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1 n.4 i veleni settembre 2007 nel piatto Noi siamo ciò che mangiamo. Con questo tità di pesticidi rilevati nelle analisi delle tormentone esperti, medici e salutisti acque superficiali della nostra penisola, martellano da tempo per ricordarci che è nonché dalla riduzione delle preziose api e meglio spendere un pò di tempo e atten- del miele prodotto. zione per scegliere con cura cosa mettere Consultando con attenzione l'indagine di nel piatto. E soprattutto in quello dei nostri Legambiente (che si basa sui dati forniti dai bimbi. laboratori pubblici provinciali e regionali Con l'arrivo dell'estate il consiglio dei relativi alle analisi condotte nel 2006) dietologi è quello di inserire nel menù ancora una volta è emerso che è la frutta la quotidiano almeno 5 porzioni di frutta e regina dei fitofarmaci, decisamente più verdura, in quanto apportano minerali, "inquinata" rispetto alle verdure. vitamine e contengono diverse sostanze Secondo i ricercatori di Legambiente: con azione antiossidante. Inoltre sono «Solo la metà dei campioni di frutta (54%) è buona fonte di fibra alimentare, per questo infatti esente da residui di pesticidi, mentre i saziano e per giunta, se assunte in quantità campioni decisamente irregolari si attenon esagerate, non fanno ingrassare. stano sull'1,7%. Abbastanza inquietante è Secondo le linee guida dell'istituto nazio- poi che anche il 20% dei prodotti derivati nale di ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione, risulta contaminato da uno o più principi il consumo quotidiano ideale di frutta ammonta a 450 grammi, mentre quello di verdura è di 500 grammi. attivi. Oltre l'84% delle verdure analizzate risulta invece regolare e privo di residui chimici, il 15% presenta uno o più residui e Tutto giusto. Guai se mancassero. solo l'1% è proprio irregolare». Eppure occorre fare attenzione a ciò che Tra l altro è emerso che Francia, Spagna, compriamo, poiché esistono pericoli Italia, Germania e Regno Unito messi invisibili nascosti proprio in alimenti salutari insieme utilizzano circa il 75% del totale dei come quelli ortofrutticoli. A metterci in PPP utilizzati nell'europa a 25 (dati del guardia è la tradizionale ricerca compiuta 2003). annualmente da Legambiente, che indaga Per quanto riguarda il nostro Paese nello sulla presenza di residui chimici nella frutta specifico i dati sono poco confortanti: l'italia e verdura che acquistiamo giornalmente. è in testa alla classifica degli utilizzatori di L'allarme, tra l'altro, è stato confermato insetticida col 33% del totale europeo ed è proprio in questi giorni dalla grande quan- al secondo posto nell'utilizzo di fungicidi. 1

2 Buttiamo un occhio alle analisi Gli esperti di Legambiente si sono basati su campioni di prodotti ortofrutticoli e derivati analiz- zati nel corso del 2006 dai laboratori pubblici provinciali o regionali. Innanzitutto è importante rilevare che c'è stato un aumento delle analisi effettuate del 13% rispetto all'anno precedente. E anche quest'anno, è risultato molto vario il comportamento delle diverse regioni rispetto al numero di analisi effettuate e ai principi attivi ricercati, con il Molise che ha dichiarato di non svolgere le analisi. La percentuale dei campioni irregolari (cioè fuori legge per superamento dei limiti di concentrazione di residuo chimico o per uso di pesticidi non autorizzati), rimane invariata (ovvero l'1,3%). Anche i campioni con più di un residuo sono risultati leggermente inferiori rispetto all'indagine La frutta si conferma sempre come più inquinata rispetto alle verdure: solo la metà dei test è infatti esente da residui di fitofarmaci, mentre 1,7 % è la percentuale di campioni irregolari. livelli ematici dei pesticidi sono nettamente inferiori oggi rispetto agli anni '80. Tuttavia, i residui ci sono, e proprio questo effetto positivo delle limitazioni d'uso progressivamente introdotte fa pensare che sia utile continuare su questa strada. In Italia, già nel 1992 l'istituto Superiore di Sanità aveva riconosciuto molti pesticidi come probabile causa dell'aumento di diverse forme di cancro e di alterazioni del sistema endocrino. Un'attenzione particolare va rivolta ai bambini. Legambiente fa notare che alcuni studi recenti mettono in evidenza i rischi di disfunzioni dell'apparato riproduttore (malformazioni del tratto urogenitale maschile, neoplasie al testicolo in età adolescenziale e una diminuzione della qualità del seme), finora attribuite a fattori di tipo sociale, economico, culturale e sociologico, ma che sembrano invece correlate alla presenza di composti in grado di interferire con la normale regolazione ormonale (tra cui figurano appunto i pesticidi), e che possono causare perciò problemi allo sviluppo. Sempre secondo Legambiente, le motivazioni degli effetti particolari dei pesticidi sui bambini sono da ricondurre all'esposizione anche indiretta che può avvenire in diverse fasi della crescita e dello sviluppo, a partire dal periodo prenatale: prima del concepimento, attraverso la contaminazione del liquido seminale, oppure nell'utero, ma anche attraverso il latte materno e la contaminazione del cibo, dell'acqua, del suolo e dell'aria. Eclatante è il caso delle mele, frutto associato tradizionalmente alla salute, anche se in questo caso viene più da pensare alla mela di Biancaneve. Tra i campioni analizzati solo il 39% è esente da pesticidi; il 30% presenta più di un principio attivo e il 3,6% è irregolare. Se la frutta rimane la categoria più contaminata, anche nel 20% dei prodotti derivati (olio, vino, marmellate, ecc), si rileva la presenza di uno o più principi attivi. Questo dato è particolarmente significativo se si pensa che tra questi compaiono proprio quei prodotti tipici del made in Italy e alcuni tra gli alimenti preferiti dai bambini come succhi di frutta e omogeneizzati. Le conseguenze nel nostro corpo Legambiente riferisce che lo studio svolto nel dall'istituto Superiore della Sanità in collaborazione con l'università di Roma La Sapienza ha dimostrato che tutti noi conserviamo nei nostri corpi livelli, sia pure bassi, di pesticidi persistenti, ed analoghi contaminanti, come i policlororo-bifenili (PCB), che interferiscono con i sistemi endocrino, nervoso ed immunitario. A parziale conforto, lo studio ha constatato che i 2

3 Quale la situazione nelle Marche? genere campioni analizzati irregolari regolari senza residui % regolari con un solo residuo regolari con più di un residuo % verdure , ,9 di cui insalate ,7 1 0 _ patate _ pomodori cereali , ,5 legumi sec zucchine peperoni carote altre , ,3 frutta , ,5 di cui mele , ,4 pere _ pesche ,4 3 27,3 uva fragole agrumi , ,8 frutta esotica , piccoli frutti altra , prodotti derivati , ,5 di cui oli d oliva , ,4 vino _ miele ,4 3 27,3 marmellate e confetture passate di pomodoro pasta , ,8 altri derivati , varie * Ananas. banane, mango, papaia, avocado, litchi ** fragola di bosco, lampone, mirtillo nero, mora di rovo, ribes (bianco, nero, rosso) uva spina Esiguo - anche se superiore a quello dello scorso anno - il numero dei controlli. Nessun campione è risultato irregolare, mentre è comunque significativo in termii percentuali l ammontare di campioni che presentano più di un residuo (il 29,5% della frutta, e quasi il 32% dei prodotti derivati). In particolare, il 71,42% delle pere risulta multiresiduo, così come più della metà dei vini analizzati. Dati ARPAM - Dipartimento di Macerata 3

4 Nella Regione Marche spiega la dottoressa Gabriella Giorgi, responsabile Unità operativa «Un problema da risolvere sottolinea Gabriella Alimenti dell'arpam di Pesaro del settore nel Giorgi è il grave buco normativo che consente di 2006 (dati Arpam) sono stati analizzati 81 campioni considerare come regolari campioni alimentari di verdura (tra cui insalate, patate, pomodori, con la presenza contemporanea di numerosi cereali, legumi secchi, zucchine peperoni, carote principi attivi. ecc..) e 78 campioni di frutta ( mele, pere, pesche, I limiti massimi di residui (LRM) nei prodotti destiuva, fragole, agrumi, frutta esotica ecc..) oltre a 91 nati all'alimentazione sono regolati con una prodotti derivati come vino, marmellate e confet- direttiva europea e recepiti successivamente con ture, passate di pomodoro, pasta ecc. Il numero decreti ministeriali. dei controlli prosegue la dottoressa Giorgi può La normativa viene aggiornata periodicamente, in considerarsi ancora esiguo, anche se superiore a seguito all'introduzione di nuovi principi attivi. quello del Altrettanto si può dire per i prodotti I residui di pesticidi su prodotti ortofrutticoli in Italia biologici. sono quindi controllati in base a limiti di legge In ogni caso la buona notizia è che nessun cam- calcolati sulla pericolosità del singolo principio pione è risultato irregolare, mentre è significativo in attivo rispetto all'organismo umano adulto. termini percentuali l'ammontare di quelli che presentano più di un residuo contemporaneamente (il 29,5% della frutta e il 32% dei prodotti derivati). Rilevante il dato riferito alle pere, per cui il 71,42% risulta multiresiduo, cosi come il 50% dei vini analizzati. Ed è qui che nasce il doppio problema: questo modello infatti non tiene in considerazione fattori molto importanti quali la compresenza di più principi attivi contemporaneamente (multiresiduo) e, per quanto riguarda il valore del singolo residuo, gli effetti calcolati su organismi diversi da quello tipico di maschio, adulto di circa 60 Kg». Il miglioramento sottolinea l'esperta anche se lieve è dovuto ad un amento di sensibilità delle istituzioni e dei consumatori, degli operatori del settore e delle associazioni agricole che contribuiscono a ridurre l'uso della chimica in agricoltura. Ma entriamo nello specifico: nella provincia di Pesaro sono stati campionati: n. 16 prodotti alimentari dall' ASUR n.1 di Pesaro; (frutta, verdura e prodotti derivati); n. 16 prodotti alimentari dall' ASUR n. 2 di Urbino; (frutta e verdura) n. 5 prodotti alimentari dall' ASUR n 3 di Fano; (frutta e verdure) Tutti i valori riscontrati rientrano nei limiti di legge riferisce l'esperta dell'arpam pesarese in particolare il dipartimento di Macerata ha ritrovato: Clorpirifos 0,02 mg/kg nelle arance; Clorpirifos 0.01 mg/kg e 0,16 mg/kg nelle clementine; Imazalil 0,24 mg/kg nelle arance; Imazalil 0,17 mg/kg nelle clementine; Fosalone 0,01 mg/kg,azinfos metile 0,01mg/Kg,dicofol 0,01 mg/kg nei cetrioli; Deltametrina nel grano. Lo stesso problema è stato rilevato dalla emerita rivista Altroconsumo (da sempre paladino dei diritti dei consumatori) che nel numero di gennaio scorso ha messo in evidenza come siano proprio i bambini ad essere più a rischio a causa dei residui di pesticidi contenuti in frutta e verdura. Secondo Altroconsumo infatti i bambini ne assorbono maggiori quantità in quanto mangiano di più in proporzione al loro peso corporeo ed essendo ancora gli organi in fase di sviluppo, sono più vulnerabili. La rivista parla anche della presenza contemporanea di residui di più fitofarmaci (tecnicamente il multiresiduo) che produce un effetto cocktail con conseguenze a lungo termine ancora sconosciute. E' per questo che alcuni Istituti di ricerca statunitensi ed europei ritengono che le procedure per la valutazione del rischio sulla salute dovrebbero considerare non più il maschio adulto, ma l'organismo di una bambina (vista la maggiore sensibilità agli effetti sugli organi riproduttivi) nella 4

5 Uso necessario? Allora occorrono regole più severe e maggiori controlli. Alcune associazioni di agricoltori ritengono che non sia possibile eliminare completamente l'uso di pesticidi in agricoltura, altre (come i biologici e i macrobiotici) sostengono il contrario. Al di là di chi abbia ragione, è opinione comune che il loro uso vada maggiormente limitato e controllato. Per questo si ritiene necessario Fissare limiti più rigidi, che considerino l'effetto cocktail delle varie sostanze presenti e il loro effetto sui bambini, più vulnerabili. Vietare la presenza di più di due residui diversi nello stesso prodotto Armonizzare la legislazione affinché valgano le stesse regole in tutta Europa Incentivare la ricerca per studiare gli effetti sul lungo periodo Si esprime analogamente anche la nostra esperta, la dottoressa Gabriella Giorgi dell'arpam, che afferma: «Un potenziamento delle attività di controllo sul territorio afferma non sortirà gli effetti voluti se, contemporaneamente non si investe in altre direzioni e cioè: informando ed educando più approfonditamente tutta la collettività; premiando più chi opera nel mondo ecocompatibile; migliorando la tracciabilità di cose ed azioni lungo tutta la filiera» Veleni nel piatto? Ecco come limitarli Abbiamo visto che i residui ci sono, e non è semplice evitarli. Una soluzione può essere sicuramente quella di rivolgersi al biologico, anche se non sono escluse contaminazioni nelle diverse fasi della filiera. Anche in questo ambito è meglio privilegiare marchi conosciuti e certificati, in cui è possibile escludere speculazioni. Per informazioni: Un'altra via poi è quella dei Gruppi di acquisto solidale, meglio conosciuti come Gas. Intensificare i controlli Incentivare la diffusione di altri modi di preven- zione dei parassiti (come i predatori naturali) Si tratta di gruppi organizzati, dotati di un codice etico, che acquistano direttamente da produttori locali attentamente selezionati, a prezzi nettamente inferiori a quelli dei negozi. In provincia di Pesaro sono state raccolte oltre 500 adesioni per un giro d'affari di circa E le richieste sono in continua crescita. Ma il risparmio non è l'unico requisito, in quanto in primo luogo si accerta che i produttori rispettino l'ambiente e le persone. Gli aderenti preferiscono coltivazioni biologiche, con formaggi freschi e frutta e verdure di stagione, acquistati da persone di fiducia che si conoscono personalmente. Come funziona un Gruppo di acquisto solidale? «Per ciascun prodotto esiste un referente spiega Alessandro Panaroni, coordinatore regionale, insegnante di chimica e responsabile del Gas pesarese - questo ha creato un contatto con il produttore di fiducia e si occupa della raccolta degli ordini, che avvengono preva- lentemente via , oltre che per telefono. Il referente si prende cura anche della consegna dei prodotti, che poi vengono distribuiti secondo un calendario prestabilito nella casa in cui si riunisce il gruppo (una è la Casa della Pace di via Alfano). I prodotti freschi vengono consegnati tre volte al mese, mentre la settimana successiva si distribui- scono tutti i prodotti non deteriorabili. Sulle merci sottolinea Alessandro Panaroni non viene applicato nessun ricarico, per questo si finisce sempre per spendere meno, con risparmi che arrivano fino al 70%. Inoltre le cose acquistate sono sempre di alta qualità». Chiunque voglia avvicinarsi al Gas deve essere consapevole che questo non può essere inteso come un negozio, piuttosto come una filosofia di consumo, che mira a conoscere meglio ciò che finisce in tavola e privilegia le relazioni interpersonali. Per informazioni: 5

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