, olio, prodotti vegetali), una concreta collaborazione tra imprese di pesca, operatori della ristorazione e dell ospitalità turistica. La terza tipologia di intervento ha l obiettivo di contribuire ad incrementare l efficienza produttiva e la sostenibilità economica delle attività di pesca ed acquacoltura mediante il sostegno all innovazione, allo sviluppo delle filiere, alla creazione di servizi efficienti a supporto degli operatori A questo filone di intervento apparterranno le iniziative a carattere più spiccatamente produttivo, oltre a quelle azioni relative alla Misura 4.3 concernenti il miglioramento delle performances ambientali delle imprese di pesca, incentivando l uso di fonti energetiche rinnovabili, il risparmio energetico, forme di recupero e riuso dei rifiuti, la certificazione ambientale (Iso 14000, EMAS, Ecolabel) delle Imprese di pesca, acquacoltura, trasformazione del pescato. Sempre in questo ambito saranno ricompresi gli interventi, rivolti alle imprese ed alle loro forme associative ed aggregative, volti al miglioramento ed alla integrazione della filiera della pesca con e attività di lavorazione, trasformazione e commercializzazione del prodotto, dunque sia lo sviluppo della filiera ittica, sia l integrazione tra filiere produttive complementari. Inoltre si prevederà un prioritario sostegno ed incentivo all introduzione di prodotti/servizi e processi produttivi innovativi. In questa ottica, si prevede l attivazione di esperienze pilota mirate a promuovere nuove forme organizzative come consorzi d area per l erogazione di servizi. Si ipotizza anche, ma questa proposta dovrà essere attentamente vagliata e verificata, la creazione di una vera e propria Agenzia di promozione della risorsa mare, con la partecipazione
4 delle realtà produttive locali e delle forme aggregative tra imprese, delle Camere di Commercio, che svolga attività di supporto alle imprese del comparto per la promozione e valorizzazione del settore, dia supporto ed accompagnamento allo sviluppo delle filiere, supporti i processi di internazionalizzazione dei prodotti e del comparto ed in definitiva contribuisca ad una più efficace governance del settore. Le azioni di cooperazione trans-nazionale ed interterritoriale saranno, in linea con quanto previsto dal Regolamento, mirate allo scambio di esperienze tra realtà produttive diverse, mirate soprattutto a confrontare sistemi di gestione, esperienze di commercializzazione e valorizzazione, oltreché di diversificazione produttiva, al fine di mutuare, nelle nostre zone, caratterizzata da alcune debolezze organizzative, modelli di successo già sperimentati altrove. Il PSL, sulla base dei risultati dell analisi SWOT, che hanno segnalato la carenza di strutture e di servizi, l esigenza di valorizzare le produzioni e di sostenere i redditi, la necessità di qualificare l immagine delle marinerie e di favorire il dialogo fra pescatori e fra questi e le altre categorie intende orientare le risorse proprie in direzione: a. dell ammodernamento di impianti o della creazione di strutture in grado di rendere servizi alla generalità delle imprese al fine di migliorarne la logistica (ricezione, conservazione, primo confezionamento, trasporto, ecc..) e di assicurare la tracciabilità. L obiettivo di queste azioni è quello di migliorare la capacità di accertamento della qualità intrinseca del prodotto (con particolare riguardo alla freschezza, alla provenienza, agli standard igienico-sanitari e commerciali, ecc..), di accrescere la trasparenza nelle transazioni a favore delle imprese e dei consumatori. b. dell adeguamento dello sforzo di pesca alla consistenza delle biomasse, attraverso interventi di multifunzionalità (diversificazione dell attività primaria) consistenti in incentivi per la realizzazione di progetti di pesca turismo a beneficio di armatori che intendano dismettere l attività o di giovani che vogliano avviare esperienze in questo comparto o, in carenza di richieste, per la realizzazione di progetti di ospitalità presso famiglie di pescatori (ittiturismo) nelle aree portuali, o in alternativa nel territorio dei comuni del G.A.C c. della definizione di un Ecomuseo della pesca e del mare inteso come l allestimento di un percorso di sviluppo locale basato: - sulla partecipazione diretta della popolazione alla tutela attiva del proprio patrimonio materiale ed immateriale - sulla individuazione di un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione. L ecomuseo è da intendersi non soltanto come collezione e conservazione di beni materiali ma, soprattutto, come strumento per tramandare, valorizzare e rafforzare i legami uomo-territorio. d. della concentrazione dei produttori per valorizzare il prodotto, per limitare la concorrenza da prezzo fra pescatori e il trasferimento del valore aggiunto ad altre categorie della filiera, attraverso attività di comunicazione, di sensibilizzazione dell offerta di una o più società consortili e. della realizzazione di azioni di promozione, di valorizzazione e di assistenza alla commercializzazione del prodotto. Per quanto attiene le attività promozionali, la carenza di risorse specifiche nel PSL, dovrà indurre il GAC a ricercarle su programmi o bilanci di altri enti od istituzioni (regione, province, camere di commercio, ecc..). Il PSL ritiene importante
5 sostenere l attività di quanti tendono alla valorizzazione del prodotto attraverso la realizzazione di marchi territoriali. In questa direzione va il Progetto per la creazione di un I.G.P. (identificazione geografica protetta) della vongola del pesarese e anconetana In questo senso destina risorse per le necessarie attività istruttorie e i programmi di promozione del prodotto. La disponibilità di notevoli quantità di prodotto scarsamente apprezzato dal mercato, impegnerà il GAC a ricercare strumenti o percorsi atti a creare l interesse dei consumatori e l utilizzazione dello stesso nella ristorazione domestica e in quella sociale. In particolare, si pensa all avvio di una organica politica di informazione, di ricerca di appropriate modalità di lavorazione, presentazione o consumo del prodotto (in collaborazione con scuole, esercizi commerciali e della ristorazione particolarmente creativi e disponibili f. della elaborazione di studi, indagini e ricerche sull evoluzione delle condizioni del mare (acque, biomasse, litorale, ecc..), sulla necessità di dotare il territorio di ulteriori infrastrutture, strutture e servizi dedicati al mondo della pesca, sulle tecnica di pesca e di allevamento, sulla struttura della filiera, sulle condizioni di vita e di lavoro delle marinerie locali (con particolare riguardo alla sicurezza sul posto di lavoro), sulla storia, sulle tradizioni e sulla cultura marinara, ecc.. Così come indicato in altri capitoli del PSL, sarà cura del GAC operare affinché altre risorse possano affluire a beneficio del mondo della pesca per affrontare problematiche diverse ed importanti quali la formazione degli addetti (POR del FES), la conoscenza e la gestione delle biomasse (Piano triennale regionale per la pesca), la promozione del prodotto (PSR, Camere di Commercio, Province o Sistemi Turistici Locali), la implementazione di infrastrutture, strutture e servizi (EELL, Banche, ecc..), la realizzazione di eventi/manifestazioni (EELL, Camere di Commercio, Associazioni di categoria, Sponsor privati, ecc..). L assetto ideale per le categorie della pesca e per le altre interessate alla tutela, conservazione e gestione delle risorse marine, secondo il principio della sussidiarietà e l approccio bottom up, è quello dell autogoverno delle risorse esercitato da una autorità locale sufficientemente estesa per territorio ed autorevole nella definizione e applicazione di politiche di intervento. Spetterebbe a tale autorità, una volta che siano stati fissati i vincoli generali e specifici e calcolate le consistenze e le dinamiche riproduttive degli stock, programmare gli interventi, esercitare le necessarie funzioni di autocontrollo, proporre le necessarie misure risarcitorie e compensative. Spetterebbe, invece, ad altri Enti od istituzioni esercitare l attività di controllo e di sanzionamento delle infrazioni accertate. Il GAC Marche nord, inoltre, sia nell ambito delle attività di attuazione del proprio PSL, sia più in generale, anche nell ottica degli sviluppi successivi dell iniziativa, potrà svolgere attività concernenti: aspetti politico-istituzionali finalizzate al proprio accreditamento ai vari livelli, in funzione della possibile assunzione di un proprio ruolo, con competenze e funzioni specifiche; azioni da realizzare con risorse proprie e con quelle comunque destinabili al settore, al di là della finanza connessa al presente PSL. Per quanto attiene al primo punto, va sottolineato come il GAC venga concepito essenzialmente come una struttura di concertazione locale alla quale demandare il compito di attuare uno specifico Piano di Sviluppo Locale. L intento del Legislatore è quello di integrare, in forme sperimentali, le marinerie locali nella applicazione dei programmi che vengono elaborati ai vari livelli (U.E., nazionale e regionale), ricercando un innovativo approccio bottom-up. Si tratta di una prima occasione di collaborazione che va accolta con interesse e con fiducia perché costituisce l inizio di un processo politico che deve portare il mondo della pesca ad avere un ruolo determinante in tutte le decisioni riguardanti il settore.
6 Il GAC, il cui obiettivo potrà essere anche quello di radicarsi sul territorio e di assumere una funzione riconoscibile, al fine di essere integrato nella governance locale di settore, dovrà dunque operare secondo le seguenti direttrici: a. elaborare un PSL aperto alle istanze degli operatori della filiera e orientare le risorse su progetti e comparti prioritari, secondo procedure trasparenti e inclusive; b. favorire il coinvolgimento attivo, il confronto dialettico e il dialogo costruttivo fra tutte le componenti del partenariato (pubblico e privato) locale; c. concertare politiche di intervento comuni fra i GAC che si costituiranno a livello regionale; d. favorire i momenti di comunicazione, di trasmissione di buone prassi e di collaborazione su progetti a livello interregionale e transnazionale; e. offrire la massima collaborazione agli enti e alle istituzioni di settore al fine di accreditare e di accrescere ruolo, compiti e funzioni dei GAC, in direzione della creazione di strumenti di governance locale secondo il principio di sussidiarietà e attraverso processi bottom up. f. operare per accrescere le proprie competenze al fine di elaborare o di partecipare alla elaborazione di progetti integrati, di progetti pilota o di piani di gestione. g. diffondere la consapevolezza che soltanto attraverso la creazione di forme nuove di governance locale si possa tendere all obiettivo di tutelare l ambiente e il paesaggio, modulando lo sforzo di pesca, con la piena corresponsabilizzazione delle marinerie locali. Tale azione avrà efficacia qualora la Regione decida, in futuro, di devolvere alcune funzioni in materia a strutture di governance locali che potranno contribuire a quantificare e proporre le forme più appropriate di riduzione dello sforzo di pesca e garantire forme di autocontrollo sul rispetto delle decisioni. Per quanto attiene al secondo punto, ossia le iniziative da avviare concretamente nell immediato per contrastare i processi di declino in atto, le marinerie locali ritengono che qualcosa possa essere fatto utilizzando le pur modeste risorse proprie e operando per orientare quelle di altra fonte: Misure del Piano triennale regionale per la pesca (Piani di Gestione, Progetti pilota, Progetti integrati, studi, indagini, ricerche, ecc..), Altri strumenti programmatico-finanziari (PSR per promozione dei prodotti agricoli, POR del FES per la formazione, ecc..) Bilanci degli EEPP (Regione, Province, Comuni, Sistemi Turistici Locali, Camere di Commercio, ecc..); Imprese, associazioni di categoria del commercio, del turismo, dell agricoltura, ecc..
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