LA SICUREZZA ALIMENTARE Il nuovo approccio nella U.E.
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- Rosangela Zanetti
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1 LA SICUREZZA ALIMENTARE Il nuovo approccio nella U.E. TORINO 12 maggio 2009
2 IL CONTESTO Basta sfogliare gli annali della storia italiana di fine Ottocento per scoprire il legame strettissimo allora esistente tra alimentazione - in quel caso sottoalimentazione - e malattia. Quando il cibo mancava, e questa era la norma che i nostri nonni ricordano, le carestie erano all ordine del giorno.
3 IL CONTESTO In quel contesto era naturale che si mangiasse di tutto, anche quello che da mangiare, non sarebbe stato. E basterà evocare il termine pellagra per ricordare un Italia, neppure così lontana, che ancora ai primi decenni del Novecento scontava i disagi di una dieta che in alcune zone era quasi esclusivamente a base di polenta di mais, poverissima quindi dal punto di vista proteico e vitaminico e ricchissima di micotossine.
4 IL CONTESTO E quando non erano di scena carestie e malattie infettive, il rapporto con il cibo era comunque condizionato da una comprensibile logica privazione/ricerca dell abbondanza, che spingeva piuttosto a ricercare il piatto pieno che non la qualità degli alimenti. Del resto il poco disponibile non è che fosse esente da contraffazioni e raggiri. Insomma, la sicurezza alimentare era un concetto praticamente sconosciuto sotto la pressione di esigenze di sopravvivenza prioritarie e quotidiane.
5 IL CONTESTO In questo contesto il controllo degli alimenti era basato su poche norme finalizzate prevalentemente a tutelare la salute del cittadino rispetto a problematiche di immediata ricaduta quali ad esempio: -Cisticercosi -Carbonchio ematico -Carbonchio sintomatico -Brucellosi -Tubercolosi
6 IL CONTESTO Nasce nel 1928 il R.V.S.C. che risponde all esigenza di un controllo ispettivo metodico ed accurato di un patrimonio zootecnico caratterizzato da uno stato di salute molto basso (no vaccini, antibiotici in fase iniziale..) Il Veterinario è il punto di riferimento delle filiere Obiettivo sociale: rendere disponibili la maggior quantità di proteine nobili
7 IL CONTESTO Dal dopoguerra si assiste nel nostro Paese allo sviluppo delle produzioni di massa, cerealicole, dell allevamento del bestiame e della coltivazione degli ortaggi, con la possibilità di accesso ad un alimentazione equilibrata, di porzioni sempre più ampie della popolazione superando i ceti sociali, e portando ad un diffuso benessere.
8 IL CONTESTO Le trasformazioni dei sistemi produttivi agroalimentari avvenute con l adozione di nuove tecnologie di allevamento e trasformazione, con i progressi dell industria chimica che ha messo a disposizione nuovi farmaci ed additivi, hanno: da un lato consentito l accesso ad un alimentazione più sicura ed equilibrata a tutta la popolazione dall altro introdotto nuovi pericoli e nuove paure
9 PRINCIPALI CAMBIAMENTI (1) Cambiamenti del sistema di approvvigionamento -agricoltura e allevamento intensivo -produzione e distribuzione di massa -maggiore uso di pesticidi e sostanze per uso veterinario -aumento del commercio internazionale -urbanizzazione -aumento del numero di attività da ispezionare -diminuzione della professionalità degli operatori del settore
10 PRINCIPALI CAMBIAMENTI (2) Cambiamenti della situazione sanitaria e demografica -aumento del numero di persone a rischio -crescita demografica -urbanizzazione senza infrastrutture Cambiamenti della situazione sociale, dei comportamenti e dello stile di vita -aumento del consumo di cibi al di fuori del contesto domestico -aumento dei viaggi -cambiamenti nella preparazione dei cibi -mancanza di tempo e attitudine al profitto economico
11 PRINCIPALI CAMBIAMENTI (3) Cambiamenti del sistema e delle infrastrutture sanitarie -diminuzione delle risorse finanziarie -fragilità della sorveglianza epidemiologica -incapacità di monitorare adeguatamente i contaminanti Cambiamenti ambientali -inquinamento -cambiamenti climatici -cambiamenti della ecologia microbica
12 LE CRISI Le crisi degli ultimi anni, caratterizzate da campagne scandalistiche e dalla scarsa capacità di comunicazione del sistema produttivo e degli organi di controllo, hanno contribuito ad aumentare progressivamente la diffidenza del cittadino verso gli alimenti
13 LE CRISI
14 LE CRISI Le difformità interpretative tra i diversi Paesi e gli allarmi periodici che nascono anche dai differenti livelli di controllo, si ripercuotono negativamente sull'assetto economico delle filiere dell intero continente, a causa dei costi che gli imprenditori devono affrontare in relazione alle differenti interpretazioni delle norme ed ai cali di vendite per le paure dei cittadini con ricadute anche sulle opportunità commerciali
15 ANALISI DELLA SITUAZIONE EUROPEA Malattie non trasmissibili dipendenti dalla dieta Infezioni e intossicazioni alimentari Allergeni Resistenza agli antibiotici Contaminazione chimica Encefalopatie spongiformi trasmissibili
16 I PERICOLI PER I CONSUMATORI LA SICUREZZA MICROBIOLOGICA DEL PRODOTTO - presenza di Salmonella, E.coli, Listeria, legata all inefficienza di alcuni moderni sistemi di produzione, lavorazione e distribuzione LA SICUREZZA CHIMICA DEL PRODOTTO - presenza di farmaci, pesticidi e metalli pesanti, legata principalmente all abuso e all inquinamento ambientale ORGANISMI MODIFICATI GENETICAMENTE
17 LA CONTAMINAZIONE MICROBIOLOGICA Salmonella tiphymurium DT 104 Escherichia coli O 157 : H 7 Listeria monocytogenes
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20 LA CONTAMINAZIONE CHIMICA Metalli pesanti (cadmio, piombo, mercurio + arsenico) Sostanze chimiche industriali (PCB s e Diossine) Pesticidi Micotossine Radionuclidi
21 ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI Il punto di vista dell OMS Se un nuovo alimento o una nuova componente di un alimento viene giudicato «sostanzialmente equivalente» ad un alimento o componente alimentare esistente, esso/a può essere considerato altrettanto sicuro che l alimento o componente convenzionale
22 ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI Il punto di vista dell OMS un OGM è sostanzialmente equivalente alla controparte convenzionale; un OGM è sostanzialmente equivalente alla controparte convenzionale con alcune definite differenze; un OGM non è sostanzialmente equivalente alla controparte convenzionale.
23 ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI Il punto di vista dell OMS Processo comparativo dinamico e analitico; Il paragone può risultare molto semplice o necessitare di tempi estremamente lunghi; Si considerano sia gli effetti voluti che quelli non intenzionali; Sia a livello di specie biologica che a livello di componente alimentare.
24 ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI Il punto di vista dell OMS La valutazione della salubrità/sicurezza di cibi trasgenici non ha motivo di essere diversa da quella riguardante alimenti convenzionali ottenuti per modifica genomica naturale; Il principio dell equivalenza sostanziale costituisce l approccio ideale alla valutazione della sicurezza alimentare di prodotti OGM.
25 Nasce e si sviluppa quindi l esigenza di una strategia integrata dell UE in materia di sicurezza alimentare con lo scopo: di assicurare un alto livello di - sicurezza alimentare, - salute e benessere degli animali e - salute delle piante nell ambito dell Unione europea attraverso misure coerenti dalla fattoria alla tavola e un monitoraggio adeguato, garantendo al tempo stesso l efficace funzionamento del mercato interno e esterno.
26 La strategia integrata dell UE in materia di sicurezza alimentare ha lo scopo: Di garantire efficaci sistemi di controllo e valutare la conformità con le norme UE in materia di sicurezza e di qualità alimentare, di salute e di benessere degli animali, di nutrizione degli animali e di salute delle piante all interno dell UE e nei paesi terzi rispetto alle loro esportazioni verso i paesi dell UE
27 La strategia integrata dell UE in materia di sicurezza alimentare ha lo scopo: di garantire rapporti internazionali con paesi terzi e organismi internazionali in materia di sicurezza alimentare, salute e benessere degli animali, nutrizione degli animali e salute delle piante. di gestire rapporti con l'autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e garantire una gestione dei rischi su base scientifica.
28 I CONTROLLI DI FILIERA Le garanzie di un elevato grado di sicurezza alimentare dipendono non solo dall identificazione degli animali o degli alimenti ma soprattutto da una corretta identificazione e gestione delle fasi e dei rischi legati ai processi produttivi, basata su un effettivo e documentato impegno di controllo delle criticità, con dimostrazione di trasparenza ed efficacia.
29 I CONTROLLI DI FILIERA Materie prime per l'agricoltura p.es. fertilizzanti, antiparassitari Produzione primaria p.es. agricultura, acquacultura Lavorazione primaria p.es. latterie, macellazione Lavorazione secondaria p.e. pastorizzazione, essicazione Distribuzione p.es. nazionale/internazionale Dettaglio p.es. supermercati Ristorazione collettiva p.es. ristoranti, ospedali, scuole, catering Preparazione a livello domestico
30 I CONTROLLI DI FILIERA I PUNTI CRITICI alimentazione degli animali: l impiego di sottoprodotti provenienti dalle attività industriali più diverse, spesso importati da Paesi Terzi, per integrare la dieta degli animali da reddito ha rappresentato una delle principali fonti di problemi per la sicurezza alimentare; il succedersi di episodi evidenziano l importanza di disporre di una tracciabilità dei mangimi, oggi non ancora definita, senza la quale qualunque certificazione rimane priva di reali garanzie;
31 I CONTROLLI DI FILIERA I PUNTI CRITICI l igiene di allevamento e la profilassi diretta delle malattie trasmissibili: la tutela della salute degli animali mediante misure di pulizia e disinfezione, controllo degli animali ed insetti indesiderati, la corretta gestione del microclima rappresentano un punto fondamentale per limitare l insorgere di patologie che in alcuni casi oltre alla riduzione delle produzioni zootecniche, possono rappresentare un pericolo per l uomo;
32 I CONTROLLI DI FILIERA I PUNTI CRITICI farmaci, vaccini, promotori di crescita: i trattamenti effettuati sugli animali per il controllo delle malattie possono essere causa di effetti indesiderati quali la trasmissione di malattie infettive legate a vaccini contaminati con patogeni vitali, la presenza di residui negli alimenti o, a fronte di un uso sconsiderato di alcune molecole, l induzione di fenomeni di farmacoresistenza;
33 I CONTROLLI DI FILIERA I PUNTI CRITICI il benessere animale: occorre individuare parametri oggettivi di valutazione del benessere animale riconducendo il dibattito pubblico ad un confronto tra etica e dati razionali rifuggendo dalle utopie e dai luoghi comuni della natura buona o dalla umanizzazione degli animali da reddito;
34 I CONTROLLI DI FILIERA I PUNTI CRITICI il benessere animale: l allevamento intensivo da un lato può essere causa di stress per le condizioni di costrizione che devono essere il più possibile adeguate alle effettive esigenze delle differenti specie animali ma dall altra parte consente un controllo di tutti quei fattori che in natura condizionano la vita degli animali basti pensare alle variazioni climatiche, alle parassitosi o alle lotte gerarchiche, fattori che possono influire negativamente sulla quantità e sulla qualità delle produzioni zootecniche;
35 I CONTROLLI DI FILIERA I PUNTI CRITICI l igiene nelle fasi di macellazione, trasformazione, commercializzazione e vendita: garanzie importanti in queste fasi sono rappresentate dal rispetto di buone pratiche igieniche, dal corretto impiego dei processi tecnologici e dall attuazione di controlli effettuati sia dalle Autorità pubbliche sia dagli stessi imprenditori per garantire l individuazione e l esclusione dal consumo dei prodotti non conformi od eventualmente contaminati;
36 I CONTROLLI DI FILIERA I PUNTI CRITICI l informazione dei consumatori: l acquisto, la preparazione e la cottura per il consumo nelle cucine di casa, dei ristoranti, delle mense, ecc ; richiede dei consumatori informati su quali sono i rischi che possono derivare dagli alimenti e gli accorgimenti che devono essere adottati per proteggere la propria salute
37 CONCLUSIONI Per il nostro Paese, caratterizzato da una concentrazione di aziende agro-alimentari con una produzione di prodotti tradizionali, tipici e di pregio, l esigenza di fornire garanzie di sicurezza per il cittadino rappresenta una sfida per la sopravvivenza del settore rispetto alle predominanti tendenze di globalizzazione.
38 CONCLUSIONI Una tracciabilità prevalentemente merceologica, limitata ad un etichettatura riportante esclusivamente informazioni di provenienza, non risponde all obiettivo in quanto rappresenta solo uno dei passaggi e da sola non è in grado di creare un effettivo valore aggiunto, dal punto di vista delle garanzie igienico-sanitarie, per i consumatori.
39 CONCLUSIONI E pertanto necessario lavorare ad una vera tracciabilità sanitaria che, con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nelle filiere alimentari (produttori, trasformatori, commercianti, organi di controllo, ricercatori e consumatori), sia in grado di analizzare i fattori di pericolo, di proporre modelli produttivi e di verifica coinvolgendo, mediante tecniche di negoziazione e comunicazione del rischio, in modo continuo e trasparente i produttori ed i consumatori.
40 GRAZIE PER L ATTENZIONE! Per informazioni:
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