UBI SICAV (Precedentemente THE SAILOR S FUND)

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1 Société d Investissement à Capital Variable Multicomparto (SICAV di diritto lussemburghese) Relazione annuale sottoposta a revisione 69, route d Esch L-1470 Lussemburgo R.C.S. Luxembourg B Non possono essere accettate sottoscrizioni basate sulle relazioni finanziarie; esse sono valide esclusivamente se effettuate sulla base del prospetto informativo corrente corredato dell ultima relazione annuale e semestrale, se pubblicata successivamente.

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3 Indice Pagina Gestione e amministrazione 5 Relazione degli Amministratori 6 Relazione del Réviseur d Entreprises agréé 9 Stato patrimoniale 10 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 14 Variazioni del numero di azioni e dati statistici 18 Euro Fixed Income Prospetto degli investimenti 23 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 25 Euro Balanced Risk Controlled Prospetto degli investimenti 26 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 28 Euro Equity Prospetto degli investimenti 29 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 30 USA Equity Prospetto degli investimenti 31 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 33 Asia Pacific Equity Prospetto degli investimenti 34 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 39 Emerging Markets Equity Prospetto degli investimenti 40 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 45 Global Equity Prospetto degli investimenti 46 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 52 Euro Corporate Bond Prospetto degli investimenti 53 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 56 High Yield Bond Prospetto degli investimenti 57 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 64 Short Term EUR Prospetto degli investimenti 65 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 66 Euro Liquidity Prospetto degli investimenti 67 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 68 Active Duration Prospetto degli investimenti 69 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 71 3

4 Indice (continua) Euro Corporate Short Term Prospetto degli investimenti 72 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 75 Total Return Defensive Prospetto degli investimenti 76 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 78 Euro Equity High Dividend Prospetto degli investimenti 79 Ripartizione geografica e settoriale del portafoglio 80 Nota integrativa al bilancio 81 4

5 Gestione e amministrazione Consiglio di amministrazione: Gestori degli investimenti: Presidente: Giorgio Frigeri UBI Banca S.c.p.a. Piazza Vittorio Veneto n. 8 UBI Pramerica SGR S.p.a. Sede legale: piazza Vittorio Veneto, 8, I Bergamo; Sede amministrativa: Monte di Pietà, 5, I Milano per tutti i comparti, fatta eccezione per quelli di seguito menzionati. I Bergamo Prudential International Investment Adviser, LLC Membri del Consiglio di amministrazione: Gateway Center Three 100 Mulberry Street, 4th Floor Suzanne Rohe, Newark, NJ USA Vice-Direttore Generale UBI Pramerica SGR S.p.a. per i comparti seguenti: Monte di Pietà, 5 UBI SICAV USA Equity I Milano UBI SICAV Asia Pacific Equity (dal 19 aprile 2010) UBI SICAV Emerging Markets Equity UBI SICAV Global Equity Giorgio Vignolle, UBI SICAV High Yield Bond Direttore Generale UBI SICAV Global Corporate Bond UBI Management Company S.A. 37/A, Avenue J.F. Kennedy Sub-gestori degli investimenti: L Lussemburgo (Fino al 30 luglio 2010) Quantitative Management Associates LLC (QMA) Gateway Center 2 McCarter Highway & Market Street Newark, NJ USA Diego Paolo Cavrioli, Direttore Generale UBI Pramerica SGR S.p.a. Monte di Pietà, 5 I Milano Prudential Plaza Newark, NJ USA Sebastiano Di Pasquale, Direttore Generale UBI Pramerica SGR S.p.a. Monte di Pietà, 5 I Milano Società di gestione: UBI Management Company S.A. 37/A, Avenue J.F. Kennedy L-1855 Lussemburgo Prudential Investment Management, Inc Jennison Associates LLC 466 Lexington Avenue New York, NY USA Banca depositaria: RBC Dexia Investor Services Bank S.A. 14, Porte de France L-4360 Esch-sur-Alzette Agente amministrativo, conservatore del registro e agente di trasferimento: Società di revisione: RBC Dexia Investor Services Bank S.A. KPMG Audit S.à.r.l. 14, Porte de France 9, allée Scheffer L-4360 Esch-sur-Alzette L-2520 Lussemburgo Distributori: Consulenti legali: UBI Banca International S.A. - per il diritto lussemburghese: 37/A, Avenue J.F. Kennedy Bonn Schmitt Steichen L-1855 Lussemburgo 22-24, rives de Clausen L-2165 Lussemburgo UBI Pramerica SGR S.p.a. Sede legale: piazza Vittorio Veneto, 8, I Bergamo; - per il diritto italiano: Sede amministrativa: Monte di Pietà, 5, I Milano Galante e Associati Studio legale Via del Banco di S. Spirito, 42 I Roma 5

6 Nota Introduttiva Relazione annuale 2010 Quadro macroeconomico Nel corso del 2010 l economia mondiale ha continuato a crescere, caratterizzandosi per una significativa dispersione dei tassi di crescita fra i paesi maggiormente sviluppati e quelli emergenti. Nei primi la ripresa ha risentito delle deboli condizioni occupazionali e dei processi di risanamento dei bilanci in vari settori, mentre nei secondi è stata decisamente più marcata rafforzando in alcuni casi il rischio di surriscaldamento dell economia. La differenza tra i ritmi di crescita dei paesi sviluppati ed emergenti è stata alla base della divergenza degli scenari inflazionistici e delle politiche monetarie. Nei paesi emergenti la crescita sostenuta ha alimentato pressioni sui prezzi alle quali le Banche Centrali hanno reagito con l avvio di politiche di riassorbimento dello stimolo monetario, mentre in quelli più avanzati i processi disinflazionistici hanno favorito il mantenimento di politiche espansive e, talvolta, l introduzione di nuove misure eccezionali di espansione monetaria. Negli USA il recupero è stato favorito in maniera preponderante dalla risalita della produzione industriale, spinta dal ciclo delle scorte e dal risveglio della domanda estera di beni e servizi; i consumi, nonostante il de-leveraging nel settore privato e l affievolirsi del sostegno derivante dagli interventi di stimolo fiscale decisi nel corso del 2009, hanno evidenziato nel complesso una discreta tenuta. Durante l anno sull intensità della ripresa ciclica hanno continuato a gravare alcuni elementi di incertezza. Il recupero delle dinamiche occupazionali è stato modesto e nel complesso le condizioni del mercato sono rimaste molto deboli: in dicembre la disoccupazione era al 9,4% a fronte di un tasso di partecipazione sui minimi storici. Esauritosi nella primavera il temporaneo sostegno fornito dagli incentivi fiscali all acquisto di abitazioni, il mercato immobiliare è tornato ad indebolirsi con un calo dei prezzi dall inizio dell estate e un ristagno delle compravendite che ha comportato il mantenimento di un elevato squilibrio fra offerta e domanda. La debolezza della domanda interna e gli ampi margini di capacità produttiva inutilizzata hanno contenuto le dinamiche dei prezzi, contrastando le pressioni provenienti dai rincari degli input di origine esterna. L inflazione al consumo in dicembre è salita all 1,5% dall 1,1% di novembre, ma al netto delle componenti più volatili è rimasta allo 0,8%. L amministrazione Obama, al fine di consolidare una ripresa vulnerabile, ha concordato con la nuova maggioranza repubblicana un nuovo programma di stimolo fiscale per circa 800 mld di dollari, da attuarsi nell arco del biennio , che a grandi linee prevede la proroga per due anni dei tagli fiscali di Bush (quindi anche per i redditi annui superiori ai dollari), l estensione dei benefici per la disoccupazione e la detassazione del lavoro dipendente. In prospettiva l accordo rimuove i rischi di una politica fiscale automaticamente più restrittiva, ma comporta inevitabilmente un costo in termini di minore credibilità della politica fiscale di contenimento del debito pubblico. All interno di questo contesto la FED ha mantenuto un orientamento estremamente espansivo con tassi ufficiali ai minimi storici e agli inizi di novembre ha deciso l avvio di una seconda fase di Quantitative Easing. Il nuovo programma prevede l acquisto di titoli di stato a lungo termine per complessivi 600 mld di dollari da completarsi entro la metà del 2011 e si affianca al reinvestimento, sempre in titoli di stato, dei proventi dei rimborsi dei titoli delle agenzie governative e dei mortgage-backed securities per circa mld di dollari. Nell area Euro la ripresa nel suo complesso è stata sostenuta in maniera preponderante dal ciclo delle scorte e dalla domanda estera, mentre i consumi interni non hanno evidenziato particolari segnali di miglioramento in un contesto dominato ancora dalle incertezze sulle prospettive occupazionali. Durante l anno l economia europea si è caratterizzata per una significativa dispersione del tasso di crescita fra i paesi core e quelli periferici. La Germania, in particolare, ha registrato una delle riprese più intense fra le economie avanzate con una crescita per il 2010 che, secondo le ultime stime del FMI, si attesterebbe al 3,6% contro l 1,8% di tutta l area Euro. I contributi maggiori alla crescita sono venuti dalla forte dinamica dell export e dagli investimenti; segnali incoraggianti sono giunti anche dai consumi, che hanno beneficiato di una continua riduzione del tasso di disoccupazione sceso ai livelli toccati prima della recessione. In questa fase congiunturale la Germania è riuscita a sfruttare maggiormente la sua vocazione di economia fortemente orientata all export e ha beneficiato dell azione di ammodernamento del sistema produttivo, avviata dalla metà degli anni novanta, e delle riforme strutturali volte ad aumentare l efficienza del mercato del lavoro. Molto differente il quadro per paesi come la Spagna, il Portogallo e la Grecia che hanno subito pesantemente gli effetti del de-leveraging e delle misure fiscali restrittive necessarie per riportare i conti pubblici su traiettorie sostenibili nel lungo periodo. Nel corso del 2010 l inflazione è rimasta contenuta ed è salita nell ultimo periodo dell anno, soprattutto, in relazione all accelerazione dei prezzi delle materie prime e dei beni alimentari (2,2% il dato in dicembre; al netto delle componenti meno volatili l incremento è stato molto più contenuto e a dicembre l indice core si è attestato all 1,1%). All interno di uno scenario dominato dal marcato divario di crescita e inflazione fra i periferici e la zona core (soprattutto la Germania dove le pressioni inflazionistiche sono tornate ai livelli pre-crisi) e dalle ripetute tensioni sui debiti sovrani, la BCE ha mantenuto condizioni monetarie accomodanti, con il tasso minimo sulle operazioni di rifinanziamento principali fermo all 1%, e misure straordinarie per garantire la liquidità sui mercati interbancari. Durante l anno la crisi greca, originatasi nell insostenibilità fiscale del settore pubblico, e la crisi irlandese, prodotta dall esplosione di un sistema bancario locale che ha finanziato un enorme bolla di credito ed immobiliare, hanno generato profonde tensioni sistemiche all interno dell Unione Monetaria. Per contenere i rischi di contagio e salvaguardare il regolare funzionamento dei mercati dell area, i policy maker hanno istituito uno schema comunitario di stabilizzazione finanziaria, focalizzato in maniera preponderante sull European Financial Stability Facility (un organismo in grado di finanziarsi sul mercato attraverso l emissione di titoli garantiti dai paesi dell area) e sugli aiuti del FMI. Inoltre l Ecofin ha preso provvedimenti anche sul fronte della prevenzione, ampliando i poteri di controllo dell Eurostat sui conti pubblici nazionali e prevedendo un accelerazione della correzione fiscale per gli stati membri con i disavanzi più ampi. La BCE ha adottato una serie di misure volte a salvaguardare il corretto funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria e ha avviato un programma (Securities Markets Programme) di acquisti di titoli privati e pubblici emessi nell UEM a sostegno di segmenti del mercato particolarmente colpiti dalla crisi. Oltre a queste misure, le autorità europee hanno approvato una revisione della vigilanza finanziaria basata su due pilastri: il primo fa capo al Comitato Europeo per il Rischio Sistemico al quale sono state affidate funzioni di vigilanza macroprudenziale; il secondo, incentrato sulla vigilanza microprudenziale, si basa su tre autorità europee di nuova istituzione (European Supervisory Authorities) e sulle autorità di vigilanza nazionali. Tutte le misure adottate hanno evitato l allargamento della crisi su base sistemica, ma non hanno rassicurato fino in fondo i mercati a causa del permanere di alcune incertezze sull efficacia degli aiuti e della complessità dei percorsi di rientro del debito verso sentieri di sostenibilità necessari per alcuni paesi. 6

7 Nota Introduttiva (continua) Quadro macroeconomico (continua) Nel corso dell anno l'economia giapponese è cresciuta grazie all elevato incremento delle esportazioni, sostenute dalla forte domanda proveniente dai paesi asiatici, e alla tenuta della domanda interna, che ha beneficiato del ciclo delle scorte e dell introduzione di nuove politiche fiscali espansive. Di fronte ad alcuni segnali di rallentamento e alle perduranti dinamiche disinflazionistiche, all inizio del mese di ottobre la Banca del Giappone ha annunciato ulteriori interventi per rendere le condizioni monetarie ancora più accomodanti: in sintesi, la riduzione del tasso di riferimento della politica monetaria, definendo un intervallo obiettivo compreso fra lo 0,0-0,1%, e l introduzione di un nuovo programma di acquisto di attività finanziarie pubbliche e private. I paesi emergenti nel complesso si sono caratterizzati per una crescita molto forte che ha portato diverse Banche Centrali ad avviare politiche di riassorbimento dello stimolo monetario per ridurre il rischio di surriscaldamento di queste economie. Dopo aver registrato tassi di crescita molto elevati nella prima parte dell anno, nel secondo semestre l area emergente ha evidenziato alcuni segnali di moderazione che hanno, comunque, influito in maniera minima su un attività industriale rimasta molto robusta. In particolare, la Cina ha evidenziato ancora tassi di espansione molto elevati, superiori al 10% per il 2010 secondo le stime più recenti del FMI, accompagnati da un rafforzamento delle dinamiche inflazionistiche, soprattutto per effetto del rincaro dei prodotti alimentari. La Banca Centrale ha confermato l orientamento meno accomodante della politica monetaria operando differenti aumenti dei coefficienti di riserva obbligatoria. Andamento dei mercati Mercati Azionari Nel corso del primo semestre dell anno il clima sui principali mercati azionari è stato dominato dall intensificarsi dei timori relativi alla sostenibilità dei bilanci degli Stati periferici dell aera Euro e alla tenuta del sistema finanziario, uniti ad una crescente incertezza circa la consistenza della ripresa in atto. Ad inizio anno il trend di rialzo dei corsi azionari, iniziato nel mese di marzo del 2009, si è interrotto in un contesto caratterizzato da una marcata disomogeneità della ripresa a livello mondiale e da notizie contrastanti sulla ripresa delle aree più avanzate. In questa fase i timori per il rischio di credito sul debito si sono rafforzati ed hanno contribuito ad accentuare le pressioni al ribasso sui prezzi delle attività rischiose. A partire dalla metà di febbraio i mercati statunitensi hanno ripreso a salire, mentre il recupero di quelli dell area Euro è stato assai più contrastato, complice soprattutto l incertezza circa la tenuta delle finanze pubbliche di alcuni paesi. Tra la fine di aprile e gli inizi di maggio l aumento delle tensioni in alcuni mercati del debito sovrano ha innescato episodi di flight to quality che si sono tradotti in massicce vendite sui mercati azionari dell area euro, soprattutto nel comparto finanziario che ha risentito dei timori di possibili svalutazioni su disponibilità di portafoglio bancarie di titoli di debito pubblico. Con l acuirsi delle tensioni, tuttavia, il calo si è esteso anche ai corsi azionari non finanziari dell area Euro e ai mercati statunitensi. Dopo alcune fasi molto volatili nel corso dei mesi estivi, i corsi azionari sono risaliti dagli inizi di settembre in un contesto caratterizzato da una maggiore propensione al rischio da parte degli investitori, che hanno salutato con favore le rassicurazioni fornite dalla FED sulla volontà di intervenire con nuove misure di stimolo all economia in caso di un netto peggioramento del quadro congiunturale. Rispetto ai mercati statunitensi, in questa fase l andamento di quelli europei è stato comunque più contrastato. L ultima parte dell anno si è caratterizzata per una tendenza al rialzo che è durata a fasi alterne fino alla fine di ottobre. Successivamente alcuni elementi come l intensificarsi delle tensioni legate alla crisi dell Irlanda e il diffondersi di dubbi sull efficacia delle nuove misure di allentamento monetario decise dalla FED hanno contribuito ad aumentare l avversione al rischio degli operatori. Dopo questa nuova fase di volatilità i listini degli USA e quelli dei paesi core dell area Euro, soprattutto la Germania, hanno ripreso il trend rialzista, mentre gli altri listini europei sono stati penalizzati soprattutto dai dubbi sulla sostenibilità dei bilanci dei paesi periferici, sull adeguatezza delle misure messe in atto dalle istituzioni europee e sulla loro capacità di coordinamento in caso di un drastico peggioramento dello scenario. Per quanto concerne i mercati statunitensi, lo S&P 500 (l indice composto dalle 500 società a maggiore capitalizzazione del mercato USA) ha chiuso il periodo di riferimento con un recupero del 12,78%; a livello settoriale le migliori performance sono state registrate dai Consumi Ciclici, dagli Industriali e dai Materiali di Base. L indice Euro Stoxx ha chiuso l anno su valori in linea a quelli di fine 2009, con una variazione negativa dello 0,11%. Relativamente all andamento dei settori, le vendite maggiori si sono registrate soprattutto sul comparto finanziario, dove le esposizioni al rischio sovrano hanno pesato in maniera significativa sui corsi delle azioni bancarie. Queste ultime sono rimaste sotto pressione anche per i timori connessi con la possibilità di una nuova recessione, per i problemi di funding e per il rischio regolamentare pendente. All interno dell area Euro, però, si sono registrate profonde divergenze fra i mercati dei singoli paesi; l Italia, dove l indice FTSE MIB è sceso del 13,2%, e i cosiddetti periferici hanno evidenziato un andamento negativo, rispetto a paesi come la Germania, dove il netto rafforzamento del quadro congiunturale e il miglioramento delle prospettive relative agli utili aziendali hanno contribuito a migliorare la fiducia degli operatori (l indice Dax ha chiuso l anno con un guadagno del 16,1%). In Giappone l indice Nikkei ha evidenziato una perdita del 3,0% risentendo principalmente delle incertezze circa l evoluzione del quadro macro e dei timori degli effetti negativi del rafforzamento dello Yen sui settori industriali maggiormente orientati all export. Nel corso del primo semestre dell anno i mercati dei Paesi Emergenti sono stati penalizzati dell incremento dell avversione al rischio da parte degli investitori, mentre nel secondo hanno mostrato nuovamente un significativo trend rialzista; a fine anno l indice MSCI Emerging Markets espresso in dollari segnava un guadagno del 16,36% rispetto ai valori di fine (Tutte le variazioni percentuali degli indici sono espresse in valuta locale) Mercati Obbligazionari Nel corso dell anno l andamento dei mercati obbligazionari ha generalmente rispecchiato le ripetute oscillazioni nella propensione al rischio degli investitori, determinate dall aumento delle preoccupazioni circa la situazione dei conti pubblici di alcuni paesi europei, e le incertezze circa l evoluzione del quadro di crescita, unite alle differenti aspettative di politica monetaria. Nella prima parte del semestre la lettura effettuata positivamente di alcuni dati macroeconomici ha favorito le condizioni per un rialzo dei tassi statunitensi. Successivamente in una fase di forti turbolenze nell area Euro dovute alla crisi greca e di conseguente aumento dell avversione al rischio, i titoli governativi statunitensi sono risultati molto appetibili agli operatori alla ricerca di beni sicuri e di qualità. La discesa dei rendimenti è stata accompagnata anche dalle crescenti preoccupazioni circa il vigore e la sostenibilità della ripresa e da un nuovo differimento delle aspettative sui tempi del rialzo dei tassi ufficiali da parte della FED. Questo movimento di discesa dei tassi ha interessato anche i titoli pubblici dei paesi europei ritenuti meno rischiosi, Germania in primis. 7

8 Nota Introduttiva (continua) Mercati Obbligazionari (continua) In questa fase i differenziali di rendimento dei titoli di alcuni emittenti sovrani come Grecia, Spagna, Portogallo e in parte anche Italia, si sono allargati rispetto alla Germania e solo con l annuncio di nuove misure monetarie e politiche da parte della BCE e della Commissione Europea si è assistito ad un parziale restringimento. In un contesto che si caratterizzava per i crescenti dubbi sull evoluzione del quadro di crescita e per le aspettative degli operatori in merito a ulteriori misure di espansione quantitativa (Quantitative Easing 2), nella seconda parte dell anno i rendimenti sul mercato statunitense hanno continuato a scendere in maniera significativa fino al periodo autunnale. Dalla metà del mese di ottobre si è evidenziato un movimento di risalita dei tassi che ha interessato soprattutto la parte a lunga della curva; in un contesto di rendimenti meno attrattivi, questo recupero potrebbe aver riflesso il miglioramento delle prospettive economiche e le aspettative di un peggioramento della dinamica del debito pubblico a lungo termine, considerando l approvazione del nuovo pacchetto di stimoli fiscali. Nello stesso periodo i tassi dei paesi di area Euro con rating AAA, dopo aver raggiunto livelli storicamente minimi, hanno ripreso a salire accompagnati da un netto rafforzamento del quadro di crescita soprattutto nel caso della Germania. Sul mercato dei titoli dei paesi periferici europei, il riacutizzarsi del rischio sovrano legato al peggioramento della crisi irlandese ha causato, a partire dall inizio di novembre, un drastico aumento dei premi di rendimento, che si sono parzialmente ridotti solo nella parte finale dell anno. Nel corso del periodo di riferimento sui mercati statunitensi il tasso a due anni è passato dall 1,14% allo 0,60% mentre quello a dieci anni si è mosso dal livello del 3,84% al 3,29%. I tassi tedeschi hanno registrato delle variazioni annuali abbastanza simili a quelle evidenziate sul mercato statunitense, con il tasso a due anni che è sceso dall 1,33% allo 0,86% e quello decennale dal 3,38% al 2,96%. I rendimenti dei titoli pubblici italiani si sono mossi al rialzo soprattutto sulla parte a breve della curva, risentendo, anche se in misura minore rispetto ai paesi periferici, delle perduranti tensioni causate dalla crisi del debito sovrano; il tasso a due è salito dall 1,54% al 2,87% mentre il decennale ha registrato un rialzo più contenuto dal 4,14% al 4,81%. Nella prima parte dell anno la buona performance delle obbligazioni societarie è stata guidata principalmente dal processo di stabilizzazione/miglioramento dei fondamentali delle società, nonché dalla consistente domanda da parte degli investitori. In seguito, si è assistito ad una seconda fase caratterizzata da un generalizzato incremento dei differenziali a causa della crisi finanziaria greca e dell aumento del rischio sovrano. Gli effetti negativi di questa situazione si sono avvertiti con più forza sulle obbligazioni societarie europee e, tra queste, le più vulnerabili sono state quelle dei paesi periferici. In questa seconda fase, sia negli USA che in Europa, i titoli del settore finanziario sono stati i più volatili, in parte per le loro esposizioni ai paesi in crisi, ed in parte per i timori della riforma finanziaria negli USA. Nella seconda parte dell anno, pur attraverso fasi alterne, i premi per il rischio sulle obbligazioni societarie sono diminuiti sia per quelle con merito di credito più elevato che per quelle giudicate più rischiose. Per quanto concerne i premi per il rischio sovrano dei mercati emergenti, dopo una fase di discesa durante la prima parte dell anno, a partire dalla fine del mese di aprile essi hanno ripreso a salire, rispecchiando l accresciuta avversione al rischio da parte degli operatori internazionali. Nel secondo semestre, a parte il peggioramento registrato fra ottobre e novembre, i premi per il rischio si sono generalmente ridotti beneficiando di una diminuzione dell avversione al rischio e di una conseguente accelerazione degli afflussi di capitali esteri. Mercati Valutari e Commodities Nella prima parte dell anno i problemi connessi alla sostenibilità del debito pubblico dei paesi periferici dell area Euro e le oggettive difficoltà incontrate dagli organismi comunitari nel definire alcune misure condivise per fronteggiare la crisi hanno contribuito a favorire un generalizzato deprezzamento della valuta comune. Questa ha risentito anche delle continue speculazioni circa la possibilità di un mutamento traumatico degli attuali assetti dell Unione Monetaria e di un quadro di crescita più fragile rispetto a quello delineatosi in altre aree. A partire dal mese di giugno, l Euro ha mostrato una fase di recupero soprattutto nei confronti del Dollaro e, in misura minore, nei confronti dello Yen. Dagli inizi di novembre, però, l Euro è tornato ad indebolirsi in un contesto caratterizzato dalle tensioni derivanti dalla crisi irlandese e dai dubbi degli operatori circa la tenuta dell intero sistema finanziario europeo. Al termine del periodo di riferimento, l Euro si attestava rispetto al Dollaro sul livello di 1,33 con un deprezzamento del 6,5% rispetto ai valori di inizio anno; nei confronti dello Yen il deprezzamento risultava del 18,5% su valori intorno a 108, livello non più osservato dalla fine del Nella prima parte dell anno le quotazioni del greggio non hanno evidenziato trend significativi, ma sono state caratterizzate da movimenti altalenanti da ricondurre in maniera preponderante all ammontare delle scorte e alle incertezze circa l evoluzione del quadro di crescita a livello globale. Nel corso dei mesi estivi il prezzo ha ripreso ad aumentare, riflettendo l aumento della domanda da parte degli USA e di alcuni paesi emergenti come la Cina, ed ha chiuso il periodo di riferimento a 94,7 dollari al barile (qualità Brent) con un rialzo del 21,5% rispetto a fine Nel corso del 2010 le quotazioni dell oro si sono caratterizzate per un ampio trend rialzista che le ha portate a fine anno a 1410 dollari l oncia con un rialzo del 27,8%. 8

9 Agli Azionisti di UBI SICAV 69, route d Esch L Lussemburgo Relazione del Réviseur d Entreprises agréé A seguito dell'incarico conferitoci dall'assemblea generale annuale degli Azionisti della SICAV, abbiamo sottoposto a revisione l'allegato bilancio di UBI SICAV e di ciascuno dei suoi comparti, costituito dallo stato patrimoniale e dal prospetto degli investimenti al 31 dicembre 2010 e dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto per l'esercizio chiuso in tale data, nonché da una sintesi delle principali politiche contabili e da altre informazioni esplicative. Responsabilità degli Amministratori della SICAV relativamente al bilancio Il Consiglio di amministrazione della SICAV è responsabile della stesura e della corretta presentazione del presente bilancio in conformità ai requisiti giuridici e normativi del Lussemburgo in materia di stesura di bilancio, nonché del sistema di controllo interno che il Consiglio di amministrazione della SICAV reputi necessario al fine di consentire la stesura del bilancio che sia esente da sostanziali anomalie, siano esse dovute a frode o errore. Responsabilità del Réviseur d Entreprises agréé La nostra responsabilità consiste nell'esprimere un parere sul presente bilancio in base alla nostra revisione. Abbiamo condotto la nostra revisione contabile in conformità agli International Standards on Auditing adottati per il Lussemburgo dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier. Tali criteri richiedono, da parte nostra, l'osservanza di norme etiche e una pianificazione e uno svolgimento della revisione tali da poter ragionevolmente assicurare l'assenza di sostanziali anomalie dal bilancio. Una revisione contabile consiste nell'eseguire procedure volte ad acquisire elementi probatori relativi agli importi e ai dati divulgati nel bilancio. Le procedure sono selezionate in base al giudizio del Réviseur d Entreprises agréé, ivi incluse quelle relative alla valutazione dei rischi di sostanziale anomalia del bilancio, sia essa intenzionale o meno. Nell'effettuare tali valutazioni dei rischi, il Réviseur d Entreprises agréé ritiene il sistema di controllo interno rilevante ai fini della stesura e della corretta presentazione del bilancio da parte della società al fine di elaborare procedure di revisione contabile adeguate alle circostanze, ma non al fine di esprimere un'opinione sull'efficacia del sistema di controllo interno della società. Una revisione contabile implica inoltre la valutazione dell'adeguatezza delle politiche contabili adottate e della ragionevolezza delle stime contabili eseguite dal Consiglio di amministrazione della SICAV, nonché della presentazione complessiva del bilancio stesso. Riteniamo che gli elementi probatori da noi acquisiti siano sufficienti e idonei a fornire un fondamento al nostro parere. Parere A nostro parere il bilancio allegato fornisce un quadro equo e veritiero della situazione finanziaria di UBI SICAV e di ciascuno dei suoi comparti, nonché dei risultati operativi e delle variazioni dei rispettivi patrimoni netti per l esercizio chiuso in tale data in conformità alle disposizioni giuridiche e normative del Lussemburgo in materia di stesura di bilancio. Informazioni supplementari Le informazioni supplementari fornite nella relazione annuale sono state esaminate nell ambito del nostro mandato, ma non sono state sottoposte a procedure di revisione specifiche svolte in conformità ai criteri sopra descritti. Di conseguenza, non esprimiamo alcun parere su tali informazioni. Non abbiamo tuttavia osservazioni da formulare in merito a tali informazioni nel contesto del bilancio nel suo complesso. Lussemburgo, 12 aprile 2011 KPMG Audit S.à r.l. Cabinet de révision agréé C. Veeckmans 9

10 Stato patrimoniale Euro Fixed Euro Balanced Euro Equity USA Equity Income Risk Controlled Nota EUR EUR EUR EUR ATTIVITÀ Investimenti in titoli al valore di mercato (2) , , , ,04 Depositi bancari , , , ,68 Crediti per vendita di investimenti ,09 Crediti per sottoscrizioni Interessi e dividendi attivi , , , ,53 Profitti non realizzati su contratti di cambio a termine (11) Profitti non realizzati su contratti futures 7.072, Altre attività , ,23 - TOTALE ATTIVITÀ , , , ,34 PASSIVITÀ Scoperti bancari , ,73 Opzioni (posizioni corte) al valore di mercato (2)(12) Debiti per acquisto di investimenti , ,85 Debiti per rimborsi , , ,84 Perdite non realizzate su contratti di cambio a termine (11) Perdite non realizzate su contratti futures (9) , Commissioni di gestione da pagare (3) , , , ,45 Commissioni di performance da pagare (4) - 116, , ,39 Imposte e spese da pagare , , , ,07 TOTALE PASSIVITÀ , , , ,33 TOTALE PATRIMONIO NETTO , , , ,01 Valore patrimoniale netto per azione Classe I 9,19-4,24 5,37 Classe R 9,08 11,38 4,09 5,22 Classe S 5,07 5,06 5,12 6,04 Numero di azioni in circolazione Classe I , , ,70 Classe R , , , ,56 Classe S , , , ,11 10 La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio.

11 Stato patrimoniale (continua) Asia Pacific Emerging Global Equity Euro Corporate Equity Markets Equity Bond Nota EUR EUR EUR EUR ATTIVITÀ Investimenti in titoli al valore di mercato (2) , , , ,50 Depositi bancari , , , ,93 Crediti per vendita di investimenti Crediti per sottoscrizioni , , ,56 Interessi e dividendi attivi , , , ,10 Profitti non realizzati su contratti di cambio a termine (11) Profitti non realizzati su contratti futures 2.957, , Altre attività ,66 - TOTALE ATTIVITÀ , , , ,09 PASSIVITÀ Scoperti bancari 2.957, ,30 959, ,00 Opzioni (posizioni corte) al valore di mercato (2)(12) Debiti per acquisto di investimenti , Debiti per rimborsi 6.824, , , ,51 Perdite non realizzate su contratti di cambio a termine (11) Perdite non realizzate su contratti futures (9) ,38 - Commissioni di gestione da pagare (3) , , , ,93 Commissioni di performance da pagare (4) , , , ,46 Imposte e spese da pagare , , , ,81 TOTALE PASSIVITÀ , , , ,71 TOTALE PATRIMONIO NETTO , , , ,38 Valore patrimoniale netto per azione Classe I 5,13 5,99 4,73 6,01 Classe R 4,93 5,79 4,57 5,90 Classe S 6,65 6,78 5,73 5,18 Numero di azioni in circolazione Classe I , , , ,61 Classe R , , , ,43 Classe S , , , ,12 La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio. 11

12 Stato patrimoniale (continua) High Yield Bond Short Term Euro Liquidity Active Duration EUR* Nota EUR EUR EUR EUR ATTIVITÀ Investimenti in titoli al valore di mercato (2) , , , ,09 Depositi bancari , , , ,46 Crediti per vendita di investimenti , Crediti per sottoscrizioni , ,00 Interessi e dividendi attivi , , , ,48 Profitti non realizzati su contratti di cambio a termine (11) , Profitti non realizzati su contratti futures , ,56 Altre attività TOTALE ATTIVITÀ , , , ,59 PASSIVITÀ Scoperti bancari , ,82 Opzioni (posizioni corte) al valore di mercato (2)(12) ,40 Debiti per acquisto di investimenti , ,26 Debiti per rimborsi 6.758,12 359, ,80 313,13 Perdite non realizzate su contratti di cambio a termine (11) ,49 Perdite non realizzate su contratti futures (9) Commissioni di gestione da pagare (3) , , , ,37 Commissioni di performance da pagare (4) 2.088, Imposte e spese da pagare , , , ,02 TOTALE PASSIVITÀ , , , ,49 TOTALE PATRIMONIO NETTO , , , ,10 Valore patrimoniale netto per azione Classe I 7,43 3,54 5,11 4,94 Classe R 7,33 3,60 5,07 4,92 Classe S 5,53-4,99 4,96 Numero di azioni in circolazione Classe I , , , ,04 Classe R , , , ,16 Classe S , , ,55 * Vedere la Nota 1 12 La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio.

13 Stato patrimoniale (continua) Euro Corporate Total Return Euro Equity High Consolidato Short Term Defensive Dividend Nota EUR EUR EUR EUR ATTIVITÀ Investimenti in titoli al valore di mercato (2) , , , ,51 Depositi bancari , , , ,32 Crediti per vendita di investimenti , ,94 Crediti per sottoscrizioni ,89-34, ,81 Interessi e dividendi attivi , , ,55 Profitti non realizzati su contratti di cambio a termine (11) ,65 Profitti non realizzati su contratti futures , ,74 Altre attività , ,36 TOTALE ATTIVITÀ , , , ,88 PASSIVITÀ Scoperti bancari , ,81 Opzioni (posizioni corte) al valore di mercato (2)(12) ,40 Debiti per acquisto di investimenti , , ,81 Debiti per rimborsi , , , ,02 Perdite non realizzate su contratti di cambio a termine (11) , ,67 Perdite non realizzate su contratti futures (9) ,38 Commissioni di gestione da pagare (3) , , , ,05 Commissioni di performance da pagare (4) , ,60 Imposte e spese da pagare , , , ,61 TOTALE PASSIVITÀ , , , ,35 TOTALE PATRIMONIO NETTO , , , ,53 Valore patrimoniale netto per azione Classe I 5,07 5,02 4,97 Classe R 5,02 4,99 4,89 Classe S 5,01 5,00 4,94 Numero di azioni in circolazione Classe I , , ,49 Classe R , , ,89 Classe S , , ,97 La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio. 13

14 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto per l esercizio chiuso il 31 dicembre 2010 Euro Fixed Euro Balanced Euro Equity USA Equity Income Risk Controlled Nota EUR EUR EUR EUR PATRIMONIO NETTO ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO , , , ,13 RICAVI Dividendi netti , , ,33 Interessi su obbligazioni netti , , Interessi bancari 79,93 0, Ricavi da prestito di titoli (10) 2.048, , , ,86 Altri proventi ,64 - TOTALE RICAVI , , , ,19 COSTI Commissioni di gestione (3) , , , ,14 Commissioni di performance (4) , , ,91 Commissioni della banca depositaria (8) , , , ,53 Commissioni dell agente domiciliatario e di pagamento (8) , , , ,43 Commissione di servizi di amministrazione centrale (5) , , , ,14 Compensi di revisione contabile, costi di stampa e , , , ,64 pubblicazione Imposta di sottoscrizione (6) , , , ,20 Oneri bancari e commissioni delle banche corrispondenti , , , ,21 Interessi bancari 193,52 76, ,07 Spese legali 4.036,83 670, , ,05 Altri oneri 3.184, , , ,30 TOTALE COSTI , , , ,62 UTILE / (PERDITA) NETTO(A) SU INVESTIMENTI , , ,51 ( ,43) Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) sulla vendita di (2) ,69 (45.480,48) , ,80 investimenti Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) su contratti ( ,62) , ,37 futures Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) su contratti di cambio a termine Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) su cambi 944,91-0, ,78 PROFITTI/(PERDITE) NETTI(E) REALIZZATI(E) , , , ,52 Variazione delle plusvalenze/(minusvalenze) nette non realizzate su: - investimenti ( ,76) ( ,60) ( ,57) ,34 - contratti futures 7.072,04 (43.887,11) - (219,56) - contratti di cambio a termine AUMENTO/(DECREMENTO) NETTO DEL PATRIMONIO NETTO DERIVANTE DA OPERAZIONI ,59 ( ,13) , ,30 EVOLUZIONE DEL CAPITALE Emissione di azioni , , , ,39 Rimborso di azioni ( ,97) ( ,98) ( ,24) ( ,81) Conversione di valuta PATRIMONIO NETTO ALLA FINE DELL'ESERCIZIO , , , ,01 14 La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio.

15 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto (continua) per l esercizio chiuso il 31 dicembre 2010 Asia Pacific Emerging Global Equity Euro Corporate Equity Markets Equity Bond Nota EUR EUR EUR EUR PATRIMONIO NETTO ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO , , , ,02 RICAVI Dividendi netti , , ,09 - Interessi su obbligazioni netti ,70 Interessi bancari 676,18 482,46 181,24 0,01 Ricavi da prestito di titoli (10) 3.562, , , ,60 Altri proventi ,23 - TOTALE RICAVI , , , ,31 COSTI Commissioni di gestione (3) , , , ,53 Commissioni di performance (4) , , , ,75 Commissioni della banca depositaria (8) 8.474, , , ,35 Commissioni dell agente domiciliatario e di pagamento (8) , , , ,14 Commissione di servizi di amministrazione centrale (5) , , , ,31 Compensi di revisione contabile, costi di stampa e 6.286, , , ,74 pubblicazione Imposta di sottoscrizione (6) 5.880, , , ,67 Oneri bancari e commissioni delle banche corrispondenti , , , ,02 Interessi bancari 431, ,44 464,24 217,86 Spese legali 1.919, , , ,74 Altri oneri 1.824, , , ,98 TOTALE COSTI , , , ,09 UTILE / (PERDITA) NETTO(A) SU INVESTIMENTI , , , ,22 Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) sulla vendita di (2) , , , ,92 investimenti Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) su contratti 3.704, , ,05 ( ,00) futures Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) su contratti di cambio a termine (768,86) (9.918,52) (16.369,48) - Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) su cambi ,94 (52.491,91) ,09 - PROFITTI/(PERDITE) NETTI(E) REALIZZATI(E) , , , ,14 Variazione delle plusvalenze/(minusvalenze) nette non realizzate su: - investimenti , , ,22 ( ,86) - contratti futures (20.794,39) (15.101,56) (6.030,38) ( ,00) - contratti di cambio a termine - - (124,53) - AUMENTO/(DECREMENTO) NETTO DEL PATRIMONIO NETTO DERIVANTE DA OPERAZIONI , , , ,28 EVOLUZIONE DEL CAPITALE Emissione di azioni , , , ,87 Rimborso di azioni ( ,93) ( ,69) ( ,98) ( ,79) Conversione di valuta PATRIMONIO NETTO ALLA FINE DELL'ESERCIZIO , , , ,38 La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio. 15

16 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto (continua) per l esercizio chiuso il 31 dicembre 2010 High Yield Bond Short Term Euro Liquidity Active Duration EUR* Nota EUR EUR EUR EUR PATRIMONIO NETTO ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO , , ,28 - RICAVI Dividendi netti Interessi su obbligazioni netti , , , ,95 Interessi bancari ,99 Ricavi da prestito di titoli (10) 150, , ,86 324,10 Altri proventi 43, TOTALE RICAVI , , , ,04 COSTI Commissioni di gestione (3) , , , ,29 Commissioni di performance (4) 2.183, ,05 Commissioni della banca depositaria (8) , , , ,63 Commissioni dell agente domiciliatario e di pagamento (8) , , , ,79 Commissione di servizi di amministrazione centrale (5) , , , ,64 Compensi di revisione contabile, costi di stampa e 4.280, , , ,61 pubblicazione Imposta di sottoscrizione (6) , , , ,33 Oneri bancari e commissioni delle banche corrispondenti , , , ,87 Interessi bancari 48,98 124,37 3, ,89 Spese legali 1.901, , , ,31 Altri oneri 591, , , ,95 TOTALE COSTI , , , ,36 UTILE / (PERDITA) NETTO(A) SU INVESTIMENTI , , , ,68 Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) sulla vendita di (2) ,02 (60.207,69) ( ,00) ,66 investimenti Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) su contratti - ( ,57) - ( ,39) futures Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) su contratti di cambio a termine ( ,30) ( ,90) - ( ,23) Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) su cambi ,34 740,87 - ( ,23) PROFITTI/(PERDITE) NETTI(E) REALIZZATI(E) , , ,83 ( ,51) Variazione delle plusvalenze/(minusvalenze) nette non realizzate su: - investimenti ,75 ( ,55) ( ,00) (42.966,81) - contratti futures , ,56 - contratti di cambio a termine , (64.854,49) AUMENTO/(DECREMENTO) NETTO DEL PATRIMONIO NETTO DERIVANTE DA OPERAZIONI , ,32 ( ,17) ( ,25) EVOLUZIONE DEL CAPITALE Emissione di azioni , , , ,82 Rimborso di azioni ( ,55) ( ,14) ( ,63) ( ,47) Conversione di valuta - (89.823,53) - - PATRIMONIO NETTO ALLA FINE DELL'ESERCIZIO , , , ,10 * Vedere la Nota 1 16 La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio.

17 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto (continua) per l esercizio chiuso il 31 dicembre 2010 Euro Corporate Total Return Euro Equity High Consolidato Short Term Defensive Dividend Nota EUR EUR EUR EUR PATRIMONIO NETTO ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO ,24 RICAVI Dividendi netti , ,57 Interessi su obbligazioni netti , , ,92 Interessi bancari - 399, ,86 Ricavi da prestito di titoli (10) ,07 313, , ,26 Altri proventi ,36 TOTALE RICAVI , , , ,97 COSTI Commissioni di gestione (3) , , , ,26 Commissioni di performance (4) , , ,90 Commissioni della banca depositaria (8) , , , ,96 Commissioni dell agente domiciliatario e di pagamento (8) , , , ,16 Commissione di servizi di amministrazione centrale (5) , , , ,52 Compensi di revisione contabile, costi di stampa e , , , ,21 pubblicazione Imposta di sottoscrizione (6) , , , ,03 Oneri bancari e commissioni delle banche corrispondenti , , , ,76 Interessi bancari 1.216,73 990,85 24, ,77 Spese legali 8.958, , , ,00 Altri oneri 2.830,76 913,00 782, ,57 TOTALE COSTI , , , ,14 UTILE / (PERDITA) NETTO(A) SU INVESTIMENTI , , , ,83 Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) sulla vendita di (2) ( ,59) (64.579,47) ( ,30) ,22 investimenti Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) su contratti ,20 (99.945,64) - ( ,84) futures Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) su contratti di cambio a termine - ( ,32) - ( ,61) Profitti / (perdite) netti(e) realizzati(e) su cambi - ( ,54) ,26 PROFITTI/(PERDITE) NETTI(E) REALIZZATI(E) , , , ,86 Variazione delle plusvalenze/(minusvalenze) nette non realizzate su: - investimenti ( ,38) ( ,15) ,04 ( ,82) - contratti futures ,87 - ( ,71) - contratti di cambio a termine - (35.654,18) ,79 AUMENTO/(DECREMENTO) NETTO DEL PATRIMONIO NETTO DERIVANTE DA OPERAZIONI , , , ,12 EVOLUZIONE DEL CAPITALE Emissione di azioni , , , ,52 Rimborso di azioni ( ,64) ( ,08) ( ,92) ( ,82) Conversione di valuta (89.823,53) PATRIMONIO NETTO ALLA FINE DELL'ESERCIZIO , , , ,53 La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio. 17

18 Variazioni del numero di Azioni per l esercizio chiuso il 31 dicembre 2010 Euro Fixed Euro Balanced Euro Equity Income Risk Controlled Classe I Numero di azioni in circolazione all'inizio dell'esercizio finanziario , ,92 Numero di azioni emesse , ,44 Numero di azioni rimborsate ( ,35) - ( ,77) Numero di azioni in circolazione alla fine dell'esercizio finanziario , ,59 Classe R Numero di azioni in circolazione all'inizio dell'esercizio finanziario , , ,25 Numero di azioni emesse , , ,10 Numero di azioni rimborsate ( ,70) ( ,13) ( ,22) Numero di azioni in circolazione alla fine dell'esercizio finanziario , , ,13 Classe S Numero di azioni in circolazione all'inizio dell'esercizio finanziario 9.996, , ,00 Numero di azioni emesse , , ,71 Numero di azioni rimborsate (21.277,00) - (52.490,94) Numero di azioni in circolazione alla fine dell'esercizio finanziario , , ,77 Dati statistici Valore patrimoniale netto totale Euro Fixed Income Euro Balanced Euro Equity Risk Controlled EUR EUR EUR 31 dicembre , , ,69 31 dicembre , , ,44 31 dicembre , , ,53 NAV per azione alla fine dell'esercizio finanziario 31 dicembre 2010 Classe I 9,19-4,24 Classe R 9,08 11,38 4,09 Classe S 5,07 5,06 5,12 31 dicembre 2009 Classe I 9,00-4,12 Classe R 8,94 11,49 4,05 Classe S 4,98 5,07 5,02 31 dicembre 2008 Classe I - - 3,29 Classe R 8,63 10,71 3,29 Classe S

19 Variazioni del numero di Azioni (continua) per l esercizio chiuso il 31 dicembre 2010 Classe I USA Equity Asia Pacific Emerging Equity Markets Equity Numero di azioni in circolazione all'inizio dell'esercizio finanziario , , ,43 Numero di azioni emesse , , ,39 Numero di azioni rimborsate ( ,31) ( ,18) ( ,53) Numero di azioni in circolazione alla fine dell'esercizio finanziario , , ,29 Classe R Numero di azioni in circolazione all'inizio dell'esercizio finanziario , , ,64 Numero di azioni emesse , , ,17 Numero di azioni rimborsate ( ,26) ( ,91) ( ,41) Numero di azioni in circolazione alla fine dell'esercizio finanziario , , ,40 Classe S Numero di azioni in circolazione all'inizio dell'esercizio finanziario 9.996, , ,54 Numero di azioni emesse , , ,21 Numero di azioni rimborsate (25.524,04) (10.390,00) (11.590,00) Numero di azioni in circolazione alla fine dell'esercizio finanziario , , ,75 Dati statistici (continua) Valore patrimoniale netto totale USA Equity Asia Pacific Emerging Equity Markets Equity EUR EUR EUR 31 dicembre , , ,59 31 dicembre , , ,84 31 dicembre , , ,34 NAV per azione alla fine dell'esercizio finanziario 31 dicembre 2010 Classe I 5,37 5,13 5,99 Classe R 5,22 4,93 5,79 Classe S 6,04 6,65 6,78 31 dicembre 2009 Classe I 4,37 4,08 4,66 Classe R 4,31 4,00 4,60 Classe S 4,95 5,36 5,34 31 dicembre 2008 Classe I 3,66 3,15 2,72 Classe R Classe S

20 Variazioni del numero di Azioni (continua) per l esercizio chiuso il 31 dicembre 2010 Global Equity Euro Corporate High Yield Bond Bond Classe I Numero di azioni in circolazione all'inizio dell'esercizio finanziario , , ,07 Numero di azioni emesse , , ,13 Numero di azioni rimborsate ( ,78) ( ,19) ( ,87) Numero di azioni in circolazione alla fine dell'esercizio finanziario , , ,33 Classe R Numero di azioni in circolazione all'inizio dell'esercizio finanziario , , ,51 Numero di azioni emesse , , ,26 Numero di azioni rimborsate ( ,95) ( ,34) ( ,25) Numero di azioni in circolazione alla fine dell'esercizio finanziario , , ,52 Classe S Numero di azioni in circolazione all'inizio dell'esercizio finanziario ,00 - Numero di azioni emesse , , ,95 Numero di azioni rimborsate - ( ,25) (18.670,02) Numero di azioni in circolazione alla fine dell'esercizio finanziario , , ,93 Dati statistici (continua) Valore patrimoniale netto totale Global Equity Euro Corporate High Yield Bond Bond EUR EUR EUR 31 dicembre , , ,26 31 dicembre , , ,30 31 dicembre , NAV per azione alla fine dell'esercizio finanziario 31 dicembre 2010 Classe I 4,73 6,01 7,43 Classe R 4,57 5,90 7,33 Classe S 5,73 5,18 5,53 31 dicembre 2009 Classe I 4,02 5,78 6,59 Classe R 3,94 5,73 6,55 Classe S - 5,01-31 dicembre 2008 Classe I 3, Classe R Classe S

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